4. LE TENDENZE DEL MERCATO Il mercato ha subito un boom tra il 2004 e il 2005 per poi registrare un assestamento e una stabilità nelle crescite negli anni successivi. Tale tendenza è riconducibile al cedimento della domanda estera (-2%) e in misura minore dei consumi interni (-0,8%). Si sta verificando una crescita del fenomeno di outsourcing manufacturing verso i paesi low cost (+11,3%) che copre ormai il 35% dell’output settoriale. Le donne e i giovani trainano il settore arrivando a coprire il 51,5 % del fatturato e azzardano la novità nell’acquisto personale. Nel 60% dei casi le donne scelgono jeans per partners e mariti e quindi optano per modelli più standardizzati, calibrati e per un acquisto meno di impulso. Il jeans anche nel 2007 ha continuato a frenare la sua crescita per una maggior propensione del consumatore ad un look più incline alla sobrietà. Le performance migliori sono attese per il segmento del lusso accessibile (seconde linee degli stilisti – Emporio Armani, D&G), per le catene low cost del pronto moda che puntano sulla velocità di risposta al mercato, sul prezzo competitivo e su un’immagine giovane e attuale, (Zara, H&M) e per i nuovi brand del jeanswear di fascia media.
5. CARATTERISTICHE MERCATO I jeans rispondono anche ad un’ esigenza espressiva oltre che di consumo. Mercato maturo, in buona salute, capace di reinventarsi in modo vitale. Spesso i consumatori sono disposti a spendere per un jeans di tendenza e valorizzante. Tendenzialmente la domanda non conosce flessioni per le fasce premium dove qualità e ricerca si coniugano a prezzi alti. Consumatori che, ad accezione dei giovanissimi, tendono ad avere punti di riferimento che cambiano lentamente. Forte influenza del sistema moda e di fattori demo – psicografici. Orientamento all’informale e matching di stile e comfort con conseguente spostamento della domanda dal jeans in denim verso altri pantaloni di matrice casual.
6. PREZZO IMMAGINE Griffe Trend Maker Brand di Lusso Value for Money MARCHE COMMERCIALI Continuità pdt Contenuto moda CLUSTER NEI MODELLI COMPETITIVI SETTORE MODA Griffe Trend Maker Brand di Lusso QUALITA’ Fashion Accessibile Pronto Moda di Massa PREZZO SERVIZIO IMMAGINE Value for Money Basic di Massa MARCHE COMMERCIALI Continuità pdt Contenuto moda
8. Delimitazione Ambiti Competitivi Luogo di produzione Bisogni Clienti OUSOURCING ALL’ESTERO ITALIA ADULTI TEENS KIDS BABY FASHION IDENTIFICAZIONE CON UN GRUPPO DUREVOLEZZA VERSATILITA’ COMFORT
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10. PERCHE’ PROPRIO DIESEL? Seppure altri brand per esempio presentino un posizionamento analogo a quello di Lee, un’ ampiezza di gamma pressochè identica e un allineamento di prezzo simile, abbiamo deciso di focalizzarci sul brand Diesel perché reputiamo quest’ultimo maggiormente pericoloso a livello di appealing, notorietà del marchio e reputazione, e quindi in grado di erodere più facilmente di altri la quota di mercato di Lee. A differenza di Diesel che punta al glamour jeans , Gas per esempio propone invece una moda giovane ma semplice e dinamica, per chi vuole un jeans alla moda ma senza troppi “ fashionismi” . Quindi abbiamo ritenuto opportuno analizzare un competitor che presentasse caratteristiche maggiormente differenziate, in modo da poter cogliere le diverse strategie di posizionamento attuate dai concorrenti.
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16. Conclusioni Dall’analisi risulta che Lee presenta alcuni punti di debolezza rispetto ai competitor, soprattutto per quanto concerne la strategia distributiva che risulta essere un fattore critico di successo per l’erosione di quota di mercato in un settore maturo. Mentre la maggior parte dei concorrenti presentano una capillarità distributiva e una presenza sul mercato molto forte, Lee è carente proprio in questa leva strategica. Trattandosi proprio di un bene di largo consumo, Lee potrebbe pensare di rivedere la propria strategia al riguardo in modo da rafforzare la propria posizione e fronteggiare i competitor ad armi pari. CONCLUSIONI