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Il marketing del prodotto
televisivo


                            Prof. Carlo Nardello
Che cos’e’



 Si presenta come la forma piu’ evoluta di Dialogo tra la libera creatività’ degli
  autori, da una parte, e le strategie editoriali dei braodcasters, dall’altra
 I cambiamenti strutturali dell’intero sistema – il passaggio dall’analogico al
  digitale e la crescita del narrowcasting (metodo che permette a chi usa la
  rete di avere notizie e commenti in tempo reale da tutto il mondo su
  qualsiasi tema usando gli strumenti che mette a disposizione internet), a
  scapito del tradizionale broadcasting (un mezzo precostruito per dare
  informazioni (come i telegiornali o i radiogiornali), cioè viene deciso a priori
  cosa deve essere trasmesso) – hanno portato ad un ripensamento del ruolo
  del marketing e ad un suo riposizionamento all’interno della filiera
  decisionale del sistema televisivo.
 Ha acquisito una nuova rilevanza ed e’ il punto di partenza e di arrivo
  nell’iter decisionale degli autori e delle reti.


                                                                   Prof. Carlo Nardello
Che cos’e’


Si occupa di:
 Ideazione , sperimentazione e messa in onda di nuovi programmi
 Fine tuning dei programmi gia’ in onda (contro l’obsolescenza endogena cosiddetta
  naturale, o esogena causata dalla controprogrammazione
 Interventi straordinari su eventi televisivi (vedi Sanremo 2009)
 Posizionamento delle reti (alla luce delle indicazioni che vengono dal piano editoriale
  e dal mktg strategico
 Allocazione, utilizzo e valorizzazione delle star
 Monitoraggio costante domanda e offerta con particolare attenzione del feedback
  dell’audience
 Identità editoriale del broadcaster (la Rai deve rispettare il suo ruolo di servizio
  pubblico)




                                                                            Prof. Carlo Nardello
A cosa serve


 Lo spostamento verso i programmi multipiattaforma e la transizione
  al digitale pongono al centro dei processi non più solo l’audience
  generalista bensì l’audience dei nuovi gruppi di fruitori che
  sfuggono alle etichette e classificazioni del passato.
 Non ci si rivolge più ad un target indifferenziato , ma si risponde ai
  gusti, inclinazioni ed aspettative proprie di un segmento specifico
  della platea televisiva.
 La televisione ha una crescente necessità di differenziare l’offerta e
  di segmentarla. Le analisi in profondità delle dinamiche di fruizione e
  dei comportamenti culturali sono diventati elementi di conoscenza
  indispensabili e non più eludibili.
 il mktg di prodotto e’ stato definito come :”tutte le azioni e le attivita’
  poste in atto prima della messa in onda”.

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A cosa serve


 Negli ultimi anni si e’ passati da un approccio prevalentemente
  “product oriented”, nel quale le reti decidevano unicamente
  secondo la propria sensibilità i programmi da mandare in onda, ad
  un’impostazione “market oriented” dove le decisioni relative ala
  programmazione vengono prese alla luce delle informazioni sul
  mercato, in termini di gusti dei telespettatori e offerta della
  concorrenza.
 Il marketing televisivo si occupa della valutazione ex ante ed ex post
  del prodotto (singolo programma o format), dell’analisi della
  concorrenza interna ed esterna, del potenziale di un programma e
  delle risorse artistiche, della capacità di individuare e raggiungere
  un pubblico specifico e dell’appetibilità’ del prodotto rispetto al
  mercato pubblicitario.


                                                           Prof. Carlo Nardello
A cosa serve




“…l’insieme della programmazione dovrà da un lato
      confermare l’attenzione alle componenti più
 tradizionali del pubblico televisivo, che sceglie per
   reti e per appuntamenti ed è già prevalentemente
  incline alla nostra offerta; dall’altro riavvicinarsi a
       quelle più dinamiche della popolazione, un
    pubblico in costante movimento (e in costante
    crescita), che oggi è possibile intercettare solo
     innovando i contenuti e sviluppando l’offerta
                    multipiattaforma”
                                                                        Prof. Carlo Nardello
Costruzione e diffusione dei palinsesti – Lettere e filosofia - LUMSA
Come funziona e con chi si rapporta



È centrale l’attività di ricerca svolta su tutte le leve di
 maggior impatto in televisione, quali:
 l’offerta erogata: articolazione interna, omologazione vs
  differenziazione e target specifici dei programmi
  (potenzialità di un programma in onda)
 il pubblico: per fascia e genere, driver di scelta dei
 programmi, bisogni e motivazioni sottese alla scelta,
 stratificazioni e segmentazioni del pubblico per variabili
 socio-demografiche ed attraverso i bisogni e i desiderata
 (concept test)


                                                     Prof. Carlo Nardello
Il team di lavoro: composizione e articolazione


 Il mktg del prodotto deve contare su professionalità eterogenee ,
  che lavorano in chiave interdisciplinare.
 Un approccio pluridisciplinare e’ il primo passo per tracciare
  strategie efficaci:
 Per l’analisi dell’offerta e’ fondamentale l’utilizzo di tecniche socio-
  semiotiche
 Lo sono anche quelle psicologiche nei focus group
 Si aggiunga la logica matematico-statistica per quantificare i
  fenomeni




                                                             Prof. Carlo Nardello
Strumenti di ricerca e di analisi




 Il mktg del prodotto si serve di un fascio di tecniche di
  analisi insieme qualitative e quantitative ved cap3 .
 Le ricerche di mercato sono destinate a rilevare i
  comportamenti di incontro tra domanda ed offerta (scelta
  di visione, gradimento, adesione, rifiuto) in tutte le
  componenti oggettive (chi le compie, con che frequenza )
  e soggettive (con implicazioni di natura psicologica).




                                                  Prof. Carlo Nardello
Supporto al processo ideativo e progettuale


Ideazione, sperimentazione e messa in onda di nuovi
  programmi
 Elemento determinante e’ essere sempre “in sintonia con
  l’evoluzione dei gusti, richieste ed esigenze dei
  consumatori”
 Audience sempre piu’ nomadi e sempre meno inclini alla
  fedelta’ ai programmi inducono i broadcasters e i
  responsabili del palinsesto ad una maggiore domanda di
  conoscenza e di dati in grado di suppeortare le scelte
  critiche in termini di costi ed opportunita’.


                                              Prof. Carlo Nardello
Il caso Capri


Abbiamo già visto che il processo che porta una semplice idea a
 diventare un prodotto finito e’ piuttosto lungo.
 Nei prodotti a lunga serialita’ si parte da un concept->proposta
  progettuale che descrive , in forma testuale, cosa si intende
  realizzare.
 Il concept e’ accompagnato da un board che illustra graficamente
  l’idea
 Esaurita la parte creativa e di messa a punto il tavolo di lavoro si
  apre al marketing
 ->attraverso le ricerche deve rispondere ad alcuni quesiti conoscitivi
 Caso interessante la fiction Capri, esempio di lunga serialità della
  prima rete Rai.


                                                            Prof. Carlo Nardello
Il caso Capri


Attraverso focus group, interviste ed analisi socio-semiotica , l’uff. mktg
 avanzò una serie di proposte operative che andavano dal posizionamento
 (rispetto alle altre fiction in tv) , a elementi di contenuto legati alle
 caratteristiche dei protagonisti, al casting, allo sviluppo della narrazione
 ecc.
Obiettivi specifici:
 capacità di attirare pubblico di Rai Uno
 Abilità di attrarre target piu’ giovane e di abbassare l’età’ media
 Grado di coinvolgimento e identificazione delle vicende narrate sul pubblico
 Ibridazione tra melo’ e commedia
 Il casting delle star
 Aspettative rispetto al prodotto nella sua globalità



                                                                   Prof. Carlo Nardello
Il caso Capri




          Gli assi cartesiani esprimono polarita’ opposte (realta’/quotidianita’
        vs sogno/eccezionalita’ e problematizzazione vs de-problematizzazione


                                                                       Prof. Carlo Nardello
Il caso Capri



Risultati:
 Piccole correzioni rispetto al concept originario.
 Conferma che Capri aveva una forte connotazione romantica, di
  grande appeal, come intreccio di intrighi e misteri
 Fu suggerito di conferire una ‘appropriata coloritura napoletana ai
  protagonisti e di armonizzare le puntate l’una funzionale all’altra
  anche per favorire la fidelizzazione.




                                                          Prof. Carlo Nardello
Fine tuning: ottimizzazione e rivitalizzazione del prodotto seriale. Il
caso L’Eredita’


L’obsolescenza può dipendere da vari fattori:
 Un prodotto non ottiene più i risultati del passato
 Non soddisfa appieno l’obiettivo di rete per la fascia oraria in cui e’
  collocato
 Perde terreno nella capacità di fidelizzare

Strategia: testare dei numeri zero per verificare l’efficacia:
 Quale tra le proposte ha maggiore potenzialità
 Come puo’ essere ottimizzata
 Che target colpisce e dove si posiziona nello scenario competitivo
 Da quali altri programmi attinge telespettatori

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Fine tuning: ottimizzazione e rivitalizzazione del prodotto seriale. Il
caso L’Eredita’


IL caso L’Eredita’:
 Da molti anni occupa la fascia del preserale di Rai Uno
 In molti anni ha avuto performance meno brillanti in termini di
  ascolti e fidelizzazione
 Nel dubbio se rivitalizzare L’Eredita’ o sostituirla vennero testati
  alcuni numeri zero, su un campione di telespettatori, per valutare :
 ->gradimento
 ->resistenze
 ->suggerimenti




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Fine tuning: ottimizzazione e rivitalizzazione del prodotto seriale. Il
caso L’Eredita’


IL caso L’Eredita’:
 L’operazione comportò un investimento importante, sia per la realizzazione
  dei prodotti sia per la fase di indagine
 ->analisi preliminare desk socio-semiotica
 20 focus group
 400 interviste individuali con questionario standard
 ->Nella qualitativa si verificarono le variabili emotive e simboliche
 ->nella quantitativa il gradimento percepito e l’analisi dei punti di forza e
  debolezza dei format
 RISULTATO:
 Nessuno dei numeri zero fu considerato all’altezza di un turnover
 Furono apportate modifiche al format nella parte finale in modo da animarlo



                                                                    Prof. Carlo Nardello
Riposizionamento del brand di prodotto: il caso Sanremo


 Il marketing agisce anche sul riposizionamento del brand quando
  un programma molto noto subisce un consistente calo di ascolti.
 Festival di Sanremo giunto alla 59° edizione nel 2009
 Fase preliminare->approfondita esplorazione del vissuto televisivo
  del programma ->punti di forza e debolezza->verificare le situazioni
  esogene o endogene
 esogene (legate al contesto del programma): fondamentale profilare
  il rumor socio culturale creato intorno all’evento e individuare i
  fattori che ne hanno disincentivato la visione prima del suo inizio
 Endogeno (legati al programma in sé): analizzare la capacità di
  intrattenere , coinvolgere, essere espressione della
  contemporaneità’



                                                          Prof. Carlo Nardello
Riposizionamento del brand di prodotto: il caso Sanremo


 L’analisi del brand e’ irrinunciabile per il suo riposizionamento e nel rispetto
  della sua configurazione e dei suoi valori (brand equity)
 Dopo il drastico calo dell’edizione del 2008 si rese evidente la necessità di
  riflettere sul futuro della kermesse
 La macroricerca utilizzo’ metodi ibridi di analisi e si sviluppo’ con alcune
  fasi particolarmente interessanti:
 ->analisi desk della rassegna stanpa, televisiva e on line
 Analisi socio semiotica attraverso il confronto 2007 vs 2008 doveva
  individuare le dimensioni signiche del programma
 Focus group tra viewers fedeli, caduti (vedono solo l’inizio e poi cambiano),
  ex viewers
 Interviste telefoniche con metodo CATI (informazioni registrate via pc)
 Workshop creativi : veri e propri laboratori con esperti e spettatori cui viene
  chiesto di ipotizzare le linee correttive di intervento


                                                                   Prof. Carlo Nardello
Riposizionamento del brand di prodotto: il caso Sanremo



 Rilevazioni emerse:
 il Festival non aveva perso il suo status di grande evento della
  canzone canora per eccellenza
 Mancava un bilanciamento fra passato e presente, fra tradizione e
  innovazione
 Fu rilevato un notevole impatto sul pubblico del brand Sanremo che
  lo differenziava rispetto alle altre manifestazioni canore
 Deficit edizione 2008:mancanza effetto sorpresa, poca notiziabilita’




                                                          Prof. Carlo Nardello
Riposizionamento del brand di prodotto: il caso Sanremo



 Si profilarono le proposte per l’edizione 2009:
 ->cast di alto profilo
 ->ospiti italiani e stranieri che facessero da padrini alle nuove
  proposte
 ->Vero elemento di novita’: declinazione multipiattaforma->sul web
  con gara parallela che sposto il target ai piu’ giovani
 Competizione rinvigorita e resa di nuovo drammatica dai ripescaggi
 Dopo anni di assenza di nuovo i big della musica italiana in veste di
  padrini




                                                            Prof. Carlo Nardello
L’uso della leva prodotto per il riposizionamento delle reti



Supporto dell’area marketing per il posizionamento dei programma:
 temi, linguaggi
Un esempio tipico di riposizionamento della rete attraverso la leva
 prodotto e’ quello legato alla fiction
->ruolo importante per le performance di ascolto e per stabilire un
  rapporto di fidelizzazione..
Se si orienta strategicamente l’ideazione del prodotto verso la mission
 editoriale della rete, e’ possibile sviluppare progetti destinati a
 diversi target




                                                           Prof. Carlo Nardello
L’uso della leva prodotto per il riposizionamento delle reti




      la riqualificazione dell’offerta generalista e il conseguente
 riposizionamento dei canali televisivi e una maggiore riconoscibilita’
  dello specifico del servizio pubblico – sia in termini di prodotto che
    di palinsesto – costituiscono gli elementi essenziali del nuovo
                          “PIANO EDITORIALE”


Da una parte occorre consolidare la consueta attenzione per le
 componenti piu’ tradizionali del pubblico
Dall’altra si deve catturare il pubblico “Nomade” posizionato nel
 segmento giovani adulti e adulti con livello istruzione medio e alto



                                                           Prof. Carlo Nardello
L’uso della leva prodotto per il riposizionamento delle reti




RAI1
La rete ammiraglia deve necessariamente consolidare i plus di immagine
 legati all’autorevolezza e alla tradizione che la rendono adatta alla famiglia
Per provocare gli spostamenti verso il pubblico nomade il prodotto punta e
 agisce su una profilatura piu’ giovane del target di riferimento
Non casuale l’evoluzione del linguaggio fictional da “Un medico in famiglia” a
 “Tutti pazzi per amore”->la famiglia e’ uscita dalle mura domestiche e si e’
 riversata nelle strade
 Tutti pazzi per amore ha intercettato le fasce di pubblico centrali 930-40
  enni) attraverso un prodotto fresco e de standardizzato rispetto alle altre
  fiction Rai Uno



                                                                 Prof. Carlo Nardello
L’uso della leva prodotto per il riposizionamento delle reti




Rai2: Il Caso X Factor
Caso particolarmente significativo di uso della leva prodotto per il
 riposizionamento della rete.
XFactor notevole successo all’estero con marchio di forte appeal che aveva
 registrato share altissime e aveva lanciato nuovi artisti nel mercato musicale
Doveva svecchiare la platea di Rai Due
La prima edizione 2008 media del 11% di share , risultato non eclatante
 rispetto ad altre trasmissioni stessa rete ma:
 Trend costantemente in crescita dalla prime all’ ultima puntata
 Centrava in pieno il target->25-44 anni, area geografica centro-nord, e livello
  istruzione medio-alto
 Non si sovrapponeva al target di Rai Uno (piùadulto e meno scolarizzato

                                                                  Prof. Carlo Nardello
L’uso della leva prodotto per il riposizionamento delle reti




Rai2: Il Caso X Factor
In vista della seconda edizione si voleva ottimizzare il prodotto per
  valorizzarne le potenzialità
X Factor si differenziava da Amici per mancana di dietro alla quinte,
 cioe’di uno spazio dedicato ai retroscena e ai rapporti interpersonali
 innescati fra i protagonisti del programma
X Factor basava la propria forza selle performance degli artisti e sulle
 dinamiche attivate dai 3 giurati e non sui meccanismi drammaturgici
 tipici dei reality
 Da questi spunti forniti dagli autori nacque una ricerca di natura
  qualitativa

                                                           Prof. Carlo Nardello
L’uso della leva prodotto per il riposizionamento delle reti




Rai2: Il Caso X Factor
 Prima fase diagnostica nella quale furono individuati il posizionamento
  identitario ( connotati del programma-genere, tipologia di competizione,
  plus e benefit intrinseci della gara) e quello differenziale dei format
  (mappare le differenze rispetto a programmi ritenuti semanticamente simili
  e/o struttura simili
 Seconda fase prognostica in cui far confluire le proposte di miglioramento e
  ottimizzazione del format
Attraverso i focus group con viewers e non viewers si indagarono:
 Plus e minus
 Barriere di accesso
 Possibili cambiamenti da adottare nella seconda edizione
                                                               Prof. Carlo Nardello
L’uso della leva prodotto per il riposizionamento delle reti




Risultati dei focus:
 Introduzione ospiti e guest star nazionali ed estere che avessero maggiore
  appeal di quelli della 1° edizione
 Inserimento di esibizioni a coppie composte da concorrenti ed ospiti
 Maggior cura nell’allestimento scenografico
 Valorizzazione della presenza scenica dei concorrenti grazie alla consulenza
  artistica di un coreografo di fama mondiale
 Più spazio ai provini e al confronto fra i concorrenti che fù mandato nella
  fascia del day time
Gli ascolti passarono dal 11% al 15% e si constatò una maggiore profilazione
 del target di riferimento


                                                                Prof. Carlo Nardello
Supporto all’utilizzo delle risorse artistiche: il caso Max Giusti


Nell’analisi del prodotto non si può trascurare la parte relativa alle risorse
 artistiche che spesso ne condiziona gli esiti
Vasto ventaglio di professionalità: giornalisti, conduttori, presentatori,
 showgirl, comici, ecc)
Prima di innescare un processo di produzione risulta utile sondare gli umori
 del pubblico sui personaggi coinvolti nel programma per analizzare le
 potenzialità
La 1° analisi emerge dal monitoraggio top star che attraverso rilevazioni
 continuative misura i trend (notorietà, simpatia) e fornisce i dati sugli
 scostamenti nel tempo




                                                                   Prof. Carlo Nardello
Supporto all’utilizzo delle risorse artistiche: il caso Max Giusti


3 gli aspetti che si indagano:
1.Profilo per target dell’immagine del personaggio: gradimento,
  apprezzamento della professionalità. Utile è la segmentazione degli
  intervistati che in questa fase viene svolta per sesso, età area geografica.
2.Trend evolutivo dell’immagine: incrementi o decrementi nel tempo. Indice di
  associazione al canale->vicinanza ad una rete rispetto alle altre
3.Analisi ad hoc su problemi specifici. Adattabilità dei personaggi a una rete o
  programma, ecc.
Casi di studio particolarmente complessi riguardano l’allocazione di un
 personaggio su una rete differente.
Max Giusti da Rai Due a Rai Uno è il caso




                                                                 Prof. Carlo Nardello
Supporto all’utilizzo delle risorse artistiche: il caso Max Giusti


Max Giusti era divenuto celebre come comico su Rai Due in Quelli che il calcio e il suo
 passaggio a Rai Uno andava ben ponderato
In passato si era fatto l’errore di utilizzare risorse artistiche dell’azienda in reti
  differenti da quelle originarie con risultati fortemente penalizzanti
Rilevazioni a più fasi che confermarono la fattibilità del trasferimento
 Buone performance in termini di gradimento e professionalità su target analoghi a
  quelli della rete
 Trend evolutivo confermava potenzialità interessanti del comico coerenti con il profilo
  di Rai Uno
 Anche l’analisi ad hoc confermo l’ipotesi di trasferimento
 Lo studio inizio nel 2006 e si è concretizzato nell’autunno 2008 con l’affidamento di
  Affari Tuoi
    Il marketing ha seguito sempre la crescita di Max Giusti guidando l’editore nella
    definizione delle aree di sviluppo di questa risorsa più coerenti con il canale
 Attraverso colloqui di gruppo fu possibile cogliere gli elementi di criticità e gli aspetti
  da valorizzare nel rapporto tra Giusti ed il concorrente.



                                                                             Prof. Carlo Nardello
Il ruolo del servizio pubblico e il marketing televisivo. Il caso Rai


La riqualificazione dell’offerta televisiva e il conseguente riposizionamento
 delle reti è una delle sfide in progress del servizio pubblico cui la Rai può
 difficilmente sottrarsi se vuole rimanere competitiva sul mercato e
 rispondere , al contempo, al proprio mandato
Può vantare buona tenuta negli ascolti ma non può non riflettere sul tasso di
 invecchiamento della popolazione e la difficoltà di captare i teen, ma anche
 la generazione tra i 30 e i 40
L’implementazione della tastiera multimediale – espressione suggestiva con
  cui si esprime il pattern di media utilizzati dai fruitori che fanno esperienze
  sempre piu’ all’insegna della crossmedialita’ porta prorpio a riflettere su un
  rapporto fra tv e spettatore non piu’ esclusivo




                                                                  Prof. Carlo Nardello
Il ruolo del servizio pubblico e il marketing televisivo. Il caso Rai




Nel tentativo di intercettare fasce di pubblico sempre più
 distanti per gusti, modalita’ di fruizione e stili di vita, con
 particolare attenzione alla fascia dei 25-54enni, la più
 appetibile per gli inserzionisti pubblicitari, la Rai e’
 impegnata in concrete azioni di integrazione fra vecchie
 e nuove piattaforme, sperimentazioni diversificate e
 mirate azioni di rinnovamento prodotto, proprio per non
 cedere il passo a audience sfuggenti e nomadi e sempre
 più abituate a virare sul media che più soddisfa i prorpi
 bisogni e desideri


                                                             Prof. Carlo Nardello
Il dialogo con gli spettatori e la qualità del prodotto



La qualità televisiva e’ uno dei mandati istituzionali del
 servizio pubblico radiotelevisivo.
Asl servizio pubblico si riconosce un ruolo ideale.
La Rai detiene un patrimonio importante: la storia per
 immagini della cultura del secolo scorso.
Ogni broadcaster si crea un’idea di qualità televisiva, o
 comunque di livello di qualità verso cui tendere nella
 programmazione



                                                   Prof. Carlo Nardello
Il dialogo con gli spettatori e la qualità del prodotto



Sul concetto regna inoltre un paradosso:
Un programma non e’ solo un bene di consumo , ma
 anche uno strumento di diffusione di cultura; questo
 porta con sé la difficoltà di non poter essere valutato
 come gli altri prodotti
Distinguere tra qualita’ “percepita” (legata all’ottica del
 telespettatore) da quella “dovuta” (che le emittenti hanno
 l’obbligo di garantire soprattutto ne’ottica del servizio
 pubblico)



                                                   Prof. Carlo Nardello
Il dialogo con gli spettatori e la qualità del prodotto



Jader Jacobelli, storico coordinatore della Consulta
 qualità Rai diceva:
“occorre conciliare audience e qualità perché l’audience senza qualità
 non vale, e la qualità senza audience e’ sprecata”
Si puo’ individuare un tentativo di sistematizzazione della materia
 nella ricerca promossa da Prix Italia “The best for quality” in cui e’
 stata definita una gerarchia degli elementi qualitativi presenti nei
 palinsesti
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6 Il Marketing Del Prodotto Televisivo

  • 1. Il marketing del prodotto televisivo Prof. Carlo Nardello
  • 2. Che cos’e’  Si presenta come la forma piu’ evoluta di Dialogo tra la libera creatività’ degli autori, da una parte, e le strategie editoriali dei braodcasters, dall’altra  I cambiamenti strutturali dell’intero sistema – il passaggio dall’analogico al digitale e la crescita del narrowcasting (metodo che permette a chi usa la rete di avere notizie e commenti in tempo reale da tutto il mondo su qualsiasi tema usando gli strumenti che mette a disposizione internet), a scapito del tradizionale broadcasting (un mezzo precostruito per dare informazioni (come i telegiornali o i radiogiornali), cioè viene deciso a priori cosa deve essere trasmesso) – hanno portato ad un ripensamento del ruolo del marketing e ad un suo riposizionamento all’interno della filiera decisionale del sistema televisivo.  Ha acquisito una nuova rilevanza ed e’ il punto di partenza e di arrivo nell’iter decisionale degli autori e delle reti. Prof. Carlo Nardello
  • 3. Che cos’e’ Si occupa di:  Ideazione , sperimentazione e messa in onda di nuovi programmi  Fine tuning dei programmi gia’ in onda (contro l’obsolescenza endogena cosiddetta naturale, o esogena causata dalla controprogrammazione  Interventi straordinari su eventi televisivi (vedi Sanremo 2009)  Posizionamento delle reti (alla luce delle indicazioni che vengono dal piano editoriale e dal mktg strategico  Allocazione, utilizzo e valorizzazione delle star  Monitoraggio costante domanda e offerta con particolare attenzione del feedback dell’audience  Identità editoriale del broadcaster (la Rai deve rispettare il suo ruolo di servizio pubblico) Prof. Carlo Nardello
  • 4. A cosa serve  Lo spostamento verso i programmi multipiattaforma e la transizione al digitale pongono al centro dei processi non più solo l’audience generalista bensì l’audience dei nuovi gruppi di fruitori che sfuggono alle etichette e classificazioni del passato.  Non ci si rivolge più ad un target indifferenziato , ma si risponde ai gusti, inclinazioni ed aspettative proprie di un segmento specifico della platea televisiva.  La televisione ha una crescente necessità di differenziare l’offerta e di segmentarla. Le analisi in profondità delle dinamiche di fruizione e dei comportamenti culturali sono diventati elementi di conoscenza indispensabili e non più eludibili.  il mktg di prodotto e’ stato definito come :”tutte le azioni e le attivita’ poste in atto prima della messa in onda”. Prof. Carlo Nardello
  • 5. A cosa serve  Negli ultimi anni si e’ passati da un approccio prevalentemente “product oriented”, nel quale le reti decidevano unicamente secondo la propria sensibilità i programmi da mandare in onda, ad un’impostazione “market oriented” dove le decisioni relative ala programmazione vengono prese alla luce delle informazioni sul mercato, in termini di gusti dei telespettatori e offerta della concorrenza.  Il marketing televisivo si occupa della valutazione ex ante ed ex post del prodotto (singolo programma o format), dell’analisi della concorrenza interna ed esterna, del potenziale di un programma e delle risorse artistiche, della capacità di individuare e raggiungere un pubblico specifico e dell’appetibilità’ del prodotto rispetto al mercato pubblicitario. Prof. Carlo Nardello
  • 6. A cosa serve “…l’insieme della programmazione dovrà da un lato confermare l’attenzione alle componenti più tradizionali del pubblico televisivo, che sceglie per reti e per appuntamenti ed è già prevalentemente incline alla nostra offerta; dall’altro riavvicinarsi a quelle più dinamiche della popolazione, un pubblico in costante movimento (e in costante crescita), che oggi è possibile intercettare solo innovando i contenuti e sviluppando l’offerta multipiattaforma” Prof. Carlo Nardello Costruzione e diffusione dei palinsesti – Lettere e filosofia - LUMSA
  • 7. Come funziona e con chi si rapporta È centrale l’attività di ricerca svolta su tutte le leve di maggior impatto in televisione, quali:  l’offerta erogata: articolazione interna, omologazione vs differenziazione e target specifici dei programmi (potenzialità di un programma in onda)  il pubblico: per fascia e genere, driver di scelta dei programmi, bisogni e motivazioni sottese alla scelta, stratificazioni e segmentazioni del pubblico per variabili socio-demografiche ed attraverso i bisogni e i desiderata (concept test) Prof. Carlo Nardello
  • 8. Il team di lavoro: composizione e articolazione  Il mktg del prodotto deve contare su professionalità eterogenee , che lavorano in chiave interdisciplinare.  Un approccio pluridisciplinare e’ il primo passo per tracciare strategie efficaci:  Per l’analisi dell’offerta e’ fondamentale l’utilizzo di tecniche socio- semiotiche  Lo sono anche quelle psicologiche nei focus group  Si aggiunga la logica matematico-statistica per quantificare i fenomeni Prof. Carlo Nardello
  • 9. Strumenti di ricerca e di analisi  Il mktg del prodotto si serve di un fascio di tecniche di analisi insieme qualitative e quantitative ved cap3 .  Le ricerche di mercato sono destinate a rilevare i comportamenti di incontro tra domanda ed offerta (scelta di visione, gradimento, adesione, rifiuto) in tutte le componenti oggettive (chi le compie, con che frequenza ) e soggettive (con implicazioni di natura psicologica). Prof. Carlo Nardello
  • 10. Supporto al processo ideativo e progettuale Ideazione, sperimentazione e messa in onda di nuovi programmi  Elemento determinante e’ essere sempre “in sintonia con l’evoluzione dei gusti, richieste ed esigenze dei consumatori”  Audience sempre piu’ nomadi e sempre meno inclini alla fedelta’ ai programmi inducono i broadcasters e i responsabili del palinsesto ad una maggiore domanda di conoscenza e di dati in grado di suppeortare le scelte critiche in termini di costi ed opportunita’. Prof. Carlo Nardello
  • 11. Il caso Capri Abbiamo già visto che il processo che porta una semplice idea a diventare un prodotto finito e’ piuttosto lungo.  Nei prodotti a lunga serialita’ si parte da un concept->proposta progettuale che descrive , in forma testuale, cosa si intende realizzare.  Il concept e’ accompagnato da un board che illustra graficamente l’idea  Esaurita la parte creativa e di messa a punto il tavolo di lavoro si apre al marketing  ->attraverso le ricerche deve rispondere ad alcuni quesiti conoscitivi  Caso interessante la fiction Capri, esempio di lunga serialità della prima rete Rai. Prof. Carlo Nardello
  • 12. Il caso Capri Attraverso focus group, interviste ed analisi socio-semiotica , l’uff. mktg avanzò una serie di proposte operative che andavano dal posizionamento (rispetto alle altre fiction in tv) , a elementi di contenuto legati alle caratteristiche dei protagonisti, al casting, allo sviluppo della narrazione ecc. Obiettivi specifici:  capacità di attirare pubblico di Rai Uno  Abilità di attrarre target piu’ giovane e di abbassare l’età’ media  Grado di coinvolgimento e identificazione delle vicende narrate sul pubblico  Ibridazione tra melo’ e commedia  Il casting delle star  Aspettative rispetto al prodotto nella sua globalità Prof. Carlo Nardello
  • 13. Il caso Capri Gli assi cartesiani esprimono polarita’ opposte (realta’/quotidianita’ vs sogno/eccezionalita’ e problematizzazione vs de-problematizzazione Prof. Carlo Nardello
  • 14. Il caso Capri Risultati:  Piccole correzioni rispetto al concept originario.  Conferma che Capri aveva una forte connotazione romantica, di grande appeal, come intreccio di intrighi e misteri  Fu suggerito di conferire una ‘appropriata coloritura napoletana ai protagonisti e di armonizzare le puntate l’una funzionale all’altra anche per favorire la fidelizzazione. Prof. Carlo Nardello
  • 15. Fine tuning: ottimizzazione e rivitalizzazione del prodotto seriale. Il caso L’Eredita’ L’obsolescenza può dipendere da vari fattori:  Un prodotto non ottiene più i risultati del passato  Non soddisfa appieno l’obiettivo di rete per la fascia oraria in cui e’ collocato  Perde terreno nella capacità di fidelizzare Strategia: testare dei numeri zero per verificare l’efficacia:  Quale tra le proposte ha maggiore potenzialità  Come puo’ essere ottimizzata  Che target colpisce e dove si posiziona nello scenario competitivo  Da quali altri programmi attinge telespettatori Prof. Carlo Nardello
  • 16. Fine tuning: ottimizzazione e rivitalizzazione del prodotto seriale. Il caso L’Eredita’ IL caso L’Eredita’:  Da molti anni occupa la fascia del preserale di Rai Uno  In molti anni ha avuto performance meno brillanti in termini di ascolti e fidelizzazione  Nel dubbio se rivitalizzare L’Eredita’ o sostituirla vennero testati alcuni numeri zero, su un campione di telespettatori, per valutare :  ->gradimento  ->resistenze  ->suggerimenti Prof. Carlo Nardello
  • 17. Fine tuning: ottimizzazione e rivitalizzazione del prodotto seriale. Il caso L’Eredita’ IL caso L’Eredita’:  L’operazione comportò un investimento importante, sia per la realizzazione dei prodotti sia per la fase di indagine  ->analisi preliminare desk socio-semiotica  20 focus group  400 interviste individuali con questionario standard  ->Nella qualitativa si verificarono le variabili emotive e simboliche  ->nella quantitativa il gradimento percepito e l’analisi dei punti di forza e debolezza dei format  RISULTATO:  Nessuno dei numeri zero fu considerato all’altezza di un turnover  Furono apportate modifiche al format nella parte finale in modo da animarlo Prof. Carlo Nardello
  • 18. Riposizionamento del brand di prodotto: il caso Sanremo  Il marketing agisce anche sul riposizionamento del brand quando un programma molto noto subisce un consistente calo di ascolti.  Festival di Sanremo giunto alla 59° edizione nel 2009  Fase preliminare->approfondita esplorazione del vissuto televisivo del programma ->punti di forza e debolezza->verificare le situazioni esogene o endogene  esogene (legate al contesto del programma): fondamentale profilare il rumor socio culturale creato intorno all’evento e individuare i fattori che ne hanno disincentivato la visione prima del suo inizio  Endogeno (legati al programma in sé): analizzare la capacità di intrattenere , coinvolgere, essere espressione della contemporaneità’ Prof. Carlo Nardello
  • 19. Riposizionamento del brand di prodotto: il caso Sanremo  L’analisi del brand e’ irrinunciabile per il suo riposizionamento e nel rispetto della sua configurazione e dei suoi valori (brand equity)  Dopo il drastico calo dell’edizione del 2008 si rese evidente la necessità di riflettere sul futuro della kermesse  La macroricerca utilizzo’ metodi ibridi di analisi e si sviluppo’ con alcune fasi particolarmente interessanti:  ->analisi desk della rassegna stanpa, televisiva e on line  Analisi socio semiotica attraverso il confronto 2007 vs 2008 doveva individuare le dimensioni signiche del programma  Focus group tra viewers fedeli, caduti (vedono solo l’inizio e poi cambiano), ex viewers  Interviste telefoniche con metodo CATI (informazioni registrate via pc)  Workshop creativi : veri e propri laboratori con esperti e spettatori cui viene chiesto di ipotizzare le linee correttive di intervento Prof. Carlo Nardello
  • 20. Riposizionamento del brand di prodotto: il caso Sanremo  Rilevazioni emerse:  il Festival non aveva perso il suo status di grande evento della canzone canora per eccellenza  Mancava un bilanciamento fra passato e presente, fra tradizione e innovazione  Fu rilevato un notevole impatto sul pubblico del brand Sanremo che lo differenziava rispetto alle altre manifestazioni canore  Deficit edizione 2008:mancanza effetto sorpresa, poca notiziabilita’ Prof. Carlo Nardello
  • 21. Riposizionamento del brand di prodotto: il caso Sanremo  Si profilarono le proposte per l’edizione 2009:  ->cast di alto profilo  ->ospiti italiani e stranieri che facessero da padrini alle nuove proposte  ->Vero elemento di novita’: declinazione multipiattaforma->sul web con gara parallela che sposto il target ai piu’ giovani  Competizione rinvigorita e resa di nuovo drammatica dai ripescaggi  Dopo anni di assenza di nuovo i big della musica italiana in veste di padrini Prof. Carlo Nardello
  • 22. L’uso della leva prodotto per il riposizionamento delle reti Supporto dell’area marketing per il posizionamento dei programma: temi, linguaggi Un esempio tipico di riposizionamento della rete attraverso la leva prodotto e’ quello legato alla fiction ->ruolo importante per le performance di ascolto e per stabilire un rapporto di fidelizzazione.. Se si orienta strategicamente l’ideazione del prodotto verso la mission editoriale della rete, e’ possibile sviluppare progetti destinati a diversi target Prof. Carlo Nardello
  • 23. L’uso della leva prodotto per il riposizionamento delle reti la riqualificazione dell’offerta generalista e il conseguente riposizionamento dei canali televisivi e una maggiore riconoscibilita’ dello specifico del servizio pubblico – sia in termini di prodotto che di palinsesto – costituiscono gli elementi essenziali del nuovo “PIANO EDITORIALE” Da una parte occorre consolidare la consueta attenzione per le componenti piu’ tradizionali del pubblico Dall’altra si deve catturare il pubblico “Nomade” posizionato nel segmento giovani adulti e adulti con livello istruzione medio e alto Prof. Carlo Nardello
  • 24. L’uso della leva prodotto per il riposizionamento delle reti RAI1 La rete ammiraglia deve necessariamente consolidare i plus di immagine legati all’autorevolezza e alla tradizione che la rendono adatta alla famiglia Per provocare gli spostamenti verso il pubblico nomade il prodotto punta e agisce su una profilatura piu’ giovane del target di riferimento Non casuale l’evoluzione del linguaggio fictional da “Un medico in famiglia” a “Tutti pazzi per amore”->la famiglia e’ uscita dalle mura domestiche e si e’ riversata nelle strade  Tutti pazzi per amore ha intercettato le fasce di pubblico centrali 930-40 enni) attraverso un prodotto fresco e de standardizzato rispetto alle altre fiction Rai Uno Prof. Carlo Nardello
  • 25. L’uso della leva prodotto per il riposizionamento delle reti Rai2: Il Caso X Factor Caso particolarmente significativo di uso della leva prodotto per il riposizionamento della rete. XFactor notevole successo all’estero con marchio di forte appeal che aveva registrato share altissime e aveva lanciato nuovi artisti nel mercato musicale Doveva svecchiare la platea di Rai Due La prima edizione 2008 media del 11% di share , risultato non eclatante rispetto ad altre trasmissioni stessa rete ma:  Trend costantemente in crescita dalla prime all’ ultima puntata  Centrava in pieno il target->25-44 anni, area geografica centro-nord, e livello istruzione medio-alto  Non si sovrapponeva al target di Rai Uno (piùadulto e meno scolarizzato Prof. Carlo Nardello
  • 26. L’uso della leva prodotto per il riposizionamento delle reti Rai2: Il Caso X Factor In vista della seconda edizione si voleva ottimizzare il prodotto per valorizzarne le potenzialità X Factor si differenziava da Amici per mancana di dietro alla quinte, cioe’di uno spazio dedicato ai retroscena e ai rapporti interpersonali innescati fra i protagonisti del programma X Factor basava la propria forza selle performance degli artisti e sulle dinamiche attivate dai 3 giurati e non sui meccanismi drammaturgici tipici dei reality  Da questi spunti forniti dagli autori nacque una ricerca di natura qualitativa Prof. Carlo Nardello
  • 27. L’uso della leva prodotto per il riposizionamento delle reti Rai2: Il Caso X Factor  Prima fase diagnostica nella quale furono individuati il posizionamento identitario ( connotati del programma-genere, tipologia di competizione, plus e benefit intrinseci della gara) e quello differenziale dei format (mappare le differenze rispetto a programmi ritenuti semanticamente simili e/o struttura simili  Seconda fase prognostica in cui far confluire le proposte di miglioramento e ottimizzazione del format Attraverso i focus group con viewers e non viewers si indagarono:  Plus e minus  Barriere di accesso  Possibili cambiamenti da adottare nella seconda edizione Prof. Carlo Nardello
  • 28. L’uso della leva prodotto per il riposizionamento delle reti Risultati dei focus:  Introduzione ospiti e guest star nazionali ed estere che avessero maggiore appeal di quelli della 1° edizione  Inserimento di esibizioni a coppie composte da concorrenti ed ospiti  Maggior cura nell’allestimento scenografico  Valorizzazione della presenza scenica dei concorrenti grazie alla consulenza artistica di un coreografo di fama mondiale  Più spazio ai provini e al confronto fra i concorrenti che fù mandato nella fascia del day time Gli ascolti passarono dal 11% al 15% e si constatò una maggiore profilazione del target di riferimento Prof. Carlo Nardello
  • 29. Supporto all’utilizzo delle risorse artistiche: il caso Max Giusti Nell’analisi del prodotto non si può trascurare la parte relativa alle risorse artistiche che spesso ne condiziona gli esiti Vasto ventaglio di professionalità: giornalisti, conduttori, presentatori, showgirl, comici, ecc) Prima di innescare un processo di produzione risulta utile sondare gli umori del pubblico sui personaggi coinvolti nel programma per analizzare le potenzialità La 1° analisi emerge dal monitoraggio top star che attraverso rilevazioni continuative misura i trend (notorietà, simpatia) e fornisce i dati sugli scostamenti nel tempo Prof. Carlo Nardello
  • 30. Supporto all’utilizzo delle risorse artistiche: il caso Max Giusti 3 gli aspetti che si indagano: 1.Profilo per target dell’immagine del personaggio: gradimento, apprezzamento della professionalità. Utile è la segmentazione degli intervistati che in questa fase viene svolta per sesso, età area geografica. 2.Trend evolutivo dell’immagine: incrementi o decrementi nel tempo. Indice di associazione al canale->vicinanza ad una rete rispetto alle altre 3.Analisi ad hoc su problemi specifici. Adattabilità dei personaggi a una rete o programma, ecc. Casi di studio particolarmente complessi riguardano l’allocazione di un personaggio su una rete differente. Max Giusti da Rai Due a Rai Uno è il caso Prof. Carlo Nardello
  • 31. Supporto all’utilizzo delle risorse artistiche: il caso Max Giusti Max Giusti era divenuto celebre come comico su Rai Due in Quelli che il calcio e il suo passaggio a Rai Uno andava ben ponderato In passato si era fatto l’errore di utilizzare risorse artistiche dell’azienda in reti differenti da quelle originarie con risultati fortemente penalizzanti Rilevazioni a più fasi che confermarono la fattibilità del trasferimento  Buone performance in termini di gradimento e professionalità su target analoghi a quelli della rete  Trend evolutivo confermava potenzialità interessanti del comico coerenti con il profilo di Rai Uno  Anche l’analisi ad hoc confermo l’ipotesi di trasferimento  Lo studio inizio nel 2006 e si è concretizzato nell’autunno 2008 con l’affidamento di Affari Tuoi  Il marketing ha seguito sempre la crescita di Max Giusti guidando l’editore nella definizione delle aree di sviluppo di questa risorsa più coerenti con il canale  Attraverso colloqui di gruppo fu possibile cogliere gli elementi di criticità e gli aspetti da valorizzare nel rapporto tra Giusti ed il concorrente. Prof. Carlo Nardello
  • 32. Il ruolo del servizio pubblico e il marketing televisivo. Il caso Rai La riqualificazione dell’offerta televisiva e il conseguente riposizionamento delle reti è una delle sfide in progress del servizio pubblico cui la Rai può difficilmente sottrarsi se vuole rimanere competitiva sul mercato e rispondere , al contempo, al proprio mandato Può vantare buona tenuta negli ascolti ma non può non riflettere sul tasso di invecchiamento della popolazione e la difficoltà di captare i teen, ma anche la generazione tra i 30 e i 40 L’implementazione della tastiera multimediale – espressione suggestiva con cui si esprime il pattern di media utilizzati dai fruitori che fanno esperienze sempre piu’ all’insegna della crossmedialita’ porta prorpio a riflettere su un rapporto fra tv e spettatore non piu’ esclusivo Prof. Carlo Nardello
  • 33. Il ruolo del servizio pubblico e il marketing televisivo. Il caso Rai Nel tentativo di intercettare fasce di pubblico sempre più distanti per gusti, modalita’ di fruizione e stili di vita, con particolare attenzione alla fascia dei 25-54enni, la più appetibile per gli inserzionisti pubblicitari, la Rai e’ impegnata in concrete azioni di integrazione fra vecchie e nuove piattaforme, sperimentazioni diversificate e mirate azioni di rinnovamento prodotto, proprio per non cedere il passo a audience sfuggenti e nomadi e sempre più abituate a virare sul media che più soddisfa i prorpi bisogni e desideri Prof. Carlo Nardello
  • 34. Il dialogo con gli spettatori e la qualità del prodotto La qualità televisiva e’ uno dei mandati istituzionali del servizio pubblico radiotelevisivo. Asl servizio pubblico si riconosce un ruolo ideale. La Rai detiene un patrimonio importante: la storia per immagini della cultura del secolo scorso. Ogni broadcaster si crea un’idea di qualità televisiva, o comunque di livello di qualità verso cui tendere nella programmazione Prof. Carlo Nardello
  • 35. Il dialogo con gli spettatori e la qualità del prodotto Sul concetto regna inoltre un paradosso: Un programma non e’ solo un bene di consumo , ma anche uno strumento di diffusione di cultura; questo porta con sé la difficoltà di non poter essere valutato come gli altri prodotti Distinguere tra qualita’ “percepita” (legata all’ottica del telespettatore) da quella “dovuta” (che le emittenti hanno l’obbligo di garantire soprattutto ne’ottica del servizio pubblico) Prof. Carlo Nardello
  • 36. Il dialogo con gli spettatori e la qualità del prodotto Jader Jacobelli, storico coordinatore della Consulta qualità Rai diceva: “occorre conciliare audience e qualità perché l’audience senza qualità non vale, e la qualità senza audience e’ sprecata” Si puo’ individuare un tentativo di sistematizzazione della materia nella ricerca promossa da Prix Italia “The best for quality” in cui e’ stata definita una gerarchia degli elementi qualitativi presenti nei palinsesti Indicatori->originalità/diversità, varietà dei generi, efficacia, innovazione ed impatto Prof. Carlo Nardello
  • 37. Il dialogo con gli spettatori e la qualità del prodotto Nel contratto di servizio si fa’ esplicito riferimento al monitoraggio della qualità dei prodotti televisivi offerti I progetti sperimentali promossi dalla Rai negli anni per monitorare la qualità hanno rappresentato il tentativo di identificare le dimensioni utili per costruire indicatori di riferimento:  Gli elementi strutturali del programma  La motivazioni attese dal pubblico  Gli elementi del servizio pubblico Prof. Carlo Nardello

Notas del editor

  1. Ogni canale è un contenitore unico dove senza soluzione di continuità il telespettatore viene trainato da un contenuto all’altro. I generi sono dinamici: l’intrattenimento può evolvere nel reality show, la fiction diventa docufiction, l’informazione diventa infotainment e così via.