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10 novembre 2010
Cos’è un social
network?
• Una piattaforma basata sui nuovi media
che consenta di gestire
• la propria rete sociale
• la propria identità sociale
E’ caratterizzato da
1. la presenza di uno «spazio virtuale» (forum)
2. la possibilità di creare una lista di altri utenti
(Rete)
3. la possibilità di analizzare le caratteristiche
della propria Rete
[Boyd e Ellison 2007]
Cosa permette di fare?
• Opportunità di soddisfare il bisogno di
• autorealizzazione.
• stima
• associazione
• sicurezza
Punti a favore
• Superare la contiguità spaziotemporale
• Decidere come e quando presentarsi, cosa
raccontare, cosa svelare
• Scoprire meglio le identità dei nostri amici
I vincoli
• Il corpo reale con le sue emozioni scompare
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• Questo corpo virtuale assume vita propria
L’evoluzione
1997
2001
2002
I 3 gradi di parentela
Oggi
2003
2004
2006
Murdoch,
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2007
Oggi
Cosa permette di fare?
• Opportunità di soddisfare il bisogno di
Le tendenze
• 1) dal computer agli altri media: i social network
diventano crossmediali;
• 2) dalla bacheca alla realtà virtuale: i social
network diventano veri luoghi virtuali;
• 3) dall'«amicizia» alla vera amicizia: le modalità
di relazione mediata si diversificano.
… un blog
… un blog
… un blog
… un blog
Un tag è una parola chiave o
un termine associato a
un'informazione
(un'immagine, una mappa
geografica, un post, un video
clip ...), che descrive l'oggetto
rendendo possibile la
classificazione e la ricerca di
informazioni basata su parole
chiave (da Wikipedia)
… un blog
…un blog
!
…un blog …
… verso un social network
Il pericolo più grande
• che si fa strada nel mondo dei media è quello di
instillare l’idea che trovare la verità non sia più
possibile: questo non significa solo mentire, ma
insegnare che è impossibile trovare la verità, una
qualsiasi verità, facendo perdere all’individuo le
coordinate per orientarsi nel mondo reale.
• Mantenere spazi dove i fatti reali, concreti
possono continuare a emergere è il modo migliore
di combattere la menzogna di ogni sistema.
da Hanna Arendt, Verità e politica , Bollati Boringhieri, Torino, 2004
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Social network_2010

  • 2. Cos’è un social network? • Una piattaforma basata sui nuovi media che consenta di gestire • la propria rete sociale • la propria identità sociale
  • 3. E’ caratterizzato da 1. la presenza di uno «spazio virtuale» (forum) 2. la possibilità di creare una lista di altri utenti (Rete) 3. la possibilità di analizzare le caratteristiche della propria Rete [Boyd e Ellison 2007]
  • 4. Cosa permette di fare? • Opportunità di soddisfare il bisogno di • autorealizzazione. • stima • associazione • sicurezza
  • 5. Punti a favore • Superare la contiguità spaziotemporale • Decidere come e quando presentarsi, cosa raccontare, cosa svelare • Scoprire meglio le identità dei nostri amici
  • 6. I vincoli • Il corpo reale con le sue emozioni scompare dalla relazione • Questo corpo virtuale assume vita propria
  • 8. I 3 gradi di parentela
  • 10. Oggi
  • 11. Cosa permette di fare? • Opportunità di soddisfare il bisogno di
  • 12. Le tendenze • 1) dal computer agli altri media: i social network diventano crossmediali; • 2) dalla bacheca alla realtà virtuale: i social network diventano veri luoghi virtuali; • 3) dall'«amicizia» alla vera amicizia: le modalità di relazione mediata si diversificano.
  • 16. … un blog Un tag è una parola chiave o un termine associato a un'informazione (un'immagine, una mappa geografica, un post, un video clip ...), che descrive l'oggetto rendendo possibile la classificazione e la ricerca di informazioni basata su parole chiave (da Wikipedia)
  • 20. … verso un social network
  • 21. Il pericolo più grande • che si fa strada nel mondo dei media è quello di instillare l’idea che trovare la verità non sia più possibile: questo non significa solo mentire, ma insegnare che è impossibile trovare la verità, una qualsiasi verità, facendo perdere all’individuo le coordinate per orientarsi nel mondo reale. • Mantenere spazi dove i fatti reali, concreti possono continuare a emergere è il modo migliore di combattere la menzogna di ogni sistema. da Hanna Arendt, Verità e politica , Bollati Boringhieri, Torino, 2004

Notas del editor

  1. L'esperienza sociale è un importante punto di riferimento per i nostri comportamenti e le nostre decisioni. Ma che cosa caratterizza l'esperienza sociale? l'identità sociale e la rete sociale. La rete sociale è l'insieme di persone cui ogni soggetto è legato da una forma qualsiasi di relazione, l'identità sociale è il posizionamento all'interno dei diversi gruppi sociali che compongono la rete sociale di ciascun soggetto. Fino all'avvento dei media questa esperienza è stata circoscritta da vincoli spaziali e temporali: posso vedere solo le persone che fisicamente riesco a incontrare, posso essere solo ciò che vedo intorno a me. La realtà La nascita e l'evoluzione del computer hanno modificato questa situazione permettendo alla virtualità di intervenire nel modo con cui sperimentiamo e gestiamo la nostra esperienza sociale.
  2. la propria rete sociale (organizzazione, estensione, esplorazione e confronto), la propria identità sociale (descrizione e definizione). A caratterizzare la gerarchia di bisogni è una proprietà fondamentale: per avere il desiderio di soddisfare i bisogni presenti ai livelli più elevati della scala, il soggetto deve prima soddisfare quelli collocati nei livelli più bassi. Ciò significa, per esempio, che non sento il desiderio di essere parte di un gruppo se prima non ho risolto i problemi legati alla mia sopravvivenza. Pag 23 bisogni di sicurezza: nel social network le persone con cui comunico sono solo «amici» e non estranei. Posso scegliere chi è un «amico», controllare che cosa racconta di sé e commentarlo; • bisogni associativi: con questi «amici» posso comunicare e scambiare opinioni, risorse, applicazioni. Se voglio, posso perfino cercare tra loro l'anima gemella; 24 • bisogni di autostima: io posso scegliere gli «amici» ma anche gli altri possono farlo. Per questo, se tanti mi hanno scelto come «amico» allora «valgo»; • bisogni di autorealizzazione: posso raccontare me stesso (dove sono e cosa faccio) come voglio e posso usare le mie competenze anche per aiutare qualcuno dei miei «amici» che mi ascolta. cap.4: i social network come un luogo digitale - il cyberspazio - in grado di accogliere e supportare gruppi e comunità disperse [Barak e Suler 2008]. Pag.100
  3. la presenza di uno «spazio virtuale» (forum) in cui l'utente può costruire ed esibire un proprio profilo. Il pro­filo deve essere accessibile, almeno in forma parziale, a tutti gli utenti dello spazio; 2) la possibilità di creare una lista di altri utenti (Rete) con cui è possibile entrare in contatto e comunicare; 3) la possibilità di analizzare le caratteristiche della propria Rete, in particolare le connessioni degli altri utenti. [Boyd e Ellison 2007] I social network permettono per la prima volta la creazione di reti sociali ibride dando vita a un nuovo spazio sociale, l'«interrealtà» [Riva 2009; Riva et al. 2010; van Kokswijk 2003], molto più malleabile e dinamico delle reti sociali precedenti
  4. I social network sono opportunità in quanto ci permettono di relazionarci con i nostri amici reali superando il principale vincolo del faccia a faccia: la contiguità spazio­temporale. Ciò consente di allargare la nostra rete sociale anche a persone che non abbiamo mai incontrato e che forse non incontreremo mai di persona. Inoltre, i social network ci permettono di decidere come e quando pre­sentarci ai nostri amici, reali e virtuali, scegliendo che cosa raccontare, quali immagini presentare, quali aspetti sve­lare. Infine, attraverso i social network possiamo scoprire meglio le identità dei nostri amici: sapere che cosa fanno, conoscere i loro interessi e chi frequentano. “Se la nostra amicizia dipendesse da cose come lo spazio e il tempo, allora, una volta superato lo spazio e il tempo, noi avremmo anche distrutto questo nostro sodalizio! Non ti pare? Ma se superi il tempo e lo spazio, non vi sarà nient'altro che l'Adesso e il Qui, il Qui e l'Adesso. E non ti sa che, in questo Hic et Nunc, noi avremo occasione di vederci, eh, ogni tanto?“( il gabbiano Jonathan Livingston, 1977)
  5. Da una parte, il corpo reale con le sue emozioni scompare dalla relazione. Viene sostituito da un corpo virtuale formato da una pluralità di immagini par­ziali e contestualizzate che mostrano soltanto quegli aspetti che vogliamo condividere e sottolineare. Dall'altra, questo corpo virtuale, insieme alle storie raccontate da noi e dai nostri amici nei social network, assume vita propria rimanendo presente e visibile anche quando noi non lo vogliamo Mars Attacks! ,1996 di Tim Burton.
  6. 1. com viene creato nel 1997 da Andrew Weinreich come sito di inco ntri online. Il principale obiettivo di Weinreich era realizzare un sSixdegrees.ito di incontri online privo degli inconvenienti tipici di questi siti: le informazioni false e la presenza di malintenzionati. 2. Ryze.com (www.ryze.com) nasce nel 2001 da parte di Adrian Scott. Ryze.com è il primo social network pensato per l'ambito commerciale e professionale. In questo caso l'obiettivo è contattare l'amico dell'amico non per trovare l'anima gemella, ma per fare affari insieme 3. Friendster. Creato nel 2002 da Jonathan Abrams, Friendster era pensato come un'evoluzione di Sixdegrees.com: un sito di incontri online in grado di garantire un elevato livello di sicurezza ai propri utenti. Vincente la scelta di associare ai propri membri un indice di popolarità: chi aveva più amici otteneva il titolo di «più popolare». Le «amicizie» passano da uno strumento per ottenere una relazione sociale a un indicatore di status sociale
  7. Sixdegrees permetteva ai suoi utenti di creare relazioni solo con persone distanti al massimo tre gradi di separazione: un amico dell'amico del mio amico. L'obiettivo di questa strategia era triplice: • era possibile verificare le informazioni presenti nei profili chiedendo conferma ai propri amici. Per ogni utente la distanza dalla persona prescelta non era mai su­periore ai due gradi di libertà (l'amico del mio amico), consentendo una verifica diretta di quanto dichiarato; • era possibile ottenere informazioni indirette su una persona dall'analisi della sua rete sociale. Come dice il pro­verbio, «dimmi chi frequenti e ti dirò chi sei»; • le persone contattate provenivano da un contesto socioeconomico abbastanza simile. Ciò favoriva l'amicizia e lo sviluppo di relazioni. I piccoli mondi. ogni persona è collegata a una qualsiasi altra da una catena di conoscenze con non più di cinque intermediari: pag.108
  8. Pur essendo abbastanza diversi tra loro, questi tre social network si caratterizzano per aver permesso ai propri utenti una maggiore gestione della propria identità sociale attraverso l'integrazione con gli strumenti classici del Web 2.0. 1. MySpace. Creato nel 2003 da Tom Anderson e Chris DeWolfe, riprende la struttura di Friendster integrandola con quella di un sistema di condivisione di contenuti multimediali 2. Mark Zuckerberg, nel 2004 il sito TheFacebook.com ,versione online dell'annuario dell'università. abbattere la barriera linguistica creando ventuno versioni locali del sito, inclusa quella italiana; sviluppare Facebook Platform, un insieme di pro­cedure (Application Programming Interface - Api) utiliz­zabili insieme al linguaggio di programmazione Javascript per realizzare applicazioni fruibili all'interno del social network.  i giochi so­ciali come Farmville sviluppare Facebook Connect, un insieme di Api utilizzabili per integrare siti esterni con il social network. La decisione di rendere il proprio social network un ecosistema in grado di coprire a trecentosessanta gradi i bisogni dell'utente è alla base del successo di Facebook, ovvero usa la stessa strategia utilizzata dai portali dell'era di Internet: diventare veri e propri «aggregatori» di informazioni e servizi 3. Twitter invece può essere considerato l'Sms dei social net­work. nato nel 2006 grazie a un'intuizione di Jack Dorsey, è stato il primo social network pensato per essere usato anche in mobilità, mediante il telefono cellulare. Twitter si propone infatti come soluzione di microblogging in grado di rispondere a due bisogni complementari: quello di raccontarsi e quello di sapere che cosa fanno gli altri. ha due vincoli significativi: le comunicazioni non possono supe­rare i 140 caratteri e la modalità di relazione tra i membri della rete è a stella. I follower possono ricevere e rispondere ai messaggi dell'emittente ma non contattare direttamente gli altri follower, a meno che non vengano esplicitamente autorizzati a farlo (follow-back). La possibilità di inviare messaggi mediante Sms anche in contesti dove non è presente una connessione Internet, ha trasformato Twitter in una specie di termometro sociale
  9. Se nel 2006 solo Twitter consentiva di accedere a un social network mediante telefono cellulare, oggi tutti i principali social network lo rendono possibile.
  10. tre fasi di sviluppo. Nella prima fase, quella delle origini, i so­cial network sono applicazioni web che integrano al loro interno la possibilità di creare ed esplorare reti sociali chiuse. Nella seconda fase, quella della maturazione, si espandono le possibilità di gestione della rete sociale, tra­sformando le reti sociali da chiuse ad aperte. Nella terza fase, quella espressiva, i social network diventano vere e proprie applicazioni Web 2.0, in cui è possibile gestire tutti gli aspetti della propria esperienza sociale: sia la rete sociale, sia le caratteristiche della propria identità sociale. Alla fine di questa evoluzione i social network diventano contemporaneamente: • strumento di supporto alla rete sociale (organizza­zione ed estensione); • strumento di analisi dell'identità sociale degli altri (esplorazione e confronto); • strumento di espressione della propria identità so­ciale (descrizione e definizione). In particolare, a caratterizzare un social network sono tre caratteristiche [Boyd e Ellison 2007]: • la presenza di uno «spazio virtuale» (forum) in cui l'utente può costruire ed esibire un proprio profilo. Il profilo deve essere accessibile, almeno in forma parziale, a tutti gli utenti dello spazio; (accessibilità sicura) • la possibilità di creare una lista di altri utenti (Rete) con cui è possibile entrare in contatto e comunicare; (associazione ) • la possibilità di analizzare le caratteristiche della propria rete, in particolare le connessioni degli altri utenti. (stima e autorealizzazione)
  11. Le risorse Servono per soddisfare diverse categorie di bisogni: di sicurezza, associativi, di auto­stima, di autorealizzazione. Sono anche in grado di accompagnare l'utente nel corso del proprio sviluppo personale: a quattordici anni posso usare il social network per rimanere in contatto con i miei amici, a diciotto per trovare nuove amicizie, a venticinque per creare contatti professionali, a quaranta per realizzare le mie aspirazioni, a sessanta per esprimermi e raccontarmi. Pag 163 Attraverso di essi l'utente può sia sviluppare la propria identità, sia comprendere quella dell'altro, può cercare supporto oppure offrirlo I problemi un'«identità fluida», l'analfabetismo emotivo L'enorme quantità d'informazioni presente in un social network richiede all'utente anche capacità di gestione Vediamo come risponde la rete stessa
  12. L’impostazione , il layout Cominciamo dal testo I bottoni, le icone i rimandi Rss feed Really Simple Syndication Gli RSS sono un modo semplice ma potente di raccogliere contenuti da diverse fonti sul web, facilitando le opportunità per seguire gli ultimi aggiornamenti dei tuoi siti preferiti senza doverli visitare ogni volta singolarmente. Bottoni API: Application Programming Interface API (Interfaccia di Programmazione di un'Applicazione Nell'autunno 2008 Facebook ha reso disponibile un sistema di API utilizzabili per integrare i siti esterni con il social network. Usando Connect è possibile collegare il proprio account Facebook con quello utilizzato per inserire commenti o articoli su un sito esterno, come ad esempio un blog. In pratica, è possibile portare la propria identità Facebook all'esterno, utilizzandola nei siti che supportano Facebook Connect.
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  15. Tag I siti di social bookmarking organizzano il loro contenuto tramite l'uso di tag (etichette, categorie). La popolarità di questi siti è in costante crescita, in quanto sono uno strumento facile e intuitivo per individuare, classificare, ordinare e condividere le risorse Internet attraverso la pratica dell'etichettatura e categorizzazione (tagging). la gente cataloga risorse che ritiene utili, i siti web di maggior interesse e valore sono segnalati da un alto numero di utenti. Di conseguenza, un simile sistema "collocherà" una risorsa in base alla sua utilità "percepita". …fenomeno del tagging (etichettare), con cui nei social network è possibile associare a un «amico», senza che lui lo decida, un'imma­gine in cui lui è presente o una nota di testo a lui riferita. pag 164
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  18. Che cos’è aNobii? Chi meglio di Wikipedia può spiegarcelo: “aNobii è una rete sociale su Internet (Internet social network) dedicata ai libri. Gli utenti iscritti possono mettere in linea la propria libreria attraverso i codici ISBN o un motore di ricerca interno, condividendo recensioni, commenti, votazioni, dati sull’acquisto e sulla lettura, lista dei desideri e suggerimenti con altri utenti, direttamente o attraverso gruppi.”
  19. Che cos’è aNobii? Chi meglio di Wikipedia può spiegarcelo: “aNobii è una rete sociale su Internet (Internet social network) dedicata ai libri. Gli utenti iscritti possono mettere in linea la propria libreria attraverso i codici ISBN o un motore di ricerca interno, condividendo recensioni, commenti, votazioni, dati sull’acquisto e sulla lettura, lista dei desideri e suggerimenti con altri utenti, direttamente o attraverso gruppi.” Il topo di biblioteca: Creato nell'agosto 2005[1], a Hong Kong, è considerato un esempio del Web 2.0[2], ed è attualmente diffuso in 15 lingue diverse, tra cui l'italiano (in cui è stato tradotto al 100%[3]), classificando oltre 23 milioni di libri.[4] Il nome aNobii deriva dal nome dell’Anobium punctatum, il "tarlo della carta"; nei paesi anglosassoni con questo epiteto viene metaforicamente indicato chi passa molto tempo sui libri