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Il linguaggio onorifico in Hindi

                           Indice
1.    Premessa metodologica                                  p.         2
2.    Contesto socio-culturale indiano                                  3
3.    Forme di onorifico in hindi                                       4
         3.1. Pronomi seconda persona                         5
         3.2. Suffisso onorifico जी -ji                       8
         3.3. Appellativi di cortesia e titoli onorifici      9
         3.4. Strategie grammaticali                         11
         3.5. Elementi extra-linguistici                     13

4.    Bibliografia                                                 14
5.    Raccolta fotografica esemplificativa                         16




                                             Cristina Lo Giudice
1. Premessa metodologica
Il presente elaborato trae spunto dagli studi sociolinguistici condotti nel 1971
da P. Brown e S. C. Levinson riguardanti la formulazione della cosiddetta
Teoria della Cortesia (Politeness Theory), per poi approfondire uno degli
aspetti più evidenti della deissi sociale, il linguaggio onorifico.
Il discorso teorico che soggiace a questo studio funge da punto di partenza
per l'analisi della realizzazione dell'onorifico nella lingua Hindi, nella quale i
concetti di rispetto e cortesia rivestono un ruolo fondamentale nell'interazione
linguistica.
Tornando alla Teoria della Cortesia, ai fini di questo lavoro è importante
sottolineare che l'espressione della cortesia è un fenomeno culturalmente
definito che risponde a specifiche consuetudini interne ad ogni società, perciò
l'analisi   linguistica   non   può   prescindere    da   considerazioni   culturali,
sociolinguistiche e pragmatiche.
Per semplificare, una possibile definizione di cortesia ci viene data da C.
Bettoni (2006: 81), che intende per “cortesia […] una serie di strategie verbali
impiegate dal parlante per manipolare l'interazione massimalizzando i
vantaggi e minimizzando gli svantaggi in termini di faccia, positiva e negativa,
propria e dell'ascoltatore”. Sul concetto di faccia, fulcro dello studio di Brown e
Levinson, di interesse marginale per la comprensione del presente elaborato,
si rimanda a Politeness: Some Universals in Language Usage (1987).
Si intende facilmente come il linguaggio onorifico faccia parte della serie di
strategie verbali succitate per la negoziazione della cortesia, in quanto i
concetti di cortesia e rispetto sono semanticamente complementari.
Entrando nel merito del linguaggio onorifico, esso si può definire come un
fenomeno variamente strutturato, perché racchiude strategie morfologiche,
lessicali, sociolinguistiche e pragmatiche complesse e in relazione tra loro. Ciò
che accomuna le diverse realizzazioni dell'onorifico è la comune esigenza di
espressione di rispetto, cortesia e deferenza verso determinate categorie

    2
sociali che rispondono a certi canoni socioculturali di una specifica società. In
altre parole, sono le consuetudini sociali di una cultura a determinare i gruppi
sociali che vengono considerati degni di rispetto.
Fatta questa dovuta premessa metodologica, si può passare alla disamina
delle diverse realizzazioni dell'onorifico nella lingua hindi, ma solo dopo aver
delineato per sommi capi il contesto socio-culturale indiano grazie al quale è
possibile comprendere la varietà del linguaggio onorifico hindi.



                2. Contesto socio-culturale indiano
Nella cultura indiana tradizionale i concetti di cortesia ( भदता bhadratā) e
rispetto ( सममान sammān) rivestono un grande valore e numerosi sono i modi
per esprimerli nell'interazione linguistica, a seconda del rapporto sociale che
lega i parlanti.
La società indiana è strutturata in modo tale che ogni individuo ricopre un
ruolo al suo interno e la sua identità individuale è subordinata alla sua
appartenenza comunitaria. Questa visione collettivista e inclusiva della società
pone continuamente il singolo individuo in relazione con gli altri membri della
comunità oltre ad essere alla base anche delle interazioni comunicative. In un
tale contesto non va dimenticato il ruolo del sistema castale, che implica una
gerarchia tra le classi sociali. Le diverse espressioni della cortesia e del
rispetto, perciò, possono essere interpretate come dei marcatori delle relazioni
sociali,   in   qualità   di   mezzo   privilegiato   per   esplicitare   i   rapporti   di
forza/sudditanza tra gli individui.
Per rendere l'idea della complessità di interazioni comunicative basate su
questi assunti sociolinguistici, basti pensare che il singolo individuo si
relaziona con gli altri in base a diverse variabili, proprie e dell'interlocutore,
ognuna delle quali è correlata ed è in concomitanza con le altre nello specifico


    3
atto linguistico. Tra le principali variabili che determinano la deissi sociale in
India elenchiamo:
           Status sociale
           Grado di familiarità e di confidenza
           Età
           Sesso
           Contesto situazionale
           Religione
           Livello di istruzione
La combinazione di queste variabili in ogni singola interazione porta il parlante
a diverse scelte linguistiche per esprimere diversi livelli di rispetto e cortesia, a
seconda del contesto specifico.
Di conseguenza, i modi per esprimere la cortesia in hindi sono molto numerosi
e il loro corretto uso è difficilmente riconducibile in modo aprioristico a regole
generali. Solo attraverso il ricorso alle consuetudini sociali e culturali e allo
specifico contesto situazionale si può abbinare ad ogni interazione linguistica il
corretto modo di rivolgersi all'interlocutore, giudicato dal parlante più o meno
degno di rispetto.
Ovviamente questo discorso vale maggiormente negli ambienti più tradizionali
e conservatori, perché nelle classi sociali più occidentalizzate o urbanizzate
comincia a diffondersi un linguaggio più diretto e influenzato dall'inglese, il
cosiddetto Hinglish.



                    3. Forme di onorifico in hindi
Entrando nel merito dei vari metodi per esprimere l'onorifico in hindi, la loro
varietà si può esemplificare in strategie comunicative morfologiche, sintattiche
e semantiche, parallelamente a considerazioni sociopragmatiche ed elementi
extra-linguistici che fanno parte delle consuetudini culturali e sociali indiane.
Una delle possibili sintesi dei vari modi per esprimersi in modo cortese verso
interlocutori considerati degni di rispetto è il ricorso a:
        • Pronomi seconda persona
    4
•    Suffisso onorifico -ji
        • Appellativi di cortesia e titoli onorifici
        • Strategie grammaticali
        • Elementi extra-linguistici e sociopragmatici
Segue una breve ed esemplificativa relazione di queste strategie usate
variamente nel linguaggio onorifico hindi.


             3.1.    Pronomi seconda persona
Il sistema pronominale hindi presenta delle peculiarità interessanti, come
l'importanza relativa assunta dalle categorie morfologiche di singolare/plurale.
Per il presente studio, comunque, è importante soffermarsi sul sistema
pronominale di seconda persona, che ammette tre pronomi distinti in base al
grado di familiarità/estraneità tra i parlanti, dove l'ultimo è il vero pronome
onorifico.
Analizzandoli nello specifico, distinguiamo tra:

        •    तू tū   Pronome ad altissima informalità

        Il suo uso diretto è molto raro e altrimenti considerato spesso
        offensivo. Ad ogni modo, può essere anche usato in modo sarcastico e
        ironico.
        In linea di massima, è comune quando ci si rivolge a:
             > Bambini piccoli, in modo affettuoso e intimo (Baby Talk, Child-
             directed Speech)
             > Divinità, sia in contesto hindu, musulmano, sikh, jaina come
             fenomeno linguistico interreligioso (intimità devozionale)
             > Persone verso cui il parlante si esprime in modo volutamente
             offensivo, mostrando disprezzo e comunicando intrinsecamente la
             sua superiorità sul piano sociale (litigi, proteste, richieste perentorie
             verso “inferiori”)
    5
> Tra parlanti di pari livello sociale e di intima familiarità, ma nel
        complesso molto raramente.

    Per chiarire, ecco alcuni esempi dell'uso del pronome            तू Tū   , dove si

    trovano in ordine devanagari, traslitterazione (basata sui canoni dello
    IAST – International Alphabet of Sanskrit Translitteration) e infine
    traduzione italiana, schema che sarà rispettato per tutto lo studio:

                                तू मेरा छोटा बच्चा ह|
    Tū merā choṭā baccā hai.
    Tu sei il mio piccolo bambino.

                     हे भगवान् अब तू ही मेरी मदद कर सकता ह|
    He Bhagvān ab tū hī merī madd kar saktā hai.
    O Signore, adesso solo tu puoi aiutarmi.


    •   तुम tum    Pronome di media informalità

    Questo pronome di seconda persona è morfologicamente plurale, ma
    come si è precedentemente anticipato, in hindi si usa per esprimere
    anche il singolare, data la scarsa importanza attribuita alla categoria
    numero nel sistema pronominale hindi.
    Spesso, per ovviare a possibili fraintendimenti, quando si intende il
    pronome al plurale, si fa seguire dal nome लोग log “gente”.
    Il suo uso è molto vario e i vari interlocutori sono accomunati da alta
    familiarità e confidenza e spesso sono pari per età, categoria sociale, o
    altre variabili sociopragmatiche.
    Si possono raggruppare in:
        > Amici, confidenti e compagni
        > Fratelli, cugini e altri parenti, spesso coetanei e pari
        > Figli (in famiglie tradizionali), “servi”, persone giudicate inferiori

        per posizione sociale ed età (cfr. supra,   तू Tū)
6
Ecco alcuni esempi dell'uso del pronome        तुम tum :
                        मेरा भाई , तुम कहा जा रहे हो ?
    Merā bhāī, tum kahā jā rahe ho?
    Fratello mio, dove stai andando?

                       तुम लोग मेरे सबसे अच्छे दोस्त हो |
    Tum log mere sabse acche dost ho.
    Voi siete i miei migliori amici.


    •   आप Āp    Pronome onorifico, a bassa informalità

Questo è il vero e proprio pronome onorifico, quindi il suo uso è alla base
di un qualsiasi atto linguistico di tipo onorifico.
Come per il precedente pronome, appartiene al genere morfologico
plurale, ma viene praticamente sempre usato verso un solo interlocutore.
Ciò si spiega con la consuetudine di riservare il plurale alle persone di un
certo rango (si pensi all'italiano meridionale “voi”, “vossia”, o al pluralia
maiestatis), a cui si deve rispetto e deferenza.
Resta il fatto che si trovano forme in cui per esprimere il pronome
semanticamente plurale (qualcosa come “i lor signori”), lo si fa seguire
dal nome लोग log “gente”.
Il suo uso è vario e gli interlocutori tipici posso essere sintetizzati in:
        > Soggetti considerati superiori per posizione sociale, età o altre
        variabili di carattere pragmalinguistico
        > Sconosciuti o persone con le quali ci si incontra sporadicamente e
        per svolgere commissioni (impiegati,commercianti,...)
        > Anziani, che siano parenti o meno (questo perché nella cultura
        indiana l'anzianità è ancora considerata spesso fonte di saggezza e
        di tradizioni antiche da preservare).
Facciamo alcuni esempi per rendere l'idea:
7
क्या आप िहदी बोलते हैं ?
Kyā āp hindī bolte haiṁ?
Lei parla hindī?

                     दादा जी, क्या आप को कुछ पानी चािहए ?
Dādā jī, kyā āp ko kuch pānī chāhiye? Nonno, vuole un po' d'acqua?

                              जो भी आप कहेंगे उसे मैं करूँगा |
Jo bhī āp kaheṁge use maiṁ karūṁgā.
Qualunque cosa lei dirà io la farò.

                        आप से िमलकर मुझे बहुत ख़ुशी हुई |
Āp se milkar mujhe bahut khuśī huī.
Piacere/Lieto di averla conosciuta.


3.2.   Suffisso onorifico जी -ji
    Oltre all'uso del corretto pronome, in hindi è fondamentale il suffisso

    onorifico   जी   -ji, una particella senza alcun valore morfologico, ma
    semanticamente usata come marcatore di rispetto in interazioni con
    interlocutori da rispettare.
    Si può affermare che sia di gran lunga il modo più usato per esprimere
    cortesia, in questi principali casi:
        > Dopo un nome proprio di persona;

        Es:               अिनल जी , अन्दर आइए !
        Anil jī, andar āie!
        Anil jī, entri pure!
        > Dopo un nome comune di persona (spesso un titolo);

        Es:                     आपका दादा जी कौन हैं ?
        Āpkā dādā jī kaun haiṁ?

8
Chi è suo nonno?
      > Dopo il nome di una divinità, o di santi, guru,...

      Es:            गणेश जी की प्राथनर्थना करके मैं चला गया |
      Gaṇeś jī kī prārthanā karke maiṁ chalā gayā.
      Dopo aver pregato Ganesh me ne andai.
      > A volte dopo nomi di luoghi sacri, come i fiumi;

      Es:            यह भीड़ गंगा जी में स्नान करने जा रही ह |
      Yehe bhīṛ Gangā jī meṁ snān karne jā rahī hai.
      Questa folla sta andando a fare il bagno nel Gange.
      > Spesso precede हाँ hāṁ “si” e नहीं nahīṁ “no” nelle risposte;

      Es:                    «   आपने ख़ाना ख़ाया ?»
                             «   जी हाँ, मैं ख़ा चुका हूँ »
      «Āpne khānā khāyā?» «Jī haṁ, maiṁ khā chukā hūṁ.»
      «Ha mangiato?»
      «Sì, ho già mangiato.»


3.3. Appellativi di cortesia e titoli onorifici
Oltre a quanto detto, in India esistono svariati appellativi onorifici e titoli
vari, di diversa etimologia, contesto d'uso e interlocutore-tipo. Possono
essere raggruppati in diverse categorie:
    - Equivalenti di Signor, Signora, Signorina;
     Usati solo per iscritto in lettere o inviti formali e spesso sostituiti
     dai corrispondenti titoli inglesi, sono di derivazione sanscrita e si

     traducono rispettivamente con          शी   /   शीमान    Śrī / Śrīmān per il

     maschile,   शीमती Śrīmatī per il femminile (donne sposate) e कुमारी


9
Kumārī per il femminile (donne nubili). Vengono spesso seguiti dal

     suffisso onorifico    जी -ji.
-     Termini di parentela;
     In India è pratica comune rivolgersi a persone estranee al proprio
     nucleo        familiare    con   termini     di   parentela,     consuetudine
     riscontrabile tra l'altro in molte società tradizionali, come quella
     rurale       meridionale    italiana.   Il   valore   semantico    di   queste
     espressioni rimanda alla concezione collettivista della società,
     dove ogni suo membro è considerato come appartenente a tutta
     comunità, in una sorta di “grande famiglia”.
     Il loro uso esprime un senso di rispetto misto a familiarità,
     difficilmente comprensibile al di fuori del peculiare contesto socio-
     culturale in cui sono riconosciuti.

     I termini più comuni sono         दादा Dādā “nonno”, माता Mātā “madre”,
     दीदी Dīdī “sorella maggiore” e भैया Bhaiyā “fratello maggiore”.
     Vengono spesso seguiti dal suffisso onorifico          जी -ji.
-     Termini di origine religiosa;
     Numerosi appellativi di cortesia hanno un'etimologia e una
     valenza religiosa ed etnica e sono usati all'interno di specifici
     contesti in comunità a base religiosa.
     Perciò possono essere distinti in base alle principali religioni
     presenti in India:
                    Induismo

                                  पिण्डित paṇḍit – dotto, sapiente
                                स्वामी svāmī - signore, padrone
                                 महाराज mahārāj - grande re
                                      गुर guru – maestro

10
 Islam

                          साहब / सािहब sāhab/sāhib – padrone
                               मेमसािहब memsāhib – signora
                               बाबा bābā – saggio, sapiente
            > Sikh

                              सरदार sardār – capo;
                          सरदारनी sardārnī – signora.
     Ecco alcuni esempi di questi appellativi di origine religiosa:

                  यह ठीक रहेगा िक आप पिण्डित जी से बात करें |
     Yehe ṭīk rahegā ki āp paṇḍit jī se bāt kareṁ.
     Sarà bene che lei parli con pandit jī.

                      आइए साहब जी, एक कैप चाय पीिजए |
     Āiye sāhab jī, ek cap chai pījiye.
     Venga sāhab jī, beva una tazza di tè.

                     सरदार जी अंग्रेजी अपने आप सीख़ रहे हैं |
     Sardār jī aṁgrezī apne āp sīkh rahe haiṁ.
     Sardār jī sta imparando l'inglese da solo.


3.4. Strategie grammaticali
 Accanto all'uso del pronome onorifico, del suffisso onorifico    जी -jī e di uno
 tra i tanti appellativi e titoli di cortesia, in India esistono alcuni strumenti
 grammaticali, riguardanti in particolare la flessione e la concordanza
 verbale, che possiamo distinguere in:
     Plurale onorifico
        Come accennato precedentemente, in India è consuetudine usare
        il plurale per rivolgersi a persone da rispettare, quindi usando o

11
sottintendendo     il     pronome     onorifico,   le   frasi   verso    questo
       interlocutore andranno concordate al plurale.
    Imperativo onorifico e futuro
       In hindi esistono due forme particolari di imperativo, ammesse per
       rivolgere richieste, ordini e gli altri atti performativi insiti nella
       natura di questo modo verbale (che minacciano la faccia positiva e
       negativa di entrambi i parlanti coinvolti) in modo rispettoso verso
       alcune categorie di interlocutori.

       L'imperativo onorifico si forma aggiungendo la desinenza                इए -iye,
       mentre l'imperativo futuro, che attenua ulteriormente la richiesta
       espressa dall'imperativo, si costruisce con la desinenza, composta

       da imperativo onorifico + indicativo futuro)        इएगा -iyegā.
       Seguono esempi di entrambe le forme verbali:

                                 मेरे साथन िहदी बोिलए |
       Mere sāth hindī boliye.
       Con me parli (pure) hindi.

                        हमें भी उस भजन को सुना दीिजए |
       Hameṁ bhī us bhajan ko sunā dījiye.
       Faccia sentire anche a noi quel bhajan.

                      मेरे िलए बाज़ार कुछ आम ख़रीिदएगा |
       Mere lie bāzār kuch ām kharīdiyegā.
       Al mercato compri qualche mango per me.
                                                          Nota pragmalinguistica:
A differenza che in italiano e in molte altre lingue occidentali, non è
comune l'uso di parole come “per favore” o “per piacere” nelle richieste.

Espressioni come   कृपया kṛpayā      o   कृपा करके   kṛpā karke, che ne sarebbero




12
gli equivalenti, sono usate solo per chiedere favori speciali o per mostrare
una particolare umiltà e deferenza.
Questo   perché    in   hindi   esistono   molti   altri   modi   per   esprimere
cortesemente una richiesta e per comunicare efficacemente un atto
performativo, e l'uso di queste espressioni sarebbe considerato eccessivo
e ridondante.
Al contrario, l'uso dell'imperativo onorifico o, meglio ancora, della sua
forma futura, conferisce di per sé un sufficiente livello di gentilezza a frasi
che esprimono richieste o favori.


3.5. Elementi extra-linguistici
In definitiva, in hindi sono moltissimi i modi per esprimersi in modo
cortese. Oltre a quanto detto, è molto importante accennare agli elementi
extra-linguistici (linguaggio non-verbale, prossemica, cinesica,...) che
possono trasmettere un atteggiamento rispettoso.
In particolare, è abitudine usare un tono di voce pacato e moderato,
evitare di gesticolare veementemente ed eccessivi e fraintendibili contatti
fisici e visivi, oltre a moderare interventi invasivi riguardanti la sfera
personale o particolari tabù culturali.

Per concludere, basti pensare che lo stesso saluto नमस्ते namaste (o la
sua variante onorifica नमस्कार namaskār), che letteralmente significa
“mi inchino a te”, si accompagna al gesto delle mani giunte davanti al
petto o al viso e ad un inchino appena accennato.




13
4. Bibliografia
     • Agha     Afiz,   “Honorification”,   Annual   Review    of
         Anthropology, Vol. 23 (1994), pp. 277-302
     •   Bettoni Camilla, Usare un'altra lingua: Guida alla
         pragmatica interculturale, 2006, Bari, Laterza
     •   Brown Penelope, Levinson Stephen C., Politeness:
         Some Universals in Language Usage,1978, Cambridge
         University Press
     •   Caracchi Pinuccia, Grammatica Hindi, 1992, Torino,
         Magnanelli
     • Kapadnis Rena D., “Expressions of politeness in Hindi
         and Marathi : forms of address and grammatical
         structures of honorific reference” Ball State University
         Dept. Of English – M.A. Theses (1988)
     •   Mehrotra Raja Ram, “Fluidity in Kinship Terms of
         Address in Hindi”, Anthropological Linguistics Vol. 19,
         No. 3 (Mar., 1977), pp. 123-125
     • __ “Non-kin forms of address in Hindi”, Int'l. J. Soc.
         Lang. 3 2 (1981) pp. 121-137
     • __ “Sociolinguistic Surveys in South Asia”, Int'L J. Soc.
         Lang. 55 (1985), pp. 115-124
     •   Milanetti Giorgio, Gupta Tanya, Corso di Lingua Hindi,
         2008, Milano, Hoepli



14
•   Srivastava R.N., “The Pragmatic Basis of Syntactic
         Structures and the Politeness Hierarchy in Hindi”,
         Journal of Pragmatics, Volume 12, Issue 2, April 1988,
         Pages 185–205
     •   Vatuk Sylvia, “ Reference, Address and Fictive Kinship
         Terms in North Urban India”, Ethnology, Vol. 8, No. 3
         (Jul., 1969), pp. 255-272




15
5.   Raccolta fotografica esemplificativa




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17
18
19
20
21
Fine

Tesina svolta per esame di Didattica delle Lingue Moderne con
il prof. De Renzo




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Il linguaggio onorifico in hindi

  • 1. Il linguaggio onorifico in Hindi Indice 1. Premessa metodologica p. 2 2. Contesto socio-culturale indiano 3 3. Forme di onorifico in hindi 4 3.1. Pronomi seconda persona 5 3.2. Suffisso onorifico जी -ji 8 3.3. Appellativi di cortesia e titoli onorifici 9 3.4. Strategie grammaticali 11 3.5. Elementi extra-linguistici 13 4. Bibliografia 14 5. Raccolta fotografica esemplificativa 16 Cristina Lo Giudice
  • 2. 1. Premessa metodologica Il presente elaborato trae spunto dagli studi sociolinguistici condotti nel 1971 da P. Brown e S. C. Levinson riguardanti la formulazione della cosiddetta Teoria della Cortesia (Politeness Theory), per poi approfondire uno degli aspetti più evidenti della deissi sociale, il linguaggio onorifico. Il discorso teorico che soggiace a questo studio funge da punto di partenza per l'analisi della realizzazione dell'onorifico nella lingua Hindi, nella quale i concetti di rispetto e cortesia rivestono un ruolo fondamentale nell'interazione linguistica. Tornando alla Teoria della Cortesia, ai fini di questo lavoro è importante sottolineare che l'espressione della cortesia è un fenomeno culturalmente definito che risponde a specifiche consuetudini interne ad ogni società, perciò l'analisi linguistica non può prescindere da considerazioni culturali, sociolinguistiche e pragmatiche. Per semplificare, una possibile definizione di cortesia ci viene data da C. Bettoni (2006: 81), che intende per “cortesia […] una serie di strategie verbali impiegate dal parlante per manipolare l'interazione massimalizzando i vantaggi e minimizzando gli svantaggi in termini di faccia, positiva e negativa, propria e dell'ascoltatore”. Sul concetto di faccia, fulcro dello studio di Brown e Levinson, di interesse marginale per la comprensione del presente elaborato, si rimanda a Politeness: Some Universals in Language Usage (1987). Si intende facilmente come il linguaggio onorifico faccia parte della serie di strategie verbali succitate per la negoziazione della cortesia, in quanto i concetti di cortesia e rispetto sono semanticamente complementari. Entrando nel merito del linguaggio onorifico, esso si può definire come un fenomeno variamente strutturato, perché racchiude strategie morfologiche, lessicali, sociolinguistiche e pragmatiche complesse e in relazione tra loro. Ciò che accomuna le diverse realizzazioni dell'onorifico è la comune esigenza di espressione di rispetto, cortesia e deferenza verso determinate categorie 2
  • 3. sociali che rispondono a certi canoni socioculturali di una specifica società. In altre parole, sono le consuetudini sociali di una cultura a determinare i gruppi sociali che vengono considerati degni di rispetto. Fatta questa dovuta premessa metodologica, si può passare alla disamina delle diverse realizzazioni dell'onorifico nella lingua hindi, ma solo dopo aver delineato per sommi capi il contesto socio-culturale indiano grazie al quale è possibile comprendere la varietà del linguaggio onorifico hindi. 2. Contesto socio-culturale indiano Nella cultura indiana tradizionale i concetti di cortesia ( भदता bhadratā) e rispetto ( सममान sammān) rivestono un grande valore e numerosi sono i modi per esprimerli nell'interazione linguistica, a seconda del rapporto sociale che lega i parlanti. La società indiana è strutturata in modo tale che ogni individuo ricopre un ruolo al suo interno e la sua identità individuale è subordinata alla sua appartenenza comunitaria. Questa visione collettivista e inclusiva della società pone continuamente il singolo individuo in relazione con gli altri membri della comunità oltre ad essere alla base anche delle interazioni comunicative. In un tale contesto non va dimenticato il ruolo del sistema castale, che implica una gerarchia tra le classi sociali. Le diverse espressioni della cortesia e del rispetto, perciò, possono essere interpretate come dei marcatori delle relazioni sociali, in qualità di mezzo privilegiato per esplicitare i rapporti di forza/sudditanza tra gli individui. Per rendere l'idea della complessità di interazioni comunicative basate su questi assunti sociolinguistici, basti pensare che il singolo individuo si relaziona con gli altri in base a diverse variabili, proprie e dell'interlocutore, ognuna delle quali è correlata ed è in concomitanza con le altre nello specifico 3
  • 4. atto linguistico. Tra le principali variabili che determinano la deissi sociale in India elenchiamo:  Status sociale  Grado di familiarità e di confidenza  Età  Sesso  Contesto situazionale  Religione  Livello di istruzione La combinazione di queste variabili in ogni singola interazione porta il parlante a diverse scelte linguistiche per esprimere diversi livelli di rispetto e cortesia, a seconda del contesto specifico. Di conseguenza, i modi per esprimere la cortesia in hindi sono molto numerosi e il loro corretto uso è difficilmente riconducibile in modo aprioristico a regole generali. Solo attraverso il ricorso alle consuetudini sociali e culturali e allo specifico contesto situazionale si può abbinare ad ogni interazione linguistica il corretto modo di rivolgersi all'interlocutore, giudicato dal parlante più o meno degno di rispetto. Ovviamente questo discorso vale maggiormente negli ambienti più tradizionali e conservatori, perché nelle classi sociali più occidentalizzate o urbanizzate comincia a diffondersi un linguaggio più diretto e influenzato dall'inglese, il cosiddetto Hinglish. 3. Forme di onorifico in hindi Entrando nel merito dei vari metodi per esprimere l'onorifico in hindi, la loro varietà si può esemplificare in strategie comunicative morfologiche, sintattiche e semantiche, parallelamente a considerazioni sociopragmatiche ed elementi extra-linguistici che fanno parte delle consuetudini culturali e sociali indiane. Una delle possibili sintesi dei vari modi per esprimersi in modo cortese verso interlocutori considerati degni di rispetto è il ricorso a: • Pronomi seconda persona 4
  • 5. Suffisso onorifico -ji • Appellativi di cortesia e titoli onorifici • Strategie grammaticali • Elementi extra-linguistici e sociopragmatici Segue una breve ed esemplificativa relazione di queste strategie usate variamente nel linguaggio onorifico hindi. 3.1. Pronomi seconda persona Il sistema pronominale hindi presenta delle peculiarità interessanti, come l'importanza relativa assunta dalle categorie morfologiche di singolare/plurale. Per il presente studio, comunque, è importante soffermarsi sul sistema pronominale di seconda persona, che ammette tre pronomi distinti in base al grado di familiarità/estraneità tra i parlanti, dove l'ultimo è il vero pronome onorifico. Analizzandoli nello specifico, distinguiamo tra: • तू tū Pronome ad altissima informalità Il suo uso diretto è molto raro e altrimenti considerato spesso offensivo. Ad ogni modo, può essere anche usato in modo sarcastico e ironico. In linea di massima, è comune quando ci si rivolge a: > Bambini piccoli, in modo affettuoso e intimo (Baby Talk, Child- directed Speech) > Divinità, sia in contesto hindu, musulmano, sikh, jaina come fenomeno linguistico interreligioso (intimità devozionale) > Persone verso cui il parlante si esprime in modo volutamente offensivo, mostrando disprezzo e comunicando intrinsecamente la sua superiorità sul piano sociale (litigi, proteste, richieste perentorie verso “inferiori”) 5
  • 6. > Tra parlanti di pari livello sociale e di intima familiarità, ma nel complesso molto raramente. Per chiarire, ecco alcuni esempi dell'uso del pronome तू Tū , dove si trovano in ordine devanagari, traslitterazione (basata sui canoni dello IAST – International Alphabet of Sanskrit Translitteration) e infine traduzione italiana, schema che sarà rispettato per tutto lo studio: तू मेरा छोटा बच्चा ह| Tū merā choṭā baccā hai. Tu sei il mio piccolo bambino. हे भगवान् अब तू ही मेरी मदद कर सकता ह| He Bhagvān ab tū hī merī madd kar saktā hai. O Signore, adesso solo tu puoi aiutarmi. • तुम tum Pronome di media informalità Questo pronome di seconda persona è morfologicamente plurale, ma come si è precedentemente anticipato, in hindi si usa per esprimere anche il singolare, data la scarsa importanza attribuita alla categoria numero nel sistema pronominale hindi. Spesso, per ovviare a possibili fraintendimenti, quando si intende il pronome al plurale, si fa seguire dal nome लोग log “gente”. Il suo uso è molto vario e i vari interlocutori sono accomunati da alta familiarità e confidenza e spesso sono pari per età, categoria sociale, o altre variabili sociopragmatiche. Si possono raggruppare in: > Amici, confidenti e compagni > Fratelli, cugini e altri parenti, spesso coetanei e pari > Figli (in famiglie tradizionali), “servi”, persone giudicate inferiori per posizione sociale ed età (cfr. supra, तू Tū) 6
  • 7. Ecco alcuni esempi dell'uso del pronome तुम tum : मेरा भाई , तुम कहा जा रहे हो ? Merā bhāī, tum kahā jā rahe ho? Fratello mio, dove stai andando? तुम लोग मेरे सबसे अच्छे दोस्त हो | Tum log mere sabse acche dost ho. Voi siete i miei migliori amici. • आप Āp Pronome onorifico, a bassa informalità Questo è il vero e proprio pronome onorifico, quindi il suo uso è alla base di un qualsiasi atto linguistico di tipo onorifico. Come per il precedente pronome, appartiene al genere morfologico plurale, ma viene praticamente sempre usato verso un solo interlocutore. Ciò si spiega con la consuetudine di riservare il plurale alle persone di un certo rango (si pensi all'italiano meridionale “voi”, “vossia”, o al pluralia maiestatis), a cui si deve rispetto e deferenza. Resta il fatto che si trovano forme in cui per esprimere il pronome semanticamente plurale (qualcosa come “i lor signori”), lo si fa seguire dal nome लोग log “gente”. Il suo uso è vario e gli interlocutori tipici posso essere sintetizzati in: > Soggetti considerati superiori per posizione sociale, età o altre variabili di carattere pragmalinguistico > Sconosciuti o persone con le quali ci si incontra sporadicamente e per svolgere commissioni (impiegati,commercianti,...) > Anziani, che siano parenti o meno (questo perché nella cultura indiana l'anzianità è ancora considerata spesso fonte di saggezza e di tradizioni antiche da preservare). Facciamo alcuni esempi per rendere l'idea: 7
  • 8. क्या आप िहदी बोलते हैं ? Kyā āp hindī bolte haiṁ? Lei parla hindī? दादा जी, क्या आप को कुछ पानी चािहए ? Dādā jī, kyā āp ko kuch pānī chāhiye? Nonno, vuole un po' d'acqua? जो भी आप कहेंगे उसे मैं करूँगा | Jo bhī āp kaheṁge use maiṁ karūṁgā. Qualunque cosa lei dirà io la farò. आप से िमलकर मुझे बहुत ख़ुशी हुई | Āp se milkar mujhe bahut khuśī huī. Piacere/Lieto di averla conosciuta. 3.2. Suffisso onorifico जी -ji Oltre all'uso del corretto pronome, in hindi è fondamentale il suffisso onorifico जी -ji, una particella senza alcun valore morfologico, ma semanticamente usata come marcatore di rispetto in interazioni con interlocutori da rispettare. Si può affermare che sia di gran lunga il modo più usato per esprimere cortesia, in questi principali casi: > Dopo un nome proprio di persona; Es: अिनल जी , अन्दर आइए ! Anil jī, andar āie! Anil jī, entri pure! > Dopo un nome comune di persona (spesso un titolo); Es: आपका दादा जी कौन हैं ? Āpkā dādā jī kaun haiṁ? 8
  • 9. Chi è suo nonno? > Dopo il nome di una divinità, o di santi, guru,... Es: गणेश जी की प्राथनर्थना करके मैं चला गया | Gaṇeś jī kī prārthanā karke maiṁ chalā gayā. Dopo aver pregato Ganesh me ne andai. > A volte dopo nomi di luoghi sacri, come i fiumi; Es: यह भीड़ गंगा जी में स्नान करने जा रही ह | Yehe bhīṛ Gangā jī meṁ snān karne jā rahī hai. Questa folla sta andando a fare il bagno nel Gange. > Spesso precede हाँ hāṁ “si” e नहीं nahīṁ “no” nelle risposte; Es: « आपने ख़ाना ख़ाया ?» « जी हाँ, मैं ख़ा चुका हूँ » «Āpne khānā khāyā?» «Jī haṁ, maiṁ khā chukā hūṁ.» «Ha mangiato?» «Sì, ho già mangiato.» 3.3. Appellativi di cortesia e titoli onorifici Oltre a quanto detto, in India esistono svariati appellativi onorifici e titoli vari, di diversa etimologia, contesto d'uso e interlocutore-tipo. Possono essere raggruppati in diverse categorie: - Equivalenti di Signor, Signora, Signorina; Usati solo per iscritto in lettere o inviti formali e spesso sostituiti dai corrispondenti titoli inglesi, sono di derivazione sanscrita e si traducono rispettivamente con शी / शीमान Śrī / Śrīmān per il maschile, शीमती Śrīmatī per il femminile (donne sposate) e कुमारी 9
  • 10. Kumārī per il femminile (donne nubili). Vengono spesso seguiti dal suffisso onorifico जी -ji. - Termini di parentela; In India è pratica comune rivolgersi a persone estranee al proprio nucleo familiare con termini di parentela, consuetudine riscontrabile tra l'altro in molte società tradizionali, come quella rurale meridionale italiana. Il valore semantico di queste espressioni rimanda alla concezione collettivista della società, dove ogni suo membro è considerato come appartenente a tutta comunità, in una sorta di “grande famiglia”. Il loro uso esprime un senso di rispetto misto a familiarità, difficilmente comprensibile al di fuori del peculiare contesto socio- culturale in cui sono riconosciuti. I termini più comuni sono दादा Dādā “nonno”, माता Mātā “madre”, दीदी Dīdī “sorella maggiore” e भैया Bhaiyā “fratello maggiore”. Vengono spesso seguiti dal suffisso onorifico जी -ji. - Termini di origine religiosa; Numerosi appellativi di cortesia hanno un'etimologia e una valenza religiosa ed etnica e sono usati all'interno di specifici contesti in comunità a base religiosa. Perciò possono essere distinti in base alle principali religioni presenti in India:  Induismo पिण्डित paṇḍit – dotto, sapiente स्वामी svāmī - signore, padrone महाराज mahārāj - grande re गुर guru – maestro 10
  • 11.  Islam साहब / सािहब sāhab/sāhib – padrone मेमसािहब memsāhib – signora बाबा bābā – saggio, sapiente > Sikh सरदार sardār – capo; सरदारनी sardārnī – signora. Ecco alcuni esempi di questi appellativi di origine religiosa: यह ठीक रहेगा िक आप पिण्डित जी से बात करें | Yehe ṭīk rahegā ki āp paṇḍit jī se bāt kareṁ. Sarà bene che lei parli con pandit jī. आइए साहब जी, एक कैप चाय पीिजए | Āiye sāhab jī, ek cap chai pījiye. Venga sāhab jī, beva una tazza di tè. सरदार जी अंग्रेजी अपने आप सीख़ रहे हैं | Sardār jī aṁgrezī apne āp sīkh rahe haiṁ. Sardār jī sta imparando l'inglese da solo. 3.4. Strategie grammaticali Accanto all'uso del pronome onorifico, del suffisso onorifico जी -jī e di uno tra i tanti appellativi e titoli di cortesia, in India esistono alcuni strumenti grammaticali, riguardanti in particolare la flessione e la concordanza verbale, che possiamo distinguere in:  Plurale onorifico Come accennato precedentemente, in India è consuetudine usare il plurale per rivolgersi a persone da rispettare, quindi usando o 11
  • 12. sottintendendo il pronome onorifico, le frasi verso questo interlocutore andranno concordate al plurale.  Imperativo onorifico e futuro In hindi esistono due forme particolari di imperativo, ammesse per rivolgere richieste, ordini e gli altri atti performativi insiti nella natura di questo modo verbale (che minacciano la faccia positiva e negativa di entrambi i parlanti coinvolti) in modo rispettoso verso alcune categorie di interlocutori. L'imperativo onorifico si forma aggiungendo la desinenza इए -iye, mentre l'imperativo futuro, che attenua ulteriormente la richiesta espressa dall'imperativo, si costruisce con la desinenza, composta da imperativo onorifico + indicativo futuro) इएगा -iyegā. Seguono esempi di entrambe le forme verbali: मेरे साथन िहदी बोिलए | Mere sāth hindī boliye. Con me parli (pure) hindi. हमें भी उस भजन को सुना दीिजए | Hameṁ bhī us bhajan ko sunā dījiye. Faccia sentire anche a noi quel bhajan. मेरे िलए बाज़ार कुछ आम ख़रीिदएगा | Mere lie bāzār kuch ām kharīdiyegā. Al mercato compri qualche mango per me. Nota pragmalinguistica: A differenza che in italiano e in molte altre lingue occidentali, non è comune l'uso di parole come “per favore” o “per piacere” nelle richieste. Espressioni come कृपया kṛpayā o कृपा करके kṛpā karke, che ne sarebbero 12
  • 13. gli equivalenti, sono usate solo per chiedere favori speciali o per mostrare una particolare umiltà e deferenza. Questo perché in hindi esistono molti altri modi per esprimere cortesemente una richiesta e per comunicare efficacemente un atto performativo, e l'uso di queste espressioni sarebbe considerato eccessivo e ridondante. Al contrario, l'uso dell'imperativo onorifico o, meglio ancora, della sua forma futura, conferisce di per sé un sufficiente livello di gentilezza a frasi che esprimono richieste o favori. 3.5. Elementi extra-linguistici In definitiva, in hindi sono moltissimi i modi per esprimersi in modo cortese. Oltre a quanto detto, è molto importante accennare agli elementi extra-linguistici (linguaggio non-verbale, prossemica, cinesica,...) che possono trasmettere un atteggiamento rispettoso. In particolare, è abitudine usare un tono di voce pacato e moderato, evitare di gesticolare veementemente ed eccessivi e fraintendibili contatti fisici e visivi, oltre a moderare interventi invasivi riguardanti la sfera personale o particolari tabù culturali. Per concludere, basti pensare che lo stesso saluto नमस्ते namaste (o la sua variante onorifica नमस्कार namaskār), che letteralmente significa “mi inchino a te”, si accompagna al gesto delle mani giunte davanti al petto o al viso e ad un inchino appena accennato. 13
  • 14. 4. Bibliografia • Agha Afiz, “Honorification”, Annual Review of Anthropology, Vol. 23 (1994), pp. 277-302 • Bettoni Camilla, Usare un'altra lingua: Guida alla pragmatica interculturale, 2006, Bari, Laterza • Brown Penelope, Levinson Stephen C., Politeness: Some Universals in Language Usage,1978, Cambridge University Press • Caracchi Pinuccia, Grammatica Hindi, 1992, Torino, Magnanelli • Kapadnis Rena D., “Expressions of politeness in Hindi and Marathi : forms of address and grammatical structures of honorific reference” Ball State University Dept. Of English – M.A. Theses (1988) • Mehrotra Raja Ram, “Fluidity in Kinship Terms of Address in Hindi”, Anthropological Linguistics Vol. 19, No. 3 (Mar., 1977), pp. 123-125 • __ “Non-kin forms of address in Hindi”, Int'l. J. Soc. Lang. 3 2 (1981) pp. 121-137 • __ “Sociolinguistic Surveys in South Asia”, Int'L J. Soc. Lang. 55 (1985), pp. 115-124 • Milanetti Giorgio, Gupta Tanya, Corso di Lingua Hindi, 2008, Milano, Hoepli 14
  • 15. Srivastava R.N., “The Pragmatic Basis of Syntactic Structures and the Politeness Hierarchy in Hindi”, Journal of Pragmatics, Volume 12, Issue 2, April 1988, Pages 185–205 • Vatuk Sylvia, “ Reference, Address and Fictive Kinship Terms in North Urban India”, Ethnology, Vol. 8, No. 3 (Jul., 1969), pp. 255-272 15
  • 16. 5. Raccolta fotografica esemplificativa 16
  • 17. 17
  • 18. 18
  • 19. 19
  • 20. 20
  • 21. 21
  • 22. Fine Tesina svolta per esame di Didattica delle Lingue Moderne con il prof. De Renzo 22