Sono indeciso se essere più arrabbiato o semplicemente stupito per l’iniziativa della Birra Moretti, che all’Expo si è auto celebrata con l’aiuto di 6 celebri chef stellati italiani e la benedizione di Paolo Marchi ideatore di Identità Golose. I cuochi che hanno presenziato all’evento sono Antonino Cannavacciuolo, Davide del Duca, Christian Milone, Davide Oldani, Claudio Sadler, Viviana Varese.
I grandi chef celebrano la Moretti, alla prossima tocca al Tavernello!
1. I grandi chef celebrano la Moretti, alla prossima
tocca al Tavernello!
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Scritto da Eugenio Signoroni
Sono indeciso se essere più arrabbiato o
semplicemente stupito per l’iniziativa della
Birra Moretti, che all’Expo si è auto
celebrata con l’aiuto di 6 celebri chef
stellati italiani e la benedizione di Paolo
Marchi ideatore di Identità Golose.
I cuochi che hanno presenziato all’evento
sono Antonino Cannavacciuolo, Davide del
Duca, Christian Milone, Davide Oldani,
Claudio Sadler, Viviana Varese. Ne ha
scritto, in termini entusiastici Il Giorno.
Troverete tutti i dettagli del caso a questo
link.
Con queste operazioni non si fa nessun tipo di cultura birraria, si fa solo del marketing, assolutamente
legittimo, ma non spacciatela per cultura.
E mi spiace non tanto per Moretti che fa il suo lavoro ma per i 6 chef, eccellenze della ristorazione, che
però quando si tratta di avere a che fare con la birra dimenticano improvvisamente tutto il lavoro e tutte
le riflessioni fatte nelle loro cucine per trovare le migliori materie prime o per avere la migliore carta dei
vini possibile e ignorano che in Italia c’è un panorama di birrai incredibile (che non è impossibile
scovare, basta per esempio sfogliare la nostra guida), che davvero fa cultura e territorio, ogni giorno.
Condivido quindi quanto scritto con arguzia e intelligenza da Andrea Turco: “Perché la birra artigianale
non riesce ad entrare seriamente nell’alta cucina? I motivi sono diversi, ma finché gli chef stellati
saranno disponibili a mettere le loro facce e i loro nomi su etichette paragonabili a quelle di un
Tavernello, è evidente che non si faranno mai passi avanti. E a rimetterci sarà la vera birra di qualità.
Bisogna cominciare a cambiare questo inquietante trend…”