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Dott. Pierluigi De Pascalis
Fonte ed approfondimento dei temi trattati:
                       A scuola di fitness (3a edizione)
                       di Pierluigi De Pascalis
                       Calzetti e Mariucci Editore


                       Personal Trainer: come sceglierlo, come diventarlo
                       (2a edizione)
                       di Pierluigi De Pascalis
                       Calzetti e Mariucci Editore
          Le presenti slide sono coperte da copyright, è vietata la copia (anche parziale) senza
      autorizzazione scritta da parte dell’autore. E’ concessa la diffusione nella versione integrale
                                            e senza modifiche.


                                                                                                    2
Dott. Pierluigi De Pascalis
- Perché eseguirla

  - Quali vantaggi determina

  - Come effettuare una
  valutazione funzionale

  - Come effettuare una
  valutazione antropometrica

  - Come comparare i dati



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Dott. Pierluigi De Pascalis
4
Dott. Pierluigi De Pascalis
Le ragioni di una valutazione antropometrica
  - Verificare la condizione fisica di un
    individuo.

  - Indagare la sua composizione corporea.

  - Fare una stima iniziale dei risultati
  raggiungibili (in ordine alla sua composizione
  corporea).

  - Individuare gli obiettivi auspicabili
  fra quelli desiderati.
  - Verificare la corretta somministrazione
  dei protocolli di lavoro

                                                           5
Dott. Pierluigi De Pascalis
-Possono essere di natura differente
  (individuo magro che “si vede grasso”,
  individuo muscoloso che “si vede”
  ipotonico ecc.
  -Possono sfociare nel patologico
  -Innescano circoli viziosi dai quali
  è difficile allontanarsi
  -Ostacolano la corretta scelta
  dell’obiettivo finale



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Dott. Pierluigi De Pascalis
Le ragioni di una valutazione funzionale
 -Stimare il livello atletico di un individuo
 -Individuare i punti di forza
 -Valutare il grado di “allenabilità”
 -Verificare l’efficacia dell’allenamento
 - Misurare oggettivamente l’entità dei progressi
 -Avere una misura comparativa in caso
 di interruzioni forzate (infortuni ecc.)
 - Motivare l’atleta

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Dott. Pierluigi De Pascalis
La riserva attuale di adattamento

       Allenamento: insieme di                   Allenabilità: potenziale
       interventi e stimoli di tipo              grado di miglioramento di
       fisico e psicologico,                     una prestazione,
       finalizzati al                            dipendente da fattori
       miglioramento di una                      genetici, organici, dai
       prestazione                               precedenti adattamenti
                                                 ecc.

      Il margine di miglioramento in un dato momento sarà tanto minore quanto più
                          elevato è il livello funzionale raggiunto.




                                                                                    8
Dott. Pierluigi De Pascalis
•   Spesso la valutazione iniziale è ritenuta
    un’incombenza da parte dell’atleta o del soggetto
    da testare
•   E’ importante prevedere un coinvolgimento
    psicologico che possa rendere l’utente partecipe e
    motivato
•   La diffidenza iniziale tende a scomparire con le
    comparazioni successive, soprattutto mostrando i
    progressi ottenuti
•   Sensibilizzare utenti comuni ed atleti a questa
    prima fase, significa una presa di coscienza di un
    lavoro organizzato e non improvvisato, con
    inevitabile maggiore stima e fiducia verso
    l’allenatore.

                                                         9
Dott. Pierluigi De Pascalis
Prima di avviare qualsivoglia valutazione o programma di allenamento è
              opportuno consigliare una visita medica specialistica.

                   Il medico potrà/dovrà valutare:

                   - prestazioni cardiache

                   - parametri pressori e respiratori

                   - funzionalità articolare



                                                                             10
Dott. Pierluigi De Pascalis
Anche se attività di modesto impegno fisico possono essere
         somministrate a chiunque, è sempre bene valutare alcuni aspetti.
 -    Accertarsi che l’individuo non sia sotto terapia farmacologica

 -    Chiedere se è un soggetto fumatore, se soffre o ha sofferto di
      problematiche osteoarticolari

 -    Valutare le abitudini che lo espongono a rischi per la sua salute

 -    Annotare tutte le informazioni su un’apposita scheda personale

 -    E’ importante non sostituirsi mai al parere del medico, soprattutto
      MAI avanzare diagnosi o sottovalutare dei sintomi o campanelli
      dall’allarme.

 -    L’anamnesi ha puramente scopo conoscitivo, in questa fase il trainer si
      limita a raccogliere dati elaborati da personale sanitario.

                                                                                11
Dott. Pierluigi De Pascalis
•    La misurazione della pressione sanguigna in
      situazioni non patologiche può facilmente
      essere rilevata da chiunque

 •    Lo scopo della rilevazione non è di tipo
      diagnostico ma conoscitivo dell’opportunità di
      somministrare determinati test e/o
      allenamenti

 •    Occorre uno sfigmomanometro automatico

 •    In tutte le condizioni di ipertensione è
      opportuno chiedere il parere medico prima di
      approntare test di tipo funzionale



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Dott. Pierluigi De Pascalis
•   Un maggior lavoro da parte del
 •    L’attività fisica incrementa la
                                                cuore implica una maggiore
      necessità di ossigeno e substrati
                                                ossigenazione del tessuto
      energetici.
                                                cardiaco, non sempre possibile in
 •    Il cuore risponde incrementando           caso di problemi coronarici.
      la frequenza cardiaca, sino a
                                            •   Le difficoltà nel transito
      permettere un aumento del
                                                ematico determinano minore
      flusso ematico di ben 13 volte
                                                afflusso di ossigeno e
      rispetto alle condizioni di riposo.
                                                compromessa rimozione dei
 •    Durante la contrazione                    cataboliti, con conseguente
      muscolare non aumenta solo                incremento della fatica.
      l’afflusso, ma anche il deflusso
                                            •   L’ambiente acido che si
      sanguigno nel corso della
                                                determina diminuisce l’affinità
      contrazione.
                                                dell’ O2 con l’emoglobina.

                                                                              13
Dott. Pierluigi De Pascalis
-   Attività con i sovraccarichi
- Definiamo “normale”
                                  possono aggravare gli stati
  nell’adulto una pressione
                                  ipertensivi
  massima (sistolica) pari a
  120mm/Hg ed una pressione -     L’incremento dei valori pressori è
  minima (diasotolica) pari a     proporzionale al volume delle
  80mm/Hg.                        masse muscolari al lavoro
- Definiamo l’ipertensione    -   L’incremento pressorio è
  come lieve per valori non       inversamente proporzionale al
  superiori a 150/100; modesta    grado di allenamento dell’individuo
  per valori non superiori a  -   E’ tuttavia sconsigliabile
  180/100; grave per valori       somministrare attività volte
  maggiori.                       all’incremento dell’ipertrofia e/o
                                  della forza a soggetti ipertesi.

                                                                   14
Dott. Pierluigi De Pascalis
Attività sportiva e pressione sanguigna

- Attività aerobiche possono coadiuvare il
trattamento dell’ipertensione e prevenirne le
forme acute.

- L’attività aerobica che coinvolge gli arti inferiori
stimola la pompa di ritorno venoso.

- Inoltre l’attività aerobica favorisce l’eliminazione
del sodio, elemento che in eccesso causa
ipertensione.
 Fonte Immag.: Benjamin Cummings, an imprint of Addison Wesley Longman, inc. 2001




                                                                                    15
Dott. Pierluigi De Pascalis
Attività sportiva e pressione sanguigna

- Lavori isometrici implicano il manifestarsi
di situazioni analoghe (incremento
pressorio) anche senza l’uso di carichi
massimali.

- In questo caso la situazione può essere
aggravata da un lavoro a glottide chiusa
(manovra di Valsalva).



                                                16
Dott. Pierluigi De Pascalis
La glottide chiusa blocca
                                  l’espirazione ed aumenta la
                                  pressione intratoracica.

                                  L’aumento della pressione
                                  intratoracica comprime i grossi
                                  vasi venosi ponendo in sofferenza
                                  il cuore.


                              Copyright immag.: Exercise Physiology: Energy, Nutrition, and
                              Human Performance, W.D. McArdle, F.I. Katch, V.L.Katch -2007



                                                                                              17
Dott. Pierluigi De Pascalis
Il QCS elenca una serie di circostanze, al verificarsi delle quali, è
                  fortemente consigliabile il parere del medico:

•    Presenza di dolori o frequente fastidio al torace, al collo, alla mascella o
     agli arti superiori
•    Respiro affannoso anche dopo sforzi non intensi
•    Capogiri
•    Gonfiore alle caviglie
•    FC accelerata anche a riposo
•    Dolore alle gambe
•    Stanchezza insolita

 E’ possibile individuare numerosi altri parametri che si possono raccogliere
                  ed interpretare facilmente con un questionario.

                                                                               18
Dott. Pierluigi De Pascalis
•    FC a riposo > 100 bpm            •   Cirrosi

 •    Pressione sistolica > 160/Hg     •   Cap. Vitale <75% della CV teorica
                                       •   Espettorato con presenza di sangue
 •    Pressione diastolica > 100
      mm/Hg                            •   Terapia farmacologica in corso per
                                           problematiche cardiache, pressorie
 •    % di massa grassa > 40% nelle        o metaboliche
      donne; > 30% negli uomini
                                       •   Interventi chirurgici recenti o a
 •    Colesterolo totale > 240 mg/dl       carico del cuore

 •    Trigliceridi > 120 mg/dl         •   Flebiti, flogosi, dolori sospetti.


                                                                                19
Dott. Pierluigi De Pascalis
DIRETTI                            INDIRETTI
  -    Precisione del dato rilevato    -   Possibile scarto fra dato rilevato
                                           e dato reale
  -    Spesso richiedenti complesse
       strumentazioni                  -   Non richiedono strumenti
                                           complessi
  -    Non sempre facili da gestire da
       operatori non specializzati     -   Semplici da applicare e
                                           interpretare


           In linea generale un professionista non si limita ad applicare
          meccanicamente dei test e leggere il risultato nelle tabelle di
      comparazione, ma conosce perfettamente COSA sta facendo, COSA sta
            rilevando, COME interpretare ed utilizzare i dati raccolti



                                                                            20
Dott. Pierluigi De Pascalis
In ogni caso i test dovranno essere:
- Oggettivamente rilevati

- Ripetibili da altri operatori

- Non autoavveranti (non devono essere somministrati per
  cercare conferma ad una nostra teoria)

- Ciclicamente ripetuti e raffrontati


                                                           21
Dott. Pierluigi De Pascalis
22
Fornisce un’istantanea della composizione di un individuo e della sua
              struttura, oltre a ulteriori parametri utili per la gestione
                 dell’allenamento. Nel nostro percorso individueremo:

  •    IMC

  •    Peso ideale

  •    Percentuale di grasso corporeo

  •    FCM

  •    Fabbisogno calorico medio giornaliero


                                                                                23
Dott. Pierluigi De Pascalis
SEDI TIPICHE PER LA MISURAZIONE DELLE CIRCONFERENZE CORPOREE
    Le misurazioni proposte possono essere utilizzate sia all’interno di specifiche formule che come
                                   parametro di confronto a se stante

•      TORACE: viene misurata all’altezza della quarta articolazione costo-sternale e al termine di
       un’espirazione normale.
•      ADDOME: viene misurato il punto della maggiore protuberanza anteriore dell’addome,
       solitamente l’ombelico.
•      FIANCHI: vengono misurati nel punto di massima protusione posteriore delle natiche.
•      COSCIA PROSSIMALE: viene misurata appena sotto la piega dei glutei.
•      COSCIA MEDIALE: viene misurata a metà fra la piega inguinale e il bordo superiore della
       rotula
•      COSCIA DISTALE: viene misurata in prossimità dell’epicondilo femorale
•      POLPACCI: vengono misurati nel punto di circonferenza massima con soggetto in stazione
       eretta, piedi distanti 20 cm e peso equamente distribuito
•      BRACCIO: viene misurato nel punto di medio rispetto alla lunghezza dell’arto



                                                                                                  24
Dott. Pierluigi De Pascalis
Stima del rapporto peso/altezza: peso in Kg/statura (m) 2




                                                                   25
Dott. Pierluigi De Pascalis
Se un soggetto alto 1,75 metri ha un peso corporeo di 80 Kg,
                         procederemo come segue:
                BMI = 80/(1,75)2 = 80/3,0625 = 26,12

 Il risultato ottenuto, ossia 26,122 è da interpretare secondo quanto
                                 riportato:
 • BMI < 18: situazione di sottopeso
 • BMI fra 18.5 e 25: situazione di peso ottimale
 • BMI fra 25.1 e 30: situazione di sovrappeso
 • BMI fra 30.1 e 40: situazione di obesità
 • BMI > 40: situazione di obesità grave

         Nell’esempio il soggetto si attesta in una situazione di lieve
                                   sovrappeso.

                                                                          26
Dott. Pierluigi De Pascalis
-    Il bilancio calorico è fondamentale al fine
       del mantenimento e raggiungimento del
       peso ideale
  -    La sola stima del peso ideale potrebbe
       essere fuorviante in soggetti sportivi.
  -    Il calcolo del peso ideale presenta parte
       dei limiti dell’IMC
  -    Si limita ad una stima del dato, senza
       approfondire la composizione corporea di
       un soggetto
  -    A parità di peso, la morfologia degli
       individui potrebbe essere estremamente
       diversa


                                                     27
Dott. Pierluigi De Pascalis
formula per gli uomini (formula del Dott. Lanzola)
      •    se la circonferenza del polso e pari 20 cm o superiore:
                        0,75 x altezza in cm – 58,5 = peso ideale
      •    se la circonferenza del polso è compresa fra 16 e 19,5 cm:
                         0,75 x altezza cm – 63,5 = peso ideale
      •    se la circonferenza del polso è inferiore a 16 cm
                          0,75 x altezza cm – 69 = peso ideale

                     formula per le donne (formula del Dott. Lanzola)
      •    se la circonferenza del polso è pari a 18 cm o superiore:
                        0,68 x altezza in cm – 51,5 = peso ideale
      •    se la circonferenza del polso è compresa fra 14 e 18 cm:
                         0,68 x altezza in cm – 58 = peso ideale
      •    se la circonferenza del polso è inferiore a 14 cm:
                         0,68 x altezza in cm – 61 = peso ideale

                                                                          28
Dott. Pierluigi De Pascalis
•    E’ valutabile con numerosi sistemi,
        ciascuno con un suo margine di                 DEFINIZIONE
        errore
                                                      (secondo Behnke)
   •    Mediante formule matematiche          Massa grassa = % di grasso totale
        basate sulle circonferenze
                                              presente nell’organismo (escluso il
        corporee
                                                      grasso primario)
   •    Mediante misurazione
        impedenzometrica
                                                  Massa magra = % di peso
   •    Mediante pesata idrostatica             corporeo al netto della massa
                                                grassa (ma compreso il grasso
   •    Mediante misurazione plicometrica                 primario)

   •    Mediante DEXA ecc.
                                                                                29
Dott. Pierluigi De Pascalis
Lo scarto nella valutazione è dovuto principalmente a:
-    Qualità dello strumento, un plicometro professionale è in materiale
     indeformabile e prevede la costante taratura.

-    Abilità dell’operatore, un PT poco esperto potrebbe non individuare con
     accuratezza i punti di repere, o afferrare porzioni di muscolo assieme a
     cute e adipe.




                                                                           30
Dott. Pierluigi De Pascalis
Misurazione sui punti di repere:
•   1) mm della plica pettorale
•   2) mm della plica addominale
•   3) mm della plica della coscia
•   4) mm della plica del tricipite
•   5) mm della plica soprailiaca
•   6) mm della plica subscapolare
•   7) mm della plica ascellare

    Inserimento dei dati raccolti una
          apposita formula, per la
       determinazione della densità
                 corporea

                                        31
Dott. Pierluigi De Pascalis
•   plica pettorale (in senso
                                            diagonale, a metà della linea
                                            immaginaria che separa il
                                            capezzolo dall’ascella, passando
                                            per l’articolazione della spalla.
                                            Nella donna si effettua nel primo
                                            terzo.)

                                        •   plica addominale (La misurazione
                                            è fatta verticalmente, ad un paio
                                            di cm di distanza dall’ombelico).

 • plica ascellare (La misurazione è fatta in verticale, sulla linea mediana
 che divide lo spazio ascellare, all’altezza del capezzolo).
 • plica soprailiaca (La misurazione è fatta in diagonale, subito al di sopra
 della cresta iliaca).

                                                                                32
Dott. Pierluigi De Pascalis
•   plica del tricipite (La
                                  misurazione avviene in verticale,
                                  esattamente a metà della
                                  lunghezza dell’omero).

                              •   plica subscapolare (La
                                  misurazione è fatta
                                  diagonalmente, circa a 45°, un
                                  paio di cm al di sotto dell’angolo
                                  della scapola).




                                                                       33
Dott. Pierluigi De Pascalis
• plica della coscia (La
                                misurazione è fatta
                                verticalmente, circa
                                a metà della
                                lunghezza dell’arto)




                                                     34
Dott. Pierluigi De Pascalis
Rilevate le pliche faremo la somma. Il risultato sarà il valore “M”. A
              questo punto applicheremo una delle formule seguenti:

                     FORMULA PER UOMINI
 1.112 - (0.00043499xM) + (0.00000055xM^2) - (0.00028826xEtà) =
                          Densità Corporea

                      FORMULA PER DONNE
 1.097 - (0.00046971xM) + (0.00000056xM^2) - (0.00012828xEtà) =
                          Densità corporea

                                     INFINE
                 (495/Densità Corporea) – 450 = % di massa grassa

 (la formula per il calcolo della % di massa grassa differisce nelle varie
                                     etnie)

                                                                               35
Dott. Pierluigi De Pascalis
Rischi da eccesso e carenza di massa adiposa
                  ECCESSO                            CARENZA
  -Problemi psicologici
                                           - Sterilità
  -Malattie coronariche
                                           - Depressione
  -Ipertensione
                                           - Alterazione della
  -Diabete insulino
                                           temperatura corporea e
  indipendente
                                           del metabolismo
  -Neoplasie
                                           - Morte
  -Osteoartrite

                                                               36
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UOMINI (30-39 anni)                         DONNE (30-39 anni)
  •    da 0% a 5,9% la quantità di adipe è     •   da 0% a 13% la quantità di adipe è
       estremamente bassa                          estremamente bassa

  •    da 6% a 13,6% la quantità di adipe è    •   da 13,1% a 21% la quantità di
       adeguatamente bassa                         adipe è adeguatamente bassa
  •    da 13,7% a 17% la quantità di adipe è
       tendenzialmente ottimale              •     da 21,1% a 26% la quantità di
                                                   adipe è tendenzialmente ottimale
  •    da 17,1% a 24% la quantità di adipe è
       tendenzialmente eccessiva             •     da 26,1% a 31,1% la quantità di
                                                   adipe è tendenzialmente eccessiva
  •    oltre il 24,1% la quantità di adipe è
       estremamente eccessiva
                                               •   oltre il 32% la quantità di adipe è
                                                   estremamente eccessiva


                                                                                    37
Dott. Pierluigi De Pascalis
- Determinare il fabbisogno calorico medio, non può essere
     ritenuta una valutazione antropometrica in senso stretto.

     - Viene fatta tale stima poiché può essere un’informazione a
     supporto del trainer nell’ottica di calibrare l’attività al fine di
     ottimizzare la composizione corporea del soggetto.

     -Il calcolo della quota calorica introdotta può essere fatto conoscendo
     tipologia e quantità di alimenti assunti giornalmente, partendo dal loro
     potere calorico.
     -Il calcolo della quota calorica necessaria ad un individuo è la somma delle
     Kcal utilizzate per il suo metabolismo basale + le Kcal impiegate nelle
     varie attività svolte giornalmente.


                                                                                38
Dott. Pierluigi De Pascalis
-L’utilizzo del MET (Equivalente Metabolico) è un efficace strumento per il
  calcolo della richiesta energetica

  -Il MET quantifica il metabolismo energetico a riposo in considerazione
  dell’ossigeno impiegato

  - 1MET = 3,5 ml di O2 utilizzato in un minuto per ciascuno Kg di peso
  corporeo (ml/kg/min), corrisponde a circa una Kcal/ora per ciascun Kg di
  peso corporeo

  -Conoscendo l’impegno in MET richiesto da un’attività, è possibile
  determinare sia il consumo energetico che la richiesta di O2.




                                                                             39
Dott. Pierluigi De Pascalis
Esempio
Conoscendo i MET di un’attività come la corsa, che equivale ad 8MET,
saranno richiesti:

28 ml/kg/min di Ossigeno (8x3,5) e 8 Kcal/Kg/h

Partendo dall’impegno in MET è anche possibile classificare le attività
come lievi, moderate ed intense.

         Intensità moderata                          Intensità forte
   • 3-6 MET                               > 6 MET
   • Tra il 40% ed il 60% della FCM        > 60% della FCM



                                                                          40
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PER UOMINI
     66,5 + (13,75 x peso corporeo in Kg) + (5 x statura in
               cm) – (6,75 x età in anni) = Kcal/die

                              PER DONNE
     66,5 + (9,55 x peso corporeo in Kg) + (1,8 x statura in
                cm) - (4,7 x età in anni) = Kcal/die




                                                              41
Dott. Pierluigi De Pascalis
• superficie corporea (più è vasta > sarà il metabolismo)
   • sesso (uomo metabolismo > donna)
   • età (tende ad abbassarsi nel corso degli anni)
   • massa muscolare (+ massa = metabolismo accelerato),
   • clima (il caldo abbassa il metabolismo)
   • dieta (dieta iperproteica innalza il metabolismo)
   • digiuno o dieta ipocalorica (abbassa il metabolismo),
   • febbre (gli stati febbrili incrementano il metabolismo),
   • secrezione ormonale (ormoni tiroidei e adrenalina accelerano il
     metabolismo)
   • farmaci (terapie farmacologiche con sedativi, abbassano il
     metabolismo).


                                                                   42
Dott. Pierluigi De Pascalis
Fornisce i dati sulla performance ed efficienza fisica
                            del soggetto

   Nel nostro percorso individueremo:
   • Potenza e capacità aerobica
   • Resistenza alla velocità
   • Forza massimale
   • Forza esplosiva
   • Mobilità articolare
   • Capacità di adattamento cardiovascolare
   • Frequenza cardiaca allenante

                                                          43
Dott. Pierluigi De Pascalis
-      Indica lo stato di forma        - La potenza aerobica indica la
       generale di un individuo e il     massima potenza esprimibile
       suo livello prestazionale         prima di entrare in soglia
                                         anaerobica (VO2max)
-      La capacità aerobica            - E’ misurabile con diversi test,
       individua la possibilità di       tra cui i test di Cooper e/o
       proseguire per lungo              Conconi
       periodo una prova di            - E’ richiesto un cronometro ed
       resistenza (in presenza di        un luogo dove sia possibile
       idonei substrati energetici)      correre misurando la
                                         distanza percorsa


                                                                       44
Dott. Pierluigi De Pascalis
•    Distribuzione delle fibre
 •    VO2max
 •    Concentrazione intracellulare di substrati energetici
 •    Efficienza degli enzimi ossidativi
 •    Numero e distribuzione dei mitocondri
 •    Concentrazione di mioglobina muscolare
 •    Ipertrofia cardiaca
 •    Aumento del volume ematico e della presenza di eritrociti
 •    Capacità tampone rispetto all’acidità muscolare
 •    Aumento del volume polmonare
 •    Rete capillare

                                                                  45
Dott. Pierluigi De Pascalis
• Richiede di correre a velocità costante, senza accelerazioni o
    sprint finali, per un periodo di tempo pari a 12 minuti
  • Al termine occorrerà misurare la distanza percorsa e
    confrontare il dato con delle tabelle di riferimento.
  • Mediante una semplice formula è possibile ottenere anche la
    velocità di soglia anaerobica
  • Poiché il consumo di ossigeno aumenta in maniera lineare rispetto
    all’energia liberata, misurando il consumo di ossigeno possiamo
    misurare indirettamente la massima capacità di compiere
    lavoro aerobicamente (che rappresenta la potenza aerobica).
  • La massima capacità di compiere lavoro aerobicamente coincide
    con il VO2max (o Vam = Velocità Aerobica Massimale)


                                                                  46
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Tabella per gli uomini   [1]




Tabella per le donne   [1]




    [1] P. De Pascalis, Personal trainer.   Come   sceglierlo,   come   47
    diventarlo, Calzetti Mariucci, 2009
Distanza percorsa x 5 = Stima Oraria (ossia stima della
              distanza percorribile in un’ora)

     La Stima Oraria = 110%-115% della Velocità di soglia

    Dividendo la stima oraria per 110, e moltiplicando per
       100, e ripetendo l’operazione dividendo per 115 e
       moltiplicando per 100, avremo la velocità di soglia
        anaerobica in Km orari (anche denominata VAM:
                 Velocità Aerobica Massimale)



                                                             48
Dott. Pierluigi De Pascalis
• Percorrere 3000 metri alla massima
    velocità possibile, senza cambi di ritmo,
    implica un utilizzo massimale della VAM
    ovvero del VO2max

  • Conoscendo la velocità in km/h tenuta sui
    3000 metri, è possibile fare una stima dei
    tempi idealmente necessari a percorrere
    altre distanze, a patto di conoscere la %
    della VAM usata su tali distanze

  • Ad esempio: la maratona implica una
    velocità pari all’80% della VAM; i
    5000metri il 97% della VAM ecc



                                                 49
Dott. Pierluigi De Pascalis
50
Dott. Pierluigi De Pascalis
La soglia anaerobica è
       rappresentata da quel livello di
       richiesta energetica al quale i
       soli meccanismi aerobici non
       possono sopperire
       adeguatamente, ovvero quando
       l’acido lattico viene prodotto più
       rapidamente rispetto al suo
       smaltimento, determinando un
       accumulo.



                                            51
Dott. Pierluigi De Pascalis
Formula di Cooper per la   - 60%-70% della FCM =
       rilevazione della FCM       resistenza/dimagrimento
       220-età del soggetto
                                 - 75%-85% della FCM = freq.
                                   Cardiorespiratoria

                                 - 85%-92% della FCM = incremento
                                   pot. Aerobica

                                 - Oltre il 92% della FCM = incr. Cap.
                                   lattacida



                                                                    52
Dott. Pierluigi De Pascalis
• Valuta la prestazione anaerobica dell’individuo

  • Definizione: E’ la capacità della muscolatura di sopportare
       ripetuti impegni muscolari massimali senza decremento del
       tempo impiegato a ricoprire lo stesso spazio.

  • E’ utile in tutte le discipline caratterizzate da sprint.

  • E’ ottimizzata da una buona efficienza dei sistemi anaerobici e
    dalla presenza di fibre bianche.

  • Individuiamo una resistenza alla velocità su tempi brevissimi
    (5/8 secondi), principalmente governata dal sistema alattacido, o
    una resistenza alla velocità su tempi brevi (meno di 1-2 minuti
    ma + di 40 secondi), governata dal sistema lattacido (quindi
    anche dalla tolleranza all’acido lattico).
                                                                   53
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54
Dott. Pierluigi De Pascalis
•    E’ richiesto di percorrere, previo         Interpretazione dei dati:
      riscaldamento, 300 metri, alla
      massima velocità possibile
                                           -   >52 sec. Prestazione
                                               decisamente insufficiente
 •    Il tempo impiegato a coprire la
      distanza è misurato e confrontato
      con delle tabelle di riferimento  - 45/52 sec. Prestazione discreta
      (divise per sesso ed età).
                                        - 42/44 sec. Prestazione buona
 •    Il test proposto non può essere
      ripetuto più volte per ciascuna   - <42 Prestazione ottima
      seduta, poiché ogni ripetizione
      determinerebbe accumulo di acido
      lattico inficiando la prova       Naturalmente tutti i risultati sono
      successiva                          da adeguare alle età



                                                                             55
Dott. Pierluigi De Pascalis
• Sezione muscolare: circa 4/6 Kg per ogni cm2 di sezione
  trasversa.
• La frequenza di scarica (sommazione), è l’elemento
  prioritario nell’espressione della forza massima.
• Capacità di reclutamento (coordinazione intramuscolare),
  è la principale causa dell’incremento della forza prima della
  pubertà.
• Il feedback sensitivo, la coordinazione tra muscoli che
  lavorano in sinergia, distribuzione % delle fibre (+ fibre
  bianche esaltano la forza esplosiva).


                                                             56
Dott. Pierluigi De Pascalis
• Utile per determinare la %
                                         di carico da utilizzare in
                                         allenamento

                                       • Può essere determinata
                                         mediante formule o tabelle

                              Con l’uso di formule:

       Kg utilizzati/[1,0278 – (0,0278 x numero di ripetizioni)] =
                                massimale
   (Brzycki, 1993)


                                                                      57
Dott. Pierluigi De Pascalis
58
Dott. Pierluigi De Pascalis
Tratto da: P. De Pascalis, Il giovane campione, ed. Aracne, 2010


                                                                                         59
Dott. Pierluigi De Pascalis
Definizione di forza esplosiva (da Weineck):

     “la capacità del sistema neuromuscolare di muovere il corpo e le
          sue parti, oppure oggetti, alla massima velocità possibile”.

                             E’ dipendente da:
 -    Frequenza degli impulsi nervosi
 -    Quantità di fibre cui vengono inviati
 -    Tipo di fibre attivate
 -    Dimensioni delle fibre attivate
 -    Il grado di allenamento
 -    E’ ovviamente influenzata dalla forza massimale



                                                                         60
Dott. Pierluigi De Pascalis
• Prevede un salto verso
    l’alto dalla posizione a
    gambe semipiegate, e
    valuta l’altezza
    raggiunta.

  • Il risultato deve essere
    confrontato con
    apposite tabelle divise
    per sesso e classe di
    età.

                               61
Dott. Pierluigi De Pascalis
Interpretazione del                Può essere un sistema
         dato:                              indiretto di
                                     determinazione della %
       PER MASCHI ADULTI              di fibre bianche (tipo
 -    Oltre 57 cm: Ottima             II) nella muscolatura
 -    Da 50 a 56,9 cm: Buona           degli arti inferiori.
 -    Da 43 a 49,9 cm: Sufficiente        (da Bosco e Komi)

 -    Meno di 43 cm: Insufficiente




                                                              62
Dott. Pierluigi De Pascalis
• Regredisce con facilità se non sollecitata.

    • In fase senile diminuisce in modo più significativo per la
      diminuzione della capacità viscoelastica dei tessuti, causata
      da minore collagene nel connettivo scarsamente mobilizzato.

    • E’ determinante in tutte le attività caratterizzate da
      movimenti precisi e controllati

    • Essendo correlata alle caratteristiche proprie di muscoli,
      tendini e articolazioni risulta solo relativamente allenabile,
      in quanto l’estensibilità dei tendini e delle strutture
      articolari può essere migliorata solo in modo modesto.

                                                                       63
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• E’ determinata soprattutto dalle strutture articolari (più che
    da muscoli e tendini)

  • L’incidenza dello stretching nel suo miglioramento è minima

  • E’ misurabile con appositi test su numerosi distretti anatomici

  • Nel nostro caso valutiamo la mobilità globale dei muscoli
    posteriori del busto e degli arti inferiori (sacrospinali,
    ischiocrurali e surali)




                                                                      64
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65
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INTERPRETAZIONE DEL
                                    RISULTATO

                              -   +8/+15 cm: ottima
                              -   +7/+0 cm: buona
                              -   -1/-8 cm: scarsa
                              -   Oltre -9: decisamente
                                  scarsa

                              (individui di sesso maschile tra 25 e
                                               34 anni)

                                                                 66
Dott. Pierluigi De Pascalis
Test di Ruffier – Dickson
  Richiede di conoscere:
  FC a riposo
  FC dopo un determinato esercizio
  FC ad 1’ dalla conclusione del lavoro.

   L’esercizio richiesto prevede di eseguire 30 accosciate complete sul posto
      entro 45 secondi. E’ utile avere un metronomo o un segnalatore acustico
                             che tenga il ritmo corretto.

  E’ possibile scaricare gratuitamente un segnalatore acustico dal link:
             www.nonsolofitness.it/download/recuperocardiaco.zip


                                                                           67
Dott. Pierluigi De Pascalis
(Indice di recupero cardiaco – esecuzione del test)




                                                                        68
Dott. Pierluigi De Pascalis
Interpretazione del risultato:                La formula:

                                    •   Frequenza a riposo: valore X
 Z < 2 = ottima capacità di
    recupero cardiaco               •   Frequenza subito dopo
                                        l’esercizio: valore N
 Z = 3/4 = buona capacità di
    recupero cardiaco               •   Frequenza ad un minuto dal
                                        termine dell’esercizio: valore Y
 Z = 5/6 sufficiente capacità di
    recupero cardiaco                   [(N-70) + 2x(Y-X)]/10 = Z
 Z >7 = insufficiente capacità di
    recupero cardiaco



                                                                           69
Dott. Pierluigi De Pascalis
Percezione dello sforzo nella scala di Borg
  6 - nessuno sforzo
  7 - estremamente leggero
  8                                •   E’ utilizzata per misurare il grado
  9 - molto leggero                    di sforzo percepito da chi
  10                                   partecipa ad attività motorie.
  11 - leggero
  12 - 60% FCM
  13 - un po’ pesante
                                   •   Per i principianti alla percezione
  14 - 70% FCM                         di un senso di impegno intenso o
  15 - intenso                         più che intenso, occorre fermarsi
  16 - 80% FCM                         Defaticamento e stretching.
  17 - molto pesante
  18 - 90% FCM
  19 - estremamente intenso
  20 - massimo sforzo

                                                                             70
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Formule per la rilevazione della
               FC allenante

               Tanaka
    208 – (0,7 x età del soggetto)

              Carvonen
     220-età del soggetto (maschi)

            205-età del soggetto
                  (femmine)*
    * Alcuni autori fanno il distinguo maschi/femmine



                                                        71
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Ipotesi di individuo di sesso femminile di anni 30, FC a riposo = 55bpm, obiettivo:
                                        dimagrimento

                                         Cooper
    FCM = 220-30 = 190bpm
    Range di allenamento = 60%-70% di 190 = 114/133
                                          Tanaka
    FCM = 208 – 0,7 x 30 = 187bpm
    Range di allenamento = 60%-70% di 187 = 112/130bpm
                                         Karvonen
    FCM = 220-30 = 190bpm
    FC di riserva = FCM – FC a riposo = (190 – 55) = 135bpm
    Range di allenamento = 60%/70% della FC di riserva + FC a riposo = 136/149bpm



                                                                                     72
Dott. Pierluigi De Pascalis
- Per effetto della temperatura
   dell’acqua, e della posizione del
   corpo, la FCM nel nuoto risulta
   inferiore.
 - All’atto di calcolare la FC di lavoro,
   andrebbe anzitutto sottratto il
   valore 13 alla FCM.
 - Successivamente si procederà al
   calcolo del range di lavoro.

            Applicando Cooper avremo
             FCM = 220- età -13

                                            73
Dott. Pierluigi De Pascalis
- Occorrerà archiviare adeguatamente tutti i dati raccolti per
    ciascun atleta

  - Occorrerà ripetere le valutazioni ad intervalli regolari di tempo
    (in genere 2/3 mesi)

  - Occorrerà soprattutto comparare i risultati verificando entità
    a e verso degli adattamenti, e valutando se sono adeguati

  - Grande importanza avrà poter fornire a ciascun atleta una
    scheda riassuntiva, corredata di grafici, che rende
    immediatamente visibili i miglioramenti ottenuti (soprattutto
    nell’ottica di un’applicazione professionale delle valutazioni)



                                                                      74
Dott. Pierluigi De Pascalis
Abbiamo sottoposto ad un test una serie di soggetti (2.848 rispondenti), tra cui laureati in SM
        (triennale e specialistica), studenti e soggetti privi di laurea. Fra le 12 domande cui abbiamo
       chiesto di rispondere (le risposte potevano essere “vero”, “falso”, “non so”) c’erano le seguenti:

1)     Con appositi esercizi è possibile allenare adeguatamente gli addominali alti e con altri si
       allenano meglio gli addominali bassi
2)     Le creme bruciagrassi possono essere un valido aiuto nel dimagrimento localizzato
3)     La comparsa dei crampi non è quasi mai in relazione con una carenza di potassio
4)     L'acido lattico è il principale responsabile degli indolenzimenti muscolari che si avvertono il
       giorno dopo l'allenamento
5)     Gli elettrostimolatori non forniscono nessun particolare aiuto ai soggetti sportivi che si
       allenano correttamente e con regolarità
6)     Gli integratori alimentari sono indispensabili per ottenere buoni risultati dall'allenamento
7)     Durante l'attività sportiva non è indispensabile integrare i sali minerali persi con la
       sudorazione, l'acqua può bastare
8)     Per essere sicuri di svolgere un'attività dimagrante occorre sudare in modo molto copioso



                                                                                                         75
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Risposte fornite                                              Vero    Falso    Non so
    Laureati con laurea triennale                                29,46%   69,71%   0,83%
    Laureati con laurea specialistica                            19,23%   79,49%   1,28%
    Studenti in scienze motorie                                  31,82%   67,17%   1,01%
    Frequenza di un corso non universitario, e privi di laurea   36,6%    63,03%   0,33%
    in S.M.
    Frequenza di più corsi non universitari, e privi di laurea   22,78%   77,22%     -
    in S.M.
    Media di chi lavora in palestre e centri sportivi            32,9%    66,13%   0,96%




                                                                                            76
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Risposte fornite                                              Vero    Falso    Non so
    Laureati con laurea triennale                                21,58%   79,53%   2,49%
    Laureati con laurea specialistica                            34,62%   58,97%   6,41%
    Studenti in scienze motorie                                  19,7%    73,23%   7,07%
    Frequenza di un corso non universitario, e privi di laurea   24,51%   68,95%   6,54%
    in S.M.
    Frequenza di più corsi non universitari, e privi di laurea   26,63%   70,12%   3,55%
    in S.M.
    Media di chi lavora in palestre e centri sportivi            25,08%   70,63%   4,29%




                                                                                            77
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Risposte fornite                                              Vero    Falso    Non so
    Laureati con laurea triennale                                28,1%    71,49%   0,41%
    Laureati con laurea specialistica                            23,08%   73,08%   3,85%
    Studenti in scienze motorie                                  31,82%   67,68%   0,51%
    Frequenza di un corso non universitario, e privi di laurea    43%     56,03%   0,98%
    in S.M.
    Frequenza di più corsi non universitari, e privi di laurea   32,84%   66,86%   0,3%
    in S.M.
    Media di chi lavora in palestre e centri sportivi            38,59%   60,56%   0,86%




                                                                                            78
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Risposte fornite                                              Vero    Falso    Non so
    Laureati con laurea triennale                                45,04%   50,41%   4,55%
    Laureati con laurea specialistica                            51,28%   44,87%   3,85%
    Studenti in scienze motorie                                  39,39%   52,53%   8,08%
    Frequenza di un corso non universitario, e privi di laurea   44,48%   47,4%    8,12%
    in S.M.
    Frequenza di più corsi non universitari, e privi di laurea   46,45%   48,22%   5,33%
    in S.M.
    Media di chi lavora in palestre e centri sportivi            42,87%   50,07%   6,43%




                                                                                            79
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Risposte fornite                                              Vero    Falso    Non so
    Laureati con laurea triennale                                 50%     49,17%   0,83%
    Laureati con laurea specialistica                            66,67%   30,77%   2,56%
    Studenti in scienze motorie                                  44,44%   53,03%   2,53%
    Frequenza di un corso non universitario, e privi di laurea   50,81%   47,23%   1,95%
    in S.M.
    Frequenza di più corsi non universitari, e privi di laurea   60,65%   37,87%   1,48%
    in S.M.
    Media di chi lavora in palestre e centri sportivi            52,2%    46,09%   1,71%




                                                                                            80
Dott. Pierluigi De Pascalis
Fonte ed approfondimento dei temi trattati:
                       A scuola di fitness (3a edizione)
                       di Pierluigi De Pascalis
                       Calzetti e Mariucci Editore

                       Personal Trainer: come sceglierlo, come diventarlo
                       (2a edizione)
                       di Pierluigi De Pascalis
                       Calzetti e Mariucci Editore

     Le presenti slide sono coperte da copyright, è vietata la copia (anche parziale) senza
      autorizzazione scritta da parte dell’autore. E’ concessa la diffusione nella versione
                                 integrale e senza modifiche.


                                                                                              81
Dott. Pierluigi De Pascalis

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  • 2. Fonte ed approfondimento dei temi trattati: A scuola di fitness (3a edizione) di Pierluigi De Pascalis Calzetti e Mariucci Editore Personal Trainer: come sceglierlo, come diventarlo (2a edizione) di Pierluigi De Pascalis Calzetti e Mariucci Editore Le presenti slide sono coperte da copyright, è vietata la copia (anche parziale) senza autorizzazione scritta da parte dell’autore. E’ concessa la diffusione nella versione integrale e senza modifiche. 2 Dott. Pierluigi De Pascalis
  • 3. - Perché eseguirla - Quali vantaggi determina - Come effettuare una valutazione funzionale - Come effettuare una valutazione antropometrica - Come comparare i dati 3 Dott. Pierluigi De Pascalis
  • 5. Le ragioni di una valutazione antropometrica - Verificare la condizione fisica di un individuo. - Indagare la sua composizione corporea. - Fare una stima iniziale dei risultati raggiungibili (in ordine alla sua composizione corporea). - Individuare gli obiettivi auspicabili fra quelli desiderati. - Verificare la corretta somministrazione dei protocolli di lavoro 5 Dott. Pierluigi De Pascalis
  • 6. -Possono essere di natura differente (individuo magro che “si vede grasso”, individuo muscoloso che “si vede” ipotonico ecc. -Possono sfociare nel patologico -Innescano circoli viziosi dai quali è difficile allontanarsi -Ostacolano la corretta scelta dell’obiettivo finale 6 Dott. Pierluigi De Pascalis
  • 7. Le ragioni di una valutazione funzionale -Stimare il livello atletico di un individuo -Individuare i punti di forza -Valutare il grado di “allenabilità” -Verificare l’efficacia dell’allenamento - Misurare oggettivamente l’entità dei progressi -Avere una misura comparativa in caso di interruzioni forzate (infortuni ecc.) - Motivare l’atleta 7 Dott. Pierluigi De Pascalis
  • 8. La riserva attuale di adattamento Allenamento: insieme di Allenabilità: potenziale interventi e stimoli di tipo grado di miglioramento di fisico e psicologico, una prestazione, finalizzati al dipendente da fattori miglioramento di una genetici, organici, dai prestazione precedenti adattamenti ecc. Il margine di miglioramento in un dato momento sarà tanto minore quanto più elevato è il livello funzionale raggiunto. 8 Dott. Pierluigi De Pascalis
  • 9. Spesso la valutazione iniziale è ritenuta un’incombenza da parte dell’atleta o del soggetto da testare • E’ importante prevedere un coinvolgimento psicologico che possa rendere l’utente partecipe e motivato • La diffidenza iniziale tende a scomparire con le comparazioni successive, soprattutto mostrando i progressi ottenuti • Sensibilizzare utenti comuni ed atleti a questa prima fase, significa una presa di coscienza di un lavoro organizzato e non improvvisato, con inevitabile maggiore stima e fiducia verso l’allenatore. 9 Dott. Pierluigi De Pascalis
  • 10. Prima di avviare qualsivoglia valutazione o programma di allenamento è opportuno consigliare una visita medica specialistica. Il medico potrà/dovrà valutare: - prestazioni cardiache - parametri pressori e respiratori - funzionalità articolare 10 Dott. Pierluigi De Pascalis
  • 11. Anche se attività di modesto impegno fisico possono essere somministrate a chiunque, è sempre bene valutare alcuni aspetti. - Accertarsi che l’individuo non sia sotto terapia farmacologica - Chiedere se è un soggetto fumatore, se soffre o ha sofferto di problematiche osteoarticolari - Valutare le abitudini che lo espongono a rischi per la sua salute - Annotare tutte le informazioni su un’apposita scheda personale - E’ importante non sostituirsi mai al parere del medico, soprattutto MAI avanzare diagnosi o sottovalutare dei sintomi o campanelli dall’allarme. - L’anamnesi ha puramente scopo conoscitivo, in questa fase il trainer si limita a raccogliere dati elaborati da personale sanitario. 11 Dott. Pierluigi De Pascalis
  • 12. La misurazione della pressione sanguigna in situazioni non patologiche può facilmente essere rilevata da chiunque • Lo scopo della rilevazione non è di tipo diagnostico ma conoscitivo dell’opportunità di somministrare determinati test e/o allenamenti • Occorre uno sfigmomanometro automatico • In tutte le condizioni di ipertensione è opportuno chiedere il parere medico prima di approntare test di tipo funzionale 12 Dott. Pierluigi De Pascalis
  • 13. Un maggior lavoro da parte del • L’attività fisica incrementa la cuore implica una maggiore necessità di ossigeno e substrati ossigenazione del tessuto energetici. cardiaco, non sempre possibile in • Il cuore risponde incrementando caso di problemi coronarici. la frequenza cardiaca, sino a • Le difficoltà nel transito permettere un aumento del ematico determinano minore flusso ematico di ben 13 volte afflusso di ossigeno e rispetto alle condizioni di riposo. compromessa rimozione dei • Durante la contrazione cataboliti, con conseguente muscolare non aumenta solo incremento della fatica. l’afflusso, ma anche il deflusso • L’ambiente acido che si sanguigno nel corso della determina diminuisce l’affinità contrazione. dell’ O2 con l’emoglobina. 13 Dott. Pierluigi De Pascalis
  • 14. - Attività con i sovraccarichi - Definiamo “normale” possono aggravare gli stati nell’adulto una pressione ipertensivi massima (sistolica) pari a 120mm/Hg ed una pressione - L’incremento dei valori pressori è minima (diasotolica) pari a proporzionale al volume delle 80mm/Hg. masse muscolari al lavoro - Definiamo l’ipertensione - L’incremento pressorio è come lieve per valori non inversamente proporzionale al superiori a 150/100; modesta grado di allenamento dell’individuo per valori non superiori a - E’ tuttavia sconsigliabile 180/100; grave per valori somministrare attività volte maggiori. all’incremento dell’ipertrofia e/o della forza a soggetti ipertesi. 14 Dott. Pierluigi De Pascalis
  • 15. Attività sportiva e pressione sanguigna - Attività aerobiche possono coadiuvare il trattamento dell’ipertensione e prevenirne le forme acute. - L’attività aerobica che coinvolge gli arti inferiori stimola la pompa di ritorno venoso. - Inoltre l’attività aerobica favorisce l’eliminazione del sodio, elemento che in eccesso causa ipertensione. Fonte Immag.: Benjamin Cummings, an imprint of Addison Wesley Longman, inc. 2001 15 Dott. Pierluigi De Pascalis
  • 16. Attività sportiva e pressione sanguigna - Lavori isometrici implicano il manifestarsi di situazioni analoghe (incremento pressorio) anche senza l’uso di carichi massimali. - In questo caso la situazione può essere aggravata da un lavoro a glottide chiusa (manovra di Valsalva). 16 Dott. Pierluigi De Pascalis
  • 17. La glottide chiusa blocca l’espirazione ed aumenta la pressione intratoracica. L’aumento della pressione intratoracica comprime i grossi vasi venosi ponendo in sofferenza il cuore. Copyright immag.: Exercise Physiology: Energy, Nutrition, and Human Performance, W.D. McArdle, F.I. Katch, V.L.Katch -2007 17 Dott. Pierluigi De Pascalis
  • 18. Il QCS elenca una serie di circostanze, al verificarsi delle quali, è fortemente consigliabile il parere del medico: • Presenza di dolori o frequente fastidio al torace, al collo, alla mascella o agli arti superiori • Respiro affannoso anche dopo sforzi non intensi • Capogiri • Gonfiore alle caviglie • FC accelerata anche a riposo • Dolore alle gambe • Stanchezza insolita E’ possibile individuare numerosi altri parametri che si possono raccogliere ed interpretare facilmente con un questionario. 18 Dott. Pierluigi De Pascalis
  • 19. FC a riposo > 100 bpm • Cirrosi • Pressione sistolica > 160/Hg • Cap. Vitale <75% della CV teorica • Espettorato con presenza di sangue • Pressione diastolica > 100 mm/Hg • Terapia farmacologica in corso per problematiche cardiache, pressorie • % di massa grassa > 40% nelle o metaboliche donne; > 30% negli uomini • Interventi chirurgici recenti o a • Colesterolo totale > 240 mg/dl carico del cuore • Trigliceridi > 120 mg/dl • Flebiti, flogosi, dolori sospetti. 19 Dott. Pierluigi De Pascalis
  • 20. DIRETTI INDIRETTI - Precisione del dato rilevato - Possibile scarto fra dato rilevato e dato reale - Spesso richiedenti complesse strumentazioni - Non richiedono strumenti complessi - Non sempre facili da gestire da operatori non specializzati - Semplici da applicare e interpretare In linea generale un professionista non si limita ad applicare meccanicamente dei test e leggere il risultato nelle tabelle di comparazione, ma conosce perfettamente COSA sta facendo, COSA sta rilevando, COME interpretare ed utilizzare i dati raccolti 20 Dott. Pierluigi De Pascalis
  • 21. In ogni caso i test dovranno essere: - Oggettivamente rilevati - Ripetibili da altri operatori - Non autoavveranti (non devono essere somministrati per cercare conferma ad una nostra teoria) - Ciclicamente ripetuti e raffrontati 21 Dott. Pierluigi De Pascalis
  • 22. 22
  • 23. Fornisce un’istantanea della composizione di un individuo e della sua struttura, oltre a ulteriori parametri utili per la gestione dell’allenamento. Nel nostro percorso individueremo: • IMC • Peso ideale • Percentuale di grasso corporeo • FCM • Fabbisogno calorico medio giornaliero 23 Dott. Pierluigi De Pascalis
  • 24. SEDI TIPICHE PER LA MISURAZIONE DELLE CIRCONFERENZE CORPOREE Le misurazioni proposte possono essere utilizzate sia all’interno di specifiche formule che come parametro di confronto a se stante • TORACE: viene misurata all’altezza della quarta articolazione costo-sternale e al termine di un’espirazione normale. • ADDOME: viene misurato il punto della maggiore protuberanza anteriore dell’addome, solitamente l’ombelico. • FIANCHI: vengono misurati nel punto di massima protusione posteriore delle natiche. • COSCIA PROSSIMALE: viene misurata appena sotto la piega dei glutei. • COSCIA MEDIALE: viene misurata a metà fra la piega inguinale e il bordo superiore della rotula • COSCIA DISTALE: viene misurata in prossimità dell’epicondilo femorale • POLPACCI: vengono misurati nel punto di circonferenza massima con soggetto in stazione eretta, piedi distanti 20 cm e peso equamente distribuito • BRACCIO: viene misurato nel punto di medio rispetto alla lunghezza dell’arto 24 Dott. Pierluigi De Pascalis
  • 25. Stima del rapporto peso/altezza: peso in Kg/statura (m) 2 25 Dott. Pierluigi De Pascalis
  • 26. Se un soggetto alto 1,75 metri ha un peso corporeo di 80 Kg, procederemo come segue: BMI = 80/(1,75)2 = 80/3,0625 = 26,12 Il risultato ottenuto, ossia 26,122 è da interpretare secondo quanto riportato: • BMI < 18: situazione di sottopeso • BMI fra 18.5 e 25: situazione di peso ottimale • BMI fra 25.1 e 30: situazione di sovrappeso • BMI fra 30.1 e 40: situazione di obesità • BMI > 40: situazione di obesità grave Nell’esempio il soggetto si attesta in una situazione di lieve sovrappeso. 26 Dott. Pierluigi De Pascalis
  • 27. - Il bilancio calorico è fondamentale al fine del mantenimento e raggiungimento del peso ideale - La sola stima del peso ideale potrebbe essere fuorviante in soggetti sportivi. - Il calcolo del peso ideale presenta parte dei limiti dell’IMC - Si limita ad una stima del dato, senza approfondire la composizione corporea di un soggetto - A parità di peso, la morfologia degli individui potrebbe essere estremamente diversa 27 Dott. Pierluigi De Pascalis
  • 28. formula per gli uomini (formula del Dott. Lanzola) • se la circonferenza del polso e pari 20 cm o superiore: 0,75 x altezza in cm – 58,5 = peso ideale • se la circonferenza del polso è compresa fra 16 e 19,5 cm: 0,75 x altezza cm – 63,5 = peso ideale • se la circonferenza del polso è inferiore a 16 cm 0,75 x altezza cm – 69 = peso ideale formula per le donne (formula del Dott. Lanzola) • se la circonferenza del polso è pari a 18 cm o superiore: 0,68 x altezza in cm – 51,5 = peso ideale • se la circonferenza del polso è compresa fra 14 e 18 cm: 0,68 x altezza in cm – 58 = peso ideale • se la circonferenza del polso è inferiore a 14 cm: 0,68 x altezza in cm – 61 = peso ideale 28 Dott. Pierluigi De Pascalis
  • 29. E’ valutabile con numerosi sistemi, ciascuno con un suo margine di DEFINIZIONE errore (secondo Behnke) • Mediante formule matematiche Massa grassa = % di grasso totale basate sulle circonferenze presente nell’organismo (escluso il corporee grasso primario) • Mediante misurazione impedenzometrica Massa magra = % di peso • Mediante pesata idrostatica corporeo al netto della massa grassa (ma compreso il grasso • Mediante misurazione plicometrica primario) • Mediante DEXA ecc. 29 Dott. Pierluigi De Pascalis
  • 30. Lo scarto nella valutazione è dovuto principalmente a: - Qualità dello strumento, un plicometro professionale è in materiale indeformabile e prevede la costante taratura. - Abilità dell’operatore, un PT poco esperto potrebbe non individuare con accuratezza i punti di repere, o afferrare porzioni di muscolo assieme a cute e adipe. 30 Dott. Pierluigi De Pascalis
  • 31. Misurazione sui punti di repere: • 1) mm della plica pettorale • 2) mm della plica addominale • 3) mm della plica della coscia • 4) mm della plica del tricipite • 5) mm della plica soprailiaca • 6) mm della plica subscapolare • 7) mm della plica ascellare Inserimento dei dati raccolti una apposita formula, per la determinazione della densità corporea 31 Dott. Pierluigi De Pascalis
  • 32. plica pettorale (in senso diagonale, a metà della linea immaginaria che separa il capezzolo dall’ascella, passando per l’articolazione della spalla. Nella donna si effettua nel primo terzo.) • plica addominale (La misurazione è fatta verticalmente, ad un paio di cm di distanza dall’ombelico). • plica ascellare (La misurazione è fatta in verticale, sulla linea mediana che divide lo spazio ascellare, all’altezza del capezzolo). • plica soprailiaca (La misurazione è fatta in diagonale, subito al di sopra della cresta iliaca). 32 Dott. Pierluigi De Pascalis
  • 33. plica del tricipite (La misurazione avviene in verticale, esattamente a metà della lunghezza dell’omero). • plica subscapolare (La misurazione è fatta diagonalmente, circa a 45°, un paio di cm al di sotto dell’angolo della scapola). 33 Dott. Pierluigi De Pascalis
  • 34. • plica della coscia (La misurazione è fatta verticalmente, circa a metà della lunghezza dell’arto) 34 Dott. Pierluigi De Pascalis
  • 35. Rilevate le pliche faremo la somma. Il risultato sarà il valore “M”. A questo punto applicheremo una delle formule seguenti: FORMULA PER UOMINI 1.112 - (0.00043499xM) + (0.00000055xM^2) - (0.00028826xEtà) = Densità Corporea FORMULA PER DONNE 1.097 - (0.00046971xM) + (0.00000056xM^2) - (0.00012828xEtà) = Densità corporea INFINE (495/Densità Corporea) – 450 = % di massa grassa (la formula per il calcolo della % di massa grassa differisce nelle varie etnie) 35 Dott. Pierluigi De Pascalis
  • 36. Rischi da eccesso e carenza di massa adiposa ECCESSO CARENZA -Problemi psicologici - Sterilità -Malattie coronariche - Depressione -Ipertensione - Alterazione della -Diabete insulino temperatura corporea e indipendente del metabolismo -Neoplasie - Morte -Osteoartrite 36 Dott. Pierluigi De Pascalis
  • 37. UOMINI (30-39 anni) DONNE (30-39 anni) • da 0% a 5,9% la quantità di adipe è • da 0% a 13% la quantità di adipe è estremamente bassa estremamente bassa • da 6% a 13,6% la quantità di adipe è • da 13,1% a 21% la quantità di adeguatamente bassa adipe è adeguatamente bassa • da 13,7% a 17% la quantità di adipe è tendenzialmente ottimale • da 21,1% a 26% la quantità di adipe è tendenzialmente ottimale • da 17,1% a 24% la quantità di adipe è tendenzialmente eccessiva • da 26,1% a 31,1% la quantità di adipe è tendenzialmente eccessiva • oltre il 24,1% la quantità di adipe è estremamente eccessiva • oltre il 32% la quantità di adipe è estremamente eccessiva 37 Dott. Pierluigi De Pascalis
  • 38. - Determinare il fabbisogno calorico medio, non può essere ritenuta una valutazione antropometrica in senso stretto. - Viene fatta tale stima poiché può essere un’informazione a supporto del trainer nell’ottica di calibrare l’attività al fine di ottimizzare la composizione corporea del soggetto. -Il calcolo della quota calorica introdotta può essere fatto conoscendo tipologia e quantità di alimenti assunti giornalmente, partendo dal loro potere calorico. -Il calcolo della quota calorica necessaria ad un individuo è la somma delle Kcal utilizzate per il suo metabolismo basale + le Kcal impiegate nelle varie attività svolte giornalmente. 38 Dott. Pierluigi De Pascalis
  • 39. -L’utilizzo del MET (Equivalente Metabolico) è un efficace strumento per il calcolo della richiesta energetica -Il MET quantifica il metabolismo energetico a riposo in considerazione dell’ossigeno impiegato - 1MET = 3,5 ml di O2 utilizzato in un minuto per ciascuno Kg di peso corporeo (ml/kg/min), corrisponde a circa una Kcal/ora per ciascun Kg di peso corporeo -Conoscendo l’impegno in MET richiesto da un’attività, è possibile determinare sia il consumo energetico che la richiesta di O2. 39 Dott. Pierluigi De Pascalis
  • 40. Esempio Conoscendo i MET di un’attività come la corsa, che equivale ad 8MET, saranno richiesti: 28 ml/kg/min di Ossigeno (8x3,5) e 8 Kcal/Kg/h Partendo dall’impegno in MET è anche possibile classificare le attività come lievi, moderate ed intense. Intensità moderata Intensità forte • 3-6 MET > 6 MET • Tra il 40% ed il 60% della FCM > 60% della FCM 40 Dott. Pierluigi De Pascalis
  • 41. PER UOMINI 66,5 + (13,75 x peso corporeo in Kg) + (5 x statura in cm) – (6,75 x età in anni) = Kcal/die PER DONNE 66,5 + (9,55 x peso corporeo in Kg) + (1,8 x statura in cm) - (4,7 x età in anni) = Kcal/die 41 Dott. Pierluigi De Pascalis
  • 42. • superficie corporea (più è vasta > sarà il metabolismo) • sesso (uomo metabolismo > donna) • età (tende ad abbassarsi nel corso degli anni) • massa muscolare (+ massa = metabolismo accelerato), • clima (il caldo abbassa il metabolismo) • dieta (dieta iperproteica innalza il metabolismo) • digiuno o dieta ipocalorica (abbassa il metabolismo), • febbre (gli stati febbrili incrementano il metabolismo), • secrezione ormonale (ormoni tiroidei e adrenalina accelerano il metabolismo) • farmaci (terapie farmacologiche con sedativi, abbassano il metabolismo). 42 Dott. Pierluigi De Pascalis
  • 43. Fornisce i dati sulla performance ed efficienza fisica del soggetto Nel nostro percorso individueremo: • Potenza e capacità aerobica • Resistenza alla velocità • Forza massimale • Forza esplosiva • Mobilità articolare • Capacità di adattamento cardiovascolare • Frequenza cardiaca allenante 43 Dott. Pierluigi De Pascalis
  • 44. - Indica lo stato di forma - La potenza aerobica indica la generale di un individuo e il massima potenza esprimibile suo livello prestazionale prima di entrare in soglia anaerobica (VO2max) - La capacità aerobica - E’ misurabile con diversi test, individua la possibilità di tra cui i test di Cooper e/o proseguire per lungo Conconi periodo una prova di - E’ richiesto un cronometro ed resistenza (in presenza di un luogo dove sia possibile idonei substrati energetici) correre misurando la distanza percorsa 44 Dott. Pierluigi De Pascalis
  • 45. Distribuzione delle fibre • VO2max • Concentrazione intracellulare di substrati energetici • Efficienza degli enzimi ossidativi • Numero e distribuzione dei mitocondri • Concentrazione di mioglobina muscolare • Ipertrofia cardiaca • Aumento del volume ematico e della presenza di eritrociti • Capacità tampone rispetto all’acidità muscolare • Aumento del volume polmonare • Rete capillare 45 Dott. Pierluigi De Pascalis
  • 46. • Richiede di correre a velocità costante, senza accelerazioni o sprint finali, per un periodo di tempo pari a 12 minuti • Al termine occorrerà misurare la distanza percorsa e confrontare il dato con delle tabelle di riferimento. • Mediante una semplice formula è possibile ottenere anche la velocità di soglia anaerobica • Poiché il consumo di ossigeno aumenta in maniera lineare rispetto all’energia liberata, misurando il consumo di ossigeno possiamo misurare indirettamente la massima capacità di compiere lavoro aerobicamente (che rappresenta la potenza aerobica). • La massima capacità di compiere lavoro aerobicamente coincide con il VO2max (o Vam = Velocità Aerobica Massimale) 46 Dott. Pierluigi De Pascalis
  • 47. Tabella per gli uomini [1] Tabella per le donne [1] [1] P. De Pascalis, Personal trainer. Come sceglierlo, come 47 diventarlo, Calzetti Mariucci, 2009
  • 48. Distanza percorsa x 5 = Stima Oraria (ossia stima della distanza percorribile in un’ora) La Stima Oraria = 110%-115% della Velocità di soglia Dividendo la stima oraria per 110, e moltiplicando per 100, e ripetendo l’operazione dividendo per 115 e moltiplicando per 100, avremo la velocità di soglia anaerobica in Km orari (anche denominata VAM: Velocità Aerobica Massimale) 48 Dott. Pierluigi De Pascalis
  • 49. • Percorrere 3000 metri alla massima velocità possibile, senza cambi di ritmo, implica un utilizzo massimale della VAM ovvero del VO2max • Conoscendo la velocità in km/h tenuta sui 3000 metri, è possibile fare una stima dei tempi idealmente necessari a percorrere altre distanze, a patto di conoscere la % della VAM usata su tali distanze • Ad esempio: la maratona implica una velocità pari all’80% della VAM; i 5000metri il 97% della VAM ecc 49 Dott. Pierluigi De Pascalis
  • 51. La soglia anaerobica è rappresentata da quel livello di richiesta energetica al quale i soli meccanismi aerobici non possono sopperire adeguatamente, ovvero quando l’acido lattico viene prodotto più rapidamente rispetto al suo smaltimento, determinando un accumulo. 51 Dott. Pierluigi De Pascalis
  • 52. Formula di Cooper per la - 60%-70% della FCM = rilevazione della FCM resistenza/dimagrimento 220-età del soggetto - 75%-85% della FCM = freq. Cardiorespiratoria - 85%-92% della FCM = incremento pot. Aerobica - Oltre il 92% della FCM = incr. Cap. lattacida 52 Dott. Pierluigi De Pascalis
  • 53. • Valuta la prestazione anaerobica dell’individuo • Definizione: E’ la capacità della muscolatura di sopportare ripetuti impegni muscolari massimali senza decremento del tempo impiegato a ricoprire lo stesso spazio. • E’ utile in tutte le discipline caratterizzate da sprint. • E’ ottimizzata da una buona efficienza dei sistemi anaerobici e dalla presenza di fibre bianche. • Individuiamo una resistenza alla velocità su tempi brevissimi (5/8 secondi), principalmente governata dal sistema alattacido, o una resistenza alla velocità su tempi brevi (meno di 1-2 minuti ma + di 40 secondi), governata dal sistema lattacido (quindi anche dalla tolleranza all’acido lattico). 53 Dott. Pierluigi De Pascalis
  • 55. E’ richiesto di percorrere, previo Interpretazione dei dati: riscaldamento, 300 metri, alla massima velocità possibile - >52 sec. Prestazione decisamente insufficiente • Il tempo impiegato a coprire la distanza è misurato e confrontato con delle tabelle di riferimento - 45/52 sec. Prestazione discreta (divise per sesso ed età). - 42/44 sec. Prestazione buona • Il test proposto non può essere ripetuto più volte per ciascuna - <42 Prestazione ottima seduta, poiché ogni ripetizione determinerebbe accumulo di acido lattico inficiando la prova Naturalmente tutti i risultati sono successiva da adeguare alle età 55 Dott. Pierluigi De Pascalis
  • 56. • Sezione muscolare: circa 4/6 Kg per ogni cm2 di sezione trasversa. • La frequenza di scarica (sommazione), è l’elemento prioritario nell’espressione della forza massima. • Capacità di reclutamento (coordinazione intramuscolare), è la principale causa dell’incremento della forza prima della pubertà. • Il feedback sensitivo, la coordinazione tra muscoli che lavorano in sinergia, distribuzione % delle fibre (+ fibre bianche esaltano la forza esplosiva). 56 Dott. Pierluigi De Pascalis
  • 57. • Utile per determinare la % di carico da utilizzare in allenamento • Può essere determinata mediante formule o tabelle Con l’uso di formule: Kg utilizzati/[1,0278 – (0,0278 x numero di ripetizioni)] = massimale (Brzycki, 1993) 57 Dott. Pierluigi De Pascalis
  • 59. Tratto da: P. De Pascalis, Il giovane campione, ed. Aracne, 2010 59 Dott. Pierluigi De Pascalis
  • 60. Definizione di forza esplosiva (da Weineck): “la capacità del sistema neuromuscolare di muovere il corpo e le sue parti, oppure oggetti, alla massima velocità possibile”. E’ dipendente da: - Frequenza degli impulsi nervosi - Quantità di fibre cui vengono inviati - Tipo di fibre attivate - Dimensioni delle fibre attivate - Il grado di allenamento - E’ ovviamente influenzata dalla forza massimale 60 Dott. Pierluigi De Pascalis
  • 61. • Prevede un salto verso l’alto dalla posizione a gambe semipiegate, e valuta l’altezza raggiunta. • Il risultato deve essere confrontato con apposite tabelle divise per sesso e classe di età. 61 Dott. Pierluigi De Pascalis
  • 62. Interpretazione del Può essere un sistema dato: indiretto di determinazione della % PER MASCHI ADULTI di fibre bianche (tipo - Oltre 57 cm: Ottima II) nella muscolatura - Da 50 a 56,9 cm: Buona degli arti inferiori. - Da 43 a 49,9 cm: Sufficiente (da Bosco e Komi) - Meno di 43 cm: Insufficiente 62 Dott. Pierluigi De Pascalis
  • 63. • Regredisce con facilità se non sollecitata. • In fase senile diminuisce in modo più significativo per la diminuzione della capacità viscoelastica dei tessuti, causata da minore collagene nel connettivo scarsamente mobilizzato. • E’ determinante in tutte le attività caratterizzate da movimenti precisi e controllati • Essendo correlata alle caratteristiche proprie di muscoli, tendini e articolazioni risulta solo relativamente allenabile, in quanto l’estensibilità dei tendini e delle strutture articolari può essere migliorata solo in modo modesto. 63 Dott. Pierluigi De Pascalis
  • 64. • E’ determinata soprattutto dalle strutture articolari (più che da muscoli e tendini) • L’incidenza dello stretching nel suo miglioramento è minima • E’ misurabile con appositi test su numerosi distretti anatomici • Nel nostro caso valutiamo la mobilità globale dei muscoli posteriori del busto e degli arti inferiori (sacrospinali, ischiocrurali e surali) 64 Dott. Pierluigi De Pascalis
  • 66. INTERPRETAZIONE DEL RISULTATO - +8/+15 cm: ottima - +7/+0 cm: buona - -1/-8 cm: scarsa - Oltre -9: decisamente scarsa (individui di sesso maschile tra 25 e 34 anni) 66 Dott. Pierluigi De Pascalis
  • 67. Test di Ruffier – Dickson Richiede di conoscere: FC a riposo FC dopo un determinato esercizio FC ad 1’ dalla conclusione del lavoro. L’esercizio richiesto prevede di eseguire 30 accosciate complete sul posto entro 45 secondi. E’ utile avere un metronomo o un segnalatore acustico che tenga il ritmo corretto. E’ possibile scaricare gratuitamente un segnalatore acustico dal link: www.nonsolofitness.it/download/recuperocardiaco.zip 67 Dott. Pierluigi De Pascalis
  • 68. (Indice di recupero cardiaco – esecuzione del test) 68 Dott. Pierluigi De Pascalis
  • 69. Interpretazione del risultato: La formula: • Frequenza a riposo: valore X Z < 2 = ottima capacità di recupero cardiaco • Frequenza subito dopo l’esercizio: valore N Z = 3/4 = buona capacità di recupero cardiaco • Frequenza ad un minuto dal termine dell’esercizio: valore Y Z = 5/6 sufficiente capacità di recupero cardiaco [(N-70) + 2x(Y-X)]/10 = Z Z >7 = insufficiente capacità di recupero cardiaco 69 Dott. Pierluigi De Pascalis
  • 70. Percezione dello sforzo nella scala di Borg 6 - nessuno sforzo 7 - estremamente leggero 8 • E’ utilizzata per misurare il grado 9 - molto leggero di sforzo percepito da chi 10 partecipa ad attività motorie. 11 - leggero 12 - 60% FCM 13 - un po’ pesante • Per i principianti alla percezione 14 - 70% FCM di un senso di impegno intenso o 15 - intenso più che intenso, occorre fermarsi 16 - 80% FCM Defaticamento e stretching. 17 - molto pesante 18 - 90% FCM 19 - estremamente intenso 20 - massimo sforzo 70 Dott. Pierluigi De Pascalis
  • 71. Formule per la rilevazione della FC allenante Tanaka 208 – (0,7 x età del soggetto) Carvonen 220-età del soggetto (maschi) 205-età del soggetto (femmine)* * Alcuni autori fanno il distinguo maschi/femmine 71 Dott. Pierluigi De Pascalis
  • 72. Ipotesi di individuo di sesso femminile di anni 30, FC a riposo = 55bpm, obiettivo: dimagrimento Cooper FCM = 220-30 = 190bpm Range di allenamento = 60%-70% di 190 = 114/133 Tanaka FCM = 208 – 0,7 x 30 = 187bpm Range di allenamento = 60%-70% di 187 = 112/130bpm Karvonen FCM = 220-30 = 190bpm FC di riserva = FCM – FC a riposo = (190 – 55) = 135bpm Range di allenamento = 60%/70% della FC di riserva + FC a riposo = 136/149bpm 72 Dott. Pierluigi De Pascalis
  • 73. - Per effetto della temperatura dell’acqua, e della posizione del corpo, la FCM nel nuoto risulta inferiore. - All’atto di calcolare la FC di lavoro, andrebbe anzitutto sottratto il valore 13 alla FCM. - Successivamente si procederà al calcolo del range di lavoro. Applicando Cooper avremo FCM = 220- età -13 73 Dott. Pierluigi De Pascalis
  • 74. - Occorrerà archiviare adeguatamente tutti i dati raccolti per ciascun atleta - Occorrerà ripetere le valutazioni ad intervalli regolari di tempo (in genere 2/3 mesi) - Occorrerà soprattutto comparare i risultati verificando entità a e verso degli adattamenti, e valutando se sono adeguati - Grande importanza avrà poter fornire a ciascun atleta una scheda riassuntiva, corredata di grafici, che rende immediatamente visibili i miglioramenti ottenuti (soprattutto nell’ottica di un’applicazione professionale delle valutazioni) 74 Dott. Pierluigi De Pascalis
  • 75. Abbiamo sottoposto ad un test una serie di soggetti (2.848 rispondenti), tra cui laureati in SM (triennale e specialistica), studenti e soggetti privi di laurea. Fra le 12 domande cui abbiamo chiesto di rispondere (le risposte potevano essere “vero”, “falso”, “non so”) c’erano le seguenti: 1) Con appositi esercizi è possibile allenare adeguatamente gli addominali alti e con altri si allenano meglio gli addominali bassi 2) Le creme bruciagrassi possono essere un valido aiuto nel dimagrimento localizzato 3) La comparsa dei crampi non è quasi mai in relazione con una carenza di potassio 4) L'acido lattico è il principale responsabile degli indolenzimenti muscolari che si avvertono il giorno dopo l'allenamento 5) Gli elettrostimolatori non forniscono nessun particolare aiuto ai soggetti sportivi che si allenano correttamente e con regolarità 6) Gli integratori alimentari sono indispensabili per ottenere buoni risultati dall'allenamento 7) Durante l'attività sportiva non è indispensabile integrare i sali minerali persi con la sudorazione, l'acqua può bastare 8) Per essere sicuri di svolgere un'attività dimagrante occorre sudare in modo molto copioso 75 Dott. Pierluigi De Pascalis
  • 76. Risposte fornite Vero Falso Non so Laureati con laurea triennale 29,46% 69,71% 0,83% Laureati con laurea specialistica 19,23% 79,49% 1,28% Studenti in scienze motorie 31,82% 67,17% 1,01% Frequenza di un corso non universitario, e privi di laurea 36,6% 63,03% 0,33% in S.M. Frequenza di più corsi non universitari, e privi di laurea 22,78% 77,22% - in S.M. Media di chi lavora in palestre e centri sportivi 32,9% 66,13% 0,96% 76 Dott. Pierluigi De Pascalis
  • 77. Risposte fornite Vero Falso Non so Laureati con laurea triennale 21,58% 79,53% 2,49% Laureati con laurea specialistica 34,62% 58,97% 6,41% Studenti in scienze motorie 19,7% 73,23% 7,07% Frequenza di un corso non universitario, e privi di laurea 24,51% 68,95% 6,54% in S.M. Frequenza di più corsi non universitari, e privi di laurea 26,63% 70,12% 3,55% in S.M. Media di chi lavora in palestre e centri sportivi 25,08% 70,63% 4,29% 77 Dott. Pierluigi De Pascalis
  • 78. Risposte fornite Vero Falso Non so Laureati con laurea triennale 28,1% 71,49% 0,41% Laureati con laurea specialistica 23,08% 73,08% 3,85% Studenti in scienze motorie 31,82% 67,68% 0,51% Frequenza di un corso non universitario, e privi di laurea 43% 56,03% 0,98% in S.M. Frequenza di più corsi non universitari, e privi di laurea 32,84% 66,86% 0,3% in S.M. Media di chi lavora in palestre e centri sportivi 38,59% 60,56% 0,86% 78 Dott. Pierluigi De Pascalis
  • 79. Risposte fornite Vero Falso Non so Laureati con laurea triennale 45,04% 50,41% 4,55% Laureati con laurea specialistica 51,28% 44,87% 3,85% Studenti in scienze motorie 39,39% 52,53% 8,08% Frequenza di un corso non universitario, e privi di laurea 44,48% 47,4% 8,12% in S.M. Frequenza di più corsi non universitari, e privi di laurea 46,45% 48,22% 5,33% in S.M. Media di chi lavora in palestre e centri sportivi 42,87% 50,07% 6,43% 79 Dott. Pierluigi De Pascalis
  • 80. Risposte fornite Vero Falso Non so Laureati con laurea triennale 50% 49,17% 0,83% Laureati con laurea specialistica 66,67% 30,77% 2,56% Studenti in scienze motorie 44,44% 53,03% 2,53% Frequenza di un corso non universitario, e privi di laurea 50,81% 47,23% 1,95% in S.M. Frequenza di più corsi non universitari, e privi di laurea 60,65% 37,87% 1,48% in S.M. Media di chi lavora in palestre e centri sportivi 52,2% 46,09% 1,71% 80 Dott. Pierluigi De Pascalis
  • 81. Fonte ed approfondimento dei temi trattati: A scuola di fitness (3a edizione) di Pierluigi De Pascalis Calzetti e Mariucci Editore Personal Trainer: come sceglierlo, come diventarlo (2a edizione) di Pierluigi De Pascalis Calzetti e Mariucci Editore Le presenti slide sono coperte da copyright, è vietata la copia (anche parziale) senza autorizzazione scritta da parte dell’autore. E’ concessa la diffusione nella versione integrale e senza modifiche. 81 Dott. Pierluigi De Pascalis