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Brasile
   Manuale operativo
    per il commercio
e l’investimento diretto
Brasile
 Manuale operativo per il
commercio e l’investimento
        diretto


                2012




            1
2
PRESENTAZIONE

Mai come oggi l'internazionalizzazione delle imprese rappresenta uno strumento
fondamentale nella crescita e nello sviluppo di un territorio. In quest'ambito il sistema
industriale modenese ha fatto della propria capacità di presenza sui mercati internazionali uno
dei principali fattori di crescita e di sviluppo della propria economia.
La sfida che ci attende è quindi quella di mantenere ed implementare quanto di buono le
imprese sono riuscite a fare. Ma non è una sfida facile, soprattutto nei mutevoli scenari
internazionali che hanno caratterizzato gli ultimi anni.
I principali protagonisti dell'economia mondiale sono ormai da diversi anni i Paesi
caratterizzati da un acronimo ormai noto: BRIC. Il primo di essi è il Brasile, realtà
caratterizzata da forti tassi di crescita trainati dalla domanda interna e grazie all'enorme
ricchezza di materie prime, agricole ed energetiche. Un Paese ricchissimo di opportunità, che
le PMI esportatrici della nostra provincia ben conoscono e che vanta una popolazione di oltre
180 milioni di persone di cui 25 milioni di origine italiana.
Il Paese più dinamico dell'America Latina sta oggi investendo e scommettendo sulla propria
crescita, preparandosi ad ospitare i più grandi eventi sportivi a livello mondiale dei prossimi
anni ovvero il Campionato Mondiale di Calcio nel 2014 e le Olimpiadi del 2016. Le enormi
opportunità offerte dal Brasile non si fermano però qui: sono molteplici e variegate, tutte alla
portata delle PMI del nostro territorio interessate ad intraprendere o implementare rapporti di
partnership con imprese brasiliane.
La ragione che ha spinto Confindustria Modena a realizzare il presente volume è la volontà di
approfondire le strategie, i modelli e le regole per affrontare questo mercato, impostando il
manuale con un taglio pratico e direttamente fruibile per l'imprenditore interessato ad
approfondire ogni aspetto del "fare business" in Brasile. La sfida che ci presenta la realtà
brasiliana non è comunque semplice vista la distanza, non soltanto geografica, che separa i
due paesi, è un mercato particolare, in crescita tumultuosa, che come tutte le economie
emergenti presenta alcune complessità. Ciò rappresenta a maggior ragione una sfida da cui
sappiamo che le nostre imprese possono uscire con successo.
Auspico dunque che questo strumento possa essere utile alle imprese intenzionate ad avviare
o consolidare le proprie attività sul mercato, cogliendo gli aspetti peculiari che il Brasile,
continuando a competere in modo vincente sui mercati internazionali.

Colgo infine l'occasione per ringraziare gli autori del Volume, unitamente agli imprenditori
che hanno fornito le loro testimonianze inerenti le esperienze dirette intraprese sul mercato:
l'esperienza diretta delle imprese e degli imprenditori rimane sempre la nostra principale
bussola di riferimento.


Pietro Ferrari
Presidente Confindustria Modena




                                               3
4
Manuale operativo per il
  commercio e l’investimento
      diretto in Brasile




Realizzazione
Avv. Stefano Salardi




Coordinamento
Confindustria Modena – Area Internazionalizzazione




                                     5
6
INTRODUZIONE

Fino a non molti anni fa, i mercati esteri erano tipicamente appannaggio della grande impresa.
L‟avanzata inarrestabile del mercato globale, l‟affacciarsi di competitors internazionali
sempre più aggressivi, l‟alto livello della tecnologia informatica e gli accadimenti economici
degli ultimi anni, hanno tuttavia messo in discussione le logiche produttive e distributive che
pensavamo essere consolidate e immutevoli.
Il vento del cambiamento soffia con forza e spetta a noi, imprenditori e professionisti,
ricercare nuove soluzioni e metterci al passo con i tempi.
È un passaggio realmente epocale. È il momento in cui è necessario riflettere sul nostro
modello di business, su nuove strategie produttive e distributive, sull‟opportunità di ricercare
alleanze e partenariati. I mercati esteri non saranno quindi una decisione emotiva, ma il
naturale contesto in cui misurarci.
Il Brasile è sicuramente un mercato di estremo interesse per l‟imprenditoria italiana. Che sia
un mercato in forte espansione è un fatto noto. Ma a mio parere è anche quello, tra i BRICS,
che maggiormente si avvicina alla nostra cultura e che guarda con estremo interesse ai tratti
tipici del Made in Italy.
Questa guida è stata redatta sulla base dell‟esperienza professionale prestata alle aziende nel
loro percorso di crescita all‟estero.
Il taglio della guida è essenzialmente pratico e vuole offrire un supporto agli imprenditori che
desiderano affacciarsi al mercato Brasile. La guida privilegia quindi le informazioni e i
consigli, che auspico possano risultare utili, relative alle tematiche ed alle problematiche che
più frequentemente ho affrontato nell‟ambito di operazioni societarie e commerciali sul suolo
brasiliano.


Avv. Stefano Salardi
Studio Legale Salardi




                                               7
1.      IL BRASILE --------------------------------------------------------------------------------------- 10
     1.1.    IL BRASILE DI OGGI ---------------------------------------------------------------------------------------------------- 11
     1.2.    IL BRASILE IN CIFRE --------------------------------------------------------------------------------------------------- 13
     1.3.    MOTIVAZIONI PER PUNTARE AL BRASILE ------------------------------------------------------------------ 14
2.      PRINCIPALI FORME DI PRESENZA ----------------------------------------------------- 16
     2.1.    IMPORT / EXPORT ------------------------------------------------------------------------------------------------------- 17
     2.2.    INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI ---------------------------------------------------------------------------------- 32
     2.3.    DISTRIBUZIONE – LA STRATEGIA DI VENDITA “ENTRY LEVEL” --------------------------------- 38
     2.4.    COSTITUZIONE DI UNA SOCIETÀ COMMERCIALE – LA STRATEGIA DI VENDITA
             INTERMEDIA -------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 42
     2.5.    COSTITUZIONE DI UNA SOCIETÀ PRODUTTIVA – LA STRATEGIA AVANZATA ------------ 45
     2.6.    LA JOINT VENTURE CON UN PRODUTTORE LOCALE – L‟ALTERNATIVA --------------------- 46
     2.7.    COSTITUIRE UNA SOCIETÀ IN BRASILE ---------------------------------------------------------------------- 47
3.      FOCUS PER SETTORI ------------------------------------------------------------------------- 58
     3.1.    CERAMICA ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 60
     3.2.    MECCANICA --------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 66
     3.3.    AGROALIMENTARE ---------------------------------------------------------------------------------------------------- 74
     3.4.    MODA ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 81
     3.5.    IMMOBILIARE ------------------------------------------------------------------------------------------------------------ 86
4.      TESTIMONIANZE AZIENDALI ------------------------------------------------------------- 88
     4.1.    IL CASO EMILCERAMICA -------------------------------------------------------------------------------------------- 88
     4.2.    IL CASO SO.CA.GE. ------------------------------------------------------------------------------------------------------ 89
     4.3.    IL CASO VALUEPART -------------------------------------------------------------------------------------------------- 91
5.      IL CONTESTO GIURIDICO ------------------------------------------------------------------ 93
     5.1.    SISTEMA GIUDIZIARIO ----------------------------------------------------------------------------------------------- 93
     5.2.    ASPETTI TRIBUTARI E FISCALI ----------------------------------------------------------------------------------- 99
     5.3.    DIRITTO DEL LAVORO ---------------------------------------------------------------------------------------------- 106
6.      PROPRIETÀ INDUSTRIALE --------------------------------------------------------------- 114
     6.1.    I MARCHI ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ 116
     6.2.    I BREVETTI --------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 120
     6.3.    IL DIRITTO D‟AUTORE ---------------------------------------------------------------------------------------------- 124
     6.4.    I DISEGNI INDUSTRIALI -------------------------------------------------------------------------------------------- 126
     6.5.    LE INDICAZIONI GEOGRAFICHE ------------------------------------------------------------------------------- 128
     6.6.       CONTRATTO DI TRASFERIMENTO DI TECNOLOGIA ---------------------------------------------- 129
7.      SISTEMA BANCARIO E VALUTARIO-------------------------------------------------- 131
8.      PUNTI DI ATTENZIONE E F.A.Q. -------------------------------------------------------- 136
     8.1.    I PUNTI DI ATTENZIONE-------------------------------------------------------------------------------------------- 136
     8.2.    ANDARE IN BRASILE E PIANIFICARE UN PROGETTO------------------------------------------------- 139
     8.3.    INVESTIRE IN BRASILE PER LA PROMOZIONE DEI PROPRI PRODOTTI ----------------------- 140
     8.4.    DISTRIBUIRE IL PROPRIO PRODOTTO IN BRASILE ---------------------------------------------------- 140
     8.5.    SCEGLIERE LA COSTITUZIONE DI UNA SOCIETÀ COMMERCIALE O PRODUTTIVA ---- 141

                                                                    8
8.6.    SCEGLIERE IL MODELLO SOCIETARIO ---------------------------------------------------------------------- 141
     8.7.    INVESTIRE IN BRASILE --------------------------------------------------------------------------------------------- 144
     8.8.    REGISTRARE UN MARCHIO IN BRASILE -------------------------------------------------------------------- 144
     8.9.    APRIRE UN CONTO CORRENTE IN BRASILE -------------------------------------------------------------- 145
     8.10.   CONOSCERE LA NORMATIVA FISCALE IN BRASILE -------------------------------------------------- 146
     8.11.   RECARSI IN BRASILE ------------------------------------------------------------------------------------------------ 147
9.      CONTESTO DI RIFERIMENTO ----------------------------------------------------------- 150
     9.1.    INFORMAZIONI ECONOMICHE---------------------------------------------------------------------------------- 150
     9.2.    COMMERCIO ESTERO ----------------------------------------------------------------------------------------------- 155
     9.3.    POLITICHE GOVERNATIVE - IL PIANO ACCELERAZIONE CRESCITA “PAC”---------------- 160
     9.4.    CENNI STORICI --------------------------------------------------------------------------------------------------------- 166
     9.5.    IL TERRITORIO --------------------------------------------------------------------------------------------------------- 171
     9.6.    CONSIGLI UTILI -------------------------------------------------------------------------------------------------------- 179
10. APPENDICE ------------------------------------------------------------------------------------- 182
     10.1.   ELENCO ACCORDI SOTTOSCRITTI TRA ITALIA E BRASILE ---------------------------------------- 182
     10.2.   ELENCO DELLE AZIENDE ITALIANE IN BRASILE PER SETTORE OPERATIVO ------------- 184
     10.3.   ELENCO DELLE PRINCIPALI SOCIETA‟ DI SELEZIONE DEL PERSONALE IN BRASILE - 192
     10.4.   CONTRATO DE REPRESENTAÇÃO COMERCIAL / CONTRATTO DI RAPPRESENTANZA
             COMMERCIALE -------------------------------------------------------------------------------------------------------- 196
     10.5.   INSTRUMENTO PARTICULAR DE CONSTITUIÇÃO DE SOCIEDADE LIMITADA / ATTO
             PRIVATO DI COSTITUZIONE DI SOCIETÀ A RESPONSABILITÀ LIMITATA ------------------ 201
     10.6.   PROCURAÇÃO ESPECIAL / PROCURA SPECIALE -------------------------------------------------------- 208
     10.7.   TABELLA PER LA STIMA DEI COSTI DI IMPORTAZIONE -------------------------------------------- 210




                                                                  9
1. IL BRASILE




                10
1.1. IL BRASILE DI OGGI

Le ragioni di un cambiamento profondo e radicale
Il Brasile, un paese enorme e ricco di materie prime, per lungo tempo non è riuscito ad
esprimere la sua forza economica tanto che, ancora negli anni ‟90, soffriva di un debito
pubblico pesante e di un‟enorme inflazione. Da allora il Brasile è profondamente cambiato.
Comprenderne le ragioni è importante, per inquadrare l‟attuale contesto socio-politico e
valutare correttamente le prospettive di crescita economica del Paese.
Le ragioni sono sostanzialmente storiche. In realtà, mentre il mondo occidentale viveva con
entusiasmo il boom economico degli anni ‟60, il Brasile era in regime militare, che terminò
alla fine degli anni ‟80. Gli anni successivi furono drammaticamente segnati da iperinflazione,
da ripetute svalutazioni della moneta nazionale, dal disequilibrio dei conti pubblici. È
possibile affermare che soltanto nel 1995, con il Piano Cardoso, sono state gettate le
fondamenta dell‟attuale successo dell‟economia brasiliana. Il Presidente Luiz Inàcio “Lula”
da Silva, sindacalista, leader del Partido dos Trabalhadores (PT), eletto nell‟ottobre del 2002,
nonostante i timori, anche della comunità internazionale, ha dato prova di un sano
pragmatismo e ha avuto il merito di proseguire nell‟opera di ammodernamento iniziata da
Cardoso. Il flusso degli investimenti esteri è ripreso a ritmi intensi, l‟economia brasiliana è
cresciuta del 3-3,5% annuo, il debito estero è stato ridotto. L‟aumento della ricchezza prodotta
ha permesso una politica distributiva attraverso il programma “Fame Zero” ed altre misure di
carattere sociale che hanno abbassato la soglia della povertà e incentivato i consumi.
Il positivo doppio mandato del Presidente Lula si è chiuso nel 2010 con l‟elezione di Dilma
Vana Rousseff Linhare, anch‟essa membro del Partido dos Trabalhadores, in carica dal
gennaio 2011. La sfida più grande che il nuovo governo brasiliano affronta dall‟inizio del
mandato riguarda l‟economia. Ora il Brasile deve trovare un criterio di sviluppo sostenibile,
bilanciando l‟effetto inflazionistico e il ritmo di crescita. Non è tutto facile: l‟apprezzamento
del real sta pregiudicando le esportazioni e rallenta il prodotto interno lordo, la crescita
vertiginosa dei consumi sta provocando un‟alta inflazione. L‟effetto “entusiasmo” induce la
popolazione brasiliana all‟acquisto, ma con forte ricorso all‟indebitamento bancario e a tassi
di interesse elevati. Come qualche economista sostiene, l‟effetto “bolla” è in agguato nel
medio lungo periodo, a meno che un‟accorta politica di governo riesca ad evitare gli errori
che il mondo occidentale ha vissuto e sta ancora vivendo in modo così drammatico.

Il Rapporto sulla competitività del World Economic Forum colloca il Brasile nel ranking
mondiale al 58° posto (Italia al 48°) per il 2010-2011 con un punteggio di 4,28 (Italia 4,37;
Svizzera – che è al 1° posto – 5,63), confermando la posizione occupata nel ranking 2009-
2010.
I punteggi migliori assegnati ai vari parametri che compongono l‟indice sono:
  • ampiezza del mercato;
  • mondo degli affari e mercato finanziario sofisticati;
  • attitudine all‟innovazione;
  • prontezza all‟adeguamento tecnologico;

                                               11
• buon livello dell‟alta formazione, mentre la formazione di base è più carente.
I fattori che offuscano il business climate e quindi sono considerati negativi (in base a
interviste a manager e operatori economici) sono, nell‟ordine:
  • la regolamentazione fiscale e le imposte, considerate complessivamente alte;
  • l‟eccessiva regolamentazione del mercato del lavoro;
  • l‟inefficienza della burocrazia pubblica;
  • le difficoltà di accesso al credito per le imprese e i consumatori;
  • l‟inadeguatezza delle infrastrutture;
  • la corruzione.

La stabilità macroeconomica, così come la stabilità politica, sono ormai un dato di fatto. La
presenza del crimine e l‟insicurezza cittadina, che pure è un dato di fatto, non viene valutata
dai manager intervistati come una minaccia molto sentita.
Il Brasile è quindi una grande opportunità di sbocco dell‟imprenditoria estera in generale e di
quella italiana in particolare, che tuttavia dovrà operare con accortezza e lungimiranza nei
propri piani di investimento.

Il Brasile e l’America Latina
L‟imprenditore italiano avrà un secondo ottimo motivo per pensare al Brasile, come rampa di
lancio per i paesi limitrofi del Sud America. Se è vero che tali paesi sono in parte
caratterizzati da sistemi politici non ancora estremamente affidabili e da economie deboli, è
anche vero che alcuni di essi sono già estremamente interessanti. È il caso ad esempio del
Cile, che possiede un basso indice di rischio paese e un alto grado di specializzazione della
propria forza lavoro, il cui tessuto economico è composto di piccole e medie aziende che
possono trovare nelle PMI, naturali controparti per il loro sviluppo sui mercati esteri.
Pertanto il Brasile, anche attraverso l‟accordo di libera circolazione dei beni dei paesi aderenti
al Mercosur, potrà rappresentare la piattaforma ideale per la conoscenza e lo sviluppo dei
mercati limitrofi.

Il centro brasiliano degli affari
Atterrare per la prima volta a San Paolo è un‟esperienza particolare. La prima sensazione è
quella di un enorme agglomerato urbano, tanto è il tempo di sorvolo della città prima
dell‟atterraggio. Arrivati a Guarulhos (che ancora oggi è l‟aeroporto internazionale, in effetti
abbastanza obsoleto) ci si imbatte nel traffico congestionato tra grattacieli e baracche.
San Paolo è una città fortemente caratterizzata da oriundi italiani. Lo si nota immediatamente
nel contatto con le persone, al check-in degli hotel, ai ristoranti. San Paolo è in continua
trasformazione. Qualche anno fa il Sindaco ha avuto il grande merito di eliminare i cartelloni
pubblicitari dalla città, che ora è pulita e anche bella, nei suoi grattacieli, ristoranti luminosi,
locali di ogni tipo aperti 24 ore al giorno.
L‟orgoglio locale paragona San Paolo a New York, il Parco Ibirapuera al Central Park.




                                                12
1.2. IL BRASILE IN CIFRE

Superficie                      8,5 milioni di Kmq
Popolazione                     Oltre 193 milioni
Tasso di crescita della
                                1,01%
popolazione
Densità di popolazione          22,2 ab./Kmq
Struttura etaria                0-14 anni = 25,3%; 15-64 anni = 68,4%; + 65 anni = 6,3%
Speranza di vita                72,24 anni
Lingua                          Portoghese (ufficiale), idiomi amerindi
Religione                       Cattolici (73,6%), protestanti (15,4%), altri (11%)
Capitale                        Brasilia
Forma istituzionale             Repubblica federale (26 stati e 1 distretto federale)
Sistema di governo              Bicamerale (513 deputati e 81 senatori)
Relazioni internazionali        Membro di Mercosur, OAS e ONU
Unità monetaria                 Real (R$)
Andamento PIL                   +7.5% nel 2010; +3,0% nel 2011; + 4% nel 2012 (previsione)
Tasso di disoccupazione         6.7% nel 2010; 6% nel 2011
                                Bauxite, oro, minerale di ferro, nichel, fosfati, platino, stagno,
Principali risorse naturali     rame, zinco, manganese, diamanti, uranio, petrolio, energia
                                idroelettrica, legname
Agricoltura e allevamento       Caffè, succo d'arancia concentrato, soia, riso, mais, canna da
(principali prodotti)           zucchero, cacao, banane, carne di manzo e pollame
                                Tessuti, scarpe, prodotti chimici, cemento, legname, minerale
Industria (principali           di ferro, stagno, acciaio; aerei, autoveicoli, componentistica e
prodotti)                       assemblaggio di veicoli a motore, altri macchinari e
                                attrezzature
Elettricità                     Produzione = 546 mld Kw-ora; Consumo = 416 mld Kw-ora
Petrolio                        Produzione = 1,6 mln barili/giorno
                                Consumo = 2,1 mln barili/giorno
                                Giacimenti = 26,2 mld barili
Ferrovie                        29.252 Km
Autostrade                      1.751.868 Km
Idrovie                         50.000 Km
Fonte: Rielaborazione dati Studio Salardi su dati ICE 2011




                                                 13
1.3. MOTIVAZIONI PER PUNTARE AL BRASILE

È la sesta economia mondiale per PIL
Il report finanziario del Fondo Monetario Internazionale „World Economic Outlook Database‟
aggiornato a settembre 2011, indica una crescita ulteriore del PIL nominale brasiliano nel
2010 (US$ 2.090 miliardi, +7.5% rispetto al 2009) e stime di aumento costante fino al 2016.
A gennaio 2012, il ministro delle finanze brasiliano Guido Mantega ha annunciato che il
Brasile ha raggiunto la posizione di sesta economia mondiale, concludendo il 2011 con un
PIL pari a US$ 2.440 miliardi, in incremento di oltre il 3%. Per il 2012 Mantega ha
annunciato una stima di crescita del 4,7%, superiore alla precedente previsione di +4% del
Fondo Monetario Internazionale „World Economic Outlook Database‟ aggiornato a settembre
2011. Mantega ha ulteriormente precisato che la crisi internazionale ha avuto un impatto tra
0,5 e 1 punto percentuale sul PIL brasiliano, prevalentemente a causa del calo della domanda
esterna.

È il quinto maggior paese al Mondo per estensione
È il quinto paese del mondo per estensione. 8,5 milioni di Kmq, più di 28 volte l'Italia
301.318 Kmq e due volte e mezzo l'Unione Europea.

È ricco di materie prime e risorse naturali
Le risorse naturali del Brasile sono inestimabili. Oltre al legname pregiato delle foreste il
paese dispone di savane erbose adatte al pascolo e di suoli fertilissimi. Ma il settore più
redditizio è quello delle risorse energetiche e minerarie. Il Brasile è infatti il secondo
produttore mondiale di ferro, il quarto di bauxite e stagno e possiede notevoli riserve di zinco,
nichel oro e pietre preziose. Tra le materie prime energetiche vi è carenza solo di carbone,
mentre è rilevante la produzione di petrolio. Il potenziale idroelettrico è enorme, anche se non
ancora molto sfruttato.

È un paese democratico, pacifico e multirazziale

È considerato a basso rischio paese
Nel rapporto di Agosto 20111, SACE colloca il Brasile nella bassa fascia di rischio: Low 3
con outlook stabile. Il report è il risultato di un‟analisi approfondita della situazione politica,
economica, finanziaria ed operativa complessiva, il cui risultato premia la stabilità del sistema
bancario e del mercato finanziario brasiliano, così come le manovre politiche sia interne che
internazionali.

Ha un grande fabbisogno di infrastrutture
Per elevarsi ad essere una vera potenza economica, il Brasile ha grande necessità di
ammodernamento. Ha bisogno di strade, rete ferroviaria, porti, aeroporti e infrastrutture in
genere, costruzioni civili e industriali. Non a caso il Governo federale sta destinando fondi

1
    www.sace.it

                                                14
ingenti allo sviluppo infrastrutturale (PAC – Programma di Accelerazione della Crescita). In
tale ambito, l‟innovazione, la tecnologia, l‟automazione industriale e il know how in genere
del tessuto imprenditoriale italiano possono essere di grande aiuto.

È il paese leader del Mercosur
Sono suoi i 3/5 della produzione industriale dell‟economica sudamericana. È la piattaforma
ideale per servire i mercati dei paesi limitrofi.

È uno dei maggiori produttori mondiali di generi alimentari
Il Brasile possiede il 22% delle terre coltivabili del mondo ed è il maggiore paese del mondo
con area coltivabile. È uno dei principali produttori mondiali di caffè, zucchero di canna,
frutta e succo d'arancia, soia, carne bovina, pollame e granoturco. La produttività del suolo è
elevata e ciò grazie alle ore di luce e al clima favorevole.

È culturalmente vicino all’Italia
Il Brasile è meno lontano da quello che sembra. Non in termini chilometrici, si intende, ma
per affinità culturale e simpatia verso l‟italianità, frutto dell‟attenzione alla nostra millenaria
cultura e del forte flusso migratorio italiano degli inizi del „900. Si stima che circa 25 milioni
di brasiliani siano oriundi italiani. Le relazioni di amicizia e cooperazione tra il Brasile e
l‟Italia affondano le proprie radici nella storia e nella cultura dei rispettivi paesi, che
presentano una marcata affinità di carattere e temperamento, e si proiettano in un futuro ricco
di prospettive e possibilità.

E inoltre ………..
È il 1° esportatore mondiale di carne bovina e pollame;
È il 1° produttore mondiale di caffè;
È il 1° esportatore mondiale di zucchero e succo di arancia;
È il 1° mercato e 6° produttore mondiale di veicoli;
È il 1° esportatore e 2° maggior produttore di etanolo;
È il 1° produttore di cellulosa;
È uno dei maggiori produttori mondiali di bio-combustibile;
È il 2° esportatore mondiale di soia e derivati;
È il 2° produttore mondiale di ferro e il 2° maggior produttore di bauxite;
È il 3° mercato consumatore di cosmetici nel mondo;
È il 3° produttore mondiale di frutta;
È il 4° maggior esportatore di carne suina;
È il 5° mercato consumatore del mondo;
È il 5° mercato dei cellulari e computer del mondo;
È la 7° industria chimica del mondo;
È l‟8° produttore mondiale di acciaio;
È il 17° paese per riserve petrolifere e l‟11° nella produzione di petrolio;
Riceve più di 5 milioni di turisti stranieri ogni anno.

                                                15
2. PRINCIPALI FORME DI PRESENZA

Prepararsi all’internazionalizzazione
La crisi economica iniziata nel 2008 ha portato le aziende dei Paesi maturi a ripensare i propri
modelli di business. L‟imprenditoria occidentale si è trovata a doversi rimboccare le maniche
e a comprendere che i nuovi mercati non sono più un‟opportunità di crescita ma una necessità,
talvolta di sopravvivenza. Lo stesso concetto di investimento è in discussione, laddove la
capacità produttiva, nel mondo, è molto spesso superiore alla domanda. E quindi, il
ripensamento passa anche, e necessariamente, attraverso opzioni di alleanze, aggregazioni,
sinergie.
Significa mettersi in discussione, profondamente, e non è facile. Ma questa è la condizione
essenziale. Anche gli italiani, oggi, sono emigranti. Ma a differenza dei propri avi gli italiani
oggi sono emigranti qualificati, tecnicamente preparati, con prodotti e marchi universalmente
riconosciuti ed apprezzati. Questa è la forza delle imprese italiane ed è la leva vincente che
deve essere utilizzata all‟estero.
L‟approccio al mercato brasiliano, così come a qualsiasi altro mercato estero, parte anzitutto
dalla concezione di un nuovo “business plan” della propria azienda, dalla progettazione cioè
del proprio futuro. Se si volesse andare in Brasile “per vendere”, delegando a terzi la
promozione dei prodotti sul territorio brasiliano, probabilmente si rimarrebbe delusi.
Il Brasile non è una terra di conquista e non si accontenta di un catalogo. Richiede serietà,
professionalità, competenza, prodotti di qualità, puntualità di consegna, servizio post vendita.
Molto spesso, le aziende italiane che hanno affidato la vendita dei propri prodotti ad un
distributore brasiliano non hanno raggiunto risultati significativi.
Al contrario, coloro che decidono di scommettere e radicarsi in Brasile raggiungono
normalmente risultati brillanti e guardano con interesse al futuro delle proprie iniziative.
In questo senso, l‟imprenditore “curioso” deve diventare un imprenditore “consapevole”.

Il primo passo è programmare un viaggio in Brasile, guardarsi intorno, visitare il mercato, le
fiere di settore, conoscere i concorrenti, i clienti. Dalla conoscenza del mercato si capirà
quante e quali sono le chances di competere sul mercato brasiliano e se varrà la pena di
investire energie e denaro in un progetto Brasile. Probabilmente, ci si accorgerà che le
chances di competere sul mercato brasiliano sono direttamente proporzionali agli elementi di
novità, know how, tecnologia, qualità dei prodotti che l‟investitore italiano intende esportare.
Dovranno essere considerati i tempi e i costi di un lungo trasporto, dazi salati di importazione
e onerosi carichi di imposta di importazione. E quindi i prodotti italiani dovranno
necessariamente essere caratterizzati da un “plus” che il mercato sia in grado di riconoscere e
di compensare.
Se, come probabile, si rimarrà colpiti dalla forza del mercato brasiliano e se si capirà il “plus”
dei prodotti spendibili in quel mercato, allora si sarà pronti.




                                               16
Brasile: PRINCIPALI FORME DI PRESENZA
INDIRETTA
• Import / Export
• IDE Investimenti Diretti Esteri
• Strategia 'Entry Level': La distribuzione:      Contratto di Agenzia
                                                  Accordo di Distribuzione
                                                  Contratto di Rappresentanza Commerciale
                                                  Accordo di Franchising
                                                  Contratto di Vendita Internazionale
DIRETTA
• Strategia 'Intermedia': Costituzione di una Società Commerciale
• Strategia 'Avanzata': Costituzione di una Società Produttiva
• Strategia 'Alternativa': Joint Venture


       2.1. IMPORT / EXPORT

Importazioni di merce in Brasile
Il Brasile fa parte del WTO (World Trade Organization). Secondo il WTO in media, nel 2009,
l'incidenza dei dazi sulle importazioni è stata del 10,3% per i prodotti agricoli e del 14,2% per
i prodotti non agricoli. Il Brasile, nel tempo, ha modificato la propria normativa doganale, al
fine di renderla coerente con le regole del WTO, nonché con le consuetudini internazionali:

    • applica il SA - Sistema Armonizzato (HS - Harmonized System) di classificazione e di
      denominazione delle merci. Tale sistema viene attualmente utilizzato da oltre 200 Paesi del
      mondo e riguarda oltre il 98% delle merci oggetto di scambi internazionali.
      Le prime 6 cifre della voce doganale delle singole merci sono comuni a tutti i Paesi che
      hanno adottato il sistema armonizzato di classificazione e di denominazione delle merci.
      Le cifre successive costituiscono, invece, delle aggiunte attuate dai singoli Paesi.
    • è membro del WCO - World Custom Organization.

    • applica le regole WTO in tema di determinazione del valore in dogana delle merci e in
      tema di origine delle merci.

    • è membro della United National Conference on Trade & Development (UNCTAD2).


Il Mercosur
Il Mercosur è il Mercato Comune dell‟America Latina, composto, quali Stati Membri, da
Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay e quali Stati Associati da Bolivia, Cile, Colombia,
Ecuador e Perù. Il Venezuela si appresta a divenire Stato Membro, ma il relativo
procedimento è tuttora in corso. Questo organismo fu istituito con il Trattato di Asunciòn del

2
    www.unctad.org

                                                17
26 marzo 1991, con l‟obiettivo di un mercato comune tra gli Stati aderenti fondato sulla libera
circolazione dei beni, dei servizi e dei fattori della produzione, sulla comunanza della politica
commerciale e della tariffa estera, sulla coordinazione delle politiche macroeconomiche e
settoriali e sulla armonizzazione delle legislazioni degli Stati firmatari, allo scopo di
rafforzare il processo di integrazione. Nel 1995 sono stati aboliti i dazi doganali tra i quattro
paesi fondatori e istituita una tariffa doganale comune verso i paesi terzi. Nel 1995 il
Mercosur ha firmato un accordo-quadro con l'UE, che prevede l'accrescimento della
cooperazione in molti settori e la tendenziale liberalizzazione degli scambi. Il Mercosur è oggi
una realtà economica importante, con un PIL aggregato pari a € 1.300 miliardi e un tasso
annuo di crescita che nel 2010 ha raggiunto il 7%.

Negoziazioni Mercosur - Unione Europea
L‟Unione Europea, accanto ai rapporti economici e politici bilaterali con i singoli Paesi che
aderiscono al Mercosur, punta da tempo a promuovere un accordo „integrato‟ con questa
organizzazione. I primi negoziati in questa direzione risalgono al 1995, non portarono però a
grandi risultati e furono sospesi nel 2004. Nel maggio 2010, sotto la presidenza spagnola del
Consiglio Europeo sono stati rilanciati e hanno dato luogo a tre successivi incontri delle
rispettive delegazioni. Dal punto di vista procedurale, questa politica europea di supporto e
avvicinamento al Mercosur è definita da un Documento di Strategia Regionale (DSR) che
definisce gli obiettivi e le priorità della cooperazione tra l‟Unione Europea e l‟organizzazione
Mercosur per il periodo 2007-2013 con lo scopo di rafforzarla. In particolare l‟UE ritiene che
accanto agli aspetti tecnico-commerciali, sia importante sviluppare anche il consolidamento di
un ruolo e una dimensione politica di questa Organizzazione, con il perseguimento di obiettivi
di tipo politico e sociale, quali la crescita economica, la giustizia sociale e la dignità umana.
La convinzione sottostante è che questi obiettivi possono essere raggiunti più efficacemente in
un contesto di collaborazione tra i singoli Stati aderenti. C‟è però ancora molto da fare sul
piano tariffario. Il dazio medio pagato in dogana per le esportazioni nel Mercosur, infatti, è
tuttora elevato (13%) con punte ancora maggiori (30%) per prodotti „sensibili‟ che, nel caso
delle auto raggiungono il 35%. La riduzione delle tariffe è uno dei principali temi del
negoziato che Bruxelles ha aperto con il Mercosur in vista di un rapporto più stretti di
integrazione economica. In aggiunta l‟UE punta a raggiungere un accordo per quanto riguarda
gli acquisti e le gare di appalto indette dalle Pubbliche Amministrazioni, l‟esportazione di
servizi, la legislazione sugli investimenti esteri, le politiche di tutela della concorrenza, gli
standard tecnici, la protezione dei diritti di proprietà intellettuale, le normative fitosanitarie.

Le autorità preposte alle operazioni di commercio estero in Brasile
Le autorità governative preposte alle operazioni di commercio estero sono:

 • il Ministero delle Finanze (Ministerio da Fazenda), con l'Agenzia delle Entrate (Segreteria
   de la Receita federal);
 • la Segreteria del Commercio Estero (SECEX);
 • la Banca Centrale (BACEN - Banco Central do Brasil);
 • il Ministero dello Sviluppo, dell‟Industria e del Commercio.

                                                18
Per ottenere controlli più sicuri sui flussi delle merci e snellire i procedimenti d‟importazione
ed esportazione è stata realizzata una procedura informatizzata denominata SISCOMEX
(Sistema Integrato di Commercio Estero).
Il SISCOMEX è uno strumento amministrativo, telematico ed elettronico che integra le
funzioni di registro, accompagnamento e controllo delle operazioni di commercio estero.
L'iscrizione al Registro degli Esportatori ed Importatori (REI) del SECEX avviene
automaticamente dopo la prima operazione di importazione registrata presso il SISCOMEX.
Questo sistema è stato attivato nel 1992 allo scopo di sveltire e modernizzare le operazioni del
commercio brasiliano con l‟estero attraverso l‟informatizzazione di tutti i flussi
d‟informazioni, garantendo l‟accesso a tutti gli esportatori ed importatori.

Licenza d’Importazione per il Brasile – RADAR
Il sistema doganale brasiliano prevede che le imprese importatrici/esportatrici debbano dotarsi
della Licenza d‟importazione-esportazione, denominata RADAR.
Il Radar viene rilasciato a società di diritto brasiliano che siano regolarmente iscritte, vigenti e
accreditate presso gli organi competenti e che siano capitalizzate in modo sufficiente e
compatibile con il volume delle importazioni previste.
Per l`ottenimento della licenza di importazione, l`importatore, salvo eccezioni, è tenuto a
presentare una fattura pro forma rilasciata dal fornitore.

Documenti necessari per l’importazione
Le spedizioni destinate al Brasile devono essere accompagnate dai documenti di seguito
riportati:

Dichiarazione doganale di esportazione (DAU/DAE)
È usualmente richiesta per tutte le spedizioni (salvo all‟interno dell‟Unione europea).
Certificato di origine
Non è obbligatorio ma può essere richiesto per alcuni prodotti (es. vini, alcolici ed i tessili).
Fattura commerciale
La fattura commerciale (in due o tre esemplari) deve essere redatta preferibilmente, in
portoghese (in mancanza, in francese, in inglese o spagnolo). Deve riportare, in particolare, la
descrizione dettagliata della merce, il paese di acquisizione, di origine e di provenienza, il
prezzo unitario e totale di ciascun prodotto, gli sconti, i ribassi e le commissioni, così come
l`ammontare delle spese di spedizione. Sebbene non esista alcun testo ufficiale che confermi
questo obbligo, è necessario apporre, sulla fattura e sulla polizza di carico, del numero di
registrazione presso l`albo delle camere di commercio dell`importatore brasiliano così come
quello delle merci della nomenclatura brasiliana dei prodotti importati. Non è ammessa alcuna
cancellatura. Il documento non è soggetto ad alcun visto. E` importante sottolineare le pesanti
penali inflitte dalle dogane brasiliane in caso di infrazione, ed in particolare nel caso di
differenze riscontrate tra le indicazioni del peso e di valore riportate sulle fatture e quelle
riportate sulla licenza di importazione; è ammessa una variazione non superiore al 5%.
Certificato di non contaminazione radioattiva
E` necessario per il latte e le carni di pollame originarie dell`Unione Europea.

                                                19
Dichiarazione consolare
Necessaria per le bevande alcoliche ad eccezione dei vini e dei derivati del vino. Dovrà essere
firmata dall`impresa produttrice, dall`importatore e successivamente legalizzata dal
Consolato. Il documento è necessario per ogni importatore con cui l`impresa lavora. Inoltre
per ciascuna importazione è necessario fornire una lista, la più completa possibile, dei
prodotti così come un certificato di analisi e un certificato di origine.
Spedizioni destinate a Manaus
È raccomandato inserire sulle fatture di accompagnamento della spedizione con destinazione
zona franca di Manaus, la seguente dicitura: "Para zona franca Manaus. Consumo interno".
Certificato sanitario
Necessario per le carni, ed i prodotti di origine animale (latte, uova, alimenti a base di carne,
ecc.) viene rilasciato dal servizio veterinario delle ASL di appartenenza.
Certificato o attestato di libera vendita dei cosmetici
Redatto sulla base delle informazioni fornite dall`esportatore, attesta che i prodotti spediti
sono conformi alla normativa italiana e liberamente venduti in Italia. Dovrà essere vistato
dalla Camera di Commercio di competenza.
Certificato fitosanitario
Richiesto per la frutta, i legumi, le sementi e altri vegetali, è rilasciato dal servizio
fitosanitario della Regione di appartenenza.
Certificato di non contaminazione da diossina
Il certificato può essere richiesto per i prodotti avicoli.
Imballaggi in legno
Il Brasile ha adottato la normativa NIMP n. 15: gli imballaggi in legno devono essere
fumigati. Se gli imballaggi in legno sono trattati ma non riportano il marchio IPPC/FAO,
devono essere accompagnati da un certificato fitosanitario o da un certificato di trattamento
emesso o sottoscritto dal NPPO (National Plant Protection Organization - in Italia Servizio
fitosanitario) del Paese esportatore.
Documenti di trasporto
Lista dei colli
Assicurazione trasporto
Secondo la normativa brasiliana, le spedizioni devono essere assicurate presso una compagnia
con sede nel paese.

Importazione definitiva o temporanea
La merce introdotta nel territorio brasiliano in importazione definitiva o in importazione
temporanea, forma oggetto di dichiarazione di importazione (DI - Declaração de Importação),
mediante caricamento della stessa nel sistema informativo delle dogane (Sistema Integrado de
Comércio Exterior - Siscomex).
L'operatore brasiliano prima di presentare la dichiarazione in dogana, deve verificare se tale
merce è destinata a essere immessa in consumo oppure se la stessa deve essere dichiarata per
l'importazione temporanea o per l'ammissione temporanea o per il transito essendo destinata a
uscire ("allo stato estero") dal territorio doganale brasiliano. In funzione della destinazione

                                               20
che l'operatore economico intende imprimere alla merce, egli dovrà presentare la specifica
dichiarazione prevista per tale destinazione.
Il Brasile non ha aderito alla convenzione ATA. Il Carnet ATA è un documento doganale
internazionale che consente l‟introduzione temporanea delle merci destinate a fiere, mostre
ecc. (contemplate dai tre allegati alla Convenzione Doganale di Bruxelles), nonché dei
campioni commerciali (Convenzione Internazionale di Ginevra), senza dover prestare alle
dogane alcuna garanzia per l‟ammontare dei diritti relativi alle merci medesime.
Nel caso di beni introdotti in Brasile per essere esposti in fiere, congressi e in altre
manifestazioni di carattere scientifico, tecnico, commerciale o industriale, è prevista la
presentazione di una dichiarazione di importazione semplificata (DSI - Declaração
Simplificada de Importação), che deve essere presentata dalla persona fisica o giuridica
responsabile dell'organizzazione dell'evento in Brasile, con la prestazione di una garanzia per
i diritti sospesi. La garanzia sarà svincolata all'atto della riesportazione dei beni.

Importazione finalizzata all’esportazione - Drawback
Il regime del drawback, creato per Decreto Legge n. 37/66, è l‟esenzione o la sospensione
delle imposte di importazione, per materie prime o prodotti vincolati ad un obbligo di
esportazione.
I beni che sono compresi in questo regime sono le materie prime, i prodotti destinati
all‟imballaggio, gli animali destinati alla macellazione, i prodotti semi-lavorati, i componenti
di macchinari e veicoli. Il monitoraggio della regolarità delle operazioni di drawback è
effettuato elettronicamente attraverso la segreteria del commercio estero (SECEX3) e il
Sistema integrato di commercio estero (SISCOMEX4).

Le operazioni consentite per usufruire dell‟agevolazione Drawback sono le seguenti:
Trasformazione della materia prima per l‟ottenimento di un prodotto;
Lavorazione che modifichino un semi-lavorato in prodotto o un prodotto in prodotto di altra
utilità;
Assemblaggio di componenti con altri componenti che definiscano un nuovo prodotto;
Confezionamento o riconfezionamento del bene quando l‟imballaggio altera la presentazione
del prodotto e non sia destinato soltanto al trasporto.

Importazione di macchinari produttivi
Secondo la legislazione brasiliana, per regola generale, l‟importazione di macchinari e
attrezzature usate non è consentita se non in caso di mancanza di produzione nazionale.
Sempre per ragioni di protezione della produzione interna, il dazio doganale per
l‟importazione di macchinari produttivi nuovi passa, per regola generale, attraverso la verifica
di similarità rispetto alla produzione nazionale. L‟esame di similarità della produzione
nazionale è di competenza del Dipartimento delle Operazioni di Commercio Estero (DECEX)
che svolge la sua attività di verifica attraverso consultazioni pubbliche disponibili sul sito del
Ministero del Commercio Sviluppo, Industria e esteri (MDIC). Lo scopo di questa verifica è

3
    www.secexbr.com
4
    www.siscomex.com.br

                                               21
concedere protezione all‟industria brasiliana. La verifica di similarità viene effettuata anche
tramite confronto tra le proposte dei produttori nazionali e del produttore estero, rivedendo i
criteri di prezzo, tempo e caratteristiche tecniche. Quando è comprovata l‟esistenza della
produzione nazionale, la licenza di importazione è rifiutata e DECEX fornisce i dati del
produttore nazionale. La decisione del DECEX può essere impugnata dall‟importatore. Gli
strumenti giuridici che disciplinano la materia sono il Decreto n. 6.759/09, l‟Ordinanza
SECEX N. 10/2010 e il Decreto DECEX n. 08/91.

L’importazione di macchinari usati
L‟importazione di beni usati è soggetta alla concessione della licenza non automatica di
importazione da ottenersi prima dell‟imbarco. I casi previsti all‟art. 36 dell‟Ordinanza
SECEX. 10/2010, Capo I (importazioni), sono soggetti alle procedure descritte nel DECEX
ordinanza n. 8 del 1991, con cambiamenti MDIC ordinanze n. 235 del 07 dicembre 2006 e n.
77, aggiornati al 17 agosto 2010. Come detto, l‟importazione di macchinari usati non è
consentita laddove macchinari similari siano prodotti nel Paese. Il concetto di similarità è in
verità esteso anche a quei macchinari prodotti internamente che, pur non essendo destinati
esclusivamente alla produzione per cui sono preposti, possano comunque assolvere al risultato
finale del prodotto richiesto.

Il procedimento di similarità
La richiesta di importazione, una volta inoltrata, sarà resa pubblica dalla Secretaria de
Comércio Exterior e l‟industria nazionale potrà pronunciarsi circa l‟esistenza di macchinari
similari nazionali nel termine di 30 (trenta) giorni. Tale procedimento non si applica:
• per i beni palesemente assenti nella produzione nazionale;
• per i beni corredati da attestati di inesistenza di produzione nazionale, rilasciati da entità
   rappresentative dell‟industria nazionale brasiliana;
• per i beni usati identici a nuovi con ex-tarifário, stabilito in conformità alla Risoluzione
   CAMEX Nº 35, del 22 novembre 2006.
La Circolare n. 77/2009 ha agevolato l‟importazione dei macchinari usati eliminando la
necessità di corredare la domanda con l‟attestazione relativa alla vita utile del macchinario e
la relazione tecnica del macchinario stesso. Ai sensi dell‟art. 39 del Decreto Legge n. 10 del
24 maggio 2010, l‟analisi della produzione nazionale relativa alle richieste di importazione è
effettuata periodicamente sul sito web MDIC5.

Esenzioni per i Mondiali di Calcio 2014
Il governo brasiliano ha recentemente creato il Regime Speciale di Tassazione “RECOM”,
che prevede alcuni sgravi fiscali, di competenza del governo federale, legati alla costruzione e
all‟attrezzamento degli stadi in vista dei Mondiali di Calcio 2014. Le società che possiedano
un progetto approvato per la costruzione, espansione, riforma o modernizzazione degli stadi
di calcio in conformità al Decreto Legge citato, potranno beneficiare della sospensione dei
contributi e tributi PIS/PASEP, COFINS, IPI, nel caso di acquisto o importazione di
macchine, apparecchiature, strumenti ed attrezzature nuovi destinati alla costruzione degli

5
    www.desenvolvimento.gov.br

                                              22
stadi di calcio. Secondo la regola generale, l‟esenzione d‟imposta sarà possibile soltanto
nell'ipotesi in cui il prodotto che si intenda importare non abbia similare nazionale in Brasile.
I benefici tributari concessi dal Decreto Legge si applicheranno ad acquisizioni ed
importazioni realizzate entro il 30 giugno 2014. Le imprese eventualmente interessate
dovranno essere abilitate al RECOM entro 31 dicembre 2012.6

Barriere tariffarie
La legislazione brasiliana non prevede particolari misure restrittive alle importazioni di
prodotti italiani, fatta eccezione per alcuni generi alimentari. I dazi di importazione possono
però essere molto pesanti e sono ovviamente in stretta correlazione con le misure che il
governo locale intende adottare per proteggere il mercato interno.

Classificazione delle merci in ingresso
In base alla normativa doganale brasiliana, le merci in arrivo in Brasile, in funzione del paese
di origine, vengono classificate in 4 distinte categorie, con il loro conseguente
assoggettamento a diversi livelli tariffari:

1. merci provenienti da altri Paesi del Mercosur (e che rientrano nell'ambito degli accordi
   di unione doganale): non vengono assoggettate a dazio;
2. merci che beneficiano della clausola della "nazione più favorita" (MFN - Most
   Favoured Nation): la tariffa MFN si applica alle merci originarie (in base alla nozione di
   "origine comune" o "origine non preferenziale") di un Paese appartenente al WTO o di un
   Paese che abbia stipulato con il Brasile un accordo bilaterale che contenga la clausola in
   argomento (*);
3. merci che beneficiano di un trattamento preferenziale: la tariffa preferenziale (più
   bassa della tariffa MFN) si applica alle merci originarie (secondo la nozione di "origine
   preferenziale") di un Paese con il quale il Brasile ha stipulato un accordo daziario
   preferenziale: Paesi GSTP, Paesi LAIA, Paesi PTN, etc.;
4. merci diverse dalle precedenti: la tariffa ordinaria ("general rate") si applica alle merci
   (comprese le merci di origine non determinata) che non beneficiano dei trattamenti
   agevolati sopra indicati.
(*) Per le merci originarie dai paesi appartenenti alla UE (come attestato dal certificato di
origine comune o non preferenziale), il Brasile applica la clausola della nazione più favorita
(“MFN – Most Favoured Nation”).

Al fine di poter beneficiare delle riduzioni daziarie, l'importatore brasiliano deve esibire in
dogana il certificato di origine o altro certificato previsto dall'accordo, rilasciato dalle
competenti autorità del paese esportatore.
In caso di dubbi sulla corretta classificazione della merce (e sulla conseguente individuazione
del regime tariffario), l'importatore può chiedere una decisione ("ruling") preventiva alla
dogana.


6
    www.copa2014.questionpro.com

                                               23
Le principali imposte che gravano sulle importazioni in Brasile di merce includono:

1. il Dazio (I.I. = Imposto de Importação)

Imposta che incide su tutti i prodotti importati provenienti da paesi con i quali il Brasile non
ha un accordo di collaborazione che preveda la sua esenzione totale o parziale. Tra detti paesi,
possono essere citati quelli appartenenti al Mercosur, oltre a Cile, Bolivia, Venezuela,
Messico ecc. Detta imposta viene calcolata direttamente sul valore CIF della merce e la
relativa aliquota varia da prodotto a prodotto.

2. l’IPI (Imposto sobre Produtos Industrializados, ovvero Imposta sui Beni Lavorati)

Imposta che incide anche sui prodotti fabbricati in Brasile, ma con una diversa base di
calcolo. Nel caso di un prodotto importato, l‟IPI viene calcolata sul valore CIF + Dazio. Come
succede con il dazio, l‟aliquota dell‟IPI varia da prodotto a prodotto e gode di esenzioni in
alcuni casi e per alcune origini.
3. l’ICMS (Imposto sobre a Circulação de Mercadorias e Serviços, ovvero Imposta sulla
Circolazione delle Merci e dei Servizi)
Calcolata sul valore CIF + Dazio + IPI + Altre Spese di Sdoganamento/Imposte e sull‟ICMS
stessa (detto calcolo “sotto cento”). È un‟imposta statale (ovvero dello Stato membro della
Federazione), che incide su tutti i livelli dell‟operazione di vendita, dal produttore fino al
consumatore finale. L‟ICMS, imposta equivalente all‟IVA, è dovuta/pagata dal fabbricante
e/o commerciante. L‟aliquota ICMS è territoriale, nel senso che varia da uno Stato all‟altro
della Federazione brasiliana, con oscillazioni dal 7% al 18% in conformità con la legislazione
interna dello Stato dove transita la merce. A San Paolo, per la maggior parte dei prodotti, le
aliquote variano dall‟8,8% al 18%.
4. l’AFRMM (Adicional de Frete para Renovação da Marinha Mercantil, ovvero
Addizionale sul Nolo Marittimo)
È un‟imposta che è stata creata alfine di generare un fondo per favorire il rinnovo della
Marina Mercantile Brasiliana e quindi, del 25% sul valore del nolo marittimo. In base ad una
recente disposizione doganale, l‟aliquota del 25% viene applicata non solo al puro nolo
marittimo, ma anche a tutte le spese in qualche modo collegate al trasporto marittimo,
incidendo quindi anche sul trasporto terrestre o ferroviario all‟origine, sui costi di messa a
bordo e magazzinaggio all‟origine ecc. (è quindi molto importante consultare
preventivamente uno spedizioniere con base in Brasile per sapere cosa menzionare nei
documenti di imbarco).
5. PIS (Programma de Integração Social) e COFINS (Contribuição para o
Financiamento da Seguridade).

Il calcolo di tali imposte nell‟importazione (la metodologia di calcolo è diversa per i prodotti
fabbricati in Brasile) è piuttosto complesso e dipende da un grande numero di variabili che
includono, oltre al valore CIF della merce, il dazio, l‟IPI, l‟ICMS e altre tasse inerenti allo
sdoganamento.


                                              24
Si sottolinea che l'ICMS regolato nelle operazioni di importazioni va a credito di imposta,
ovvero potrà essere dedotto dalla ICMS inerente all‟attività aziendale da essere versata
mensilmente. Vale la stessa regola per l'IPI. Nel caso di tale imposta, però, attivo fisso o no, il
credito fatto può essere utilizzato immediatamente e non in varie rate. PIS e COFINS
nell'importazione sono nella quasi totalità dei casi un costo per l'azienda.

Altre tasse/spese inerenti allo sdoganamento includono:

Magazzinaggio presso il Magazzino Doganale:
ufficialmente può arrivare allo 0,65% sul valore CIF, ma con un buon spedizioniere si
possono contrattare condizioni migliori, sia come costi che come criterio di addebito;
Tassa di Desconsolidação (una sorta di sdoganamento dei documenti di imbarco):
può variare da US$ 50 a US$ 100 per polizza di carico o container;
Liberazione della polizza di carico c/o l’armatore (B/L free):
intorno a US$ 50;
Capatazia (THC di sbarco):
per un container da 20‟ = R$ 340;
per un container da 40‟ = R$ 460;
Onorario del dichiarante doganale:
in media dello 0,8% sul valore CIF (ammontare minimo di R$ 450 e massimo di R$ 1.500). È
consigliabile contrattare un valore fisso per l‟operazione doganale;
SDA (una sorta di minimo sindacale per gli spedizionieri doganali):
2% sul valore CIF (ammontare minimo di R$ 292 e massimo di R$ 584).
Da contrattare assolutamente assieme al valore dell‟onorario;
Spese Varie (fotocopie, trasporto ecc): circa R$ 150.

La struttura del calcolo del prezzo all’ingresso7:



               ( ( (CIF) x II) x IPI ) x ICMS x PIS/COFINS = LOCAL PRICE

CIF: Costo, Assicurazione e trasporto
II: Imposta d‟Importazione definita dal codice NCM (= Dazio)
IPI: Imposta sul Prodotto Industrializzato definito dal codice NCM
ICMS: Imposta sul valore aggiunto (=IVA)
       18% nello Stato di San Paolo
       12% nello Stato di Espirito Santo
       17% nello Stato di Santa Catarina
PIS/COFINS: tasse e contribuzioni con finalità sociali



7
    Si veda la tabella per la stima dei costi di importazione in “Appendice”.

                                                          25
Agevolazioni fiscali
In Brasile esistono tre eccezioni, sempre di carattere temporaneo, al regime ordinario daziale
dettato dalla Tariffa Esterna Comune (Tarifa Externa Comum - TEC) e precisamente il
regime “Ex-Tarifàrio”, il regime della Carenza (“Desabastecimento”) e il regime della Lista
delle Eccezioni alla Tariffa Esterna Comune TEC (“Lista de Exceções à Tarifa Externa
Comum – TEC”).

Regime “Ex-Tarifàrio”
Per ridurre i costi di investimento e modernizzare il parco industriale nazionale, così come per
migliorare l‟infrastruttura dei servizi interni, attraverso l‟acquisizione di beni di capitale non
prodotti in Brasile, può essere sollecitata la riduzione temporanea della Imposta di
Importazione al 2% (anziché del normale 14%) per un periodo di due anni, attraverso il
meccanismo Ex-Tarifàrio.
Questa riduzione temporanea di aliquota può essere concessa unicamente sui Beni di Capitale
(BK) e sui Beni di Informatica e Telecomunicazione (BIT), così come per i loro componenti,
rientranti nella definizione di BK e BIT della TEC, a condizione che sia comprovata
l‟inesistenza di produzione nazionale per tali beni o componenti. La concessione di tale
regime è fornita attraverso una risoluzione della Camera di Commercio Esteriore (CAMEX)8
previo parere del Comitato di Analisi dell‟Ex Tarifario (CAEX)9, costituito all‟interno del
Ministero dello Sviluppo, Industria e Commercio Estero (MDIC)10.
I beni per i quali è concessa l‟agevolazione Ex-Tarifàrio godono di un codice temporaneo
“Ex” creato ad hoc nell‟ambito dei codici doganali brasiliani (NCM), con una numerazione
propria e descrizione dei macchinari o componenti. La risoluzione CAMEX n. 35 del 22
novembre 2006, determina il procedimento di richiesta dell‟agevolazione Ex-Tarifàrio. Le
domande vanno indirizzate alla Segreteria del MDIC in due copie, di cui una indirizzata alla
Segreteria della Receita Federal del Brasile.
Ai sensi della Decisione CMC n. 56/2010, il Brasile è autorizzato fino al 31 Dicembre 2012,
in carattere eccezionale e transitorio, a mantenere l‟attuale regime di importazione dei Beni di
Capitale (BK). Per quanto riguarda i Beni di Informatica e Telecomunicazione (BIT), il
Brasile è autorizzato fino al 31 Dicembre 2015 ad applicare aliquote di importazione
differenti rispetto a quelle ordinarie TEC, inclusa l‟aliquota 0 (zero)11.

Il regime della Carenza (“Desabastecimento”)
Per attenuare il disequilibrio dell‟offerta e della domanda data da carenza di prodotti nel
Mercosur, la Risoluzione 08/08 del Gruppo Mercato Comune (GMC), permette che uno Stato
Parte applichi riduzioni temporanee di aliquota di importazione dei codici tariffari inseriti
nella TEC, per un periodo determinato e limitato a quote predeterminate.
Questo meccanismo, di carattere eccezionale, viene applicato ai beni che si inquadrino in una
delle seguenti situazioni:

8
  www.mdic.gov.br/sitio/interna/interna.php?area=1&menu=1920
9
  www.mdic.gov.br/sitio/interna/interna.php?area=2&menu=1171&refr=338
10
   www. mdic.gov.br
11
   Tutte le decisioni del CMC relative ai beni per i quali è concessa l‟agevolazione Ex-Tarifàrio, possono essere
consultate nel sito del Mercosul all‟indirizzo www.mercosul.gov.br/normativa/decisoes

                                                       26
1. Impossibilità di un normale flusso di beni, in ragione dello squilibrio tra domanda ed
        offerta.
     2. Esistenza di produzione locale ma assenza di giustificazione economica per
        ampliamento della produzione, in ragione delle caratteristiche del processo di
        produzione e/o della quantità di prodotti richiesta.
     3. Esistenza di produzione locale ma esuberanza della domanda di prodotto per
        esportazione.
     4. Esistenza di produzione locale di beni similari, ma non rispondenti alla caratteristiche
        specifiche richieste nel processo di produzione dello Stato Parte.
     5. Carenza di produzione regionale di una materia prima per un determinato utilizzo,
        anche nel caso della presenza locale di una materia prima che consenta un utilizzo
        similare mediante un processo di produzione alternativo.

La risoluzione CAMEX n. 10 del 14 marzo 2011 ha definito il procedimento per le domande
di riduzione temporanea ed ha creato il Gruppo Tecnico di Attuazione della Risoluzione
GMC 08/08.
Le domande vanno rivolte a:
      Ministério da Fazenda - Secretaria de Acompanhamento Econômico SEAE12
      Esplanada dos Ministérios, Bloco "P" Edifício-Sede, 3º andar, sala 301 –
      Brasília – DF - CEP 70048-900 - Tel: (61) 3412-2355 - Fax (61) 3412-1752
Nell‟ambito del SECEX, ogni altra informazione può essere ottenuta presso:
      Departamento de Negociações Internacionais – DEINT
      Coordenação Geral de ALADI e MERCOSUR
      Esplanada dos Ministérios, Bloco J, sala 714 - Brasília DF - CEP 70053-900
      Tel. (61) 2027-8287 - Fax. (61) 2027-7385 - e-mail: deint@mdic.gov.br

Il regime della Lista delle Eccezioni alla Tariffa Esterna Comune - TEC
Gli Stati Parte del Mercosur, al momento della costituzione della TEC, sono stati autorizzati
ad adottare meccanismi di aggiustamento delle tariffe di importazione nazionali, attraverso la
Lista delle Eccezioni, per periodi definiti.
Attualmente, con Decisione CMC n. 58/10, il Brasile è autorizzato a mantenere, fino al 31
dicembre 2015, una lista di 100 codici NCM, quali eccezione al TEC. Queste eccezioni
temporanee possono contemplare aliquote inferiori o superiori al TEC.
Ogni domanda volta ad ottenere l‟inclusione di un codice nel regime delle eccezioni, per il
primo semestre del 2012, dovrà essere presentata alla Segreteria Esecutiva del CAMEX entro
il giorno 10 febbraio 2012.
Le domande vanno rivolte a:
       Ministério do Desenvolvimento, Indústria e Comércio Exterior
       Esplanada dos Ministérios, Bloco J, sala 702 - Brasília DF, CEP 70053-900
       Tel. (61) 2027-7050/ 2027-7090 - e-mail: camex@mdic.gov.br



12
 Per ogni altra informazione è possibile consultare la pagina web della SEAE – reduções tarifárias:
www.seae.fazenda.gov.br/servicos_main/reducao

                                                      27
Barriere non tariffarie
Diverse sono le barriere non tariffarie che regolano ed in alcuni casi limitano l‟importazione
in Brasile di alcune categorie di prodotto. In particolare è opportuno sottolineare che:

• Un aspetto molto importante in materia è l‟assenza di una normativa che regoli
l‟importazione in Brasile di campioni di prodotto, che si traduce in complessità
amministrative decisamente anomale e prive di trasparenza, dove l‟applicazione della
normativa doganale viene spesso effettuata in maniera piuttosto arbitraria. Infatti, è
praticamente impossibile, per le aziende intenzionate a saggiare il mercato locale, introdurre
campionature di prodotto senza prima aver ottenuto la preventiva autorizzazione del Ministero
dell‟Agricoltura, che deve essere tra l‟altro necessariamente richiesta per il tramite di un
importatore locale.
• Anche il mancato allineamento con le pratiche OECD (Organization for Economic Co-
operation and Development) in materia di prezzi di trasferimenti, profitti e regole fiscali intra-
gruppo, combinato con il complesso sistema tributario interno (che include molteplici
imposte a cascata), crea una serie di difficoltà alle imprese europee che intendono operare in
Brasile.
• Oltre alla presenza di barriere non tariffarie che riduce la competitività dei prodotti italiani,
esiste la concorrenza di prodotti locali che, sotto bandiera italiana, presentano la dicitura “tipo
italiano”. Tutto ciò trae in inganno il consumatore brasiliano il quale pensa di acquistare un
prodotto italiano che effettivamente è brasiliano, il quale comunque soddisfa i gusti del
consumatore medio. Se consideriamo che i prodotti italiani si collocano già ad un livello alto
di qualità/prezzo, non trovando spazio nelle classi medie, vengono automaticamente spinti
fuori dal mercato. Il mercato è conteso da grandi gruppi nazionali ed esteri oltre che da una
serie di cooperative di produttori. Il consumo di questi prodotti avviene maggiormente nel
Sudest e Sud del Paese, dovuto alla forte presenza di colonie italiane e tedesche ed al clima
più adatto, se paragonato a quello delle altre regioni del Paese.

Seguono alcune regolamentazioni attuali in base al settore di riferimento:

PRODOTTI AGROALIMENTARI
• L‟Italia ha ottenuto a fine 2008 la prerogativa del “Pre-listing”, in base alla quale le autorità
italiane possono indicare le aziende autorizzate ad esportare in Brasile senza attendere lo
svolgimento di controlli individuali. Tale procedura si applica sia ai prodotti di carne suina
che a quelli a base di latte.
• L‟importazione in Brasile di tutti gli insaccati con maturazione inferiore ai dodici mesi,
come i salami e le mortadelle, permane tuttora interdetta. In quest‟ultimo caso, la cottura oltre
i 120 gradi per lungo tempo non è stata considerata dalle autorità sanitarie pubbliche
brasiliane un elemento di assicurazione circa l‟eliminazione del rischio di diffusione di
malattie infettive.
• Il Brasile ha varato una nuova regolamentazione, in vigore dal 1 gennaio 2011, per le
etichettature dei prodotti di origine animale importati, che appesantisce in maniera esagerata
le procedure per i nostri esportatori. L‟Unione Europea ne ha chiesto la modifica e si è tuttora

                                                28
in attesa delle decisioni del Ministero dell‟Agricoltura brasiliano.
• Per quanto concerne i vini, è stata modificata in senso meno restrittivo la legislazione
brasiliana laddove prevedeva che un prodotto per essere considerato vino non potesse
eccedere i 13 gradi alcolici (oltre i quali il prodotto veniva considerato “vino liquoroso” e
pertanto veniva applicata un‟imposta del 40% contro il 27% dei vini comuni). In base ad una
nuova normativa adottata a giugno 2011, le bottiglie di vino dovranno avere un‟etichetta anti-
contraffazione della “Receita Federal”, la cui apposizione rischia di ritardare ulteriormente le
procedure di sdoganamento dei vini importati.

MACCHINARI INDUSTRIALI E COMPONENTI MECCANICI
• Analoghe difficoltà sono state riscontrate anche nel comparto dei macchinari industriali;
nonostante l‟importatore locale possa ufficialmente adottare una procedura più semplificata
per importare i macchinari esteri di cui necessita, le associazioni produttrici brasiliane del
settore possono opporsi adducendo l‟esistenza di un prodotto nazionale simile avente le stesse
caratteristiche del prodotto importato, rendendo quindi quanto mai complesse le procedure per
l‟importazione.
• Recentemente il governo brasiliano ha deciso di varare una legge che pone delle barriere
non tariffarie sull'import di automobili e di componenti al fine di proteggere le aziende
manifatturiere del Paese, in seguito alla rivalutazione del Real che ha raggiunto il massimo da
10 anni a questa parte, rendendo meno competitivi i prodotti fabbricati in loco. Si prevede che
questa misura colpirà soprattutto gli acquisti da Giappone, Corea del sud, Messico e Stati
Uniti. Le licenze per importare veicoli avranno tempi più lunghi per il rilascio - si parla di un
periodo di circa 2 mesi - mentre prima era concessa in maniera quasi automatica.

COSMETICI
• Per quanto riguarda i cosmetici, è stato riscontrato un allungamento delle procedure per la
certificazione sanitaria dei suddetti prodotti da parte dell‟ente governativo ANVISA. Si tratta
di forme protettive delle aziende locali e di quelle straniere ormai stabilmente insediate nel
paese, come ad esempio le aziende francesi qui operanti con propri impianti produttivi. Il
Brasile, in questo settore è il terzo mercato mondiale dopo gli USA e il Giappone, per le
aziende italiane quindi il potenziale di mercato è estremamente alto e giustificherebbe un
investimento produttivo nel paese.

ALTRI SETTORI
• Nel settore medico esistono ostacoli burocratici dovuti all‟eccessiva regolamentazione
prevista dall‟ANVISA (Agenzia Nazionale di Vigilanza Sanitaria) a cui si aggiungono
complicati processi di concessione (a seguito di visita ispettiva di ogni singola azienda
esportatrice) del certificato GMP – Good Manufacturing Practice, necessario per
commercializzare apparecchiature mediche e farmaci in Brasile.
• Il settore del trasporto marittimo mantiene varie restrizioni tra cui imposte discriminatorie
e l‟impossibilità per gli operatori marittimi dell‟UE di essere attivi.



                                               29
• Esistono restrizioni anche nel settore delle riassicurazioni. Infatti, dal 2007, anno in cui è
stato smantellato il monopolio brasiliano di riassicurazione, le autorità brasiliane continuano a
rifiutare l‟offerta internazionale di servizi di riassicurazione.

Esportazione di merci dal Brasile
Coloro che intendo esportare merce dal Brasile devono registrarsi nel “Registro de Exportador
e Importador” (REI) ed ottenere una specifica licenza d‟esportazione. La merce inviata fuori
del territorio brasiliano in via definitiva, compresa quella oggetto di riesportazione a seguito
di temporanea importazione, forma oggetto di dichiarazione di esportazione (DE - Declaração
de Exportação), mediante caricamento della stessa nel sistema informativo delle dogane
(Sistema Integrado de Comércio Exterior - Siscomex).
La dichiarazione di esportazione deve essere supportata dalla seguente documentazione:

fattura commerciale di vendita ("Nota Fiscal");
documenti di trasporto (per esempio: manifesto internazionale di carico);
altri documenti richiesti dalla natura della merce esportata e dalla sua destinazione (per
esempio: certificato d'origine, certificato fitosanitario, etc.).

Il sistema elabora le informazioni e classifica l'operazione in una delle seguenti categorie:

canale verde ("canais verde"): la merce non viene sottoposta a controllo;
canale arancione ("canais laranja"): viene eseguito il controllo documentale della merce in
partenza;
canale rosso ("canais vermelho"): viene eseguito il controllo fisico e documentale della
merce in partenza.

Importazione in Italia di merce proveniente dal Brasile
Per importare merce proveniente dal Brasile occorrono i seguenti documenti:

la fattura commerciale;
il packing list;
i documenti di trasporto.

Il Brasile viene considerato un paese in via di sviluppo. In virtù di tale qualifica, in sede di
importazione nel territorio UE, i prodotti dal medesimo originari godono del Sistema di
Preferenze Generalizzate (S.P.G.), istituito dall'Unione Europea nel 1971. Tale regime di
favore è attualmente disciplinato dal Regolamento (CE) n. 732/2008 del Consiglio, del
22 luglio 2008, relativo all‟applicazione di un sistema di preferenze tariffarie generalizzate
per il periodo dal 1° gennaio 2009 al 31 dicembre 2011. L'esportatore brasiliano, al fine di
consentire all'importatore italiano di eseguire lo sdoganamento dei beni con pagamento di un
dazio ridotto o a dazio zero, deve inviare allo stesso l'apposito modello FORM A. Questo



                                               30
modello viene emesso dall'autorità doganale brasiliana su richiesta dell'esportatore, la quale
deve essere supportata dalla documentazione atta a dimostrare la spettanza del beneficio.

Zona Franca Manaus (ZFM)
L'unica zona franca del paese è quella di Manaus, creata con Legge n. 3.173 del 6 giugno
1957 e ratificata con Decreto Legge n. 288 del 28 febbraio 1967. La sua vigenza è prevista
fino al 2033 e l'amministrazione è coordinata da un'agenzia di sviluppo regionale, la
SUFRAMA. Manaus è un'area di libero commercio ed è stata creata con l'obiettivo di favorire
lo sviluppo di una regione penalizzata dalle grandi distanze nei confronti dei principali centri
commerciali. Per poter installare un'attività produttiva nella zona franca di Manaus è
necessario presentare apposita domanda alla SUFRAMA, la quale in caso di parere
favorevole richiederà il progetto industriale completo. Le aziende che si trovano nella zona
franca godono di esenzioni fiscali e doganali; inoltre le società che ottengono l'approvazione
del SUFRAMA per i propri progetti ricevono gratuitamente i terreni per la loro installazione e
le infrastrutture necessarie. La ZFM comprende tre poli economici: commerciale, industriale
ed agricolo. Il polo industriale, con circa 600 aziende e 500.000 dipendenti, è considerato la
base di sostentazione della zona franca. Attualmente a Manaus sono presenti 500 aziende
industriali, 6 mila commerciali ed un distretto agricolo e della pastorizia che occupa un'area di
589.334 ettari, per complessivi 140.000 posti di lavoro. Le aziende principali ivi insediate
operano nei segmenti elettrici, elettronici, chimico e delle due ruote. La produzione principale
è rivolta ai telefoni cellulari, apparecchi audio-video, televisori, ciclomotori e motocicli.

Incentivi per la ZFM13

Incentivi Federali
Imposta di Importazione (II) – Riduzione dell‟88%. In caso di beni a carattere informatico,
la riduzione è proporzionale al valore aggiunto nazionale.
Imposta sui Prodotti Industrializzati (IPI) – Esenzione totale.

Imposta sul Reddito (IR) – Riduzione del 75% ma a condizione che l‟utile sia re-investito.
Contributi Sociali (PIS e COFINS) – Aliquota zero per i ricavi e per le vendite interne
all‟Amazzonia. Riduzione al 3,65% (con eccezioni) per prodotti finite venduti nel resto del
paese.
Incentivi Statali
ICMS (equivalente dell’IVA) – Credito incentive dal 55% al 100% ma con obbligo di
contribuzione per supportare l‟educazione, il turismo, la ricerca e sviluppo.
Incentivi sugli investimenti
Nel parco industriale di Manaus l‟investitore ha a disposizione il terreno a prezzo simbolico.
L‟area destinata all‟attività industriale è di 3,9 milioni di ettari, di cui 1,7 milioni già insediati.




13
     www.suframa.gov.br

                                                  31
2.2. INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI

I flussi di capitali esteri nel mercato brasiliano hanno registrato un trend positivo nel 2010 e
nel 2011 (oltre US$ 30.000 miliardi) e si prevede che la buona performance possa continuare
anche nei prossimi quattro anni.

Provenienza geografica degli IDE in entrata

                           INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI - IDE
                                                                Valori in milioni di dollari US $
    Paese                 2004           2005         2006      2007         2008          2009
 1 Paesi Bassi            7.704,9        3.207,9      3.494,9   8.116,1      4.623,7       5.721,8
 2 Stati Uniti            3.977,8        4.644,2      4.433,7   6.039,2      6.918,0       4.878,3
 3 Spagna                 1.054,9        1.220,4      1.513,8   2.163,5      3.787,5       3.415,2
 4 Germania               794,7          1.269,3      848,3     1.756,8      1.036,6       2.549,2
 5 Francia                485,9          1.458,4      744,6     1.214,4      2.856,1       2.136,5
 6 Giappone               243,2          779,1        647,5     463,6        4.098,8       1.672,6
 7 Canada                 592,5          1.435,3      1.285,5   818,4        1.438,0       1.371,4
 8 Isole Cayman           1.521,8        1.078,2      1.974,4   1.604,5      1.554,7       1.092,0
 9 Cile                   21,8           102,7        26,7      715,8        263,4         1.026,7
10 Regno Unito            275,4          153,3        395,2     1.003,5      641,0         1.025,2
11 Australia              5,9            926,0        117,0     493,8        1.153,4       706,6
12 Norvegia               26,6           43,2         339,1     255,5        176,0         667,4
13 Lussemburgo            746,9          139,1        745,1     2.855,3      5.937,3       536,8
14 Isole Vergini          245,4          254,5        280,2     371,5        1.046,6       403,2
15 Portogallo             570,2          334,6        300,3     468,1        1.025,9       377,0
16 Svizzera               364,6          341,5        1.631,0   858,6        772,9         369,1
17 Bermuda                210,9          38,9         514,7     1.497,6      1.038,1       359,9
18 Italia                 429,2          345,7        200,7     259,0        326,3         214,7
19 Svezia                 89,9           32,9         19,3      57,9         52,5          213,5
20 Uruguay                160,6          169,2        229,5     212,5        422,0         195,0
21 Messico                60,3           1.661,2      781,7     408,8        220,2         166,4
22 Colombia               0,4            1,6          232,0     167,1        54,2          151,1
23 Panama                 150,5          165,6        139,3     143,9        96,0          132,2
24 Rep. di Corea          23,7           168,0        109,5     265,1        631,0         131,9
25 Belgio                 8,1            685,6        271,5     83,1         72,6          91,7
26 Singapore              1,3            42,3         78,7      24,6         91,2          91,2
27 Cina                   4,4            7,6          6,7       24,3         38,4          82,0
28 Argentina              80,5           112,2        125,0     71,1         125,6         80,1
29 Cipro                  0,0            0,1          0,3       5,0          45,7          70,3
30 Ungheria               0,1            -            10,2      0,5          106,4         61,3
31 Altri                  412,9          596,3        735,0     1.285,5      3.236,3       453,8
        Totale             20.265,3        21.414,9    22.231,3  33.704,6      43.886,3      30.444,0
Fonte: Banco do Brasil disponibili a tutto il 31 dicembre 2009

                                                 32
Il dato sulle fusioni e sulle acquisizioni all'estero, che rappresenta il fattore propulsore per
l'aumento significativo nel flusso di IDE, ha raggiunto in Brasile i US$ 9,4 miliardi nel 2010.
Nel 2011, il Brasile ha attratto US$ 65 miliardi di investimenti diretti esteri, con un
incremento del 168% rispetto al 201014. Rispetto all‟entità di tali investimenti, la maggior
parte sono superiori a US$ 1 miliardo (29,3% del totale, pari a US$ 7.758 miliardi), seguiti da
investimenti che si collocano nella fascia compresa tra il miliardo e i US$ 500 milioni
(17,2%).
L‟Italia è solo al 18esimo posto tra i paesi investitori in Brasile. Nel 2009 l‟Italia ha investito
US$ 214,7 milioni, contro i US$ 5,7 miliardi investiti dai Paesi Bassi, la capolista, i US$ 4,9
miliardi degli Stati Uniti, e i US$ 3,4 miliardi della Spagna. Anche Germania e Francia hanno
forti interessi in Brasile, insieme al Giappone e al Canada.
Il radicamento delle iniziative imprenditoriali italiane in Brasile riflette, sostanzialmente il
flusso migratorio dei secoli scorsi. E difatti il 57 % delle imprese italiane è ubicato nello Stato
di San Paolo, il 10% in Minas Gerais, il 9% in Rio de Janeiro, il 7% in Paraná, il 4% in Rio
Grande do Sul (4 %), un ulteriore 4% nello Stato di Espirito Santo e il 3% in Santa Catarina.
Altro dato importante riguarda le motivazioni che hanno indotto le imprese italiane a
costituire una presenza stabile in Brasile. Se queste, infatti, sono state per molti anni
principalmente da ricondursi al basso costo della manodopera e di altri fattori produttivi e
quindi di natura “labour seeking” o “resources seeking”, ora molto spesso le motivazioni sono
di natura “market seeking”, considerando la natura di mercato parzialmente “protetto” del
Brasile e l‟aumento della domanda interna, nonché più in generale legate al fatto che il paese
rappresenta una porta di ingresso per il Mercosur.
Tuttavia, ancora alla data odierna, molte aziende italiane puntano prevalentemente ad
esportare i propri prodotti in Brasile, con ciò limitando notevolmente le potenzialità di un cost
saving derivante dalla produzione locale e dai maggior benefici e ritorni economici del
servizio just in time con presenza in loco. La partecipazione italiana agli IDE (Investimenti
Diretti Esteri) non riflette il reale potenziale che l‟imprenditoria italiana potrebbe apportare in
Brasile, come generalmente riconosciuto da economisti e dalla classe dirigente dei due paesi.
Tradizionalmente, gli investimenti sono effettuati dalle grandi imprese, (Fiat, Iveco, CNH,
Campari, Ferrero, Magneti Marelli, Telecom, Generali Assicurazioni, Barilla, per citarne
alcune) ma negli ultimi anni anche le PMI stanno investendo in Brasile, con iniziative di
minor impatto ma potenzialmente interessanti, in quanto portatrici del substrato di esperienza,
tecnologia, innovazione e know how, tipico della nostra impresa. La motivazione relativa agli
investimenti è radicalmente cambiata negli ultimi anni e nasce dalla volontà di servire il
mercato locale in un‟ottica di lungo periodo.

La Legge
La disciplina normativa degli investimenti in Brasile è basata sulle Leggi del Capitale
Straniero n. 4.131 del 3 settembre 1962 e n. 4.390 del 29 agosto 1964, regolate dal Decreto n.
55.762 del 17 febbraio 1965 e successive modifiche.


14
     Fonte Ubi Banca

                                                33
Concetto di capitale straniero
Secondo la Legge n. 4.131/62, i capitali stranieri sono “i beni, le macchine e le attrezzature
entrati in Brasile senza spesa iniziale di divise, destinati alla produzione di beni o servizi,
cosi come le risorse finanziarie o monetarie portate nel Paese per l’applicazione in attività
economiche, sempre che, in entrambe le ipotesi, appartengano a persone fisiche o giuridiche
residenti, domiciliate o con sede all’estero”.

Restrizioni
È vietata la partecipazione di capitale estero nello sviluppo di attività:
 • nel settore dell'energia nucleare;
 • nella prestazione di servizi postali e telegrafici;
 • nella prestazione di servizi sanitari e
 • nell‟industria aerospaziale.
Esistono restrizioni alla partecipazione di capitale estero in:
 • istituzioni finanziarie;
 • società o enti assicurativi e
 • società prestatrici di servizi di trasporto aereo.
L‟investimento estero nel mercato interno di titoli e beni mobiliari è limitato per:
 • le società di investimento;
 • i fondi di investimento e
 • per i portafogli di beni immobiliari di persone fisiche e giuridiche residenti all‟estero.

Regolamentazione degli investimenti di portafoglio
La legge brasiliana non impedisce né limita gli investimenti di portafoglio nel paese ai non
residenti. Occorre registrarsi nel registro rilasciato dalla CVM (Commissione per i Valori
Mobiliari), avvalendosi di un‟istituzione finanziaria e di un rappresentante legale, oltre ai
normali adempimenti quali l‟ottenimento del codice fiscale brasiliano: CPF (Cadastro de
Pessoas Físicas) oppure CNPJ (Cadastro Nacional de Pessoas Jurídicas).
Gli investitori non residenti in Brasile sono esenti dall‟imposta sul reddito inerente ai
guadagni di capitale sulle operazioni realizzate in Borsa.
Gli utili, però, ottenibili sugli investimenti in titoli a reddito fisso o variabile sono soggetti a
tassazione pari al 10% quando provengano da investimenti in fondi a reddito variabile,
operazioni di swap e operazioni realizzate sui mercati di liquidazione futura, fuori borsa,
oppure del 15% negli altri casi, compresi gli investimenti finanziari a reddito fisso e gli
interessi sul capitale proprio. Gli investitori esteri provenienti dai cosiddetti paradisi fiscali
sono soggetti alle stesse regole stabilite per i residenti e domiciliati in Brasile.
Oltre all'Imposta sul Reddito, gli investimenti dei non residenti sono soggetti alla
Contribuzione Provvisoria sul Movimento Finanziario (CPMF) pari allo 0,38%, salvo quegli
investimenti realizzati in Borsa oppure nel mercato "over the counter". Inoltre, sono soggetti
all'Imposta sulle Operazioni Finanziarie (IOF) calcolata sul controvalore in R$
dell‟investimento al tasso di cambio in vigore alla data d‟ingresso del capitale, la cui aliquota
attualmente è dello 0%, potendo tuttavia essere aumentata fino al 25%, se ritenuto opportuno
dal Ministero delle Finanze. È in corso di approvazione una normativa che esenta dal
pagamento di imposte l‟acquisto di titoli pubblici da parte di investitori stranieri.

                                                34
Rimessa di utili
Di regola, non esistono restrizioni alla distribuzione e all‟invio degli utili all‟estero.

Doppie imposizioni
Per evitare le doppie imposizioni e prevenire le evasioni fiscali in materia di imposte sul
reddito, l‟Italia ed il Brasile hanno sottoscritto un trattato il 3 ottobre 1978, entrato in vigore il
1º gennaio 1982, che si applica alle persone fisiche e/o giuridiche residenti in ciascuno degli
Stati contraenti nelle sue suddivisioni politiche o amministrative o dei suoi enti locali,
qualunque sia il sistema di prelievo.
Le imposte attuali su cui si applica la Convenzione sono:
 • Brasile: l‟imposta federale sul reddito, esclusa l‟imposta sulle rimesse eccedenti e sulle
   attività di minore importanza;
 • Italia: l‟imposta sul reddito delle persone fisiche, l‟imposta sul reddito delle persone
   giuridiche e l‟imposta locale sui redditi ancorché riscosse mediante ritenuta alla fonte15.

Reinvestimento di utili
In conformità alla Legge del Capital Straniero, i reinvestimenti sono utili ottenuti da imprese
con sede in Brasile ed attribuiti a residenti e domiciliati all‟estero, ma reinvestiti nella stessa
impresa in cui provengono o in un altro settore dell‟economia nazionale.

Rimpatrio del capitale
Il capitale straniero registrato presso la Banca Centrale potrà essere in qualsiasi momento
rimpatriato, senza previa autorizzazione.
Le rimesse che vengono ad eccedere la quantità registrata saranno considerate come guadagni
di capitale in beneficio dell‟investitore straniero, essendo pertanto soggette alla detrazione del
15% a titolo di imposta sui redditi.

Registrazione del capitale straniero
La società ricevente l‟investimento straniero deve registrarsi nel Dipartimento di Informatica
del Banco Centrale del Brasile e all‟esito positivo, effettuare la registrazione del capitale.
Ottenuto un numero di identificazione potrà effettuare il cambio del capitale investito in una
delle sedi del Banco Central do Brasil.

Finanziamenti disponibili dall’Italia per iniziative imprenditoriali in Brasile16

     • Crediti all'Esportazione contributi agli interessi su finanziamenti bancari per esportazioni
       di beni di investimento Decreto Legge n. 143/98, Capo II, ex Legge n. 227/77;
     • Finanziamenti agevolati per programmi di inserimento sui mercati esteri (Legge n. 133/08,
       art. 6, comma 2, lett. a);

15
   Il trattato può essere consultato on line in versione portoghese (www.receita.fazenda.gov.br) e italiana
(www.finanze.it/export)
16
   Per approfondimenti si veda www.simest.it oppure www.mincomes.it

                                                        35
• Finanziamenti agevolati per la patrimonializzazione delle PMI esportatrici (Legge n.
       133/08, art. 6, comma 2, lett. c - delibera CIPE n. 112/09);
     • Costituzione di Imprese all'estero - partecipazione della Simest al capitale di imprese estere
       (Legge n. 100/90 e successive modifiche);
     • Costituzione di Imprese all'estero in paesi extra-UE - contributi agli interessi sul
       finanziamento della quota di partecipazione dell'impresa italiana (Legge n. 100/90, art.4);
     • Fondo di Venture Capital per supportare gli investimenti in aree quali: Cina, Federazione
       Russa, Mediterraneo, Africa, Medio Oriente, Balcani e America Centrale e Meridionale;
     • Fondo di Venture Capital per imprese start up;
     • Finanziamenti agevolati per studi di prefattibilità, fattibilità e programmi di assistenza
       tecnica, collegati a investimenti italiani all'estero (Legge n. 133/08, art. 6, comma 2, lett.
       b);
     • Servizi di assistenza e consulenza professionale alle imprese - Ricerca Partner/opportunità
       d'investimento - Parchi industriali - Advisory - Procurement;


Finanziamenti disponibili dall’Italia per l’interscambio commerciale con il Brasile17
Il Banco do Brasil ha posto in essere degli strumenti di finanziamento finalizzati al sostegno
della collaborazione commerciale tra Italia e Brasile.
Tra questi:

     • Finanziamento import, finanziamento diretto all‟importatore brasiliano, sia a breve che a
       medio-lungo termine, a tassi internazionali;
     • IC a termine (Import Credit);
     • Forfait (Sconto pro-soluto), strumento per lo smobilizzo dei crediti export;
     • Capitale di Giro in Italia (working capital);

     • Capitale di Giro in Brasile (working capital) per le aziende start-up;

     • Prestazioni di garanzie (commerciali - bid / advance / performance bond);

     • Incasso di documentate;

     • Conferma e Sconto di LC (Lettera di credito).


Incentivi e Finanziamenti dal Brasile ad aziende brasiliane
Gli incentivi possono essere sotto forma di agevolazioni fiscali o tributarie o relative ad
acquisto di terreni o altro, in funzione del progetto che viene proposto. Di norma questi


17
     Per approfondimenti si veda: www.bb.com.br


                                                       36
incentivi sono a carattere statuale e possono essere oggetto di specifica trattazione in relazione
al progetto stesso.
Esistono inoltre diversi finanziamenti incentivanti per lo sviluppo e la crescita dell‟attività di
impresa, i più noti sono:

1. Il BNDES Automatico (Banca nazionale per lo sviluppo economico e sociale)
Finanziamenti per progetti di espansione, ampliamento, modernizzazione e l‟acquisto di
impianti e attrezzature nuove da fornitori nazionali iscritti al BNDES. Possono accedere le
micro, piccole e medie imprese localizzate nello Stato e con sede nel Paese. Nel caso che la
sede sia all‟estero deve essere fatta una valutazione specifica. Il finanziamento arriva al 75%
del valore dell‟investimento con un tasso agevolato. Il tempo massimo del finanziamento è di
60 mesi compresi i 18 mesi di utilizzo e i 6 mesi di pre-ammortamento. Le garanzie devono
essere reali per un minimo del 130% del valore finanziato.
2. Il FINAME
Finanziamento per l‟acquisto isolato di macchine ed attrezzature nuove da produttori
nazionali iscritti al BNDES. Possono accedere le micro, piccole e medie imprese localizzate
nello Stato e con sede nel Paese. Nel caso che la sede sia all‟estero deve essere fatta una
valutazione specifica. Il finanziamento copre fino al 75% del valore dell‟investimento con un
tasso di interesse agevolato. Il tempo massimo del finanziamento è di 60 mesi compresi i 18
mesi di utilizzo e i 6 mesi di pre-ammortamento. Le garanzie devono essere reali per un
minimo del 130% del valore finanziato.




                                               37
2.3. DISTRIBUZIONE – LA STRATEGIA DI VENDITA “ENTRY
        LEVEL”

La decisione di affidarsi ad agenti o distributori locali che promuovano la vendita di prodotti
esteri può essere definita come strategia di ingresso a basso rischio e senza necessità di
investimento. Ovviamente la decisione e il successo di una simile iniziativa dipendono dalla
tipicità del prodotto e dalla capacità degli agenti/distributori selezionati di intervenire nel
mercato locale. Non tutti i prodotti sono concettualmente idonei ad essere venduti all‟estero
per il tramite di agenti o distributori. Un conto è vendere un bene di consumo, un altro è
promuovere un componente meccanico o materiale tecnico in genere. In quest‟ultimo caso la
vendita tramite distribuzione locale sarà più difficile e comunque meno performante,
soprattutto se il prodotto proposto richiedesse assistenza tecnica e servizio post-vendita. Un
conto è vendere agli OEM, che tipicamente consentono una programmazione di produzione e
di consegna, un altro è rivolgersi all‟After Market, che richiede il prodotto in loco “pronta
consegna”. Se il prodotto destinato al mercato fosse un bene di consumo a catalogo (i prodotti
del settore agroalimentare per citare un esempio), la scelta di un
importatore/distributore/agente potrà essere quella corretta, a condizione che
l‟importatore/distributore sia qualificato, di comprovata esperienza e con un portafoglio
clienti adatto alle peculiarità del prodotto stesso. Se invece si trattasse un componente
meccanico, oppure una soluzione tecnica che si innesca in impianti più complessi, oppure un
prodotto che necessita di personalizzazioni, di progettazione e di servizio post vendita, allora
la scelta di affidarsi ad agenti o distributori, tipicamente pluri-marca, potrà risultare
insoddisfacente. Ma, in ogni caso, la scelta di affidarsi ad agenti o distributori locali non
consentirà di “comandare” il mercato, di promuovere il brand, di imporre la propria strategia
di vendita. Ancora una volta, la decisione dipende dalla visione relativa al mercato e di quanto
si sia disponibili ad investire in quel mercato. Il mercato brasiliano è in forte crescita e, pure
con le preoccupazioni della spinta inflazionistica, si stima che la crescita sia duratura nel
medio-lungo periodo. Pensando al programma federale di investimenti nelle infrastrutture
PAC, iniziato nel 2007, è difficile pensare a battute di arresto del processo di
ammodernamento della rete stradale, ferroviaria, dei porti e della logistica in genere. È un
paese che fonda la crescita principalmente sulla domanda interna di consumo, in tutti i settori,
su un territorio di 8,5 milioni di Kmq e 190 milioni di persone. È quindi un paese su cui
pensare di scommettere con una presenza diretta, con una società propria, con una propria
organizzazione.

Vantaggi / Svantaggi

Vantaggi                                          Svantaggi

Basso rischio d‟impresa                           Costi elevati di importazione

Nessun costo di investimento                      Incapacità di dettare le proprie regole e
                                                  strategie commerciali

                                               38
Strategia “Entry Level”: I PRINCIPALI CONTRATTI
                  •   Contratto di Agenzia e Contratto di Distribuzione
                  •   Contratto di Rappresentanza Commerciale
                  •   Contratto di Franchising
                  •   Contratto di Vendita Internazionale

Contratto di Agenzia e Contratto di Distribuzione
Il contratto di agenzia è definito dall‟art. 710 del codice civile brasiliano come “l’accordo tra
proponente ed agente secondo il quale l’agente si obbliga a promuovere la vendita di beni o
servizi del preponente, senza vincolo di subordinazione e contro corrispettivo.”
Lo stesso articolo definisce anche il contratto di distribuzione come sottospecie del contratto
di agenzia. Trattasi di un contratto di agenzia nel quale i beni del preponente da
commercializzare rimangono in possesso ed a disposizione dell‟agente/distributore.
In tale ambito, il preponente si obbliga a vendere continuativamente e a condizioni di favore i
suoi prodotti al distributore, che rivenderà gli stessi in una zona determinata. È quindi
possibile affermare che il contratto di distribuzione è fattispecie analoga, per similitudine, al
contratto di concessione di vendita di diritto italiano.

Condizioni del contratto
Analogamente al diritto italiano, gli elementi caratteristici del contratto di agenzia e/o di
distruzione sono l‟indicazione delle parti, l‟oggetto, la zona, l‟eventuale esclusiva,
l‟ammontare della provvigione, la durata, l‟indennità.
Forma
L‟ordinamento brasiliano non richiede la forma scritta ma evidentemente sarà necessario
stipulare l‟accordo per iscritto, con indicazione chiara e specifica di ogni pattuizione.
Durata
Il contratto potrà essere stipulato per un tempo determinato o indeterminato fatto salvo, in
quest‟ultima ipotesi, il diritto di recesso in ogni momento, con indicazione di un congruo
termine di preavviso.
Provvigioni e spese
La provvigione spettante all‟agente potrà essere determinata in misura fissa o su base
percentuale. Generalmente le provvigioni sono dovute per tutte le vendite effettuate nella zona
di esclusiva, comprese quelle dirette del preponente.
Il diritto alla provvigione matura alla conclusione del contratto e anche se il contratto non
abbia trovato esecuzione per fatto imputabile al preponente.
Il diritto alla provvigione è assoluto. La provvigione dovrà essere corrisposta per tutti gli
affari promossi dall‟agente, indipendentemente dalle cause di risoluzione del rapporto.




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  • 2.
  • 3. Brasile Manuale operativo per il commercio e l’investimento diretto 2012 1
  • 4. 2
  • 5. PRESENTAZIONE Mai come oggi l'internazionalizzazione delle imprese rappresenta uno strumento fondamentale nella crescita e nello sviluppo di un territorio. In quest'ambito il sistema industriale modenese ha fatto della propria capacità di presenza sui mercati internazionali uno dei principali fattori di crescita e di sviluppo della propria economia. La sfida che ci attende è quindi quella di mantenere ed implementare quanto di buono le imprese sono riuscite a fare. Ma non è una sfida facile, soprattutto nei mutevoli scenari internazionali che hanno caratterizzato gli ultimi anni. I principali protagonisti dell'economia mondiale sono ormai da diversi anni i Paesi caratterizzati da un acronimo ormai noto: BRIC. Il primo di essi è il Brasile, realtà caratterizzata da forti tassi di crescita trainati dalla domanda interna e grazie all'enorme ricchezza di materie prime, agricole ed energetiche. Un Paese ricchissimo di opportunità, che le PMI esportatrici della nostra provincia ben conoscono e che vanta una popolazione di oltre 180 milioni di persone di cui 25 milioni di origine italiana. Il Paese più dinamico dell'America Latina sta oggi investendo e scommettendo sulla propria crescita, preparandosi ad ospitare i più grandi eventi sportivi a livello mondiale dei prossimi anni ovvero il Campionato Mondiale di Calcio nel 2014 e le Olimpiadi del 2016. Le enormi opportunità offerte dal Brasile non si fermano però qui: sono molteplici e variegate, tutte alla portata delle PMI del nostro territorio interessate ad intraprendere o implementare rapporti di partnership con imprese brasiliane. La ragione che ha spinto Confindustria Modena a realizzare il presente volume è la volontà di approfondire le strategie, i modelli e le regole per affrontare questo mercato, impostando il manuale con un taglio pratico e direttamente fruibile per l'imprenditore interessato ad approfondire ogni aspetto del "fare business" in Brasile. La sfida che ci presenta la realtà brasiliana non è comunque semplice vista la distanza, non soltanto geografica, che separa i due paesi, è un mercato particolare, in crescita tumultuosa, che come tutte le economie emergenti presenta alcune complessità. Ciò rappresenta a maggior ragione una sfida da cui sappiamo che le nostre imprese possono uscire con successo. Auspico dunque che questo strumento possa essere utile alle imprese intenzionate ad avviare o consolidare le proprie attività sul mercato, cogliendo gli aspetti peculiari che il Brasile, continuando a competere in modo vincente sui mercati internazionali. Colgo infine l'occasione per ringraziare gli autori del Volume, unitamente agli imprenditori che hanno fornito le loro testimonianze inerenti le esperienze dirette intraprese sul mercato: l'esperienza diretta delle imprese e degli imprenditori rimane sempre la nostra principale bussola di riferimento. Pietro Ferrari Presidente Confindustria Modena 3
  • 6. 4
  • 7. Manuale operativo per il commercio e l’investimento diretto in Brasile Realizzazione Avv. Stefano Salardi Coordinamento Confindustria Modena – Area Internazionalizzazione 5
  • 8. 6
  • 9. INTRODUZIONE Fino a non molti anni fa, i mercati esteri erano tipicamente appannaggio della grande impresa. L‟avanzata inarrestabile del mercato globale, l‟affacciarsi di competitors internazionali sempre più aggressivi, l‟alto livello della tecnologia informatica e gli accadimenti economici degli ultimi anni, hanno tuttavia messo in discussione le logiche produttive e distributive che pensavamo essere consolidate e immutevoli. Il vento del cambiamento soffia con forza e spetta a noi, imprenditori e professionisti, ricercare nuove soluzioni e metterci al passo con i tempi. È un passaggio realmente epocale. È il momento in cui è necessario riflettere sul nostro modello di business, su nuove strategie produttive e distributive, sull‟opportunità di ricercare alleanze e partenariati. I mercati esteri non saranno quindi una decisione emotiva, ma il naturale contesto in cui misurarci. Il Brasile è sicuramente un mercato di estremo interesse per l‟imprenditoria italiana. Che sia un mercato in forte espansione è un fatto noto. Ma a mio parere è anche quello, tra i BRICS, che maggiormente si avvicina alla nostra cultura e che guarda con estremo interesse ai tratti tipici del Made in Italy. Questa guida è stata redatta sulla base dell‟esperienza professionale prestata alle aziende nel loro percorso di crescita all‟estero. Il taglio della guida è essenzialmente pratico e vuole offrire un supporto agli imprenditori che desiderano affacciarsi al mercato Brasile. La guida privilegia quindi le informazioni e i consigli, che auspico possano risultare utili, relative alle tematiche ed alle problematiche che più frequentemente ho affrontato nell‟ambito di operazioni societarie e commerciali sul suolo brasiliano. Avv. Stefano Salardi Studio Legale Salardi 7
  • 10. 1. IL BRASILE --------------------------------------------------------------------------------------- 10 1.1. IL BRASILE DI OGGI ---------------------------------------------------------------------------------------------------- 11 1.2. IL BRASILE IN CIFRE --------------------------------------------------------------------------------------------------- 13 1.3. MOTIVAZIONI PER PUNTARE AL BRASILE ------------------------------------------------------------------ 14 2. PRINCIPALI FORME DI PRESENZA ----------------------------------------------------- 16 2.1. IMPORT / EXPORT ------------------------------------------------------------------------------------------------------- 17 2.2. INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI ---------------------------------------------------------------------------------- 32 2.3. DISTRIBUZIONE – LA STRATEGIA DI VENDITA “ENTRY LEVEL” --------------------------------- 38 2.4. COSTITUZIONE DI UNA SOCIETÀ COMMERCIALE – LA STRATEGIA DI VENDITA INTERMEDIA -------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 42 2.5. COSTITUZIONE DI UNA SOCIETÀ PRODUTTIVA – LA STRATEGIA AVANZATA ------------ 45 2.6. LA JOINT VENTURE CON UN PRODUTTORE LOCALE – L‟ALTERNATIVA --------------------- 46 2.7. COSTITUIRE UNA SOCIETÀ IN BRASILE ---------------------------------------------------------------------- 47 3. FOCUS PER SETTORI ------------------------------------------------------------------------- 58 3.1. CERAMICA ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 60 3.2. MECCANICA --------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 66 3.3. AGROALIMENTARE ---------------------------------------------------------------------------------------------------- 74 3.4. MODA ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 81 3.5. IMMOBILIARE ------------------------------------------------------------------------------------------------------------ 86 4. TESTIMONIANZE AZIENDALI ------------------------------------------------------------- 88 4.1. IL CASO EMILCERAMICA -------------------------------------------------------------------------------------------- 88 4.2. IL CASO SO.CA.GE. ------------------------------------------------------------------------------------------------------ 89 4.3. IL CASO VALUEPART -------------------------------------------------------------------------------------------------- 91 5. IL CONTESTO GIURIDICO ------------------------------------------------------------------ 93 5.1. SISTEMA GIUDIZIARIO ----------------------------------------------------------------------------------------------- 93 5.2. ASPETTI TRIBUTARI E FISCALI ----------------------------------------------------------------------------------- 99 5.3. DIRITTO DEL LAVORO ---------------------------------------------------------------------------------------------- 106 6. PROPRIETÀ INDUSTRIALE --------------------------------------------------------------- 114 6.1. I MARCHI ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ 116 6.2. I BREVETTI --------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 120 6.3. IL DIRITTO D‟AUTORE ---------------------------------------------------------------------------------------------- 124 6.4. I DISEGNI INDUSTRIALI -------------------------------------------------------------------------------------------- 126 6.5. LE INDICAZIONI GEOGRAFICHE ------------------------------------------------------------------------------- 128 6.6. CONTRATTO DI TRASFERIMENTO DI TECNOLOGIA ---------------------------------------------- 129 7. SISTEMA BANCARIO E VALUTARIO-------------------------------------------------- 131 8. PUNTI DI ATTENZIONE E F.A.Q. -------------------------------------------------------- 136 8.1. I PUNTI DI ATTENZIONE-------------------------------------------------------------------------------------------- 136 8.2. ANDARE IN BRASILE E PIANIFICARE UN PROGETTO------------------------------------------------- 139 8.3. INVESTIRE IN BRASILE PER LA PROMOZIONE DEI PROPRI PRODOTTI ----------------------- 140 8.4. DISTRIBUIRE IL PROPRIO PRODOTTO IN BRASILE ---------------------------------------------------- 140 8.5. SCEGLIERE LA COSTITUZIONE DI UNA SOCIETÀ COMMERCIALE O PRODUTTIVA ---- 141 8
  • 11. 8.6. SCEGLIERE IL MODELLO SOCIETARIO ---------------------------------------------------------------------- 141 8.7. INVESTIRE IN BRASILE --------------------------------------------------------------------------------------------- 144 8.8. REGISTRARE UN MARCHIO IN BRASILE -------------------------------------------------------------------- 144 8.9. APRIRE UN CONTO CORRENTE IN BRASILE -------------------------------------------------------------- 145 8.10. CONOSCERE LA NORMATIVA FISCALE IN BRASILE -------------------------------------------------- 146 8.11. RECARSI IN BRASILE ------------------------------------------------------------------------------------------------ 147 9. CONTESTO DI RIFERIMENTO ----------------------------------------------------------- 150 9.1. INFORMAZIONI ECONOMICHE---------------------------------------------------------------------------------- 150 9.2. COMMERCIO ESTERO ----------------------------------------------------------------------------------------------- 155 9.3. POLITICHE GOVERNATIVE - IL PIANO ACCELERAZIONE CRESCITA “PAC”---------------- 160 9.4. CENNI STORICI --------------------------------------------------------------------------------------------------------- 166 9.5. IL TERRITORIO --------------------------------------------------------------------------------------------------------- 171 9.6. CONSIGLI UTILI -------------------------------------------------------------------------------------------------------- 179 10. APPENDICE ------------------------------------------------------------------------------------- 182 10.1. ELENCO ACCORDI SOTTOSCRITTI TRA ITALIA E BRASILE ---------------------------------------- 182 10.2. ELENCO DELLE AZIENDE ITALIANE IN BRASILE PER SETTORE OPERATIVO ------------- 184 10.3. ELENCO DELLE PRINCIPALI SOCIETA‟ DI SELEZIONE DEL PERSONALE IN BRASILE - 192 10.4. CONTRATO DE REPRESENTAÇÃO COMERCIAL / CONTRATTO DI RAPPRESENTANZA COMMERCIALE -------------------------------------------------------------------------------------------------------- 196 10.5. INSTRUMENTO PARTICULAR DE CONSTITUIÇÃO DE SOCIEDADE LIMITADA / ATTO PRIVATO DI COSTITUZIONE DI SOCIETÀ A RESPONSABILITÀ LIMITATA ------------------ 201 10.6. PROCURAÇÃO ESPECIAL / PROCURA SPECIALE -------------------------------------------------------- 208 10.7. TABELLA PER LA STIMA DEI COSTI DI IMPORTAZIONE -------------------------------------------- 210 9
  • 13. 1.1. IL BRASILE DI OGGI Le ragioni di un cambiamento profondo e radicale Il Brasile, un paese enorme e ricco di materie prime, per lungo tempo non è riuscito ad esprimere la sua forza economica tanto che, ancora negli anni ‟90, soffriva di un debito pubblico pesante e di un‟enorme inflazione. Da allora il Brasile è profondamente cambiato. Comprenderne le ragioni è importante, per inquadrare l‟attuale contesto socio-politico e valutare correttamente le prospettive di crescita economica del Paese. Le ragioni sono sostanzialmente storiche. In realtà, mentre il mondo occidentale viveva con entusiasmo il boom economico degli anni ‟60, il Brasile era in regime militare, che terminò alla fine degli anni ‟80. Gli anni successivi furono drammaticamente segnati da iperinflazione, da ripetute svalutazioni della moneta nazionale, dal disequilibrio dei conti pubblici. È possibile affermare che soltanto nel 1995, con il Piano Cardoso, sono state gettate le fondamenta dell‟attuale successo dell‟economia brasiliana. Il Presidente Luiz Inàcio “Lula” da Silva, sindacalista, leader del Partido dos Trabalhadores (PT), eletto nell‟ottobre del 2002, nonostante i timori, anche della comunità internazionale, ha dato prova di un sano pragmatismo e ha avuto il merito di proseguire nell‟opera di ammodernamento iniziata da Cardoso. Il flusso degli investimenti esteri è ripreso a ritmi intensi, l‟economia brasiliana è cresciuta del 3-3,5% annuo, il debito estero è stato ridotto. L‟aumento della ricchezza prodotta ha permesso una politica distributiva attraverso il programma “Fame Zero” ed altre misure di carattere sociale che hanno abbassato la soglia della povertà e incentivato i consumi. Il positivo doppio mandato del Presidente Lula si è chiuso nel 2010 con l‟elezione di Dilma Vana Rousseff Linhare, anch‟essa membro del Partido dos Trabalhadores, in carica dal gennaio 2011. La sfida più grande che il nuovo governo brasiliano affronta dall‟inizio del mandato riguarda l‟economia. Ora il Brasile deve trovare un criterio di sviluppo sostenibile, bilanciando l‟effetto inflazionistico e il ritmo di crescita. Non è tutto facile: l‟apprezzamento del real sta pregiudicando le esportazioni e rallenta il prodotto interno lordo, la crescita vertiginosa dei consumi sta provocando un‟alta inflazione. L‟effetto “entusiasmo” induce la popolazione brasiliana all‟acquisto, ma con forte ricorso all‟indebitamento bancario e a tassi di interesse elevati. Come qualche economista sostiene, l‟effetto “bolla” è in agguato nel medio lungo periodo, a meno che un‟accorta politica di governo riesca ad evitare gli errori che il mondo occidentale ha vissuto e sta ancora vivendo in modo così drammatico. Il Rapporto sulla competitività del World Economic Forum colloca il Brasile nel ranking mondiale al 58° posto (Italia al 48°) per il 2010-2011 con un punteggio di 4,28 (Italia 4,37; Svizzera – che è al 1° posto – 5,63), confermando la posizione occupata nel ranking 2009- 2010. I punteggi migliori assegnati ai vari parametri che compongono l‟indice sono: • ampiezza del mercato; • mondo degli affari e mercato finanziario sofisticati; • attitudine all‟innovazione; • prontezza all‟adeguamento tecnologico; 11
  • 14. • buon livello dell‟alta formazione, mentre la formazione di base è più carente. I fattori che offuscano il business climate e quindi sono considerati negativi (in base a interviste a manager e operatori economici) sono, nell‟ordine: • la regolamentazione fiscale e le imposte, considerate complessivamente alte; • l‟eccessiva regolamentazione del mercato del lavoro; • l‟inefficienza della burocrazia pubblica; • le difficoltà di accesso al credito per le imprese e i consumatori; • l‟inadeguatezza delle infrastrutture; • la corruzione. La stabilità macroeconomica, così come la stabilità politica, sono ormai un dato di fatto. La presenza del crimine e l‟insicurezza cittadina, che pure è un dato di fatto, non viene valutata dai manager intervistati come una minaccia molto sentita. Il Brasile è quindi una grande opportunità di sbocco dell‟imprenditoria estera in generale e di quella italiana in particolare, che tuttavia dovrà operare con accortezza e lungimiranza nei propri piani di investimento. Il Brasile e l’America Latina L‟imprenditore italiano avrà un secondo ottimo motivo per pensare al Brasile, come rampa di lancio per i paesi limitrofi del Sud America. Se è vero che tali paesi sono in parte caratterizzati da sistemi politici non ancora estremamente affidabili e da economie deboli, è anche vero che alcuni di essi sono già estremamente interessanti. È il caso ad esempio del Cile, che possiede un basso indice di rischio paese e un alto grado di specializzazione della propria forza lavoro, il cui tessuto economico è composto di piccole e medie aziende che possono trovare nelle PMI, naturali controparti per il loro sviluppo sui mercati esteri. Pertanto il Brasile, anche attraverso l‟accordo di libera circolazione dei beni dei paesi aderenti al Mercosur, potrà rappresentare la piattaforma ideale per la conoscenza e lo sviluppo dei mercati limitrofi. Il centro brasiliano degli affari Atterrare per la prima volta a San Paolo è un‟esperienza particolare. La prima sensazione è quella di un enorme agglomerato urbano, tanto è il tempo di sorvolo della città prima dell‟atterraggio. Arrivati a Guarulhos (che ancora oggi è l‟aeroporto internazionale, in effetti abbastanza obsoleto) ci si imbatte nel traffico congestionato tra grattacieli e baracche. San Paolo è una città fortemente caratterizzata da oriundi italiani. Lo si nota immediatamente nel contatto con le persone, al check-in degli hotel, ai ristoranti. San Paolo è in continua trasformazione. Qualche anno fa il Sindaco ha avuto il grande merito di eliminare i cartelloni pubblicitari dalla città, che ora è pulita e anche bella, nei suoi grattacieli, ristoranti luminosi, locali di ogni tipo aperti 24 ore al giorno. L‟orgoglio locale paragona San Paolo a New York, il Parco Ibirapuera al Central Park. 12
  • 15. 1.2. IL BRASILE IN CIFRE Superficie 8,5 milioni di Kmq Popolazione Oltre 193 milioni Tasso di crescita della 1,01% popolazione Densità di popolazione 22,2 ab./Kmq Struttura etaria 0-14 anni = 25,3%; 15-64 anni = 68,4%; + 65 anni = 6,3% Speranza di vita 72,24 anni Lingua Portoghese (ufficiale), idiomi amerindi Religione Cattolici (73,6%), protestanti (15,4%), altri (11%) Capitale Brasilia Forma istituzionale Repubblica federale (26 stati e 1 distretto federale) Sistema di governo Bicamerale (513 deputati e 81 senatori) Relazioni internazionali Membro di Mercosur, OAS e ONU Unità monetaria Real (R$) Andamento PIL +7.5% nel 2010; +3,0% nel 2011; + 4% nel 2012 (previsione) Tasso di disoccupazione 6.7% nel 2010; 6% nel 2011 Bauxite, oro, minerale di ferro, nichel, fosfati, platino, stagno, Principali risorse naturali rame, zinco, manganese, diamanti, uranio, petrolio, energia idroelettrica, legname Agricoltura e allevamento Caffè, succo d'arancia concentrato, soia, riso, mais, canna da (principali prodotti) zucchero, cacao, banane, carne di manzo e pollame Tessuti, scarpe, prodotti chimici, cemento, legname, minerale Industria (principali di ferro, stagno, acciaio; aerei, autoveicoli, componentistica e prodotti) assemblaggio di veicoli a motore, altri macchinari e attrezzature Elettricità Produzione = 546 mld Kw-ora; Consumo = 416 mld Kw-ora Petrolio Produzione = 1,6 mln barili/giorno Consumo = 2,1 mln barili/giorno Giacimenti = 26,2 mld barili Ferrovie 29.252 Km Autostrade 1.751.868 Km Idrovie 50.000 Km Fonte: Rielaborazione dati Studio Salardi su dati ICE 2011 13
  • 16. 1.3. MOTIVAZIONI PER PUNTARE AL BRASILE È la sesta economia mondiale per PIL Il report finanziario del Fondo Monetario Internazionale „World Economic Outlook Database‟ aggiornato a settembre 2011, indica una crescita ulteriore del PIL nominale brasiliano nel 2010 (US$ 2.090 miliardi, +7.5% rispetto al 2009) e stime di aumento costante fino al 2016. A gennaio 2012, il ministro delle finanze brasiliano Guido Mantega ha annunciato che il Brasile ha raggiunto la posizione di sesta economia mondiale, concludendo il 2011 con un PIL pari a US$ 2.440 miliardi, in incremento di oltre il 3%. Per il 2012 Mantega ha annunciato una stima di crescita del 4,7%, superiore alla precedente previsione di +4% del Fondo Monetario Internazionale „World Economic Outlook Database‟ aggiornato a settembre 2011. Mantega ha ulteriormente precisato che la crisi internazionale ha avuto un impatto tra 0,5 e 1 punto percentuale sul PIL brasiliano, prevalentemente a causa del calo della domanda esterna. È il quinto maggior paese al Mondo per estensione È il quinto paese del mondo per estensione. 8,5 milioni di Kmq, più di 28 volte l'Italia 301.318 Kmq e due volte e mezzo l'Unione Europea. È ricco di materie prime e risorse naturali Le risorse naturali del Brasile sono inestimabili. Oltre al legname pregiato delle foreste il paese dispone di savane erbose adatte al pascolo e di suoli fertilissimi. Ma il settore più redditizio è quello delle risorse energetiche e minerarie. Il Brasile è infatti il secondo produttore mondiale di ferro, il quarto di bauxite e stagno e possiede notevoli riserve di zinco, nichel oro e pietre preziose. Tra le materie prime energetiche vi è carenza solo di carbone, mentre è rilevante la produzione di petrolio. Il potenziale idroelettrico è enorme, anche se non ancora molto sfruttato. È un paese democratico, pacifico e multirazziale È considerato a basso rischio paese Nel rapporto di Agosto 20111, SACE colloca il Brasile nella bassa fascia di rischio: Low 3 con outlook stabile. Il report è il risultato di un‟analisi approfondita della situazione politica, economica, finanziaria ed operativa complessiva, il cui risultato premia la stabilità del sistema bancario e del mercato finanziario brasiliano, così come le manovre politiche sia interne che internazionali. Ha un grande fabbisogno di infrastrutture Per elevarsi ad essere una vera potenza economica, il Brasile ha grande necessità di ammodernamento. Ha bisogno di strade, rete ferroviaria, porti, aeroporti e infrastrutture in genere, costruzioni civili e industriali. Non a caso il Governo federale sta destinando fondi 1 www.sace.it 14
  • 17. ingenti allo sviluppo infrastrutturale (PAC – Programma di Accelerazione della Crescita). In tale ambito, l‟innovazione, la tecnologia, l‟automazione industriale e il know how in genere del tessuto imprenditoriale italiano possono essere di grande aiuto. È il paese leader del Mercosur Sono suoi i 3/5 della produzione industriale dell‟economica sudamericana. È la piattaforma ideale per servire i mercati dei paesi limitrofi. È uno dei maggiori produttori mondiali di generi alimentari Il Brasile possiede il 22% delle terre coltivabili del mondo ed è il maggiore paese del mondo con area coltivabile. È uno dei principali produttori mondiali di caffè, zucchero di canna, frutta e succo d'arancia, soia, carne bovina, pollame e granoturco. La produttività del suolo è elevata e ciò grazie alle ore di luce e al clima favorevole. È culturalmente vicino all’Italia Il Brasile è meno lontano da quello che sembra. Non in termini chilometrici, si intende, ma per affinità culturale e simpatia verso l‟italianità, frutto dell‟attenzione alla nostra millenaria cultura e del forte flusso migratorio italiano degli inizi del „900. Si stima che circa 25 milioni di brasiliani siano oriundi italiani. Le relazioni di amicizia e cooperazione tra il Brasile e l‟Italia affondano le proprie radici nella storia e nella cultura dei rispettivi paesi, che presentano una marcata affinità di carattere e temperamento, e si proiettano in un futuro ricco di prospettive e possibilità. E inoltre ……….. È il 1° esportatore mondiale di carne bovina e pollame; È il 1° produttore mondiale di caffè; È il 1° esportatore mondiale di zucchero e succo di arancia; È il 1° mercato e 6° produttore mondiale di veicoli; È il 1° esportatore e 2° maggior produttore di etanolo; È il 1° produttore di cellulosa; È uno dei maggiori produttori mondiali di bio-combustibile; È il 2° esportatore mondiale di soia e derivati; È il 2° produttore mondiale di ferro e il 2° maggior produttore di bauxite; È il 3° mercato consumatore di cosmetici nel mondo; È il 3° produttore mondiale di frutta; È il 4° maggior esportatore di carne suina; È il 5° mercato consumatore del mondo; È il 5° mercato dei cellulari e computer del mondo; È la 7° industria chimica del mondo; È l‟8° produttore mondiale di acciaio; È il 17° paese per riserve petrolifere e l‟11° nella produzione di petrolio; Riceve più di 5 milioni di turisti stranieri ogni anno. 15
  • 18. 2. PRINCIPALI FORME DI PRESENZA Prepararsi all’internazionalizzazione La crisi economica iniziata nel 2008 ha portato le aziende dei Paesi maturi a ripensare i propri modelli di business. L‟imprenditoria occidentale si è trovata a doversi rimboccare le maniche e a comprendere che i nuovi mercati non sono più un‟opportunità di crescita ma una necessità, talvolta di sopravvivenza. Lo stesso concetto di investimento è in discussione, laddove la capacità produttiva, nel mondo, è molto spesso superiore alla domanda. E quindi, il ripensamento passa anche, e necessariamente, attraverso opzioni di alleanze, aggregazioni, sinergie. Significa mettersi in discussione, profondamente, e non è facile. Ma questa è la condizione essenziale. Anche gli italiani, oggi, sono emigranti. Ma a differenza dei propri avi gli italiani oggi sono emigranti qualificati, tecnicamente preparati, con prodotti e marchi universalmente riconosciuti ed apprezzati. Questa è la forza delle imprese italiane ed è la leva vincente che deve essere utilizzata all‟estero. L‟approccio al mercato brasiliano, così come a qualsiasi altro mercato estero, parte anzitutto dalla concezione di un nuovo “business plan” della propria azienda, dalla progettazione cioè del proprio futuro. Se si volesse andare in Brasile “per vendere”, delegando a terzi la promozione dei prodotti sul territorio brasiliano, probabilmente si rimarrebbe delusi. Il Brasile non è una terra di conquista e non si accontenta di un catalogo. Richiede serietà, professionalità, competenza, prodotti di qualità, puntualità di consegna, servizio post vendita. Molto spesso, le aziende italiane che hanno affidato la vendita dei propri prodotti ad un distributore brasiliano non hanno raggiunto risultati significativi. Al contrario, coloro che decidono di scommettere e radicarsi in Brasile raggiungono normalmente risultati brillanti e guardano con interesse al futuro delle proprie iniziative. In questo senso, l‟imprenditore “curioso” deve diventare un imprenditore “consapevole”. Il primo passo è programmare un viaggio in Brasile, guardarsi intorno, visitare il mercato, le fiere di settore, conoscere i concorrenti, i clienti. Dalla conoscenza del mercato si capirà quante e quali sono le chances di competere sul mercato brasiliano e se varrà la pena di investire energie e denaro in un progetto Brasile. Probabilmente, ci si accorgerà che le chances di competere sul mercato brasiliano sono direttamente proporzionali agli elementi di novità, know how, tecnologia, qualità dei prodotti che l‟investitore italiano intende esportare. Dovranno essere considerati i tempi e i costi di un lungo trasporto, dazi salati di importazione e onerosi carichi di imposta di importazione. E quindi i prodotti italiani dovranno necessariamente essere caratterizzati da un “plus” che il mercato sia in grado di riconoscere e di compensare. Se, come probabile, si rimarrà colpiti dalla forza del mercato brasiliano e se si capirà il “plus” dei prodotti spendibili in quel mercato, allora si sarà pronti. 16
  • 19. Brasile: PRINCIPALI FORME DI PRESENZA INDIRETTA • Import / Export • IDE Investimenti Diretti Esteri • Strategia 'Entry Level': La distribuzione: Contratto di Agenzia Accordo di Distribuzione Contratto di Rappresentanza Commerciale Accordo di Franchising Contratto di Vendita Internazionale DIRETTA • Strategia 'Intermedia': Costituzione di una Società Commerciale • Strategia 'Avanzata': Costituzione di una Società Produttiva • Strategia 'Alternativa': Joint Venture 2.1. IMPORT / EXPORT Importazioni di merce in Brasile Il Brasile fa parte del WTO (World Trade Organization). Secondo il WTO in media, nel 2009, l'incidenza dei dazi sulle importazioni è stata del 10,3% per i prodotti agricoli e del 14,2% per i prodotti non agricoli. Il Brasile, nel tempo, ha modificato la propria normativa doganale, al fine di renderla coerente con le regole del WTO, nonché con le consuetudini internazionali: • applica il SA - Sistema Armonizzato (HS - Harmonized System) di classificazione e di denominazione delle merci. Tale sistema viene attualmente utilizzato da oltre 200 Paesi del mondo e riguarda oltre il 98% delle merci oggetto di scambi internazionali. Le prime 6 cifre della voce doganale delle singole merci sono comuni a tutti i Paesi che hanno adottato il sistema armonizzato di classificazione e di denominazione delle merci. Le cifre successive costituiscono, invece, delle aggiunte attuate dai singoli Paesi. • è membro del WCO - World Custom Organization. • applica le regole WTO in tema di determinazione del valore in dogana delle merci e in tema di origine delle merci. • è membro della United National Conference on Trade & Development (UNCTAD2). Il Mercosur Il Mercosur è il Mercato Comune dell‟America Latina, composto, quali Stati Membri, da Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay e quali Stati Associati da Bolivia, Cile, Colombia, Ecuador e Perù. Il Venezuela si appresta a divenire Stato Membro, ma il relativo procedimento è tuttora in corso. Questo organismo fu istituito con il Trattato di Asunciòn del 2 www.unctad.org 17
  • 20. 26 marzo 1991, con l‟obiettivo di un mercato comune tra gli Stati aderenti fondato sulla libera circolazione dei beni, dei servizi e dei fattori della produzione, sulla comunanza della politica commerciale e della tariffa estera, sulla coordinazione delle politiche macroeconomiche e settoriali e sulla armonizzazione delle legislazioni degli Stati firmatari, allo scopo di rafforzare il processo di integrazione. Nel 1995 sono stati aboliti i dazi doganali tra i quattro paesi fondatori e istituita una tariffa doganale comune verso i paesi terzi. Nel 1995 il Mercosur ha firmato un accordo-quadro con l'UE, che prevede l'accrescimento della cooperazione in molti settori e la tendenziale liberalizzazione degli scambi. Il Mercosur è oggi una realtà economica importante, con un PIL aggregato pari a € 1.300 miliardi e un tasso annuo di crescita che nel 2010 ha raggiunto il 7%. Negoziazioni Mercosur - Unione Europea L‟Unione Europea, accanto ai rapporti economici e politici bilaterali con i singoli Paesi che aderiscono al Mercosur, punta da tempo a promuovere un accordo „integrato‟ con questa organizzazione. I primi negoziati in questa direzione risalgono al 1995, non portarono però a grandi risultati e furono sospesi nel 2004. Nel maggio 2010, sotto la presidenza spagnola del Consiglio Europeo sono stati rilanciati e hanno dato luogo a tre successivi incontri delle rispettive delegazioni. Dal punto di vista procedurale, questa politica europea di supporto e avvicinamento al Mercosur è definita da un Documento di Strategia Regionale (DSR) che definisce gli obiettivi e le priorità della cooperazione tra l‟Unione Europea e l‟organizzazione Mercosur per il periodo 2007-2013 con lo scopo di rafforzarla. In particolare l‟UE ritiene che accanto agli aspetti tecnico-commerciali, sia importante sviluppare anche il consolidamento di un ruolo e una dimensione politica di questa Organizzazione, con il perseguimento di obiettivi di tipo politico e sociale, quali la crescita economica, la giustizia sociale e la dignità umana. La convinzione sottostante è che questi obiettivi possono essere raggiunti più efficacemente in un contesto di collaborazione tra i singoli Stati aderenti. C‟è però ancora molto da fare sul piano tariffario. Il dazio medio pagato in dogana per le esportazioni nel Mercosur, infatti, è tuttora elevato (13%) con punte ancora maggiori (30%) per prodotti „sensibili‟ che, nel caso delle auto raggiungono il 35%. La riduzione delle tariffe è uno dei principali temi del negoziato che Bruxelles ha aperto con il Mercosur in vista di un rapporto più stretti di integrazione economica. In aggiunta l‟UE punta a raggiungere un accordo per quanto riguarda gli acquisti e le gare di appalto indette dalle Pubbliche Amministrazioni, l‟esportazione di servizi, la legislazione sugli investimenti esteri, le politiche di tutela della concorrenza, gli standard tecnici, la protezione dei diritti di proprietà intellettuale, le normative fitosanitarie. Le autorità preposte alle operazioni di commercio estero in Brasile Le autorità governative preposte alle operazioni di commercio estero sono: • il Ministero delle Finanze (Ministerio da Fazenda), con l'Agenzia delle Entrate (Segreteria de la Receita federal); • la Segreteria del Commercio Estero (SECEX); • la Banca Centrale (BACEN - Banco Central do Brasil); • il Ministero dello Sviluppo, dell‟Industria e del Commercio. 18
  • 21. Per ottenere controlli più sicuri sui flussi delle merci e snellire i procedimenti d‟importazione ed esportazione è stata realizzata una procedura informatizzata denominata SISCOMEX (Sistema Integrato di Commercio Estero). Il SISCOMEX è uno strumento amministrativo, telematico ed elettronico che integra le funzioni di registro, accompagnamento e controllo delle operazioni di commercio estero. L'iscrizione al Registro degli Esportatori ed Importatori (REI) del SECEX avviene automaticamente dopo la prima operazione di importazione registrata presso il SISCOMEX. Questo sistema è stato attivato nel 1992 allo scopo di sveltire e modernizzare le operazioni del commercio brasiliano con l‟estero attraverso l‟informatizzazione di tutti i flussi d‟informazioni, garantendo l‟accesso a tutti gli esportatori ed importatori. Licenza d’Importazione per il Brasile – RADAR Il sistema doganale brasiliano prevede che le imprese importatrici/esportatrici debbano dotarsi della Licenza d‟importazione-esportazione, denominata RADAR. Il Radar viene rilasciato a società di diritto brasiliano che siano regolarmente iscritte, vigenti e accreditate presso gli organi competenti e che siano capitalizzate in modo sufficiente e compatibile con il volume delle importazioni previste. Per l`ottenimento della licenza di importazione, l`importatore, salvo eccezioni, è tenuto a presentare una fattura pro forma rilasciata dal fornitore. Documenti necessari per l’importazione Le spedizioni destinate al Brasile devono essere accompagnate dai documenti di seguito riportati: Dichiarazione doganale di esportazione (DAU/DAE) È usualmente richiesta per tutte le spedizioni (salvo all‟interno dell‟Unione europea). Certificato di origine Non è obbligatorio ma può essere richiesto per alcuni prodotti (es. vini, alcolici ed i tessili). Fattura commerciale La fattura commerciale (in due o tre esemplari) deve essere redatta preferibilmente, in portoghese (in mancanza, in francese, in inglese o spagnolo). Deve riportare, in particolare, la descrizione dettagliata della merce, il paese di acquisizione, di origine e di provenienza, il prezzo unitario e totale di ciascun prodotto, gli sconti, i ribassi e le commissioni, così come l`ammontare delle spese di spedizione. Sebbene non esista alcun testo ufficiale che confermi questo obbligo, è necessario apporre, sulla fattura e sulla polizza di carico, del numero di registrazione presso l`albo delle camere di commercio dell`importatore brasiliano così come quello delle merci della nomenclatura brasiliana dei prodotti importati. Non è ammessa alcuna cancellatura. Il documento non è soggetto ad alcun visto. E` importante sottolineare le pesanti penali inflitte dalle dogane brasiliane in caso di infrazione, ed in particolare nel caso di differenze riscontrate tra le indicazioni del peso e di valore riportate sulle fatture e quelle riportate sulla licenza di importazione; è ammessa una variazione non superiore al 5%. Certificato di non contaminazione radioattiva E` necessario per il latte e le carni di pollame originarie dell`Unione Europea. 19
  • 22. Dichiarazione consolare Necessaria per le bevande alcoliche ad eccezione dei vini e dei derivati del vino. Dovrà essere firmata dall`impresa produttrice, dall`importatore e successivamente legalizzata dal Consolato. Il documento è necessario per ogni importatore con cui l`impresa lavora. Inoltre per ciascuna importazione è necessario fornire una lista, la più completa possibile, dei prodotti così come un certificato di analisi e un certificato di origine. Spedizioni destinate a Manaus È raccomandato inserire sulle fatture di accompagnamento della spedizione con destinazione zona franca di Manaus, la seguente dicitura: "Para zona franca Manaus. Consumo interno". Certificato sanitario Necessario per le carni, ed i prodotti di origine animale (latte, uova, alimenti a base di carne, ecc.) viene rilasciato dal servizio veterinario delle ASL di appartenenza. Certificato o attestato di libera vendita dei cosmetici Redatto sulla base delle informazioni fornite dall`esportatore, attesta che i prodotti spediti sono conformi alla normativa italiana e liberamente venduti in Italia. Dovrà essere vistato dalla Camera di Commercio di competenza. Certificato fitosanitario Richiesto per la frutta, i legumi, le sementi e altri vegetali, è rilasciato dal servizio fitosanitario della Regione di appartenenza. Certificato di non contaminazione da diossina Il certificato può essere richiesto per i prodotti avicoli. Imballaggi in legno Il Brasile ha adottato la normativa NIMP n. 15: gli imballaggi in legno devono essere fumigati. Se gli imballaggi in legno sono trattati ma non riportano il marchio IPPC/FAO, devono essere accompagnati da un certificato fitosanitario o da un certificato di trattamento emesso o sottoscritto dal NPPO (National Plant Protection Organization - in Italia Servizio fitosanitario) del Paese esportatore. Documenti di trasporto Lista dei colli Assicurazione trasporto Secondo la normativa brasiliana, le spedizioni devono essere assicurate presso una compagnia con sede nel paese. Importazione definitiva o temporanea La merce introdotta nel territorio brasiliano in importazione definitiva o in importazione temporanea, forma oggetto di dichiarazione di importazione (DI - Declaração de Importação), mediante caricamento della stessa nel sistema informativo delle dogane (Sistema Integrado de Comércio Exterior - Siscomex). L'operatore brasiliano prima di presentare la dichiarazione in dogana, deve verificare se tale merce è destinata a essere immessa in consumo oppure se la stessa deve essere dichiarata per l'importazione temporanea o per l'ammissione temporanea o per il transito essendo destinata a uscire ("allo stato estero") dal territorio doganale brasiliano. In funzione della destinazione 20
  • 23. che l'operatore economico intende imprimere alla merce, egli dovrà presentare la specifica dichiarazione prevista per tale destinazione. Il Brasile non ha aderito alla convenzione ATA. Il Carnet ATA è un documento doganale internazionale che consente l‟introduzione temporanea delle merci destinate a fiere, mostre ecc. (contemplate dai tre allegati alla Convenzione Doganale di Bruxelles), nonché dei campioni commerciali (Convenzione Internazionale di Ginevra), senza dover prestare alle dogane alcuna garanzia per l‟ammontare dei diritti relativi alle merci medesime. Nel caso di beni introdotti in Brasile per essere esposti in fiere, congressi e in altre manifestazioni di carattere scientifico, tecnico, commerciale o industriale, è prevista la presentazione di una dichiarazione di importazione semplificata (DSI - Declaração Simplificada de Importação), che deve essere presentata dalla persona fisica o giuridica responsabile dell'organizzazione dell'evento in Brasile, con la prestazione di una garanzia per i diritti sospesi. La garanzia sarà svincolata all'atto della riesportazione dei beni. Importazione finalizzata all’esportazione - Drawback Il regime del drawback, creato per Decreto Legge n. 37/66, è l‟esenzione o la sospensione delle imposte di importazione, per materie prime o prodotti vincolati ad un obbligo di esportazione. I beni che sono compresi in questo regime sono le materie prime, i prodotti destinati all‟imballaggio, gli animali destinati alla macellazione, i prodotti semi-lavorati, i componenti di macchinari e veicoli. Il monitoraggio della regolarità delle operazioni di drawback è effettuato elettronicamente attraverso la segreteria del commercio estero (SECEX3) e il Sistema integrato di commercio estero (SISCOMEX4). Le operazioni consentite per usufruire dell‟agevolazione Drawback sono le seguenti: Trasformazione della materia prima per l‟ottenimento di un prodotto; Lavorazione che modifichino un semi-lavorato in prodotto o un prodotto in prodotto di altra utilità; Assemblaggio di componenti con altri componenti che definiscano un nuovo prodotto; Confezionamento o riconfezionamento del bene quando l‟imballaggio altera la presentazione del prodotto e non sia destinato soltanto al trasporto. Importazione di macchinari produttivi Secondo la legislazione brasiliana, per regola generale, l‟importazione di macchinari e attrezzature usate non è consentita se non in caso di mancanza di produzione nazionale. Sempre per ragioni di protezione della produzione interna, il dazio doganale per l‟importazione di macchinari produttivi nuovi passa, per regola generale, attraverso la verifica di similarità rispetto alla produzione nazionale. L‟esame di similarità della produzione nazionale è di competenza del Dipartimento delle Operazioni di Commercio Estero (DECEX) che svolge la sua attività di verifica attraverso consultazioni pubbliche disponibili sul sito del Ministero del Commercio Sviluppo, Industria e esteri (MDIC). Lo scopo di questa verifica è 3 www.secexbr.com 4 www.siscomex.com.br 21
  • 24. concedere protezione all‟industria brasiliana. La verifica di similarità viene effettuata anche tramite confronto tra le proposte dei produttori nazionali e del produttore estero, rivedendo i criteri di prezzo, tempo e caratteristiche tecniche. Quando è comprovata l‟esistenza della produzione nazionale, la licenza di importazione è rifiutata e DECEX fornisce i dati del produttore nazionale. La decisione del DECEX può essere impugnata dall‟importatore. Gli strumenti giuridici che disciplinano la materia sono il Decreto n. 6.759/09, l‟Ordinanza SECEX N. 10/2010 e il Decreto DECEX n. 08/91. L’importazione di macchinari usati L‟importazione di beni usati è soggetta alla concessione della licenza non automatica di importazione da ottenersi prima dell‟imbarco. I casi previsti all‟art. 36 dell‟Ordinanza SECEX. 10/2010, Capo I (importazioni), sono soggetti alle procedure descritte nel DECEX ordinanza n. 8 del 1991, con cambiamenti MDIC ordinanze n. 235 del 07 dicembre 2006 e n. 77, aggiornati al 17 agosto 2010. Come detto, l‟importazione di macchinari usati non è consentita laddove macchinari similari siano prodotti nel Paese. Il concetto di similarità è in verità esteso anche a quei macchinari prodotti internamente che, pur non essendo destinati esclusivamente alla produzione per cui sono preposti, possano comunque assolvere al risultato finale del prodotto richiesto. Il procedimento di similarità La richiesta di importazione, una volta inoltrata, sarà resa pubblica dalla Secretaria de Comércio Exterior e l‟industria nazionale potrà pronunciarsi circa l‟esistenza di macchinari similari nazionali nel termine di 30 (trenta) giorni. Tale procedimento non si applica: • per i beni palesemente assenti nella produzione nazionale; • per i beni corredati da attestati di inesistenza di produzione nazionale, rilasciati da entità rappresentative dell‟industria nazionale brasiliana; • per i beni usati identici a nuovi con ex-tarifário, stabilito in conformità alla Risoluzione CAMEX Nº 35, del 22 novembre 2006. La Circolare n. 77/2009 ha agevolato l‟importazione dei macchinari usati eliminando la necessità di corredare la domanda con l‟attestazione relativa alla vita utile del macchinario e la relazione tecnica del macchinario stesso. Ai sensi dell‟art. 39 del Decreto Legge n. 10 del 24 maggio 2010, l‟analisi della produzione nazionale relativa alle richieste di importazione è effettuata periodicamente sul sito web MDIC5. Esenzioni per i Mondiali di Calcio 2014 Il governo brasiliano ha recentemente creato il Regime Speciale di Tassazione “RECOM”, che prevede alcuni sgravi fiscali, di competenza del governo federale, legati alla costruzione e all‟attrezzamento degli stadi in vista dei Mondiali di Calcio 2014. Le società che possiedano un progetto approvato per la costruzione, espansione, riforma o modernizzazione degli stadi di calcio in conformità al Decreto Legge citato, potranno beneficiare della sospensione dei contributi e tributi PIS/PASEP, COFINS, IPI, nel caso di acquisto o importazione di macchine, apparecchiature, strumenti ed attrezzature nuovi destinati alla costruzione degli 5 www.desenvolvimento.gov.br 22
  • 25. stadi di calcio. Secondo la regola generale, l‟esenzione d‟imposta sarà possibile soltanto nell'ipotesi in cui il prodotto che si intenda importare non abbia similare nazionale in Brasile. I benefici tributari concessi dal Decreto Legge si applicheranno ad acquisizioni ed importazioni realizzate entro il 30 giugno 2014. Le imprese eventualmente interessate dovranno essere abilitate al RECOM entro 31 dicembre 2012.6 Barriere tariffarie La legislazione brasiliana non prevede particolari misure restrittive alle importazioni di prodotti italiani, fatta eccezione per alcuni generi alimentari. I dazi di importazione possono però essere molto pesanti e sono ovviamente in stretta correlazione con le misure che il governo locale intende adottare per proteggere il mercato interno. Classificazione delle merci in ingresso In base alla normativa doganale brasiliana, le merci in arrivo in Brasile, in funzione del paese di origine, vengono classificate in 4 distinte categorie, con il loro conseguente assoggettamento a diversi livelli tariffari: 1. merci provenienti da altri Paesi del Mercosur (e che rientrano nell'ambito degli accordi di unione doganale): non vengono assoggettate a dazio; 2. merci che beneficiano della clausola della "nazione più favorita" (MFN - Most Favoured Nation): la tariffa MFN si applica alle merci originarie (in base alla nozione di "origine comune" o "origine non preferenziale") di un Paese appartenente al WTO o di un Paese che abbia stipulato con il Brasile un accordo bilaterale che contenga la clausola in argomento (*); 3. merci che beneficiano di un trattamento preferenziale: la tariffa preferenziale (più bassa della tariffa MFN) si applica alle merci originarie (secondo la nozione di "origine preferenziale") di un Paese con il quale il Brasile ha stipulato un accordo daziario preferenziale: Paesi GSTP, Paesi LAIA, Paesi PTN, etc.; 4. merci diverse dalle precedenti: la tariffa ordinaria ("general rate") si applica alle merci (comprese le merci di origine non determinata) che non beneficiano dei trattamenti agevolati sopra indicati. (*) Per le merci originarie dai paesi appartenenti alla UE (come attestato dal certificato di origine comune o non preferenziale), il Brasile applica la clausola della nazione più favorita (“MFN – Most Favoured Nation”). Al fine di poter beneficiare delle riduzioni daziarie, l'importatore brasiliano deve esibire in dogana il certificato di origine o altro certificato previsto dall'accordo, rilasciato dalle competenti autorità del paese esportatore. In caso di dubbi sulla corretta classificazione della merce (e sulla conseguente individuazione del regime tariffario), l'importatore può chiedere una decisione ("ruling") preventiva alla dogana. 6 www.copa2014.questionpro.com 23
  • 26. Le principali imposte che gravano sulle importazioni in Brasile di merce includono: 1. il Dazio (I.I. = Imposto de Importação) Imposta che incide su tutti i prodotti importati provenienti da paesi con i quali il Brasile non ha un accordo di collaborazione che preveda la sua esenzione totale o parziale. Tra detti paesi, possono essere citati quelli appartenenti al Mercosur, oltre a Cile, Bolivia, Venezuela, Messico ecc. Detta imposta viene calcolata direttamente sul valore CIF della merce e la relativa aliquota varia da prodotto a prodotto. 2. l’IPI (Imposto sobre Produtos Industrializados, ovvero Imposta sui Beni Lavorati) Imposta che incide anche sui prodotti fabbricati in Brasile, ma con una diversa base di calcolo. Nel caso di un prodotto importato, l‟IPI viene calcolata sul valore CIF + Dazio. Come succede con il dazio, l‟aliquota dell‟IPI varia da prodotto a prodotto e gode di esenzioni in alcuni casi e per alcune origini. 3. l’ICMS (Imposto sobre a Circulação de Mercadorias e Serviços, ovvero Imposta sulla Circolazione delle Merci e dei Servizi) Calcolata sul valore CIF + Dazio + IPI + Altre Spese di Sdoganamento/Imposte e sull‟ICMS stessa (detto calcolo “sotto cento”). È un‟imposta statale (ovvero dello Stato membro della Federazione), che incide su tutti i livelli dell‟operazione di vendita, dal produttore fino al consumatore finale. L‟ICMS, imposta equivalente all‟IVA, è dovuta/pagata dal fabbricante e/o commerciante. L‟aliquota ICMS è territoriale, nel senso che varia da uno Stato all‟altro della Federazione brasiliana, con oscillazioni dal 7% al 18% in conformità con la legislazione interna dello Stato dove transita la merce. A San Paolo, per la maggior parte dei prodotti, le aliquote variano dall‟8,8% al 18%. 4. l’AFRMM (Adicional de Frete para Renovação da Marinha Mercantil, ovvero Addizionale sul Nolo Marittimo) È un‟imposta che è stata creata alfine di generare un fondo per favorire il rinnovo della Marina Mercantile Brasiliana e quindi, del 25% sul valore del nolo marittimo. In base ad una recente disposizione doganale, l‟aliquota del 25% viene applicata non solo al puro nolo marittimo, ma anche a tutte le spese in qualche modo collegate al trasporto marittimo, incidendo quindi anche sul trasporto terrestre o ferroviario all‟origine, sui costi di messa a bordo e magazzinaggio all‟origine ecc. (è quindi molto importante consultare preventivamente uno spedizioniere con base in Brasile per sapere cosa menzionare nei documenti di imbarco). 5. PIS (Programma de Integração Social) e COFINS (Contribuição para o Financiamento da Seguridade). Il calcolo di tali imposte nell‟importazione (la metodologia di calcolo è diversa per i prodotti fabbricati in Brasile) è piuttosto complesso e dipende da un grande numero di variabili che includono, oltre al valore CIF della merce, il dazio, l‟IPI, l‟ICMS e altre tasse inerenti allo sdoganamento. 24
  • 27. Si sottolinea che l'ICMS regolato nelle operazioni di importazioni va a credito di imposta, ovvero potrà essere dedotto dalla ICMS inerente all‟attività aziendale da essere versata mensilmente. Vale la stessa regola per l'IPI. Nel caso di tale imposta, però, attivo fisso o no, il credito fatto può essere utilizzato immediatamente e non in varie rate. PIS e COFINS nell'importazione sono nella quasi totalità dei casi un costo per l'azienda. Altre tasse/spese inerenti allo sdoganamento includono: Magazzinaggio presso il Magazzino Doganale: ufficialmente può arrivare allo 0,65% sul valore CIF, ma con un buon spedizioniere si possono contrattare condizioni migliori, sia come costi che come criterio di addebito; Tassa di Desconsolidação (una sorta di sdoganamento dei documenti di imbarco): può variare da US$ 50 a US$ 100 per polizza di carico o container; Liberazione della polizza di carico c/o l’armatore (B/L free): intorno a US$ 50; Capatazia (THC di sbarco): per un container da 20‟ = R$ 340; per un container da 40‟ = R$ 460; Onorario del dichiarante doganale: in media dello 0,8% sul valore CIF (ammontare minimo di R$ 450 e massimo di R$ 1.500). È consigliabile contrattare un valore fisso per l‟operazione doganale; SDA (una sorta di minimo sindacale per gli spedizionieri doganali): 2% sul valore CIF (ammontare minimo di R$ 292 e massimo di R$ 584). Da contrattare assolutamente assieme al valore dell‟onorario; Spese Varie (fotocopie, trasporto ecc): circa R$ 150. La struttura del calcolo del prezzo all’ingresso7: ( ( (CIF) x II) x IPI ) x ICMS x PIS/COFINS = LOCAL PRICE CIF: Costo, Assicurazione e trasporto II: Imposta d‟Importazione definita dal codice NCM (= Dazio) IPI: Imposta sul Prodotto Industrializzato definito dal codice NCM ICMS: Imposta sul valore aggiunto (=IVA) 18% nello Stato di San Paolo 12% nello Stato di Espirito Santo 17% nello Stato di Santa Catarina PIS/COFINS: tasse e contribuzioni con finalità sociali 7 Si veda la tabella per la stima dei costi di importazione in “Appendice”. 25
  • 28. Agevolazioni fiscali In Brasile esistono tre eccezioni, sempre di carattere temporaneo, al regime ordinario daziale dettato dalla Tariffa Esterna Comune (Tarifa Externa Comum - TEC) e precisamente il regime “Ex-Tarifàrio”, il regime della Carenza (“Desabastecimento”) e il regime della Lista delle Eccezioni alla Tariffa Esterna Comune TEC (“Lista de Exceções à Tarifa Externa Comum – TEC”). Regime “Ex-Tarifàrio” Per ridurre i costi di investimento e modernizzare il parco industriale nazionale, così come per migliorare l‟infrastruttura dei servizi interni, attraverso l‟acquisizione di beni di capitale non prodotti in Brasile, può essere sollecitata la riduzione temporanea della Imposta di Importazione al 2% (anziché del normale 14%) per un periodo di due anni, attraverso il meccanismo Ex-Tarifàrio. Questa riduzione temporanea di aliquota può essere concessa unicamente sui Beni di Capitale (BK) e sui Beni di Informatica e Telecomunicazione (BIT), così come per i loro componenti, rientranti nella definizione di BK e BIT della TEC, a condizione che sia comprovata l‟inesistenza di produzione nazionale per tali beni o componenti. La concessione di tale regime è fornita attraverso una risoluzione della Camera di Commercio Esteriore (CAMEX)8 previo parere del Comitato di Analisi dell‟Ex Tarifario (CAEX)9, costituito all‟interno del Ministero dello Sviluppo, Industria e Commercio Estero (MDIC)10. I beni per i quali è concessa l‟agevolazione Ex-Tarifàrio godono di un codice temporaneo “Ex” creato ad hoc nell‟ambito dei codici doganali brasiliani (NCM), con una numerazione propria e descrizione dei macchinari o componenti. La risoluzione CAMEX n. 35 del 22 novembre 2006, determina il procedimento di richiesta dell‟agevolazione Ex-Tarifàrio. Le domande vanno indirizzate alla Segreteria del MDIC in due copie, di cui una indirizzata alla Segreteria della Receita Federal del Brasile. Ai sensi della Decisione CMC n. 56/2010, il Brasile è autorizzato fino al 31 Dicembre 2012, in carattere eccezionale e transitorio, a mantenere l‟attuale regime di importazione dei Beni di Capitale (BK). Per quanto riguarda i Beni di Informatica e Telecomunicazione (BIT), il Brasile è autorizzato fino al 31 Dicembre 2015 ad applicare aliquote di importazione differenti rispetto a quelle ordinarie TEC, inclusa l‟aliquota 0 (zero)11. Il regime della Carenza (“Desabastecimento”) Per attenuare il disequilibrio dell‟offerta e della domanda data da carenza di prodotti nel Mercosur, la Risoluzione 08/08 del Gruppo Mercato Comune (GMC), permette che uno Stato Parte applichi riduzioni temporanee di aliquota di importazione dei codici tariffari inseriti nella TEC, per un periodo determinato e limitato a quote predeterminate. Questo meccanismo, di carattere eccezionale, viene applicato ai beni che si inquadrino in una delle seguenti situazioni: 8 www.mdic.gov.br/sitio/interna/interna.php?area=1&menu=1920 9 www.mdic.gov.br/sitio/interna/interna.php?area=2&menu=1171&refr=338 10 www. mdic.gov.br 11 Tutte le decisioni del CMC relative ai beni per i quali è concessa l‟agevolazione Ex-Tarifàrio, possono essere consultate nel sito del Mercosul all‟indirizzo www.mercosul.gov.br/normativa/decisoes 26
  • 29. 1. Impossibilità di un normale flusso di beni, in ragione dello squilibrio tra domanda ed offerta. 2. Esistenza di produzione locale ma assenza di giustificazione economica per ampliamento della produzione, in ragione delle caratteristiche del processo di produzione e/o della quantità di prodotti richiesta. 3. Esistenza di produzione locale ma esuberanza della domanda di prodotto per esportazione. 4. Esistenza di produzione locale di beni similari, ma non rispondenti alla caratteristiche specifiche richieste nel processo di produzione dello Stato Parte. 5. Carenza di produzione regionale di una materia prima per un determinato utilizzo, anche nel caso della presenza locale di una materia prima che consenta un utilizzo similare mediante un processo di produzione alternativo. La risoluzione CAMEX n. 10 del 14 marzo 2011 ha definito il procedimento per le domande di riduzione temporanea ed ha creato il Gruppo Tecnico di Attuazione della Risoluzione GMC 08/08. Le domande vanno rivolte a: Ministério da Fazenda - Secretaria de Acompanhamento Econômico SEAE12 Esplanada dos Ministérios, Bloco "P" Edifício-Sede, 3º andar, sala 301 – Brasília – DF - CEP 70048-900 - Tel: (61) 3412-2355 - Fax (61) 3412-1752 Nell‟ambito del SECEX, ogni altra informazione può essere ottenuta presso: Departamento de Negociações Internacionais – DEINT Coordenação Geral de ALADI e MERCOSUR Esplanada dos Ministérios, Bloco J, sala 714 - Brasília DF - CEP 70053-900 Tel. (61) 2027-8287 - Fax. (61) 2027-7385 - e-mail: deint@mdic.gov.br Il regime della Lista delle Eccezioni alla Tariffa Esterna Comune - TEC Gli Stati Parte del Mercosur, al momento della costituzione della TEC, sono stati autorizzati ad adottare meccanismi di aggiustamento delle tariffe di importazione nazionali, attraverso la Lista delle Eccezioni, per periodi definiti. Attualmente, con Decisione CMC n. 58/10, il Brasile è autorizzato a mantenere, fino al 31 dicembre 2015, una lista di 100 codici NCM, quali eccezione al TEC. Queste eccezioni temporanee possono contemplare aliquote inferiori o superiori al TEC. Ogni domanda volta ad ottenere l‟inclusione di un codice nel regime delle eccezioni, per il primo semestre del 2012, dovrà essere presentata alla Segreteria Esecutiva del CAMEX entro il giorno 10 febbraio 2012. Le domande vanno rivolte a: Ministério do Desenvolvimento, Indústria e Comércio Exterior Esplanada dos Ministérios, Bloco J, sala 702 - Brasília DF, CEP 70053-900 Tel. (61) 2027-7050/ 2027-7090 - e-mail: camex@mdic.gov.br 12 Per ogni altra informazione è possibile consultare la pagina web della SEAE – reduções tarifárias: www.seae.fazenda.gov.br/servicos_main/reducao 27
  • 30. Barriere non tariffarie Diverse sono le barriere non tariffarie che regolano ed in alcuni casi limitano l‟importazione in Brasile di alcune categorie di prodotto. In particolare è opportuno sottolineare che: • Un aspetto molto importante in materia è l‟assenza di una normativa che regoli l‟importazione in Brasile di campioni di prodotto, che si traduce in complessità amministrative decisamente anomale e prive di trasparenza, dove l‟applicazione della normativa doganale viene spesso effettuata in maniera piuttosto arbitraria. Infatti, è praticamente impossibile, per le aziende intenzionate a saggiare il mercato locale, introdurre campionature di prodotto senza prima aver ottenuto la preventiva autorizzazione del Ministero dell‟Agricoltura, che deve essere tra l‟altro necessariamente richiesta per il tramite di un importatore locale. • Anche il mancato allineamento con le pratiche OECD (Organization for Economic Co- operation and Development) in materia di prezzi di trasferimenti, profitti e regole fiscali intra- gruppo, combinato con il complesso sistema tributario interno (che include molteplici imposte a cascata), crea una serie di difficoltà alle imprese europee che intendono operare in Brasile. • Oltre alla presenza di barriere non tariffarie che riduce la competitività dei prodotti italiani, esiste la concorrenza di prodotti locali che, sotto bandiera italiana, presentano la dicitura “tipo italiano”. Tutto ciò trae in inganno il consumatore brasiliano il quale pensa di acquistare un prodotto italiano che effettivamente è brasiliano, il quale comunque soddisfa i gusti del consumatore medio. Se consideriamo che i prodotti italiani si collocano già ad un livello alto di qualità/prezzo, non trovando spazio nelle classi medie, vengono automaticamente spinti fuori dal mercato. Il mercato è conteso da grandi gruppi nazionali ed esteri oltre che da una serie di cooperative di produttori. Il consumo di questi prodotti avviene maggiormente nel Sudest e Sud del Paese, dovuto alla forte presenza di colonie italiane e tedesche ed al clima più adatto, se paragonato a quello delle altre regioni del Paese. Seguono alcune regolamentazioni attuali in base al settore di riferimento: PRODOTTI AGROALIMENTARI • L‟Italia ha ottenuto a fine 2008 la prerogativa del “Pre-listing”, in base alla quale le autorità italiane possono indicare le aziende autorizzate ad esportare in Brasile senza attendere lo svolgimento di controlli individuali. Tale procedura si applica sia ai prodotti di carne suina che a quelli a base di latte. • L‟importazione in Brasile di tutti gli insaccati con maturazione inferiore ai dodici mesi, come i salami e le mortadelle, permane tuttora interdetta. In quest‟ultimo caso, la cottura oltre i 120 gradi per lungo tempo non è stata considerata dalle autorità sanitarie pubbliche brasiliane un elemento di assicurazione circa l‟eliminazione del rischio di diffusione di malattie infettive. • Il Brasile ha varato una nuova regolamentazione, in vigore dal 1 gennaio 2011, per le etichettature dei prodotti di origine animale importati, che appesantisce in maniera esagerata le procedure per i nostri esportatori. L‟Unione Europea ne ha chiesto la modifica e si è tuttora 28
  • 31. in attesa delle decisioni del Ministero dell‟Agricoltura brasiliano. • Per quanto concerne i vini, è stata modificata in senso meno restrittivo la legislazione brasiliana laddove prevedeva che un prodotto per essere considerato vino non potesse eccedere i 13 gradi alcolici (oltre i quali il prodotto veniva considerato “vino liquoroso” e pertanto veniva applicata un‟imposta del 40% contro il 27% dei vini comuni). In base ad una nuova normativa adottata a giugno 2011, le bottiglie di vino dovranno avere un‟etichetta anti- contraffazione della “Receita Federal”, la cui apposizione rischia di ritardare ulteriormente le procedure di sdoganamento dei vini importati. MACCHINARI INDUSTRIALI E COMPONENTI MECCANICI • Analoghe difficoltà sono state riscontrate anche nel comparto dei macchinari industriali; nonostante l‟importatore locale possa ufficialmente adottare una procedura più semplificata per importare i macchinari esteri di cui necessita, le associazioni produttrici brasiliane del settore possono opporsi adducendo l‟esistenza di un prodotto nazionale simile avente le stesse caratteristiche del prodotto importato, rendendo quindi quanto mai complesse le procedure per l‟importazione. • Recentemente il governo brasiliano ha deciso di varare una legge che pone delle barriere non tariffarie sull'import di automobili e di componenti al fine di proteggere le aziende manifatturiere del Paese, in seguito alla rivalutazione del Real che ha raggiunto il massimo da 10 anni a questa parte, rendendo meno competitivi i prodotti fabbricati in loco. Si prevede che questa misura colpirà soprattutto gli acquisti da Giappone, Corea del sud, Messico e Stati Uniti. Le licenze per importare veicoli avranno tempi più lunghi per il rilascio - si parla di un periodo di circa 2 mesi - mentre prima era concessa in maniera quasi automatica. COSMETICI • Per quanto riguarda i cosmetici, è stato riscontrato un allungamento delle procedure per la certificazione sanitaria dei suddetti prodotti da parte dell‟ente governativo ANVISA. Si tratta di forme protettive delle aziende locali e di quelle straniere ormai stabilmente insediate nel paese, come ad esempio le aziende francesi qui operanti con propri impianti produttivi. Il Brasile, in questo settore è il terzo mercato mondiale dopo gli USA e il Giappone, per le aziende italiane quindi il potenziale di mercato è estremamente alto e giustificherebbe un investimento produttivo nel paese. ALTRI SETTORI • Nel settore medico esistono ostacoli burocratici dovuti all‟eccessiva regolamentazione prevista dall‟ANVISA (Agenzia Nazionale di Vigilanza Sanitaria) a cui si aggiungono complicati processi di concessione (a seguito di visita ispettiva di ogni singola azienda esportatrice) del certificato GMP – Good Manufacturing Practice, necessario per commercializzare apparecchiature mediche e farmaci in Brasile. • Il settore del trasporto marittimo mantiene varie restrizioni tra cui imposte discriminatorie e l‟impossibilità per gli operatori marittimi dell‟UE di essere attivi. 29
  • 32. • Esistono restrizioni anche nel settore delle riassicurazioni. Infatti, dal 2007, anno in cui è stato smantellato il monopolio brasiliano di riassicurazione, le autorità brasiliane continuano a rifiutare l‟offerta internazionale di servizi di riassicurazione. Esportazione di merci dal Brasile Coloro che intendo esportare merce dal Brasile devono registrarsi nel “Registro de Exportador e Importador” (REI) ed ottenere una specifica licenza d‟esportazione. La merce inviata fuori del territorio brasiliano in via definitiva, compresa quella oggetto di riesportazione a seguito di temporanea importazione, forma oggetto di dichiarazione di esportazione (DE - Declaração de Exportação), mediante caricamento della stessa nel sistema informativo delle dogane (Sistema Integrado de Comércio Exterior - Siscomex). La dichiarazione di esportazione deve essere supportata dalla seguente documentazione: fattura commerciale di vendita ("Nota Fiscal"); documenti di trasporto (per esempio: manifesto internazionale di carico); altri documenti richiesti dalla natura della merce esportata e dalla sua destinazione (per esempio: certificato d'origine, certificato fitosanitario, etc.). Il sistema elabora le informazioni e classifica l'operazione in una delle seguenti categorie: canale verde ("canais verde"): la merce non viene sottoposta a controllo; canale arancione ("canais laranja"): viene eseguito il controllo documentale della merce in partenza; canale rosso ("canais vermelho"): viene eseguito il controllo fisico e documentale della merce in partenza. Importazione in Italia di merce proveniente dal Brasile Per importare merce proveniente dal Brasile occorrono i seguenti documenti: la fattura commerciale; il packing list; i documenti di trasporto. Il Brasile viene considerato un paese in via di sviluppo. In virtù di tale qualifica, in sede di importazione nel territorio UE, i prodotti dal medesimo originari godono del Sistema di Preferenze Generalizzate (S.P.G.), istituito dall'Unione Europea nel 1971. Tale regime di favore è attualmente disciplinato dal Regolamento (CE) n. 732/2008 del Consiglio, del 22 luglio 2008, relativo all‟applicazione di un sistema di preferenze tariffarie generalizzate per il periodo dal 1° gennaio 2009 al 31 dicembre 2011. L'esportatore brasiliano, al fine di consentire all'importatore italiano di eseguire lo sdoganamento dei beni con pagamento di un dazio ridotto o a dazio zero, deve inviare allo stesso l'apposito modello FORM A. Questo 30
  • 33. modello viene emesso dall'autorità doganale brasiliana su richiesta dell'esportatore, la quale deve essere supportata dalla documentazione atta a dimostrare la spettanza del beneficio. Zona Franca Manaus (ZFM) L'unica zona franca del paese è quella di Manaus, creata con Legge n. 3.173 del 6 giugno 1957 e ratificata con Decreto Legge n. 288 del 28 febbraio 1967. La sua vigenza è prevista fino al 2033 e l'amministrazione è coordinata da un'agenzia di sviluppo regionale, la SUFRAMA. Manaus è un'area di libero commercio ed è stata creata con l'obiettivo di favorire lo sviluppo di una regione penalizzata dalle grandi distanze nei confronti dei principali centri commerciali. Per poter installare un'attività produttiva nella zona franca di Manaus è necessario presentare apposita domanda alla SUFRAMA, la quale in caso di parere favorevole richiederà il progetto industriale completo. Le aziende che si trovano nella zona franca godono di esenzioni fiscali e doganali; inoltre le società che ottengono l'approvazione del SUFRAMA per i propri progetti ricevono gratuitamente i terreni per la loro installazione e le infrastrutture necessarie. La ZFM comprende tre poli economici: commerciale, industriale ed agricolo. Il polo industriale, con circa 600 aziende e 500.000 dipendenti, è considerato la base di sostentazione della zona franca. Attualmente a Manaus sono presenti 500 aziende industriali, 6 mila commerciali ed un distretto agricolo e della pastorizia che occupa un'area di 589.334 ettari, per complessivi 140.000 posti di lavoro. Le aziende principali ivi insediate operano nei segmenti elettrici, elettronici, chimico e delle due ruote. La produzione principale è rivolta ai telefoni cellulari, apparecchi audio-video, televisori, ciclomotori e motocicli. Incentivi per la ZFM13 Incentivi Federali Imposta di Importazione (II) – Riduzione dell‟88%. In caso di beni a carattere informatico, la riduzione è proporzionale al valore aggiunto nazionale. Imposta sui Prodotti Industrializzati (IPI) – Esenzione totale. Imposta sul Reddito (IR) – Riduzione del 75% ma a condizione che l‟utile sia re-investito. Contributi Sociali (PIS e COFINS) – Aliquota zero per i ricavi e per le vendite interne all‟Amazzonia. Riduzione al 3,65% (con eccezioni) per prodotti finite venduti nel resto del paese. Incentivi Statali ICMS (equivalente dell’IVA) – Credito incentive dal 55% al 100% ma con obbligo di contribuzione per supportare l‟educazione, il turismo, la ricerca e sviluppo. Incentivi sugli investimenti Nel parco industriale di Manaus l‟investitore ha a disposizione il terreno a prezzo simbolico. L‟area destinata all‟attività industriale è di 3,9 milioni di ettari, di cui 1,7 milioni già insediati. 13 www.suframa.gov.br 31
  • 34. 2.2. INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI I flussi di capitali esteri nel mercato brasiliano hanno registrato un trend positivo nel 2010 e nel 2011 (oltre US$ 30.000 miliardi) e si prevede che la buona performance possa continuare anche nei prossimi quattro anni. Provenienza geografica degli IDE in entrata INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI - IDE Valori in milioni di dollari US $ Paese 2004 2005 2006 2007 2008 2009 1 Paesi Bassi 7.704,9 3.207,9 3.494,9 8.116,1 4.623,7 5.721,8 2 Stati Uniti 3.977,8 4.644,2 4.433,7 6.039,2 6.918,0 4.878,3 3 Spagna 1.054,9 1.220,4 1.513,8 2.163,5 3.787,5 3.415,2 4 Germania 794,7 1.269,3 848,3 1.756,8 1.036,6 2.549,2 5 Francia 485,9 1.458,4 744,6 1.214,4 2.856,1 2.136,5 6 Giappone 243,2 779,1 647,5 463,6 4.098,8 1.672,6 7 Canada 592,5 1.435,3 1.285,5 818,4 1.438,0 1.371,4 8 Isole Cayman 1.521,8 1.078,2 1.974,4 1.604,5 1.554,7 1.092,0 9 Cile 21,8 102,7 26,7 715,8 263,4 1.026,7 10 Regno Unito 275,4 153,3 395,2 1.003,5 641,0 1.025,2 11 Australia 5,9 926,0 117,0 493,8 1.153,4 706,6 12 Norvegia 26,6 43,2 339,1 255,5 176,0 667,4 13 Lussemburgo 746,9 139,1 745,1 2.855,3 5.937,3 536,8 14 Isole Vergini 245,4 254,5 280,2 371,5 1.046,6 403,2 15 Portogallo 570,2 334,6 300,3 468,1 1.025,9 377,0 16 Svizzera 364,6 341,5 1.631,0 858,6 772,9 369,1 17 Bermuda 210,9 38,9 514,7 1.497,6 1.038,1 359,9 18 Italia 429,2 345,7 200,7 259,0 326,3 214,7 19 Svezia 89,9 32,9 19,3 57,9 52,5 213,5 20 Uruguay 160,6 169,2 229,5 212,5 422,0 195,0 21 Messico 60,3 1.661,2 781,7 408,8 220,2 166,4 22 Colombia 0,4 1,6 232,0 167,1 54,2 151,1 23 Panama 150,5 165,6 139,3 143,9 96,0 132,2 24 Rep. di Corea 23,7 168,0 109,5 265,1 631,0 131,9 25 Belgio 8,1 685,6 271,5 83,1 72,6 91,7 26 Singapore 1,3 42,3 78,7 24,6 91,2 91,2 27 Cina 4,4 7,6 6,7 24,3 38,4 82,0 28 Argentina 80,5 112,2 125,0 71,1 125,6 80,1 29 Cipro 0,0 0,1 0,3 5,0 45,7 70,3 30 Ungheria 0,1 - 10,2 0,5 106,4 61,3 31 Altri 412,9 596,3 735,0 1.285,5 3.236,3 453,8 Totale 20.265,3 21.414,9 22.231,3 33.704,6 43.886,3 30.444,0 Fonte: Banco do Brasil disponibili a tutto il 31 dicembre 2009 32
  • 35. Il dato sulle fusioni e sulle acquisizioni all'estero, che rappresenta il fattore propulsore per l'aumento significativo nel flusso di IDE, ha raggiunto in Brasile i US$ 9,4 miliardi nel 2010. Nel 2011, il Brasile ha attratto US$ 65 miliardi di investimenti diretti esteri, con un incremento del 168% rispetto al 201014. Rispetto all‟entità di tali investimenti, la maggior parte sono superiori a US$ 1 miliardo (29,3% del totale, pari a US$ 7.758 miliardi), seguiti da investimenti che si collocano nella fascia compresa tra il miliardo e i US$ 500 milioni (17,2%). L‟Italia è solo al 18esimo posto tra i paesi investitori in Brasile. Nel 2009 l‟Italia ha investito US$ 214,7 milioni, contro i US$ 5,7 miliardi investiti dai Paesi Bassi, la capolista, i US$ 4,9 miliardi degli Stati Uniti, e i US$ 3,4 miliardi della Spagna. Anche Germania e Francia hanno forti interessi in Brasile, insieme al Giappone e al Canada. Il radicamento delle iniziative imprenditoriali italiane in Brasile riflette, sostanzialmente il flusso migratorio dei secoli scorsi. E difatti il 57 % delle imprese italiane è ubicato nello Stato di San Paolo, il 10% in Minas Gerais, il 9% in Rio de Janeiro, il 7% in Paraná, il 4% in Rio Grande do Sul (4 %), un ulteriore 4% nello Stato di Espirito Santo e il 3% in Santa Catarina. Altro dato importante riguarda le motivazioni che hanno indotto le imprese italiane a costituire una presenza stabile in Brasile. Se queste, infatti, sono state per molti anni principalmente da ricondursi al basso costo della manodopera e di altri fattori produttivi e quindi di natura “labour seeking” o “resources seeking”, ora molto spesso le motivazioni sono di natura “market seeking”, considerando la natura di mercato parzialmente “protetto” del Brasile e l‟aumento della domanda interna, nonché più in generale legate al fatto che il paese rappresenta una porta di ingresso per il Mercosur. Tuttavia, ancora alla data odierna, molte aziende italiane puntano prevalentemente ad esportare i propri prodotti in Brasile, con ciò limitando notevolmente le potenzialità di un cost saving derivante dalla produzione locale e dai maggior benefici e ritorni economici del servizio just in time con presenza in loco. La partecipazione italiana agli IDE (Investimenti Diretti Esteri) non riflette il reale potenziale che l‟imprenditoria italiana potrebbe apportare in Brasile, come generalmente riconosciuto da economisti e dalla classe dirigente dei due paesi. Tradizionalmente, gli investimenti sono effettuati dalle grandi imprese, (Fiat, Iveco, CNH, Campari, Ferrero, Magneti Marelli, Telecom, Generali Assicurazioni, Barilla, per citarne alcune) ma negli ultimi anni anche le PMI stanno investendo in Brasile, con iniziative di minor impatto ma potenzialmente interessanti, in quanto portatrici del substrato di esperienza, tecnologia, innovazione e know how, tipico della nostra impresa. La motivazione relativa agli investimenti è radicalmente cambiata negli ultimi anni e nasce dalla volontà di servire il mercato locale in un‟ottica di lungo periodo. La Legge La disciplina normativa degli investimenti in Brasile è basata sulle Leggi del Capitale Straniero n. 4.131 del 3 settembre 1962 e n. 4.390 del 29 agosto 1964, regolate dal Decreto n. 55.762 del 17 febbraio 1965 e successive modifiche. 14 Fonte Ubi Banca 33
  • 36. Concetto di capitale straniero Secondo la Legge n. 4.131/62, i capitali stranieri sono “i beni, le macchine e le attrezzature entrati in Brasile senza spesa iniziale di divise, destinati alla produzione di beni o servizi, cosi come le risorse finanziarie o monetarie portate nel Paese per l’applicazione in attività economiche, sempre che, in entrambe le ipotesi, appartengano a persone fisiche o giuridiche residenti, domiciliate o con sede all’estero”. Restrizioni È vietata la partecipazione di capitale estero nello sviluppo di attività: • nel settore dell'energia nucleare; • nella prestazione di servizi postali e telegrafici; • nella prestazione di servizi sanitari e • nell‟industria aerospaziale. Esistono restrizioni alla partecipazione di capitale estero in: • istituzioni finanziarie; • società o enti assicurativi e • società prestatrici di servizi di trasporto aereo. L‟investimento estero nel mercato interno di titoli e beni mobiliari è limitato per: • le società di investimento; • i fondi di investimento e • per i portafogli di beni immobiliari di persone fisiche e giuridiche residenti all‟estero. Regolamentazione degli investimenti di portafoglio La legge brasiliana non impedisce né limita gli investimenti di portafoglio nel paese ai non residenti. Occorre registrarsi nel registro rilasciato dalla CVM (Commissione per i Valori Mobiliari), avvalendosi di un‟istituzione finanziaria e di un rappresentante legale, oltre ai normali adempimenti quali l‟ottenimento del codice fiscale brasiliano: CPF (Cadastro de Pessoas Físicas) oppure CNPJ (Cadastro Nacional de Pessoas Jurídicas). Gli investitori non residenti in Brasile sono esenti dall‟imposta sul reddito inerente ai guadagni di capitale sulle operazioni realizzate in Borsa. Gli utili, però, ottenibili sugli investimenti in titoli a reddito fisso o variabile sono soggetti a tassazione pari al 10% quando provengano da investimenti in fondi a reddito variabile, operazioni di swap e operazioni realizzate sui mercati di liquidazione futura, fuori borsa, oppure del 15% negli altri casi, compresi gli investimenti finanziari a reddito fisso e gli interessi sul capitale proprio. Gli investitori esteri provenienti dai cosiddetti paradisi fiscali sono soggetti alle stesse regole stabilite per i residenti e domiciliati in Brasile. Oltre all'Imposta sul Reddito, gli investimenti dei non residenti sono soggetti alla Contribuzione Provvisoria sul Movimento Finanziario (CPMF) pari allo 0,38%, salvo quegli investimenti realizzati in Borsa oppure nel mercato "over the counter". Inoltre, sono soggetti all'Imposta sulle Operazioni Finanziarie (IOF) calcolata sul controvalore in R$ dell‟investimento al tasso di cambio in vigore alla data d‟ingresso del capitale, la cui aliquota attualmente è dello 0%, potendo tuttavia essere aumentata fino al 25%, se ritenuto opportuno dal Ministero delle Finanze. È in corso di approvazione una normativa che esenta dal pagamento di imposte l‟acquisto di titoli pubblici da parte di investitori stranieri. 34
  • 37. Rimessa di utili Di regola, non esistono restrizioni alla distribuzione e all‟invio degli utili all‟estero. Doppie imposizioni Per evitare le doppie imposizioni e prevenire le evasioni fiscali in materia di imposte sul reddito, l‟Italia ed il Brasile hanno sottoscritto un trattato il 3 ottobre 1978, entrato in vigore il 1º gennaio 1982, che si applica alle persone fisiche e/o giuridiche residenti in ciascuno degli Stati contraenti nelle sue suddivisioni politiche o amministrative o dei suoi enti locali, qualunque sia il sistema di prelievo. Le imposte attuali su cui si applica la Convenzione sono: • Brasile: l‟imposta federale sul reddito, esclusa l‟imposta sulle rimesse eccedenti e sulle attività di minore importanza; • Italia: l‟imposta sul reddito delle persone fisiche, l‟imposta sul reddito delle persone giuridiche e l‟imposta locale sui redditi ancorché riscosse mediante ritenuta alla fonte15. Reinvestimento di utili In conformità alla Legge del Capital Straniero, i reinvestimenti sono utili ottenuti da imprese con sede in Brasile ed attribuiti a residenti e domiciliati all‟estero, ma reinvestiti nella stessa impresa in cui provengono o in un altro settore dell‟economia nazionale. Rimpatrio del capitale Il capitale straniero registrato presso la Banca Centrale potrà essere in qualsiasi momento rimpatriato, senza previa autorizzazione. Le rimesse che vengono ad eccedere la quantità registrata saranno considerate come guadagni di capitale in beneficio dell‟investitore straniero, essendo pertanto soggette alla detrazione del 15% a titolo di imposta sui redditi. Registrazione del capitale straniero La società ricevente l‟investimento straniero deve registrarsi nel Dipartimento di Informatica del Banco Centrale del Brasile e all‟esito positivo, effettuare la registrazione del capitale. Ottenuto un numero di identificazione potrà effettuare il cambio del capitale investito in una delle sedi del Banco Central do Brasil. Finanziamenti disponibili dall’Italia per iniziative imprenditoriali in Brasile16 • Crediti all'Esportazione contributi agli interessi su finanziamenti bancari per esportazioni di beni di investimento Decreto Legge n. 143/98, Capo II, ex Legge n. 227/77; • Finanziamenti agevolati per programmi di inserimento sui mercati esteri (Legge n. 133/08, art. 6, comma 2, lett. a); 15 Il trattato può essere consultato on line in versione portoghese (www.receita.fazenda.gov.br) e italiana (www.finanze.it/export) 16 Per approfondimenti si veda www.simest.it oppure www.mincomes.it 35
  • 38. • Finanziamenti agevolati per la patrimonializzazione delle PMI esportatrici (Legge n. 133/08, art. 6, comma 2, lett. c - delibera CIPE n. 112/09); • Costituzione di Imprese all'estero - partecipazione della Simest al capitale di imprese estere (Legge n. 100/90 e successive modifiche); • Costituzione di Imprese all'estero in paesi extra-UE - contributi agli interessi sul finanziamento della quota di partecipazione dell'impresa italiana (Legge n. 100/90, art.4); • Fondo di Venture Capital per supportare gli investimenti in aree quali: Cina, Federazione Russa, Mediterraneo, Africa, Medio Oriente, Balcani e America Centrale e Meridionale; • Fondo di Venture Capital per imprese start up; • Finanziamenti agevolati per studi di prefattibilità, fattibilità e programmi di assistenza tecnica, collegati a investimenti italiani all'estero (Legge n. 133/08, art. 6, comma 2, lett. b); • Servizi di assistenza e consulenza professionale alle imprese - Ricerca Partner/opportunità d'investimento - Parchi industriali - Advisory - Procurement; Finanziamenti disponibili dall’Italia per l’interscambio commerciale con il Brasile17 Il Banco do Brasil ha posto in essere degli strumenti di finanziamento finalizzati al sostegno della collaborazione commerciale tra Italia e Brasile. Tra questi: • Finanziamento import, finanziamento diretto all‟importatore brasiliano, sia a breve che a medio-lungo termine, a tassi internazionali; • IC a termine (Import Credit); • Forfait (Sconto pro-soluto), strumento per lo smobilizzo dei crediti export; • Capitale di Giro in Italia (working capital); • Capitale di Giro in Brasile (working capital) per le aziende start-up; • Prestazioni di garanzie (commerciali - bid / advance / performance bond); • Incasso di documentate; • Conferma e Sconto di LC (Lettera di credito). Incentivi e Finanziamenti dal Brasile ad aziende brasiliane Gli incentivi possono essere sotto forma di agevolazioni fiscali o tributarie o relative ad acquisto di terreni o altro, in funzione del progetto che viene proposto. Di norma questi 17 Per approfondimenti si veda: www.bb.com.br 36
  • 39. incentivi sono a carattere statuale e possono essere oggetto di specifica trattazione in relazione al progetto stesso. Esistono inoltre diversi finanziamenti incentivanti per lo sviluppo e la crescita dell‟attività di impresa, i più noti sono: 1. Il BNDES Automatico (Banca nazionale per lo sviluppo economico e sociale) Finanziamenti per progetti di espansione, ampliamento, modernizzazione e l‟acquisto di impianti e attrezzature nuove da fornitori nazionali iscritti al BNDES. Possono accedere le micro, piccole e medie imprese localizzate nello Stato e con sede nel Paese. Nel caso che la sede sia all‟estero deve essere fatta una valutazione specifica. Il finanziamento arriva al 75% del valore dell‟investimento con un tasso agevolato. Il tempo massimo del finanziamento è di 60 mesi compresi i 18 mesi di utilizzo e i 6 mesi di pre-ammortamento. Le garanzie devono essere reali per un minimo del 130% del valore finanziato. 2. Il FINAME Finanziamento per l‟acquisto isolato di macchine ed attrezzature nuove da produttori nazionali iscritti al BNDES. Possono accedere le micro, piccole e medie imprese localizzate nello Stato e con sede nel Paese. Nel caso che la sede sia all‟estero deve essere fatta una valutazione specifica. Il finanziamento copre fino al 75% del valore dell‟investimento con un tasso di interesse agevolato. Il tempo massimo del finanziamento è di 60 mesi compresi i 18 mesi di utilizzo e i 6 mesi di pre-ammortamento. Le garanzie devono essere reali per un minimo del 130% del valore finanziato. 37
  • 40. 2.3. DISTRIBUZIONE – LA STRATEGIA DI VENDITA “ENTRY LEVEL” La decisione di affidarsi ad agenti o distributori locali che promuovano la vendita di prodotti esteri può essere definita come strategia di ingresso a basso rischio e senza necessità di investimento. Ovviamente la decisione e il successo di una simile iniziativa dipendono dalla tipicità del prodotto e dalla capacità degli agenti/distributori selezionati di intervenire nel mercato locale. Non tutti i prodotti sono concettualmente idonei ad essere venduti all‟estero per il tramite di agenti o distributori. Un conto è vendere un bene di consumo, un altro è promuovere un componente meccanico o materiale tecnico in genere. In quest‟ultimo caso la vendita tramite distribuzione locale sarà più difficile e comunque meno performante, soprattutto se il prodotto proposto richiedesse assistenza tecnica e servizio post-vendita. Un conto è vendere agli OEM, che tipicamente consentono una programmazione di produzione e di consegna, un altro è rivolgersi all‟After Market, che richiede il prodotto in loco “pronta consegna”. Se il prodotto destinato al mercato fosse un bene di consumo a catalogo (i prodotti del settore agroalimentare per citare un esempio), la scelta di un importatore/distributore/agente potrà essere quella corretta, a condizione che l‟importatore/distributore sia qualificato, di comprovata esperienza e con un portafoglio clienti adatto alle peculiarità del prodotto stesso. Se invece si trattasse un componente meccanico, oppure una soluzione tecnica che si innesca in impianti più complessi, oppure un prodotto che necessita di personalizzazioni, di progettazione e di servizio post vendita, allora la scelta di affidarsi ad agenti o distributori, tipicamente pluri-marca, potrà risultare insoddisfacente. Ma, in ogni caso, la scelta di affidarsi ad agenti o distributori locali non consentirà di “comandare” il mercato, di promuovere il brand, di imporre la propria strategia di vendita. Ancora una volta, la decisione dipende dalla visione relativa al mercato e di quanto si sia disponibili ad investire in quel mercato. Il mercato brasiliano è in forte crescita e, pure con le preoccupazioni della spinta inflazionistica, si stima che la crescita sia duratura nel medio-lungo periodo. Pensando al programma federale di investimenti nelle infrastrutture PAC, iniziato nel 2007, è difficile pensare a battute di arresto del processo di ammodernamento della rete stradale, ferroviaria, dei porti e della logistica in genere. È un paese che fonda la crescita principalmente sulla domanda interna di consumo, in tutti i settori, su un territorio di 8,5 milioni di Kmq e 190 milioni di persone. È quindi un paese su cui pensare di scommettere con una presenza diretta, con una società propria, con una propria organizzazione. Vantaggi / Svantaggi Vantaggi Svantaggi Basso rischio d‟impresa Costi elevati di importazione Nessun costo di investimento Incapacità di dettare le proprie regole e strategie commerciali 38
  • 41. Strategia “Entry Level”: I PRINCIPALI CONTRATTI • Contratto di Agenzia e Contratto di Distribuzione • Contratto di Rappresentanza Commerciale • Contratto di Franchising • Contratto di Vendita Internazionale Contratto di Agenzia e Contratto di Distribuzione Il contratto di agenzia è definito dall‟art. 710 del codice civile brasiliano come “l’accordo tra proponente ed agente secondo il quale l’agente si obbliga a promuovere la vendita di beni o servizi del preponente, senza vincolo di subordinazione e contro corrispettivo.” Lo stesso articolo definisce anche il contratto di distribuzione come sottospecie del contratto di agenzia. Trattasi di un contratto di agenzia nel quale i beni del preponente da commercializzare rimangono in possesso ed a disposizione dell‟agente/distributore. In tale ambito, il preponente si obbliga a vendere continuativamente e a condizioni di favore i suoi prodotti al distributore, che rivenderà gli stessi in una zona determinata. È quindi possibile affermare che il contratto di distribuzione è fattispecie analoga, per similitudine, al contratto di concessione di vendita di diritto italiano. Condizioni del contratto Analogamente al diritto italiano, gli elementi caratteristici del contratto di agenzia e/o di distruzione sono l‟indicazione delle parti, l‟oggetto, la zona, l‟eventuale esclusiva, l‟ammontare della provvigione, la durata, l‟indennità. Forma L‟ordinamento brasiliano non richiede la forma scritta ma evidentemente sarà necessario stipulare l‟accordo per iscritto, con indicazione chiara e specifica di ogni pattuizione. Durata Il contratto potrà essere stipulato per un tempo determinato o indeterminato fatto salvo, in quest‟ultima ipotesi, il diritto di recesso in ogni momento, con indicazione di un congruo termine di preavviso. Provvigioni e spese La provvigione spettante all‟agente potrà essere determinata in misura fissa o su base percentuale. Generalmente le provvigioni sono dovute per tutte le vendite effettuate nella zona di esclusiva, comprese quelle dirette del preponente. Il diritto alla provvigione matura alla conclusione del contratto e anche se il contratto non abbia trovato esecuzione per fatto imputabile al preponente. Il diritto alla provvigione è assoluto. La provvigione dovrà essere corrisposta per tutti gli affari promossi dall‟agente, indipendentemente dalle cause di risoluzione del rapporto. 39