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L’ETA’
di Lutero
      e
di carlo V

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Medioevo Rinascimento Riforma
   1450-1550: Rinascimento e Riforma Protestante

Rifiuto del passato
immediato
(Medioevo) e ripresa
del passato remoto
perfetto:

               Antica Roma     e      Chiesa delle origini

Nasce il concetto di Medioevo, polemico e dispregiativo,
come periodo lungo e degenerativo che segnala la volontà
di ripristinare la purezza delle origini.                2
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Approfondimento

          Medioevo
        Rinascimento
           Riforma

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      Medioevo Rinascimento Riforma
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Mentre Riforma è una categoria cronologica,
Rinascimento è, non un’epoca storica, ma una nozione che
indica un movimento culturale e artistico: esso inizia ca.
alla metà del ‘400 e si dipana sino alla fine del
Cinquecento; per altri indica solo la prima metà del
Cinquecento.
La storiografia contemporanea tende a sfumare la
distinzione tra Umanesimo (studi grammaticali, letterari,
riflessione sull’uomo) e Rinascimento (speculazione
filosofica più approfondita, confronto dinamico con la
classicità, interesse per la natura).


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          Umanesimo - Rinascimento
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Movimento letterario, filosofico e artistico che riscopre ed
imita, con passione ed entusiasmo, i testi classici (latini -
humanitas) considerati modelli insuperabili ed espressione
massima dell’essenza dell’uomo.
1) L’uomo (non più Dio) è ormai al centro dell’universo
artefice e protagonista della sua storia.
2) La civiltà rinasce dopo secoli di decadenza (età di
mezzo).
Poggio Bracciolini: i testi sono letti senza pregiudizi, senza
la lettura allegorica monastica, nel rispetto del loro
autentico significato. La lettura è ora storica, grazie alla
filologia (scienza della parola corretta, della versione
corretta).                                                    5
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          Umanesimo - Rinascimento
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Lorenzo Valla: maggior esponente dell’esigenza filologica
scopre la non autenticità della Donazione di Costantino
(1440).
3) Giovanni Pico della Mirandola: l’uomo è al centro della
storia e dell’universo con la sua dignità: Sulla dignità
dell’uomo (1486, orazione).
4) Vi sono mutamenti significativi anche nel campo del
pensiero scientifico, con la rivalutazione delle arti
meccaniche, tecniche e degli artigiani. Brunelleschi, Leon
Battista Alberti, Toscanelli, Leonardo da Vinci.
5) Le divinità del mondo classico ritornano nella poesia e
nell’arte ma non nel costume e nella religiosità.
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              Umanesimo - Rinascimento
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6) Si produce sul piano religioso l’esigenza di una profonda
riforma morale e dei costumi: ritorno della Chiesa alle
origini evengeliche…
7) Lo straordinario sviluppo delle arti figurative e la
scoperta della teoria della prospettiva.




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                                                  Mirandola



Poggio Bracciolini
                         Lorenzo Valla                         7
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                 Identità nazionali
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Nel Cinquecento ebbe un forte impulso la costruzione
dell’identità nazionale della cultura.
Italia: la questione della lingua e il superamento del
regionalismo.
Spagna: ansia di rinnovamento religioso.
Francia: si avviava a raccogliere l’eredità del mecenatismo
italiano.
Germania: trovava in Lutero il proprio orgoglio nazionale.




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             Autonomia della cultura
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Laicizzazione della cultura: autonomia rivendicata
respingendo ogni forma di determinazione esterna.
La cultura vuole essere indipendente dalla Rivelazione ed
ogni disciplina tende a ritagliarsi un proprio spazio
autonomo (statuto epistemologico, regole, oggetto).
E’ la crisi dell’ordine ideale che aveva trovato la sua
espressione più completa nella filosofia scolastica
medievale: al principio di autorità si sostituiva la ricchezza
dell’indagine concreta.




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           Aristocraticismo culturale
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L’intellettuale rivendicò sempre più spesso l’autonomia
del proprio ruolo, respingendo ogni forma di
condizionamento, anche se non era ancora possibile per
un intellettuale vivere senza l’appoggio di un mecenate.
La corte o la carriera ecclesiastica continuavano a
garantire la prospettiva migliore che l’intellettuale potesse
augurarsi. La seconda poi garantiva benefici consistenti,
senza particolari obblighi. Con l’emergere di forti stati
nazionali e corti molto potenti l’intellettuale perse i
connotati del suo impegno civile e cominciò a subordinarsi
alle direttive del potere. La situazione reale appariva molto
lontana dall’armonia ideale dei modelli antichi vagheggiati.
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                        La stampa
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In questo periodo abbiamo una ampia diffusione della
stampa, circoscritta all’ambito aristocratico e borghese.
Il libro, più maneggevole e pratico degli antichi codici,
consentì l’ampliamento del pubblico di non addetti ai
lavori.
Venezia ben presto si affermò come il centro editoriale
dell’Europa (200 tipografie).
Si pubblicavano opere facilmente collocabili sul mercato:
testi classici e testi sacri (Bibbia), calendari, almanacchi.



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Rinascimento
Tentativo di trasferire a tutti gli ambiti della vita umana
dell’imitazione del modello Roma.
N. Macchiavelli (1469-1527): imitazione di Roma in politica
per trarre consiglio nell’ampliamento e conservazione dei
domini di un sovrano. Roma aveva trionfato poiché aveva
avuto grande abilità politica e un forte esercito. È
scomparsa ogni prospettiva/lettura religiosa della storia: il
successo arride al principe più scaltro, astuto, brutale a
livello politico.
La politica ormai dettava le proprie regole a prescindere
dall’insegnamento della chiesa: ambito autonomo.

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Erasmo da Rotterdam (1466-1536)
Utilizzò la cultura umanistica per trasformare la vita cristiana.
Dispose accurate traduzioni del nuovo testamento e dei Padri
della chiesa come fonte della vera vita cristiana
(pericolosamente degenerante verso la superstizione con il
culto dei santi).
Denunciò l’ipocrisia e la incoerenza della Chiesa e del papato.
L’uomo può scegliere di seguire il bene (Cristo) o il male (in ciò
simile a Pico della Mirandola e alla dignità libera che questi
assegnava all’uomo).
 Macchiavelli dichiarava invece che tutti gli uomini
sono tristi (cattivi ed egoisti) con un forte
pessimismo antropologico che si impose
in molti intellettuali rinascimentali.                          13
Carlo V d’Asburgo (1519-1556)
Per resistere alle conquiste francesi gli stati italiani si rivolsero all’Impero
o alla Spagna. Quest’ultima nel 1503 si impadronì del Regno di Napoli.
I francesi conquistarono nel 1515 Milano con Francesco I. Intanto
compariva sulla scena della storia la figura di Carlo V d’Asburgo.




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Carlo V d’Asburgo
1506 – Signore delle Fiandre
1516 – Re di Spagna
1519 – Duca d’Austria e Imperatore di Germania (Aquisgrana, 23-10-
1520) come Carlo V grazie al caso che eliminò tutti gli eredi possibili e
alle politiche matrimoniali del nonno Massimiliano d’Asburgo.
Nessun sovrano mai, dal tempo di Carlo Magno, aveva esercitato il
proprio potere su territori tanto vasti.
Riuscì ad avere l’elezione imperiale corrompendo i principi elettori.
Mercurio Arborio di Gattinara salutò Carlo come un inviato da Dio per
rimettere ordine sulla terra grazie al suo vasto potere : forza superiore in
grado di fare da arbitro nelle contese umane ed aprire una nuova età
dell’oro al riparo dalla cupidigia umana (si rilessero nei circoli vicini
all’imperatore le opere di Dante).
Monarchia universale come istituzione provvidenziale.                     15
Carlo V
Per i suoi nemici un monarca tanto potente era un pericolo per la libertà
ed era da combattere con ogni mezzo possibile.

Si ripresentava per il papato il pericolo di essere accerchiato dal potere
imperiale come ai tempi di Federico II.
1520-1522, rivolta dei Comuneros e rivendicazioni di tipo “nazionale”
degli spagnoli che rispettavano la figura del re ma lo accusavano di non
aver a cuore gli interessi della Spagna.




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I territori dominati da Carlo V




                                  17
I nemici di Carlo V
Francesco I di Francia – che tentò in più riprese di contrastare
l’Imperatore impedendogli l’accerchiamento della Francia.
Milano rappresentava il corridoio naturale di collegamento tra i domini
europei di Carlo e quelli del sud Italia.
Battaglia di Pavia (1525) – Francesco I sconfitto e definitiva espulsione
degli eserciti francesi dalla penisola.
Per la prima volta su larga scala militare fu utilizzato, dagli spagnoli,
l’archibugio, che decimò la cavalleria francese. Lento da maneggiare e
da ricaricare non divenne arma decisiva fino alla fine del Seicento.
Il numero degli archibugieri (2/3) crebbe sempre più nell’esercito
rispetto ai Picchieri (1/3).



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19
La Lega di Cognac - 1526
Il Papa Clemente VII, temendo l’egemonia spagnola, tentò nel 1526 di
contrastare l’imperatore con la Lega di Cognac (Francesco I, Clemente
VII, Firenze, Venezia, Francesco II Sforza, Inghilterra) ma il tentativo fallì
poiché gli alleati erano in realtà estremamente divisi al loro interno.
L’esercito imperiale calò in Italia e, senza incontrare grandi resistenze,
le truppe giunsero a Roma e la saccheggiarono, di loro iniziativa per
mancanza della paga, nel 1527: il saccheggio durò 8 giorni e Roma
divenne un bivacco militare per 8 mesi. Clemente VII riparò in Castel
Sant’Angelo e vi rimase prigioniero. Scappò vestito da maggiordomo.
L’esercito imperiale era composto da 20.000 uomini di cui 12.000
lanzichenecchi luterani. Nessuno accorse in aiuto del papa, anzi gli stati
italiani cercarono di impadronirsi delle terre dello Stato pontificio. I
francesi cercarono, con l’aiuto dei genovesi e sino al loro tradimento a
favore di Carlo, di conquistare il regno di Napoli, ma fallirono l’impresa.
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La pace
Trattato di Barcellona – 29-6-1529
•Clemente VII non contrastava l’egemonia imperiale in Italia
•I Medici rientravano a Firenze, Francesco Sforza a Milano
•Venivano restituiti alla Chiesa i territori persi nel 1527
La pace di Cambrai – 2-8-1529
•La Francia rinunciava ad Asti e alle pretese su Napoli e Milano, nonché
alle rivendicazioni sulle Fiandre
•L’Imperatore rinunciava alla richiesta della Borgogna e liberava i figli di
Francesco I.
Nel 1529, giunto in Italia, Carlo V era arbitro assoluto della situazione
Italiana.
Nel 1530 venne incoronato re d’Italia e Imperatore del Sacro Romano
Impero.
                                                                        21
L’Impero Ottomano
Dall’inizio del ‘500 ampliò il suo dominio conquistando Siria
(1516) ed Egitto (1517) e divenendo padrone delle rotte
commerciali in Medioriente. L’Impero divenne anche una
potenza militare marittima nel Mediterraneo e conservò tale
autonomia fino alla battaglia di Lepanto del 1571. Con la
conquista dell’Egitto Selim I divenne anche Califfo, cioè
successore del Profeta, e dunque rinvigorì la sua spinta
politico – militare con motivazioni religiose verso i nemici
dell’Islam. L’impero attaccò l’Europa: 1521 Belgrado, 1526
Ungheria, 1529 assedio di Vienna – cuore dell’Europa e del
regno di Carlo V - .

                                                          22
Carlo V e la Germania
Per contrastare i nemici esterni all’Impero Carlo V aveva bisogno
dell’appoggio dei principi tedeschi. La Germania era però divisa
profondamente dalla lacerazione luterana. Nonostante i tentativi
di schiacciare l’eresia luterana, l’Imperatore dovette riconoscerla
come confessione religiosa con la pace di Augusta (1555): ai
signori tedeschi fu concesso di aderire o meno alla confessione
luterana, mantenendo i beni confiscati prima del 1552 (cosa non
possibile per gli ecclesiastici che avevano abbracciato la Riforma
dopo il 1552 – reservatum ecclesiasticum). gli abitanti dello stato
erano costretti a seguire la scelta religiosa del loro principe,
altrimenti potevano emigrare: cuius regio, eius religio. Era la
rinuncia all’unità religiosa della Germania: una profonda frattura
separava ormai i cattolici dai luterani.
                                                               23
“I fronti” di Carlo V
Tre erano i nemici che dovette fronteggiare (e che spesso si allearono
contro di lui):
1. Francia – 1525 battaglia di Pavia
2. Ottomani – 1529 assedio di Vienna
3. Principi Luterani (Lega di Smarcalda) – 1555 pace di Augusta
1556 – Abdicazione di Carlo V a favore:
•del figlio Filippo II in Spagna, Paesi Bassi, Italia, Nuovo Mondo
•del fratello Ferdinando nell’Impero
La pace di Cateau – Cambrésis con la Francia (Filippo II, figlio di Carlo V):
la Spagna otteneva il controllo del milanese, che insieme al controllo del
meridione, le assicurava l’egemonia in Italia


                                                                       24
“la guerra costa …”
Nel Cinquecento: vertiginoso aumento dei costi bellici poiché servivano
uomini, artiglieria; dunque serviva molto denaro!
Uomini: trovarli non fu un problema, lo era il pagarli attraverso il
costante aumento del prelievo fiscale e i prestiti dei grandi banchieri. I
mercenari avevano poi liberato il sovrano dal ricatto dei nobili e delle
loro milizie.
Artiglieria: essa liberò il re dai ricatti dei nobili e consentì, nelle
ribellioni, di abbattere i loro castelli. Ma l’artiglieria fusa in bronzo
costava cifre spropositate. In Inghilterra si trovò la maniera di fonderla in
ferro senza che scoppiasse, ma la sua qualità era inferiore al bronzo.
Le flotte navali: con esse ben presto l’Europa ottenne la supremazia
sull’Islam da cui badò prevalentemente a difendersi in medioriente; era
troppo occupata ad espandersi verso Occidente e verso il nuovo mondo.

                                                                       25
Martin Lutero (1483-1546)
1505: entra in convento per fuggire il mondo e i suoi
pericoli e raggiungere la pace dell’anima – la misericordia -
(aveva una forte convinzione, come molti del suo tempo, di essere
destinato alla dannazione ed una visione di Dio come giudice terribile
di fronte al quale nessuno può essere giusto …).
1510: si reca in viaggio a Roma e la corte pontificia non gli
fece una buona impressione (anche se già in Germania
aveva chiara esperienza della corruzione del clero).
1512: professore di Sacra scrittura a Wittemberg.
1515-1516: corso sulla Lettera ai Romani
(S. Paolo) in cui scoprì il “vero senso del vangelo”.

                                                                  26
Martin Lutero (1483-1546)




                      Il castello di Wartburg




Wittemberg

                                                27
                      La Bibbia tradotta
Martin Lutero (1483-1546)
Il peccato originale ha irrimediabilmente scritto nel cuore
dell’uomo la tendenza a compiere il male, cancellando la
capacità di compiere il bene e rispettare i comandi di Dio
(pessimismo antropologico).
Dunque l’uomo non può far nulla per meritare la salvezza
(opere), ma la può meritare solo attraverso la misericordia
di Dio (sacrificio di Cristo) in cui aver fede.
 È la dottrina della giustificazione (essere trattati da giusti,
cioè salvati) mediante la sola fede. Dio ci tratta da giusti,
da salvati, anche se siamo peccatori; a noi spetta
semplicemente aver fede nel dono (salvezza) che Dio ci ha
fatto.
                                                             28
Martin Lutero (1483-1546)
La giustificazione mediante la fede:
1- Esclude qualsiasi possibilità di cooperazione umana
2- Il Purgatorio diventava inutile poiché l’uomo veniva
salvato da Dio, anche se peccatore, e non doveva
purificarsi.            DUNQUE



Le indulgenze (opere buone compiute per abbreviare il
soggiorno in Purgatorio) divennero bersaglio della
polemica luterana poiché completamente inutili.
1517: divulgazione delle sue tesi attraverso un testo in 95
tesi: affermazioni che i teologi avrebbero dovuto discutere
in un pubblico dibattito.                                 29
Martin Lutero (1483-1546)
"Vediamo dunque che per un cristiano basta la fede
ed egli non ha bisogno di nessuna opera per essere
giustificato; e se non abbisogna più di opere buone,
egli è senza dubbio sciolto da tutti i comandamenti
e da tutte le leggi; e se ne è sciolto, egli è dunque
libero. Tale è la libertà cristiana, è la sola fede che
l'ha creata, il che non vuol dire che noi possiamo
restare oziosi o fare il male, bensì che non
abbisogniamo di buone opere per giustificarci e
raggiungere la beatitudine"
M. Lutero, Della libertà del cristiano, 1520
                                                    30
Gentile

             Martin Lutero (1483-1546)
                                                                    Longa
                                                                    Salassa


Lutero avrebbe inizialmente inviato le sue tesi rispettando l’ordine
gerarchico delle autorità competenti, seguendo un procedimento
ecclesialmente corretto; non avendo ricevuto risposta le avrebbe
poi rese pubbliche.
Voleva richiamare l’attenzione dei teologi, ma non immaginava di
raccogliere un così grande consenso in tutta la Germania. Tale
successo fu dovuto probabilmente al tono polemico e anti-romano,
alla carica irriverente e dissacratoria che interpretava l’ostilità anti-
clericale della nazione che era stanca di pagare forti e robusti dazi
al fisco del papa romano. Molti attendevano queste parole:
I principi tedeschi che non volevano perdere soldi delle tasse a
favore di Roma;
La piccola nobiltà che ambiva alle immense proprietà clericali;
I contadini che vedevano, affamati, un clero sempre più corrotto;
Gli intellettuali che vedevano nella Chiesa un’avversaria della
cultura umanistica.                                                  31
Martin Lutero (1483-1546)
Le indulgenze avevano acquisito un ruolo spropositato
nella dottrina e nella vita della Chiesa. Lutero contestava il
concetto dottrinale di indulgenza non il modo corrotto
della loro elargizione: pagamento di somme di denaro,
utilizzato poi dagli uomini di chiesa in modo non sempre
pio e santo.
Lutero contestava l’impostazione teologica
dell’indulgenza.
Ma contestandola entrò in conflitto con l’autorità (il
Papato) che fin dal giubileo del 1300 l’aveva gestita e
amministrata (già dal 1518).
In più la giustificazione mediante la fede era dottrina
Neotestamentaria e Lutero affermò esplicitamente di
scegliere il Vangelo contro il Papato.                     32
Martin Lutero (1483-1546)
1518-1521: il principio della sola Scrittura.
Solo la Bibbia è valida fonte per costruire la dottrina della
Chiesa, il resto deve essere rifiutato ed eliminato poiché
tradizione successiva.
La Riforma significava ripulire la chiesa e la sua dottrina da
tutte le incrostazioni umane accumulate nei secoli e non
presenti nel Vangelo (Chiesa delle origini):
indulgenze, purgatorio, supremazia del Papato, sacramento
dell’ordine (distinzione tra sacerdoti e laici) e il ruolo di
mediazione con Dio svolto dalla chiesa, i Santi e la Vergine
con i rispettivi culti.

                                                           33
Gentile

            Martin Lutero (1483-1546)
                                                                 Longa
                                                                 Salassa



Esempio di abuso nell’utilizzo delle indulgenze:
Alberto di Brandeburgo, arcivescovo di Magdeburgo e
amministratore apostolico di Halberstadt, voleva diventare
arcivescovo e principe di Magonza.
Servivano 14.000 (carica) + 10.000 (mantenere le altre cariche)
ducati.
Accese un mutuo presso i Fugger offrendo in garanzia i proventi
della vendita delle indulgenze dei successivi 8 anni (metà ai Fugger
e metà alla Santa sede).
La predicazione fu affidata al domenicano Tetzel che la estese, non
correttamente, anche ai morti (indipendentemente dal pentimento
e dalla confessione di chi la compiva – con offerta in denaro -). Si
acquistavano lettere penitenziali con cui si tornava dal proprio
confessore (e Lutero era tra i confessori …).                      34
Martin Lutero (1483-1546)
Giugno 1519: Carlo d’Asburgo viene eletto Imperatore
5 giugno 1520: condanna con bolla papale (Leone X) –
Exsurge Domine
10 dicembre 1520: Lutero brucia pubblicamente la bolla
3 gennaio 1521: Lutero è scomunicato
1521: dichiara la Chiesa diabolica, incarnazione
dell’Anticristo.
18 aprile 1521: Lutero convocato alla Dieta di Worms, di
fronte a Carlo V imperatore, per ripudiare pubblicamente
le sue tesi (maggio 1521: Editto di Worms: bandito
dall’impero come eretico notorio).
                                                       35
Gentile

          Martin Lutero (1483-1546)
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                                                        Salassa



Alcuni principi tedeschi si schierarono con Lutero per
distanziarsi dall’Imperatore e rafforzare la loro autonomia:
Federico I di Sassonia lo ospitò in uno dei suoi castelli
(Wartburg), mentre Lutero tradusse la Bibbia in tedesco
affinché ogni cristiano potesse leggere e interpretare le
sacre scritture.
Nel frattempo l’ala più radicale del movimento riformatore
prese il sopravvento con esiti tanto iconoclasti e
“rivoluzionari” da far preoccupare il principe elettore che
l’aveva ospitato. Lutero riconobbe progressivamente la
necessità di un’autorità sovralocale in grado di garantire
un’ordinata vita religiosa. Lutero affidò tale funzione di
tutela all’autorità laico-politica che acquisì ben presto il
controllo della chiesa locale.
                                                         36
Gentile

          Martin Lutero (1483-1546)
                                                         Longa
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La rivolta dei cavalieri: la piccola nobiltà vide nella
contestazione luterana la possibilità di impadronirsi dei
principati ecclesiastici poiché era in profondo declino
schiacciata dal superamento della sua funzione militare
grazie agli eserciti mercenari e dall’emergere degli stati
nazionali.
Ulrich von Hutten sosteneva la riscossa della nazione
tedesca contro la dominazione romana.
La rivolta, 1522-1523, fu schiacciata da una lega di principi
e vescovi, sancendo definitivamente la fine della pretese di
autonomia della piccola nobiltà.

                                                          37
Martin Lutero (1483-1546)
La rivolta dei contadini: 1524-1525 esplose la rivolta e
furono avanzate richieste in cui i contadini chiedevano di
essere trattati da uomini liberi e non da schiavi (abolizione
delle servitù e dei tributi e delle decime). Essi utilizzarono
la Scrittura per presentarsi come difensori dell’ordine
divino contro gli abusi dei nobili, e non solo contro quelli
della Chiesa! Le rivendicazioni del movimento contadino
furono raccolte nei 12 articoli del pellicciaio Sebastian
Lotzer.
Lutero, invocato dai contadini come loro riferimento,
intervenne invece con inaudita violenza contro il
movimento contadino invocando la spada dei principi
affinché lo stroncassero senza pietà.                        38
Martin Lutero (1483-1546)
Il 15 maggio 1525 l’esercito della lega dei principi massacrò
5000 contadini; iniziò una repressione che avrebbe fatto
circa 100.000 vittime.
Anche Thomas Muntzer (1489-1525), predicatore, venne
decapitato il 27 maggio 1525 dopo atroci torture. Egli
aveva teorizzato che ogni cristiano fosse responsabile della
realtà del mondo e che fosse immediatamente chiamato
ad imporvi la volontà di Dio.
Lutero lo aveva definito un diavolo in carne ed ossa poiché
contrastava la sua concezione politica che sosteneva
l’autorità del sovrano proveniente da Dio per mantenere
con la forza l’ordine e imporre la legge Divina agli uomini
peccatori.
                                                          39
Martin Lutero (1483-1546)
I contadini che si ribellano, scrive Lutero, devono essere
considerati "al bando di Dio e degli uomini" e chi li uccide
"agisce chiaramente in modo giusto. Contro chiunque sia
manifestamente sedizioso - prosegue il monaco - qualunque
uomo è insieme giudice e carnefice, così come, quando
divampa un incendio, migliore è colui che riesce a spegnerlo.
La sedizione infatti non è solo un orrendo delitto, ma, come
un gran fuoco, incendia e devasta un paese [...]. Per la qual
cosa chiunque lo possa deve colpire, strozzare, accoppare in
pubblico o in segreto, convinto che non esiste nulla di più
velenoso, nocivo e diabolico di un sedizioso, appunto come si
deve accoppare un cane arrabbiato, perché se non lo
ammazzi tu, esso ammazzerà te e tutta la contrada con te".
M. Lutero, Contro le bande brigantesche e micidiali masnade dei
contadini, 1523                                                   40
41
Gentile

      La Riforma: cause e conseguenze                        Ronga
                                                             Salassa

La Riforma ruppe definitivamente la res-publica christiana, cioè
l’unità religiosa e politica dell’Occidente. Ma i re non
intendevano rinunciare ad uno strumento (religione)
indispensabile del loro potere:
“Une foi, un roi, un loi”, “No bishops, no king”
Si dovevano risolvere alcuni gravi problemi:
regolare i rapporti tra diverse comunità religiose all’interno
dello stesso stato: si riconobbe in un Stato un’unica confessione
e si cominciarono a perseguitare le minoranze religiose.
Il Protestantesimo si affermò dove fu protetto dall’autorità laica
e generò vere e proprie chiese nazionali. La stato
cinquecentesco, amministrato secondo i dettami della teoria del
Macchiavelli, si rivestì di motivazioni religiose e gli scontri
dinastici assunsero spesso la forma di conflitti religiosi.     42
Gentile

      La Riforma: cause e conseguenze                       Ronga
                                                            Salassa



La Riforma generò una fase di intolleranza e di lotte
religiose, nelle quali avrebbero trovato espressione
esigenze spesso di natura tutt’altro che religiosa e tutto
ciò indipendentemente dall’autenticità della fede dei
protagonisti.

Essa si sviluppò in un contesto politico, sociale, istituzionale
ed economico che condizionò fortemente le modalità di
diffusione e affermazione.
Per capire la Riforma dobbiamo allora riassumere gli
elementi del contesto in cui essa nacque.

                                                             43
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Fattori religiosi
1. La sensibilità religiosa, vedi il clima angosciato della
   religiosità cinquecentesca
2. La corruzione del clero, favorì, anche se già presente
   da molto tempo, la contestazione dottrinale della
   Chiesa.
3. La decadenza della Chiesa, la sua unità era stata
   minata dai vari scismi e dall’emergere delle chiese locali
4. La crisi della Scolastica e la confusione dogmatica, si
   voleva ritornare alla purezza teologica delle origini
   contro il vuoto formalismo della teologia: veniva
   contestato il magistero della chiesa e la confusione
   dogmatica che si era generata.                         44
Gentile

      La Riforma: cause e conseguenze                        Ronga
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Fattori politici, economici e sociali
1. La rivolta contro il fiscalismo romano, gli eccessivi costi
    della corte pontificia generavano un diffuso anticlericalismo
2. L’affermazione dello stato, i principi usarono la riforma per
    resistere al centralismo dell’Imperatore Carlo V e affermare
    la loro autonomia politica
3. I conflitti sociali, il concetto di uguaglianza cristiana si
    trasferì nella società e nelle istituzioni terrene generando
    forti aspettative tra la gente.

Dopo la Dieta di Spira (1529) i luterani furono chiamati
   protestanti poiché protestarono contro l’Imperatore e la
   maggioranza cattolica.
                                                              45
Nord Europa e Inghilterra
Luterani divennero anche il re di Svezia e il re di Danimarca; crearono
una Chiesa di Stato.
In Inghilterra Enrico VIII (1509-1547) causò il cambiamento di
confessione. Non riuscendo ad avere figli maschi dalla moglie Caterina
d’Aragona (zia di Carlo V) e preoccupato per la linea di successione
dinastica dell’unica figlia femmina, chiese al papa l’annullamento del
matrimonio (si era anche innamorato della dama di corte Anna Bolena).
Al rifiuto del pontefice introdusse una nuova legislazione:
1533 Act of Appeals: il pontefice non poteva più interferire nei processi
ecclesiastici inglesi
1534 Atto di Supremazia: Enrico VIII unico capo in terra della chiesa
Anglicana poiché ha ricevuto tale potere direttamente da Dio. Ripudiò
dunque la moglie e sposò Anna Bolena (poi nel 1536 accusata di
adulterio, ripudiata e decapitata).
                                                                    46
47
La divisione religiosa in europa




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L'età di lutero e di carlo v

  • 1. L’ETA’ di Lutero e di carlo V 1
  • 2. Medioevo Rinascimento Riforma 1450-1550: Rinascimento e Riforma Protestante Rifiuto del passato immediato (Medioevo) e ripresa del passato remoto perfetto: Antica Roma e Chiesa delle origini Nasce il concetto di Medioevo, polemico e dispregiativo, come periodo lungo e degenerativo che segnala la volontà di ripristinare la purezza delle origini. 2
  • 3. Gentile Lunga Longa durata Salassa Approfondimento Medioevo Rinascimento Riforma 3
  • 4. Gentile Lunga Medioevo Rinascimento Riforma Longa durata Salassa Mentre Riforma è una categoria cronologica, Rinascimento è, non un’epoca storica, ma una nozione che indica un movimento culturale e artistico: esso inizia ca. alla metà del ‘400 e si dipana sino alla fine del Cinquecento; per altri indica solo la prima metà del Cinquecento. La storiografia contemporanea tende a sfumare la distinzione tra Umanesimo (studi grammaticali, letterari, riflessione sull’uomo) e Rinascimento (speculazione filosofica più approfondita, confronto dinamico con la classicità, interesse per la natura). 4
  • 5. Gentile Lunga Umanesimo - Rinascimento Longa durata Salassa Movimento letterario, filosofico e artistico che riscopre ed imita, con passione ed entusiasmo, i testi classici (latini - humanitas) considerati modelli insuperabili ed espressione massima dell’essenza dell’uomo. 1) L’uomo (non più Dio) è ormai al centro dell’universo artefice e protagonista della sua storia. 2) La civiltà rinasce dopo secoli di decadenza (età di mezzo). Poggio Bracciolini: i testi sono letti senza pregiudizi, senza la lettura allegorica monastica, nel rispetto del loro autentico significato. La lettura è ora storica, grazie alla filologia (scienza della parola corretta, della versione corretta). 5
  • 6. Gentile Lunga Umanesimo - Rinascimento Longa durata Salassa Lorenzo Valla: maggior esponente dell’esigenza filologica scopre la non autenticità della Donazione di Costantino (1440). 3) Giovanni Pico della Mirandola: l’uomo è al centro della storia e dell’universo con la sua dignità: Sulla dignità dell’uomo (1486, orazione). 4) Vi sono mutamenti significativi anche nel campo del pensiero scientifico, con la rivalutazione delle arti meccaniche, tecniche e degli artigiani. Brunelleschi, Leon Battista Alberti, Toscanelli, Leonardo da Vinci. 5) Le divinità del mondo classico ritornano nella poesia e nell’arte ma non nel costume e nella religiosità. 6
  • 7. Gentile Lunga Umanesimo - Rinascimento Longa durata Salassa 6) Si produce sul piano religioso l’esigenza di una profonda riforma morale e dei costumi: ritorno della Chiesa alle origini evengeliche… 7) Lo straordinario sviluppo delle arti figurative e la scoperta della teoria della prospettiva. Pico della Mirandola Poggio Bracciolini Lorenzo Valla 7
  • 8. Gentile Lunga Identità nazionali Longa durata Salassa Nel Cinquecento ebbe un forte impulso la costruzione dell’identità nazionale della cultura. Italia: la questione della lingua e il superamento del regionalismo. Spagna: ansia di rinnovamento religioso. Francia: si avviava a raccogliere l’eredità del mecenatismo italiano. Germania: trovava in Lutero il proprio orgoglio nazionale. 8
  • 9. Gentile Lunga Autonomia della cultura Longa durata Salassa Laicizzazione della cultura: autonomia rivendicata respingendo ogni forma di determinazione esterna. La cultura vuole essere indipendente dalla Rivelazione ed ogni disciplina tende a ritagliarsi un proprio spazio autonomo (statuto epistemologico, regole, oggetto). E’ la crisi dell’ordine ideale che aveva trovato la sua espressione più completa nella filosofia scolastica medievale: al principio di autorità si sostituiva la ricchezza dell’indagine concreta. 9
  • 10. Gentile Lunga Aristocraticismo culturale Longa durata Salassa L’intellettuale rivendicò sempre più spesso l’autonomia del proprio ruolo, respingendo ogni forma di condizionamento, anche se non era ancora possibile per un intellettuale vivere senza l’appoggio di un mecenate. La corte o la carriera ecclesiastica continuavano a garantire la prospettiva migliore che l’intellettuale potesse augurarsi. La seconda poi garantiva benefici consistenti, senza particolari obblighi. Con l’emergere di forti stati nazionali e corti molto potenti l’intellettuale perse i connotati del suo impegno civile e cominciò a subordinarsi alle direttive del potere. La situazione reale appariva molto lontana dall’armonia ideale dei modelli antichi vagheggiati. 10
  • 11. Gentile La stampa Longa Salassa In questo periodo abbiamo una ampia diffusione della stampa, circoscritta all’ambito aristocratico e borghese. Il libro, più maneggevole e pratico degli antichi codici, consentì l’ampliamento del pubblico di non addetti ai lavori. Venezia ben presto si affermò come il centro editoriale dell’Europa (200 tipografie). Si pubblicavano opere facilmente collocabili sul mercato: testi classici e testi sacri (Bibbia), calendari, almanacchi. 11
  • 12. Rinascimento Tentativo di trasferire a tutti gli ambiti della vita umana dell’imitazione del modello Roma. N. Macchiavelli (1469-1527): imitazione di Roma in politica per trarre consiglio nell’ampliamento e conservazione dei domini di un sovrano. Roma aveva trionfato poiché aveva avuto grande abilità politica e un forte esercito. È scomparsa ogni prospettiva/lettura religiosa della storia: il successo arride al principe più scaltro, astuto, brutale a livello politico. La politica ormai dettava le proprie regole a prescindere dall’insegnamento della chiesa: ambito autonomo. 12
  • 13. Erasmo da Rotterdam (1466-1536) Utilizzò la cultura umanistica per trasformare la vita cristiana. Dispose accurate traduzioni del nuovo testamento e dei Padri della chiesa come fonte della vera vita cristiana (pericolosamente degenerante verso la superstizione con il culto dei santi). Denunciò l’ipocrisia e la incoerenza della Chiesa e del papato. L’uomo può scegliere di seguire il bene (Cristo) o il male (in ciò simile a Pico della Mirandola e alla dignità libera che questi assegnava all’uomo). Macchiavelli dichiarava invece che tutti gli uomini sono tristi (cattivi ed egoisti) con un forte pessimismo antropologico che si impose in molti intellettuali rinascimentali. 13
  • 14. Carlo V d’Asburgo (1519-1556) Per resistere alle conquiste francesi gli stati italiani si rivolsero all’Impero o alla Spagna. Quest’ultima nel 1503 si impadronì del Regno di Napoli. I francesi conquistarono nel 1515 Milano con Francesco I. Intanto compariva sulla scena della storia la figura di Carlo V d’Asburgo. 14
  • 15. Carlo V d’Asburgo 1506 – Signore delle Fiandre 1516 – Re di Spagna 1519 – Duca d’Austria e Imperatore di Germania (Aquisgrana, 23-10- 1520) come Carlo V grazie al caso che eliminò tutti gli eredi possibili e alle politiche matrimoniali del nonno Massimiliano d’Asburgo. Nessun sovrano mai, dal tempo di Carlo Magno, aveva esercitato il proprio potere su territori tanto vasti. Riuscì ad avere l’elezione imperiale corrompendo i principi elettori. Mercurio Arborio di Gattinara salutò Carlo come un inviato da Dio per rimettere ordine sulla terra grazie al suo vasto potere : forza superiore in grado di fare da arbitro nelle contese umane ed aprire una nuova età dell’oro al riparo dalla cupidigia umana (si rilessero nei circoli vicini all’imperatore le opere di Dante). Monarchia universale come istituzione provvidenziale. 15
  • 16. Carlo V Per i suoi nemici un monarca tanto potente era un pericolo per la libertà ed era da combattere con ogni mezzo possibile. Si ripresentava per il papato il pericolo di essere accerchiato dal potere imperiale come ai tempi di Federico II. 1520-1522, rivolta dei Comuneros e rivendicazioni di tipo “nazionale” degli spagnoli che rispettavano la figura del re ma lo accusavano di non aver a cuore gli interessi della Spagna. 16
  • 17. I territori dominati da Carlo V 17
  • 18. I nemici di Carlo V Francesco I di Francia – che tentò in più riprese di contrastare l’Imperatore impedendogli l’accerchiamento della Francia. Milano rappresentava il corridoio naturale di collegamento tra i domini europei di Carlo e quelli del sud Italia. Battaglia di Pavia (1525) – Francesco I sconfitto e definitiva espulsione degli eserciti francesi dalla penisola. Per la prima volta su larga scala militare fu utilizzato, dagli spagnoli, l’archibugio, che decimò la cavalleria francese. Lento da maneggiare e da ricaricare non divenne arma decisiva fino alla fine del Seicento. Il numero degli archibugieri (2/3) crebbe sempre più nell’esercito rispetto ai Picchieri (1/3). 18
  • 19. 19
  • 20. La Lega di Cognac - 1526 Il Papa Clemente VII, temendo l’egemonia spagnola, tentò nel 1526 di contrastare l’imperatore con la Lega di Cognac (Francesco I, Clemente VII, Firenze, Venezia, Francesco II Sforza, Inghilterra) ma il tentativo fallì poiché gli alleati erano in realtà estremamente divisi al loro interno. L’esercito imperiale calò in Italia e, senza incontrare grandi resistenze, le truppe giunsero a Roma e la saccheggiarono, di loro iniziativa per mancanza della paga, nel 1527: il saccheggio durò 8 giorni e Roma divenne un bivacco militare per 8 mesi. Clemente VII riparò in Castel Sant’Angelo e vi rimase prigioniero. Scappò vestito da maggiordomo. L’esercito imperiale era composto da 20.000 uomini di cui 12.000 lanzichenecchi luterani. Nessuno accorse in aiuto del papa, anzi gli stati italiani cercarono di impadronirsi delle terre dello Stato pontificio. I francesi cercarono, con l’aiuto dei genovesi e sino al loro tradimento a favore di Carlo, di conquistare il regno di Napoli, ma fallirono l’impresa. 20
  • 21. La pace Trattato di Barcellona – 29-6-1529 •Clemente VII non contrastava l’egemonia imperiale in Italia •I Medici rientravano a Firenze, Francesco Sforza a Milano •Venivano restituiti alla Chiesa i territori persi nel 1527 La pace di Cambrai – 2-8-1529 •La Francia rinunciava ad Asti e alle pretese su Napoli e Milano, nonché alle rivendicazioni sulle Fiandre •L’Imperatore rinunciava alla richiesta della Borgogna e liberava i figli di Francesco I. Nel 1529, giunto in Italia, Carlo V era arbitro assoluto della situazione Italiana. Nel 1530 venne incoronato re d’Italia e Imperatore del Sacro Romano Impero. 21
  • 22. L’Impero Ottomano Dall’inizio del ‘500 ampliò il suo dominio conquistando Siria (1516) ed Egitto (1517) e divenendo padrone delle rotte commerciali in Medioriente. L’Impero divenne anche una potenza militare marittima nel Mediterraneo e conservò tale autonomia fino alla battaglia di Lepanto del 1571. Con la conquista dell’Egitto Selim I divenne anche Califfo, cioè successore del Profeta, e dunque rinvigorì la sua spinta politico – militare con motivazioni religiose verso i nemici dell’Islam. L’impero attaccò l’Europa: 1521 Belgrado, 1526 Ungheria, 1529 assedio di Vienna – cuore dell’Europa e del regno di Carlo V - . 22
  • 23. Carlo V e la Germania Per contrastare i nemici esterni all’Impero Carlo V aveva bisogno dell’appoggio dei principi tedeschi. La Germania era però divisa profondamente dalla lacerazione luterana. Nonostante i tentativi di schiacciare l’eresia luterana, l’Imperatore dovette riconoscerla come confessione religiosa con la pace di Augusta (1555): ai signori tedeschi fu concesso di aderire o meno alla confessione luterana, mantenendo i beni confiscati prima del 1552 (cosa non possibile per gli ecclesiastici che avevano abbracciato la Riforma dopo il 1552 – reservatum ecclesiasticum). gli abitanti dello stato erano costretti a seguire la scelta religiosa del loro principe, altrimenti potevano emigrare: cuius regio, eius religio. Era la rinuncia all’unità religiosa della Germania: una profonda frattura separava ormai i cattolici dai luterani. 23
  • 24. “I fronti” di Carlo V Tre erano i nemici che dovette fronteggiare (e che spesso si allearono contro di lui): 1. Francia – 1525 battaglia di Pavia 2. Ottomani – 1529 assedio di Vienna 3. Principi Luterani (Lega di Smarcalda) – 1555 pace di Augusta 1556 – Abdicazione di Carlo V a favore: •del figlio Filippo II in Spagna, Paesi Bassi, Italia, Nuovo Mondo •del fratello Ferdinando nell’Impero La pace di Cateau – Cambrésis con la Francia (Filippo II, figlio di Carlo V): la Spagna otteneva il controllo del milanese, che insieme al controllo del meridione, le assicurava l’egemonia in Italia 24
  • 25. “la guerra costa …” Nel Cinquecento: vertiginoso aumento dei costi bellici poiché servivano uomini, artiglieria; dunque serviva molto denaro! Uomini: trovarli non fu un problema, lo era il pagarli attraverso il costante aumento del prelievo fiscale e i prestiti dei grandi banchieri. I mercenari avevano poi liberato il sovrano dal ricatto dei nobili e delle loro milizie. Artiglieria: essa liberò il re dai ricatti dei nobili e consentì, nelle ribellioni, di abbattere i loro castelli. Ma l’artiglieria fusa in bronzo costava cifre spropositate. In Inghilterra si trovò la maniera di fonderla in ferro senza che scoppiasse, ma la sua qualità era inferiore al bronzo. Le flotte navali: con esse ben presto l’Europa ottenne la supremazia sull’Islam da cui badò prevalentemente a difendersi in medioriente; era troppo occupata ad espandersi verso Occidente e verso il nuovo mondo. 25
  • 26. Martin Lutero (1483-1546) 1505: entra in convento per fuggire il mondo e i suoi pericoli e raggiungere la pace dell’anima – la misericordia - (aveva una forte convinzione, come molti del suo tempo, di essere destinato alla dannazione ed una visione di Dio come giudice terribile di fronte al quale nessuno può essere giusto …). 1510: si reca in viaggio a Roma e la corte pontificia non gli fece una buona impressione (anche se già in Germania aveva chiara esperienza della corruzione del clero). 1512: professore di Sacra scrittura a Wittemberg. 1515-1516: corso sulla Lettera ai Romani (S. Paolo) in cui scoprì il “vero senso del vangelo”. 26
  • 27. Martin Lutero (1483-1546) Il castello di Wartburg Wittemberg 27 La Bibbia tradotta
  • 28. Martin Lutero (1483-1546) Il peccato originale ha irrimediabilmente scritto nel cuore dell’uomo la tendenza a compiere il male, cancellando la capacità di compiere il bene e rispettare i comandi di Dio (pessimismo antropologico). Dunque l’uomo non può far nulla per meritare la salvezza (opere), ma la può meritare solo attraverso la misericordia di Dio (sacrificio di Cristo) in cui aver fede. È la dottrina della giustificazione (essere trattati da giusti, cioè salvati) mediante la sola fede. Dio ci tratta da giusti, da salvati, anche se siamo peccatori; a noi spetta semplicemente aver fede nel dono (salvezza) che Dio ci ha fatto. 28
  • 29. Martin Lutero (1483-1546) La giustificazione mediante la fede: 1- Esclude qualsiasi possibilità di cooperazione umana 2- Il Purgatorio diventava inutile poiché l’uomo veniva salvato da Dio, anche se peccatore, e non doveva purificarsi. DUNQUE Le indulgenze (opere buone compiute per abbreviare il soggiorno in Purgatorio) divennero bersaglio della polemica luterana poiché completamente inutili. 1517: divulgazione delle sue tesi attraverso un testo in 95 tesi: affermazioni che i teologi avrebbero dovuto discutere in un pubblico dibattito. 29
  • 30. Martin Lutero (1483-1546) "Vediamo dunque che per un cristiano basta la fede ed egli non ha bisogno di nessuna opera per essere giustificato; e se non abbisogna più di opere buone, egli è senza dubbio sciolto da tutti i comandamenti e da tutte le leggi; e se ne è sciolto, egli è dunque libero. Tale è la libertà cristiana, è la sola fede che l'ha creata, il che non vuol dire che noi possiamo restare oziosi o fare il male, bensì che non abbisogniamo di buone opere per giustificarci e raggiungere la beatitudine" M. Lutero, Della libertà del cristiano, 1520 30
  • 31. Gentile Martin Lutero (1483-1546) Longa Salassa Lutero avrebbe inizialmente inviato le sue tesi rispettando l’ordine gerarchico delle autorità competenti, seguendo un procedimento ecclesialmente corretto; non avendo ricevuto risposta le avrebbe poi rese pubbliche. Voleva richiamare l’attenzione dei teologi, ma non immaginava di raccogliere un così grande consenso in tutta la Germania. Tale successo fu dovuto probabilmente al tono polemico e anti-romano, alla carica irriverente e dissacratoria che interpretava l’ostilità anti- clericale della nazione che era stanca di pagare forti e robusti dazi al fisco del papa romano. Molti attendevano queste parole: I principi tedeschi che non volevano perdere soldi delle tasse a favore di Roma; La piccola nobiltà che ambiva alle immense proprietà clericali; I contadini che vedevano, affamati, un clero sempre più corrotto; Gli intellettuali che vedevano nella Chiesa un’avversaria della cultura umanistica. 31
  • 32. Martin Lutero (1483-1546) Le indulgenze avevano acquisito un ruolo spropositato nella dottrina e nella vita della Chiesa. Lutero contestava il concetto dottrinale di indulgenza non il modo corrotto della loro elargizione: pagamento di somme di denaro, utilizzato poi dagli uomini di chiesa in modo non sempre pio e santo. Lutero contestava l’impostazione teologica dell’indulgenza. Ma contestandola entrò in conflitto con l’autorità (il Papato) che fin dal giubileo del 1300 l’aveva gestita e amministrata (già dal 1518). In più la giustificazione mediante la fede era dottrina Neotestamentaria e Lutero affermò esplicitamente di scegliere il Vangelo contro il Papato. 32
  • 33. Martin Lutero (1483-1546) 1518-1521: il principio della sola Scrittura. Solo la Bibbia è valida fonte per costruire la dottrina della Chiesa, il resto deve essere rifiutato ed eliminato poiché tradizione successiva. La Riforma significava ripulire la chiesa e la sua dottrina da tutte le incrostazioni umane accumulate nei secoli e non presenti nel Vangelo (Chiesa delle origini): indulgenze, purgatorio, supremazia del Papato, sacramento dell’ordine (distinzione tra sacerdoti e laici) e il ruolo di mediazione con Dio svolto dalla chiesa, i Santi e la Vergine con i rispettivi culti. 33
  • 34. Gentile Martin Lutero (1483-1546) Longa Salassa Esempio di abuso nell’utilizzo delle indulgenze: Alberto di Brandeburgo, arcivescovo di Magdeburgo e amministratore apostolico di Halberstadt, voleva diventare arcivescovo e principe di Magonza. Servivano 14.000 (carica) + 10.000 (mantenere le altre cariche) ducati. Accese un mutuo presso i Fugger offrendo in garanzia i proventi della vendita delle indulgenze dei successivi 8 anni (metà ai Fugger e metà alla Santa sede). La predicazione fu affidata al domenicano Tetzel che la estese, non correttamente, anche ai morti (indipendentemente dal pentimento e dalla confessione di chi la compiva – con offerta in denaro -). Si acquistavano lettere penitenziali con cui si tornava dal proprio confessore (e Lutero era tra i confessori …). 34
  • 35. Martin Lutero (1483-1546) Giugno 1519: Carlo d’Asburgo viene eletto Imperatore 5 giugno 1520: condanna con bolla papale (Leone X) – Exsurge Domine 10 dicembre 1520: Lutero brucia pubblicamente la bolla 3 gennaio 1521: Lutero è scomunicato 1521: dichiara la Chiesa diabolica, incarnazione dell’Anticristo. 18 aprile 1521: Lutero convocato alla Dieta di Worms, di fronte a Carlo V imperatore, per ripudiare pubblicamente le sue tesi (maggio 1521: Editto di Worms: bandito dall’impero come eretico notorio). 35
  • 36. Gentile Martin Lutero (1483-1546) Longa Salassa Alcuni principi tedeschi si schierarono con Lutero per distanziarsi dall’Imperatore e rafforzare la loro autonomia: Federico I di Sassonia lo ospitò in uno dei suoi castelli (Wartburg), mentre Lutero tradusse la Bibbia in tedesco affinché ogni cristiano potesse leggere e interpretare le sacre scritture. Nel frattempo l’ala più radicale del movimento riformatore prese il sopravvento con esiti tanto iconoclasti e “rivoluzionari” da far preoccupare il principe elettore che l’aveva ospitato. Lutero riconobbe progressivamente la necessità di un’autorità sovralocale in grado di garantire un’ordinata vita religiosa. Lutero affidò tale funzione di tutela all’autorità laico-politica che acquisì ben presto il controllo della chiesa locale. 36
  • 37. Gentile Martin Lutero (1483-1546) Longa Salassa La rivolta dei cavalieri: la piccola nobiltà vide nella contestazione luterana la possibilità di impadronirsi dei principati ecclesiastici poiché era in profondo declino schiacciata dal superamento della sua funzione militare grazie agli eserciti mercenari e dall’emergere degli stati nazionali. Ulrich von Hutten sosteneva la riscossa della nazione tedesca contro la dominazione romana. La rivolta, 1522-1523, fu schiacciata da una lega di principi e vescovi, sancendo definitivamente la fine della pretese di autonomia della piccola nobiltà. 37
  • 38. Martin Lutero (1483-1546) La rivolta dei contadini: 1524-1525 esplose la rivolta e furono avanzate richieste in cui i contadini chiedevano di essere trattati da uomini liberi e non da schiavi (abolizione delle servitù e dei tributi e delle decime). Essi utilizzarono la Scrittura per presentarsi come difensori dell’ordine divino contro gli abusi dei nobili, e non solo contro quelli della Chiesa! Le rivendicazioni del movimento contadino furono raccolte nei 12 articoli del pellicciaio Sebastian Lotzer. Lutero, invocato dai contadini come loro riferimento, intervenne invece con inaudita violenza contro il movimento contadino invocando la spada dei principi affinché lo stroncassero senza pietà. 38
  • 39. Martin Lutero (1483-1546) Il 15 maggio 1525 l’esercito della lega dei principi massacrò 5000 contadini; iniziò una repressione che avrebbe fatto circa 100.000 vittime. Anche Thomas Muntzer (1489-1525), predicatore, venne decapitato il 27 maggio 1525 dopo atroci torture. Egli aveva teorizzato che ogni cristiano fosse responsabile della realtà del mondo e che fosse immediatamente chiamato ad imporvi la volontà di Dio. Lutero lo aveva definito un diavolo in carne ed ossa poiché contrastava la sua concezione politica che sosteneva l’autorità del sovrano proveniente da Dio per mantenere con la forza l’ordine e imporre la legge Divina agli uomini peccatori. 39
  • 40. Martin Lutero (1483-1546) I contadini che si ribellano, scrive Lutero, devono essere considerati "al bando di Dio e degli uomini" e chi li uccide "agisce chiaramente in modo giusto. Contro chiunque sia manifestamente sedizioso - prosegue il monaco - qualunque uomo è insieme giudice e carnefice, così come, quando divampa un incendio, migliore è colui che riesce a spegnerlo. La sedizione infatti non è solo un orrendo delitto, ma, come un gran fuoco, incendia e devasta un paese [...]. Per la qual cosa chiunque lo possa deve colpire, strozzare, accoppare in pubblico o in segreto, convinto che non esiste nulla di più velenoso, nocivo e diabolico di un sedizioso, appunto come si deve accoppare un cane arrabbiato, perché se non lo ammazzi tu, esso ammazzerà te e tutta la contrada con te". M. Lutero, Contro le bande brigantesche e micidiali masnade dei contadini, 1523 40
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  • 42. Gentile La Riforma: cause e conseguenze Ronga Salassa La Riforma ruppe definitivamente la res-publica christiana, cioè l’unità religiosa e politica dell’Occidente. Ma i re non intendevano rinunciare ad uno strumento (religione) indispensabile del loro potere: “Une foi, un roi, un loi”, “No bishops, no king” Si dovevano risolvere alcuni gravi problemi: regolare i rapporti tra diverse comunità religiose all’interno dello stesso stato: si riconobbe in un Stato un’unica confessione e si cominciarono a perseguitare le minoranze religiose. Il Protestantesimo si affermò dove fu protetto dall’autorità laica e generò vere e proprie chiese nazionali. La stato cinquecentesco, amministrato secondo i dettami della teoria del Macchiavelli, si rivestì di motivazioni religiose e gli scontri dinastici assunsero spesso la forma di conflitti religiosi. 42
  • 43. Gentile La Riforma: cause e conseguenze Ronga Salassa La Riforma generò una fase di intolleranza e di lotte religiose, nelle quali avrebbero trovato espressione esigenze spesso di natura tutt’altro che religiosa e tutto ciò indipendentemente dall’autenticità della fede dei protagonisti. Essa si sviluppò in un contesto politico, sociale, istituzionale ed economico che condizionò fortemente le modalità di diffusione e affermazione. Per capire la Riforma dobbiamo allora riassumere gli elementi del contesto in cui essa nacque. 43
  • 44. Gentile La Riforma: cause e conseguenze Ronga Salassa Fattori religiosi 1. La sensibilità religiosa, vedi il clima angosciato della religiosità cinquecentesca 2. La corruzione del clero, favorì, anche se già presente da molto tempo, la contestazione dottrinale della Chiesa. 3. La decadenza della Chiesa, la sua unità era stata minata dai vari scismi e dall’emergere delle chiese locali 4. La crisi della Scolastica e la confusione dogmatica, si voleva ritornare alla purezza teologica delle origini contro il vuoto formalismo della teologia: veniva contestato il magistero della chiesa e la confusione dogmatica che si era generata. 44
  • 45. Gentile La Riforma: cause e conseguenze Ronga Salassa Fattori politici, economici e sociali 1. La rivolta contro il fiscalismo romano, gli eccessivi costi della corte pontificia generavano un diffuso anticlericalismo 2. L’affermazione dello stato, i principi usarono la riforma per resistere al centralismo dell’Imperatore Carlo V e affermare la loro autonomia politica 3. I conflitti sociali, il concetto di uguaglianza cristiana si trasferì nella società e nelle istituzioni terrene generando forti aspettative tra la gente. Dopo la Dieta di Spira (1529) i luterani furono chiamati protestanti poiché protestarono contro l’Imperatore e la maggioranza cattolica. 45
  • 46. Nord Europa e Inghilterra Luterani divennero anche il re di Svezia e il re di Danimarca; crearono una Chiesa di Stato. In Inghilterra Enrico VIII (1509-1547) causò il cambiamento di confessione. Non riuscendo ad avere figli maschi dalla moglie Caterina d’Aragona (zia di Carlo V) e preoccupato per la linea di successione dinastica dell’unica figlia femmina, chiese al papa l’annullamento del matrimonio (si era anche innamorato della dama di corte Anna Bolena). Al rifiuto del pontefice introdusse una nuova legislazione: 1533 Act of Appeals: il pontefice non poteva più interferire nei processi ecclesiastici inglesi 1534 Atto di Supremazia: Enrico VIII unico capo in terra della chiesa Anglicana poiché ha ricevuto tale potere direttamente da Dio. Ripudiò dunque la moglie e sposò Anna Bolena (poi nel 1536 accusata di adulterio, ripudiata e decapitata). 46
  • 47. 47
  • 48. La divisione religiosa in europa 48