2. Il corso
Corso a più voci e con laboratorio
Voci: Enrica Salvatori, Monica Baldassarri, Massimiliano
Grava, Mario Nobili, Roberto Casotti
Laboratorio: GIS, Toponomastica, Catasti, Fonti medievali
Esito: Relazione
Esito: Pubblicazione?
mercoledì 19 febbraio 14
3. Moodle
Pagina del corso su Moodle: http://moodle.humnet.unipi.it/
course/view.php?id=121
materiali didattici
foto dei catasti
schede
mappe
repertori
mercoledì 19 febbraio 14
4. Lezioni teoriche
La storia della storia degli insediamenti
Lo spazio di indagine e le principali problematiche
La ricerca della toponomastica
Le fonti, il paesaggio e la struttura agraria
I catasti cinquecenteschi della Lunigiana
Luni romana e tardoantica/ il problema della decadenza
Le pievi e la viabilità
Le fonti medievali sui luoghi indagati e loro schedatura
Alla ricerca dell’insediamento tardo antico e medievale: l’ager lunensis
L’incastellamento
I dati dallo scavo della Brina nel contesto degli insediamenti in Lunigiana
mercoledì 19 febbraio 14
5. Laboratorio
Primo approccio pratico con il GIS
La ricerca della toponomastica
La schedatura dei catasti
Le fonti medievali sui luoghi indagati e loro schedatura
Schedatura e analisi dei dati
Indagine sul campo?
Relazione di lavoro
mercoledì 19 febbraio 14
6. Settore interdisciplinare
Storia (storia agraria, economica, del paesaggio)
Archeologia (ricognizioni di superficie, analisi degli alzati,
cultura materiale)
Cartografia e GIS (cartografia storica, costruzione di un
modello di schedatura, inserimento dati)
Esegesi delle fonti
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7. Metodo regressivo
Se per impostare la problematica della storia degli
insediamenti si procede dalla tarda antichità al medioevo
per l’analisi del territorio si procede all’inverso, partendo dalle
fonti più recenti: paesaggio attuale, cartine IGN, catasto
Leopoldino, catasti cinquecenteschi, fonti medievali
Il mutamento del territorio è un classico fenomeno di LUNGA
DURATA
Il paesaggio e le fonti che “fotografano” il paesaggio in una
data epoca sono un palinsesto di scritture di epoche differenti
tutte da decodificare
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8. Storia agraria
La storia agraria nasce nei primi decenni del secolo scorso con il movinento
storiografico de Les Annales, soprattutto ad opera di March Bloch (Caractères
originaux de l’Histoire Rurale Française - 1931). La materia pare adatta:
a legare la storia economica e sociale delle campagne all’insieme delle scienze
sociali
ad abbattere le divisioni cronologiche artificiali imposte dall’accademia (la lunga
durata si impone)
intende studiare il paesaggio, le forme di occupazione del suolo e dell’abitato, le
forme di produzione
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9. Storia agraria
Fin dagli inizi la storia agraria si caratterizza per l’approccio pluridisciplinare
in cui convergono:
Archeologia degli abitati, del popolamento, dei territori
Linguistica (toponimi)
Storia della tecnica
Storia culturale (folklore)
Agronomia
Storia del diritto
Geografia
Inoltre: ventaglio ampio di fonti, spesso seriali; metodo regressivo; fotografia
aerea
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10. La storia agraria
La storia agraria trova un certo rilancio negli anni ’60 con la rivista Etudes rurales di
George Duby e Daniel Faucher
Maggiore attenzione alla vita quotidiana e alla cultura materiale
Maggior ruolo dell’archeologia medievale. La storia dell’abitato e dell’abitazione
rurale, dell’alimentazione, delle tecniche e della strumentazione agricole, riceve
dall’archeologia un impulso decisivo.
Nasce nel 1971 la rivista Archéologie médiévale (in Italia Archeologia medievale Riccardo Francovich - è del 1974)
Dall’altra parte riceve impulso il fronte più strettamente sociologico: funzionamenti
sociali, pratiche di lunga durata, comportamenti familiari, strategie patrimoniali,
rituali collettivi, conflitti.
Cresce l’importanza, dal punto di vista metodologico, dell’inchiesta orale.
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11. Storia degli insediamenti
Insegnamento più che disciplina: uno dei “luoghi” di incontro e interazione tra
toponomastica, archeologia, geografia e storia, caratterizzato in diversi segmenti
cronologici, ma più spesso orientato verso il medioevo.
Negli atenei di Pisa e Siena, Parma e Napoli ha titolarità di storia degli insediamenti
tardo-antichi e medievali, in Parma è associato a storia delle città; a Bologna storia degli
insediamenti e dei sistemi abitativi distinta da storia del paesaggio italiano.
manca una precisa definizione concettuale e una precisa collocazione accademica
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12. Architettura e urbanistica
1975 si comincia a parlare di “ecostoria” al fine di superare il metodo storiografico
tradizionale che s’interessa degli edifici solo dal loro punto di vista formale,
tralasciando l’indagine funzionale rispetto al contesto urbano, territoriale e socioculturale
Obiettivo è la cultura dell’abitare propria delle singole comunità: «l’ecostoria si
occupa di case, di vie, di città, di territorio ma anche di campagne coltivate, di
fabbriche, di paesaggio: si occupa praticamente degli infiniti modi in cui l’uomo
modifica l’ambiente per stabilirvi la propria sede»
P. PIEROTTI, Imparare l’ecostoria, Milano, Franco Angeli, 1999
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13. Storia/ archeologia del paesaggio
Da una parte si è sviluppata una storia delle campagne e del territorio (Sereni,
Montanari, Moreno, Quaini, Andreolli) che privilegia di volta in volta alcuni
strumenti e metodi di indagine su altri
In ambito archeologico è prevalso un approccio “ecologico” che guarda anche allo
studio delle forme di vita associata nel tempo tramite l’analisi delle interazioni fra
fenomeni storici, relazioni spaziali e caratteristiche ambientali: “archeologia dei
paesaggi”
F. Cambi, N. Terrenato, Introduzione all’archeologia dei paesaggi, Roma 1994
M. Baldassarri, Frammenti di Medioevo. La scoperta archeologica del Castrum Brinae, Pontedera, 2004
M. Baldassarri, Il contributo di toponomastica, cartografia e archeologia estensiva alla “storia degli insediamenti”: recenti ricerche sui paesaggi della Maritima pisana, in Studi di
Storia degli Insediamenti in onore di Gabriella Garzella, Pisa 2014
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14. Storia/ archeologia del paesaggio
Né archeologia del paesaggio né storia degli insediamenti sono ancora divenute
una “disciplina” in senso proprio, ma un modo peculiare di fare archeologia e
storia in una direzione prettamente interdisciplinare a
di norma c’è scarso dialogo in Italia tra geografi storici e storici e tra storici e
archeologi
tale dialogo diventa OBBLIGATORIO nell’archeologia dei paesaggi come nella
storia degli insediamenti. E’ imperativo o fortemente richiesto:
l’apporto di fonti e discipline diverse; l’uso di sistemi di rilevazione elettronici;
indagini di tipo archeometrico o geognostico; uso determinante delle fonti
cartografiche e della toponomastica con verifica archeologica; il metodo
retrospettivo; l’uso del GIS come strumento di catalogazione e di analisi.
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15. La dimensione pubblica
Public History - Archeologia pubblica: sviluppo intenso di
queste due sotto-discipline negli ultimi 10 anni (specialmente
dopo lo sviluppo del web)
La storia degli insediamenti ha potenzialmente una forte
dimensione pubblica (la deve avere)
Sia nella CONDIVISIONE dei risultati, sia nel processo di
RIAPPROPIAZIONE da parte di una comunità del proprio
legame col territorio
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16. A Pisa
1974-1982: équipe guidata da Gabriella Rossetti comincia una serie di ricerche che
mirano a ricostruire il tessuto sociale e insediativo della Pisa medievale;
censimento di un intero tessuto urbano, nella sua evoluzione di lungo periodo,
parte dall’oggi e da quanto è sopravvissuto per ricollocarlo nel contesto del tempo
proprio;
diversi prodotti che hanno fatto di Pisa una delle città medievali più studiate;
Gabriella Garzella, Pisa com’era. Topografia e insediamento dall’impianto tardoantico
alla città murata del secolo XII, Napoli, 1991
Gabriella Garzella ha tenuto l’insegnamento di Storia degli insediamenti tardo-antichi
e medievali fino al 2011-2012
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