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E NCICLOPEDIA E I N A UD I [ 1 9 8 2 ]
ORALE /SCRITTO
Gian Paolo Caprettini — ORALE/SCRITTO p ag .5
Emile Cazade e Charles Thomas — ALFABETO p a g . 1 0
Roland Bar t he s e R o la n d Havas — ASCOLTO pag.16
Jean-Loup Ri v i è r e — GESTO pag.21
Roland Barthes e Antoine Compagnon — LETTURA p a g . 3 3
Roland Barthes e Jean-Louis Bouttes — LUOGO COMUNE pa g . 45
Roland Barthes e Erie Marty — ORALE/SCRITTO pag.52
Roland Barthes e Frangois Flahault — PAROLA pag.66
Gino Baratta — RITMO pag.76
Roland Barthes e Patrick Mauriès — SCRITTURA p a g . 8 9
Corrado Bol o gna — VOCE pag.103
amlimerà
competenza/esecunone
Orale/scritto fonetica i g"li/d "'
grammatica
avanguardia
metafora
Orale/scritto
classicoconcetto analogiaemetafora X lessico segno
esistenza argomentazione lingua Cfltle8
' terpretazione I significato
essere in lingua/parola
filologie
simbolo
bello/bruto)
fenomeno letteraturalinguaggio .«Ièativttk
forma manieraastratto/concreto metrica espressione
dialettica idea semanèca POCtlCS kunsstico
alfabeto
identità/dilferenza proposizione e giudizio retoricasenso/significato gusto
ascolto
mediazione traduzione k Imitazione
gesto
opposizionc/contraddizione universali/particolari . immsginsèone
lettura oultura/culture
qualità/quantità
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atti linguistici luogo comsne etnocentrismi l
totalità riprokimané/riproducibilità
dicibil%ndicibile setnibilità natura/cultura
uno/molti IBSCof80
dccisionc enimciazione -. «omunicaslone l'
parola fimione spsèslità arti
distribuzionestatistica presupposizione eallusione errore
ritmo
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generi
gl oCÀI referente informazione artigianato
scrittura
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narrazione/narratività artista
induzione statistica acculturazioneetile
probabilità filosofia/filosofie voce attribuzione
civiltàtéma/motivo
ragione antico/moderno oggetto
rappresentazione statistica futuro
razionai%rrazionale catastrofi calendario testo produèoneartistica
teoria/pratica selvaggio/barbar%ivilizzato
soggetto/oggetto ciclo decadenza
uguaglianza evento escatologia armonia colore escrementi
caos/marne vsl on periodirzazione età mitichc melodia disegno/progetto fertilità
curve e superfici vero/falso tempo/temporalità genesi ntmtoa/metnca abbigliamento VISIOIIC nascita educazionc
geometria e topologia volontà passato/presente scala Canto sensi generazioni
invariante alchimia
progress%sezione sueno/ntmore coltivszioncCOIPO sessualità infanzia
storia 'tonale/ntoinlls culiura materiale
astrologia atlante danza vecchiaia morte
amore industria rurale
cabah collezione' maschera viia/morte
deduzione/prova cicsldcrio materiali
elementi documento/monumento moda
equivalenza CÀII4 esoterico/essoterico fossile armi credenze erosornamento p n) il o I tI
clinicadifferenziale formalizzazione frontiera isteria
memoria dialetto scena
funzioni
angoscia/colpa cura/normalizzazione
logica rovina/restauro
guerra pulsione
enigma
infinitesimalc possibilità/necessità analisi/sintesi imperi fiaba
soma/psiche' castrazione e complesso esclusion%ntegi azione
fuoco
locale/globale referenza/verità anticipazione funzione nazione mostro
sonno/sogno censura farmaco/droga
cannibalismo identificszlone e transfert homo
sistemi di riferimento
follia/delirio
ricorsività IPOICSI misura tattica/strategia
popolare dèi
ilnconscio mano/manufatto
stabilità/instabilità
medicina/incdicalizzazionc
matematiche modello proverbi divino tecnica
variazione alienazione normale/anormale
metodo struttura nevrosi/psicosi
tradizioni utensile
!l«agitato/SCentratd teoria/modello
coscienza/autocoscienza demagogia crei piacere salute/malattia
iniziazione
f,-; :. combinatmia l immaginazione sociale discriminazione sintom%liagnosi
magia
applicazioni I=:..:;. ' grafo ll''-==='-', pace repressione demoni alimcntazionc
j serv%ignore stCO mlzsla
assioma/postulato y ,
, labirinto tcivorc divinazione ilgonlslllo
animllcCilst'i
caso/probabilità mificnniouomo tolleranza/intolleranza chierico/! Iico mit%in cerimoniale CIIC!f!!I
continuo/discreto q rete p donna
causs/effetto
r utopia chiesatortura
persona fth ' is/logoa festa domesticamento
dipendenza/indipendenza x abaco emlogsmis/esogamia
certezza/dubbio violenza
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divisibilità algoritmo famiglia
coerenza ctesia religione gi OCO vegetale
dualità approssimazione convenzione lihertino sogno/visione lutto
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insieme calcolo
categorie/cstegorimazione lnaschilc/femmmiledeterminato/indeterminato libro stregoneria regalità
enlsmccnwl matrimoniorazionale/algebrico/trascendente numero empiria/esperienza peccato rito
clasimmetria zcl o
coppie filosofiche parcntesperimento sacro/piofiano caccia/raccolta
strutture matematiche
disciplina/discipline borghesi/borghesia totem
legge santità di!no
enciclopedia burocraziatrmformazioni naturali / categorie
uoino/donna
libertà/necessità
CCOOOIIII:I
eccedente
mnovazlon%coperta classi formazionceconomico-socia/e
metafisica liastotlzhl
controll%etroazione insegnamento contadini lavoro
naturale/artificiale
energia invenzione consenso/dissenso primitivoideologia modo di produzione
operatività reciprocità/ridistrilunionc
analogico/digitale equilibri%quilibrio rsppresentarione egemonia/dittatura masse proprietà
paradigma
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intelligenza artificiale ordine/disordine sistematica e clasiificazione! ', libertà rivoluzione transizione
riduzione sbbolidannl/scarsità
macchina organizzazione maggioranza/minoranza bisognoripetizionc
programma semplice/complesso partiti
scienza
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simulazione sistema apprendimento politica ccumulazione
spiegazione amministrarionc imposta
strumento soglia
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cervello autoregolazion%quilibrazionc comunità capitale li!sse
comportamento cognizione confiilto crisi oro e argento
e condizionamento induzione/deduzione consuetudine costituzione èfite disrribuzionc pesi e misure
l cont rollo sociale innato/acquisito diritto democrazia/dittatura fabbricagel'go produzione/distribuzione
astronomia I emozione/motivazione istinto glustlzla norma gest!OIIC ricchezza
cosmologie
gr"ppo
atomo e molecola mente OPCfaaloal istituzioni patto msrginslità imperialismo scambio
gravitazione
luce
conservazion%nvarianza / percezione responsabilità polcrc opinione impresa spreco
quoziente intellettuale potcrc/autorità mercato
materia
entropia r povertà
fisica pubblico/privato
propaganda
merce
spazio-tempo atmosfera cellula società civile
litoslcra
forza/campo adattamento
iuolo/status moneta
differenziamento abitazione statomoto socializzmione pianllicazione
oceani evolumone immunità
pianeti
particella mutazion%cle
acqua società profitto
alone ambiente
sole
Plasma
individualità biologica spaziosociale rendita
polimorfismo ciuà
universo
propagazione specie
integrazione salario
invecchiamento
quanti clima utihtà
relatività
organismo ecumene valore/plusvalore
reversibilità/irreversibilità
regolazione insediamento agricoltura
catalisistato fisico sviluppo e morfogencsi migrazione città/campagna
macromolecole paesaggio colonie
metabolismo popolazionc commercio
omcostasi regione industria
ereditàorganico/inorganico risorse spazio economico
osmosi gene suolo *viluppo/sottosviluppo
vita genotipo/fenotipo terra
razza territorio
sangue
villaggio
Orale/scritto I94 I95 Orale/scritto
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ascolto 2 z
gesto 3 3 5 2 ' 3 3 3 7 5 3 3 3 3 • 4 • 6 4 3 3
lettura Z 2 3 3 3 5 2 2 4 3 2 ' I 7 6 • • 3
luogo comune 3 2 3 3 4 3 3 4 3
orale/scritto 3 5 3 4 4 3 2 4 ' 2 4 4 7 ' ' 3
parola S 6 5 4 4 2 S 6 6 6 6 6 6 z 8 4 ' 4 3 5 ' 5 4 3 5 7 9 z 5
ritmo 5 2 z 3 6 5 2
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scrittura 3 ' 5 3 2 2 2 3 z 5 4 4 3 3 3
33
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voce 2 z 3 6 4 3 2 I 2 2 4
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O O O O O I 4 4 Q O Oap +ap ap
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ascolto 3
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gesto 4 6 6 • •
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lettura 3 4 5 4 6 2 2 6 7 z 4 3 z • 6 2 2 4 I 3 3 z
luogo comune 2 4 3 3 3 2
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orale/scritto 7 6 7 5 4 ' 4 6 z 6 3 5 6 •
4 4
parola 6 3 3 7 4 5 9 3 I 3 2 2 6 6 6 8 6 5 4 5 4 7 7 6 5 z 5 5 5
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3 3 3 3 6 5 2 3 5 5 3 5 3 6 4 4 5 2 4 5 4
voce 2 2 I 7 ' 2 2 I
3 2 5 4 3 3
Orale/scritto I 96 '97 Orale/scritto
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orale/scritto 6 • 4 4 4
lettura 3 4 I 2 2 ' ' 2
voce 3 5 3 2 ' 4
alfabeto 5 5 4
orale/
ritmo 4 I 4 I 4 scritto
gesto 4 4 4 I 4
parola 6 6 7 4 4 4 ' 3
luogo comune 3 3
ascolto 2 voce
Orale/scritto
Alfabeto, Ascolto, Gesto, Lettura,
Luogo comune, Orale/scritto, Parola, Ritmo,
Scrittura, Voce
Al dk là e al dk qua del lknguaggko.
Una panoramica, anche sommaria, degli articoli costituenti questo gruppo
non potrà non far rilevare un'«assenza» che l'economia a configurazione «scre
ziata» delPEnciclopedia (in cui etimologicamente si riverbera l'azione di vagliare,
smistare, «discernere») ha previsto di colmare — e ampiamente — in altri settori :
si sta alludendo alla lingua, al linguaggio, alle codificazioni comunicative, ecc.
Di tutto ciò qui rimane soltanto la traccia concreta, l'operazione applicativa
— la+parola+ — gli strumenti e gli eRetti, i meccanismi e gli ambiti di riferimen
to. D'altronde, va pure osservato che le tecniche (+alfabeto+), i piani di manife
stazione (+scrittura+, +voce+ e, in parte, +gesto+), le scansioni spazio-temporali
(+ritmo+ eancora, inparte,+gesto+), le modalità pragmatiche di accesso al senso
(+ascolto+, +lettura+ e, in generale, +orale/scritto+), qui delineati, esorbitano
dalla lingua in sensostretto e competono in generale al 'simbolico', intendendo
con questo termine l'attività rappresentativa nel suo complesso.
Del simbolico l'uomo si provvede tanto per designare ciò che sente non com
pletamente «suo», ma fornito di una valenza esterna, anche «altrui», quanto,
piu in generale, peresprimere ciò che non può valere soltanto come limitato e
personale atto di pensiero. Si incontrano cosi le piu disparate soluzioni atte a
soddisfare la principale esigenza del linguaggio che lo colloca al centro dei mec
canismi regolatori delgruppo sociale : la comunicazione. Il +luogo comune+ costi
tuisce, nell'insieme degli articoli qui considerati, il caso piu eclatante, e nello
stesso tempo piu riduttivo, del carattere non-privato del linguaggio, o, in altri
t ermini, della suavita esterna : è la cosiddetta socialità che dà al linguaggio ragion
(l'essere e forme di controllo.
Alla sua base,il (tacito) patto volto alla comprensione — che, in termini gene
r'ili, si propone di favorire lo scambio di informazioni all'interno di una comu
nità, di un gruppo, di una società — è pensabile soltanto nel quadro di un'altra
l<>ndamentale funzione del linguaggio : il linguaggio come operatore di identità
i>, in altre parole, come fondamento e tramite di soggettività.
Si ha in questo caso l'azione del linguaggio volta a rendere possibili nell'in
ilividuo la formazione delle inter-mediazioni sociali; si tratta allora della+paro
la+ che indica e promuovel'esistenza individuale, dotandosi di un autonomo
ni«ccanismo regolatore.Per riassumere si potrebbe affermare che se nella fun
xh>nc del patto informativo è in gioco il sopravvivere, qui è in gioco il vivere.
Il campo d'azione del linguaggio è in tutti i casi la cultura. La sua f ormaatti
va, produttrice di scambi, è la comunicazione. La particolare forma di scambio
i h« la comunicazione assume in una cultura è il dialogo. In tal modo, per cosi
Sistematica locale 45o 45' Orale/scritto
dire, la cultura prende la parola. Nel considerare la cultura come un comples di «fonti orali» e in molte società si possono stabilire forme di sanzione o di ri
so sistema segnico di produzione, elaborazione, registrazione, di informazione compense per coloro che sono incaricati di far conoscere le tradizioni e di reci
(scuola di Tartu) si riproducono le due funzioni principali del linguaggio a cui tarle senza errori (Vansina). Ma a fronte di tutto ciò sta il parlato colloquiale,
si è accennato. Da una parte la cultura organizza strutturalmente il mondo de l'oralità che si presenta nelle situazioni quotidiane di interazione comunicati
l'uomo, rappresenta il «meccanismo vivo della coscienza collettiva» (Lotman) va, tracciando un'opposizione già avvertita da Seneca [Epistulae ad Lucilium,
— e quindi è proiettata verso l'«esterno» —, dall'altra la cultura costituisce una XXXVIII] : assai piu giova la conversazione che gradatamente s'insinua nel
forma di autocoscienza in equilibrio sincronico determinato da linee di polariz l'animo piuttosto che i sermoni preparati in anticipo e poi sciorinati in pubblico.
zazione dei valori e dei comportamenti;da questo pu nto di vista la cultura riflet Se è vero che per tutti i campi dell'«oralità formalizzata» sono in certo modo
te su se stessa, analogamente a quanto fa un individuo p rendendo in esame, an sotto controllo l'apparato dei gesti, il tono della voce e le disposizioni all'+ascol
che in modo assai estemporaneo, il proprio operato simbolico-comunicativo. to+,non è per nulla scontato che anche laconversazione, per
esempio, non ven
Scrivere significa dunque espandere le proprie possibilità di contatto percettivo ga sottoposta a regole formali, anche se di primo acchito si potrebbe dire che è
con la realtà. «spontanea» : nulla esclude che essa sia un rule-governed behanior. È il semplice
La +scrittura+ non costituisce soltanto un processo di archiviazione memo cambio di turno, ossia l'avvicendarsi nel prendere (meglio: prendersi) la paro
riale o un semplice sistema di notazione ma anche na ph u del le es erienze fonda la, a indicare che esiste un +ritmo+, una partitura non scritta a ordinare nello
mentali dell'uomo (tra faber e loquens), riconducibile al campo delle rappresen spazio-tempo il discorso e le polarità soggettuali.
tazioni visive, del racconto, della «documentazione». È pensabile che all'origine La +scrittura+ rende oggettiva la +parola+ e la dispone quindi a un esame
della scrittura sia la constatazione della presenza di « tracce» e del loro carattere piu accurato di quanto sia possibile negli scambi orali. Essa incoraggia il pensie
segnico. Le tracce sono «indici » di tipo particolare, sono un aliquid che stat pro ro individuale: vi può essere una riflessione personale, solitaria, silenziosa sulla
aliquo, ma comportano già una concettualizzazione in ordine al tempo : indicano parola scritta, vi può essere un consumo privato del testo scritto; ed è per ricer
l'esistenza di qualcosa che è passato, in quel luogo, ma in un tempo diverso da care un diretto rapporto con la Parola che certe forme di preghiera monacale
uello in cui avviene l'osservazione. Determinano una persistenza di identità: dovevano avvenire nel silenzio, senza nemmeno muovere le labbra, presentifi
l'animale, ad esempio, che li è stato continua ad essere da qualche altra parte, cando Dio nel ricordo delle parole dell' orazione : donde una particolare ritualità,
quello che ha lasciato è un segno inequivocabile della propria vita (di qui un primo una particolare ripetizione. Se si volesse individuare un esempio «opposto» a
abbozzo di classificazione, associando certe tracce a certi oggetti). Si può dunque questo,nessuno forsesarebbe migliore della cosiddetta «saggezza popolare»:la
pensare che la percezione e l'interpretazione che ne consegue siano state deter +voce+ dei proverbi, delle facezie, delle astuzie, delle buffonerie è tipicamente
minate agli albori della nostra presenza, come forme di scrittura, sia pure di unamtna e, ag t a analfabeta. Bertoldo evita con un'astuzia le percosse del re, Don Chisciotte im
scrittura nella stragrande maggioranza dei casi involontaria. pazzisce leggendo libri... Ma questa voce non è quella del luogo comune inteso
Ma quella «scrittura naturale» può diventare «scrittura culturale», assumen come sterilizzazione verbale e comportamentale, come stereotipia che viene au
do ad esempio forme narrative ; potrò indicare il passaggio del cavallo ma anche tomatizzata, Questa oralità è la perpetuazione di uno stile formulare, quello degli
il cavallo in quanto tale utilizzando come «segno» le orme lasciate sul terreno; c epiteti fissi, delle locuzioni tradizionali — che sono parse cosi addensate nei poemi
otrò quindi realizzare una rappresentazione che prescinde p omerici da determinare il loro ritmo; in generale nella poesia popolare avviene
senza effettiva, precedente o attuale, del cavallo. In questo modo ci si rende conto che la correttezza metrica è posta in secondo piano rispetto al ripercuotersi for
di come la scrittura costituisca una forma di documentazione: permette la per mulare che rimarca l'importanza del tema trattato. Il +luogo comune+ è allora
manenza dell'esistenza (non necessariamente riconosciuta: si pensi agli archivi) un microtesto «già pronto», fa parte come várroq della logica dei temi e dei moti
di una realtàtrascorsa che potrà però essere ancora interrogata. vi, può essere perfino un avvenimento realmente accaduto che viene storicizzato
I discorsi pronunziati dai principi e dai condottieri prima de g ' ,d lle batta lie lc appunto assegnandolo a un repertorio patrimoniale omeostatico.
conversazioni degli dèi, i comizi tenuti nelle adunanze dei guerrieri e del popolo,
le parole dei conviti e dei banchetti, sacri e profani, filosofici e parodici, gli elogi
e i lamenti funebri, i lamenti di separazione, i canti di lavoro, gli epinici e i cori, z. Le forme dz' trasmissione.
le parabole e le predicazioni, le descrizioni delle visioni e dei sogni, i racconti
della stalla, le profezie, le confessioni, le testimonianze, le orazioni e le confe La cultura, come la lingua, è formata da un meccanismo (grammatica) e da
renze i racconti dei giullari, dei bardi, dei cronachisti di paese, dei novellatori, < un repertorio (lessico). Tale repertorio non è da considerare come un serbatoio
o ere dei mimi, degli ioculares,dei teatranti e degli attori, i canti narrativi e que . in cui disordinatamente sono collocate le conoscenze e i modi di relazione ma
li e ici, le ballate e le canzoni sono soltanto alcuni degli innumerevoli esempi di come una sorta di archivio presieduto da una forma di regolamentazione; nella
un'oralità piu o meno formalizzata, tanto che per alcuni di questi si può parlarc cultura, come nella lingua, la conoscenza grammaticale è attivata in ogni indivi
Sistematica locale 45z
453 Orale/scritto
duo non necessariamentecon lasua consapevolezza; nonostante ciò egliha una
sua rappresentazione interna di questa grammatica per cui sa come applicare le
tempo, che tende simultaneamente a due effetti, quello della conservazione e
quello della trasformazione, quello dell'affermazione di un'identità e della sua
frasialmomento opportuno e sa riconoscere lefrasi applicate in modo corretto
o meno ; e ciò vale anche per i comportamenti, intesi come « frasi » di cultura.
persistenza nello spazio e quello della sua durata e consistenza nel teinpo.
Storia e scrittura. Non ci si può sottrarre alla metafora con cui il cronista
L'organicità della cultura dipende sia dalla mutua regolazione dell'attività di
scambio d'informazione sia dal fatto che la cultura conserva la memoria dei suoi
della Cronaca dei tempi passati (Poriest' vremennych let) paragonò i libri ai fiumi
stati precedenti. La memoria non necessariamente viene registrata per iscritto:
«che abbeverano l'universo» ; l'autore è uno scrittore collettivo che può appar
basterebbe pensare alle genealogie degli antenati recitate presso certi popoli pri
tenere a piu secoli ; il lettore, come ha scritto Lichacev nel suo appassionato stu
mitivi (Goody e Watt) e alle «saghe di famiglia» islandesi che funzionano come
dio su quell'opera, è coautore, creatore del libro, copista. La cronaca riflette la
convalide, statuti di attuali istituzioni sociali piuttosto che come fedeli registra
fenomenologia orale della ripetizione: uno stesso avvenimento può essere rac
zioni storiche del passato (una situazione non poi cosi lontana è offerta dalle ge
contato piu di una volta : ciò che conta è la volontà del testimone, dell'osservato
nealogie fantasiose e dai miti di fondazione di cui è costellata la geografia del
re; se sono diverse, le fonti vengono date in serie: l'ordine logico paratattico è
quello prevalente.
l'ancienrégime). La scrittura determina un certo distacco tra i pantheon (ma an
che i santorali: si pensi alla sistematizzazione degli Acta Sanctorum), le mitolo
Quello che conta non è l'unitarietà per se stessa, il «monologismo ufficiale»
gie, da una parte e le gesta divine, le agiografie, le mitografie dall'altra; si tratta
(Bachtin), ma la «dinamica delle idee» (Lichacev), il t empo insomma è il vero
autore della cronaca, Riecheggia cosi l' epos: è l'eredità orale delle fonti scritteperò di fenomeni che non riguardano soltanto i meccanismi di registrazione, ora
le vs scritto, ma anche i diversi assetti delle tradizioni e le diverse forme dei si
che permea tutto l'Occidente. Al ritmo delle ordinate successioni logico-tempo
stemi educativi. Non basta l'esistenza di una documentazione «scritta» a provare
rali proprie dello scritto si avvicenda lo stile sequenziale, formulare, dei testi ora
l'esistenza di una cultura letteraria basata sulla scrittura e, d'altro canto, è il me
li, i cui elementi costitutivi sono dotati di una relativa autonomia nei confronti
todo di composizione e non il modo di presentazione a caratterizzare la distin
della totalità a cui appartengono (Mukarovsky). Il carattere principale che diffe
zione fra tradizione orale e tradizione scritta. Qualsiasi performanceoraleindica
renzia orale da scritto, che è come dire uditivo da visivo, è quello della simulta
che ogni testo è generato e insieme limitato dalla grammatica della sua tradizio
neità che nel mezzo uditivo è affidata soprattutto alla memoria recente; di qui la
ne e non rifletterà che una parte delle possibilità che costituiscono la tradizione
comparsa di diverse tecniche memoriali, di diversi ordini compilatori, primo fra
tutti quello che la lingua stessa si è dato: l'alfabeto.
stessa(Scholes e Kellogg). In questa prospezione «organicista» della cultura l'+alfabeto+ non è tanto un
N on è perònecessariala presenza diun'élitealfabeta,letterata,perché sirea
lizzi una sistematizzazione nella tradizione di una cultura, se per sistematizza
insieme di lettere disposto in una serie convenuta quanto un ordine che si dà alle
zione si intende quel processo che, originato da una riflessione sui propri valori,
conoscenze, non disgiunto quindi dai disegni enciclopedici. E se pure nell'enci
clopedia alfabetica del Settecento si rappresenta con l'ordine alfabetico una clas
conduce a pensare con una certa coerenza le parti costitutive di quella cultura, e sificazione arbitraria e sempre rinnovabile delle scienze a fronte di una totalità
tende a mostrarla (se non proprio a spiegarla) come un meccanismo ordinato c
unitario. Tale processo è analogo a quello che si produce nella elaborazione di
statica e onnicomprensiva di un'ordinata cosmologia (Salsano), bisognerà consi
un materiale tematico in vista di una costruzione narrativa, la quale non pu i>
derare che anche nel tardo medioevo gli ordini «historiale», «naturale», ecc.
prescindere da un certo accordo fra le parti, perché il racconto possa avere un
(Vincenzo di Beauvais) permettono l'organizzazione di sempre nuove combina
senso ben preciso, svolgendosi, attraverso trasformazioni, da un inizio verso un;i
torie, costituendo ogni minima parte del corpus un vero e proprio microtesto a
sé stante dal formato di un piccolo archivio di cultura.
fine. Vi è dunque una tendenza «fisiologica» verso la coerenza interna: e ciò si
presenta tanto nei testi quanto nei sistemi culturali.
La «lettera» nel mondo tardo-antico e medievale, scorporata dalla totalità
»istematica a cui appartiene, è un significante libero in cui si riverbera ancora l'o
Ebbene, la capacità di narrare la propria cultura (cioè di mettere in moto nei
testi determinati valori, pensati come un sistema di rapporti ), «esaurendo» in
rigine dell'alfabeto — contesa fra scribi e contabili, per cui la scrittura era soprat
questo processo determinate possibilità del sistema, g garantita appunto, nelle
t«tto computo, e sacerdoti o profeti, mediatori fra mondo umano e realtà supe
ri>>re —che determinò la formazione di specialisti e la divisione esoterica fra élite
diverse culture, piu o meno o per nulla alfabetizzate, dal carattere cooperativ» c cultura analfabeta. (Basterà a tale riguardo ricordare la tradizione del simboli
del sistema di consuetudini e di credenze e dalla sua «capacità di estensione pr;i
ticamente illimitata», secondo le parole di una delle pagine finali della Pens>'>
»nio delle litterae mysticaedi cui parlò anche nella sua enciclopedia Isidoro di
Si viglia).
sauvage(xg6z) diLévi-Strauss. Lavorare per esaurirsi,vivere per trasformarsi,
tendere a rappresentare, secondo interne coerenze, il concreto con l'astratto >
Le lettere possono dunque assumere funzioni che stanno sulla soglia del
l'astratto con il concreto ; ogni cultura, nel descrivere il mondo, lo circoscrive, h>
I t orale/scritto+. Stabiliie una rete di riferimenti ordinando un testo poetico ; at
i> ibuire una certa ossatura — tra forma dell'espressione e forma del contenuto
fa proprio e lo trasforma, inserendo il suo lavoro di riflessione sotto l'azione il>.l >lidattica o moraleggiante; costituire una sorta di scansione obbligatoria in cui
Sistematica locale 454 455 Orale/scritto
far esplodere l'irradiamento metaforico assegnandogli un preciso ordito. Si tro so, ma non solo in questo — a determinare le caratteristiche dell'enunciato, a for
veranno allora i significati compositi, le alchimie verbali, gli enigmi oppure altre nire possibilità al senso.
forme in cui si prende l'avvio dal significante e non dal significato, h il caso delle Sono d'altronde le finalità del dire a permettere una classificazione baste
)
lettere miniate e poi degli alfabeti antropomorfici del Cinquecento : si avrà allora rebbe il caso della recitazione (della poesia, ad esempio) a mostrare nuove con
una natività a forma di P, una crocifissione a forma di M : ogni lettera, come ogni nessioni, nuove possibilità della parola. In questo caso il +ritmo+ acquista una
creatura, è piegata all'ordine a cui appartiene. voce e la+voce+ un ritmo ; se solo si pensa alle letture che un poeta ha dato delle
Ma anche nella funzione memoriale l'+alfabeto+ rappresenta agevolmente i proprie poesie, si dovrebbe convenire che queste non sono un altro modo di ese
diversi caratteri della cultura : dopo la sua organicità, anche le forme di conser guire né un altro modo di interpretare la sua opera che il poeta aggiun e l' 1
vazione e trasmissione, la memoria. E allora si avranno gli alfabeti visivi, in cui tri offtri o erti dai critici : in quel momento il poeta-lettore è al di fuori della sua poe
a ogni lettera si trova affiancata l'immagine di un oggetto conosciuto il cui nome sia o, quanto meno, illude e si illude che ciò avvenga; si è quasi in una fase
comincia con quella lettera, proponendo un esercizio didascalico assai futile, op prelogica, nel momento della simulazione di quello che è stata, durante il r o
pure alfabeti immaginari,piccoli repertori visivi in cui si gioca sulle analogie tra cesso creativo, la +lettura+ interiore. Le parole hanno nella voce recitante ri7
forme degli oggetti e forme delle lettere. In tutto ciò è chiaro che l'alfabeto si im spetto a quelle scritte, un altro ordine: e se anche le rime fedelmente potessero
pone come la trama preferenziale per pensare in classificazioni la realtà, quasi riprodurre la segmentazione dei versi, pause nuove — vocali-strumentali — si ag
che questa possa essere scritta prima che nominata. giungono a quelle che il testo scritto irrigidito nella sua datità stentava a far ri
conoscere. Ogni recitazione, si potrebbe dire, sarebbe una nuova poesia, se quel
testo restasse sempre affidato all'oralità. Ma è scritto. E allora la voce del oeta,voce e poe a,
3. Teatro,poesia e oratoria: fra illusione e persuasione. 'suona de!!e proprie intonazioni, enfasi e sospensioni, riecheggia di atteg
giamenti e tic privati, si ascolta; l'ascolto della propria poesia diventa cosi un
Se si volessero individuare delle sfere concrete di «applicazione» degli artico modo di riscriverla, dice qualcosa di fondamentale sui limiti comunicativi del
li del gruppo in questione, si dovrebbero forse privilegiare due attività in cui il
linguaggio (si intenda : la lingua storico-naturale) non è assolutamente monoliti Il linguaggio, inteso come organismo istituzionale, coerente, astratto, reper
co e unidirezionale : si tratta dell'oratoria e del teatro. toriato nella mente collettiva è il supporto necessario di questa lettura, di questa
E universalmente riconosciuto che in ciascuna di queste «pratiche» o esercizi voce, di questa parola, ma è veramente lontano da ciò che di fisico, pulsionale,
del linguaggio non interviene soltanto una certa tecnica della parola ma piuttosto segreto, impercettibilmente plastico, si agita nel dire: come dire il piacere>
è necessaria una competenza relativa a molti codici: gestuali, mimici, declama D 11'Dall oratoria — intesa non come semplice tecnica o ars dicendi ma come ricer
tori, prossemici (relativi questi ultimi al valore delle piccole articolazioni spazia ca degli usi non automatici della lingua (secondo le Thèses diPraga, x(! zg) fonda
li, come le distanze interpersonali), ecc. Quanto all'oratoria, Cicerone sosteneva ta sulla forza civile dell'argomentazione, e tesa fra sentimenti e ragione — si passa
nel De oratoreche per esercitare efficacemente quest'attività occorreva una cono attraverso la poesia, al teatro. Nel medioevo la retorica, in quanto ars dictandi,
scenza molto vasta, che in termini moderni si potrebbe distinguere in conoscen era suddivisa in epistolografia (il «dittore») e oratoria (il «dire»), a governare
za culturaleeconoscenza pragmatica,cosi da formare una vera e propria piccola da un lato le forme scritte, della cancelleria e della memorialistica, dall'altro le
enciclopedia vivente custodita dalla memoria : quanto alla competenza culturale, orme orali, delle ainbascerie e «dicerie»: i cosiddetti «parlame t 1 fp n i», e o r me
si trattava di possedere la storia, la filosofia, la scienza del diritto, quanto alla pu ic e , ufficiali della parola che richiedevano una scrittura direttamente mi
competenza pragmatica, oltre a quella specifica testuale, costituita da appropria surata sull ascolto accompagnato dai gesti solenni delle pose declamator' .
7
orie.
tezza, concisione, senso dell'umorismo, ve ne era una contestuale: occorreva sa teatro raccoglie e sintetizza le forme orali e scritte, quelle private — del sus
per controllare l'espressione del volto, calibrare i toni della voce, le misure del surro e dell amabile conversare, della confessione e della riflessione — e quelled 11'
gesto : mostrare insomma moderazione, come già avvertiva Aristotele, nella uirá pubbliche — dell'invettiva, della dichiarazione, dell'apologia e della condanna.
xpus((,-. E tutto ciò era condizione necessaria per la ratio dicendi : essa infatti non Il teatro si instaura all'insegna della duplicità: il teatro, ricorda Barrault, è un
poteva esaurisi nella semplice somma di capacità selettiva e combinatoria del gioco doppio in se stesso che comporta una doppia posizione dell'essere umano,
materiale verbale (electio e constructio verborum). la prima reale e visibile, il personaggio, la seconda che si rivela il meno possibile,
Il linguaggio in azione è dunque impensabile al di fuori di un registro dal l'attore. A queste due polarità corrispondono due flussi di voce che animanola
l'ampio spettro: parola, gesto, voce, ascolto (quello di chi parla verso la paroh( scrittura scenica e di cui solo uno — nelle indicazioni di un certo teatro — deve
da lui stesso proferita e quello dei suoi uditori ) costituiscono un fascio strettissi essere percepito. Non è il respiro fisiologico, vitale dell'attore che deve emerge
mo di relazioni. La parola si produce nel segno dell'interdipendenza con altr« re, ma quello sensibile del diaframma, quello che è del personaggio. Su questo
forme comunicative ed espressive : è il processo di enunciazione — in questo ca ritmo del respiro, secondo Barrault, si fonda il tempo teatrale, un tempo reso in
Sistematica locale 45( 457 Orale/scritto
termini vocali-strumentali : dal silenzio soffocato alla concitata rappresentazione
Cohen, M. S. R., e altri
[196o] L'écriture et la psychologie des peuples. Centre international de synthèse. XXII se maine
di uno spasimo, dalla parola a mezza voce all'ampia, greve tempesta di un coro de synthèse, Paris, 3-rr mai xg6o, Colin, Paris 1963.
in lento crescendo. Derrida, J.
Non è tanto il dialogo linguistico, l'azione del dire quotidiano codificato ad 1967 L<derisoreet la ihffereilce, Scuri, Parla (tl ed. It. Elnauih, Torino 1971).
animare la scena ma questa voce-respiro che crea i raccordi fra i diversi linguag Dornseiff, F.
gi, dal+gesto+-dizione al mimo come arte del silenzio. Una profonda differenza
igzz Da sAlphabet in Mystik und Magie,Teubner, Leipzig-Berlin xgz5 .
qualitativa e quantitativa separa il testo scritto di partenza dalla redazione sceni
Eco, U.
ca. Per Artaud la creazione non avviene nella mente dell'autore ma li sulla scena
1979 Lector in fabula. La cooperazione interpretativa nei testi narrativi, Bompiani, Mi l ano.
e il risultato sarà «rigoroso e determinato» come quello di un'opera scritta con in
Goody, J.
1977 The Domestication of the Savage Mind, Cambridge University Presa, London (trad. it.
piu «un'immensa ricchezza oggettiva». Angeli Milano xg81).
Un'altra duplicità è quella della +parola+ in scena: nulla potrà essere detto Goody, J., e Watt, I. P.
che abbia l'eifetto di comunicare soltanto a chi è in scena. Il doppio è anche il 196z-63 Th e consequences of literacy, in «Comparative Studies in Society and History», V,
pubblico che non solo è fruitore ma anche testimone del processo creativo. Pro
pp. 304-45 (trad. lt. parziale ln P. P. Gighoh (a cura dl), l.inguaggio e societa, Il Muhno,
Bologna xg73, pp. 361-4o6).
durre rappresentazioni di fatti umani, e quindi illudere (e divertire, ricordando le Hinde, R. A.
proposizioni di Brecht ), mentre la retorica e l'oratoria mirano a persuadere. Al 1972 (a cura di) Non-Verbal Communication,Cambridge University Presa, 1 ondon (trad. it.
l'insegna della simulazione, del come-se, le parole dovranno avere nel teatro la
L a terza, Bari 1g74).
stessa importanza che hanno nei sogni (Artaud), fuse con immagini e suoni e
Jakobson, R.
ig6z-71 Se lected Writings,z voli., Mouton, The Hague.
sensazioni in una coralità — in una polifonia — difficile in certi casi da segmentare, Lotman, Ju. M.
ardua da ridurre a forma espressiva di uno o piu codici. xg8o Testo e contesto. Semiotica dell'arte e della cultura,Laterza, Bari.
Di questa+voce+ variamente atteggiata che l'attore propone è indice illumi Nencioni, G.
nante il marionettista ricordato da Bogatyrev che teneva nella bocca un piccolo 1976 Pa r lato-parlato, parlato-scritto, parlato-recitato,in « Strumenti critici », X zg, pp. x-56.
strumento per deformare la voce ; dava cosi la parola a una marionetta, quella Pagnini, M.
creatura dal tono insieme dissacrante e non troppo umano che allude alle pro lg8o Pr a gmatica della letteratura,Sellerio, Palermo.
fondità, mai del tutto esplorate, dell'inconscio, personale e collettivo. [c.P.c.]. Petrucci, A.
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Cohen, M. S. R.
i958 La grande invention de lécriture et san évolution, Imprimerie Nationale, Paris.
Alfabeto
Alfabeto e scrittura.
In linguistica, 'alfabeto' designa un sistema di segni grafici che trascrive i
fonemi di una lingua. Esistono diversi alfabeti. I piu utilizzati sono l'alfabeto
latino (per le lingue romanze, germaniche, celtiche e alcune lingue slave), gli
alfabeti arabo, ebraico, cirillico (per il russo, il bulgaro e il serbo), nagari (per
lo hindi, lingua nazionale dell'Unione indiana).
Interrogarsi sull'alfabeto è sempre, nello stesso tempo, formulare un giudi
zio di valore sulle scritture che l'hanno preceduto e su quelle attuali che ne dif
feriscono, Di conseguenza —che tale giudizio sia implicito o esplicito — è sempre
prendere posizione su una certa forma di cultura e collocarsi in questa cultura.
Ci si può chiedere se tutte le storie redatte da autori occidentali, per i quali
l'apprendimento della scrittura in genere ha coinciso quasi naturalmente con
quello di un sistema particolare (l'alfabeto latino ), non siano soprattutto, al di
là dell'enumerazione e della descrizione «oggettiva» delle altre scritture esisten
ti nel tempo e nello spazio, la prova di una certa alfabetocrazia.
Nella trama degli sforzi di scrittura, che è impossibile ricostruire nella sua
continuità, il passaggio all'alfabeto — tappa rivoluzionaria, fase inaugurale — cor
risponderebbe a una certa forma di compimento, a un piu alto grado di perfe
zione. Cosi, per Cohen, «l'alfabeto greco-latino nel suo stato attuale giunge al
miglior risultato conun numero limitato di segni-suoni o fonogrammi, distinti
(e non combinati in caratteri complessi) e raggruppati in parole separate su cui
è talvolta indicato l'accento, con una punteggiatura che indica i raggruppamenti
di parole nella frase» [I953, p. IO9].
La scrittura dovrebbe passare attraverso le metamorfosi di piu forme figura
tive per giungere alla verità del sistema alfabetico. L'evoluzione seguirebbe la
via trionfale di una progressiva astrazione, dal pittogramma al segno alfabetico
passando per l'ideogramma. La scrittura si libererebbe progressivamente delle
sue scorie (il disegno in relazione al supporto, allo strumento scrivente, alla
mano che traccia il tratto o batte sui tasti della macchina) per lasciar apparire in
trasparenza il puro suono, la parola viva.
Allora lastoria della scrittura può essere letta retrospettivamente, secondo
il movimento stesso di lettura della parola alfabetica nella sua linearità, a partire
dalla sua fonetizzazione finale. Ordine lineare il cui modello piu assoluto (per
ché il piu arbitrario) è costituito precisamente dall'alfabeto, entità ordinata per
definizione: «L'alfabeto: insieme di lettere di una lingua disposte secondo un
ordine convenuto» (Littré). Se la decifrazione letterale è progressiva, prospetti
va, ed esige che ogni lettera, l'una dopo l'altra senza omissioni né crasi, sia ri
conosciuta, la rivelazione del senso appare sempre alla fine — alla fine della pa
rola, della frase, del racconto —, sempre in ritardo sull'emergere immediato, ma
teriale della lettera. La lettera ordinata in alfabeto, al di fuori di ogni intenzione
Alfabeto z88 z89 Alfabeto
di significazione (l'ordine alfabetico non significa nulla), è eternamente messa La forza dell'invenzione dell'alfabeto greco consiste nel proporre un sistema
in disordine dall'atto di significare: disordine illeggibile in se stesso, visto che all'interno del quale dei segni separati — le lettere — rappresentano ciascuno iso
la leggibilità di una parola implica l'abolizione della lettera a profitto del senso, latamente un suono della lingua : consonante oppure vocale. In realtà, la costitu
di un insieme di lettere e della sua logica. Il senso porrebbe fine all'avventura zione dell'alfabeto greco non si può comprendere al di fuori del contesto nel
della lettera, instaurando l'ordine di un destino. L'ordine lineare che regge la quale ebbe luogo, al di fuori cioè delle scritture allora esistenti, in particolare
scrittura alfabetica riproduce il niovimento di linearizzazione temporale che le scritture semitiche.
disegna la parola. Una parola sbagliata è precisamente uno spazio indebito, Furono i Fenici che, con l'intensa attività commerciale ch' essi esplicavano
tensione, spezzatura nel filo del discorso: «Si je me brise sur un bégaiement» nel mondo greco, apportarono e diffusero la loro scrittura. L'emergere di una
(B lanchot). scrittura greca si particolarizza cosi in una molteplicità di momenti e di luoghi
C'è un rapporto indissociabile tra la figura della linearità (della parole, della diversi e riveste ogni volta una forma autonoma.
scrittura) e la presupposizione di un soggetto consistente, non diviso, esteriore Secondo Jean-Jacques Rousseau [ i78i ], «questa maniera di scrivere, che è
rispettoaisuoi mezzi d'espressione. la nostra, ha dovuto essere immaginata da popoli commercianti che, viaggiando
I progressi della fonetizzazione corrispondono ai momenti premonitori de'd ila in molti paesi e dovendo parlare molte lingue, furono costretti ad inventare dei
scoperta e dell'uso del segno fonetico. Questa storia dei segni grafici include og caratteri che potessero essere comuni a tutte. Ciò non è precisamente dipingere
getti utilizzati per denotare fatti di natura statistica, ma anche per trasmettere la parola, ma analizzarla» (trad. it, p. r7r),
dei messaggi (quipu degli Inca; wampum degli Indiani dell'America settentrio Comuni a tutte le lingue, i caratteri alfabetici sono comuni anche a tutti i
nale; collane di perle il cui significato varia a seconda dei colori; ecc. ). Già a cittadini che partecipano alla vita politica della città greca. Mentre tutti gli altri
questo livello si è potuto notare l'impiego del principio fonetico, evidente nel grandi sistemi di scrittura (maya, egiziano, babilonese...) servono un potere
l'esempio seguente, trasmesso da Gelb: «Sei conchiglie [di Cypraea moneta] assoluto, estremamente centralizzato e dipendente da una doppia istanza, di
significano 'attirato' perché la parola efa in lingua yoruba significa sia 'sei' vina e umana, la scrittura alfabetica è legata alle origini di un governo democrati
sia 'attirato'; un messaggio composto da una cordicella con sei conchiglie, co i cui atti e leggi sono il fatto della collettività.
quando siamandato da un giovane a una ragazza,ha dunque ilsenso di:"io sono La scrittura alfabetica corrisponde ad un passaggio politico dal sacro al pro
attratto da te, ti amo". E poiché la parola eyo significa sia 'otto' che 'd'accor fano, dal segreto al pubblico, dalla setta alla comunità. La relativa facilità nel
do', la risposta della fanciulla al ragazzo può essere una filza di otto conchiglie, tracciarloe decifrarlo favori questa democratizzazione delsegno scritto.L'alfa
messaggio che vorrà dire : "D accordo, provo lo stesso sentimento" » [i95z, p. 5]. beto si spaccia per una scrittura senza misteri.
Procedimento che nonesclude imalintesi, poiché ad uno stesso segno posso Questa origine commerciale e civile dell'alfabeto non deve privarci del pia
no corrispondere diversi significati, ma che mostra già come una scrittura pitto cere gratuito del racconto mitico, secondo il quale furono invece le tre Parche
grafica primitiva possa diventare un sistema funzionale di scrittura fonetica me nate dall'unione dell'Erebo e della Notte — Io sorella di Foroneo, Palamede,
diante l'uso del «rebus a transfert» [Cohen I953, p. z3] : quando il disegno che Cadmo o Ermete — che, dando alle lettere forme di cunei, in analogia col volo
rappresenta un oggetto viene per traslato a designare un altro oggetto il cui nome delle gru, in formazione triangolare, inventarono la scrittura greca. O di questa
è foneticamente identico al primo. L'omofonia può riguardare un'intera parola leggenda sull'origine degli ideogrammi cinesi : «La tradizione vuole che un alto
o una parte di essa. In tal modo il segno, originariamente legato alla rappresenta funzionario, Cang Jie, che aveva quattro occhi e viveva cinquemila anni fa sotto
zione dell'oggetto che designava, ha acquistato un valore fonetico indipendente. il regno dell'imperatore Huang Di, osservò in riva ad un ruscello tracce di
Indipendenza nei confronti della singolarità di un referente che risulterebbe in zampe d'uccello sulla sabbia. Esse gli diedero l'idea di riprodurle su una tavo
teramente decifrabile e comprensibile nella e per la sua iscrizione, qualunque sia letta di legno con un pennello intinto in vernice nera. Era nata la scrittura
la lingua utilizzata. È chiaro tuttavia che è soltanto questa indipendenza in cinese» [Mac Kenzie r9po, p. 9].
rapporto alle lingue particolari che permette la limitazione del numero di segni L'alfabeto greco sistematizza un procedimento già attuato sporadicamente
grafici.D'altro canto, s'instaura un legame sempre piu strettofra la scrittura e da parecchie scritture sillabiche per risolvere il problema della lettura delle vo
la lingua. La scrittura finisce allora per apparire, attraverso il suo «perfeziona cali. Lo stesso vale per le scritture egiziane, quelle cuneiformi, o per quella del
mento» alfabetico, come una pura trascrizione della lingua. I punti nei quali essa l'ittita geroglifico, dove certi segni grafici complementari rappresentavano le
ne differisce — al livello delle varianti foneticamente rilevabili ma non distintive vocali all'interno di una scrittura parzialmente sillabica, che lasciava indeter
— sono consideraticome altrettante imperfezioni. minati gli elementi vocalici. I.o stesso fenomeno si ritrova nelle scritture ebrai
È con l'alfabeto greco, che si avvicina il piu esattamente possibile ad una tra che. Queste comportavano un sistema di notazione delle vocali mediante ag
duzione esaustiva della lingua parlata, che la scrittura ha raggiunto quella forma giunta di segni sillabici comincianti con una consonante «debole». Questi segni,
stabile e duratura sotto la quale noi la conosciamo e — da allora — la pratichiamo. detti matres lectioms(madri della lettura), non valevano per una sillaba indipen
Alfabeto
Alfabeto 290 29 I
dente, bensi come indicatori di lettura del suono vocalico contenuto nella sillaba
l a materia sonora nella sua inesauribile realtà fisica, ma soltanto certi suoni o
precedente. Ad esempio il nome 'Davide' si scriveva D'ru'd"' in scriptio de
fec fonemi in quanto elementi convenzionali di una lingua.
tiea, che non indicava la natura della vocale appartenente alla sillaba te', ma
Analisi estranea al lettrismo nel suo progetto di definirsi come creazione
D sv'i'd"' in scriptio piena,mentre i' serviva unicamente a precisare che il m'
di particelle sonore distinte, le lettere o fonemi, producibili integralmente dal
precedente doveva essere letto wi [Gelb t952, p. i66]. l uomo [Lemaitre x95y]. L'idea di un alfabeto fonetico internazionale, dove la
Adottando tale sistema, la lingua greca l'avrebbe modificato secondo le sue
molteplicità di nuove lettere notate numericamente (i aspirazione, 2 espirazione,
proprie caratteristiche. A causa della loro frequenza in ogni parola e per il fatto
3 bisciolamento, 4 rantolo, 5 brontolio, 6 ansamento, i sospiro, ecc.) tenderebbe
che numerosi affissi grammaticali consistevano in una sola vocale, essa doveva
a coprire la totalità dei suoni umanamente possibili, va in senso opposto al lavoro
necessariamente instaurare un sistema preciso di notazione delle vocali. Un
analitico da cui procedela scrittura alfabetica. Questa non si rapporta all'uomo
alfabeto strettamente consonantico sarebbe stato inadeguato. Alcuni caratteri,
produttore di suoni,ma all'uomo come essere di linguaggio. Essa non cerca di
che non corrispondevano ad alcun suono greco, furono utilizzati per indicare le
tradurre le sue possibilità musicali, ma di servire la sua attività simbolica.
vocali, mentre le consonanti si ottenevano mediante riduzione dei segni sillabici.
La lettera è la cifra di un'operazione linguistica. La sua necessitàè retta
Si giunse cosi alla costituzione di un alfabeto come sistema comprendente un nu
dalle le i ~ ~>a e eggi de!!a comunicazione. Decifrare un alfabeto non è scoprire le regole
mero limitato di segni (le ventiquattro lettere nell'alfabeto classico), denotanti di una scrittura ma, attraverso la sua notazione grafica, il funzionamento di una
ingua. E reciprocamente, certi linguisti moderni che studiano una lingua di
ciascuno una consonante o una vocale.
Questo modo di narrare la nascita dell'alfabeto implica il riconoscimento di
tradizione orale utilizzano per codificarla il principio della notazione alfabetica ;
un a priori filosofico fondamentale, quello che fa della parola l'elemento essen
oppure, a6rontando il problema del deciframento delle scritture antiche, si
ziale, primo, rispetto al quale andrebbe situata la scrittura. I problemi sarebbero
trovano di fronte a quel che Gelb [i952, p. 56] chiama «il principio piu impor
quelli di un adattamento al sistema fonologico, i difetti quelli di un'inesatta o
tante della teoria del deciframento; una scrittura foneticapuò essere decifrata 3
lacunosa trascrizione. Rispetto a quest'ordine, il capovolgimento rappresentato
e si finisce semprecolfarlo, se si conosce la lingua soggiacente».Principio sufficiente
da una scrittura che serva di modello alla parola, e che possa modificare la pro
a provare il caratterenon-fonetico della scrittura maya, per esempio.
nuncia (e dunque produrre dei suoni originariamente scritti ), è considerato co
Nell'affrontare il problema dell'avvento di un sistema di scrittura, l'alfabeto,
abbiamo scoperto un metodo di scomposizione linguistica e dei segni grafici che
me una sovversione, uno scandalo, una mostruosità.
Tuttavia l'equivalenza fonema-grafema non risulta affatto realizzata siste
non valgono in quantotracce visibili, gesti d'iscrizione, ma come forme di tra
maticamente dalla scrittura alfabetica: ogni lettera può non riprodurre grafica
scrizione di tracce uditive. La traduzione alfabetica non ha alcun senso in se
mente un solo fonema, e corrispondere invece a due fonemi distinti. Ad esem
stessa, ma soltanto in rapporto alla lingua di cui essa è all'ascolto. In tal modo
pio, in francese, la lettera a trascrive i fonemi [a] di patte e [o] di pate. Al con
s'intreccia il legame che, fra l'alfabeto e la lingua, permette costanti rinvii e
trario, a un fonema dato, per esempio [s], corrispondono parecchi grafemi:
slittamenti, un giocodi rappresentazione e di elucidazione : ove l'alfabeto tradu
monografo (una lettera piu un segno diacritico) ; fonemi é di fée, è di mère, e ce la lingua e questapermette il deciframento del primo, In questa prospettiva
di fete, oppure e di noel ;digrafo (due lettere) :ei di peine; trigrafo (tre lettere) :
resta eluso l'atto dello scrivere, la sua temporalità, la sua materia.
aie di taie.
In rapporto al sistema fonologico della lingua parlata, l'alfabeto comporta
(e forsesibasa su) un certogioco, scarto, ondeggiamento, movenza: proprio
2. Lo spazio alfabetico.
ciò che permette giochi di parole e tecniche di scrittura.
La parola si trova cosi dissociata nei suoi elementi fonici. Ma se ad ogni
Il valore della lettera linguistica è negativo e differenziale. Dal momento che
segno corrisponde un suono, sempre lo stesso, e se il numero di lettere è limita
il segno grafico è arbitrario, ha poca importanza in se stesso : doppiamente arbi
to, ciò avviene in quanto il linguaggio è una struttura e il suo funzionamento
trario,perché ilfonema non rappresenta lacosa o ilreferente e perché ilgrafo
mette in gioco un certo ordine relazionale. Esso implica non dei suoni, infiniti
non intrattiene alcun rapporto di promiscuità, di connivenza con il fonema. Per
nella loro materialità fattuale, ma delle relazioni di suoni che si articolano in un
Saussure, questa arbitrarietà fondamentale fa del mezzo di produzione dei segni
numero finito di unità distintive, i fonemi, traducibili in altrettante unità grafi
un elemento indifferente: ilusso dell'inchiostro, colore, penna o stiloche sia...
Non si puo rovesciare questa problematica e supporre che sia precisamente
'I
che, i grafemi. Il che significa, come scrive Benveniste [i966], che il simbolo
linguistico «si realizza in una lingua determinata propria di una specifica socie
l'arbitrarietà del segno, nonché il suo valore differenziale, a rendere possibile la
tà, non in un'emissione vocale comune a tutta la specie» (trad. it. p. 39). Di simbolizzazione e l'erotizzazione della lettera (cosi come sono apparentemente
conseguenza, se l'alfabeto comprende solo un numero ridotto di suoni, non è
arbitrarie e vuote di senso le immagini diurne di cui è costituita la scrittura del
per insufficienza o vizio d'astrazione : la scrittura alfabetica infatti non considera
sogno, assurdo alfabetodel quotidiano)? La lettera si trova dotata a cose fatte,
Alfabeto z9z z93 Alfabeto
do o il suo apprendimento, di sensazioni sinestesiche che risvegliano col gioco biografico, è anche quello sul quale si basa il funzionamento della lettura. Al
delle rappresentazioni tutti i dati psichici rimossi. Considerato che le impressio livello del come imparare a scrivere, a leggere (qui solo il leggere è menzionato
ni visive sono piu nitide e durevoli delle impressioni acustiche (poiché s'impon perché si presta piu facilmente dello scrivere alla magia di un fare immateriale),
ono anche inconsciamente come traccia: i sogni), è forse questa specificità per si trova lo stesso vuoto, lo stesso salto nell'educazione di Emile.
cui la lettera entra nel gioco dell'inconscio (possibilità di oblio e/o di traccia in Quando bisogna dimenticare? L'epoca di quest'oblio (verso i cinque o sei
defettibile) che l'assoggetta a quella cristallizzazione di cui si parlerà a proposito anni di età) 'coincide con quella individuata da Freud di un'amnesia infantile
delle metafore. riguardante le prime emozioni e pratiche sessuali. La dimenticanza specifica
È quest'arbitrarietà, quest'indipendenza della lettera nei confronti del si dell'apprendimento della lettura è collocata anche da Rousseau in un tempo ge
gnificato e della cosa che le permette di significare piu di quanto le è assegnato. nerale di dimenticanza. Questo tempo immemorabile si apre sulla continuità di
Arrestarsi davanti alla lettera come cifra o valore assoluto è impossibile. La un tempo puramente interiore.
lettera come limite è impensabile. In sede di linguistica, il problema non si pone : Che cosa bisogna dimenticare? Si tratta di dimenticare come s'impara a
po>c é a rngua unziooiché la lingua funziona come un sistema, le lettere dell'alfabeto non possono leggere (e di conseguenza come si continua a leggere) per ricordarsi solo delle
essereconsiderate isolatamente, valgono solo in quan o e letture ; si tratta di cancellare la forma di una pratica per meglio memorizzare un
La lettera in sé è insostenibile. Una fantasticheria centrata su di essa si traduce contenuto mentale identico a se stesso e vietarsi quindi l'analisi e la critica di
nella sua metafora, nel rinvio perpetuo ad una traccia, quella di un corpo, ad questa pratica,
un'i mmagine :una qualsiasi figurazione in quanto rinvia ad una fauna infantile, In questo schema sempre valido per misurare il traumatismo dell'alfabeto,
bestiario o abbecedario. la scrittura sopraggiunge dal di fuori, come una catastrofe. Crolla allora l'euforia
La lettera da sola non regge, è immediatamente sottoposta al gioco de edelle di una perfettatrasparenza a se stesso :è come se larivelazione di una identità
immagini: slittamento perpetuo della lettera fuori dal suo posto; localizzazio scritta e, alla lettera, anonima, distruggesse l'intimità della coscienza di sé.
ne dellalettera che è sempre un'assenza. C'è in effetti qualcosa d'inaudito nel fatto di scrivere (o di leggere) il proprio
Con il primo stilo che si conficca nella cera, ciò che s'incide è, in primo luogo nome, o peggio di sentirlo letto, preso nell'ordine indifferente, non selettivo,
e definitivamente, un'assenza: è infatti inconcepibile l'idea alogica di una pre non gerarchico di una lista alfabetica.
senza vuota. Se si prende nella lingua orale il suono come segno di una cosa e la L'immediatezza del traumatismo maschera in realtà il tempo infinito, fati
lettera come segno del suono, la lettera di conseguenza sarà solo il segno di un coso e insieme goduto, di un apprendimento. Imparare a leggere : dito che indica
segno: doppiaassenza rispettoa una cosa lacui essenza sidefinisce come pre come un oggetto esterno, mostrato senza che sia possibile toccarlo, la lettera da
senza. L'assenza rispetto alla cosa stessa, che è lo specifico di ogni scrittura, si decifrare, la sillaba da compitare. Allora la lettera resiste, esiste : fa ostacolo al
unisce, quanto alla scrittura alfabetica, ad un'estrema presenza dell'idea rappre l'illusione di una comprensione immediata e perciò, in nome di questa illusione,
sentata. Questa prossimità all'idea è caratteristica di una scrittura il cui tracciato bisogna sopprimerla in quanto tale. Saper leggere è non vedere piu la lettera ; è
si cancella il piu possibile a favore del suono inteso. La scrittura alfabetica ap udire la voce che, per suo tramite, si rivolge a noi (mito del dialogo con lo scrit
pare come la fase estrema di un'evoluzione che progredisce mediante la ridu tore). E uno stile che segue il tempo tortuoso, discontinuo — con pausa, ritorno,
zione del visibile, la cancellazione del disegno. Essa corrisponde al trion o i svolta — di una lettura in atto, di una compitazione appassionata, è per l'appunto
un rigoroso principio d'economia, che fa preferire al pittogramma l'ideogramma dichiarato illeggibile.
e a questo l'alfabeto, come se la storia della scrittura rispondesse in ultima istan Nel medesimo senso della piu pura tradizione rousseauiana, Sartre fa del
za alle reoccupazioni di un bibliotecario supremo. Trionfo del significato: c eza a e preoc proprio apprendimento della lettura la storia ellittica di un rovesciamento im
cosa di meno ingombrante, di piu facilmente registrabile e
b'l classificabile? Il provviso (necessariamente catastrofeo rivelazione ), di uno scatto che farebbe
pun o arrivto d'arrivo finale di questa biblioteca ideale è forse, come pensa Leroi-Gour passare dalla lettera muta alla lettera che parla. La voce della madre lo guida fi
han la magnetoteca a selezione elettronica che fornirebbe istantaneamente
e l'in no al punto in cui, nella solitudine, scopre di saper.leggere : «Ero pazzo di felici
formazione preselezionata. tà: mie, mie quelle voci disseccate nei loro piccoli erbari, quelle voci che mio
La scrittura alfabetica è la migliore scrittura secondo Hegel [ t83o, trad. it. nonno rianimava col suo sguardo, ch' egli capiva e che io non capivo!» [r964,
pp. 45 54]i p gg], ola peggiore secondo Rousseau, e per la stessa Ragione. trad. it. p. 47]. Gioia esclamativa di un possesso che s'iscrive pienamente nella
Scrive Rousseau nelle Confessions[xp65 sgg.] : «Non so queuel che feci sino scena edipica. Il bambino è «pazzo di felicità» di possedere il potere d'infondere
a cinque o sei anni, non so come imparai a leggere, ricor
' p
do soltanto le mie prime vita ai segni morti, di rianimare un sapere mummificato, di aver accesso a sua
letture e l'effetto che produssero su me: è il tempo al quale faccio risalire senza volta alla trasmissione della morte, al messaggio della Legge — Legge incancel
piu interruzioni la coscienza di me stesso» (trad. i . p. ).d. it. . ro). Si tratta di una con labile, non in quanto scritta, ma in quanto nata dalla Parola (di Dio, del Padre),
fessione esemplare perché quest'oblio presentato come una singolarità, un tratto che non cessa di farla risuonare (e ragionare) in noi. «Pazzo di felicità», salvato
294 295 Alfabeto
Alfabeto
da quella minaccia di follia che è ogni lettera per coloro che non hanno mai
notare che la m ha tutto un pezzo, ha un'asta in piu della n. Non i f
capito cosa vuoi dire sapere che si sa leggere e che viaggiano, si smarriscono, si
i contestare la fedeltà di questo ricordo d'inf
'
, h
'
' 1'in anzia, c e pero acquistò la sua im
perdono, si meravigliano, non nei libri ma nelle lettere.
portanza soltanto in seguito, quando si dimostrò atto ad assumere la rappresen
«Nei suoi fantasmi, le linee dei suoi quaderni erano delle strade, il quaderno
tanza simbolica di un'altra curiosità del maschietto. Infatti, come allora egli
stesso era il mondo intero e le lettere vi rotolavano su delle motociclette, vale a
volle conoscere la differenza fra m e n cosi pi ' t d f'piu ar i sis orzava i apprendere la
dire sulla penna. Talvolta la penna era un battello e il quaderno un lago...»
differenzafra ragazzi e ragazze, e sarebbe certamente stato contento di avere
come maestra proprio quella zia. Scopri anche, allora, che la differenza era ana
[Klein t9go].
Al di là delle costrizioni di un percorso obbligato (righe, strade), la traccia oga, che anche il maschio ha tutto un pezzo in piá> della femmina, e quando lo
si cerca e s'inventa liberamente. È qui, proprio nel suo quaderno, che il bam
apprese, ridestò il ricordo della corrispondente curiosità infantile» [Freud z9ot,
bino vagabonda, allontanandosi dal retto cammino della scuola, dove gli erro
tra . it. PP. 97-98].
ri sono puniti con un certo numero di righe da scrivere.
N on esiste innocenza della lettera. Questa è aff t l 11' a erma a soo ne a pratica di
La scrittura normativa, quella che s'impone dall'esterno con un massimo di
una dop ia dene azione: u 11una oppia denegazione: quella che si sforza di negare contemporaneamente il
nitidezza (quella che dice: «È scritto nero su bianco»), nega come scrittura ciò corpo della lettera e quello del soggetto scrivente, cioè in definitiva il corpo come
che la precede, le si sostituisce e se ne discosta con i suoi tracciati rigorosamen
solo soggettodiscrittura e lascrittura come spazio,
te prestabiliti. Essa segnala come errore, devianza, aberrazione, ciò che la defor
Si prenda per esempio un testo didattico come il Memento prati ued' ' 'ti ue écri ure
ma, la tradisce o ne ignora il modello. Il suo carattere repressivo va dal modello
di Heissat. Pur nel suo carattere desueto, è qui posta in evidenza una morale
di scrittura (ortografia fondamentale sulla quale vengono a innestarsi le regole
sempre attuale della scrittura. L'opera si presenta come segue: «Questo album
grammaticali e sintattiche) alla lettera che, per essere stata trasgredita, si volge
di scrittura presenta un insieme completo e rigorosamente metodico di sei tipi di
per punizione contro il colpevole: lettera infamante, imposta dall'esterno al
scrittura in uso. Niente è lasciato nel vago. Ogni lettera estratta dal cor o del
corpo che non ha saputo adeguarsi al modello imposto, marchio dei lavori
a scrittura è accompagnata da una indicazione che consente immediatamente
forzati impresso nel vivo della carne, cartelli appesi alla schiena del ragazzo
sua grandezza relativa.Sappiamo che questo
disobbediente, scheda nosologica della follia..., tutto ciò rientra in un'identica
metodo è molto apprezzato dal personale insegnante; esso dà in effetti, allel
metafisica della lettera e del suo apprendimento, e le esigenze di serietà che vi
scritture di una classe una ragguardevole regolarità, in quanto permette agli
sono connessenon vanno prese allaleggera. «Ilbabbo non voleva che leggessi
alunni di controllarsi ad ogni istante. Quest'album, costantemente sotto li occhi
cose cosi futili. Diceva che son robe che sviano, che non preparano alla vita, che p
'
di scrittura alla lavagna, fisserà le spiegazioni date e
avrei fatto meglio a imparar l'alfabeto su qualcosa di serio», ricorda Céline in
sarà particolarmente utile ai bambini troppo lontani dalla lavagna o affetti da
Mort à crédit. In effetti, imparare l'alfabeto è una cosa seria, se è vero che ogni
una cattiva vista.
deviazione (distrazione, scarto dal retto cammino, dalla via da seguire, dalla riga
«Noi ci siamo preoccupati soprattutto di dare i principi completi della scrit
tracciata) comporta delle misure repressive che è difficile non prendere sul serio,
tura diritta. In effetti i suoi fauutori sono sempre piu numerosi, in seguito alle
una volta che se n'è l'oggetto.
pressanti raccomandazioni di medici e igienisti che attribuiscono la deforma
Il presupposto della scrittura alfabetica come mezzo di trascrizione comodo e
zione della colonna vertebrale e del petto in molti bambini alla scrittura incli
astratto della lingua parlata risulta smentito da ciò che la poesia e la psicanalisi
nata». Questo manuale di scrittura è un catechismo di buona condotta: insieme
insegnano sull'assimilazione dell'alfabeto da parte del bambino. In questo cam
a tracciato delle lettere insegna precetti morali, controllo continuo di sé, retti
po sommamente astratto, l'alfabeto come ~d oq delle scritture si trova in una
tu ine. La lezione di scrittura è nello stesso tempo lezione d'igiene del corpo e
posizione insostenibile, si vede pervertito e sopravanzato dagli innumerevoli
i mora ità.
possibili slittamenti metaforici e metonimici, come se nessuna lettura potesse
I 'alfabeto dei se ni è in ualg ' '
' q
che modo un dizionarioche è sempre un po'
contenere il mistero infinito e la promessa di rivelazione di cui, per il bambino
uello delle i"'dee ricevute. Si vedano alcune espressioni idiomatiche dove la co
che impara a leggere, ogni lettera sembra inesauribilmente carica.
noscenza dell'alfabeto simboleggia un accesso 1 S . S d'a apere. i tratta i un sapere
Dopo Freud, l'oblio fondamentale già riconosciuto e difeso da Rousseau co
progressivo (possedere l'abc di un mestiere), ma capace, sviluppandosi, di
me puramente negativo sembra piuttosto null'altro che il rovescio di una realtà
esaurire una totalità tdall'a .' ( 'a al!a zeta) ; di un sapere rigorosamente dimostrabile
sempre vivente, come attesta questo esempio: «Un uomo di ventiquattro anni
secondo un ideale di rigore rappresentato dalla matematica (in franceseprouser
ha conservato la seguente immagine del suo quinto anno di vita. È seduto nel
par cl+B = come due e due fanno quattro) e che all'occorrenza può essere
giardino di una villa su un seggiolino accanto alla zia che si sforza di insegnargli
ifeso con chiarezza, eliminando ogni ambi u'tà ' tt
le lettere dell'alfabeto. La distinzione fra m e n gli riesce difficile ed egli prega la
incognita (x algebrico)... Ne risulta un ideale positivistico, dogmatico, di serietà
zia di dirgli come si fa a riconoscere quale sia l'una e quale l'altra. La zia gli fa
e di verità. Al di là dell'indifferenza dell'ordine alfabetico l'alfabeto instaura)
zt)6 z97 Alfabeto
Alfabeto
delle gerarchie (in francese,il est marqué à l'a : si dice di un g alantuomo,onorato
e meritevole) ; soprattutto, decreta un'esclusione radicale, massiccia, di tutti co
Benveniste, E.
loro che non sanno né leggere né scrivere (in francese, tous ceux q
tti ne connais
Problèmes de linguistique générale Gallimard Par , aris 'tra . it. aggi atore, Milano tg7s),
Cohen, M,
sent ni a ni b sono al colmo dell'ignoranza). 1953 L ecnture Edtnons Soctales Pana
L'apprendimento della scrittura avviene all'insegna della privazione di un Freud, S.
gioco erotico a vantaggio del dominio del tracciato. Ciò che è rifiutato a livello t go t Zu r Psychopathologie des Alltagslebens,in «Monatsschrift fùr P h' t ' d Nri ùr syc ia t rie un N eur o lo
del dominio o della cancellazione del corpo del soggetto % della lettera (cor gie», , t, pp . t - 3z, e z, pp. 95-143(ttad. it. in Opere v oi. IV B
' h' ', To . , oring ieri, 'orino
po di scrittura definito nel succitato Memento come «l'intervallo compreso fra s g rg Aus dee Geschichte einer infantilen Neurose,in «Sammlun klei S h 'g nh N e re
le due righe che delimitano le lettere piccole») risulta dalla nomenclatura tecnica e se rie pp . 5t -717 (trad. it. in Opere voi. VH B o ringhieri Torino s 7
delle varie parti delle lettere, che si vorrebbe del tutto priva di allusioni meta
foriche o metonimiche, senza tracce di desiderio. Eppure, come il suo modello
1952 A St u dy of Writing. The Foundations of Grammatolo y, T he U '
'
f Co ogy,
'
e niv e rsity of Chicago
medico, anche questa anatomia lascia intravvedere il corpo sessualizzato, cen
surato, cui si riferisce: cosi per le gambe (elementi verticali delle lettere m n u),
Hegel, G. W. F.
t83o En zyhlopàdie dee philosophischen Wissenschaften im Grundrisse,Oswald, Heidelb
le code(tratti terminali discendenti), o le aste (dal latino basta 'lancia, gambo'; il
isse, sw a , ei e er g
t83o (trad. it. Latetza, Bari rg75).
francese hampes viene da hante, sempre dal latino basta,corrotto dall'incrocio Klein, M.
con il francico hant 'mano'). Asta: tratto verticale di talune lettere a connota
r 95o Co ntributions to Psychoanalysis sgzs-sgq5,Hillary New York.
zione fallica, al contrario degli occhielli (parti arrotondate delle l e g), dei pieni Lemaitre, M.
(tratti spessi) e dei filetti (tratti sottili ) dai quali traspare tutta una fantasmatica
1954 Qu est-cc quc le lettmsmey, Ftschbacher, Pana.
del corpo femminile, con le sue curve e rotondità, la sua dolcezza e fragilità. Nel
Mac Kenzie, A.
la scrittura manoscritta, ogni lettera ha un suo andamento avventuroso, non è la
t970 Le p a v illon des caractères tcacés,Pauvett, Paris.
Rousseau, J.-J.
semplice giustapposizione di una successione di tratti isolati come nella stampa : t78s Rssai sue l'orioine des lanlangues, in Traités sur la musique,Genève (trad. it. in A. Verri,
un filetto, dice il manuale di scrittura, è sempre raccordato a un pieno median
Origine delle lingue e civiltà in Aousseau, Lo , Rongo, svenne tgyo).
te una partearrotondata o una curva di forza progressiva.
(1765 sgg,] Les Confessions,Genève t78z e t78g (trad. it, Einaudi, Torino s.g69 ).
Ogni lettera è un gesto, l'investirsi di tutto il corpo in uno spazio diversamen
Sartre, J.-P.
te ma simultaneamente segnato da ritmi maschili e femminili. L'ordine alfabe
t964 Le s Mots,Galiimard, Paris (trad. it. Il Saggiatore Milano rg76 ).l
tico è rotto per diventare catena aperta dei giochi di decorazioni, truccature,
travestimenti, metamorfosi iniinite cui dànno luogo le lettere.
Seguiamo per un momento — il tempo di porgere ascolto alla poesia — Mi
chel Leiris nella sua opera. Come ha osservato Michel Butor, i quattro titoli
L'alfabeto , comunemente definito come la serie ordinata di tutti i segni (cfr. se no
di cui una data lin ua disa is p one per trascrivere i suoni vocalici o consonantici c osti
della Règle dujeu (Btffures, Fourbis, Fibrilles, Frele bruit) ruotano intorno a tre
1
tuisce anzitutto ili repertorio degli elementi su cui opera la sc 'tt 1 dri ura ne p ro u r reuna
consonanti f b r, con lievi variazioni vocaliche : come la radice di un verbo semi forma st tuficante cf r. s'orma significante (cfr. significato) che consenta la cotnunicazione. ue. q uesto tipo i
tico nelle sue varie forme. In Biffuressi assiste ai diversi slittamenti metaforici
'one el senso è evidentemente per piu versi differente da uell 1 f .r n e a que o ora e 'c r.orale/
delle lettere: è possibile censirli in un catalogo, disporre in serie queste figure
ri o), c e a a v o ce come mezzo operativo e la lingua at I
per poi liberarle. Serie aperta in quanto si tratta solo di una regola provvisoria
fabeto interviena eto interviene anche nella costruzione di linguaggi artificiali e simbolici (cfr. lingua
gio, naturale/artificiale, simbolo) quali quelli del l'algebra o della chimica, e fornisce
di lettura.
La lettera s'inventa un senso a partire dalla sua forma grafica, manoscritta
i noltre lo schetna ordinatore di tutta una serie di d
'
hserie i pr o u zioni sia che istituisca delle ge
o a stampa...; s'inscrive, per il piacere fonetico, nel quadro dei suoi rapporti
rarchie sia che consenta di repertoriare oggetti disparati che risultano posti sullo stesso
piano. er non parlare dei lessici e dei dizionari (cfr. lessico), Peneiclopedia ordinata
omonimici... ; si apre alla materia della nevrosi, costituisce il significante essen alfabeticamente, cosi come si è alTermata a t ' d l ,
'
oa a a par ire a xv u t secolo, garantisce appunto
ziale dell'analisi. Cosi nel caso clinico dell'uomo dei lupi [Freud tt)i8 ] la pa la o sia possibilità di realizzare una libera combinator' hina oria c e, se può essere compatibile con
rola Wesp 'vespa', attorno alla quale si ordina l'analisi, è castrata delle lettere ini una sistematica (cfr. sistematica e classificazione), esclude il sistema.
ziali per rappresentare le iniziali S. P. del soggetto...
Si sa che, al momento dell'attività poetica e ludica delle metafore alfabetiche,
ci si abbandona a un gioco forse non molto serio, non scientifico, trucco o delirio ;
ma questo modo di apprendere la lettera resta e s'impone con una sua verità
sovversiva cui non ci si può sottrarre. [E. C. e rft. Til. ].
983 Ascolto
Ascolto stica: sbattere differenziato di porte, voci, rumori di cucina, di tubature, echi
dall'esterno: Kafka ha descritto con esattezza questa sinfonia familiare in una
pagina dei Diari (g novembre r9ii ) : «Sto seduto in camera mia, nel quartiere
generale del rumore di tutto l'appartamento: odo sbattere tutte le porte...»'
Udire è un fenomeno fisiologico; ascoltareè un atto psicologico. È possibi
)
e si sa 1 angoscia del bambino ricoverato in ospedale che non sente piu i rumo
le descrivere le condizioni fisiche dell'audizione (i suoi meccanismi) facendo ri familiari del rifugio materno. Su questa base uditiva si fonda l'ascolto, in
ricorso all'acustica e alla fisiologia dell'udito; l'ascolto, invece, può essere de quanto esercizio di una funzione d'intelligenza, ossia di selezione. Se la base
finito soltanto a partire dal suo oggetto, ovvero, se si preferisce, dal suo obietti uditiva invade l'intero spazio sonoro (cioè se il rumore ambiente è troppo ele
vo. Lungo la scala degli esseri (la scala vitientium dei naturalisti antichi) e lun vato), la selezione, l'intelligenza dello spazio non è piu possibile, l'ascolto è
go la storia degli uomini, l'oggetto dell'ascolto, considerato nel suo tipo piu compromesso. Il fenomeno ecologico detto inquinamento — che sta diventando
generale, subisce o ha subito delle variazioni. Semplificando al massimo, s'in oggi un mito negativo della civiltà industriale — non è altro che l'alterazione in
dividueranno tre tipi di ascolto. tollerabile dello spazio umano, in cui l'uomo cerca invano di riconoscersi: l'in
Nel primo tipo di ascolto l'essere vivente rivolge la propria audizione (l'e quinamento mina i sensi mediante i quali l'essere vivente — animale o uomo
sercizio della facoltà fisiologica di udire) verso degli indizi. A questo livello, — riconosce il proprio territorio, il proprio habitat: vista, odorato, udito. Cosi,
nulla distingue l'animale dall'uomo: il lupo ascolta quello che potrebbe essere ci si trova di fronte ad un inquinamento sonoro di cui tutti, indipendentemente
il rumore di una preda, la lepre quello di un aggressore; il bimbo, l'innamorato da qualsiasi mito naturalistico, avvertono il carattere di ininaccia all'intelligenza
ascoltano i passi di chi si avvicina e che sono forse quelli della madre o dell'es stessa dei viventi ; la quale a rigore consiste nella capacità di comunicare corret
sere amato. Questo primo tipo di ascolto è, se cosi si può dire, un allarme. tamente col proprio Umsoelt(ambiente) : l'inquinamento impedisce di ascoltare.
Il secondo è una decifrazione :qu elche sicerca dicaptare con l'orecchio so Senza dubbio, è proprio a partire da questa nozione di territorio (ovvero di
no dei segni, e questo, certo, è proprio dell'uomo. Ascolto come leggo, ossia in spazio «appropriato», familiare, ordinato e domestico) che meglio si compren
base a certi codici. de la funzione dell'ascolto: il territorio, infatti, puo essere definito essenzial
Per finire, il terzo tipo di ascolto — del tutto moderno, anche se ovviamente mente come lo spazio della sicurezza, e, in quanto tale, da difendere. L'ascolto
non soppianta gli altri due — non prende in considerazioiie, non si basa su se è quest'attenzione «preliminare» che consente di captare tutto ciò che potreb
gni determinati, classificati; non riguarda ciò che è detto, o emesso, quanto be alterare il sistema territoriale; è una maniera di difendersi dalla sorpresa; il
piuttosto chi parla, chi emette. Questo ascolto ha luogo in uno spazio intersog suo oggetto (ciò verso cui è rivolto ) è la minaccia, oppure il bisogno. il mate1
gettivo, dove «io ascolto» vuoi dire anche «ascoltami»; ciò di cui esso s'im riale dell ascolto è l'indizio, sia che segnali un pericolo, sia che prometta un
padronisce per trasformarla e rilanciarla all'infinito nel gioco del transfert, è appagamento. Di questa duplice funzione, difensiva e predatrice, restano trac
una «significanza» generale, inconcepibile al di fuori della determinazione del ce nell'ascolto civilizzato: quanti film del terrore, incentrati sull'ascolto dello
l'inconscio. strano, sull'attesa sgomenta del rumore irregolare che turberà il comfort sono
ro, la tranquillità della casa! L'ascolto, in tal caso, si associa strettamente al
i. I sensi dell'uomo sono gli stessi dell'animale. Tuttavia, è evidente che l insolito, al pericolo come al colpo di fortuna; e viceversa, nel caso in cui sia
o '
lo sviluppo filogenetico, e, nella storia umana, lo sviluppo tecnico, hanno mo volto all'appagamento del fantasma, esso diventa ben presto allucinazione: credo
dificato (e modificheranno ancora) la gerarchia dei cinque sensi. Gli antro realmente di sentire ciò che mi farebbe piacere sentire come promessa del pia
pologi osservano che i comportamenti alimentari dell'essere vivente sono le cere.
gati al tatto, al gusto, all'odorato, cosi come quelli affettivi al tatto, all'odo Dal punto di vista morfologico, quello piu vicino alla specie, l'orecchio sem
rato e alla vista. L'udito invece, insieme alla vista per l'uomo e all'odorato bra fatto proprio per catturare l'indizio fuggevole: immobile, fermo, ritto co
per l'animale, sembra essenzialmente connesso alla valutazione della situa me un animale in agguato. Come un imbuto orientato dall'esterno verso l'in
zione spazio-temporale. Costruito a partire dall'udito, l'ascolto, da un punto terno, esso raccoglie il maggior numero possibile d'impressioni e le incanala
di vista antropologico, è il senso stesso dello spazio e del tempo, colto attra verso un centro di sorveglianza, di selezione e di decisione. Le pieghe, i mean
verso la percezione dei gradi di lontananza e dei ritmi regolari dell'eccita dri del padiglione sembrano voler moltiplicare i contatti dell'individuo col
zione sonora. Come per il mammifero il territorio è contrassegnato da odori mondo, e ridurre nello stesso tempo questa molteplicità, assoggettandola ad
e da suoni, cosi anche per l'uomo — spesso non ci si pensa — l'appropriazionc un percorso di smistamento. Occorre, infatti — tale è il ruolo di questo primo
dello spazio è in parte sonora: lo spazio domestico, quello della casa, dell'ap ascolto — che ciò ch'era'confuso e indifferenziato diventi distinto e pertinente,
partamento (equivalente in fondo al territorio animale) è uno spazio di rumo e che la natura intera assuma la forma particolare di un pericolo o di una preda :
ri familiari, riconosciuti, che nel complesso formano una sorta di sinfonia dome l'ascoltoè l'operazione stessadi questa metamorfosi.
Ascolto 984 985 Ascolto
rio : riguarda insieme il sacro e il segreto. Che cosa cerca di decifrare l' ascolto>
Molto prima che fosse inventata la scrittura, anzi, molto prima che fos Due cose, essenzialmente: l'avvenire (in quanto appartiene agli dèi ), la colpa
se praticata la pittura rupestre, è stato prodotto qualcosa che forse distingue (in quanto nasce nei confronti di Dio ).
essenzialmente l'uomo dall'animale: la riproduzione intenzionale di un ritmo. La natura, coi suoi rumori, è fervida di senso : cosi almeno, secondo Hegel,
Su certe pareti dell'epoca mousteriana si trovano delle incisioni ritmiche, e l'ascoltavano gli antichi Greci. Le querce di Dodona, con il fruscio delle fo
tutto fa credere che la comparsa di queste prime rappresentazioni ritmiche ab glie, esprimevano delle profezie, e anche in altre civiltà di cui si occupa piutto
bia coinciso con quella delle prime abitazioni umane. Certo non si sa nulla, se sto l'etnografia i rumori hanno fornito il materiale di una mantica, la cledono
non di mitico, della nascita del ritmo sonoro; ma sarebbe logico immaginare manzia. Ascoltare è, da un punto di vista istituzionale, cercare di sapere ciò
che ritmare (incisioni o colpi ) e costruire delle case siano attività che nascono che sta per accadere(inutile rilevare la persistenza di questa finalità arcaica).contemporaneamente: la caratteristica operatoria dell'umanità consiste appun L'ascolto è anche un sondare. Non appena la religione s'interiorizza, con
to nella percussione ritmica a lungo ripetuta, come attestano le lame e le scheg l'ascolto si sonda l'intimità, il segreto del cuore: la colpa, il peccato. Una sto
ge di selce ottenute per percussione del nucleo. Col ritmo la creatura prean ria ed una fenomenologia dell'interiorità (che forse non esiste ancora) dovreb
tropica accede all'umanità degli Australantropi. be afFiancarsi ad una storia e ad una fenomenologia dell'ascolto in quanto pro
Sempre per via del ritmo, l'ascolto non resta semplice vigilanza, ma diven prio all'interno della civiltà della Colpa (la civiltà giudeo-cristiana) l'interiori
ta creazione. Senza il ritmo, il linguaggio è impossibile: il segno si basa su un tà si è costantemente sviluppata. I primi cristiani ascoltano ancora delle voci
duplice movimento, quello del marcato e del non-marcato, che si chiama para esterne, quelle dei demoni o degli angeli; solo a poco a poco l'oggetto dell'a
digma. La favola che meglio rende conto della nascita del linguaggio è la storia scolto s'interiorizza al punto di diventare pura coscienza. Per secoli ci si limi
del bambino che, secondo Freud, mima l'assenza e la presenza della madre in un tò a chiedere al peccatore, la cui penitenza doveva passare attraverso il ricono
gioco che consiste nel lanciare lontano e riprendere un rocchetto attaccato ad uno scimento delle proprie colpe, solo una confessione pubblica: l'ascolto privato
spago : in tal modo egli crea il primo gioco simbolico, ma contemporaneamente da partedi un semplice prete era considerato un abuso, decisamente condanna
anche il ritmo. Immaginiamo che il bambino ascolti, vigile, i rumori che lo to dai vescovi. La confessione auricolare, da bocca ad orecchia, nel segreto del
possono avvertire del ritorno desiderato della madre: egli si trova nel primo confessionale, non esisteva all'epoca patristica; è nata verso il vir secolo in se
tipo di ascolto, quello degli indizi. Quando però non sta piu in attesa dell'indi guito agli eccessi della confessione pubblica ed ai progressi della coscienza in
zio e si mette a mimarne il ritorno regolare, allora egli trasforma l'indizio atte dividuale: «a peccato pubblico confessione pubblica, a peccato privato confes
so in segno, passando in tal modo al secondo tipo di ascolto, che è quello del sione privata». L'ascolto limitato, murato e quasi clandestino — «da solo a solo»
senso: ciò che è ascoltato non è piu il possibile(la preda, l'insidia o l'oggetto — è statodunque un «progresso», nel senso moderno, dal momento che ha as
del desiderio che si manifesta senza preavvisi), bensi il segreto,ossia qualcosa sicurato la protezione dell'individuo contro lo strapotere del gruppo. Cosi, l'a
che, sepolto nella realtà, non può presentarsi alla coscienza umana se non tra scolto privato del peccato si è sviluppato, per lo meno all'inizio, ai margini del
mite un codice che serve tanto a cifrare questa realtà quanto a decifrarla. l'istituzione ecclesiale: fra i monaci, successori dei martiri, al di sopra della
Da quel momento l'ascolto è legato (sotto mille forme svariate e indirette ) Chiesa, se cosi si può dire ; o fra eretici come i catari ; o ancora in certe religio
ad un'ermeneutica; ascoltare significa mettersi in condizione di decodificare ni poco istituzionalizzate, come il buddismo, dove si pratica regolarmente l'a
cio che è oscuro, confuso o muto, per far apparire alla coscienza il «di sotto» scolto privato.
del senso (ciò che è vissuto, postulato, voluto come nascosto). La comunica Cosi come si è configurato attraverso la storia stessa della religione cristia
zione che implica questo secondo tipo di ascolto è religiosa: essa collega il na, l'ascolto mette in rapporto due soggetti; anche quando si vuoi mettere in
soggetto ascoltatore col mondo occulto degli dèi che, come si sa, parlano una una situazione d'ascolto un'intera folla, un'assemblea politica, per esempiolingua di cui giunge agli uomini solo qualche enigmatico frammento, mentre («Ascoltate!»), lo scopo è quello di far accogliere il messaggio di uno solo e di
crudele situazione — è vitale per loro comprenderla. Ascoltare è il verbo evan fame capire la singolarità (enfasi). L'ingiunzione di ascoltare è l'appello totale
gelico per eccellenza: la fede è tutta ricondotta all'ascolto della parola divina di un soggetto ad un altro: essa pone al di sopra di tutto il contatto quasi-fisi
e attraverso l'ascolto l'uomo si lega a Dio. La Riforma (con Lutero) è stata rea co dei due soggetti (tramite la voce e l'orecchio), crea il transfert per cui «ascol
lizzata in gran parte in nome dell'ascolto : il tempio protestante è esclusivamen tatemi» sta per «toccatemi, sappiate che esisto». Per usare la terminologia di
te un luogo d'ascolto; e la stessa Controriforma, per non essere da meno, ha Jakobson, «ascoltatemi» è un fàtico, un operatore di comunicazione individua
posto il pulpito al centro della chiesa (negli edifici dei Gesuiti), trasformando i le. Lo strumento archetipico dell'ascolto moderno, il telefono, associa i due at
fedeli in «ascoltatori» (di un discorso che fa rivivere la retorica antica come ar tori del processo comunicativo entro un'intersoggettività ideale (al limite, in
te di «forzare» all'ascolto). tollerabile, tanto è pura), dal momento che abolisce tutti i sensi, tranne l'udi
Questo secondo tipo di ascolto è, nello stesso tempo, religioso e decifrato to: l'ordine d'ascolto che apre ogni comunicazione telefonica invita l'altro a
Ascolto q86 q87 Ascolto
far convergere tutto il suo corpo nella voce e avverte ch' io mi raccolgo tutto nel Freud stesso vi contravviene: ciò accade nel caso di Dora, in cui, allo scopo di
mio orecchio. Mentre il primo tipo di ascolto trasforma il rumore in indizio, sperimentare alcunielementi di teoria che cerca di sostenere con una verifica,
questo secondo trasforma l'uomo in soggetto duale: l'interpellazione porta ad egli trascura il ruolo dei rapporti omosessuali di Dora con la signora K., vo
una interlocuzione, nella quale il silenzio dell'ascoltatore sarà tanto attivo quan lendo appunto provare l'importanza dei rapporti incestuosi col padre. E anco
to la parola del locutore : l'ascolto parla, si potrebbe dire ; è a questo stadio, sto ra un intendimento teorico ad influenzare l'andamento della cura dell'uomo dei
rico oppure strutturale, che interviene l'ascolto psicanalitico. lupi, in quanto, trattandosi di fornire prove supplementari a una disputa con
Jung, la finalità di Freud è cosi imperativa che tutto il materiale concernente
L'inconscio, strutturato come un linguaggio, è l'oggetto di un ascolto la scena primaria è ottenuto sotto la pressione di una data limite da lui stesso
particolare e insieme esemplare: quello dello psicanalista. prefissata. Oppure sono le sue proprie rappresentazioni inconsce che interfe
Lo psicanalista,secondo Freud [ tqtz], «deve rivolgere il proprio inconscio riscono nell' impostazionedellacura, come quando Freud, sempre nel caso del
come un organo ricevente verso l'inconscio del malato che trasmette; deve di l'uomo dei lupi, associa il colore delle ali di una farfalla a quello di un abito fem
sporsi rispetto all'analizzato come il ricevitore del telefono rispetto al microfo minile... indossato da una ragazza di cui era stato egli stesso innamorato a di
no trasmittente. Come il ricevitore ritrasforma in onde sonore le oscillazioni ciassette anni.
elettriche della linea telefonica che erano state prodotte da onde sonore, cosi L'originalità dell'ascolto psicanalitico consiste proprio in questo andirivie
l'inconscio del medico è capace di ristabilire, a partire dai derivati dell'inconscio ni che connette la neutralità e l'intervento, la sospensione del giudizio e la teo
che gli sono comunicati, questo stesso inconscio che ha determinato le associa ria: «Il rigore del desiderio inconscio, la logica del desiderio si svelano solo a
zioni del malato» (trad. it. pp. gg6-g7). L'ascolto psicanalitico si esercita, in colui che rispetta simultaneamente le due esigenze, apparentemente contraddit
effetti, da inconscio ad inconscio, da un inconscio che parla ad un altro che si torie, dell'ordine e della singolarità» [Leclaire rr168, trad. it. p. zr ]. Da que
suppone stia ad ascoltare. Ciò che è detto in tal modo proviene da un sapere sto spostamento (che tiene conto del movimento da cui scaturisce il suono )inconscio che è trasferito ad un altro soggetto, il cui sapere è supposto. A que nasce per lo psicanalista una specie di risonanza che gli permette di «tendere
sto intende riferirsi Freud quando cerca di stabilire quello che considera come l'orecchio» verso l'essenziale, in modo da non fallire (e far fallire al paziente)«il corrispettivo necessario di quanto si pretende dall'analizzato». Si tratta, l'accesso all'insistenza particolare e sensibile di un elemento prevalente del
insomma, di non attribuire importanza a «nulla in particolare e nel porgere a suo inconscio. Tale «elemento prevalente» che si offre all'ascolto dello psica
tutto ciò che ci capita di ascoltare la medesima "attenzione fluttuante"... Hi nalista è un termine, una parola, un insieme di lettere che rinviano ad un movi
risparmia in questo modo uno sforzo di attenzione... e si evita un pericolo chc mento del corpo. un significante.
è inscindibile dall'applicazione dell'attenzione deliberata, [quello cioè di] ope In questa sede del significante ove il soggetto può essere inteso, il movi
rare una selezione del materialeoflerto; se cisi concentra con particolare in mento del corpo è anzitutto quello da cui prende origine la voce. La voce sta
tensità su un brano, se ne trascura in compenso un altro, e si seguono nella al silenzio come la scrittura alla carta bianca. L'ascolto della voce inaugura la
scelta le proprie aspettative o le proprie inclinazioni. Ma appunto questo non relazione con l'altro: la voce, per mezzo della quale si riconoscono gli altri (co
si deve fare; seguendo nella scelta le proprie aspettative, si corre il rischio di me la scrittura su una busta), indica il loro modo d'essere, la loro gioia oppure
non trovare mai niente che non si sappia già; seguendo le proprie inclinazioni, il loro dolore, il loro stato; essa trasmette un'immagine del loro corpo e, al di
si falserà certamente ciò che potrebbe essere oggetto di percezione. Non biso là di questa, tutta una psicologia (si può parlare di voce calda, bianca, ecc.).gna dimenticare che accade perlopiu di ascoltare cose il cui significato viene A volte la voce di un interlocutore colpisce piu del contenuto del suo discorso
riconosciuto soltanto in seguito. e ci si sorprende ad ascoltarne le modulazioni e le oscillazioni senza capire che
«Come si vede, la norma di prender nota di ogni cosa in modo uniforme, cosa dica. Una dissociazione del genere è certo in parte responsabile del senti
è il corrispettivo necessario di quanto si pretende dall'analizzato, e cioè chc mento di estraneità, talora di antipatia, che ognuno prova ascoltando la pro
racconti senza sottoporre a critica e selezione tutto ciò che gli passa per il capo. pria voce:pervenendoci deformata dalpassaggio attraverso lecavità e le masse
Se il medico si comporta in un modo diverso annulla in gran parte il beneficio della nostra anatomia, essa ci fornisce un'immagine deformata di noi stessi,
che risulta dall'osservanza della "regola psicanalitica fondamentale" da part i
quasi ci si guardasse di profilo grazie ad un gioco di specchi.
del paziente.La regola per ilmedico può essere espressa nel modo seguentc: «L'atto di udire non è lo stesso a seconda che riguardi la coerenza della ca
Si tenga lontano dalla propria attenzione qualsiasi influsso della coscienza e ci tena verbale, e precisamente la sua sovradeterminazione in ogni istante da par
si abbandoni completamente alla propria "memoria inconscia", oppure, in ter te di ciò che nella sequenza viene successivamente, e la sospensione in ogni i
mini puramente tecnici: "Si stia ad ascoltare e non ci si preoccupi di tenere a stante del suo valore all'avvento di un senso sempre pronto a rinvio, — o a se
mente alcunché" » [ibid., pp. 532-33]. conda che nella parola esso si adatti alla modulazione sonora, per questo o quel
Regola ideale questa, alla quale è difficile, se non impossibile, attenersi. fine di analisi acustica: tonale, fonetica o di potenza musicale» [Lacan tg66,
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Orale_scritto - Enciclopedia Einaudi [1982]

  • 1. E NCICLOPEDIA E I N A UD I [ 1 9 8 2 ] ORALE /SCRITTO Gian Paolo Caprettini — ORALE/SCRITTO p ag .5 Emile Cazade e Charles Thomas — ALFABETO p a g . 1 0 Roland Bar t he s e R o la n d Havas — ASCOLTO pag.16 Jean-Loup Ri v i è r e — GESTO pag.21 Roland Barthes e Antoine Compagnon — LETTURA p a g . 3 3 Roland Barthes e Jean-Louis Bouttes — LUOGO COMUNE pa g . 45 Roland Barthes e Erie Marty — ORALE/SCRITTO pag.52 Roland Barthes e Frangois Flahault — PAROLA pag.66 Gino Baratta — RITMO pag.76 Roland Barthes e Patrick Mauriès — SCRITTURA p a g . 8 9 Corrado Bol o gna — VOCE pag.103
  • 2. amlimerà competenza/esecunone Orale/scritto fonetica i g"li/d "' grammatica avanguardia metafora Orale/scritto classicoconcetto analogiaemetafora X lessico segno esistenza argomentazione lingua Cfltle8 ' terpretazione I significato essere in lingua/parola filologie simbolo bello/bruto) fenomeno letteraturalinguaggio .«Ièativttk forma manieraastratto/concreto metrica espressione dialettica idea semanèca POCtlCS kunsstico alfabeto identità/dilferenza proposizione e giudizio retoricasenso/significato gusto ascolto mediazione traduzione k Imitazione gesto opposizionc/contraddizione universali/particolari . immsginsèone lettura oultura/culture qualità/quantità , ptogclto atti linguistici luogo comsne etnocentrismi l totalità riprokimané/riproducibilità dicibil%ndicibile setnibilità natura/cultura uno/molti IBSCof80 dccisionc enimciazione -. «omunicaslone l' parola fimione spsèslità arti distribuzionestatistica presupposizione eallusione errore ritmo dato generi gl oCÀI referente informazione artigianato scrittura erica narrazione/narratività artista induzione statistica acculturazioneetile probabilità filosofia/filosofie voce attribuzione civiltàtéma/motivo ragione antico/moderno oggetto rappresentazione statistica futuro razionai%rrazionale catastrofi calendario testo produèoneartistica teoria/pratica selvaggio/barbar%ivilizzato soggetto/oggetto ciclo decadenza uguaglianza evento escatologia armonia colore escrementi caos/marne vsl on periodirzazione età mitichc melodia disegno/progetto fertilità curve e superfici vero/falso tempo/temporalità genesi ntmtoa/metnca abbigliamento VISIOIIC nascita educazionc geometria e topologia volontà passato/presente scala Canto sensi generazioni invariante alchimia progress%sezione sueno/ntmore coltivszioncCOIPO sessualità infanzia storia 'tonale/ntoinlls culiura materiale astrologia atlante danza vecchiaia morte amore industria rurale cabah collezione' maschera viia/morte deduzione/prova cicsldcrio materiali elementi documento/monumento moda equivalenza CÀII4 esoterico/essoterico fossile armi credenze erosornamento p n) il o I tI clinicadifferenziale formalizzazione frontiera isteria memoria dialetto scena funzioni angoscia/colpa cura/normalizzazione logica rovina/restauro guerra pulsione enigma infinitesimalc possibilità/necessità analisi/sintesi imperi fiaba soma/psiche' castrazione e complesso esclusion%ntegi azione fuoco locale/globale referenza/verità anticipazione funzione nazione mostro sonno/sogno censura farmaco/droga cannibalismo identificszlone e transfert homo sistemi di riferimento follia/delirio ricorsività IPOICSI misura tattica/strategia popolare dèi ilnconscio mano/manufatto stabilità/instabilità medicina/incdicalizzazionc matematiche modello proverbi divino tecnica variazione alienazione normale/anormale metodo struttura nevrosi/psicosi tradizioni utensile !l«agitato/SCentratd teoria/modello coscienza/autocoscienza demagogia crei piacere salute/malattia iniziazione f,-; :. combinatmia l immaginazione sociale discriminazione sintom%liagnosi magia applicazioni I=:..:;. ' grafo ll''-==='-', pace repressione demoni alimcntazionc j serv%ignore stCO mlzsla assioma/postulato y , , labirinto tcivorc divinazione ilgonlslllo animllcCilst'i caso/probabilità mificnniouomo tolleranza/intolleranza chierico/! Iico mit%in cerimoniale CIIC!f!!I continuo/discreto q rete p donna causs/effetto r utopia chiesatortura persona fth ' is/logoa festa domesticamento dipendenza/indipendenza x abaco emlogsmis/esogamia certezza/dubbio violenza 'diavolo pur%rnpuro fCtlCCIOorigini fame divisibilità algoritmo famiglia coerenza ctesia religione gi OCO vegetale dualità approssimazione convenzione lihertino sogno/visione lutto I Ii C i:!I tO insieme calcolo categorie/cstegorimazione lnaschilc/femmmiledeterminato/indeterminato libro stregoneria regalità enlsmccnwl matrimoniorazionale/algebrico/trascendente numero empiria/esperienza peccato rito clasimmetria zcl o coppie filosofiche parcntesperimento sacro/piofiano caccia/raccolta strutture matematiche disciplina/discipline borghesi/borghesia totem legge santità di!no enciclopedia burocraziatrmformazioni naturali / categorie uoino/donna libertà/necessità CCOOOIIII:I eccedente mnovazlon%coperta classi formazionceconomico-socia/e metafisica liastotlzhl controll%etroazione insegnamento contadini lavoro naturale/artificiale energia invenzione consenso/dissenso primitivoideologia modo di produzione operatività reciprocità/ridistrilunionc analogico/digitale equilibri%quilibrio rsppresentarione egemonia/dittatura masse proprietà paradigma automa interazione ricerca intellettuali proletariato riproduzioneprevisione c possibilità intelligenza artificiale ordine/disordine sistematica e clasiificazione! ', libertà rivoluzione transizione riduzione sbbolidannl/scarsità macchina organizzazione maggioranza/minoranza bisognoripetizionc programma semplice/complesso partiti scienza consumo simulazione sistema apprendimento politica ccumulazione spiegazione amministrarionc imposta strumento soglia vincolo rificabiliè/falsificabilità f cervello autoregolazion%quilibrazionc comunità capitale li!sse comportamento cognizione confiilto crisi oro e argento e condizionamento induzione/deduzione consuetudine costituzione èfite disrribuzionc pesi e misure l cont rollo sociale innato/acquisito diritto democrazia/dittatura fabbricagel'go produzione/distribuzione astronomia I emozione/motivazione istinto glustlzla norma gest!OIIC ricchezza cosmologie gr"ppo atomo e molecola mente OPCfaaloal istituzioni patto msrginslità imperialismo scambio gravitazione luce conservazion%nvarianza / percezione responsabilità polcrc opinione impresa spreco quoziente intellettuale potcrc/autorità mercato materia entropia r povertà fisica pubblico/privato propaganda merce spazio-tempo atmosfera cellula società civile litoslcra forza/campo adattamento iuolo/status moneta differenziamento abitazione statomoto socializzmione pianllicazione oceani evolumone immunità pianeti particella mutazion%cle acqua società profitto alone ambiente sole Plasma individualità biologica spaziosociale rendita polimorfismo ciuà universo propagazione specie integrazione salario invecchiamento quanti clima utihtà relatività organismo ecumene valore/plusvalore reversibilità/irreversibilità regolazione insediamento agricoltura catalisistato fisico sviluppo e morfogencsi migrazione città/campagna macromolecole paesaggio colonie metabolismo popolazionc commercio omcostasi regione industria ereditàorganico/inorganico risorse spazio economico osmosi gene suolo *viluppo/sottosviluppo vita genotipo/fenotipo terra razza territorio sangue villaggio
  • 3. Orale/scritto I94 I95 Orale/scritto QO Q Qap Or O O Q O + Qca ap J O N Cl r/p O O Q Q + cri N Q Qat c d Q aCt .ca EQ .V Q O OQ Cl V+ QONal O ca Q Ct O Q Cl 00 o E Cl +cri N V E V . ca N + V + P. Q Q ra Q ap Q Q V M '4 N C Cl Q N Cl ca V O Q Q l O al V4 cù 00 E E 4 g al + Q E C Q Q CP V Q V ap iE V 8ca cl Cl Cl V V QV O Q O O O O Q O Q O 4 cl ccl V V V V V V V V rpp ra áp Pù - Q Q rùQ CP Q Q à0 àD 00 àlt alfabeto 4 z 6 5 5 3 2 2 S 2 ' 2 ascolto 2 z gesto 3 3 5 2 ' 3 3 3 7 5 3 3 3 3 • 4 • 6 4 3 3 lettura Z 2 3 3 3 5 2 2 4 3 2 ' I 7 6 • • 3 luogo comune 3 2 3 3 4 3 3 4 3 orale/scritto 3 5 3 4 4 3 2 4 ' 2 4 4 7 ' ' 3 parola S 6 5 4 4 2 S 6 6 6 6 6 6 z 8 4 ' 4 3 5 ' 5 4 3 5 7 9 z 5 ritmo 5 2 z 3 6 5 2 3 3 2 2 3 3 2 ' ' z 3 2 scrittura 3 ' 5 3 2 2 2 3 z 5 4 4 3 3 3 33 4 2 2 2 3 6 voce 2 z 3 6 4 3 2 I 2 2 4 Qla Cl NaOCtr E cct òD ca Q ap Q I Q O O O 0 O O + òs Q Q Cl + ' .cC cù 4 O Cl ++ O + II Cl Q O cri ca O Q O c ri O O ap O ap VE ap E N + p O aQ O p ca ca at Q al O ap QO ca Q Q Cù N aO al O crt ca al Q ùp Ct p Q Cl O,àD alal àD i N EQ CP O òD O O Q O Q Q Q O a Q HO Q Q 4 Q cri O E H Cl O 4 4 4 Q Q V àD 4 ap V cri I ap + O O O O O I 4 4 Q O Oap +ap ap Q Q Q O O E o + + + + + alfabeto 7 3 5 2 2 3 3 ascolto 3 4 5 3 gesto 4 6 6 • • 3 4 5 ' 4 I 4 2 ' 4 4 3 4 ' 4 5 lettura 3 4 5 4 6 2 2 6 7 z 4 3 z • 6 2 2 4 I 3 3 z luogo comune 2 4 3 3 3 2 3 ' ' 4 4 3 3 3 2 3 3 3 orale/scritto 7 6 7 5 4 ' 4 6 z 6 3 5 6 • 4 4 parola 6 3 3 7 4 5 9 3 I 3 2 2 6 6 6 8 6 5 4 5 4 7 7 6 5 z 5 5 5 ritmo 3 ' • 4 3 ' I 6 • Z ' 2 6 3 4 3 3 3 4 4 4 3 5 ' 4 8 5 I 5 2 4 scrittura 6 6 • 8 • 3 3 3 3 6 5 2 3 5 5 3 5 3 6 4 4 5 2 4 5 4 voce 2 2 I 7 ' 2 2 I 3 2 5 4 3 3
  • 4. Orale/scritto I 96 '97 Orale/scritto parola o 2al V M lò oQ 8 o scrittura luogo lò comune o oo Ct E o o 8 òò Clj V Cò o V3 m o sl àò O ld scrittura • 7 6 4 5 2 ' 4 alfabeto lettu orale/scritto 6 • 4 4 4 lettura 3 4 I 2 2 ' ' 2 voce 3 5 3 2 ' 4 alfabeto 5 5 4 orale/ ritmo 4 I 4 I 4 scritto gesto 4 4 4 I 4 parola 6 6 7 4 4 4 ' 3 luogo comune 3 3 ascolto 2 voce
  • 5. Orale/scritto Alfabeto, Ascolto, Gesto, Lettura, Luogo comune, Orale/scritto, Parola, Ritmo, Scrittura, Voce Al dk là e al dk qua del lknguaggko. Una panoramica, anche sommaria, degli articoli costituenti questo gruppo non potrà non far rilevare un'«assenza» che l'economia a configurazione «scre ziata» delPEnciclopedia (in cui etimologicamente si riverbera l'azione di vagliare, smistare, «discernere») ha previsto di colmare — e ampiamente — in altri settori : si sta alludendo alla lingua, al linguaggio, alle codificazioni comunicative, ecc. Di tutto ciò qui rimane soltanto la traccia concreta, l'operazione applicativa — la+parola+ — gli strumenti e gli eRetti, i meccanismi e gli ambiti di riferimen to. D'altronde, va pure osservato che le tecniche (+alfabeto+), i piani di manife stazione (+scrittura+, +voce+ e, in parte, +gesto+), le scansioni spazio-temporali (+ritmo+ eancora, inparte,+gesto+), le modalità pragmatiche di accesso al senso (+ascolto+, +lettura+ e, in generale, +orale/scritto+), qui delineati, esorbitano dalla lingua in sensostretto e competono in generale al 'simbolico', intendendo con questo termine l'attività rappresentativa nel suo complesso. Del simbolico l'uomo si provvede tanto per designare ciò che sente non com pletamente «suo», ma fornito di una valenza esterna, anche «altrui», quanto, piu in generale, peresprimere ciò che non può valere soltanto come limitato e personale atto di pensiero. Si incontrano cosi le piu disparate soluzioni atte a soddisfare la principale esigenza del linguaggio che lo colloca al centro dei mec canismi regolatori delgruppo sociale : la comunicazione. Il +luogo comune+ costi tuisce, nell'insieme degli articoli qui considerati, il caso piu eclatante, e nello stesso tempo piu riduttivo, del carattere non-privato del linguaggio, o, in altri t ermini, della suavita esterna : è la cosiddetta socialità che dà al linguaggio ragion (l'essere e forme di controllo. Alla sua base,il (tacito) patto volto alla comprensione — che, in termini gene r'ili, si propone di favorire lo scambio di informazioni all'interno di una comu nità, di un gruppo, di una società — è pensabile soltanto nel quadro di un'altra l<>ndamentale funzione del linguaggio : il linguaggio come operatore di identità i>, in altre parole, come fondamento e tramite di soggettività. Si ha in questo caso l'azione del linguaggio volta a rendere possibili nell'in ilividuo la formazione delle inter-mediazioni sociali; si tratta allora della+paro la+ che indica e promuovel'esistenza individuale, dotandosi di un autonomo ni«ccanismo regolatore.Per riassumere si potrebbe affermare che se nella fun xh>nc del patto informativo è in gioco il sopravvivere, qui è in gioco il vivere. Il campo d'azione del linguaggio è in tutti i casi la cultura. La sua f ormaatti va, produttrice di scambi, è la comunicazione. La particolare forma di scambio i h« la comunicazione assume in una cultura è il dialogo. In tal modo, per cosi
  • 6. Sistematica locale 45o 45' Orale/scritto dire, la cultura prende la parola. Nel considerare la cultura come un comples di «fonti orali» e in molte società si possono stabilire forme di sanzione o di ri so sistema segnico di produzione, elaborazione, registrazione, di informazione compense per coloro che sono incaricati di far conoscere le tradizioni e di reci (scuola di Tartu) si riproducono le due funzioni principali del linguaggio a cui tarle senza errori (Vansina). Ma a fronte di tutto ciò sta il parlato colloquiale, si è accennato. Da una parte la cultura organizza strutturalmente il mondo de l'oralità che si presenta nelle situazioni quotidiane di interazione comunicati l'uomo, rappresenta il «meccanismo vivo della coscienza collettiva» (Lotman) va, tracciando un'opposizione già avvertita da Seneca [Epistulae ad Lucilium, — e quindi è proiettata verso l'«esterno» —, dall'altra la cultura costituisce una XXXVIII] : assai piu giova la conversazione che gradatamente s'insinua nel forma di autocoscienza in equilibrio sincronico determinato da linee di polariz l'animo piuttosto che i sermoni preparati in anticipo e poi sciorinati in pubblico. zazione dei valori e dei comportamenti;da questo pu nto di vista la cultura riflet Se è vero che per tutti i campi dell'«oralità formalizzata» sono in certo modo te su se stessa, analogamente a quanto fa un individuo p rendendo in esame, an sotto controllo l'apparato dei gesti, il tono della voce e le disposizioni all'+ascol che in modo assai estemporaneo, il proprio operato simbolico-comunicativo. to+,non è per nulla scontato che anche laconversazione, per esempio, non ven Scrivere significa dunque espandere le proprie possibilità di contatto percettivo ga sottoposta a regole formali, anche se di primo acchito si potrebbe dire che è con la realtà. «spontanea» : nulla esclude che essa sia un rule-governed behanior. È il semplice La +scrittura+ non costituisce soltanto un processo di archiviazione memo cambio di turno, ossia l'avvicendarsi nel prendere (meglio: prendersi) la paro riale o un semplice sistema di notazione ma anche na ph u del le es erienze fonda la, a indicare che esiste un +ritmo+, una partitura non scritta a ordinare nello mentali dell'uomo (tra faber e loquens), riconducibile al campo delle rappresen spazio-tempo il discorso e le polarità soggettuali. tazioni visive, del racconto, della «documentazione». È pensabile che all'origine La +scrittura+ rende oggettiva la +parola+ e la dispone quindi a un esame della scrittura sia la constatazione della presenza di « tracce» e del loro carattere piu accurato di quanto sia possibile negli scambi orali. Essa incoraggia il pensie segnico. Le tracce sono «indici » di tipo particolare, sono un aliquid che stat pro ro individuale: vi può essere una riflessione personale, solitaria, silenziosa sulla aliquo, ma comportano già una concettualizzazione in ordine al tempo : indicano parola scritta, vi può essere un consumo privato del testo scritto; ed è per ricer l'esistenza di qualcosa che è passato, in quel luogo, ma in un tempo diverso da care un diretto rapporto con la Parola che certe forme di preghiera monacale uello in cui avviene l'osservazione. Determinano una persistenza di identità: dovevano avvenire nel silenzio, senza nemmeno muovere le labbra, presentifi l'animale, ad esempio, che li è stato continua ad essere da qualche altra parte, cando Dio nel ricordo delle parole dell' orazione : donde una particolare ritualità, quello che ha lasciato è un segno inequivocabile della propria vita (di qui un primo una particolare ripetizione. Se si volesse individuare un esempio «opposto» a abbozzo di classificazione, associando certe tracce a certi oggetti). Si può dunque questo,nessuno forsesarebbe migliore della cosiddetta «saggezza popolare»:la pensare che la percezione e l'interpretazione che ne consegue siano state deter +voce+ dei proverbi, delle facezie, delle astuzie, delle buffonerie è tipicamente minate agli albori della nostra presenza, come forme di scrittura, sia pure di unamtna e, ag t a analfabeta. Bertoldo evita con un'astuzia le percosse del re, Don Chisciotte im scrittura nella stragrande maggioranza dei casi involontaria. pazzisce leggendo libri... Ma questa voce non è quella del luogo comune inteso Ma quella «scrittura naturale» può diventare «scrittura culturale», assumen come sterilizzazione verbale e comportamentale, come stereotipia che viene au do ad esempio forme narrative ; potrò indicare il passaggio del cavallo ma anche tomatizzata, Questa oralità è la perpetuazione di uno stile formulare, quello degli il cavallo in quanto tale utilizzando come «segno» le orme lasciate sul terreno; c epiteti fissi, delle locuzioni tradizionali — che sono parse cosi addensate nei poemi otrò quindi realizzare una rappresentazione che prescinde p omerici da determinare il loro ritmo; in generale nella poesia popolare avviene senza effettiva, precedente o attuale, del cavallo. In questo modo ci si rende conto che la correttezza metrica è posta in secondo piano rispetto al ripercuotersi for di come la scrittura costituisca una forma di documentazione: permette la per mulare che rimarca l'importanza del tema trattato. Il +luogo comune+ è allora manenza dell'esistenza (non necessariamente riconosciuta: si pensi agli archivi) un microtesto «già pronto», fa parte come várroq della logica dei temi e dei moti di una realtàtrascorsa che potrà però essere ancora interrogata. vi, può essere perfino un avvenimento realmente accaduto che viene storicizzato I discorsi pronunziati dai principi e dai condottieri prima de g ' ,d lle batta lie lc appunto assegnandolo a un repertorio patrimoniale omeostatico. conversazioni degli dèi, i comizi tenuti nelle adunanze dei guerrieri e del popolo, le parole dei conviti e dei banchetti, sacri e profani, filosofici e parodici, gli elogi e i lamenti funebri, i lamenti di separazione, i canti di lavoro, gli epinici e i cori, z. Le forme dz' trasmissione. le parabole e le predicazioni, le descrizioni delle visioni e dei sogni, i racconti della stalla, le profezie, le confessioni, le testimonianze, le orazioni e le confe La cultura, come la lingua, è formata da un meccanismo (grammatica) e da renze i racconti dei giullari, dei bardi, dei cronachisti di paese, dei novellatori, < un repertorio (lessico). Tale repertorio non è da considerare come un serbatoio o ere dei mimi, degli ioculares,dei teatranti e degli attori, i canti narrativi e que . in cui disordinatamente sono collocate le conoscenze e i modi di relazione ma li e ici, le ballate e le canzoni sono soltanto alcuni degli innumerevoli esempi di come una sorta di archivio presieduto da una forma di regolamentazione; nella un'oralità piu o meno formalizzata, tanto che per alcuni di questi si può parlarc cultura, come nella lingua, la conoscenza grammaticale è attivata in ogni indivi
  • 7. Sistematica locale 45z 453 Orale/scritto duo non necessariamentecon lasua consapevolezza; nonostante ciò egliha una sua rappresentazione interna di questa grammatica per cui sa come applicare le tempo, che tende simultaneamente a due effetti, quello della conservazione e quello della trasformazione, quello dell'affermazione di un'identità e della sua frasialmomento opportuno e sa riconoscere lefrasi applicate in modo corretto o meno ; e ciò vale anche per i comportamenti, intesi come « frasi » di cultura. persistenza nello spazio e quello della sua durata e consistenza nel teinpo. Storia e scrittura. Non ci si può sottrarre alla metafora con cui il cronista L'organicità della cultura dipende sia dalla mutua regolazione dell'attività di scambio d'informazione sia dal fatto che la cultura conserva la memoria dei suoi della Cronaca dei tempi passati (Poriest' vremennych let) paragonò i libri ai fiumi stati precedenti. La memoria non necessariamente viene registrata per iscritto: «che abbeverano l'universo» ; l'autore è uno scrittore collettivo che può appar basterebbe pensare alle genealogie degli antenati recitate presso certi popoli pri tenere a piu secoli ; il lettore, come ha scritto Lichacev nel suo appassionato stu mitivi (Goody e Watt) e alle «saghe di famiglia» islandesi che funzionano come dio su quell'opera, è coautore, creatore del libro, copista. La cronaca riflette la convalide, statuti di attuali istituzioni sociali piuttosto che come fedeli registra fenomenologia orale della ripetizione: uno stesso avvenimento può essere rac zioni storiche del passato (una situazione non poi cosi lontana è offerta dalle ge contato piu di una volta : ciò che conta è la volontà del testimone, dell'osservato nealogie fantasiose e dai miti di fondazione di cui è costellata la geografia del re; se sono diverse, le fonti vengono date in serie: l'ordine logico paratattico è quello prevalente. l'ancienrégime). La scrittura determina un certo distacco tra i pantheon (ma an che i santorali: si pensi alla sistematizzazione degli Acta Sanctorum), le mitolo Quello che conta non è l'unitarietà per se stessa, il «monologismo ufficiale» gie, da una parte e le gesta divine, le agiografie, le mitografie dall'altra; si tratta (Bachtin), ma la «dinamica delle idee» (Lichacev), il t empo insomma è il vero autore della cronaca, Riecheggia cosi l' epos: è l'eredità orale delle fonti scritteperò di fenomeni che non riguardano soltanto i meccanismi di registrazione, ora le vs scritto, ma anche i diversi assetti delle tradizioni e le diverse forme dei si che permea tutto l'Occidente. Al ritmo delle ordinate successioni logico-tempo stemi educativi. Non basta l'esistenza di una documentazione «scritta» a provare rali proprie dello scritto si avvicenda lo stile sequenziale, formulare, dei testi ora l'esistenza di una cultura letteraria basata sulla scrittura e, d'altro canto, è il me li, i cui elementi costitutivi sono dotati di una relativa autonomia nei confronti todo di composizione e non il modo di presentazione a caratterizzare la distin della totalità a cui appartengono (Mukarovsky). Il carattere principale che diffe zione fra tradizione orale e tradizione scritta. Qualsiasi performanceoraleindica renzia orale da scritto, che è come dire uditivo da visivo, è quello della simulta che ogni testo è generato e insieme limitato dalla grammatica della sua tradizio neità che nel mezzo uditivo è affidata soprattutto alla memoria recente; di qui la ne e non rifletterà che una parte delle possibilità che costituiscono la tradizione comparsa di diverse tecniche memoriali, di diversi ordini compilatori, primo fra tutti quello che la lingua stessa si è dato: l'alfabeto. stessa(Scholes e Kellogg). In questa prospezione «organicista» della cultura l'+alfabeto+ non è tanto un N on è perònecessariala presenza diun'élitealfabeta,letterata,perché sirea lizzi una sistematizzazione nella tradizione di una cultura, se per sistematizza insieme di lettere disposto in una serie convenuta quanto un ordine che si dà alle zione si intende quel processo che, originato da una riflessione sui propri valori, conoscenze, non disgiunto quindi dai disegni enciclopedici. E se pure nell'enci clopedia alfabetica del Settecento si rappresenta con l'ordine alfabetico una clas conduce a pensare con una certa coerenza le parti costitutive di quella cultura, e sificazione arbitraria e sempre rinnovabile delle scienze a fronte di una totalità tende a mostrarla (se non proprio a spiegarla) come un meccanismo ordinato c unitario. Tale processo è analogo a quello che si produce nella elaborazione di statica e onnicomprensiva di un'ordinata cosmologia (Salsano), bisognerà consi un materiale tematico in vista di una costruzione narrativa, la quale non pu i> derare che anche nel tardo medioevo gli ordini «historiale», «naturale», ecc. prescindere da un certo accordo fra le parti, perché il racconto possa avere un (Vincenzo di Beauvais) permettono l'organizzazione di sempre nuove combina senso ben preciso, svolgendosi, attraverso trasformazioni, da un inizio verso un;i torie, costituendo ogni minima parte del corpus un vero e proprio microtesto a sé stante dal formato di un piccolo archivio di cultura. fine. Vi è dunque una tendenza «fisiologica» verso la coerenza interna: e ciò si presenta tanto nei testi quanto nei sistemi culturali. La «lettera» nel mondo tardo-antico e medievale, scorporata dalla totalità »istematica a cui appartiene, è un significante libero in cui si riverbera ancora l'o Ebbene, la capacità di narrare la propria cultura (cioè di mettere in moto nei testi determinati valori, pensati come un sistema di rapporti ), «esaurendo» in rigine dell'alfabeto — contesa fra scribi e contabili, per cui la scrittura era soprat questo processo determinate possibilità del sistema, g garantita appunto, nelle t«tto computo, e sacerdoti o profeti, mediatori fra mondo umano e realtà supe ri>>re —che determinò la formazione di specialisti e la divisione esoterica fra élite diverse culture, piu o meno o per nulla alfabetizzate, dal carattere cooperativ» c cultura analfabeta. (Basterà a tale riguardo ricordare la tradizione del simboli del sistema di consuetudini e di credenze e dalla sua «capacità di estensione pr;i ticamente illimitata», secondo le parole di una delle pagine finali della Pens>'> »nio delle litterae mysticaedi cui parlò anche nella sua enciclopedia Isidoro di Si viglia). sauvage(xg6z) diLévi-Strauss. Lavorare per esaurirsi,vivere per trasformarsi, tendere a rappresentare, secondo interne coerenze, il concreto con l'astratto > Le lettere possono dunque assumere funzioni che stanno sulla soglia del l'astratto con il concreto ; ogni cultura, nel descrivere il mondo, lo circoscrive, h> I t orale/scritto+. Stabiliie una rete di riferimenti ordinando un testo poetico ; at i> ibuire una certa ossatura — tra forma dell'espressione e forma del contenuto fa proprio e lo trasforma, inserendo il suo lavoro di riflessione sotto l'azione il>.l >lidattica o moraleggiante; costituire una sorta di scansione obbligatoria in cui
  • 8. Sistematica locale 454 455 Orale/scritto far esplodere l'irradiamento metaforico assegnandogli un preciso ordito. Si tro so, ma non solo in questo — a determinare le caratteristiche dell'enunciato, a for veranno allora i significati compositi, le alchimie verbali, gli enigmi oppure altre nire possibilità al senso. forme in cui si prende l'avvio dal significante e non dal significato, h il caso delle Sono d'altronde le finalità del dire a permettere una classificazione baste ) lettere miniate e poi degli alfabeti antropomorfici del Cinquecento : si avrà allora rebbe il caso della recitazione (della poesia, ad esempio) a mostrare nuove con una natività a forma di P, una crocifissione a forma di M : ogni lettera, come ogni nessioni, nuove possibilità della parola. In questo caso il +ritmo+ acquista una creatura, è piegata all'ordine a cui appartiene. voce e la+voce+ un ritmo ; se solo si pensa alle letture che un poeta ha dato delle Ma anche nella funzione memoriale l'+alfabeto+ rappresenta agevolmente i proprie poesie, si dovrebbe convenire che queste non sono un altro modo di ese diversi caratteri della cultura : dopo la sua organicità, anche le forme di conser guire né un altro modo di interpretare la sua opera che il poeta aggiun e l' 1 vazione e trasmissione, la memoria. E allora si avranno gli alfabeti visivi, in cui tri offtri o erti dai critici : in quel momento il poeta-lettore è al di fuori della sua poe a ogni lettera si trova affiancata l'immagine di un oggetto conosciuto il cui nome sia o, quanto meno, illude e si illude che ciò avvenga; si è quasi in una fase comincia con quella lettera, proponendo un esercizio didascalico assai futile, op prelogica, nel momento della simulazione di quello che è stata, durante il r o pure alfabeti immaginari,piccoli repertori visivi in cui si gioca sulle analogie tra cesso creativo, la +lettura+ interiore. Le parole hanno nella voce recitante ri7 forme degli oggetti e forme delle lettere. In tutto ciò è chiaro che l'alfabeto si im spetto a quelle scritte, un altro ordine: e se anche le rime fedelmente potessero pone come la trama preferenziale per pensare in classificazioni la realtà, quasi riprodurre la segmentazione dei versi, pause nuove — vocali-strumentali — si ag che questa possa essere scritta prima che nominata. giungono a quelle che il testo scritto irrigidito nella sua datità stentava a far ri conoscere. Ogni recitazione, si potrebbe dire, sarebbe una nuova poesia, se quel testo restasse sempre affidato all'oralità. Ma è scritto. E allora la voce del oeta,voce e poe a, 3. Teatro,poesia e oratoria: fra illusione e persuasione. 'suona de!!e proprie intonazioni, enfasi e sospensioni, riecheggia di atteg giamenti e tic privati, si ascolta; l'ascolto della propria poesia diventa cosi un Se si volessero individuare delle sfere concrete di «applicazione» degli artico modo di riscriverla, dice qualcosa di fondamentale sui limiti comunicativi del li del gruppo in questione, si dovrebbero forse privilegiare due attività in cui il linguaggio (si intenda : la lingua storico-naturale) non è assolutamente monoliti Il linguaggio, inteso come organismo istituzionale, coerente, astratto, reper co e unidirezionale : si tratta dell'oratoria e del teatro. toriato nella mente collettiva è il supporto necessario di questa lettura, di questa E universalmente riconosciuto che in ciascuna di queste «pratiche» o esercizi voce, di questa parola, ma è veramente lontano da ciò che di fisico, pulsionale, del linguaggio non interviene soltanto una certa tecnica della parola ma piuttosto segreto, impercettibilmente plastico, si agita nel dire: come dire il piacere> è necessaria una competenza relativa a molti codici: gestuali, mimici, declama D 11'Dall oratoria — intesa non come semplice tecnica o ars dicendi ma come ricer tori, prossemici (relativi questi ultimi al valore delle piccole articolazioni spazia ca degli usi non automatici della lingua (secondo le Thèses diPraga, x(! zg) fonda li, come le distanze interpersonali), ecc. Quanto all'oratoria, Cicerone sosteneva ta sulla forza civile dell'argomentazione, e tesa fra sentimenti e ragione — si passa nel De oratoreche per esercitare efficacemente quest'attività occorreva una cono attraverso la poesia, al teatro. Nel medioevo la retorica, in quanto ars dictandi, scenza molto vasta, che in termini moderni si potrebbe distinguere in conoscen era suddivisa in epistolografia (il «dittore») e oratoria (il «dire»), a governare za culturaleeconoscenza pragmatica,cosi da formare una vera e propria piccola da un lato le forme scritte, della cancelleria e della memorialistica, dall'altro le enciclopedia vivente custodita dalla memoria : quanto alla competenza culturale, orme orali, delle ainbascerie e «dicerie»: i cosiddetti «parlame t 1 fp n i», e o r me si trattava di possedere la storia, la filosofia, la scienza del diritto, quanto alla pu ic e , ufficiali della parola che richiedevano una scrittura direttamente mi competenza pragmatica, oltre a quella specifica testuale, costituita da appropria surata sull ascolto accompagnato dai gesti solenni delle pose declamator' . 7 orie. tezza, concisione, senso dell'umorismo, ve ne era una contestuale: occorreva sa teatro raccoglie e sintetizza le forme orali e scritte, quelle private — del sus per controllare l'espressione del volto, calibrare i toni della voce, le misure del surro e dell amabile conversare, della confessione e della riflessione — e quelled 11' gesto : mostrare insomma moderazione, come già avvertiva Aristotele, nella uirá pubbliche — dell'invettiva, della dichiarazione, dell'apologia e della condanna. xpus((,-. E tutto ciò era condizione necessaria per la ratio dicendi : essa infatti non Il teatro si instaura all'insegna della duplicità: il teatro, ricorda Barrault, è un poteva esaurisi nella semplice somma di capacità selettiva e combinatoria del gioco doppio in se stesso che comporta una doppia posizione dell'essere umano, materiale verbale (electio e constructio verborum). la prima reale e visibile, il personaggio, la seconda che si rivela il meno possibile, Il linguaggio in azione è dunque impensabile al di fuori di un registro dal l'attore. A queste due polarità corrispondono due flussi di voce che animanola l'ampio spettro: parola, gesto, voce, ascolto (quello di chi parla verso la paroh( scrittura scenica e di cui solo uno — nelle indicazioni di un certo teatro — deve da lui stesso proferita e quello dei suoi uditori ) costituiscono un fascio strettissi essere percepito. Non è il respiro fisiologico, vitale dell'attore che deve emerge mo di relazioni. La parola si produce nel segno dell'interdipendenza con altr« re, ma quello sensibile del diaframma, quello che è del personaggio. Su questo forme comunicative ed espressive : è il processo di enunciazione — in questo ca ritmo del respiro, secondo Barrault, si fonda il tempo teatrale, un tempo reso in
  • 9. Sistematica locale 45( 457 Orale/scritto termini vocali-strumentali : dal silenzio soffocato alla concitata rappresentazione Cohen, M. S. R., e altri [196o] L'écriture et la psychologie des peuples. Centre international de synthèse. XXII se maine di uno spasimo, dalla parola a mezza voce all'ampia, greve tempesta di un coro de synthèse, Paris, 3-rr mai xg6o, Colin, Paris 1963. in lento crescendo. Derrida, J. Non è tanto il dialogo linguistico, l'azione del dire quotidiano codificato ad 1967 L<derisoreet la ihffereilce, Scuri, Parla (tl ed. It. Elnauih, Torino 1971). animare la scena ma questa voce-respiro che crea i raccordi fra i diversi linguag Dornseiff, F. gi, dal+gesto+-dizione al mimo come arte del silenzio. Una profonda differenza igzz Da sAlphabet in Mystik und Magie,Teubner, Leipzig-Berlin xgz5 . qualitativa e quantitativa separa il testo scritto di partenza dalla redazione sceni Eco, U. ca. Per Artaud la creazione non avviene nella mente dell'autore ma li sulla scena 1979 Lector in fabula. La cooperazione interpretativa nei testi narrativi, Bompiani, Mi l ano. e il risultato sarà «rigoroso e determinato» come quello di un'opera scritta con in Goody, J. 1977 The Domestication of the Savage Mind, Cambridge University Presa, London (trad. it. piu «un'immensa ricchezza oggettiva». Angeli Milano xg81). Un'altra duplicità è quella della +parola+ in scena: nulla potrà essere detto Goody, J., e Watt, I. P. che abbia l'eifetto di comunicare soltanto a chi è in scena. Il doppio è anche il 196z-63 Th e consequences of literacy, in «Comparative Studies in Society and History», V, pubblico che non solo è fruitore ma anche testimone del processo creativo. Pro pp. 304-45 (trad. lt. parziale ln P. P. Gighoh (a cura dl), l.inguaggio e societa, Il Muhno, Bologna xg73, pp. 361-4o6). durre rappresentazioni di fatti umani, e quindi illudere (e divertire, ricordando le Hinde, R. A. proposizioni di Brecht ), mentre la retorica e l'oratoria mirano a persuadere. Al 1972 (a cura di) Non-Verbal Communication,Cambridge University Presa, 1 ondon (trad. it. l'insegna della simulazione, del come-se, le parole dovranno avere nel teatro la L a terza, Bari 1g74). stessa importanza che hanno nei sogni (Artaud), fuse con immagini e suoni e Jakobson, R. ig6z-71 Se lected Writings,z voli., Mouton, The Hague. sensazioni in una coralità — in una polifonia — difficile in certi casi da segmentare, Lotman, Ju. M. ardua da ridurre a forma espressiva di uno o piu codici. xg8o Testo e contesto. Semiotica dell'arte e della cultura,Laterza, Bari. Di questa+voce+ variamente atteggiata che l'attore propone è indice illumi Nencioni, G. nante il marionettista ricordato da Bogatyrev che teneva nella bocca un piccolo 1976 Pa r lato-parlato, parlato-scritto, parlato-recitato,in « Strumenti critici », X zg, pp. x-56. strumento per deformare la voce ; dava cosi la parola a una marionetta, quella Pagnini, M. creatura dal tono insieme dissacrante e non troppo umano che allude alle pro lg8o Pr a gmatica della letteratura,Sellerio, Palermo. fondità, mai del tutto esplorate, dell'inconscio, personale e collettivo. [c.P.c.]. Petrucci, A. ig8o La s critturafra ideologia e rappresentazione, in Storia dell'arte italiana, IX /x. <Grafica e immagine. Scrittura, miniatura, disegno, Einaudi, Torino, pp. 3-1z3. Scholes, R., e Kellogg, R. xg66 Th eNature of Narrative,Oxford University Presa, New York (trad. it. Il Mulino, Bo Bachtin, M. ogna 197o . rg75 Voprosy literatury i estetihi, Chudozestvennaja literatura, Moskva (trad. it. Einaudi, Vansina, J. Torino x97gs). 1961 De la tradition orale. Essai de méthode historique,Musée royal de PAfrique centrale, Ter Barthes, R. vuren xg76 (trad it O fficina Roma lg77) 1953 Le degré zero de l'écriture, Seuil, Paris (trad. it. in Il grado zero della scrittura seguito da Warning, R, Nuovi saggi critici, Einaudi, Torino 198z, pp. 3-64). 1975 (a cura di) Rezeptionsasthetik: Theorie und Praxis, Fink, Munchen. [ 1964-65] L' a ncienne rhétorique, aide-mémoire,in «Communications», n. 16 (1970), pp. 17z zzg (trad. it, Bompiani, Milano lgyz). Benveniste, E. xg66 Problèmes de linguistique générale,voi. I, G a llimard, Paris (trad. it, Il S aggiatorc, Milano xg71). 1974 Problèmes de linguistique générale, voi. Il, Gallimard, Paris. Bouissac, P. 1973 La mesure des gestes. Prolégomènes à la sémiotique gestuelle, Mouton, Paris - La Haye. Cardona, G. R. 1981 An t ropologia della scrittura,Loescher, Torino. Cocchiara, G. 1932 Il linguaggio del gesto,Bocca, Torino; ed. Sellerio, Palermo xg77. Cohen, M. S. R. i958 La grande invention de lécriture et san évolution, Imprimerie Nationale, Paris.
  • 10. Alfabeto Alfabeto e scrittura. In linguistica, 'alfabeto' designa un sistema di segni grafici che trascrive i fonemi di una lingua. Esistono diversi alfabeti. I piu utilizzati sono l'alfabeto latino (per le lingue romanze, germaniche, celtiche e alcune lingue slave), gli alfabeti arabo, ebraico, cirillico (per il russo, il bulgaro e il serbo), nagari (per lo hindi, lingua nazionale dell'Unione indiana). Interrogarsi sull'alfabeto è sempre, nello stesso tempo, formulare un giudi zio di valore sulle scritture che l'hanno preceduto e su quelle attuali che ne dif feriscono, Di conseguenza —che tale giudizio sia implicito o esplicito — è sempre prendere posizione su una certa forma di cultura e collocarsi in questa cultura. Ci si può chiedere se tutte le storie redatte da autori occidentali, per i quali l'apprendimento della scrittura in genere ha coinciso quasi naturalmente con quello di un sistema particolare (l'alfabeto latino ), non siano soprattutto, al di là dell'enumerazione e della descrizione «oggettiva» delle altre scritture esisten ti nel tempo e nello spazio, la prova di una certa alfabetocrazia. Nella trama degli sforzi di scrittura, che è impossibile ricostruire nella sua continuità, il passaggio all'alfabeto — tappa rivoluzionaria, fase inaugurale — cor risponderebbe a una certa forma di compimento, a un piu alto grado di perfe zione. Cosi, per Cohen, «l'alfabeto greco-latino nel suo stato attuale giunge al miglior risultato conun numero limitato di segni-suoni o fonogrammi, distinti (e non combinati in caratteri complessi) e raggruppati in parole separate su cui è talvolta indicato l'accento, con una punteggiatura che indica i raggruppamenti di parole nella frase» [I953, p. IO9]. La scrittura dovrebbe passare attraverso le metamorfosi di piu forme figura tive per giungere alla verità del sistema alfabetico. L'evoluzione seguirebbe la via trionfale di una progressiva astrazione, dal pittogramma al segno alfabetico passando per l'ideogramma. La scrittura si libererebbe progressivamente delle sue scorie (il disegno in relazione al supporto, allo strumento scrivente, alla mano che traccia il tratto o batte sui tasti della macchina) per lasciar apparire in trasparenza il puro suono, la parola viva. Allora lastoria della scrittura può essere letta retrospettivamente, secondo il movimento stesso di lettura della parola alfabetica nella sua linearità, a partire dalla sua fonetizzazione finale. Ordine lineare il cui modello piu assoluto (per ché il piu arbitrario) è costituito precisamente dall'alfabeto, entità ordinata per definizione: «L'alfabeto: insieme di lettere di una lingua disposte secondo un ordine convenuto» (Littré). Se la decifrazione letterale è progressiva, prospetti va, ed esige che ogni lettera, l'una dopo l'altra senza omissioni né crasi, sia ri conosciuta, la rivelazione del senso appare sempre alla fine — alla fine della pa rola, della frase, del racconto —, sempre in ritardo sull'emergere immediato, ma teriale della lettera. La lettera ordinata in alfabeto, al di fuori di ogni intenzione
  • 11. Alfabeto z88 z89 Alfabeto di significazione (l'ordine alfabetico non significa nulla), è eternamente messa La forza dell'invenzione dell'alfabeto greco consiste nel proporre un sistema in disordine dall'atto di significare: disordine illeggibile in se stesso, visto che all'interno del quale dei segni separati — le lettere — rappresentano ciascuno iso la leggibilità di una parola implica l'abolizione della lettera a profitto del senso, latamente un suono della lingua : consonante oppure vocale. In realtà, la costitu di un insieme di lettere e della sua logica. Il senso porrebbe fine all'avventura zione dell'alfabeto greco non si può comprendere al di fuori del contesto nel della lettera, instaurando l'ordine di un destino. L'ordine lineare che regge la quale ebbe luogo, al di fuori cioè delle scritture allora esistenti, in particolare scrittura alfabetica riproduce il niovimento di linearizzazione temporale che le scritture semitiche. disegna la parola. Una parola sbagliata è precisamente uno spazio indebito, Furono i Fenici che, con l'intensa attività commerciale ch' essi esplicavano tensione, spezzatura nel filo del discorso: «Si je me brise sur un bégaiement» nel mondo greco, apportarono e diffusero la loro scrittura. L'emergere di una (B lanchot). scrittura greca si particolarizza cosi in una molteplicità di momenti e di luoghi C'è un rapporto indissociabile tra la figura della linearità (della parole, della diversi e riveste ogni volta una forma autonoma. scrittura) e la presupposizione di un soggetto consistente, non diviso, esteriore Secondo Jean-Jacques Rousseau [ i78i ], «questa maniera di scrivere, che è rispettoaisuoi mezzi d'espressione. la nostra, ha dovuto essere immaginata da popoli commercianti che, viaggiando I progressi della fonetizzazione corrispondono ai momenti premonitori de'd ila in molti paesi e dovendo parlare molte lingue, furono costretti ad inventare dei scoperta e dell'uso del segno fonetico. Questa storia dei segni grafici include og caratteri che potessero essere comuni a tutte. Ciò non è precisamente dipingere getti utilizzati per denotare fatti di natura statistica, ma anche per trasmettere la parola, ma analizzarla» (trad. it, p. r7r), dei messaggi (quipu degli Inca; wampum degli Indiani dell'America settentrio Comuni a tutte le lingue, i caratteri alfabetici sono comuni anche a tutti i nale; collane di perle il cui significato varia a seconda dei colori; ecc. ). Già a cittadini che partecipano alla vita politica della città greca. Mentre tutti gli altri questo livello si è potuto notare l'impiego del principio fonetico, evidente nel grandi sistemi di scrittura (maya, egiziano, babilonese...) servono un potere l'esempio seguente, trasmesso da Gelb: «Sei conchiglie [di Cypraea moneta] assoluto, estremamente centralizzato e dipendente da una doppia istanza, di significano 'attirato' perché la parola efa in lingua yoruba significa sia 'sei' vina e umana, la scrittura alfabetica è legata alle origini di un governo democrati sia 'attirato'; un messaggio composto da una cordicella con sei conchiglie, co i cui atti e leggi sono il fatto della collettività. quando siamandato da un giovane a una ragazza,ha dunque ilsenso di:"io sono La scrittura alfabetica corrisponde ad un passaggio politico dal sacro al pro attratto da te, ti amo". E poiché la parola eyo significa sia 'otto' che 'd'accor fano, dal segreto al pubblico, dalla setta alla comunità. La relativa facilità nel do', la risposta della fanciulla al ragazzo può essere una filza di otto conchiglie, tracciarloe decifrarlo favori questa democratizzazione delsegno scritto.L'alfa messaggio che vorrà dire : "D accordo, provo lo stesso sentimento" » [i95z, p. 5]. beto si spaccia per una scrittura senza misteri. Procedimento che nonesclude imalintesi, poiché ad uno stesso segno posso Questa origine commerciale e civile dell'alfabeto non deve privarci del pia no corrispondere diversi significati, ma che mostra già come una scrittura pitto cere gratuito del racconto mitico, secondo il quale furono invece le tre Parche grafica primitiva possa diventare un sistema funzionale di scrittura fonetica me nate dall'unione dell'Erebo e della Notte — Io sorella di Foroneo, Palamede, diante l'uso del «rebus a transfert» [Cohen I953, p. z3] : quando il disegno che Cadmo o Ermete — che, dando alle lettere forme di cunei, in analogia col volo rappresenta un oggetto viene per traslato a designare un altro oggetto il cui nome delle gru, in formazione triangolare, inventarono la scrittura greca. O di questa è foneticamente identico al primo. L'omofonia può riguardare un'intera parola leggenda sull'origine degli ideogrammi cinesi : «La tradizione vuole che un alto o una parte di essa. In tal modo il segno, originariamente legato alla rappresenta funzionario, Cang Jie, che aveva quattro occhi e viveva cinquemila anni fa sotto zione dell'oggetto che designava, ha acquistato un valore fonetico indipendente. il regno dell'imperatore Huang Di, osservò in riva ad un ruscello tracce di Indipendenza nei confronti della singolarità di un referente che risulterebbe in zampe d'uccello sulla sabbia. Esse gli diedero l'idea di riprodurle su una tavo teramente decifrabile e comprensibile nella e per la sua iscrizione, qualunque sia letta di legno con un pennello intinto in vernice nera. Era nata la scrittura la lingua utilizzata. È chiaro tuttavia che è soltanto questa indipendenza in cinese» [Mac Kenzie r9po, p. 9]. rapporto alle lingue particolari che permette la limitazione del numero di segni L'alfabeto greco sistematizza un procedimento già attuato sporadicamente grafici.D'altro canto, s'instaura un legame sempre piu strettofra la scrittura e da parecchie scritture sillabiche per risolvere il problema della lettura delle vo la lingua. La scrittura finisce allora per apparire, attraverso il suo «perfeziona cali. Lo stesso vale per le scritture egiziane, quelle cuneiformi, o per quella del mento» alfabetico, come una pura trascrizione della lingua. I punti nei quali essa l'ittita geroglifico, dove certi segni grafici complementari rappresentavano le ne differisce — al livello delle varianti foneticamente rilevabili ma non distintive vocali all'interno di una scrittura parzialmente sillabica, che lasciava indeter — sono consideraticome altrettante imperfezioni. minati gli elementi vocalici. I.o stesso fenomeno si ritrova nelle scritture ebrai È con l'alfabeto greco, che si avvicina il piu esattamente possibile ad una tra che. Queste comportavano un sistema di notazione delle vocali mediante ag duzione esaustiva della lingua parlata, che la scrittura ha raggiunto quella forma giunta di segni sillabici comincianti con una consonante «debole». Questi segni, stabile e duratura sotto la quale noi la conosciamo e — da allora — la pratichiamo. detti matres lectioms(madri della lettura), non valevano per una sillaba indipen
  • 12. Alfabeto Alfabeto 290 29 I dente, bensi come indicatori di lettura del suono vocalico contenuto nella sillaba l a materia sonora nella sua inesauribile realtà fisica, ma soltanto certi suoni o precedente. Ad esempio il nome 'Davide' si scriveva D'ru'd"' in scriptio de fec fonemi in quanto elementi convenzionali di una lingua. tiea, che non indicava la natura della vocale appartenente alla sillaba te', ma Analisi estranea al lettrismo nel suo progetto di definirsi come creazione D sv'i'd"' in scriptio piena,mentre i' serviva unicamente a precisare che il m' di particelle sonore distinte, le lettere o fonemi, producibili integralmente dal precedente doveva essere letto wi [Gelb t952, p. i66]. l uomo [Lemaitre x95y]. L'idea di un alfabeto fonetico internazionale, dove la Adottando tale sistema, la lingua greca l'avrebbe modificato secondo le sue molteplicità di nuove lettere notate numericamente (i aspirazione, 2 espirazione, proprie caratteristiche. A causa della loro frequenza in ogni parola e per il fatto 3 bisciolamento, 4 rantolo, 5 brontolio, 6 ansamento, i sospiro, ecc.) tenderebbe che numerosi affissi grammaticali consistevano in una sola vocale, essa doveva a coprire la totalità dei suoni umanamente possibili, va in senso opposto al lavoro necessariamente instaurare un sistema preciso di notazione delle vocali. Un analitico da cui procedela scrittura alfabetica. Questa non si rapporta all'uomo alfabeto strettamente consonantico sarebbe stato inadeguato. Alcuni caratteri, produttore di suoni,ma all'uomo come essere di linguaggio. Essa non cerca di che non corrispondevano ad alcun suono greco, furono utilizzati per indicare le tradurre le sue possibilità musicali, ma di servire la sua attività simbolica. vocali, mentre le consonanti si ottenevano mediante riduzione dei segni sillabici. La lettera è la cifra di un'operazione linguistica. La sua necessitàè retta Si giunse cosi alla costituzione di un alfabeto come sistema comprendente un nu dalle le i ~ ~>a e eggi de!!a comunicazione. Decifrare un alfabeto non è scoprire le regole mero limitato di segni (le ventiquattro lettere nell'alfabeto classico), denotanti di una scrittura ma, attraverso la sua notazione grafica, il funzionamento di una ingua. E reciprocamente, certi linguisti moderni che studiano una lingua di ciascuno una consonante o una vocale. Questo modo di narrare la nascita dell'alfabeto implica il riconoscimento di tradizione orale utilizzano per codificarla il principio della notazione alfabetica ; un a priori filosofico fondamentale, quello che fa della parola l'elemento essen oppure, a6rontando il problema del deciframento delle scritture antiche, si ziale, primo, rispetto al quale andrebbe situata la scrittura. I problemi sarebbero trovano di fronte a quel che Gelb [i952, p. 56] chiama «il principio piu impor quelli di un adattamento al sistema fonologico, i difetti quelli di un'inesatta o tante della teoria del deciframento; una scrittura foneticapuò essere decifrata 3 lacunosa trascrizione. Rispetto a quest'ordine, il capovolgimento rappresentato e si finisce semprecolfarlo, se si conosce la lingua soggiacente».Principio sufficiente da una scrittura che serva di modello alla parola, e che possa modificare la pro a provare il caratterenon-fonetico della scrittura maya, per esempio. nuncia (e dunque produrre dei suoni originariamente scritti ), è considerato co Nell'affrontare il problema dell'avvento di un sistema di scrittura, l'alfabeto, abbiamo scoperto un metodo di scomposizione linguistica e dei segni grafici che me una sovversione, uno scandalo, una mostruosità. Tuttavia l'equivalenza fonema-grafema non risulta affatto realizzata siste non valgono in quantotracce visibili, gesti d'iscrizione, ma come forme di tra maticamente dalla scrittura alfabetica: ogni lettera può non riprodurre grafica scrizione di tracce uditive. La traduzione alfabetica non ha alcun senso in se mente un solo fonema, e corrispondere invece a due fonemi distinti. Ad esem stessa, ma soltanto in rapporto alla lingua di cui essa è all'ascolto. In tal modo pio, in francese, la lettera a trascrive i fonemi [a] di patte e [o] di pate. Al con s'intreccia il legame che, fra l'alfabeto e la lingua, permette costanti rinvii e trario, a un fonema dato, per esempio [s], corrispondono parecchi grafemi: slittamenti, un giocodi rappresentazione e di elucidazione : ove l'alfabeto tradu monografo (una lettera piu un segno diacritico) ; fonemi é di fée, è di mère, e ce la lingua e questapermette il deciframento del primo, In questa prospettiva di fete, oppure e di noel ;digrafo (due lettere) :ei di peine; trigrafo (tre lettere) : resta eluso l'atto dello scrivere, la sua temporalità, la sua materia. aie di taie. In rapporto al sistema fonologico della lingua parlata, l'alfabeto comporta (e forsesibasa su) un certogioco, scarto, ondeggiamento, movenza: proprio 2. Lo spazio alfabetico. ciò che permette giochi di parole e tecniche di scrittura. La parola si trova cosi dissociata nei suoi elementi fonici. Ma se ad ogni Il valore della lettera linguistica è negativo e differenziale. Dal momento che segno corrisponde un suono, sempre lo stesso, e se il numero di lettere è limita il segno grafico è arbitrario, ha poca importanza in se stesso : doppiamente arbi to, ciò avviene in quanto il linguaggio è una struttura e il suo funzionamento trario,perché ilfonema non rappresenta lacosa o ilreferente e perché ilgrafo mette in gioco un certo ordine relazionale. Esso implica non dei suoni, infiniti non intrattiene alcun rapporto di promiscuità, di connivenza con il fonema. Per nella loro materialità fattuale, ma delle relazioni di suoni che si articolano in un Saussure, questa arbitrarietà fondamentale fa del mezzo di produzione dei segni numero finito di unità distintive, i fonemi, traducibili in altrettante unità grafi un elemento indifferente: ilusso dell'inchiostro, colore, penna o stiloche sia... Non si puo rovesciare questa problematica e supporre che sia precisamente 'I che, i grafemi. Il che significa, come scrive Benveniste [i966], che il simbolo linguistico «si realizza in una lingua determinata propria di una specifica socie l'arbitrarietà del segno, nonché il suo valore differenziale, a rendere possibile la tà, non in un'emissione vocale comune a tutta la specie» (trad. it. p. 39). Di simbolizzazione e l'erotizzazione della lettera (cosi come sono apparentemente conseguenza, se l'alfabeto comprende solo un numero ridotto di suoni, non è arbitrarie e vuote di senso le immagini diurne di cui è costituita la scrittura del per insufficienza o vizio d'astrazione : la scrittura alfabetica infatti non considera sogno, assurdo alfabetodel quotidiano)? La lettera si trova dotata a cose fatte,
  • 13. Alfabeto z9z z93 Alfabeto do o il suo apprendimento, di sensazioni sinestesiche che risvegliano col gioco biografico, è anche quello sul quale si basa il funzionamento della lettura. Al delle rappresentazioni tutti i dati psichici rimossi. Considerato che le impressio livello del come imparare a scrivere, a leggere (qui solo il leggere è menzionato ni visive sono piu nitide e durevoli delle impressioni acustiche (poiché s'impon perché si presta piu facilmente dello scrivere alla magia di un fare immateriale), ono anche inconsciamente come traccia: i sogni), è forse questa specificità per si trova lo stesso vuoto, lo stesso salto nell'educazione di Emile. cui la lettera entra nel gioco dell'inconscio (possibilità di oblio e/o di traccia in Quando bisogna dimenticare? L'epoca di quest'oblio (verso i cinque o sei defettibile) che l'assoggetta a quella cristallizzazione di cui si parlerà a proposito anni di età) 'coincide con quella individuata da Freud di un'amnesia infantile delle metafore. riguardante le prime emozioni e pratiche sessuali. La dimenticanza specifica È quest'arbitrarietà, quest'indipendenza della lettera nei confronti del si dell'apprendimento della lettura è collocata anche da Rousseau in un tempo ge gnificato e della cosa che le permette di significare piu di quanto le è assegnato. nerale di dimenticanza. Questo tempo immemorabile si apre sulla continuità di Arrestarsi davanti alla lettera come cifra o valore assoluto è impossibile. La un tempo puramente interiore. lettera come limite è impensabile. In sede di linguistica, il problema non si pone : Che cosa bisogna dimenticare? Si tratta di dimenticare come s'impara a po>c é a rngua unziooiché la lingua funziona come un sistema, le lettere dell'alfabeto non possono leggere (e di conseguenza come si continua a leggere) per ricordarsi solo delle essereconsiderate isolatamente, valgono solo in quan o e letture ; si tratta di cancellare la forma di una pratica per meglio memorizzare un La lettera in sé è insostenibile. Una fantasticheria centrata su di essa si traduce contenuto mentale identico a se stesso e vietarsi quindi l'analisi e la critica di nella sua metafora, nel rinvio perpetuo ad una traccia, quella di un corpo, ad questa pratica, un'i mmagine :una qualsiasi figurazione in quanto rinvia ad una fauna infantile, In questo schema sempre valido per misurare il traumatismo dell'alfabeto, bestiario o abbecedario. la scrittura sopraggiunge dal di fuori, come una catastrofe. Crolla allora l'euforia La lettera da sola non regge, è immediatamente sottoposta al gioco de edelle di una perfettatrasparenza a se stesso :è come se larivelazione di una identità immagini: slittamento perpetuo della lettera fuori dal suo posto; localizzazio scritta e, alla lettera, anonima, distruggesse l'intimità della coscienza di sé. ne dellalettera che è sempre un'assenza. C'è in effetti qualcosa d'inaudito nel fatto di scrivere (o di leggere) il proprio Con il primo stilo che si conficca nella cera, ciò che s'incide è, in primo luogo nome, o peggio di sentirlo letto, preso nell'ordine indifferente, non selettivo, e definitivamente, un'assenza: è infatti inconcepibile l'idea alogica di una pre non gerarchico di una lista alfabetica. senza vuota. Se si prende nella lingua orale il suono come segno di una cosa e la L'immediatezza del traumatismo maschera in realtà il tempo infinito, fati lettera come segno del suono, la lettera di conseguenza sarà solo il segno di un coso e insieme goduto, di un apprendimento. Imparare a leggere : dito che indica segno: doppiaassenza rispettoa una cosa lacui essenza sidefinisce come pre come un oggetto esterno, mostrato senza che sia possibile toccarlo, la lettera da senza. L'assenza rispetto alla cosa stessa, che è lo specifico di ogni scrittura, si decifrare, la sillaba da compitare. Allora la lettera resiste, esiste : fa ostacolo al unisce, quanto alla scrittura alfabetica, ad un'estrema presenza dell'idea rappre l'illusione di una comprensione immediata e perciò, in nome di questa illusione, sentata. Questa prossimità all'idea è caratteristica di una scrittura il cui tracciato bisogna sopprimerla in quanto tale. Saper leggere è non vedere piu la lettera ; è si cancella il piu possibile a favore del suono inteso. La scrittura alfabetica ap udire la voce che, per suo tramite, si rivolge a noi (mito del dialogo con lo scrit pare come la fase estrema di un'evoluzione che progredisce mediante la ridu tore). E uno stile che segue il tempo tortuoso, discontinuo — con pausa, ritorno, zione del visibile, la cancellazione del disegno. Essa corrisponde al trion o i svolta — di una lettura in atto, di una compitazione appassionata, è per l'appunto un rigoroso principio d'economia, che fa preferire al pittogramma l'ideogramma dichiarato illeggibile. e a questo l'alfabeto, come se la storia della scrittura rispondesse in ultima istan Nel medesimo senso della piu pura tradizione rousseauiana, Sartre fa del za alle reoccupazioni di un bibliotecario supremo. Trionfo del significato: c eza a e preoc proprio apprendimento della lettura la storia ellittica di un rovesciamento im cosa di meno ingombrante, di piu facilmente registrabile e b'l classificabile? Il provviso (necessariamente catastrofeo rivelazione ), di uno scatto che farebbe pun o arrivto d'arrivo finale di questa biblioteca ideale è forse, come pensa Leroi-Gour passare dalla lettera muta alla lettera che parla. La voce della madre lo guida fi han la magnetoteca a selezione elettronica che fornirebbe istantaneamente e l'in no al punto in cui, nella solitudine, scopre di saper.leggere : «Ero pazzo di felici formazione preselezionata. tà: mie, mie quelle voci disseccate nei loro piccoli erbari, quelle voci che mio La scrittura alfabetica è la migliore scrittura secondo Hegel [ t83o, trad. it. nonno rianimava col suo sguardo, ch' egli capiva e che io non capivo!» [r964, pp. 45 54]i p gg], ola peggiore secondo Rousseau, e per la stessa Ragione. trad. it. p. 47]. Gioia esclamativa di un possesso che s'iscrive pienamente nella Scrive Rousseau nelle Confessions[xp65 sgg.] : «Non so queuel che feci sino scena edipica. Il bambino è «pazzo di felicità» di possedere il potere d'infondere a cinque o sei anni, non so come imparai a leggere, ricor ' p do soltanto le mie prime vita ai segni morti, di rianimare un sapere mummificato, di aver accesso a sua letture e l'effetto che produssero su me: è il tempo al quale faccio risalire senza volta alla trasmissione della morte, al messaggio della Legge — Legge incancel piu interruzioni la coscienza di me stesso» (trad. i . p. ).d. it. . ro). Si tratta di una con labile, non in quanto scritta, ma in quanto nata dalla Parola (di Dio, del Padre), fessione esemplare perché quest'oblio presentato come una singolarità, un tratto che non cessa di farla risuonare (e ragionare) in noi. «Pazzo di felicità», salvato
  • 14. 294 295 Alfabeto Alfabeto da quella minaccia di follia che è ogni lettera per coloro che non hanno mai notare che la m ha tutto un pezzo, ha un'asta in piu della n. Non i f capito cosa vuoi dire sapere che si sa leggere e che viaggiano, si smarriscono, si i contestare la fedeltà di questo ricordo d'inf ' , h ' ' 1'in anzia, c e pero acquistò la sua im perdono, si meravigliano, non nei libri ma nelle lettere. portanza soltanto in seguito, quando si dimostrò atto ad assumere la rappresen «Nei suoi fantasmi, le linee dei suoi quaderni erano delle strade, il quaderno tanza simbolica di un'altra curiosità del maschietto. Infatti, come allora egli stesso era il mondo intero e le lettere vi rotolavano su delle motociclette, vale a volle conoscere la differenza fra m e n cosi pi ' t d f'piu ar i sis orzava i apprendere la dire sulla penna. Talvolta la penna era un battello e il quaderno un lago...» differenzafra ragazzi e ragazze, e sarebbe certamente stato contento di avere come maestra proprio quella zia. Scopri anche, allora, che la differenza era ana [Klein t9go]. Al di là delle costrizioni di un percorso obbligato (righe, strade), la traccia oga, che anche il maschio ha tutto un pezzo in piá> della femmina, e quando lo si cerca e s'inventa liberamente. È qui, proprio nel suo quaderno, che il bam apprese, ridestò il ricordo della corrispondente curiosità infantile» [Freud z9ot, bino vagabonda, allontanandosi dal retto cammino della scuola, dove gli erro tra . it. PP. 97-98]. ri sono puniti con un certo numero di righe da scrivere. N on esiste innocenza della lettera. Questa è aff t l 11' a erma a soo ne a pratica di La scrittura normativa, quella che s'impone dall'esterno con un massimo di una dop ia dene azione: u 11una oppia denegazione: quella che si sforza di negare contemporaneamente il nitidezza (quella che dice: «È scritto nero su bianco»), nega come scrittura ciò corpo della lettera e quello del soggetto scrivente, cioè in definitiva il corpo come che la precede, le si sostituisce e se ne discosta con i suoi tracciati rigorosamen solo soggettodiscrittura e lascrittura come spazio, te prestabiliti. Essa segnala come errore, devianza, aberrazione, ciò che la defor Si prenda per esempio un testo didattico come il Memento prati ued' ' 'ti ue écri ure ma, la tradisce o ne ignora il modello. Il suo carattere repressivo va dal modello di Heissat. Pur nel suo carattere desueto, è qui posta in evidenza una morale di scrittura (ortografia fondamentale sulla quale vengono a innestarsi le regole sempre attuale della scrittura. L'opera si presenta come segue: «Questo album grammaticali e sintattiche) alla lettera che, per essere stata trasgredita, si volge di scrittura presenta un insieme completo e rigorosamente metodico di sei tipi di per punizione contro il colpevole: lettera infamante, imposta dall'esterno al scrittura in uso. Niente è lasciato nel vago. Ogni lettera estratta dal cor o del corpo che non ha saputo adeguarsi al modello imposto, marchio dei lavori a scrittura è accompagnata da una indicazione che consente immediatamente forzati impresso nel vivo della carne, cartelli appesi alla schiena del ragazzo sua grandezza relativa.Sappiamo che questo disobbediente, scheda nosologica della follia..., tutto ciò rientra in un'identica metodo è molto apprezzato dal personale insegnante; esso dà in effetti, allel metafisica della lettera e del suo apprendimento, e le esigenze di serietà che vi scritture di una classe una ragguardevole regolarità, in quanto permette agli sono connessenon vanno prese allaleggera. «Ilbabbo non voleva che leggessi alunni di controllarsi ad ogni istante. Quest'album, costantemente sotto li occhi cose cosi futili. Diceva che son robe che sviano, che non preparano alla vita, che p ' di scrittura alla lavagna, fisserà le spiegazioni date e avrei fatto meglio a imparar l'alfabeto su qualcosa di serio», ricorda Céline in sarà particolarmente utile ai bambini troppo lontani dalla lavagna o affetti da Mort à crédit. In effetti, imparare l'alfabeto è una cosa seria, se è vero che ogni una cattiva vista. deviazione (distrazione, scarto dal retto cammino, dalla via da seguire, dalla riga «Noi ci siamo preoccupati soprattutto di dare i principi completi della scrit tracciata) comporta delle misure repressive che è difficile non prendere sul serio, tura diritta. In effetti i suoi fauutori sono sempre piu numerosi, in seguito alle una volta che se n'è l'oggetto. pressanti raccomandazioni di medici e igienisti che attribuiscono la deforma Il presupposto della scrittura alfabetica come mezzo di trascrizione comodo e zione della colonna vertebrale e del petto in molti bambini alla scrittura incli astratto della lingua parlata risulta smentito da ciò che la poesia e la psicanalisi nata». Questo manuale di scrittura è un catechismo di buona condotta: insieme insegnano sull'assimilazione dell'alfabeto da parte del bambino. In questo cam a tracciato delle lettere insegna precetti morali, controllo continuo di sé, retti po sommamente astratto, l'alfabeto come ~d oq delle scritture si trova in una tu ine. La lezione di scrittura è nello stesso tempo lezione d'igiene del corpo e posizione insostenibile, si vede pervertito e sopravanzato dagli innumerevoli i mora ità. possibili slittamenti metaforici e metonimici, come se nessuna lettura potesse I 'alfabeto dei se ni è in ualg ' ' ' q che modo un dizionarioche è sempre un po' contenere il mistero infinito e la promessa di rivelazione di cui, per il bambino uello delle i"'dee ricevute. Si vedano alcune espressioni idiomatiche dove la co che impara a leggere, ogni lettera sembra inesauribilmente carica. noscenza dell'alfabeto simboleggia un accesso 1 S . S d'a apere. i tratta i un sapere Dopo Freud, l'oblio fondamentale già riconosciuto e difeso da Rousseau co progressivo (possedere l'abc di un mestiere), ma capace, sviluppandosi, di me puramente negativo sembra piuttosto null'altro che il rovescio di una realtà esaurire una totalità tdall'a .' ( 'a al!a zeta) ; di un sapere rigorosamente dimostrabile sempre vivente, come attesta questo esempio: «Un uomo di ventiquattro anni secondo un ideale di rigore rappresentato dalla matematica (in franceseprouser ha conservato la seguente immagine del suo quinto anno di vita. È seduto nel par cl+B = come due e due fanno quattro) e che all'occorrenza può essere giardino di una villa su un seggiolino accanto alla zia che si sforza di insegnargli ifeso con chiarezza, eliminando ogni ambi u'tà ' tt le lettere dell'alfabeto. La distinzione fra m e n gli riesce difficile ed egli prega la incognita (x algebrico)... Ne risulta un ideale positivistico, dogmatico, di serietà zia di dirgli come si fa a riconoscere quale sia l'una e quale l'altra. La zia gli fa e di verità. Al di là dell'indifferenza dell'ordine alfabetico l'alfabeto instaura)
  • 15. zt)6 z97 Alfabeto Alfabeto delle gerarchie (in francese,il est marqué à l'a : si dice di un g alantuomo,onorato e meritevole) ; soprattutto, decreta un'esclusione radicale, massiccia, di tutti co Benveniste, E. loro che non sanno né leggere né scrivere (in francese, tous ceux q tti ne connais Problèmes de linguistique générale Gallimard Par , aris 'tra . it. aggi atore, Milano tg7s), Cohen, M, sent ni a ni b sono al colmo dell'ignoranza). 1953 L ecnture Edtnons Soctales Pana L'apprendimento della scrittura avviene all'insegna della privazione di un Freud, S. gioco erotico a vantaggio del dominio del tracciato. Ciò che è rifiutato a livello t go t Zu r Psychopathologie des Alltagslebens,in «Monatsschrift fùr P h' t ' d Nri ùr syc ia t rie un N eur o lo del dominio o della cancellazione del corpo del soggetto % della lettera (cor gie», , t, pp . t - 3z, e z, pp. 95-143(ttad. it. in Opere v oi. IV B ' h' ', To . , oring ieri, 'orino po di scrittura definito nel succitato Memento come «l'intervallo compreso fra s g rg Aus dee Geschichte einer infantilen Neurose,in «Sammlun klei S h 'g nh N e re le due righe che delimitano le lettere piccole») risulta dalla nomenclatura tecnica e se rie pp . 5t -717 (trad. it. in Opere voi. VH B o ringhieri Torino s 7 delle varie parti delle lettere, che si vorrebbe del tutto priva di allusioni meta foriche o metonimiche, senza tracce di desiderio. Eppure, come il suo modello 1952 A St u dy of Writing. The Foundations of Grammatolo y, T he U ' ' f Co ogy, ' e niv e rsity of Chicago medico, anche questa anatomia lascia intravvedere il corpo sessualizzato, cen surato, cui si riferisce: cosi per le gambe (elementi verticali delle lettere m n u), Hegel, G. W. F. t83o En zyhlopàdie dee philosophischen Wissenschaften im Grundrisse,Oswald, Heidelb le code(tratti terminali discendenti), o le aste (dal latino basta 'lancia, gambo'; il isse, sw a , ei e er g t83o (trad. it. Latetza, Bari rg75). francese hampes viene da hante, sempre dal latino basta,corrotto dall'incrocio Klein, M. con il francico hant 'mano'). Asta: tratto verticale di talune lettere a connota r 95o Co ntributions to Psychoanalysis sgzs-sgq5,Hillary New York. zione fallica, al contrario degli occhielli (parti arrotondate delle l e g), dei pieni Lemaitre, M. (tratti spessi) e dei filetti (tratti sottili ) dai quali traspare tutta una fantasmatica 1954 Qu est-cc quc le lettmsmey, Ftschbacher, Pana. del corpo femminile, con le sue curve e rotondità, la sua dolcezza e fragilità. Nel Mac Kenzie, A. la scrittura manoscritta, ogni lettera ha un suo andamento avventuroso, non è la t970 Le p a v illon des caractères tcacés,Pauvett, Paris. Rousseau, J.-J. semplice giustapposizione di una successione di tratti isolati come nella stampa : t78s Rssai sue l'orioine des lanlangues, in Traités sur la musique,Genève (trad. it. in A. Verri, un filetto, dice il manuale di scrittura, è sempre raccordato a un pieno median Origine delle lingue e civiltà in Aousseau, Lo , Rongo, svenne tgyo). te una partearrotondata o una curva di forza progressiva. (1765 sgg,] Les Confessions,Genève t78z e t78g (trad. it, Einaudi, Torino s.g69 ). Ogni lettera è un gesto, l'investirsi di tutto il corpo in uno spazio diversamen Sartre, J.-P. te ma simultaneamente segnato da ritmi maschili e femminili. L'ordine alfabe t964 Le s Mots,Galiimard, Paris (trad. it. Il Saggiatore Milano rg76 ).l tico è rotto per diventare catena aperta dei giochi di decorazioni, truccature, travestimenti, metamorfosi iniinite cui dànno luogo le lettere. Seguiamo per un momento — il tempo di porgere ascolto alla poesia — Mi chel Leiris nella sua opera. Come ha osservato Michel Butor, i quattro titoli L'alfabeto , comunemente definito come la serie ordinata di tutti i segni (cfr. se no di cui una data lin ua disa is p one per trascrivere i suoni vocalici o consonantici c osti della Règle dujeu (Btffures, Fourbis, Fibrilles, Frele bruit) ruotano intorno a tre 1 tuisce anzitutto ili repertorio degli elementi su cui opera la sc 'tt 1 dri ura ne p ro u r reuna consonanti f b r, con lievi variazioni vocaliche : come la radice di un verbo semi forma st tuficante cf r. s'orma significante (cfr. significato) che consenta la cotnunicazione. ue. q uesto tipo i tico nelle sue varie forme. In Biffuressi assiste ai diversi slittamenti metaforici 'one el senso è evidentemente per piu versi differente da uell 1 f .r n e a que o ora e 'c r.orale/ delle lettere: è possibile censirli in un catalogo, disporre in serie queste figure ri o), c e a a v o ce come mezzo operativo e la lingua at I per poi liberarle. Serie aperta in quanto si tratta solo di una regola provvisoria fabeto interviena eto interviene anche nella costruzione di linguaggi artificiali e simbolici (cfr. lingua gio, naturale/artificiale, simbolo) quali quelli del l'algebra o della chimica, e fornisce di lettura. La lettera s'inventa un senso a partire dalla sua forma grafica, manoscritta i noltre lo schetna ordinatore di tutta una serie di d ' hserie i pr o u zioni sia che istituisca delle ge o a stampa...; s'inscrive, per il piacere fonetico, nel quadro dei suoi rapporti rarchie sia che consenta di repertoriare oggetti disparati che risultano posti sullo stesso piano. er non parlare dei lessici e dei dizionari (cfr. lessico), Peneiclopedia ordinata omonimici... ; si apre alla materia della nevrosi, costituisce il significante essen alfabeticamente, cosi come si è alTermata a t ' d l , ' oa a a par ire a xv u t secolo, garantisce appunto ziale dell'analisi. Cosi nel caso clinico dell'uomo dei lupi [Freud tt)i8 ] la pa la o sia possibilità di realizzare una libera combinator' hina oria c e, se può essere compatibile con rola Wesp 'vespa', attorno alla quale si ordina l'analisi, è castrata delle lettere ini una sistematica (cfr. sistematica e classificazione), esclude il sistema. ziali per rappresentare le iniziali S. P. del soggetto... Si sa che, al momento dell'attività poetica e ludica delle metafore alfabetiche, ci si abbandona a un gioco forse non molto serio, non scientifico, trucco o delirio ; ma questo modo di apprendere la lettera resta e s'impone con una sua verità sovversiva cui non ci si può sottrarre. [E. C. e rft. Til. ].
  • 16. 983 Ascolto Ascolto stica: sbattere differenziato di porte, voci, rumori di cucina, di tubature, echi dall'esterno: Kafka ha descritto con esattezza questa sinfonia familiare in una pagina dei Diari (g novembre r9ii ) : «Sto seduto in camera mia, nel quartiere generale del rumore di tutto l'appartamento: odo sbattere tutte le porte...»' Udire è un fenomeno fisiologico; ascoltareè un atto psicologico. È possibi ) e si sa 1 angoscia del bambino ricoverato in ospedale che non sente piu i rumo le descrivere le condizioni fisiche dell'audizione (i suoi meccanismi) facendo ri familiari del rifugio materno. Su questa base uditiva si fonda l'ascolto, in ricorso all'acustica e alla fisiologia dell'udito; l'ascolto, invece, può essere de quanto esercizio di una funzione d'intelligenza, ossia di selezione. Se la base finito soltanto a partire dal suo oggetto, ovvero, se si preferisce, dal suo obietti uditiva invade l'intero spazio sonoro (cioè se il rumore ambiente è troppo ele vo. Lungo la scala degli esseri (la scala vitientium dei naturalisti antichi) e lun vato), la selezione, l'intelligenza dello spazio non è piu possibile, l'ascolto è go la storia degli uomini, l'oggetto dell'ascolto, considerato nel suo tipo piu compromesso. Il fenomeno ecologico detto inquinamento — che sta diventando generale, subisce o ha subito delle variazioni. Semplificando al massimo, s'in oggi un mito negativo della civiltà industriale — non è altro che l'alterazione in dividueranno tre tipi di ascolto. tollerabile dello spazio umano, in cui l'uomo cerca invano di riconoscersi: l'in Nel primo tipo di ascolto l'essere vivente rivolge la propria audizione (l'e quinamento mina i sensi mediante i quali l'essere vivente — animale o uomo sercizio della facoltà fisiologica di udire) verso degli indizi. A questo livello, — riconosce il proprio territorio, il proprio habitat: vista, odorato, udito. Cosi, nulla distingue l'animale dall'uomo: il lupo ascolta quello che potrebbe essere ci si trova di fronte ad un inquinamento sonoro di cui tutti, indipendentemente il rumore di una preda, la lepre quello di un aggressore; il bimbo, l'innamorato da qualsiasi mito naturalistico, avvertono il carattere di ininaccia all'intelligenza ascoltano i passi di chi si avvicina e che sono forse quelli della madre o dell'es stessa dei viventi ; la quale a rigore consiste nella capacità di comunicare corret sere amato. Questo primo tipo di ascolto è, se cosi si può dire, un allarme. tamente col proprio Umsoelt(ambiente) : l'inquinamento impedisce di ascoltare. Il secondo è una decifrazione :qu elche sicerca dicaptare con l'orecchio so Senza dubbio, è proprio a partire da questa nozione di territorio (ovvero di no dei segni, e questo, certo, è proprio dell'uomo. Ascolto come leggo, ossia in spazio «appropriato», familiare, ordinato e domestico) che meglio si compren base a certi codici. de la funzione dell'ascolto: il territorio, infatti, puo essere definito essenzial Per finire, il terzo tipo di ascolto — del tutto moderno, anche se ovviamente mente come lo spazio della sicurezza, e, in quanto tale, da difendere. L'ascolto non soppianta gli altri due — non prende in considerazioiie, non si basa su se è quest'attenzione «preliminare» che consente di captare tutto ciò che potreb gni determinati, classificati; non riguarda ciò che è detto, o emesso, quanto be alterare il sistema territoriale; è una maniera di difendersi dalla sorpresa; il piuttosto chi parla, chi emette. Questo ascolto ha luogo in uno spazio intersog suo oggetto (ciò verso cui è rivolto ) è la minaccia, oppure il bisogno. il mate1 gettivo, dove «io ascolto» vuoi dire anche «ascoltami»; ciò di cui esso s'im riale dell ascolto è l'indizio, sia che segnali un pericolo, sia che prometta un padronisce per trasformarla e rilanciarla all'infinito nel gioco del transfert, è appagamento. Di questa duplice funzione, difensiva e predatrice, restano trac una «significanza» generale, inconcepibile al di fuori della determinazione del ce nell'ascolto civilizzato: quanti film del terrore, incentrati sull'ascolto dello l'inconscio. strano, sull'attesa sgomenta del rumore irregolare che turberà il comfort sono ro, la tranquillità della casa! L'ascolto, in tal caso, si associa strettamente al i. I sensi dell'uomo sono gli stessi dell'animale. Tuttavia, è evidente che l insolito, al pericolo come al colpo di fortuna; e viceversa, nel caso in cui sia o ' lo sviluppo filogenetico, e, nella storia umana, lo sviluppo tecnico, hanno mo volto all'appagamento del fantasma, esso diventa ben presto allucinazione: credo dificato (e modificheranno ancora) la gerarchia dei cinque sensi. Gli antro realmente di sentire ciò che mi farebbe piacere sentire come promessa del pia pologi osservano che i comportamenti alimentari dell'essere vivente sono le cere. gati al tatto, al gusto, all'odorato, cosi come quelli affettivi al tatto, all'odo Dal punto di vista morfologico, quello piu vicino alla specie, l'orecchio sem rato e alla vista. L'udito invece, insieme alla vista per l'uomo e all'odorato bra fatto proprio per catturare l'indizio fuggevole: immobile, fermo, ritto co per l'animale, sembra essenzialmente connesso alla valutazione della situa me un animale in agguato. Come un imbuto orientato dall'esterno verso l'in zione spazio-temporale. Costruito a partire dall'udito, l'ascolto, da un punto terno, esso raccoglie il maggior numero possibile d'impressioni e le incanala di vista antropologico, è il senso stesso dello spazio e del tempo, colto attra verso un centro di sorveglianza, di selezione e di decisione. Le pieghe, i mean verso la percezione dei gradi di lontananza e dei ritmi regolari dell'eccita dri del padiglione sembrano voler moltiplicare i contatti dell'individuo col zione sonora. Come per il mammifero il territorio è contrassegnato da odori mondo, e ridurre nello stesso tempo questa molteplicità, assoggettandola ad e da suoni, cosi anche per l'uomo — spesso non ci si pensa — l'appropriazionc un percorso di smistamento. Occorre, infatti — tale è il ruolo di questo primo dello spazio è in parte sonora: lo spazio domestico, quello della casa, dell'ap ascolto — che ciò ch'era'confuso e indifferenziato diventi distinto e pertinente, partamento (equivalente in fondo al territorio animale) è uno spazio di rumo e che la natura intera assuma la forma particolare di un pericolo o di una preda : ri familiari, riconosciuti, che nel complesso formano una sorta di sinfonia dome l'ascoltoè l'operazione stessadi questa metamorfosi.
  • 17. Ascolto 984 985 Ascolto rio : riguarda insieme il sacro e il segreto. Che cosa cerca di decifrare l' ascolto> Molto prima che fosse inventata la scrittura, anzi, molto prima che fos Due cose, essenzialmente: l'avvenire (in quanto appartiene agli dèi ), la colpa se praticata la pittura rupestre, è stato prodotto qualcosa che forse distingue (in quanto nasce nei confronti di Dio ). essenzialmente l'uomo dall'animale: la riproduzione intenzionale di un ritmo. La natura, coi suoi rumori, è fervida di senso : cosi almeno, secondo Hegel, Su certe pareti dell'epoca mousteriana si trovano delle incisioni ritmiche, e l'ascoltavano gli antichi Greci. Le querce di Dodona, con il fruscio delle fo tutto fa credere che la comparsa di queste prime rappresentazioni ritmiche ab glie, esprimevano delle profezie, e anche in altre civiltà di cui si occupa piutto bia coinciso con quella delle prime abitazioni umane. Certo non si sa nulla, se sto l'etnografia i rumori hanno fornito il materiale di una mantica, la cledono non di mitico, della nascita del ritmo sonoro; ma sarebbe logico immaginare manzia. Ascoltare è, da un punto di vista istituzionale, cercare di sapere ciò che ritmare (incisioni o colpi ) e costruire delle case siano attività che nascono che sta per accadere(inutile rilevare la persistenza di questa finalità arcaica).contemporaneamente: la caratteristica operatoria dell'umanità consiste appun L'ascolto è anche un sondare. Non appena la religione s'interiorizza, con to nella percussione ritmica a lungo ripetuta, come attestano le lame e le scheg l'ascolto si sonda l'intimità, il segreto del cuore: la colpa, il peccato. Una sto ge di selce ottenute per percussione del nucleo. Col ritmo la creatura prean ria ed una fenomenologia dell'interiorità (che forse non esiste ancora) dovreb tropica accede all'umanità degli Australantropi. be afFiancarsi ad una storia e ad una fenomenologia dell'ascolto in quanto pro Sempre per via del ritmo, l'ascolto non resta semplice vigilanza, ma diven prio all'interno della civiltà della Colpa (la civiltà giudeo-cristiana) l'interiori ta creazione. Senza il ritmo, il linguaggio è impossibile: il segno si basa su un tà si è costantemente sviluppata. I primi cristiani ascoltano ancora delle voci duplice movimento, quello del marcato e del non-marcato, che si chiama para esterne, quelle dei demoni o degli angeli; solo a poco a poco l'oggetto dell'a digma. La favola che meglio rende conto della nascita del linguaggio è la storia scolto s'interiorizza al punto di diventare pura coscienza. Per secoli ci si limi del bambino che, secondo Freud, mima l'assenza e la presenza della madre in un tò a chiedere al peccatore, la cui penitenza doveva passare attraverso il ricono gioco che consiste nel lanciare lontano e riprendere un rocchetto attaccato ad uno scimento delle proprie colpe, solo una confessione pubblica: l'ascolto privato spago : in tal modo egli crea il primo gioco simbolico, ma contemporaneamente da partedi un semplice prete era considerato un abuso, decisamente condanna anche il ritmo. Immaginiamo che il bambino ascolti, vigile, i rumori che lo to dai vescovi. La confessione auricolare, da bocca ad orecchia, nel segreto del possono avvertire del ritorno desiderato della madre: egli si trova nel primo confessionale, non esisteva all'epoca patristica; è nata verso il vir secolo in se tipo di ascolto, quello degli indizi. Quando però non sta piu in attesa dell'indi guito agli eccessi della confessione pubblica ed ai progressi della coscienza in zio e si mette a mimarne il ritorno regolare, allora egli trasforma l'indizio atte dividuale: «a peccato pubblico confessione pubblica, a peccato privato confes so in segno, passando in tal modo al secondo tipo di ascolto, che è quello del sione privata». L'ascolto limitato, murato e quasi clandestino — «da solo a solo» senso: ciò che è ascoltato non è piu il possibile(la preda, l'insidia o l'oggetto — è statodunque un «progresso», nel senso moderno, dal momento che ha as del desiderio che si manifesta senza preavvisi), bensi il segreto,ossia qualcosa sicurato la protezione dell'individuo contro lo strapotere del gruppo. Cosi, l'a che, sepolto nella realtà, non può presentarsi alla coscienza umana se non tra scolto privato del peccato si è sviluppato, per lo meno all'inizio, ai margini del mite un codice che serve tanto a cifrare questa realtà quanto a decifrarla. l'istituzione ecclesiale: fra i monaci, successori dei martiri, al di sopra della Da quel momento l'ascolto è legato (sotto mille forme svariate e indirette ) Chiesa, se cosi si può dire ; o fra eretici come i catari ; o ancora in certe religio ad un'ermeneutica; ascoltare significa mettersi in condizione di decodificare ni poco istituzionalizzate, come il buddismo, dove si pratica regolarmente l'a cio che è oscuro, confuso o muto, per far apparire alla coscienza il «di sotto» scolto privato. del senso (ciò che è vissuto, postulato, voluto come nascosto). La comunica Cosi come si è configurato attraverso la storia stessa della religione cristia zione che implica questo secondo tipo di ascolto è religiosa: essa collega il na, l'ascolto mette in rapporto due soggetti; anche quando si vuoi mettere in soggetto ascoltatore col mondo occulto degli dèi che, come si sa, parlano una una situazione d'ascolto un'intera folla, un'assemblea politica, per esempiolingua di cui giunge agli uomini solo qualche enigmatico frammento, mentre («Ascoltate!»), lo scopo è quello di far accogliere il messaggio di uno solo e di crudele situazione — è vitale per loro comprenderla. Ascoltare è il verbo evan fame capire la singolarità (enfasi). L'ingiunzione di ascoltare è l'appello totale gelico per eccellenza: la fede è tutta ricondotta all'ascolto della parola divina di un soggetto ad un altro: essa pone al di sopra di tutto il contatto quasi-fisi e attraverso l'ascolto l'uomo si lega a Dio. La Riforma (con Lutero) è stata rea co dei due soggetti (tramite la voce e l'orecchio), crea il transfert per cui «ascol lizzata in gran parte in nome dell'ascolto : il tempio protestante è esclusivamen tatemi» sta per «toccatemi, sappiate che esisto». Per usare la terminologia di te un luogo d'ascolto; e la stessa Controriforma, per non essere da meno, ha Jakobson, «ascoltatemi» è un fàtico, un operatore di comunicazione individua posto il pulpito al centro della chiesa (negli edifici dei Gesuiti), trasformando i le. Lo strumento archetipico dell'ascolto moderno, il telefono, associa i due at fedeli in «ascoltatori» (di un discorso che fa rivivere la retorica antica come ar tori del processo comunicativo entro un'intersoggettività ideale (al limite, in te di «forzare» all'ascolto). tollerabile, tanto è pura), dal momento che abolisce tutti i sensi, tranne l'udi Questo secondo tipo di ascolto è, nello stesso tempo, religioso e decifrato to: l'ordine d'ascolto che apre ogni comunicazione telefonica invita l'altro a
  • 18. Ascolto q86 q87 Ascolto far convergere tutto il suo corpo nella voce e avverte ch' io mi raccolgo tutto nel Freud stesso vi contravviene: ciò accade nel caso di Dora, in cui, allo scopo di mio orecchio. Mentre il primo tipo di ascolto trasforma il rumore in indizio, sperimentare alcunielementi di teoria che cerca di sostenere con una verifica, questo secondo trasforma l'uomo in soggetto duale: l'interpellazione porta ad egli trascura il ruolo dei rapporti omosessuali di Dora con la signora K., vo una interlocuzione, nella quale il silenzio dell'ascoltatore sarà tanto attivo quan lendo appunto provare l'importanza dei rapporti incestuosi col padre. E anco to la parola del locutore : l'ascolto parla, si potrebbe dire ; è a questo stadio, sto ra un intendimento teorico ad influenzare l'andamento della cura dell'uomo dei rico oppure strutturale, che interviene l'ascolto psicanalitico. lupi, in quanto, trattandosi di fornire prove supplementari a una disputa con Jung, la finalità di Freud è cosi imperativa che tutto il materiale concernente L'inconscio, strutturato come un linguaggio, è l'oggetto di un ascolto la scena primaria è ottenuto sotto la pressione di una data limite da lui stesso particolare e insieme esemplare: quello dello psicanalista. prefissata. Oppure sono le sue proprie rappresentazioni inconsce che interfe Lo psicanalista,secondo Freud [ tqtz], «deve rivolgere il proprio inconscio riscono nell' impostazionedellacura, come quando Freud, sempre nel caso del come un organo ricevente verso l'inconscio del malato che trasmette; deve di l'uomo dei lupi, associa il colore delle ali di una farfalla a quello di un abito fem sporsi rispetto all'analizzato come il ricevitore del telefono rispetto al microfo minile... indossato da una ragazza di cui era stato egli stesso innamorato a di no trasmittente. Come il ricevitore ritrasforma in onde sonore le oscillazioni ciassette anni. elettriche della linea telefonica che erano state prodotte da onde sonore, cosi L'originalità dell'ascolto psicanalitico consiste proprio in questo andirivie l'inconscio del medico è capace di ristabilire, a partire dai derivati dell'inconscio ni che connette la neutralità e l'intervento, la sospensione del giudizio e la teo che gli sono comunicati, questo stesso inconscio che ha determinato le associa ria: «Il rigore del desiderio inconscio, la logica del desiderio si svelano solo a zioni del malato» (trad. it. pp. gg6-g7). L'ascolto psicanalitico si esercita, in colui che rispetta simultaneamente le due esigenze, apparentemente contraddit effetti, da inconscio ad inconscio, da un inconscio che parla ad un altro che si torie, dell'ordine e della singolarità» [Leclaire rr168, trad. it. p. zr ]. Da que suppone stia ad ascoltare. Ciò che è detto in tal modo proviene da un sapere sto spostamento (che tiene conto del movimento da cui scaturisce il suono )inconscio che è trasferito ad un altro soggetto, il cui sapere è supposto. A que nasce per lo psicanalista una specie di risonanza che gli permette di «tendere sto intende riferirsi Freud quando cerca di stabilire quello che considera come l'orecchio» verso l'essenziale, in modo da non fallire (e far fallire al paziente)«il corrispettivo necessario di quanto si pretende dall'analizzato». Si tratta, l'accesso all'insistenza particolare e sensibile di un elemento prevalente del insomma, di non attribuire importanza a «nulla in particolare e nel porgere a suo inconscio. Tale «elemento prevalente» che si offre all'ascolto dello psica tutto ciò che ci capita di ascoltare la medesima "attenzione fluttuante"... Hi nalista è un termine, una parola, un insieme di lettere che rinviano ad un movi risparmia in questo modo uno sforzo di attenzione... e si evita un pericolo chc mento del corpo. un significante. è inscindibile dall'applicazione dell'attenzione deliberata, [quello cioè di] ope In questa sede del significante ove il soggetto può essere inteso, il movi rare una selezione del materialeoflerto; se cisi concentra con particolare in mento del corpo è anzitutto quello da cui prende origine la voce. La voce sta tensità su un brano, se ne trascura in compenso un altro, e si seguono nella al silenzio come la scrittura alla carta bianca. L'ascolto della voce inaugura la scelta le proprie aspettative o le proprie inclinazioni. Ma appunto questo non relazione con l'altro: la voce, per mezzo della quale si riconoscono gli altri (co si deve fare; seguendo nella scelta le proprie aspettative, si corre il rischio di me la scrittura su una busta), indica il loro modo d'essere, la loro gioia oppure non trovare mai niente che non si sappia già; seguendo le proprie inclinazioni, il loro dolore, il loro stato; essa trasmette un'immagine del loro corpo e, al di si falserà certamente ciò che potrebbe essere oggetto di percezione. Non biso là di questa, tutta una psicologia (si può parlare di voce calda, bianca, ecc.).gna dimenticare che accade perlopiu di ascoltare cose il cui significato viene A volte la voce di un interlocutore colpisce piu del contenuto del suo discorso riconosciuto soltanto in seguito. e ci si sorprende ad ascoltarne le modulazioni e le oscillazioni senza capire che «Come si vede, la norma di prender nota di ogni cosa in modo uniforme, cosa dica. Una dissociazione del genere è certo in parte responsabile del senti è il corrispettivo necessario di quanto si pretende dall'analizzato, e cioè chc mento di estraneità, talora di antipatia, che ognuno prova ascoltando la pro racconti senza sottoporre a critica e selezione tutto ciò che gli passa per il capo. pria voce:pervenendoci deformata dalpassaggio attraverso lecavità e le masse Se il medico si comporta in un modo diverso annulla in gran parte il beneficio della nostra anatomia, essa ci fornisce un'immagine deformata di noi stessi, che risulta dall'osservanza della "regola psicanalitica fondamentale" da part i quasi ci si guardasse di profilo grazie ad un gioco di specchi. del paziente.La regola per ilmedico può essere espressa nel modo seguentc: «L'atto di udire non è lo stesso a seconda che riguardi la coerenza della ca Si tenga lontano dalla propria attenzione qualsiasi influsso della coscienza e ci tena verbale, e precisamente la sua sovradeterminazione in ogni istante da par si abbandoni completamente alla propria "memoria inconscia", oppure, in ter te di ciò che nella sequenza viene successivamente, e la sospensione in ogni i mini puramente tecnici: "Si stia ad ascoltare e non ci si preoccupi di tenere a stante del suo valore all'avvento di un senso sempre pronto a rinvio, — o a se mente alcunché" » [ibid., pp. 532-33]. conda che nella parola esso si adatti alla modulazione sonora, per questo o quel Regola ideale questa, alla quale è difficile, se non impossibile, attenersi. fine di analisi acustica: tonale, fonetica o di potenza musicale» [Lacan tg66,