Materiali del corso di Comunicazione Digitale e Multimediale (CIM, Università di Pavia, a.a. 2013-2014) a cura di Paolo Costa. Narrazioni brevi? Sintesi, creatività, collaborazione
3. Vincoli antinarrativi
Usare Twitter per raccontare storie può significare due cose:
aggirare i vincoli antinarrativi del mezzo (cronologia inversa,
collegamenti orizzontali, contenuti estemporanei che
interrompono il flusso), oppure considerarli opportunità.
Fino a oggi i vincoli antinarrativi di Twitter sono stati
esplorati solo in minima parte: l’unico pienamente accettato
è quello della rapidità, forse perché non è così nuovo.
3
4. Le Fiabe italiane riassunte
Nel novembre 2012 Marco Belpoliti ha riassunto su Twitter le
Fiabe italiane di Italo Calvino (#00fiabit), partecipando con il
suo progetto alla prima edizione del Twitter Fiction Festival.
Per ogni fiaba, Belpoliti ha proposto una sintesi in tre tweet,
accompagnati da un quarto tweet di commento.
Certo, anche la parafrasi rappresenta in una certa misura
un’operazione critica, poiché presuppone un lavoro di
selezione dei materiali originali: riassumere è scegliere,
discriminare e perciò formulare valutazioni.
4
5. Commento e riassunto
Sulla distinzione fra commento e riassunto si soffermò Italo
Calvino in un intervento sul quotidiano «la Repubblica» del
22 ottobre 1982 (*).
Un buon riassunto «deve essere costituito da enunciazioni,
pensieri e possibilmente parole contenute nell’opera da
riassumere, cioè deve tendere a renderne anche l’aspetto
formale, stilistico, mettendo in evidenza lo spirito che quella
determinata forma esprime.»
5
(*) L’intervento fu pubblicato in seguito in un numero monografico della rivista «Riga» dedicato
allo scrittore (Poche chiacchiere (col riassunto del Robinson), «Riga», 9, 1996, 116-118).
6. #tWeBook
È un esempio interessante di scrittura dialogica su Twitter: si
tratta di un racconto scritto a due mani senza
premeditazione da Tito Faraci (@titofaraci) e Claudia Maria
Bertola (@Angioletto9).
Il testo è nato e si è costruito giorno per giorno attraverso lo
scambi di tweet non programmati fra i due autori.
In questo senso Faraci e Bertola sono riusciti a valorizzare il
piano orizzontale del medium, oltre a quello seriale.
6
7. Altri progetti italiani
Vite in 140 caratteri è una collezione di ritratti, costruiti
prendendo spunto dalla vita quotidiana, che Andrea
Maggiolo (@micronarrativa) ha lanciato su Twitter nel 2009.
Danilo Zanelli, invece, crea trame, incipit, finali e personaggi,
«abbandonandoli» su Twitter attraverso l’account
@IdeeXscrittori: di grande successo, in particolare, il
personaggio di #JackSpirofsky, che è stato «adottato» da
molti narratori e lettori online.
7
9. 9
«A prima vista sembra
scritto da un ragazzo solo.
Invece gli autori siamo otto
ragazzi […].»
Scuola di Barbiana (*)
(*) Lettera a una professoressa, Libreria
Editrice Fiorentina, Firenze, 1969.
10. L’esperimento futurista dei Dieci
È un romanzo di fantapolitica, pubblicato nel 1929(*) e scritto
da un collettivo di dieci autori, non tutti futuristi: Filippo
Tommaso Marinetti, Massimo Bontempelli, Antonio
Beltramelli, Lucio D’Ambra, Alessandro De Stefani, Fausto
Maria Martini, Guido Milanesi , Alessandro Varaldo, Cesare
Viola, Luciano Zuccoli.
Dieci capitoli sono «a composizione individuale», gli altri
quarantanove stesi a più mani, con uno stile narrativo molto
nuovo per il panorama italiano.
10
(*) Gruppo dei Dieci, Lo zar non è morto. Grande romanzo d’avventure, Edizioni dei Dieci - Sapientia,
Roma, 1929 (nuova edizione presso Sironi, Milano, 2005).
11. Il romanzo ipertestuale
L’Elenco Telefonico di Uqbar è un esperimento di scrittura
collettiva basato su un’architettura ipertestuale e una
piattaforma di tipo wiki, ideato da Lorenzo Trenti nel 2004.
Si configurava come un insieme di pagine web – collegate fra
loro da richiami ipertestuali – che tutti i partecipanti al gioco
possono modificare.
Lorenzo Trenti è tuttora impegnato in esperienze di scrittura
cooperativa attraverso la piattaforma BurnWriting.it.
11
12. Un milione di pinguini
Nel 2007 l’editore Penguin Book e l’Institute of Creative
Technologies della De Montfort University lanciavano il
romanzo wiki A Million Penguins.
L’esperimento non durò più di un mese: nonostante il ruolo
di moderatori svolto dagli studenti dell’università,
l’eccessivo numero di contributi e l’azione di disturbo di molti
vandali, resero ingestibile la piattaforma.
12
13. «The contributors did not
form a community, rather
they spontaneously
organised themselves into a
diverse, riotous assembly.
We have demonstrated that
the wiki novel experiment
was the wrong way to try to
answer the question of
whether a community could
write a novel.» (*)
(*) Bruce Mason and Sue Thomas, A Million
Penguins Research Report, Institute of Creative
Technologies, De Montfort University,
Leicester, 24 aprile 2008.
14. Wu Ming Foundation
È un collettivo di autori («una band di romanzieri») che opera
dal 2000, erede dell’esperienza di Luther Blisset, pseudonimo
multiuso condiviso da centinaia di artisti di tutta Europa.
Il gruppo include i quattro autori di Q (1999), più un quinto
unitosi nel 2000: Roberto Bui (Wu Ming 1), Giovanni
Cattabriga (Wu Ming 2), Luca Di Meo (Wu Ming 3, uscito dal
collettivo nel 2008], Federico Guglielmi (Wu Ming 4) e
Riccardo Pedrini (Wu Ming 5).
La produzione alterna opere collettive (54, 2006; Manituana,
2007; Grand River, 2008; Stella del mattino, 2008) e «soliste».
14
15. Wu Ming Foundation
Oltre ai romanzi Wu Ming ha pubblicato racconti (Previsioni
del tempo, 2008; American Parmigiano, 2008) e saggi (Giap!,
2003, New Italian Epic, 2009).
I componenti di Wu Ming rifiutano le etichette di anarchici e
situazionisti, che spesso vengono loro attribuite.
Tutti i libri e gli altri materiali del collettivo sono pubblicati
con licenza Creative Commons «Attribuzione - Non
Commerciale - Condividi allo stesso modo 2.5» e possono
essere scaricati gratuitamente dalla Rete.
15
16. Kai Zen
È un «ensemble narrativo» formato da quattro scrittori
italiani: i componenti del gruppo, nato nel 2003, sono Jadel
Andreetto, Bruno Fiorini, Guglielmo Pispisa e Aldo Soliani.
Kai Zen ha pubblicato fra l’altro di La Strategia dell’Ariete
(Mondadori, 2007) e Delta Blues (Verdenero, 2010), opere
rilasciate sotto licenza Creative Commons.
Il gruppo ha coordinato inoltre lavori di scrittura collettiva
più complessi, nati sul Web: Ti chiamerò Russell, La Potenza
di Eymerich e Spauracchi.
16
17. Scrittura Industriale Collettiva
Il collettivo, nato da un’idea di Vanni Santoni e Gregorio
Magini, si propone come laboratorio per la produzione di
testi, ma anche come metodo utilizzabile da tutti.
Tale metodo, personalizzabile in funzione del tipo di opera
che si intende creare, consente di scrivere romanzi e racconti
in gruppi di quattro o più persone.
Sul sito di SIC (http://www.scritturacollettiva.org) sono
disponibili manuali e pagine di documentazione.
17
18. SIC: il metodo
Si basa sulla suddivisione in schede dei vari elementi
narrativi: personaggi, luoghi, vicende.
Sono poi previsti due ruoli: gli scrittori redigono i testi, i
compositori si occupano del montaggio ma non scrivono.
Ciascuna scheda è compilata da tre scrittori in modo
indipendente; il compositore raccoglie le schede individuali e
unisce le parti migliori di ciascuna.
Prima del passaggio alla successiva, la scheda definitiva
viene resa in lettura agli scrittori perché la facciano propria e
posta in un archivio online.
18
19. SIC: la produzione
Il collettivo ha pubblicato finora sette racconti con licenza
Creative Commons, che si possono leggere online e scaricare
liberamente.
Inoltre nel 2013 è uscito il romanzo In territorio nemico,
scritto da 115 autori e pubblicato da Minimum fax.
19
20. 20lines
È una piattaforma di scrittura collaborativa e di lettura,
creata da una startup italiana nata nel 2012 presso HFarm.
L’utente può scrivere e pubblicare un incipt di 20 righe, che
resta attivo per 20 giorni, oppure contribuire all’evoluzione
della storia di un altro autore, scrivendo altre 20 righe.
Scopo del «gioco» è creare racconti composti di sei sezioni:
ognuna può essere commentata, condivisa e votata.
Accanto ai percorsi verticali è possibile crearne di orizzontali,
poiché ogni sezione può essere l’incipit di una nuova storia.
20
21. 20lines: l’evoluzione del modello
Da oltre un anno 20lines coinvolge autori affermati, che
contribuiscono offrendo alla comunità i propri incipit.
Inoltre la piattaforma rende possibile la creazione di storie
multimediali, con la contribuzione di filmati, foto o audio.
Sul sito di 20lines (it.20lines.com) sono poi state rese
disponibili anche letture classiche (Foscolo, Verga.…).
Infine la startup promuove diversi concorsi letterari in
collaborazione con editori (Rizzoli, Fabbri, Rai) e con Amazon.
21