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A Tony Robbins per avermele fatte scoprire
a Natasha Todorovic e Chris Cowan per avermele insegnate
a Clare W. Graves per aver iniziato tutto
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INTRODUZIONE ALLE
DINAMICHE A SPIRALE
Una teoria straordinaria per capire meglio
le persone e il mondo che ci circonda
di Claudio Belotti
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Sommario
Introduzione
Un piccolo assaggio
La persona matura
Da concetto a concettualizzazione
Breve Storia delle Dinamiche a Spirale
La teoria di Graves
La domanda fondamentale per mettere in pratica le DaS
I livelli di esistenza identificati
La storia di Donatello
1. Beige (A-N)
2. Viola (B-O)
3. Rosso (C-P)
4. Blu (D-Q)
5. Arancione (E-R)
6. Verde (F-S)
7. Giallo (G-T)
8. Turchese (H-U)
La ricerca: locus e focus
Colori caldi e colori freddi
Peculiarità dei colori
Un approfondimento continuo
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Introduzione
La prima volta che ho sentito parlare delle Dinamiche a Spirale è stato a un
corso di Anthony Robbins.
All’inizio mi sembrava fosse un modo per etichettare le persone, ascoltando
meglio ho finalmente capito che era una metodica straordinaria, che studia
perché le persone fanno quello che fanno, capendo come pensano. Chi non la
conosce la usa per etichettare le persone ma chi sa di cosa si tratta, sa anche
che serve a comprendere meglio il comportamento umano. Non a caso è
usata da moltissimi esponenti di rilievo della formazione ma anche da altri
leader nel mondo.
Se hai qualche back ground in Programmazione Neuro-Linguistica (PNL),
sai che è nata dalla domanda “come”?
I co-fondatori della PNL, infatti, cercarono di capire come le persone
eccellenti potessero avere risultati straordinari nei campi in cui operavano.
Le Dinamiche a Spirale, rispondono a un'altra domanda:
“perché le persone fanno quello che fanno”. Attenzione la domanda non è
psicanalitica, non ci interessa sapere tutto sull’infanzia (con i relativi traumi)
ma ci interessa capire cosa motiva il comportamento. In DaS cerchiamo di
capire come le persone vedono il mondo e di conseguenza quali bisogni e
valori cercano di soddisfare con il loro comportamento. Ecco perché molti
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grandi della PNL usano le DaS, perché aiutano a capire la “mappa della
realtà”.
Ho avuto la fortuna di studiare le DaS con Chris Cowan e Natasha
Todorovic, i due punti di riferimento mondiali.
Oggi, sono il primo a sostenere l’incredibile efficacia e la straordinaria
versatilità di utilizzo di questo metodo. Nel corso degli anni ho approfondito
il suo studio con grandissima passione, la stessa che tuttora mi spinge a
continuare a capire meglio il modello, che ha una ricchezza di sfumature così
ampia da meritare un lavoro particolarmente attento.
Ad oggi integro la mia esperienza in Programmazione Neuro-Linguistica con
quella in Dinamiche a Spirale. I risultati sono davvero straordinari!
Con questo Ebook che ho chiamato Introduzione alle Dinamiche a Spirale
cercherò di introdurti la metodica; se vorrai studiarle meglio ti consiglio il
testo di riferimento “the Spiral”(edito da Sperling) o meglio ancora di
frequentare uno dei corsi che organizziamo anche con Chris e Natasha.
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Un piccolo assaggio
Prima di addentrarci nell’argomento ci tengo subito a precisare un paio di
cose così potrai capire subito se continuare a leggere o no.
Le Dinamiche a Spirale hanno bisogno di un po’ del tuo tempo.
All’inizio ti sembreranno un po’ complicate, te lo dico per esperienza
personale. Devi avere un po’ di pazienza: se la PNL è un po’ come l’inglese
che sembra facile all’inizio e poi diventa difficile, le DaS sono più come il
tedesco, all’inizio sono più impegnative ma una volta capite le basi
diventano facili.
Puoi leggere l’Ebook come vuoi, anche saltando, anche se io ti consiglio
di leggerlo dall’inizio alla fine.
Se vuoi puoi andare subito alla parte più semplice, io però ti suggerisco di
leggere anche l’inizio che è più teorico, per avere le giuste basi, evitare gli
errori più comuni e capire meglio la metodica.
La domanda alla quale penso tu stia cercando una risposta è: a cosa servono
le Dinamiche a Spirale?
La prima e più semplice risposta è questa: a capire perché le persone
pensano quel che pensano e fanno quel che fanno. Come? Comprendendo
come vedono il mondo e come pensano, in modo veloce ed efficace.
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Ti sembrerà una promessa esagerata, non lo è. La posso mantenere perché le
DaS sono il frutto di ricerche scientifiche molto rigorose sviluppate in
ambito accademico, e iniziate dal Dr. Clare W. Graves.
Secondo questa teoria, l’uomo si organizza in strutture sociali di crescente
complessità per rispondere con efficacia sempre maggiore alle esigenze
imposte dall’ambiente esterno. L’essere umano cioè, nel tempo sviluppa
degli schemi di pensiero, di “come pensa”, e non tanto di “a cosa pensa”.
Questi schemi sono stati indentificati e se li conosci li puoi facilmente vedere
e capire nelle persone con cui hai a che fare (e puoi vederli anche in te!).
Graves credeva che l’umanità si evolvesse come in una spirale che va verso
l’alto e si allarga, in quanto evolvendosi ha problemi sempre maggiori da
gestire. Inizia con situazioni semplici che nel tempo diventano più complesse
e richiedono soluzioni più sofisticate. Un po’ come nel detto: “figli piccoli
problemi piccoli, figli grandi problemi grandi”.
Nelle DaS si sono indentificati dei passaggi definiti chiamati “livelli di
consapevolezza”, che sono sistemi di valori e convinzioni molto precisi.
Ogni essere umano, pur rimanendo unico, passa da questi stadi che sono
caratterizzati da schemi di pensiero, intesi come modi di vedere la vita e di
gestire le situazioni. Questi “livelli” in cui si trova un individuo o un gruppo,
sono definiti da una serie di caratteristiche peculiari, organizzate in modo
coerente: valori, convinzioni, bisogni, ecc.
Individuare il livello con cui ragiona una persona o persino il livello di un
intero popolo significa poter capire velocemente perché fa quello che fa, al
fine di saper interagire per gestire, motivare, persuadere o altro...
Per dirla in modo più semplice, immagina di vedere due spirali una accanto
all’altra.
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La prima rappresenta quella che chiameremo “condizioni di vita”, cioè
l’ambiente in cui vivi con i relativi problemi (belli e brutti) da gestire. In
questa prima spirale inseriamo: dove vivi, la situazione politica, sociale ed
economica, il periodo storico e così via.
La seconda spirale rappresenta quelle che chiameremo le “capacità mentali”,
cioè le abilità di pensiero, o la mappa, che tu hai sviluppato per poter vivere
nella tua realtà, o territorio.
Se hai sviluppato le capacità necessarie per gestire la situazione va tutto
bene, se il livello delle due spirali è sbilanciato allora potresti vivere male.
L’esempio più semplice che mi viene in mente è il software con cui navighi
in internet. Se usi un browser aggiornato per entrare nel web di oggi va tutto
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bene. Se ne usi uno vecchio, di troppi anni fa, potresti caricare i siti molto
lentamente o addirittura non vederne alcuni. Nello stesso tempo se ne usassi
uno che sarà disponibile tra vent’anni non andrebbe molto bene per navigare
nel web odierno.
Per ogni situazione ci sono modi di gestire e quindi anche modi di pensare,
più o meno appropriati. Come in PNL anche in DaS non c’è giusto o
sbagliato bensì più o meno utile, appropriato, funzionale e così via.
Albert Einstein diceva che il modo di pensare che crea un problema non può
risolverlo.
Se ci pensi, per portare la luce nelle nostre case abbiamo iniziato con le
lampade a olio. Poi però l’olio di balena era raro e costoso. Il problema si è
risolto con l’elettricità prodotta dalle centrali a carbone che hanno creato
problemi, risolti da quelle a petrolio che hanno creato problemi, risolti da
quelle nucleari che hanno creato problemi, risolti dal fotovoltaico che crea
nuovi problemi... in un viaggio senza fine.
L’uomo, dunque, sviluppa nuove capacità rispetto ai nuovi problemi che
deve affrontare. Per questa ragione possiamo considerare il sistema-mente in
continuo movimento nella spirale che quindi può muoversi verso l’alto in
progressione ma anche vero il basso, in regressione. Tutto sta nel modo in
cui decidi di affrontare le cose.
Ad esempio, un evento catastrofico può far progredire attraverso una
ricostruzione che faccia tesoro del passato, e magari risolvere problemi
ambientali o della vita moderna, oppure regredire, portandoci a essere più
primitivi, come in molti film di fantascienza.
Da queste prime indicazioni avrai intuito come le DaS possano esserti utili
per capire te stesso e gli altri; conoscere la metodica ti permette sia di
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comprendere perché qualcuno si comporta come si comporta, sia di
anticipare come si comporterà in futuro.
Il metodo è estremamente utile nella vita personale e in quella professionale.
Qualunque sia il tuo ruolo, infatti, avere a disposizione degli strumenti per
capire profondamente quello che muove le persone, ti permetterà di
apprezzare le differenze tra gli uomini, calibrando la tua comunicazione e
utilizzando le leve motivazionali più appropriate.
Di fatto, le Dinamiche a Spirale insegnano a prendere consapevolezza delle
ragioni dei comportamenti umani, in modo tale da non catalogarli come
giusti o sbagliati, migliori o peggiori, ma semplicemente più o meno
funzionali e appropriati alla situazione alla quale si riferiscono. Ognuno di
noi è diverso da chiunque altro su questo pianeta, e si comporta in modo
differente, a seconda del tempo e del luogo in cui agisce. L’unico metro
ritenuto valido per analizzare le azioni è quello dell’adeguatezza o meno al
contesto nelle quali esse si inseriscono, cioè ai risultati che generano.
Se conosci la Programmazione Neuro-Linguistica avrai riconosciuto uno dei
principi cardini della PNL, ossia che la mappa non è il territorio. Questa
metafora viene utilizzata per affermare che non esiste una “realtà” vera e
univoca (il territorio), bensì una serie di rappresentazioni soggettive (la
mappa) che ognuno di noi si crea in funzione di quello che i suoi sensi
percepiscono. Ciò significa che nessuno sbaglia nel farsi un’idea del mondo
piuttosto che un’altra: è la sua idea, valida tanto quanto quella di chiunque
altro. Una buona mappa, cioè ricca di dettagli, certamente aiuta a trovare la
meta. Basta però tenere presente che resta comunque solo una delle possibili
mappe.
Allo stesso modo, nelle DaS si parla esclusivamente di adeguatezza o meno
di un comportamento rispetto alla situazione, non di giusto o di sbagliato.
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Per quel che mi riguarda, le Dinamiche a Spirale mi sono servite moltissimo
per capire meglio le differenze tra le persone, i gruppi, i Paesi, e così via. Le
ho utilizzate con grande profitto nelle aziende, per gestire programmi di team
coaching, in ambito sportivo per alimentare la coesione di una squadra, ma
anche per essere un padre migliore per le mie figlie, un marito più
comprensivo e un amico sensibile.
Capire a cosa le persone danno valore, cosa per loro è giusto o sbagliato,
offre una prospettiva interessantissima ed estremamente utile nella vita di
tutti i giorni. Ci consente di essere persone più tolleranti e al contempo più
incisive.
Questo è uno degli scopi dell’Ebook che stai leggendo.
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La persona matura
Tutto ebbe inizio anni fa nelle aule universitarie dove il Dottor Graves
insegnava psicologia. Per aiutare il suo collega e amico Maslow a supportare
la sua teoria della piramide dei bisogni, Graves chiese ai suoi studenti di
scrivere una piccola composizione intitolata “secondo me una persona
matura è una persone che...”.
Stava cercando di capire se all’interno delle persone ci sono schemi di
pensiero, che tendono a soddisfare determinati bisogni. La risposta, come
puoi immaginare, è sì.
A differenza della teoria di Maslow che essendo rappresentata in una
piramide, arriva a una fine, quella scoperta da Graves non ha fine. L’essere
umano non arriva mai, si evolve, diventa sempre più complesso e non smette
mai di crescere.
Ma prima di addentrarci nel contenuto, scrivi com’è secondo te una persona
matura e cosa fa; ti servirà dopo per un piccolo esercizio.
Se ti anticipassi qualcosa della teoria delle DaS saresti sicuramente
influenzato. Meglio se scrivi ora, e rileggi dopo aver avuto una base delle
metodiche.
Sappi che Maslow si congratulò con Graves, ammettendo che aveva trovato
una teoria molto più efficace della sua.
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Masolw confermò al collega che l’idea di una spirale, era molto più vicina
alla realtà, rispetto alla sua piramide.
Dovremmo ringraziare entrambi sia per il grande lavoro e passione, sia per
l’onestà intellettuale.
Secondo me una persona matura è
una persona che...
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Da concetto
a concettualizzazione
Incominciamo con un po’ di teoria, poca cosa perché in questo Ebook voglio
semplificare al massimo i concetti. Poi se vorrai approfondire, puoi farlo ai
corsi, o puoi leggere il libro “the Spiral”; in entrambi i casi, l’argomento è
trattato più in profondità.
Iniziamo dunque con il chiarire che cosa – quantomeno in questa sede –
intendiamo con i termini “concetto” e “concettualizzazione”.
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Concetto
Nell’ambito delle scienze cognitive, per concetto si intende un’idea astratta a
cui solitamente viene associata una rappresentazione simbolica (come una
parola o un simbolo), in modo tale che questa idea possa essere comunicata,
scambiata, condivisa o discussa tra le persone.
Facendo qualche esempio il tutto risulterà ancora più semplice.
La “fede”: è un sicuramente un concetto, un’idea astratta, intangibile. Può
essere un simbolo linguistico e può anche essere espressa attraverso altri
generi di simboli: la croce per i cristiani, la mezzaluna per i musulmani, e
così via.
In Programmazione Neuro-Linguistica diremmo che si tratta di una
nominalizzazione, ossia la traduzione in “cosa” concreta di un’idea astratta o
di un processo. Di fatto, i concetti non esistono fisicamente nel mondo:
possono essere solo rappresentati attraverso simboli linguistici, figurativi,
sonori, ecc.
In PNL ci facciamo una domanda un po’ strana ma utile per capire se ci
troviamo o meno di fronte a un concetto: “ci starebbe una scatola o in una
cariola se ce ne fosse una abbastanza grande?”. Se la risposta è no, allora è
un concetto. I concetti sono i contenuti dei nostri modi di pensare.
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Concettualizzazione
Concettualizzare è l’abilità di noi essere umani di mettere in relazione tra
loro una serie di concetti diversi attraverso delle relazioni. L’insieme delle
nostre concettualizzazioni rappresenta mappa del mondo, cioè la nostra realtà
personale, il nostro modo di pensare e valutare le cose.
Il processo di concettualizzazione, quindi, è la costruzione e lo sviluppo
d’idee astratte dall’esperienza. Quasi sempre è un processo di cui non siamo
consapevoli.
Per intenderci se i concetti sono i contenuti dei nostri modi di pensare, la
concettualizzazione è il nostro modi di mettere insieme questi contenuti.
Usando una metafora per semplificare, potremmo paragonare i concetti ai
mattoncini delle costruzioni, e la concettualizzazione al modo in cui i
mattoncini vengono assemblati per ottenere delle figure. Posso avere gli
stessi mattoncini tuoi ma organizzarli in modo completamente diverso. Nello
stesso tempo posso avere mattoncini di colore diverso ma fare la stessa
composizione. Cioè posso pensare a cose diverse ma nello stesso modo,
come fanno due fanatici religiosi che pensano a cose diverse ma hanno lo
stesso schema di pensiero. Oppure posso professare la stessa religione di un
altro, organizzando il mio pensiero in modo diverso dal suo, ad esempio
seguendo i principi con tolleranza verso gli altri invece che con fanatismo.
Quindi la concettualizzazione è il modo in cui gestiamo e organizziamo le
informazioni, per strutturarle in sistemi di pensiero
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(convinzioni/valori/identità/metaprogrammi e così via), e con un certo grado
di coerenza interna; i concetti sono i contenuti di questi nostri modi di
pensare.
Grazie agli studi del Dottor Graves si è capito che gli esseri umani creano
degli schemi di modi di concettualizzare. Possono usare concetti diversi ma i
modi di organizzare questi concetti sono schematici.
Come dicevamo, usano mattoncini diversi, ma tendono a usare modi simili
tra loro di metterli insieme (cioè i muri che delimitano il loro modo di
pensare), oppure usano gli stessi mattoncini ma costruiscono forme diverse
nelle loro composizioni.
Le DaS studiano non tanto i mattoncini, quanto i modi che gli esseri umani
hanno sviluppato fino ad ora di metterli insieme.
Per ripetere un concetto importante, la metodica studia come le persone
pensano e costruiscono la loro realtà, questo perché ci permette di capire
perché fanno quello che fanno. Grazie appunto alla ricerca fatta da Graves,
sappiamo che l’uomo ha sviluppato degli schemi in cui concettualizza.
I concetti (cioè quello che pensa), sono infiniti ma i modi in cui
concettualizza (cioè come pensa) sono pochi e ben identificabili.
Sapendo come una persona organizza i suoi mattoncini saprai capirla meglio
e quindi sarà più facile interagire con lei.
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Spirale”? Visita il nostro sito:
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