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Marketing: il comportamento del consumatore           Visto su: Profland




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                             Marketing:
       il comportamento del consumatore




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Capitolo I

         LA RILEVANZA DEGLI STUDI SUL COMPORTAMENTO DEL
             CONSUMATORE NELL’AMBITO DEL MARKETING


1. L’analisi delle relazioni impresa-mercato: la centralità della conoscenza del
comportamento del consumatore
Dal punto di vista dell’impresa orientata al mercato, la soddisfazione dei consumatori
rappresenta una necessaria condizione per il successo competitivo. Infatti le performance
dell’impresa sono la risultante della capacità di attrarre quote di domanda, appagandone i
bisogni (funzionali e simbolici) attraverso i propri output. Il mktg tende così ad assumere
un ruolo sempre più strategico all’interno dell’impresa, non limitandosi ad addomesticare
la domanda, ma stimolando l’orientamento del cliente.
Da quanto detto si evidenzia l’importanza dell’analisi della relazione domanda-offerta
che è influenzata da: pervasività delle nuove tecnologie (in particolare l’informazione); crescente
flessibilità dei processi produttivi (limita l’importanza delle economie di scala); sviluppo
internazionale delle imprese e globalizzazione (varia il contesto competitivo). L’insieme di tali
fattori ha contribuito allo sviluppo di metodi per la gestione continua del
posizionamento strategico dell’impresa al fine di poter garantire risposte anticipatrici ai
mutamenti ambientali (comportamento proattivo).
La domanda dimostra una dinamica evolutiva rivolta al superamento del soddisfacimento
dei bisogni primari per vari fattori: accelerazione dell’eterogeneità sociale, tendenza
individualistica dei consumatori, capacità degli individui di controllare la crescente
complessità ambientale.
L’analisi del comportamento del consumatore si pone quindi come un momento
conoscitivo molto importante per una corretta interpretazione e gestione del rapporto
domanda-offerta (in continua evoluzione). L’attività di mktg è quindi cruciale nella
definizione delle decisioni strategiche.
Nell’identificazione dei ruoli da assegnare al mktg all’interno dell’impresa, Ferrero
propone la variabile d’analisi riferita alla complessità del comportamento del consumatore
identificando la possibilità di comprensione del processo d’acquisto e la capacità
dell’impresa di orientare tale processo (grazie alla diversificazione). La configurazione del
processo d’acquisto (quindi la sua complessità) è il risultato di molteplici fattori; la
specificazione delle aspettative, infatti, è influenzata oltre che dalle caratteristiche
personali dell’individuo, dei fattori ambientali e dalle caratteristiche del bene, anche dalle
politiche di mktg implementate dalle imprese. La capacità d’influenza della domanda da
parte dell’impresa è determinata da vari fattori:
- se le utilità simboliche fornite dal prodotto prevalgono su quelle fisico-funzionali:
     l’impresa può esercitare un’influenza rilevante sul processo d’acquisto del consumatore
     stimolandolo attraverso le politiche di differenziazione simbolica (comunicazione);
- gli aspetti psicologici e cognitivi del consumatore incidono in maniera rilevante
     sia sulla definizione del processo decisionale d’acquisto, sia sulla capacità dell’impresa
     di interpretare in maniera efficace le aspettative espresse (un’elevata razionalità non
     consentirebbe di esercitare una notevole influenza sul consumatore mediante le
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    politiche di mktg); l’individuo-consumatore non può essere analizzato al di fuori del
    suo contesto sociale.
L’impresa, analizzando le informazioni, definirà attraverso i processi strategici ed
operativi di mktg una soluzione ai bisogni espressi dal mercato; i consumatori infatti non
acquistano per il prodotto in sé ma per le utilità che ne possono trarre: pertanto
l’impresa definirà, come output del proprio processo decisionale, una combinazione di
attributi considerata efficace rispetto ai bisogni indagati.

                                       Bisogni da soddisfare             Fig. 1
                                       Caratteristiche individuali       Schema semplificato
                                       Aspetti sociali                   delle relazioni impresa-
                                       (complessità della domanda)       mercato



                                       Prodotto
                                       Combinazione di attributi
                      Mercato          (output del processo          Impresa
                                       decisionale e risultato
                                       dell’interpretazione)



                                       Comunicazione commerciale
                                       ed altre politiche di mktg
                                       (influenza sulla domanda)




2. Il comportamento del consumatore ed orientamenti di marketing
Al variare dei contesti competitivi muta contemporaneamente, l’orientamento che le
imprese devono assegnare alla gestione delle relazioni che instaurano con il mercato,
dando origine ai necessari cambiamenti gestionali ed organizzativi.
Nelle condizioni di mercato caratterizzati da un eccesso di domanda, le imprese non trovano
molti problemi a collocare i prodotti e l’attenzione del management è rivolta al
contenimento dei costi di produzione ed alla ricerca dell’efficacia distributiva; situazione
tipica del c.d. orientamento alla produzione dove la vendita rappresenta un problema
secondario, dato che i bisogni dei consumatori (poco esigenti) sono primari. La staticità
ambientale (compreso il processo d’acquisto) facilita l’interpretazione del mercato in
quanto i consumatori non ricercano in maniera attiva informazioni dettagliate sulle
proposte, ma selezionano alternative d’acquisto facilmente disponibili.
Nel caso di orientamento al prodotto l’incremento della varietà dell’offerta ed il
miglioramento delle condizioni economiche della domanda determinano una crescita
delle aspettative e delle possibilità di valutazione delle offerte da parte del mercato; ci si
trova nella situazione (detta miopia del mktg) in cui le imprese tralasciano lo studio del
comportamento del consumatore e basano le proprie decisioni d’offerta sul
miglioramento tecnico dei prodotti. In questo caso si riconosce al consumatore una
maggiore capacità di analisi dell’offerta e l’attenzione non verrà limitata all’analisi
dell’atto d’acquisto ma anche alla raccolta delle informazioni per il processo di scelta.
Nel momento in cui l’offerta è maggiore della domanda si caratterizza l’orientamento
alle vendite, in tale situazione l’attività dell’impresa è rivolta principalmente alla ricerca
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di uno sbocco sul mercato per i propri prodotti per lo sfruttamento di economie di scala.
Siccome il consumatore è considerato influenzabile nelle fasi che precedono l’acquisto,
l’impresa, mediante un’opportuna campagna di comunicazione commerciale, deve
cercare di stimolare il bisogno latente del consumatore. Poca importanza è poi data all’analisi
del comportamento post-acquisto.
L’individuazione e la soddisfazione dei bisogni dei consumatori diviene l’imperativo della
gestione delle imprese orientate al mktg. Le imprese non devono limitarsi a convincere
i consumatori ad acquistare determinati output, ma devono sforzarsi di proporre sistemi
di offerta effettivamente richiesti dal mercato; ciò risponde alle teorie proposte dal mktg
concept che propongono un determinato processo decisionale di mktg caratterizzato
dall’identificazione dei bisogni espressi da definiti segmenti di mercato e dalla
conseguente proposta di soluzioni migliori della concorrenza. Particolare attenzione
delle imprese orientate al mktg (oramai la maggioranza) deve quindi essere posta su
aspetti accessori ed immateriali (quali informativa, servizio post-vendita, ecc.) ovvero a
quelle variabili che contribuiscono ad incrementare il valore percepito dal consumatore.




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Capitolo II

         GLI ANTECEDENTI DEL COMPORTAMENTO D’ACQUISTO


1. Il riconoscimento del bisogno quale determinante del comportamento
d’acquisto
Il processo d’acquisto del consumatore inizia con la percezione di un gap tra una
situazione attuale e una desiderata e prosegue con un processo analitico atto a risolverlo
(Kotler).
Le cause dell’attivazione del bisogno possono essere:
- fattori ambientale del consumatore: si può far riferimento al ciclo di vita della famiglia e ai
    suoi stadi; ad es. le modifiche occupazionali;
- fattori legati al prodotto: la predisposizione all’acquisto di un prodotto sarà proporzionale
    alla percezione da parte del consumatore delle capacità di soddisfazione, viceversa ci
    sarà un ritardo (Sirgy); ad es. cessato funzionamento o obsolescenza, uso necessario
    di beni complementari;
- politiche commerciali delle imprese: non si possono “creare i bisogni”, ma possono essere
    stimolati quelli latenti.
L’attivazione di un bisogno risponde alle percezioni individuali, che si differiscono sia a
livello percettivo che rispetto al riconoscimento del bisogno; un problema può essere
originato quindi sia dalla modifica di una situazione effettiva (o reale) sia dalla modifica di una
desiderata (si anticipa una situazione reale futura, maggiormente sensibile ad accettare
stimoli promozionali) (Bruner): le implicazioni di queste 2 tipologie di compratori sono
evidenti per le politiche di mktg in base alla segmentazione.


2. Gli aspetti individuali del consumatore
Lo studio del consumatore non è riconducibile solo all’analisi di aspetti razionali, ma
deve considerare anche le caratteristiche psicologiche (educazione, cultura, gruppi, ecc.).
Gli atteggiamenti ed i coinvolgimenti del consumatore formano, tramite un processo
cognitivo, la formazione delle preferenze che incideranno sul processo d’acquisto.
Tra le caratteristiche psicologiche si deve considerare:
- la percezione: modalità di interpretazione personale degli stimoli ai quali si espone
   l’individuo, l’attività cognitiva quindi produce gli elementi di differenziazione su cui si
   baserà la valutazione; Assael la definisce come il processo di selezione,
   organizzazione ed integrazione degli stimoli sensoriali in un’immagine significativa e
   coerente – ne consegue che individui sottoposti agli stessi stimoli possono avere
   percezioni diverse – delineando 4 stadi: esposizione all’informazione, attenzione
   prestata (selettiva per gli stimoli ambientali, grado di attenzione che le persone
   dimostrano rispetto a determinati stimoli), comprensione del messaggio (può causare
   la distorsione selettiva, cioè ogni individuo organizza le informazioni a proprio
   modo), capacità di memorizzazione (in quanto limitata, causa la ritenzione selettiva,
   che si riferisce al mantenimento/rigetto dell’informazione percepita);

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- la motivazione: predisposizione generale che dirige il comportamento verso
  l’ottenimento di ciò che si desidera (ovvero il riconoscimento di una necessità);
  Loudon e Della Bitta le hanno classificate come:
  ~ fisiologiche o psicologiche: possono essere soddisfatte contemporaneamente (ad es.
      cena tra amici),
  ~ primarie o selettive: (la seconda guida la scelta fra le marche) tra loro complementari,
  ~ razionali ed emozionali: a seconda che si associno caratteristiche oggettive o elementi
      soggettivi (ad es. acquisto di un’automobile),
  ~ coscienti ed incoscienti: l’influenza delle prime è riconosciuta, a differenza delle
      incoscienti (ad es. nelle analisi relative alla scelta del colore),
  ~ positive e negative: le negative allontanano il consumatore dalle conseguenze non
      desiderate (ad es. i contratti di assicurazione);
- l’apprendimento: la capacità di utilizzare le informazioni (possedute e esterne) è
  strettamente collegata alla valutazione;
- il concetto di sé: secondo Maslow, il consumatore ricerca il soddisfacimento del
  bisogno superiore solo dopo aver soddisfatto quello inferiore, si delineano così 5
  categorie gerarchiche: bisogni fisiologici (necessità primarie come fame e sete), di
  sicurezza (occupazione stabile), sociali (essere accettati dalla società, detti anche di
  appartenenze o d’amore), di stima (autostima, riconoscimento e status) e
  d’autorealizzazione (presuppongono la realizzazione integrale); tale modello indica i
  livelli di soddisfacimento che le imprese dovranno soddisfare, obiettivo del mktg sarà
  di mettere in ombra le utilità primarie, arricchendo di significato psicologico
  l’acquisto.


3. La formazione degli atteggiamenti e comportamento d’acquisto
Le preferenze del consumatore si formano nella fase della formazione degli
atteggiamenti, ovvero l’aspetto affettivo del processo d’acquisto in cui si determinano le
intenzioni d’acquisto. Non sempre l’atteggiamento ed il comportamento finale però
coincidono, in quanto altri fattori possono influenzare la scelta finale: atteggiamenti degli
altri, fenomeno dei gruppi di appartenenza, e altri fattori imprevisti, spese non
programmate e fattori situazionali. Tra questi ultimi è da segnalare la mancata
disponibilità del bene nel punto vendita che può comportare o il differimento d’acquisto
o la ricerca di un altro punto vendita o l’acquisto di un prodotto diverso; il
comportamento sarà influenzato dall’importanza del prodotto, dalla disponibilità del
tempo e da promozioni (o pubblicità o personale ecc.) nel punto vendita.
L’atteggiamento consente di definire l’orientamento positivo o negativo del consumatore
rispetto ad un bene/marca, Howard in particolare sostiene che l’atteggiamento verso
una marca sia definibile come il grado di soddisfazione che il consumatore associa alla
marca stessa. Altre definizioni sono state date, ma tutte convengono sulla centralità di
tale concetto nel processo d’acquisto.
L’atteggiamento può essere sia associato alla fase affettiva, nella quale l’acquirente
definisce le proprie preferenze relativamente ad una determinata alternativa d’acquisto
(processo sequenziale cognitivo-affettivo-comportamentale), sia considerato come
oggetto a sé stante e costituito da diverse componenti quali le informazioni relative al
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prodotto (componente cognitiva), la valutazione globale (strumentalità percepita) e
l’intenzione d’acquisto (componente comportamentale).
Con l’analisi di Katz si possono individuare varie funzioni psicologiche
dell’atteggiamento: orienta l’individuo verso la ricerca della soddisfazione, esprime i
valori che determinano l’importanza di una marca, “difende” l’ego permettendo di
superare le preoccupazioni psicologiche e, infine, organizza le conoscenze per
controllare l’eccesso di informazioni. Analizzare tali funzioni ha un’utilità operativa nello
svolgere l’attività di comunicazione di mktg.

La misurazione degli atteggiamenti
Tale misurazione può essere ricondotta all’analisi delle 3 componenti interne: stadio
cognitivo (identificazione del grado di associazione di un prodotto/marca ad ognuno degli
attributi soddisfacenti per il consumatore); stadio affettivo (ciò che l’individuo sente nei
riguardi del bene/marca tramite livello di preferenza); stadio del comportamento intenzionale
(misurato tramite la determinazione delle intenzioni d’acquisto espresse).
L’effetto alone (Holbrook) è un problema di misurazione causato dall’interdipendenza
delle componenti cognitive ed affettive.

Le relazioni tra atteggiamenti e comportamenti
L’osservazione che l’analisi dell’atteggiamento renda possibile prevedere il
comportamento del consumatore non è generalizzabile, in quanto la relazione può essere
influenzata da fattori legati al comportamento quali: l’aumento del prezzo della marca
analizzata (o la diminuzione di quello della marca sostitutiva), l’effettiva disponibilità del
prodotto e l’influenza dei fattori interpersonali (ad es. acquisto in compagnia).
La formazione degli atteggiamenti può comunque essere influenzata dalla dissonanza
cognitiva (tra performance ottenute e quelle attese) e dalla dissonanza dell’attribuzione (le
marche sono poco differenziate e sono altre le cause d’acquisto).

L’analisi della formazione degli atteggiamenti: modelli compensatori e non compensatori
I modelli multi-prodotto permettono di migliorare la comprensione dei processi
psicologici e facilitano il lavoro dei decisori di mktg; tali modelli sono di 2 tipi:
- modelli compensatori: confrontano le valutazioni negative di uno o più attributi con
   quelle positive degli altri attributi (da utilizzare quando il numero di attributi da
   giudicare è alto per il loro alto sforzo cognitivo);
- modelli non compensatori: il consumatore valuterà i prodotti in funzione delle loro
   performance per un numero limitato di attributi; possono essere: congiuntivi (si
   definisce una soglia minima per ogni attributo per scartare quelle non valide),
   disgiuntivi (la scelta è fatta in base all’attributo più rilevante), lessicografici (di
   complemento al precedente, il confronto è prima sull’attributo più importante e poi
   sugli altri).

4. La formazione degli atteggiamenti e decisioni d’acquisto
Il consumatore considera il prodotto/servizio come “paniere di attributi” funzionali e
simbolici (tangibili ed intangibili) capaci di soddisfarlo, superando quindi gli aspetti
puramente fisici. La complessità del processo di definizione degli attributi è funzione
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della tipologia del prodotto ricercato e del relativo coinvolgimento psicologico del
consumatore; la conoscenza dei criteri utilizzati dal consumatore è di vitale importanza
per le imprese.
Per l’individuo non tutti gli attributi hanno la stessa importanza, ma si dividono in 4 tipi,
l’attributo può essere: noto, ed associato ad una determinata categoria, importante, cioè
legato alla prestazione prevista, determinante, in funzione del quale il consumatore
percepisce delle differenza tra le marche, e saliente, ovvero validi per la scelta fra le
alternative (ferma restando la capacità cognitiva limitata degli individui).
Nei processi di scelta ci sono inoltre altri attributi che incidono, a prescindere dalla
categoria di prodotto: il prezzo, l’attributo essenziale in quanto esprime sia il sacrificio
economico sia la qualità percepita del prodotto stesso, la marca fattore importante che
favorisce la riduzione del rischio percepito al momento dell’acquisto (da considerare a tal
proposito la brand exstention e l’effetto “made in”).
Il processo di valutazione delle alternative, oltre agli attributi, prevede anche la
definizione della marca: il primo filtro è la notorietà (il consumatore ricorda un numero
limitato di marche), un secondo è il processo di valutazione delle varie marche (le marche
verranno classificate in un insieme rigettato, un insieme in attesa ed un insieme delle
scelte).

                                                                                           Fig. 2
                                                                Insieme         Marca      La formazione
                                                               delle scelte   acquistata   dell’insieme delle
                                                                                           scelte
                            Insieme
                          totale delle        Insieme noto      Insieme
                            marche                              sospeso
                           esistenti in
                               una                              Insieme
                          determinata                           rigettato
                          categoria di
                            prodotto
                                                Insieme
                                              sconosciuto



Successivamente alla definizione dell’insieme delle alternative, il consumatore dovrà
procedere alla loro valutazione, che può essere suddivisa in 2 componenti:
- la formazione delle percezioni: la percezione si basa sugli attributi utilizzati per il
   confronto e contribuisce a determinare l’immagine del prodotto; ogni individuo
   percepisce in modo differente informazioni o stimoli, ciò è dovuto all’attenzione
   selettiva, alla distorsione selettiva e alla ritenzione selettiva;
- la formazione delle preferenze: per valutare le distinte alternative si ipotizza che un
   attributo abbia una funzione di utilità per il consumatore (l’utilità totale sarà la somma
   delle utilità parziali dei vari attributi).
La conoscenza della regola di decisione utilizzata dal consumatore diviene quindi un
momento importantissimo del processo di valutazione, in quanto da esso discende la
determinazione degli atteggiamenti verso le marche.



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5. Il coinvolgimento del consumatore
Il coinvolgimento del consumatore è un aspetto cruciale e può essere considerato quale
indicatore della motivazione all’acquisto espressa dal consumatore; secondo Krugman il
coinvolgimento rappresenta uno stato non osservabile di motivazione, d’eccitazione o
d’interesse, la fonte è normalmente un oggetto o una situazione. Hirschnaman e
Holbrook lo definiscono secondo 2 dimensioni: l’intensità (forte o debole) e la natura
(cognitiva o affettiva). Engel propone di considerarlo come il risultato della
combinazione tra stato psicologico, tipologia di prodotto e situazione d’acquisto: si pone
l’attenzione sull’individuo che attiva il coinvolgimento per soddisfare un bisogno.
Houston e Rothschield ne individuano 2 componenti: coinvolgimento durevole (situazione
stabile del consumatore verso un prodotto) e coinvolgimento situazionale (particolare
orientamento temporaneo verso un prodotto per le sue caratteristiche).
Le cause del comportamento possono essere distinte in 3 categorie di fattori:
1. aspetti psicologici dell’individuo: tra cui si riscontrano i valori del consumatore, i bisogni e le
    motivazioni (rilevanti i desideri e l’unicità), il concetto di sé (valorizzazione del proprio
    ego) e il livello di esperienza;
2. caratteristiche del prodotto: ciò che influenza il coinvolgimento durevole è soprattutto la
    percezione dell’individuo rispetto a tali caratteristiche, tra cui si può individuare la
    strumentalità percepita del prodotto (ovvero il grado di convergenza con il bisogno), la
    differenziazione percepita (tra le marche), il rischio percepito – può essere: funzionale, se
    collegato a performance negative, economico-finanziario, se ha conseguenza
    patrimoniali, e psicologico, legato all’impatto negativo delle scelte compiute quindi
    sull’autostima – (sempre relativamente all’acquisto) ed il valore edonico (capacità di
    creare sensazioni ed emozioni);
3. fattori situazionali: i fattori che influenzano di più il coinvolgimento situazionale sono
    le tendenze di mercato, le condizioni d’uso del prodotto (più alto se “acquisto per regalo”) e
    pressione sociale (esercitata dal proprio gruppo può creare un gap).

                    Caratteristiche                                                   Fig. 3
                    individuali                                                       Le cause del
                    Bisogni e motivazioni                                             coinvolgimento
                    Valori
                    Concetto di sé

                    Caratteristiche del
                    prodotto
                                                       Livello di coinvolgimento
                    Strumentalità percepita
                                                       Intensità (debole/forte)
                    Differenziazione
                                                       Natura (cognitiva/affettiva)
                    Rischio
                    Valore edonico

                    Fattori situazionali
                    Condizioni d’uso del
                    prodotto
                    Pressione sociale
                    Tendenze di mercato




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Marketing: il comportamento del consumatore                                                        Visto su: Profland

Per la misurazione del coinvolgimento bisogna tenere in considerazione l’interesse del
consumatore per una categoria, il rischio (probabilità di errore e gravità conseguente), il
valore emozionale ed il valore edonico.
Gli effetti sulla complessità del processo decisionale sono riscontrabili nell’influenza
diretta sulla ricerca di informazioni (sensibilità alla comunicazione commerciale),
nell’intensità delle preferenze per una marca, nella chiarezza delle differenze tra marche.


6. Altri spetti psicologici: l’apprendimento ed il concetto di sé
L’apprendimento (un processo) è un mutamento nel comportamento che varia in base
all’esperienza (un risultato) diretta o indiretta: può ad es. ridurre la ricerca di
informazioni e condurre alla fedeltà alla marca dopo ripetuti acquisti positivi.

                                                                                            Fig. 4
                                     ricerca e valutazione
                                       Tempo dedicato a




                                                                                            Le influenze
                                         informazioni




                                                                                            dell’apprendimento
                                                                                            sul processo
                                                                  decisione completa        d’acquisto




                                                                                  inerzia


                                                             0    1   2    3            n
                                                                 Ripetizione acquisti


Il concetto di sé è definito come la struttura organizzata delle percezioni (competenze e
caratteristiche) che l’individuo ha di sé: ideale (chi vorrebbe essere) e effettivo (chi si sente
di essere). La convergenza tra i 2 livelli potrebbe essere una grossa spinta al consumo.


7. Le caratteristiche socio-demografiche e psicografiche del consumatore
Numerosi i fattori, con il vantaggio di essere misurabili, che descrivono la posizione
dell’individuo nell’ambiente sociale, le principali caratteristiche socio-demografiche:
- età: incide sulle tipologie di prodotti/servizi acquistati e sulle modalità d’acquisto;
   attualmente è preso sempre più in considerazione il mercato della “terza età”
   (caratterizzato da avversione al rischio, refrattarietà alle innovazioni, lentezza nella
   percezione);
- occupazione e disponibilità di tempo: c’è una forte relazione tra occupazione e reddito
   disponibile al quale fanno capo diverse categorie sociali e il tipo di lavoro incide sul
   tempo libero in maniera inversamente proporzionale (la tendenza è di un continuo
   aumento del tempo lavorativo); la mancanza di tempo incide sull’acquisto nel senso
   che diminuisce il tempo dedicato alla ricerca di informazioni;
- situazione economica: incide sui tipi di prodotti e sulla tempestività d’acquisto;
- istruzione: incide sulla capacità cognitiva riferita sia al consumo che all’individuo stesso.
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Marketing: il comportamento del consumatore                                        Visto su: Profland

Le caratteristiche psicografiche mirano ad indagare l’individuo nelle intenzioni con il
proprio ambiente sociale:
- personalità: è l’insieme delle caratteristiche psicologiche che contraddistinguono
   l’individuo portandolo ad un comportamento coerente e costante;
- stili di vita: sono modi di vita dell’individuo caratterizzati dal come si impiega il tempo,
   da ciò che si considera importante e da ciò che si pensa di sé stesso, tale definizione
   corrisponde all’AIO (attività, interessi, opinioni) che permette una segmentazione del
   mercato.


8. Il contesto sociale del consumatore
Il consumatore – considerato come attore sociale – è influenzato dalla necessità
d’identificazione con determinati gruppi e con una serie di fattori esterni che si
ripercuotono sulla psicologia dell’individuo; il contesto sociale è caratterizzato da:
- cultura: rappresenta l’insieme delle norme, credenze e tradizioni apprese dall’ambiente
    sociale, contribuisce a formare la personalità e lo stile di vita e influenza il consumo
    orientando gli obiettivi in base ai valori e governando i comportamenti; le influenze
    culturali sono mutevoli nel tempo, da ricordare l’enfasi sulla qualità della vita, il nuovo
    ruolo della donna e la “società giovane”; ogni cultura a sua volta contiene diverse
    subculture che possono essere distinte in 3 tipologie: gruppi etnici (presenza di
    gruppi stranieri radicati in un paese), gruppi religiosi e gruppi di insiemi omogenei in
    base a caratteristiche sociali e comportamentali;
- classe sociale: identifica la posizione di un individuo (o famiglia) su una scala definita in
    funzione della professione, situazione reddituale e livello d’istruzione; la mobilità
    sociale rappresenta un’importante caratteristica sociale che ha favorito la tendenza
    all’omogeneizzazione dei consumi facilitando la segmentazione del mercato;
- gruppi sociali: strutture interpersonali più o meno formalizzate divisibili in:
    ~ gruppi di appartenenza (l’individuo ne fa parte) e gruppi di riferimento (l’individuo
        aspira a farne parte);
    ~ gruppo primario (di piccole dimensioni e con relazioni strette e frequenti che
        comportano consumi molto omogenei) e gruppo secondario (struttura più debole,
        meno duratura e meno influenzante) come le associazioni;
    ~ gruppo positivo (se l’individuo ne adotta le norme e lo imita) e gruppo negativo (in caso
        di rigetto);
    ~ gruppi formali (ad es. club) e gruppi informali (di amici);
    i gruppi definiscono le norme (regole e standard di comportamento), lo status
    (posizione di potere e influenza), i processi di socializzazione ed il potere; l’influenza sul
    comportamento può essere normativa (interessante per l’analisi di prodotti ad elevato
    contenuto simbolico) e informativa (chi si reputa incapace si fida di chi considera
    esperto); molto importante all’interno di un gruppo è il leader di opinione che spesso
    agisce come intermediario tra fonti commerciali e consumatori grazie all’importante
    livello di socialità, ad un più elevato interesse per il prodotto e ad una predisposizione
    alla ricerca di informazioni; su larga scala le caratteristiche del leader sono utilizzate
    nella scelta del testimonial;

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Marketing: il comportamento del consumatore                                                                                                          Visto su: Profland

- famiglia;
- aspetti istituzionali.
                                                                                                                                                          Fig. 5
                                                                                                                                                          L’influenza dei

                    Influenza sulla scelta della marca
                                                                                                                                                          gruppi sul
                                                                                                                                                          consumo




                                                                                          Influenza sulla scelta del prodotto
                                                                                          Debole                         Forte
                                                            Prodotti di base




                                                                                                   Consumo collettivo
                                                         Forte
                                                                               Abbigliamento
                                                                                                              Autovetture
                                                                               Mobili
                                                                                                              Birra




                                                                                                                                      Prodotti di lusso
                                                                               Riviste
                                                                                                              Sigarette
                                                                               Saponi da bagno




                                                                               Detersivi
                                                         Debole                                               Caffè solubile
                                                                               Elettrodomestici
                                                                                                              Condizionatori d’aria
                                                                               Radio
                                                                                                              TV
                                                                               Frutta in scatola
                                                                                                   Consumo individuale



9. L’influenza della famiglia sul comportamento d’acquisto dell’individuo
L’influenza della famiglia (unità di consumo) è più diretta e complessa delle altre variabili
esterne. L’analisi deve porre l’attenzione sul comportamento decisionale e sulla divisione
dei ruoli. Il modello del ciclo di vita della famiglia dimostra un legame tra l’anzianità della
struttura familiare e le caratteristiche che influenzano il funzionamento (età dei membri,
figli, lavoro, ecc.), andando quindi a creare degli stadi con tipologie di acquisti simili
(evidente la possibile segmentazione): la disponibilità limitata di risorse finanziarie incide
sui consumi generando un trade off tra figli ed investimenti. Il modello è scomponibile
in 9 stadi (Wels e Gubar): celibato, giovani coppie senza figli, nido pieno I-II-III, nido
vuoi I-II, sopravvissuti soli ancora in grado di lavorare e sopravvissuti soli in pensione. A
questi stadi bisogna però aggiungere stadi recenti: famiglie con un solo genitore, i single,
e le famiglie anziane con adulti conviventi. Ad es. riguardo ai prodotti finanziari: i giovani
celibi con risparmio limitato, una volta sposati, saranno consumatori di prestiti finanziari,
la nascita dei figli aumenterà le spese che saranno compensate da un aumento delle
entrate (carriera), si inizierà a costituire un primo risparmio dedicato alla casa e agli studi
dei figli, una seconda fase di risparmio ha inizio con l’abbandono della famiglia da parte
dei figli e termina infine con la pensione.

                                                                                                    13/24
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Marketing: il comportamento del consumatore                                                                                                    Visto su: Profland

Nella sua massima complessità una decisione familiare è composta da: l’iniziatore da il
via al processo decisionale, ricerca delle informazioni sul prodotto, la persona esperta si
pronuncia, l’influenzatore esercita la sua figura, il decisore dispone del potere di prendere
la decisione, l’acquirente realizza materialmente l’acquisto, il consumatore finale, la
persona incaricata della manutenzione dell’acquisto.
Oltre alle varie fasi è però opportuno evidenziare quali siano le divisioni dei ruoli in tale
processo: Davis e Rigaux hanno analizzato la specializzazione dei ruoli all’interno della
famiglia. Dalla Fig. 6 è possibile osservare le aree delle decisioni dominate dai vari attori,
che presuppongono una divisione dei ruoli e la decisione sincratica (la scelta è presa
dopo discussioni per il consenso); eventuali scostamenti dalla struttura media possono
essere dovuti ad es. al contesto socio-culturale, alla specializzazione dei membri, ecc.

                                                                                                                                      Fig. 6
                 Grado di influenza della moglie




                                                                                                                                      La specializzazione dei
                                                                                                                                      ruoli nel processo
                                                                                                                                      decisionale della
                                                                                                                                      famiglia




                                                                                Dominanza moglie
                                                   100%
                                                          * prodotti per casa

                                                                    * abbigliamento bambini

                                                                            * abiti donna

                                                                     * cosmetici

                                                                                                           * arredo
                                                                  * abiti uomo
                                                   50%                                                                            Decisione
                                                                                                                   * istruzione
                                                                                * risparmio                 * vacanze             sincratica

                                                                          * auto                    * TV




                                                              * assicurazioni

                                                                           Dominanza marito
                                                                                                           Grado di specializzazione
                                                    0%                                        50%                                    100%



10. L’influenza dei fattori situazionali sul comportamento del consumatore
Belk definisce la situazione come l’insieme dei fattori legati ad un momento e ad un
posto dati che, senza essere legati alle persone o ai beni, esercitano un’influenza (a ben
vedere non decisiva) sul comportamento. Sono 5 le dimensioni che determinano il
contesto situazionale oggettivo: l’ambiente fisico (luogo), l’ambiente sociale (altre persone), il
momento (periodo della giornata), l’attività (uso proprio o regalo) e lo stato iniziale (umore).
In realtà l’influenza è nella percezione che il consumatore ha delle stesse, ovvero è la
situazione psicologica che incide sul processo decisionale.

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Devono essere considerati come fattori che incidono anche l’ambiente informativo –
definito da Bettman come l’insieme di dati riferiti ad un prodotto a disposizione del
consumatore) – ed il punto vendita.
Infine vanno ad incidere anche le condizioni nelle quali il consumatore prevede di
utilizzare il prodotto: ad es. nella scelta del vino inciderà se è per consumo quotidiano i
per una ricorrenza particolare. Anche questa distinzione può essere un fattore
importante per la segmentazione.




Capitolo III

                          L’UTILIZZO DELL’INFORMAZIONE E
                           TIPOLOGIE DI COMPORTAMENTO


1. L’uso dell’informazione nell’ambito del comportamento del consumatore
La ricerca delle informazioni è orientata ad obiettivi precisi ed il consumatore utilizzerà i
suoi ricordi riferiti ad esperienze passate (positive o negative) per raggiungere tali
obiettivi (apprendimento cognitivo); si ricorrerà all’informazione esterna solo quando
quella interna non viene considerata sufficiente. La ricerca esterna può essere vista in 2
contesti: prima dell’acquisto o perenne, nella quale il consumatore si tiene aggiornato
sulle novità del mercato.


2. Le caratteristiche del processo di raccolta delle informazioni
Engel propone un processo di ricerca articolato in 3: intensità (approccio quantitativo),
orientamento e sequenza; ovviamente coinvolgimento ed esperienza incidono molto.
Altrettanto utile è conoscere le fonti di informazione: commerciali (controllate dalle imprese
e generalmente meno affidabili) e non commerciale (indipendenti); personali (molto
persuasive) o impersonali in base all’interazione con altri individui. Il consumatore si crea
una sorta di gerarchia delle fonti; gerarchia che è uno dei principali obiettivi da sapere
per le aziende.
La conoscenza della tipologia di attributi (orientamento), sia funzionali che simbolici,
consente alle imprese di determinare gli elementi rilevanti per la propria comunicazione
commerciale.
La conoscenza della sequenza delle fasi di ricerca va considerata in riferimento sia ai
prodotti che alla scelta dei punti vendita. Empiricamente si nota che spesso la prima
marca esaminata non coincide con quella acquistata, questo perché il consumatore
prende confidenza con il genere di prodotti. Discorso simile per i punti vendita (e per
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acquisti saltuari), in quanto il primo punto vendita visitato è utilizzato come fonte
privilegiata di informazione, ma l’acquisto effettivo di solito avviene dove più conviene.


3. I fattori che influenzano il processo di ricerca delle informazioni
Il processo di ricerca è influenzato dalle caratteristiche dell’individuo: l’affidabilità e
importanza delle informazioni a disposizione (maggiore è il livello e minore sarà la
ricerca, più è competente e più grande sarà lo sforzo nella ricerca); capacità dell’individuo
di percepire efficacemente le differenze tra le marche ed il livello di coinvolgimento
(direttamente proporzionale alla sua predisposizione alla ricerca); l’esperienza acquisita
con la categoria di prodotto (inversamente correlata allo sforzo nella ricerca).
Dopo quelle dipendenti, è possibile considerare le variabili esterne come: il livello di
differenziazione tra le marche, la complessità del prodotto, il rischio percepito in base al
prezzo e la rapidità di innovazione del prodotto (incide sull’esperienza dell’individuo).


4. La configurazione degli stadi relativi al processo d’acquisto del consumatore
Il processo d’acquisto è classicamente rappresentato con una successione sequenziale di
varie fasi che il consumatore percorre dal momento in cui identifica una determinato
stato di bisogno fino all’acquisto e all’uso della “soluzione” finale. Tale processo non è
però vincolante, nel senso che potrebbe essere interrotto per svariati motivi o essere
invertito in alcune fasi.
In caso di livello di coinvolgimento medio o alto (Fig. 7), sono presenti tutte le tappe.
                                                                                   Fig. 7
                              Identificazione      Riconoscimento di un bisogno da Gli stadi del processo
                                del bisogno        soddisfare con l’acquisto di un d’acquisto
                                                   prodotto/servizio

                                                 Fase conoscitiva

                               Ricerca delle       Raccolta delle info necessarie
                               informazioni        per generare le alternative
                                                   d’acquisto

                                                 Fase valutativa

                             Valutazione delle     Percezione degli attributi delle
                                alternative        alternative e formazione delle
                                                   preferenze: intenzione d’acquisto




                                Decisione
                                                   Decisione d’acquisto
                                d’acquisto


                                              Fase comportamentale

                             Comportamento         Livello soddisfazione
                              post-acquisto        conseguenze al consumo/uso


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In caso di coinvolgimento basso, l’iter appena descritto subirebbe delle modifiche: la
raccolta delle informazioni e la valutazione delle alternative sarebbero praticamente nulle
(per lealtà alla marca o per acquisti routinari), il bisogno è una carenza da soddisfare non
generica ma specifica di un prodotto o marca, inoltre la stessa sequenza sarebbe invertita
con la precedenza della fase d’acquisto e quella della razionalizzazione dello stesso.
Relativamente alla fase post-acquisto, con un basso coinvolgimento non sono
configurabili situazioni di dissonanza cognitiva che potrebbero condurre ad una modifica
del comportamento di scelta, con coinvolgimento medio-alto invece potrebbe esserci
dissonanza cognitiva in caso di insoddisfazione data dal gap tra aspettative e risultati.


5. Le relazioni tra tipologie di prodotto ed il comportamento del consumatore
Le caratteristiche dei prodotti incidono sul processo d’acquisto, la cui complessità è
direttamente proporzionale al livello di coinvolgimento. Una classificazione strumentale:
- beni di convenienza: sono prodotti di valore molto basso che il consumatore acquista
   frequentemente con conseguente minimo sforzo decisionale; tali beni possono
   divedersi in quelli ad acquisto corrente (latte, sigarette) ad acquisto d’impulso (batterie,
   caramelle) con inesistente programmazione d’acquisto, d’emergenza (ombrelli) ricercati
   solo per un bisogno urgente; nell’acquisto di tali beni non sono presenti gli stadi
   precedenti al momento decisionale, le scelte saranno infatti basate sulle esperienze
   dirette e sull’efficacia della comunicazione commerciale;
- beni ad acquisto sporadico: viene dedicato un maggior sforzo d’acquisto, dedito al
   confronto tra qualità, prezzo, ecc.; sono normalmente beni durevoli e complessi con
   caratteristiche spesso non conosciute ma desiderate dal consumatore; vi rientrano
   prodotti con prevalenti attributi simboli (abbigliamento);
- beni speciali: caratterizzati da elementi d’unicità o di prestigio o di elevata valenza
   simbolica della marca; il prodotto è conosciuto a priori dal consumatore che ben
   volentieri spende tempo e risorse nel processo d’acquisto, per tale motivo la
   distribuzione prevede una scelta di esclusività; il consumatore è poco predisposto alla
   ricerca di probabili marche alternative.
I beni ad acquisto sporadico e quelli speciali sono caratterizzati da un processo
d’acquisto molto complesso: ricerca attiva, valenza simbolica (per appartenere ad un
gruppo) ne sono alcune componenti.


6. Tipologie di comportamento d’acquisto
Il livello di coinvolgimento modifica il processo decisionale: all’aumentare del primo
cresce lo sforzo nell’acquisto (importante attività cognitiva); in caso contrario la scelta
seguirà un apprendimento incidentale. Assael ha stilato un modello (Tab. 1) che
evidenzia le conseguenze del coinvolgimento sul comportamento d’acquisto del
consumatore, mettendo in discussione la sequenza dei modelli multi-attributo.
Tab. 1       Consumatore attivo e fortemente           Consumatore passivo e debolmente
                          coinvolto                                   coinvolto
            Utilizza info                       1      Acquisisce info casualmente

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            Ricerca info in maniera attiva               2      Raccoglie le info disponibili
            Analizza attivamente l’info pubblicitaria    3      Subisce passivamente la pubblicità
            Debole influenza della pubblicità            4      Forte influenza della pubblicità
            Confronta marche prime dell’acquisto         5      Acquista e, forse, dopo confronta le
                                                                marche
            Ricerca la massimizzazione della             6      Ricerca un livello di soddisfazione
            propria utilità sulla base dei benefici             accettabile e sceglie la marca con
            offerti dalle varie marche ed applica               meno problemi in base ad un numero
            una valutazione multi-attributo                     limitato di attributi
            La personalità e lo stile di vita            7      La personalità e lo stile di vita non
            influenzano il processo d’acquisto                  influenzano il comportamento in
                                                                quanto il prodotto non è relazionato
                                                                con i valori del consumatore
            I gruppi di riferimento influenzano il       8      I gruppi di riferimento non influenzano
            comportamento visto il significato                  il comportamento in quanto il prodotto
            sociale del prodotto                                ha una bassa rilevanza sociale


La sequenza logica “conoscenza-atteggiamenti-azione”, infatti, non è rispettata per il
coinvolgimento psicologico del consumatore e per il limitato grado di differenziazione
percepito. Tale sequenza è associabile solo al caso di elevato coinvolgimento e di
consistente differenziazione tra le marche e comporterà una fedeltà alla marca se il
consumatore rimarrà soddisfatto.
La teoria dell’apprendimento passivo (Krugman) prende in considerazione un debole
coinvolgimento e una lieve differenziazione: è la stessa marca che rappresenta l’elemento
centrale del processo decisionale, le preferenze sorgono in un momento successivo
all’uso del bene e in casi di elevata numerosità di marche potrebbe scattare la ricerca della
varietà (lo stimolo al cambiamento è dettato in questo caso dalla ricerca della novità). In
caso di elevato coinvolgimento, il consumatore procederà all’acquisto in assenza di
convinzioni stabili e l’importanza dell’acquisto avrà valenza a posteriori. Se, invece, il
coinvolgimento è limitato il suo comportamento sarà caratterizzato dall’inerzia o dalla
scelta aleatoria ed il suo comportamento dipenderà da convinzioni maturate
passivamente: conseguenza possibile è la falsa fedeltà originata dalla ripetizione di acquisto
solo in base all’abitudine che permette di ridurre l’impegno.
Le distinte tipologie comportamentali di Assael definiscono una gerarchia nella
complessità dei processi d’acquisto del consumatore, le variabili da tener presente sono il
grado di coinvolgimento e la capacità di percepire la differenziazione.
                                                                                                Fig. 8
                                                                                                Tipologie di
                                                                                                comportamento
                                                                                                d’acquisto




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                                     Alto coinvolgimento   Basso coinvolgimento
                                                           Processo d’acquisto
                                    Processo d’acquisto
                                                           - Conoscenza
                                    - Conoscenza
                                                           - Valutazione
                                    - Valutazione
                      Differenza                           - Azione
                                    - Azione
                         tra le                            Apprendimento passivo
                                    Apprendimento attivo
                       marche
                                                           Processo decisionale
                                    Processo decisionale
                                                           Ricerca della varietà:
                                    Processo complesso o
                                                           - scelta casuale
                                    vera fedeltà
                                                           - sperimentazione
                                    Processo d’acquisto
                                                           Processo d’acquisto
                                    - Azione
                                                           - Conoscenza
                                    - Conoscenza
                                                           - Azione
                                    - Valutazione
                         Poca                              Processo decisionale
                      differenza    Processo decisionale
                                                           Inerzia:
                         tra le     Riduzione della
                                                           - scelta casuale
                       marche       dissonanza o
                                                           - fedeltà fasulla
                                    attribuzione


L’acquisto per inerzia
In caso di basso coinvolgimento e omogeneità tra le offerte, il consumatore acquisterà
senza ricorrere all’informazione e limitando gli sforzi, data la poca importanza assegnata
a tali prodotti; l’acquisto è spesso influenzato da convinzioni passive e da fattori
situazionali (ad es. merchandising). In tali condizioni, l’acquisto regolare di una marca è il
risultato di una diminuzione del rischio e dall’inerzia. L’inerzia è il risultato dell’assenza
delle differenze percepite tra le marche: ad es. l’introduzione di una nuova marca
potrebbe provocare un atteggiamento favorevole riguardante la sola novità in essere.

La ricerca della varietà
Il comportamento di ricerca della varietà è definito come l’acquisto in successione di un
gran numero di marche, di una stessa categoria di prodotto, senza che l’insoddisfazione
sia la causa di tale comportamento. L’irregolarità delle scelte può essere causata da 3
fattori (McAlister e Pessemier): dalla necessità di far fronte a bisogni differenti (ad ogni
bisogno può essere associata una marca differente); dalla modifica dei parametri
decisionali (ad es. per variazioni reddituale o dei gusti); dalla comunicazione personale
(per la preoccupazione in conformità alle nome di un gruppo).
La varietà viene anche usata dal consumatore per accrescere la propria utilità. In generale
l’utilità marginale procurata da un attributo è decrescente, conseguenza a ciò è che, se lo
stimolo procurato da una marca si riduce al di sotto di un livello soglia, il consumatore è
invogliato a cambiare marca (in caso di numerosi cambi, lo stimolo passa l’ottimo
ricercato e si tenderà a restringere il numero di marche).
Dato che l’acquisto routinario (quindi con una sequenza regolare) della stessa marca
abbassa lo stimolo, il consumatore utilizza il boredom problem solving (Howard) provando
varie marche, se l’insieme di partenze delle marche è limitato o sono cambiate delle
condizioni può arrivare ad es. a valutare una nuova marca, al termine di tale processo si
fidelizzerà ad una marca nuova fino all’esaurimento degli stimoli; la ricerca della varietà
così fatta presuppone un basso livello di coinvolgimento in quanto il “rischio” (ovvero
l’errore) deve essere poco rilevante.
                                                  19/24
Appunti d’esame
Marketing: il comportamento del consumatore                                  Visto su: Profland



La ricerca della riduzione della dissonanza cognitiva
In caso di alto coinvolgimento e omogeneità delle offerte, il consumatore, identificato il
bisogno, procederà direttamente all’acquisto. Ciò non vuol dire che il comportamento sia
complesso in quanto la ricerca delle informazioni e gli atteggiamenti non corrispondono
a schemi predefiniti: il consumatore è incapace di percepire effettive differenze, né di
elaborarle; non potendo far ciò potrebbe ritrovarsi in uno stato di dissonanza cognitiva
(produzione di schemi cognitivi coerenti con il comportamento adottato) e cercherà di
ridurla motivando a posteriori la sua scelta.

Il comportamento complesso e la fedeltà alla marca
Un processo d’acquisto di tipo complesso – con una sequenza “convinzioni-
atteggiamenti-acquisto” – è il risultato di una complessa valutazione delle alternative
d’offerta (per la disomogeneità) e da un alto coinvolgimento, che incide sulla scelta delle
informazioni, delle relative fonti e sul numero di attributi. Se l’alto coinvolgimento è
dovuto al significato simbolico e sociale, sarà molto importante l’opinione dei terzi. In
caso di soddisfazione, si può parlare di fedeltà.
È possibile distinguere 3 tipologie di comportamento:
- fedeltà: sequenza ininterrotta di acquisti di una stessa marca; in ambito cognitivo
    (molto più affidabile) si può definire come l’acquisto regolare dovuto ad un
    atteggiamento favorevole verso la marca;
- transizione: passaggio della fedeltà ad una marca ad un’altra;
- fedeltà mutevole: si acquistano indifferentemente varie marche, alternando la fedeltà.
Il consumatore fedele è sensibile all’influenza dei leader d’opinione e si fida della
valutazione senza ricercare altre informazioni, la marca in pratica riduce la sensazione di
rischio nell’acquisto. Alla fedeltà alla marca si accompagna spesso la fedeltà al punto
vendita: chi va sempre allo stesso punto vendita è molto facile che acquisti sempre la
stessa marca (Carman). La fedeltà mutevole è comunque estrinsecata all’interno di un
insieme di marche verso le quali il consumatore ha un atteggiamento positivo.
Lo schema proposto da Srinivasan e Ratchford (Fig. 9) evidenzia, in un modello
sintetico, le interdipendenze tra le variabili che incidono in un acquisto complesso.
                                                                                    Fig. 9




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Appunti d’esame
Marketing: il comportamento del consumatore                                                        Visto su: Profland


         Esperienza di                                                                      Costi associati
      consumi del prodotto            -                                                      alla ricerca
                                              Rischio percepito

                                                  -                                   -             +
                                      -                      +           -

       Esperienza positiva
                                  -                                                        Sforzo dedicato
         (soddisfazione)                                                      +
                                                       Benefici percepiti                 alla ricerca di info
                                                      dalla ricerca di info

                                              +                                   +
                                          -                       +                                 +

       Conoscenza della                               +                       +
      categoria di prodotto                                                                 Interesse per il
                                               Ampiezza dell’insieme                            prodotto
                                      +                evocato                             (coinvolgimento)
                                              (alternative considerate)




7. Le innovazioni ed il comportamento d’acquisto
Il progresso tecnologico contribuisce alla modifica delle tipologie di prodotto da
proporre al mercato per il soddisfacimento dei bisogni espressi dal mercato stesso
(Panati e Golinelli). Il processo d’acquisto varia a seconda che si tratti di un:
- riacquisto modificato o invariato: sistematico riferimento ad una stessa marca (o gruppo di
   marche); in caso di “modificato” il consumatore deve considerare i cambiamenti di
   alcune variabili (prezzi, marche presenti, contenuti tecnologici); se “invariato” gli
   sforzi saranno minimi dato il comportamento abitudinario (processo molto
   semplificato);
- nuovo acquisto: ovvero adozione di nuovi prodotti sui quali non si hanno criteri
   valutativi consolidati, sarà necessaria una ricerca approfondita di informazioni
   (comportamento molto complesso).
La situazione più complessa è quindi quella di un prodotto innovativo, 3 le tipologie:
- innovazione continua: con modifiche marginali su prodotti già presenti sul mercato (ad
   es. dentifricio sbiancante), non è richiesto un aumento dello sforzo cognitivo;
- innovazione continua dinamica: ovvero nuovo prodotto che non modifica sensibilmente il
   consumo attuale, il consumatore si baserà su esperienze passate;
- innovazione discontinua: quando si crea una rottura profonda nei comportamenti (ad es.
   cellulare) il comportamento d’acquisto sarà complesso; il grado di novità influenza il
   processo cognitivo del consumatore.
Rispetto al consumo innovativo si possono evidenziare le variabili:
• endogene: rilevanti le motivazioni che possono nascere da aspetti:
   o funzionali: derivano da nuove esigenze, da insoddisfazioni dei prodotti già
       utilizzati, dal nascere di conflitti inter-ruolo,
   o simbolici: connesse al crescente utilizzo di oggetti come unità elementare di un
       sistema di significazione;
• esogene: fondamentale il reddito disponibile che influenza il comportamento in quanto
   termine del potere d’acquisto per i beni cari e per quelli nuovi ma economici; tra le
                                                       21/24
Appunti d’esame
Marketing: il comportamento del consumatore                                       Visto su: Profland

    determinanti esogene: superiorità di un nuovo prodotto, compatibilità con il sistema
    culturale e valoriale, livello di apprendimento necessario per apprezzare la novità,
    possibilità di sperimentare l’innovazione per gradi.
Per comprendere l’acquisto innovativo disomogeneo, si può utilizzare il modello di
diffusione (Rogers) che si basa sull’analisi del ritardo nell’adozione di un’innovazione e,
considerando che degli opinion leaders adottino un prodotto, postula 5 classi di
consumatori (con esistenza i gruppi, effetto imitazione e gerarchia):
- innovatori (o pionieri) (2.5%): acquistano più che latro per il contenuto innovativo;
- adottanti iniziali (15.5%);
- maggioranza anticipatrice (34%): presta notevole attenzione alle informazioni
    commerciale delle imprese;
- maggioranza ritardataria (34%): si fida delle informazioni di chi ha già provato il bene;
- ritardatari (16%).


8. I risultati del comportamento d’acquisto
L’intensificarsi della concorrenza, la saturazione della domanda e la tendenza a ricercare
la fedeltà dei consumatori hanno incrementato l’interesse delle imprese ad analizzare il
comportamento post-acquisto. La ricerca della soddisfazione del cliente è un obiettivo
primario per la sopravvivenza nell’ambito competitivo.
Oliver evidenzia 3 livelli di aspettative riferite alle performance: performance ragionevole (in
funzione del prezzo), performance ideale (combinazione ottimale degli attributi) e
performance attesa (per l’effettiva percezione di soddisfazione).
Nel momento in cui si sperimenta un prodotto, viene fatto un confronto tra le
performance e le aspettative, il risultato può essere triplice: conferma positiva (prestazioni
superiori alle aspettative), conferma semplice (c’è coincidenza) e conferma negativa
(performance basse, insoddisfazione). Se poi l’acquisto ha richiesto uno sforzo
finanziario rilevante, potrebbe esserci uno stato di dissonanza, ovvero di dubbio sulla
scelta, portando il consumatore ad assumersi la responsabilità, a scaricarla su altri, a
ricercare ulteriori informazioni, evitare il riacquisto (con conseguenze negative su terzi).


9. La soluzione del problema d’acquisto: la proposta Engel-Blackwell-Miniard
Nel caso di un nuovo prodotto, il consumatore non potrà basarsi sulla memoria ovvero
far riferimento ad una categorizzazione esistente, ma dovrà attivare il processo di
elaborazione del concetto (Howard) associando il prodotto al bisogno e confrontandolo con
altre categorie simili. In caso di nuova marca in una categoria già esistente, il processo
sarà più semplice. L’attività di categorizzazione comporta delle modifiche alle strutture
mentali del consumatore che poi assocerà ad una categoria un insieme di attributi
essenziali per valutare le marche. Tale insieme può essere assimilato ad una classe di
prodotto (prototipo). In tutto questo processo è evidente una prevalenza della
componente cognitiva su quella affettiva e particolare importanza sarà data alla
credibilità della fonte (in particolare agli opinion leader). La valutazione fatta non sarà però
sufficiente all’azione, ma il consumatore richiederà ulteriori conferme.
Diversi gli approcci legati agli elementi differenziali essenziali tra i processi di:
                                              22/24
Appunti d’esame
 Marketing: il comportamento del consumatore                                                      Visto su: Profland

 - soluzione estensiva: la prima si giustifica con l’apparizione di una novità che il
   consumatore deve sistemare nel sistema gerarchico e, secondo Assael, è legata ad un
   forte coinvolgimento e alla percezione delle differenze;
 - soluzione limitata: si distingue per l’esistenza di una categoria corrispondente al bisogno
   evidenziato (il problema è nella valutazione delle marche); Assael considera 3
   processi (2 per il basso ed 1 per l’alto coinvolgimento); Howard invece si sofferma su
   2 tappe: il riconoscimento della marca, riconosciuta con un concetto globale, senza
   ricorrere all’analisi degli attributi; la formazione dell’atteggiamento, che si basa sulla
   valutazione delle performance rispetto agli attributi in base a pochi criteri.
Tab. 2
                  SOLUZIONE ESTENSIVA                                SOLUZIONE LIMITATA
         Riconoscimento del problema
         Elevato coinvolgimento e rischio percepito       Coinvolgimento e rischio percepito debole
         Ricerca di informazioni
                                                          Motivazione debole per la ricerca,
         Forte motivazione per la ricerca, uso di
                                                          esposizione passiva pubblicitaria, confronto
         numerose fonti, info trattata attivamente
                                                          tra le marche nel punto vendita
         Valutazione delle alternative
                                                          Processo poco rigoroso, pochi criteri di
         Processo rigoroso, numerosi criteri di
                                                          valutazione, modelli non compensatori,
         valutazione, differenze percepite tra marche,
                                                          atteggiamenti instabili, prova del prodotto
         modelli compensatori, atteggiamenti stabili
                                                          come modalità di valutazione
         Acquisto
         Visita a numerosi punti vendita, la scelta del   Troppo poco motivato per visitare punti
         negozio segue il processo decisionale,           vendita, preferenza per il self service, scelta
         bisogni di info e di negoziazione al punto       guidata dalla pubblicità nel punto vendita o
         vendita                                          da promozioni
         Valutazione post-acquisto
         Possibile dissonanza (bisogno di info),          Riacquisto determinato da soddisfazione per
         soddisfazione condizionata dalla fedeltà,        inerzia (non per fedeltà), insoddisfazione
         reclami in caso di insoddisfazione               come principale causa del cambio di marca




 L’intensità della ricerca esterna delle informazioni è variabile in base: alla quantità e
 qualità (grado di adeguatezza e di contraddizione) già disponibile, all’importanza
 percepita dell’acquisto.
 L’influenza dell’atteggiamento sull’intenzione d’acquisto dipende anche dalla fedeltà del
 consumatore alla marca che abitualmente acquista.




                                                      23/24
Appunti d’esame
Marketing: il comportamento del consumatore                                                  Visto su: Profland




                     Il file è stato scaricato/visualizzato in forma gratuita da Profland:
                                          http://profland.altervista.org

                                             sezione Profstudio
                         http://profland.altervista.org/profstudio/profstudio.htm

                                       oppure da qualche mirror, come:

                                 www.profland.cjb.net www.profland.135.it

                                   o dalla pagina dedicata su slideshare.net:
                                         www.slideshare.net/profman




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Appunti di Marketing: comportamento consumatore

  • 1. Appunti d’esame Marketing: il comportamento del consumatore Visto su: Profland Appunti di Marketing: il comportamento del consumatore Autore: Profman 1/24
  • 2. Appunti d’esame Marketing: il comportamento del consumatore Visto su: Profland Si ricorda che: • l'uso degli appunti qui presenti è consentito per solo uso personale e di studio; • la consultazione è gratuita ed ogni forma atta a ricavarne lucro è vietata! • gli appunti sono fatti da studenti che non possono assumersi nessuna responsabilità in merito; • il materiale qui presente non è sostitutivo ma complementare ai libri di testo: - devi (e ti consiglio) di consultare e comprare i libri di testo; • il materiale qui presente è distribuito con licenza Creative Commons Ti ricordo che se vuoi contribuire mandando degli appunti o quant'altro possa essere utile ad altri puoi farlo inviando il materiale tramite: http://profland.altervista.org/mail.htm Spero che ciò che hai scaricato ti possa essere utile. Profman Il file è stato scaricato/visualizzato in forma gratuita da Profland: http://profland.altervista.org sezione Profstudio http://profland.altervista.org/profstudio/profstudio.htm oppure da qualche mirror, come: www.profland.cjb.net www.profland.135.it o dalla pagina dedicata su slideshare.net: www.slideshare.net/profman 2/24
  • 3. Appunti d’esame Marketing: il comportamento del consumatore Visto su: Profland Capitolo I LA RILEVANZA DEGLI STUDI SUL COMPORTAMENTO DEL CONSUMATORE NELL’AMBITO DEL MARKETING 1. L’analisi delle relazioni impresa-mercato: la centralità della conoscenza del comportamento del consumatore Dal punto di vista dell’impresa orientata al mercato, la soddisfazione dei consumatori rappresenta una necessaria condizione per il successo competitivo. Infatti le performance dell’impresa sono la risultante della capacità di attrarre quote di domanda, appagandone i bisogni (funzionali e simbolici) attraverso i propri output. Il mktg tende così ad assumere un ruolo sempre più strategico all’interno dell’impresa, non limitandosi ad addomesticare la domanda, ma stimolando l’orientamento del cliente. Da quanto detto si evidenzia l’importanza dell’analisi della relazione domanda-offerta che è influenzata da: pervasività delle nuove tecnologie (in particolare l’informazione); crescente flessibilità dei processi produttivi (limita l’importanza delle economie di scala); sviluppo internazionale delle imprese e globalizzazione (varia il contesto competitivo). L’insieme di tali fattori ha contribuito allo sviluppo di metodi per la gestione continua del posizionamento strategico dell’impresa al fine di poter garantire risposte anticipatrici ai mutamenti ambientali (comportamento proattivo). La domanda dimostra una dinamica evolutiva rivolta al superamento del soddisfacimento dei bisogni primari per vari fattori: accelerazione dell’eterogeneità sociale, tendenza individualistica dei consumatori, capacità degli individui di controllare la crescente complessità ambientale. L’analisi del comportamento del consumatore si pone quindi come un momento conoscitivo molto importante per una corretta interpretazione e gestione del rapporto domanda-offerta (in continua evoluzione). L’attività di mktg è quindi cruciale nella definizione delle decisioni strategiche. Nell’identificazione dei ruoli da assegnare al mktg all’interno dell’impresa, Ferrero propone la variabile d’analisi riferita alla complessità del comportamento del consumatore identificando la possibilità di comprensione del processo d’acquisto e la capacità dell’impresa di orientare tale processo (grazie alla diversificazione). La configurazione del processo d’acquisto (quindi la sua complessità) è il risultato di molteplici fattori; la specificazione delle aspettative, infatti, è influenzata oltre che dalle caratteristiche personali dell’individuo, dei fattori ambientali e dalle caratteristiche del bene, anche dalle politiche di mktg implementate dalle imprese. La capacità d’influenza della domanda da parte dell’impresa è determinata da vari fattori: - se le utilità simboliche fornite dal prodotto prevalgono su quelle fisico-funzionali: l’impresa può esercitare un’influenza rilevante sul processo d’acquisto del consumatore stimolandolo attraverso le politiche di differenziazione simbolica (comunicazione); - gli aspetti psicologici e cognitivi del consumatore incidono in maniera rilevante sia sulla definizione del processo decisionale d’acquisto, sia sulla capacità dell’impresa di interpretare in maniera efficace le aspettative espresse (un’elevata razionalità non consentirebbe di esercitare una notevole influenza sul consumatore mediante le 3/24
  • 4. Appunti d’esame Marketing: il comportamento del consumatore Visto su: Profland politiche di mktg); l’individuo-consumatore non può essere analizzato al di fuori del suo contesto sociale. L’impresa, analizzando le informazioni, definirà attraverso i processi strategici ed operativi di mktg una soluzione ai bisogni espressi dal mercato; i consumatori infatti non acquistano per il prodotto in sé ma per le utilità che ne possono trarre: pertanto l’impresa definirà, come output del proprio processo decisionale, una combinazione di attributi considerata efficace rispetto ai bisogni indagati. Bisogni da soddisfare Fig. 1 Caratteristiche individuali Schema semplificato Aspetti sociali delle relazioni impresa- (complessità della domanda) mercato Prodotto Combinazione di attributi Mercato (output del processo Impresa decisionale e risultato dell’interpretazione) Comunicazione commerciale ed altre politiche di mktg (influenza sulla domanda) 2. Il comportamento del consumatore ed orientamenti di marketing Al variare dei contesti competitivi muta contemporaneamente, l’orientamento che le imprese devono assegnare alla gestione delle relazioni che instaurano con il mercato, dando origine ai necessari cambiamenti gestionali ed organizzativi. Nelle condizioni di mercato caratterizzati da un eccesso di domanda, le imprese non trovano molti problemi a collocare i prodotti e l’attenzione del management è rivolta al contenimento dei costi di produzione ed alla ricerca dell’efficacia distributiva; situazione tipica del c.d. orientamento alla produzione dove la vendita rappresenta un problema secondario, dato che i bisogni dei consumatori (poco esigenti) sono primari. La staticità ambientale (compreso il processo d’acquisto) facilita l’interpretazione del mercato in quanto i consumatori non ricercano in maniera attiva informazioni dettagliate sulle proposte, ma selezionano alternative d’acquisto facilmente disponibili. Nel caso di orientamento al prodotto l’incremento della varietà dell’offerta ed il miglioramento delle condizioni economiche della domanda determinano una crescita delle aspettative e delle possibilità di valutazione delle offerte da parte del mercato; ci si trova nella situazione (detta miopia del mktg) in cui le imprese tralasciano lo studio del comportamento del consumatore e basano le proprie decisioni d’offerta sul miglioramento tecnico dei prodotti. In questo caso si riconosce al consumatore una maggiore capacità di analisi dell’offerta e l’attenzione non verrà limitata all’analisi dell’atto d’acquisto ma anche alla raccolta delle informazioni per il processo di scelta. Nel momento in cui l’offerta è maggiore della domanda si caratterizza l’orientamento alle vendite, in tale situazione l’attività dell’impresa è rivolta principalmente alla ricerca 4/24
  • 5. Appunti d’esame Marketing: il comportamento del consumatore Visto su: Profland di uno sbocco sul mercato per i propri prodotti per lo sfruttamento di economie di scala. Siccome il consumatore è considerato influenzabile nelle fasi che precedono l’acquisto, l’impresa, mediante un’opportuna campagna di comunicazione commerciale, deve cercare di stimolare il bisogno latente del consumatore. Poca importanza è poi data all’analisi del comportamento post-acquisto. L’individuazione e la soddisfazione dei bisogni dei consumatori diviene l’imperativo della gestione delle imprese orientate al mktg. Le imprese non devono limitarsi a convincere i consumatori ad acquistare determinati output, ma devono sforzarsi di proporre sistemi di offerta effettivamente richiesti dal mercato; ciò risponde alle teorie proposte dal mktg concept che propongono un determinato processo decisionale di mktg caratterizzato dall’identificazione dei bisogni espressi da definiti segmenti di mercato e dalla conseguente proposta di soluzioni migliori della concorrenza. Particolare attenzione delle imprese orientate al mktg (oramai la maggioranza) deve quindi essere posta su aspetti accessori ed immateriali (quali informativa, servizio post-vendita, ecc.) ovvero a quelle variabili che contribuiscono ad incrementare il valore percepito dal consumatore. 5/24
  • 6. Appunti d’esame Marketing: il comportamento del consumatore Visto su: Profland Capitolo II GLI ANTECEDENTI DEL COMPORTAMENTO D’ACQUISTO 1. Il riconoscimento del bisogno quale determinante del comportamento d’acquisto Il processo d’acquisto del consumatore inizia con la percezione di un gap tra una situazione attuale e una desiderata e prosegue con un processo analitico atto a risolverlo (Kotler). Le cause dell’attivazione del bisogno possono essere: - fattori ambientale del consumatore: si può far riferimento al ciclo di vita della famiglia e ai suoi stadi; ad es. le modifiche occupazionali; - fattori legati al prodotto: la predisposizione all’acquisto di un prodotto sarà proporzionale alla percezione da parte del consumatore delle capacità di soddisfazione, viceversa ci sarà un ritardo (Sirgy); ad es. cessato funzionamento o obsolescenza, uso necessario di beni complementari; - politiche commerciali delle imprese: non si possono “creare i bisogni”, ma possono essere stimolati quelli latenti. L’attivazione di un bisogno risponde alle percezioni individuali, che si differiscono sia a livello percettivo che rispetto al riconoscimento del bisogno; un problema può essere originato quindi sia dalla modifica di una situazione effettiva (o reale) sia dalla modifica di una desiderata (si anticipa una situazione reale futura, maggiormente sensibile ad accettare stimoli promozionali) (Bruner): le implicazioni di queste 2 tipologie di compratori sono evidenti per le politiche di mktg in base alla segmentazione. 2. Gli aspetti individuali del consumatore Lo studio del consumatore non è riconducibile solo all’analisi di aspetti razionali, ma deve considerare anche le caratteristiche psicologiche (educazione, cultura, gruppi, ecc.). Gli atteggiamenti ed i coinvolgimenti del consumatore formano, tramite un processo cognitivo, la formazione delle preferenze che incideranno sul processo d’acquisto. Tra le caratteristiche psicologiche si deve considerare: - la percezione: modalità di interpretazione personale degli stimoli ai quali si espone l’individuo, l’attività cognitiva quindi produce gli elementi di differenziazione su cui si baserà la valutazione; Assael la definisce come il processo di selezione, organizzazione ed integrazione degli stimoli sensoriali in un’immagine significativa e coerente – ne consegue che individui sottoposti agli stessi stimoli possono avere percezioni diverse – delineando 4 stadi: esposizione all’informazione, attenzione prestata (selettiva per gli stimoli ambientali, grado di attenzione che le persone dimostrano rispetto a determinati stimoli), comprensione del messaggio (può causare la distorsione selettiva, cioè ogni individuo organizza le informazioni a proprio modo), capacità di memorizzazione (in quanto limitata, causa la ritenzione selettiva, che si riferisce al mantenimento/rigetto dell’informazione percepita); 6/24
  • 7. Appunti d’esame Marketing: il comportamento del consumatore Visto su: Profland - la motivazione: predisposizione generale che dirige il comportamento verso l’ottenimento di ciò che si desidera (ovvero il riconoscimento di una necessità); Loudon e Della Bitta le hanno classificate come: ~ fisiologiche o psicologiche: possono essere soddisfatte contemporaneamente (ad es. cena tra amici), ~ primarie o selettive: (la seconda guida la scelta fra le marche) tra loro complementari, ~ razionali ed emozionali: a seconda che si associno caratteristiche oggettive o elementi soggettivi (ad es. acquisto di un’automobile), ~ coscienti ed incoscienti: l’influenza delle prime è riconosciuta, a differenza delle incoscienti (ad es. nelle analisi relative alla scelta del colore), ~ positive e negative: le negative allontanano il consumatore dalle conseguenze non desiderate (ad es. i contratti di assicurazione); - l’apprendimento: la capacità di utilizzare le informazioni (possedute e esterne) è strettamente collegata alla valutazione; - il concetto di sé: secondo Maslow, il consumatore ricerca il soddisfacimento del bisogno superiore solo dopo aver soddisfatto quello inferiore, si delineano così 5 categorie gerarchiche: bisogni fisiologici (necessità primarie come fame e sete), di sicurezza (occupazione stabile), sociali (essere accettati dalla società, detti anche di appartenenze o d’amore), di stima (autostima, riconoscimento e status) e d’autorealizzazione (presuppongono la realizzazione integrale); tale modello indica i livelli di soddisfacimento che le imprese dovranno soddisfare, obiettivo del mktg sarà di mettere in ombra le utilità primarie, arricchendo di significato psicologico l’acquisto. 3. La formazione degli atteggiamenti e comportamento d’acquisto Le preferenze del consumatore si formano nella fase della formazione degli atteggiamenti, ovvero l’aspetto affettivo del processo d’acquisto in cui si determinano le intenzioni d’acquisto. Non sempre l’atteggiamento ed il comportamento finale però coincidono, in quanto altri fattori possono influenzare la scelta finale: atteggiamenti degli altri, fenomeno dei gruppi di appartenenza, e altri fattori imprevisti, spese non programmate e fattori situazionali. Tra questi ultimi è da segnalare la mancata disponibilità del bene nel punto vendita che può comportare o il differimento d’acquisto o la ricerca di un altro punto vendita o l’acquisto di un prodotto diverso; il comportamento sarà influenzato dall’importanza del prodotto, dalla disponibilità del tempo e da promozioni (o pubblicità o personale ecc.) nel punto vendita. L’atteggiamento consente di definire l’orientamento positivo o negativo del consumatore rispetto ad un bene/marca, Howard in particolare sostiene che l’atteggiamento verso una marca sia definibile come il grado di soddisfazione che il consumatore associa alla marca stessa. Altre definizioni sono state date, ma tutte convengono sulla centralità di tale concetto nel processo d’acquisto. L’atteggiamento può essere sia associato alla fase affettiva, nella quale l’acquirente definisce le proprie preferenze relativamente ad una determinata alternativa d’acquisto (processo sequenziale cognitivo-affettivo-comportamentale), sia considerato come oggetto a sé stante e costituito da diverse componenti quali le informazioni relative al 7/24
  • 8. Appunti d’esame Marketing: il comportamento del consumatore Visto su: Profland prodotto (componente cognitiva), la valutazione globale (strumentalità percepita) e l’intenzione d’acquisto (componente comportamentale). Con l’analisi di Katz si possono individuare varie funzioni psicologiche dell’atteggiamento: orienta l’individuo verso la ricerca della soddisfazione, esprime i valori che determinano l’importanza di una marca, “difende” l’ego permettendo di superare le preoccupazioni psicologiche e, infine, organizza le conoscenze per controllare l’eccesso di informazioni. Analizzare tali funzioni ha un’utilità operativa nello svolgere l’attività di comunicazione di mktg. La misurazione degli atteggiamenti Tale misurazione può essere ricondotta all’analisi delle 3 componenti interne: stadio cognitivo (identificazione del grado di associazione di un prodotto/marca ad ognuno degli attributi soddisfacenti per il consumatore); stadio affettivo (ciò che l’individuo sente nei riguardi del bene/marca tramite livello di preferenza); stadio del comportamento intenzionale (misurato tramite la determinazione delle intenzioni d’acquisto espresse). L’effetto alone (Holbrook) è un problema di misurazione causato dall’interdipendenza delle componenti cognitive ed affettive. Le relazioni tra atteggiamenti e comportamenti L’osservazione che l’analisi dell’atteggiamento renda possibile prevedere il comportamento del consumatore non è generalizzabile, in quanto la relazione può essere influenzata da fattori legati al comportamento quali: l’aumento del prezzo della marca analizzata (o la diminuzione di quello della marca sostitutiva), l’effettiva disponibilità del prodotto e l’influenza dei fattori interpersonali (ad es. acquisto in compagnia). La formazione degli atteggiamenti può comunque essere influenzata dalla dissonanza cognitiva (tra performance ottenute e quelle attese) e dalla dissonanza dell’attribuzione (le marche sono poco differenziate e sono altre le cause d’acquisto). L’analisi della formazione degli atteggiamenti: modelli compensatori e non compensatori I modelli multi-prodotto permettono di migliorare la comprensione dei processi psicologici e facilitano il lavoro dei decisori di mktg; tali modelli sono di 2 tipi: - modelli compensatori: confrontano le valutazioni negative di uno o più attributi con quelle positive degli altri attributi (da utilizzare quando il numero di attributi da giudicare è alto per il loro alto sforzo cognitivo); - modelli non compensatori: il consumatore valuterà i prodotti in funzione delle loro performance per un numero limitato di attributi; possono essere: congiuntivi (si definisce una soglia minima per ogni attributo per scartare quelle non valide), disgiuntivi (la scelta è fatta in base all’attributo più rilevante), lessicografici (di complemento al precedente, il confronto è prima sull’attributo più importante e poi sugli altri). 4. La formazione degli atteggiamenti e decisioni d’acquisto Il consumatore considera il prodotto/servizio come “paniere di attributi” funzionali e simbolici (tangibili ed intangibili) capaci di soddisfarlo, superando quindi gli aspetti puramente fisici. La complessità del processo di definizione degli attributi è funzione 8/24
  • 9. Appunti d’esame Marketing: il comportamento del consumatore Visto su: Profland della tipologia del prodotto ricercato e del relativo coinvolgimento psicologico del consumatore; la conoscenza dei criteri utilizzati dal consumatore è di vitale importanza per le imprese. Per l’individuo non tutti gli attributi hanno la stessa importanza, ma si dividono in 4 tipi, l’attributo può essere: noto, ed associato ad una determinata categoria, importante, cioè legato alla prestazione prevista, determinante, in funzione del quale il consumatore percepisce delle differenza tra le marche, e saliente, ovvero validi per la scelta fra le alternative (ferma restando la capacità cognitiva limitata degli individui). Nei processi di scelta ci sono inoltre altri attributi che incidono, a prescindere dalla categoria di prodotto: il prezzo, l’attributo essenziale in quanto esprime sia il sacrificio economico sia la qualità percepita del prodotto stesso, la marca fattore importante che favorisce la riduzione del rischio percepito al momento dell’acquisto (da considerare a tal proposito la brand exstention e l’effetto “made in”). Il processo di valutazione delle alternative, oltre agli attributi, prevede anche la definizione della marca: il primo filtro è la notorietà (il consumatore ricorda un numero limitato di marche), un secondo è il processo di valutazione delle varie marche (le marche verranno classificate in un insieme rigettato, un insieme in attesa ed un insieme delle scelte). Fig. 2 Insieme Marca La formazione delle scelte acquistata dell’insieme delle scelte Insieme totale delle Insieme noto Insieme marche sospeso esistenti in una Insieme determinata rigettato categoria di prodotto Insieme sconosciuto Successivamente alla definizione dell’insieme delle alternative, il consumatore dovrà procedere alla loro valutazione, che può essere suddivisa in 2 componenti: - la formazione delle percezioni: la percezione si basa sugli attributi utilizzati per il confronto e contribuisce a determinare l’immagine del prodotto; ogni individuo percepisce in modo differente informazioni o stimoli, ciò è dovuto all’attenzione selettiva, alla distorsione selettiva e alla ritenzione selettiva; - la formazione delle preferenze: per valutare le distinte alternative si ipotizza che un attributo abbia una funzione di utilità per il consumatore (l’utilità totale sarà la somma delle utilità parziali dei vari attributi). La conoscenza della regola di decisione utilizzata dal consumatore diviene quindi un momento importantissimo del processo di valutazione, in quanto da esso discende la determinazione degli atteggiamenti verso le marche. 9/24
  • 10. Appunti d’esame Marketing: il comportamento del consumatore Visto su: Profland 5. Il coinvolgimento del consumatore Il coinvolgimento del consumatore è un aspetto cruciale e può essere considerato quale indicatore della motivazione all’acquisto espressa dal consumatore; secondo Krugman il coinvolgimento rappresenta uno stato non osservabile di motivazione, d’eccitazione o d’interesse, la fonte è normalmente un oggetto o una situazione. Hirschnaman e Holbrook lo definiscono secondo 2 dimensioni: l’intensità (forte o debole) e la natura (cognitiva o affettiva). Engel propone di considerarlo come il risultato della combinazione tra stato psicologico, tipologia di prodotto e situazione d’acquisto: si pone l’attenzione sull’individuo che attiva il coinvolgimento per soddisfare un bisogno. Houston e Rothschield ne individuano 2 componenti: coinvolgimento durevole (situazione stabile del consumatore verso un prodotto) e coinvolgimento situazionale (particolare orientamento temporaneo verso un prodotto per le sue caratteristiche). Le cause del comportamento possono essere distinte in 3 categorie di fattori: 1. aspetti psicologici dell’individuo: tra cui si riscontrano i valori del consumatore, i bisogni e le motivazioni (rilevanti i desideri e l’unicità), il concetto di sé (valorizzazione del proprio ego) e il livello di esperienza; 2. caratteristiche del prodotto: ciò che influenza il coinvolgimento durevole è soprattutto la percezione dell’individuo rispetto a tali caratteristiche, tra cui si può individuare la strumentalità percepita del prodotto (ovvero il grado di convergenza con il bisogno), la differenziazione percepita (tra le marche), il rischio percepito – può essere: funzionale, se collegato a performance negative, economico-finanziario, se ha conseguenza patrimoniali, e psicologico, legato all’impatto negativo delle scelte compiute quindi sull’autostima – (sempre relativamente all’acquisto) ed il valore edonico (capacità di creare sensazioni ed emozioni); 3. fattori situazionali: i fattori che influenzano di più il coinvolgimento situazionale sono le tendenze di mercato, le condizioni d’uso del prodotto (più alto se “acquisto per regalo”) e pressione sociale (esercitata dal proprio gruppo può creare un gap). Caratteristiche Fig. 3 individuali Le cause del Bisogni e motivazioni coinvolgimento Valori Concetto di sé Caratteristiche del prodotto Livello di coinvolgimento Strumentalità percepita Intensità (debole/forte) Differenziazione Natura (cognitiva/affettiva) Rischio Valore edonico Fattori situazionali Condizioni d’uso del prodotto Pressione sociale Tendenze di mercato 10/24
  • 11. Appunti d’esame Marketing: il comportamento del consumatore Visto su: Profland Per la misurazione del coinvolgimento bisogna tenere in considerazione l’interesse del consumatore per una categoria, il rischio (probabilità di errore e gravità conseguente), il valore emozionale ed il valore edonico. Gli effetti sulla complessità del processo decisionale sono riscontrabili nell’influenza diretta sulla ricerca di informazioni (sensibilità alla comunicazione commerciale), nell’intensità delle preferenze per una marca, nella chiarezza delle differenze tra marche. 6. Altri spetti psicologici: l’apprendimento ed il concetto di sé L’apprendimento (un processo) è un mutamento nel comportamento che varia in base all’esperienza (un risultato) diretta o indiretta: può ad es. ridurre la ricerca di informazioni e condurre alla fedeltà alla marca dopo ripetuti acquisti positivi. Fig. 4 ricerca e valutazione Tempo dedicato a Le influenze informazioni dell’apprendimento sul processo decisione completa d’acquisto inerzia 0 1 2 3 n Ripetizione acquisti Il concetto di sé è definito come la struttura organizzata delle percezioni (competenze e caratteristiche) che l’individuo ha di sé: ideale (chi vorrebbe essere) e effettivo (chi si sente di essere). La convergenza tra i 2 livelli potrebbe essere una grossa spinta al consumo. 7. Le caratteristiche socio-demografiche e psicografiche del consumatore Numerosi i fattori, con il vantaggio di essere misurabili, che descrivono la posizione dell’individuo nell’ambiente sociale, le principali caratteristiche socio-demografiche: - età: incide sulle tipologie di prodotti/servizi acquistati e sulle modalità d’acquisto; attualmente è preso sempre più in considerazione il mercato della “terza età” (caratterizzato da avversione al rischio, refrattarietà alle innovazioni, lentezza nella percezione); - occupazione e disponibilità di tempo: c’è una forte relazione tra occupazione e reddito disponibile al quale fanno capo diverse categorie sociali e il tipo di lavoro incide sul tempo libero in maniera inversamente proporzionale (la tendenza è di un continuo aumento del tempo lavorativo); la mancanza di tempo incide sull’acquisto nel senso che diminuisce il tempo dedicato alla ricerca di informazioni; - situazione economica: incide sui tipi di prodotti e sulla tempestività d’acquisto; - istruzione: incide sulla capacità cognitiva riferita sia al consumo che all’individuo stesso. 11/24
  • 12. Appunti d’esame Marketing: il comportamento del consumatore Visto su: Profland Le caratteristiche psicografiche mirano ad indagare l’individuo nelle intenzioni con il proprio ambiente sociale: - personalità: è l’insieme delle caratteristiche psicologiche che contraddistinguono l’individuo portandolo ad un comportamento coerente e costante; - stili di vita: sono modi di vita dell’individuo caratterizzati dal come si impiega il tempo, da ciò che si considera importante e da ciò che si pensa di sé stesso, tale definizione corrisponde all’AIO (attività, interessi, opinioni) che permette una segmentazione del mercato. 8. Il contesto sociale del consumatore Il consumatore – considerato come attore sociale – è influenzato dalla necessità d’identificazione con determinati gruppi e con una serie di fattori esterni che si ripercuotono sulla psicologia dell’individuo; il contesto sociale è caratterizzato da: - cultura: rappresenta l’insieme delle norme, credenze e tradizioni apprese dall’ambiente sociale, contribuisce a formare la personalità e lo stile di vita e influenza il consumo orientando gli obiettivi in base ai valori e governando i comportamenti; le influenze culturali sono mutevoli nel tempo, da ricordare l’enfasi sulla qualità della vita, il nuovo ruolo della donna e la “società giovane”; ogni cultura a sua volta contiene diverse subculture che possono essere distinte in 3 tipologie: gruppi etnici (presenza di gruppi stranieri radicati in un paese), gruppi religiosi e gruppi di insiemi omogenei in base a caratteristiche sociali e comportamentali; - classe sociale: identifica la posizione di un individuo (o famiglia) su una scala definita in funzione della professione, situazione reddituale e livello d’istruzione; la mobilità sociale rappresenta un’importante caratteristica sociale che ha favorito la tendenza all’omogeneizzazione dei consumi facilitando la segmentazione del mercato; - gruppi sociali: strutture interpersonali più o meno formalizzate divisibili in: ~ gruppi di appartenenza (l’individuo ne fa parte) e gruppi di riferimento (l’individuo aspira a farne parte); ~ gruppo primario (di piccole dimensioni e con relazioni strette e frequenti che comportano consumi molto omogenei) e gruppo secondario (struttura più debole, meno duratura e meno influenzante) come le associazioni; ~ gruppo positivo (se l’individuo ne adotta le norme e lo imita) e gruppo negativo (in caso di rigetto); ~ gruppi formali (ad es. club) e gruppi informali (di amici); i gruppi definiscono le norme (regole e standard di comportamento), lo status (posizione di potere e influenza), i processi di socializzazione ed il potere; l’influenza sul comportamento può essere normativa (interessante per l’analisi di prodotti ad elevato contenuto simbolico) e informativa (chi si reputa incapace si fida di chi considera esperto); molto importante all’interno di un gruppo è il leader di opinione che spesso agisce come intermediario tra fonti commerciali e consumatori grazie all’importante livello di socialità, ad un più elevato interesse per il prodotto e ad una predisposizione alla ricerca di informazioni; su larga scala le caratteristiche del leader sono utilizzate nella scelta del testimonial; 12/24
  • 13. Appunti d’esame Marketing: il comportamento del consumatore Visto su: Profland - famiglia; - aspetti istituzionali. Fig. 5 L’influenza dei Influenza sulla scelta della marca gruppi sul consumo Influenza sulla scelta del prodotto Debole Forte Prodotti di base Consumo collettivo Forte Abbigliamento Autovetture Mobili Birra Prodotti di lusso Riviste Sigarette Saponi da bagno Detersivi Debole Caffè solubile Elettrodomestici Condizionatori d’aria Radio TV Frutta in scatola Consumo individuale 9. L’influenza della famiglia sul comportamento d’acquisto dell’individuo L’influenza della famiglia (unità di consumo) è più diretta e complessa delle altre variabili esterne. L’analisi deve porre l’attenzione sul comportamento decisionale e sulla divisione dei ruoli. Il modello del ciclo di vita della famiglia dimostra un legame tra l’anzianità della struttura familiare e le caratteristiche che influenzano il funzionamento (età dei membri, figli, lavoro, ecc.), andando quindi a creare degli stadi con tipologie di acquisti simili (evidente la possibile segmentazione): la disponibilità limitata di risorse finanziarie incide sui consumi generando un trade off tra figli ed investimenti. Il modello è scomponibile in 9 stadi (Wels e Gubar): celibato, giovani coppie senza figli, nido pieno I-II-III, nido vuoi I-II, sopravvissuti soli ancora in grado di lavorare e sopravvissuti soli in pensione. A questi stadi bisogna però aggiungere stadi recenti: famiglie con un solo genitore, i single, e le famiglie anziane con adulti conviventi. Ad es. riguardo ai prodotti finanziari: i giovani celibi con risparmio limitato, una volta sposati, saranno consumatori di prestiti finanziari, la nascita dei figli aumenterà le spese che saranno compensate da un aumento delle entrate (carriera), si inizierà a costituire un primo risparmio dedicato alla casa e agli studi dei figli, una seconda fase di risparmio ha inizio con l’abbandono della famiglia da parte dei figli e termina infine con la pensione. 13/24
  • 14. Appunti d’esame Marketing: il comportamento del consumatore Visto su: Profland Nella sua massima complessità una decisione familiare è composta da: l’iniziatore da il via al processo decisionale, ricerca delle informazioni sul prodotto, la persona esperta si pronuncia, l’influenzatore esercita la sua figura, il decisore dispone del potere di prendere la decisione, l’acquirente realizza materialmente l’acquisto, il consumatore finale, la persona incaricata della manutenzione dell’acquisto. Oltre alle varie fasi è però opportuno evidenziare quali siano le divisioni dei ruoli in tale processo: Davis e Rigaux hanno analizzato la specializzazione dei ruoli all’interno della famiglia. Dalla Fig. 6 è possibile osservare le aree delle decisioni dominate dai vari attori, che presuppongono una divisione dei ruoli e la decisione sincratica (la scelta è presa dopo discussioni per il consenso); eventuali scostamenti dalla struttura media possono essere dovuti ad es. al contesto socio-culturale, alla specializzazione dei membri, ecc. Fig. 6 Grado di influenza della moglie La specializzazione dei ruoli nel processo decisionale della famiglia Dominanza moglie 100% * prodotti per casa * abbigliamento bambini * abiti donna * cosmetici * arredo * abiti uomo 50% Decisione * istruzione * risparmio * vacanze sincratica * auto * TV * assicurazioni Dominanza marito Grado di specializzazione 0% 50% 100% 10. L’influenza dei fattori situazionali sul comportamento del consumatore Belk definisce la situazione come l’insieme dei fattori legati ad un momento e ad un posto dati che, senza essere legati alle persone o ai beni, esercitano un’influenza (a ben vedere non decisiva) sul comportamento. Sono 5 le dimensioni che determinano il contesto situazionale oggettivo: l’ambiente fisico (luogo), l’ambiente sociale (altre persone), il momento (periodo della giornata), l’attività (uso proprio o regalo) e lo stato iniziale (umore). In realtà l’influenza è nella percezione che il consumatore ha delle stesse, ovvero è la situazione psicologica che incide sul processo decisionale. 14/24
  • 15. Appunti d’esame Marketing: il comportamento del consumatore Visto su: Profland Devono essere considerati come fattori che incidono anche l’ambiente informativo – definito da Bettman come l’insieme di dati riferiti ad un prodotto a disposizione del consumatore) – ed il punto vendita. Infine vanno ad incidere anche le condizioni nelle quali il consumatore prevede di utilizzare il prodotto: ad es. nella scelta del vino inciderà se è per consumo quotidiano i per una ricorrenza particolare. Anche questa distinzione può essere un fattore importante per la segmentazione. Capitolo III L’UTILIZZO DELL’INFORMAZIONE E TIPOLOGIE DI COMPORTAMENTO 1. L’uso dell’informazione nell’ambito del comportamento del consumatore La ricerca delle informazioni è orientata ad obiettivi precisi ed il consumatore utilizzerà i suoi ricordi riferiti ad esperienze passate (positive o negative) per raggiungere tali obiettivi (apprendimento cognitivo); si ricorrerà all’informazione esterna solo quando quella interna non viene considerata sufficiente. La ricerca esterna può essere vista in 2 contesti: prima dell’acquisto o perenne, nella quale il consumatore si tiene aggiornato sulle novità del mercato. 2. Le caratteristiche del processo di raccolta delle informazioni Engel propone un processo di ricerca articolato in 3: intensità (approccio quantitativo), orientamento e sequenza; ovviamente coinvolgimento ed esperienza incidono molto. Altrettanto utile è conoscere le fonti di informazione: commerciali (controllate dalle imprese e generalmente meno affidabili) e non commerciale (indipendenti); personali (molto persuasive) o impersonali in base all’interazione con altri individui. Il consumatore si crea una sorta di gerarchia delle fonti; gerarchia che è uno dei principali obiettivi da sapere per le aziende. La conoscenza della tipologia di attributi (orientamento), sia funzionali che simbolici, consente alle imprese di determinare gli elementi rilevanti per la propria comunicazione commerciale. La conoscenza della sequenza delle fasi di ricerca va considerata in riferimento sia ai prodotti che alla scelta dei punti vendita. Empiricamente si nota che spesso la prima marca esaminata non coincide con quella acquistata, questo perché il consumatore prende confidenza con il genere di prodotti. Discorso simile per i punti vendita (e per 15/24
  • 16. Appunti d’esame Marketing: il comportamento del consumatore Visto su: Profland acquisti saltuari), in quanto il primo punto vendita visitato è utilizzato come fonte privilegiata di informazione, ma l’acquisto effettivo di solito avviene dove più conviene. 3. I fattori che influenzano il processo di ricerca delle informazioni Il processo di ricerca è influenzato dalle caratteristiche dell’individuo: l’affidabilità e importanza delle informazioni a disposizione (maggiore è il livello e minore sarà la ricerca, più è competente e più grande sarà lo sforzo nella ricerca); capacità dell’individuo di percepire efficacemente le differenze tra le marche ed il livello di coinvolgimento (direttamente proporzionale alla sua predisposizione alla ricerca); l’esperienza acquisita con la categoria di prodotto (inversamente correlata allo sforzo nella ricerca). Dopo quelle dipendenti, è possibile considerare le variabili esterne come: il livello di differenziazione tra le marche, la complessità del prodotto, il rischio percepito in base al prezzo e la rapidità di innovazione del prodotto (incide sull’esperienza dell’individuo). 4. La configurazione degli stadi relativi al processo d’acquisto del consumatore Il processo d’acquisto è classicamente rappresentato con una successione sequenziale di varie fasi che il consumatore percorre dal momento in cui identifica una determinato stato di bisogno fino all’acquisto e all’uso della “soluzione” finale. Tale processo non è però vincolante, nel senso che potrebbe essere interrotto per svariati motivi o essere invertito in alcune fasi. In caso di livello di coinvolgimento medio o alto (Fig. 7), sono presenti tutte le tappe. Fig. 7 Identificazione Riconoscimento di un bisogno da Gli stadi del processo del bisogno soddisfare con l’acquisto di un d’acquisto prodotto/servizio Fase conoscitiva Ricerca delle Raccolta delle info necessarie informazioni per generare le alternative d’acquisto Fase valutativa Valutazione delle Percezione degli attributi delle alternative alternative e formazione delle preferenze: intenzione d’acquisto Decisione Decisione d’acquisto d’acquisto Fase comportamentale Comportamento Livello soddisfazione post-acquisto conseguenze al consumo/uso 16/24
  • 17. Appunti d’esame Marketing: il comportamento del consumatore Visto su: Profland In caso di coinvolgimento basso, l’iter appena descritto subirebbe delle modifiche: la raccolta delle informazioni e la valutazione delle alternative sarebbero praticamente nulle (per lealtà alla marca o per acquisti routinari), il bisogno è una carenza da soddisfare non generica ma specifica di un prodotto o marca, inoltre la stessa sequenza sarebbe invertita con la precedenza della fase d’acquisto e quella della razionalizzazione dello stesso. Relativamente alla fase post-acquisto, con un basso coinvolgimento non sono configurabili situazioni di dissonanza cognitiva che potrebbero condurre ad una modifica del comportamento di scelta, con coinvolgimento medio-alto invece potrebbe esserci dissonanza cognitiva in caso di insoddisfazione data dal gap tra aspettative e risultati. 5. Le relazioni tra tipologie di prodotto ed il comportamento del consumatore Le caratteristiche dei prodotti incidono sul processo d’acquisto, la cui complessità è direttamente proporzionale al livello di coinvolgimento. Una classificazione strumentale: - beni di convenienza: sono prodotti di valore molto basso che il consumatore acquista frequentemente con conseguente minimo sforzo decisionale; tali beni possono divedersi in quelli ad acquisto corrente (latte, sigarette) ad acquisto d’impulso (batterie, caramelle) con inesistente programmazione d’acquisto, d’emergenza (ombrelli) ricercati solo per un bisogno urgente; nell’acquisto di tali beni non sono presenti gli stadi precedenti al momento decisionale, le scelte saranno infatti basate sulle esperienze dirette e sull’efficacia della comunicazione commerciale; - beni ad acquisto sporadico: viene dedicato un maggior sforzo d’acquisto, dedito al confronto tra qualità, prezzo, ecc.; sono normalmente beni durevoli e complessi con caratteristiche spesso non conosciute ma desiderate dal consumatore; vi rientrano prodotti con prevalenti attributi simboli (abbigliamento); - beni speciali: caratterizzati da elementi d’unicità o di prestigio o di elevata valenza simbolica della marca; il prodotto è conosciuto a priori dal consumatore che ben volentieri spende tempo e risorse nel processo d’acquisto, per tale motivo la distribuzione prevede una scelta di esclusività; il consumatore è poco predisposto alla ricerca di probabili marche alternative. I beni ad acquisto sporadico e quelli speciali sono caratterizzati da un processo d’acquisto molto complesso: ricerca attiva, valenza simbolica (per appartenere ad un gruppo) ne sono alcune componenti. 6. Tipologie di comportamento d’acquisto Il livello di coinvolgimento modifica il processo decisionale: all’aumentare del primo cresce lo sforzo nell’acquisto (importante attività cognitiva); in caso contrario la scelta seguirà un apprendimento incidentale. Assael ha stilato un modello (Tab. 1) che evidenzia le conseguenze del coinvolgimento sul comportamento d’acquisto del consumatore, mettendo in discussione la sequenza dei modelli multi-attributo. Tab. 1 Consumatore attivo e fortemente Consumatore passivo e debolmente coinvolto coinvolto Utilizza info 1 Acquisisce info casualmente 17/24
  • 18. Appunti d’esame Marketing: il comportamento del consumatore Visto su: Profland Ricerca info in maniera attiva 2 Raccoglie le info disponibili Analizza attivamente l’info pubblicitaria 3 Subisce passivamente la pubblicità Debole influenza della pubblicità 4 Forte influenza della pubblicità Confronta marche prime dell’acquisto 5 Acquista e, forse, dopo confronta le marche Ricerca la massimizzazione della 6 Ricerca un livello di soddisfazione propria utilità sulla base dei benefici accettabile e sceglie la marca con offerti dalle varie marche ed applica meno problemi in base ad un numero una valutazione multi-attributo limitato di attributi La personalità e lo stile di vita 7 La personalità e lo stile di vita non influenzano il processo d’acquisto influenzano il comportamento in quanto il prodotto non è relazionato con i valori del consumatore I gruppi di riferimento influenzano il 8 I gruppi di riferimento non influenzano comportamento visto il significato il comportamento in quanto il prodotto sociale del prodotto ha una bassa rilevanza sociale La sequenza logica “conoscenza-atteggiamenti-azione”, infatti, non è rispettata per il coinvolgimento psicologico del consumatore e per il limitato grado di differenziazione percepito. Tale sequenza è associabile solo al caso di elevato coinvolgimento e di consistente differenziazione tra le marche e comporterà una fedeltà alla marca se il consumatore rimarrà soddisfatto. La teoria dell’apprendimento passivo (Krugman) prende in considerazione un debole coinvolgimento e una lieve differenziazione: è la stessa marca che rappresenta l’elemento centrale del processo decisionale, le preferenze sorgono in un momento successivo all’uso del bene e in casi di elevata numerosità di marche potrebbe scattare la ricerca della varietà (lo stimolo al cambiamento è dettato in questo caso dalla ricerca della novità). In caso di elevato coinvolgimento, il consumatore procederà all’acquisto in assenza di convinzioni stabili e l’importanza dell’acquisto avrà valenza a posteriori. Se, invece, il coinvolgimento è limitato il suo comportamento sarà caratterizzato dall’inerzia o dalla scelta aleatoria ed il suo comportamento dipenderà da convinzioni maturate passivamente: conseguenza possibile è la falsa fedeltà originata dalla ripetizione di acquisto solo in base all’abitudine che permette di ridurre l’impegno. Le distinte tipologie comportamentali di Assael definiscono una gerarchia nella complessità dei processi d’acquisto del consumatore, le variabili da tener presente sono il grado di coinvolgimento e la capacità di percepire la differenziazione. Fig. 8 Tipologie di comportamento d’acquisto 18/24
  • 19. Appunti d’esame Marketing: il comportamento del consumatore Visto su: Profland Alto coinvolgimento Basso coinvolgimento Processo d’acquisto Processo d’acquisto - Conoscenza - Conoscenza - Valutazione - Valutazione Differenza - Azione - Azione tra le Apprendimento passivo Apprendimento attivo marche Processo decisionale Processo decisionale Ricerca della varietà: Processo complesso o - scelta casuale vera fedeltà - sperimentazione Processo d’acquisto Processo d’acquisto - Azione - Conoscenza - Conoscenza - Azione - Valutazione Poca Processo decisionale differenza Processo decisionale Inerzia: tra le Riduzione della - scelta casuale marche dissonanza o - fedeltà fasulla attribuzione L’acquisto per inerzia In caso di basso coinvolgimento e omogeneità tra le offerte, il consumatore acquisterà senza ricorrere all’informazione e limitando gli sforzi, data la poca importanza assegnata a tali prodotti; l’acquisto è spesso influenzato da convinzioni passive e da fattori situazionali (ad es. merchandising). In tali condizioni, l’acquisto regolare di una marca è il risultato di una diminuzione del rischio e dall’inerzia. L’inerzia è il risultato dell’assenza delle differenze percepite tra le marche: ad es. l’introduzione di una nuova marca potrebbe provocare un atteggiamento favorevole riguardante la sola novità in essere. La ricerca della varietà Il comportamento di ricerca della varietà è definito come l’acquisto in successione di un gran numero di marche, di una stessa categoria di prodotto, senza che l’insoddisfazione sia la causa di tale comportamento. L’irregolarità delle scelte può essere causata da 3 fattori (McAlister e Pessemier): dalla necessità di far fronte a bisogni differenti (ad ogni bisogno può essere associata una marca differente); dalla modifica dei parametri decisionali (ad es. per variazioni reddituale o dei gusti); dalla comunicazione personale (per la preoccupazione in conformità alle nome di un gruppo). La varietà viene anche usata dal consumatore per accrescere la propria utilità. In generale l’utilità marginale procurata da un attributo è decrescente, conseguenza a ciò è che, se lo stimolo procurato da una marca si riduce al di sotto di un livello soglia, il consumatore è invogliato a cambiare marca (in caso di numerosi cambi, lo stimolo passa l’ottimo ricercato e si tenderà a restringere il numero di marche). Dato che l’acquisto routinario (quindi con una sequenza regolare) della stessa marca abbassa lo stimolo, il consumatore utilizza il boredom problem solving (Howard) provando varie marche, se l’insieme di partenze delle marche è limitato o sono cambiate delle condizioni può arrivare ad es. a valutare una nuova marca, al termine di tale processo si fidelizzerà ad una marca nuova fino all’esaurimento degli stimoli; la ricerca della varietà così fatta presuppone un basso livello di coinvolgimento in quanto il “rischio” (ovvero l’errore) deve essere poco rilevante. 19/24
  • 20. Appunti d’esame Marketing: il comportamento del consumatore Visto su: Profland La ricerca della riduzione della dissonanza cognitiva In caso di alto coinvolgimento e omogeneità delle offerte, il consumatore, identificato il bisogno, procederà direttamente all’acquisto. Ciò non vuol dire che il comportamento sia complesso in quanto la ricerca delle informazioni e gli atteggiamenti non corrispondono a schemi predefiniti: il consumatore è incapace di percepire effettive differenze, né di elaborarle; non potendo far ciò potrebbe ritrovarsi in uno stato di dissonanza cognitiva (produzione di schemi cognitivi coerenti con il comportamento adottato) e cercherà di ridurla motivando a posteriori la sua scelta. Il comportamento complesso e la fedeltà alla marca Un processo d’acquisto di tipo complesso – con una sequenza “convinzioni- atteggiamenti-acquisto” – è il risultato di una complessa valutazione delle alternative d’offerta (per la disomogeneità) e da un alto coinvolgimento, che incide sulla scelta delle informazioni, delle relative fonti e sul numero di attributi. Se l’alto coinvolgimento è dovuto al significato simbolico e sociale, sarà molto importante l’opinione dei terzi. In caso di soddisfazione, si può parlare di fedeltà. È possibile distinguere 3 tipologie di comportamento: - fedeltà: sequenza ininterrotta di acquisti di una stessa marca; in ambito cognitivo (molto più affidabile) si può definire come l’acquisto regolare dovuto ad un atteggiamento favorevole verso la marca; - transizione: passaggio della fedeltà ad una marca ad un’altra; - fedeltà mutevole: si acquistano indifferentemente varie marche, alternando la fedeltà. Il consumatore fedele è sensibile all’influenza dei leader d’opinione e si fida della valutazione senza ricercare altre informazioni, la marca in pratica riduce la sensazione di rischio nell’acquisto. Alla fedeltà alla marca si accompagna spesso la fedeltà al punto vendita: chi va sempre allo stesso punto vendita è molto facile che acquisti sempre la stessa marca (Carman). La fedeltà mutevole è comunque estrinsecata all’interno di un insieme di marche verso le quali il consumatore ha un atteggiamento positivo. Lo schema proposto da Srinivasan e Ratchford (Fig. 9) evidenzia, in un modello sintetico, le interdipendenze tra le variabili che incidono in un acquisto complesso. Fig. 9 20/24
  • 21. Appunti d’esame Marketing: il comportamento del consumatore Visto su: Profland Esperienza di Costi associati consumi del prodotto - alla ricerca Rischio percepito - - + - + - Esperienza positiva - Sforzo dedicato (soddisfazione) + Benefici percepiti alla ricerca di info dalla ricerca di info + + - + + Conoscenza della + + categoria di prodotto Interesse per il Ampiezza dell’insieme prodotto + evocato (coinvolgimento) (alternative considerate) 7. Le innovazioni ed il comportamento d’acquisto Il progresso tecnologico contribuisce alla modifica delle tipologie di prodotto da proporre al mercato per il soddisfacimento dei bisogni espressi dal mercato stesso (Panati e Golinelli). Il processo d’acquisto varia a seconda che si tratti di un: - riacquisto modificato o invariato: sistematico riferimento ad una stessa marca (o gruppo di marche); in caso di “modificato” il consumatore deve considerare i cambiamenti di alcune variabili (prezzi, marche presenti, contenuti tecnologici); se “invariato” gli sforzi saranno minimi dato il comportamento abitudinario (processo molto semplificato); - nuovo acquisto: ovvero adozione di nuovi prodotti sui quali non si hanno criteri valutativi consolidati, sarà necessaria una ricerca approfondita di informazioni (comportamento molto complesso). La situazione più complessa è quindi quella di un prodotto innovativo, 3 le tipologie: - innovazione continua: con modifiche marginali su prodotti già presenti sul mercato (ad es. dentifricio sbiancante), non è richiesto un aumento dello sforzo cognitivo; - innovazione continua dinamica: ovvero nuovo prodotto che non modifica sensibilmente il consumo attuale, il consumatore si baserà su esperienze passate; - innovazione discontinua: quando si crea una rottura profonda nei comportamenti (ad es. cellulare) il comportamento d’acquisto sarà complesso; il grado di novità influenza il processo cognitivo del consumatore. Rispetto al consumo innovativo si possono evidenziare le variabili: • endogene: rilevanti le motivazioni che possono nascere da aspetti: o funzionali: derivano da nuove esigenze, da insoddisfazioni dei prodotti già utilizzati, dal nascere di conflitti inter-ruolo, o simbolici: connesse al crescente utilizzo di oggetti come unità elementare di un sistema di significazione; • esogene: fondamentale il reddito disponibile che influenza il comportamento in quanto termine del potere d’acquisto per i beni cari e per quelli nuovi ma economici; tra le 21/24
  • 22. Appunti d’esame Marketing: il comportamento del consumatore Visto su: Profland determinanti esogene: superiorità di un nuovo prodotto, compatibilità con il sistema culturale e valoriale, livello di apprendimento necessario per apprezzare la novità, possibilità di sperimentare l’innovazione per gradi. Per comprendere l’acquisto innovativo disomogeneo, si può utilizzare il modello di diffusione (Rogers) che si basa sull’analisi del ritardo nell’adozione di un’innovazione e, considerando che degli opinion leaders adottino un prodotto, postula 5 classi di consumatori (con esistenza i gruppi, effetto imitazione e gerarchia): - innovatori (o pionieri) (2.5%): acquistano più che latro per il contenuto innovativo; - adottanti iniziali (15.5%); - maggioranza anticipatrice (34%): presta notevole attenzione alle informazioni commerciale delle imprese; - maggioranza ritardataria (34%): si fida delle informazioni di chi ha già provato il bene; - ritardatari (16%). 8. I risultati del comportamento d’acquisto L’intensificarsi della concorrenza, la saturazione della domanda e la tendenza a ricercare la fedeltà dei consumatori hanno incrementato l’interesse delle imprese ad analizzare il comportamento post-acquisto. La ricerca della soddisfazione del cliente è un obiettivo primario per la sopravvivenza nell’ambito competitivo. Oliver evidenzia 3 livelli di aspettative riferite alle performance: performance ragionevole (in funzione del prezzo), performance ideale (combinazione ottimale degli attributi) e performance attesa (per l’effettiva percezione di soddisfazione). Nel momento in cui si sperimenta un prodotto, viene fatto un confronto tra le performance e le aspettative, il risultato può essere triplice: conferma positiva (prestazioni superiori alle aspettative), conferma semplice (c’è coincidenza) e conferma negativa (performance basse, insoddisfazione). Se poi l’acquisto ha richiesto uno sforzo finanziario rilevante, potrebbe esserci uno stato di dissonanza, ovvero di dubbio sulla scelta, portando il consumatore ad assumersi la responsabilità, a scaricarla su altri, a ricercare ulteriori informazioni, evitare il riacquisto (con conseguenze negative su terzi). 9. La soluzione del problema d’acquisto: la proposta Engel-Blackwell-Miniard Nel caso di un nuovo prodotto, il consumatore non potrà basarsi sulla memoria ovvero far riferimento ad una categorizzazione esistente, ma dovrà attivare il processo di elaborazione del concetto (Howard) associando il prodotto al bisogno e confrontandolo con altre categorie simili. In caso di nuova marca in una categoria già esistente, il processo sarà più semplice. L’attività di categorizzazione comporta delle modifiche alle strutture mentali del consumatore che poi assocerà ad una categoria un insieme di attributi essenziali per valutare le marche. Tale insieme può essere assimilato ad una classe di prodotto (prototipo). In tutto questo processo è evidente una prevalenza della componente cognitiva su quella affettiva e particolare importanza sarà data alla credibilità della fonte (in particolare agli opinion leader). La valutazione fatta non sarà però sufficiente all’azione, ma il consumatore richiederà ulteriori conferme. Diversi gli approcci legati agli elementi differenziali essenziali tra i processi di: 22/24
  • 23. Appunti d’esame Marketing: il comportamento del consumatore Visto su: Profland - soluzione estensiva: la prima si giustifica con l’apparizione di una novità che il consumatore deve sistemare nel sistema gerarchico e, secondo Assael, è legata ad un forte coinvolgimento e alla percezione delle differenze; - soluzione limitata: si distingue per l’esistenza di una categoria corrispondente al bisogno evidenziato (il problema è nella valutazione delle marche); Assael considera 3 processi (2 per il basso ed 1 per l’alto coinvolgimento); Howard invece si sofferma su 2 tappe: il riconoscimento della marca, riconosciuta con un concetto globale, senza ricorrere all’analisi degli attributi; la formazione dell’atteggiamento, che si basa sulla valutazione delle performance rispetto agli attributi in base a pochi criteri. Tab. 2 SOLUZIONE ESTENSIVA SOLUZIONE LIMITATA Riconoscimento del problema Elevato coinvolgimento e rischio percepito Coinvolgimento e rischio percepito debole Ricerca di informazioni Motivazione debole per la ricerca, Forte motivazione per la ricerca, uso di esposizione passiva pubblicitaria, confronto numerose fonti, info trattata attivamente tra le marche nel punto vendita Valutazione delle alternative Processo poco rigoroso, pochi criteri di Processo rigoroso, numerosi criteri di valutazione, modelli non compensatori, valutazione, differenze percepite tra marche, atteggiamenti instabili, prova del prodotto modelli compensatori, atteggiamenti stabili come modalità di valutazione Acquisto Visita a numerosi punti vendita, la scelta del Troppo poco motivato per visitare punti negozio segue il processo decisionale, vendita, preferenza per il self service, scelta bisogni di info e di negoziazione al punto guidata dalla pubblicità nel punto vendita o vendita da promozioni Valutazione post-acquisto Possibile dissonanza (bisogno di info), Riacquisto determinato da soddisfazione per soddisfazione condizionata dalla fedeltà, inerzia (non per fedeltà), insoddisfazione reclami in caso di insoddisfazione come principale causa del cambio di marca L’intensità della ricerca esterna delle informazioni è variabile in base: alla quantità e qualità (grado di adeguatezza e di contraddizione) già disponibile, all’importanza percepita dell’acquisto. L’influenza dell’atteggiamento sull’intenzione d’acquisto dipende anche dalla fedeltà del consumatore alla marca che abitualmente acquista. 23/24
  • 24. Appunti d’esame Marketing: il comportamento del consumatore Visto su: Profland Il file è stato scaricato/visualizzato in forma gratuita da Profland: http://profland.altervista.org sezione Profstudio http://profland.altervista.org/profstudio/profstudio.htm oppure da qualche mirror, come: www.profland.cjb.net www.profland.135.it o dalla pagina dedicata su slideshare.net: www.slideshare.net/profman 24/24