Nelle ultime due settimane abbiamo esaminato i problemi attraverso dei modelli. In primo luogo abbiamo toccato quello che ho chiamato la Singolarità economica. In fisica una singolarità è quella in cui i modelli matematici non funzionano più. Ad esempio, i modelli basati sulla fisica della relatività non funzionano più se si arriva troppo vicini ad un buco nero. Se pensiamo al troppo debito come ad una sorta di buco nero, si può capire il perché i modelli economici non funzionano più.
1. SCENARI FINANZIARI
JOHN MAULDIN'STHOUGHTS FROM THE FRONTLINE
Newsletter settimanale - Versione Italiana a cura di Horo Capital
La ricerca di certezza
di John Mauldin | 29 ottobre 2012 - Anno 3 - Numero 43
In questo numero:
Il problema in una condizione dinamica - dipendente da vari moltiplicatori
Misurazione del PIL
L'economia delle ipotesi
Investire in un mondo incerto
Sud America, New York e North Dakota e Grecia?
"Per quanto riguarda le leggi della matematica che si riferiscono alla realtà esse non sono
certe, e nella misura in cui sono certe esse non si riferiscono alla realtà."
- Albert Einstein
"Far diventare un qualcosa di sconosciuto un qualcosa di conosciuto è alleviante,
rilassante, gratificante e ci dà inoltre una sensazione di forza. Il pericolo, l'inquietudine,
l'ansia di trovarsi di fronte all'ignoto - il primo istinto è quello di eliminare questi stati
d'animo dolorosi. Primo principio: ogni spiegazione è meglio di niente ... Il generarsi di un
problema guida dei condizionamenti ed è eccitata dal sentimento della paura ... "
- Friedrich Nietzsche
"Pochissime persone in questo mondo davvero cercano la conoscenza. Mortali o
immortali, pochi davvero la chiedono. Al contrario cercano di strappare all'ignoto le
risposte che sono già presenti nella propria mente - giustificazioni, conferme, forme di
consolazione senza le quali non si può andare avanti. Il chiedere in modo vero è aprire la
porta ad una tromba d'aria e lasciarsi trasportare via. La risposta può annientare la
domanda e chi la pone."
- Anne Rice, Il vampiro Lestat
Nelle ultime due settimane abbiamo esaminato i problemi attraverso dei modelli. In primo
luogo abbiamo toccato quello che ho chiamato la Singolarità economica. In fisica una
singolarità è quella in cui i modelli matematici non funzionano più. Ad esempio, i modelli
basati sulla fisica della relatività non funzionano più se si arriva troppo vicini ad un buco
nero. Se pensiamo al troppo debito come ad una sorta di buco nero, si può capire il
perché i modelli economici non funzionano più. La scorsa settimana in "I pericoli del Fiscal
Cliff" abbiamo preso in considerazione come sono utilizzati i moltiplicatori fiscali da parte
degli economisti al fine di essere a favore o contro le politiche economiche governative.
Siete per l'austerità o contro di essa? C'è sicuramente un modello che sosterrà la vostra
tesi e questo molto probabilmente utilizzando gli stessi dati che utilizza anche il vostro
avversario.
Queste lettere hanno generato una grande quantità di commenti positivi e molte
discussioni. Di solito molto raramente suggerisco ai lettori di tornare indietro e leggere le
lettere precedenti, ma rileggendole questo vi potrebbe aiutare ad apprezzare perché è
così difficile capire cosa sta succedendo nell'economia globale di oggi.
Questa settimana in una lettera che è un po' più breve, ancora una volta prenderemo in
considerazione i limiti delle misure e dei modelli. Ci viene detto che la crescita
2. dell'economia degli Stati Uniti è stata del 2% nell'ultimo trimestre. Tale numero sarà
ovviamente rivisto ma che cosa stiamo misurando? Dovremmo dare a tutte le misurazioni
la medesima importanza? Una breve risposta all'ultima domanda è sì, ma è importante
capire che non vi è alcuna certezza in quel numero. O almeno nessuna certezza secondo
la comune accezione del termine.
Il problema in una condizione dinamica - dipendente da vari moltiplicatori
Io uso il sottotitolo di cui sopra con una grande quantità di ironia. Ho preso questa frase da
una lettera piuttosto perspicace del mio amico Rob Arnott (fondatore di Research
Affiliates, che in modo brillante gestisce più di $100 miliardi di dollari). Ho intenzione di
iniziare Thoughts from the Frontline (Scenari Finanziari) di questa settimana con la sua
lettera e con i miei commenti inseriti tra parentesi quadre [e in corsivo]. Stava rispondendo
alla lettera della scorsa settimana sui problemi che nascono con le previsioni economiche.
Tra l'altro Rob e la sua famiglia hanno trascorso cinque giorni in Italia con me quest'estate.
Ci sono stati molti discussioni fino a tarda notte (con pranzi e cene) su questo argomento.
"La maggior parte dei moltiplicatori fiscali sono semplicistici, tentano di convertire
dinamiche condizionate - dipendenti da moltiplicatori in moltiplicatori statici [vale a dire se
si adotta questo taglio delle tasse o un aumento della spesa si avrà un effetto molto
specifico sull'economia]. Perché? Perché considerano l'economia, il fare previsioni
economiche e le politiche indicate molto semplici e facili da spiegare alle persone
ragionevolmente intelligenti. In tal modo si ignora l'effetto di:
- i livelli di partenza del debito, l'entità del deficit, il tasso di variazione demografico
[Questo è importante e alla base della Singolarità economica. Se si inizia con un debito
enorme come i greci o gli spagnoli hanno, la spesa attuata come stimolo ha un effetto
molto inferiore rispetto al fatto di avere un debito molto piccolo. Per esempio, c'è una
differenza significativa tra le politiche economiche del Giappone e del Brasile a causa della
età della popolazione. Ciò che funziona in un paese può essere controproducente in un
altro.]
- moltiplicatori diversi tra tasse e spesa, e tra aumenti o tagli in entrambe le cose [La
letteratura accademica suggerisce che vi è una netta differenza per l'economia tra gli
effetti dati delle imposte sul reddito e quelli da imposte sui consumi. Cercare di utilizzare
un solo moltiplicatore che copra tutti i casi sia per le tasse che per la spesa non è positivo
per l'economia. Ovviamente e però molto più facile.]
- Diversi moltiplicatori in relazione ai temporanei cambiamenti vs delle permanenti
variazioni fiscali (il mitico taglio dell'imposta temporanea e il suo famoso ed inutile
moltiplicatore)
- Diversi moltiplicatori per categorie di stimolo fiscale (un modo per non andare da
nessuna parte - negativo; il riequilibrare una situazione instabile tra i centri economici
prima di un possibile collasso – positivo)
- gli effetti che le scelte di politica sul lavoro possono avere sul moltiplicatore fiscale (vale a
dire, cerchiamo di non dimenticare il ruolo del settore privato).
3. "Ci sono quindi tante possibilità per allontanarsi da un moltiplicatore statico.
"La maggior parte dei fattori che influenzano i moltiplicatori non sono facilmente
controllabili da parte del governo e la maggior parte dei cambiamenti generano del
dolore prima di riuscire a trasmettere i benefici promessi. Viceversa, i cambiamenti che
offrono dei vantaggi immediati si portano dietro un triste prezzo da pagare nel lungo
termine.
"Considerate il circolo vizioso che è incorporato nei moltiplicatori fiscali. Se oggi tutte le
tasse in modo aggregato sono il 50% (comprendendo quelle sul reddito e l'IVA e le tasse
di proprietà, per non parlare di quelle regionali o applicate nelle città) in gran parte
dell'Europa, un moltiplicatore di 2 crea dei feedback infiniti [il che ci porta verso un Punto
di Singolarità Economica in cui i modelli produrranno dei stupidi risultati, e alla fine gli
economisti riterranno valide tali condizioni].
"... in questo tipo di mondo è possibile aumentare le tasse dell'1% sul PIL e vedere una
caduta del PIL paria al 2%, non generando più le entrate fiscali di prima; ripetiamo finché
non si sarà al di là di dove si trova la Grecia. La tassa del 75% di Hollande (80% se i ricchi
effettivamente non spendono nulla e si imbattono nell'IVA) produrrà dei danni se in questo
ciclo il moltiplicatore è del 1,25. E il moltiplicatore sarà influenzato dal livello di tassazione?
Certo. Maggiori imposte strangolano il settore privato così il moltiplicatore aumenta in
relazione all'incremento delle aliquote fiscali. [Nota: Rob non sostiene l'utilizzo di uno
specifico moltiplicatore, sottolinea solo che il moltiplicatore come singola variabile può
modificare significativamente i modelli.]
"La risposta giusta non è quello di mettersi in questo pasticcio prima di iniziare. Dopo che
si è commesso un errore così grossolano, la prevedibile reazione della politica sembra
essere 'non posso farmi del male direttamente da solo. Ogni dolore deve essere
immediatamente ricompensato da un beneficio.' Di fronte ad una carenza di idee
alternative utili questo porta al nonsenso di 'procrastinare le cose', il che rende l'implosione
finale di gran lunga peggiore.
In primo luogo adottare il giuramento di Ippocrate: 'Primo non nuocere.' Ad esempio non
fare nulla che comporti delle conseguenze di lungo periodo che possono superare i
benefici di breve termine.
"Allora quali sono le possibilità?
- Una cosa è cercare di capire le condizioni dinamiche - dipendenti da vari moltiplicatori
anche in maniera approssimativa e su diversi intervalli di tempo. Come la professione
economica cerca dei modelli semplici che permettano di vincere dei premi Nobel, loro però
poi ci hanno deluso facendo troppa poca ricerca sulla condizione di dipendenza o sul
periodo di tempo di dipendenza.
- In assenza di modelli convincenti sui moltiplicatori non bisogna smettere di avere del
buon senso! Vuoi prendere in prestito e spendere altri $10.000 miliardi dollari per generare
un moltiplicatore positivo per il prossimo anno? Certo. Per più di cinque anni? Certo che
no. Non è diverso da una famiglia che aumenta il GFP (Prodotto Interno Lordo della
Famiglia ... vale a dire il tasso dei consumi familiari) con l'acquisto di un auto che non può
permettersi.
4. - Attuare austerità *e* stimoli genera del dolore a breve termine e dei benefici in quantità
tale da offrire il massimo in termini di riduzione di deficit, e idealmente senza una profonda
recessione. Ad esempio la spesa generata da stimoli produce un positivo moltiplicatore nel
breve termine, ma quasi sempre genera un maggior debito nel lungo termine rispetto agli
stimoli economici di breve termine; viceversa i tagli alla spesa invertono questo effetto con
il costo di una recessione di breve termine. Gli aumenti delle tasse se percepiti come
permanenti (e di solito lo sono), generano un terribile moltiplicatore nel lungo termine; i
tagli fiscali invertono la cosa ... a meno che il mercato obbligazionario sia spaventato da
un possibile rischio di default.
"E' molto sottovalutato l'effetto di liberalizzare le leggi sul mercato del lavoro nel settore
privato, perché abbiamo un attaccato [senso pubblico di ciò che è profondamente "giusto"
e "chiaro"]: [le leggi sul mercato del lavoro] producono dei forti impatti sul moltiplicatore
ogni volta che la regolamentazione scoraggia fortemente la creazione di nuovi posti di
lavoro e questo è purtroppo vero in tutto il mondo sviluppato. Sbarazzarsi del salario
minimo? Come ti permetti?!? Ma proviamo a supporre che questo sia sostituito con un
imposta negativa sul reddito che consenta di pagare il medesimo importo a qualsiasi livello
di reddito. In effetti si sta sostituendo un salario minimo prodotto dalla regolamentazione,
imposto ai datori di lavoro e che scoraggia l'occupazione con il finanziamento pubblico di
un salario minimo e soppiantando gran parte della burocrazia pubblica che effettua
assistenza. [Questa è una delle proposte più interessanti di Rob e questo potrebbe
rappresentare un buon percorso da fare al fine di ridurre la disoccupazione giovanile, un
tema vicino e caro al cuore di questo papà. Se è possibile assumere dei giovani con un
costo relativamente basso, si può dargli un posto di lavoro e una formazione che li renderà
in futuro maggiormente produttivi.]
- Questo significa che siamo in grado di combinare delle scelte politiche con un alto
moltiplicatore positivo offrendo immediati effetti positivi sul PIL, prima (forse molte
settimane prima) che si facciano scelte politiche avverse che generano un piccolo
moltiplicatore, come il taglio della spesa pubblica che genera dei benefici nel lungo
termine a prezzo di un doloroso costo a breve termine. La combinazione di questo è in
grado di generare degli ottimi risultati. [O questo è ciò che Rob non potrebbe sostenere,
aumentare le tasse in una fase di taglio della spesa con un compromesso che permetta di
controllare maggiormente il deficit.]
"Niente di tutto questo può avvenire senza una chiara leadership dall'alto. Mentre le mie
inclinazioni politiche liberiste sono ben note, c'è del buono nelle ragionevoli soluzioni in
entrambe le parti. Ma dubito che tutto questo avvenga in tempo. Stiamo offrendo 'la nostra
leadership politica a coloro che hanno la capacità nel rispondere in modo adeguato alla
crisi, non di anticipare o di evitare la crisi. Perché dico questo? Perché evitare le crisi
richiede di solito di accettare del dolore a breve termine per avere dei benefici nel lungo
termine. E nessun politico impone del dolore senza essere costretto per cercare di evitare
una crisi, potrà mai ottenere un maggior credito dal fatto di avere avuto successo
nell'evitare la crisi. Perché? Perché nessuno ha mai visto le crisi se questa non sono prima
avvenute! "
E' su questo che io sono più ottimista di Rob; e come anche il mio amico Newt Gingrich ha
sottolineato quando era assieme a noi in alcune di queste sessioni notturne in Toscana, la
maggior parte dei politici di entrambi le parti di fronte a questo dibattito riconoscono la
vastità del disastro che dovrebbe essere evitato e decidere di affrontare il deficit in quella
che ora è diventata una priorità di breve termine. È vero loro hanno diverse soluzioni, ma
5. riconoscono il problema (voglio sottolineare la maggior parte dei politici - certamente non
tutti). Mentre Rob ha ragione quando dice che nessun politico può percorrere la propria
strada tagliando le cose che ci piacciono e aumentare le tasse, se non siamo disposti a
fare qualcosa nella prima parte del 2013 il Fiscal Cliff di cui stiamo parliamo sembrerà solo
una passeggiata rispetto a quello che arriverà dopo.
Absolute Return Partners di Niels C. Jensen - www.arpllp.com - è la società partner di
John Mauldin per il mercato Europeo.
Horo Capital - www.horocapital.it - è il partner di Absolute Return Partners per il
mercato Italiano.
Tel. 02 89096674 - rcarraro@horocapital.it
Misurazione del PIL
Torneremo indietro su questo problema tra un minuto, ma cerchiamo di concentrarci
sull'annuncio di questa settimana che riguarda l'aumento del 2% del PIL nell'ultimo
trimestre, in crescita dal 1,3% del secondo trimestre che però a sua volta è stato rivisto
verso basso rispetto alla prima stima che era di quasi un 2%. La mia ipotesi è che
vedremo anche questa volta le stesse revisioni al ribasso nel corso dei prossimi mesi,
come anche per gli altri dati economici dell'ultimo trimestre che erano anche loro non
molto positivi. Ma chiaramente non siamo in una fase di recessione, ma piuttosto in una
economia che cerca di cavarsela alla meno peggio, come aveva già detto da diverso
tempo.
Un 2% non è così male, ma però possiamo comprendere un maggior numero di cose se si
guardano le componenti sottostanti. Un fattore importante nella crescita trimestrale è stata
la spesa per la difesa che ovviamente è aumentata e anche piuttosto considerevolmente
di quasi un 13%. Invece i consumi personali sono cresciuti solo di un 2%. Poi c'è
l'inflazione. Se pensate che l'inflazione è stata del 2% rimaniamo con un numero sul PIL
sopravvalutato dello 0,5%. Se abbiniamo la cosa con una normale spesa per la difesa, la
crescita a quel punto sarebbe stata inferiore all'1%. A quel punto non ci sarebbe stato
alcun politico che avrebbe vinto.
L'inflazione può essere misurata in diversi modi. I dati sul PIL non utilizzano l'indice dei
prezzi al consumo che ora mostrano un'inflazione superiore al 2%. È possibile ottenere un
PIL molto diverso a seconda di quale dato sull'inflazione si usa e questi numeri dipendono
da quali ipotesi si fanno quando si calcola l'inflazione.
E mentre sembra che tutti sappiano comprendere il PIL, in realtà questa misura è quella
che ha maggior senso nel mondo di oggi? Potremmo calibrare meglio il reddito privato
lordo, piuttosto che guardare ad un dato basato sui consumi come il PIL? E non è che
invece abbiamo realmente bisogno di conoscere la produzione lorda privata, piuttosto di
un indicatore che misura le variazioni nella spesa pubblica? Alla fine di tutto la spesa
pubblica può essere solo in funzione di ciò che viene prodotto nel settore privato.
L'economia delle ipotesi
6. Noi tutti vogliamo avere dei numeri che siano "reali." Ma l'economia è diversa dalla
contabilità. L'economia formula ipotesi in quasi tutti i modelli che utilizza e quelle
assunzioni vengono fatte partendo da un punto di vista. Quante discussioni potremmo fare
su come procedere secondo alcune linee di pensiero:
"Guarda questa statistica. Sta chiaramente indicando una salita [o una discesa] del PIL [o
l'occupazione o di ...]. Quindi se solo potessimo risolvere il problema 'X,' avremmo risolto
tutti i problemi del mondo."
Per esempio posso chiaramente dimostrare a voi che alzare le tasse ai ricchi non avrà
alcun effetto sulla loro spesa, anche solo utilizzando una o due correlazioni in un periodo
di tempo determinato. Agganciateci un paio di storie positive e l'ovvia conclusione è che
dobbiamo sempre di più aumentare le tasse ai ricchi. Basta chiedere a Monsieur Hollande
qual è secondo lui la giusta aliquota.
Inoltre posso altrettanto facilmente dimostrare che l'aumento delle tasse per i ricchi si
tradurrà in una grave calamità economica. "Basta vedere quello che è successo in questa
situazione. E vedere quello che è successo in quel posto riducendo le tasse."
La contro argomentazione poi passano attraverso il fatto che la vostra interpretazione ha
tralasciato alcuni fattori e quindi la vostra conclusione è sbagliata. E così si continua
all'infinito. Questo ci riporta alla citazione di Anne Rice che ho riportato all'inizio della
lettera. Mentre il suo personaggio stava parlando di un'altra forma di conoscenza, la
citazione vale doppiamente nei confronti dell'economia. La riporto ancora una volta:
"Pochissime persone in questo mondo davvero cercano la conoscenza. Mortali o
immortali, pochi davvero la chiedono. Al contrario cercano di strappare all'ignoto le
risposte che sono già presenti nella propria mente - giustificazioni, conferme, forme di
consolazione senza le quali non si può andare avanti. Il chiedere in modo vero è aprire la
porta ad una tromba d'aria e lasciarsi trasportare via. La risposta può annientare la
domanda e chi la pone."
Gli esseri umani cercano certezze. Siamo particolarmente ansiosi quando non otteniamo
una spiegazione per qualcosa che non capiamo. Che si tratti di religione, di politica, di
filosofia, un cruciverba o di economia, vogliamo essere sempre in grado di giungere ad
una conclusione definitiva che riteniamo sia corretta. C'è uno stato di compiacimento
psicologico nella certezza. Modelli anche se errati ci danno l'illusione della certezza.
Dobbiamo stare attenti alle illusioni a cui ci aggrappiamo.
L'economia diventa una disciplina piuttosto problematica quando si tenta di creare modelli
matematici che dovrebbero guidare la filosofia politica e la prassi. Così molte assunzioni
devono essere fatte per arrivare ad un risultato, quindi basare la politica su un modello
particolarmente semplicistico è pericoloso.
Un solo modello non va bene per tutte le opzioni ed inoltre le performance passate in
realtà non sono indicatori di futuri risultati. Deve essere preso in considerazione l'intero
contesto economico. Non possiamo semplicemente estrapolare gli anni di Reagan o
Clinton e dire: "Se riuscissimo a mala pena a ripristinare quelle politiche a quel punto
potremmo raggiungere gli stessi risultati." Questo sarà possibile solo se riusciremo a
modificare anche tutte le altre variabili che sfuggono al controllo del governo!
7. I modelli possono essere utili, ma non sono esatti. Ci danno un senso della direzione. Il
loro utilizzo dovrebbe essere fatto pensando di utilizzarli più come una stella polare
piuttosto che come un sistema GPS. Maggiori sono il numero di variabili vengono
considerate nell'attuale situazione e minori sono le probabilità di essere in grado di
elaborare la ricetta "del pulsante facile" che invece desidera la politica.
Alla fine l'unico reale strumento che ci è rimasto è il buon senso, facendoci guidare dai
nostri modelli e con uno sguardo alla storia. "Sappiamo" che in generale, minore è il
prezzo e maggiore è la domanda. Se si tassa un qualcosa alla fine si potrà si ottenere di
meno da essa.
Non possiamo lasciare che le istituzioni finanziarie impazziscano. Ci devono essere
alcune protezioni per il pubblico. Il debito è utile fino a quando non diventa un peso e
dobbiamo stare attenti a come lo usiamo. Siamo in grado di utilizzare decine di questi
luoghi comuni, sulla base del buon senso comune.
Eleggiamo i politici e poi ci aspettiamo che in qualche modo il mondo migliori in relazione
alle loro promesse. Ciò di cui abbiamo veramente bisogno di fare è cercare di vedere la
direzione generale verso cui ci stanno portando e basare i nostri voti e le nostre decisioni
personali in base al fatto che ci piace o meno quella direzione. Fidarsi di un economista o
peggio ancora di più di un politico che dispone solo di un modello? Questo può essere
pericoloso.
Chiudiamo con una citazione del mio banchiere centrale preferito Richard Fisher, che è
presidente della Federal Reserve di Dallas.
"Sarà una sorpresa per chi mi conosce sapere che non ho sostenuto un ulteriore politica
monetaria accomodante durante i nostri incontri della settimana scorsa. Ho più volte
chiarito durante il FOMC e in discorsi pubblici, di ritenere che ogni ulteriore programma si
scelga per avventurarsi in questa direzione questo ci porti verso acque profonde e
inesplorate. Alla Fed siamo fortunati in quanto abbiamo dei modelli econometrici sofisticati
e dei bravi analisti. Possiamo facilmente arrivare a delle teorie plausibili su quello che
dovremo fare quando dovremo virare o eventualmente fare retromarcia. Tuttavia la verità
è che nessuno nel comitato, né il nostro personale presente nel board dei governatori e ne
le 12 banche sanno veramente che cosa può far ripartire l'economia. Nessuno sa
veramente che cosa potrebbe funzionare per rimettere in rotta l'economia. E nessuno, e di
fatto anche nessuna banca centrale in qualsiasi punto del pianeta ha un esperienza
positiva da raccontare di come riportare la situazione in equilibrio partendo dal punto nel
quale ci troviamo. Nessuna banca centrale e nemmeno la Federal Reserve è mai stata in
questa nave fino ad ora".
Infatti anche noi non siamo mai stati prima d'ora in questa nave sia come nazione sia
come mondo. Sappiamo cosa succede quando un paese o un altro si scontra con i limiti
del contrarre un debito eccessivo. Ma quando lo fa la maggior parte del mondo
sviluppato? A quel punto inizia un'altro viaggio.
Investire in un mondo incerto
Ho scritto per anni sulle virtù degli strumenti di investimento absolute return, quali ad
esempio gli hedge fund. I mercati continuano a rimanere incerti e gli investitori sono
sempre più alla ricerca di modalità per raggiungere dei rendimenti in modo continuativo
8. ma con un basso livello di rischio. Le azioni rappresentano ancora il maggiore candidato
nel lungo termine per avere delle sovra performance rispetto alle obbligazioni e alla
liquidità; ma la strada sembra irregolare e la maggior parte degli investitori tendono ad
essere prevenuti verso l'azionario long-only. Il compensare un po' quella posizione lunga
con una strategia azionaria long/short può potenzialmente contribuire a generare maggiori
rendimenti commisurati al rischio, o in altre parole contribuire a creare un percorso più
agevole.
Una strategia azionaria long/short è una delle strategie di copertura più vecchie e
maggiormente diffuse tra gli hedge fund, in termini di quantità di masse gestite. La
strategia ha caratteristiche interessanti rispetto ai tradizionali approcci azionari long-only
tra cui la potenziale capacità di catturare una porzione significativa dei movimenti rialzisti
nel mercato azionario, riducendo però al minimo le perdite e proteggendo inoltre il
capitale. L'investimento in azioni con un approccio Long/Short rappresenta anche una
strategia molto opportunistica, liquida e trasparente che la rende attraente per molti
potenziali investitori. I miei partner di Altegris hanno recentemente scritto un paper sulla
strategia azionaria long/short. Il documento fornisce una panoramica su come funziona la
strategia e su quali sono i benefici potenziali per un portafoglio e soprattutto su ciò che gli
investitori hanno bisogno di esaminare quando valutano i gestori di fondi azionari
long/short. Il punto cruciale di una strategia azionaria long/short è che mentre sembra
intuitiva per gli investitori, richiede una elevata competenza ed una forte disciplina nel
processo di investimento.
Soud America, New York, North Dakota e Grecia?
Parto per il Brasile tra dieci minuti e finirò questa lettera sul mio iPad a bordo dell'aereo.
Dopo il Brasile andrò in Uruguay e in Argentina a parlare ad un giro di conferenze
organizzate con il mio partner sudamericano, Enrique Fynn. Poi sarò cinque giorni con i
miei partners di Mauldin Economics, David Galland e Olivier Garret in un resort che hanno
sviluppato con Doug Casey (e altri) nel nord dell'Argentina. Spero di rilassarmi un po' e di
dedicarmi a qualche buona lettura.
Quando tornerò andrò a New York dove sarò assieme ad alcuni amici andrò al Post-
Election Summit Conference dove cercheremo di capire dopo questa elezione che cosa
siamo in grado di comprendere dei prossimi anni che ci aspettano. Nulla di certo si
capisce, ma cercheremo di capire quale sarà la direzione.
Ho avuto modo di trascorrere del tempo questo fine settimana con Gary Sanchez, mio
buon amico e dentista che è di Albuquerque. Ragazzo davvero premuroso. Tra le altre
cose ha disegnato la sedia su cui mi siedo quando sono nel mio ufficio di Dallas. E' una
delle cose che mi mancano quando sono in viaggio. Se ne desiderate una potete trovare
maggiori informazioni a questo link
Questa settimana stavo parlando con Dylan Grice di Societe Generale che è appena
tornato dalla Grecia. Abbiamo deciso che potremmo tentare di visitare insieme la Grecia
nel mese di gennaio, come coda del mio viaggio in Scandinavia per un giro di conferenze
per i fondi Skagen. Sono passati molti anni da quando sono stato in Grecia e mi
piacerebbe vedere cosa sta realmente accadendo, piuttosto che continuare a sentire solo
notizie di seconda mano.
A proposito di endorfina la sento ogni volta che premo il pulsante di invio. Quindi mi
9. auguro che Charley e il team di Mauldin Economics correggerà gli ultimi errori per voi
mentre io cercherò di dormire un po' sul volo notturno per San Paolo.
Abbiate una buona settimana. Lo so' che lo sarà
Il tuo analista che si trova a suo agio con l'incertezza,
John Mauldin
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