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Progetto MATTONE INTERNAZIONALE – Workshop “Ageing at home” Esperienza, idee e soluzioni – Trieste 9 ottobre 2011




     Cure domiciliari tra presente e futuro:
             il ruolo dei distretti

                                    Dr Luciano Pletti – Presidente
                                        ASSODIS CARD FVG
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      Le caratteristiche di un sistema di cure primarie*:

      1.   Generalistiche - non ristrette ad un gruppo limitato di problemi o condizioni
      2.   Accessibili – in termini di tempo, luogo, costo e cultura
      3.   Integrate e coordinate (più servizi e interventi preventivi, curativi, palliativi, riabilitativi,
           assistenziali)
      4.   Continuative – nel rapporto di cura o presa in carico
      5.   Multiprofessionali – lavoro di team in cui il medico è PARTE
      6.   Olistiche – per tutti gli aspetti, fisici, psichici e sociali che caratterizzano la persona assistita
      7.   Personalizzate – centrate sulla persona piuttosto che sulla malattia
      8.   Orientate alla famiglia – problema di salute affrontato nel contesto della rete familiare e sociale
      9.   Orientate alla comunità – attuate nel contesto di vita della persona e in collaborazione con le
           risorse formali ed informali presenti
      10. Fiduciarie – basate sulla libera scelta del paziente e sul suo consenso
     11. Supportive – impegnate in una funzione di accompagnamento (advocacy) del paziente e della
         sua famiglia
*   Da The charter for General Practice/Family medicine in Europe (Europeaqn Region of the WHO ; 1994

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      NEL SISTEMA DELLE CURE PRIMARIE SI COLLOCANO I
      SERVIZI E GLI INTERVENTI PER LA:


                                            Long-term care (LTC)
    “is a variety of services which help meet both the medical and non-
    medical need of people with a chronic illness or disability who
    cannot care for themselves for long periods of time.” Da wikipedia

     L’assistenza continuativa, o ciò che comunemente viene definita long-
     term care dagli addetti ai lavori, secondo la definizione di Laing
     comprende “tutte le forme di cura della persona e di assistenza
     sanitaria, e gli interventi di cura domestica associati, che abbiano
     natura continuativa. Tali interventi sono forniti a domicilio, in centri
     diurni o in strutture residenziali ad individui non autosufficienti” (Laing,
     1993).



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      L’assistenza e le cure domiciliari rappresentano una delle
      attività principali del distretto Sociosanitario.
                le cure domiciliari. (manifesto CARD Roma 2011)
                “UN ELENCO DI BUONI MOTIVI”
                www.carditalia.com/pubblic/carditalia_in_evidenza3.pdf
      carditalia_in_evidenza3.pdf
      Si realizzano con il contributo di molteplici professionisti; la componente
      sanitaria è a carico del distretto (con rilevanza infermieristica e riabilitativa, con
      proprie risorse professionali); quella socioassistenziale è messa a
      disposizione dai servizi sociali comunali (in base a delega del servizio o a
      intese fra ambiti socioassistenziali e Azienda Sanitaria).

      E’ organizzata in modo da favorire il facile accesso e primo contatto con gli
      utenti nel luogo in cui vivono (decentramento dei presidi presso Comuni,
      gruppi di piccole località, quartieri cittadini).


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      le cure domiciliari.

                      Su quali parametri si valutano? *
       1. Funzione di “primo contatto”: accessibilità ed utilizzazione
       2. Continuità (longitudinalità): unità di cura come riferimento
          costante per il cittadino
       3. Globalità dell’approccio: percorso di presa in carico
          inclusivo (primo e secondo livello) comprensivo di problemi
          organici, funzionali e sociali (multidimensionalità)
       4. Integrazione e coordinamento: attori (multiprofessionalità)e
          strumenti di comunicazione (supporti informativi)

                      Si cosa si fondano?
        RELAZIONE (sistemi a rete)
    * DA “Primary Care: balancing health needs, services, and technology” - Barbara Starfield 1998
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LA CARD PER UN MANIFESTO DELLA SALUTE
                    SOSTENIBILE

DISTRETTO non è l’intorno dell’ospedale né l’interno della medicina
convenzionata. È L’INTERO. È la Community che contiene la medicina
ospedaliera, la medicina di famiglia e i servizi sociali.
Non potenziare adeguatamente le cure Territoriali significherà,
inevitabilmente, un aumento dei costi assistenziali, non
sostenibile per un uso non appropriato dei livelli specialistici,
residenziali ed ospedalieri, decisamente più costosi e inefficaci
per la debole presa in carico nel tempo, rispetto a Cure Primarie
Domiciliari ben organizzate.
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             Analisi e risultati d’indagine condotta tra i Distretti Sanitari
                       sull’organizzazione delle cure domiciliari
            OSSERVATORIO NAZIONALE DELLE CURE A CASA


            C.A.R.D. Confederazione Associazioni dei Distretti
            2009- 2010


        L'Osservatorio Nazionale delle Cure a Casa, nato nel 2009 su iniziativa
        della practice Sanità e Salute di Fondazione ISTUD, rappresenta un
        tavolo di lavoro permanente di discussione e ricerca che, in una prassi di
        governance, coinvolge in modo trasversale diversi stakeholders del
        mondo dell’Home Care con l’obiettivo di promuovere e sostenere la
        cultura e lo sviluppo delle cure domiciliari.




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      Nel 2010 l’Osservatorio ha dato avvio alla realizzazione del primo
      censimento italiano dei servizi di home care in risposta all’assenza di
      una banca dati centralizzata delle strutture attive, pubbliche, private e del
      terzo settore

       Il censimento ha messo in evidenza come, a livello pubblico, i Distretti
       sanitari rappresentano lo snodo centrale nell’articolazione della sanità
       territoriale, titolari dell’organizzazione e della gestione delle cure domiciliari e
       primarie rispetto alla rete formata dai medici di medicina generale, pediatri di
       libera scelta, le strutture di livello secondario, i Comuni e il terzo settore.

       Il Distretto costituisce, pertanto, l’articolazione dell'Azienda Sanitaria
       Locale in cui si realizza il livello di integrazione e organizzazione
       complessa delle attività sociosanitarie sul territorio[1].

       [1] Agenas, Quaderni Monitor.(2011). La rete dei distretti Sanitari in Italia.
       Suppl. 8, Num. 27, Anno X.




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     La ricognizione effettuata ha restituito anzitutto la stima sui dati reali di
     copertura delle cure domiciliari all’interno della rete distruttale nazionale.
     Il valore medio nazionale di distretti sanitari pubblici con servizi
     domiciliari attivi sul totale dei distretti esistenti nel 2010 è risultato pari al
     76% (537 distretti su 707 esistenti). La ripartizione dei servizi attivi è distribuita
     tra Nord (87%), Centro (85%) e il Sud (51%)

     L’inchiesta si è svolta su 51 distretti. Dei questionari raccolti sono stati
     validati 46.
     Non si può parlare di una rappresentatività nazionale poiché non tutte le
     regioni hanno risposto e anche quelle rispondenti con valori assolutamente
     diversi influenzandone la rappresentatività. In generale hanno risposto 15
     Regioni su 22 (68%).




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                      Regione                  Rispondenza
                                           Num. assol.          %
            Toscana                                     1        2.33           Tabella n. 1 : Regioni
            Umbria                                      7      16.28            rispondenti:
            Val d'Aosta                                 3        6.98           (numero assoluto e
            Marche                                     10      23.26            relativa percentuale)
            Basilicata                                  1        2.33
            Piemonte                                    2        4.65
            Sicilia                                     2        4.65
            Trentino Alto Adige                         4        9.30
            Puglia                                      2        4.65
            Veneto                                      4        9.30
            Abruzzo                                     3        6.98
            Molise                                      1        2.33
            Friuli Venezia Giulia                       4        9.30
            Calabria                                    1        2.33
            Emilia Romagna                              1        2.33
            Totale                                     46     106.98



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  Rispetto agli obiettivi di indagine, il questionario è stato articolato in cinque macro-
     sezioni, oltre alla parte introduttiva di anagrafica e informazioni generali sulla
     struttura rispondente.

  1. Organizzazione e Gestione dei Servizi di Cure Domiciliari

  1. Risorse Economiche e Fonti di finanziamento per i servizi di Cure
     Domiciliari

  1. Risorse umane: Focus su equipe multidisciplinari e badantato

  1. Qualità dei servizi di cure domiciliari e percezione degli utenti

  1. La medicina e la cura telematica




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      1. Organizzazione e gestione dei servizi di cure domiciliari


     I dati del censimento ISTUD 2010 registrano un’attivazione media
     nazionale dei distretti pari all’87,5% , tenendo in considerazione solo i
     servizi di ADI (assistenza domiciliare integrata), dato questo in linea con
     quanto emerso anche dall’indagine più approfondita di Agenas:
     “L’Assistenza domiciliare integrata (Adi) è erogata in proprio nel 63%
     dei Distretti, nei rimanenti è esternalizzata (26,5%) oppure si avvale di
     voucher sociosanitari (10,5%)” (Agenas, Monitor, 2011: 13).

     DA QUANDO ESISTONO I SERVIZI DOMICILIARI:
     Al di là di alcuni casi pioneristici che fanno risalire l’attivazione dell’assistenza
     domiciliare al 1980, l’attivazione dei servizi domiciliari, sia come dimissioni
     protette che come ADI registra una concentrazione negli anni più recenti tra il
     2002 e il 2006 fino ad alcuni che dichiarano un’attivazione recente nel 2010-
     2011, soprattutto in riferimento alle voci segnalate come altro – ovvero ADO,
     cure palliative domiciliari e assistenza riabilitativa domiciliare.


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    VOLUMI E CARATTERISTICHE DELL’ ATTIVITA’:
    Dal questionario, infatti, alla domanda sul numero di pazienti assistiti in
    media a settimana emerge un range molto vasto con una la media generale
    che si attesta a 317 su 37 distretti rispondenti alla domanda.

    Anche il range relativo al numero di nuovi casi registrati al mese, appare
    molto ampio, con una media complessiva di 67 nuovi casi mensili


     CRITERI DI “INGAGGIO” DEI CASI
     Tutte le risposte convergono nel riconoscere che il criterio dirimente nella
     presa in carico domiciliare non è la patologia, l’età o il relativo stadio di
     ingravescenza, quanto la “possibilità di gestione domiciliare”, la “necessità
     assistenziale complessiva/impossibilità di accedere ai servizi”, o ancora
     parola quanto mai ricorrente, da ricollegare alla sezione finale del
     questionario, la condizione di “abbandono” dell’assistito.


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     LIVELLO DI COPERTURA DELLA DOMANDA DA PARTE DEL
     SERVIZIO
      Calcolando un media generale, il livello di copertura della domanda di
      assistenza è pari al 92%.

      rispetto alle liste d’attesa si riscontra una conferma sulla generale
      capacità dei servizi di coprire la domanda, soprattutto rispetto alla presa
      in carico dei pazienti. Nell’81,4% dei casi, infatti, su 46 rispondenti,
      viene dichiara l’inesistenza di liste d’attesa

     DURATA DELLA PRESA IN CARICO
     Il range medio tra minimo e massimo della presa in carico varia da 13.5
     giorni a 294 giorni: in generale quindi la presa in carico media, sui 38
     rispondenti, è pari a 140 giorni nell’arco di un anno solare, con una
     mediana pari a 151 giorni.



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     TEMPI DI APERTURA E REPERIBILITA’ DEL SERVIZIO

                                                                     Num. Assoluto                                    %

       lunedì - venerdì h 8-18                                                  10                               24.39
       24 h su 24, 7 giorni su 7                                                 6                               14.63
       Altro                                                                    25                               60.98
                                Totale rispondenti                              41                              100.00




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    3. Risorse umane: Focus su equipe multidisciplinari e badantato

      Per delineare la composizione dell’organico è stata costruita una tabella in
      cui segnalare quali e quanti figure in media compongono l’equipe
      territoriale distrettuale.

        I dati rilevati sui 37 distretti rispondenti mostrano che l’equipe
        multidisciplinare è una realtà con solidità sul territorio, non solo
        rispetto alle figure essenziali per la presa in carico del paziente rispetto
        ai livelli di cura come prospettato nei LEA domiciliari, ma altresì alla
        presenza di altre figure specialistiche, sia segnalate che aggiunte a
        margine (i.e. psicomotricisti, dietologi, logopedista, medico palliativista,
        etc.) sia sanitarie che dell’area socio-assistenziale




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                      NESSUNO             DA 1 A 5         DA 6 A 20        DA 11 A 20         21 - 30         Più di 30          Totale
                                                                                                                               Rispondenti


                      N        %        N        %        N        %        N       %        N       %         N       %       N       %



 MMG                      1     2.70        2    5.41         0        0        3    8.11        2       5.4   29      78.38    37     80.43

 PLS                      3     8.11        9   24.32      15     40.54         7   18.92        3       8.1       0    0.00    37     80.43

 Infermiere               0     0.00        3    8.11         7   18.92      13     35.14        8   21            6   16.22    37     80.43
 professionale

 Fisioterapista           2     6.25     21     65.63         8        25       0    0.00        1       3.1       0    0.00    32     69.57

 Ostetrica                8   57.14         3   21.43         3   21.43         0    0.00        0       0.0       0    0.00    14     30.43

 Psicologo                6   28.57      15     71.43         0        0        0    0.00        0       0.0       0    0.00    21     45.65

 Geriatra                 3   20.00      10     66.67         2   13.33         0    0.00        0       0.0       0    0.00    15     32.61

 OSS                      2   10.53      11     57.89         1    5.26         1    5.26        1       5,3       3   15.79    19     41.30

 Assistente               2     7.41     19     70.37         6   22.22         0    0.00        0       0.0       0    0.00    27     58.70
 sociale
 Medici                   1     3.57     11     39.29      14          50       1    3.57        0       0.0       1    3.57    28     60.87
 specialisti
 Altro                    3   60.00         1   20.00         1        20       0    0.00        0       0.0       0    0.00       5   10.87




Cure Domiciliari tra presente e futuro: il ruolo dei distretti: Dr Luciano Pletti
Progetto MATTONE INTERNAZIONALE – Workshop “Ageing at home” Esperienza, idee e soluzioni – Trieste 9 ottobre 2011




     ORGANICO – BISOGNI AVVERTITI.
     I distretti dichiarano nell’83% dei casi, 35 distretti su 42, che vi è una
     situazione di carenza dell’organico che investe soprattutto alcune
     figure professionali. Tra queste ultime sono reclamati in particolare gli
     infermieri professionali (57.2%), gli OSS (37%), i fisioterapisti (28,5%),
     gli psicologi (29%), i terapisti del dolore (14.2%), le assistenti sociali
     (11.4%) e i medici specialisti (14.3%)


    Tra le testimonianze raccolte in questa direzione prevale la richiesta di
    maggior autonomia per gli infermieri, specialmente in termini
    prescrittivi, nella gestione dei presidi protesici e nell’esecuzione di
    determinate medicazioni ai fini di garantire la continuità assistenziale




Cure Domiciliari tra presente e futuro: il ruolo dei distretti: Dr Luciano Pletti
Progetto MATTONE INTERNAZIONALE – Workshop “Ageing at home” Esperienza, idee e soluzioni – Trieste 9 ottobre 2011




      LA FUNZIONE DI REGIA DEL PROGRAMMA
      PERSONALIZZATO REALIZZATO DALL’EQUIPE

        Nell 79% dei casi, l’inchiesta ha rivelato essere presente un case
        manager tra i professionisti e questo ruolo è svolto rispettivamente:
        dall’ Infermiere professionale (50%); dal fisioterapista (9,5%);
        dall’assistente sociale o dal coordinamento infermieristico (4,8%); dal
        MMG (4,8%) e infine è segnalato come variabile nel 2,4% dei casi.

        L’esistenza di un case manager esterno al servizio, invece, risulta più
        sporadica, solo nel 17,5% dei casi è presente. In questo caso,
        rispetto alle opzioni segnalate, viene riportato solo il case manager
        dell’equipe di ospedalizzazione domiciliare (28,6%),




Cure Domiciliari tra presente e futuro: il ruolo dei distretti: Dr Luciano Pletti
Progetto MATTONE INTERNAZIONALE – Workshop “Ageing at home” Esperienza, idee e soluzioni – Trieste 9 ottobre 2011




   5.Curare   a casa, di più, conviene all’amministrazione pubblica ed ai contribuenti;
   spetta ai professionisti documentare quando, a parità di bisogno, si dimostra più
   efficace e meno costoso che in ospedale o in residenza.

   6.La casa delle buone cure a casa è      il distretto. Per questo il distretto deve essere dotato di
   risorse e di strumenti adeguati, con la responsabilità di organizzare, con i medici di famiglia,
   percorsi di presa in carico unitaria coordinata e continuativa. Cure domiciliari integrate e distretto
   devono diventare un binomio inscindibile di pensiero ed azione (al pari di “pronto soccorso-
   ospedale”).



                              Grazie per
                            l’attenzione.
                             Arrivederci.
Cure Domiciliari tra presente e futuro: il ruolo dei distretti: Dr Luciano Pletti

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WORKSHOP 9 DIC 2011 - Pletti

  • 1. Progetto MATTONE INTERNAZIONALE – Workshop “Ageing at home” Esperienza, idee e soluzioni – Trieste 9 ottobre 2011 Cure domiciliari tra presente e futuro: il ruolo dei distretti Dr Luciano Pletti – Presidente ASSODIS CARD FVG
  • 2. Progetto MATTONE INTERNAZIONALE – Workshop “Ageing at home” Esperienza, idee e soluzioni – Trieste 9 ottobre 2011 Le caratteristiche di un sistema di cure primarie*: 1. Generalistiche - non ristrette ad un gruppo limitato di problemi o condizioni 2. Accessibili – in termini di tempo, luogo, costo e cultura 3. Integrate e coordinate (più servizi e interventi preventivi, curativi, palliativi, riabilitativi, assistenziali) 4. Continuative – nel rapporto di cura o presa in carico 5. Multiprofessionali – lavoro di team in cui il medico è PARTE 6. Olistiche – per tutti gli aspetti, fisici, psichici e sociali che caratterizzano la persona assistita 7. Personalizzate – centrate sulla persona piuttosto che sulla malattia 8. Orientate alla famiglia – problema di salute affrontato nel contesto della rete familiare e sociale 9. Orientate alla comunità – attuate nel contesto di vita della persona e in collaborazione con le risorse formali ed informali presenti 10. Fiduciarie – basate sulla libera scelta del paziente e sul suo consenso 11. Supportive – impegnate in una funzione di accompagnamento (advocacy) del paziente e della sua famiglia * Da The charter for General Practice/Family medicine in Europe (Europeaqn Region of the WHO ; 1994 Cure Domiciliari tra presente e futuro: il ruolo dei distretti: Dr Luciano Pletti
  • 3. Progetto MATTONE INTERNAZIONALE – Workshop “Ageing at home” Esperienza, idee e soluzioni – Trieste 9 ottobre 2011 NEL SISTEMA DELLE CURE PRIMARIE SI COLLOCANO I SERVIZI E GLI INTERVENTI PER LA: Long-term care (LTC) “is a variety of services which help meet both the medical and non- medical need of people with a chronic illness or disability who cannot care for themselves for long periods of time.” Da wikipedia L’assistenza continuativa, o ciò che comunemente viene definita long- term care dagli addetti ai lavori, secondo la definizione di Laing comprende “tutte le forme di cura della persona e di assistenza sanitaria, e gli interventi di cura domestica associati, che abbiano natura continuativa. Tali interventi sono forniti a domicilio, in centri diurni o in strutture residenziali ad individui non autosufficienti” (Laing, 1993). Cure Domiciliari tra presente e futuro: il ruolo dei distretti: Dr Luciano Pletti
  • 4. Progetto MATTONE INTERNAZIONALE – Workshop “Ageing at home” Esperienza, idee e soluzioni – Trieste 9 ottobre 2011 L’assistenza e le cure domiciliari rappresentano una delle attività principali del distretto Sociosanitario. le cure domiciliari. (manifesto CARD Roma 2011) “UN ELENCO DI BUONI MOTIVI” www.carditalia.com/pubblic/carditalia_in_evidenza3.pdf carditalia_in_evidenza3.pdf Si realizzano con il contributo di molteplici professionisti; la componente sanitaria è a carico del distretto (con rilevanza infermieristica e riabilitativa, con proprie risorse professionali); quella socioassistenziale è messa a disposizione dai servizi sociali comunali (in base a delega del servizio o a intese fra ambiti socioassistenziali e Azienda Sanitaria). E’ organizzata in modo da favorire il facile accesso e primo contatto con gli utenti nel luogo in cui vivono (decentramento dei presidi presso Comuni, gruppi di piccole località, quartieri cittadini). Cure Domiciliari tra presente e futuro: il ruolo dei distretti: Dr Luciano Pletti
  • 5. Progetto MATTONE INTERNAZIONALE – Workshop “Ageing at home” Esperienza, idee e soluzioni – Trieste 9 ottobre 2011 le cure domiciliari. Su quali parametri si valutano? * 1. Funzione di “primo contatto”: accessibilità ed utilizzazione 2. Continuità (longitudinalità): unità di cura come riferimento costante per il cittadino 3. Globalità dell’approccio: percorso di presa in carico inclusivo (primo e secondo livello) comprensivo di problemi organici, funzionali e sociali (multidimensionalità) 4. Integrazione e coordinamento: attori (multiprofessionalità)e strumenti di comunicazione (supporti informativi) Si cosa si fondano? RELAZIONE (sistemi a rete) * DA “Primary Care: balancing health needs, services, and technology” - Barbara Starfield 1998 Cure Domiciliari tra presente e futuro: il ruolo dei distretti: Dr Luciano Pletti
  • 6. LA CARD PER UN MANIFESTO DELLA SALUTE SOSTENIBILE DISTRETTO non è l’intorno dell’ospedale né l’interno della medicina convenzionata. È L’INTERO. È la Community che contiene la medicina ospedaliera, la medicina di famiglia e i servizi sociali. Non potenziare adeguatamente le cure Territoriali significherà, inevitabilmente, un aumento dei costi assistenziali, non sostenibile per un uso non appropriato dei livelli specialistici, residenziali ed ospedalieri, decisamente più costosi e inefficaci per la debole presa in carico nel tempo, rispetto a Cure Primarie Domiciliari ben organizzate.
  • 7. Progetto MATTONE INTERNAZIONALE – Workshop “Ageing at home” Esperienza, idee e soluzioni – Trieste 9 ottobre 2011 Analisi e risultati d’indagine condotta tra i Distretti Sanitari sull’organizzazione delle cure domiciliari OSSERVATORIO NAZIONALE DELLE CURE A CASA C.A.R.D. Confederazione Associazioni dei Distretti 2009- 2010 L'Osservatorio Nazionale delle Cure a Casa, nato nel 2009 su iniziativa della practice Sanità e Salute di Fondazione ISTUD, rappresenta un tavolo di lavoro permanente di discussione e ricerca che, in una prassi di governance, coinvolge in modo trasversale diversi stakeholders del mondo dell’Home Care con l’obiettivo di promuovere e sostenere la cultura e lo sviluppo delle cure domiciliari. Cure Domiciliari tra presente e futuro: il ruolo dei distretti: Dr Luciano Pletti
  • 8. Progetto MATTONE INTERNAZIONALE – Workshop “Ageing at home” Esperienza, idee e soluzioni – Trieste 9 ottobre 2011 Nel 2010 l’Osservatorio ha dato avvio alla realizzazione del primo censimento italiano dei servizi di home care in risposta all’assenza di una banca dati centralizzata delle strutture attive, pubbliche, private e del terzo settore Il censimento ha messo in evidenza come, a livello pubblico, i Distretti sanitari rappresentano lo snodo centrale nell’articolazione della sanità territoriale, titolari dell’organizzazione e della gestione delle cure domiciliari e primarie rispetto alla rete formata dai medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, le strutture di livello secondario, i Comuni e il terzo settore. Il Distretto costituisce, pertanto, l’articolazione dell'Azienda Sanitaria Locale in cui si realizza il livello di integrazione e organizzazione complessa delle attività sociosanitarie sul territorio[1]. [1] Agenas, Quaderni Monitor.(2011). La rete dei distretti Sanitari in Italia. Suppl. 8, Num. 27, Anno X. Cure Domiciliari tra presente e futuro: il ruolo dei distretti: Dr Luciano Pletti
  • 9. Progetto MATTONE INTERNAZIONALE – Workshop “Ageing at home” Esperienza, idee e soluzioni – Trieste 9 ottobre 2011 La ricognizione effettuata ha restituito anzitutto la stima sui dati reali di copertura delle cure domiciliari all’interno della rete distruttale nazionale. Il valore medio nazionale di distretti sanitari pubblici con servizi domiciliari attivi sul totale dei distretti esistenti nel 2010 è risultato pari al 76% (537 distretti su 707 esistenti). La ripartizione dei servizi attivi è distribuita tra Nord (87%), Centro (85%) e il Sud (51%) L’inchiesta si è svolta su 51 distretti. Dei questionari raccolti sono stati validati 46. Non si può parlare di una rappresentatività nazionale poiché non tutte le regioni hanno risposto e anche quelle rispondenti con valori assolutamente diversi influenzandone la rappresentatività. In generale hanno risposto 15 Regioni su 22 (68%). Cure Domiciliari tra presente e futuro: il ruolo dei distretti: Dr Luciano Pletti
  • 10. Progetto MATTONE INTERNAZIONALE – Workshop “Ageing at home” Esperienza, idee e soluzioni – Trieste 9 ottobre 2011 Regione Rispondenza Num. assol. % Toscana 1 2.33 Tabella n. 1 : Regioni Umbria 7 16.28 rispondenti: Val d'Aosta 3 6.98 (numero assoluto e Marche 10 23.26 relativa percentuale) Basilicata 1 2.33 Piemonte 2 4.65 Sicilia 2 4.65 Trentino Alto Adige 4 9.30 Puglia 2 4.65 Veneto 4 9.30 Abruzzo 3 6.98 Molise 1 2.33 Friuli Venezia Giulia 4 9.30 Calabria 1 2.33 Emilia Romagna 1 2.33 Totale 46 106.98 Cure Domiciliari tra presente e futuro: il ruolo dei distretti: Dr Luciano Pletti
  • 11. Progetto MATTONE INTERNAZIONALE – Workshop “Ageing at home” Esperienza, idee e soluzioni – Trieste 9 ottobre 2011 Rispetto agli obiettivi di indagine, il questionario è stato articolato in cinque macro- sezioni, oltre alla parte introduttiva di anagrafica e informazioni generali sulla struttura rispondente. 1. Organizzazione e Gestione dei Servizi di Cure Domiciliari 1. Risorse Economiche e Fonti di finanziamento per i servizi di Cure Domiciliari 1. Risorse umane: Focus su equipe multidisciplinari e badantato 1. Qualità dei servizi di cure domiciliari e percezione degli utenti 1. La medicina e la cura telematica Cure Domiciliari tra presente e futuro: il ruolo dei distretti: Dr Luciano Pletti
  • 12. Progetto MATTONE INTERNAZIONALE – Workshop “Ageing at home” Esperienza, idee e soluzioni – Trieste 9 ottobre 2011 1. Organizzazione e gestione dei servizi di cure domiciliari I dati del censimento ISTUD 2010 registrano un’attivazione media nazionale dei distretti pari all’87,5% , tenendo in considerazione solo i servizi di ADI (assistenza domiciliare integrata), dato questo in linea con quanto emerso anche dall’indagine più approfondita di Agenas: “L’Assistenza domiciliare integrata (Adi) è erogata in proprio nel 63% dei Distretti, nei rimanenti è esternalizzata (26,5%) oppure si avvale di voucher sociosanitari (10,5%)” (Agenas, Monitor, 2011: 13). DA QUANDO ESISTONO I SERVIZI DOMICILIARI: Al di là di alcuni casi pioneristici che fanno risalire l’attivazione dell’assistenza domiciliare al 1980, l’attivazione dei servizi domiciliari, sia come dimissioni protette che come ADI registra una concentrazione negli anni più recenti tra il 2002 e il 2006 fino ad alcuni che dichiarano un’attivazione recente nel 2010- 2011, soprattutto in riferimento alle voci segnalate come altro – ovvero ADO, cure palliative domiciliari e assistenza riabilitativa domiciliare. Cure Domiciliari tra presente e futuro: il ruolo dei distretti: Dr Luciano Pletti
  • 13. Progetto MATTONE INTERNAZIONALE – Workshop “Ageing at home” Esperienza, idee e soluzioni – Trieste 9 ottobre 2011 VOLUMI E CARATTERISTICHE DELL’ ATTIVITA’: Dal questionario, infatti, alla domanda sul numero di pazienti assistiti in media a settimana emerge un range molto vasto con una la media generale che si attesta a 317 su 37 distretti rispondenti alla domanda. Anche il range relativo al numero di nuovi casi registrati al mese, appare molto ampio, con una media complessiva di 67 nuovi casi mensili CRITERI DI “INGAGGIO” DEI CASI Tutte le risposte convergono nel riconoscere che il criterio dirimente nella presa in carico domiciliare non è la patologia, l’età o il relativo stadio di ingravescenza, quanto la “possibilità di gestione domiciliare”, la “necessità assistenziale complessiva/impossibilità di accedere ai servizi”, o ancora parola quanto mai ricorrente, da ricollegare alla sezione finale del questionario, la condizione di “abbandono” dell’assistito. Cure Domiciliari tra presente e futuro: il ruolo dei distretti: Dr Luciano Pletti
  • 14. Progetto MATTONE INTERNAZIONALE – Workshop “Ageing at home” Esperienza, idee e soluzioni – Trieste 9 ottobre 2011 LIVELLO DI COPERTURA DELLA DOMANDA DA PARTE DEL SERVIZIO Calcolando un media generale, il livello di copertura della domanda di assistenza è pari al 92%. rispetto alle liste d’attesa si riscontra una conferma sulla generale capacità dei servizi di coprire la domanda, soprattutto rispetto alla presa in carico dei pazienti. Nell’81,4% dei casi, infatti, su 46 rispondenti, viene dichiara l’inesistenza di liste d’attesa DURATA DELLA PRESA IN CARICO Il range medio tra minimo e massimo della presa in carico varia da 13.5 giorni a 294 giorni: in generale quindi la presa in carico media, sui 38 rispondenti, è pari a 140 giorni nell’arco di un anno solare, con una mediana pari a 151 giorni. Cure Domiciliari tra presente e futuro: il ruolo dei distretti: Dr Luciano Pletti
  • 15. Progetto MATTONE INTERNAZIONALE – Workshop “Ageing at home” Esperienza, idee e soluzioni – Trieste 9 ottobre 2011 TEMPI DI APERTURA E REPERIBILITA’ DEL SERVIZIO Num. Assoluto % lunedì - venerdì h 8-18 10 24.39 24 h su 24, 7 giorni su 7 6 14.63 Altro 25 60.98 Totale rispondenti 41 100.00 Cure Domiciliari tra presente e futuro: il ruolo dei distretti: Dr Luciano Pletti
  • 16. Progetto MATTONE INTERNAZIONALE – Workshop “Ageing at home” Esperienza, idee e soluzioni – Trieste 9 ottobre 2011 3. Risorse umane: Focus su equipe multidisciplinari e badantato Per delineare la composizione dell’organico è stata costruita una tabella in cui segnalare quali e quanti figure in media compongono l’equipe territoriale distrettuale. I dati rilevati sui 37 distretti rispondenti mostrano che l’equipe multidisciplinare è una realtà con solidità sul territorio, non solo rispetto alle figure essenziali per la presa in carico del paziente rispetto ai livelli di cura come prospettato nei LEA domiciliari, ma altresì alla presenza di altre figure specialistiche, sia segnalate che aggiunte a margine (i.e. psicomotricisti, dietologi, logopedista, medico palliativista, etc.) sia sanitarie che dell’area socio-assistenziale Cure Domiciliari tra presente e futuro: il ruolo dei distretti: Dr Luciano Pletti
  • 17. Progetto MATTONE INTERNAZIONALE – Workshop “Ageing at home” Esperienza, idee e soluzioni – Trieste 9 ottobre 2011 NESSUNO DA 1 A 5 DA 6 A 20 DA 11 A 20 21 - 30 Più di 30 Totale Rispondenti N % N % N % N % N % N % N % MMG 1 2.70 2 5.41 0 0 3 8.11 2 5.4 29 78.38 37 80.43 PLS 3 8.11 9 24.32 15 40.54 7 18.92 3 8.1 0 0.00 37 80.43 Infermiere 0 0.00 3 8.11 7 18.92 13 35.14 8 21 6 16.22 37 80.43 professionale Fisioterapista 2 6.25 21 65.63 8 25 0 0.00 1 3.1 0 0.00 32 69.57 Ostetrica 8 57.14 3 21.43 3 21.43 0 0.00 0 0.0 0 0.00 14 30.43 Psicologo 6 28.57 15 71.43 0 0 0 0.00 0 0.0 0 0.00 21 45.65 Geriatra 3 20.00 10 66.67 2 13.33 0 0.00 0 0.0 0 0.00 15 32.61 OSS 2 10.53 11 57.89 1 5.26 1 5.26 1 5,3 3 15.79 19 41.30 Assistente 2 7.41 19 70.37 6 22.22 0 0.00 0 0.0 0 0.00 27 58.70 sociale Medici 1 3.57 11 39.29 14 50 1 3.57 0 0.0 1 3.57 28 60.87 specialisti Altro 3 60.00 1 20.00 1 20 0 0.00 0 0.0 0 0.00 5 10.87 Cure Domiciliari tra presente e futuro: il ruolo dei distretti: Dr Luciano Pletti
  • 18. Progetto MATTONE INTERNAZIONALE – Workshop “Ageing at home” Esperienza, idee e soluzioni – Trieste 9 ottobre 2011 ORGANICO – BISOGNI AVVERTITI. I distretti dichiarano nell’83% dei casi, 35 distretti su 42, che vi è una situazione di carenza dell’organico che investe soprattutto alcune figure professionali. Tra queste ultime sono reclamati in particolare gli infermieri professionali (57.2%), gli OSS (37%), i fisioterapisti (28,5%), gli psicologi (29%), i terapisti del dolore (14.2%), le assistenti sociali (11.4%) e i medici specialisti (14.3%) Tra le testimonianze raccolte in questa direzione prevale la richiesta di maggior autonomia per gli infermieri, specialmente in termini prescrittivi, nella gestione dei presidi protesici e nell’esecuzione di determinate medicazioni ai fini di garantire la continuità assistenziale Cure Domiciliari tra presente e futuro: il ruolo dei distretti: Dr Luciano Pletti
  • 19. Progetto MATTONE INTERNAZIONALE – Workshop “Ageing at home” Esperienza, idee e soluzioni – Trieste 9 ottobre 2011 LA FUNZIONE DI REGIA DEL PROGRAMMA PERSONALIZZATO REALIZZATO DALL’EQUIPE Nell 79% dei casi, l’inchiesta ha rivelato essere presente un case manager tra i professionisti e questo ruolo è svolto rispettivamente: dall’ Infermiere professionale (50%); dal fisioterapista (9,5%); dall’assistente sociale o dal coordinamento infermieristico (4,8%); dal MMG (4,8%) e infine è segnalato come variabile nel 2,4% dei casi. L’esistenza di un case manager esterno al servizio, invece, risulta più sporadica, solo nel 17,5% dei casi è presente. In questo caso, rispetto alle opzioni segnalate, viene riportato solo il case manager dell’equipe di ospedalizzazione domiciliare (28,6%), Cure Domiciliari tra presente e futuro: il ruolo dei distretti: Dr Luciano Pletti
  • 20. Progetto MATTONE INTERNAZIONALE – Workshop “Ageing at home” Esperienza, idee e soluzioni – Trieste 9 ottobre 2011 5.Curare a casa, di più, conviene all’amministrazione pubblica ed ai contribuenti; spetta ai professionisti documentare quando, a parità di bisogno, si dimostra più efficace e meno costoso che in ospedale o in residenza. 6.La casa delle buone cure a casa è il distretto. Per questo il distretto deve essere dotato di risorse e di strumenti adeguati, con la responsabilità di organizzare, con i medici di famiglia, percorsi di presa in carico unitaria coordinata e continuativa. Cure domiciliari integrate e distretto devono diventare un binomio inscindibile di pensiero ed azione (al pari di “pronto soccorso- ospedale”). Grazie per l’attenzione. Arrivederci. Cure Domiciliari tra presente e futuro: il ruolo dei distretti: Dr Luciano Pletti