2. Presentazione del contesto attuale
• L’importanza del Continente africano nell’economia
mondiale non è più da mettere in dubbio:
la sua crescita economica sta attraendo tanti
investitori e malgrado la crisi economica mondiale,
il Continente africano non ha smesso di
sorprendere. Cresce a più 5.5% malgrado diversi
conflitti che lo stano attraversando. Attualmente
hanno diversi problemi interni: Mali, Sudan,
Repubblica centrafricana, Repubblica Democratica
del Congo e Nigeria.
5. Sfide istituzionali del continente
Il problema cruciale in Africa oggi è la
mancanza d’istituzioni credibili nella
maggior parte degli Stati. Malgrado il
pluralismo politico in quasi tutti gli stati
dell’Africa subsahariana, è possibile rendersi
conto che l’Africa non ha ancora raggiunto
la maturità istituzionale, a questo punto si
può notare un miglioramento dal punto di
vista formale, e non sostanziale.
7. Sfide istituzionali
I dirigenti del Continente nero non hanno ancora la legittimità politica necessaria per governare realmente
le popolazioni; manca quello che gli inglesi chiamano accountability. Il concetto d’interesse generale e
interesse nazionale sono quasi inesistente nei linguaggi dei politici del continente. L’elite politica si è
sconnessa della società civile e si preoccupa di più delle poltrone che delle condizioni reali delle
popolazioni. Durante l’indipendenza la popolazione africana aveva sognato di avere persone in grado di
rappresentare i loro interessi. Purtroppo dobbiamo dare ragione a Rene Dumont quando diceva che che
l’Africa nera è partita male. Perché i dirigenti africani hanno semplicemente preso il posto dei colonizzatori
per fruire delle stesse opportunità di cui godevano questi ultimi.
8. Sfide istituzionali
Continente nero soffre di una mancanza di leadership in grado di mobilitare la popolazione, di
Il
motivarla verso obiettivi di sviluppo e di usare le risorse del continente per migliorare le condizioni di
vite dei cittadini.
Un autore come Jean François Bayart parla della politica di pancia per denunciare questa mancanza
d’istituzioni in grado di fare rispettare il processi democratici, per denunciare la corruzione che è un
flagello molto gravoso per l’economia del continente .
• Jean François Medard chiede se lo Stato in Africa subsahariana è una finzione o una realtà:
Una finzione? l’incapacità di mettere in atto delle politiche publiche, di lavorare per l’interesse
generale; la maggior parte degli Stati africani non ha il monopolio della forza pubblica. Se facciamo la
comparazione tra gli Stati africani e gli stati pienamente maturi, possiamo concludere che lo stato in
Africa è una finzione
Una realtà: sì lo Stato africano esiste, ma è inconsistente.
Allo stesso tempo finzione e reltà
• Alcuni autori come Jacson e Rotberg parlano di personal rule per definire il comportamento dell’elite
politica del Continente nero. Il neopatrimonialismo, la personalizzazione della cosa pubblica, il
clientelismo e la corruzione.
9. Sfide istituzionali
• I problemi istituzionali: Mancanza d’istituzioni credibili in grado di garantire alla
popolazione la sicurezza umana di cui hanno bisogno. Pierre Bamony ha scritto un
Libro con il titolo: Perché l’Africa è così ricca e così povera? L’autore dà la
responsabilità dello sottosviluppo dell’Africa ai dirigenti politici africani; sono loro i
responsabili dell’dell’accaparamento delle risorse dei loro paesi ai fini personali.
L’Africa ha una classe dirigente decadente poco incline al bene comune.
• Il Continente nero è ricchissimo e non ha bisogno degli aiuti umanitari, ma a causa
dei comportamenti di questi individui, le popolazioni sono obbligate a tendere le
mani ai cosidetti Paesi ricchi.
10.
11. Sfide istituzionali
Serbatoio delle materie prime per lo sviluppo dei paesi ricchi: in un mondo in cui
esiste un centro e una periferia, il centro vive grazie alla periferia. L’Africa
subsaharia rimane l’unica periferia del mondo, nel senso che tutte le altre aree
del mondo stanno crescendo diventando così, centro .
•
Mancanza di Stati con capacità di garantire la sicurezza sul continente. Il
compito dello Stato e dei suoi agenti è garantire al cittadino una vita decente.
Ma la maggior parte degli Stati africani non riescono a avere il monopolio della
violenza legittima. Ci si attiene alla definizione che Weber dà dello stato; si può
notare che molti Stati africani sono ancora deboli e fallimentari.
12. Sviluppo umano
• possiamo notare che malgrado la sua crescita economica, la condizione delle
popolazioni non sono ancora migliorate. La posizione del continente per quanto
riguarda lo sviluppo umano rimane sempre all’ultimo posto mondiale. L’educazione e
la salute sono settore da migliorare. Un paese come il Rwanda ha migliorato i servizi
sanitari introducendo un programma comunitario d’assicurazione-malattia che vede
la partecipazione della popolazione da 7% in 2003 a più di 93% in 2010.
• L’Ouganda e il Losotho hanno fatto dei progresso significativi sull’educazione. Ma c’è
ancora tanto da fare perché ci sono ancora grandi disuguaglianze.
13. Leadership e sfide demografiche
• L’Africa è oggi il Continente in cui la popolazione cresce di
più rispetto al resto del mondo, e ha la popolazione più
giovane del mondo. Oggi il Continente ha più di 200
milioni di persone con un età compresa tra 15 e 24 anni.
Si stima che entro 2050 il Continente avrà quasi 2.4
miliardi di abitanti. La mano d’opera ( 15-64 anni) è
passata da 450 milioni di persone in 2008 a 550 milioni
nel 2010 e in 2045 si raddoppierà superando così la Cina
in termini di mano d’opera.
14. Sfide demografiche
• La Nigeria ad esempio supererà gli Stati Uniti
d’America. E la sfida principale è di riuscire a
trovare i settori d’impiego per assorbire
questo Capitale Umano. Nel caso contrario
diventerà un problema sociale. Quindi l’Africa
ha bisogno di leaders che capiscano questo
cambiamento anticipando le risposte.
15. Leadership e sfide demografiche
• La più grande sfida per la gioventù in Africa subsahariana rimane l’impiego
qualificato, una buona formazione che tenga conto del tessuto economico del
continente. L’educazione spesso non è molto stimolante; ai giovani, resta
l’immagine del modello coloniale sfavorevole alla formazione di una classe
dirigente in grado di prende in mano il destino del paese, ma impegnata a
formare collaboratori, servitori dell’economia del paese colonizzatore. Perciò
l’educazione rimane uno strumento fondamentale per informare i giovani
mettendoli così in grado di prendere decisioni utili agli interessi generali dei
diversi Paesi in Africa subsahariana.
16. Conclusione
• L’Africa ha bisogno di leader visionari e patriottici che amino il paese
e si mettano al servizio dello Stato per migliorare le condizioni di vita
delle popolazioni.
• J.J. Rousseau diceva che per governare gli uomini ci vogliono degli
dei, ma non abbiamo ancora trovato un Paese che vada in questa
direzione. Ciò che si può pensare è che l’Africa oggi ha una gioventù
dinamica che sta crescendo e ha bisogno dei leader in grado di
dirigerla verso obiettivi migliori.
• L’industializzazione del Continente , la capacità dei leader a capire i
problemi delle popolazioni e di proporre soluzioni. L’Africa ha bisogno
proprio di inventare la leadership; il Continente è molto ricco, ma
manca una leadership dinamica al pari della sua popolazione.