2. Per una “Storia della programmazione” Modelli di programmazione Dalla programmazione alla post program.ne Dalla programmazione alla progettazione
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4. Sebastiano Pulvirenti [email_address] MODULO FORMATIVO tempo definito progettuale comporta organizzazione (gruppi ecc.) produce un “ risultato” strutturato in fasi produce apprendimento di conoscenze, abilità e competenze
5. Sebastiano Pulvirenti [email_address] MODULO FORMATIVO Consapevolezza dei bisogni socioculturali degli alunni (input) Conoscenze, abilità e competenze in uscita (output) Capacità di stendere uno schema–guida (canovaccio) Strutturazione dei compiti di apprendimento Il gruppo come strumento di lavoro Il docente come facilitatore di processi L’organizzazione come condizione operativa Implementazione continua e coinvolgimento degli alunni Prodotti correlati al compito
6. Sebastiano Pulvirenti [email_address] Schema-guida progettuale Bisogno educativo individuato come prioritario Traguardo per lo sviluppo delle competenze Obiettivo/i di apprendimento Contenuti e sviluppo didattico Prodotto Evento Modulo formativo (Titolo) …. (Disciplina/e …………………….. Area disciplinare …………….. (N°ore) …………
7. Sebastiano Pulvirenti [email_address] Competenze chiave da attivare Competenze chiave di cittadinanza Verifica del modulo formativo (Annotazioni, eventuali modifiche da apportare ecc) Aspetti organizzativi (Modalità e spazi da utilizzare , articolazione dei gruppi, attività complementari (uscite sul territorio, visite, interviste … ) QUADRO PROGETTUALE
8. Il dibattito sulla scuola A proposito di valutazione … La tendenza “oggettivistica” e la “cultura del test” Quale pensiero? Quale capacità critica? Quale attenzione? Quale creatività?
9. La tendenza fenomenologica Tende a liberarsi dalla massa dei dati non per respingerli o rinunciare a cercarne altri, ma per scomporli, decostruirne le strutture, ricomporli alla luce di principi diversi … (Boselli) Non mira a verità ipostatiche e incontrovertibili, ma a manifestare rappresentazioni della realtà delle scuole, una realtà non accessibile in sé e per sé ma ricostruibile attraverso narrazioni che si manifestano ai ricercatori, agli insegnanti, agli studenti, ai genitori, al pubblico.
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12. La nota è internazionale e dice, più o meno così: Poteva essere una mattina come un’altra.
13. Un uomo scende nella stazione della metro di New York. Indossa jeans, camicia e berretto. Si siede vicino all’ingresso.
14. Prende il violino dalla custodia e comincia a suonare con entusiasmo per la folla in transito nell’ora di punta mattutina. Per i 45 minuti durante i quali suonò, fu praticamente ignorato dai passanti.
15. Nessuno lo sapeva, ma il musicista era JOSHUA BELL, uno dei più grandi violinisti del mondo, che eseguiva brani di musica sacra, con uno strumento rarissimo, uno Stradivari del 1713, stimato più di 3 milioni di dollari.
16. Qualche giorno prima, Bell aveva suonato nella Symphony Hall di Boston, dove i migliori posti costavano la bazzecola di mille dollari.
17. L’esperienza nella metropolitana, registrata in un video, mostra uomini e donne che camminano veloci, bicchiere di caffè in mano, cellulare all’orecchio, INDIFFERENTI AL SUONO DEL VIOLINO.
18. L’iniziativa, realizzata dal giornale The Washington Post, era di lanciare un dibattito sul valore, contesto e arte.
19. La conclusione è che siamo abituati a dare valore alle cose, quando sono in un preciso contesto. Bell, nel metro, era un’ opera d’ arte senza cornice. Un lavoro di lusso senza etichetta di marca.
20. Questo è un esempio di situazioni che accadono nelle nostre vite, che sono uniche e alle quali non diamo importanza, perchè non vediamo l’etichetta del prezzo.
21. Dopo tutto, che cosa ha valore per noi, indipendentemente dai marchi, prezzi e marche? È il mercato che decide ciò che possiamo avere, sentire, vestire o essere?
22. Sarà che i nostri sentimenti e il nostro apprezzamento della bellezza sono manipolate dal mercato, dai media e dalle istituzioni che detengono il potere finanziario? Sarà che valorizziamo solo quello che ha l’ etichetta con il prezzo?
23. Ma ci sono cose, come l’affetto e l’allegria, che non hanno prezzo!
24. Ci sono cose e situazioni che non si possono comprare ...
26. Non si compra il raggio di sole, nemmeno le gocce di pioggia. La canzone del vento che passa sibilando nel tronco cavo di un albero è gratis.
27. Il bambino che corre, spontaneo, al nostro Incontro e si appende al nostro collo, non ha prezzo. L’abbraccio non è in vendita in alcuna gioielleria. E il calore che trasmette dura quanto durerà la nostra memoria. * * *
28. L’aria che respiriamo, la brezza che scompiglia i nostri capelli, il verde degli alberi e il colore dei fiori ci sono stati donati da Dio gratuitamente.
29. Approfittiamo di tutto quello che è alla nostra portata, senza prezzo, senza brevetto registrato, senza etichetta di marca.
30. Godiamoci i momenti di tenerezza e le manifestazioni d’affetto
31. Stiamo più attenti a quello che ci circonda, e siamo grati per quello che ci viene offerto, e sentiamoci felici, fin da oggi, mentre il giorno ci sorride e il sole sparge la luce
32. Testo dalla: REDAZIONE Del “MOMENTO ESPÍRITA”, a partire dal commento di Willian Hazlitt , in Internet. Immagini: Photo.net, Amanda’s Photography, Fotocommunity Ed altre trovate in internet Musica: Serenade – Schubert Interpretazione al violino di: JOSHUA BELL Ana Maria Jr. + pps no site: www.nadalem.com Traduzione dal Portoghese: Lulu