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2012    Survey della Ricerca “L’Impresa Liquida”

              Finalità della Ricerca
              Settori considerati ed Aziende intervistate
              Aree di indagine nell’incontro in azienda
              Il Modello Emergente dell’Impresa Liquida




  © Salone d’Impresa, maggio 2012. A cura di Ferdinando Azzariti
Salone d’Impresa Survey “Le Imprese Liquide” maggio 2012




        Salone d’Impresa Survey “Le
        Imprese Liquide” maggio
        2012
Salone d’Impresa ha condotto una ricerca finalizzata ad individuare un panel di aziende del Veneto
che nel periodo 2008-2012 sono cresciute in termini di fatturato, di mercati, di dipendenti, di
prodotti.
L’obiettivo dichiarato della Ricerca è stato quello di individuare ed intervistare (nel periodo
novembre 2011-aprile 2012) 20 aziende che, per i tassi di crescita (nei fatturati, nei dipendenti,
nei mercati) registrati, avessero un modello di sviluppo diverso (ed in questo caso definito “liquido”)
di crescita: cercando di cogliere/scoprire non come avessero reagito alla crisi ma come si fossero
strutturate per reggere ai mercati sempre più inquieti e caotici.
L’approccio non è stato dunque di tipo quantitativo bensì qualitativo e, per talune parti, anche
antropologico, perché ha avuto il significato di “andare alla ricerca” di imprese (di dimensioni
piccole e piccole-medie) che stessero crescendo andando controcorrente rispetto al sistema italiano,
europeo e mondiale.
L’analogia è stata quella di analizzare gli scritti di Zygmunt Baumann che, in Vita Liquida, scrive
“Una sociètà può essere definita “liquido-moderna” se le situazioni in cui agiscono gli uomini si
modificano prima che i loro modi di agire riescano a consolidarsi in abitudini e procedure. […]
In una società liquido-moderna gli individui non possono concretizzare i propri risultati in beni duraturi:
in un attimo, infatti, le attività si traducono in passività e le capacità in incapacità. Le condizioni in cui si
opera e le strategie formulate in risposta a tali condizioni invecchiano rapidamente e diventano obsolete
prima che gli attori abbiano avuto una qualche possibilità di apprenderle correttamente. E’ incauto
dunque trarre lezioni dall’esperienza e fare affidamento sulle strategie e le tattiche utilizzate con
successo in passato: anche se qualcosa ha funzionato, le circostanze cambiano in fretta e in modo
imprevisto (e, forse, imprevedibile). Provare a capire come andrà in futuro sulla base di esperienze
pregresse diventa sempre più azzardato e sin troppo fuorviante. Fare ipotesi attendibili diventa via via
più difficile, e le previsioni infallibili sono ormai fuori dal mondo: le variabili dell’equazione sono tutte,
o quasi, incognite e non esistono stime delle loro tendenze future che si possano considerare
completamente e realmente affidabili” (“Vita Liquida”, pp. VII-VIII, 2005)


Parimenti le imprese possono dunque essere definite liquide utilizzando lo schema proposto da
Baumann fatto cioè di:
    1. Capacità di modificarsi
    2. Capacità di creare nuove strategie e nuove condizioni di mercato
Questi driver dunque sono stati i fattori veri di ricerca, ovvero cogliere e capire dalla viva voce dei
protagonisti (imprenditori e responsabili) quali sono fossero i fattori liquidi della loro realtà
aziendale e, di conseguenza, quali fossero i risultati riportati.




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Salone d’Impresa Survey “Le Imprese Liquide” maggio 2012




       Settori considerati ed imprese
       analizzate
Le imprese analizzate appartengono ai principali settori manifatturieri ed agroalimentari.
Le aziende sono:
1. Angeloni srl di Quarto d’Altino (Ve) Prodotto principale: prodotti in carbonio
2. App Tech di Mestrino (Pd) Prodotto principale: Cerchi in lega
3. BFT spa di Schio (Vi) Prodotto principale: cancelli automatici
4. Contarini spa di Vazzola (Tv) Prodotto principale: Prosecco
5. Design & Consulting srl di Noale (Ve) Prodotto principale: progettazione prodotti e macchinari
6. E-Group srl di Biadene di Montebelluna (Tv) Prodotto principale: capi di abbigliamento tecnico
   sportivo e fashion-luxury
7. European Industrial Engineering srl di Venezia Mestre Prodotto principale: telescopi
8. F.I.V.E. srl di Martellago (Ve) Prodotto principale: etichette
9. Garbellotto spa di Conegliano Veneto (Tv) Prodotto principale: botti
10.    Gruppo Novello di Pianiga (Ve) Prodotto principale: costruzioni elettriche
11.    Gruppo SME di Cessalto (Tv) Prodotto principale: prodotti per la casa
12.    Img spa di Riese Pio X (Tv) Prodotto principale: perni e boccole destinati alla produzione di
       catene per macchine movimento terra
13.    Italneon srl di Villorba (Tv) Prodotto principale: insegne luminose
14.    Italfile srl di Creazzo (Vi) Prodotto principale: telecomandi
15.    Lavina Costruzioni srl di (Bl) Prodotto principale: costruzioni edili
16.    Pasta Zara spa di Riese Pio X (Tv) Prodotto principale: pasta
17.    Pegoraro Gas Technologies srl di Vicenza Prodotto principale: Apparecchiature ed Impianti
       per il gas
18.    Rigoni di Asiago spa di Asiago (Vi) Prodotto principale: marmellate
19.    Saiv spa di Vicenza Prodotto principale: Infrastrutture e servizi di data center
20.    Texa spa di Monastier (Tv) Prodotto principale: strumenti di autodiagnosi per macchine e
       camion




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Salone d’Impresa Survey “Le Imprese Liquide” maggio 2012




         Aree di indagine nell’incontro
         in azienda
Le aree di indagine erano rivolte:

         Al percorso strategico intrapreso
         Ai mercati raggiunti
         Ai prodotti/servizi offerti
Le domande (tutte di tipo aperto) erano:
    1.   Descrivetemi la vs. storia in breve
    2.   Cosa avete fatto in questi ultimi 4 anni di diverso rispetto al passato?
    3.   Cosa avete deciso di non perseguire?
    4.   Quali sono stati i fattori su cui avete basato la vs. crescita?
Le principali risultanze:
1. Descrivetemi la vs.        Le aziende hanno settori e storie assolutamente diverse. Dalla
   storia in breve            Garbellotto spa (azienda di 200 anni di storia) all’Italfile srl start up
                              vicentina passando per IMG spa e Pasta Zara spa di 50 anni. Ciò che
                              emerso è stato il ruolo imprenditoriale e le formule “a grappolo” nel
                              passaggio generazionale
2. Cosa avete fatto in        Tutte le aziende hanno dichiarato, in realtà, di aver proseguito su una
   questi ultimi 4 anni di    strada che avevano imboccato anni or sono: quella della forte
   diverso rispetto al        attenzione al cliente ed ai suoi bisogni espressi o inespressi.
   passato?                   Studiando ed anticipando i cambiamenti epocali e rivoluzionari (ad es.
                              la Texa ha introdotto l’elettronica nei suoi strumenti di diagnosi)
                              Mutando radicalmente talora anche il portafoglio prodotti/clienti.
                              Perseguendo strategie di alleanze con i competitori oppure con grandi
                              e piccoli clienti
                              Talune hanno intrapreso una strada di forte e profonda
                              internazionalizzazione; talaltre invece si sono radicate profondamente
                              nel territorio del Nord Est (ad esempio Gruppo SME) dall’arrivo di
                              grandi competitor
3. Cosa avete deciso di       La finanza creativa o, meglio, facendo investimenti propri e non con
   non perseguire?            fondi di terzi.
                              La quotazione in Borsa come ricorso ad importanti capitali
4. Quali sono stati i         Le persone dello staff come risorse chiave
   fattori su cui avete       I clienti
   basato la vs. crescita?    Le tecnologie
                              Pochi principi aziendali




                                                                                                  Pagina 3
Salone d’Impresa Survey “Le Imprese Liquide” maggio 2012




Il Modello emergente
dell’Impresa Liquida




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Salone d’Impresa Survey “Le Imprese Liquide” maggio 2012


Il Percorso Strategico:

Le Imprese analizzate ed intervistate hanno avuto percorsi strategici ovviamente molto differenti.

Le più grandi hanno dovuto sopporto rare una concorrenza interna molto forte (ad es. Gruppo SME con la
presenza di competitor in Veneto) oppure esterna altrettanto forte (Pasta Zara) mentre le più piccole hanno
operato secondo logiche di ricerca di nicchie e di nuovi mercati.

Talune (come Italenon srl) hanno cambiato modello di business, altre (Italfile srl) hanno creato ex novo un
nuovo modello di business

I Mercati raggiunti:

Anche su questo fattore le risposte sono state molto differenti le une dalle altre.

Talune (e non sempre con la logica della dimensione) hanno internazionalizzato in paesi importanti (BRIC)
oppure meno conosciuti e battuti dalla competizione (ad es. SAIV Spa ha toccato l’Algeria e l’ Arabia) altre
invece si sono radicate profondamente nel territorio del Nord Est (Design & Consulting, Gruppo SME).

I Prodotti/Servizi offerti:

Talune imprese hanno diversificato radicalmente gamma di prodotti (IMG Spa e Italneon per esempio)
affiancandosi ai clienti per fornire nuove soluzioni sia tecniche che realizzative, Altre invece hanno proseguito
nell’approfondimento di gamma dei prodotti già esistenti (Contarini spa, Lavina srl, Garbellotto spa,)

I Fattori critici di successo:

Per tutti direi l’attenzione alle richieste (espresse o meno) del cliente spostandosi sulla catena del valore al
fine di accorciare i tempi di produzione e di consegna senza creare scorte.

Inoltre la creazione di squadre di lavoro ovvero un team forte e coeso a fianco dell’imprenditore



Conclusioni. Verso un nuovo modello di piccola-media impresa
   Cosa c’è di nuovo rispetto a quello che sempre si dice sulla piccola e media impresa: cioè è veloce,
elastica, ha poche persone ma si adatta rapidamente alle esigenze del cliente? Dall’analisi delle venti
imprese emergono con forza:

1- nuove specifiche tipologie di impresa;
2- nuove configurazioni di piccola e media impresa;
3- nuove regole per la crescita delle piccole e medie imprese.


1- Per quanto concerne le nuove tipologie di impresa intendiamo evidenziare:
a) l’impresa “specializzata” (App Tech srl, BFT Spa, Contarini spa, E-Group srl, FIVE Srl, Garbellotto spa, IMG
   Spa, Italfile srl, Pasta Zara spa, Rigoni di Asiago spa, SAIV Spa) che rappresenta un percorso evolutivo di
   profondità di prodotti e di servizi;
b) l’impresa “plurispecializzata” (Angeloni srl, Design & Consulting srl, Gruppo SME, Italneon srl, Lavina
   Costruzioni srl, Pegoraro Gas Technologies srl, Texa spa) che hanno prodotti e servizi diversi a seconda
   delle tipologie di clienti seguiti;
c) l’impresa “a rete” (European Industrial Engineering srl, Gruppo Novello) che si interconnettono con diverse
   realtà internazionali commerciali e logistico-produttive.


2- Per quanto concerne le nuove configurazioni di piccola e media impresa, dall’analisi dei casi possiamo
 dire che comprendono numerosi aspetti (vedi Tavola I di sintesi);


                                                                                                           Pagina 5
Salone d’Impresa Survey “Le Imprese Liquide” maggio 2012




a- la visione strategica: si sta sempre più passando ad uno sguardo oltre il breve periodo, ovvero verso i tre
 anni con una forte attenzione a tutti i segnali quotidiani;
b- il ruolo dell’imprenditore: la successione generazionale è avvenuta in talune aziende (citiamo solo a titolo
 d’esempio tra le altre Italneon, Contarini, Pasta Zara, IMG) che hanno cambiato profondamente la figura
 dell’imprenditore. I figli hanno cambiato il ruolo dell’imprenditore rispetto ai loro genitori. I caratteri
 essenziali dei “nuovi” imprenditori sono:

      “giocatori di squadra” questo perché vi è
   A- la Molteplicità: dall’imprenditore unico si è passati – grazie ad una compiuta evoluzione aziendale –
      a 2, 3, 4 o addirittura 5 figli
   B- La specializzazione: mentre il padre conosceva tutto dell’impresa, i figli si specializzano in singole
      aree di competenza
   C- L’integrazione: i figli si integrano rapidamente. Sono abituati a dialogare tra loro ed a lavorare in
      fiducia e flessibilità di ruoli
      “partecipativi”
      I figli sono ormai cresciuti e sono divenuti la 2^ o la 3^ generazione al comando. Hanno una cultura di
      base molto spesso universitaria (prevalentemente economia o ingegneria) talvolta supportata da
      master in business administration e sono abituati, in modo naturale, a dialogare, a confrontarsi tra
      loro e con i collaboratori
      “aperti ed estesi”
      Proprio perché laureati, i nuovi imprenditori sono portati al dialogo con le università ed il mondo
      della ricerca
      “innovativi”
      La nuova generazione dialoga ed opera – a differenza della generazione precedente – in modo
      naturale con le nuove tecnologie

    basati sul tempo. Il tempo dedicato al lavoro da parte delle nuove generazioni è sempre minore di
    quello delle generazioni precedenti, anche perché lo sforzo accomunato di 2 e 3 o 4 figli risulta essere
    sempre maggiore di quello di un unico padre. Ma soprattutto le nuove generazioni sono sempre più
    attente al tempo (e alla qualità della vita).


    basati sul rischio. Le nuove generazioni al comando sono costituite da persone che hanno tra i 40 ed i
    50 anni di età e sviluppano nuove business idea o nuove attività (commerciali, produttive, di prodotti,
    ecc.) con tecniche manageriali (business plan) o partner esterni (consulenti, merchant bank) che
    rappresentano dei rischi ma rappresentano – di fatto - la crescita presente o prossima dell’impresa da
    piccola ad una maggiore dimensione.


c- lo stile di leadership dell’imprenditore: sempre più abituato al dialogo, al confronto, alla comunicazione e
   alla condivisione di idee, progetti, soluzioni;
d- l’orientamento alla crescita: la crescita è progettata, spesso insieme ai clienti, ed a piccoli passi;
e- l’orientamento al cliente: il rapporto con il cliente è sempre cruciale, con una logica personalizzata e poco
   massificata;
f- l’organizzazione interna: è piatta, reattiva, informale ed orientata ai processi;
g- l’orientamento all’internazionalizzazione: presenza su più paesi esteri con diverse forme organizzative;
h- l’orientamento all’innovazione: collaborazione interna ed esterna per avere nuovi prodotti o processi;
i- l’orientamento alla Società: sempre più orientata ad una logica di scambio di conoscenza con Università,
   Parchi Scientifici, Centri di Ricerca, Enti Pubblici, Mass Media.




                                                                                                       Pagina 6
Salone d’Impresa Survey “Le Imprese Liquide” maggio 2012


Tavola 1. Le principali caratteristiche delle piccole e medie imprese analizzate

    Aspetti                                      Caratteristiche

    a- la visione strategica                     Da breve a breve-medio periodo
    b- il ruolo dell’imprenditore                Da interno ad esterno
                                                 Da “centro di potere” a “team manager”
                                                 Da paron1 a ingegnere
    c-     lo   stile     di        leadership   Da autoritario ad autorevole, partecipativo e
    dell’imprenditore                            comunicativo
                                                 Dal fare al progettare
    d- l’orientamento alla crescita              Crescita su progetti definiti e sulla soddisfazione del
                                                 cliente, oltrechè a quella economica
    e- l’orientamento al cliente                 Logica della personalizzazione (rapporto one to one) e
                                                 della rapidità per la soddisfazione delle esigenze del
                                                 cliente
    f- l’organizzazione interna                  Piatta, flessibile e veloce, incentrata sui processi con
                                                 relazioni informali, orientata al cliente
    g- l’orientamento all’internazionaliz-       Da locale ad internazionale
    zazione
    h- l’orientamento all’innovazione            Prodotti e processi
    i- l’orientamento alla Società               Apertura a scambi e ricerche con Università, Parchi
                                                 Scientifici, Centri di Ricerca nazionali ed internazionali,
                                                 Enti Pubblici, con Mass Media

3- Per quanto riguarda le nuove regole per la crescita delle piccole e medie imprese, possiamo
 schematicamente segnalare:


      a) la forza dello sciame: la pmi deve continuare a “cercare” insieme alle altre opportunità e vincoli
        presenti nella “rete” del mercato globale, rete che non ha centro, né orbita, né certezza in una
        complessità caotica2 e tutto ciò imprime nuove forze ai soggetti decentrati;
      b) la velocità dell’interconnessione: la pmi proiettata nel mercato globale si interconnette facilmente con
        nodi, agenzie, centri che distribuiscono non solo prodotti o servizi, ma anche informazioni e conoscenza.
        Interconnettersi significa dunque proseguire nella velocità neuronale delle reti sempre più estese ma
        anche sempre più pregne di opportunità;
      c) il sistema liquido: la pmi è, per definizione, un sistema aperto ed interconnesso alla velocità del mercato
        nel quale opera. Deve continuare a mantenere questa apertura di “fonti sorgenti”, poiché ciò le imprime
        velocità continua ma, soprattutto, mantiene l’attenzione al mercato (di informazioni, di prodotti, di servizi,
        di tecnologie, di conoscenze) senza rinchiudersi in un (eventuale) vantaggio competitivo “volatile”;
      d) la comunicazione “emotiva”: la pmi deve sviluppare la capacità emotiva di cogliere le tecnologie più
        potenti (Internet in primis) per intensificare, moltiplicare e sviluppare relazioni di tutti i tipi;
      e) il modello “a grappolo”: la forza del gruppo imprenditoriale è quella di avere più componenti fidati,
        conosciuti, specializzati, zippati nel tempo e nello spazio.




1
  Paron è un termine veneto con il quale si designa la figura ed il carattere dell’imprenditore. Letteralmente significa
“padrone”.
2
  La rete come forza per la decentralizzazione è un concetto espresso da K. Kelly in “Nuove regole per un nuovo
mondo”, 1999, Ponte alle Grazie, Milano.


                                                                                                               Pagina 7

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DECIMO SALONE D'IMPRESA ricerca Ferdinando Azzariti "Le imprese liquide"

  • 1. 2012 Survey della Ricerca “L’Impresa Liquida” Finalità della Ricerca Settori considerati ed Aziende intervistate Aree di indagine nell’incontro in azienda Il Modello Emergente dell’Impresa Liquida © Salone d’Impresa, maggio 2012. A cura di Ferdinando Azzariti
  • 2. Salone d’Impresa Survey “Le Imprese Liquide” maggio 2012 Salone d’Impresa Survey “Le Imprese Liquide” maggio 2012 Salone d’Impresa ha condotto una ricerca finalizzata ad individuare un panel di aziende del Veneto che nel periodo 2008-2012 sono cresciute in termini di fatturato, di mercati, di dipendenti, di prodotti. L’obiettivo dichiarato della Ricerca è stato quello di individuare ed intervistare (nel periodo novembre 2011-aprile 2012) 20 aziende che, per i tassi di crescita (nei fatturati, nei dipendenti, nei mercati) registrati, avessero un modello di sviluppo diverso (ed in questo caso definito “liquido”) di crescita: cercando di cogliere/scoprire non come avessero reagito alla crisi ma come si fossero strutturate per reggere ai mercati sempre più inquieti e caotici. L’approccio non è stato dunque di tipo quantitativo bensì qualitativo e, per talune parti, anche antropologico, perché ha avuto il significato di “andare alla ricerca” di imprese (di dimensioni piccole e piccole-medie) che stessero crescendo andando controcorrente rispetto al sistema italiano, europeo e mondiale. L’analogia è stata quella di analizzare gli scritti di Zygmunt Baumann che, in Vita Liquida, scrive “Una sociètà può essere definita “liquido-moderna” se le situazioni in cui agiscono gli uomini si modificano prima che i loro modi di agire riescano a consolidarsi in abitudini e procedure. […] In una società liquido-moderna gli individui non possono concretizzare i propri risultati in beni duraturi: in un attimo, infatti, le attività si traducono in passività e le capacità in incapacità. Le condizioni in cui si opera e le strategie formulate in risposta a tali condizioni invecchiano rapidamente e diventano obsolete prima che gli attori abbiano avuto una qualche possibilità di apprenderle correttamente. E’ incauto dunque trarre lezioni dall’esperienza e fare affidamento sulle strategie e le tattiche utilizzate con successo in passato: anche se qualcosa ha funzionato, le circostanze cambiano in fretta e in modo imprevisto (e, forse, imprevedibile). Provare a capire come andrà in futuro sulla base di esperienze pregresse diventa sempre più azzardato e sin troppo fuorviante. Fare ipotesi attendibili diventa via via più difficile, e le previsioni infallibili sono ormai fuori dal mondo: le variabili dell’equazione sono tutte, o quasi, incognite e non esistono stime delle loro tendenze future che si possano considerare completamente e realmente affidabili” (“Vita Liquida”, pp. VII-VIII, 2005) Parimenti le imprese possono dunque essere definite liquide utilizzando lo schema proposto da Baumann fatto cioè di: 1. Capacità di modificarsi 2. Capacità di creare nuove strategie e nuove condizioni di mercato Questi driver dunque sono stati i fattori veri di ricerca, ovvero cogliere e capire dalla viva voce dei protagonisti (imprenditori e responsabili) quali sono fossero i fattori liquidi della loro realtà aziendale e, di conseguenza, quali fossero i risultati riportati. Pagina 1
  • 3. Salone d’Impresa Survey “Le Imprese Liquide” maggio 2012 Settori considerati ed imprese analizzate Le imprese analizzate appartengono ai principali settori manifatturieri ed agroalimentari. Le aziende sono: 1. Angeloni srl di Quarto d’Altino (Ve) Prodotto principale: prodotti in carbonio 2. App Tech di Mestrino (Pd) Prodotto principale: Cerchi in lega 3. BFT spa di Schio (Vi) Prodotto principale: cancelli automatici 4. Contarini spa di Vazzola (Tv) Prodotto principale: Prosecco 5. Design & Consulting srl di Noale (Ve) Prodotto principale: progettazione prodotti e macchinari 6. E-Group srl di Biadene di Montebelluna (Tv) Prodotto principale: capi di abbigliamento tecnico sportivo e fashion-luxury 7. European Industrial Engineering srl di Venezia Mestre Prodotto principale: telescopi 8. F.I.V.E. srl di Martellago (Ve) Prodotto principale: etichette 9. Garbellotto spa di Conegliano Veneto (Tv) Prodotto principale: botti 10. Gruppo Novello di Pianiga (Ve) Prodotto principale: costruzioni elettriche 11. Gruppo SME di Cessalto (Tv) Prodotto principale: prodotti per la casa 12. Img spa di Riese Pio X (Tv) Prodotto principale: perni e boccole destinati alla produzione di catene per macchine movimento terra 13. Italneon srl di Villorba (Tv) Prodotto principale: insegne luminose 14. Italfile srl di Creazzo (Vi) Prodotto principale: telecomandi 15. Lavina Costruzioni srl di (Bl) Prodotto principale: costruzioni edili 16. Pasta Zara spa di Riese Pio X (Tv) Prodotto principale: pasta 17. Pegoraro Gas Technologies srl di Vicenza Prodotto principale: Apparecchiature ed Impianti per il gas 18. Rigoni di Asiago spa di Asiago (Vi) Prodotto principale: marmellate 19. Saiv spa di Vicenza Prodotto principale: Infrastrutture e servizi di data center 20. Texa spa di Monastier (Tv) Prodotto principale: strumenti di autodiagnosi per macchine e camion Pagina 2
  • 4. Salone d’Impresa Survey “Le Imprese Liquide” maggio 2012 Aree di indagine nell’incontro in azienda Le aree di indagine erano rivolte: Al percorso strategico intrapreso Ai mercati raggiunti Ai prodotti/servizi offerti Le domande (tutte di tipo aperto) erano: 1. Descrivetemi la vs. storia in breve 2. Cosa avete fatto in questi ultimi 4 anni di diverso rispetto al passato? 3. Cosa avete deciso di non perseguire? 4. Quali sono stati i fattori su cui avete basato la vs. crescita? Le principali risultanze: 1. Descrivetemi la vs. Le aziende hanno settori e storie assolutamente diverse. Dalla storia in breve Garbellotto spa (azienda di 200 anni di storia) all’Italfile srl start up vicentina passando per IMG spa e Pasta Zara spa di 50 anni. Ciò che emerso è stato il ruolo imprenditoriale e le formule “a grappolo” nel passaggio generazionale 2. Cosa avete fatto in Tutte le aziende hanno dichiarato, in realtà, di aver proseguito su una questi ultimi 4 anni di strada che avevano imboccato anni or sono: quella della forte diverso rispetto al attenzione al cliente ed ai suoi bisogni espressi o inespressi. passato? Studiando ed anticipando i cambiamenti epocali e rivoluzionari (ad es. la Texa ha introdotto l’elettronica nei suoi strumenti di diagnosi) Mutando radicalmente talora anche il portafoglio prodotti/clienti. Perseguendo strategie di alleanze con i competitori oppure con grandi e piccoli clienti Talune hanno intrapreso una strada di forte e profonda internazionalizzazione; talaltre invece si sono radicate profondamente nel territorio del Nord Est (ad esempio Gruppo SME) dall’arrivo di grandi competitor 3. Cosa avete deciso di La finanza creativa o, meglio, facendo investimenti propri e non con non perseguire? fondi di terzi. La quotazione in Borsa come ricorso ad importanti capitali 4. Quali sono stati i Le persone dello staff come risorse chiave fattori su cui avete I clienti basato la vs. crescita? Le tecnologie Pochi principi aziendali Pagina 3
  • 5. Salone d’Impresa Survey “Le Imprese Liquide” maggio 2012 Il Modello emergente dell’Impresa Liquida Pagina 4
  • 6. Salone d’Impresa Survey “Le Imprese Liquide” maggio 2012 Il Percorso Strategico: Le Imprese analizzate ed intervistate hanno avuto percorsi strategici ovviamente molto differenti. Le più grandi hanno dovuto sopporto rare una concorrenza interna molto forte (ad es. Gruppo SME con la presenza di competitor in Veneto) oppure esterna altrettanto forte (Pasta Zara) mentre le più piccole hanno operato secondo logiche di ricerca di nicchie e di nuovi mercati. Talune (come Italenon srl) hanno cambiato modello di business, altre (Italfile srl) hanno creato ex novo un nuovo modello di business I Mercati raggiunti: Anche su questo fattore le risposte sono state molto differenti le une dalle altre. Talune (e non sempre con la logica della dimensione) hanno internazionalizzato in paesi importanti (BRIC) oppure meno conosciuti e battuti dalla competizione (ad es. SAIV Spa ha toccato l’Algeria e l’ Arabia) altre invece si sono radicate profondamente nel territorio del Nord Est (Design & Consulting, Gruppo SME). I Prodotti/Servizi offerti: Talune imprese hanno diversificato radicalmente gamma di prodotti (IMG Spa e Italneon per esempio) affiancandosi ai clienti per fornire nuove soluzioni sia tecniche che realizzative, Altre invece hanno proseguito nell’approfondimento di gamma dei prodotti già esistenti (Contarini spa, Lavina srl, Garbellotto spa,) I Fattori critici di successo: Per tutti direi l’attenzione alle richieste (espresse o meno) del cliente spostandosi sulla catena del valore al fine di accorciare i tempi di produzione e di consegna senza creare scorte. Inoltre la creazione di squadre di lavoro ovvero un team forte e coeso a fianco dell’imprenditore Conclusioni. Verso un nuovo modello di piccola-media impresa Cosa c’è di nuovo rispetto a quello che sempre si dice sulla piccola e media impresa: cioè è veloce, elastica, ha poche persone ma si adatta rapidamente alle esigenze del cliente? Dall’analisi delle venti imprese emergono con forza: 1- nuove specifiche tipologie di impresa; 2- nuove configurazioni di piccola e media impresa; 3- nuove regole per la crescita delle piccole e medie imprese. 1- Per quanto concerne le nuove tipologie di impresa intendiamo evidenziare: a) l’impresa “specializzata” (App Tech srl, BFT Spa, Contarini spa, E-Group srl, FIVE Srl, Garbellotto spa, IMG Spa, Italfile srl, Pasta Zara spa, Rigoni di Asiago spa, SAIV Spa) che rappresenta un percorso evolutivo di profondità di prodotti e di servizi; b) l’impresa “plurispecializzata” (Angeloni srl, Design & Consulting srl, Gruppo SME, Italneon srl, Lavina Costruzioni srl, Pegoraro Gas Technologies srl, Texa spa) che hanno prodotti e servizi diversi a seconda delle tipologie di clienti seguiti; c) l’impresa “a rete” (European Industrial Engineering srl, Gruppo Novello) che si interconnettono con diverse realtà internazionali commerciali e logistico-produttive. 2- Per quanto concerne le nuove configurazioni di piccola e media impresa, dall’analisi dei casi possiamo dire che comprendono numerosi aspetti (vedi Tavola I di sintesi); Pagina 5
  • 7. Salone d’Impresa Survey “Le Imprese Liquide” maggio 2012 a- la visione strategica: si sta sempre più passando ad uno sguardo oltre il breve periodo, ovvero verso i tre anni con una forte attenzione a tutti i segnali quotidiani; b- il ruolo dell’imprenditore: la successione generazionale è avvenuta in talune aziende (citiamo solo a titolo d’esempio tra le altre Italneon, Contarini, Pasta Zara, IMG) che hanno cambiato profondamente la figura dell’imprenditore. I figli hanno cambiato il ruolo dell’imprenditore rispetto ai loro genitori. I caratteri essenziali dei “nuovi” imprenditori sono: “giocatori di squadra” questo perché vi è A- la Molteplicità: dall’imprenditore unico si è passati – grazie ad una compiuta evoluzione aziendale – a 2, 3, 4 o addirittura 5 figli B- La specializzazione: mentre il padre conosceva tutto dell’impresa, i figli si specializzano in singole aree di competenza C- L’integrazione: i figli si integrano rapidamente. Sono abituati a dialogare tra loro ed a lavorare in fiducia e flessibilità di ruoli “partecipativi” I figli sono ormai cresciuti e sono divenuti la 2^ o la 3^ generazione al comando. Hanno una cultura di base molto spesso universitaria (prevalentemente economia o ingegneria) talvolta supportata da master in business administration e sono abituati, in modo naturale, a dialogare, a confrontarsi tra loro e con i collaboratori “aperti ed estesi” Proprio perché laureati, i nuovi imprenditori sono portati al dialogo con le università ed il mondo della ricerca “innovativi” La nuova generazione dialoga ed opera – a differenza della generazione precedente – in modo naturale con le nuove tecnologie basati sul tempo. Il tempo dedicato al lavoro da parte delle nuove generazioni è sempre minore di quello delle generazioni precedenti, anche perché lo sforzo accomunato di 2 e 3 o 4 figli risulta essere sempre maggiore di quello di un unico padre. Ma soprattutto le nuove generazioni sono sempre più attente al tempo (e alla qualità della vita). basati sul rischio. Le nuove generazioni al comando sono costituite da persone che hanno tra i 40 ed i 50 anni di età e sviluppano nuove business idea o nuove attività (commerciali, produttive, di prodotti, ecc.) con tecniche manageriali (business plan) o partner esterni (consulenti, merchant bank) che rappresentano dei rischi ma rappresentano – di fatto - la crescita presente o prossima dell’impresa da piccola ad una maggiore dimensione. c- lo stile di leadership dell’imprenditore: sempre più abituato al dialogo, al confronto, alla comunicazione e alla condivisione di idee, progetti, soluzioni; d- l’orientamento alla crescita: la crescita è progettata, spesso insieme ai clienti, ed a piccoli passi; e- l’orientamento al cliente: il rapporto con il cliente è sempre cruciale, con una logica personalizzata e poco massificata; f- l’organizzazione interna: è piatta, reattiva, informale ed orientata ai processi; g- l’orientamento all’internazionalizzazione: presenza su più paesi esteri con diverse forme organizzative; h- l’orientamento all’innovazione: collaborazione interna ed esterna per avere nuovi prodotti o processi; i- l’orientamento alla Società: sempre più orientata ad una logica di scambio di conoscenza con Università, Parchi Scientifici, Centri di Ricerca, Enti Pubblici, Mass Media. Pagina 6
  • 8. Salone d’Impresa Survey “Le Imprese Liquide” maggio 2012 Tavola 1. Le principali caratteristiche delle piccole e medie imprese analizzate Aspetti Caratteristiche a- la visione strategica Da breve a breve-medio periodo b- il ruolo dell’imprenditore Da interno ad esterno Da “centro di potere” a “team manager” Da paron1 a ingegnere c- lo stile di leadership Da autoritario ad autorevole, partecipativo e dell’imprenditore comunicativo Dal fare al progettare d- l’orientamento alla crescita Crescita su progetti definiti e sulla soddisfazione del cliente, oltrechè a quella economica e- l’orientamento al cliente Logica della personalizzazione (rapporto one to one) e della rapidità per la soddisfazione delle esigenze del cliente f- l’organizzazione interna Piatta, flessibile e veloce, incentrata sui processi con relazioni informali, orientata al cliente g- l’orientamento all’internazionaliz- Da locale ad internazionale zazione h- l’orientamento all’innovazione Prodotti e processi i- l’orientamento alla Società Apertura a scambi e ricerche con Università, Parchi Scientifici, Centri di Ricerca nazionali ed internazionali, Enti Pubblici, con Mass Media 3- Per quanto riguarda le nuove regole per la crescita delle piccole e medie imprese, possiamo schematicamente segnalare: a) la forza dello sciame: la pmi deve continuare a “cercare” insieme alle altre opportunità e vincoli presenti nella “rete” del mercato globale, rete che non ha centro, né orbita, né certezza in una complessità caotica2 e tutto ciò imprime nuove forze ai soggetti decentrati; b) la velocità dell’interconnessione: la pmi proiettata nel mercato globale si interconnette facilmente con nodi, agenzie, centri che distribuiscono non solo prodotti o servizi, ma anche informazioni e conoscenza. Interconnettersi significa dunque proseguire nella velocità neuronale delle reti sempre più estese ma anche sempre più pregne di opportunità; c) il sistema liquido: la pmi è, per definizione, un sistema aperto ed interconnesso alla velocità del mercato nel quale opera. Deve continuare a mantenere questa apertura di “fonti sorgenti”, poiché ciò le imprime velocità continua ma, soprattutto, mantiene l’attenzione al mercato (di informazioni, di prodotti, di servizi, di tecnologie, di conoscenze) senza rinchiudersi in un (eventuale) vantaggio competitivo “volatile”; d) la comunicazione “emotiva”: la pmi deve sviluppare la capacità emotiva di cogliere le tecnologie più potenti (Internet in primis) per intensificare, moltiplicare e sviluppare relazioni di tutti i tipi; e) il modello “a grappolo”: la forza del gruppo imprenditoriale è quella di avere più componenti fidati, conosciuti, specializzati, zippati nel tempo e nello spazio. 1 Paron è un termine veneto con il quale si designa la figura ed il carattere dell’imprenditore. Letteralmente significa “padrone”. 2 La rete come forza per la decentralizzazione è un concetto espresso da K. Kelly in “Nuove regole per un nuovo mondo”, 1999, Ponte alle Grazie, Milano. Pagina 7