Breve relazione,
presentata in occasione del seminario
“La biocapacità del pianeta”,
tenutosi il 28 marzo 2012 presso
l’università Aldo Moro di Bari, sui temi:
- biocapacità del mare e degli oceani;
- fenomeno del littering;
- biodegradabilità dei rifiuti;
- provenienza dei rifiuti spiaggiati;
- progetto Risorsa Mare.
2. Chi siamo....
L'associazione ContrOnda nasce in seguito alla partecipazione al programma
regionale “Principi Attivi 2010, giovani idee per una Puglia migliore” con lo
scopo di contribuire alla tutela e alla valorizzazione dell'ambiente marino e
costiero dell'Adriatico salentino e di promuovere degli stili di vita più
consapevoli e responsabili.
Vorremmo intervenire sullo stato di “salute” del territorio e sostenere la
conoscenza dei fenomeni di inquinamento che interessano la costa, dando un
contributo alla costruzione di una consapevolezza del patrimonio costituito dal
mare e dalla biodiversità costiera.
3. ...il littering...
Rifiuto marino
Qualsiasi materiale solido o liquido, derivante da processi di
trasformazione, che, depositato inavvertitamente o abbandonato
consapevolmente nell'ambiente marino-costiero, permane
nell'ambiente per un lungo periodo di tempo. E' incluso qualsiasi
oggetto fatto o usato nelle attività umane, che viene trasportato in
mare indirettamente dai corsi d'acqua, dal vento, dalle acque
meteoriche.
Il fenomeno dello spiaggiamento di rifiuti (littering) è poco studiato
nel Mediterraneo: alcune ricerche sul campo sono state svolte nel
Golfo Ligure, intorno alla Corsica e nel Mar Egeo
4. ...il littering: tempi di degradazione dei rifiuti
Terreno Mare
Bottiglia o un sacchetto di plastica 100-1000 anni 1000 anni
Bottiglia di vetro circa 400 anni 1000 anni
Schede telefoniche, ricariche e simili oltre 100 anni 1000 anni
Piatti e posate di plastica 100-1000 anni 100-1000 anni
Contenitore di polistirolo oltre 1000 anni 100-1000 anni
Lattina d'alluminio per bibite 10 -100 anni 500 anni
Pannolino usa e getta circa 400 anni circa 200 anni
Gomma da masticare 5 anni 5 anni
Mozzicone di sigaretta 1-2 anni 2-5 anni
Indumento di lana o cotone 1 anno 8-10 mesi
Torsolo di una mela 3 mesi 3-6 mesi
Fiammiferi o cerini 6 mesi 6 mesi
Fazzoletti e tovaglioli di carta 3 mesi 3 mesi
Giornali 6 mesi 2 mesi
Fonte: Legambiente-UNEP
5. ...il littering: principali caratteristiche
Ubiquitarietà: l'inquinamento marino da rifiuti non è localizzato
esclusivamente nelle zone densamente popolate, ma costituisce un problema
crescente anche per i territori isolati
Complessità: molteplicità di fonti, distinte in due principali categorie:
fonti di origine marina: pesca, commercio marittimo, attività estrattive,
attività ricreative,...
fonti di origine terrestre: rifiuti urbani abbandonati volontariamente sul
litorale o che raggiungono il mare in maniera indiretta
Difficoltà di risoluzione: interventi isolati o sporadici hanno una utilità
parziale, poiché il fenomeno richiede un impegno congiunto, a causa della sua
portata sovranazionale
6. ...il littering: impatti sull'ecosistema
Subiscono danni i pesci, gli uccelli marini, le tartarughe, i mammiferi marini:
ingestione con conseguente soffocamento o inappetenza:
l'ingestione di frammenti di materiale inorganico determina un
senso di sazietà che spinge a non cercare altro cibo,
causando la morte per malnutrizione
fenomeno del “ghost fishing” : le reti e le attrezzature da
pesca, se abbandonate, continuano a svolgere la loro
funzione, intrappolando i pesci e gli altri animali
trasporto di specie aliene (tramite rafting): la velocità
modesta con cui i frammenti vengono trasportati dalle correnti
consente agli ospiti di adattarsi alle nuove condizioni
ambientali
7. ...il littering: impatti sull'ecosistema
• trasformazione della composizione chimica delle acque e
dei fondali per effetto della dispersione di sostanze liquide ma
anche delle reazioni che intervengono sui materiali solidi
esposti alle condizioni climatiche
• deposito di micro-frammenti, derivanti dall'azione delle onde
e dei venti su pezzetti di dimensioni maggiori, sul fondale
marino e lungo la costa con conseguente impoverimento di
sostanze nutritive
• degrado da un punto di vista estetico dei luoghi
• rischio sanitario
8. ...il littering: possibili rimedi...
necessità di interventi distinti sulla base della fonte
da cui i rifiuti sono originati
Rifiuti originati dalle Rifiuti originati dalle attività
attività marittime sulla terraferma
Accordi internazionali per la Corretta gestione dei rifiuti urbani:
definizione di regole raccolta differenziata, recupero e
comuni riciclo
Informazione su cause
ed effetti del fenomeno
Giornate di sensibilizzazione e
rimozione dei materiali dalle coste e dai
fondali
9. ...il littering: possibili rimedi
La Convenzione Internazionale per la Prevenzione dell'Inquinamento
dalle Imbarcazioni (MARPOL) regola la possibilità per le navi di
disfarsi in mare dei propri scarti.
Allegato V MARPOL:
• ratificato da circa 120 paesi, compresa l'Italia, vieta l'abbandono di
qualsiasi oggetto in plastica e regola l'abbandono degli altri materiali
sintetici
• ha istituito delle Aree Speciali nelle quali è vietato l'abbandono di
qualsiasi scarto ad eccezione dei rifiuti alimentari. Le aree speciali
individuate sono: Mar Mediterraneo, Mar Baltico, Mar Rosso, Mar
Nero, Golfo Persico, Golfo di Aden,Mare del Nord, Antartico e Mar dei
Caraibi.
• nei porti devono essere disponibili e accessibili le infrastrutture
necessarie a prendere in carico i rifiuti prodotti dalle imbarcazioni e
avviarli al corretto trattamento.
11. Risorsa Mare...la baia delle Orte
Valore della località: la baia delle Orte ospita il punto più ad Est d'Italia,
“Capo d'Otranto” con il suo faro
Caratteristiche morfologiche: la parte Nord della baia si caratterizza per
la presenza di un accumulo considerevole di materiale di origine
principalmente antropica e in parte di origine naturale favorito dalla
pendenza molto leggera della costa e dalla completa esposizione alle
correnti di Scirocco
15. Risorsa Mare: obiettivi
1) Raccolta dati: quantificazione del peso del materiale raccolto,
distinguendo le diverse tipologie di oggetti e materiali al fine di ottenere
informazioni su:
• distribuzione dei rifiuti per tipo di materiale
• densità dei rifiuti
• principali determinanti dell'accumulo: ad oggi la causa principale
sembra essere un particolare idrodinamismo nel tratto di costa
considerato (esposizione alle correnti meridionali).
• tassi di accumulo: ripulendo dai rifiuti un tratto di costa di superficie
nota e ripetendo l'operazione nella stessa area a distanza di alcuni
mesi, si può conoscere il tasso di accumulo dei rifiuti
• provenienza del rifiuto: lettura delle etichette informative (dove
possibile)
16. Risorsa Mare: obiettivi
2) Informazione e sensibilizzazione: fornire alla collettività
informazioni su questo fenomeno, cercando di trasmettere il principio
secondo il quale tutti siamo responsabili.
3) Differenziazione e Riciclo dei materiali raccolti: partendo dal fatto
che il mare è la più grande discarica del mondo, si cerca di capire se
sia possibile sfruttare i rifiuti, considerandoli come una “risorsa”. Ecco
perché abbiamo deciso di chiamare il progetto “Risorsa Mare”.
17. Cosa abbiamo raccolto fino ad oggi?
Sono state realizzate 5 giornate di raccolta rifiuti (settembre, ottobre,
dicembre, febbraio e marzo) presso la baia delle Orte
Fino ad oggi sono stati raccolti 466,3 kg di rifiuti
25% Plastica pari a 7134 b.e.
1 b.e. = bottiglia
58% equivalente (bottiglia in
3% PVC da 2 litri)
14%
PLASTICA VETRO ALLUMINIO INDIFFERENZIATO
19. Alcune considerazioni
1) Sottostima iniziale del fenomeno: rifiuti coperti dalla banquette di posidonia
o mischiati ai pezzi di legno
2) Accumulo di rifiuti in tempi relativamente brevi
30 ottobre 2011 - prima
30 ottobre 2011 - dopo
15 febbraio 2012
20. Alcune considerazioni
3) difficoltà nella raccolta degli oggetti
di maggiori dimensioni e dei frammenti
più piccoli
4) una parte dei rifiuti non può essere
riciclata a causa del grado di
deterioramento determinato dal mare
21. Alcune considerazioni
5) presenza di rifiuti tossici
6) presenza di rifiuti di grandi dimensioni o
non riconducibili al contesto marino →
micro-discariche