1. Nuovi scenari e sfide della
Statistica di fronte alla crisi:
Sviluppo di fonti statistiche e base dati a
livello territoriale
Monica Montella - Piro Dishnica, ISTAT
Intervento su “Dati e strumenti statistici per la
valutazione delle politiche pubbliche”.
Roma, 19 aprile 2012
2. Prendere decisioni: il
ruolo della statistica per
la conoscenza e la
governance
Contenuti
1. La pertinenza delle informazioni e l’efficacia dei
misuratori da supporto per i policy makers
2. Formulazione e Valutazione delle politiche pubbliche
3. L’informazione digitale, tecnologie e trasparenza
4. Razionalizzare l’esistente patrimonio
5. Vantaggi
6. Aspettative
7. Esempio: Cultura/Musei in Italia
8. Altri esempi da sviluppare
9. L’Istat e le sfide
10.Considerazioni
Roma, 19 aprile 2012
3. Prendere decisioni: il
ruolo della statistica per
la conoscenza e la
1. La pertinenza delle informazioni e l’efficacia dei
governance misuratori da supporto per i policy makers
Il clima economico attuale:
le misure fiscali in termini di consolidamento
liberalizzazioni
semplificazioni amministrative
riforma del lavoro
tagli significativi delle risorse pubbliche
ecc.
Roma, 19 aprile 2012
4. Prendere decisioni: il
ruolo della statistica per
la conoscenza e la
governance
1. Formulazione e valutazione delle politiche pubbliche
Politiche pubbliche
•Formulazione delle politiche pubbliche
•Relazione tra gli input e l’output
•Istat e il suo duplice ruolo vs la formulazione(input) e la
valutazione delle politiche a livello nazionale e locale(output)
Sviluppo delle fonti e di dati a livello locale
•Risorse tipo silos, Pro e Cons
•Quale ruolo, quali attori, quali contenuti di professionalità, quali
azioni per contenere l’utilizzo di risorse e rilanciare lo sviluppo
alla base di informazioni concreti, coerenti, ed affidabili (nel pieno
rispetto della privacy)?
Roma, 19 aprile 2012
5. Prendere decisioni: il
ruolo della statistica per
la conoscenza e la
governance
1. L’informazione digitale, tecnologie e trasparenza
Nuove sfide
Fino ad oggi, è stato sempre considerato che sia nel
pubblico sia nel privato, “l’informazione non ha la
vocazione ad essere condivisa, ma soprattutto ad essere
sgocciolata a seconda delle strategie e delle circostanze”.
Di fronte all’informazione digitale e alle relative
tecnologie, questa pratica, ha eventualmente fondato le
basi – in alcuni settori – per una diminuzione della fiducia
vis à vis nelle istituzioni e nei loro prodotti (beni e servizi).
Roma, 19 aprile 2012
6. Prendere decisioni: il
ruolo della statistica per
la conoscenza e la
governance
1. Razionalizzare l’esistente patrimonio
Dal punto di vista tecnico
Per poter applicare/implementare con successo il modello
di valutazione, i progetti di data sharing dovranno iniziare
dalla mappatura dei data sets disponibili, i loro formati, alla
frequenza e alla localizzazione geo-spaziale, al fine di
passare dall’eventuale “ricchezza in dati” alla giusta
quantità e qualità di informazioni.
Stabilire le priorità
La qualità della vita delle persone e la qualità dei servizi
forniti a livello locale: focalizzare le persone e il luogo
(l’area territoriale), conoscere le previsioni e le prospettive
di sviluppo, identificare e analizzare le motivazioni delle
“differenze” tra le aree centrali e le aree periferiche, ecc.
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7. Prendere decisioni: il
ruolo della statistica per
la conoscenza e la
governance
1. Vantaggi
L’introduzione di approcci di natura partecipativa e di data
sharing
Aiuta essenzialmente nell’analisi delle informazioni esistenti e della
domanda di informazione locale attraverso metodi e strumenti
armonizzati o appartenenti a denominatori comuni dal punto di vista
statistico e metodologico che siano credibili evitando le eventuali
duplicazioni, il burden, ecc. poiché i policy makers da questi
intraprendono decisioni strategiche ed operative anche senza aumentare
ulteriormente i costi (che in seguito saranno sottoposte a valutazione);
Rinnovare convenzioni e protocolli a livello locale
Al fine di sviluppare delle strategie locali nel data sharing e
nell’integrazione delle informazioni, con metodologie concrete e contesti
ben specifici; per misurare e conoscere gli individui oppure le famiglie e
la loro qualità della vita (comprese le famiglie-imprese) che vivono delle
condizioni svantaggiate a livello locale;
Il rapporto tra il pubblico e il privato
potrebbe fornire un’ulteriore valore aggiunto al concetto e all’analisi della
domanda e dell’offerta dell’informazione statistica per dare luogo alla
valutazione delle politiche pubbliche intraprese a livello locale.
Roma, 19 aprile 2012
8. Prendere decisioni: il
ruolo della statistica per
la conoscenza e la
governance
1. Aspettative
Aumentare l’accesso pubblico
Dei dati e riconoscere meglio il valore aggiunto delle informazioni
esistenti a livello locale (pubbliche e private).
Fornire un esempio importante del ruolo della statistica
In collaborazione con altri enti produttori e utenti, nel trasmettere la
fattibilità del suo concetto non solo a livello macro/nazionale ma anche a
livello micro/locale mantenendo sempre una forte posizione negli
strumenti e nei metodi standard quando si tratta dell’implementazione
pratica della cultura statistica, della qualità e della mentalità esistente nel
generare e utilizzare le informazioni.
Dimostrazione della fattibilità
Dimostrare e giustificare il concetto e il metodo di fattibilità del valore
aggiunto delle informazioni esistenti a livello locale nelle condizioni attuali
di tagli al budget locale e di riduzione dei costi e di spesa.
Aiutare i policy makers locali
L’obiettivo finale è quello di aiutare i policy makers locali ad estendere le
conoscenze anche mediante l’uso dei sistemi (innovativi) di data sharing.
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9. Prendere decisioni: il
ruolo della statistica per
la conoscenza e la
governance
1. Esempio: Cultura/Musei in Italia (indagine 2007)
Indicatori di buona salute (proposta 1)
Indicatore sintetico proveniente da set minimo di almeno 5 misuratori e
indicatori di “buona salute” dei musei ed istituti similari accessibili al
pubblico:
•numero dei visitatori in termini di variazioni (crescita/decrescita);
•variazioni nel numero di biglietti venduti;
•Variazione del rapporto tra il numero di beni esposti e numero di beni
totali;
•variazioni nella presenza del numero di supporti alla fruizione;
•rapporto tra le risorse finanziarie e spese sostenute.
Misuratori “interessanti” a livello locale (proposta 2)
per sviluppare un quadro informativo a livello territoriale e predisporre
degli elementi utili per orientare le politiche di settore in merito all’offerta e
alla domanda
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10. Prendere decisioni: il
ruolo della statistica per
la conoscenza e la
governance
1. Esempio: Cultura/Musei in Italia (indagine 2007)
Lista tematica di misuratori a livello locale
Misurazione del patrimonio museale “vivente”
Quoziente musei per quartiere dei centri abitati
Misurazione dei servizi che rendono interattivi i musei
Misuratori di materiale informativo all’interno dei musei e pannelli
pubblicitari e segnaletica all’esterno dell’istituto, ecc.
Misurazione del numero di visitatori precedente e successiva ad
attività di rinnovo o di restauro dei musei
Grado di diversificazione e grado dell'ampliamento dell'offerta
Misurazione delle attività effettuate dal museo per attività didattiche
e di ricerca, convegni, ecc.
Grado di salubrità e di manutenzione degli immobili museali (periodo
di costruzione, ristrutturazioni capitali, ecc.)
Numero dei visitatori e politica tariffaria per le diverse categorie/orari
e periodi di apertura
Misuratori della politica tariffaria nei confronti dei giovani
Misurazione della relazione tra le forme della titolarità e le forme di
gestione
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11. Prendere decisioni: il
ruolo della statistica per
la conoscenza e la
governance
1. Esempio: Cultura/Musei in Italia (indagine 2007)
Lista tematica di misuratori a livello locale
Misurazione numero e struttura della popolazione residente
per classi di età, categorie socio professionali, livello
d'istruzione;
Migrazione interna e proiezione della popolazione (classi di
età);
Flussi migratori;
Numero visitatori;
Tipologia di biglietti e di introiti provenienti dalle visite alle
collezioni permanenti e mostre temporanee;
Indicatori di risorse finanziarie (per i musei statali e quelli non
statali);
Indicatori di risorse umane;
Altri attori presenti sul territorio che operano a livello locale
oltre ai musei;
Dati sull'offerta turistica;
Dati sul trasporto pubblico ed infrastrutture.
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12. Prendere decisioni: il
ruolo della statistica per
la conoscenza e la
governance
1. Altri esempi (temi o progetti da sviluppare)
L’ultimo censimento della popolazione e delle abitazioni
La base strutturale dell’ultimo censimento della popolazione e delle
abitazioni, basato su nuove tecniche e metodi statistici (Liste Anagrafiche
Comunali - LAC, record linkage, campionamento famiglie, ecc.). Questa
nuova operazione potrebbe consentire integrazioni e linkage tra i risultati
relativi alla popolazione a livello locale e gli esistenti database in materia
fiscale, elettorale, servizi, offerta formativa, lavoro, ecc. che a loro volta,
con gli strumenti e i metodi che sono stati sviluppati ed aggiornati si
potrebbe dimostrare che non si deve necessariamente aspettare il
prossimo censimento per poter effettuare confronti ed integrazione di dati.
Studio progettuale
Per la valutazione del benessere equo e sostenibile delle Province di
Pesaro e Urbino (partecipazione ISTAT) con l'obiettivo di strutturare una
solida base di analisi e ricerca a livello locale allo scopo di individuare e
definire indicatori di contesto e di risultato in relazione ai settori di
intervento che siano coerenti con la prospettiva di misurazione del
progetto B.E.S. (benessere equo e sostenibile). Progettare un sistema
informativo territoriale.
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13. Prendere decisioni: il
ruolo della statistica per
la conoscenza e la
governance
1. L’Istat e le sfide
Gli utenti e le loro richieste
Coinvolgere meglio nel processo produttivo gli utenti e le loro richieste. Si
intende la partecipazione attiva di varie figure e partners pubblici e privati in
tutte le fasi dell’indagine statistica: dal design (concezione)/updating
dell’indagine alla resa disponibile dei risultati.
Circoli di qualità Vs nuovi sviluppi strutturali
L’attuale utilizzo dei circoli di qualità richiede nuovi sviluppi strutturali, che
superano la logica prevalentemente basata sul concetto del produttore
pubblico.
Sfide interessanti
Analisi e assunzione dei rischi nel caso di un partenariato pubblico – privato.
L’integrazione di dati pubblici: ad esempio considerando il fatto che
l’introduzione della trasparenza si accompagna con un accesso e con la
pubblicazione di dati amministrativi e territoriali di tutti i cittadini e in tutti i
domini.
Roma, 19 aprile 2012
14. Prendere decisioni: il
ruolo della statistica per
la conoscenza e la
governance
1. L’Istat e le sfide
Sfide interessanti
Riflettere sulla condivisione delle competenze -
particolarmente di quelle a livello metodologico. La
capitalizzazione delle conoscenze per consentire al responsabile
dell’indagine di consacrare più tempo alle questioni statistiche
relative alle specificità del proprio dominio (i.e. occupazione
settoriale, consumi delle famiglie, servizi sanitari, caratteristiche e
condizioni di vita dei gruppi specifici di popolazione difficilmente
identificabili, ecc.).
Sviluppare metodi d’indagini e di analisi destinate alle
categorie delle popolazioni difficilmente raggiungibili
(preoccupazioni relativi ad alcuni problemi “sociali”: l’estrema
povertà, delinquenza, attività illecite, ecc.).
Valutare le politiche pubbliche non rappresenta un’elevata
forma di responsabilità. Il primo elemento che viene richiamato
riguarda le competenze in termini di ingegneria statistica, in
particolare al campionamento, alla qualità e alla trasparenza.
Roma, 19 aprile 2012
15. Prendere decisioni: il
ruolo della statistica per
la conoscenza e la
governance
1. L’Istat e le sfide
Sfide interessanti
Riferimento agli standard, qualora una politica pubblica si
sottopone alla “valutazione” mediante i dati e risultati statistici.
Introdurre un altro “passo” di qualità e di responsabilità: si
tratta della dichiarazione di conformità allo stato d’arte statistico
che il produttore statistico deve rilasciare ex ante, prima dell’avvio
di un’indagine o di un progetto di produzione statistica.
L’utilizzazione di una metodologia sempre più appropriata
deve essere considerata come una fonte di guadagno, in termini
di tempo e risorse finanziarie (di fronte ad una domanda di
informazione statistica sempre in crescita e con mezzi finanziari
sempre più limitati).
Una metodologia d’indagine sempre più adattata permette, in
effetti, di razionalizzare/ diminuire (ma comunque non
aumentare) il numero delle indagini, e indirettamente anche il
costo operativo medio della produzione di un preciso dato.
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16. Prendere decisioni: il
ruolo della statistica per
la conoscenza e la
governance
1. Considerazioni
La fase che precede la formulazione delle politiche
Prescindendo dal metodo concreto per la valutazione delle politiche
pubbliche, questo contributo delinea alcune considerazioni relative alla
fase che precede la formulazione delle politiche, quella iniziale e di
riferimento informativo.
Il modello di riferimento del metodo di valutazione
Il (i) metodo (i) di valutazione delle politiche pubbliche è un modello di
riferimento basato su una tipologia di dati e relativi strumenti fattibili e
pertinenti che descrivono/condizionano direttamente o indirettamente gli
input (requisiti) necessari per la formulazione delle politiche pubbliche
(informazioni prevalentemente statistiche).
Gli input di partenza
Le fonti di dati e la loro adeguata condivisione e integrazione costituiscono
le basi, o gli input di partenza, necessari per poter definire di seguito i
requisiti del modello e del metodo di valutazione: estendere anche a livello
locale l’aggiornamento continuo e il coordinamento della domanda e
dell’offerta di informazione statistica nell’ambito del sistema statistico
nazionale (SISTAN).
Roma, 19 aprile 2012
17. Prendere decisioni: il
ruolo della statistica per
la conoscenza e la
governance
1. Considerazioni
Metodologie innovative
Introdurre delle metodologie innovative in un contesto pubblico
mediante l’integrazione e l’armonizzazione dei dati provenienti da
varie fonti esistenti, in possesso degli enti locali, al fine di migliorare
il know how a livello locale che non riguarda soltanto la formulazione
delle politiche (e delle decisioni strategiche) ma anche l’aspetto
organizzativo;
Data sharing delle informazioni, data sharing del know-how
A livello locale, si possono sviluppare progetti di data sharing delle
informazioni e dei dati esistenti contestualmente con il data sharing
delle esperienze, del know-how e della conoscenza (non
esclusivamente di pertinenza del settore pubblico).
Roma, 19 aprile 2012