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con le ICT… si può? 
come e perché la cooperazione internazionale 
integra la tecnologia 
nella lotta alla povertà e alle disuguaglianze
Serena Carta 
giornalista e ricercatrice 
Master dei Talenti della Società Civile 
(Fondazioni Goria-CRT e ong CISV) 
“Integrare le ICT nei progetti di cooperazione internazionale. 
Costruzione di un know how per un uso strategico e sostenibile delle ICT4D 
da parte delle Ong italiane” 
@ONG 2.0 - Torino 
@SpiderCenter - Stoccolma 
@AKVOFoundation - Amsterdam 
#osservazione #descrizione #narrazione
un esempio di ICT4D 
Information & Communication Technology for Development
e-learning solutions help nurses renew licenses in Malawi 
info: http://bit.ly/1sUZG0X
“We help local partners in Africa 
and Latin America from the non-profit, 
public and private sectors 
use ICT to meet their development 
goals in economic development, 
education, health and water and 
climate resilience.” 
[www.iicd.org ] 
“Its goals are to safeguard 
nurses/midwives’ professional, 
organizational union and social 
economic interests; and to 
influence nursing education and 
nursing practice, thereby serving 
the population of Malawi.” 
[http://nanm.tumblr.com/ ]
il progetto 1/5 
Problema: ogni anno infermiere e ostetriche devono 
rinnovare la licenza; dalle aree rurali dove lavorano 
devono recarsi nella città più vicina per seguire i corsi 
e sostenere gli esami, con conseguente dispendio di soldi 
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il progetto 2/5 
Bisogni: ridurre i costi di tempo e denaro + aumentare e 
migliorare la performance delle operatrici (e quindi il 
servizio sanitario).
il progetto 3/5 
Soluzione: piattaforma e-learning per permettere di 
seguire i corsi, studiare, compilare quiz ed esercitazioni 
e sostenere gli esami ufficiali a distanza.
il progetto 4/5 
Obiettivi: garantire l’accesso a informazioni sanitarie 
aggiornate, ampliare sul lungo periodo il bagaglio di 
conoscenze delle operatrici per rafforzare l’offerta dei 
servizi sanitari nel paese.
il progetto 5/5 
Azioni: acquisto di personal computer, modem e abbonamenti 
a internet a disposizione delle operatrici nelle cliniche; 
manuali scannerizzati e caricati sui PC; organizzazione di 
corsi di informatica di base.
2012 [progetto pilota] 
15 operatrici, 1 clinica 
2013-2014 
480 operatrici, 6 cliniche 
[utilizzo di smartphone e tablet] 
What’s next 
1400 operatrici, 17 cliniche 
http://annualreport.iicd.org/ 
il progetto in numeri
cosa sono le ICT4D?
...le ICT 1/4 
strumenti informatici e telematici 
[beni, applicazioni, contenuti e servizi] 
che supportano il trattamento 
dell’informazione e della comunicazione
… le ICT 2/4 
radio, tv, telefoni, telefoni cellulari, 
personal computer,tablet,sistemi satellitari 
(GIS&GPS), tecnologie wireless, WWW, 
internet
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permettono agli utenti di accedere, 
raccogliere, produrre, trasmettere, 
diffondere informazioni
… le ICT 4/4 
● veicolano informazioni 
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singoli/gruppi/enti/territori 
● accelerano e migliorano l’interazione, la 
collaborazione, gli scambi 
● facilitano l’accesso e la condivisione della conoscenza 
● aumentano consapevolezza e capacità, abilitano scelte
… le ICT4D 
La Banca Mondiale ha 
riconosciuto che la conoscenza 
fa la differenza tra povertà e 
benessere (World Bank’s World 
Development Report 1998/99). 
“In cooperazione con il settore 
privato, rendere disponibili i 
benefici delle nuove tecnologie, 
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(MDG, 8.f - Sviluppare un 
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Education distance education, teacher training, digital literacy, education 
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Business & economy e-banking, international trade, globalization 
Media, culture & tourism digital newsrooms, culture and culture 
products, archival technology, new media format 
Environment GIS mapping, networking of activists, environmental protection, 
climate change 
Urban & rural development urban planning, service delivery, urban telecentres, rural 
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Nonostante la cosiddetta 
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nel Sud globale, gli esperti 
ci dicono che: 
“è ancora una questione 
aperta se le ICT siano 
portatrici di cambiamenti 
epocali e di trasformazioni 
rivoluzionarie in grado di 
cambiare le regole del gioco 
nei processi di sviluppo”. 
--Richard Heeks, 2010
quale sviluppo? e nell’interesse di chi? 
diversi interpretazioni e interessi; non esiste un punto di vista 
“genuino”, dipende dall’attore del progetto (accademico, privato, 
governo, società civile)
“I believe that the mobile phone is destined to 
revolutionize our educational system and that in a 
few years it will supplant largely, if not entirely, 
the use of textbooks. It is possible to touch every 
branch of human knowledge through the mobile phone.”
#internet #computer #televisione #radio
“I believe that the motion picture is destined to 
revolutionize our educational system and that in a 
few years it will supplant largely, if not entirely, 
the use of textbooks. It is possible to touch every 
branch of human knowledge through the motion 
picture.” 
--Thomas Edison, 1922
tecnologia appropriata, inclusiva, sostenibile e indigena 1/3 
le ICT sono amplificatori, supporti: 
creano cambiamento quando rispondono a bisogni 
reali, quando sono adeguate alle condizioni 
ambientali, culturali ed economiche del contesto nel 
quale devono essere utilizzate e quando le persone 
sanno usarle
tecnologia appropriata, inclusiva, sostenibile e indigena 2/3 
[RESTIAMO UMANI] le ICT non sostituiscono le 
intenzioni e le capacità delle persone; dare per 
scontato di ottenere benefici dal solo possesso o 
impiego di uno strumento tecnologico è fuorviante -- 
Kentaro Toyama
tecnologia appropriata, inclusiva, sostenibile e indigena 3/3 
BRCK: http://bit.ly/1uYvHsi 
una tecnologia NON è 
appropriata quando segue il 
modello della “one-fits-size” 
= il modello universale, lo 
strumento che funziona bene in 
qualsiasi circostanza 
(es. coltellino svizzero)
caratteristiche di un progetto ICT4D di successo 
1. ADATTABILE 
2. PARTECIPATIVO E INCLUSIVO 
3. SEMPLICE E ACCESSIBILE 
4. EQUILIBRATO
“Ogni contesto, ogni comunità, ogni progetto ha una 
storia a sé; allo stesso modo, ICT date per 
scontate in alcune parti del mondo potrebbero non 
avere alcun impatto altrove.” --Richard Heeks
“We should not be obsessed by novelty and by 
inventing new technology; 
instead we should look at the actual technologies 
already in use.” 
--David Edgerton, The shock of the old
“barriere” a un uso efficace delle ICT4D 1/5 
Infrastrutture e accesso alla tecnologia 
In Kenya (uno degli stati più tecnologicamente avanzati 
del continente africano insieme a Nigeria e Sud Africa) il 
53% dei telefoni cellulari è di prima/seconda generazione; 
gli smartphone rappresentano invece il 9%. 
Un progetto basato sulla connessione internet non è sempre 
e ovunque la soluzione.
“barriere” a uso efficace delle ICT4D 2/5 
Energia elettrica 
Secondo i dati diffusi dalla IEA, l'Agenzia Internazionale 
dell'Energia, sono più di 1,3 miliardi le persone che nei 
Pvs non hanno accesso all'elettricità; di queste, quasi 
600 milioni sono africani.
“barriere” a uso efficace delle ICT4D 3/5 
Sfide culturali, sociali e linguistiche 
In Mali il tasso di alfabetizzazione tra gli adulti è del 
34% (World Bank Data), difficile immaginare che gli utenti 
posseggano le conoscenze sufficienti per un uso base delle 
ICT. In alcune comunità, per esempio, la redazione/lettura 
degli SMS è impossibile. 
La maggior parte dei servizi ICT, inoltre, è stata 
sviluppata in inglese, il che ne rende difficile la 
fruibilità in zone in cui si parlano lingue diverse o 
dialetti locali.
“barriere” a uso efficace delle ICT4D 4/5 
Differenze tra aree rurali/urbane e tra classi sociali 
Bassi salari si traducono in bassa disponibilità economica 
per acquistare strumenti o servizi tecnologici. 
“Ovunque nel mondo, è assai probabile che chi è parte 
dell'élite possegga tablet o smartphone sempre connessi. 
Più si scende la piramide sociale e più questi dispositivi 
sono assenti”. --Stéphane Boyera
“barriere” a un uso efficace delle ICT4D 5/5 
Volontà politica 
...di sostenere e finanziare l’innovazione 
attraverso politiche e regolamenti per la 
digitalizzazione, di abbattere i costi, di non iper-controllare 
le telecomunicazioni (monopoli, 
protezionismo, censure…).
Ong promotrici di un buon uso delle ICT4D 
Per capire quando e come integrare le ICT nei progetti di sviluppo, 
il prof. Richard Heeks suggerisce di seguire i seguenti step: 
a) determinare gli obiettivi dello sviluppo (umano, sociale, 
economico, culturale, politico, ambientale) alla base del progetto 
b) identificare le esigenze informative necessarie per il 
raggiungimento degli obiettivi 
c) individuare il ruolo che le ICT potrebbero avere nel soddisfare 
le esigenze informative 
d) individuare (o creare) attraverso un processo partecipativo lo 
strumento tecnologico più appropriato.
cosa fare per diventare un’Ong 2.0 1/3 
STUDIARE 
● considerare le ICT4D un settore integrato e trasversale 
● investire risorse per fornire al proprio staff nuove 
professionalità – informatiche, teoriche e manageriali 
- seguendo un approccio il più possibile 
multidisciplinare 
● essere disposti a offrire percorsi di formazione e a 
promuovere processi di apprendimento tra i propri 
collaboratori
cosa fare per diventare un’Ong 2.0 2/3 
FARE RETE E COLLABORARE 
● promuovere il dialogo interdisciplinare sulle ICT4D, 
tra studiosi (informatici, geografi, sociologi, 
politologici, antropologici), Ong, governi ed enti 
privati 
● incoraggiare e supportare la creazione di network 
tematici e geografici tra i propri partner per lo 
scambio di buone pratiche ed esperienze
cosa fare per diventare un’Ong 2.0 3/3 
ESSERE CREATIVI (e osare!) 
● aprirsi all’idea di sperimentare nuovi modelli di 
business e di partnership 
● sperimentare e integrare le ICT all’interno della 
propria organizzazione per semplificare il lavoro 
quotidiano 
● inaugurare un dipartimento ricerca e innovazione
grazie per l’attenzione! 
@SerenaCarta 
sere.fr@gmail.com 
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Cambiare il mondo con le ICT... si può?

  • 1. cambiare il mondo con le ICT… si può? come e perché la cooperazione internazionale integra la tecnologia nella lotta alla povertà e alle disuguaglianze
  • 2. Serena Carta giornalista e ricercatrice Master dei Talenti della Società Civile (Fondazioni Goria-CRT e ong CISV) “Integrare le ICT nei progetti di cooperazione internazionale. Costruzione di un know how per un uso strategico e sostenibile delle ICT4D da parte delle Ong italiane” @ONG 2.0 - Torino @SpiderCenter - Stoccolma @AKVOFoundation - Amsterdam #osservazione #descrizione #narrazione
  • 3. un esempio di ICT4D Information & Communication Technology for Development
  • 4. e-learning solutions help nurses renew licenses in Malawi info: http://bit.ly/1sUZG0X
  • 5.
  • 6. “We help local partners in Africa and Latin America from the non-profit, public and private sectors use ICT to meet their development goals in economic development, education, health and water and climate resilience.” [www.iicd.org ] “Its goals are to safeguard nurses/midwives’ professional, organizational union and social economic interests; and to influence nursing education and nursing practice, thereby serving the population of Malawi.” [http://nanm.tumblr.com/ ]
  • 7. il progetto 1/5 Problema: ogni anno infermiere e ostetriche devono rinnovare la licenza; dalle aree rurali dove lavorano devono recarsi nella città più vicina per seguire i corsi e sostenere gli esami, con conseguente dispendio di soldi e tempo.
  • 8. il progetto 2/5 Bisogni: ridurre i costi di tempo e denaro + aumentare e migliorare la performance delle operatrici (e quindi il servizio sanitario).
  • 9. il progetto 3/5 Soluzione: piattaforma e-learning per permettere di seguire i corsi, studiare, compilare quiz ed esercitazioni e sostenere gli esami ufficiali a distanza.
  • 10. il progetto 4/5 Obiettivi: garantire l’accesso a informazioni sanitarie aggiornate, ampliare sul lungo periodo il bagaglio di conoscenze delle operatrici per rafforzare l’offerta dei servizi sanitari nel paese.
  • 11. il progetto 5/5 Azioni: acquisto di personal computer, modem e abbonamenti a internet a disposizione delle operatrici nelle cliniche; manuali scannerizzati e caricati sui PC; organizzazione di corsi di informatica di base.
  • 12. 2012 [progetto pilota] 15 operatrici, 1 clinica 2013-2014 480 operatrici, 6 cliniche [utilizzo di smartphone e tablet] What’s next 1400 operatrici, 17 cliniche http://annualreport.iicd.org/ il progetto in numeri
  • 13. cosa sono le ICT4D?
  • 14. ...le ICT 1/4 strumenti informatici e telematici [beni, applicazioni, contenuti e servizi] che supportano il trattamento dell’informazione e della comunicazione
  • 15. … le ICT 2/4 radio, tv, telefoni, telefoni cellulari, personal computer,tablet,sistemi satellitari (GIS&GPS), tecnologie wireless, WWW, internet
  • 16. … le ICT 3/4 permettono agli utenti di accedere, raccogliere, produrre, trasmettere, diffondere informazioni
  • 17. … le ICT 4/4 ● veicolano informazioni ● accorciano le distanze e mettono in relazione singoli/gruppi/enti/territori ● accelerano e migliorano l’interazione, la collaborazione, gli scambi ● facilitano l’accesso e la condivisione della conoscenza ● aumentano consapevolezza e capacità, abilitano scelte
  • 18. … le ICT4D La Banca Mondiale ha riconosciuto che la conoscenza fa la differenza tra povertà e benessere (World Bank’s World Development Report 1998/99). “In cooperazione con il settore privato, rendere disponibili i benefici delle nuove tecnologie, specialmente quelle inerenti la comunicazione e l’informazione.” (MDG, 8.f - Sviluppare un partenariato mondiale per lo svluppo)
  • 19. Agriculture & livelihoods telecentres, information on pricing and weather for farmers, sustainable livelihoods, income generation Education distance education, teacher training, digital literacy, education management Health telemedicine, digital publication and online resources, continuing medical education, health care management, public health Business & economy e-banking, international trade, globalization Media, culture & tourism digital newsrooms, culture and culture products, archival technology, new media format Environment GIS mapping, networking of activists, environmental protection, climate change Urban & rural development urban planning, service delivery, urban telecentres, rural community networks, rural tourism
  • 20. Nonostante la cosiddetta internet/mobile revolution nel Sud globale, gli esperti ci dicono che: “è ancora una questione aperta se le ICT siano portatrici di cambiamenti epocali e di trasformazioni rivoluzionarie in grado di cambiare le regole del gioco nei processi di sviluppo”. --Richard Heeks, 2010
  • 21. quale sviluppo? e nell’interesse di chi? diversi interpretazioni e interessi; non esiste un punto di vista “genuino”, dipende dall’attore del progetto (accademico, privato, governo, società civile)
  • 22. “I believe that the mobile phone is destined to revolutionize our educational system and that in a few years it will supplant largely, if not entirely, the use of textbooks. It is possible to touch every branch of human knowledge through the mobile phone.”
  • 24. “I believe that the motion picture is destined to revolutionize our educational system and that in a few years it will supplant largely, if not entirely, the use of textbooks. It is possible to touch every branch of human knowledge through the motion picture.” --Thomas Edison, 1922
  • 25. tecnologia appropriata, inclusiva, sostenibile e indigena 1/3 le ICT sono amplificatori, supporti: creano cambiamento quando rispondono a bisogni reali, quando sono adeguate alle condizioni ambientali, culturali ed economiche del contesto nel quale devono essere utilizzate e quando le persone sanno usarle
  • 26. tecnologia appropriata, inclusiva, sostenibile e indigena 2/3 [RESTIAMO UMANI] le ICT non sostituiscono le intenzioni e le capacità delle persone; dare per scontato di ottenere benefici dal solo possesso o impiego di uno strumento tecnologico è fuorviante -- Kentaro Toyama
  • 27. tecnologia appropriata, inclusiva, sostenibile e indigena 3/3 BRCK: http://bit.ly/1uYvHsi una tecnologia NON è appropriata quando segue il modello della “one-fits-size” = il modello universale, lo strumento che funziona bene in qualsiasi circostanza (es. coltellino svizzero)
  • 28. caratteristiche di un progetto ICT4D di successo 1. ADATTABILE 2. PARTECIPATIVO E INCLUSIVO 3. SEMPLICE E ACCESSIBILE 4. EQUILIBRATO
  • 29. “Ogni contesto, ogni comunità, ogni progetto ha una storia a sé; allo stesso modo, ICT date per scontate in alcune parti del mondo potrebbero non avere alcun impatto altrove.” --Richard Heeks
  • 30. “We should not be obsessed by novelty and by inventing new technology; instead we should look at the actual technologies already in use.” --David Edgerton, The shock of the old
  • 31. “barriere” a un uso efficace delle ICT4D 1/5 Infrastrutture e accesso alla tecnologia In Kenya (uno degli stati più tecnologicamente avanzati del continente africano insieme a Nigeria e Sud Africa) il 53% dei telefoni cellulari è di prima/seconda generazione; gli smartphone rappresentano invece il 9%. Un progetto basato sulla connessione internet non è sempre e ovunque la soluzione.
  • 32. “barriere” a uso efficace delle ICT4D 2/5 Energia elettrica Secondo i dati diffusi dalla IEA, l'Agenzia Internazionale dell'Energia, sono più di 1,3 miliardi le persone che nei Pvs non hanno accesso all'elettricità; di queste, quasi 600 milioni sono africani.
  • 33. “barriere” a uso efficace delle ICT4D 3/5 Sfide culturali, sociali e linguistiche In Mali il tasso di alfabetizzazione tra gli adulti è del 34% (World Bank Data), difficile immaginare che gli utenti posseggano le conoscenze sufficienti per un uso base delle ICT. In alcune comunità, per esempio, la redazione/lettura degli SMS è impossibile. La maggior parte dei servizi ICT, inoltre, è stata sviluppata in inglese, il che ne rende difficile la fruibilità in zone in cui si parlano lingue diverse o dialetti locali.
  • 34. “barriere” a uso efficace delle ICT4D 4/5 Differenze tra aree rurali/urbane e tra classi sociali Bassi salari si traducono in bassa disponibilità economica per acquistare strumenti o servizi tecnologici. “Ovunque nel mondo, è assai probabile che chi è parte dell'élite possegga tablet o smartphone sempre connessi. Più si scende la piramide sociale e più questi dispositivi sono assenti”. --Stéphane Boyera
  • 35. “barriere” a un uso efficace delle ICT4D 5/5 Volontà politica ...di sostenere e finanziare l’innovazione attraverso politiche e regolamenti per la digitalizzazione, di abbattere i costi, di non iper-controllare le telecomunicazioni (monopoli, protezionismo, censure…).
  • 36. Ong promotrici di un buon uso delle ICT4D Per capire quando e come integrare le ICT nei progetti di sviluppo, il prof. Richard Heeks suggerisce di seguire i seguenti step: a) determinare gli obiettivi dello sviluppo (umano, sociale, economico, culturale, politico, ambientale) alla base del progetto b) identificare le esigenze informative necessarie per il raggiungimento degli obiettivi c) individuare il ruolo che le ICT potrebbero avere nel soddisfare le esigenze informative d) individuare (o creare) attraverso un processo partecipativo lo strumento tecnologico più appropriato.
  • 37. cosa fare per diventare un’Ong 2.0 1/3 STUDIARE ● considerare le ICT4D un settore integrato e trasversale ● investire risorse per fornire al proprio staff nuove professionalità – informatiche, teoriche e manageriali - seguendo un approccio il più possibile multidisciplinare ● essere disposti a offrire percorsi di formazione e a promuovere processi di apprendimento tra i propri collaboratori
  • 38. cosa fare per diventare un’Ong 2.0 2/3 FARE RETE E COLLABORARE ● promuovere il dialogo interdisciplinare sulle ICT4D, tra studiosi (informatici, geografi, sociologi, politologici, antropologici), Ong, governi ed enti privati ● incoraggiare e supportare la creazione di network tematici e geografici tra i propri partner per lo scambio di buone pratiche ed esperienze
  • 39. cosa fare per diventare un’Ong 2.0 3/3 ESSERE CREATIVI (e osare!) ● aprirsi all’idea di sperimentare nuovi modelli di business e di partnership ● sperimentare e integrare le ICT all’interno della propria organizzazione per semplificare il lavoro quotidiano ● inaugurare un dipartimento ricerca e innovazione
  • 40. grazie per l’attenzione! @SerenaCarta sere.fr@gmail.com ICT4dev su Volontari per lo sviluppo