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A cura di:
 Aurora
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  IV A
Nome di un tipico dolce napoletano che fa riferimento
ad Alì Babà, protagonista della nota storia delle Mille e
una notte. Leggenda vuole che questo fosse il libro
preferito dell‟inventore del babà ovvero Stanislao
Leszczinski, re di Polonia, vissuto nel XVII secolo, in
 esilio in Lorena. Questi casualmente aggiunse del
  rhum ad un dolce tipico della zona: il Kugelhupf.
    Il Babà fu poi introdotto a Parigi. E da qui grazie
       ai cuochi francesi a servizio presso i nobili di
           Napoli arrivò nella città dove assunse la forma
               definitiva, a fungo.
La bistecca guarnita con uova porta il nome
del principe Otto von Bismarck-Shoenhausen,
cancelliere del Secondo Reich germanico.
 In Germania, però, questo illustre
   nome indica anche una miscela di
     champagne e birra scura, trangugiata per
       combattere i postumi dell‟ubriachezza.
Piatto tipico piemontese il cui nome rimanda alla
giacca, detta appunto finanziera, indossata dai
rappresentanti dell‟Alta Finanza nella Torino
 dell‟‟800. Questo riferimento nasce dal fatto che
  la finanziera era diventata, all‟epoca, un piatto
    da “ricchi”. Nonostante la ricetta
       appartenesse alla cucina povera visto
          che usa degli scarti di macellazione
               dei bovini e dei polli.
Mescolanza di frutta varia, con liquore e
 zucchero: scherzosa allusione alle stirpi
  eterogenee che popolano la regione
    macedone.
Il termine, secondo il mito, deriva dal nome della
ninfa Minta. Di questa Ninfa si era innamorato
Plutone, dio degli Inferi. Proserpina, moglie di
  Plutone, per gelosia aveva tramutato la ninfa in
    pianta, di menta appunto, permettendole così
    di danzare tra i boschi solo mediante il suo
      profumo. Attualmente tale parola
         indica una pianta aromatica nota per le
              sue proprietà salutari, e usata anche
                      in cucina.
Il nome di questo panino deriva dal suo ispiratore, un
nobile vissuto nel „700: John Montague, conte di
Sandwich. Questi era un accanito giocatore di carte,
 tanto da non mangiare pur di non abbandonare il
   tavolo da gioco. Perciò il suo cuoco ideò per lui
    un cibo che si potesse mangiare anche giocando
       a carte. Si trattava di due fette di pane
          con una pietanza nel mezzo, quello
              che in italiano è detto
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Voci deonomastiche - Aurora

  • 1. A cura di: Aurora Classe: IV A
  • 2.
  • 3. Nome di un tipico dolce napoletano che fa riferimento ad Alì Babà, protagonista della nota storia delle Mille e una notte. Leggenda vuole che questo fosse il libro preferito dell‟inventore del babà ovvero Stanislao Leszczinski, re di Polonia, vissuto nel XVII secolo, in esilio in Lorena. Questi casualmente aggiunse del rhum ad un dolce tipico della zona: il Kugelhupf. Il Babà fu poi introdotto a Parigi. E da qui grazie ai cuochi francesi a servizio presso i nobili di Napoli arrivò nella città dove assunse la forma definitiva, a fungo.
  • 4. La bistecca guarnita con uova porta il nome del principe Otto von Bismarck-Shoenhausen, cancelliere del Secondo Reich germanico. In Germania, però, questo illustre nome indica anche una miscela di champagne e birra scura, trangugiata per combattere i postumi dell‟ubriachezza.
  • 5. Piatto tipico piemontese il cui nome rimanda alla giacca, detta appunto finanziera, indossata dai rappresentanti dell‟Alta Finanza nella Torino dell‟‟800. Questo riferimento nasce dal fatto che la finanziera era diventata, all‟epoca, un piatto da “ricchi”. Nonostante la ricetta appartenesse alla cucina povera visto che usa degli scarti di macellazione dei bovini e dei polli.
  • 6. Mescolanza di frutta varia, con liquore e zucchero: scherzosa allusione alle stirpi eterogenee che popolano la regione macedone.
  • 7. Il termine, secondo il mito, deriva dal nome della ninfa Minta. Di questa Ninfa si era innamorato Plutone, dio degli Inferi. Proserpina, moglie di Plutone, per gelosia aveva tramutato la ninfa in pianta, di menta appunto, permettendole così di danzare tra i boschi solo mediante il suo profumo. Attualmente tale parola indica una pianta aromatica nota per le sue proprietà salutari, e usata anche in cucina.
  • 8. Il nome di questo panino deriva dal suo ispiratore, un nobile vissuto nel „700: John Montague, conte di Sandwich. Questi era un accanito giocatore di carte, tanto da non mangiare pur di non abbandonare il tavolo da gioco. Perciò il suo cuoco ideò per lui un cibo che si potesse mangiare anche giocando a carte. Si trattava di due fette di pane con una pietanza nel mezzo, quello che in italiano è detto tramezzino.