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Volontariato, Associazionismo,
  Pubblica Amministrazione
Il valore aggiunto delle organizzazioni no-profit nella
          pianificazione strategica comunale



              Complesso monumentale di San Sisto
              Montalto di Castro, 26 novembre 2011        1
La pianificazione strategica partecipata
                  - Visione -
• Il Piano Strategico è un atto volontario di
  pianificazione e condivisione di una visione
  futura del territorio, mediante politiche e
  interventi pubblici e privati.
• Tutti i soggetti della vita sociale, culturale,
  economica, scientifica e politica della città,
  cooperano per definire un progetto concreto di
  sviluppo del territorio.

                                                2
La pianificazione strategica partecipata
             - Riferimenti normativi -
• Art 118 Costituzione: “.. Stato, Regioni, Città metropolitane,
  Province e Comuni favoriscono l'autonoma iniziativa dei
  cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di
  interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà. ..”

• Art 13 comma 6 D.lgs 150/2009: “..La Commissione per la
  valutazione, la trasparenza e l'integrità delle amministrazioni
  pubbliche promuove iniziative di confronto con i cittadini, le
  imprese e le relative associazioni rappresentative; le
  organizzazioni sindacali e le associazioni professionali; le
  associazioni rappresentative delle amministrazioni pubbliche;
  gli organismi di valutazione di cui all'articolo 14 e quelli di
  controllo interni ed esterni alle amministrazioni pubbliche;..”


                                                                       3
La pianificazione strategica partecipata
               - Come opera -
• Coinvolge i cittadini e le rappresentanze
  organizzate nella concertazione degli obiettivi
  di sviluppo
• Inverte un paradigma decisionale che vede il
  cittadino subente e non agente
• Trasforma il modello burocratico centralista in
  una governance allargata
• Valorizza il capitale sociale

                                                    4
5
La pianificazione strategica partecipata
                   - Le fasi -
• Analisi e ascolto del territorio
• Definizione degli obiettivi a breve, medio e
  lungo termine
• Approvazione tra gli attori e sottoscrizione del
  patto di impegno reciproco
• Attuazione compartecipata
• Monitoraggio e trasparenza


                                                     6
La pianificazione strategica partecipata
     - Quali strumenti a disposizione -

•   Questionari tematici e generali
•   Gruppi di consultazione specifici
•   Tavoli tecnici tra rappresentanze organizzate
•   Forum di discussione




                                                    7
La pianificazione strategica partecipata
            - Le aree di competenza -
•   Ambiente
•   Agricoltura
•   Industria
•   Artigianato
•   Istruzione
•   Turismo e valorizzazione del territorio
•   Cultura e valorizzazione del patrimonio storico e artistico
•   Terzo settore, qualità della vita e associazionismo
•   Urbanistica
•   La sanità
•   …

                                                                  8
La pianificazione strategica partecipata
             - Le componenti attive -
•   Associazioni di categoria delle attività produttive
•   Associazioni sindacali
•   Associazioni culturali
•   Associazioni sportive
•   Il no-profit per la solidarietà e i servizi alla persona
•   Le organizzazioni civili di ogni confessione religiosa
•   L’istruzione pubblica e privata
•   La finanza
•   …


                                                               9
La pianificazione strategica partecipata
- Il ruolo dell’Amministrazione comunale -
 • E’soggetto coordinatore e promotore
 • Partecipa al tavolo come componente
   paritario
 • Fornisce il supporto tecnico-amministrativo
   nell’attuazione del piano
 • Rappresenta il piano nell’attuazione di azioni
   inter locali


                                                    10
La pianificazione strategica partecipata
          - Obiettivi economici -
• Reagire ad una situazione di profondo
  immobilismo
• Massimizzare le opportunità attraverso il
  contributo della comunità
• Monitorare lo stato d’avanzamento del piano




                                                11
La pianificazione strategica partecipata
               - Obiettivi sociali -
• Valorizzare il capitale sociale facendo
  emergere le eccellenze locali
• Rafforzare (o creare) il senso di identità e
  l’appartenenza
• Responsabilizzare la cittadinanza verso
  un’azione condivisa



                                                 12
La pianificazione strategica partecipata
- Esempi virtuosi: l’associazione intercomunale del
                  copparese (FE) -

• Comuni di Copparo, Berra, Jolanda di Savoia,
  Tresigallo, Formignana,Ro (piccoli comuni
  della provincia di Ferrara, storicamente
  agricoli)




                                                    13
La pianificazione strategica partecipata
 - Esempi virtuosi: l’associazione intercomunale del
                   copparese (FE) -

• Contesto e motivazioni:
  – un quadro di finanza locale sempre più
    penalizzante
  – attenzione delle amministrazioni locali dall’aspetto
    meramente gestionale piuttosto che progettuale.




                                                       14
La pianificazione strategica partecipata
  - Esempi virtuosi: l’associazione intercomunale del
                    copparese (FE) -
• Obiettivi:
   – rilevare la presenza di una rete di soggetti pubblici e privati
   – svolgere in prima persona l’analisi dei punti di forza e di
     debolezza dei comuni interessati
   – tradurre tale analisi in un documento scritto
   – Far emergere l’identità territoriale del luogo
   – Valorizzare il capitale intangibile (competenze, creatività,
     mentalità), il capitale strutturale (innovazione tecnologica,
     ricerca, organizzazione aziendale) e il capitale relazionale
     (reputazione, affidabilità, immagine, marketing)
   – Aumentare il livello dei servizi erogati


                                                                  15
La pianificazione strategica partecipata
 - Esempi virtuosi: l’associazione intercomunale del
                   copparese (FE) -

• Componenti creati:
  – Forum dello Sviluppo
  – Consiglio dei giovani
  – Comitato Tecnico Scientifico: esponenti tecnici dei
    Comuni e presieduto dal direttore generale del
    Comune di Copparo
  – 8 Gruppi di lavoro


                                                      16
La pianificazione strategica partecipata
  - Esempi virtuosi: l’associazione intercomunale del
                    copparese (FE) -

• Risultati
   – Redazione collegiale di un “Documento quadro”;
   – Redazione di una analisi diagnostica del territorio
   – Redazione collegiale di un piano di attuazione




                                                         17
La pianificazione strategica partecipata
 - Esempi virtuosi: l’associazione intercomunale del
                   copparese (FE) -
• Organismi derivanti dalla pianificazione:
  – “La fabbrica creativa”: costruire un legame tra
    fabbrica e territorio attraverso la creatività
    artistica;
  – l’Ospedale del territorio: polo ospedaliero
    intercomunale;
  – Consorzio “Ambiente ed Energia”: soluzioni locali
    per problemi globali di sostenibilità energetica;
  – Società mista per l’attivazione e il monitoraggio
    del piano strategico

                                                      18
La pianificazione strategica partecipata
- Esempi virtuosi: "Borghi attivi", un progetto sulla
      ricostruzione partecipata e dal basso -
• Cittadini, tecnici, progettisti, imprese ed
  amministrazioni comunali
• Tione degli Abruzzi, Fontecchio,
  Pescomaggiore (frazione dell'Aquila), Fano
  Adriano e Civitella Casanova
• Attraverso assemblee, interviste e incontri, i
  cittadini vengono chiamati ad esprimersi sulla
  ricostruzione per elaborare una sorta di auto-
  descrizione della propria identità locale.
                                                      19
La pianificazione strategica partecipata
- Esempi virtuosi: bilancio partecipativo Rogoredo -
 PREVENTIVO
 • Nel corso di riunioni pubbliche la popolazione di ciascuna
   circoscrizione è invitata a precisare ed a stabilire delle
   priorità in vari campi (ambiente, educazione, salute,
   edilizia, viabilità, verde pubblico, servizi sociali...)
 • La municipalità ha il computo di fornire le informazioni
   tecniche, legali, finanziarie e fare delle proposte, senza
   influenzare le decisioni dei partecipanti alle riunioni.
 • Alla fine ogni gruppo presenta le sue priorità all'Ufficio di
   pianificazione, che stila un progetto di bilancio

 CONSUNTIVO
 • Rendicontazione sociale: l'amministrazione rende conto
   delle scelte, delle attività, dei risultati e dell'impiego delle
   risorse in un dato periodo
                                                                      20
Crediamo nella formazione!
   "La PA su misura: modelli e strumenti per
    l'ascolto dei cittadini e dei loro bisogni"
          Venerdì 2 dicembre 2011 ore 9.30 – 13.00
         Roma - Palazzo Altieri, Centro Congressi ABI

Il convegno promosso da FORUM PA si propone di analizzare le
  diverse modalità di ascolto delle Amministrazioni in ottica di
       integrazione e restituzione del servizio al cittadino.




                                                               21
Il caso specifico:
La redazione partecipata dei Piani di zona
 • Disegna il sistema integrato degli interventi
   nell’ambito dei servizi sociali
 • Definisce i livelli essenziali qualitativi e
   quantitativi
 • Identifica i soggetti accreditati che concorrono
   all’attuazione
 • Valorizza gli apparati e i singoli che vi
   partecipano

                                                  22
Il caso specifico:
La redazione partecipata dei Piani di zona
 • Contiene:
   – Obiettivi strategici
   – Priorità di intervento
   – Modalità organizzative dei servizi
   – Risorse impiegate e requisiti di qualità
   – Modalità di collaborazione tra soggetti e utenti
   – Attori della solidarietà sociale



                                                        23
Il caso specifico:
La redazione partecipata dei Piani di zona
 • Cosa permette:
   – Analizzare i bisogni della popolazione
   – Riconoscere e mobilitare risorse professionali e
     volontarie, pubbliche e private
   – Definire obiettivi triennali
   – Garantire approcci integrati, efficaci ed economici
   – Prevedere strumenti di verifica sull’attuazione
   – Predisporre progetti concertati

                                                       24
Il caso specifico:
La redazione partecipata dei Piani di zona
 • Su quali aree di competenza:
   – Anziani
   – Disabili
   – Età evolutiva e giovani
   – Supporto alle famiglie
   – Disagio sociale
   – Cooperazione solidale



                                        25
Il caso specifico:
La redazione partecipata dei Piani di zona
 • La legge 328/2000, articolo 1, comma 4:
    – Gli enti locali, le regioni e lo Stato, nell'ambito delle rispettive
      competenze, riconoscono e agevolano il ruolo degli organismi non
      lucrativi di utilità sociale, degli organismi della cooperazione, delle
      associazioni e degli enti di promozione sociale, delle fondazioni e degli
      enti di patronato, delle organizzazioni di volontariato, degli enti
      riconosciuti delle confessioni religiose con le quali lo Stato ha stipulato
      patti, accordi o intese operanti nel settore nella
      programmazione, nella organizzazione e nella gestione del sistema
      integrato di interventi e servizi sociali.
 • La legge 328/2000, articolo 19, comma 2, punto a:
    – favorisce la formazione di sistemi locali di intervento fondati su servizi
      e prestazioni complementari e flessibili, stimolando in particolare le
      risorse locali di solidarietà e di auto-aiuto, nonché a responsabilizzare
      i cittadini nella programmazione e nella verifica dei servizi;



                                                                                26
La consulta degli attori del terzo settore
• Cosa è:
  – Un tavolo di consultazione e compartecipazione
    nell’ambito dei servizi sociali e del mondo del
    volontariato
  – Uno strumento a disposizione delle
    Amministrazioni locali per meglio orientare
    l’offerta dei servizi




                                                      27
La consulta degli attori del terzo settore
• Da chi è composta:
  – Organizzazioni di volontariato che operano sul
    territorio comunale, nell’ambito della solidarietà
    sociale
  – Organizzazioni no profit che operano sul territorio
    comunale, nell’ambito del sociale, sanitario, sport,
    ambiente, assistenza ad anziani e disabili.. (cooperative
    sociali, associazioni di promozione sociale, Organizzazioni non governative,
    ONLUS, ecc.).




                                                                                   28
La consulta degli attori del terzo settore
• Rappresenta tutte le Organizzazioni aderenti
  nei confronti degli Enti Pubblici e Privati
• Agevola la conoscenza reciproca tra le stesse
  numerose Organizzazioni di volontariato,
  mediante la promozione di momenti
  d’incontro e di confronto e lo scambio di
  collaborazione ed esperienza
• Coordina interventi integrati

                                                  29
La consulta degli attori del terzo settore
• Promuove iniziative atte a favorire la crescita
  di una cultura solidale, stimolando forme di
  partecipazione e di cittadinanza attiva da
  parte della popolazione
• Propone programmi e appronta strumenti per
  la crescita ed il rafforzamento delle realtà di
  volontariato esistenti


                                                30
La consulta degli attori del terzo settore
• Propone iniziative di formazione e di
  qualificazione reciproca per gli aderenti ad
  organizzazioni di volontariato o per privati
  cittadini interessati a diventarlo
• Formula proposte e richieste sulla
  programmazione degli interventi alle
  Autonomie Locali, favorendo la partecipazione
  dei cittadini alle iniziative che riguardano la
  comunità locale

                                                31
La proposta di
Cittadini Uniti e Obiettivo Comune


   Petizione popolare per
l’istituzione della Consulta
comunale del Terzo Settore

                                     32

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  • 1. Volontariato, Associazionismo, Pubblica Amministrazione Il valore aggiunto delle organizzazioni no-profit nella pianificazione strategica comunale Complesso monumentale di San Sisto Montalto di Castro, 26 novembre 2011 1
  • 2. La pianificazione strategica partecipata - Visione - • Il Piano Strategico è un atto volontario di pianificazione e condivisione di una visione futura del territorio, mediante politiche e interventi pubblici e privati. • Tutti i soggetti della vita sociale, culturale, economica, scientifica e politica della città, cooperano per definire un progetto concreto di sviluppo del territorio. 2
  • 3. La pianificazione strategica partecipata - Riferimenti normativi - • Art 118 Costituzione: “.. Stato, Regioni, Città metropolitane, Province e Comuni favoriscono l'autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà. ..” • Art 13 comma 6 D.lgs 150/2009: “..La Commissione per la valutazione, la trasparenza e l'integrità delle amministrazioni pubbliche promuove iniziative di confronto con i cittadini, le imprese e le relative associazioni rappresentative; le organizzazioni sindacali e le associazioni professionali; le associazioni rappresentative delle amministrazioni pubbliche; gli organismi di valutazione di cui all'articolo 14 e quelli di controllo interni ed esterni alle amministrazioni pubbliche;..” 3
  • 4. La pianificazione strategica partecipata - Come opera - • Coinvolge i cittadini e le rappresentanze organizzate nella concertazione degli obiettivi di sviluppo • Inverte un paradigma decisionale che vede il cittadino subente e non agente • Trasforma il modello burocratico centralista in una governance allargata • Valorizza il capitale sociale 4
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  • 6. La pianificazione strategica partecipata - Le fasi - • Analisi e ascolto del territorio • Definizione degli obiettivi a breve, medio e lungo termine • Approvazione tra gli attori e sottoscrizione del patto di impegno reciproco • Attuazione compartecipata • Monitoraggio e trasparenza 6
  • 7. La pianificazione strategica partecipata - Quali strumenti a disposizione - • Questionari tematici e generali • Gruppi di consultazione specifici • Tavoli tecnici tra rappresentanze organizzate • Forum di discussione 7
  • 8. La pianificazione strategica partecipata - Le aree di competenza - • Ambiente • Agricoltura • Industria • Artigianato • Istruzione • Turismo e valorizzazione del territorio • Cultura e valorizzazione del patrimonio storico e artistico • Terzo settore, qualità della vita e associazionismo • Urbanistica • La sanità • … 8
  • 9. La pianificazione strategica partecipata - Le componenti attive - • Associazioni di categoria delle attività produttive • Associazioni sindacali • Associazioni culturali • Associazioni sportive • Il no-profit per la solidarietà e i servizi alla persona • Le organizzazioni civili di ogni confessione religiosa • L’istruzione pubblica e privata • La finanza • … 9
  • 10. La pianificazione strategica partecipata - Il ruolo dell’Amministrazione comunale - • E’soggetto coordinatore e promotore • Partecipa al tavolo come componente paritario • Fornisce il supporto tecnico-amministrativo nell’attuazione del piano • Rappresenta il piano nell’attuazione di azioni inter locali 10
  • 11. La pianificazione strategica partecipata - Obiettivi economici - • Reagire ad una situazione di profondo immobilismo • Massimizzare le opportunità attraverso il contributo della comunità • Monitorare lo stato d’avanzamento del piano 11
  • 12. La pianificazione strategica partecipata - Obiettivi sociali - • Valorizzare il capitale sociale facendo emergere le eccellenze locali • Rafforzare (o creare) il senso di identità e l’appartenenza • Responsabilizzare la cittadinanza verso un’azione condivisa 12
  • 13. La pianificazione strategica partecipata - Esempi virtuosi: l’associazione intercomunale del copparese (FE) - • Comuni di Copparo, Berra, Jolanda di Savoia, Tresigallo, Formignana,Ro (piccoli comuni della provincia di Ferrara, storicamente agricoli) 13
  • 14. La pianificazione strategica partecipata - Esempi virtuosi: l’associazione intercomunale del copparese (FE) - • Contesto e motivazioni: – un quadro di finanza locale sempre più penalizzante – attenzione delle amministrazioni locali dall’aspetto meramente gestionale piuttosto che progettuale. 14
  • 15. La pianificazione strategica partecipata - Esempi virtuosi: l’associazione intercomunale del copparese (FE) - • Obiettivi: – rilevare la presenza di una rete di soggetti pubblici e privati – svolgere in prima persona l’analisi dei punti di forza e di debolezza dei comuni interessati – tradurre tale analisi in un documento scritto – Far emergere l’identità territoriale del luogo – Valorizzare il capitale intangibile (competenze, creatività, mentalità), il capitale strutturale (innovazione tecnologica, ricerca, organizzazione aziendale) e il capitale relazionale (reputazione, affidabilità, immagine, marketing) – Aumentare il livello dei servizi erogati 15
  • 16. La pianificazione strategica partecipata - Esempi virtuosi: l’associazione intercomunale del copparese (FE) - • Componenti creati: – Forum dello Sviluppo – Consiglio dei giovani – Comitato Tecnico Scientifico: esponenti tecnici dei Comuni e presieduto dal direttore generale del Comune di Copparo – 8 Gruppi di lavoro 16
  • 17. La pianificazione strategica partecipata - Esempi virtuosi: l’associazione intercomunale del copparese (FE) - • Risultati – Redazione collegiale di un “Documento quadro”; – Redazione di una analisi diagnostica del territorio – Redazione collegiale di un piano di attuazione 17
  • 18. La pianificazione strategica partecipata - Esempi virtuosi: l’associazione intercomunale del copparese (FE) - • Organismi derivanti dalla pianificazione: – “La fabbrica creativa”: costruire un legame tra fabbrica e territorio attraverso la creatività artistica; – l’Ospedale del territorio: polo ospedaliero intercomunale; – Consorzio “Ambiente ed Energia”: soluzioni locali per problemi globali di sostenibilità energetica; – Società mista per l’attivazione e il monitoraggio del piano strategico 18
  • 19. La pianificazione strategica partecipata - Esempi virtuosi: "Borghi attivi", un progetto sulla ricostruzione partecipata e dal basso - • Cittadini, tecnici, progettisti, imprese ed amministrazioni comunali • Tione degli Abruzzi, Fontecchio, Pescomaggiore (frazione dell'Aquila), Fano Adriano e Civitella Casanova • Attraverso assemblee, interviste e incontri, i cittadini vengono chiamati ad esprimersi sulla ricostruzione per elaborare una sorta di auto- descrizione della propria identità locale. 19
  • 20. La pianificazione strategica partecipata - Esempi virtuosi: bilancio partecipativo Rogoredo - PREVENTIVO • Nel corso di riunioni pubbliche la popolazione di ciascuna circoscrizione è invitata a precisare ed a stabilire delle priorità in vari campi (ambiente, educazione, salute, edilizia, viabilità, verde pubblico, servizi sociali...) • La municipalità ha il computo di fornire le informazioni tecniche, legali, finanziarie e fare delle proposte, senza influenzare le decisioni dei partecipanti alle riunioni. • Alla fine ogni gruppo presenta le sue priorità all'Ufficio di pianificazione, che stila un progetto di bilancio CONSUNTIVO • Rendicontazione sociale: l'amministrazione rende conto delle scelte, delle attività, dei risultati e dell'impiego delle risorse in un dato periodo 20
  • 21. Crediamo nella formazione! "La PA su misura: modelli e strumenti per l'ascolto dei cittadini e dei loro bisogni" Venerdì 2 dicembre 2011 ore 9.30 – 13.00 Roma - Palazzo Altieri, Centro Congressi ABI Il convegno promosso da FORUM PA si propone di analizzare le diverse modalità di ascolto delle Amministrazioni in ottica di integrazione e restituzione del servizio al cittadino. 21
  • 22. Il caso specifico: La redazione partecipata dei Piani di zona • Disegna il sistema integrato degli interventi nell’ambito dei servizi sociali • Definisce i livelli essenziali qualitativi e quantitativi • Identifica i soggetti accreditati che concorrono all’attuazione • Valorizza gli apparati e i singoli che vi partecipano 22
  • 23. Il caso specifico: La redazione partecipata dei Piani di zona • Contiene: – Obiettivi strategici – Priorità di intervento – Modalità organizzative dei servizi – Risorse impiegate e requisiti di qualità – Modalità di collaborazione tra soggetti e utenti – Attori della solidarietà sociale 23
  • 24. Il caso specifico: La redazione partecipata dei Piani di zona • Cosa permette: – Analizzare i bisogni della popolazione – Riconoscere e mobilitare risorse professionali e volontarie, pubbliche e private – Definire obiettivi triennali – Garantire approcci integrati, efficaci ed economici – Prevedere strumenti di verifica sull’attuazione – Predisporre progetti concertati 24
  • 25. Il caso specifico: La redazione partecipata dei Piani di zona • Su quali aree di competenza: – Anziani – Disabili – Età evolutiva e giovani – Supporto alle famiglie – Disagio sociale – Cooperazione solidale 25
  • 26. Il caso specifico: La redazione partecipata dei Piani di zona • La legge 328/2000, articolo 1, comma 4: – Gli enti locali, le regioni e lo Stato, nell'ambito delle rispettive competenze, riconoscono e agevolano il ruolo degli organismi non lucrativi di utilità sociale, degli organismi della cooperazione, delle associazioni e degli enti di promozione sociale, delle fondazioni e degli enti di patronato, delle organizzazioni di volontariato, degli enti riconosciuti delle confessioni religiose con le quali lo Stato ha stipulato patti, accordi o intese operanti nel settore nella programmazione, nella organizzazione e nella gestione del sistema integrato di interventi e servizi sociali. • La legge 328/2000, articolo 19, comma 2, punto a: – favorisce la formazione di sistemi locali di intervento fondati su servizi e prestazioni complementari e flessibili, stimolando in particolare le risorse locali di solidarietà e di auto-aiuto, nonché a responsabilizzare i cittadini nella programmazione e nella verifica dei servizi; 26
  • 27. La consulta degli attori del terzo settore • Cosa è: – Un tavolo di consultazione e compartecipazione nell’ambito dei servizi sociali e del mondo del volontariato – Uno strumento a disposizione delle Amministrazioni locali per meglio orientare l’offerta dei servizi 27
  • 28. La consulta degli attori del terzo settore • Da chi è composta: – Organizzazioni di volontariato che operano sul territorio comunale, nell’ambito della solidarietà sociale – Organizzazioni no profit che operano sul territorio comunale, nell’ambito del sociale, sanitario, sport, ambiente, assistenza ad anziani e disabili.. (cooperative sociali, associazioni di promozione sociale, Organizzazioni non governative, ONLUS, ecc.). 28
  • 29. La consulta degli attori del terzo settore • Rappresenta tutte le Organizzazioni aderenti nei confronti degli Enti Pubblici e Privati • Agevola la conoscenza reciproca tra le stesse numerose Organizzazioni di volontariato, mediante la promozione di momenti d’incontro e di confronto e lo scambio di collaborazione ed esperienza • Coordina interventi integrati 29
  • 30. La consulta degli attori del terzo settore • Promuove iniziative atte a favorire la crescita di una cultura solidale, stimolando forme di partecipazione e di cittadinanza attiva da parte della popolazione • Propone programmi e appronta strumenti per la crescita ed il rafforzamento delle realtà di volontariato esistenti 30
  • 31. La consulta degli attori del terzo settore • Propone iniziative di formazione e di qualificazione reciproca per gli aderenti ad organizzazioni di volontariato o per privati cittadini interessati a diventarlo • Formula proposte e richieste sulla programmazione degli interventi alle Autonomie Locali, favorendo la partecipazione dei cittadini alle iniziative che riguardano la comunità locale 31
  • 32. La proposta di Cittadini Uniti e Obiettivo Comune Petizione popolare per l’istituzione della Consulta comunale del Terzo Settore 32