The welfare system of Lombardy Region today shows several points of innovation in the delivery of employment services and social services. The document highlights the values and principles that motivate the choices, the organizational options adopted and an innovative tool for service management (ecological matrices)
1. Workshop ‘’New techniques and methods in
vocational guidance and counselling”
Sistema di Welfare italiano e
le strategie della Regione Lombardia
SPERIMENTAZIONI PER UN
CAMBIAMENTO SOSTENIBILE
Simone Cerlini, 9 ottobre 2014
2. Assistenza
sanitaria
Assistenza
sociale
Pensioni,
lavoro e
sicurezza
sociale
Sistema italiano:
• Assistenza
sanitaria:
universalistica
• Previdenza e
sicurezza sociale:
occupazionale
• Assistenza
sociale: in base a
specifico target
Long Term Care
Inserimento lavorativo
persone fragili
Il sistema di welfare italiano
3. Il sistema di welfare italiano
Definizione politiche e priorità
Pianificazione politiche
Finanziamento
Pianificazione servizi e interventi
Valutazione dei bisogni, triage
Erogazione servizi (cash e service)
Stato italiano
Governo regionale
INPS
ASL
Comuni
Organizzazioni
private
4. Il sistema di welfare italiano
LONG TERM CARE O SISTEMA SOCIOSANITARIO
Anziani
Persone con disabilità
Indennità di accompagnamento
Assegni di cura
Prestazioni cash per assitenza e care giving
Servizi domiciliari
Servizi residenziali (RSA)
Servizi semi-residenziali e centri diurni
Invalidità
Servizi domiciliari
Servizi residenziali
Servizi semi-residenziali e centri diurni
5. Il sistema di welfare italiano
Tagli alla
spesa
pubblica
Patto di
stabilità
Crisi
finanziaria
Riduzione
gettito fiscale
Rischio
speculazioni
internazionali
Tagli inferti ai trasferimenti statali agli Enti Locali.
Progressiva riduzione dei Fondi sociali.
Misure restrittive introdotte nel pubblico impiego.
6. Il sistema di welfare italiano
I Fondi per le politiche sociali nel loro complesso hanno perso il 92,1% delle risorse
disponibili.
FONTE: VI RAPPORTO SU ENTI LOCALI E TERZO SETTORE (AUSER 2013)
7. Il sistema di welfare italiano
Diritti sociali
• Istruzione
• Salute
• Lavoro
• Assistenza
• Previdenza
Servizi
• Istruzione
• Formazione
• Cultura
• Sport
• Servizi sociali
• Servizi sanitari
• Ricerca
8. Crisi finanziaria / industriale
Prospettive future
Crisi del sistema di welfare
Riduzione gettito fiscale
Patto di stabilità
Rischio speculazioni
I diritti di cittadinanza sono garantiti dallo Stato in
quanto e nella misura in cui esistono risorse sufficienti
9. Prospettive future
Nuovo modello di
welfare
Accreditamento e
coinvolgimento del
privato sociale
Esternalizzazione
dei servizi
Chiamate a
progetti e
coprogettazione
Quasi mercati
10. Esternalizzazione
dei servizi
Prospettive future
Riduzione dei parametri di costo
Diminuzione qualità del servizio
Difficoltà di gestione economica
degli enti non lucrativi
Aumento delle convenzioni con
Associazioni di volontariato
Fonte: VI Rapporto su Enti Locali e Terzo Settore (Auser 2013)
11. Chiamate a
progetti e
coprogettazione
Prospettive future
Promozione delle idealità dei soggetti
territoriali
Vicinanza al bisogno delle persone
Rischio di atteggiamenti opportunistici e
“progettifici”
Influenza lobby e gruppi di potere
Partnership Pubblico Privata
12. Quasi mercati
Prospettive future
Sistema accreditamento e voucher
Creazione di dinamiche di concorrenza
tra erogatori di servizio Pubblici e Privati
Libertà di scelta delle persone
Libertà di iniziativa degli operatori
(imprenditori “sociali”)
13. Esternalizzazione
dei servizi
Prospettive future
Chiamate a
progetti e
coprogettazione
Quasi mercati
Necessità di ottimizzare le risorse e intercettare i privati (clienti
e donatori)
QUALITA’ BUONA GESTIONE
FIDUCIA
14. Libertà di scelta
La persona deve essere libera di scegliere percorso e operatore, sulla base dei propri
bisogni, dell’affidabilità del soggetto erogatore, delle proprie preferenze valoriali o ideali.
Centralità della persona
I servizi devono rispondere ai bisogni complessi e sempre diversi della persona e dunque
si devono adeguare alle caratteristiche del singolo (personalizzazione).
Sussidiarietà orizzontale
Regione Lombardia promuove una rete di operatori pubblici e privati erogatori di
servizi, della quale si fa garante della qualità e degli standard di servizio
Regione Lombardia crea le condizioni per una concorrenza nell’erogazione di servizi di
interesse pubblico per il miglioramento continuo del sistema.
Regione Lombardia valuta gli operatori che erogano servizi di interesse pubblico
Fonte: PRS X Legislatura
Il sistema lombardo
15. Il sistema lombardo
Una scelta decisa verso i QUASI MERCATI
POLITICHE EDUCATIVE E
DELL’ISTRUZIONE
Buono scuola e DOTE SCUOLA
DOTE UNICA LAVORO
SISTEMA ADI
POLITICHE DEL LAVORO
ASSISTENZA DOMICILIARE
POLITICHE PER LA FAMIGLIA VOUCHER DI CONCILIAZIONE
16. Il caso delle politiche del lavoro
Il Sistema Dote rappresenta l’applicazione amministrativa degli assunti che caratterizzano
l’innovazione del mercato del lavoro, in ambito nazionale ed europeo: liberalizzazione dei servizi di
politica attiva del lavoro e sistema di workfare per la proattività della persona
Separazione tra le funzioni di
regolazione e controllo e
l’erogazione dei servizi
Competizione tra soggetti
pubblici e privati e “quasi
mercato” dei servizi di
formazione e lavoro
Libertà di scelta della persona e
finanziamento della domanda
Antropologia
positiva
Fiducia nella
capacità di
regolazione del
mercato
Sussidiarietà
Centralità della
persona
Responsabilità Universalità
17. Il caso delle politiche del lavoro
•Quadro di riferimento
•Valori fondamentali
•Rete degli operatori
•Valutazione dei servizi
Ll.rr. 22/2006 e 19/2007
Piano d’azione regionale
2007-2013 D.g.r. 10 luglio
2007 VIII/404
•Finanziamento della
domanda
•Piano di Intervento
Personalizzato
•Target specifici: atipici
e disoccupati, poi
donne e ricercatori
•Fine tuning processi e
governance
Riordino strategico del Sistema D.g.r. 14 gennaio 2009 VIII/8864
DOTE SCUOLA, DOTE FORMAZIONE, DOTE LAVORO
Iniziativa Labor Lab
Consolidamento innovazione gestionale:
da rendicontazione a costi reali a rendicontazione a costi standard
“Dote Unica”, definita con D.G.R. n. X/555 del 02/08/2013 e
D.G.R. n. X/748 del 04/10/2013.
18. Il caso delle politiche del lavoro
Rete di operatori
accreditati: ogni
operatore
costruisce
percorso
personalizzato
per la persona
(PIP: piano
personalizzato di
intervento)
Assegna Dote
Sceglie i servizi retribuiti attraverso la
Dote
19. Il caso delle politiche del lavoro
• La Dote Unica Lavoro è la piattaforma universale di sostegno di RL alle persone,
attivabile per tutti i servizi di formazione e lavoro e per tutte le categorie di
soggetti, in relazione agli obiettivi di politica regionale di formazione e lavoro.
• Il modello si caratterizza per quattro elementi:
a. 4 fasce di aiuto cui sono associati i destinatari degli interventi in relazione alle loro
difficoltà di collocazione nel mercato del lavoro
b. un paniere di servizi di formazione e lavoro cui le persone possono attingere, con
diverse modalità di riconoscimento (processo/risultato)
c. l’accentuazione della responsabilità sul risultato, anche nella struttura della dote
d. un budget per operatore basato sulle caratteristiche degli enti e sui risultati
20. Il caso delle politiche del lavoro
• I destinatari sono divisi per fascia di aiuto in relazione alle loro difficoltà di
collocazione nel mercato del lavoro, che sono date dall’incrocio delle variabili di
età, genere, posizione nel mercato del lavoro e livello di istruzione.
Fascia 1. Intensità di aiuto bassa Fascia 2. Intensità di aiuto media
Persone che possono trovare lavoro in
autonomia o richiedono un supporto
minimo
Persone che necessitano di un supporto
intensivo per la ricollocazione
Fascia 3. Intensità di aiuto alta Fascia 4. Altro aiuto
Persone che necessitano di assistenza per
un periodo medio/lungo e di forte
sostegno individuale
Persone occupate
21. Il caso delle politiche del lavoro
• Il modello prevede che i destinatari scelgano i servizi in base alle proprie esigenze
all’interno di un paniere unico. Ogni fascia di aiuto, però, ha un budget
complessivo a disposizione, commisurato al suo livello di bisogno.
Servizi di base
Accoglienza e
orientamento
Consolidamento
competenze
RISULTATO OCCUPAZIONALE
Servizi per l’inserimento lavorativo
Altri interventi
• Accoglienza e accesso ai
servizi
• Colloquio specialistico
•Definizione del percorso
• Bilancio di competenze
• Creazione rete di sostegno
•Orientamento e formazione
alla ricerca attiva del lavoro
• Accompagnamento continuo
• Coaching
• Servizi di formazione
• Tutoring e accompagnamento
al tirocinio
• Tutoring e accompagnamento
al training on the job
• Certificazione delle
competenze
• Tutoring e counselling orientativo
• Scouting aziendale
• Servizi per
l’autoimprenditorialità
• Incentivi
• Indennità
• Voucher di servizi
• Aiuti all’occupazione (per
l’azienda che assume)
• Supporto disabili, etc
• Accompagnamento al lavoro
•Monitoraggio
• Preselezione
• Incontro domanda-offerta
22. Il caso delle politiche del lavoro
• Nell’attuazione della Dote Unica Lavoro assume piena centralità la responsabilità
sul risultato, che si traduce non solo nei meccanismi di valutazione delle
performance degli operatori, ma anche nella struttura della dote, che prevede:
– servizi di consolidamento delle competenze che si attivano solo per specifici obiettivi
occupazionali (es. tramite tirocini, work experience, formazione per l’inserimento al
lavoro)
– l’accentuazione del rimborso “a risultato” dei servizi al lavoro specificatamente
finalizzati all’inserimento lavorativo
Servizi di base
Accoglienza e
orientamento
Consolidamento
competenze
Servizi per l’inserimento lavorativo
Altri interventi
Servizi obbligatori senza
rimborso
Servizi a processo
Servizi a risultato
Interventi a processo/rimborso
ORIENTAMENTO AL RISULTATO OCCUPAZIONALE
23. Orientamento al
risultato
Il caso delle politiche del lavoro
Vengono pagati i servizi centrati sulla persona e non le strutture
Alcuni servizi si pagano a risultato raggiunto
Costi standard
Vengono utilizzati i costi standard
Possibilità di utilizzo UCS definite a livello regionale
Sussidiarietà
Cooperazione/Concorrenza tra servizi per l'impiego pubblici e privati, istituti
d'istruzione e di formazione, università, servizi di orientamento professionale e
con altri servizi specializzati per i giovani
Servizi
personalizzati
Definizione del percorso personalizzato sulla base di un patto di servizio
Scelta dei servizi sulla base di un paniere
Fascia di aiuto Collocazione in una fascia di aiuto sulla base del profiling definito a livello
nazionale
24. Assistenza domiciliare integrata
Garantisce prestazioni socio-sanitarie “a domicilio” anche in contesti di residenzialità “collettiva”
alternativa alla propria casa.
Separazione tra le funzioni di
regolazione e controllo e
l’erogazione dei servizi
Competizione tra soggetti
pubblici e privati e “quasi
mercato” dei servizi di
formazione e lavoro
Libertà di scelta della persona e
finanziamento della domanda
Personalizzazione
Promozione del
ruolo della famiglia
Continuità
assistenziale
Migliorare la
qualità della vita
(ADI)
25. Assistenza domiciliare integrata
(ADI)
Luglio 2012, la Regione Lombardia ha dato avvio al processo di riforma
complessiva degli interventi a sostegno della domiciliarità, che ricomprende la
sperimentazione di un nuovo modello di valutazione dell’utente fragile. (DGR n.
1746/2011 e Decreto Generale Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà
Sociale n. 6032/2012)
Per Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) si intende l’intervento, a
domicilio del paziente, di Infermieri Professionali, Terapisti della
Riabilitazione, personale addetto all’igiene del paziente (ASA/OSS) ed
altri operatori sanitari secondo un piano di cura personalizzato (Piano
di Assistenza Individuale - PAI).
L’ ADI è rivolta a persone in situazioni di fragilità, senza limitazioni di età
o di reddito, caratterizzate dalla presenza di: una situazione di non
autosufficienza parziale o totale di carattere temporaneo o definitivo;
una condizione di non deambulabilità e di non trasportabilità presso i
presidi sanitari ambulatoriali.
26. Assistenza domiciliare integrata
Utente/famiglia
contatta ente
gestore
Attiva processo e segnala enti gestori
Valutazione
funzionale e
sociale
PAI e presa in
carico
RL remunera
prestazioni
coerenti con il
PAI in base a
Diario delle
prestazioni
(ADI)
27. Elementi chiave
Valutazione
Assistenza domiciliare integrata
multidimensionale
Profili di aiuto e
Indice di complessità
assistenziale
Raccordo ospedale –
territorio - famiglia
(ADI)
Valutazione funzionale e sociale secondo
modelli standard e costruzione del PAI
Permettono di calcolare Giornate Effettive
di Assistenza e di calcolare importi
Permette di limitare ospedalizzazione e
favorire permanenza in famiglia
28. Innovazione nelle politiche
sociali per soggetti deboli
This is the first contact person / caregiver (eg. family) with public services (eg.
Municipality, ASL, District, Training Organisations, Employment Services, MMG
/ PdF, etc.) to enable the response to the need. In this phase the initial filter-assessment
is carried out with specific guidance tool.
First contact
FIRST-LEVEL EVALUATION
ORIENTATION/TRIAGE SHEET
Inventory of the complex
need
NO YES
Activation response to simple
needs with mono-professional
intervention in the social,
educational, employment
areas
SECOND-LEVEL EVALUATION
Clinical/funcional/social evaluation
This is the assessment of the complex cases (selected in the
first-level evaluation), carried out by the Unit of Multidimensional
Assessment, considering the condition of severity of the needs
of the person in its multidimensionality, as well as its ability to
work.
29. Innovazione nelle politiche
sociali per soggetti deboli
• Valutazione multidimensionale
del bisogno
La persona è portatrice di
bisogni complessi
(sanitario, sociale, lavoro,
casa)
• Individual Support Plan
• Progetto di Vita Individuale
(art.14 l. 328/2000)
La persona evidenzia
particolarità che la
rendono unica (per
caratteristiche e ambiente)
COME FARE??????
30. Innovazione nelle politiche
sociali per soggetti deboli
Che cosa intendiamo
con “fine/esito?”
Migliorare la qualità della vita
31. Innovazione nelle politiche
sociali per soggetti deboli
Fattore Dominio Esempi di Indicatori
Indipendenza Sviluppo personale Livello e grado di Istruzione,abilità personali,
comportamento adattivo (ADL e IADL
Autodeterminazione Scelte, decisioni, autonomia, controllo personale,
obiettivi personali
Partecipazione
sociale
Relazioni interpersonali Rete sociale, amicizie, attività sociali, interazioni,
relazioni
Inclusione sociale Integrazione/partecipazione comunitaria, ruoli,
sostegni
Diritti ed Empowerment Umani (rispetto, dignità, uguaglianza)
Legali (accesso legale, processi dovuti)
Benessere Benessere emozionale Salute e sicurezza, esperienze positive,
contentezza, autostima, assenza di stress
Benessere fisico Salute e stato di nutrizione, riposo, tempo libero e
di divertimento
Benessere materiale Stato economico, impiego, condizione abitativa,
proprietà
33. Innovazione nelle politiche
sociali per soggetti deboli
Personal
outcome scheme
Parent stress
index
ICF
SIS, interviste,
schede
protocolli
diagnostici,
bilancio di
competenza,
aspettative
interessi
34. Innovazione nelle politiche
sociali per soggetti deboli
ORGANIZZARE LE INFORMAZIONI DISPONIBILI
Definire target personalizzati di miglioramento
della QoL
35. Innovazione nelle politiche
sociali per soggetti deboli
Fornitore/Fonte di sostegno Agenzia, Persona, Ente…
Attività/strategia di sostegno Attività, risorse, strategie, interventi…che mirano a promuovere
lo sviluppo, l’educazione, gli interessi e il benessere
biopsicosociale r a migliorare il funzionamento individuale
Tempi/orari/durata Frequenza, durata, collocazione temporale della fornitura di
sostegno
Luogo Spazio, ambiente, luogo in cui viene forni to sostegno diretto o
indiretto alla Persona/Famiglia/ Comunità
Scopo/fine/obiettivo Risultato, esito in termini personali (QdV), funzionali e clinici
perseguiti dal sostegno fornito
Categoria di sostegno Elementi e componenti di un sistema di sostegni (Schalock,
2014)
Componente ICF del sostegno ICF Funzioni, Attività e Partecipazioni, Fattori Ambientali
Costi Nomenclatore, Budget, Vaucher, Tariffe. Onorari…
Classificare i sostegni
37. Innovazione nelle politiche
sociali per soggetti deboli
Il case manager
Aiutare
Connettere
Controllare i
costi
Pianificare nel tempo Negoziare/Interfacciare
Classificare i sostegni