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con il supporto incondizionato di
Premio Innovazione S@lute 2017
Documentazione di progetto della soluzione:
APOLLO 4, il drone salvavita
INDICE
1. Premessa
2. Il progetto
3. Tempistiche, costi e luogo della sperimentazione
4. Caratteristiche tecniche
5. Conclusione
1. Premessa
Con l’obiettivo di fornire maggiore sicurezza sanitaria ai bagnanti e ai milioni di turisti che
soggiornano sul litorale del Veneto Orientale, l’Azienda Ulss4 “Veneto Orientale”, ha dato vita,
con presentazione ufficiale sull’arenile di Caorle nel mese di giugno 2017, al progetto “Apollo 4,
il drone salvavita”.
La denominazione Apollo richiama le storiche missioni spaziali NASA sulla luna e la divinità
greca dell’armonia e della luce del sole; il 4 riprende la numerazione dell’Azienda sanitaria.
2. Il progetto
Il progetto consiste nell’utilizzo nelle spiagge del drone dotato di un defibrillatore
semiautomatico che, in caso di emergenza, viene guidato da personale certificato su apposite
piazzole di atterraggio, dove un addetto al salvataggio, o chiunque sia in grado di utilizzare il
defibrillatore, può evitare l’aggravarsi di un problema cardiaco di una persona che in quel
momento necessita di essere soccorsa.
con il supporto incondizionato di
Apollo 4 può quindi raggiungere in volo, in pochissimi minuti, il luogo dell’emergenza con
possibilità di monitorare il luogo di atterraggio a distanza mediante l’utilizzo di due telecamere.
Ciò permette l’abbattimento dei tempi di percorrenza e di impedimenti fisici tra i punti di primo
intervento e la spiaggia.
Con tale sistema si vuole quindi garantire a persone affette da specifiche patologie la sicurezza
di ricevere in tempi rapidi l’assistenza di cui necessitano.
3. Tempistiche, costi e luogo della sperimentazione
Apollo 4 è un progetto sperimentale attivato per la prima volta in Italia nel giugno 2017 che ha
previsto la progettazione di un drone dedicato al trasporto di un defibrillatore al suo interno.
Questo progetto si divide in due fasi:
1) La prima fase, ad oggi conclusa, ha previsto la progettazione di un apposito drone per il
trasporto del defibrillatore e la sua certificazione per il volo su aree non critiche.
Come luogo di sperimentazione del progetto è stata individuata la spiaggia di Levante di
Caorle dove è stato fornito il supporto necessario per allestire la base di stazionamento
e di decollo di Apollo 4.
2) La seconda fase che avrà inizio nei mesi di settembre/ottobre 2017, presso il litorale di
Caorle, avrà lo scopo di sperimentare il volo del drone su aree critiche in modo da
predisporre tutta la documentazione necessaria ad ottenere l’autorizzazione dall’ENAC
per l’entrata in funzione definitiva del progetto nell’estate del 2018.
Il progetto definitivo prevede una base di decollo e delle piazzole di atterraggio poste
sul fronte mare della spiaggia di Levante a Caorle.
con il supporto incondizionato di
Dislocazione sul litorale della base di decollo e delle piazzole di atterraggio del Drone
4. Caratteristiche tecniche
Il drone salvavita con defibrillatore integrato è autoalimentato con batterie ricaricabili e
provvisto di un sistema di guida GPS a tripla ridondanza mediante l’utilizzo di 4 motori
potenziati per acconsentire il trasporto del defibrillatore ad una velocità di 45 km/h (limitata
da software).
Il sistema è infatti dotato di software di pianificazione di volo per guida autonoma GPS che
permette la predisposizione di percorsi predefiniti per raggiungere le varie zone di atterraggio
predisposte nel raggio d’azione di 2km.
con il supporto incondizionato di
Apollo 4 è realizzato in struttura di carbonio, provvisto di scatola nera e di due telecamere HD,
può volare sino a 150mt d’altezza massima dal suolo in condizioni di vento sino a 30km/h.
Il volo viene gestito attraverso l’utilizzo di un apposito telecomando e un tablet o smartphone
che garantisce in tempo reale la visualizzazione del volo; la guida è possibile sia in modalità
manuale che automatica, preimpostando un numero infinito di missioni. È quindi possibile
pianificare missioni e richiamare percorsi preimpostati in pochi istanti.
È sufficiente memorizzare le posizioni delle aree di atterraggio predisposte per poi poterle
richiamare in caso di emergenza.
Il drone decollerà e seguirà il percorso di sicurezza impostato dagli operatori per poi atterrare
sul punto prefissato spegnendo i motori automaticamente appena avrà toccato terra per
permettere ai soccorritori di avere accesso al defibrillatore installato sotto la pancia del drone.
Il defibrillatore semiautomatico è progettato per fornire una scarica elettrica a soggetti colpiti
da arresto cardiaco improvviso: si tratta di una condizione in cui il cuore smette
improvvisamente di pompare efficacemente, a causa di una disfunzione del sistema elettrico
cardiaco. L’arresto cardiaco improvviso può verificarsi in persone con precedente diagnosi di
patologia cardiaca, ma spesso i soggetti colpiti non hanno mai presentato in precedenza sintomi
di avvertimento.
L’uso di un defibrillatore esterno nei primissimi minuti che
seguono l’arresto cardiaco può evitare conseguenze permanenti e
determinare la sopravvivenza del paziente.
Il velivolo è in grado di portare il defibrillatore in 3 minuti dalla chiamata in una zona di 2 km
di raggio, aumentando le possibilità di sopravvivenza dall'8 all'80%. Quando l'apparecchio
arriva sul posto il personale medico può comunicare e dare istruzioni alle persone che si
trovano vicino alla vittima, grazie a un microfono e una piccola videocamera posta sul mini-
velivolo.
con il supporto incondizionato di
Una volta giunto sul posto, aiuterà i soccorritori anche grazie alla telecamera full HD a controllo
remoto collegata con la sala di controllo dove l’operatore potrà seguire tutte le operazioni ed
eventualmente interagire con i soccorritori.
5. Conclusione
Con questo progetto si vuole garantire in tempi rapidi il soccorso di persone in arresto cardiaco
grazie alla presenza di un defibrillatore trasportato dal drone.
Il progetto, una volta entrato a regime, potrà essere adattato a qualsiasi località in cui non è
presente il defibrillatore, quali ad esempio luoghi di difficile accesso dai soccorsi.

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Progetto Apollo 4

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  • 2. con il supporto incondizionato di Apollo 4 può quindi raggiungere in volo, in pochissimi minuti, il luogo dell’emergenza con possibilità di monitorare il luogo di atterraggio a distanza mediante l’utilizzo di due telecamere. Ciò permette l’abbattimento dei tempi di percorrenza e di impedimenti fisici tra i punti di primo intervento e la spiaggia. Con tale sistema si vuole quindi garantire a persone affette da specifiche patologie la sicurezza di ricevere in tempi rapidi l’assistenza di cui necessitano. 3. Tempistiche, costi e luogo della sperimentazione Apollo 4 è un progetto sperimentale attivato per la prima volta in Italia nel giugno 2017 che ha previsto la progettazione di un drone dedicato al trasporto di un defibrillatore al suo interno. Questo progetto si divide in due fasi: 1) La prima fase, ad oggi conclusa, ha previsto la progettazione di un apposito drone per il trasporto del defibrillatore e la sua certificazione per il volo su aree non critiche. Come luogo di sperimentazione del progetto è stata individuata la spiaggia di Levante di Caorle dove è stato fornito il supporto necessario per allestire la base di stazionamento e di decollo di Apollo 4. 2) La seconda fase che avrà inizio nei mesi di settembre/ottobre 2017, presso il litorale di Caorle, avrà lo scopo di sperimentare il volo del drone su aree critiche in modo da predisporre tutta la documentazione necessaria ad ottenere l’autorizzazione dall’ENAC per l’entrata in funzione definitiva del progetto nell’estate del 2018. Il progetto definitivo prevede una base di decollo e delle piazzole di atterraggio poste sul fronte mare della spiaggia di Levante a Caorle.
  • 3. con il supporto incondizionato di Dislocazione sul litorale della base di decollo e delle piazzole di atterraggio del Drone 4. Caratteristiche tecniche Il drone salvavita con defibrillatore integrato è autoalimentato con batterie ricaricabili e provvisto di un sistema di guida GPS a tripla ridondanza mediante l’utilizzo di 4 motori potenziati per acconsentire il trasporto del defibrillatore ad una velocità di 45 km/h (limitata da software). Il sistema è infatti dotato di software di pianificazione di volo per guida autonoma GPS che permette la predisposizione di percorsi predefiniti per raggiungere le varie zone di atterraggio predisposte nel raggio d’azione di 2km.
  • 4. con il supporto incondizionato di Apollo 4 è realizzato in struttura di carbonio, provvisto di scatola nera e di due telecamere HD, può volare sino a 150mt d’altezza massima dal suolo in condizioni di vento sino a 30km/h. Il volo viene gestito attraverso l’utilizzo di un apposito telecomando e un tablet o smartphone che garantisce in tempo reale la visualizzazione del volo; la guida è possibile sia in modalità manuale che automatica, preimpostando un numero infinito di missioni. È quindi possibile pianificare missioni e richiamare percorsi preimpostati in pochi istanti. È sufficiente memorizzare le posizioni delle aree di atterraggio predisposte per poi poterle richiamare in caso di emergenza. Il drone decollerà e seguirà il percorso di sicurezza impostato dagli operatori per poi atterrare sul punto prefissato spegnendo i motori automaticamente appena avrà toccato terra per permettere ai soccorritori di avere accesso al defibrillatore installato sotto la pancia del drone. Il defibrillatore semiautomatico è progettato per fornire una scarica elettrica a soggetti colpiti da arresto cardiaco improvviso: si tratta di una condizione in cui il cuore smette improvvisamente di pompare efficacemente, a causa di una disfunzione del sistema elettrico cardiaco. L’arresto cardiaco improvviso può verificarsi in persone con precedente diagnosi di patologia cardiaca, ma spesso i soggetti colpiti non hanno mai presentato in precedenza sintomi di avvertimento. L’uso di un defibrillatore esterno nei primissimi minuti che seguono l’arresto cardiaco può evitare conseguenze permanenti e determinare la sopravvivenza del paziente. Il velivolo è in grado di portare il defibrillatore in 3 minuti dalla chiamata in una zona di 2 km di raggio, aumentando le possibilità di sopravvivenza dall'8 all'80%. Quando l'apparecchio arriva sul posto il personale medico può comunicare e dare istruzioni alle persone che si trovano vicino alla vittima, grazie a un microfono e una piccola videocamera posta sul mini- velivolo.
  • 5. con il supporto incondizionato di Una volta giunto sul posto, aiuterà i soccorritori anche grazie alla telecamera full HD a controllo remoto collegata con la sala di controllo dove l’operatore potrà seguire tutte le operazioni ed eventualmente interagire con i soccorritori. 5. Conclusione Con questo progetto si vuole garantire in tempi rapidi il soccorso di persone in arresto cardiaco grazie alla presenza di un defibrillatore trasportato dal drone. Il progetto, una volta entrato a regime, potrà essere adattato a qualsiasi località in cui non è presente il defibrillatore, quali ad esempio luoghi di difficile accesso dai soccorsi.