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La persona deve essere libera di scegliere percorso e operatore, sulla base dei propri 
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I servizi devono rispondere ai bisogni complessi e sempre diversi della persona e dunque 
si devono adeguare alle caratteristiche del singolo (personalizzazione). 
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Il caso delle politiche del lavoro 
Il Sistema Dote rappresenta l’applicazione amministrativa degli assunti che caratterizzano 
l’innovazione del mercato del lavoro, in ambito nazionale ed europeo: liberalizzazione dei servizi di 
politica attiva del lavoro e sistema di workfare per la proattività della persona 
Separazione tra le funzioni di 
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pubblici e privati e “quasi 
mercato” dei servizi di 
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Fiducia nella 
capacità di 
regolazione del 
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Centralità della 
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Responsabilità Universalità
Il caso delle politiche del lavoro 
•Quadro di riferimento 
•Valori fondamentali 
•Rete degli operatori 
•Valutazione dei servizi 
Ll.rr. 22/2006 e 19/2007 
Piano d’azione regionale 
2007-2013 D.g.r. 10 luglio 
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•Finanziamento della 
domanda 
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e disoccupati, poi 
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•Fine tuning processi e 
governance 
Riordino strategico del Sistema D.g.r. 14 gennaio 2009 VIII/8864 
DOTE SCUOLA, DOTE FORMAZIONE, DOTE LAVORO 
Iniziativa Labor Lab 
Consolidamento innovazione gestionale: 
da rendicontazione a costi reali a rendicontazione a costi standard 
“Dote Unica”, definita con D.G.R. n. X/555 del 02/08/2013 e 
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Il caso delle politiche del lavoro 
Rete di operatori 
accreditati: ogni 
operatore 
costruisce 
percorso 
personalizzato 
per la persona 
(PIP: piano 
personalizzato di 
intervento) 
Assegna Dote 
Sceglie i servizi retribuiti attraverso la 
Dote
Il caso delle politiche del lavoro 
• La Dote Unica Lavoro è la piattaforma universale di sostegno di RL alle persone, 
attivabile per tutti i servizi di formazione e lavoro e per tutte le categorie di 
soggetti, in relazione agli obiettivi di politica regionale di formazione e lavoro. 
• Il modello si caratterizza per quattro elementi: 
a. 4 fasce di aiuto cui sono associati i destinatari degli interventi in relazione alle loro 
difficoltà di collocazione nel mercato del lavoro 
b. un paniere di servizi di formazione e lavoro cui le persone possono attingere, con 
diverse modalità di riconoscimento (processo/risultato) 
c. l’accentuazione della responsabilità sul risultato, anche nella struttura della dote 
d. un budget per operatore basato sulle caratteristiche degli enti e sui risultati
Il caso delle politiche del lavoro 
• I destinatari sono divisi per fascia di aiuto in relazione alle loro difficoltà di 
collocazione nel mercato del lavoro, che sono date dall’incrocio delle variabili di 
età, genere, posizione nel mercato del lavoro e livello di istruzione. 
Fascia 1. Intensità di aiuto bassa Fascia 2. Intensità di aiuto media 
Persone che possono trovare lavoro in 
autonomia o richiedono un supporto 
minimo 
Persone che necessitano di un supporto 
intensivo per la ricollocazione 
Fascia 3. Intensità di aiuto alta Fascia 4. Altro aiuto 
Persone che necessitano di assistenza per 
un periodo medio/lungo e di forte 
sostegno individuale 
Persone occupate
Il caso delle politiche del lavoro 
• Il modello prevede che i destinatari scelgano i servizi in base alle proprie esigenze 
all’interno di un paniere unico. Ogni fascia di aiuto, però, ha un budget 
complessivo a disposizione, commisurato al suo livello di bisogno. 
Servizi di base 
Accoglienza e 
orientamento 
Consolidamento 
competenze 
RISULTATO OCCUPAZIONALE 
Servizi per l’inserimento lavorativo 
Altri interventi 
• Accoglienza e accesso ai 
servizi 
• Colloquio specialistico 
•Definizione del percorso 
• Bilancio di competenze 
• Creazione rete di sostegno 
•Orientamento e formazione 
alla ricerca attiva del lavoro 
• Accompagnamento continuo 
• Coaching 
• Servizi di formazione 
• Tutoring e accompagnamento 
al tirocinio 
• Tutoring e accompagnamento 
al training on the job 
• Certificazione delle 
competenze 
• Tutoring e counselling orientativo 
• Scouting aziendale 
• Servizi per 
l’autoimprenditorialità 
• Incentivi 
• Indennità 
• Voucher di servizi 
• Aiuti all’occupazione (per 
l’azienda che assume) 
• Supporto disabili, etc 
• Accompagnamento al lavoro 
•Monitoraggio 
• Preselezione 
• Incontro domanda-offerta
Il caso delle politiche del lavoro 
• Nell’attuazione della Dote Unica Lavoro assume piena centralità la responsabilità 
sul risultato, che si traduce non solo nei meccanismi di valutazione delle 
performance degli operatori, ma anche nella struttura della dote, che prevede: 
– servizi di consolidamento delle competenze che si attivano solo per specifici obiettivi 
occupazionali (es. tramite tirocini, work experience, formazione per l’inserimento al 
lavoro) 
– l’accentuazione del rimborso “a risultato” dei servizi al lavoro specificatamente 
finalizzati all’inserimento lavorativo 
Servizi di base 
Accoglienza e 
orientamento 
Consolidamento 
competenze 
Servizi per l’inserimento lavorativo 
Altri interventi 
Servizi obbligatori senza 
rimborso 
Servizi a processo 
Servizi a risultato 
Interventi a processo/rimborso 
ORIENTAMENTO AL RISULTATO OCCUPAZIONALE
Orientamento al 
risultato 
Il caso delle politiche del lavoro 
Vengono pagati i servizi centrati sulla persona e non le strutture 
Alcuni servizi si pagano a risultato raggiunto 
Costi standard 
Vengono utilizzati i costi standard 
Possibilità di utilizzo UCS definite a livello regionale 
Sussidiarietà 
Cooperazione/Concorrenza tra servizi per l'impiego pubblici e privati, istituti 
d'istruzione e di formazione, università, servizi di orientamento professionale e 
con altri servizi specializzati per i giovani 
Servizi 
personalizzati 
Definizione del percorso personalizzato sulla base di un patto di servizio 
Scelta dei servizi sulla base di un paniere 
Fascia di aiuto Collocazione in una fascia di aiuto sulla base del profiling definito a livello 
nazionale
Assistenza domiciliare integrata 
Garantisce prestazioni socio-sanitarie “a domicilio” anche in contesti di residenzialità “collettiva” 
alternativa alla propria casa. 
Separazione tra le funzioni di 
regolazione e controllo e 
l’erogazione dei servizi 
Competizione tra soggetti 
pubblici e privati e “quasi 
mercato” dei servizi di 
formazione e lavoro 
Libertà di scelta della persona e 
finanziamento della domanda 
Personalizzazione 
Promozione del 
ruolo della famiglia 
Continuità 
assistenziale 
Migliorare la 
qualità della vita 
(ADI)
Assistenza domiciliare integrata 
(ADI) 
Luglio 2012, la Regione Lombardia ha dato avvio al processo di riforma 
complessiva degli interventi a sostegno della domiciliarità, che ricomprende la 
sperimentazione di un nuovo modello di valutazione dell’utente fragile. (DGR n. 
1746/2011 e Decreto Generale Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà 
Sociale n. 6032/2012) 
Per Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) si intende l’intervento, a 
domicilio del paziente, di Infermieri Professionali, Terapisti della 
Riabilitazione, personale addetto all’igiene del paziente (ASA/OSS) ed 
altri operatori sanitari secondo un piano di cura personalizzato (Piano 
di Assistenza Individuale - PAI). 
L’ ADI è rivolta a persone in situazioni di fragilità, senza limitazioni di età 
o di reddito, caratterizzate dalla presenza di: una situazione di non 
autosufficienza parziale o totale di carattere temporaneo o definitivo; 
una condizione di non deambulabilità e di non trasportabilità presso i 
presidi sanitari ambulatoriali.
Assistenza domiciliare integrata 
Utente/famiglia 
contatta ente 
gestore 
Attiva processo e segnala enti gestori 
Valutazione 
funzionale e 
sociale 
PAI e presa in 
carico 
RL remunera 
prestazioni 
coerenti con il 
PAI in base a 
Diario delle 
prestazioni 
(ADI)
 Elementi chiave 
Valutazione 
Assistenza domiciliare integrata 
multidimensionale 
Profili di aiuto e 
Indice di complessità 
assistenziale 
Raccordo ospedale – 
territorio - famiglia 
(ADI) 
Valutazione funzionale e sociale secondo 
modelli standard e costruzione del PAI 
Permettono di calcolare Giornate Effettive 
di Assistenza e di calcolare importi 
Permette di limitare ospedalizzazione e 
favorire permanenza in famiglia
Innovazione nelle politiche 
sociali per soggetti deboli 
This is the first contact person / caregiver (eg. family) with public services (eg. 
Municipality, ASL, District, Training Organisations, Employment Services, MMG 
/ PdF, etc.) to enable the response to the need. In this phase the initial filter-assessment 
is carried out with specific guidance tool. 
First contact 
FIRST-LEVEL EVALUATION 
ORIENTATION/TRIAGE SHEET 
Inventory of the complex 
need 
NO YES 
Activation response to simple 
needs with mono-professional 
intervention in the social, 
educational, employment 
areas 
SECOND-LEVEL EVALUATION 
Clinical/funcional/social evaluation 
This is the assessment of the complex cases (selected in the 
first-level evaluation), carried out by the Unit of Multidimensional 
Assessment, considering the condition of severity of the needs 
of the person in its multidimensionality, as well as its ability to 
work.
Innovazione nelle politiche 
sociali per soggetti deboli 
• Valutazione multidimensionale 
del bisogno 
La persona è portatrice di 
bisogni complessi 
(sanitario, sociale, lavoro, 
casa) 
• Individual Support Plan 
• Progetto di Vita Individuale 
(art.14 l. 328/2000) 
La persona evidenzia 
particolarità che la 
rendono unica (per 
caratteristiche e ambiente) 
COME FARE??????
Innovazione nelle politiche 
sociali per soggetti deboli 
Che cosa intendiamo 
con “fine/esito?” 
Migliorare la qualità della vita
Innovazione nelle politiche 
sociali per soggetti deboli 
Fattore Dominio Esempi di Indicatori 
Indipendenza Sviluppo personale Livello e grado di Istruzione,abilità personali, 
comportamento adattivo (ADL e IADL 
Autodeterminazione Scelte, decisioni, autonomia, controllo personale, 
obiettivi personali 
Partecipazione 
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relazioni 
Inclusione sociale Integrazione/partecipazione comunitaria, ruoli, 
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Legali (accesso legale, processi dovuti) 
Benessere Benessere emozionale Salute e sicurezza, esperienze positive, 
contentezza, autostima, assenza di stress 
Benessere fisico Salute e stato di nutrizione, riposo, tempo libero e 
di divertimento 
Benessere materiale Stato economico, impiego, condizione abitativa, 
proprietà
Innovazione nelle politiche 
sociali per soggetti deboli 
18 
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14 
12 
10 
8 
6 
4 
2 
0 
Series1
Innovazione nelle politiche 
sociali per soggetti deboli 
Personal 
outcome scheme 
Parent stress 
index 
ICF 
SIS, interviste, 
schede 
protocolli 
diagnostici, 
bilancio di 
competenza, 
aspettative 
interessi
Innovazione nelle politiche 
sociali per soggetti deboli 
ORGANIZZARE LE INFORMAZIONI DISPONIBILI 
Definire target personalizzati di miglioramento 
della QoL
Innovazione nelle politiche 
sociali per soggetti deboli 
Fornitore/Fonte di sostegno Agenzia, Persona, Ente… 
Attività/strategia di sostegno Attività, risorse, strategie, interventi…che mirano a promuovere 
lo sviluppo, l’educazione, gli interessi e il benessere 
biopsicosociale r a migliorare il funzionamento individuale 
Tempi/orari/durata Frequenza, durata, collocazione temporale della fornitura di 
sostegno 
Luogo Spazio, ambiente, luogo in cui viene forni to sostegno diretto o 
indiretto alla Persona/Famiglia/ Comunità 
Scopo/fine/obiettivo Risultato, esito in termini personali (QdV), funzionali e clinici 
perseguiti dal sostegno fornito 
Categoria di sostegno Elementi e componenti di un sistema di sostegni (Schalock, 
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Componente ICF del sostegno ICF Funzioni, Attività e Partecipazioni, Fattori Ambientali 
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Classificare i sostegni
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  • 1. Workshop ‘’New techniques and methods in vocational guidance and counselling” Sistema di Welfare italiano e le strategie della Regione Lombardia SPERIMENTAZIONI PER UN CAMBIAMENTO SOSTENIBILE Simone Cerlini, 9 ottobre 2014
  • 2. Assistenza sanitaria Assistenza sociale Pensioni, lavoro e sicurezza sociale Sistema italiano: • Assistenza sanitaria: universalistica • Previdenza e sicurezza sociale: occupazionale • Assistenza sociale: in base a specifico target Long Term Care Inserimento lavorativo persone fragili Il sistema di welfare italiano
  • 3. Il sistema di welfare italiano Definizione politiche e priorità Pianificazione politiche Finanziamento Pianificazione servizi e interventi Valutazione dei bisogni, triage Erogazione servizi (cash e service) Stato italiano Governo regionale INPS ASL Comuni Organizzazioni private
  • 4. Il sistema di welfare italiano LONG TERM CARE O SISTEMA SOCIOSANITARIO Anziani Persone con disabilità Indennità di accompagnamento Assegni di cura Prestazioni cash per assitenza e care giving Servizi domiciliari Servizi residenziali (RSA) Servizi semi-residenziali e centri diurni Invalidità Servizi domiciliari Servizi residenziali Servizi semi-residenziali e centri diurni
  • 5. Il sistema di welfare italiano Tagli alla spesa pubblica Patto di stabilità Crisi finanziaria Riduzione gettito fiscale Rischio speculazioni internazionali Tagli inferti ai trasferimenti statali agli Enti Locali. Progressiva riduzione dei Fondi sociali. Misure restrittive introdotte nel pubblico impiego.
  • 6. Il sistema di welfare italiano I Fondi per le politiche sociali nel loro complesso hanno perso il 92,1% delle risorse disponibili. FONTE: VI RAPPORTO SU ENTI LOCALI E TERZO SETTORE (AUSER 2013)
  • 7. Il sistema di welfare italiano Diritti sociali • Istruzione • Salute • Lavoro • Assistenza • Previdenza Servizi • Istruzione • Formazione • Cultura • Sport • Servizi sociali • Servizi sanitari • Ricerca
  • 8. Crisi finanziaria / industriale Prospettive future Crisi del sistema di welfare Riduzione gettito fiscale Patto di stabilità Rischio speculazioni I diritti di cittadinanza sono garantiti dallo Stato in quanto e nella misura in cui esistono risorse sufficienti
  • 9. Prospettive future Nuovo modello di welfare Accreditamento e coinvolgimento del privato sociale Esternalizzazione dei servizi Chiamate a progetti e coprogettazione Quasi mercati
  • 10. Esternalizzazione dei servizi Prospettive future Riduzione dei parametri di costo Diminuzione qualità del servizio Difficoltà di gestione economica degli enti non lucrativi Aumento delle convenzioni con Associazioni di volontariato Fonte: VI Rapporto su Enti Locali e Terzo Settore (Auser 2013)
  • 11. Chiamate a progetti e coprogettazione Prospettive future Promozione delle idealità dei soggetti territoriali Vicinanza al bisogno delle persone Rischio di atteggiamenti opportunistici e “progettifici” Influenza lobby e gruppi di potere Partnership Pubblico Privata
  • 12. Quasi mercati Prospettive future Sistema accreditamento e voucher Creazione di dinamiche di concorrenza tra erogatori di servizio Pubblici e Privati Libertà di scelta delle persone Libertà di iniziativa degli operatori (imprenditori “sociali”)
  • 13. Esternalizzazione dei servizi Prospettive future Chiamate a progetti e coprogettazione Quasi mercati Necessità di ottimizzare le risorse e intercettare i privati (clienti e donatori) QUALITA’ BUONA GESTIONE FIDUCIA
  • 14. Libertà di scelta La persona deve essere libera di scegliere percorso e operatore, sulla base dei propri bisogni, dell’affidabilità del soggetto erogatore, delle proprie preferenze valoriali o ideali. Centralità della persona I servizi devono rispondere ai bisogni complessi e sempre diversi della persona e dunque si devono adeguare alle caratteristiche del singolo (personalizzazione). Sussidiarietà orizzontale Regione Lombardia promuove una rete di operatori pubblici e privati erogatori di servizi, della quale si fa garante della qualità e degli standard di servizio Regione Lombardia crea le condizioni per una concorrenza nell’erogazione di servizi di interesse pubblico per il miglioramento continuo del sistema. Regione Lombardia valuta gli operatori che erogano servizi di interesse pubblico Fonte: PRS X Legislatura Il sistema lombardo
  • 15. Il sistema lombardo Una scelta decisa verso i QUASI MERCATI POLITICHE EDUCATIVE E DELL’ISTRUZIONE Buono scuola e DOTE SCUOLA DOTE UNICA LAVORO SISTEMA ADI POLITICHE DEL LAVORO ASSISTENZA DOMICILIARE POLITICHE PER LA FAMIGLIA VOUCHER DI CONCILIAZIONE
  • 16. Il caso delle politiche del lavoro Il Sistema Dote rappresenta l’applicazione amministrativa degli assunti che caratterizzano l’innovazione del mercato del lavoro, in ambito nazionale ed europeo: liberalizzazione dei servizi di politica attiva del lavoro e sistema di workfare per la proattività della persona Separazione tra le funzioni di regolazione e controllo e l’erogazione dei servizi Competizione tra soggetti pubblici e privati e “quasi mercato” dei servizi di formazione e lavoro Libertà di scelta della persona e finanziamento della domanda Antropologia positiva Fiducia nella capacità di regolazione del mercato Sussidiarietà Centralità della persona Responsabilità Universalità
  • 17. Il caso delle politiche del lavoro •Quadro di riferimento •Valori fondamentali •Rete degli operatori •Valutazione dei servizi Ll.rr. 22/2006 e 19/2007 Piano d’azione regionale 2007-2013 D.g.r. 10 luglio 2007 VIII/404 •Finanziamento della domanda •Piano di Intervento Personalizzato •Target specifici: atipici e disoccupati, poi donne e ricercatori •Fine tuning processi e governance Riordino strategico del Sistema D.g.r. 14 gennaio 2009 VIII/8864 DOTE SCUOLA, DOTE FORMAZIONE, DOTE LAVORO Iniziativa Labor Lab Consolidamento innovazione gestionale: da rendicontazione a costi reali a rendicontazione a costi standard “Dote Unica”, definita con D.G.R. n. X/555 del 02/08/2013 e D.G.R. n. X/748 del 04/10/2013.
  • 18. Il caso delle politiche del lavoro Rete di operatori accreditati: ogni operatore costruisce percorso personalizzato per la persona (PIP: piano personalizzato di intervento) Assegna Dote Sceglie i servizi retribuiti attraverso la Dote
  • 19. Il caso delle politiche del lavoro • La Dote Unica Lavoro è la piattaforma universale di sostegno di RL alle persone, attivabile per tutti i servizi di formazione e lavoro e per tutte le categorie di soggetti, in relazione agli obiettivi di politica regionale di formazione e lavoro. • Il modello si caratterizza per quattro elementi: a. 4 fasce di aiuto cui sono associati i destinatari degli interventi in relazione alle loro difficoltà di collocazione nel mercato del lavoro b. un paniere di servizi di formazione e lavoro cui le persone possono attingere, con diverse modalità di riconoscimento (processo/risultato) c. l’accentuazione della responsabilità sul risultato, anche nella struttura della dote d. un budget per operatore basato sulle caratteristiche degli enti e sui risultati
  • 20. Il caso delle politiche del lavoro • I destinatari sono divisi per fascia di aiuto in relazione alle loro difficoltà di collocazione nel mercato del lavoro, che sono date dall’incrocio delle variabili di età, genere, posizione nel mercato del lavoro e livello di istruzione. Fascia 1. Intensità di aiuto bassa Fascia 2. Intensità di aiuto media Persone che possono trovare lavoro in autonomia o richiedono un supporto minimo Persone che necessitano di un supporto intensivo per la ricollocazione Fascia 3. Intensità di aiuto alta Fascia 4. Altro aiuto Persone che necessitano di assistenza per un periodo medio/lungo e di forte sostegno individuale Persone occupate
  • 21. Il caso delle politiche del lavoro • Il modello prevede che i destinatari scelgano i servizi in base alle proprie esigenze all’interno di un paniere unico. Ogni fascia di aiuto, però, ha un budget complessivo a disposizione, commisurato al suo livello di bisogno. Servizi di base Accoglienza e orientamento Consolidamento competenze RISULTATO OCCUPAZIONALE Servizi per l’inserimento lavorativo Altri interventi • Accoglienza e accesso ai servizi • Colloquio specialistico •Definizione del percorso • Bilancio di competenze • Creazione rete di sostegno •Orientamento e formazione alla ricerca attiva del lavoro • Accompagnamento continuo • Coaching • Servizi di formazione • Tutoring e accompagnamento al tirocinio • Tutoring e accompagnamento al training on the job • Certificazione delle competenze • Tutoring e counselling orientativo • Scouting aziendale • Servizi per l’autoimprenditorialità • Incentivi • Indennità • Voucher di servizi • Aiuti all’occupazione (per l’azienda che assume) • Supporto disabili, etc • Accompagnamento al lavoro •Monitoraggio • Preselezione • Incontro domanda-offerta
  • 22. Il caso delle politiche del lavoro • Nell’attuazione della Dote Unica Lavoro assume piena centralità la responsabilità sul risultato, che si traduce non solo nei meccanismi di valutazione delle performance degli operatori, ma anche nella struttura della dote, che prevede: – servizi di consolidamento delle competenze che si attivano solo per specifici obiettivi occupazionali (es. tramite tirocini, work experience, formazione per l’inserimento al lavoro) – l’accentuazione del rimborso “a risultato” dei servizi al lavoro specificatamente finalizzati all’inserimento lavorativo Servizi di base Accoglienza e orientamento Consolidamento competenze Servizi per l’inserimento lavorativo Altri interventi Servizi obbligatori senza rimborso Servizi a processo Servizi a risultato Interventi a processo/rimborso ORIENTAMENTO AL RISULTATO OCCUPAZIONALE
  • 23. Orientamento al risultato Il caso delle politiche del lavoro Vengono pagati i servizi centrati sulla persona e non le strutture Alcuni servizi si pagano a risultato raggiunto Costi standard Vengono utilizzati i costi standard Possibilità di utilizzo UCS definite a livello regionale Sussidiarietà Cooperazione/Concorrenza tra servizi per l'impiego pubblici e privati, istituti d'istruzione e di formazione, università, servizi di orientamento professionale e con altri servizi specializzati per i giovani Servizi personalizzati Definizione del percorso personalizzato sulla base di un patto di servizio Scelta dei servizi sulla base di un paniere Fascia di aiuto Collocazione in una fascia di aiuto sulla base del profiling definito a livello nazionale
  • 24. Assistenza domiciliare integrata Garantisce prestazioni socio-sanitarie “a domicilio” anche in contesti di residenzialità “collettiva” alternativa alla propria casa. Separazione tra le funzioni di regolazione e controllo e l’erogazione dei servizi Competizione tra soggetti pubblici e privati e “quasi mercato” dei servizi di formazione e lavoro Libertà di scelta della persona e finanziamento della domanda Personalizzazione Promozione del ruolo della famiglia Continuità assistenziale Migliorare la qualità della vita (ADI)
  • 25. Assistenza domiciliare integrata (ADI) Luglio 2012, la Regione Lombardia ha dato avvio al processo di riforma complessiva degli interventi a sostegno della domiciliarità, che ricomprende la sperimentazione di un nuovo modello di valutazione dell’utente fragile. (DGR n. 1746/2011 e Decreto Generale Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà Sociale n. 6032/2012) Per Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) si intende l’intervento, a domicilio del paziente, di Infermieri Professionali, Terapisti della Riabilitazione, personale addetto all’igiene del paziente (ASA/OSS) ed altri operatori sanitari secondo un piano di cura personalizzato (Piano di Assistenza Individuale - PAI). L’ ADI è rivolta a persone in situazioni di fragilità, senza limitazioni di età o di reddito, caratterizzate dalla presenza di: una situazione di non autosufficienza parziale o totale di carattere temporaneo o definitivo; una condizione di non deambulabilità e di non trasportabilità presso i presidi sanitari ambulatoriali.
  • 26. Assistenza domiciliare integrata Utente/famiglia contatta ente gestore Attiva processo e segnala enti gestori Valutazione funzionale e sociale PAI e presa in carico RL remunera prestazioni coerenti con il PAI in base a Diario delle prestazioni (ADI)
  • 27.  Elementi chiave Valutazione Assistenza domiciliare integrata multidimensionale Profili di aiuto e Indice di complessità assistenziale Raccordo ospedale – territorio - famiglia (ADI) Valutazione funzionale e sociale secondo modelli standard e costruzione del PAI Permettono di calcolare Giornate Effettive di Assistenza e di calcolare importi Permette di limitare ospedalizzazione e favorire permanenza in famiglia
  • 28. Innovazione nelle politiche sociali per soggetti deboli This is the first contact person / caregiver (eg. family) with public services (eg. Municipality, ASL, District, Training Organisations, Employment Services, MMG / PdF, etc.) to enable the response to the need. In this phase the initial filter-assessment is carried out with specific guidance tool. First contact FIRST-LEVEL EVALUATION ORIENTATION/TRIAGE SHEET Inventory of the complex need NO YES Activation response to simple needs with mono-professional intervention in the social, educational, employment areas SECOND-LEVEL EVALUATION Clinical/funcional/social evaluation This is the assessment of the complex cases (selected in the first-level evaluation), carried out by the Unit of Multidimensional Assessment, considering the condition of severity of the needs of the person in its multidimensionality, as well as its ability to work.
  • 29. Innovazione nelle politiche sociali per soggetti deboli • Valutazione multidimensionale del bisogno La persona è portatrice di bisogni complessi (sanitario, sociale, lavoro, casa) • Individual Support Plan • Progetto di Vita Individuale (art.14 l. 328/2000) La persona evidenzia particolarità che la rendono unica (per caratteristiche e ambiente) COME FARE??????
  • 30. Innovazione nelle politiche sociali per soggetti deboli Che cosa intendiamo con “fine/esito?” Migliorare la qualità della vita
  • 31. Innovazione nelle politiche sociali per soggetti deboli Fattore Dominio Esempi di Indicatori Indipendenza Sviluppo personale Livello e grado di Istruzione,abilità personali, comportamento adattivo (ADL e IADL Autodeterminazione Scelte, decisioni, autonomia, controllo personale, obiettivi personali Partecipazione sociale Relazioni interpersonali Rete sociale, amicizie, attività sociali, interazioni, relazioni Inclusione sociale Integrazione/partecipazione comunitaria, ruoli, sostegni Diritti ed Empowerment Umani (rispetto, dignità, uguaglianza) Legali (accesso legale, processi dovuti) Benessere Benessere emozionale Salute e sicurezza, esperienze positive, contentezza, autostima, assenza di stress Benessere fisico Salute e stato di nutrizione, riposo, tempo libero e di divertimento Benessere materiale Stato economico, impiego, condizione abitativa, proprietà
  • 32. Innovazione nelle politiche sociali per soggetti deboli 18 16 14 12 10 8 6 4 2 0 Series1
  • 33. Innovazione nelle politiche sociali per soggetti deboli Personal outcome scheme Parent stress index ICF SIS, interviste, schede protocolli diagnostici, bilancio di competenza, aspettative interessi
  • 34. Innovazione nelle politiche sociali per soggetti deboli ORGANIZZARE LE INFORMAZIONI DISPONIBILI Definire target personalizzati di miglioramento della QoL
  • 35. Innovazione nelle politiche sociali per soggetti deboli Fornitore/Fonte di sostegno Agenzia, Persona, Ente… Attività/strategia di sostegno Attività, risorse, strategie, interventi…che mirano a promuovere lo sviluppo, l’educazione, gli interessi e il benessere biopsicosociale r a migliorare il funzionamento individuale Tempi/orari/durata Frequenza, durata, collocazione temporale della fornitura di sostegno Luogo Spazio, ambiente, luogo in cui viene forni to sostegno diretto o indiretto alla Persona/Famiglia/ Comunità Scopo/fine/obiettivo Risultato, esito in termini personali (QdV), funzionali e clinici perseguiti dal sostegno fornito Categoria di sostegno Elementi e componenti di un sistema di sostegni (Schalock, 2014) Componente ICF del sostegno ICF Funzioni, Attività e Partecipazioni, Fattori Ambientali Costi Nomenclatore, Budget, Vaucher, Tariffe. Onorari… Classificare i sostegni
  • 36. Innovazione nelle politiche sociali per soggetti deboli La matrice dei sostegni
  • 37. Innovazione nelle politiche sociali per soggetti deboli Il case manager Aiutare Connettere Controllare i costi Pianificare nel tempo Negoziare/Interfacciare Classificare i sostegni
  • 38. Innovazione nelle politiche sociali per soggetti deboli Strumenti
  • 39. Innovazione nelle politiche sociali per soggetti deboli Strumenti
  • 40. Innovazione nelle politiche sociali per soggetti deboli Strumenti
  • 41. Miglioramento amministrativo Valori e principi Visione Mercato e vincoli Strategia e organizzazione