2. Sacrosanctum Concilium
La costituzione Sacrosanctum
Concilium è il primo frutto del
concilio Vaticano II, l’unico
documento nella storia dei
concili che tratta della liturgia
nella sua globalità in
prospettiva teologica e
pastorale, la magna charta del
rinnovamento liturgico della
chiesa cattolica.
Vincenzo Cremone
3. Sacrosanctum Concilium
• Venne approvata il 4 dicembre 1963 con 2147 placet e
soltanto 4 non placet.
• La benevola accoglienza dei padri conciliari fu data grazie al
Movimento Liturgico, nato agli inizi del novecento, che
reclamava un'adeguata riforma.
• L'interesse dei padri conciliari fu posto sul problema
strettamente pastorale, in particolare l'estensione della lingua
parlata e l’autonomia concessa alle singole Conferenze
Episcopali di apportare altre riforme.
Vincenzo Cremone
4. Sacrosanctum Concilium
La discussione e l’approvazione della Costituzione
SC furono come il preludio che anticipò e spianò la
strada ai grandi temi che il Concilio avrebbe
affrontato. La SC racchiude, infatti, la Dei Verbum e
offre la genuina natura e missione della Chiesa non
inferiore alla Lumen Gentium, che inserisce nel
mistero pasquale di Cristo il fondamento della
nostra fede.
Vincenzo Cremone
5. Sacrosanctum Concilium
Prima del Concilio Vaticano II la celebrazione della S. Messa,
detta in latino, aveva allontanato i fedeli; il popolo cristiano in
realtà assisteva alla celebrazione perché non capiva. Mentre il
prete bisbigliava la messa, i fedeli si organizzavano magari
recitando il rosario!
La partecipazione era passiva!
Vincenzo Cremone
7. Sacrosanctum Concilium
I padri conciliari capirono
che prima di tutto era
necessario eliminare quel
distacco deleterio tra la
liturgia
e
il
popolo
cristiano per favorire una
partecipazione attiva dei
fedeli.
Vincenzo Cremone
8. Sacrosanctum Concilium
Scopo della riforma liturgica
non è stato principalmente
quello di cambiare i riti e i
testi, quanto invece quello di
rinnovare la mentalità e porre
al centro della vita cristiana e
della pastorale la celebrazione
del Mistero Pasquale.
Vincenzo Cremone
9. Sacrosanctum Concilium
Che cos’è la liturgia
La liturgia è la celebrazione del
Mistero di Cristo e in particolare
del suo Mistero pasquale. In
essa,
mediante
l'esercizio
dell'ufficio sacerdotale di Gesù
Cristo, con segni si manifesta e
si realizza la santificazione degli
uomini e viene esercitato dal
Corpo mistico di Cristo, cioè dal
capo e dalle membra, il culto
pubblico dovuto a Dio. Compendio CCC, 218
Vincenzo Cremone
10. Sacrosanctum Concilium
Liturgia
Celebrazione del Mistero pasquale
mediante l'esercizio dell'ufficio sacerdotale di Gesù Cristo
realizza la
santificazione
degli uomini
con segni
esercitato dal Corpo
mistico di Cristo
Capo - Cristo
Corpo mistico
Corpo - Chiesa
culto pubblico dovuto a Dio
Vincenzo Cremone
11. Sacrosanctum Concilium
Alla liturgia viene restituito il
posto che le compete nella
Chiesa: quello di non essere
l’unico ma il primo. La liturgia
potrà risultare culmen et fons
solo dopo averla proposta
nella sua vera natura, cioè alla
luce del mistero di Cristo e
della Chiesa, dopo averne
compresa la funzione che
occupa nella vita della Chiesa
(SC 2).
Vincenzo Cremone
12. Sacrosanctum Concilium
«La liturgia è il culmine verso cui tende l'azione della
chiesa e, al tempo stesso, la fonte da cui promana tutta
la sua energia. Il lavoro apostolico, infatti, è ordinato a
che tutti, diventati figli di Dio mediante la fede e il
battesimo, si riuniscano in assemblea, lodino Dio nella
chiesa, prendano parte al sacrificio e alla mensa del
Signore». (SC 10)
Vincenzo Cremone
13. Sacrosanctum Concilium
La Costituzione conciliare sulla Sacra Liturgia consta di:
• Proemio
• Capito 1 – Principi Generali per la riforma e la Promozione
della Sacra Liturgia
• Capitolo 2 – Il Mistero Eucaristico
• Capitolo 3 – Gli altri sacramenti ed i sacramentali
• Capitolo 4 – L’Ufficio divino
• Capitolo 5 – L’anno liturgico
• Capitolo 6 – La musica sacra
• Capitolo 7 – L’arte sacra e la sacra suppellettile
• Appendice – Dichiarazione del Concilio Vaticano II circa la
riforma del calendario
Vincenzo Cremone
14. Sacrosanctum Concilium
«Il sacro Concilio si propone di far crescere ogni giorno
di più la vita cristiana tra i fedeli; di meglio adattare
alle esigenze del nostro tempo quelle istituzioni che
sono soggette a mutamenti; di favorire ciò che può
contribuire all’unione di tutti i credenti in Cristo; di
rinvigorire ciò che giova a chiamare tutti nel seno della
Chiesa» (SC 1).
Vincenzo Cremone
15. Sacrosanctum Concilium
Il primo capitolo della SC chiarisce subito la natura e l’importanza della
Liturgia, tramite la quale «si attua l’opera della nostra Redenzione» (2).
La Liturgia si trova al centro dell’agire della Chiesa. Non si parla di
concetti astratti ma di «azione ecclesiale e partecipativa dell’opera
salvifica» del Risorto che è vivo e presente tra noi specialmente nella
celebrazione eucaristica. Egli è sempre presente, «soprattutto sotto le
specie eucaristiche. È presente con la sua virtù nei Sacramenti […]. È
presente nella Sua Parola […]. È presente quando la Chiesa prega e
loda, Lui che ha promesso: “Dove sono due o tre riuniti nel mio nome,
là sono io, in mezzo a loro” (Mt 18,20)». (7)
Vincenzo Cremone
16. Sacrosanctum Concilium
Perché la Liturgia possa con
somma efficacia essere per noi
sorgente di grazia (10) è però
necessario che tutti i cristiani
«ci si accostino con retta
disposizione d’animo,
conformino la loro mente alle
parole che pronunciano e
cooperino con la grazia divina
per non riceverla invano». (11)
Ma per ottenere ciò è pure
necessario promuovere la
partecipazione attiva di tutti
con un’adeguata e previa
educazione alla Liturgia. (14) Cremone
Vincenzo
17. Sacrosanctum Concilium
Da notare bene l’espressione
“partecipazione attiva”,
ritorna ben undici volte
nella Costituzione sulla Liturgia.
Vincenzo Cremone
18. Sacrosanctum Concilium
Finalmente la Chiesa permise che ogni nazione
celebrasse nella sua lingua piuttosto che in
latino (36), riformò il Messale, valorizzò i
ministeri laicali (lettori, accoliti, ministranti,
cantori, organisti) (29; cfr. LG 30-33) e ristabilì il
diaconato permanente, ammettendovi anche
uomini sposati (cfr. LG 29).
Vincenzo Cremone
19. Sacrosanctum Concilium
Il capitolo secondo tratta
esplicitamente della
celebrazione eucaristica,
culmen et fons della vita
ecclesiale, dove Cristo
continua ancor oggi e
sempre ad offrire se stesso
per la nostra salvezza,
rendendo la celebrazione un
luogo educativo per la nostra
vita cristiana.
Vincenzo Cremone
20. Sacrosanctum Concilium
«La celebrazione della
Messa, in quanto
azione di Cristo e del
Popolo di Dio,
costituisce il centro
di tutta la vita
cristiana per la
Chiesa universale,
per quella locale e
per i singoli fedeli»
(PNMR 1).
Vincenzo Cremone
21. Sacrosanctum Concilium
• Non sarà mai abbastanza
l’impegno per riscoprire il
valore del dono che il
Signore Gesù fa di sé
nell’eucaristia. Egli si fa
pane spezzato per
insegnarci a divenire noi
stessi pane spezzato. Ma
si deve esserne
consapevoli, consci cioè
che Egli è e deve essere il
centro della nostra vita e
del nostro agire.
Vincenzo Cremone
22. Sacrosanctum Concilium
Nel cap. terzo la SC affronta gli altri Sacramenti
ed i sacramentali.
Ribadisce ancora il tema della formazione
liturgica mediante un’opportuna catechesi
ordinata appunto alla corretta e fruttuosa
partecipazione alla vita liturgica ecclesiale,
perché i cristiani si sentano introdotti in quella
vita mistica propria del loro stato.
Vincenzo Cremone
23. Sacrosanctum Concilium
• Il Capitolo 4 è dedicato
all’Ufficio divino, la
preghiera cristiana che
scandisce la giornata,
raccomandandone la
recita non solo ai
chierici, ma anche ai
laici, i quali sono
fortemente invitati a
recitarlo sia in gruppo
che da soli (SC 100).
Vincenzo Cremone
24. Sacrosanctum Concilium
• Capitolo 5 – L’anno liturgico
• Capitolo 6 – La musica sacra
• Capitolo 7 – L’arte sacra e la sacra suppellettile
Questi argomenti avranno una trattazione a parte.
Vincenzo Cremone
25. Sacrosanctum Concilium
C’è ancora molto da fare e del resto una riforma di tale portata richiede
tempo per entrare nelle coscienze di tutti e permeare il comune sentire della
Chiesa. Poiché è sul “fare” che si gioca la riscoperta della Liturgia da parte di
tutti i fedeli, considerato che sul piano dottrinale e teorico le idee sono ormai
ben chiare. Ma parliamo qui d’un “fare” consapevole, che presuppone un
“essere” consapevole, cosciente della dignità sacerdotale, regale e profetica
che a tutti è data nel Battesimo. Bisogna cioè comprendere con l’intelletto e
con il cuore, richiamando a noi stessi le nostre forze intellettuali, morali,
spirituali, affettive, che la Liturgia è il luogo ed il momento della vita mistica
cristiana per eccellenza.
Vincenzo Cremone
26. Sacrosanctum Concilium
Ricominciare dalla Liturgia è
un imperativo insito nella
natura stessa della Chiesa,
poiché una celebrazione
autentica presuppone un
annuncio forte dell’evangelo
e una coerente testimonianza
di vita, nella profonda
convinzione che il futuro della
Riforma liturgica si gioca sul
terreno della formazione.
Vincenzo Cremone
27. Sacrosanctum Concilium
Fonti
• Sacrosanctum Concilium; in Documenti del Concilio Vaticano II
• Valerio Ciarocchi, Uno sguardo d’insieme alla Sacrosanctum Concilium
nell’anno della fede; in Voce Francescana gennaio-marzo 2013
• Rinaldo Falsini, Sacrosanctum Concilium: le linee strutturali
• Felice di Molfetta, La Sacrosanctum Concilium: frutto maturo di una
storia più che centenaria; Convegno Ecclesiale di Caltanisetta -7 gennaio
2009
Vincenzo Cremone
28. La nostra parrocchia sarà capace di trasmettere con l’azione liturgica ciò a cui
crede e far trasparire l’amore che ha per il suo Signore e per i fratelli?
Vincenzo Cremone