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          L’ EDITORIALE                        Secondo posto al Jugendpreis
         di Daniele Petrone                    Alcune cose nella vita so-    giovedì 24 novembre e dopo
                                               no impagabili. Alcune         tredici ore di pullman (con
Torno a scrivere su Howl anche un po’ per      emozioni, irripetibili. Al-   tanto di consueto smarri-
nostalgia ma lo so, Howl è per voi studenti    cune esperienze, vitali. Il   mento in pieno centro citta-
del Cattaneo e del Dall’Aglio. Prometto di     viaggio fatto dal gruppo di   dino a Wiesbaden, città non
scrivere solo per questa volta.                tedesco di quarta, quinta     proprio piccola dal momen-
Per chi non mi conoscesse, tre anni fa fre-    ed ex-quinta Q del liceo      to che conta 300.000 abi-
quentavo il liceo e ho scritto su Howl fin     linguistico alla volta di     tanti) siamo giunti a desti-
da quando è nato. Personalmente, Howl          Wiesbaden (regione            nazione: l’ostello della gio-
mi ha indirizzato verso l’ambito del gior-     dell’Assia, Germania) cre-    ventù della città che ci
nalismo che è divenuta materia dei miei        do sia una di quelle e, per   avrebbe ospitato fino a do-
studi. Ai tempi del liceo, mi vergognavo       mia grande fortuna, faccio    menica 27, giorno della par-
quasi di scrivere, perché faticavo a mostra-   parte di quel gruppo di       tenza.
re i miei pensieri, le mie riflessioni per     studenti. Siamo partiti         PROSEGUE A PAGINA 5
paura di espormi e di essere giudicato. Og-
gi dico grazie ad Howl, perché ho avuto
modo di farmi conoscere e apprezzare di
più, anche dai professori. E dico grazie
                                                    Il Marchisio del Cattaneo
perché sto ottenendo numerose soddisfa-
zioni a livello personale e Howl è stato il     Tra i nostri studenti        bollente “Stadio Parte-
mio trampolino di lancio. No, tranquilli        c’è chi regala soddisfa-     nio” di Avellino nella
non è una autobiografia. Tutto questo è         zione e lustro al Catta-     prima squadra granata.
per farvi capire che avete uno strumento di     neo. Stiamo parlando         Andiamo a sentire di-
valore incredibile tra le mani. Comunicare.     di Lorenzo Marmi-            rettamente con le sue
Non sminuite mai questa parola perché è         roli classe ‘94, centro-     parole l’emozioni del
importantissima. Sapete ragazzi, non tutti      campista della Reggia-       debutto.
ne hanno la possibilità. Ci sono realtà         na Beretti che il 6 no-
nemmeno troppo lontane da noi, in cui è
                                                vembre scorso, ha
quasi vietato avere un’idea e scriverla, è                                     (POTETE LEGGERE
                                                esordito in Lega Pro,
quasi vietato pensare. Howl è stato chia-                                      L’INTERVISTA COM-
mato così perché vuole esortarvi ad urlare.     l’ex serie C1, negli ulti-
                                                                              PLETA A PAGINA 20)
                                                mi minuti finali nel
                   PROSEGUE A PAGINA 3
                                                  Dicembre 2011 Anno 6, 19°Numero.              HOWL
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                 Editoriale Daniele Petrone        Pagina 3
                 500€ buttati nel cesso            Pagine 4

                 Secondo posto al Jugendpreis      Pagina 5-6
                 Io c’ero                          Pagina 7
                 Quasimodo ….                      Pagina 8-9
                  en Tournée!
                 La punta dell’iceberg             Pagina 10-11
                 Spazio riflessivo                 Pagina 12
                 Legalità                          Pagina 13-14
                 C’eravamo abbastanza amati        Pagina 15
                 Dragozilla                        Pagina 16-17
                 Real steel                        Pagina 17
                 Michel Telò                       Pagina 18
                 Festa e allegria in TV            Pagina 19
                 Il Marchisio del Cattaneo         Pagina 20
                 Spazio teatro Bismantova          Pagina 21
                 Ph. Ilenia Darko                  Pagina 22


          La redazione di HowL:
 howl.redazione@gmail.com - www.urlohowl.blogspot.com
                                    Giancarlo Constantin           3F
Andrea Dallari                 4M
                                    Giulia Bedini                  4Q
Andrea Magnavacchi             5P
                                    Ilenia Darko                   3D
Angelo Cosentino               4P
                                    Irma Marconi                   4I
Benedetta Valdesalici          5P
                                    Linda Parmeggiani              4Q
Cristian Petrone               3F
                                    Luca Casillo                   3D
Erald Kokoti                   2P
                                    Simone Zobbi                   4G
Anno 6, 19°Numero.                     HOWL                                                         PAGINA 3


Specie in tempi difficili come questi, dobbiamo            rando che tutto vada bene, mi sono impegnato
sfruttare gli spazi che ci permettono di dire la no-       ad organizzare una sorta di festival del giornali-
stra, di farci sentire, di GRIDARE ciò che non ci va       smo a Castelnuovo, in cui verranno invitate al-
bene, ciò che vorremmo. E se non li sfruttiamo,            tre redazioni di altre scuole d’Italia. Spero che
questi spazi ci verranno pian piano tolti. Faccia-         questo vi faccia gola. Non abbiate paura. So’ che
moci sentire. Ci siamo anche noi. Sono stanco di           in molti di voi c’è voglia di comunicare, voglia
sentire che i giovani sono quelli che sono, che i          di scrivere. Lasciatela uscire e non frenatela.
giovani sono ignoranti, i giovani non hanno una            Ricordo che nel mio ultimo anno del liceo, una
cultura, non hanno idee e che pensano a rimbam-            ragazza di seconda liceo mi scrisse su Facebook,
birsi su videogames o Facebook. Io credo in noi,           di quanto le piacesse Howl e di quanto le pia-
credo nei giovani, perché sono quelli che devono           cesse scrivere. Era una po’ frenata dall’età, cre-
sostenere la spinta del cambiamento. Dimostria-            deva di non essere all’altezza e fin lì, non aveva
mo quanto valiamo, ragazzi. Credo in tutti voi.            mai trovato il coraggio di provare. Non faccio
Tutti. Dal primo del Cattaneo all’ultimo del Dall’A-       nomi, ma oggi vi dico che questa ragazza scrive
glio. Credo che non siete solamente ragazzi che            benissimo su Howl e anche fuori dalla scuola ha
otturate bagni o che imbrattate con le bombolette          avuto possibilità di trovare soddisfazioni pub-
la facciata della scuola. Credo che c’è molto, molto       blicando qualcosa. Il coraggio premia cari ra-
di più. Ma credo che dobbiamo dimostrare di non            gazzi. Spero di aver convinto qualche altro gio-
essere tutto questo.                                       vane, di qualsiasi classe, che ama scrivere o an-
Ci credo in voi. E per questo ho voluto presentare         che disegnare. Ma quello che conta è esprimer-
un progetto per Howl, che è stato approvato in             si, comunicare, perché non possiamo stare fer-
consiglio d’istituto. Sarò il coordinatore di Howl.        mi. Né in questi tempi né mai. Perché ci siamo
Metterò a disposizione le mie competenze in mate-          anche noi cari ragazzi e non siamo solo degli
ria giornalistica, per aiutarvi il più possibile a tira-   ottura cessi. Spero che il prossimo venerdì, nel-
re fuori al meglio quelle che sono le vostre capaci-       le nostre riunioni di redazione possa già vedere
tà, la vostra voglia, la vostra creatività, i vostri       qualche faccia nuova.
pensieri. Un occasione per imparare, sia per voi           Urliamo insieme ragazzi! La voce sarà più forte
sia per me, perché vorrei che ci arricchissimo gli         e la potranno sentire molte più persone…
uni e gli altri. L’anno prossimo, in primavera, spe-




                Ph. Thomas Francia
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                                                           500 € buttati
             di Giulia Bedini




                                                             nel cesso
PROSEGUE DALLA PRIMA PAGINA

Succede che sull’Italia del ventunesimo secolo si
abbatte una terribile crisi che interessa pratica-
mente tutto il mondo. Sì, proprio nel mondo reale,
quello dove si mangia, si cresce, si caga, si vive e si
muore anche. Non quello di The Sims o di Call of           le. Bisogna essere alternativi! E allora intasiamo
Duty. Allora quelli lassù, seduti comodi sulle loro        i cessi alla conquista della gloria eterna come
belle poltrone intagliate, cosa fanno? Prendono in         bulli dell’anno. E fu così che nella scuola dove
mano le forbici e non fanno nient’ altro, se non           spesso mancano carta igienica e sapone, le ore
usarle. Ecco, allora, i tagli di qua e di là alle tasche   vengono lasciate buche perché le sostituzioni
dei cittadini ma soprattutto ai servizi che vengono        costano troppo, i corsi di recupero limitati e le
loro forniti. Che dovrebbero essere loro forniti.          attività autogestite dagli studenti per risparmia-
Pensioni da fame, licenziamenti, precariato, con-          re, 500 euro devono essere spesi per uno spurgo.
tratti a tempo determinato, blocco delle università,
mancanza di fondi per la scuola. Poi qualcuno              500 euro buttati per il divertimento di po-
scende in piazza, prova a farsi sentire, indignato,        chi a danno di tutti.
per il comportamento dei soliti vecchi poltroni. Ma        Quando si viaggia succede chiaramente di pre-
niente. Nuova finanziaria. Nuovi tagli.                    stare particolare attenzione ai bagni, indice di
                                                           igiene e il come si lascia un bagno indica anche il
Nel frattempo, invece, nel nostro Istituto, dove,          rispetto che si ha (o non ha) per gli altri che do-
come dappertutto, qualcuno si sforza per pareggia-         vranno utilizzarlo, lo insegnano alle elementari.
re i conti e per saltarci fuori ( anche dovendo eli-       Ma quello che, forse, non è così immediato è che
minare qualche attività) arrivano i bulletti di turno      il fatto di danneggiare un bagno nella propria
a fare i matti, a fondare lo sport della settimana:        scuola, provoca anche un danno a se stessi. Il
giocare a basket, ma coi cessi. Le regole sono molto       bullo medio risponderebbe: “Tanto di cessi ce ne
semplici. Basta un fondamentale: il tiro. Il gioco è       sono degli altri. Beh, grazie. Ma se un giorno si
palesemente una cagata, tanto per stare in tema: il        scatenasse un’epidemia di dissenteria? Per non
canestro è la tazza del bagno, per gli amici signor        pensare al tempo che si aspetta di più quando c’è
Cesso, e le palle sono delle semplicissime lattine         la fila e un bagno è inagibile… Un disagio, dun-
riciclabili. E infatti perché riciclarle? Troppo bana-             que, concreto, ma prima di tutto morale se
                                                                   si pensa alla tristezza immensa del motivo
                                                                   per cui si è dovuta affrontare una spesa
                                                                   del genere. Sempre viaggiando s’impara,
                                                                   ed è facile notare come all’estero i bagni
                                                                   siano generalmente più puliti, soprattutto
                                                                   nel nord Europa. Appena, invece, si passa
                                                                   il confine per tornare in Italia ecco come si
                                                                   ritorna nel sozzume. Non sono, dunque, i
                                                                   bagni simbolo di civiltà di un popolo?
                                                                   E a che livello di civiltà si può collocare
                                                                   una scuola dove i bagni vengono intasati
                                                                   volontariamente dagli studenti, ossia dagli
                                                                   stessi che dovrebbero usufruirne?

                                                                 Mi compiaccio di me: bella domanda.
Anno 6, 19°Numero.               HOWL                                                PAGINA 5



                                                  Oltre al lavoro pratico sul progetto, l’e-
        di Veronica Vezzosi                       sperienza stessa del viaggio ci ha dato
                                                  veramente molto.
                                                  L’accoglienza ricevuta in Germania è sta-
PROSEGUE DALLA PRIMA PAGINA                       ta calorosa e cordiale. La mattinata della
                                                  premiazione (venerdì 25 novembre), av-
                                                  venuta nella cancelleria di stato dell’As-
Il motivo del viaggio era prendere parte alla     sia, stimolante e costruttiva. La convi-
premiazione del Premio della Gioventù             venza con ragazzi italiani di altre scuole
2011 (Jugendpreis) al quale abbiamo parte-        emiliano-romagnole e polacchi, piacevo-
cipato l’anno scorso, ottenendo un meravi-        le. Le attività organizzate e proposte du-
glioso secondo posto sul podio.                   rante il soggiorno (come una suggestiva
Le tematiche del progetto erano incentrate        caccia al tesoro per il centro di Wiesba-
sull’ambiente e i protagonisti del concorso       den, la gita al depuratore idrico della cit-
erano giovani provenienti dall’Emilia Roma-       tà o la visita guidata dell’aeroporto di
gna, dalla regione Wielkopolska (Polonia) e       Francoforte, ovvero il più grande d’Euro-
dall’Assia tedesca.                               pa) sono state divertenti, coinvolgenti e
Il nostro lavoro, dal titolo “Dalla terra         istruttive.
con fatica alla tavola con gusto”, ri-            Ma la vera magia del viaggio era nel
guardava la produzione del Parmigiano Reg-        semplice fatto che eravamo in viaggio.
giano (prodotto tipico della nostra zona e        Eravamo lì, di nuovo noi, di nuovo un
universalmente conosciuto) e l’impatto am-        gruppo, in quella magnifica terra che è la
bientale che essa ha sul territorio. Con gran-    Germania, così calda e gioviale (a dispet-
de impegno, lavoro, fatica, ma anche infinito     to dei pregiudizi di cui è spesso purtrop-
entusiasmo e voglia di partecipare, il nostro     po protagonista), a contatto con gente
gruppo, saggiamente e costantemente coor-         totalmente frei (libera) ad ammirare e
dinato dalla docente Cristina Cattani, ha po-     toccare con mano una cultura diversa
tuto realizzare un’interessante panoramica        dalla nostra , ad annusare profumi, as-
sull’argomento, arricchita da interviste diret-   saggiare sapori, osservare colori, girare
te ai produttori stessi del formaggio, un bel-    per le strade e ridere, incuriosirsi, farsi
lissimo supporto video e materiale cartaceo.      domande. A vivere.
Il tutto, ovviamente, tradotto anche in tede-     Non esiste qualcosa di più bello. Amo
sco.                                              viaggiare.
Credo che la cosa più bella, a parte la soddi-    Amo guardare il mondo che si plasma al
sfazione a lavoro ultimato nel vedere che il      di là del mio finestrino. Amo riconoscere
nostro impegno aveva dato ottimi frutti, sia      volti, leggere lettere diverse sullo sfondo
stata soprattutto la coesione e lo spirito di     blu degli enormi cartelli stradali, ascol-
gruppo che questo progetto ha portato. Tutti      tare assonanze e dissonanze di lingue
insieme, noi studenti e la stessa insegnante,     che non sono la mia, questa sensazione
eravamo un’unica forza che si prodigava per       di infinita libertà.
raggiungere un comune scopo. Meraviglioso
e stimolante lo scambio di idee, la collabora-    Meraviglioso fermarsi nella piazza della
zione, l’opinione del singolo che veniva accet-   cattedrale di Wiesbaden, nel bel mezzo
tata, discussa ed elaborata all’interno del       di mercatini natalizi, luci, dolci, un tea-
gruppo per poi aggiungersi, tassello relativa-    tro di burattini, bambini che corrono e
mente piccolo ma infinitamente importante,        giocano felici, musica. Meraviglioso fer-
ad una costruzione più grande.                    marsi e prendere una cioccolata calda
                                                  che ti accarezza le labbra col suo sapore
Credo che sia questa la vera scuola. Qualcosa     dolce e arriva come una medicina contro
che va al di là dello studio mnemonico sui        il freddo dell’aria pungente di fine no-
libri, delle nozionistiche lezioni quotidiane.    vembre.
Iniziative come queste arricchiscono interior-    Questa è la vera essenza della vita, della
mente e culturalmente e andrebbero incorag-       nostra giovinezza: impegnarsi, mai ar-
giate, amate, proposte, divulgate.
PAGINA 6




rendersi e lottare al fine di raggiungere       Kiss!Non buttiamo via questi anni, questi giorni,
qualcosa e quando la si ottiene, non per-       questo tempo! Perché (guardiamoci intorno!) le
dersi nella soddisfazione ma goderne            cose da fare sono veramente tante e dobbiamo pre-
quanto basta per poi avere voglia di trova-     pararci a rimboccarci le maniche.
re un nuovo obiettivo da raggiungere.           Siamo giovani, siamo pieni di vita, abbiamo cervel-
Questa è la lezione che ho imparato da          li (udite, udite!) pensanti e possiamo, anzi dobbia-
questo progetto, da questo viaggio. E cre-      mo imparare a usarli.
do che sia la stessa per tutti coloro che       Valutiamo le cose che abbiamo intorno, apprezzia-
erano con me.                                   mole, critichiamole se serve, ma non limitiamoci a
Ringrazio a nome di tutti, le persone che       criticare senza proporre un’alternativa.
hanno permesso che ciò si realizzasse, in       Quindi siamo curiosi! Non dobbiamo indietreggia-
primo luogo la nostra insegnante Cristina       re quando ci viene proposto qualcosa, ma accoglie-
Cattani che ha saputo esserci e guidarci in     re qualsiasi spunto o iniziativa a braccia aperte.
ogni momento, la preside che ha sostenuto       Provare, lottare per qualcosa, porci degli obiettivi.
questa iniziativa con tutti i mezzi possibili
                                                Non avrei mai vissuto quest’esperienza meraviglio-
e i miei compagni che hanno contribuito a
                                                sa se non avessi accettato di partecipare al progetto
rendere unica un’esperienza già di per sé
                                                del Premio della Gioventù, e, davvero, mi sarei per-
indimenticabile.
                                                sa molto.
Perciò, ragazzi, amici, conoscenti e
                                                E quando possiamo, se possiamo e ci capita l’occa-
quant’altro, quello che mi preme dire con
                                                sione, viaggiamo!
queste quattro righe è questo: Non restia-
mo addormentati! Non passiamo tutti i           Viaggiare è la scuola migliore, viaggiare arricchisce
nostri pomeriggi seduti davanti a un tele-      la gente, insegna.
visore a guardare qualche porcheria televi-     Viaggiare è metaforizzare la vita.
siva o come imbecilli attaccati al monitor      Perché alla fine ogni passo è un volo verso cieli che
di un computer o allo schermo di un tele-       ancora non si conoscono.
fonino! Non usiamo tutte le nostre energie
nel pensare a come ci vestiremo sabato
sera o nell’organizzare la navetta per il       Scriviamo il nostro futuro passo dopo passo, riga
                                                dopo riga, volo dopo volo!
Anno 6, 19°Numero.                   HOWL                                                     PAGINA 7



      di Veronica Bondavalli                                         Io c’ero
Io c’ero. E’ quello che posso dire ora, quando sen-    mobili risucchiando paesi interi. La giornata si
to ancora servizi per televisione. Nel mio piccolo,    stava ormai concludendo e, ripartiti da Brugna-
anche io ho fatto qualcosa per loro.                   go, abbiamo fatto come tappa finale Borghetto
Sto parlando della tragica alluvione avvenuta in       Vara, riunendo il gruppo e partecipando alla
Liguria più di un mese fa, e della giornata di vo-     Messa.
lontariato in alcuni di quei paesi insieme ai ra-      E’ stato forse il momento più bello della giorna-
gazzi di Leguigno e Casina.                            ta, anche se diventa difficile parlare di “bello”.
L’idea di partire è nata da un educatore di Legui-     Direi allora: significativo. La realtà anche lì era
gno, Andrea, il quale ha parenti laggiù, ma sono       stata distrutta: la piazza del paese era esplosa
sicura che non avrebbe pensato di ricevere così        dalla pressione che l’acqua aveva esercitato sotto
tanto appoggio. Così, se l’idea era partita facendo    essa, i negozi erano stati polverizzati, e a distan-
conto su massimo venti persone, il 13 novembre         za di due settimane dall’accaduto giravano anco-
ci siamo trovati ad essere una quarantina, con         ra carrattrezzi carichi di macchine distrutte.
pale e badili e tanta voglia di fare.                  In chiesa, oltre a noi, c’erano anche altri volonta-
I paesi dove siamo andati sono Borghetto Va-           ri ma poca gente del luogo. Nelle parole del par-
ra, Rocchetta Vara e La Spezia. A La Spezia            roco si leggevano i segni di una persona distrut-
l’alluvione non era arrivata, ma un gruppo di ra-      ta, che non sapeva neanche bene come poter
gazze erano state comunque mandate lì per siste-       comportarsi davanti all’accaduto, però con tanta
mare una casa, la quale avrebbe ospitato i ragazzi     fiducia negli abitanti, nei volontari e nella Prote-
di una casa-famiglia di Rocchetta per un periodo       zione Civile.
di tempo, dove invece i danni erano ben evidenti.      Penso sia stato importante quel momento di fe-
Io sono stata a Rocchetta alla mattina, con altre      de, credo abbia completato la giornata in tutto e
amiche. Eravamo in 5 e ci hanno incaricate di          per tutto.
sistemare la casa-famiglia da dove venivano i ra-      Come in chiesa, neanche per il paese giravano
gazzi alluvionati. I ragazzi e i bambini avevano       abitanti del luogo, solo poche persone, alcune
lasciato quella che per loro era la loro casa, senza   con molta voglia di parlare, sfogarsi, cercare un
essersi portati dietro niente; per il momento era-     sostegno e un incoraggiamento per il futuro. La
no ospitati da alcune suore in attesa di sistema-      gente aveva perso la loro vita, anche magari pa-
zione a La Spezia.                                     renti e amici, viste le 6 vittime di Borghetto, ma
Il resto dei ragazzi del mio gruppo sono stati         non ho visto segnali di arresa in nessuno di loro.
mandati invece a Brugnago, letteralmente in            Tornando a casa, i pensieri erano tutti rivolti alla
mezzo al fango.                                        giornata, alle emozioni provate ancora in circolo.
Posso dire che di servizi in televisione ne ho visti   E’ importante l’azione di volontariato. Lo è per-
tanti, insieme a foto e video in rete, ma fidatevi,    ché si parla di realtà vicine a noi, realtà in cui un
quello che si vede dal vivo non penso si possa         giorno potremmo essere noi coinvolti e in cui
spiegare. E’ assurdo vedere cosa possa fare la po-     l’aiuto esterno ci sarà indispensabile.
tenza dell’acqua e di come certa gente abbia per-      Sicuramente l’intervento dei volontari aiuterà
so davvero tutto da un momento all’altro.              sia materialmente che moralmente quelle popo-
Nel pomeriggio, noi ragazze siamo state portate a      lazioni. Da volontaria posso dire che giornate
Brugnago insieme ai ragazzi, impegnati a siste-        come questa hanno riempito anche noi, ci hanno
mare giardini di case di cui restava solo una di-      fatto crescere e ci hanno fatto capire di come
stesa di fango. Io e altri amici ci siamo spinti nei   spesso ci attacchiamo a cose superflue; talvolta
dintorni per capire meglio, ascoltando anche te-       piangiamo perché non abbiamo l’ultimo modello
stimonianze di gente del luogo; i loro racconti        di I-Phone, o per un brutto voto in matematica,
rimandavano ad una giornata da dimenticare.            quando basta invece un niente per cancellare
Ricordo un mio amico, mentre stavamo cammi-            tutto quello che hai costruito in una vita.
nando, finito intrappolato con le gambe nel fan-       Tornerei lì subito se si riorganizzasse qualcosa e
go, lasciandoci dentro una scarpa, per fortuna         credo ci torneremmo tutti. Ringrazio chi ha per-
ripescata. Noi in quel momento non potevamo            messo questa bellissima esperienza e consiglio
fare altro che ridere davanti all’episodio, ma ob-     anche a voi, se vi capiterà l’occasione, di provar-
biettivamente c’era ben poco da ridere se si pensa     la perché davvero, a parole non credo renda
che tutto quel fango aveva fatto come da sabbie        niente di ciò che si vive mentre ci sei dentro.
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            di Giulia Bedini
                                                        Quasimodo ….
Se ricordate, tra gli ultimi di maggio e i pri-
mi di giugno dell’anno corrente,
                                                         en Tournée!
al Teatro Bismantova vi fu un’invasione ter-
rificante. Clandestini, gitani, folli, di ogni
razza e di ogni età si insinuavano in ogni an-       me si incastrava come una in una sorta di
golo dell’edificio, spaventando, ma allo stes-       magia. Portarlo in Francia, in un piccolo
so tempo, affascinando il numeroso pubblico          paese come Voreppe, può sembrare una
accorso. Trasformarono l’ambiente in qual-           cosa da niente, ma per me significa che ci
cosa di passato, ma concettualmente molto            stiamo evolvendo. Non abbiamo fatto le
attuale: la corte dei miracoli. Voci, corpi          coreografie in versione integrale (avevamo
e movimento unitisi per dare vita ad un’uni-         soltanto pochi metri quadrati di "palco" da
ca cosa: una storia da raccontare. Successe          condividere in circa 25), ma alla fine ci sia-
poi, che a questo grande organismo si ag-            mo divertiti. Abbiamo fatto vedere quanto
giunsero altri elementi, danzanti e parlanti         spacchiamo il culo anche ad altre persone,
in lingua francese ( provenienti dal Paese del       oltre ai soliti spettatori quali parenti e
Liceo Linguistico), offrendo agli altri studen-      amici stretti. Ci abbiamo dato tutti la vita
ti una rappresentazione in lingua originale.         ed è stata una bella esperienza. Cresce la
Tutto questo perché, dovete sapere cari let-         scuola di danza, ma cresciamo anche
tori, qui a scuola si aggira una certa inse-         noi..e i clandestini non si fermeranno di
gnante madre linguista, Valerié Ferrari,             certo qui”.
assai pericolosa e capace di combinarne di
tutti i colori. E fu grazie a questo particolare     Silvia Zini: “Rifare Quasimodo è sempre
soggetto che il 29 ottobre la Corte dei mira-        un’emozione e a Voreppe ancora di più: ci
coli, unitasi alla 2Q, salì su un pullman che        siamo trovati in condizioni poco favorevoli
la portò lontano da casa- da bravi clandesti-        per fare uno spettacolo così complicato.
ni- al di là del confine italiano, oltre la cate-    Però i risultati sono stati eccellenti e ap-
na delle Alpi: dai gemelli di Voreppe.               prezzati dal pubblico francese e tedesco. Io
Un’esperienza un po’ estrema, poco tempo e           ho rivestito il ruolo di folle nella parte re-
poco spazio per i giovani folli, dove la stan-       citata in francese e di clandestina in una
chezza dopo 12 ore di viaggio si è magica-           coreografia insieme alle ragazze di 2Q e ad
mente trasformata in entusiasmo. La rap-             altre mie compagne della scuola di danza.
presentazione è avvenuta in una grande sala,         Divertimento è stata la parola d’ordine”.
dove ogni anno si svolge l’incontro tra i paesi
gemellati. Presenti erano anche gli amici del
                                                     Veronica Vezzosi: “Cantare, ballare, re-
Liechtenstein, per i quali è stata preparata
                                                     citare: una cosa meravigliosa. L’arte è
anche una narrazione degli episodi in tede-
                                                     sempre meravigliosa. Se poi quell'arte si
sco. A raccontarci le loro sensazioni e i ricor-
                                                     unisce allo studio delle lingue straniere,
di più forti sono alcuni ragazzi dell’istituto
                                                     allo spirito di gruppo, alla collaborazione,
che hanno partecipato alla messa in scena
                                                     all'amicizia, al piacere puro e semplice ma
dello spettacolo in terra francese.
                                                     prezioso del viaggio, allora credo che non
                                                     esista veramente qualcosa di più grande. E
Sara Canovi: “Io ho cominciato a ballare
                                                     per me, per noi, è stato questo. Io ho dato
l'anno scorso con la scuola Arcobaleno e lo
                                                     voce a Esmeralda sulle musiche di Coc-
spettacolo di Quasimodo è stato bellissimo.
                                                     ciante. "Quasimodo" è uno spettacolo che
Sarà perché c'eravamo tutti, ma proprio tut-
                                                     ha richiesto impegno, sudore e costanza.
ti: attori, cantanti e ballerini. Tanti ballerini.
                                                     Poterlo portare in giro, essere di nuovo
Le coreografie erano tutte stupende e l'insie-
Anno 6, 19°Numero.               HOWL                                           PAGINA 9



noi, una squadra, tutti insieme su un palco       fatica, grazie all’ impegno abbiamo otte-
a divertirci e divertire, è un'emozione uni-      nuto tutti delle grandi soddisfazioni e mi
ca. Porterò sempre quel pezzo di Francia          auguro vivamente che gli amici francesi
nel cuore come un ricordo che vale”.              abbiano apprezzato il nostro spettacolo”.

Alexandra Baisi: “Portare lo spettacolo           Luca Casillo: “Tutto questo non è stata
in Francia è stato prima di tutto una nuo-        soltanto un’esperienza, ma è stata una
vissima esperienza, ma anche un motivo            prova che dovevamo e abbiamo voluto
per metterci in gioco. Soprattutto per quan-      affrontare. Preparare tutto lo spettacolo
to riguarda la recitazione in altre lingue a      è stato faticoso anche se divertente. Per
cui non eravamo abituati. E’ stato nuovo          me è stata la prima volta all' estero e de-
anche per me, nonostante io sia bilingue.         vo dire che è stato qualcosa di veramente
Ho danzato ed interpretato la figura di           piacevole, ho visto posti nuovi e ciò mi
Esmeralda, l’intrigante gitana che fa per-        ha affascinato. Io ho interpretato la par-
dere la testa a Frollo, Febo e Quasimodo. A       te di Febo, una persona malvagia, dagli
Voreppe abbiamo avuto l'occasione di con-         intenti carnali e piuttosto cupi. Un per-
frontarci con un pubblico nuovo, diverso,         sonaggio particolare, che però mi è pia-
che non ci aveva mai visti prima e non ci         ciuto molto rappresentare. Le prove so-
conosceva, per cui non era affatto scontato       no state poche e molto intense, perché
ottenere successo dalla rappresentazione.         questa versione dello spettacolo l’abbia-
Non è come stare davanti a un pubblico di         mo preparata in poco tempo e ho dovuto
amici e parenti. Fortunatamente però, lo          affrontare, oltre alla danza, la recitazio-
spettacolo è piaciuto e credo che questo sia      ne in lingua francese, sicuramente la co-
stato il premio per tutto lo sforzo messo in      sa più impegnativa per me che non lo
campo durante l'anno. Questa esperienza ci        studio. Un ringraziamento va sicura-
ha fatto capire che l'arte non ha confini.”       mente a tutta la compagnia, fedele com-
                                                  pagna di viaggio. Ho capito che: Noi sia-
                                                  mo l'arte e l'arte è parte di noi”.
Arianna Pellati: “ E’ stata un'esperienza
emozionante: davanti a persone sconosciu-         Nelle parole di tutti troviamo citate
te, in un altro paese che non era casa no-        “impegno”, “difficoltà”, “sforzo”, ma
stra. Ci siamo impegnati tanto per realizza-      sempre accostate al loro fedele compa-
re tutto al meglio. Personalmente ho canta-       gno Divertimento. Un’esperienza che ha
to la parte di Fiordaliso, la ricca ereditie-     armoniosamente unito studio e cultura,
ra promessa sposa a Febo. Devo ammettere
                                                  dove ognuno ha accettato una sfida nuo-
che ci sono state parecchie difficoltà legate
per esempio allo spazio, all'acustica ,alla       va, mettendosi completamente in gioco e
stanchezza dopo il viaggio, ma siamo riu-         cimentandosi in ciò che ama fare.
sciti a sostenere uno spettacolo degno del        Ancora una volta l’accoppiamento scuola
suo nome, soprattutto stando uniti l'uno          Arcobaleno- Liceo Linguistico si è dimo-
con l'altro, sostenendoci e aiutandoci. Ed è      strato vincente.
proprio questa, penso, la cosa che ha reso
bello il nostro spettacolo: l’aiuto reciproco”.
                                                  Ma la Corte dei Miracoli non si ferma
Marta Chiarulli: ” Io ballo ormai da qua-         qui.. e a Gennaio tornerà all’attacco del
si 9 anni e secondo me é stata un'esperien-       Teatro Bismantova. Siete pronti?
za stupenda,emozionante e divertentissi-
ma. Personalmente ho danzato ed interpre-
tato la parte di Fiordaliso, smorfiosa ere-
ditiera mandata su tutte le furie dalla bella
Esmeralda. Credo che nonostante la tanta
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                                               berg. Ecco perché diventa indispensabile vi-
                                               vere in una società di cultura diversa per ca-
                                               pire; capirne le piccolezze contraddistinguo-
                                               no davvero un gruppo di persone con qual-
——————————————————————————--                   cosa in comune, aldilà del materiale. Ciò che
    La punta dell’iceberg                      accomuna le persone di una stessa cultura
                                               sono il modo di pensare, il modo di porgersi
                                               e il modo di percepire ma non solo le mille
E’ muscoloso, bello e dalla carnagione
                                               cose che possiamo trovare sulla punta dell’i-
olivastra. Indossa occhiali scuri e ha
                                               ceberg. Certo, gli stereotipi non sono menzo-
un’aria misteriosa. Deve per forza essere      gne, in fondo la punta fa parte dell'iceberg.
un mafioso. Tra i piedi un pallone da
                                               Quindi anche la "superficie" della cultura è
calcio, nella borsa un libro di citazioni di
                                               qualcosa che ci appartiene e che non possia-
Mussolini e in tasca un santino del Pa-
                                               mo costruire, però le altre persone possono
pa. In una mano un pezzo di pizza e            percepirla. In poche parole: “Noi siamo an-
nell’altra un bicchiere di vino. Lui cono-     che ciò che dicono di noi”. La prima parte di
sce Roma e di sicuro si aggira tutti i
                                               una cultura è così l’unione di quel che divie-
giorni tra i negozi più chic di Milano e
                                               ne dalla nostra “vera” cultura e ciò che gli al-
Firenze. Lui è molto romantico e ti farà
                                               tri riescono a percepire di essa. Così, tanto
sognare con una cena a lume di candela
                                               per metterci allo specchio, ho chiesto ad
servita su una gondola veneziana a suon
                                               adulti e ragazzi della mia scuola di scrivere
di musica classica. Lui sa cosa sia lo stile
                                               su i due seguenti fogli quale fosse il loro pri-
e la lingua che parla è sublime.               mo pensiero se qualcuno gli chiedesse di dire
Lui sei tu. Lui è tutti noi. Lui è l’immagi-   qualcosa riguardo l’Italia o gli italiani. Nulla
ne che si dipinge nella mente di uno           da temere se in mezzo alle loro ri-
straniero quando gli si chiede di pensare      ghe troviamo anche qualche brutto stereoti-
agli italiani.                                 po. In fondo questa è “solo” la parte superfi-
Intercultura usa schematizzare l’idea di       ciale. Ma devo ho cominciato a preoccupar-
cultura come un iceberg di cui è visibile      mi quando ho letto il mio nome tra le varie
solo la piccola punta, ma se solo guar-        “italianate”… Questo mi ha fatto capire che
dassimo sott’acqua, potremmo osserva-          ogni volta che andiamo in un paese stranie-
re quanto immenso sia realmente. Ogni          ro, noi diventiamo uno stereotipo del nostro
volta che ci spostiamo in un paese diver-      paese. Noi stiamo sulla punta dell’ice-berg
so o che parliamo con una persona di           come la pizza o la mafia. Ad ogni modo, do-
cultura differente, la prima cosa che          po la lettura delle varie opinioni, forse note-
pensiamo è allo stereotipo dell'abitante       rete la superficialità e forse penserete che
del paese da cui proviene. Questo è na-        voi, al loro posto, avreste fatto la stessa cosa.
turale: noi vediamo la punta dell’ice-         Allora ecco che il mio vuole essere un invito
                                                        a farvi avanti e a provare a guardare
                                                        più a fondo. Da qualche parte sott’ac-
                                                        qua c’è qualcosa di molto più grande.
                                                        Insomma, noi ci capiamo, noi che, da
                                                        qualche parte, abbiamo ancora un’a-
                                                        nima montanara.
                                                                 Buona specchiata!



                                                                       Linda Parmeggiani
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             HowL - Spazio riflessivo
2^Edizione. Ormai non ci sono più dubbi:            è in vigore, soprattutto in un ambiente
questa scuola è allo sbaraglio. Ogni giorno         scolastico, bisogna rispettarla. Il regola-
arrivano notizie sempre meno incoraggianti          mento scolastico richiama all’educazione
per il futuro, come per esempio gli incivili        più volte, ma non è così che si educano gli
che intasano i bagni dell’ITI. Che cosa diven-      studenti al senso civico. Molti dicono che
teranno queste persone in futuro? Dei crimi-        «è difficile far rispettare delle leggi a chi
nali forse!?! Per ora servono solo ad aumen-        non è abituato a farlo in casa sua», ma
tare le enormi spese dell’istituto, che non vive    in questo modo non si riuscirà mai a mi-
giorni rosei, vista la crisi economica che l’Ita-   gliorare questo Paese e questa scuola; ser-
lia sta attraversando in questi ultimi anni e       ve una mentalità completamente diversa,
mesi. Rendiamocene conto. Siamo noi che             sennò si cade nell’anarchia e nell’inciviltà
peggioriamo la situazione, nel nostro piccolo       comune. Il regolamento d’istituto parla
è vero, ma comportandoci in questo modo             chiaro, ma quelle pagine non servono a
rendiamo più difficile ciò che è già tragico di     nulla se ciò che c’è scritto non viene ri-
suo. Forse sarebbe bene cambiare modo di            spettato da chi frequenta la scuola, cioè
vivere, almeno all’interno della scuola. Si può     studenti e professori. Il presidente della
iniziare mettendo da parte l’ipocrisia, e co-       Repubblica, Giorgio Napolitano, aveva
minciando a pensare cosa si può migliorare,         detto alcuni mesi fa: «Bisogna ritrovare
anche con piccoli gesti quotidiani. Pensare è       il senso civico» riferendosi alla politica
utile, i grandi personaggi hanno iniziato così      italiana, questa frase però è valida anche
e serve assolutamente un’ambizione per rag-         nella nostra piccola scuola di montagna.
giungere l’obiettivo. Ricordo inoltre un altro      Perciò «Rimbocchiamoci le maniche!»
grave problema: la legge anti fumo, entrata in      direbbero i nostri vecchi, diamoci una
vigore lo scorso anno, ma che per ora non è         mossa, sennò la situazione si aggraverà
stata rispettata. Premesso che non so nem-          ogni giorno di più e per farlo bastano pic-
meno come si prenda in mano una sigaretta,          cole azioni quotidiane, come non intasare
volevo ricordare che questa legge è ancora in       i bagni a scuola e fumare nelle aree abili-
vigore, e la scuola dovrebbe farla rispettare;      tate.
non perché bisogna accanirsi contro i fuma-
                                                                               Simone Zobbi
tori, ci mancherebbe, ma perché se una legge
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    Anno 6, 19°Numero.                HOWL



    di Angelo Cosentino                            La legalità non è
Si può vincere una medaglia ed allora in
                                                     un’impresa!
mano si ha un oggetto metallico che ripaga i
propri sforzi. Si possono vincere dei soldi e    bilità sono più di una.
allora in mano si hanno proprio quei soldi.
                                                 Hanno avuto la possibilità di toccare con
Si può vincere un viaggio di quattro giorni      mano un problema così importante e ancora
all'insegna della legalità a Palermo ed allora   tristemente attuale nel nostro paese, la pos-
in mano si ha una Possibilità.                   sibilità di provare emozioni nuove, di vedere
                                                 dal vivo quei luoghi che in TV sembrano tan-
Questa possibilità l' hanno avuta i ragazzi      to lontani, la possibilità di battere gli stereo-
della 4A partecipando e vincendo il concor-      tipi che etichettano il Sud Italia e ci fanno
so “Bellacoopia Impresa” indetto da Lega         dire che “I meridionali sono tutti mafiosi” o
Coop.                                            “I meridionali hanno tutti paura”.
Il concorso prevedeva la realizzazione di un     Hanno avuto la possibilità di divertirsi, che a
progetto in cui si doveva ipotizzare un' im-     diciassette anni è quasi d' obbligo, ma impa-
maginaria impresa, non solo pensandola           rando qualcosa; la possibilità di vedere con i
ma rendendola concreta, costruendo un bu-        propri occhi ciò che Libera fa, ciò che Libera
siness plan e i diversi budget di vendita,       è, ciò che centinaia di persone fanno ogni
motivandola.                                     giorno in suo nome.
I nostri amici di Ragioneria si sono presen-     E proprio Libera, tramite l’ Associazione No-
tati con il progetto “C'era una Volta” e         mi e Numeri contro le Mafie, ha offerto que-
prevedeva di ridare vitalità a un borgo or-      sto viaggio al vincitore del concorso ed è la
mai abbandonato: Cà del Grosso.                  stessa Libera che ha bisogno del contributo
Tutta la classe ha contribuito sotto la guida    di tutti.
della Prof.ssa Marianna Ferrari, che è anche     Tanti ci credono e hanno bisogno di crederci.
l'ideatrice del nome, scelto così perché         Io ci credo. Per questo mi sono iscritto e con-
all'entrata del borgo era presente proprio       siglio vivamente a tutti di farlo. Iscriversi è
una “volta”, oggi ristrutturata.                 facilissimo, è tutto spiegato nel sito
Partecipando i ragazzi hanno imparato mol-       www.libera.it
tissimo e magari qualcuno di loro chissà che     I ragazzi, all’inizio lontani da questa realtà
un giorno non realizzi un vero progetto o        che non ci tocca da vicino (anche se in realtà
una cooperativa.                                 si avvicina sempre più ed è presente anche a
La parte più importante nasce proprio dal        pochi chilometri di distanza da noi), sono
premio che ha dato ai ragazzi la possibilità     stati molto colpiti da questa esperienza. So-
di visitare la città di Palermo, di conoscere    no stati toccati dal viaggio e abbiamo voluto
concretamente ciò che “Libera” fa’ nei terri-    riportare i loro pensieri e le loro emozioni in
tori confiscati alla mafia, di vedere un mon-    modo sparso, come se fosse una bacheca a
do non così lontano.                             cui appendere post-it colmi di riflessioni in
                                                 libertà come Libera suggerisce...
All’inizio si parlava di una possibilità ma
forse meglio usare il plurale perché le possi-
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          “Viverla sul posto                                                sare
   rende molto meglio l’idea perché                      “Mi ha colpito pen
                                                                           quei luoghi”
    si provano emozioni più reali”                quello che è successo in

            Andrea Giovani                                   Fabio Fattori


        “All' inizio mi sta
                            vo deprimendo
   all' idea di parlare                           “Ho capito che la m
                         per quattro giorn                            afia è una co-
   morti e di mafia                        i
                      , ma ho cambiato di               sa di cui non si deve
   appena l' esperie                     idea
                      nza diventava se                      avere paura”
                                        mpre
                   più diretta”
                                                       Jessica Castagnet
               Eros Marazzi                                                  ti




  “Mi sono finalmente
                         reso conto                                      sociazioni
                          biamo chi                        ber o molte as
   che anche in Italia ab                       “Ci vorreb            ra”
         crede nella legalità.                             come Libe
                        one che pen-
  Ci sono davvero pers                                            ttori
                         e non solo a                     Fabio Fa
  sano al bene comune
          quello personale”

            Alex Alberghini

                                                                               ae
                                                                 lla esperienz
                                                “E' stata una be
                                                                  ra di tornare
                                                   quando era o
                      i storie da                                    olevamo
“Un via ggio pieno d                                  a casa tutti v
            ascoltare                                       rimanere”
                      noscere e
 e di p ersone da co
                                                                 stagnetti
           apprezzare”                                Jessica Ca

                stag     netti
     Jessica Ca
                                                “Adesso quand
                                                               o se
                                                mafia in TV non nto parlare di
                                                                la vedo più com
                                                 una cosa tanto                 e
                                                                lontana da me”

                                                        Eros Marazzi
Anno 6, 19°Numero.               HOWL                                                 PAGINA 15



                  C’eravamo abbastanza amati
                   (Canzoni d’amore rovinate)
                                                  mi è capitata tra le orecchie la mia preferita è
Vasco Brondi non sa cantare.                      quella dei Redrum Alone, elettronica vera-
E fin qui, come si dice, niente di nuovo sotto    mente spinta, nuova, mi piace un sacco).
il sole. Continuo ad ascoltarlo comunque,         Io non ricordo che occhi avevi l' ultima volta
consapevole delle sue inesistenti doti vocali,    che ti ho insultato Dolce amore del Bahia,
dei suoi arrangiamenti scarni, delle sue frasi    era De Gregori, era il 1974.
solo apparentemente sconnesse, dei suoi ma        Brondi l' ha definita cattiva ed egocentrica, un
non c' ho mai capito un cazzo dei tuoi discor-    momento di riflessione labirintica delirante.
si. A me Vasco Brondi, aka “Le Luci della
                                                  L' amore ai tempi dei licenziamenti dei
Centrale Elettrica”, continua a dire qualcosa.
                                                  metalmeccanici, una “versione con vista dai
                                                  tetti”, sono questioni condominiali e sentimen-
E non saprei dire cosa, non saprei come, ma       tali, sono gli scontri tra gli interregionali e i
me le dice. Qualcuno diceva che la bellezza è     treni merci. Sono parole, non solo parole. L'
negli occhi di chi guarda. E allora io dico che   avevo amata un anno fa, lo rifaccio ora.
queste canzoni d'amore rovinate uscite con l'     Poi tre brani live registrati al Teatro Romano
ultimo numero di XL sono, forse un po' ba-        di Verona il 3 Settembre.
nalmente, belle. Storie di un amore disperato
                                                  Non c' è per noi Un campo lungo, cinema-
che sembra che ti culli ma poi ti vuole in-
                                                  tografico live con Rachele Bastreghi, la voce
goiare.
                                                  femminile dei Baustelle.
                                                  La Bastrenghi, lei sì sa cantare, che accompa-
C'era una chitarra, poche note di un piano-       gna la voce di Brondi.
forte, suoni che non riconosci poi C' erava-
                                                  L' arrangiamento è piuttosto misero ma effica-
mo abbastanza amati. Quasi a giustifi-
                                                  ce. Il risultato rende. Eravamo bellissimi, era-
carsi, era per amore, per un' emorragia in-
                                                  vamo bellissimi.
terna. I ricordi di una storia non troppo lon-
tana. Via, via, via, da queste sponde, porta-     Oceano di gomma, di e con Manuel Agnelli
mi lontano, sulle onde. Mare, mare, mare,         (pur apprezzando alcuni pezzi degli Afte-
voglio annegare. Se non vi suona nuovo è          rHours lo ritengo insopportabile in ogni salsa).
perché era Franco Battiato, esattamente           E' solo tuo e mio il finale, credo che per gli al-
trent' anni fa. E senti il movimento delle on-    tri sia solo imbarazzante, virtuale.
de. A wonderful summer, on a solitary beach.      E' la voce di Leo Ferrè a aprire la versione live
                                                  di Piromani con il pianoforte di Agnelli.
Poi Emilia Paranoica, omaggio ai CCCP             “La disperazione è una forma superiore di cri-
per il quale qualcuno grida già allo scandalo e   tica, per ora noi la chiameremo felicità. Perché
al tradimento! E' coraggiosa, un' altra canzo-    le parole che adoperate non sono più parole
ne d' amore, a suo modo (le chitarre sono di      ma una specie di condotto attraverso il quale
Giorgio Canali).                                  gli analfabeti hanno la coscienza a posto”.
Posso essere uno stupido felice, un pre politi-   Piromani rimane per me una delle canzoni più
co, un tossicomane, quello che se ne va dalle     riuscite delle Luci.
storie d' amore, quello che se ne va perché       Andiamo a dare fuoco ai tramonti.
ha paura, camminare leggero soddisfatto di
me, camminare leggero soddisfatto di me.
Brondi non è Ferretti, non ha la pretesa di
esserlo. L'ha definita semplicemente “Un mo-                            Benedetta Valdesalici
numento, un brano immortale”.
(Delle ultime cover di Emilia Paranoica che
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                                                     uno grande COSI’ alle associazioni di volonta-
Quanta lena! Quanta santa e buona lena ci            riato che presto vedremo aggirarsi tra le stra-
vuole per accumulare tutte le scorie quotidia-       de castelnovine (o castelnovesi?) per allietarci
ne anche nel periodo Natalizio. L’inverno e’         volontariatamente in modo volontario questo
ufficiosamente arrivato, bello e abbronzato.         nostro Natale, a fiumi di brusca per riscaldar-
Ha suonato al mio campanello accompagna-             ci e per dimenticare, che è meglio. Cosi’ mi e’
to dal piccolo coro dell’Antoniano ft. Neri per      venuto spontaneo scriverne uno anche alla si-
caso. Io ho aperto la porta, loro hanno co-          gnora Crisi (che anche quest’anno si diverte a
minciato a cantare gioiosi e pimpanti, io ho         fare il Grinch) facendole notare che a noi
chiuso la porta. Di solito non amo raccontare        montanari OPS..voi! volontariamente volon-
la mia vita privata di Drago (cheballa che-          tari, lei ce fa na pippa e avremo lo stesso il no-
balla cheballa) poiche’ il mio compito e’ quel-      stro good time. Poi ne ho scritto un altro ai
la di frugare nella VOSTRA spazzatura…ma             muri del Cattaneosemprepiu’puzzadiAglio, do-
questa volta lo ritengo necessario.                  ve li incoraggio a farsi forza e a cercare di non
Sono successe tante cose dall’ultima volta che       cedere alle varie crepe e perdite di acqua e
siamo sentiti, tanto che mi sono scordato di         sangue. Dai che anche quest’anno ce la fai a
accendere il fuoco nella mia caverna e di da-        non crollare! Magari sotto l’albero trovi
re da mangiare ai miei precari da compa-             BobL’AggiustaTutto che ti da una mano con la
gnia. Mi ritrovo stanco. Sembro una versione         manutenzione… soprattutto nei cessi. Poi non
disfatta del buon vecchio Fassino con l’in-          poteva mancare un augurio speciale al simpa-
fluenza stagionale con sotto Pelù che urla:          ticissimo Gesù Cristo che compie i suoi 2000 e
“Cos’è?Cos’è questa sensazione? E’ come un           passa anni e sempre i suoi più alti Vatincanse-
treno che mi passa dentro senza stazione.” La        guaci liberi dalle tasse lascerà …. Sempre sia
verità e’ che qualcosa e’ cambiato… qualcosa         lodato! Di conseguenza ho dovuto scrivere an-
mi manca… ma ancora non ho capito cosa               che alla cara Manovra Finanziaria, anticipan-
sia che mi fa sentire così triste e solo. Sara’ la   dole che purtroppo quest’anno non le farò nes-
mancanza di un buon umorista in Parlamen-            sun regalo proprio perché la ministra pian-
to? In fondo ci sta sempre sant’Endrigo a            gente ci ha detto che dobbiamo fare dei SA-
cantarci che “lontano dagli occhi” sta               CRIFICI. E allora per stavolta niente leccati-
“lontano dal cuore”e questo un po’ mi preoc-         nadiculo natalizia. Ma me ne rimane ancora
cupa… Non e’ che adesso che il nostro ritiran-       uno.. Mi guarda sghignazzando… dall’alto
do se ne sta lontano dai cuori ne approfitta         della sua sapienza… beato tra gli uccelli … ma
per passare ancora meno inosservato e con-           no, non lo posso fare … che faccio? Glielo
tinuare a rosicchiare i nostri viveri?... Anche      mando? Intendo al mio cattivissimo nemico
se a pensarci , ormai fa fatica… quali viveri        Alfonsss Signorino. E proprio mentre stavo
ci sono rimasti? Così, per non morire dal            nell’indecisione più assoluta e mi sentivo mol-
freddo e dalla noia o di overdose da tachiflu-       to un Amleto in preda al panico.. ecco che sen-
dec, ho provato ad accendere la luce nella ca-       to vibrare le chiappe. Un messaggio dal mio
verna e, sorseggiando una tisana al finoc-           amico Marco: “Drago, c’è Fiorello che ne man-
chietto, ho provato a cominciare a scrivere i        gia su Rai 1” . Cerco disperatamente il teleco-
miei biglietti di auguri natalizi. Ne ho scritto     mando tra il fogliame sparso di qua e di la’ ed
Anno 6, 19°Numero.                   HOWL                                               PAGINA 17

   infine, rai1: Fiorello, Benigni, Orchestrali, Musica, Risate, Risate.. ancora Risate!! MACCHEC-
   COSE’?? Forse sto sognando. Troppo bellastoria per essere vero. Godo un sacco, ho un’erezione
   della coda che non si vedeva dai tempi in cui Glarung, padre di tutti noi draghi, ci concepì. E
   dopo una bella e buona pausa di sano umorismo e ossigeno per la mia gola infiammata, mi so-
   no ritrovato soddisfatto e forse ho capito cosa mi rendeva cosi’ triste e cupo: e’ solo il fatto che
   non abbiamo più nulla di cui lamentarci ma tutto da costruire. E’ solo il fatto che e’ arrivato il
   momento di alzare le chiappe. E’ solo il fatto che bisognerebbe cominciare a dare fuoco alle for-
   malità e alla retorica e approfittare della situazione per dare il nostro MATERIALE contributo.
   Lontano da “alternativismi” molto più estetici che efficaci. Non ci servono capelli rasta, non ci
   servono tacchi12, non ci serve la bella faccia da campagna “It’s Maybelline New York. Ci servo-
   no mani e menti. E come sempre, ci serve sempre un po’ di fuoco … perché questo Natale non
   serva solo a tornare indietro, a congelare menti. Così ho cominciato il mio inverno e il mio pe-
   riodo Natalizio buttando nel fuoco tutti i miei biglietti di auguri e ho aperto la porta della ca-
   verna, sono uscito e sono andato a cantare insieme al coro dell’Antoniano e ai Neri per caso.
   Perche’ e’ di questo che abbiamo bisogno: Voci alte, voci concrete, PARTECIPAZIONE, HOW-
   Lers. E anche di un bel sacco della raccolta differenziata pieno di scorie del mondo da riciclare,
   non da incastonare nei gessi triassici. Allora con il mio augurio vi accendo un po’. Per non tor-
   nare indietro e per non rimanere congelati.




                di Bazinga                                    Real steel
Prendete “Rocky”, ora prendete anche                   credo Dakota, ed Evangeline Lilly (La
“Transformers” e cercate di immaginarli uni-           stessa che interpretava Kate in “Lost”) e il
ti in un solo film. Una boiata? In effetti... Pe-      regista....che sinceramente non ricor-
rò funziona, perché visto che nel futuro la bo-        do...però il produttore esecutivo è Steven
xe sarà fatta con dei robot, si può portare la         Spielberg!
violenza al massimo durante i combattimenti            Un paio d'ore di puro intrattenimento, senza
senza farla sentire, visto che a smembrarsi            bisogno di trattare chissà quali problemi esi-
(letteralmente) sono degli ammassi d'acciaio           stenziali. Guardi e ti diverti. Semplice!
e non delle persone. Ma non preoccupatevi
persone sensibili (perché dovete esserci an-
che voi?!?), non sono due ore solo con dei ro-
bot che se le suonano, c'è anche un adorabile
nonché tenerissimo sviluppo nel rapporto
padre-figlio dei protagonisti; quindi in que-
sto film ce n’è per tutti ed è per questo che
piace a tutte le fasce d'età.
Ammetto di non aver visto “Rocky” se non
alcune scene, ma di sicuro “Real Steel” è più
bello di “Transformers”... Vabbè, basta poco,
ma non gli è inferiore neanche dal punto di
vista tecnico e se poi si considera che gli atto-
ri devono recitare di fronte al nulla in tutte le
scene in cui sono presenti dei robot, sono ve-
ramente validi.
Ah, si giusto, gli attori: Hugh Jackman (ma
si, dai, quello che ha fatto il tipo in...si, ecco).
Poi, un ragazzino che interpreta… mmh…
PAGINA 18




di Giancarlo Constantin
                                                      Michel Telò
                                                     chiare spesso il pezzo.
  C’è un “balletto”, una danza, che sta spopolan-    Michel Telò è nato il 21 gennaio 1981 in Bra-
  do soprattutto tra i calciatori durante le loro    sile, precisamente a Medianeira. A 12 anni
  esultanze ma anche al di fuori. Per esempio        decide di diventare un cantante professioni-
  Cristiano Ronaldo e Marcelo l’hanno accenna-       sta e si unisce ad un gruppo chiamato "Grupo
  ta dopo aver segnato un gol nel Real Madrid        Guri". Più tardi divenne il cantante del grup-
  così come anche Isla ed Armero dell’Udinese,       po “Tradição”. In seguito ha collaborato con
  da Marco Reus centrocampista del Borussia          grandi nomi del panorama musicale brasilia-
  Mönchengladbach e dal Pocho Lavezzi in un          no come Chitaozinho & Xororó, Bruno &
  gol contro il Milan lo scorso anno. Mentre i       Marrone,          Zezé      Di       Camargo
  brasiliani del Milan Pato, Robinho e Thiago        & Luciano. Canta, balla, suona la fisarmonica
  Silva cantano e ballano sul treno durante una      e l’armonica coinvolgendo il pubblico come
  trasferta. Anche se il primo ad esser stato        pochi altri. Vanta già migliaia di spettacoli
  coinvolto da questo ballo è stato il fuoriclasse   nonostante la giovane età e una carriera co-
  del Santos, Neymar, che ha postato un video        minciata da poco; recentemente ha annun-
  divenuto popolarissimo sul web, mentre si          ciato di voler proseguire la carriera come so-
  esibiva negli spogliatoi prima di una partita.     lista avendo già all’attivo 25 concerti con
  Si tratta del brano “Ai se eu te pego” con il      una presenza media di 20.000 persone! Nel-
  quale Michel Telò è salito alla ribalta mon-       la sua carriera, Michel è stato visto da più di
  diale delle classifiche.                           5 milioni di persone. Nel suo paese è popola-
  Il semplicissimo brano di Michel parla di un       rissimo, avendo partecipato a tutti i pro-
  ragazzo che al sabato sera, mentre balla, si       grammi più importanti nella televisione bra-
  innamora della ragazza più bella del locale...     siliana e in tantissime radio. Michel Telò ap-
  "Oh, se ti prendo" è la traduzione in italiano     pare come la più grande promessa della mu-
  della famosissima traccia di Telò.                 sica country, basta pensare che in pochi gior-
  Non si sa’ se con le donne ci abbia "preso" ma     ni ha collezionato più di 50 milioni di visua-
  con questo brano sta prendendo ogni classifi-      lizzazioni su Youtube.
  ca. Semplicità, freschezza e immediatezza che      Sarà la nuova Danza Kuduro dell’inverno?
  permettono alla gente di ricordare e cantic-       Staremo a vedere, anzi a sentire…




              Constantin Plalylist:
1) Benny Benassi feat. Gary Go - Close To Me
2) Bob Sinclar Ft. Sophie Ellis-Bextor - Fuck With You
3) Avicii - Don't Give Up On Us (Enough Is Enough)
4) Lady Gaga - Marry The Night (Zedd Remix)
5) David Guetta - Titanium ft. Sia (Alesso Remix)
6) Michael Calfan - Resurrection (Axwell's Re-Cut Club Version)
7) Swedish House Mafia vs. Knife Party – Antidote
8) Rihanna feat. Calvin Harris - We Found Love (Constantin Bootleg)
9) SOFI ft. Skrillex - Bring Out The Devil
10) Tim Berg - Before This Night Is Through (Bad Things)
Anno 6, 19°Numero.                HOWL                                                 PAGINA 19



         di Luca Casillo                          Festa e allegria in TV
Quando si parla di feste, di solito, si intende una   con le sue canzoni e le sue comparse da
giornata in cui il divertimento è fondamentale.       sosia strepitose ha fatto ridere chiunque.
Per questo si possono definire proprio delle belle
                                                      Prima prende in giro Checco dei Modà e
feste le grandi uscite di Fiorello e Checco Za-
                                                      poi incomincia a riprendere in modo co-
lone!
                                                      mico personaggi come Misseri, anche se
Il primo, sulla Rai, è riuscito ad avere un succes-   questo ha fatto un po’ scalpore, poi Ven-
so strepitoso con il grandissimo varietà intitolato   dola e le varie canzoni della musica italia-
“Il più grande spettacolo dopo il Weekend”. Va-       na ritoccate da un pizzico di sciocchezze
rietà, appunto perché è riuscito ad unire in ogni     in più.
singola sera la sua comicità, la capacità di canta-
                                                      Checco Zalone sarà stato definito anche
re e di improvvisare per qualsiasi cosa.
                                                      un mezzo Fiorello ma ha fatto ridere tan-
Lo definirei un mago della televisione e soprat-      to uguale, soprattutto i giovani.
tutto un gran professionista. Dalle prese in giro a
                                                      Di questi tempi i due grandi comici sono
Silvio Berlusconi col comunismo oppure alla
                                                      riusciti a portare l’allegria, trasportando-
Merkel, Sarkozy e altri politici, alle sue racco-
                                                      ci fino alle festività e di sicuro nessuno
mandazioni. Fino a ricordarci di mandare ogni
                                                      può lamentarsi.
tanto un sms ai nostri genitori quando siamo
fuori di casa e per non dimenticare a tutti noi       Non so se ci ha fatto ridere più uno o più
<<pischelli>> il ricordo del buon uso del preser-     l’altro ma un loro ritorno si aspetta con
vativo, per quanto lo si voglia criticare.            ansia.
Con tutto questo è stato seguito da un numero di      Insomma, la televisione cambia faccia e
spettatori altissimo.                                 anche la nostra faccia, che è arrivata a
                                                      ridere, nei loro show, fino alla pazzia.
Dopo la prima serata ogni persona si è chiesta il
perché di tutto questo grande successo ma la ri-      Sarà che sono bravi, sarà che forse dopo
sposta è semplice: quando si è in festa si sta sem-   tanto ci voleva qualcuno che riportasse la
pre bene!                                             grande risata sui nostri volti però le di-
                                                      verse battute hanno scosso tutta l’Italia.
Per non parlare di Checco, il mitico Checco che
                                                      Forse hanno voluto ricordarci i problemi
                                                      della nazione e le varie conseguenze che
                                                      portano, sotto un aspetto comico, e so-
                                                      prattutto hanno voluto farci riflettere.

                                                      Ci hanno così augurato le buone feste a
                                                      modo loro.

                                                      Allegria!
PAGINA 20




     di Christian Petrone                             be provare anche esperienze diverse, in so-
                                                      cietà più blasonate magari. Adesso però pen-
                                                      so solo a continuare cosi con la prima squa-
                                                      dra e di potere lottare per un posto da titola-
                                                      re nella Regia.
PROSEGUE DALLA PRIMA PAGINA
                                                      Se potessi scegliere in che squadra gio-
                                                      care,dove andresti ?
Lorenzo, qual è la prima cosa che ti è ve-
                                                      Sicuramente nella Juventus, la squadra per
nuta in mente quando hai saputo che sa-
                                                      cui ho sempre tifato. Sarebbe un sogno che si
resti entrato in campo?
                                                      avvera.
Ero emozionato, ho provato una grande gioia.
Mi sono venuti subito in mente i miei familiari,
                                                      Prima di ogni partita hai gesti scara-
in particolare mio nonno, che purtroppo se ne è
                                                      mantici?
andato due anni fa.
                                                      Si. Ho iniziato ad avere dei rituali religiosi da
                                                      quando è morto mio nonno. Faccio tre volte
A questo "livello" pensavi di arrivarci fin
                                                      il segno della croce prima di entrare in cam-
da subito?
                                                      po. E' un modo per ricordarlo, credo che lui
No assolutamente, non ci pensavo. Ho mosso i
                                                      sia da qualche parte a proteggermi.
primi calci all’età di cinque anni nell'oratorio di
Vetto, subito dopo ero andato a giocare a Castel-
                                                      Riesci a conciliare lo studio e i tuoi im-
novo per due anni , il Progetto Montagna anco-
                                                      pegni sportivi ?
ra non esisteva, poi dalla prima media ad oggi
                                                      Diciamo che ho fatto un po’ di fatica da quan-
alla Reggiana.
                                                      do sono venuto a scuola alle superiori, pro-
                                                      prio per motivi di organizzazione. Quindi,
Dopo questo esordio magari è facile mon-
                                                      ovviamente, capita di tornare stanco la sera
tarsi la testa. Riuscirai a mantenere i pie-
                                                      dopo gli allenamenti e poi dovere anche stu-
di per terra?
                                                      diare per il giorno dopo; in quarta poi comin-
Penso sia la cosa fondamentale. Non c'è bisogno
                                                      cia ad essere dura. Però devo ringraziare i
di “gasarsi”; credo che l'umiltà sia la cosa che ti
                                                      miei Prof. che mi hanno sempre capito e so-
fa’ andare avanti. Se si comincia a montarsi la
                                                      no stati sempre molto sensibili con me.
testa è la fine. Però non nascondo che ti senti
quasi "diverso" dagli altri, nel senso che ti senti
                                                      Leggi HowL? Cosa ne pensi della pagi-
orgoglioso e sicuro dei tuoi mezzi.
                                                      na sportiva ?
                                                      Si lo leggo, non tutti gli articoli però.. (ride,
Che giocatore ti definisci ?
                                                      ndr.). La pagina sportiva mi piace, è molto
Un giocatore di qualità ma soprattutto di quanti-
                                                      critica. Penso comunque sia importante ave-
tà; mi piace farmi sentire in mezzo al campo e
                                                      re un giornalino d'Istituto dove gli studenti
recuperare i palloni, sono molto grintoso. Però
                                                      possono esprimere i propri pareri.
mi piace anche impostare il gioco.
C'è un giocatore a cui ti ispiri ?
Sì. Claudio Marchisio. Mi piace molto perché
abbina quantità e qualità, proprio come me.
Cosa pensi del calcio italiano in generale?
C'è stato un calo negli ultimi anni, però è sempre
uno dei più difficili. Penso anche che la serie A
adesso sia molto fisica e, come sempre, molto
tattica. Una volta era più improntata sulla quali-
tà con i famosi numeri dieci che facevano salire
il tasso tecnico che forse oggi è più basso.
Ti piacerebbe restare a lungo in granata e
magari diventarne la bandiera un giorno?
Restare a vita a Reggio penso di no. Mi piacereb-
HowL intervista Ottavia Piccolo:
Lei ha iniziato la sua carriera all’età di 10 anni. Cosa si            Penso comunque che il teatro abbia la funzione che ha sempre
prova a essere sul palcoscenico già a questa età?                      avuto, ossia quella non soltanto di far trascorrere due ore pen-
Ho cominciato per caso, nessuno in casa mia faceva l’attore.           sando ad altro, ma soprattutto di raccontare gli esseri umani, i
Mia madre lesse che cercavano una bambina per “Anna dei                sentimenti, la contemporaneità. Raccontare la società: il teatro
miracoli”, una commedia che racconta di una bambina sordo-             ha sempre fatto questo, come la letteratura. In particolare il
muta (di cui poi è stato fatto anche un film, molto interessante).     teatro dovrebbe approfondire le cose di cui ci occupiamo quoti-
Fui scelta. Per me recitare era un gioco, come è per tutti i bam-      dianamente. Il suo obiettivo dovrebbe essere proprio quello di
bini. Si gioca ad essere un’altra persona. Non mi sembrava una         far pensare. Tra il teatro e la televisione c’è la stessa differenza
cosa difficile, anzi, normale. Poi da lì ho continuato e non ho        che c’è tra un giornale e un libro.
mai smesso. Non ho mai fatto nessuna scuola di teatro. E’ stato        “Donna non rieducabile” racconta la storia della gior-
un percorso molto lungo, piacevole, pieno di cose belle. Ho fatto      nalista Anna Politkovskaja. Una donna dominata dalla
sempre esperienze bellissime.                                          sete di verità e dalla costanza nel combattere. Chi sono
Ha detto che si è trattato di un percorso. Suppongo                    gli Anna Politkovskaja di oggi?
abbia fatto dei sacrifici, soprattutto nel periodo dell’a-             Secondo me di giornalisti, operatori culturali e dell’informazione
dolescenza..                                                           che hanno la stessa tensione morale ed etica di Anna, ce ne sono
Sì, nell’adolescenza sì, sebbene non siano stati sacrifici coscien-    molti. Lei è diventata un simbolo perché è stata uccisa, ma pur-
ti. Continuavo a lavorare e mi piaceva, poi crescendo mi sono          troppo in molti come lei hanno perso la vita, e non solo in Rus-
resa conto che mi era forse mancato il periodo di crescita con i       sia. Proprio in questo Paese, dalla caduta dell’impero sovietico
miei coetanei, poiché non andavo a scuola e avevo colleghi sem-        alla morte della Politkovskaja furono uccisi 300 giornalisti. Nei
pre più grandi di me. Non c’è stato quello scambio che avviene         Paesi dove c’è una democrazia controllata, come in Russia, il
in quel periodo tra gli amici, la vita di gruppo, quando si fanno      mestiere di giornalista è molto difficile e pericoloso se lo si vuole
le stesse cose e si hanno molti sogni da condividere. Però tutto       fare seriamente. Altrimenti ci si lega al carro e lo si fa….     Nel
questo non mi è sembrato un sacrificio. E comunque in ogni             nostro testo diciamo che il 90% dei giornalisti russi in quel pe-
lavoro occorre fare dei sacrifici. Quando si decide il mestiere        riodo possedeva una tessera politica e ciò non significa essere un
che si vuole fare, è chiaro che automaticamente ciò significa          giornalista, bensì un portavoce. Se uno è libero da questi vinco-
studiare, capire, sacrificare ad esempio le vacanze. Per me c’è        li, invece, facilmente disturba. Lei disturbava parecchio e l’han-
sempre stato solo il lavoro.                                           no fatta tacere.
Dati i riconoscimenti ottenuti e la sua ampia carriera,                Alla trasmissione Che tempo che fa, dove è stata ospite,
tra i mondi di cinema, teatro e televisione, in quale di               ha detto che di donne non rieducabilial mondo ce ne
questi si sente più a casa e riesce a comunicare meglio                sono molte. Può farci qualche esempio?
col pubblico?                                                          Certamente. Ilda Boccassini , la PM adesso vice-procuratore di
Indubbiamente il teatro, perché mi ha dato maggiori possibilità        Milano che si occupa di mafia e ‘ndrangheta calabrese, grazie
di crescita spirituale, umana, professionale. Ho iniziato parten-      alla quale sono stati fatti molti arresti e date molte condanne
do proprio da esso e non l’ho mai abbandonato nemmeno men-             negli ultimi giorni. Lei è sicuramente una donna che non sa stare
tre lavoravo nel settore cinematografico. Il cinema è un ottimo        zitta. Poi c’è una giornalista del Mattino di Napoli, Rosaria Ca-
mezzo, gli attori sono fondamentali ma sono soltanto uno dei           pacchione, che si è sempre occupata di camorra ed è costretta a
tanti elementi che compongono il film; il tuo lavoro è sempre          vivere con la scorta. Poi anche la Gabanelli, un’altra che è indub-
visto da qualcun altro, non hai un controllo diretto e totale su       biamente impossibile far tacere. Ce ne sono moltissime, ma ci
ciò che fai. Invece a teatro sei tu, in prima persona. Per questo      sono anche uomini che hanno le stesse virtù. Alle volte, però, è
ho avuto maggiori soddisfazioni, nonostante ci siamo più rischi        contemporaneamente più difficile e più facile fare certi mestieri
più si va avanti perché sei comunque tu il motore delle cose che       per le donne, non perché venga loro spianata la strada, ma per-
fai.                                                                   ché sono meno condizionate dal potere e dalla voglia di arrivare
Nella   società odierna cosa           può     dare    il teatro?      in alto. Se una donna decide di mettersi in gioco significa che
Sono due cose diverse che da il teatro, a chi lo fa e a chi lo vede.   non ha paura né per sé, ne per la sua famiglia, anche se sa di
                                                                       rischiare molto.
Ph. Ilenia Darko

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  • 1. 500€ buttati nel cesso Prosegue a pagina 4 L’ EDITORIALE Secondo posto al Jugendpreis di Daniele Petrone Alcune cose nella vita so- giovedì 24 novembre e dopo no impagabili. Alcune tredici ore di pullman (con Torno a scrivere su Howl anche un po’ per emozioni, irripetibili. Al- tanto di consueto smarri- nostalgia ma lo so, Howl è per voi studenti cune esperienze, vitali. Il mento in pieno centro citta- del Cattaneo e del Dall’Aglio. Prometto di viaggio fatto dal gruppo di dino a Wiesbaden, città non scrivere solo per questa volta. tedesco di quarta, quinta proprio piccola dal momen- Per chi non mi conoscesse, tre anni fa fre- ed ex-quinta Q del liceo to che conta 300.000 abi- quentavo il liceo e ho scritto su Howl fin linguistico alla volta di tanti) siamo giunti a desti- da quando è nato. Personalmente, Howl Wiesbaden (regione nazione: l’ostello della gio- mi ha indirizzato verso l’ambito del gior- dell’Assia, Germania) cre- ventù della città che ci nalismo che è divenuta materia dei miei do sia una di quelle e, per avrebbe ospitato fino a do- studi. Ai tempi del liceo, mi vergognavo mia grande fortuna, faccio menica 27, giorno della par- quasi di scrivere, perché faticavo a mostra- parte di quel gruppo di tenza. re i miei pensieri, le mie riflessioni per studenti. Siamo partiti PROSEGUE A PAGINA 5 paura di espormi e di essere giudicato. Og- gi dico grazie ad Howl, perché ho avuto modo di farmi conoscere e apprezzare di più, anche dai professori. E dico grazie Il Marchisio del Cattaneo perché sto ottenendo numerose soddisfa- zioni a livello personale e Howl è stato il Tra i nostri studenti bollente “Stadio Parte- mio trampolino di lancio. No, tranquilli c’è chi regala soddisfa- nio” di Avellino nella non è una autobiografia. Tutto questo è zione e lustro al Catta- prima squadra granata. per farvi capire che avete uno strumento di neo. Stiamo parlando Andiamo a sentire di- valore incredibile tra le mani. Comunicare. di Lorenzo Marmi- rettamente con le sue Non sminuite mai questa parola perché è roli classe ‘94, centro- parole l’emozioni del importantissima. Sapete ragazzi, non tutti campista della Reggia- debutto. ne hanno la possibilità. Ci sono realtà na Beretti che il 6 no- nemmeno troppo lontane da noi, in cui è vembre scorso, ha quasi vietato avere un’idea e scriverla, è (POTETE LEGGERE esordito in Lega Pro, quasi vietato pensare. Howl è stato chia- L’INTERVISTA COM- mato così perché vuole esortarvi ad urlare. l’ex serie C1, negli ulti- PLETA A PAGINA 20) mi minuti finali nel PROSEGUE A PAGINA 3 Dicembre 2011 Anno 6, 19°Numero. HOWL
  • 2. PAGINA 2  Editoriale Daniele Petrone Pagina 3  500€ buttati nel cesso Pagine 4  Secondo posto al Jugendpreis Pagina 5-6  Io c’ero Pagina 7  Quasimodo …. Pagina 8-9 en Tournée!  La punta dell’iceberg Pagina 10-11  Spazio riflessivo Pagina 12  Legalità Pagina 13-14  C’eravamo abbastanza amati Pagina 15  Dragozilla Pagina 16-17  Real steel Pagina 17  Michel Telò Pagina 18  Festa e allegria in TV Pagina 19  Il Marchisio del Cattaneo Pagina 20  Spazio teatro Bismantova Pagina 21  Ph. Ilenia Darko Pagina 22 La redazione di HowL: howl.redazione@gmail.com - www.urlohowl.blogspot.com Giancarlo Constantin 3F Andrea Dallari 4M Giulia Bedini 4Q Andrea Magnavacchi 5P Ilenia Darko 3D Angelo Cosentino 4P Irma Marconi 4I Benedetta Valdesalici 5P Linda Parmeggiani 4Q Cristian Petrone 3F Luca Casillo 3D Erald Kokoti 2P Simone Zobbi 4G
  • 3. Anno 6, 19°Numero. HOWL PAGINA 3 Specie in tempi difficili come questi, dobbiamo rando che tutto vada bene, mi sono impegnato sfruttare gli spazi che ci permettono di dire la no- ad organizzare una sorta di festival del giornali- stra, di farci sentire, di GRIDARE ciò che non ci va smo a Castelnuovo, in cui verranno invitate al- bene, ciò che vorremmo. E se non li sfruttiamo, tre redazioni di altre scuole d’Italia. Spero che questi spazi ci verranno pian piano tolti. Faccia- questo vi faccia gola. Non abbiate paura. So’ che moci sentire. Ci siamo anche noi. Sono stanco di in molti di voi c’è voglia di comunicare, voglia sentire che i giovani sono quelli che sono, che i di scrivere. Lasciatela uscire e non frenatela. giovani sono ignoranti, i giovani non hanno una Ricordo che nel mio ultimo anno del liceo, una cultura, non hanno idee e che pensano a rimbam- ragazza di seconda liceo mi scrisse su Facebook, birsi su videogames o Facebook. Io credo in noi, di quanto le piacesse Howl e di quanto le pia- credo nei giovani, perché sono quelli che devono cesse scrivere. Era una po’ frenata dall’età, cre- sostenere la spinta del cambiamento. Dimostria- deva di non essere all’altezza e fin lì, non aveva mo quanto valiamo, ragazzi. Credo in tutti voi. mai trovato il coraggio di provare. Non faccio Tutti. Dal primo del Cattaneo all’ultimo del Dall’A- nomi, ma oggi vi dico che questa ragazza scrive glio. Credo che non siete solamente ragazzi che benissimo su Howl e anche fuori dalla scuola ha otturate bagni o che imbrattate con le bombolette avuto possibilità di trovare soddisfazioni pub- la facciata della scuola. Credo che c’è molto, molto blicando qualcosa. Il coraggio premia cari ra- di più. Ma credo che dobbiamo dimostrare di non gazzi. Spero di aver convinto qualche altro gio- essere tutto questo. vane, di qualsiasi classe, che ama scrivere o an- Ci credo in voi. E per questo ho voluto presentare che disegnare. Ma quello che conta è esprimer- un progetto per Howl, che è stato approvato in si, comunicare, perché non possiamo stare fer- consiglio d’istituto. Sarò il coordinatore di Howl. mi. Né in questi tempi né mai. Perché ci siamo Metterò a disposizione le mie competenze in mate- anche noi cari ragazzi e non siamo solo degli ria giornalistica, per aiutarvi il più possibile a tira- ottura cessi. Spero che il prossimo venerdì, nel- re fuori al meglio quelle che sono le vostre capaci- le nostre riunioni di redazione possa già vedere tà, la vostra voglia, la vostra creatività, i vostri qualche faccia nuova. pensieri. Un occasione per imparare, sia per voi Urliamo insieme ragazzi! La voce sarà più forte sia per me, perché vorrei che ci arricchissimo gli e la potranno sentire molte più persone… uni e gli altri. L’anno prossimo, in primavera, spe- Ph. Thomas Francia
  • 4. PAGINA 4 500 € buttati di Giulia Bedini nel cesso PROSEGUE DALLA PRIMA PAGINA Succede che sull’Italia del ventunesimo secolo si abbatte una terribile crisi che interessa pratica- mente tutto il mondo. Sì, proprio nel mondo reale, quello dove si mangia, si cresce, si caga, si vive e si muore anche. Non quello di The Sims o di Call of le. Bisogna essere alternativi! E allora intasiamo Duty. Allora quelli lassù, seduti comodi sulle loro i cessi alla conquista della gloria eterna come belle poltrone intagliate, cosa fanno? Prendono in bulli dell’anno. E fu così che nella scuola dove mano le forbici e non fanno nient’ altro, se non spesso mancano carta igienica e sapone, le ore usarle. Ecco, allora, i tagli di qua e di là alle tasche vengono lasciate buche perché le sostituzioni dei cittadini ma soprattutto ai servizi che vengono costano troppo, i corsi di recupero limitati e le loro forniti. Che dovrebbero essere loro forniti. attività autogestite dagli studenti per risparmia- Pensioni da fame, licenziamenti, precariato, con- re, 500 euro devono essere spesi per uno spurgo. tratti a tempo determinato, blocco delle università, mancanza di fondi per la scuola. Poi qualcuno 500 euro buttati per il divertimento di po- scende in piazza, prova a farsi sentire, indignato, chi a danno di tutti. per il comportamento dei soliti vecchi poltroni. Ma Quando si viaggia succede chiaramente di pre- niente. Nuova finanziaria. Nuovi tagli. stare particolare attenzione ai bagni, indice di igiene e il come si lascia un bagno indica anche il Nel frattempo, invece, nel nostro Istituto, dove, rispetto che si ha (o non ha) per gli altri che do- come dappertutto, qualcuno si sforza per pareggia- vranno utilizzarlo, lo insegnano alle elementari. re i conti e per saltarci fuori ( anche dovendo eli- Ma quello che, forse, non è così immediato è che minare qualche attività) arrivano i bulletti di turno il fatto di danneggiare un bagno nella propria a fare i matti, a fondare lo sport della settimana: scuola, provoca anche un danno a se stessi. Il giocare a basket, ma coi cessi. Le regole sono molto bullo medio risponderebbe: “Tanto di cessi ce ne semplici. Basta un fondamentale: il tiro. Il gioco è sono degli altri. Beh, grazie. Ma se un giorno si palesemente una cagata, tanto per stare in tema: il scatenasse un’epidemia di dissenteria? Per non canestro è la tazza del bagno, per gli amici signor pensare al tempo che si aspetta di più quando c’è Cesso, e le palle sono delle semplicissime lattine la fila e un bagno è inagibile… Un disagio, dun- riciclabili. E infatti perché riciclarle? Troppo bana- que, concreto, ma prima di tutto morale se si pensa alla tristezza immensa del motivo per cui si è dovuta affrontare una spesa del genere. Sempre viaggiando s’impara, ed è facile notare come all’estero i bagni siano generalmente più puliti, soprattutto nel nord Europa. Appena, invece, si passa il confine per tornare in Italia ecco come si ritorna nel sozzume. Non sono, dunque, i bagni simbolo di civiltà di un popolo? E a che livello di civiltà si può collocare una scuola dove i bagni vengono intasati volontariamente dagli studenti, ossia dagli stessi che dovrebbero usufruirne? Mi compiaccio di me: bella domanda.
  • 5. Anno 6, 19°Numero. HOWL PAGINA 5 Oltre al lavoro pratico sul progetto, l’e- di Veronica Vezzosi sperienza stessa del viaggio ci ha dato veramente molto. L’accoglienza ricevuta in Germania è sta- PROSEGUE DALLA PRIMA PAGINA ta calorosa e cordiale. La mattinata della premiazione (venerdì 25 novembre), av- venuta nella cancelleria di stato dell’As- Il motivo del viaggio era prendere parte alla sia, stimolante e costruttiva. La convi- premiazione del Premio della Gioventù venza con ragazzi italiani di altre scuole 2011 (Jugendpreis) al quale abbiamo parte- emiliano-romagnole e polacchi, piacevo- cipato l’anno scorso, ottenendo un meravi- le. Le attività organizzate e proposte du- glioso secondo posto sul podio. rante il soggiorno (come una suggestiva Le tematiche del progetto erano incentrate caccia al tesoro per il centro di Wiesba- sull’ambiente e i protagonisti del concorso den, la gita al depuratore idrico della cit- erano giovani provenienti dall’Emilia Roma- tà o la visita guidata dell’aeroporto di gna, dalla regione Wielkopolska (Polonia) e Francoforte, ovvero il più grande d’Euro- dall’Assia tedesca. pa) sono state divertenti, coinvolgenti e Il nostro lavoro, dal titolo “Dalla terra istruttive. con fatica alla tavola con gusto”, ri- Ma la vera magia del viaggio era nel guardava la produzione del Parmigiano Reg- semplice fatto che eravamo in viaggio. giano (prodotto tipico della nostra zona e Eravamo lì, di nuovo noi, di nuovo un universalmente conosciuto) e l’impatto am- gruppo, in quella magnifica terra che è la bientale che essa ha sul territorio. Con gran- Germania, così calda e gioviale (a dispet- de impegno, lavoro, fatica, ma anche infinito to dei pregiudizi di cui è spesso purtrop- entusiasmo e voglia di partecipare, il nostro po protagonista), a contatto con gente gruppo, saggiamente e costantemente coor- totalmente frei (libera) ad ammirare e dinato dalla docente Cristina Cattani, ha po- toccare con mano una cultura diversa tuto realizzare un’interessante panoramica dalla nostra , ad annusare profumi, as- sull’argomento, arricchita da interviste diret- saggiare sapori, osservare colori, girare te ai produttori stessi del formaggio, un bel- per le strade e ridere, incuriosirsi, farsi lissimo supporto video e materiale cartaceo. domande. A vivere. Il tutto, ovviamente, tradotto anche in tede- Non esiste qualcosa di più bello. Amo sco. viaggiare. Credo che la cosa più bella, a parte la soddi- Amo guardare il mondo che si plasma al sfazione a lavoro ultimato nel vedere che il di là del mio finestrino. Amo riconoscere nostro impegno aveva dato ottimi frutti, sia volti, leggere lettere diverse sullo sfondo stata soprattutto la coesione e lo spirito di blu degli enormi cartelli stradali, ascol- gruppo che questo progetto ha portato. Tutti tare assonanze e dissonanze di lingue insieme, noi studenti e la stessa insegnante, che non sono la mia, questa sensazione eravamo un’unica forza che si prodigava per di infinita libertà. raggiungere un comune scopo. Meraviglioso e stimolante lo scambio di idee, la collabora- Meraviglioso fermarsi nella piazza della zione, l’opinione del singolo che veniva accet- cattedrale di Wiesbaden, nel bel mezzo tata, discussa ed elaborata all’interno del di mercatini natalizi, luci, dolci, un tea- gruppo per poi aggiungersi, tassello relativa- tro di burattini, bambini che corrono e mente piccolo ma infinitamente importante, giocano felici, musica. Meraviglioso fer- ad una costruzione più grande. marsi e prendere una cioccolata calda che ti accarezza le labbra col suo sapore Credo che sia questa la vera scuola. Qualcosa dolce e arriva come una medicina contro che va al di là dello studio mnemonico sui il freddo dell’aria pungente di fine no- libri, delle nozionistiche lezioni quotidiane. vembre. Iniziative come queste arricchiscono interior- Questa è la vera essenza della vita, della mente e culturalmente e andrebbero incorag- nostra giovinezza: impegnarsi, mai ar- giate, amate, proposte, divulgate.
  • 6. PAGINA 6 rendersi e lottare al fine di raggiungere Kiss!Non buttiamo via questi anni, questi giorni, qualcosa e quando la si ottiene, non per- questo tempo! Perché (guardiamoci intorno!) le dersi nella soddisfazione ma goderne cose da fare sono veramente tante e dobbiamo pre- quanto basta per poi avere voglia di trova- pararci a rimboccarci le maniche. re un nuovo obiettivo da raggiungere. Siamo giovani, siamo pieni di vita, abbiamo cervel- Questa è la lezione che ho imparato da li (udite, udite!) pensanti e possiamo, anzi dobbia- questo progetto, da questo viaggio. E cre- mo imparare a usarli. do che sia la stessa per tutti coloro che Valutiamo le cose che abbiamo intorno, apprezzia- erano con me. mole, critichiamole se serve, ma non limitiamoci a Ringrazio a nome di tutti, le persone che criticare senza proporre un’alternativa. hanno permesso che ciò si realizzasse, in Quindi siamo curiosi! Non dobbiamo indietreggia- primo luogo la nostra insegnante Cristina re quando ci viene proposto qualcosa, ma accoglie- Cattani che ha saputo esserci e guidarci in re qualsiasi spunto o iniziativa a braccia aperte. ogni momento, la preside che ha sostenuto Provare, lottare per qualcosa, porci degli obiettivi. questa iniziativa con tutti i mezzi possibili Non avrei mai vissuto quest’esperienza meraviglio- e i miei compagni che hanno contribuito a sa se non avessi accettato di partecipare al progetto rendere unica un’esperienza già di per sé del Premio della Gioventù, e, davvero, mi sarei per- indimenticabile. sa molto. Perciò, ragazzi, amici, conoscenti e E quando possiamo, se possiamo e ci capita l’occa- quant’altro, quello che mi preme dire con sione, viaggiamo! queste quattro righe è questo: Non restia- mo addormentati! Non passiamo tutti i Viaggiare è la scuola migliore, viaggiare arricchisce nostri pomeriggi seduti davanti a un tele- la gente, insegna. visore a guardare qualche porcheria televi- Viaggiare è metaforizzare la vita. siva o come imbecilli attaccati al monitor Perché alla fine ogni passo è un volo verso cieli che di un computer o allo schermo di un tele- ancora non si conoscono. fonino! Non usiamo tutte le nostre energie nel pensare a come ci vestiremo sabato sera o nell’organizzare la navetta per il Scriviamo il nostro futuro passo dopo passo, riga dopo riga, volo dopo volo!
  • 7. Anno 6, 19°Numero. HOWL PAGINA 7 di Veronica Bondavalli Io c’ero Io c’ero. E’ quello che posso dire ora, quando sen- mobili risucchiando paesi interi. La giornata si to ancora servizi per televisione. Nel mio piccolo, stava ormai concludendo e, ripartiti da Brugna- anche io ho fatto qualcosa per loro. go, abbiamo fatto come tappa finale Borghetto Sto parlando della tragica alluvione avvenuta in Vara, riunendo il gruppo e partecipando alla Liguria più di un mese fa, e della giornata di vo- Messa. lontariato in alcuni di quei paesi insieme ai ra- E’ stato forse il momento più bello della giorna- gazzi di Leguigno e Casina. ta, anche se diventa difficile parlare di “bello”. L’idea di partire è nata da un educatore di Legui- Direi allora: significativo. La realtà anche lì era gno, Andrea, il quale ha parenti laggiù, ma sono stata distrutta: la piazza del paese era esplosa sicura che non avrebbe pensato di ricevere così dalla pressione che l’acqua aveva esercitato sotto tanto appoggio. Così, se l’idea era partita facendo essa, i negozi erano stati polverizzati, e a distan- conto su massimo venti persone, il 13 novembre za di due settimane dall’accaduto giravano anco- ci siamo trovati ad essere una quarantina, con ra carrattrezzi carichi di macchine distrutte. pale e badili e tanta voglia di fare. In chiesa, oltre a noi, c’erano anche altri volonta- I paesi dove siamo andati sono Borghetto Va- ri ma poca gente del luogo. Nelle parole del par- ra, Rocchetta Vara e La Spezia. A La Spezia roco si leggevano i segni di una persona distrut- l’alluvione non era arrivata, ma un gruppo di ra- ta, che non sapeva neanche bene come poter gazze erano state comunque mandate lì per siste- comportarsi davanti all’accaduto, però con tanta mare una casa, la quale avrebbe ospitato i ragazzi fiducia negli abitanti, nei volontari e nella Prote- di una casa-famiglia di Rocchetta per un periodo zione Civile. di tempo, dove invece i danni erano ben evidenti. Penso sia stato importante quel momento di fe- Io sono stata a Rocchetta alla mattina, con altre de, credo abbia completato la giornata in tutto e amiche. Eravamo in 5 e ci hanno incaricate di per tutto. sistemare la casa-famiglia da dove venivano i ra- Come in chiesa, neanche per il paese giravano gazzi alluvionati. I ragazzi e i bambini avevano abitanti del luogo, solo poche persone, alcune lasciato quella che per loro era la loro casa, senza con molta voglia di parlare, sfogarsi, cercare un essersi portati dietro niente; per il momento era- sostegno e un incoraggiamento per il futuro. La no ospitati da alcune suore in attesa di sistema- gente aveva perso la loro vita, anche magari pa- zione a La Spezia. renti e amici, viste le 6 vittime di Borghetto, ma Il resto dei ragazzi del mio gruppo sono stati non ho visto segnali di arresa in nessuno di loro. mandati invece a Brugnago, letteralmente in Tornando a casa, i pensieri erano tutti rivolti alla mezzo al fango. giornata, alle emozioni provate ancora in circolo. Posso dire che di servizi in televisione ne ho visti E’ importante l’azione di volontariato. Lo è per- tanti, insieme a foto e video in rete, ma fidatevi, ché si parla di realtà vicine a noi, realtà in cui un quello che si vede dal vivo non penso si possa giorno potremmo essere noi coinvolti e in cui spiegare. E’ assurdo vedere cosa possa fare la po- l’aiuto esterno ci sarà indispensabile. tenza dell’acqua e di come certa gente abbia per- Sicuramente l’intervento dei volontari aiuterà so davvero tutto da un momento all’altro. sia materialmente che moralmente quelle popo- Nel pomeriggio, noi ragazze siamo state portate a lazioni. Da volontaria posso dire che giornate Brugnago insieme ai ragazzi, impegnati a siste- come questa hanno riempito anche noi, ci hanno mare giardini di case di cui restava solo una di- fatto crescere e ci hanno fatto capire di come stesa di fango. Io e altri amici ci siamo spinti nei spesso ci attacchiamo a cose superflue; talvolta dintorni per capire meglio, ascoltando anche te- piangiamo perché non abbiamo l’ultimo modello stimonianze di gente del luogo; i loro racconti di I-Phone, o per un brutto voto in matematica, rimandavano ad una giornata da dimenticare. quando basta invece un niente per cancellare Ricordo un mio amico, mentre stavamo cammi- tutto quello che hai costruito in una vita. nando, finito intrappolato con le gambe nel fan- Tornerei lì subito se si riorganizzasse qualcosa e go, lasciandoci dentro una scarpa, per fortuna credo ci torneremmo tutti. Ringrazio chi ha per- ripescata. Noi in quel momento non potevamo messo questa bellissima esperienza e consiglio fare altro che ridere davanti all’episodio, ma ob- anche a voi, se vi capiterà l’occasione, di provar- biettivamente c’era ben poco da ridere se si pensa la perché davvero, a parole non credo renda che tutto quel fango aveva fatto come da sabbie niente di ciò che si vive mentre ci sei dentro.
  • 8. PAGINA 8 di Giulia Bedini Quasimodo …. Se ricordate, tra gli ultimi di maggio e i pri- mi di giugno dell’anno corrente, en Tournée! al Teatro Bismantova vi fu un’invasione ter- rificante. Clandestini, gitani, folli, di ogni razza e di ogni età si insinuavano in ogni an- me si incastrava come una in una sorta di golo dell’edificio, spaventando, ma allo stes- magia. Portarlo in Francia, in un piccolo so tempo, affascinando il numeroso pubblico paese come Voreppe, può sembrare una accorso. Trasformarono l’ambiente in qual- cosa da niente, ma per me significa che ci cosa di passato, ma concettualmente molto stiamo evolvendo. Non abbiamo fatto le attuale: la corte dei miracoli. Voci, corpi coreografie in versione integrale (avevamo e movimento unitisi per dare vita ad un’uni- soltanto pochi metri quadrati di "palco" da ca cosa: una storia da raccontare. Successe condividere in circa 25), ma alla fine ci sia- poi, che a questo grande organismo si ag- mo divertiti. Abbiamo fatto vedere quanto giunsero altri elementi, danzanti e parlanti spacchiamo il culo anche ad altre persone, in lingua francese ( provenienti dal Paese del oltre ai soliti spettatori quali parenti e Liceo Linguistico), offrendo agli altri studen- amici stretti. Ci abbiamo dato tutti la vita ti una rappresentazione in lingua originale. ed è stata una bella esperienza. Cresce la Tutto questo perché, dovete sapere cari let- scuola di danza, ma cresciamo anche tori, qui a scuola si aggira una certa inse- noi..e i clandestini non si fermeranno di gnante madre linguista, Valerié Ferrari, certo qui”. assai pericolosa e capace di combinarne di tutti i colori. E fu grazie a questo particolare Silvia Zini: “Rifare Quasimodo è sempre soggetto che il 29 ottobre la Corte dei mira- un’emozione e a Voreppe ancora di più: ci coli, unitasi alla 2Q, salì su un pullman che siamo trovati in condizioni poco favorevoli la portò lontano da casa- da bravi clandesti- per fare uno spettacolo così complicato. ni- al di là del confine italiano, oltre la cate- Però i risultati sono stati eccellenti e ap- na delle Alpi: dai gemelli di Voreppe. prezzati dal pubblico francese e tedesco. Io Un’esperienza un po’ estrema, poco tempo e ho rivestito il ruolo di folle nella parte re- poco spazio per i giovani folli, dove la stan- citata in francese e di clandestina in una chezza dopo 12 ore di viaggio si è magica- coreografia insieme alle ragazze di 2Q e ad mente trasformata in entusiasmo. La rap- altre mie compagne della scuola di danza. presentazione è avvenuta in una grande sala, Divertimento è stata la parola d’ordine”. dove ogni anno si svolge l’incontro tra i paesi gemellati. Presenti erano anche gli amici del Veronica Vezzosi: “Cantare, ballare, re- Liechtenstein, per i quali è stata preparata citare: una cosa meravigliosa. L’arte è anche una narrazione degli episodi in tede- sempre meravigliosa. Se poi quell'arte si sco. A raccontarci le loro sensazioni e i ricor- unisce allo studio delle lingue straniere, di più forti sono alcuni ragazzi dell’istituto allo spirito di gruppo, alla collaborazione, che hanno partecipato alla messa in scena all'amicizia, al piacere puro e semplice ma dello spettacolo in terra francese. prezioso del viaggio, allora credo che non esista veramente qualcosa di più grande. E Sara Canovi: “Io ho cominciato a ballare per me, per noi, è stato questo. Io ho dato l'anno scorso con la scuola Arcobaleno e lo voce a Esmeralda sulle musiche di Coc- spettacolo di Quasimodo è stato bellissimo. ciante. "Quasimodo" è uno spettacolo che Sarà perché c'eravamo tutti, ma proprio tut- ha richiesto impegno, sudore e costanza. ti: attori, cantanti e ballerini. Tanti ballerini. Poterlo portare in giro, essere di nuovo Le coreografie erano tutte stupende e l'insie-
  • 9. Anno 6, 19°Numero. HOWL PAGINA 9 noi, una squadra, tutti insieme su un palco fatica, grazie all’ impegno abbiamo otte- a divertirci e divertire, è un'emozione uni- nuto tutti delle grandi soddisfazioni e mi ca. Porterò sempre quel pezzo di Francia auguro vivamente che gli amici francesi nel cuore come un ricordo che vale”. abbiano apprezzato il nostro spettacolo”. Alexandra Baisi: “Portare lo spettacolo Luca Casillo: “Tutto questo non è stata in Francia è stato prima di tutto una nuo- soltanto un’esperienza, ma è stata una vissima esperienza, ma anche un motivo prova che dovevamo e abbiamo voluto per metterci in gioco. Soprattutto per quan- affrontare. Preparare tutto lo spettacolo to riguarda la recitazione in altre lingue a è stato faticoso anche se divertente. Per cui non eravamo abituati. E’ stato nuovo me è stata la prima volta all' estero e de- anche per me, nonostante io sia bilingue. vo dire che è stato qualcosa di veramente Ho danzato ed interpretato la figura di piacevole, ho visto posti nuovi e ciò mi Esmeralda, l’intrigante gitana che fa per- ha affascinato. Io ho interpretato la par- dere la testa a Frollo, Febo e Quasimodo. A te di Febo, una persona malvagia, dagli Voreppe abbiamo avuto l'occasione di con- intenti carnali e piuttosto cupi. Un per- frontarci con un pubblico nuovo, diverso, sonaggio particolare, che però mi è pia- che non ci aveva mai visti prima e non ci ciuto molto rappresentare. Le prove so- conosceva, per cui non era affatto scontato no state poche e molto intense, perché ottenere successo dalla rappresentazione. questa versione dello spettacolo l’abbia- Non è come stare davanti a un pubblico di mo preparata in poco tempo e ho dovuto amici e parenti. Fortunatamente però, lo affrontare, oltre alla danza, la recitazio- spettacolo è piaciuto e credo che questo sia ne in lingua francese, sicuramente la co- stato il premio per tutto lo sforzo messo in sa più impegnativa per me che non lo campo durante l'anno. Questa esperienza ci studio. Un ringraziamento va sicura- ha fatto capire che l'arte non ha confini.” mente a tutta la compagnia, fedele com- pagna di viaggio. Ho capito che: Noi sia- mo l'arte e l'arte è parte di noi”. Arianna Pellati: “ E’ stata un'esperienza emozionante: davanti a persone sconosciu- Nelle parole di tutti troviamo citate te, in un altro paese che non era casa no- “impegno”, “difficoltà”, “sforzo”, ma stra. Ci siamo impegnati tanto per realizza- sempre accostate al loro fedele compa- re tutto al meglio. Personalmente ho canta- gno Divertimento. Un’esperienza che ha to la parte di Fiordaliso, la ricca ereditie- armoniosamente unito studio e cultura, ra promessa sposa a Febo. Devo ammettere dove ognuno ha accettato una sfida nuo- che ci sono state parecchie difficoltà legate per esempio allo spazio, all'acustica ,alla va, mettendosi completamente in gioco e stanchezza dopo il viaggio, ma siamo riu- cimentandosi in ciò che ama fare. sciti a sostenere uno spettacolo degno del Ancora una volta l’accoppiamento scuola suo nome, soprattutto stando uniti l'uno Arcobaleno- Liceo Linguistico si è dimo- con l'altro, sostenendoci e aiutandoci. Ed è strato vincente. proprio questa, penso, la cosa che ha reso bello il nostro spettacolo: l’aiuto reciproco”. Ma la Corte dei Miracoli non si ferma Marta Chiarulli: ” Io ballo ormai da qua- qui.. e a Gennaio tornerà all’attacco del si 9 anni e secondo me é stata un'esperien- Teatro Bismantova. Siete pronti? za stupenda,emozionante e divertentissi- ma. Personalmente ho danzato ed interpre- tato la parte di Fiordaliso, smorfiosa ere- ditiera mandata su tutte le furie dalla bella Esmeralda. Credo che nonostante la tanta
  • 10. PAGINA 10 berg. Ecco perché diventa indispensabile vi- vere in una società di cultura diversa per ca- pire; capirne le piccolezze contraddistinguo- no davvero un gruppo di persone con qual- ——————————————————————————-- cosa in comune, aldilà del materiale. Ciò che La punta dell’iceberg accomuna le persone di una stessa cultura sono il modo di pensare, il modo di porgersi e il modo di percepire ma non solo le mille E’ muscoloso, bello e dalla carnagione cose che possiamo trovare sulla punta dell’i- olivastra. Indossa occhiali scuri e ha ceberg. Certo, gli stereotipi non sono menzo- un’aria misteriosa. Deve per forza essere gne, in fondo la punta fa parte dell'iceberg. un mafioso. Tra i piedi un pallone da Quindi anche la "superficie" della cultura è calcio, nella borsa un libro di citazioni di qualcosa che ci appartiene e che non possia- Mussolini e in tasca un santino del Pa- mo costruire, però le altre persone possono pa. In una mano un pezzo di pizza e percepirla. In poche parole: “Noi siamo an- nell’altra un bicchiere di vino. Lui cono- che ciò che dicono di noi”. La prima parte di sce Roma e di sicuro si aggira tutti i una cultura è così l’unione di quel che divie- giorni tra i negozi più chic di Milano e ne dalla nostra “vera” cultura e ciò che gli al- Firenze. Lui è molto romantico e ti farà tri riescono a percepire di essa. Così, tanto sognare con una cena a lume di candela per metterci allo specchio, ho chiesto ad servita su una gondola veneziana a suon adulti e ragazzi della mia scuola di scrivere di musica classica. Lui sa cosa sia lo stile su i due seguenti fogli quale fosse il loro pri- e la lingua che parla è sublime. mo pensiero se qualcuno gli chiedesse di dire Lui sei tu. Lui è tutti noi. Lui è l’immagi- qualcosa riguardo l’Italia o gli italiani. Nulla ne che si dipinge nella mente di uno da temere se in mezzo alle loro ri- straniero quando gli si chiede di pensare ghe troviamo anche qualche brutto stereoti- agli italiani. po. In fondo questa è “solo” la parte superfi- Intercultura usa schematizzare l’idea di ciale. Ma devo ho cominciato a preoccupar- cultura come un iceberg di cui è visibile mi quando ho letto il mio nome tra le varie solo la piccola punta, ma se solo guar- “italianate”… Questo mi ha fatto capire che dassimo sott’acqua, potremmo osserva- ogni volta che andiamo in un paese stranie- re quanto immenso sia realmente. Ogni ro, noi diventiamo uno stereotipo del nostro volta che ci spostiamo in un paese diver- paese. Noi stiamo sulla punta dell’ice-berg so o che parliamo con una persona di come la pizza o la mafia. Ad ogni modo, do- cultura differente, la prima cosa che po la lettura delle varie opinioni, forse note- pensiamo è allo stereotipo dell'abitante rete la superficialità e forse penserete che del paese da cui proviene. Questo è na- voi, al loro posto, avreste fatto la stessa cosa. turale: noi vediamo la punta dell’ice- Allora ecco che il mio vuole essere un invito a farvi avanti e a provare a guardare più a fondo. Da qualche parte sott’ac- qua c’è qualcosa di molto più grande. Insomma, noi ci capiamo, noi che, da qualche parte, abbiamo ancora un’a- nima montanara. Buona specchiata! Linda Parmeggiani
  • 11. Anno 6, 19°Numero. HOWL PAGINA 11
  • 12. PAGINA 12 HowL - Spazio riflessivo 2^Edizione. Ormai non ci sono più dubbi: è in vigore, soprattutto in un ambiente questa scuola è allo sbaraglio. Ogni giorno scolastico, bisogna rispettarla. Il regola- arrivano notizie sempre meno incoraggianti mento scolastico richiama all’educazione per il futuro, come per esempio gli incivili più volte, ma non è così che si educano gli che intasano i bagni dell’ITI. Che cosa diven- studenti al senso civico. Molti dicono che teranno queste persone in futuro? Dei crimi- «è difficile far rispettare delle leggi a chi nali forse!?! Per ora servono solo ad aumen- non è abituato a farlo in casa sua», ma tare le enormi spese dell’istituto, che non vive in questo modo non si riuscirà mai a mi- giorni rosei, vista la crisi economica che l’Ita- gliorare questo Paese e questa scuola; ser- lia sta attraversando in questi ultimi anni e ve una mentalità completamente diversa, mesi. Rendiamocene conto. Siamo noi che sennò si cade nell’anarchia e nell’inciviltà peggioriamo la situazione, nel nostro piccolo comune. Il regolamento d’istituto parla è vero, ma comportandoci in questo modo chiaro, ma quelle pagine non servono a rendiamo più difficile ciò che è già tragico di nulla se ciò che c’è scritto non viene ri- suo. Forse sarebbe bene cambiare modo di spettato da chi frequenta la scuola, cioè vivere, almeno all’interno della scuola. Si può studenti e professori. Il presidente della iniziare mettendo da parte l’ipocrisia, e co- Repubblica, Giorgio Napolitano, aveva minciando a pensare cosa si può migliorare, detto alcuni mesi fa: «Bisogna ritrovare anche con piccoli gesti quotidiani. Pensare è il senso civico» riferendosi alla politica utile, i grandi personaggi hanno iniziato così italiana, questa frase però è valida anche e serve assolutamente un’ambizione per rag- nella nostra piccola scuola di montagna. giungere l’obiettivo. Ricordo inoltre un altro Perciò «Rimbocchiamoci le maniche!» grave problema: la legge anti fumo, entrata in direbbero i nostri vecchi, diamoci una vigore lo scorso anno, ma che per ora non è mossa, sennò la situazione si aggraverà stata rispettata. Premesso che non so nem- ogni giorno di più e per farlo bastano pic- meno come si prenda in mano una sigaretta, cole azioni quotidiane, come non intasare volevo ricordare che questa legge è ancora in i bagni a scuola e fumare nelle aree abili- vigore, e la scuola dovrebbe farla rispettare; tate. non perché bisogna accanirsi contro i fuma- Simone Zobbi tori, ci mancherebbe, ma perché se una legge
  • 13. PAGINA 13 Anno 6, 19°Numero. HOWL di Angelo Cosentino La legalità non è Si può vincere una medaglia ed allora in un’impresa! mano si ha un oggetto metallico che ripaga i propri sforzi. Si possono vincere dei soldi e bilità sono più di una. allora in mano si hanno proprio quei soldi. Hanno avuto la possibilità di toccare con Si può vincere un viaggio di quattro giorni mano un problema così importante e ancora all'insegna della legalità a Palermo ed allora tristemente attuale nel nostro paese, la pos- in mano si ha una Possibilità. sibilità di provare emozioni nuove, di vedere dal vivo quei luoghi che in TV sembrano tan- Questa possibilità l' hanno avuta i ragazzi to lontani, la possibilità di battere gli stereo- della 4A partecipando e vincendo il concor- tipi che etichettano il Sud Italia e ci fanno so “Bellacoopia Impresa” indetto da Lega dire che “I meridionali sono tutti mafiosi” o Coop. “I meridionali hanno tutti paura”. Il concorso prevedeva la realizzazione di un Hanno avuto la possibilità di divertirsi, che a progetto in cui si doveva ipotizzare un' im- diciassette anni è quasi d' obbligo, ma impa- maginaria impresa, non solo pensandola rando qualcosa; la possibilità di vedere con i ma rendendola concreta, costruendo un bu- propri occhi ciò che Libera fa, ciò che Libera siness plan e i diversi budget di vendita, è, ciò che centinaia di persone fanno ogni motivandola. giorno in suo nome. I nostri amici di Ragioneria si sono presen- E proprio Libera, tramite l’ Associazione No- tati con il progetto “C'era una Volta” e mi e Numeri contro le Mafie, ha offerto que- prevedeva di ridare vitalità a un borgo or- sto viaggio al vincitore del concorso ed è la mai abbandonato: Cà del Grosso. stessa Libera che ha bisogno del contributo Tutta la classe ha contribuito sotto la guida di tutti. della Prof.ssa Marianna Ferrari, che è anche Tanti ci credono e hanno bisogno di crederci. l'ideatrice del nome, scelto così perché Io ci credo. Per questo mi sono iscritto e con- all'entrata del borgo era presente proprio siglio vivamente a tutti di farlo. Iscriversi è una “volta”, oggi ristrutturata. facilissimo, è tutto spiegato nel sito Partecipando i ragazzi hanno imparato mol- www.libera.it tissimo e magari qualcuno di loro chissà che I ragazzi, all’inizio lontani da questa realtà un giorno non realizzi un vero progetto o che non ci tocca da vicino (anche se in realtà una cooperativa. si avvicina sempre più ed è presente anche a La parte più importante nasce proprio dal pochi chilometri di distanza da noi), sono premio che ha dato ai ragazzi la possibilità stati molto colpiti da questa esperienza. So- di visitare la città di Palermo, di conoscere no stati toccati dal viaggio e abbiamo voluto concretamente ciò che “Libera” fa’ nei terri- riportare i loro pensieri e le loro emozioni in tori confiscati alla mafia, di vedere un mon- modo sparso, come se fosse una bacheca a do non così lontano. cui appendere post-it colmi di riflessioni in libertà come Libera suggerisce... All’inizio si parlava di una possibilità ma forse meglio usare il plurale perché le possi-
  • 14. PAGINA 14 “Viverla sul posto sare rende molto meglio l’idea perché “Mi ha colpito pen quei luoghi” si provano emozioni più reali” quello che è successo in Andrea Giovani Fabio Fattori “All' inizio mi sta vo deprimendo all' idea di parlare “Ho capito che la m per quattro giorn afia è una co- morti e di mafia i , ma ho cambiato di sa di cui non si deve appena l' esperie idea nza diventava se avere paura” mpre più diretta” Jessica Castagnet Eros Marazzi ti “Mi sono finalmente reso conto sociazioni biamo chi ber o molte as che anche in Italia ab “Ci vorreb ra” crede nella legalità. come Libe one che pen- Ci sono davvero pers ttori e non solo a Fabio Fa sano al bene comune quello personale” Alex Alberghini ae lla esperienz “E' stata una be ra di tornare quando era o i storie da olevamo “Un via ggio pieno d a casa tutti v ascoltare rimanere” noscere e e di p ersone da co stagnetti apprezzare” Jessica Ca stag netti Jessica Ca “Adesso quand o se mafia in TV non nto parlare di la vedo più com una cosa tanto e lontana da me” Eros Marazzi
  • 15. Anno 6, 19°Numero. HOWL PAGINA 15 C’eravamo abbastanza amati (Canzoni d’amore rovinate) mi è capitata tra le orecchie la mia preferita è Vasco Brondi non sa cantare. quella dei Redrum Alone, elettronica vera- E fin qui, come si dice, niente di nuovo sotto mente spinta, nuova, mi piace un sacco). il sole. Continuo ad ascoltarlo comunque, Io non ricordo che occhi avevi l' ultima volta consapevole delle sue inesistenti doti vocali, che ti ho insultato Dolce amore del Bahia, dei suoi arrangiamenti scarni, delle sue frasi era De Gregori, era il 1974. solo apparentemente sconnesse, dei suoi ma Brondi l' ha definita cattiva ed egocentrica, un non c' ho mai capito un cazzo dei tuoi discor- momento di riflessione labirintica delirante. si. A me Vasco Brondi, aka “Le Luci della L' amore ai tempi dei licenziamenti dei Centrale Elettrica”, continua a dire qualcosa. metalmeccanici, una “versione con vista dai tetti”, sono questioni condominiali e sentimen- E non saprei dire cosa, non saprei come, ma tali, sono gli scontri tra gli interregionali e i me le dice. Qualcuno diceva che la bellezza è treni merci. Sono parole, non solo parole. L' negli occhi di chi guarda. E allora io dico che avevo amata un anno fa, lo rifaccio ora. queste canzoni d'amore rovinate uscite con l' Poi tre brani live registrati al Teatro Romano ultimo numero di XL sono, forse un po' ba- di Verona il 3 Settembre. nalmente, belle. Storie di un amore disperato Non c' è per noi Un campo lungo, cinema- che sembra che ti culli ma poi ti vuole in- tografico live con Rachele Bastreghi, la voce goiare. femminile dei Baustelle. La Bastrenghi, lei sì sa cantare, che accompa- C'era una chitarra, poche note di un piano- gna la voce di Brondi. forte, suoni che non riconosci poi C' erava- L' arrangiamento è piuttosto misero ma effica- mo abbastanza amati. Quasi a giustifi- ce. Il risultato rende. Eravamo bellissimi, era- carsi, era per amore, per un' emorragia in- vamo bellissimi. terna. I ricordi di una storia non troppo lon- tana. Via, via, via, da queste sponde, porta- Oceano di gomma, di e con Manuel Agnelli mi lontano, sulle onde. Mare, mare, mare, (pur apprezzando alcuni pezzi degli Afte- voglio annegare. Se non vi suona nuovo è rHours lo ritengo insopportabile in ogni salsa). perché era Franco Battiato, esattamente E' solo tuo e mio il finale, credo che per gli al- trent' anni fa. E senti il movimento delle on- tri sia solo imbarazzante, virtuale. de. A wonderful summer, on a solitary beach. E' la voce di Leo Ferrè a aprire la versione live di Piromani con il pianoforte di Agnelli. Poi Emilia Paranoica, omaggio ai CCCP “La disperazione è una forma superiore di cri- per il quale qualcuno grida già allo scandalo e tica, per ora noi la chiameremo felicità. Perché al tradimento! E' coraggiosa, un' altra canzo- le parole che adoperate non sono più parole ne d' amore, a suo modo (le chitarre sono di ma una specie di condotto attraverso il quale Giorgio Canali). gli analfabeti hanno la coscienza a posto”. Posso essere uno stupido felice, un pre politi- Piromani rimane per me una delle canzoni più co, un tossicomane, quello che se ne va dalle riuscite delle Luci. storie d' amore, quello che se ne va perché Andiamo a dare fuoco ai tramonti. ha paura, camminare leggero soddisfatto di me, camminare leggero soddisfatto di me. Brondi non è Ferretti, non ha la pretesa di esserlo. L'ha definita semplicemente “Un mo- Benedetta Valdesalici numento, un brano immortale”. (Delle ultime cover di Emilia Paranoica che
  • 16. PAGINA 16 uno grande COSI’ alle associazioni di volonta- Quanta lena! Quanta santa e buona lena ci riato che presto vedremo aggirarsi tra le stra- vuole per accumulare tutte le scorie quotidia- de castelnovine (o castelnovesi?) per allietarci ne anche nel periodo Natalizio. L’inverno e’ volontariatamente in modo volontario questo ufficiosamente arrivato, bello e abbronzato. nostro Natale, a fiumi di brusca per riscaldar- Ha suonato al mio campanello accompagna- ci e per dimenticare, che è meglio. Cosi’ mi e’ to dal piccolo coro dell’Antoniano ft. Neri per venuto spontaneo scriverne uno anche alla si- caso. Io ho aperto la porta, loro hanno co- gnora Crisi (che anche quest’anno si diverte a minciato a cantare gioiosi e pimpanti, io ho fare il Grinch) facendole notare che a noi chiuso la porta. Di solito non amo raccontare montanari OPS..voi! volontariamente volon- la mia vita privata di Drago (cheballa che- tari, lei ce fa na pippa e avremo lo stesso il no- balla cheballa) poiche’ il mio compito e’ quel- stro good time. Poi ne ho scritto un altro ai la di frugare nella VOSTRA spazzatura…ma muri del Cattaneosemprepiu’puzzadiAglio, do- questa volta lo ritengo necessario. ve li incoraggio a farsi forza e a cercare di non Sono successe tante cose dall’ultima volta che cedere alle varie crepe e perdite di acqua e siamo sentiti, tanto che mi sono scordato di sangue. Dai che anche quest’anno ce la fai a accendere il fuoco nella mia caverna e di da- non crollare! Magari sotto l’albero trovi re da mangiare ai miei precari da compa- BobL’AggiustaTutto che ti da una mano con la gnia. Mi ritrovo stanco. Sembro una versione manutenzione… soprattutto nei cessi. Poi non disfatta del buon vecchio Fassino con l’in- poteva mancare un augurio speciale al simpa- fluenza stagionale con sotto Pelù che urla: ticissimo Gesù Cristo che compie i suoi 2000 e “Cos’è?Cos’è questa sensazione? E’ come un passa anni e sempre i suoi più alti Vatincanse- treno che mi passa dentro senza stazione.” La guaci liberi dalle tasse lascerà …. Sempre sia verità e’ che qualcosa e’ cambiato… qualcosa lodato! Di conseguenza ho dovuto scrivere an- mi manca… ma ancora non ho capito cosa che alla cara Manovra Finanziaria, anticipan- sia che mi fa sentire così triste e solo. Sara’ la dole che purtroppo quest’anno non le farò nes- mancanza di un buon umorista in Parlamen- sun regalo proprio perché la ministra pian- to? In fondo ci sta sempre sant’Endrigo a gente ci ha detto che dobbiamo fare dei SA- cantarci che “lontano dagli occhi” sta CRIFICI. E allora per stavolta niente leccati- “lontano dal cuore”e questo un po’ mi preoc- nadiculo natalizia. Ma me ne rimane ancora cupa… Non e’ che adesso che il nostro ritiran- uno.. Mi guarda sghignazzando… dall’alto do se ne sta lontano dai cuori ne approfitta della sua sapienza… beato tra gli uccelli … ma per passare ancora meno inosservato e con- no, non lo posso fare … che faccio? Glielo tinuare a rosicchiare i nostri viveri?... Anche mando? Intendo al mio cattivissimo nemico se a pensarci , ormai fa fatica… quali viveri Alfonsss Signorino. E proprio mentre stavo ci sono rimasti? Così, per non morire dal nell’indecisione più assoluta e mi sentivo mol- freddo e dalla noia o di overdose da tachiflu- to un Amleto in preda al panico.. ecco che sen- dec, ho provato ad accendere la luce nella ca- to vibrare le chiappe. Un messaggio dal mio verna e, sorseggiando una tisana al finoc- amico Marco: “Drago, c’è Fiorello che ne man- chietto, ho provato a cominciare a scrivere i gia su Rai 1” . Cerco disperatamente il teleco- miei biglietti di auguri natalizi. Ne ho scritto mando tra il fogliame sparso di qua e di la’ ed
  • 17. Anno 6, 19°Numero. HOWL PAGINA 17 infine, rai1: Fiorello, Benigni, Orchestrali, Musica, Risate, Risate.. ancora Risate!! MACCHEC- COSE’?? Forse sto sognando. Troppo bellastoria per essere vero. Godo un sacco, ho un’erezione della coda che non si vedeva dai tempi in cui Glarung, padre di tutti noi draghi, ci concepì. E dopo una bella e buona pausa di sano umorismo e ossigeno per la mia gola infiammata, mi so- no ritrovato soddisfatto e forse ho capito cosa mi rendeva cosi’ triste e cupo: e’ solo il fatto che non abbiamo più nulla di cui lamentarci ma tutto da costruire. E’ solo il fatto che e’ arrivato il momento di alzare le chiappe. E’ solo il fatto che bisognerebbe cominciare a dare fuoco alle for- malità e alla retorica e approfittare della situazione per dare il nostro MATERIALE contributo. Lontano da “alternativismi” molto più estetici che efficaci. Non ci servono capelli rasta, non ci servono tacchi12, non ci serve la bella faccia da campagna “It’s Maybelline New York. Ci servo- no mani e menti. E come sempre, ci serve sempre un po’ di fuoco … perché questo Natale non serva solo a tornare indietro, a congelare menti. Così ho cominciato il mio inverno e il mio pe- riodo Natalizio buttando nel fuoco tutti i miei biglietti di auguri e ho aperto la porta della ca- verna, sono uscito e sono andato a cantare insieme al coro dell’Antoniano e ai Neri per caso. Perche’ e’ di questo che abbiamo bisogno: Voci alte, voci concrete, PARTECIPAZIONE, HOW- Lers. E anche di un bel sacco della raccolta differenziata pieno di scorie del mondo da riciclare, non da incastonare nei gessi triassici. Allora con il mio augurio vi accendo un po’. Per non tor- nare indietro e per non rimanere congelati. di Bazinga Real steel Prendete “Rocky”, ora prendete anche credo Dakota, ed Evangeline Lilly (La “Transformers” e cercate di immaginarli uni- stessa che interpretava Kate in “Lost”) e il ti in un solo film. Una boiata? In effetti... Pe- regista....che sinceramente non ricor- rò funziona, perché visto che nel futuro la bo- do...però il produttore esecutivo è Steven xe sarà fatta con dei robot, si può portare la Spielberg! violenza al massimo durante i combattimenti Un paio d'ore di puro intrattenimento, senza senza farla sentire, visto che a smembrarsi bisogno di trattare chissà quali problemi esi- (letteralmente) sono degli ammassi d'acciaio stenziali. Guardi e ti diverti. Semplice! e non delle persone. Ma non preoccupatevi persone sensibili (perché dovete esserci an- che voi?!?), non sono due ore solo con dei ro- bot che se le suonano, c'è anche un adorabile nonché tenerissimo sviluppo nel rapporto padre-figlio dei protagonisti; quindi in que- sto film ce n’è per tutti ed è per questo che piace a tutte le fasce d'età. Ammetto di non aver visto “Rocky” se non alcune scene, ma di sicuro “Real Steel” è più bello di “Transformers”... Vabbè, basta poco, ma non gli è inferiore neanche dal punto di vista tecnico e se poi si considera che gli atto- ri devono recitare di fronte al nulla in tutte le scene in cui sono presenti dei robot, sono ve- ramente validi. Ah, si giusto, gli attori: Hugh Jackman (ma si, dai, quello che ha fatto il tipo in...si, ecco). Poi, un ragazzino che interpreta… mmh…
  • 18. PAGINA 18 di Giancarlo Constantin Michel Telò chiare spesso il pezzo. C’è un “balletto”, una danza, che sta spopolan- Michel Telò è nato il 21 gennaio 1981 in Bra- do soprattutto tra i calciatori durante le loro sile, precisamente a Medianeira. A 12 anni esultanze ma anche al di fuori. Per esempio decide di diventare un cantante professioni- Cristiano Ronaldo e Marcelo l’hanno accenna- sta e si unisce ad un gruppo chiamato "Grupo ta dopo aver segnato un gol nel Real Madrid Guri". Più tardi divenne il cantante del grup- così come anche Isla ed Armero dell’Udinese, po “Tradição”. In seguito ha collaborato con da Marco Reus centrocampista del Borussia grandi nomi del panorama musicale brasilia- Mönchengladbach e dal Pocho Lavezzi in un no come Chitaozinho & Xororó, Bruno & gol contro il Milan lo scorso anno. Mentre i Marrone, Zezé Di Camargo brasiliani del Milan Pato, Robinho e Thiago & Luciano. Canta, balla, suona la fisarmonica Silva cantano e ballano sul treno durante una e l’armonica coinvolgendo il pubblico come trasferta. Anche se il primo ad esser stato pochi altri. Vanta già migliaia di spettacoli coinvolto da questo ballo è stato il fuoriclasse nonostante la giovane età e una carriera co- del Santos, Neymar, che ha postato un video minciata da poco; recentemente ha annun- divenuto popolarissimo sul web, mentre si ciato di voler proseguire la carriera come so- esibiva negli spogliatoi prima di una partita. lista avendo già all’attivo 25 concerti con Si tratta del brano “Ai se eu te pego” con il una presenza media di 20.000 persone! Nel- quale Michel Telò è salito alla ribalta mon- la sua carriera, Michel è stato visto da più di diale delle classifiche. 5 milioni di persone. Nel suo paese è popola- Il semplicissimo brano di Michel parla di un rissimo, avendo partecipato a tutti i pro- ragazzo che al sabato sera, mentre balla, si grammi più importanti nella televisione bra- innamora della ragazza più bella del locale... siliana e in tantissime radio. Michel Telò ap- "Oh, se ti prendo" è la traduzione in italiano pare come la più grande promessa della mu- della famosissima traccia di Telò. sica country, basta pensare che in pochi gior- Non si sa’ se con le donne ci abbia "preso" ma ni ha collezionato più di 50 milioni di visua- con questo brano sta prendendo ogni classifi- lizzazioni su Youtube. ca. Semplicità, freschezza e immediatezza che Sarà la nuova Danza Kuduro dell’inverno? permettono alla gente di ricordare e cantic- Staremo a vedere, anzi a sentire… Constantin Plalylist: 1) Benny Benassi feat. Gary Go - Close To Me 2) Bob Sinclar Ft. Sophie Ellis-Bextor - Fuck With You 3) Avicii - Don't Give Up On Us (Enough Is Enough) 4) Lady Gaga - Marry The Night (Zedd Remix) 5) David Guetta - Titanium ft. Sia (Alesso Remix) 6) Michael Calfan - Resurrection (Axwell's Re-Cut Club Version) 7) Swedish House Mafia vs. Knife Party – Antidote 8) Rihanna feat. Calvin Harris - We Found Love (Constantin Bootleg) 9) SOFI ft. Skrillex - Bring Out The Devil 10) Tim Berg - Before This Night Is Through (Bad Things)
  • 19. Anno 6, 19°Numero. HOWL PAGINA 19 di Luca Casillo Festa e allegria in TV Quando si parla di feste, di solito, si intende una con le sue canzoni e le sue comparse da giornata in cui il divertimento è fondamentale. sosia strepitose ha fatto ridere chiunque. Per questo si possono definire proprio delle belle Prima prende in giro Checco dei Modà e feste le grandi uscite di Fiorello e Checco Za- poi incomincia a riprendere in modo co- lone! mico personaggi come Misseri, anche se Il primo, sulla Rai, è riuscito ad avere un succes- questo ha fatto un po’ scalpore, poi Ven- so strepitoso con il grandissimo varietà intitolato dola e le varie canzoni della musica italia- “Il più grande spettacolo dopo il Weekend”. Va- na ritoccate da un pizzico di sciocchezze rietà, appunto perché è riuscito ad unire in ogni in più. singola sera la sua comicità, la capacità di canta- Checco Zalone sarà stato definito anche re e di improvvisare per qualsiasi cosa. un mezzo Fiorello ma ha fatto ridere tan- Lo definirei un mago della televisione e soprat- to uguale, soprattutto i giovani. tutto un gran professionista. Dalle prese in giro a Di questi tempi i due grandi comici sono Silvio Berlusconi col comunismo oppure alla riusciti a portare l’allegria, trasportando- Merkel, Sarkozy e altri politici, alle sue racco- ci fino alle festività e di sicuro nessuno mandazioni. Fino a ricordarci di mandare ogni può lamentarsi. tanto un sms ai nostri genitori quando siamo fuori di casa e per non dimenticare a tutti noi Non so se ci ha fatto ridere più uno o più <<pischelli>> il ricordo del buon uso del preser- l’altro ma un loro ritorno si aspetta con vativo, per quanto lo si voglia criticare. ansia. Con tutto questo è stato seguito da un numero di Insomma, la televisione cambia faccia e spettatori altissimo. anche la nostra faccia, che è arrivata a ridere, nei loro show, fino alla pazzia. Dopo la prima serata ogni persona si è chiesta il perché di tutto questo grande successo ma la ri- Sarà che sono bravi, sarà che forse dopo sposta è semplice: quando si è in festa si sta sem- tanto ci voleva qualcuno che riportasse la pre bene! grande risata sui nostri volti però le di- verse battute hanno scosso tutta l’Italia. Per non parlare di Checco, il mitico Checco che Forse hanno voluto ricordarci i problemi della nazione e le varie conseguenze che portano, sotto un aspetto comico, e so- prattutto hanno voluto farci riflettere. Ci hanno così augurato le buone feste a modo loro. Allegria!
  • 20. PAGINA 20 di Christian Petrone be provare anche esperienze diverse, in so- cietà più blasonate magari. Adesso però pen- so solo a continuare cosi con la prima squa- dra e di potere lottare per un posto da titola- re nella Regia. PROSEGUE DALLA PRIMA PAGINA Se potessi scegliere in che squadra gio- care,dove andresti ? Lorenzo, qual è la prima cosa che ti è ve- Sicuramente nella Juventus, la squadra per nuta in mente quando hai saputo che sa- cui ho sempre tifato. Sarebbe un sogno che si resti entrato in campo? avvera. Ero emozionato, ho provato una grande gioia. Mi sono venuti subito in mente i miei familiari, Prima di ogni partita hai gesti scara- in particolare mio nonno, che purtroppo se ne è mantici? andato due anni fa. Si. Ho iniziato ad avere dei rituali religiosi da quando è morto mio nonno. Faccio tre volte A questo "livello" pensavi di arrivarci fin il segno della croce prima di entrare in cam- da subito? po. E' un modo per ricordarlo, credo che lui No assolutamente, non ci pensavo. Ho mosso i sia da qualche parte a proteggermi. primi calci all’età di cinque anni nell'oratorio di Vetto, subito dopo ero andato a giocare a Castel- Riesci a conciliare lo studio e i tuoi im- novo per due anni , il Progetto Montagna anco- pegni sportivi ? ra non esisteva, poi dalla prima media ad oggi Diciamo che ho fatto un po’ di fatica da quan- alla Reggiana. do sono venuto a scuola alle superiori, pro- prio per motivi di organizzazione. Quindi, Dopo questo esordio magari è facile mon- ovviamente, capita di tornare stanco la sera tarsi la testa. Riuscirai a mantenere i pie- dopo gli allenamenti e poi dovere anche stu- di per terra? diare per il giorno dopo; in quarta poi comin- Penso sia la cosa fondamentale. Non c'è bisogno cia ad essere dura. Però devo ringraziare i di “gasarsi”; credo che l'umiltà sia la cosa che ti miei Prof. che mi hanno sempre capito e so- fa’ andare avanti. Se si comincia a montarsi la no stati sempre molto sensibili con me. testa è la fine. Però non nascondo che ti senti quasi "diverso" dagli altri, nel senso che ti senti Leggi HowL? Cosa ne pensi della pagi- orgoglioso e sicuro dei tuoi mezzi. na sportiva ? Si lo leggo, non tutti gli articoli però.. (ride, Che giocatore ti definisci ? ndr.). La pagina sportiva mi piace, è molto Un giocatore di qualità ma soprattutto di quanti- critica. Penso comunque sia importante ave- tà; mi piace farmi sentire in mezzo al campo e re un giornalino d'Istituto dove gli studenti recuperare i palloni, sono molto grintoso. Però possono esprimere i propri pareri. mi piace anche impostare il gioco. C'è un giocatore a cui ti ispiri ? Sì. Claudio Marchisio. Mi piace molto perché abbina quantità e qualità, proprio come me. Cosa pensi del calcio italiano in generale? C'è stato un calo negli ultimi anni, però è sempre uno dei più difficili. Penso anche che la serie A adesso sia molto fisica e, come sempre, molto tattica. Una volta era più improntata sulla quali- tà con i famosi numeri dieci che facevano salire il tasso tecnico che forse oggi è più basso. Ti piacerebbe restare a lungo in granata e magari diventarne la bandiera un giorno? Restare a vita a Reggio penso di no. Mi piacereb-
  • 21. HowL intervista Ottavia Piccolo: Lei ha iniziato la sua carriera all’età di 10 anni. Cosa si Penso comunque che il teatro abbia la funzione che ha sempre prova a essere sul palcoscenico già a questa età? avuto, ossia quella non soltanto di far trascorrere due ore pen- Ho cominciato per caso, nessuno in casa mia faceva l’attore. sando ad altro, ma soprattutto di raccontare gli esseri umani, i Mia madre lesse che cercavano una bambina per “Anna dei sentimenti, la contemporaneità. Raccontare la società: il teatro miracoli”, una commedia che racconta di una bambina sordo- ha sempre fatto questo, come la letteratura. In particolare il muta (di cui poi è stato fatto anche un film, molto interessante). teatro dovrebbe approfondire le cose di cui ci occupiamo quoti- Fui scelta. Per me recitare era un gioco, come è per tutti i bam- dianamente. Il suo obiettivo dovrebbe essere proprio quello di bini. Si gioca ad essere un’altra persona. Non mi sembrava una far pensare. Tra il teatro e la televisione c’è la stessa differenza cosa difficile, anzi, normale. Poi da lì ho continuato e non ho che c’è tra un giornale e un libro. mai smesso. Non ho mai fatto nessuna scuola di teatro. E’ stato “Donna non rieducabile” racconta la storia della gior- un percorso molto lungo, piacevole, pieno di cose belle. Ho fatto nalista Anna Politkovskaja. Una donna dominata dalla sempre esperienze bellissime. sete di verità e dalla costanza nel combattere. Chi sono Ha detto che si è trattato di un percorso. Suppongo gli Anna Politkovskaja di oggi? abbia fatto dei sacrifici, soprattutto nel periodo dell’a- Secondo me di giornalisti, operatori culturali e dell’informazione dolescenza.. che hanno la stessa tensione morale ed etica di Anna, ce ne sono Sì, nell’adolescenza sì, sebbene non siano stati sacrifici coscien- molti. Lei è diventata un simbolo perché è stata uccisa, ma pur- ti. Continuavo a lavorare e mi piaceva, poi crescendo mi sono troppo in molti come lei hanno perso la vita, e non solo in Rus- resa conto che mi era forse mancato il periodo di crescita con i sia. Proprio in questo Paese, dalla caduta dell’impero sovietico miei coetanei, poiché non andavo a scuola e avevo colleghi sem- alla morte della Politkovskaja furono uccisi 300 giornalisti. Nei pre più grandi di me. Non c’è stato quello scambio che avviene Paesi dove c’è una democrazia controllata, come in Russia, il in quel periodo tra gli amici, la vita di gruppo, quando si fanno mestiere di giornalista è molto difficile e pericoloso se lo si vuole le stesse cose e si hanno molti sogni da condividere. Però tutto fare seriamente. Altrimenti ci si lega al carro e lo si fa…. Nel questo non mi è sembrato un sacrificio. E comunque in ogni nostro testo diciamo che il 90% dei giornalisti russi in quel pe- lavoro occorre fare dei sacrifici. Quando si decide il mestiere riodo possedeva una tessera politica e ciò non significa essere un che si vuole fare, è chiaro che automaticamente ciò significa giornalista, bensì un portavoce. Se uno è libero da questi vinco- studiare, capire, sacrificare ad esempio le vacanze. Per me c’è li, invece, facilmente disturba. Lei disturbava parecchio e l’han- sempre stato solo il lavoro. no fatta tacere. Dati i riconoscimenti ottenuti e la sua ampia carriera, Alla trasmissione Che tempo che fa, dove è stata ospite, tra i mondi di cinema, teatro e televisione, in quale di ha detto che di donne non rieducabilial mondo ce ne questi si sente più a casa e riesce a comunicare meglio sono molte. Può farci qualche esempio? col pubblico? Certamente. Ilda Boccassini , la PM adesso vice-procuratore di Indubbiamente il teatro, perché mi ha dato maggiori possibilità Milano che si occupa di mafia e ‘ndrangheta calabrese, grazie di crescita spirituale, umana, professionale. Ho iniziato parten- alla quale sono stati fatti molti arresti e date molte condanne do proprio da esso e non l’ho mai abbandonato nemmeno men- negli ultimi giorni. Lei è sicuramente una donna che non sa stare tre lavoravo nel settore cinematografico. Il cinema è un ottimo zitta. Poi c’è una giornalista del Mattino di Napoli, Rosaria Ca- mezzo, gli attori sono fondamentali ma sono soltanto uno dei pacchione, che si è sempre occupata di camorra ed è costretta a tanti elementi che compongono il film; il tuo lavoro è sempre vivere con la scorta. Poi anche la Gabanelli, un’altra che è indub- visto da qualcun altro, non hai un controllo diretto e totale su biamente impossibile far tacere. Ce ne sono moltissime, ma ci ciò che fai. Invece a teatro sei tu, in prima persona. Per questo sono anche uomini che hanno le stesse virtù. Alle volte, però, è ho avuto maggiori soddisfazioni, nonostante ci siamo più rischi contemporaneamente più difficile e più facile fare certi mestieri più si va avanti perché sei comunque tu il motore delle cose che per le donne, non perché venga loro spianata la strada, ma per- fai. ché sono meno condizionate dal potere e dalla voglia di arrivare Nella società odierna cosa può dare il teatro? in alto. Se una donna decide di mettersi in gioco significa che Sono due cose diverse che da il teatro, a chi lo fa e a chi lo vede. non ha paura né per sé, ne per la sua famiglia, anche se sa di rischiare molto.