Uno strumento che ti aiuta a visualizzare graficamente la strategia di comunicazione web della tua azienda o dei tuoi clienti in modo semplice e comprensibile!
Social Media Marketing a supporto dell’internazionalizzazione
Visual communication planner
1.
2. Il percorso di analisi e stesura della strategia di
comunicazione deve identificare e valutare la
metodica migliore, azzerando criticità e
problematiche operative.
Per aiutare questo processo è possibile utilizzare il
Visual Communication Planner, che permette di
visualizzare graficamente la strategia in modo
semplice e comprensibile, anche a chi non ha basi di
marketing o comunicazione.
3. La strategia è il punto di partenza
Target
Posizionamento
Obiettivi
Budget
Canali e azioni
Contenuti
Metriche
Timeline delle attività
Scaricalo gratis su www.visualcommunicationplanner.it
4. Quando è utile
Il Visual Communication Planner può essere utile sia nella
comunicazione online che offline per:
analizzare lo scenario della comunicazione;
definire il piano di comunicazione per un brand o un
progetto specifico;
delineare il piano editoriale;
identificare la strategia giusta per rivolgersi al mercato
domestico o ad un mercato estero;
individuare e anticipare possibili errori in strategie già
avviate;
trovare rapidamente eventuali correttivi;
analizzare i risultati e calcolare il ROI degli interventi.
5. L’utilizzo del Visual Communication Planner
è molto semplice: è sufficiente rispondere
alle domande proposte per compilare i
diversi elementi dello schema.
6. Analisi dello scenario
1. Come si presenta l’azienda sul mercato scelto?
2. Come si presentano i competitor?
È stato definito un posizionamento del brand o del prodotto, specifico
per il mercato?
1. Brand
7. 2. Canali
Il sito web aziendale è recente e responsivo?
È necessario un sito multi-lingue e se sì, la lingua del mercato di
riferimento è già presente?
Oppure si possiede un sito web multi-regionale?
Esiste invece un sito web dedicato esclusivamente al mercato scelto?
L’immagine aziendale è aggiornata e adeguata al target?
In caso di mercato estero, è stato acquistato un dominio avente
un’estensione specifica per quel Paese?
I contenuti del sito sono stati scritti da un copywriter professionista?
Le fotografie, le immagini o i video, sono recenti e adeguati al
posizionamento scelto?
Come si vuole presentare l’offerta dei prodotti al mercato scelto?
Quali sono questi prodotti o servizi?
Sono disponibili brochure, white paper, o e-book utili al target di
riferimento?
Com’è posizionato il sito rispetto ai motori di ricerca locali?
8. 2. Canali
Su quali canali si sta attualmente comunicando, rispetto alla lingua o
al mercato di riferimento?
Con quale tono si sta comunicando sui diversi canali?
Qual è la frequenza sui rispettivi canali?
L’immagine aziendale è allineata?
Quali sono i risultati fin’ora ottenuti?
È stato possibile calcolare un ROI per le attività di ogni canale,
rispetto a un preciso periodo di tempo?
Quanto budget è stato investito per l’advertising?
9. 3. Organizzazione interna
Chi ha gli accessi ai profili di gestione dei differenti canali?
Chi si è occupato fino ad oggi della gestione?
Chi ha seguito le vendite o i contatti acquisiti?
4. Competitor
Quali sono gli argomenti trattati nelle campagne dei competitor?
Qual è il tono utilizzato?
Quali sono gli hashtag utilizzati?
Che utilizzo fanno di immagini e video?
Che risposte hanno in termini di engagement?
Come sfruttano i canali di web e social advertising?
10. 1. Segmentazione
È possibile misurare questo segmento di mercato?
È abbastanza grande da poter portare profitto?
È sufficientemente stabile nel tempo?
È possibile raggiungere i potenziali clienti attraverso i canali di
distribuzione identificati?
I potenziali clienti nello stesso segmento, desiderano lo stesso tipo di
prodotto?
È sufficientemente eterogeneo per cui potenziali clienti di segmenti
ottengono differenti tipologie di prodotto?
Risponde agli stimoli di marketing?
Può essere raggiunto tramite interventi di marketing che assicurino un
costo-effetto sostenibile?
11. 1. Segmentazione
Segmentazione geografica: oltre al Paese è possibile definire una regione
o una città, o addirittura un zona particolare. Nel caso dei B2C si ricorre
anche al geo-marketing, che unisce i dati geografici a quelli demografici.
Segmentazione demografica: l’età, il genere, il livello di occupazione,
educazione o digitalizzazione. Nel B2B questo tipo di segmentazione
prende in considerazione la dimensione dell’azienda in termini di
fatturato o numero di dipendenti, o il settore diriferimento.
Segmentazione comportamentale: i potenziali clienti vengono suddivisi in
gruppi a seconda delle loro competenze, atteggiamento, consapevolezza
e fedeltà alla marca.
Segmentazione psicografica: viene valutata la classe sociale, lo stile di
vita, la personalità, gli interessi e le opinioni dei potenziali clienti.
Segmentazione culturale: questo tipo di segmentazione è particolarmente
importante per i mercati esteri, molto differenti da quello italiano in
termini di origine culturale, religione, comportamento, tradizioni e modi
di dire. Segmentare la clientela sulla base della cultura sta diventando
sempre più importante anche sul mercato italiano, dove per via della
globalizzazione e dei flussi migratori, nuovi target cominciano a
richiedere servizi e prodotti basati sulle loro esigenze.
12. 2. Definizione del target
A chi voglio rivolgere il mio prodotto o servizio nel Paese selezionato?
Ho definito nel dettaglio il segmento scelto?
Il segmento individuato risponde alle caratteristiche necessarie per
definirlo tale?
A chi si rivolgono i miei competitor?
Chi influenza il mio pubblico di riferimento?
Chi è influenzato dal mio pubblico di riferimento?
Nel mio settore, chi ha la maggior influenza online?
Quali settori sono collegati al mio settore di riferimento?
I superiori e i sottoposti dei miei profili target che incarichi ricoprono
tradizionalmente in azienda?
13. Posizionamento
Come voglio che il mio brand/prodotto sia percepito dal target scelto?
Questo potrebbe riperquotersi sulla scelta del nome?
L’impresa ha sviluppato un vantaggio competitivo o un brand difficilmente
attaccabile su scala internazionale?
Come si posizionano i competitor su questo stesso mercato?
In cosa il mio brand/prodotto si differenzia dai competitor?
Il posizionamento che ho scelto è distintivo e differenziante?
Il posizionamento è applicabile al target selezionato?
Obiettivo delle ricerche di posizionamento
è quello di definire come la domanda
percepisce l’offerta dell’impresa rispetto
alle alternative proposte dalle altre aziende
operanti sul mercato.
14. 1. Definire gli obiettivi
Quali sono gli obiettivi di business per il target selezionato?
Primo approccio al mercato;
ricerca di distributori o rivenditori;
ricerca di partnership commerciali;
avvio del processo di brand awareness;
consolidamento della propria posizione sul mercato;
coinvolgimento dei consumatori;
incremento delle vendite:
aumento del numero dei clienti;
aumento del numero di transazione per cliente;
aumento del valore medio di acquisto;
espansione del database contatti;
qualificazione e segmentazione del database dei contatti;
followup commerciale;
customer care.
15. 2. Misurare gli obiettivi
Non confondere le metriche con gli obiettivi:
portare più visite al sito web/e-commerce/blog, attraverso
specifiche fonti;
aumentare il numero di follower o “mi piace” sui Social
Media, rispetto ad un target specifico;
ottenere condivisioni dei propri post sui Social Media;
ottenere click da annunci pubblicitari;
ottenere aperture o click sulle newsletter.
16. 3. Raggiungere gli obiettivi
Top of the funnel (TOFU): traffico che arriva al sito.
Middle of the funnel (MOFU): compilazione di un form.
Bottom of the funnel (BOFU): azione commerciale /
acquisto su e-commerce.
17. Budget
Quali e quanti sono i segmenti di target selezionati?
Qual è la lingua in cui si intende comunicare?
Che tipo di contenuti si intende creare?
Quanti canali si intende utilizzare?
Che tipo di attività si intende svolgere?
Quale budget è possibile dedicare alle attività di advertising?
Per quanto tempo durano le singole attività?
Quali sono le risorse interne o esterne coinvolte nelle attività?
Una strategia di approccio ai
mercati esteri attraverso la
comunicazione web, costa
tanto quanto una fiera.
Per una strategia
efficace serve almeno
un anno.
18. 1. Canali e azioni: scenario
o sito web;
o sito e-commerce;
o extranet;
o intranet;
o Social Media;
o Social Advertising;
o blog e corporate blog;
o Web Advertising;
o e-mail;
o newsletter;
o DEM.
Quali canali sono già attivi per il target
scelto?
Quali azioni sono state intraprese su
questi canali?
Che risultati hanno portato?
L’attuale scenario offre spunti per la
strategia futura?
19. 2. Canali
Quali sono i canali web più utilizzati dal target definito?
Esistono dei canali di nicchia dedicati al settore di riferimento?
Qual è l’effettivo utilizzo di questi canali dal proprio target?
Sono stati identificati più segmenti di target, per cui sono necessari
canali dedicati a tali segmenti?
Quali canali è possibile aprire in relazione al budget definito?
Questi canali aiutano a raggiungere gli obiettivi prefissati?
Che costi diretti e indiretti hanno?
Esiste qualcuno interno all’azienda che è in grado di gestirli?
Quali strumenti sono necessari per utilizzare e misurare questi canali?
Esiste una linea grafica unica per tutti i canali?
20. 3. Azioni
Quali azioni è necessario intraprendere per raggiungere gli obiettivi
prefissati?
I canali scelti sono già disponibili o è necessario ad esempio aprire
profili social o impostare piattaforme di invio newsletter?
Quali sono i contenuti necessari per profilare correttamente i canali
definiti?
Quante e quali campagne è possibile avviare in relazione al budget
definito?
Che budget è stato messo a disposizione per il web ed il social
advertising?
Quali sono le azioni che è possibile intraprendere, caratteristiche del
singolo canale?
Con che frequenza si intende comunicare sui canali scelti?
Come si intende gestire l’engagement generato?
21. 4. Organizzazione interna
Chi si occupa della gestione dei canali?
Chi si occupa di mettere in atto il piano di comunicazione
identificato?
Chi seguirà le discussioni sui Social Media, o le risposte alle
newsletter?
Chi gestirà i contatti ottenuti?
22. 1. Contenuti disponibili
Che tipo di contenuti sono disponibili?
Esistono contenuti localizzati?
Quale tono si vuole dare alla
comunicazione?
o Testi;
o Foto;
o Illustrazioni;
o Video;
o Altri contenuti multimediali.
o Brochure;
o E-book;
o White paper;
o Case Study;
o Altri contenuti.
23. 2. Creazione
Quali contenuti si intende comunicare?
Esiste un piano editoriale?
Qual è il contesto della propria
comunicazione?
Quale tono si vuole dare alla
comunicazione?
Quanti contenuti servono, e per quali
canali?
Chi si occupa di tradurre / localizzare i
contenuti?
Come si intende presentare l’offerta di
mercato sul web?
Che linea grafica si intende seguire?
o Testi;
o Foto;
o Illustrazioni;
o Video;
o Altri contenuti multimediali.
o Brochure;
o E-book;
o White paper;
o Case Study;
o Altri contenuti.
24. Metriche
Quali sono le metriche di canale da prendere in considerazione?
Quali sono le metriche di business?
Quali metriche sono invece necessarie per misurare gli obiettivi finali
della comunicazione?
Con che frequenza analizzare il traffico?
Quali strumenti si intende utilizzare per analizzare i risultati?
Chi si occuperà di analizzare i risultati?
Cosa fare se gli obiettivi non vengono raggiunti?
25. Weevo S.r.l.
Weevo: i canali di comunicazione web a supporto dei processi di
internazionalizzazione delle PMI
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