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Storia e geografia: discipline complici in un curricolo mirato alle competenze   Ivo Mattozzi (Università di Bologna – LUB)
Scaletta 1/3  Partire dagli studenti e tenerli al centro (nominarli sempre): quale profilo iniziale? Necessità di motivare o ri-motivare gli studenti alla conoscenza della storia Proporre conoscenze significative (profonde e non complicate) Criteri di selezione e di strutturazione delle conoscenze La condizione necessaria: rompere le gabbie (orarie e manualistiche) 24/01/2011 2 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze
Scaletta 2/3  Le mosse di partenza:  Presentazione di sé e degli alunni riguardo a storia e geografia Presentazione dei motivi per studiare e apprendere storia e geo (comprensione di aspetti e processi del mondo attuale) La rappresentazione del mondo attuale come generatrice di questioni storiche e geografiche: mobilitazione delle conoscenze e delle abilità degli studenti … Le questioni geografiche : abilità a formulare questioni geografiche La rappresentazione del mondo all’inizio dell’umanità Le questioni storiche: abilità a formulare questioni storiche Presentazione del piano di lavoro e degli obiettivi di apprendimento: quale profilo degli studenti alla fine? Guida allo studio dei manuali  24/01/2011 3 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze
Scaletta 3/3 Le conoscenze e le abilità integrabili Ripensare la complicità disciplinare:  La geografia storica: l’approccio storico in geografia La geostoria: l’approccio geografico in storia Selezionare le conoscenze :  Aspetti ambientali (contesti, situazioni di partenza) Processi di grande trasformazione Strutturale la rete di conoscenze Le concettualizzazioni : a partire dai copioni 24/01/2011 4 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze
Abilità, conoscenze verso le competenze  24/01/2011 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze 5 Processi di insegnamento e apprendimento – Situazioni esercitative Situazioni problematiche Risoluzione di problemi  Nel curricolo
Dalle competenzealle abilità e conoscenze 24/01/2011 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze 6
Gli studenti non sanno ….  24/01/2011 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze 7 e/o non sanno fare …. È un argomento che viene opposto alle proposte di innovazione nella strutturazione delle conoscenze e nella mediazione didattica.  Ma l’argomento vale anche nelle situazioni di didattica “tradizionale” .  Dobbiamo dichiarare la resa oppure dobbiamo trovare il modo di neutralizzare le conseguenze negative della costatazione?
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 Il profilo iniziale attraverso il diario di apprendimento : avvio alla riflessione metacognitivaConoscere gli studenti: apprendisti in mutazione 24/01/2011 8 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze
Scuola media Che insegnamento e apprendimento di storia nella scuola media?  Per la scuola media, i ragazzi ricordano soprattutto lezioni e studiodomestico utilizzando libri di testo e materiale in copia fornito dai docenti.  I ricordi si concentrano sugli Imperi antichi (Sumeri, Egizi, Babilonesi) e soprattutto sul programma di terza media relativo alla prima metà del ‘900 : Fascismo e Nazismo, l’entrata in guerra e la Seconda Guerra mondiale, la Shoa, argomenti sui quali in molti hanno prodotto tesine e presentazioni per l’esame.  Si nota come pochissimi studenti conservino memoria di argomenti relativi al periodo tra romanizzazione del Mediterraneo  e Rivoluzione Francese. Cattivo imprinting  Formazione di pregiudizi sull’insegnamento e apprendimento La elaborazione di conoscenze e  l’apprendimento in funzione comunicativa rendono più solida la memorizzazione L’insegnamento della storia moderna non forma rappresentazioni complessive memorizzabili: come rimediare? 24/01/2011 9 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze
Il libro di testo e lo studio Hanno imparato ad usare il libro di testo? lo hanno usato regolarmente? Una parte di ragazzi (e di genitori )  sostiene che la scuola media non ha fornito indicazioni sul trattamento dei testi in funzione dell’apprendimento. Questa parte può essere stimata intorno a un terzo degli studenti di ogni classe.   Principali metodologie riferite:   lettura a voce alta (studenti a turno) con spiegazione /parafrasi da parte del docente di ogni  paragrafo letto, la lettura di un argomento lettura assegnata per casa di un capitolo/argomento sul testo,  ripresa in classe e spiegazione delle informazioni principali da parte dell’insegnante discussione di  temi emersi durante lo studio/spiegazione  approfondimenti di argomenti attraverso una ‘ricerca’ (individuale, a piccolo gruppo)  Attualmente, la maggior parte dei ragazzi accosta il testo iniziando a leggerlo e, capoverso dopo capoverso, sottolineando le informazioni o le parole individuate come ‘più importanti’. Le carte tematiche e l’apparato iconografico non sono ritenuti parte del materiale di studio (vengono utilizzati solo dietro consegna diretta) da parte di più della metà delle classi. Necessità di insegnare la struttura e l’uso dei libri Insegnare a studiare in coerenza con gli obiettivi di apprendimento 24/01/2011 10 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze
Le abilità operative Che cosa sanno fare ora?  linee del tempo  difficoltà generale per la maggior parte degli studenti (18 su 25; 15 su 23; 20 su 25). Difficoltà anche nella comprensione delle date (confusione secolo-millennio; decrescere delle date nel periodo a.C; necessario ripasso/spiegazione della datazione in numeri romani. schemi 4 studentesse su 25 sono in grado di produrre uno schema a campi di informazione se viene loro chiesto di rappresentare un contenuto con questa modalità mappe concettuali è stato loro spiegato nei primi tre mesi di scuola superiore come è possibile costruire delle mappe dei concetti o dei fenomeni più significativi all’interno di un processo.  Le parole ‘fenomeno’, ‘processo’, ‘contesto’, ‘effetto’ non sono perfettamente comprensibili per circa un terzo degli alunni di una classe (in media). ricerche sul web praticate soprattutto attraverso Wikipedia e alcuni siti per studenti. 24/01/2011 11 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze
Abilità cronologiche Sanno mettere in ordine cronologico informazioni che appaiono ingarbugliate nei testi o separate in paragrafi e capitoli diversi? Difficoltà evidente anche per chi è più competente, emersa studiando la domesticazione di piante e animali e la lavorazione dei metalli. 24/01/2011 12 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze
Interesse per la storia Hanno interesse per la storia?  La materia è considerata dalla quasi totalità degli studenti una materia ‘difficile’. Alcuni la amano più di altre discipline, ma in generale è associata al “doversi ricordare molte date” e alla fatica di memorizzare informazioni (nomi, luoghi, eventi). L’interesse è sempre dichiarato in associazione ad una didattica/un insegnante interessante o molto coinvolgente. 24/01/2011 13 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze
Le informazioni extrascolatiche Sanno qualcosa grazie ad altre fonti di informazioni? L’interesse per la storia più recente è associato all’aver visto film e  documentari riguardanti le guerre mondiali. Tuttavia sono molto deboli le informazioni riguardanti eventi della seconda metà del ‘900, non trattati a scuola, anche se sono stati visti film su di essi.  Interessa molto la realtà delle mafie/criminalità organizzata,  anche se i ragazzi non possiedono informazioni che permettano di ‘storicizzare’il fenomeno. 24/01/2011 14 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze
Geografia: apprendimenti e interesse  Per quanto riguarda la Geografia, l’atteggiamento dei ragazzi appare generalmente interessato alla disciplina. Del loro percorso scolastico passato gli studenti ricordano molte ‘ricerche’, esposizione di notizie su paesi del mondo, costruzione di  cartelloni in gruppo.  Hanno approfondito soprattutto  tematiche relative all’ambiente (locale- nazionale – globale ) e alla relazione tra popoli.  Ritengono la materia più interessante perché “parla di cose di adesso”, “parla di quello che succede nel mondo”, “tocca argomenti legati a quello che si fa ogni giorno”, “parla di problemi vicini a noi”.  Mostrano difficoltà (generalizzate) ad orientarsi e orientare oggetti  nello spazio secondo i punti cardinali. Le loro mappe mentali sono molto ridotte: meno del 50% è in grado di indicare sul planisfero  trenta luoghi/stati ad alta ricorrenza (es. Oceano Atlantico, Stati Uniti, Cina, Messico, Libia, Marocco, Olanda, Cile)  in modo corretto. Haiti in Africa  24/01/2011 15 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze
Ipse dixit: le voci degli studenti La Storia non mi è mai  parsa una materia affascinante e coinvolgente, forse perché alle elementari avevo una maestra che si soffermava su un argomento per troppo tempo e così questo argomento diventava lungo e noioso.  (F.F.)  Secondo il mio parere la Storia è noiosa e stancante perché noi studiamo sempre e solo teoria, e non visitiamo mai qualche museo o sito archeologico. ( F.F.) A me sinceramente la Storia è sempre piaciuta e sono sempre stata brava in questa materia. Alle medie però ho avuto tante difficoltà perché dovevo imparare l’Italiano e riuscire a fare qualche amicizia, e lo studio di questa materia era un po’ più faticoso delle altre cose, perciò l’ho lasciato un po’ da parte, così ho mantenuto sempre un voto medio, tra il “sufficiente” e il “buono”. (L.G.) 24/01/2011 16 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze
Dispiacere e piacere della storia Sicuramente avrei studiato più volentieri la Storia se me l’avessero spiegata in modo diverso: non come una semplice descrizione di fatti di guerra e di eventi, ma come qualcosa che fa parte del nostro passato e che quindi ci appartiene, e per questo è qualcosa di importante per noi.  (A.C.) La Storia è una materia che nello studio richiede  molta concentrazione e memoria, perché ci sono tante date e tanti nomi da ricordare. Io faccio un po’ di fatica nel memorizzare quello che devo studiare, per questo non amo molto questa materia. Secondo me una materia piace se c’è qualcuno che te la fa piacere; per questo se i prof. ci mettono passione, la trasmettono anche a noi.  (S.B.) Se qualcuno mi chiede se mi piace la Storia, come prima risposta dico “no”. Però, pensandoci bene, alcuni argomenti studiati e approfonditi alle medie sono stati interessanti e coinvolgenti.   Mi sono avvicinata in modo particolare alla Storia nell’ultimo trimestre delle medie, in quanto volevo concludere questo periodo di scuola in modo soddisfacente.  (G.F.) 24/01/2011 17 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze
Interesse per la storia Devo dire che la Storia, all’inizio, non mi piaceva molto; ma poi, con il passare del tempo e anche grazie alla mia vecchia professoressa, sono riuscita ad appassionarmici.  Negli anni scorsi sono sempre riuscita ad apprendere quello che la mia insegnante cercava di farmi capire, anche se a volte facevo molta più fatica perché l’argomento mi interessava di meno.  (M.C.)   Posso di certo affermare che la Storia è una delle materie che mi interessa maggiormente, non la mia preferita, ma neppure quella che odio di più.   Penso sia importante conoscere ciò che è avvenuto prima di noi  nei suoi aspetti positivi, alcuni dei quali possono essere anche conseguenza di eventi negativi del passato.   (F.B.) La Storia secondo me è una materia abbastanza bella e interessante da tutti i suoi punti di vista, anche se alcune insegnanti non spiegano bene, e allora non si ha l’occasione di appassionarsi a una materia  ma si tende invece a rifiutarla, invece altre cercano di farti appassionare sempre di più.  (B.A.) 24/01/2011 18 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze
Il professore  Io trovo questa materia molto interessante e da approfondire per una buona conoscenza del presente. Alle medie il nostro professore ce l’ha fatta piacere spiegandoci anche cose non riportate nei testi, secondo lui però importanti per una buona cultura generale.   (F.G.) 24/01/2011 19 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze
Presente / passato e  metodo Agli esami mi sono presentata con una ricerca sulla II Guerra Mondiale e sono uscita con un “distinto” perché avevo veramente fissato nella testa questo argomento. Avevo scelto la II Guerra Mondiale perché mi sembrava di capirla meglio.  Mi ha colpita questa storia appunto perché quando avevo quattro anni c’è stata la guerra anche in Kossovo con i Serbi ed è stata una tragedia. Nella mia famiglia  non è stato ucciso per fortuna nessuno, però purtroppo nelle altre famiglie  è successo che siano stati uccisi quasi tutti i familiari. Metà popolazione è stata massacrata,  perciò adesso se faccio qualche lezione che ha a che fare con la guerra,  mi ricordo la guerra in Kossovo e mi viene da piangere.  (L.G.) 24/01/2011 20 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze
Metodo di studio  Quando ho incominciato a scaricare foto, a scrivere le date più importanti, a riassumere le informazioni per la mia tesina su PowerPoint, l’argomento  ha iniziato a interessarmi davvero.  Per questo penso che se gli argomenti vengono approfonditi con un metodo diverso dal solito, diventano piacevoli anche da studiare  (A.C.)  Io sono abituata a leggermi prima di tutto il testo o l’argomento che devo studiare, stando molto attenta, e poi –un pezzetto alla volta-  me lo rileggo e me lo ripeto finché non lo so esporre bene con le mie parole.   Alle superiori bisogna prendere molti appunti, che poi a casa si sviluppano con le proprie parole: già questo ti aiuta a ricordare alcune cose; poi studi bene questi contenuti e, dato che sono scritti con le proprie parole e non con quelle  di un libro, è molto più facile ricordarli.  (G.P.) La difficoltà rimaneva comunque quella di ricordare date e nomi, così ho imparato una nuova tecnica di studio, diversa dalle altre materie: scrivere uno schema sintetico con gli avvenimenti riferiti ad ogni data scritti in grande e in rosso.  (C.P.)  24/01/2011 21 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze
Passato e presente : utilità della storia Penso sia importante conoscere ciò che è avvenuto prima di noi  nei suoi aspetti positivi, alcuni dei quali possono essere anche conseguenza di eventi negativi del passato.   (F.B.) La cosa più preoccupante di questa materia è che si parla quasi solo di morte e distruzione, causati da ‘malati di mente’ che fanno violenza a gruppi umani che colpa non hanno, come gli ebrei.  (F.G.) Secondo  me la Storia dovrebbe suscitare in noi studenti degli stimoli per capire i pensieri di persone che vivevano in altre epoche, molto distanti dalla nostra.  (L.F.)  Penso innanzi tutto che nulla vada studiato se poi alla fine non serve, ed è quindi giusto iniziare dicendo che la Storia è una materia utile. Indipendentemente se un domani sul posto di lavoro ti servirà o no, costituisce comunque un bagaglio  culturale di base.  (L.F.) 24/01/2011 22 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze
Passato e presente : utilità della storia Posso dire che mi piace conoscere e capire gli eventi passati per analizzare meglio quelli presenti, perché credo che la Storia sia uno strumento per conoscere il nostro passato, sia lontano che vicino e per esaminare i fenomeni sociali, politici e geografici che caratterizzano la nostra epoca. Non credo però che sia un modo per evitare gli errori fatti in passato. Infatti la sconfitta nella prima Guerra Mondiale non è stata di monito a Hitler che ha scatenato la seconda; la guerra del Vietnam non è stata un’esperienza che ha fatto evitare la guerra che imperversa tutt’ora in Iraq; possiamo andare avanti citando esempi, ma sarebbe inutile.  (G.S.) 24/01/2011 23 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze
Annotazioni orali degli insegnanti I bambini di 10 anni non concepiscono il passato oltre quello dei nonni Non riuscivano a percepire il tempo trascorso dai Sumeri In II del biennio: ancora adesso non riesco ad ottenere la comprensione della linea del tempo e non sanno i punti cardinali Cambia l’indice delle curiosità: i bambini sono curiosi, dalle medie in avanti la curiosità si va spegnendo Non sapevano dove è la Svezia Gli studenti pensavano che nella prima fase dell’industrializzazione in Inghilterra lavorassero gli schiavi nelle fabbriche Rappresentazioni negative delle abilità cognitive degli allievi Necessità di formare o riqualificare o consolidare le abilità cognitive e operative di base La storia insegnata spegne la curiosità e l’interesse Non uso intensivo delle carte geostoriche Apprendimento frantumato della storia manualistica 24/01/2011 24 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze
Il rapporto col testo Questione della comunicazione : linguaggio poco comprensibile Difficoltà di astrazione: chiedono esempi concreti  La risposta può stare nella elaborazione di copioni o di script come nuclei fondanti delle concettualizzazioni  24/01/2011 25 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze
Passato/presente Sono interessati all’ambito psicologico : come rendere il passato connesso col presente Chiedono di mettere in rapporto passato e presente, ma i ragazzi non percepiscono nulla del mondo attuale  Ho posto la domanda su 3 eventi del 2010 che li ha impressionati. Mi hanno chiesto se a livello locale o nazionale o mondiale (che è già una buona domanda) ed hanno rivelato molte informazioni interessanti.  Anche se collocavano Haiti in Africa per via dei neri …  24/01/2011 26 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze
Non insistere con i ns stereotipi  Insegnante ottimista : non mitizziamo il ns modo di studiare la storia: memorizzavamo e basta. Non è da rimpiangere.  E dobbiamo proporre e imporre conoscenze interessanti anche se i ragazzi sono poco sensibili. 24/01/2011 27 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze
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Necessità di formare le abilità cognitive e operative indispensabili :
abilità a organizzare le informazioni
Tematicamente
Temporalmente
spazialmenteLa motivazione allo studio  24/01/2011 28 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze
Criteri di selezione e di strutturazione delle conoscenze Proporre conoscenze significative (profonde e non complicate per eccesso di dettagli) 24/01/2011 29 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze
Conoscenze storiche significative Che cosa dà senso alle conoscenze? Con quali criteri possiamo individuarle? La possibilità di usarle per comprendere aspetti e processi del mondo attuale La organicità della rappresentazione del passato: Negli aspetti (ambienti, contesti, situazioni che fondano la comprensione di altre conoscenze) Nei processi di trasformazione che fanno avanzare il divenire  La tematizzazione chiara alla mente degli studenti  La integrabilità delle conoscenze e la loro integrazione in quadri (o sistemi) di conoscenze più ampi Da ciò la possibilità di selezionare  Progettare il proprio piano di lavoro e gestirlo 24/01/2011 30 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze
Conoscenze geografiche significative Conoscenze che costituiscono modelli per comprendere il funzionamento del mondo per “rendere il mondo domestico, facendo della Terra la propria casa” (F. Farinelli) “La riduzione della realtà (geografica) a mappa limita e impoverisce la nostra possibilità di comprensione del mondo” (Farinelli, in La Repubblica, 11/1/11) Dotate delle dimensioni storiche Non nozionistica …  24/01/2011 31 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze
La condizione necessaria: rompere le gabbie  (orarie e manualistiche) Lo schema 2 ore e 1 alla settimana non ha senso, costringe a frantumare i processi di insegnamento e di apprendimento con dissipazione di energie, di memoria, di attenzione, di concentrazione  Ragionare in termini di 90 ore e gestire il monte ore in rapporto con le scelte di conoscenze e di attività in moduli che possono alternare storia e geografia Non considerare l’indice e la progressione dei temi dei manuali come obbligati 24/01/2011 32 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze
La complicità di storia e geografia  Al termine del percorso liceale l’alunno dovrà  conoscere i principali eventi e le trasformazioni di lungo periodo della storia dell’Europa e dell’Italia, dall’antichità ai giorni nostri, nel loro rapporto con le altre civiltà, imparando a guardare alla storia come a una dimensione significativa per comprendere, attraverso la discussione critica e il confronto fra una varietà di prospettive e interpretazioni, le radici del presente, e favorire la consapevolezza di se stessi in relazione all’ “altro da sé”. Al termine del percorso biennale lo studente dovrà conoscere gli strumenti fondamentali ed avere acquisito familiarità con alcune elementari tecniche della disciplina, privilegiando non tanto le teorie, quanto la pratica, particolarmente ricca di possibilità in ambito geografico.  Dovrà sapersi orientare con disinvoltura dinanzi alle principali forme di rappresentazione simbolica della Terra, nei suoi diversi aspetti geofisici e geopolitici, ed avere conseguito consapevolezza delle relazionicomplesse che corrono tra le condizioni fisiche e ambientali, le caratteristiche socioeconomiche e culturali, e i profili insediativi e demografici di un territorio. Storia : premessa Geografia : premessa 24/01/2011 33 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze
Geografia storica e geostoria Dovrà in particolare sapere descrivere e correttamente inquadrare i problemi politici, ambientali, sociali e culturali del mondo di oggi in una prospettiva molteplice,  capace di integrare le ragioni storiche di “lunga durata” dei processi di trasformazione e di “crisi” con quelle tipicamente geografiche, legate alle condizioni climatiche, alla distribuzione delle risorse, alle forme dello sviluppo economico,  all’interazione fra attività umane e territorio,  alle tipologie di insediamento e sfruttamento dell’ambiente,  alle dinamiche migratorie. all’interazione fra attività umane e territorio,  alle tipologie di insediamento e sfruttamento dell’ambiente,  alle dinamiche migratorie. Geografia : premesse Storia antica: civiltà e processi di trasformazione 24/01/2011 34 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze
Le conoscenze  Il primo biennio sarà dedicato allo studio delle civiltà antiche e di quella altomedievale. Nella costruzione dei percorsi didattici non potranno essere tralasciati i seguenti nuclei tematici:  le  principali civiltà dell’Antico vicino Oriente; la civiltà giudaica; la civiltà greca; la civiltà romana; l’avvento del Cristianesimo; l’Europa romano-barbarica; società ed economia nell’Europa altomedioevale; la Chiesa nell’Europa altomedievale; la nascita e la diffusione dell’Islam; Impero e regni nell’altomedioevo; il particolarismo signorile e feudale. La descrizione sintetica e la collocazione sul planisfero dei principali Stati del mondo (con un’attenzione particolare all’area mediterranea ed europea). Tale descrizione sintetica mirerà anche a dar conto dell’importanza di alcuni fattori fondamentali per gli insediamenti dei popoli e la costituzione degli Stati, in prospettiva geostorica (esistenza o meno di confini naturali, vie d’acqua navigabili e vie di comunicazione, porti e centri di transito, dislocazione delle materie prime, flussi migratori, aree linguistiche, diffusione delle religioni). Storia Geografia: il punto di partenza  24/01/2011 35 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze
Travasi di conoscenze La demografia nei suoi vari aspetti:  i ritmi di crescita delle popolazioni, le grandi migrazioni del passato (dal mondo antico in poi) e del presente, la  distribuzione della popolazione.  La demografia dei mondi antichi Le migrazioni nei mondi antichi La distribuzione delle popolazioni Geografia : conoscenze di geografia storica Storia: geostoria  24/01/2011 36 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze
24/01/2011 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze 37 Le dimensioni di ogni territorio, indicano la percentuale relativa di popolazione del mondo che vivono lì. Nella primavera del 2000 la popolazione mondiale stimata ha raggiunto 6 miliardi. La distribuzione della popolazione della terra è mostrata in questa mappa. India, Cina e Giappone sembrano di grandi dimensioni sulla mappa, perché hanno grandi popolazioni. Panama, Namibia e Guinea-Bissau hanno piccole popolazioni così sono appena visibili sulla mappa. La popolazione è molto debolmente connessa alla superficie. Tuttavia, il Sudan, che è geograficamente il più grande paese dell'Africa, ha una popolazione minore di Nigeria, Egitto, Etiopia, Repubblica Democratica del Congo, Sud Africa e Tanzania.
24/01/2011 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze 38 Questa mappa mostra la distribuzione della popolazione mondiale in 1AD. duemila anni fa la popolazione è stimata di 231 milioni. In quel periodo Nord e Sud America sono stati scarsamente popolate, come è stato Asia Pacifico. La popolazione stimata di Nuova Zelanda è stata pari a zero. Asia meridionale, Africa settentrionale, Cina e Sud Europa aveva popolazioni relativamente elevate.Latitudini più fredde del Nord tendevano ad avere più bassi livelli di popolazione. I territori che oggi comprendono il Gange, Tigri, Yangtze, fiumi Nilo e Po sono stati i più popoloso. http://www.worldmapper.org/
24/01/2011 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze 39 Questa mappa mostra la distribuzione della popolazione mondiale l'anno nel 1500 http://www.worldmapper.org/ Al tempo della conquista spagnola in America del Sud e, quando Cristoforo Colombo stava esplorando Centro e Sud America, la popolazione totale del Messico e del Perù è stata superiore al totale di tutti gli altri paesi americani. Le regioni con la più grande popolazione rimasta Asia meridionale e Asia orientale. L'insieme di queste conteneva più di metà della popolazione mondiale., distribuzione della popolazione mondiale nel 1500 è stato abbastanza simile a quella che in 1 anno, nonostante i numeri quasi raddoppiato in questo periodo.
24/01/2011 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze 40 Il tre per cento della popolazione mondiale nel 2000 sono nati in un territorio diverso da dove ora vivono: 174.000.000 persone si sono trasferite in un nuovo territorio. Gli Stati Uniti hanno ottenuto il maggior numero di immigrati internazionali (persone nate in un altro territorio e non più residenti lì), però Andorra ha la più alta percentuale di immigrati che vivono all'interno dei suoi confini. Quattro su cinque persone sono immigrati in Andorra . Nelle Filippine e Guyana, solo una persona su 500 è un immigrato internazionale.
24/01/2011 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze 41 La dimensione del Territorio illustra il numero di emigranti internazionali provenienti da lì. Questa mappa mostra la percentuale di emigrati internazionali del mondo, provenienti da ogni territorio.  Questa mappa indica che la distribuzione mondiale delle origini non è dominato da una singola regione. Tuttavia esistono delle variazioni. Le medie regionali per la percentuale di popolazione che emigra varia da un per cento della popolazione in Asia meridionale, Asia orientale e il Giappone, a otto per cento in Europa orientale e il nove per cento in Medio Oriente
Verso la progettazione del piano di lavoro 24/01/2011 42 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze
Il ritmo nel curricolo 24/01/2011 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze 43 Modulo 2 Modulo 3 Modulo 4 Modulo 1 Questioni storiche Questioni storiche
Le 7 mosse di partenza  Presentazione di sé e degli alunni riguardo a storia e geografia Presentazione dei motivi per studiare e apprendere storia e geo (comprensione di aspetti e processi del mondo attuale) 24/01/2011 44 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze
Le 7 mosse di partenza  24/01/2011 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze 45 La rappresentazione del mondo attuale come generatrice di questioni storiche e geografiche: mobilitazione delle conoscenze e delle abilità degli studenti … Le questioni geografiche: abilità a formulare questioni geografiche
Presente e Passato: dalla geografia alla storia La rappresentazione del mondo all’inizio dell’umanità 24/01/2011 46 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze
Il mondo all’inizio dell’umanità L'uomo apparein Africa 3,5 milioni di anni fa recentemente nell’Africa del Sud sono stati trovati resti di scheletri fossili di esseri umani. Gli studiosi (paleontologi) sostengono l’ipotesi che questi resti risalgano a circa 3,5 milioni di anni fa. Pare che allora, i primi gruppi umani cominciassero a popolare strette fasce di terra al limite della foresta, nell'Africa sud orientale.  I resti fossili dei nostri antenati dimostrano che essi vissero in queste terre fino a 1 milione di anni fa circa. [il resto era privo di umanità] Vivevano in piccoli gruppi, cacciando e raccogliendo i frutti; erano in tutto poche migliaia di individui sparsi su vasti territori. [Da G. Brioni e M.T. Rabitti,  24/01/2011 47 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze
Nel Paleolitico l'uomo popola l’intero pianeta: da 2 milioni circa a 10.000 anni fa 24/01/2011 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze 48 I gruppi umani con il passare del tempo crebbero di numero, acquistarono una maggiore conoscenza della natura, migliorarono la capacità di cacciare e raccogliere i frutti. Alla ricerca del cibo, si spostarono in continue migrazioni, popolando progressivamente le terre dell'Africa, dell'Europa e dell'Asia non coperte dai ghiacci. Il loro numero era molto esiguo; si pensa siano stati circa qualche migliaio di individui che vivevano in piccoli gruppi di 20 o 30 persone. I paleontologi calcolano che circa 40.000 anni fa fossero mezzo milione di individui che si spostavano alla ricerca degli animali da cacciare. Inseguendo le renne, alcuni gruppi di uomini si spinsero al nord e, passando attraverso lo stretto di Bering allora ghiacciato, andarono a popolare anche le terre del continente americano.  Sempre la ricerca del cibo spinse altri gruppi umani a popolare l'Australia, raggiunta 50.000 anni fa, attraverso le terre che il mare non aveva ancora sommerso.
Le 7 mosse di partenza 24/01/2011 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze 49 Le questioni storiche: abilità a formulare questioni storiche Presentazione del piano di lavoro e degli obiettivi di apprendimento: quale profilo degli studenti alla fine? Guida allo studio dei manuali:  abilità di studio,  imparare ad imparare
Il piano di lavoro  Le conoscenze e le abilità integrabili Ripensare la complicità disciplinare:  La geografia storica: l’approccio storico in geografia La geostoria: l’approccio geografico in storia Selezionare le conoscenze :  Aspetti ambientali (contesti, situazioni di partenza) Processi di grande trasformazione Strutturale la rete di conoscenze Le concettualizzazioni : a partire dai copioni 24/01/2011 50 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze
Approccio geografico alla storia le  principali civiltà dell’Antico vicino Oriente;  la civiltà giudaica;  la civiltà greca; la civiltà romana;  l’avvento del Cristianesimo;  l’Europa romano-barbarica;  società ed economia nell’Europa altomedioevale;  la Chiesa nell’Europa altomedievale;  la nascita e la diffusione dell’Islam;  Impero e regni nell’altomedioevo;  il particolarismo signorile e feudale. Uso intensivo delle carte geostoriche Non c’è tema che non possa essere affrontato con la tematizzazione dei fenomeni dal punto di vista spaziale:  Localizzazione Estensione Distribuzione Distanza Ambienti Migrazioni  Popolamento, insediamenti, urbanizzazione, colonizzazione 24/01/2011 51 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze
Ogni fatto ha il suo periodo « riforma » come una parola semplice e sulla quale vi è accordo, come sinonimo di « rivoluzione religiosa », e senza connettervi alcun giudizio. […] Bisognerà cercarla tra l'inizio del secolo xvi e la metà del xvii; proprio entro questo periodo si è, infatti, racchiusa, per cosi dire, la vita dell'avvenimento e questo ha avuto nascita e fine.  Tutti gli avvenimenti storici, signori, hanno in certo modo un corso determinato; prolungano le loro conseguenze all'infinito e sono legati a tutto il passato, a tutto l'avvenire; ma non è men vero che hanno un'esistenza propria e limitata, che nascono, crescono, coprono col loro sviluppo una certa parte del tempo, poi decrescono e si ritirano dalla scena per cedere il posto a qualche nuovo avvenimento.  [Lez. 12, p. 204]
Quale periodo per la rivoluzione religiosa Le conseguenze della considerazione si possono comprendere se si confronta il modo con cui la storiografia manualistica tratta la storia della riforma. Ad es. in F. Vicari, Capire la storia. Il mondo moderno, Zanichelli 2011,  la lez. 4: Divisioni religiose comincia con Lutero e si ferma al Concilio di Trento, poi segue  la lez. 5 che tematizza i contrasti e le ascese delle potenze europee;  Finalmente la lez. 6 contiene il paragrafo con la Guerra dei 30 anni.  In tal modo l’intermittenza tematica del manuale contrasta con il principio metodologico dell’unità e la continuità tematica che giustamente afferma Guizot esplicitamente in seguito
Necessità di assegnare ai fatti storiografici un periodo significativo Poco importa la data precisa che si assegna all'origine della Riforma; si può prendere l'anno 1520, in cui Luterò bruciò pubblicamente a Wittenberg la bolla di Leone X che lo condannava, e cosi si separò ufficialmente dalla Chiesa romana.  La vita della Riforma è racchiusa, propriamente parlando 1, tra questa data e la metà del secolo xvii, l'anno 1648, data della stipulazione del trattato di Westfalia. Eccone la prova. Il primo e più grande effetto della rivoluzione religiosa fu quello di creare in Europa due categorie di stati, — gli stati cattolici e gli stati protestanti, — di metterle l'una di fronte all'altra, accendendo la lotta tra di esse. Questa lotta durò, con molte vicissitudini, dall'inizio del Cinquecento fino alla metà del Seicento. Solo col trattato di Westfalia, nel 1648, gli stati cattolici e gli stati protestanti si sono alla fine reciprocamente riconosciuti, hanno acconsentito alla reciproca esistenza, promettendosi di vivere in società e in pace, indipendentemente dalla diversità di religione. Dal 1648 in poi, la diversità di religione ha cessato di essere il principio dominante della classificazione degli stati, della loro politica estera, delle loro relazioni, delle loro alleanze. Fino allora, a dispetto di grandi variazioni, l'Europa era essenzialmente divisa in lega cattolica e lega protestante. Dopo il trattato di Westfalia, questa distinzione scompare [p. 205]
Il popolamento del mondo  di Germana Brioni e Maria Teresa Rabitti  L’Egitto di Tutmosi III di Philippe Moyen Due esempi 24/01/2011 55 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze

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competenze

  • 1. Storia e geografia: discipline complici in un curricolo mirato alle competenze  Ivo Mattozzi (Università di Bologna – LUB)
  • 2. Scaletta 1/3 Partire dagli studenti e tenerli al centro (nominarli sempre): quale profilo iniziale? Necessità di motivare o ri-motivare gli studenti alla conoscenza della storia Proporre conoscenze significative (profonde e non complicate) Criteri di selezione e di strutturazione delle conoscenze La condizione necessaria: rompere le gabbie (orarie e manualistiche) 24/01/2011 2 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze
  • 3. Scaletta 2/3 Le mosse di partenza: Presentazione di sé e degli alunni riguardo a storia e geografia Presentazione dei motivi per studiare e apprendere storia e geo (comprensione di aspetti e processi del mondo attuale) La rappresentazione del mondo attuale come generatrice di questioni storiche e geografiche: mobilitazione delle conoscenze e delle abilità degli studenti … Le questioni geografiche : abilità a formulare questioni geografiche La rappresentazione del mondo all’inizio dell’umanità Le questioni storiche: abilità a formulare questioni storiche Presentazione del piano di lavoro e degli obiettivi di apprendimento: quale profilo degli studenti alla fine? Guida allo studio dei manuali 24/01/2011 3 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze
  • 4. Scaletta 3/3 Le conoscenze e le abilità integrabili Ripensare la complicità disciplinare: La geografia storica: l’approccio storico in geografia La geostoria: l’approccio geografico in storia Selezionare le conoscenze : Aspetti ambientali (contesti, situazioni di partenza) Processi di grande trasformazione Strutturale la rete di conoscenze Le concettualizzazioni : a partire dai copioni 24/01/2011 4 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze
  • 5. Abilità, conoscenze verso le competenze 24/01/2011 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze 5 Processi di insegnamento e apprendimento – Situazioni esercitative Situazioni problematiche Risoluzione di problemi Nel curricolo
  • 6. Dalle competenzealle abilità e conoscenze 24/01/2011 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze 6
  • 7. Gli studenti non sanno …. 24/01/2011 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze 7 e/o non sanno fare …. È un argomento che viene opposto alle proposte di innovazione nella strutturazione delle conoscenze e nella mediazione didattica. Ma l’argomento vale anche nelle situazioni di didattica “tradizionale” . Dobbiamo dichiarare la resa oppure dobbiamo trovare il modo di neutralizzare le conseguenze negative della costatazione?
  • 8.
  • 9. Il profilo iniziale attraverso il diario di apprendimento : avvio alla riflessione metacognitivaConoscere gli studenti: apprendisti in mutazione 24/01/2011 8 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze
  • 10. Scuola media Che insegnamento e apprendimento di storia nella scuola media? Per la scuola media, i ragazzi ricordano soprattutto lezioni e studiodomestico utilizzando libri di testo e materiale in copia fornito dai docenti. I ricordi si concentrano sugli Imperi antichi (Sumeri, Egizi, Babilonesi) e soprattutto sul programma di terza media relativo alla prima metà del ‘900 : Fascismo e Nazismo, l’entrata in guerra e la Seconda Guerra mondiale, la Shoa, argomenti sui quali in molti hanno prodotto tesine e presentazioni per l’esame. Si nota come pochissimi studenti conservino memoria di argomenti relativi al periodo tra romanizzazione del Mediterraneo e Rivoluzione Francese. Cattivo imprinting Formazione di pregiudizi sull’insegnamento e apprendimento La elaborazione di conoscenze e l’apprendimento in funzione comunicativa rendono più solida la memorizzazione L’insegnamento della storia moderna non forma rappresentazioni complessive memorizzabili: come rimediare? 24/01/2011 9 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze
  • 11. Il libro di testo e lo studio Hanno imparato ad usare il libro di testo? lo hanno usato regolarmente? Una parte di ragazzi (e di genitori ) sostiene che la scuola media non ha fornito indicazioni sul trattamento dei testi in funzione dell’apprendimento. Questa parte può essere stimata intorno a un terzo degli studenti di ogni classe. Principali metodologie riferite: lettura a voce alta (studenti a turno) con spiegazione /parafrasi da parte del docente di ogni paragrafo letto, la lettura di un argomento lettura assegnata per casa di un capitolo/argomento sul testo, ripresa in classe e spiegazione delle informazioni principali da parte dell’insegnante discussione di temi emersi durante lo studio/spiegazione approfondimenti di argomenti attraverso una ‘ricerca’ (individuale, a piccolo gruppo) Attualmente, la maggior parte dei ragazzi accosta il testo iniziando a leggerlo e, capoverso dopo capoverso, sottolineando le informazioni o le parole individuate come ‘più importanti’. Le carte tematiche e l’apparato iconografico non sono ritenuti parte del materiale di studio (vengono utilizzati solo dietro consegna diretta) da parte di più della metà delle classi. Necessità di insegnare la struttura e l’uso dei libri Insegnare a studiare in coerenza con gli obiettivi di apprendimento 24/01/2011 10 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze
  • 12. Le abilità operative Che cosa sanno fare ora? linee del tempo difficoltà generale per la maggior parte degli studenti (18 su 25; 15 su 23; 20 su 25). Difficoltà anche nella comprensione delle date (confusione secolo-millennio; decrescere delle date nel periodo a.C; necessario ripasso/spiegazione della datazione in numeri romani. schemi 4 studentesse su 25 sono in grado di produrre uno schema a campi di informazione se viene loro chiesto di rappresentare un contenuto con questa modalità mappe concettuali è stato loro spiegato nei primi tre mesi di scuola superiore come è possibile costruire delle mappe dei concetti o dei fenomeni più significativi all’interno di un processo. Le parole ‘fenomeno’, ‘processo’, ‘contesto’, ‘effetto’ non sono perfettamente comprensibili per circa un terzo degli alunni di una classe (in media). ricerche sul web praticate soprattutto attraverso Wikipedia e alcuni siti per studenti. 24/01/2011 11 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze
  • 13. Abilità cronologiche Sanno mettere in ordine cronologico informazioni che appaiono ingarbugliate nei testi o separate in paragrafi e capitoli diversi? Difficoltà evidente anche per chi è più competente, emersa studiando la domesticazione di piante e animali e la lavorazione dei metalli. 24/01/2011 12 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze
  • 14. Interesse per la storia Hanno interesse per la storia? La materia è considerata dalla quasi totalità degli studenti una materia ‘difficile’. Alcuni la amano più di altre discipline, ma in generale è associata al “doversi ricordare molte date” e alla fatica di memorizzare informazioni (nomi, luoghi, eventi). L’interesse è sempre dichiarato in associazione ad una didattica/un insegnante interessante o molto coinvolgente. 24/01/2011 13 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze
  • 15. Le informazioni extrascolatiche Sanno qualcosa grazie ad altre fonti di informazioni? L’interesse per la storia più recente è associato all’aver visto film e documentari riguardanti le guerre mondiali. Tuttavia sono molto deboli le informazioni riguardanti eventi della seconda metà del ‘900, non trattati a scuola, anche se sono stati visti film su di essi. Interessa molto la realtà delle mafie/criminalità organizzata, anche se i ragazzi non possiedono informazioni che permettano di ‘storicizzare’il fenomeno. 24/01/2011 14 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze
  • 16. Geografia: apprendimenti e interesse Per quanto riguarda la Geografia, l’atteggiamento dei ragazzi appare generalmente interessato alla disciplina. Del loro percorso scolastico passato gli studenti ricordano molte ‘ricerche’, esposizione di notizie su paesi del mondo, costruzione di cartelloni in gruppo. Hanno approfondito soprattutto tematiche relative all’ambiente (locale- nazionale – globale ) e alla relazione tra popoli. Ritengono la materia più interessante perché “parla di cose di adesso”, “parla di quello che succede nel mondo”, “tocca argomenti legati a quello che si fa ogni giorno”, “parla di problemi vicini a noi”. Mostrano difficoltà (generalizzate) ad orientarsi e orientare oggetti nello spazio secondo i punti cardinali. Le loro mappe mentali sono molto ridotte: meno del 50% è in grado di indicare sul planisfero trenta luoghi/stati ad alta ricorrenza (es. Oceano Atlantico, Stati Uniti, Cina, Messico, Libia, Marocco, Olanda, Cile) in modo corretto. Haiti in Africa 24/01/2011 15 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze
  • 17. Ipse dixit: le voci degli studenti La Storia non mi è mai parsa una materia affascinante e coinvolgente, forse perché alle elementari avevo una maestra che si soffermava su un argomento per troppo tempo e così questo argomento diventava lungo e noioso. (F.F.)  Secondo il mio parere la Storia è noiosa e stancante perché noi studiamo sempre e solo teoria, e non visitiamo mai qualche museo o sito archeologico. ( F.F.) A me sinceramente la Storia è sempre piaciuta e sono sempre stata brava in questa materia. Alle medie però ho avuto tante difficoltà perché dovevo imparare l’Italiano e riuscire a fare qualche amicizia, e lo studio di questa materia era un po’ più faticoso delle altre cose, perciò l’ho lasciato un po’ da parte, così ho mantenuto sempre un voto medio, tra il “sufficiente” e il “buono”. (L.G.) 24/01/2011 16 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze
  • 18. Dispiacere e piacere della storia Sicuramente avrei studiato più volentieri la Storia se me l’avessero spiegata in modo diverso: non come una semplice descrizione di fatti di guerra e di eventi, ma come qualcosa che fa parte del nostro passato e che quindi ci appartiene, e per questo è qualcosa di importante per noi. (A.C.) La Storia è una materia che nello studio richiede molta concentrazione e memoria, perché ci sono tante date e tanti nomi da ricordare. Io faccio un po’ di fatica nel memorizzare quello che devo studiare, per questo non amo molto questa materia. Secondo me una materia piace se c’è qualcuno che te la fa piacere; per questo se i prof. ci mettono passione, la trasmettono anche a noi. (S.B.) Se qualcuno mi chiede se mi piace la Storia, come prima risposta dico “no”. Però, pensandoci bene, alcuni argomenti studiati e approfonditi alle medie sono stati interessanti e coinvolgenti. Mi sono avvicinata in modo particolare alla Storia nell’ultimo trimestre delle medie, in quanto volevo concludere questo periodo di scuola in modo soddisfacente. (G.F.) 24/01/2011 17 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze
  • 19. Interesse per la storia Devo dire che la Storia, all’inizio, non mi piaceva molto; ma poi, con il passare del tempo e anche grazie alla mia vecchia professoressa, sono riuscita ad appassionarmici. Negli anni scorsi sono sempre riuscita ad apprendere quello che la mia insegnante cercava di farmi capire, anche se a volte facevo molta più fatica perché l’argomento mi interessava di meno. (M.C.)   Posso di certo affermare che la Storia è una delle materie che mi interessa maggiormente, non la mia preferita, ma neppure quella che odio di più. Penso sia importante conoscere ciò che è avvenuto prima di noi nei suoi aspetti positivi, alcuni dei quali possono essere anche conseguenza di eventi negativi del passato. (F.B.) La Storia secondo me è una materia abbastanza bella e interessante da tutti i suoi punti di vista, anche se alcune insegnanti non spiegano bene, e allora non si ha l’occasione di appassionarsi a una materia ma si tende invece a rifiutarla, invece altre cercano di farti appassionare sempre di più. (B.A.) 24/01/2011 18 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze
  • 20. Il professore Io trovo questa materia molto interessante e da approfondire per una buona conoscenza del presente. Alle medie il nostro professore ce l’ha fatta piacere spiegandoci anche cose non riportate nei testi, secondo lui però importanti per una buona cultura generale. (F.G.) 24/01/2011 19 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze
  • 21. Presente / passato e metodo Agli esami mi sono presentata con una ricerca sulla II Guerra Mondiale e sono uscita con un “distinto” perché avevo veramente fissato nella testa questo argomento. Avevo scelto la II Guerra Mondiale perché mi sembrava di capirla meglio. Mi ha colpita questa storia appunto perché quando avevo quattro anni c’è stata la guerra anche in Kossovo con i Serbi ed è stata una tragedia. Nella mia famiglia non è stato ucciso per fortuna nessuno, però purtroppo nelle altre famiglie è successo che siano stati uccisi quasi tutti i familiari. Metà popolazione è stata massacrata, perciò adesso se faccio qualche lezione che ha a che fare con la guerra, mi ricordo la guerra in Kossovo e mi viene da piangere. (L.G.) 24/01/2011 20 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze
  • 22. Metodo di studio Quando ho incominciato a scaricare foto, a scrivere le date più importanti, a riassumere le informazioni per la mia tesina su PowerPoint, l’argomento ha iniziato a interessarmi davvero. Per questo penso che se gli argomenti vengono approfonditi con un metodo diverso dal solito, diventano piacevoli anche da studiare (A.C.) Io sono abituata a leggermi prima di tutto il testo o l’argomento che devo studiare, stando molto attenta, e poi –un pezzetto alla volta- me lo rileggo e me lo ripeto finché non lo so esporre bene con le mie parole. Alle superiori bisogna prendere molti appunti, che poi a casa si sviluppano con le proprie parole: già questo ti aiuta a ricordare alcune cose; poi studi bene questi contenuti e, dato che sono scritti con le proprie parole e non con quelle di un libro, è molto più facile ricordarli. (G.P.) La difficoltà rimaneva comunque quella di ricordare date e nomi, così ho imparato una nuova tecnica di studio, diversa dalle altre materie: scrivere uno schema sintetico con gli avvenimenti riferiti ad ogni data scritti in grande e in rosso. (C.P.)  24/01/2011 21 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze
  • 23. Passato e presente : utilità della storia Penso sia importante conoscere ciò che è avvenuto prima di noi nei suoi aspetti positivi, alcuni dei quali possono essere anche conseguenza di eventi negativi del passato. (F.B.) La cosa più preoccupante di questa materia è che si parla quasi solo di morte e distruzione, causati da ‘malati di mente’ che fanno violenza a gruppi umani che colpa non hanno, come gli ebrei. (F.G.) Secondo me la Storia dovrebbe suscitare in noi studenti degli stimoli per capire i pensieri di persone che vivevano in altre epoche, molto distanti dalla nostra. (L.F.)  Penso innanzi tutto che nulla vada studiato se poi alla fine non serve, ed è quindi giusto iniziare dicendo che la Storia è una materia utile. Indipendentemente se un domani sul posto di lavoro ti servirà o no, costituisce comunque un bagaglio culturale di base. (L.F.) 24/01/2011 22 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze
  • 24. Passato e presente : utilità della storia Posso dire che mi piace conoscere e capire gli eventi passati per analizzare meglio quelli presenti, perché credo che la Storia sia uno strumento per conoscere il nostro passato, sia lontano che vicino e per esaminare i fenomeni sociali, politici e geografici che caratterizzano la nostra epoca. Non credo però che sia un modo per evitare gli errori fatti in passato. Infatti la sconfitta nella prima Guerra Mondiale non è stata di monito a Hitler che ha scatenato la seconda; la guerra del Vietnam non è stata un’esperienza che ha fatto evitare la guerra che imperversa tutt’ora in Iraq; possiamo andare avanti citando esempi, ma sarebbe inutile. (G.S.) 24/01/2011 23 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze
  • 25. Annotazioni orali degli insegnanti I bambini di 10 anni non concepiscono il passato oltre quello dei nonni Non riuscivano a percepire il tempo trascorso dai Sumeri In II del biennio: ancora adesso non riesco ad ottenere la comprensione della linea del tempo e non sanno i punti cardinali Cambia l’indice delle curiosità: i bambini sono curiosi, dalle medie in avanti la curiosità si va spegnendo Non sapevano dove è la Svezia Gli studenti pensavano che nella prima fase dell’industrializzazione in Inghilterra lavorassero gli schiavi nelle fabbriche Rappresentazioni negative delle abilità cognitive degli allievi Necessità di formare o riqualificare o consolidare le abilità cognitive e operative di base La storia insegnata spegne la curiosità e l’interesse Non uso intensivo delle carte geostoriche Apprendimento frantumato della storia manualistica 24/01/2011 24 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze
  • 26. Il rapporto col testo Questione della comunicazione : linguaggio poco comprensibile Difficoltà di astrazione: chiedono esempi concreti La risposta può stare nella elaborazione di copioni o di script come nuclei fondanti delle concettualizzazioni 24/01/2011 25 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze
  • 27. Passato/presente Sono interessati all’ambito psicologico : come rendere il passato connesso col presente Chiedono di mettere in rapporto passato e presente, ma i ragazzi non percepiscono nulla del mondo attuale Ho posto la domanda su 3 eventi del 2010 che li ha impressionati. Mi hanno chiesto se a livello locale o nazionale o mondiale (che è già una buona domanda) ed hanno rivelato molte informazioni interessanti. Anche se collocavano Haiti in Africa per via dei neri … 24/01/2011 26 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze
  • 28. Non insistere con i ns stereotipi Insegnante ottimista : non mitizziamo il ns modo di studiare la storia: memorizzavamo e basta. Non è da rimpiangere. E dobbiamo proporre e imporre conoscenze interessanti anche se i ragazzi sono poco sensibili. 24/01/2011 27 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze
  • 29.
  • 30. Necessità di formare le abilità cognitive e operative indispensabili :
  • 31. abilità a organizzare le informazioni
  • 34. spazialmenteLa motivazione allo studio 24/01/2011 28 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze
  • 35. Criteri di selezione e di strutturazione delle conoscenze Proporre conoscenze significative (profonde e non complicate per eccesso di dettagli) 24/01/2011 29 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze
  • 36. Conoscenze storiche significative Che cosa dà senso alle conoscenze? Con quali criteri possiamo individuarle? La possibilità di usarle per comprendere aspetti e processi del mondo attuale La organicità della rappresentazione del passato: Negli aspetti (ambienti, contesti, situazioni che fondano la comprensione di altre conoscenze) Nei processi di trasformazione che fanno avanzare il divenire La tematizzazione chiara alla mente degli studenti La integrabilità delle conoscenze e la loro integrazione in quadri (o sistemi) di conoscenze più ampi Da ciò la possibilità di selezionare Progettare il proprio piano di lavoro e gestirlo 24/01/2011 30 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze
  • 37. Conoscenze geografiche significative Conoscenze che costituiscono modelli per comprendere il funzionamento del mondo per “rendere il mondo domestico, facendo della Terra la propria casa” (F. Farinelli) “La riduzione della realtà (geografica) a mappa limita e impoverisce la nostra possibilità di comprensione del mondo” (Farinelli, in La Repubblica, 11/1/11) Dotate delle dimensioni storiche Non nozionistica … 24/01/2011 31 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze
  • 38. La condizione necessaria: rompere le gabbie (orarie e manualistiche) Lo schema 2 ore e 1 alla settimana non ha senso, costringe a frantumare i processi di insegnamento e di apprendimento con dissipazione di energie, di memoria, di attenzione, di concentrazione Ragionare in termini di 90 ore e gestire il monte ore in rapporto con le scelte di conoscenze e di attività in moduli che possono alternare storia e geografia Non considerare l’indice e la progressione dei temi dei manuali come obbligati 24/01/2011 32 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze
  • 39. La complicità di storia e geografia Al termine del percorso liceale l’alunno dovrà conoscere i principali eventi e le trasformazioni di lungo periodo della storia dell’Europa e dell’Italia, dall’antichità ai giorni nostri, nel loro rapporto con le altre civiltà, imparando a guardare alla storia come a una dimensione significativa per comprendere, attraverso la discussione critica e il confronto fra una varietà di prospettive e interpretazioni, le radici del presente, e favorire la consapevolezza di se stessi in relazione all’ “altro da sé”. Al termine del percorso biennale lo studente dovrà conoscere gli strumenti fondamentali ed avere acquisito familiarità con alcune elementari tecniche della disciplina, privilegiando non tanto le teorie, quanto la pratica, particolarmente ricca di possibilità in ambito geografico. Dovrà sapersi orientare con disinvoltura dinanzi alle principali forme di rappresentazione simbolica della Terra, nei suoi diversi aspetti geofisici e geopolitici, ed avere conseguito consapevolezza delle relazionicomplesse che corrono tra le condizioni fisiche e ambientali, le caratteristiche socioeconomiche e culturali, e i profili insediativi e demografici di un territorio. Storia : premessa Geografia : premessa 24/01/2011 33 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze
  • 40. Geografia storica e geostoria Dovrà in particolare sapere descrivere e correttamente inquadrare i problemi politici, ambientali, sociali e culturali del mondo di oggi in una prospettiva molteplice, capace di integrare le ragioni storiche di “lunga durata” dei processi di trasformazione e di “crisi” con quelle tipicamente geografiche, legate alle condizioni climatiche, alla distribuzione delle risorse, alle forme dello sviluppo economico, all’interazione fra attività umane e territorio, alle tipologie di insediamento e sfruttamento dell’ambiente, alle dinamiche migratorie. all’interazione fra attività umane e territorio, alle tipologie di insediamento e sfruttamento dell’ambiente, alle dinamiche migratorie. Geografia : premesse Storia antica: civiltà e processi di trasformazione 24/01/2011 34 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze
  • 41. Le conoscenze Il primo biennio sarà dedicato allo studio delle civiltà antiche e di quella altomedievale. Nella costruzione dei percorsi didattici non potranno essere tralasciati i seguenti nuclei tematici: le principali civiltà dell’Antico vicino Oriente; la civiltà giudaica; la civiltà greca; la civiltà romana; l’avvento del Cristianesimo; l’Europa romano-barbarica; società ed economia nell’Europa altomedioevale; la Chiesa nell’Europa altomedievale; la nascita e la diffusione dell’Islam; Impero e regni nell’altomedioevo; il particolarismo signorile e feudale. La descrizione sintetica e la collocazione sul planisfero dei principali Stati del mondo (con un’attenzione particolare all’area mediterranea ed europea). Tale descrizione sintetica mirerà anche a dar conto dell’importanza di alcuni fattori fondamentali per gli insediamenti dei popoli e la costituzione degli Stati, in prospettiva geostorica (esistenza o meno di confini naturali, vie d’acqua navigabili e vie di comunicazione, porti e centri di transito, dislocazione delle materie prime, flussi migratori, aree linguistiche, diffusione delle religioni). Storia Geografia: il punto di partenza 24/01/2011 35 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze
  • 42. Travasi di conoscenze La demografia nei suoi vari aspetti: i ritmi di crescita delle popolazioni, le grandi migrazioni del passato (dal mondo antico in poi) e del presente, la distribuzione della popolazione. La demografia dei mondi antichi Le migrazioni nei mondi antichi La distribuzione delle popolazioni Geografia : conoscenze di geografia storica Storia: geostoria 24/01/2011 36 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze
  • 43. 24/01/2011 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze 37 Le dimensioni di ogni territorio, indicano la percentuale relativa di popolazione del mondo che vivono lì. Nella primavera del 2000 la popolazione mondiale stimata ha raggiunto 6 miliardi. La distribuzione della popolazione della terra è mostrata in questa mappa. India, Cina e Giappone sembrano di grandi dimensioni sulla mappa, perché hanno grandi popolazioni. Panama, Namibia e Guinea-Bissau hanno piccole popolazioni così sono appena visibili sulla mappa. La popolazione è molto debolmente connessa alla superficie. Tuttavia, il Sudan, che è geograficamente il più grande paese dell'Africa, ha una popolazione minore di Nigeria, Egitto, Etiopia, Repubblica Democratica del Congo, Sud Africa e Tanzania.
  • 44. 24/01/2011 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze 38 Questa mappa mostra la distribuzione della popolazione mondiale in 1AD. duemila anni fa la popolazione è stimata di 231 milioni. In quel periodo Nord e Sud America sono stati scarsamente popolate, come è stato Asia Pacifico. La popolazione stimata di Nuova Zelanda è stata pari a zero. Asia meridionale, Africa settentrionale, Cina e Sud Europa aveva popolazioni relativamente elevate.Latitudini più fredde del Nord tendevano ad avere più bassi livelli di popolazione. I territori che oggi comprendono il Gange, Tigri, Yangtze, fiumi Nilo e Po sono stati i più popoloso. http://www.worldmapper.org/
  • 45. 24/01/2011 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze 39 Questa mappa mostra la distribuzione della popolazione mondiale l'anno nel 1500 http://www.worldmapper.org/ Al tempo della conquista spagnola in America del Sud e, quando Cristoforo Colombo stava esplorando Centro e Sud America, la popolazione totale del Messico e del Perù è stata superiore al totale di tutti gli altri paesi americani. Le regioni con la più grande popolazione rimasta Asia meridionale e Asia orientale. L'insieme di queste conteneva più di metà della popolazione mondiale., distribuzione della popolazione mondiale nel 1500 è stato abbastanza simile a quella che in 1 anno, nonostante i numeri quasi raddoppiato in questo periodo.
  • 46. 24/01/2011 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze 40 Il tre per cento della popolazione mondiale nel 2000 sono nati in un territorio diverso da dove ora vivono: 174.000.000 persone si sono trasferite in un nuovo territorio. Gli Stati Uniti hanno ottenuto il maggior numero di immigrati internazionali (persone nate in un altro territorio e non più residenti lì), però Andorra ha la più alta percentuale di immigrati che vivono all'interno dei suoi confini. Quattro su cinque persone sono immigrati in Andorra . Nelle Filippine e Guyana, solo una persona su 500 è un immigrato internazionale.
  • 47. 24/01/2011 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze 41 La dimensione del Territorio illustra il numero di emigranti internazionali provenienti da lì. Questa mappa mostra la percentuale di emigrati internazionali del mondo, provenienti da ogni territorio.  Questa mappa indica che la distribuzione mondiale delle origini non è dominato da una singola regione. Tuttavia esistono delle variazioni. Le medie regionali per la percentuale di popolazione che emigra varia da un per cento della popolazione in Asia meridionale, Asia orientale e il Giappone, a otto per cento in Europa orientale e il nove per cento in Medio Oriente
  • 48. Verso la progettazione del piano di lavoro 24/01/2011 42 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze
  • 49. Il ritmo nel curricolo 24/01/2011 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze 43 Modulo 2 Modulo 3 Modulo 4 Modulo 1 Questioni storiche Questioni storiche
  • 50. Le 7 mosse di partenza Presentazione di sé e degli alunni riguardo a storia e geografia Presentazione dei motivi per studiare e apprendere storia e geo (comprensione di aspetti e processi del mondo attuale) 24/01/2011 44 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze
  • 51. Le 7 mosse di partenza 24/01/2011 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze 45 La rappresentazione del mondo attuale come generatrice di questioni storiche e geografiche: mobilitazione delle conoscenze e delle abilità degli studenti … Le questioni geografiche: abilità a formulare questioni geografiche
  • 52. Presente e Passato: dalla geografia alla storia La rappresentazione del mondo all’inizio dell’umanità 24/01/2011 46 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze
  • 53. Il mondo all’inizio dell’umanità L'uomo apparein Africa 3,5 milioni di anni fa recentemente nell’Africa del Sud sono stati trovati resti di scheletri fossili di esseri umani. Gli studiosi (paleontologi) sostengono l’ipotesi che questi resti risalgano a circa 3,5 milioni di anni fa. Pare che allora, i primi gruppi umani cominciassero a popolare strette fasce di terra al limite della foresta, nell'Africa sud orientale. I resti fossili dei nostri antenati dimostrano che essi vissero in queste terre fino a 1 milione di anni fa circa. [il resto era privo di umanità] Vivevano in piccoli gruppi, cacciando e raccogliendo i frutti; erano in tutto poche migliaia di individui sparsi su vasti territori. [Da G. Brioni e M.T. Rabitti, 24/01/2011 47 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze
  • 54. Nel Paleolitico l'uomo popola l’intero pianeta: da 2 milioni circa a 10.000 anni fa 24/01/2011 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze 48 I gruppi umani con il passare del tempo crebbero di numero, acquistarono una maggiore conoscenza della natura, migliorarono la capacità di cacciare e raccogliere i frutti. Alla ricerca del cibo, si spostarono in continue migrazioni, popolando progressivamente le terre dell'Africa, dell'Europa e dell'Asia non coperte dai ghiacci. Il loro numero era molto esiguo; si pensa siano stati circa qualche migliaio di individui che vivevano in piccoli gruppi di 20 o 30 persone. I paleontologi calcolano che circa 40.000 anni fa fossero mezzo milione di individui che si spostavano alla ricerca degli animali da cacciare. Inseguendo le renne, alcuni gruppi di uomini si spinsero al nord e, passando attraverso lo stretto di Bering allora ghiacciato, andarono a popolare anche le terre del continente americano. Sempre la ricerca del cibo spinse altri gruppi umani a popolare l'Australia, raggiunta 50.000 anni fa, attraverso le terre che il mare non aveva ancora sommerso.
  • 55. Le 7 mosse di partenza 24/01/2011 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze 49 Le questioni storiche: abilità a formulare questioni storiche Presentazione del piano di lavoro e degli obiettivi di apprendimento: quale profilo degli studenti alla fine? Guida allo studio dei manuali: abilità di studio, imparare ad imparare
  • 56. Il piano di lavoro Le conoscenze e le abilità integrabili Ripensare la complicità disciplinare: La geografia storica: l’approccio storico in geografia La geostoria: l’approccio geografico in storia Selezionare le conoscenze : Aspetti ambientali (contesti, situazioni di partenza) Processi di grande trasformazione Strutturale la rete di conoscenze Le concettualizzazioni : a partire dai copioni 24/01/2011 50 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze
  • 57. Approccio geografico alla storia le principali civiltà dell’Antico vicino Oriente; la civiltà giudaica; la civiltà greca; la civiltà romana; l’avvento del Cristianesimo; l’Europa romano-barbarica; società ed economia nell’Europa altomedioevale; la Chiesa nell’Europa altomedievale; la nascita e la diffusione dell’Islam; Impero e regni nell’altomedioevo; il particolarismo signorile e feudale. Uso intensivo delle carte geostoriche Non c’è tema che non possa essere affrontato con la tematizzazione dei fenomeni dal punto di vista spaziale: Localizzazione Estensione Distribuzione Distanza Ambienti Migrazioni Popolamento, insediamenti, urbanizzazione, colonizzazione 24/01/2011 51 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze
  • 58. Ogni fatto ha il suo periodo « riforma » come una parola semplice e sulla quale vi è accordo, come sinonimo di « rivoluzione religiosa », e senza connettervi alcun giudizio. […] Bisognerà cercarla tra l'inizio del secolo xvi e la metà del xvii; proprio entro questo periodo si è, infatti, racchiusa, per cosi dire, la vita dell'avvenimento e questo ha avuto nascita e fine. Tutti gli avvenimenti storici, signori, hanno in certo modo un corso determinato; prolungano le loro conseguenze all'infinito e sono legati a tutto il passato, a tutto l'avvenire; ma non è men vero che hanno un'esistenza propria e limitata, che nascono, crescono, coprono col loro sviluppo una certa parte del tempo, poi decrescono e si ritirano dalla scena per cedere il posto a qualche nuovo avvenimento. [Lez. 12, p. 204]
  • 59. Quale periodo per la rivoluzione religiosa Le conseguenze della considerazione si possono comprendere se si confronta il modo con cui la storiografia manualistica tratta la storia della riforma. Ad es. in F. Vicari, Capire la storia. Il mondo moderno, Zanichelli 2011, la lez. 4: Divisioni religiose comincia con Lutero e si ferma al Concilio di Trento, poi segue la lez. 5 che tematizza i contrasti e le ascese delle potenze europee; Finalmente la lez. 6 contiene il paragrafo con la Guerra dei 30 anni. In tal modo l’intermittenza tematica del manuale contrasta con il principio metodologico dell’unità e la continuità tematica che giustamente afferma Guizot esplicitamente in seguito
  • 60. Necessità di assegnare ai fatti storiografici un periodo significativo Poco importa la data precisa che si assegna all'origine della Riforma; si può prendere l'anno 1520, in cui Luterò bruciò pubblicamente a Wittenberg la bolla di Leone X che lo condannava, e cosi si separò ufficialmente dalla Chiesa romana. La vita della Riforma è racchiusa, propriamente parlando 1, tra questa data e la metà del secolo xvii, l'anno 1648, data della stipulazione del trattato di Westfalia. Eccone la prova. Il primo e più grande effetto della rivoluzione religiosa fu quello di creare in Europa due categorie di stati, — gli stati cattolici e gli stati protestanti, — di metterle l'una di fronte all'altra, accendendo la lotta tra di esse. Questa lotta durò, con molte vicissitudini, dall'inizio del Cinquecento fino alla metà del Seicento. Solo col trattato di Westfalia, nel 1648, gli stati cattolici e gli stati protestanti si sono alla fine reciprocamente riconosciuti, hanno acconsentito alla reciproca esistenza, promettendosi di vivere in società e in pace, indipendentemente dalla diversità di religione. Dal 1648 in poi, la diversità di religione ha cessato di essere il principio dominante della classificazione degli stati, della loro politica estera, delle loro relazioni, delle loro alleanze. Fino allora, a dispetto di grandi variazioni, l'Europa era essenzialmente divisa in lega cattolica e lega protestante. Dopo il trattato di Westfalia, questa distinzione scompare [p. 205]
  • 61. Il popolamento del mondo di Germana Brioni e Maria Teresa Rabitti L’Egitto di Tutmosi III di Philippe Moyen Due esempi 24/01/2011 55 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze
  • 62. IL POPOLAMENTO DELLA TERRAdi Germana Brioni e Maria Teresa Rabitti IL PROCESSO DI TRASFORMAZIONE DAL MONDO VUOTO AL MONDO PIENO INDICE INTRODUZIONE RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI E STRUMENTI IL RILEVAMENTO DELLE PRECONOSCENZE Che cosa sai della popolazione del pianeta Terra oggi IL PRESENTE Il popolamento della terra oggi IL PASSATO Il popolamento del pianeta nel Paleolitico PRESENTE E PASSATO A CONFRONTO Mutamenti e permanenze nel popolamento tra due situazioni del tutto differenti e lontane nel tempo Problemi storici LA RICOSTRUZIONE DEL PROCESSO I Periodo: la Rivoluzione Agricola da 8.000 a 3.000 anni a. C. II Periodo: l’età preindustriale, dal 3000 a. C. al XVIII secolo d. c. III Periodo: la Rivoluzione Industriale, dalla seconda metà del XVIII al XX secolo LA TRASFORMAZIONE DEMOGRAFICA: UN MODELLO DI SPIEGAZIONE I PROBLEMI DEL MONDO OGGI 24/01/2011 56 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze
  • 63. Geostoria dell’Egitto 24/01/2011 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze 57 Una riflessione sistemica centrata sulle interazioni spazio/tempo/società nella produzione dei territori
  • 64. 24/01/2011 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze 58
  • 65. 24/01/2011 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze 59 Modello di struttura geostorica dell’impero
  • 66. 24/01/2011 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze 60
  • 67. 24/01/2011 ivo mattozzi, storia e geografia complicità per le competenze 61 Grazie ! Per prendervi cura del matrimonio felice tra storia e geografia