3. L e storie, i mestieri, i prodotti ed il folclore del passato
recoarese rivivono in una fantasmagorica girandola di
scorci e di dettagli recuperati dai secoli. Un gioioso momento di
riscoperta del passato, unico nel suo genere per originalità e
suggestione.
Una grande, originale e festosa
manifestazione che vede sfilare
per le vie della cittadina
termale centinaia di figuranti
in costumi d’epoca mettono in
mostra una straordinaria serie
di oggetti, attrezzi e
testimonianze della città e della
tradizione “cimbra”.
4. L a festa cadeva nell'ultima
domenica di febbraio. Allora essa era
la manifestazione spontanea della gioia
che invadeva gli animi della gente di
montagna, costretta a restare chiusa nella
case e nelle stalle per quattro o cinque mesi,
quando il primo tepore primaverile
scioglieva il ghiaccio che d'inverno
interrompeva i rapporti e le normali
comunicazioni sia fra le contrade che con il
centro del paese. Verso l'imbrunire, dopo
essersi radunati a frotte nelle loro
contrade, centinaia di pastori, mandriani,
contadini, e le loro famiglie scendevano in
paese, abbigliati con fogge e costumi
stravaganti, in corteo compatto tra un
frastuono indiavolato.