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di Patrizia Spagnolo
                                                                 a scalfire quella corazza che Alex si
     Mi ha fatto
troppo soffrire:
  non ne voglio
                             SOLI                                è costruito addosso. E fa tenerezza
                                                                 quando dice che il «cuore di panna
                                                                 che si nasconde in me non deve as-
                                                                 solutamente uscire allo scoperto».
                                                                 Una vera e propria richiesta di aiuto.
 più sapere.                                                     Perché lui allo scoperto vorrebbe
                                                                 uscire eccome, non gli piace troppo
    di lei, né                                                   rintanarsi dietro a quel grugno da
       nessu                                                     duro e quella facciata di indifferen-
                                                                 za a tutto e a tutti. Alessandro ha
                                                                  paura di soffrire ancora ; ma glielo
                              o*,non ho bisognoiiii nes-          leggi chiaramente negli occhi che è

                         I               «,, t o
                              suno, preterisco vp|fe co-
                              me vivo: divertirmi/Spas-
                   sare da ufia ragazza all'altra, jga
                   biare spesso amici. Norxmj^.
                                                                  stanco di recitare il faticoso ruolo -
                                                                  che certo non gli appartiene -
                                                                  dell ; «uomo che non sapeva amare».
                                                                  La domanda è questa: possiamo fa-
                   degli altri». È evidente                        re a meno degli altri, fare sempre e co-
                     dro, 23 arp, si è pre                         munque di testa nostra e non scen-
                       tosta e %i è chiuso                         dere a patti con nessuno^- Possiamo
                         conferma e racconta'liflTOJSSì?e          rinunciare al conforto, all'amicizia, al-
                          uscito con una ragazza che l'ha          le pacche sulle spalle e a tutto ciò
                          .latto soffrire e adesso non             che va ben aldilà di una pizza, di un
                            X7i iolé p^m.saperne né di rap-        rapporto professionale, di una va-
                              Iprti filÉì^né di amici del          canza insieme e - ma sì, diciamolo -
                                   >re. Niente di niente, vuo-     di un amore appassionato^-
                               le soltanto essere lasciato
                                 ìn pace.                         METTERSI IN GIDCD
                                                                  Secondo Roberta, 24 anni, non è
                                  UEL CUORE                       possibile. «Stare con gli altri ti fa cre-
                                 DI. PANNA                        scere e maturare», dice. «Nel bene e
                                     Che nessuno si per-          nel male gli amici ti influenzano e ti
                                          etta                    aiutano a vedere le cose da più pun-
                                                                  ti di vista. E importante il confronto.
                                                                  Se vicino a te c ; è qualcuno quando
                                                                  soffri o hai un problema, questo pro-
                                                                  blema lo ridimensioni e non appare
                                                                          iormontabile. Che vita è se sei
                                                                        »biato e non hai nessuno con cui
                                                                   sfogarti, se sei felice e non sai con chi
                                                                   esprimere la tua gioia, se sei in crisi
                                                                  .e.te la devi vedere da solo<- Sono
                                                                     invinta che nessun essere umano
                                                                     jpuò stare da solo: ha bisogno de-
                                                                          gli altri».
                                                                            La regola è sempre la stessa:
                                                                              k per ricevere bisogna dare.
                                                                                 Non solo in termini di aiu-
                                                                                   ti concreti, di favori, di
                                                                                     regali, ma - soprattut-
                                                                                       to - si tratta di met-
                                                                                         tersi in gioco, esse-
                                                                                           re disposti a ri-
schiare, a non temere di perdere            vorrebbero avere più amici, essere
 qualcosa di se stessi ogni volta che        cercati un po; di più, sentirsi ri-
 quel qualcosa viene offerto e condi-        chiesti e apprezzati. «Negli ultimi
viso. Mettersi in gioco significa scam-      anni mi sono molto concentrata sul
biare ciò che siamo e sappiamo con           lavoro, guadagnando riconosci-
ciò che sono e sanno gli altri, senza        menti uno dietro l'altro», racconta
paura di «impoverirsi». Comunque ci          Marina, 27 anni. «Ma questi rico-
guadagni. Certo, il rischio di essere        noscimenti sono tutti sul piano pro-
fregati c'è, ma nel bilancio finale sco-     fessionale, mentre invece io, ades-
pri che il gioco, tutto sommato, va-         so, vorrei essere apprezzata dal
leva la candela. Questo, almeno, è ciò       punto di vista umano e persona-
che insegna l'esperienza comune (e          le».
forse anche il buon senso).                  «Ci ho riflettuto tanto - si sfoga Ma-
                                            rina - e sono arrivata alla conclusio-
ELENA E GIANNI                              ne che finora agli altri ho dato mol-
                                            to poco. E quello che ho dato non è
 Gianni non la pensa così. «Chiac-          stato frutto di un gesto spontaneo,
 chierare, scambiarsi opinioni, ecc.        ma per compiacere o mettere a ta-
 va tutto bene - sostiene - ma quan-        cere la mia coscienza. Da quando ho
 do devi prendere una decisione la          una casa tutta mia, per esempio, so-
 scelta spetta a te. Non hai bisogno        no diventata più rigida e maniaca
 degli altri per capire quello che devi     dell'ordine. Non invito più amici,
 fare». «Questo è vero fino ad un cer-      perché ho paura che mi mettano
 to punto», ribatte Elena, la sua tipa.     tutto a soqquadro e privo quindi gli
 «A volte, certe decisioni sono af-         altri e me stessa di momenti di con-
 frettate perché ci si vuole subito ca-     divisione piacevoli. E invece ho sco-
vare il dente. Ci si convince che è         perto quanto vengono apprezzati
 quella giusta e guai se qualcuno te la     coloro che aprono la loro casa e se
smonta con mille obiezioni, perché          stessi, che non fanno i tirchi quan-
se lo facesse ti costringerebbe a ri-       do offrono qualcosa e che, soprat-
flettere un po' di più».                    tutto, non hanno paura che gli altri
«A me capita così, infatti», continua      pensino chissà cosa se la tua cucina
Elena. «Credo di aver trovato la so-       è in disordine, se hai un capello fuo-
luzione e spero che tutti siano d'ac-      ri posto o se le tue scarpe non sono
cordo, ma se non è così non so più         lucide. Ecco, vorrei essere così, per-
cosa fare e vado in tilt. Ho notato che    ché so che le persone così sono più
alla fine ogni decisione è frutto di una   ricche. Ma quanto è diffìcile...».
mediazione tra quello che inizial-         Anche Gabriella, 30 anni, è in una
mente volevo fare e quello che mi di-      situazione del genere. Ha una casa
cono gli altri. Secondo Gianni que-        sua e un lavoro, ma pochi amici e
sto è segno di debolezza. Nonio so.        - cosa che la fa più soffrire - è sen-
Forse è vero, ma io non posso fare a       za fidanzato. Ci dispiace per lei,
meno di confrontarmi, di cercare           ma cos'altro potrebbe aspettarsi se
consigli, di parlare a cuore aperto        ogni volta che esce con qualche
dei miei problemi con le persone           anima pietosa allieta le serate spu-
che mi sono vicine». Sarà per questo       tando sentenze su tutto e su tutti,
che Elena è molto richiesta dagli ami-     si piange addosso per la sua zitel-
ci e Gianni un po' meno'?- Ma a quan-      laggine, sfoggia qualche nuovo ca-
to pare a lui sta bene così.               po firmato, non c;è niente che le va-
                                           da bene ed è tirchia come poche£
CHE VITA È?                                Insomma, se la vita solitària proprio
                                           non le piace, qualche tentativo per
Ci sono persone, invece, a cui così        essere più «appetibile» potrebbe
non sta bene affatto. Persone che          farlo... *
                                       D I M E N 5 I O.N. I..N..U
                                                                    yy^y^^dÉ

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Da soli non si può

  • 1. di Patrizia Spagnolo a scalfire quella corazza che Alex si Mi ha fatto troppo soffrire: non ne voglio SOLI è costruito addosso. E fa tenerezza quando dice che il «cuore di panna che si nasconde in me non deve as- solutamente uscire allo scoperto». Una vera e propria richiesta di aiuto. più sapere. Perché lui allo scoperto vorrebbe uscire eccome, non gli piace troppo di lei, né rintanarsi dietro a quel grugno da nessu duro e quella facciata di indifferen- za a tutto e a tutti. Alessandro ha paura di soffrire ancora ; ma glielo o*,non ho bisognoiiii nes- leggi chiaramente negli occhi che è I «,, t o suno, preterisco vp|fe co- me vivo: divertirmi/Spas- sare da ufia ragazza all'altra, jga biare spesso amici. Norxmj^. stanco di recitare il faticoso ruolo - che certo non gli appartiene - dell ; «uomo che non sapeva amare». La domanda è questa: possiamo fa- degli altri». È evidente re a meno degli altri, fare sempre e co- dro, 23 arp, si è pre munque di testa nostra e non scen- tosta e %i è chiuso dere a patti con nessuno^- Possiamo conferma e racconta'liflTOJSSì?e rinunciare al conforto, all'amicizia, al- uscito con una ragazza che l'ha le pacche sulle spalle e a tutto ciò .latto soffrire e adesso non che va ben aldilà di una pizza, di un X7i iolé p^m.saperne né di rap- rapporto professionale, di una va- Iprti filÉì^né di amici del canza insieme e - ma sì, diciamolo - >re. Niente di niente, vuo- di un amore appassionato^- le soltanto essere lasciato ìn pace. METTERSI IN GIDCD Secondo Roberta, 24 anni, non è UEL CUORE possibile. «Stare con gli altri ti fa cre- DI. PANNA scere e maturare», dice. «Nel bene e Che nessuno si per- nel male gli amici ti influenzano e ti etta aiutano a vedere le cose da più pun- ti di vista. E importante il confronto. Se vicino a te c ; è qualcuno quando soffri o hai un problema, questo pro- blema lo ridimensioni e non appare iormontabile. Che vita è se sei »biato e non hai nessuno con cui sfogarti, se sei felice e non sai con chi esprimere la tua gioia, se sei in crisi .e.te la devi vedere da solo<- Sono invinta che nessun essere umano jpuò stare da solo: ha bisogno de- gli altri». La regola è sempre la stessa: k per ricevere bisogna dare. Non solo in termini di aiu- ti concreti, di favori, di regali, ma - soprattut- to - si tratta di met- tersi in gioco, esse- re disposti a ri-
  • 2. schiare, a non temere di perdere vorrebbero avere più amici, essere qualcosa di se stessi ogni volta che cercati un po; di più, sentirsi ri- quel qualcosa viene offerto e condi- chiesti e apprezzati. «Negli ultimi viso. Mettersi in gioco significa scam- anni mi sono molto concentrata sul biare ciò che siamo e sappiamo con lavoro, guadagnando riconosci- ciò che sono e sanno gli altri, senza menti uno dietro l'altro», racconta paura di «impoverirsi». Comunque ci Marina, 27 anni. «Ma questi rico- guadagni. Certo, il rischio di essere noscimenti sono tutti sul piano pro- fregati c'è, ma nel bilancio finale sco- fessionale, mentre invece io, ades- pri che il gioco, tutto sommato, va- so, vorrei essere apprezzata dal leva la candela. Questo, almeno, è ciò punto di vista umano e persona- che insegna l'esperienza comune (e le». forse anche il buon senso). «Ci ho riflettuto tanto - si sfoga Ma- rina - e sono arrivata alla conclusio- ELENA E GIANNI ne che finora agli altri ho dato mol- to poco. E quello che ho dato non è Gianni non la pensa così. «Chiac- stato frutto di un gesto spontaneo, chierare, scambiarsi opinioni, ecc. ma per compiacere o mettere a ta- va tutto bene - sostiene - ma quan- cere la mia coscienza. Da quando ho do devi prendere una decisione la una casa tutta mia, per esempio, so- scelta spetta a te. Non hai bisogno no diventata più rigida e maniaca degli altri per capire quello che devi dell'ordine. Non invito più amici, fare». «Questo è vero fino ad un cer- perché ho paura che mi mettano to punto», ribatte Elena, la sua tipa. tutto a soqquadro e privo quindi gli «A volte, certe decisioni sono af- altri e me stessa di momenti di con- frettate perché ci si vuole subito ca- divisione piacevoli. E invece ho sco- vare il dente. Ci si convince che è perto quanto vengono apprezzati quella giusta e guai se qualcuno te la coloro che aprono la loro casa e se smonta con mille obiezioni, perché stessi, che non fanno i tirchi quan- se lo facesse ti costringerebbe a ri- do offrono qualcosa e che, soprat- flettere un po' di più». tutto, non hanno paura che gli altri «A me capita così, infatti», continua pensino chissà cosa se la tua cucina Elena. «Credo di aver trovato la so- è in disordine, se hai un capello fuo- luzione e spero che tutti siano d'ac- ri posto o se le tue scarpe non sono cordo, ma se non è così non so più lucide. Ecco, vorrei essere così, per- cosa fare e vado in tilt. Ho notato che ché so che le persone così sono più alla fine ogni decisione è frutto di una ricche. Ma quanto è diffìcile...». mediazione tra quello che inizial- Anche Gabriella, 30 anni, è in una mente volevo fare e quello che mi di- situazione del genere. Ha una casa cono gli altri. Secondo Gianni que- sua e un lavoro, ma pochi amici e sto è segno di debolezza. Nonio so. - cosa che la fa più soffrire - è sen- Forse è vero, ma io non posso fare a za fidanzato. Ci dispiace per lei, meno di confrontarmi, di cercare ma cos'altro potrebbe aspettarsi se consigli, di parlare a cuore aperto ogni volta che esce con qualche dei miei problemi con le persone anima pietosa allieta le serate spu- che mi sono vicine». Sarà per questo tando sentenze su tutto e su tutti, che Elena è molto richiesta dagli ami- si piange addosso per la sua zitel- ci e Gianni un po' meno'?- Ma a quan- laggine, sfoggia qualche nuovo ca- to pare a lui sta bene così. po firmato, non c;è niente che le va- da bene ed è tirchia come poche£ CHE VITA È? Insomma, se la vita solitària proprio non le piace, qualche tentativo per Ci sono persone, invece, a cui così essere più «appetibile» potrebbe non sta bene affatto. Persone che farlo... * D I M E N 5 I O.N. I..N..U yy^y^^dÉ