2. La struttura di un vulcano Il vulcano è alimentato da un serbatoio, detto camera magmatica, un condotto o camino vulcanico principale, terminante con un cratere centrale a cui possono aggiungersi camini secondari e crateri laterali. Comunemente i materiali eruttati tendono da accumularsi attorno al cratere, dando luogo ad edifici vulcanici di forma e dimensioni variabili a seconda della dinamica eruttiva e alla composizione del magma (quindi della lava che emettono)
3. Eruzioni esplosive MAGMA ACIDO Più denso: SiO 2 >52% Silicio, che durante la risalita e il raffreddamento, innesca la cristallizzazione dei minerali che ostacolano il flusso LAVA ACIDA Eruzioni effusive MAGMA BASICO Più fluido: SiO 2 <52% Il maggior contenuto di gas (H 2 O, CO 2 , CO, H 2 , H 2 S, HCl ) favorisce la fluidità del magma LAVA BASICA
4. MAGMA è formato da roccia fusa, che si che si trova all’interno della Terra. LAVA è il magma che ha raggiunto la superficie PRODOTTI PIROCLASTICI sono materiali già solidificati che si distinguono in base alla dimensione in: ceneri, lapilli e bombe vulcaniche (in ordine crescente)
5. Nelle eruzioni esplosive, il magma viene frammentato in particelle di varie dimensioni che vengono scagliate all'esterno con forza e si raffreddano formando diversi prodotti piroclastici, accompagnati da violente emissioni di gas (fumi ardenti). Eruzioni esplosive
6. Nelle eruzioni effusive, il magma viene emesso in superficie in modo tranquillo ed è costituito da sola lava incandescente, che forma colate che scendono lungo i fianchi del vulcano come “fiumi”. Eruzioni effusive
7. VULCANI a SCUDO o HAWAIANI Sono caratterizzati da eruzioni effusive tranquille; la lava basica scorre ad elevata temperatura per molti chilometri e l’edificio vulcanico e l’edificio vulcanico ha la tipica forma a scudo, con debole pendenza dei versanti.
9. STRATOVULCANI Si formano quando si alternano fasi di eruzioni effusive a periodi di eruzioni esplosive, quindi l’edificio vulcanico presenta stratificazioni successive di lave solidificate e di piroclasti.
11. Caratterizzati da eruzioni esplosive più o meno regolari. La lava si presenta viscosa e ristagna periodicamente nel cratere, solidificando a formare un tappo; al di sotto si accumulano i gas che creando pressione inducono poi un’esplosione violenta. VULCANI STROMBOLIANI
13. VULCANI PELEANI Sono caratterizzati da eruzioni esplosive catastrofiche. I loro magmi sono talmente viscosi che la lava non riesce a scorrere e forma cupole o guglie intorno al cratere; i gas si liberano con estrema violenza, trascinando con sé polveri, con le quali formano le nubi ardenti , che precipitano lungo il pendio del vulcano
15. ATTIVITA’ VULCANICA FASE PREMONITRICE FASE ESPLOSIVA FASE di DEIEZIONE FASE di EMANAZIONE FASE di QUIESCENZA
16. ATTIVITA’ VULCANICA FASE PREMONITRICE: fenomeni che preannunciano l’eruzione, quali terremoti, rumori sotterranei, emissioni di alcuni gas (zolfo e carbonio) ,variazioni di pendenza dei versanti, innalzamento della temperatura del suolo, riscaldamento o essiccamento delle acque di sorgente
17. ATTIVITA’ VULCANICA FASE ESPLOSIVA: Apertura o ampliamento del cratere dal quale fuoriesce una densa nube di gas mista a ceneri, lapilli e bombe Le altre fasi possono succedersi in modo diverso
18. ATTIVITA’ VULCANICA FASE di DEIEZIONE: Emissione di lava dal cratere principale e dagli eventuali crateri secondari, che inizia a scorrere lungo i fianchi del vulcano.
19. ATTIVITA’ VULCANICA FASE di EMANAZIONE: Emissioni di gas e vapori a temperature elevate che, condensandosi, assumono l’aspetto di fumo; di solito indica la diminuzione o la cessazione dell’attività vulcanica.
20. ATTIVITA’ VULCANICA FASE di QUIESCENZA: Terminate le fasi di esplosione ed effusione della lava, il vulcano entra in una fase di riposo, che può protrarsi per moltissimi anni. (1944, ultima eruzione del Vesuvio )
21. FORMAZIONE DI UNA CALDERA Ad esempio: LAGO DI BRACCIANO (nell’antico vulcano Sabatino) LAGHI DI ALBANO (nell’antico vulcano Albano)
22.
23. Piccole fessure nel suolo da cui fuoriescono emissioni di gas, prevalentemente vapor acqueo ad alta temperatura. Il nome del fenomeno è dovuto al vapore che si raffredda e condensatesi forma dei fumi. Fumarole
24.
25. Sono emissioni di vapori caldi (120°C) ricchi di composti dello zolfo dal colore giallo che formano cristalli, intorno al loro sbocco in superficie. Pozzuoli - Napoli
26. Sono un particolare tipo di fumarole; in questo caso il vapore acqueo, misto ad acido borico, fuoriesce dal suolo a forti pressioni ed elevate temperature (dai 120°C ai 200°C). Larderello -Toscana