Lorenzo D'Emidio- Lavoro sulla Bioarchittetura.pptx
Giornalismo e ipertelevisione. Il caso italiano (4a lezione)
1. Giornalismo e ipertelevisione. Il caso italiano (Paolo Costa)
4a lezione, 28 febbraio 2011:
1) Remediation,
convergenza e ipermedia
2) La multitelevisione
Insegnamento: Comunicazione Digitale e Multimediale A - a.a. 2010-2011
2. Agenda
• Remediation
• Remix e mash-up
• Cultura convergente
• Multi-, cross- e ipermedia
• Le nuove logiche di produzione e distribuzione
– Rich TV
– Light TV
– Content repurposing
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3. Remediation
• “Un medium nuovo prende il posto di un medium in uso,
ereditando e insieme organizzando le caratteristiche di
scrittura del vecchio medium e riformando il suo spazio
culturale”
– La scrittura su papiro rimediò la comunicazione orale, il telefono
è una rimediazione del telegrafo, la televisione lo è della radio, il
cinema digitale lo è di quello analogico
– “Il word wide web è il frutto dell’assimilazione e della
rimediazione di quasi tutti i precedenti media visivi e testuali,
compresi la televisione, il cinema, la radio, la stampa”
Jay David Bolter e Richard Grusin, Remediation: Understanding New Media (1999)
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4. Lo statuto incerto della Web TV
• Da un lato è semplice veicolo di contenuti audiovisivi,
dall’altro è un nuovo medium con un proprio linguaggio
• Come nuovo medium, “la Web TV deriva alcune
caratteristiche del proprio stile comunicativo dalla
televisione e altre da Internet” (L. Pescio)
– Dalla televisione: commento alle immagini, sigle, riprese in
campi corti
– Da Internet: multimedialità, targettizzazione, spontaneità delle
produzioni, tematicità, gratuità dei contenuti, interattività
Luisa Pescio, Storia e prospettive della Web TV (2007)
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5. Remix
• La pratica di contaminare e rielaborare contenuti prodotti
da altri, in modo più o meno legale
• Non è solo la citazione e la ripresa di altri materiali, in
quanto implica un intervento creativo sull’originale
• La cultura del software e la cultura del remix
convergono: “remix culture can be defined as the global
activity consisting of the creative and efficient exchange
of information made possible by digital technologies that
is supported by the practice of cut/copy and paste.”
(Eduardo Navas)
Si veda il recente documentario di Kirby Ferguson, Everything is a Remix (2011):
www.everythingisaremix.info e l’ampia documentazione contenuta nel sito di Eduardo Navas Remix
Theory: www.remixtheory.net
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6. Cultura convergente
• Il flusso dei contenuti mediali attraverso una pluralità di
piattaforme, abilitato dal comune standard digitale, può
essere descritto in termini tecnologici e per i suoi effetti
economici
• Parlare di “cultural convergence”, invece, significa
descrivere i nuovi modi con cui i pubblici interagiscono
con i contenuti mediali
Sul concetto di cultural convergence, contrapposto a quello di media convergence, Henry Jenkins
insiste da oltre un decennio. Si vedano The Poachers and the Stormtroopers: Cultural Convergence
in the Digital Age (1998), Convergence? I diverge (2001) e Convergence Culture: Where Old and
New Media Collide (2006).
Di Jenkins segnalo anche la pagina presso il sito dell’MIT (http://web.mit.edu/cms/People/henry3/) e
il blog personale (http://www.henryjenkins.org/)
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7. Remix e informazione
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8. Verso la liquefazione dei contenuti
• Gli aggregatori di notizie online (Yahoo! News, Google
News, News Propeller, …) hanno avviato un processo,
dagli esiti ancora imprevedibili, di affrancamento del
contenuto informativo dal contesto editoriale di origine
• L’avvento di nuovi modelli di interazione (tablet con
interfaccia multitouch) amplificano il fenomeno
– L’utente può disgregare la struttura organizzativa del prodotto
editoriale (l’impaginazione del contenuto) fino a liquefarla
– Le particelle di informazione, così ottenute, diventano disponibili
per comporre uno streaming personalizzato
– L’iPad è un “transmedia device”, che ci permette di coordinare,
integrare e mescolare differenti porzioni narrative prelevate da
differenti formati e piattaforme
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9. Transmedia device (1/2)
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10. Transmedia device (2/2)
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11. La TV nazionale fra due poli (1/2)
• Primo polo: Rich TV (grande televisore, grande
tecnologia, grandi spettacoli)
– Vincono i contenuti globali: film, sport, eventi mediatici
– Spadroneggiano i titolari delle grandi librerie di contenuti pregiati
– I costi di produzione sono elevatissimi e sono ripagati solo da
audience molto vaste
– La qualità dello spettacolo presuppone mezzi adeguati (HD, 3D)
• Secondo polo: Light TV (meno spettacolo, più servizio)
– Vincono i contenuti rivolti a target specifici o di interesse locale
– La distribuzione valorizza una pluralità di attori (editori, operatori
telefonici, enti locali, software houses)
Michele Mezza, Sono le news,bellezza! Vincitori e vinti nella guerra della velocità digitale (2011)
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13. Avatar, paradigma della rich production
• 400 milioni di dollari di costi, 2 miliardi di incassi
• Declinato su tutte le piattaforme (in ordine di uscita:
smartphone, cinema, DVD, console, broadcasted TV)
– Lo stretching continua: in novembre uscirà la Extended
Collector's Edition in Blu-ray HD e DVD
• È stato consumato in tutto il mondo (anche se ha vinto
“solo” tre Oscar, fra cui quello all’italiano Mario Fiore per
la fotografia)
• Ha relegato le televisioni nazionali a un ruolo marginale
nell’ambito del processo di distribuzione
– Programmato su Sky il 31 gennaio scorso e non previsto in Rai
(nel 2010 Rai ha potuto fruire solo di cinque prime visioni)
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15. MontiTV, esempio di light production
• È la micro web tv del rione Monti di Roma. Canale
casalingo che racconta il rione dietro al Colosseo,
focalizzandosi anche sui mestieri degli artigiani del
territorio
– Poche migliaia di utenti al mese
– Budget ridotto all’osso
– Modello di business incerto
Giampaolo Colletti, TV fai-da-Web. Storie italiane di micro Web Tv. La mappa e le istruzioni per
fare una tv in casa (2010)
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16. 436 micro web TV in Italia
Giampaolo Colletti, TV fai-da-Web. Storie italiane
di micro Web Tv. La mappa e le istruzioni per fare
una tv in casa (2010)
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17. Riassumendo: Rich e Light TV
Rich TV Light TV
Uso della comunicazione Passivo Attivo
Spettacolarizzazione Alta Bassa
Funzione di servizio Bassa Alta
Standardizzazione culturale Alta Bassa
Costi di produzione Alti Bassi
Mezzi tecnologici Sofisticati Modesti
Controllo sul contenuto Completo Parziale
Barriere all’ingresso Elevate Modeste
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18. L’impatto sull’informazione globale
• Anche l’informazione sui grandi fatti internazionali
conosce il fenomeno della concentrazione editoriale
– Pochi soggetti – CNN, BBC, Al Jazeera – controllano la
produzione e la distribuzione delle news globali: sono i nodi di
primo livello
– Le televisioni nazionali – nodi di secondo livello – non riescono a
competere e si limitano ad acquistare e commentare i contenuti
sindacati dai grandi network
• Il processo di newsgathering dei nodi di secondo livello
si riduce spesso allo screening delle risorse globali e alla
riproposizione dei loro contenuti
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19. Un esempio: TV7 del 25/02/2011 (1/2)
• Rotocalco del Tg1: a cura di Fabio Massimo Rocchi, Pino
Scaccia, Barbara Modesti, Daniele Valentini, Paolo Giani
• Puntata in gran parte dedicata alla situazione in Libia
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20. Un esempio: TV7 del 25/02/2011 (2/2)
• La conduttrice in studio, Monica Maggioni non ha in
realtà alcuna notizia da comunicare, che non sia già
stata trasmessa dai grandi network globali
– Le immagini di apertura sono di Al Jazeera (che riprende a
propria volta un lancio dell’agenzia Reuters)
– Anche la corrispondenza degli inviati Duilio Giammaria e Paolo
Carpi è già stata proposta dal Tg1 delle 20
– Le immagini commentate dai due giornalisti a Tripoli e dalla
Maggioni in studio sono peraltro tratte da Internet
– Poco significativi i servizi da Bengasi (registrato) e dal confine
tunisino (voce in diretta)
– Il prodotto migliore è l’approfondimento sulla situazione a
Lampedusa
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21. Content repurposing
• La riproposizione dello stesso contenuto su più
piattaforme, praticata sia dagli utenti attraverso forme di
remix più o meno legali, sia dai broadcaster tradizionali
– È indispensabile per raggiungere una audience più ampia di
quella che si concentra sul mezzo televisivo classico
– Tutti i network televisivi e le TV nazionali la praticano, sia
attraverso la pubblicazione sistematica di contenuti su YouTube
sia con una presenza diretta sul Web
– In casi particolari il content repurposing evolve in vere e proprie
esperienze di TV multipiattaforma: è il caso di Current TV e di
specifici eventi (es.: Raiperunanotte)
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22. Content repurposing: BBC iPlayer
• TV e radio
• 100 milioni di richieste
(dicembre 2010)
• Servizio disponibile su 20
piattaforme (PC, Wii,
PS3, smartphone, …)
• 97% download, 3%
streaming
• 90% on demand, 10%
simulcast
Fonte: BBC, dic. 2010
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23. BBC iPlayer: profilo dell’utente
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