Corso per RSPP ideato nel 2016 con elementi di novità dal punto di vista didattico. Parliamo dei Sistemi di Gestione e della loro corretta implementazione (UNI INAIL e OHSAS18001) al fine di soddisfare i requisisti del Dlgs 81/08 e del Dlgs 231/01
Corso rspp mod c1 Organizzazione e Sistemi di Gestione
1. CORSO DI FORMAZIONE PER
RSPP
MODULO C1
ORGANIZZAZIONE E SISTEMI DI
GESTIONE
8 ore
Accordo Stato Regioni del 26/01/2006
2. Percorso formativo ASPP/RSPP
• Facciamo il punto :
Modulo A
Base
Ateco 4
28 ore
Modulo B
Natura dei rischi
Ateco 4
48 ore
Modulo C
Organizzazione
e Sistemi di
Gestione
24 ore
Moduli per ASPP ed RSPP Modulo per soli RSPP
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3. I contenuti del modulo C 24 ore
Quali sono gli scopi del : MODULO RISERVATO AI RSPP?
o C1 Organizzazione e sistemi di gestione
o C2 Il sistema delle relazioni e della comunicazione rischi di natura
psicosociale
o C3 Rischi di natura ergonomica
o C4 Ruolo dell’informazione e della formazione
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4. Approfondiamo il modulo C
L’apprendimento attraverso il modulo C deve permette a
noi RSPP di:
o Pianificare la prevenzione e protezione dei lavoratori
o Permettere un’agevole e fattibile attuazione delle misure di
prevenzione e protezione dei lavoratori
o Misurare l’effettiva efficacia delle misure di prevenzione e protezione
dei lavoratori in termini di riduzione dei livelli di rischio
o Riprogettare la pianificazione per migliorare l’attuazione delle misure
di prevenzione e protezione dei lavoratori al fine di aumentarne
l’efficacia in termini di riduzione dei livelli di rischio
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5. La valutazione del rischio come:
• Processo di pianificazione della prevenzione
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Decreto legislativo 09 Aprile 2008 n° 81
Articolo 33 - Compiti del servizio di prevenzione e protezione
1. Il servizio di prevenzione e protezione dai rischi professionali provvede:
a) all’individuazione dei fattori di rischio, alla valutazione dei rischi e all’individuazione delle misure per
la sicurezza e la salubrità degli ambienti di lavoro, nel rispetto della normativa vigente sulla base della
specifica conoscenza dell’organizzazione aziendale; b) ad elaborare, per quanto di competenza, le
misure preventive e protettive di cui all’articolo 28, comma 2, e i sistemi di controllo di tali misure;
c) ad elaborare le procedure di sicurezza per le varie attività aziendali; d) a proporre i programmi di
informazione e formazione dei lavoratori; e) a partecipare alle consultazioni in materia di tutela della
salute e sicurezza sul lavoro, nonché alla riunione periodica di cui all’articolo 35; f) a fornire ai
lavoratori le informazioni di cui all’articolo 36.
2. I componenti del servizio di prevenzione e protezione sono tenuti al segreto in ordine ai processi
lavorativi di cui vengono a conoscenza nell’esercizio delle funzioni di cui al presente decreto legislativo.
3. Il servizio di prevenzione e protezione è utilizzato dal datore di lavoro.
6. Esempio di “processo di pianificazione”
Per pianificare le azioni della prevenzione devo chiedermi:
• COSA ? (cosa devo pianificare una VDR, una manutenzione, un controllo interno, una verifica
esterna….)
• CHI ? (l’ufficio responsabile di questa azione, la persona, la ditta…)
• COME ? (che attività deve essere svolta nel dettaglio)
• CON CHE FREQUENZA ? (mensile, annuale, triennale, quadriennale ecc.)
• QUANDO ? (inserire un calendario con la scadenza)
Per verificare la sua attuazione ed il suo aggiornamento devo
chiedermi ?
• CHI ? (effettua la verifica)
• QUALE ? (documento attesta l’avvenuta verifica)
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7. Conoscenza del sistema di organizzazione aziendale
come base per l’individuazione e l’analisi dei rischi
Decreto legislativo 09 Aprile 2008 n° 81
Articolo 2 - Definizioni
a) «lavoratore»: persona che, indipendentemente dalla tipologia
contrattuale, svolge un’attività lavorativa nell’ambito dell‘organizzazione di
un datore di lavoro pubblico o privato, con o senza retribuzione ……
b) «datore di lavoro»: il soggetto titolare del rapporto di lavoro con il
lavoratore o, comunque, il soggetto che, secondo il tipo e l’assetto
dell’organizzazione nel cui ambito il lavoratore presta la propria attività, ha
la responsabilità dell’organizzazione stessa o dell’unità produttiva in
quanto esercita i poteri decisionali e di spesa. …..
q) «valutazione dei rischi»: valutazione globale e documentata di tutti i
rischi per la salute e sicurezza dei lavoratori presenti nell’ambito
dell’organizzazione in cui essi prestano la propria attività, finalizzata …..
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8. Ma qual è la nostra organizzazione ?
Proviamo ad analizzare qualche caso ponendoci qualche domanda:
• Organizzazione “definita” o organizzazione “di fatto” !
• Organizzazione volubile e subordinata alle volontà dell’imprenditore. Organigramma piatto
• Organizzazione plurifunzione = tutti fanno tutto.
• Organizzazione, “in appalto”.
• Mansionario inesistente o mai aggiornato.
• Procedure di lavoro inesistenti, abbiamo sempre lavorato così !
• Elenco addetti/autorizzati alle macchine utensili non definiti
• Vietato l’accesso alle cabine elettriche ai non addetti ! Ma chi sono gli addetti ?
• Vietato salire sul muletto senza autorizzazione, quali sono gli autorizzati, e perché le chiavi sono
sempre nel quadro, anche dopo la fine del turno di lavoro ?
• In caso di emergenza seguire le indicazioni degli addetti e del coordinatore, ma chi sono ?
• Non effettuare manutenzioni con macchina in funzione. Ma chi vigila che questo non avvenga, e nel
caso avvenga quali sono le sanzioni disciplinari ?
• I lavori elettrici possono essere effettuati solo in assenza di tensione. Quali sono gli elettricisti
avvertiti (PAV) e quali sono le procedure per accertarsi che non ci sia tensione ?
• Ponteggio in manutenzione ! Quindi chi può salire ? E chi vigila sul rispetto di questo divieto ?
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9. Proviamo a costruire un mansionario della
sicurezza
• Un mansionario, “della sicurezza”, dovrebbe essere in grado di
contenere tutte le informazioni utili ad una corretta valutazione
dei rischi, quindi oltre le generalità:
• Reparto di appartenenza – per poter gestire le responsabilità
dei Preposti
• Scadenza visite mediche – per poter verificare la
sorveglianza sanitaria
• Mansione – per poter effettuare la giusta VDR, e stilare il
protocollo sanitario
• Formazione – per poter verificare la quantità di formazione
minima erogata, e le scadenze degli aggiornamenti
• Incarichi per l’emergenza – per poter verificare la formazione
• Autorizzazioni speciali – es. ingresso cabine elettriche,
utilizzo di mezzi di sollevamento, autorizzazioni a lavori
elettrici, ecc.
•
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10. Esempio di mansionario (all 4)
• Questo documento in word, vi permetterà di esercitarvi
simulando il vostro mansionario aziendale.
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11. Elaborazione di metodi per il controllo della efficacia ed
efficienza nel tempo dei provvedimenti di sicurezza presi
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• Efficacia: Con il termine efficacia si indica il grado di raggiungimento
di un obiettivo prefissato. La misura dell’efficacia pone in relazione
gli obiettivi prefissati con l’accuratezza e completezza dei risultati
raggiunti. Ad esempio nella prevenzione questi possono essere la
diminuzione del numero di infortuni, dei giorni di infortunio, dei quasi
incidenti (near miss), diminuzione delle sanzioni e richiami per
mancato rispetto delle procedure di SSL, ecc.
• Efficienza:L’efficienza invece consiste nel valutare lo sforzo
impiegato per portare a termine un compito, misura cioè il rapporto
tra il livello di efficacia e l’utilizzo delle risorse: nella prevenzione
questo può essere misurato in termini di miglioramento dei processi
operativi per l’inserimento di metodologie di pianificazione, in termini
di diminuzione fermi macchina per l’inserimento di manutenzione
programmata, in termini diminuzione dei percorsi dei materiali per
miglioramento della logistica, aumento delle prestazioni lavorative per
miglioramento dell’ergonomia, diminuzione delle procedure di SSL
per miglioramento della cultura sulla SSL, diminuzione del ore
impiegate dagli addetti SPP per inserimento di un sistema di
gestione, ecc.
12. Come facciamo in pratica ad utilizzare al
meglio il nostro tempo ?
Quando ci sono molti elementi di cui si vuole valutare l'importanza, lo strumento da usare è il
diagramma intitolato all'economista Vilfredo Pareto, che nel 1897 dimostrò che in una regione italiana
solo poche persone possedevano gran parte della ricchezza di tutta la regione.
Per analogia in qualunque sistema sono pochi gli elementi rilevanti ai fini del comportamento del
sistema. Tutti gli altri "fanno numero".
Il principio è lo stesso della cosiddetta "legge 80/20", formulata da J. Juran: con il 20% dei prodotti di
un'azienda manifatturiera multiprodotto si realizza l'80% del fatturato, il 20% dei componenti di un
prodotto costituisce l'80% del suo valore, il 20% del tempo produce l'80% dei risultati dell'intera
giornata di lavoro…..
Sulla vostra scrivania ogni mattina trovate 10 problemi da risolvere, i primi due li posticipate da
settimane, perché troppo impegnativi o forse impossibili da risolvere, quindi iniziate sempre dal n. 3.
In realtà state posticipando la soluzione dell’80 % delle cause di inefficacia del vostro sistema di
prevenzione !
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13. Il processo di miglioramento continuo, vi ricordate che cosa
abbiamo detto nella presentazione del Modulo C ?
L’apprendimento attraverso il modulo C deve permette a noi
RSPP di:
Pianificare la prevenzione e protezione dei lavoratori
Permettere un’agevole e fattibile attuazione delle misure di
prevenzione e protezione dei lavoratori
Misurare l’effettiva efficacia delle misure di prevenzione e
protezione dei lavoratori in termini di riduzione dei livelli di
rischio
Riprogettare la pianificazione per migliorare l’attuazione delle
misure di prevenzione e protezione dei lavoratori al fine di
aumentarne l’efficacia in termini di riduzione dei livelli di rischio
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14. Benvenuti nel mondo dei sistemi di
gestione
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William Edward Deming (1900/1993)
fu un ingegnere che negli anni dal 1920 al 1940 applicò la sua teoria mediante la quale
il controllo della qualità della produzione non dovesse essere necessariamente
effettuato sulla totalità della produzione ma solo su alcuni prodotti finiti, risalendo
all’errore che generava il difetto (causa/effetto).
Questo approccio basato su criteri statistici ebbe la sua massima applicazione
durante la seconda guerra mondiale negli USA, quando l’industria bellica dovette
impiegare in modo massiccio manodopera femminile non specializzata e soggetta
quindi ad un margine maggiore di errore.
Dopo la seconda guerra mondiale il Giappone chiamò Deming per rilanciare in
maniera proattiva l’approccio alla qualità, per poter fornire prodotti sempre migliori a
prezzi più bassi.
Nel 1950 Deming fu invitato dal JUSE (Japanese Union of Scientists and
Engineers), per tenere un seminario di 30 giorni dedicato ai Manager delle aziende
Giapponesi, il successo fu tale che spesso fu necessario allontanare la gente dall’aula
per l’eccessivo afflusso.
Disse: “… non feci molto di più che spiegare cosa deve fare il management…”
Lo stesso successo non si ripetette negli USA.
Il JUSE formò quali 20.000 ingegneri nell’arco di 10 anni.
Nel 1959 il Dipartimento della Difesa americano emise la prima norma dedicata alla
Nel 1960 Deming fu insignito con il Secondo Ordine del Sacro Tesoro.
Fu il primo americano a ricevere tale onerificenza.
Nel 1970 negli USA,, vennero elencati i criteri di riferimento obbligatori per gli impianti
nucleari che diventarono il riferimento per tutte le norme del settore.
In questi anni, seguendo l’obiettivo della standardizzazione, si svilupparono diversi altri
standard in tutto il mondo.
Tra le tante ricordiamo le norme ANSI americane, le DIN tedesche, le UNI italiane,
ecc.
15. La filosofia di Deming
• Il percorso del Miglioramento Continuo (Kaizen)
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P - Plan. Pianificazione.
D - Do. Esecuzione del programma,
dapprima in contesti circoscritti.
C - Check. Test e controllo, studio e
raccolta dei risultati e dei riscontri.
A - Act. Azione per rendere definitivo e/o
migliorare il processo (estendere quanto
testato dapprima in contesti circoscritti
all'intera organizzazione).
16. Il sistema di gestione della sicurezza: linee guida UNI-INAIL,
integrazione confronto con norme standard (ohsas 18001, ISO,
ecc.)
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Quando e perché applicare un Sistema di Gestione, evoluzione normativa :
• il D.Lgs. 334/1999 (attività a rischio di incidente rilevante)
Nel recepire la direttiva 96/82/CE, il legislatore italiano ha dimostrato che l’approccio gestionale è fondamentale per la
prevenzione. SGS obbligatorio per le aziende nella quali un evento accidentale può dar luogo ad un rischio grave,
immediato o differito per la salute umana o per l’ambiente, all’interno o all’esterno dello stabilimento.
• UNI 10617:1997 poi 10617:2009 e 10617:2012 ( SGS per l’esercizio di impianti a rischio
di incidente rilevante)
Evoluzione normativa che ha allineato la norma UNI agli standard ISO 14001:2004 e BS OHSAS 18001:2007 , che ha
comportato l’adeguamento anche delle UNI 10616 (criteri di attuazione) UNI 10672 (sicurezza nella progettazione)
• DM 9 maggio 2007 e DPR 151/2011(S.C.I.A / C.P.I. e ingegneria antincendio)
Direttive per l’attuazione dell’approccio ingegneristico alla sicurezza antincendio (FSE Fire Safety Engineering), o
percorso alternativo adottando un SGA (Sistema di gestione antincendio ) verificato on audit interni annualmente e ogni 5
anni dai VVF (nuova scadenza CPI dpr 151/2011). Gli SGA possono rispondere agli standard ISO 18001 o UNI
10617:2012.
• il D.Lgs. 81/2008 (Testo Unico della Sicurezza sul Lavoro
Se il D.Lgs. 626/1994 esprimeva nell’approccio sistematico la sua principale innovazione rispetto alla frammentata
normativa precedente, ancora legata alla logica del comando e controllo, con il D.Lgs. 81/2008 e con l’art. 30, per la prima
volta, in un decreto Italiano – fa riferimento direttamente ad una norma Inglese sui SGSL la BS OHSAS 18001:2007
17. Il sistema di gestione della sicurezza: linee guida UNI-INAIL,
integrazione confronto con norme standard (ohsas 18001, ISO,
ecc.)
Decreto legislativo 09 Aprile 2008 n° 81
Articolo 30 - Modelli di organizzazione e di gestione
Il modello di organizzazione e di gestione idoneo ad avere
efficacia esimente della responsabilità amministrativa delle
persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche
prive di personalità giuridica di cui al decreto legislativo 8
giugno 2001, n. 231, …….
roberto.rocchegiani@libero.it 17
18. Brocardo:
da“Societas delinquere non potest”
roberto.rocchegiani@libero.it 18
Traduzione
Le persone giuridiche non possono delinquere
Spiegazione
L'adagio, di origine medievale, il principio in base al quale le
persone giuridiche non possono essere soggetti attivi di
reati. Ciò perché gli enti collettivi si possono colpire anche
con altre misure giuridiche (come la sospensione, lo
scioglimento, ecc.), ed è sempre possibile individuare,
all'interno di una collettività, gli individui che abbiano violato
leggi penali.
A seguito di questo principio l'articolo 27 della Costituzione,
che dichiara: “La responsabilità penale è personale”, ha
costituito un vero e proprio sbarramento, tant'è vero che
l'intero diritto penale è costruito intorno alla persona fisica.
19. Brocardo:
a “Societas delinquere potest”
Nel tentativo di superare lo sbarramento dell'articolo 27 della Costituzione
alcuni studiosi hanno rivalutato la teoria organicistica. In base a questa teoria
l'ente è portatore di interessi ed è in grado di esprimere la propria volontà e di
realizzare atti giuridicamente rilevanti. Tale teoria identifica l'ente nei suoi
rappresentanti di vertice, “apicali”, in base alla terminologia del d.lgs 231/01,
così che il comportamento di questi, se oggettivamente e soggettivamente
idoneo a configurare un reato, produce la responsabilità penale della stessa
persona giuridica da questi impersonata.
Il d.lgs 231/01 prevede che, nel caso venga commesso un “reato tipico” da un
soggetto, legato in maniera funzionale ad un ente giuridico, sia esso “apicale”
o “sottoposto ad altrui direzione”, e quest'ultimo ne abbia tratto un
vantaggio o un interesse, oltre alla responsabilità penale del reo si configura
una responsabilità personale del soggetto giuridico per non aver posto in
essere misure preventive in grado di prevenire ed impedire la commissione del
reato. Si configurano, in questo modo, due distinte responsabilità, da cui
discendono, parallelamente, due sanzioni una per la persona fisica e una per
l'ente ritenuto responsabile.
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20. Thyssen processo di appello
Thyssen, pene ridotte a imputati. I parenti: "Una vergogna”
La Corte d'Appello di Torino ha ridefinito le pene per i sei manager della Thyssenkrupp, già condannati per
omicidio colposo e altri reati in seguito all'incidente avvenuto nel dicembre 2007, quando nello stabilimento
torinese morirono sette operai travolti dalla fuoriuscita di olio bollente. L'ex amministratore delegato Harald
Espenhahn è stato condannato a 9 anni e 8 mesi (in primo grado erano 16 anni, diventati poi 10 nel primo
appello), 6 anni e 10 mesi a Marco Pucci e Gerald Priegnitz (prima erano 7 anni), passa da 9 anni a 7 anni e
6 mesi Daniele Moroni, 7 anni e 2 mesi a Raffaele Salerno (prima 8 anni e mezzo), 6 anni e 8 mesi a Cosimo
Cafueri (era stato condannato a 8 anni).
Protestano i parenti delle vittime - In aula i familiari delle sette vittime hanno protestato. Alcuni di loro si
sono trattenuti a lungo nel corridoio al piano interrato del Palazzo di Giustizia di Torino. "E' uno schifo", ha
gridato una donna.
“Con quella di oggi ci sono state quattro sentenze e ogni volta è stato tolto un pezzettino", ha commentato
Antonio Boccuzzi, parlamentare del Pd, unico sopravvissuto della squadra di operai Thyssenkrupp (dove
all'epoca lavorava) coinvolta nell'incendio in fabbrica nel 2007.
Legale ad: "Faremo ricorso" - Di diverso avviso l’avvocato di Espenhahn, Ezio Audisio: “Ci aspettavo
qualcosa di più, le riduzioni sono state minime" ha commentato dopo la sentenza, aggiungendo che
presenterà ricorso in Cassazione.
Appello ordinato dalla Cassazione - Il processo in corte d'appello era stato ordinato dalla Cassazione,
nell'aprile 2014, al solo scopo di ricalcolare le condanne inflitte agli imputati per il rogo che nel 2007 uccise
sette operai. Le pene oscillano fra i sette anni e sei mesi e i sei anni e otto mesi, con una leggera riduzione
rispetto alle precedenti.
SKY TG 24 29/5/2915
roberto.rocchegiani@libero.it 20
21. Un sistema di gestione all’interno di un
sistema di gestione !
roberto.rocchegiani@libero.it 21
Il modello organizzativo ex D.Lgs. 231/01 è
orientato a prevenire la commissione dei reati
previsti dallo stesso decreto legislativo 231 del
2001 (l’art. 6 parla di “modelli di organizzazione
e di gestione idonei a prevenire reati”),
I Modelli organizzativi ex D.Lgs. 81/08 sono
atti a garantire l’adempimento degli
obblighi giuridici relativi alla salute e della
sicurezza nei luoghi di lavoro (all’art. 30 del
D.Lgs. 81/08 è infatti precisato che “Il modello
di organizzazione e di gestione deve
assicurare un sistema aziendale per
l'adempimento di tutti gli obblighi giuridici
relativi a…”).
22. A quali reati si riferiscono i due modelli di
gestione ? Ne consegue che la possibilità per l’ente di beneficiare della c.d. esimente
(cause oggettive che eliminano il carattere di reato da un fatto che altrimenti
sarebbe tale) passa per strade diverse:
per i delitti ex art. 25 septies, attraverso la costruzione di un sistema
organizzativo che garantisca l’adempimento degli obblighi sanciti dalla normativa
quali (a puro titolo esemplificativo) il rispetto degli standard tecnico-strutturali e di
legge relativi a attrezzature, impianti, luoghi di lavoro, agenti chimici, fisici e
biologici; la valutazione dei rischi e la predisposizione delle conseguenti misure
di prevenzione e protezione etc;
per i delitti previsti dai restanti articoli del D.Lgs. 231/01, attraverso la valutazione
del rischio che i processi aziendali siano utilizzati per commettere tali rischi e la
costruzione di un sistema di controllo che non possa essere aggirato se non
“fraudolentemente” (cfr. Linee Guida Confindustria).
Differenza non da poco (ma che non deve stupire, avendo i primi reati natura
“colposa”, gli altri natura “dolosa”), che richiede un diverso approccio
progettuale alla realizzazione dei Modelli:
nel primo caso si dovranno essenzialmente formalizzare tutte le procedure
inerenti le materie elencate al comma 1 dell’art. 30 del D.Lgs. 81/08, e il sistema
di controllo dovrà garantire l’esecuzione di tali attività;
nel secondo caso si dovrà adottare un approccio “risk based”, analizzando il
rischio di possibile commissione dei reati, valutando il sistema di controllo
esistente e definendo i gap (e le conseguenti azioni correttive) rispetto ad un
sistema di controllo che evidenzi eventuali tentativi di commissione dei reati
prima della commissione del reato stesso.
roberto.rocchegiani@libero.it 22
23. Ricapitolando
roberto.rocchegiani@libero.it 23
• Per i reati di natura dolosa relativi alla
SSL l’ente può definire il suo sistema
di gestione di “efficacia esimente” se
il SG:“modello 231/01” è
correttamente implementato, ed atto
ad impedire comportamenti
“fraudolenti”.
• Per i reati di natura colposa relativi
alla SSL l’ente può definire il suo
sistema di gestione di “efficacia
esimente” se il “modello di gestione
della SSL” risponde ai requisiti dell’art.
30 Dlgs 81/08
24. …continuiamo con la lettura dell’art. 30
Dlgs 81/08
roberto.rocchegiani@libero.it 24
Decreto legislativo 09 Aprile 2008 n° 81
Articolo 30 - Modelli di organizzazione e di gestione
1. Il modello di organizzazione e di gestione idoneo ad avere efficacia esimente della
responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche
prive di personalità giuridica di cui al decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231(N), deve essere
adottato ed efficacemente attuato, assicurando un sistema
aziendale per l’adempimento di tutti gli obblighi giuridici relativi:
a) al rispetto degli standard tecnico-strutturali di legge relativi a attrezzature, impianti, luoghi di
lavoro, agenti chimici, fisici e biologici;
b) alle attività di valutazione dei rischi e di predisposizione delle misure di prevenzione e
protezione conseguenti;
c) alle attività di natura organizzativa, quali emergenze, primo soccorso, gestione degli appalti,
riunioni periodiche di sicurezza, consultazioni dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza;
d) alle attività di sorveglianza sanitaria;
e) alle attività di informazione e formazione dei lavoratori;
f) alle attività di vigilanza con riferimento al rispetto delle procedure e delle istruzioni di lavoro
in sicurezza da parte dei lavoratori;
g) alla acquisizione di documentazioni e certificazioni obbligatorie di legge;
h) alle periodiche verifiche dell’applicazione e dell’efficacia delle procedure adottate.
25. … entriamo nella parte relativa ai sistemi
di gestione
Decreto legislativo 09 Aprile 2008 n° 81
Articolo 30 - Modelli di organizzazione e di gestione
…..
2. Il modello organizzativo e gestionale di cui al comma 1 deve prevedere idonei sistemi di registrazione
dell’avvenuta effettuazione delle attività di cui al comma 1.
3. Il modello organizzativo deve in ogni caso prevedere, per quanto richiesto dalla natura e dimensioni
dell’organizzazione e dal tipo di attività svolta, un’articolazione di funzioni che assicuri le
competenze tecniche ei poteri necessari per la verifica, valutazione, gestione e controllo del rischio,
nonché un sistema disciplinare idoneo a sanzionare il mancato rispetto delle misure indicate nel modello.
4 Il modello organizzativo deve altresì prevedere un idoneo sistema di controllo sull’attuazione del
medesimo modello e sul mantenimento nel tempo delle condizioni di idoneità delle
misure adottate. Il riesame e l’eventuale modifica del modello organizzativo devono essere adottati,
quando siano scoperte violazioni significative delle norme relative alla prevenzione degli infortuni e
all’igiene sul lavoro, ovvero in occasione di mutamenti nell’organizzazione e nell’attività in relazione al
progresso scientifico e tecnologico.
5. In sede di prima applicazione, i modelli di organizzazione aziendale definiti conformemente alle
Linee guida UNI - INAIL per un sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro (SGSL) del 28
settembre 2001 o al British Standard OHSAS 18001:2007 si presumono conformi ai requisiti di cui al
presente articolo per le parti corrispondenti. Agli stessi fini ulteriori modelli di organizzazione e
gestione aziendale possono essere indicati dalla Commissione di cui all’articolo 6.
5-bis. La commissione consultiva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro elabora procedure
semplificate per la adozione e la efficace attuazione dei modelli di organizzazione e gestione della sicurezza
nelle piccole e medie imprese. Tali procedure sono recepite con decreto del Ministero del lavoro, della salute
e delle politiche sociali.
6. L’adozione del modello di organizzazione e di gestione di cui al presente articolo nelle
imprese fino a 50 lavoratori rientra tra le attività finanziabili ai sensi dell’articolo 11.
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26. Quali caratteristiche deve avere un
sistema di gestione?
• ADEGUATEZZA
Un sistema “esimente” è un sistema “peculiare” dell’azienda costruito ed implementato come un
“vestito su misura”
• EFFICACEMENTE ATTUATO
L’”adeguatezza” del sistema è propedeutica, necessaria ma non sufficiente, affinché il modello risulti
“efficacemente attuato”.Quindi esimente.
• ASSICURARE ..L’ADEMPIMENTO DI TUTTI GLI
OBBLIGHI GIURIDICI
Ovvero rappresenti uno strumento di garanzia tale da rendere non possibile l’elusione delle regole
definite, quindi molto oltre la semplice relazione del DVR e del DUVRI.
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27. Quali sono i benefici di SGSL
• Riduzione dei costi assicurativi INAIL (OT24)
• Maggiore garanzia di conformità legale
• Aumento del valore intangibile dell’azienda
• Riduzione dei costi assicurativi (es. rischio incendio)
• Migliore gestione della documentazione inerente la sicurezza
• Approccio proattivo e preventivo piuttosto che reattivo
• Maggiore sensibilità e consapevolezza del personale
• Riduzione degli attriti sindacali
• Maggior sinergia tra le varie funzioni aziendali
• Immagine più positiva sul territorio
• Maggior possibilità di attingere ai finanziamenti (ISI INAIL, formazione, ecc.)
• Possibilità di iniziative per promuovere il proprio brand
• Potenziale diminuzione degli infortuni e dei costi conseguenti
• Stimolo alla progettualità ed alla pianificazione, di tutte le aree aziendali
• Miglioramento della logistica, e quindi riduzione dei costi indiretti
• Coinvolgimento degli appaltatori, miglioramento della qualità del processo
• Accountability e trasparenza dei processi di prevenzione e protezione
• Valorizzazione del SPP
• ….
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29. Linee guida UNI INAIL
• La ruota di Deming nel sistema UNI INAIL
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5
Il SGSL può essere rappresentato, ad esempio, secondo lo schema generale sotto riportato.
Struttura di un sistema di gestione SSL
ESAME
INIZIALE
POLITICA
PIANIFICAZIONE E
ORGANIZZAZIONE
SENSIBILIZZAZIONE
AZIONE
MONITORAGGIO
RIESAME E
MIGLIORAMENTO
30. Cosa sono le Linee Guida UNI INAIL
• Le Linee Guida UNI INAIL sono un documento di indirizzo alla
progettazione, implementazione e attuazione di sistemi di gestione
della salute e della sicurezza sul lavoro, rivolto soprattutto alle PMI
che caratterizzano il sistema produttivo italiano. Nello spirito della
volontarietà della adozione di SGSL, vogliono essere un valido aiuto nei
confronti delle aziende e dei consulenti aziendali.
• Queste Linee Guida, pubblicate da INAIL in accordo con le Parti sociali e
l’UNI, hanno validità generale e la loro applicazione va modulata sulle
caratteristiche complessive dell’impresa che intende adottarle; non
sono destinate alla certificazione (né all'uso ai fini della vigilanza da parte
degli organi istituzionali) e quindi, qualora un azienda voglia certificare
l’adozione del proprio sistema di gestione, il riferimento corretto diventa
la norma BS OHSAS 18001:07.
• La struttura delle Linee Guida UNI INAIL ricalca quella del ciclo di
Deming ed è sovrapponibile e integrabile con altri sistemi gestionali (ISO
9000 per la qualità, ISO 14001 per l’ambiente ecc.).
roberto.rocchegiani@libero.it 30
31. Le finalità delle UNI UNAIL
Il SGSL definisce le modalità per individuare, all’interno della struttura
organizzativa aziendale, le responsabilità, le procedure, i processi e le
risorse per la realizzazione della politica aziendale di prevenzione, nel
rispetto delle norme di salute e sicurezza vigenti.
Il SGSL, che prevede un’adozione volontaria, potrà avere successo perché
fermo restando il rispetto delle norme di legge:
il monitoraggio è effettuato preferibilmente con personale interno
all’impresa/organizzazione;
non è soggetto a certificazione da parte terza imposta da norme di
legge;
è economicamente giustificabile, in quanto produce anche economie di
gestione;
si adatta alle specifiche caratteristiche dell’impresa/organizzazione;
migliora le capacità di adattamento all’evoluzione di leggi, regolamenti e
norme di buona tecnica;
non è sottoposto, in quanto tale, al controllo delle Autorità di vigilanza;
coinvolge i lavoratori e i loro rappresentanti nel sistema di gestione
roberto.rocchegiani@libero.it 31
32. UNI INAIL la politica = strategia del SGSL
• Con il termine Vision si intende l'insieme degli obiettivi di lungo periodo
che il Top Management vuole definire per la propria azienda,
comprendere anche la visione generale del mercato e l'interpretazione
di lungo periodo del ruolo dell’azienda nel contesto economico e
sociale.
Bill Gates (1980) – "Un personal computer su ogni scrivania, e ogni
computer con un software Microsoft installato"
• Il value statement (o statement of core values) è la dichiarazione
formale del sistema di valori propri dell’organizzazione.
McDonald's – "qualità, servizio e pulizia”
• Il mission statement è il "manifesto” che costituisce una guida pratica
all’azione dell'organizzazione, la funzione della visione aziendale è in
un certo qual modo quella di "ispirare" i soggetti coinvolti.
Walt Disney – «Rendere felici le persone»
roberto.rocchegiani@libero.it 32
33. UNI INAIL – concetti base per la
costruzione della Politica
Nel definire o aggiornare la politica di SSL si
dovrebbe tener conto:
dell’attività svolta e della dimensione
aziendale;
della natura ed il livello dei rischi presenti;
della tipologia dei contratti di lavoro;
dei risultati dell’analisi iniziale o del
monitoraggio successivo.
roberto.rocchegiani@libero.it 33
5
Il SGSL può essere rappresentato, ad esempio, secondo lo schema generale sotto riportato.
Struttura di un sistema di gestione SSL
ESAME
INIZIALE
POLITICA
PIANIFICAZIONE E
ORGANIZZAZIONE
SENSIBILIZZAZIONE
AZIONE
MONITORAGGIO
RIESAME E
MIGLIORAMENTO
34. UNI INAIL – La politica
roberto.rocchegiani@libero.it 34
La politica per la salute e la sicurezza sul lavoro (in seguito siglata SSL) dovrebbe essere definita e documentata dal vertice aziendale
nell'ambito della politica generale dell'azienda.
La politica indica la visione, i valori essenziali e le convinzioni dell'azienda sul tema della SSL e serve a definire la direzione, i principi d'azione e
i risultati a cui tendere ed esprime l’impegno del vertice aziendale nel promuovere nel personale la conoscenza degli obiettivi, la
consapevolezza dei risultati a cui tendere, l’accettazione delle responsabilità e le motivazioni.
La politica aiuta a dimostrare
verso l’interno: l’impegno dell’azienda alla tutela della salute e sicurezza dei lavoratori
verso l’esterno, che:
esiste un impegno concreto dell’azienda in tema di salute e sicurezza sul lavoro;
si privilegiano le azioni preventive;
l’organizzazione aziendale tende all’obiettivo del miglioramento continuo.
La politica per la SSL dovrebbe includere tra l’altro:
l’impegno al rispetto della legislazione e degli accordi applicabili alla SSL;
l’affermazione che la responsabilità nella gestione della SSL riguarda l’intera organizzazione aziendale, dal Datore di Lavoro sino ad ogni
lavoratore, ciascuno secondo le proprie attribuzioni e competenze;
l’impegno a considerare la SSL ed i relativi risultati come parte integrante della gestione aziendale;
l‘impegno al miglioramento continuo ed alla prevenzione;
l’impegno a fornire le risorse umane e strumentali necessarie;
l’impegno a far sì che i lavoratori siano sensibilizzati e formati per svolgere i loro compiti in sicurezza e per assumere le loro responsabilità in
materia di SSL;
l’impegno al coinvolgimento ed alla consultazione dei lavoratori, anche attraverso i loro rappresentanti per la sicurezza;
l’impegno a riesaminare periodicamente la politica stessa ed il sistema di gestione attuato;
l’impegno a definire e diffondere all’interno dell’azienda gli obiettivi di SSL e i relativi programmi di attuazione.
.
5
Il SGSL può essere rappresentato, ad esempio, secondo lo schema generale sotto riportato.
Struttura di un sistema di gestione SSL
ESAME
INIZIALE
POLITICA
PIANIFICAZIONE E
ORGANIZZAZIONE
SENSIBILIZZAZIONE
AZIONE
MONITORAGGIO
RIESAME E
MIGLIORAMENTO
35. UNI INAIL- la natura ed il livello dei rischi
presenti
• La valutazione dei rischi, quale elemento di entrata del
nostro sistema, deve attraverso la pianificazione delle
azioni di monitoraggio, prevenzione, informazione,
formazione, ecc. restituirci un output in miglioramento
continuo.
roberto.rocchegiani@libero.it 35
5
Il SGSL può essere rappresentato, ad esempio, secondo lo schema generale sotto riportato.
Struttura di un sistema di gestione SSL
ESAME
INIZIALE
POLITICA
PIANIFICAZIONE E
ORGANIZZAZIONE
SENSIBILIZZAZIONE
AZIONE
MONITORAGGIO
RIESAME E
MIGLIORAMENTO
36. Esempi di pianificazione aziendale
UNI INAIL
• I metodi utilizzati per pianificare il raggiungimento degli obiettivi di SSL dovrebbero essere gli stessi utilizzati per
pianificare il raggiungimento degli altri obiettivi dell’azienda (per es. commerciali, tecnologici, opportunità̀ di mercato,
costi aziendali, gestione del personale, ecc.). In questo ambito si dovrebbe tendere a che le procedure
organizzative/operative necessarie alla gestione della attività̀ dell’azienda vengano integrate dalle componenti di
salute e sicurezza necessarie senza creare duplicazioni e parallelismi.
roberto.rocchegiani@libero.it 36
37. UNI INAIL – Pianificazione
I requisiti chiave del processo di pianificazione da tener presenti dovrebbero essere
i seguenti:
definizione e graduazione degli obiettivi finalizzati al mantenimento e/o al miglioramento del
sistema;
determinazione, preferibilmente al momento della definizione degli obiettivi, dei criteri di
valutazione idonei a dimostrare l’effettivo raggiungimento degli obiettivi stessi;
predisposizione di un piano per il raggiungimento di ciascun obiettivo contenente anche le mete
intermedie, ove necessarie, l’individuazione delle figure/strutture coinvolte nella realizzazione del
piano stesso e l’attribuzione dei compiti e delle responsabilità relative;
definizione delle risorse necessarie, comprese quelle economiche;
previsione delle modalità di verifica dell’effettivo ed efficace raggiungimento degli obiettivi.
Questa pianificazione dovrebbe tener conto:
delle attività lavorative ordinarie e straordinarie, comprese le situazioni di emergenza;
delle attività di tutto il personale (inclusi lavoratori con contratto atipico, fornitori, visitatori, ecc.),
che ha accesso al luogo di lavoro e/o ha interferenza con le attività lavorative svolte;
delle strutture, dei luoghi e dei metodi di lavoro, delle macchine, degli impianti, delle attrezzature,
delle sostanze utilizzate, sia che siano quelle proprie dell’azienda sia che vengano fornite da terzi;
delle modalità più adeguate per presidiare i processi aziendali così da prevenire le inefficienze
nonché individuare e pianificare le attività di modifica organizzativa, strutturale, procedurale,
produttiva, tecnologica, tenendo conto delle esigenze di tutela della SSL.
roberto.rocchegiani@libero.it 375
Il SGSL può essere rappresentato, ad esempio, secondo lo schema generale sotto riportato.
Struttura di un sistema di gestione SSL
ESAME
INIZIALE
POLITICA
PIANIFICAZIONE E
ORGANIZZAZIONE
SENSIBILIZZAZIONE
AZIONE
MONITORAGGIO
RIESAME E
MIGLIORAMENTO
38. SGSL : Efficacia = Condivisione : Coinvolgimento
Da soli si cammina veloci, ma insieme si va lontano…
(P. Filippo Clerici)
roberto.rocchegiani@libero.it 38
UNI INAIL – Sensibilizzazione
5
Il SGSL può essere rappresentato, ad esempio, secondo lo schema generale sotto riportato.
Struttura di un sistema di gestione SSL
ESAME
INIZIALE
POLITICA
PIANIFICAZIONE E
ORGANIZZAZIONE
SENSIBILIZZAZIONE
AZIONE
MONITORAGGIO
RIESAME E
MIGLIORAMENTO
39. UNI INAIL - Monitoraggio
• Caratteristiche e responsabilità dei verificatori
roberto.rocchegiani@libero.it 395
Il SGSL può essere rappresentato, ad esempio, secondo lo schema generale sotto riportato.
Struttura di un sistema di gestione SSL
ESAME
INIZIALE
POLITICA
PIANIFICAZIONE E
ORGANIZZAZIONE
SENSIBILIZZAZIONE
AZIONE
MONITORAGGIO
RIESAME E
MIGLIORAMENTO
Scelta e nomina
dei verificatori
Caratteristiche
e
responsabilità
Piano di
monitoraggio
Frequenza e
metodologia
Livelli di
monitoraggio
I) Gestione operativa
II) Sulla funzionalità
del sistema
40. • 1° Livello
Questo livello di monitoraggio è svolto generalmente dalle risorse interne
della struttura, sia in autocontrollo da parte dell'operatore, sia da parte
del preposto ma può comportare, per aspetti specialistici (ad esempio
per verifiche strumentali) il ricorso ad altre risorse interne o esterne
all’azienda. E' bene, altresì, che la verifica dei provvedimenti di natura
organizzativa e procedurale relativi alla SSL venga realizzata dai soggetti
già definiti in sede di attribuzione delle responsabilità (in genere si tratta
di dirigenti e preposti).
• 2° Livello
Il monitoraggio sulla funzionalità del sistema (verifica ispettiva interna) ha
lo scopo di stabilire se il sistema è conforme a quanto pianificato, è
correttamente applicato, mantenuto attivo e consente di raggiungere gli
obiettivi.
Il monitoraggio di funzionalità dovrebbe consentire al vertice aziendale
l’adozione delle decisioni strategiche di propria competenza, quali ad
esempio l’adeguamento della politica. La verifica ispettiva dovrebbe
essere svolta da personale competente che assicuri l’obiettività e
l’imparzialità, e indipendente al settore di lavoro ove effettua la verifica
ispettiva.
roberto.rocchegiani@libero.it 40
UNI INAIL – Livelli del Monitoraggio
41. UNI INAIL – Riesame e miglioramento
Dopo la conclusione del ciclo di monitoraggio interno, il vertice aziendale dovrebbe
sottoporre a riesame le attività̀ del sistema di gestione della sicurezza per valutare
se il sistema sia adeguatamente attuato e si mantenga idoneo al conseguimento
degli obiettivi e della politica della sicurezza stabilita dall’azienda.
Argomenti tipici del riesame possono essere:
statistiche infortuni
risultati dei monitoraggi interni
azioni correttive intraprese
rapporti sulle emergenze (reali o simulate)
rapporti dal responsabile designato dalla direzione sulle prestazioni complessive
del sistema
rapporti sulla efficacia del sistema di gestione
rapporti sulla identificazione dei pericoli e sulla valutazione e controllo dei rischi.
In conclusione del riesame, oltre a valutare lo stato di conseguimento degli obiettivi
già̀ fissati, il Datore di Lavoro, alla luce dei risultati forniti dal monitoraggio del
sistema, della esecuzione delle azioni correttive e preventive e delle eventuali
modifiche della situazione, dovrebbe stabilire nuovi obiettivi e piani, nell’ottica del
miglioramento progressivo, considerando l’opportunità di modificare la politica, le
procedure o eventuali altri elementi del sistema.
roberto.rocchegiani@libero.it 415
Il SGSL può essere rappresentato, ad esempio, secondo lo schema generale sotto riportato.
Struttura di un sistema di gestione SSL
ESAME
INIZIALE
POLITICA
PIANIFICAZIONE E
ORGANIZZAZIONE
SENSIBILIZZAZIONE
AZIONE
MONITORAGGIO
RIESAME E
MIGLIORAMENTO
42. UNI INAIL – elementi di un sistema
roberto.rocchegiani@libero.it 42
45. Il sistema di gestione della sicurezza: linee guida UNI-INAIL,
integrazione confronto con norme standard (ohsas 18001, ISO,
ecc.)
Decreto legislativo 09 Aprile 2008 n° 81
Articolo 30 - Modelli di organizzazione e di gestione
1. Il modello di organizzazione e di gestione idoneo ad
avere efficacia esimente della responsabilità
amministrativa delle persone giuridiche, delle società e
delle associazioni anche prive di personalità giuridica di cui
al decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231, …….
roberto.rocchegiani@libero.it 45
46. Un sistema di gestione all’interno di un
sistema di gestione !
roberto.rocchegiani@libero.it 46
Il modello organizzativo ex D.Lgs. 231/01 è
orientato a prevenire la commissione dei reati
previsti dallo stesso decreto legislativo 231 del
2001 (l’art. 6 parla di “modelli di organizzazione
e di gestione idonei a prevenire reati”),
I Modelli organizzativi ex D.Lgs. 81/08 sono
atti a garantire l’adempimento degli
obblighi giuridici relativi alla salute e della
sicurezza nei luoghi di lavoro (all’art. 30 del
D.Lgs. 81/08 è infatti precisato che “Il modello
di organizzazione e di gestione deve
assicurare un sistema aziendale per
l'adempimento di tutti gli obblighi giuridici
relativi a…”).
47. Ricapitolando …
roberto.rocchegiani@libero.it 47
• Per i reati di natura dolosa relativi alla
SSL l’ente può definire il suo sistema
di gestione di “efficacia esimente” se
il SG:“modello 231/01” è
correttamente implementato, ed atto
ad impedire comportamenti
“fraudolenti”.
• Per i reati di natura colposa relativi
alla SSL l’ente può definire il suo
sistema di gestione di “efficacia
esimente” se il “modello di gestione
della SSL” risponde ai requisiti dell’art.
30 Dlgs 81/08
48. …continuiamo con la lettura dell’art. 30
Dlgs 81/08
roberto.rocchegiani@libero.it 48
Decreto legislativo 09 Aprile 2008 n° 81
Articolo 30 - Modelli di organizzazione e di gestione
1. Il modello di organizzazione e di gestione idoneo ad avere efficacia esimente della
responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche
prive di personalità giuridica di cui al decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231(N), deve essere
adottato ed efficacemente attuato, assicurando un sistema
aziendale per l’adempimento di tutti gli obblighi giuridici relativi:
a) al rispetto degli standard tecnico-strutturali di legge relativi a attrezzature, impianti, luoghi di
lavoro, agenti chimici, fisici e biologici;
b) alle attività di valutazione dei rischi e di predisposizione delle misure di prevenzione e
protezione conseguenti;
c) alle attività di natura organizzativa, quali emergenze, primo soccorso, gestione degli appalti,
riunioni periodiche di sicurezza, consultazioni dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza;
d) alle attività di sorveglianza sanitaria;
e) alle attività di informazione e formazione dei lavoratori;
f) alle attività di vigilanza con riferimento al rispetto delle procedure e delle istruzioni di lavoro
in sicurezza da parte dei lavoratori;
g) alla acquisizione di documentazioni e certificazioni obbligatorie di legge;
h) alle periodiche verifiche dell’applicazione e dell’efficacia delle procedure adottate.
49. … entriamo nella parte relativa ai sistemi
di gestione
Decreto legislativo 09 Aprile 2008 n° 81
Articolo 30 - Modelli di organizzazione e di gestione
…..
2. Il modello organizzativo e gestionale di cui al comma 1 deve prevedere idonei sistemi di registrazione
dell’avvenuta effettuazione delle attività di cui al comma 1.
3. Il modello organizzativo deve in ogni caso prevedere, per quanto richiesto dalla natura e dimensioni
dell’organizzazione e dal tipo di attività svolta, un’articolazione di funzioni che assicuri le
competenze tecniche ei poteri necessari per la verifica, valutazione, gestione e controllo del rischio,
nonché un sistema disciplinare idoneo a sanzionare il mancato rispetto delle misure indicate nel modello.
4 Il modello organizzativo deve altresì prevedere un idoneo sistema di controllo sull’attuazione del
medesimo modello e sul mantenimento nel tempo delle condizioni di idoneità delle
misure adottate. Il riesame e l’eventuale modifica del modello organizzativo devono essere adottati,
quando siano scoperte violazioni significative delle norme relative alla prevenzione degli infortuni e
all’igiene sul lavoro, ovvero in occasione di mutamenti nell’organizzazione e nell’attività in relazione al
progresso scientifico e tecnologico.
5. In sede di prima applicazione, i modelli di organizzazione aziendale definiti conformemente alle
Linee guida UNI - INAIL per un sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro (SGSL) del 28
settembre 2001 o al British Standard OHSAS 18001:2007 si presumono conformi ai requisiti di cui al
presente articolo per le parti corrispondenti. Agli stessi fini ulteriori modelli di organizzazione e
gestione aziendale possono essere indicati dalla Commissione di cui all’articolo 6.
5-bis. La commissione consultiva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro elabora procedure
semplificate per la adozione e la efficace attuazione dei modelli di organizzazione e gestione della sicurezza
nelle piccole e medie imprese. Tali procedure sono recepite con decreto del Ministero del lavoro, della salute
e delle politiche sociali.
6. L’adozione del modello di organizzazione e di gestione di cui al presente articolo nelle
imprese fino a 50 lavoratori rientra tra le attività finanziabili ai sensi dell’articolo 11.
roberto.rocchegiani@libero.it 49
50. Quali caratteristiche deve avere un
sistema di gestione?
• ADEGUATEZZA
Un sistema “esimente” è un sistema “peculiare” dell’azienda costruito ed implementato come un
“vestito su misura”
• EFFICACEMENTE ATTUATO
L’”adeguatezza” del sistema è propedeutica, necessaria ma non sufficiente, affinché il modello risulti
“efficacemente attuato”.Quindi esimente.
• ASSICURARE ..L’ADEMPIMENTO DI TUTTI GLI
OBBLIGHI GIURIDICI
Ovvero rappresenti uno strumento di garanzia tale da rendere non possibile l’elusione delle regole
definite, quindi molto oltre la semplice relazione del DVR e del DUVRI.
roberto.rocchegiani@libero.it 50
51. BS OHSAS 18001:2007
• La ruota di Deming nello standard OHSAS
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52. La OHSAS 18001:2007
La norma è stata emessa in Gran Bretagna a Luglio del
2007 dall’ente di normazione
BS-OHSAS (British Standard- Occupational Health and
Safety Series
come revisione delle Linee Guida OHSAS 18001
dell’Aprile 1999, allo scopo di regolamentare
l’applicazione di sistemi per la gestione della sicurezza nei
luoghi di lavoro e renderli certificabili.
Lo standard è stato emesso armonizzando la norma al fine
di renderla omogenea alle ISO 14001 e ISO 9001
roberto.rocchegiani@libero.it 52
53. OHSAS e D.Lgs. 81/08
• Il D.Lgs. 81/08 è una norma cogente ma non è certificabile
• La validità della legge è limitata al territorio nazionale
• La OHSAS prevede l’applicazione di prescrizioni generali che il
Decreto non contiene esplicitamente.
• La OHSAS oltre a facilitare il rispetto normativo, è uno stimolo
al miglioramento continuo
• La OHSAS permette la gestione di sistemi integrati con le ISO
9001 e 14001
• La OHSAS recepisce tra i suoi requisiti il D.Lgs. 81/08, e lo
traduce in un percorso attuativo chiaro e condiviso
• La OHSAS è sottoposta ad audit, sia interni che di secondo
livello, dando garanzia all’Alta Direzione della rispondenza alle
norme, ai requisiti, ed alla politica
roberto.rocchegiani@libero.it 53
54. I contenuti della OHSAS:2007
Ecco l’indice dei macro raggruppamenti della norma:
1 Campo di applicazione
2 Riferimenti normativi
3 Termini e definizioni
4 Requisiti dei SGSSL
roberto.rocchegiani@libero.it 54
55. OHSAS 18001:2007
1 Campo di applicazione
Questa norma OHSAS è applicabile a qualunque organizzazione che desideri:
a) istituire un SGSSLL per eliminare o minimizzare i rischi al personale e alle
altre parti interessate che potrebbero essere esposte ai pericoli in ambito SSLL
associati alle sue attività;
b) attuare, mantenere e migliorare continuamente un SGSSLL;
c) assicurare se stessa in merito alla sua conformità con la propria politica per
la SSLL;
d) dimostrare conformità a questa norma OHSAS:
1) facendo un’auto-verifica e un’auto-dichiarazione, o
2) cercando conferma della sua conformità da parte di chi ha un
interesse nell’organizzazione, come i clienti, o
3) cercando conferma della propria auto-dichiarazione da una parte
esterna all’organizzazione, o
4) cercando certificazione / registrazione del proprio SGSSLL da
parte di un’organizzazione esterna.
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56. OHSAS 18001:2007
2 Riferimenti normativi
In particolare, si dovrebbe fare riferimento a:
OHSAS 18002, Sistemi di gestione per la
salute e la sicurezza sul luogo di lavoro –
Linee guida per l’applicazione della OHSAS
18001
ILO-OSH 2001, Linee guida sui sistemi di
gestione per la salute e la sicurezza sul
luogo di lavoro dell’ILO (Organizzazione
Internazionale del Lavoro, International
Labour Organisation (ILO)
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57. 3.16 politica per la SSLL (OH&S policy)
Intenzioni e direttive complessive di un’organizzazione (3.17) relative alle proprie prestazioni in tema di SSLL (3.15)
come espresso formalmente dall’alta direzione
3.13 sistema di gestione per la salute e la sicurezza sul luogo di lavoro (SGSSLL)
occupational health and safety management system (OH&S MS)]
Parte del sistema di gestione di un’organizzazione (3.17) utilizzata per sviluppare e attuare la propria politica per la
SSLL (3.16) e gestire i propri rischi inerenti la SSLL (3.21)
3.10 parte interessata (interested party)
persona o gruppo, interno o esterno al luogo di lavoro (3.23), che si occupa delle prestazioni in tema di SSLL (3.15)
di un’organizzazione (3.17), o che ne è influenzato
3.19 procedura (procedure)
Modo specificato per svolgere un’attività o un processo
3.5 documento (document)
Informazioni con il loro mezzo di supporto
3.20 registrazione (record)
Documento (3.5) che riporta i risultati conseguiti o che fornisce l’evidenza delle attività eseguite
3.14 obiettivo per la SSLL (OH&S objective)
Fine per la SSLL, in termine di prestazioni in tema di SSLL (3.15), che un’organizzazione (3.17) si prefigge di
conseguire
3.15 prestazioni in tema di SSLL (OH&S performance)
Risultati misurabili della gestione dei propri rischi inerenti la SSLL (3.21) da parte di un’organizzazione (3.17)
3.3 Miglioramento continuo (continual improvement)
Processo ricorrente di accrescimento del SGSSLL (3.13) per ottenere miglioramenti delle prestazioni complessive in
tema di SSLL (3.15) coerentemente con la politica per la SSLL (3.16) dell’organizzazione (3.17)
roberto.rocchegiani@libero.it 57
OHSAS 18001:2007
3 Termini e definizioni
58. 3.17 organizzazione (organisation)
Gruppo, società, azienda, impresa, ente o istituzione, ovvero loro parti o combinazioni, in forma
associata o meno, pubblica o privata, che abbia una propria struttura funzionale e amministrativa
3.23 luogo di lavoro (workplace)
Qualunque posto fisico nel quale si eseguono attività legate al lavoro sotto il controllo
dell’organizzazione
3.12 salute e sicurezza sul luogo di lavoro (SSLL)
[occupational health and safety (OH&S)] )
Condizioni e fattori che influiscono, o potrebbero influire, sulla salute e sulla sicurezza degli impiegati o
di altri lavoratori (compresi lavoratori temporanei e personale di appaltatori), visitatori e qualsiasi altra
persona sul luogo di lavoro (3.23)
3.8 cattiva salute (ill health)
Condizione fisica o mentale, avversa e identificabile, che scaturisce o è resa peggiore dall’attività
lavorativa e/o da una situazione legata al lavoro
3.9 incidente (incident)
Evento legato al lavoro per il quale si sono verificate (o avrebbero potuto verificarsi) lesioni, cattiva
salute (3.8) (indipendentemente dalla severità) o morti
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OHSAS 18001:2007
3 Termini e definizioni
59. 3.6 pericolo (hazard)
Fonte, situazione o atto con un potenziale di danno in termini di lesioni umane o cattiva salute (3.8), o
una loro combinazione
3.7 identificazione dei pericoli (hazard identification)
Processo di riconoscimento dell’esistenza di un pericolo (3.6) e di definizione delle sue caratteristiche
3.21 rischio (risk)
Combinazione della probabilità del verificarsi di un evento pericoloso o dell’esposizione e della
severità di lesioni o di cattiva salute (3.8) che possono essere causati dall’evento o dall’esposizione
3.1 rischio accettabile (acceptable risk)
Rischio che è stato ridotto a un livelli che può̀ essere tollerato dall’organizzazione tenendo conto degli
obblighi legali e della propria politica per la SSLL (3.16)
3.22 valutazione dei rischi (risk assessment)
Processo di stima dei rischi (3.21) derivanti da un pericolo, tenendo conto dell’adeguatezza di
eventuali controlli esistenti, per poi decidere se i rischi sono accettabili o meno
roberto.rocchegiani@libero.it 59
OHSAS 18001:2007
3 Termini e definizioni
60. 3.9 incidente (incident) –
Evento legato al lavoro per il quale si sono verificate (o
avrebbero potuto verificarsi) lesioni, cattiva salute (3.8)
(indipendentemente dalla severità) o morti
NOTA 1 Un sinistro è un incidente che non ha scaturito
lesioni né cattiva salute né decessi.
NOTA 2 Ci si può riferire a un incidente che non ha
comportato lesioni né cattiva salute né decessi come a un
“quasi-incidente” o a una di quelle situazioni in cui “c’è
mancato poco” o come a un “avvenimento pericoloso”.
NOTA 3 Una situazione d’emergenza (v. 4.4.7) è un
particolare tipo di incidente.
roberto.rocchegiani@libero.it 60
OHSAS 18001:2007
3.9 near-miss, near-hit, close call, dangerous accurrence, ecc.
62. 4.1 Requisiti generali - (OHSAS 18001:1999 - ex 4.1 modificato)
L’organizzazione deve stabilire, documentare, attuare, mantenere attivo e migliorare
continuamente un SGSSLL in conformità ai requisiti della presente norma OHSAS, e
determinare come soddisferà tali requisiti. L’organizzazione deve definire e documentare
l’ampiezza del suo SGSSLL.
4.2 Politica per la SSLL - (OHSAS 18001:1999 - ex 4.2 modificato + punto “d” nuovo)
L’alta direzione deve definire e autorizzare la politica per la SSLL dell’organizzazione e
assicurare che all’interno dell’ampiezza definita del SGSSLL essa:
a) sia appropriata alla natura e alla misura dei rischi inerenti la SSLL dell’organizzazione;
b) includa un impegno alla prevenzione delle lesioni e della cattiva salute, e al miglioramento
continuo della gestione per la SSLL e delle prestazioni in tema di SSLL;
c) includa l’impegno al rispetto delle prescrizioni legali applicabili e delle altre prescrizioni
sottoscritte dall’organizzazione che riguardano i suoi pericoli in materia di SSLL;
d) fornisca il quadro di riferimento per stabilire e riesaminare gli obiettivi per la SSLL;
e) sia documentata, attuata e mantenuta attiva;
f) sia comunicata a tutte le persone che lavorano sotto il controllo dell’organizzazione al fine di
renderle consapevoli dei propri obblighi individuali in tema di SSLL;
g) sia disponibile per le parti interessate; e
h) sia riesaminata periodicamente al fine di garantire che rimanga pertinente e appropriata
all’organizzazione
roberto.rocchegiani@libero.it 62
OHSAS 18001:2007
4 Requisiti dei SGSSLL
63. OHSAS 18001:2007
Esempio di politica SSL
roberto.rocchegiani@libero.it 63
DICHIARAZIONE DI POLITICA PER LA SICUREZZA E SALUTE SUL LAVORO……………………
La ….. si impegna a condurre le proprie attività di produzione e servizi in modo da salvaguardare la salute e sicurezza dei propri dipendenti, dei terzi operanti
in cantiere, dei clienti e del pubblico.
La ….. si impegna a gestire la Sicurezza e la Salute sul lavoro in modo sostenibile e compatibile con le esigenze ambientali, sociali ed economiche del
contesto ……… in cui si trova il sito produttivo e comunque sempre nel pieno rispetto di leggi, regolamenti e delle normative tecniche nazionali,
internazionali e quelle specifiche del settore ………….
La ….. si impegna costantemente ad identificare, eliminare e controllare situazioni di rischio legate alle proprie attività per prevenire incidenti, infortuni e
malattie professionali, ed a migliorare continuamente le sue performances di Sicurezza e Salute.
È inoltre convinzione che la costante soddisfazione dei Clienti per l’elevata qualità del prodotto fornito venga conseguita garantendo lo svolgimento in
Sicurezza di tutte le attività produttive ed una dinamica gestione di obiettivi misurabili, piani di miglioramento aziendali e monitoraggio continuo del
risultato.
Gli obiettivi generali di questa Politica sono:
• Adottare le migliori tecnologie disponibili con l’obiettivo di aumentare progressivamente la prevenzione e protezione dei Lavoratori;
• Rispettare tutte le Leggi e Regolamenti vigenti, cooperando con le Istituzioni, Enti territoriali di settore e tutte le organizzazioni industriali;
• Comunicare in modo trasparente verso l’esterno e l’interno per informare sulle attività svolte ed i risultati raggiunti;
• Adottare tutte le misure di Sicurezza Preventive in un’ ottica di impegno proattivo;
• Informare e sensibilizzare i propri Dipendenti ed le Unità Produttive esterne che operano per l’Azienda circa le responsabilità ed i ruoli di ciascuno,
coinvolgendoli nella gestione della Sicurezza;
• Sviluppare ed adottare programmi di formazione ed addestramento per il Personale;
• Definire e mantenere le procedure del sistema OHSAS 18001;
• Gestire le proprie attività in modo da prevenire tutti gli incidenti attraverso un adeguato programmazione dei tempi e dei metodi dell’intero ciclo di
prodotto;
• Rispondere efficacemente alle emergenze che possono verificarsi;
• Verificare i risultati ottenuti tramite periodici riesami per assicurare l’attuazione della Politica e valutarne la validità.
È responsabilità di ogni addetto …… – a partire dalla Direzione – applicare tale politica durante lo svolgimento di tutte le attività nell’ambito della
progettazione, la realizzazione, la vendita e l’assistenza post-vendita del proprio prodotto.
L’Alta Direzione rappresentata dalla persona del Dott. ………….dichiara che gli obiettivi indicati sono congruenti con quelli strategici della Società e si
impegna ad assicurare le risorse necessarie per il loro raggiungimento e mantenimento.
l’Alta Direzione
64. OHSAS 18001:2007
4.3 Pianificazione
4.3.1 Identificazione dei pericoli, valutazione dei rischi e determinazione dei controlli – (estratto)
Le procedure per l’identificazione dei pericoli e per la valutazione dei rischi devono tenere conto di:
a) attività di routine e non di routine;
b) attività di tutte le persone che hanno accesso al luogo di lavoro (compresi subappaltatori e visitatori);
c) comportamento umano, capacità e altri fattori umani;
d) pericoli identificati di origine esterna al luogo di lavoro in grado di incidere negativamente sulla salute e sulla sicurezza delle persone sotto il
controllo dell’organizzazione all’interno del luogo di lavoro;
e) pericoli creati nelle vicinanze del luogo di lavoro da attività collegate al lavoro sotto il controllo dell’organizzazione;
f) infrastrutture, attrezzature e materiali nel luogo di lavoro, che siano forniti dall’organizzazione o da altri;
g) cambiamenti o cambiamenti proposti nell’organizzazione, nelle sue attività o nei suoi materiali;
h) modifiche al SGSSLL, comprese modifiche temporanee, e il loro impatto sulle operazioni, sui processi e sulle attività;
i) tutti gli obblighi legali legati alla valutazione dei rischi e all’attuazione dei controlli necessari (v. anche la NOTA a 3.12);
j) la progettazione delle aree di lavoro, dei processi, delle installazioni, dei macchinari e delle attrezzature, delle procedure operative e
dell’organizzazione del lavoro, compreso il loro adattamento alle capacità umane.
…….
Quando determina i controlli, o quando vaglia dei cambiamenti ai controlli esistenti, si deve prendere in considerazione la riduzione dei rischi
secondo la seguente gerarchia:
a) eliminazione;
b) sostituzione;
c) combinazione di controlli;
d) segnali / avvertimenti e/o controlli amministrativi;
e) dispositivi di protezione personale.
roberto.rocchegiani@libero.it 64
65. OHSAS 18001:2007
4.3 Pianificazione
roberto.rocchegiani@libero.it 65
4.3.2 Requisiti legali e altri requisiti – (estratto)
L’organizzazione deve stabilire, attuare e mantenere attive una o più
procedure per identificare e avere accesso alle prescrizioni legali
applicabili e alle altre prescrizioni che l’organizzazione sottoscrive che
riguardano la SSLL.
4.3.3 Obiettivi e programmi - (estratto)
L’organizzazione deve stabilire, attuare e mantenere attivi uno o più
programmi per conseguire i suoi obiettivi. Come minimo, i programmi
devono comprendere:
a) la designazione di responsabilità̀ e di autorità̀ per il raggiungimento
degli obiettivi per ogni funzione e livello dell’organizzazione; e
b) i mezzi e i tempi per il conseguimento degli obiettivi.
I programmi devono essere riesaminati a intervalli regolari e pianificati,
e adattati alle esigenze, per garantire il conseguimento degli obiettivi.
66. OHSAS 18001:2007
Esempio di obiettivi e programma
roberto.rocchegiani@libero.it 66
CORSO PER RSPP
MODULO M01P02 REV 01
PROGRAMMA DI MIGLIORAMENTO SSLL
Data 11.06.12
Pagina 5 di 1
TRAGUARDO INTERMEDIO ENTRO IL RESPONSABILE
TRAGUARDO
STATO AVANZAMENTO TRAGUARDO
RAGGIUNTO
IL
VERIFICA
(ok, Nok, data)
FIRMA RESP.
TRAGUARDO
Numero giorni consecutivi senza infortuni
Arrivare a nuovo record 2013 (gen-mar)
almeno 60 gg
Mar 2013
SPP/ Dirigente per la
sicurezza/ ufficio del
personale
Numero giorni consecutivi senza infortuni
Arrivare a nuovo record 2013 (gen-giu)
almeno 80 gg
Giu 2013
SPP/ Dirigente per la
sicurezza/ ufficio del
personale
Numero giorni consecutivi senza infortuni
Arrivare a nuovo record 2013 (gen-set)
almeno 110 gg
Set 2013
SPP/ Dirigente per la
sicurezza/ ufficio del
personale
Numero giorni consecutivi senza infortuni
Arrivare a nuovo record 2013 (gen-dic)
almeno 136 gg
Dic 2013
SPP/Dirigente per la
sicurezza/ufficio del
personale
67. OHSAS 18001:2007
4.4 Attuazione e funzionamento
roberto.rocchegiani@libero.it 67
4.4.1 Risorse, ruoli, responsabilità̀ e autorità̀ - (estratto)
L’alta direzione deve assumersi la responsabilità̀ ultima per
la SSLL e per il SGSSLL.
L’alta direzione deve dimostrare il suo impegno:
a) assicurando la disponibilità̀ delle risorse essenziali per
istituire, attuare, mantenere attivo e migliorare il SGSSLL;
b) definendo ruoli, assegnando responsabilità̀ e delegando
autorità̀ , per facilitare l’efficace gestione per la SSLL; ruoli,
responsabilità̀ e autorità̀ devono essere documentati e
comunicati.
68. OHSAS 18001:2007
Esempio Matrice delle responsabilità
roberto.rocchegiani@libero.it 68
CORSO
RSPP
ALLEGATO AL MANUALE M02MANU REV 00
MATRICE DELLE RESPONSABILITÀ DEL SGSSLL
Data 13.9.14
Pagina 1 di 2
R: Responsabile dell’attuazione C: Collabora con R o partecipa al processo I: Interessato al processo
Rev. N° Descrizione modifica Redatto da: Approvato da: Data:
00 Prima emissione SPP RSGSL 13.09.14
FIGURE COINVOLTE
SIGLA
DOC.
REQUISITI DEL SGSL
BS OHSAS 18001:2007
DDLeAD
DIR
PROD/RSGSL
RSPP
ASPP
MC
RLS
PREPOSTI
CAPOREPARTI
RESP.UFF
ACQUISTI
RUFFTEC
RUFFTECN
RUFFCOMM
RUFFAMM
RUFFPERS
DITTE
ESTERNE
ADD.EMERG
DIPENDETNI
RESP
SERVIZI
RESPMAG
PORTINERIE
COORD
MANUT
RESP
MACCHINA
RIF.BS
OHSAS
18001:2007
Politica
Sicurezza
Politica ISA Sicurezza SL R C C C I I I I I I I I I I I I I I I I I 4.2
MANU
Manuale gestione sicurezza e salute
sul lavoro
C R C C I I I I I 4.5.2
PS01 Controllo Documenti C C R I I I I 4.4.5
PS02 Richiami e sanzioni I R C C I C C C I -
PS03 Prescrizioni legali e di altro tipo I C C R C C C I I I I I I I I C I 4.3.2
PS04
Gestione schede di sicurezza e
Regolamento REACH
I I I I I R 4.4.6
PS05
Formazione sensibilizzazione
competenze
I C I R C I I C I I I 4.4.2
PS06 Sorveglianza e misurazioni I C I R I C 4.5.1
PS07
Non conformità azioni preventive
azioni correttive
I R C C I C 4.5.3
PS08 Transito pedonale in fabbrica I I C I C R 4.4.6
PS09
Gestione cambiamenti logistici e/o
produttivi
R R C C C C C C C I C C 4.3.1
PS10 Documento Unico valutazione rischi I R C R C I C I I I I I 4.3.1
69. OHSAS 18001:2007
4.4 Attuazione e funzionamento
roberto.rocchegiani@libero.it 69
4.4.2 Competenza, formazione e sensibilizzazione -
(estratto)
L’organizzazione deve assicurare che ogni persona sotto il
suo controllo che svolga compiti che possano avere un
impatto sulla SSLL siano competenti in base a istruzione,
formazione o esperienza appropriate, e deve conservare
le relative registrazioni.
70. OHSAS 18001:2007
Esempio gestione dei ruoli, mansioni, incarichi
roberto.rocchegiani@libero.it 70
Ruolo SSL: PREPOSTO
Mansioni:
Incarichi:
Addetto
Anincendio
Falegname
Coordinatore
emergenza di
reparto
Manutentore
delle macchine
da taglio in
falegnameria
71. OHSAS 18001:2007
Esempio gestione della formazione
roberto.rocchegiani@libero.it 71
Definizione dei
ruoli, mansioni
incarichi
Fabbisogno
formativo
Organizzazione
corsi e rilascio
attestati
Verifica
dell’apprendimento
Assegnazione dei
ruoli, mansioni,
incarichi
Re training
72. OHSAS 18001:2007
Prevenzione nei cambi di mansione
roberto.rocchegiani@libero.it 72
Falegname (mansione
precedente)
Decisione per
nuovo incarico
Manutentore e
Preposto
Falegnameria
IDONEITA’
SANITARIA
Formazione da
Preposto e da
Manutentore
Verifica della
formazione ed
inizio
affiancamento
Cambio di
mansione ed
assegnazione
scritta del ruolo di
preposto
L’HR lo
comunica al
lavoratore
L’HR lo
formalizza
all’RSPP
L’RSPP rivede il
DVR ed informa
RLS, MC e DL
L’HR lo
comunica al
lavoratore ed al
suo
preposto/dirigent
e
L’HR lo
formalizza
all’RSPP
L’RSPP
organizza la
formazione
L’RSPP riceve gli
attestati e gli esiti
delle verifiche e
provvede
all’aggiornamento
del mansionario
sulla sicurezza
Il DL incarica per
iscritto il
lavoratore a
svolgere la nuova
mansione ed il
nuovo ruolo
73. OHSAS 18001:2007
4.4 Attuazione e funzionamento
roberto.rocchegiani@libero.it 73
4.4.3 Comunicazione, partecipazione e consultazione –
4.4.3.1 Comunicazione
Con riferimento ai pericoli inerenti la SSLL e al SGSSLL, l’organizzazione deve stabilire, attuare e mantenere attive una o più
procedure per:
a) la comunicazione interna tra i vari livelli e le varie funzioni dell’organizzazione;
b) la comunicazione con i fornitori e gli altri visitatori del luogo di lavoro;
c) ricevere, documentare e rispondere alle pertinenti comunicazioni esterne provenienti da parti interessate.
4.4.3.2 Partecipazione e consultazione
L’organizzazione deve stabilire, attuare e mantenere attive una o più procedure per:
a) la partecipazione dei lavoratori tramite:
• un appropriato coinvolgimento nell’identificazione dei pericoli, nelle valutazioni dei rischi e nella determinazione dei controlli;
• un appropriato coinvolgimento nelle indagini sugli incidenti;
• il coinvolgimento nello sviluppo e nel riesame delle politiche e degli obiettivi per la SSLL; • la consultazione quando vi sono
cambiamenti che impattano sulla loro SSLL;
• la rappresentanza nelle questioni inerenti la SSLL.
I lavoratori devono essere informati delle disposizioni sulla loro partecipazione, compreso chi sia il loro rappresentante in questioni
inerenti la SSLL.
b) la consultazione con i fornitori quando vi sono cambiamenti che impattano sulla loro SSLL.
L’organizzazione deve assicurarsi che, quando appropriato, siano consultate pertinenti parti interessate esterne su questioni
riguardanti la SSLL.
74. OHSAS 18001:2007
Esempio : come REALIZZARE una riunione
roberto.rocchegiani@libero.it 74
Aggiornare i documenti del SGSSLL rivedere il piano di azione (act)
Stesura e condivisione verbale (check)
Stampare verbale a fine riunione e raccogliere le firme di accettazione
Effettuare la stesura del verbale a posteriori, concordandolo con il DL e poi
con i partecipanti alla riunione, raccogliere le firme
Riunione (do)
Incaricare un segretario, raccogliere la firma delle presenze
Rileggere gli appunti che andranno inseriti nel verbale definitivo, prima
della chiusura di ogni punto dell’ODG
Pianificazione della Riunione (plan)
Assicurare la presenza delle figure coinvolte Predisporre materiale tecnico a supporto e condividerlo con DL
Proposta di Riunione
Promotore
(RLS, RSPP, DL, MC, ecc.)
Ordine del giorno proposto
76. OHSAS 18001:2007
4.4 Attuazione e funzionamento
roberto.rocchegiani@libero.it 76
4.4.4 Documentazione - (OHSAS 18001:1999 - ex 4.4.4 ampliato - aggiunti i punti a-b-d-e) La
documentazione del SGSSLL deve comprendere:
a) la politica e gli obiettivi per la SSLL;
b) la descrizione dell’ampiezza del SGSSLL;
c) la descrizione degli elementi principali del SGSSLL e la loro interazione, ed il riferimento a documenti
collegati;
d) i documenti, incluse le registrazioni, richiesti dalla presente norma OHSAS; e
e) i documenti, incluse le registrazioni, ritenuti necessari dall’organizzazione per garantire l’efficace
pianificazione, funzionamento e controllo dei processi legati alla gestione dei rischi inerenti la SSLL.
NOTA - È importante che la documentazione sia proporzionale al livello di complessità, pericoli e rischi
coinvolti, e che sia tenuta al minimo richiesto a fini di efficacia ed efficienza.
4.4.5 Controllo dei documenti - (OHSAS 18001:1999 - ex 4.4.5 ampliato)
I documenti richiesti dal SGSSLL e da questa norma OHSAS devono essere controllati. Le registrazioni sono
un tipo speciale di documento e devono essere controllate secondo i requisiti di cui al punto 4.5.4.
L’organizzazione deve stabilire, attuare e mantenere attive una o più procedure per:
a) approvare i documenti ai fini della loro adeguatezza prima dell’ emissione;
b) riesaminare e, qualora necessario, aggiornare e riapprovare i documenti;
c) assicurare che le modifiche e lo stato di revisione corrente dei documenti siano identificati;
d) assicurare che le versioni appropriate dei documenti applicabili siano disponibili nei luoghi di utilizzo;
e) assicurare che i documenti rimangano leggibili e facilmente identificabili;
f) assicurare che i documenti di origine esterna, che l’organizzazione ritiene necessari per la pianificazione e il
funzionamento del SGSSLL siano identificati e che la loro distribuzione sia controllata; e
g) prevenire l’uso involontario di documenti obsoleti e applicare ad essi un’adeguata identificazione se per
qualsiasi ragione vengono conservati.
78. OHSAS 18001:2007
4.4 Attuazione e funzionamento
roberto.rocchegiani@libero.it 78
4.4.6 Controllo operativo - (OHSAS 18001:1999 - ex 4.4.6 ampliato +
riporto al 4.3.1)
L’organizzazione deve identificare quelle operazioni e quelle attività
associate ai pericoli identificati per le quali è necessaria l’attuazione di
controlli per gestire i rischi inerenti la SSLL, e tra queste deve essere
compresa la gestione dei cambiamenti (v. 4.3.1).
Per le operazioni e le attività̀ in questione, l’organizzazione deve attuare e
mantenere attivi:
a) i controlli operativi applicabili all’organizzazione e alle sue attività;
l’organizzazione deve integrare questi controlli operativi nel suo SGSSLL
globale;
b) i controlli collegati alle merci acquistate, alle attrezzature ed ai servizi;
c) i controlli collegati ai subappaltatori e ad altri visitatori del luogo di
lavoro;
d) PROCEDURE DOCUMENTATE per tenere sotto controllo situazioni
in cui l’assenza di procedure documentate potrebbe portare a
difformità̀ rispetto alla politica e agli obiettivi per la SSLL;
e) precisi criteri operativi nel caso in cui la loro assenza potrebbe portare a
difformità̀ alla politica e agli obiettivi per la SSLL.
79. OHSAS 18001:2007
4.4 Attuazione e funzionamento
roberto.rocchegiani@libero.it 79
4.4.7 Preparazione e risposta alle emergenze - (OHSAS 18001:1999 -
ex 4.4.7 modificato) L’organizzazione deve stabilire, attuare e mantenere
attive una o più procedure per:
a) identificare le potenziale situazioni di emergenza;
b) rispondere a tali situazioni di emergenza.
L’organizzazione deve rispondere alle situazioni di emergenza e prevenire
o mitigare le relative conseguenze negative per la SSLL.
Quando pianifica la sua risposta alle emergenze, l’organizzazione deve
tenere conto dei bisogni delle parti interessate pertinenti, p.e. servizi di
emergenza e vicini.
L’organizzazione deve inoltre sottoporre a prova le proprie procedure per
la risposta alle situazioni di emergenza, ove fattibile, coinvolgendo le parti
interessate pertinenti a seconda di quanto appropriato. L’organizzazione
deve periodicamente riesaminare e, ove necessario, revisionare le
proprie procedure per la preparazione e la risposta alle emergenze, in
particolare dopo i test periodici e dopo il verificarsi di situazioni di
emergenza (v. 4.5.3).
80. OHSAS 18001:2007
4.5 Verifica
roberto.rocchegiani@libero.it 80
4.5.1 Misurazione e monitoraggio delle prestazioni - (OHSAS 18001:1999 - ex 4.5.1 +
aggiunto il punto -c-)
L’organizzazione deve stabilire, attuare e mantenere attive una o più procedure per misurare,
regolarmente, le prestazioni in tema di SSLL. Queste procedure devono prevedere:
a) misure sia qualitative sia quantitative, appropriate ai bisogni dell’organizzazione;
b) il monitoraggio del grado di conseguimento degli obiettivi per la SSLL dell’organizzazione;
c) il monitoraggio dell’efficacia dei controlli (sia per la salute sia per la sicurezza);
d) misure proattive delle prestazioni che monitorino la conformità ai programmi per la SSLL, ai
controlli e
ai criteri operativi;
e) misure reattive delle prestazioni che monitorino la cattiva salute, gli incidenti (compresi i
sinistri, i quasi incidenti, ecc.), e altre evidenze storiche di prestazioni carenti in tema di SSLL;
f) le registrazioni dei dati e dei risultati del monitoraggio e della misurazione sufficienti per
facilitare la
successiva analisi di azioni correttive e preventive.
Se sono necessarie delle attrezzature per monitorare o per misurare le prestazioni,
l’organizzazione deve stabilire e mantenere attive procedure per la taratura e la
manutenzione di tali attrezzature, a seconda di quanto appropriato. Devono essere
conservate le registrazioni delle attività̀ e dei risultati di taratura e di manutenzione.
81. roberto.rocchegiani@libero.it 81
CORSO PER RSPP
MODULO M01P02 REV 01
PROGRAMMA DI MIGLIORAMENTO SSLL
Data 11.06.12
Pagina 5 di 1
TRAGUARDO INTERMEDIO ENTRO IL RESPONSABILE
TRAGUARDO
STATO AVANZAMENTO TRAGUARDO
RAGGIUNTO
IL
VERIFICA
(ok, Nok, data)
FIRMA RESP.
TRAGUARDO
Numero giorni consecutivi senza infortuni
Arrivare a nuovo record 2013 (gen-mar)
almeno 60 gg
Mar 2013
SPP/ Dirigente per la
sicurezza/ ufficio del
personale
Dall’infortunio di Sergio Rossi
(28/11/13) all’infortunio Mauro
Bianchi 4/2/13 sono trascorsi
68 gg
31/03/2013
Obiettivo
raggiunto
Numero giorni consecutivi senza infortuni
Arrivare a nuovo record 2013 (gen-giu)
almeno 80 gg
Giu 2013
SPP/ Dirigente per la
sicurezza/ ufficio del
personale
Dall’infortunio di Sergio Rossi
(28/11/13) all’infortunio di Mauro
Bianchi 4/2/13 sono trascorsi
68 gg
30/06/2013
Obiettivo
non
raggiunto
Numero giorni consecutivi senza infortuni
Arrivare a nuovo record 2013 (gen-set)
almeno 110 gg
Set 2013
SPP/ Dirigente per la
sicurezza/ ufficio del
personale
Dall’infortunio di Giovanni Neri
(18/6/13) all’infortunio di Franco
Verdi 29/8/13 sono trascorsi
72 gg
30/09/2013
Obiettivo
non
raggiunto
Numero giorni consecutivi senza infortuni
Arrivare a nuovo record 2013 (gen-dic)
almeno 136 gg
Dic 2013
SPP/Dirigente per la
sicurezza/ufficio del
personale
Dall’infortunio di Giovanni Neri
(18/6/13) all’infortunio di Franco
Verdi 29/8/13 sono trascorsi
72 gg
31/12/2013
Obiettivo
non
raggiunto
OHSAS 18001:2007
Esempio di misurazione degli obiettivi
82. OHSAS 18001:2007
4.5 Verifica
roberto.rocchegiani@libero.it 82
4.5.2 Valutazione del rispetto delle prescrizioni - (requisito nuovo)
4.5.2.1 Coerentemente con il suo impegno al rispetto delle prescrizioni
legali [v. 4.2c)], l’organizzazione deve stabilire, attuare e mantenere
attive una o più procedure per valutare periodicamente la conformità
alle prescrizioni legali applicabili (v. 4.3.2).
L’organizzazione deve conservare le registrazioni dei risultati delle
valutazioni periodiche.
NOTA - La frequenza della valutazione periodica può variare in
funzione di prescrizioni legali diversi.
4.5.2.2 L’organizzazione deve valutare il rispetto delle altre prescrizioni
che essa sottoscrive (v. 4.3.2). L’organizzazione può, se lo desidera,
combinare questa valutazione con quella del rispetto delle prescrizioni
legali di cui al punto 4.5.2.1 oppure stabilire procedure separate.
L’organizzazione deve conservare le registrazioni dei risultati delle
valutazioni periodiche.
NOTA La frequenza della valutazione periodica può variare per le
diversi altre prescrizioni che ha sottoscritto.
83. roberto.rocchegiani@libero.it 83
OHSAS18001:2007
Esempiodivalutazionerispettodelle
prescrizioni
FASI Verifica
valore
risposta
APPALTATORE
BIANCHI
commessa
ALFA
APPALTATORE
VERDI
commessa
ALFA
APPALTATORE
ROSSI
commessa
ALFA
Verifica
Punteggi
o Verifica
Punteggi
o Verifica
Punteggi
o
Selezione
dell'appaltatore
L'appaltatore utilizza un sistema di gestione per la salute e sicurezza sul lavoro ? Si = 5 PUNTI SI 5 NO 0 NO 0
L'appaltatore è certificato OHSAS 18001 ?
Si = 15
PUNTI SI 15 NO 0 NO 0
L'appaltatore ha presentato la sua politica sulla salute e sicurezza ? Si = 5 PUNTI SI 5 NO 0 NO 0
Abbiamo verbalizzato un incontro con il nostro RSPP ed il loro responsabile per la
sicurezza (o DL)?
Si = 20
PUNTI SI 20 SI 20 NO 0
L'appaltatore ha presentato un organigramma per la sicurezza ?
Si = 10
PUNTI NO 0 SI 10 SI 10
Abbiamo verbalizzato un incontro per stabilire come gestire le interferenze (dpi,
dpc, tesserini, permessi utilizzo macchine ecc.) ?
Si = 45
PUNTI SI 45 SI 45 NO 0
Firmadelcontrattodi
appalto
Abbiamo stilato e firmato un contratto di appalto, allegando e condividendo i
documenti previsti dalla PS 14 ?
Si = 55
PUNTI SI 55 SI 55 SI 55
Abbiamo ricevuto l'elenco dei preposti nominati dal DL ?
Si = 10
PUNTI NO 0 SI 10 NO 0
Abbiamo ricevuto gli attestati di formazione per preposti ?
Si = 10
PUNTI NO 0 SI 10 NO 0
Abbiamo ricevuto gli attestati di formazione per gli addetti all'emergenza ?
Si = 10
PUNTI NO 0 SI 10 NO 0
Abbiamo ricevuto gli attestati di formazione professionale dei lavoratori ?
Si = 10
PUNTI NO 0 SI 10 NO 0
Abbiamo condiviso e firmato un capitolato di appalto ed un programma lavori
dettagliato ?
Si = 5 PUNTI
SI 5 SI 5 SI 5
Autorizzazioneiniziolavoried
accessiincantiere
Abbiamo un DURC aggiornato con scadenza non superiore ai 3 mesi ?
Si = 40
PUNTI SI 40 SI 40 SI 40
Abbiamo ricevuto il verbale di sopralluogo congiunto con il quale abbiamo
condiviso: interferenze, aree di lavoro, dpi, dpc, utilizzo dei cartellini, piano di
emergenza, permessi utilizzo macchine I, mensa, pulizie, servizi ecc.
Si = 10
PUNTI
SI 10 SI 10 SI 10
Abbiamo ricevuto i documenti che comprovano l'assunzione dei lavoratori
comunicando la scadenza dei contratti alla portineria ?
Si = 10
PUNTI SI 10 NO 0 SI 10
Abbiamo stabilito in contratto, i costi per i consumi di attrezzature , pulizie in caso
di non rispetto delle clausole, multe per mancato rispetto del DLGS 81/08,
utonomia per attrezzatura di supporto (scalette, banchetti, trabattelli, ecc.) ?
Si = 10
PUNTI
SI 10 NO 0 NO 0
Abbiamo autorizzato lavorazioni in subappalto ?
Si = - 5
PUNTI (ogni
subappalto)
NO 0 SI -50 NO 0
Abbiamo rilasciato permessi per lavorazioni con i nostri macchinari ?
Si = - 5
PUNTI ogni
lavoratore
autorizzato NO 0 NO 0 NO 0
VERIFICA gen 2016 gen-16 gen-16 gen-16
FASI Punteggio Punteggio Punteggio
Selezione dell'appaltatore 60/100 90 75 10
Firma del contratto di appalto 60/100 60 100 60
Autorizzazione inizio lavori ed accessi in cantiere 60/100 70 0 60
84. roberto.rocchegiani@libero.it 84
OHSAS 18001:2007
Esempio Grafico Misurazione
Prescrizione
Selezione dell'appaltatore
Autorizzazione inizio lavori
ed accessi in cantiere
Firma del contratto di
appalto
media
ALFA 65 55 45 55
BETA 77 68 58 68
GAMMA 80 75 70 75
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
100
AxisTitle
check list appaltatori
Gennaio 2016
85. OHSAS 18001:2007
4.5 Verifica
roberto.rocchegiani@libero.it 85
4.5.3 Indagini sugli incidenti, non conformità, azioni correttive e
preventive - (OHSAS 18001:1999 - ex 4.5.2 ampliato e suddiviso in due
sottopunti)
4.5.3.1 Indagini sugli incidenti
L’organizzazione deve stabilire, attuare e mantenere una o più procedure per
registrare, indagare e analizzare gli incidenti al fine di:
a) identificare le deficienze di base nella SSLL e altri fattori che potrebbero causare
o contribuire al verificarsi di incidenti;
b) identificare il bisogno di azioni correttive;
c) identificare le opportunità̀ di azioni preventive;
d) identificare opportunità̀ per il miglioramento continuo; e) comunicare i risultati di
tali indagini.
Le indagini devono essere svolte in maniera tempestiva.
Se si identificano bisogni di azioni correttive od opportunità di azioni preventive,
l’attività̀ deve essere svolta in accordo a quanto previsto dal punto 4.5.3.2.
I risultati delle indagini sugli incidenti devono essere documentati e conservati.
86. roberto.rocchegiani@libero.it 86
OHSAS18001:2007
EsempioIndaginesugli
incidenti CORSO
RSPP
SISTEMA GESTIONE PER LA
SALUTE E LA SICUREZZA SUL
LUOGO DI LAVORO
M02PS07 Rev.01 del 19/12/2015
INCIDENTI
INFORTUNI N.056 Pagina 1 di 2
GENERALITÀ
COGNOME: Bianchi
NOME: Luca
DATA DI NASCITA 05/04/1965
N° DI MATRICOLA 0545
MANSIONE: Carpentiere
DATI RIASSUNTIVI INFORTUNIO / INCIDENTE
DATA DELL’INFORTUNIO: 10/06/2015
LUOGO DELL’INFORTUNIO : Officina Carpentieri
DATA E ORA DI ABBANDONO LAVORO : 08,00
NATURA DELLA LESIONE □ corpo estraneo
□ abrasione
X frattura pluriframmentaria
□ RADIAZIONI OTTICHE
SEDE DELLA LESIONE: terzo dito distale della falange ungueale del IV dito della mano sin.
TESTIMONI PRESENTI AL MOMENTO DELL’INFORTUNIO
COGNOME E NOME ANNOTAZIONI FIRMA
Sauro Rossi SauroR ossi
ANALISI DELL’ INFORTUNIO/INCIDENTE
Descrizione della dinamica dell’infortunio:
Il lavoratore stava forando delle lamiere in officina con un trapano a squadro (foto) interrompeva la
foratura per il cambio dell’utensile (punta). Nel cambio toglieva l’alimentazione al trapano. Nel
riattivare l’alimentazione e prendere il trapano, lo stesso, non avendo inserito il blocco di
accensione (vedi foto) al contatto accidentale con il comando, si azionava e la punta avvolgeva il
guanto di protezione (in crosta) e procurava l’infortunio.
Quali attrezzature, macchinari e/o utensili stava utilizzando il lavoratore al momento dell’infortunio?
Trapano a squadro
RR
LB
SR
AV
87. roberto.rocchegiani@libero.it 87
OHSAS18001:2007
EsempioIndaginesugli
incidenti CORSO
RSPP
SISTEMA GESTIONE PER LA
SALUTE E LA SICUREZZA SUL
LUOGO DI LAVORO
M02PS07 Rev.01 del 19/12/2015
INCIDENTI
INFORTUNI N.056 Pagina 2 di 2
Quali sono state le misure immediatamente attuate a seguito dell’infortunio?
L’infortunato ha avvisato il collega Fabio Neri, il quale lo accompagnava in portineria e poi al 118.
Chi ha comunicato al preposto (capo turno, addetto alla sicurezza,etc) l’avvenuto incidente?
Luca Bianchi ha informato il Preposto Andrea Verdi
Secondo voi, l’infortunato o i presenti hanno trascurato di fare qualcosa o hanno fatto cose che
hanno aggravato o provocato l’infortunio? (es. mancato rispetto procedure, mancato utilizzo
DPI,…)
Il lavoratore, avrebbe dovuto bloccare la maniglia di accensione prima di riposizionare l’utensile nel
luogo di foratura, mediante l’apposito blocco (vedi foto).
Il blocco, vista l’ergonomia della maniglia di accensione è fondamentale per evitare accensioni
accidentali.
Il lavoratore non ha eseguito correttamente la procedura PR35 relativa all’utilizzo del trapano a
squadro, pur avendola condivisa e sottoscritta in data 23/5/12.
Riportare eventuali annotazioni utili per una migliore analisi di quanto successo, o conseguenti ad
esso:
Il lavoratore viene segnalato per comportamento non conforme alle procedure di SSLL, in dettaglio
la PR35, tale segnalazione riportata sul modulo M02PS02, viene sottoposta al Dirigente della
Sicurezza ed al DL per una valutazione in merito ad un’eventuale ammonizione o sanzione.
GIORNATE DI PRIMA PROGNOSI (da referto ospedaliero) ED EVENTUALE PROLUNGAMENTO
30 gg
COMPILATO DA:
DATA 10/06/2015– firme:
–
– Roberto Rocchegiani R obertoR occhegiani
– Luca Bianchi L ucaB ianchi
– Sauro Rossi SauroR ossi
– Andrea Verdi A ndreaVerdi
88. OHSAS 18001:2007
4.5 Verifica
roberto.rocchegiani@libero.it 88
4.5.3 Indagini sugli incidenti, non conformità, azioni correttive e
preventive - (OHSAS 18001:1999 - ex 4.5.2 ampliato e suddiviso in due sottopunti)
4.5.3.2 Non conformità, azioni correttive e azioni preventive
L’ organizzazione deve stabilire, attuare e mantenere attive una o più procedure per trattare le
non conformità reali e potenziali e per intraprendere azioni correttive e azioni preventive. La/e
procedura/e deve/devono definire i requisiti per:
a) identificare e correggere le non conformità e per intraprendere azioni per mitigare le
conseguenze sulla SSLL;
b) indagare sulle non conformità, determinarne le cause e intraprendere azioni al fine di
evitare che si riverifichino;
c) valutare il bisogno di azioni per prevenire le non conformità e attuare azioni appropriate
sviluppate per evitare che si verifichino;
d) registrare e comunicare i risultati delle azioni correttive e preventive intraprese; e
e) riesaminare l’efficacia delle azioni correttive e delle azioni preventive intraprese.
Se le azioni correttive e preventive identificano pericoli nuovi o mutati o il bisogno di controlli
nuovi o modificati, la/le procedura/e deve/devono richiedere che le azioni proposte siano
riesaminate attraverso una valutazione dei rischi prima della loro attuazione.
Qualunque azione correttiva o preventiva intrapresa per eliminare le cause di non conformità
reali o potenziali deve essere appropriata alla grandezza dei problemi e commisurata ai rischi
per la SSLL incontrati. L’organizzazione deve assicurare che alla documentazione del SGSSLL
siano apportate tutte le modifiche necessarie che derivino da azioni correttive e da azioni
preventive.
89. roberto.rocchegiani@libero.it 89
OHSAS18001:2007
EsempioIndaginesugli
incidenti CORSO
RSPP
SISTEMA GESTIONE PER LA
SALUTE E LA SICUREZZA SUL
LUOGO DI LAVORO
M02PS07 Rev.01 del 19/12/2015
INCIDENTI
INFORTUNI N.056 Pagina 1 di 2
GENERALITÀ
COGNOME: Bianchi
NOME: Luca
DATA DI NASCITA 05/04/1965
N° DI MATRICOLA 0545
MANSIONE: Carpentiere
DATI RIASSUNTIVI INFORTUNIO / INCIDENTE
DATA DELL’INFORTUNIO: 10/06/2015
LUOGO DELL’INFORTUNIO : Officina Carpentieri
DATA E ORA DI ABBANDONO LAVORO : 08,00
NATURA DELLA LESIONE □ corpo estraneo
□ abrasione
X frattura pluriframmentaria
□ RADIAZIONI OTTICHE
SEDE DELLA LESIONE: terzo dito distale della falange ungueale del IV dito della mano sin.
TESTIMONI PRESENTI AL MOMENTO DELL’INFORTUNIO
COGNOME E NOME ANNOTAZIONI FIRMA
Sauro Rossi SauroR ossi
ANALISI DELL’ INFORTUNIO/INCIDENTE
Descrizione della dinamica dell’infortunio:
Il lavoratore stava forando delle lamiere in officina con un trapano a squadro (foto) interrompeva la
foratura per il cambio dell’utensile (punta). Nel cambio toglieva l’alimentazione al trapano. Nel
riattivare l’alimentazione e prendere il trapano, lo stesso, non avendo inserito il blocco di
accensione (vedi foto) al contatto accidentale con il comando, si azionava e la punta avvolgeva il
guanto di protezione (in crosta) e procurava l’infortunio.
Quali attrezzature, macchinari e/o utensili stava utilizzando il lavoratore al momento dell’infortunio?
Trapano a squadro
RR
LB
SR
AV
90. OHSAS 18001:2007
4.5 Verifica
roberto.rocchegiani@libero.it 90
4.5.4 Controllo delle registrazioni - (OHSAS 18001:1999
- ex 4.5.3)
L’organizzazione deve istituire e mantenere attive le
registrazioni necessarie a dimostrare la conformità ai
requisiti del proprio SGSSLL e della presente norma
OHSAS, e i risultati ottenuti.
L’organizzazione deve stabilire, attuare e mantenere attive
una o più procedure per l’identificazione, l’archiviazione,
la protezione, la reperibilità, la conservazione e
l’eliminazione delle registrazioni.
Le registrazioni devono essere e rimanere leggibili,
identificabili e rintracciabili.
92. OHSAS 18001:2007
4.5 Verifica
roberto.rocchegiani@libero.it 92
4.5.5 Audit interni - (OHSAS 18001:1999 - ex 4.5.4)
L’organizzazione deve assicurare che siano condotti audit interni del SGSSLL a
intervalli pianificati al fine di:
a) determinare se il SGSSLL:
1) è conforme a quanto pianificato per la gestione per la SSLL, compresi
i requisiti della presente norma OHSAS; e
2) è stato correttamente attuato ed è mantenuto attivo; e
3) è efficace nel soddisfare la politica e gli obiettivi dell’organizzazione;
b) fornire informazioni sui risultati degli audit all’alta direzione.
L’organizzazione deve pianificare, stabilire, attuare e mantenere attivo uno o più̀
programmi di audit, basati sui risultati delle valutazioni dei rischi delle attività̀
dell’organizzazione, e dei risultati degli audit precedenti. Devono essere stabilite,
attuate e mantenute attive una o più̀ procedure di audit che indichino:
a) le responsabilità̀, le competenze ed i requisiti per pianificare e condurre gli
audit, per riportarne i risultati e per conservarne le relative registrazioni; e
b) la determinazione dei criteri, dell’ampiezza, della frequenza e della metodologia
degli audit.
La selezione degli auditor e la conduzione degli audit deve assicurare l’ obiettività̀
e l’ imparzialità̀ del processo di audit.
94. roberto.rocchegiani@libero.it 94
OHSAS18001:2007
EsempioProceduradi
AUDITinterni CORSO
RSPP
SISTEMA GESTIONE PER LA
SALUTE E LA SICUREZZA
SUL LUOGO DI LAVORO
PS11
Rev.00
19/03/2015
AUDIT INTERNI Pagina 1 di 3
Rev. N° Descrizione modifica Redatto da: Verificato da: Approvato da: Data:
00 Prima emissione SPP RSPP RSGSL 19/03/2015
1) SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE:
Scopo della procedura è stabilire i criteri e le modalità operative per la programmazione
sistematica, la gestione e la documentazione degli audit interni del SGSSLL per:
• determinare se il SGSL è conforme a quanto pianificato per la gestione per la SSLL ,
compresi i requisiti della norma OHSAS 18001:2007 e i requisiti legali;
• verificare che il SGSL sia correttamente applicato e mantenuto attivo, inclusa l’applicazione
delle procedure;
• stabilire se il SGSL è efficace per perseguire la politica e gli obiettivi aziendali;
• fornire informazioni sui risultati degli audit alla direzione anche al fine di perseguire il
miglioramento continuo della SSLL.
Questa procedura si applica a tutte le attività del SGSL della società ALFA.
2) DEFINIZIONI:
La presente procedura utilizza le definizioni e i termini riportati nel documento M01MANS
“Glossario dei termini del SGSL” .
GA: Gruppo di Audit
RGA: Responsabile del gruppo di Audit
3) RESPONSABILITA’:
RSGSL RGA GA
Funzione
coinvolta
nell’audit
RSPP
Programma degli audit X
Definizione RGA e GA X
Piano dell’audit X C
Svolgimento dell’audit X X X
Rapporto di audit X X
Archiviazione X
Gestione NC X X X
95. roberto.rocchegiani@libero.it 95
OHSAS18001:2007
EsempioProceduradi
AUDITinterni CORSO
RSPP
SISTEMA GESTIONE PER LA
SALUTE E LA SICUREZZA
SUL LUOGO DI LAVORO
PS11
Rev.00
19/03/2015
AUDIT INTERNI Pagina 2 di 3
4) MODALITA’ OPERATIVE
4.1 Programma degli audit
Il RSGSL approva, su proposta del RSPP, un programma degli Audit di Sicurezza che tiene conto
dello stato e dell'importanza delle varie attività sottoposte a verifica, utilizzando il modulo
“Programma degli Audit di SSLL”.
L’attività di auditing del SGS viene effettuata almeno una volta l’anno e comprende l’intera struttura
organizzativa coinvolta nella gestione della SSLL.
Possono essere previsti audit aggiuntivi, per gli elementi del SGS già sottoposti ad Audit, se si
sono verificate una delle seguenti condizioni:
! modifiche gestionali/organizzative/legislative;
! incidenti;
! il ripetersi di non conformità relative all’area o all’attività soggetta ad audit;
! richieste specifiche.
Il Programma degli audit può essere revisionato, nel caso in cui si ritenga necessario inserire
nuove verifiche ispettive da effettuare nel corso dell’anno.
4.2 Gruppo di verifica e Responsabile di Verifica Ispettiva
La selezione del GA e del RGA viene fatta dal RSGSL sulla base dei requisiti descritti al punto 4.3.
Il GA può essere costituito da personale interno e/o esterno alla società ALFA.
4.3 Requisiti del gruppo di verifica ispettiva interna
Per la composizione del GA la società ALFA si avvale di auditors opportunamente addestrati e
qualificati.
I requisiti minimi degli auditors interni sono:
! esperienza lavorativa di almeno 2 anni nella società ALFA;
! partecipazione ad almeno 3 audit in qualità di osservatore;
I requisiti minimi degli RGA interni sono:
! esperienza lavorativa di almeno 2 anni nella società ALFA;
! preparazione di base accertata sulle tematiche della norma BS OHSAS 18001:2007 e UNI EN
ISO 19011;
! attestazione di partecipazione ad un corso di formazione sulle verifiche ispettive interne con
esame finale.
! Svolgimento di almeno 3 audit in qualità di auditor, sotto la responsabilità di RGA qualificato.
La scelta del personale componente il GA e del RGA viene effettuata dal RSGSL in base a criteri
di indipendenza rispetto alle aree ed alle attività da sottoporre a verifica.
96. roberto.rocchegiani@libero.it 96
OHSAS18001:2007
EsempioProceduradi
AUDITinterni CORSO
RSPP
SISTEMA GESTIONE PER LA
SALUTE E LA SICUREZZA
SUL LUOGO DI LAVORO
PS11
Rev.00
19/03/2015
AUDIT INTERNI Pagina 3 di 3
4.4 Piano di Audit
Al fine di pianificare le verifiche di audit, il RGA compila il “Piano di Audit” e lo firma.
Il piano di audit deve essere notificato almeno al personale e alle funzioni che parteciperanno
all’audit.
4.5 Esecuzione dell’audit
L’audit dovrebbe essere svolto secondo le seguenti fasi:
! Il RGA effettua un breve incontro preliminare con la funzione coinvolta nell’audit per chiarire
l’oggetto della verifica;
! il responsabile dell’area/attività soggetta ad audit, accompagna il responsabile di audit
nell’attività di verifica;
! il RGA raccogliere le “evidenze oggettive” di audit mediante l’esecuzione di interviste, l’esame
dei documenti, l’osservazione di attività e di operazioni e l’eventuale utilizzazione di liste di
controllo da predisporre; registrando inoltre le indicazioni delle osservazioni per il
miglioramento e le eventuali NC. Le NC devono essere gestite dal RSPP e dalle altre figure
previste come stabilito dalla specifica procedura.
! il RGA valuta le evidenze oggettive raccolte sulla base dei criteri di audit stabiliti e compila il
“Rapporto di audit”.
4.6 Rapporto di Audit
Il responsabile dell’audit predispone il rapporto finale di audit ed è responsabile della sua
accuratezza e completezza. Il rapporto di audit deve contenere le risultanze dell’audit e i riferimenti
delle evidenze oggettive di sostegno.
5) REGISTRAZIONE ED ARCHIVIAZIONE
La registrazione ed archiviazione degli audit è eseguita dal RSPP.
6) DOCUMENTI APPLICABILI
M01PS11 Programma degli Audit di SSLL
M02PS11 Piano di Audit
M03PS11 Rapporto di audit