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Rumore e vibrazioni in cantiere




• I nuovi obblighi per le imprese:
    - protezione dal rumore; integrazioni al D.Lgs. 626
    - protezione dalle vibrazioni - D.Lgs. 187/2005

• Le misure di prevenzione
Ing. Alessandro Mosele          Ing. Mirco Siciliano
MALATTIE PROFESSIONALI DA AGENTI
FISICI DENUNCIATE - MEDIA ANNI 2001-2005
               DATI INAIL



TIPO DI MALATTIA
                                   Altre neuropatie periferiche
              Artrosi ed affezioni 3,7%     Altre malattie
                 correlate 6,2%              6,9%
           Sindrome del
     tunnel carpale 7,5%


 Affezione dei dischi
 intervertebrali 8,2%



     Tendiniti 11,3%                                              Ipoacusia e
                                                                    sordità
                                                                     56,2%
MALATTIE PROFESSIONALI DA AGENTI
 FISICI DENUNCIATE - MEDIA ANNI 2001-2005
                DATI INAIL



SETTORE DI ATTIVITA’
               Altre attività
                     17,0%      Metalmeccanica
                                19,5%

          Trasporti e
   comunicazioni 5,5%                 Lavorazione minerali
                                      non metalliferi 5,3%
   Commercio 6,5%
                                        Fabbricazione mezzi di
                                        trasporto 5,5%


                                   Altre manifatturiere
        Costruzioni                21,0%
          19,7%
MALATTIE PROFESSIONALI DA AGENTI FISICI
          RICONOSCIUTE NELL’UNIONE EUROPEA
                     ANNI 2002-2003


                                                         2002                  2003
TIPO DI MALATTIA                                    Numero      %         Numero      %
Tendinopatie della mano e del polso                   9.422      27,1      10.588      28,5
Ipoacusia da rumore                                   8.615      24,8       9.966      26,9
Epicondiliti                                          7.942      22,8       8.609      23,2
Sindrome del tunnel carpale                           4.639      13,3       5.072      13,7
Malattie angioneurotiche da vibrazioni meccaniche     2.515         7,2     1.666         4,5
Borsite del ginocchio                                  714          2,1      719          1,9
Borsite del gomito                                     270          0,8      259          0,7
Lesioni del menisco                                    321          0,9      195          0,5
Malattie osteoarticolari delle mani e dei polsi        317          0,9       20          0,1
Malattie provocate da radiazioni ionizzanti             23          0,1       13          0,0
Paralisi dei nervi dovute a pressione                    5          0,0        5          0,0
TOTALE                                               34.783     100,0      37.112     100,0
MALATTIE PROFESSIONALI
      SETTORE COSTRUZIONI 2001-2004
                DATI INAIL

                                      Osteoarticolari
60%

50%                                   Asbestosi

40%

30%                                   Ipoacusie
                                      e sordità
20%

10%                                   Cutanee



                                      Altre
COME CAMBIA LA LEGGE



                     D.Lgs. 277/91


                     D.Lgs. 195/06
Attuazione della direttiva 2003/10/CE relativa all’esposizione dei
     lavoratori ai rischi derivanti dagli agenti fisici (rumore)


                Aggiunge al D.Lgs 626/94

                      TITOLO V-bis
       PROTEZIONE DA AGENTI FISICI
LA VALUTAZIONE


D.Lgs 494
Art. 16. Modalita' di attuazione della valutazione del rumore
1. L'esposizione quotidiana personale di un lavoratore al rumore
puo' essere calcolata in fase preventiva facendo riferimento ai
tempi di esposizione e ai livelli di rumore standard individuati da
studi e misurazioni la cui validità e' riconosciuta dalla commissione
prevenzione infortuni.
COSA VALUTARE


• Pressione acustica di picco (ppeak) dB(C)
  valore massimo della pressione acustica istantanea ponderata in
  frequenza «C»

• livello di esposizione giornaliera al rumore (Lex,8h) dB(A)
  valore medio, ponderato in funzione del tempo, dei livelli di
  esposizione al rumore per una giornata lavorativa nominale di otto
  ore

• livello di esposizione settimanale al rumore (Lex,8h) dB(A)
  valore medio, ponderato in funzione del tempo, dei livelli di
  esposizione giornaliera al rumore per una settimana nominale di
  cinque giornate lavorative di otto ore
DIFFERENZA TRA dB(A) e dB(C)

dB
     10


       0

     -10


     -20


     -30


     -40


     -50
                      curva di ponderazione “A”
     -60
                      curva di ponderazione “C”

     -70
           10        100            1K            10K   100K
                                f [Hz]
CLASSI DI RISCHIO


D.Lgs. 277/91                 D.Lgs. 195/06
  Lep,d         Picco          Lex,8h            Picco

≤ 80 dB(A)                    ≤ 80 dB(A)      135 dB(C)
                              Livello inferiore di azione

80 ÷ 85 dB(A)                 85 dB(A)        137 dB(C)

                             Livello superiore di azione

85 ÷ 90 dB(A)                 87 dB(A)        140 dB(C)
                             Valore limite di esposizione
> 90 dB(A)      140 dBlin
                              ATTENUAZIONE DEI DPI
LA VALUTAZIONE
 Scheda tratta da “CONOSCERE PER PREVENIRE N. 8” C.P.T. DI TORINO
                                                                          SCHEDA        34
NATURA DELL'OPERA:             COSTRUZIONI EDILI IN GENERE

TIPOLOGIA:                     NUOVE COSTRUZIONI

GRUPPO OMOGENEO:               MURATORE POLIVALENTE



                                                                   %          %
                                                              Esposizione Esposizione
                               ATTIVITÀ                        Massima      Media       Leq
                                                              Settimanale  Cantiere
Murature                                                A21                   50         79
Scanalature (con attrezzi manuali)                      A23                   5          87
Sigillature                                             A26        20         5          75
Posa serramenti                                         A34                   20         84
Posa ringhiere                                          A35        70         5          88
Assistenza posa sanitari                                A36                   5          78
Assistenza posa corpi radianti                          A37                   5          83
Fisiologico e pause tecniche                            A315       10         5          64
                                                         Lep=      87         83        dB(A)
LA VALUTAZIONE
                           FASCIA DI APPARTENENZA RISCHIO RUMORE
     Sulla Settimana di Maggior Esposizione             Sull'Attività di Tutto il Cantiere
   Fino a 80 dB(A)                              Fino a 80 dB(A)
   Superiore a 80 fino a 85 dB(A)             X Superiore a 80 fino a 85 dB(A)
 X Superiore a 85 fino a 90 dB(A)               Superiore a 85 fino a 90 dB(A)
   Oltre 90 dB(A)                               Oltre 90 dB(A)

                            DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
               Protettori Auricolari                                       Protezione dell'Udito
   Disponibili                                          X Facoltativa
 X Dotazione personale                                     Obbligatoria
                                                           Prescritta
 X Attenuazione SNR < 25 dB (lanapiuma - consigliata fino a 90 dB(A))
   Attenuazione SNR > 25 dB (archetti, inserti, cuffie - consigliati fino a 100 dB(A))
   Attenuazione SNR > 30 dB (cuffie - consigliate oltre i 100 dB(A))

                                                     (1)                                                         (1)
        SORVEGLIANZA SANITARIA                                            INFORMAZIONE E FORMAZIONE
   Preassuntiva generale attitudinale                               O Distribuzione materiale informativo
 O Preventiva e 1° visita successiva                                O Formazione e addestramento uso DPI
 O Periodica biennale                                                 Formazione specifica uso macchine / attrezzature
   Periodica annuale
   Diversa periodicità prescritta

(1)
      C   Consigliata (prevenzione generale)
      O   Obbligatoria (per disposizione di legge)
      D   Disposta (dal medico competente, su richiesta del lavoratore, dagli organi di vigilanza)
LA VALUTAZIONE
                               Art. 49 quinquies comma 1 D.Lgs 626/94

Nell'ambito della valutazione dei rischi di cui all'articolo 4, il datore di lavoro valuta il rumore
durante il lavoro prendendo in considerazione in particolare:
a) il livello, il tipo e la durata dell'esposizione, ivi inclusa ogni esposizione a rumore impulsivo;
b) i valori limite di esposizione e i valori di azione;
c) tutti gli effetti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori particolarmente sensibili al rumore;
d) per quanto possibile a livello tecnico, tutti gli effetti sulla salute e sicurezza dei lavoratori derivanti
da interazioni fra rumore e sostanze ototossiche connesse con l'attività svolta e fra rumore e
vibrazioni;
e) tutti gli effetti indiretti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori risultanti da interazioni fra rumore
e segnali di avvertimento o altri suoni che vanno osservati al fine di ridurre il rischio di infortuni;
f) le informazioni sull'emissione di rumore fornite dai costruttori dell'attrezzatura di lavoro in
conformità alle vigenti disposizioni in materia;
g) l'esistenza di attrezzature di lavoro alternative progettate per ridurre l'emissione di rumore;
h) il prolungamento del periodo di esposizione al rumore oltre l'orario di lavoro normale, in locali di cui
e' responsabile;
i) le informazioni raccolte dalla sorveglianza sanitaria, comprese, per quanto possibile, quelle
reperibili nella letteratura scientifica;
l) la disponibilità di dispositivi di protezione dell'udito con adeguate caratteristiche di attenuazione.
MISURA
                    Art. 49 quinquies commi 2-7 D.Lgs 626/94

Se, a seguito della valutazione, può fondatamente ritenersi che i
valori inferiori di azione (LEX,8h = 80 dB(A), ppeak = 135 dB(A))
possono essere superati, il datore di lavoro misura i livelli di rumore
cui i lavoratori sono esposti, i cui risultati sono riportati nel
documento di valutazione.


Aggiornamento:
 cadenza almeno quadriennale,
 occasione di mutamenti che potrebbero
averla resa superata
 risultati della sorveglianza sanitaria ne
mostrino la necessità
Effettuato da    personale     adeguatamente
qualificato
COMPITI DEL DATORE DI LAVORO


 D.Lgs. 277/91                   D.Lgs. 195/06
    Lep,d           Picco         Lex,8h            Picco
 80 ÷ 85 dB(A)        ---        ≤ 85 dB(A)      137 dB(C)

                                Livello superiore di azione

Informazione dei lavoratori     Informazione e formazione dei
                                lavoratori

Sorveglianza sanitaria          Sorveglianza sanitaria
su richiesta del lavoratore e   su richiesta del lavoratore e
sentito il medico competente    sentito il medico competente


                                Messa a disposizione dei DPI
COMPITI DEL DATORE DI LAVORO


 D.Lgs. 277/91                   D.Lgs. 195/06
    Lep,d           Picco         Lex,8h             Picco
 85 ÷ 90 dB(A)        ---        > 85 dB(A)       137 dB(C)

                                Livello superiore di azione

Formazione dei lavoratori       Già prevista

Sorveglianza sanitaria almeno   Sorveglianza sanitaria
biennale                        Periodicità non definita

Messa a disposizione dei DPI    Obbligo di uso dei DPI

                                Programma di misure tecniche
                                ed organizzative per ridurre
                                esposizione
COMPITI DEL DATORE DI LAVORO


 D.Lgs. 277/91                   D.Lgs. 195/06
    Lep,d            Picco        Lex,8h               Picco
 > 90 dB(A)         140 dBlin    87 dB(A)           140 dB(C)

                                        Valore limite
Sorveglianza sanitaria            azioni immediate per riportare
almeno annuale                  l'esposizione sotto il valore
                                limite
                                  individuazione delle cause
Obbligo di uso dei DPI
                                  misure di protezione e di
                                prevenzione per evitare che la
Comunicazione all’organo di     situazione si ripeta
vigilanza

Registro degli esposti          RICHIESTA DEROGA
SEGNALETICA


D.Lgs. 277/91                    D.Lgs. 195/06

 > 90 dB(A)       140 dBlin      > 85 dB(A)       137 dB(C)


Nei luoghi di lavoro è          I luoghi di lavoro sono
esposta una segnaletica         indicati da appositi segnali.
appropriata.                    Dette aree sono inoltre
Tali luoghi sono inoltre        delimitate e l'accesso alle
perimetrati e soggetti ad       stesse e' limitato
una limitazione di accesso
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
                                Art. 49 sexies D.Lgs 626/94


a) adozione di altri metodi di lavoro che implicano una minore esposizione al rumore;
b) scelta di attrezzature di lavoro adeguate, tenuto conto del lavoro da svolgere, che
   emettano il minor rumore possibile;
c) progettazione della struttura dei luoghi e dei posti di lavoro;
d) adeguata informazione e formazione sull'uso corretto delle attrezzature di lavoro in
   modo da ridurre al minimo la loro esposizione al rumore;
e) adozione di misure tecniche per il contenimento:
    1) del rumore trasmesso per via aerea, quali schermature, involucri o rivestimenti
   realizzati con materiali fonoassorbenti;
    2) del rumore strutturale, quali sistemi di smorzamento o di isolamento;
f) opportuni programmi di manutenzione delle attrezzature di lavoro, del luogo di lavoro e
   dei sistemi sul posto di lavoro;
g) riduzione del rumore mediante una migliore organizzazione del lavoro attraverso la
   limitazione della durata e dell'intensità dell'esposizione e l'adozione di orari di lavoro
   appropriati, con sufficienti periodi di riposo.
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
                                  Art. 49 septies D.Lgs 626/94


1. Il datore di lavoro, qualora i rischi derivanti dal rumore non possono essere evitati con
   le misure di prevenzione e protezione di cui all'articolo 49-sexies, fornisce i
   dispositivi di protezione individuali per l'udito conformi alle disposizioni contenute
   nel Titolo IV ed alle seguenti condizioni:
a) nel caso in cui l'esposizione al rumore superi i valori inferiori di azione il datore di
   lavoro mette a disposizione dei lavoratori dispositivi di protezione individuale
   dell'udito;
b) nel caso in cui l'esposizione al rumore sia pari o al di sopra dei valori superiori di
   azione fa tutto il possibile per assicurare che vengano indossati (obbligo) i dispositivi
   di protezione individuale dell'udito;
c) sceglie dispositivi di protezione individuale dell'udito che consentono di eliminare il
   rischio per l'udito o di ridurlo al minimo, previa consultazione dei lavoratori o dei loro
   rappresentanti;
d) verifica l'efficacia dei dispositivi di protezione individuale dell'udito.

2. Il datore di lavoro tiene conto dell'attenuazione prodotta dai dispositivi di protezione
   individuale dell'udito indossati dal lavoratore solo ai fini di valutare il rispetto dei valori
   limite di esposizione.
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
                                 Art. 49 octies D.Lgs 626/94




1. Fermo restando l'obbligo del non superamento dei valori limite di esposizione, se,
   nonostante l'adozione delle misure prese in applicazione del presente titolo, si
   individuano esposizioni superiori a detti valori, il datore di lavoro:

a) adotta misure immediate per riportare l'esposizione al di sotto dei valori limite di
   esposizione;
b) individua le cause dell'esposizione eccessiva;
c) modifica le misure di protezione e di prevenzione per evitare che la situazione si
   ripeta.
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
                                 Art. 49 nonies D.Lgs 626/94


1. Nell'ambito degli obblighi di cui agli articoli 21 e 22, il datore di lavoro garantisce che i
   lavoratori esposti a valori uguali o superiori ai valori inferiori di azione vengano
   informati e formati in relazione ai rischi provenienti dall'esposizione al rumore, con
   particolare riferimento:
   a) alla natura di detti rischi;
   b) alle misure adottate in applicazione del presente titolo volte a eliminare o ridurre al
   minimo il rischio derivante dal rumore, incluse le circostanze in cui si applicano dette
   misure;
   c) ai valori limite di esposizione e ai valori di azione di cui all'articolo 49-quater;
   d) ai risultati delle valutazioni e misurazioni del rumore effettuate in applicazione
   dell'articolo 49-quinquies insieme a una spiegazione del loro significato e dei rischi
   potenziali;
   e) all'uso corretto dei dispositivi di protezione individuale dell'udito;
   f) all'utilità e ai mezzi impiegati per individuare e segnalare sintomi di danni all'udito;
   g) alle circostanze nelle quali i lavoratori hanno diritto a una sorveglianza sanitaria e
   all'obiettivo della stessa;
   h) alle procedure di lavoro sicure per ridurre al minimo l'esposizione al rumore.
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
                                  Art. 49 decies D.Lgs 626/94


1. Il datore di lavoro sottopone alla sorveglianza sanitaria di cui all'articolo 16, i
   lavoratori la cui esposizione al rumore eccede i valori superiori di azione.
2. La sorveglianza sanitaria di cui al comma 1 e' estesa ai lavoratori esposti a livelli
   superiori ai valori inferiori di azione, su loro richiesta o qualora il medico competente
   ne conferma l'opportunita'.
3. Nel caso in cui la sorveglianza sanitaria riveli, in un lavoratore, l'esistenza di anomalie
   imputabili ad esposizione a rumore, il medico competente ne informa il datore di
   lavoro ed il lavoratore.
4. Nei casi di cui al comma 3 il datore di lavoro:
   a) riesamina la valutazione del rischio effettuata a norma dell'articolo 49-quinquies;
   b) riesamina le misure volte a eliminare o ridurre i rischi a norma degli articoli 49-
   sexies e 49-septies;
   c) tiene conto del parere del medico competente nell'attuazione delle misure
   necessarie per eliminare o ridurre il rischio;
   d) adotta le misure affinche' sia riesaminato lo stato di salute di tutti gli altri lavoratori
   che hanno subito un'esposizione analoga.
INTERVENTI DI RIDUZIONE DEL RUMORE

1 - INTERVENTI SULLA SORGENTE
    Eliminazione o sostituzione con macchine più silenziose;
    Modifiche per ridurne la rumorosità;
    Allontanamento.

2 - INTERVENTI SULLA PROPAGAZIONE
    Supporti antivibranti per il rumore trasmesso per via solida;
    Copertura integrale e parziale, barriere e schermi, silenziatori per il
    rumore diretto;
    Trattamento fonoassorbente per il rumore riflesso.

3 - INTERVENTI SUL LAVORATORE
    Isolamento in cabine silenti;
    Mezzi di protezione personale.
INTERVENTI DI RIDUZIONE DEL RUMORE



MEZZI DI PROTEZIONE PERSONALE E CRITERI DI SCELTA

I protettori antirumore possono essere suddivisi in tre
categorie: inserti, cuffie, caschi.

inserti multiuso, (in gomma, plastica morbida, polimero
espanso), capaci di attenuare l'energia sonora di 15-20 dB.
Gli inconvenienti per il lavoratore sono la difficoltà nel trovare la
misura esatta e la difficoltà nel mantenerli puliti.
  inserti monouso, (in lanapiuma), capaci di attenuare
l'energia sonora di 10-20 dB, con l'inconveniente che
frammenti di lanapiuma possono rimanere nel condotto uditivo.
INTERVENTI DI RIDUZIONE DEL RUMORE


  cuffie, (composte da due coppe di materiale plastico rigido
rivestito internamente da poliuretano espanso e bloccati da un
archetto elastico di metallo passante sopra il vertice, dietro la nuca
o sotto il mento) capaci di attenuare l'energia sonora di 20-40 dB.
Per essere efficaci devono avere un certo peso e aderire
perfettamente alla cute periauricolare, inoltre, riscaldando il
padiglione auricolare, non possono essere indossate per 8 ore di
seguito.

  caschi, (di vario materiale, vengono utilizzati per proteggere tutto
il cranio e non solo le orecchie). Sono normalmente dotati di
sistema ricetrasmittente, per le comunicazioni verbali. Forniscono
una attenuazione globale fino a 50 dB. Vengono indossati per brevi
periodi di tempo in quanto estremamente fastidiosi e ingombranti.
INTERVENTI DI RIDUZIONE DEL RUMORE




Gli inserti sono generalmente meglio tollerati e possono
essere portati anche per tutta la durata dell'orario di lavoro.
I caschi e le cuffie sono utili per esposizioni a livelli di
rumorosità elevati, ma di breve durata, massimo 2 ore.

La scelta dell'audioprotettore, indirizzata dal livello di rumorosità
ambientale, è determinata dalle condizioni uditive del soggetto e
dai compiti lavorativi svolti.
La consegna del protettore è individuale ed avviene tenendo
conto delle indicazioni del personale sanitario, inoltre al
lavoratore deve essere lasciato un margine di scelta tra i mezzi
audioprotettivi con caratteristiche analoghe.
IL RUMORE IN CANTIERE



Nell’edilizia le mansioni che generano rumore sono numerose,
per cui i lavoratori possono essere esposti non soltanto al
rumore che essi stessi stanno producendo, bensì anche al
rumore ambientale, o di sottofondo, prodotto da altre attività
del cantiere. Alcune delle fonti principali di rumore nell’edilizia
sono le seguenti:
■ strumenti impattanti (demolizione del cemento armato);
■ uso di esplosivi (brillamento, utensili con caricatore);
■ attrezzature ad energia pneumatica;
■ motori a combustione interna.
IL RUMORE IN CANTIERE



Nell’edilizia le mansioni che generano rumore sono numerose,
per cui i lavoratori possono essere esposti non soltanto al
rumore che essi stessi stanno producendo, bensì anche al
rumore ambientale, o di sottofondo, prodotto da altre attività
del cantiere. Alcune delle fonti principali di rumore nell’edilizia
sono le seguenti:
■ strumenti impattanti (demolizione del cemento armato);
■ uso di esplosivi (brillamento, utensili con caricatore);
■ attrezzature ad energia pneumatica;
■ motori a combustione interna.
IL RUMORE IN CANTIERE

ATTREZZATURA                     Leq dB(A)
Martello demolitore pneumatico   105
Compressore                      103
Taglio laterizi (Clipper)        103
Flessibile                       102
Martello demolitore elettrico    102
Tagliasfalto a disco             102
Sega circolare                   101
Pistola spruzzaintonaco          99
Ruspa                            98
Sega circolare refrattari        98
Tagliasfalto a martello          98
Mola a disco                     97
Escavatore con martello          96
Macchina per paratie             96
Tagliapiastrelle (Clipper)       96
IL RUMORE IN CANTIERE

ATTREZZATURA                                           Leq dB(A)
Troncatrice                                            96
Fresa manti                                            95
Rullo compressore                                      94
Trapano a percussione                                  94
Escavatore con puntale                                 93
Battipiastrelle                                        91
Autobetoniera                                          90
Cannello per impermeabilizzazione                      90

Vibratore per cemento armato                           90
Levigatrice                                            89
Idropulitrice                                          87

dati forniti dall’INSAI (Istituto Nazionale Svizzero di Assicurazione) e dall’ANCE
Attenuazione per divergenza


     Sorgente puntiforme




       d
           - 6 dB(A)
70 dB(A)               2d

                  64 dB(A)
Attenuazione per divergenza


           Sorgente lineare




       d
           - 3 dB(A)
70 dB(A)               2d

                  67 dB(A)
INTERVENTI DI RIDUZIONE DEL RUMORE

1 - INTERVENTI SULLA SORGENTE
    Eliminazione o sostituzione con macchine più silenziose;
    Modifiche per ridurne la rumorosità;
    Allontanamento.

2 - INTERVENTI SULLA PROPAGAZIONE
    Supporti antivibranti per il rumore trasmesso per via solida;
    Copertura integrale e parziale, barriere e schermi, silenziatori per il
    rumore diretto;
    Trattamento fonoassorbente per il rumore riflesso.

3 - INTERVENTI SUL LAVORATORE
    Isolamento in cabine silenti;
    Mezzi di protezione personale.
INTERVENTI DI RIDUZIONE DEL RUMORE

INTERVENTI SULLA SORGENTE


Esempi di applicazione:
Compressori, gruppi elettrogeni, attrezzature, macchine
operatrici, ecc.
Queste possono essere scelte in modo ottimale (con “bassi”
livelli di rumorosità, per esempio macchine elettiche anziché
pneumatiche), possono essere insonorizzate, possono essere
posizionate a distanze adeguate dai lavoratori…
INTERVENTI DI RIDUZIONE DEL RUMORE


Riduzione delle contemporaneità di funzionamento
       delle apparecchiature più rumorose

           102 dB
                             102 dB


                       +




                 = 105 dB
INTERVENTI DI RIDUZIONE DEL RUMORE


INTERVENTI SULLA PROPAGAZIONE


Esempi di applicazione:
Compressori, gruppi elettrogeni, alcune lavorazioni con
attezzature manuali, ecc.


Corretta collocazione sfruttando l’effetto schermante anche
delle stutture edilizie in costruzione, oppure con pannelli
correttamente posizionati, posizionamento di
 pannelli fonoassorbenti per ridurre la riflessione
del rumore (tipo celenit o eraclit) ecc.
INTERVENTI DI RIDUZIONE DEL RUMORE



INTERVENTI SUL LAVORATORE


Esempi di applicazione:
Strumenti impattanti, attrezzature manuali in genere…


Oltre all’utilizzo di DPI si può agire sulle modalità di utilizzo
(luoghi aperti piuttosto che chiusi, maggiore distanza dal capo,
ecc.)
GUIDA ALLA SCELTA ED INDIVIDUAZIONE
           DEGLI OTOPROTETTORI




Otoprotettori
OTOPROTETTORI


ATTENUAZIONE SONORA
È la differenza, espressa in decibel, tra l’intensità
  del“rumore” presente nell’ambiente e quello
  effettivamente trasmesso all’orecchio.
OTOPROTETTORI


Il fattore di attenuazione dipende dalla frequenza del “rumore”.
Può essere indicato in 3 modi

APV fornisce i livelli di attenuazione a diverse frequenze. È
riportato in forma di tabella in cui sono indicati i valori di
attenuazione in funzione della banda.



   Frequenza (Hz)       125   250   500   1000 2000 4000 8000


   Attenuazione (dB)     5     8     10    12    12    12    12
OTOPROTETTORI


Il fattore di attenuazione dipende dalla frequenza del “rumore”.
Può essere indicato in 3 modi

APV fornisce i livelli di attenuazione a diverse frequenze. È
riportato in forma di tabella in cui sono indicati i valori di
attenuazione in funzione della banda.

HML riporta il valore di attenuazione in base a tre tipi di
rumore di alta (H), media (M), bassa (L) frequenza. Esempio:
           H = 27 dB      M = 22 dB       L = 15 dB

SNR indica in un unico valore il fattore di attenuazione.
Permette di ricavare subito il valore di esposizione al rumore
semplicemente sottraendo al valore del rumore misurato
nell’ambiente quello indicato dal SNR.
D.Lgs. 195/06


Il     datore     di      lavoro     tiene    conto
dell’attenuazione prodotta dai DPI dell’udito
indossati dal lavoratore solo ai fini di valutare
il rispetto dei valori limite di esposizione.
sceglie DPI dell’udito che consentono di
eliminare il rischio per l’udito o di ridurlo al
minimo, previa consultazione dei lavoratori o
dei loro rappresentanti
verifica l’efficacia dei dispositivi di protezione
individuale dell’udito.
Calcolo dell’attenuazione


Metodi per valutare il livello sonoro di un
 lavoratore che indossa i DPI (EN 458):
 OBM livelli di rumore per banda di ottava
 HML attenuazioni in bassa, media e alta
 frequenza. Si usano i livelli di rumore
 ponderati A e C
 SNR valore di attenuazione singolo (SNR) e al
 livello sonoro ponderato C
Confronto tra i metodi
                                                     Attenuazione
Modello          63      125       250        500      1000   2000   4000   8000   SNR    H      M     L
Tappo 1          22,0    28,3      28,7       29,4     28,1   30,0   37,6   41,7     33   29     29    32
Arch 1           19,2    18,1      16,9       14,4     18,7   27,1   32,4   27,8     23   25     19    17
cuffia 1         11,3     6,8      13,3       22,7     31,2   31,5   32,8   29,5     26   32     23    14
cuffia 2         11,4    8,7       10,7       15,5     26,2   31,8   39,5   30,8     23   31     20    13
EN 458           5,0     7,0       11,4       15,7     19,4   24,4   32,6   29,7     21   25     19    13

                  Rumore
                                       dB(A)         dB(C)
110                                       104         103

100
                                                                            Livello all’operatore
 90                                                                           OBM         HML         SNR
 80                                                              Tappo 1      73,0        75,0        70,0
 70                                                              Arch 1       80,4        80,0        80,0
 60                                                              cuffia 1     73,7        74,0        77,0

 50
                                                                 cuffia 2     75,6        76,0        80,0
      63   125     250   500    1000   2000   4000   8000        EN 458       80,6        80,0        82,0
Esempio di calcolo


                      Utilizzo una smerigliatrice che emette                                                              98 dB
                      L’operatore indossa un paio di cuffie con SNR =                                                     25 dB
                      il livello di rumore all’orecchio è:                                                                73 dB
                          100


                           95
                                                                                                          L,ep    Tempo di
Esposizione giornaliera




                           90                                                                            dB(A)   esposizione

                           85                                                                             82         10
                                                                                                          85         20
                           80
                                                                                                          86         30
                           75
                                                                                                          89         60
                           70
                                0   30   60   90   120 150 180 210 240 270 300 330 360 390 420 450 480

                                                                Tempo
Attenuazione in funzione del tempo di indossamento
Perdita dell’efficacia


mancanza di adeguata formazione
taglia dei DPI non adeguata
movimenti dei lavoratori, soprattutto mandibo
– vestibolari
spostamento del DPI (ad esempio perché
fastidioso)
perdita di prestazioni nel tempo
insufficienti manutenzioni o ricambi
presenza di occhiali, capelli lunghi, barba,
ecc…
Attenuazione reale

0
                                               Ambiente di lavoro min
10
                                               Ambiente di lavoro max

20                                             Fabbricante


30


40


50
     125   250   500 1000 2000   4000   5000
                  Frequenza Hz

                    Cuffia
Attenuazione reale
Coefficiente correttivi


Tenuto conto che l’azienda svolga attività di
formazione specifica ed addestramento (art. 43
D.LGs 626/94) valori realistici di attenuzione del
rumore SNR potrebbero essere:

 Cuffie: SNR X 0,85
 Inserti espandibili e personalizzabili: SNR X 0,65
 Altri inserti: SNR X 0,5
Giuseppe Elia, Presidente commissione Acustica UNI, Atti dBA 2006
TIPOLOGIE


INSERTI
  “tappi” che vengono inseriti nel meato acustico
  esterno, per chiudere a tenuta l’imbocco del
  meato acustico esterno.
TIPOLOGIE




Con le mani pulite premete e              Tirare leggermente la parte superiore
ruotate il tappo tra le dita fino a       dell’orecchio così da raddrizzare il
ridurne il più possibile il diametro.     condotto uditivo. Quindi inserire il
                                          tappo.


                 Mantenere il tappo in posizione
                 finché non sia completamente
                 espanso (30 secondi).
TIPOLOGIE

INSERTI CON ARCHETTO
  gli inserti sono fissati su un archetto di sostegno in
  materiale plastico che li mantiene premuti contro
  l’imbocco del meato acustico, tenendolo così
  costantemente chiuso.
TIPOLOGIE




Afferrare l’archetto   Posizionare i tamponi sul   L’archetto può essere
all’altezza dei        canale auricolare.          posizionato o sotto il
tamponi come           Premerli ruotandoli         mento o dietro la nuca.
illustrato.            leggermente per
                       ottenere una migliore
                       tenuta.
TIPOLOGIE


 CUFFIE AURICOLARI
  Sono costituite da due conchiglie che coprono
  l’orecchio e aderiscono perfettamente alla testa.




Posizionare l’archetto sulla testa e
spostare i capelli, eventuali
bardature di respiratori, in modo           Regolare la posizione
che i cuscinetti aderiscano                 delle cuffie
perfettamente alle orecchie.
TIPOLOGIE


CUFFIE AURICOLARI
TIPOLOGIE


CUFFIE PER ELMETTO        CUFFIE CON
                          COMUNICAZIONE
TIPOLOGIE

Cuffie con controllo attivo della riduzione del
rumore ANR
AMBIENTE DI LAVORO E ATTIVITÀ
                       LAVORATIVA

Lavori sulla sede stradale: alla guida di autoveicoli
o in prossimità della sede stradale al di fuori di
cantieri stradali chiaramente delimitati, non
utilizzare gli otoprotettori. Non permettono di
sentire il sopraggiungere di veicoli favorendo così
possibili investimenti
AMBIENTE DI LAVORO E ATTIVITÀ
                       LAVORATIVA

Segnali di avvertimento e di allarme: se il rumore è
tale da interferire con l'udibilità dei segnali, e sia
stato adottato un sistema di allarme visivo;
l’operatore deve lavorare in posizione tale da
avere sempre sottocchio tali segnali.
Alta temperatura ed umidità: Il lavoro fisico, a
temperature e umidità elevate, può causare una
marcata sudorazione sotto le cuffie. In questi casi
sono preferibili gli inserti auricolari.
AMBIENTE DI LAVORO E ATTIVITÀ
                        LAVORATIVA

Polvere: Il lavoro in ambienti polverosi può dar
luogo alla formazione di uno strato di polvere tra i
cuscinetti delle cuffie e la pelle che potrebbe
causare irritazioni cutanee. Preferibili inserti
auricolari monouso o cuffie con coperture per i
cuscinetti.
Esposizione ripetuta a rumori di breve durata: Sono
preferibili cuffie o inserti auricolari con archetto in
quanto facili e veloci da mettere e togliere.
AMBIENTE DI LAVORO E ATTIVITÀ
                        LAVORATIVA

Disturbi medici: Nel caso che l'utilizzatore abbia o
  abbia avuto disturbi auricolari, oppure se è in
  trattamento per una patologia auricolare o
  un'affezione cutanea deve richiedere il parere del
  medico competente per stabilire il tipo di
  protettore auricolare da utilizzare.
USO COMBINATO


Cappucci o Cuffie: I protettori auricolari devono essere
indossati sotto il cappuccio. Se il livello di rumore lo permette
preferire l’uso degli inserti.
Indossare cuffie o archetti sopra agli indumenti ridurrà
sensibilmente la loro efficacia.
USO COMBINATO


Occhiali: Le stanghette degli occhiali possono
interferire con il cuscinetto della cuffia e
comprometterne la chiusura a tenuta. E' preferibile
l'uso di inserti auricolari, con o senza archetto.
USO COMBINATO


Elmetti: utilizzare inserti auricolari, archetto o cuffie
per elmetti di sicurezza e sono tenute in posizione con
una cinghia che passa sulla testa e/o dietro alla nuca,
oppure montate direttamente sull’elmetto.
MARCATURA CE

I DPI devono rispondere ai requisiti essenziali di salute e sicurezza
specificati dal D.Lgs. 475/92
   Il costruttore attesta la conformità ai requisiti stabiliti dalla
direttiva comunitaria e appone la marcatura CE.
   Dichiarazione di conformità
LA NOTA INFORMATIVA

                   è una sorta di carta di identità del DPI nella
                     quale sono riportati tutti gli elementi necessari
                     per l’identificazione e il corretto uso.

PERCHÉ È IMPORTANTE:
descrive le condizioni in cui il DPI può essere usato, indicando i limiti
   di utilizzo e la durata d’uso
contiene le istruzioni del fabbricante per garantire il corretto utilizzo
   del dispositivo e il mantenimento delle sue capacità di protettive.
la legge considera la Nota Informativa un requisito essenziale di
   salute e sicurezza.
     nel caso non venissero rispettate le indicazioni relative alla
     pulizia, disinfezione e manutenzione riportate nella nota
     informativa, il DPI perde la sua efficacia sia tecnica che
     giuridica.
ESPOSIZIONE DEI LAVORATORI
   AI RISCHI DERIVANTI DA
  VIBRAZIONI MECCANICHE

               D.Lgs. 187/05
     Attuazione della direttiva 2002/44/CE sulle
prescrizioni minime di sicurezza e di salute relative
 all'esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti da
               vibrazioni meccaniche.
OBIETTIVO
la tutela della salute e della sicurezza dei
lavoratori che sono esposti o possono essere
esposti a rischi derivanti da vibrazioni
meccaniche.
VIBRAZIONI
MANO-BRACCIO   CORPO INTERO
Limiti di esposizione
Accelerazione: A(8) m/s2

Mano braccio: somma delle accelerazioni sui 3 assi X, Y, Z

Corpo intero: max delle accelerazioni sui 3 assi 1.4X, 1.4Y, Z

                      mano braccio        corpo intero
                        (HAV)               (WBV)
  valore
                         2,5 m/s2           0,5 m/s2
  d'azione

  valore limite           5 m/s2           1,15 m/s2
VIBRAZIONI TRASMESSE AL
 SISTEMA MANO-BRACCIO
Esempi: sorgenti vibrazioni al sistema mano braccio

  Nell’utilizzo di
  Martello demolitore o picconatore
  Trapano a percussione
  Avvitatori
  Levigatrici
  Seghe circolari
  Decespugliatori
  …
Sindrome vibrazioni Mano-Braccio
apparato circolatorio fenomeno di Raynaud
secondario o “sindrome del dito bianco”
sistema nervoso
 – Ipo-parestesie
 – Riduzione della sensibilità tattile e termica
 – Limitazione della capacità di manipolazione fine
apparato osteoarticolare lesioni cronico-
degenerative a carico dei segmenti ossei ed
articolari degli arti superiori, in particolare a
livello dei polsi e dei gomiti
aumento rischio di alterazioni muscolo-tendinee
(tendiniti) e di tunnel carpale.
fenomeno di Raynaud
Lesioni a vasi sanguigni
attacchi di pallore locale e ben delimitato che si
manisfestano in corrispondenza delle dita delle
mani maggiormente esposte al meccanismo
vibratorio.
esposizione al freddo.
Malattia Dupuytren
Dovuta all’ispessimento e alla retrazione della
fascia fibrosa che si trova subito al di sotto della
pelle del palmo della mano.
Provoca il progressivo piegarsi delle dita nel palmo
(in particolare anulare e mignolo).
VIBRAZIONI TRASMESSE AL
     CORPO INTERO
Esempi: sorgenti vibrazioni al sistema mano braccio


Nell’utilizzo di:
  Autogru
  Camion,
  Autobus,
  Macchine movimento terra
   – Ruspe,
   – Pale meccaniche,
  Macchine agricole e forestali
  Carrelli elevatori
Su solai, piattaforme o sedili collegati con macchine-
  sorgenti (es. molini, vibrovagli, confezionatrici)
Sindrome vibrazioni Corpo intero

Maggior frequenza di:
 lombalgie e lombosciatalgie,
 discopatie o ernie discali
 alterazioni degenerative della colonna vertebrale
  (spondiloartrosi, spondilosi, osteocondrosi intervertebrale)
  Disturbi al collo ed alle spalle
  Disturbi digestivi
  Disturbi circolatori
  Effetti cocleo-vestibolari
Interazione tre rumore e vibrazioni
(UNI TR 11159)
Una prolungata esposizione a vibrazioni meccaniche
sembra poter aggravare l’ipoacusia provocata dal rumore.
L’esposizione combinata a vibrazioni e rumore sembra
causare uno spostamento temporaneo della soglia uditiva
alle alte frequenze (6-10 kHz) maggiore di quello provocato
dall'esposizione al solo rumore.
Una più elevata prevalenza di turbe vestibolari sono state
descritte in lavoratori esposti a vibrazioni trasmesse al
corpo intero.
Il meccanismo non è stato ancora chiarito.
Valutazione delle vibrazioni
il datore di lavoro valuta e,
nel caso non siano disponibili informazioni relative
ai livelli di vibrazione presso banche dati
 ISPESL
 regioni
 CNR
 produttori o fornitori,
misura i livelli di vibrazioni meccaniche a cui i
lavoratori sono esposti.
Periodicità
c.5 La valutazione e la misurazione devono essere
programmate ed effettuate a intervalli idonei sulla
base della valutazione del rischio da personale
adeguatamente qualificato

c.8 … aggiorna la valutazione … periodicamente, e
in ogni caso senza ritardo se vi sono stati
significativi mutamenti ai fini della sicurezza e della
salute dei lavoratori che potrebbero averla resa
superata, oppure quando i risultati della
sorveglianza sanitaria ne richiedano la necessita'
Banca dati Ispesl
Banca dati Ispesl
Banca dati Ispesl
Banca dati Ispesl
Banca dati Ispesl
Banca dati Ispesl
Quando non usare i dati rilevati in campo

   il macchinario non è usato nelle condizioni indicate
   Banca Dati;
   il macchinario non è in buone condizioni di
   manutenzione;
   il macchinario non è uguale a quello indicato in banca
   dati (differente marca – modello);
   nel caso di esposizione al corpo intero: differenti
   caratteristiche del fondo stradale, velocità di guida,
   tipologia di sedili montati incidono fortemente sui livelli
   di esposizione prodotti da macchinari, anche se dello
   stesso tipo.
In tutti i casi in cui l’impiego Banca Dati Vibrazioni può
   portare ad una sottostima del rischio sarà necessario
   ricorrere a misurazione diretta.
Dati del fabbricante

  Macchine condotte a mano
Le istruzioni devono fornire indicazione sull'accelerazione
cui sono esposte le membra superiori quando superi i 2,5
m/s², definito secondo le norme di collaudo appropriate.


  Macchine mobili
Le istruzioni devono fornire indicazione relativa alle
all'accelerazione cui è esposto il corpo (piedi o parte
seduta) quando superi 0,5 m/s².
Dati del fabbricante - criticità
 Le norme previste dalla Direttiva Macchine hanno lo
scopo il confrontare macchine simili di costruttori diversi,
quindi facilmente riproducibili, cioè il più possibile
svincolate dall’ambiente e dall’operatore. Tali condizioni
sono spesso molto lontane dalle situazioni reali ed in
molti casi portano ad una pesante sottostima del rischio.
 I dati si riferiscono ad attrezzature nuove, nei casi reali
ci può essere carenza di manutenzione ecc., con
conseguente maggiore livello di rischio.
 In alcuni casi i dati dichiarati si riferiscono ad un solo
asse, mentre l’esposizione va calcolata sui tre assi.
Dati del fabbricante
Macchina               Condizioni di         Reali condizioni di   Fattore di   Note
                       lavoro durante il     uso
                       test
                                                                   correzione
Martelli e scalpelli   Assorbitore a sfere   Tutte                 1,5 - 2,0    1,5 per uso come
a percussione          di acciaio                                               rivettatore e
                                                                                scrostatore; 2,0 per tutti
                                                                                gli altri usi
Martelli perforatori   Foratura di           Perforazione          2,0
per lapidei e          cemento               lapidei e cemento
martelli rotativi
Smerigliatrici         Disco sbilanciato a   Tutte le operazioni   1,5          non applicabile per
(tutte)                vuoto                 di smerigliatura                   utensili di taglio e
                                             (non lucidatura)                   spazzole acciaio
Smerigliatrici         Disco sbilanciato a   taglio                2,0           applicabile per
(tutte)                vuoto                                                    spazzole acciaio
Trapani a              foratura a            foratura a            1,5
percussione            percussione in        percussione
                       condizioni
                       standardizzate

Macchina               Condizioni di         Reali condizioni di   Fattore di   Note
                       lavoro durante il     uso                   correzione
                       test
Misurazioni
MANO-BRACCIO      CORPO INTERO
Misure di prevenzione e protezione
                  VALUTAZIONE
                   DEI RISCHI




                   superamento
                  valore d’ azione




 PROGRAMMA DI     INFORMAZIONE E
                                     SORVEGLIANZA
MISURE TECNICHE   FORMAZIONE DEI
                                       SANITARIA
O ORGANIZZATIVE     LAVORATORI
MISURE TECNICHE O ORGANIZZATIVE
 metodi di lavoro che richiedono una minor esposizione a vibrazioni
 meccaniche;
 attrezzature che producono, tenuto conto del lavoro da svolgere, il
 minor livello possibile di vibrazioni;
 la fornitura di attrezzature accessorie per ridurre i rischi di lesioni
 provocate dalle vibrazioni
  – sedili
  – maniglie
  – guanti
 programmi di manutenzione;
 progettazione e l'organizzazione dei luoghi e dei posti di lavoro;
 organizzazione del lavoro;
 la fornitura, ai lavoratori esposti, di indumenti per la protezione dal
 freddo e dall'umidità
MISURE TECNICHE O ORGANIZZATIVE
 Automazione della lavorazione
 Scelta di attrezzi ergonomici (Banche Dati)
 Modifica degli attrezzi esistenti (rivestimento dei
 manici con materiali smorzanti, sostituzione degli
 utensili, …)
 DPI (guanti antivibranti)
 Modifica delle macchine esistenti (isolamento
 della cabina con materiali smorzanti (silent
 block), sostituzione degli utensili, degli
 ammortizzatori, …)
 Sedili (antivibranti)
 Fornitura, ai lavoratori esposti, di indumenti per
 la protezione dal freddo e dall'umidità
Sedili
•Riduzione delle vibrazioni sulle superfici di
 contatto
•Trasmissibilità del sedile
Impugnature
Guanti antivibrazioni
UNI EN ISO 10819
“Un guanto è considerato ‘antivibrazione’ se
rispetta entrambi i seguenti criteri:
Trasmissibilità: TRM < 1.0⋅ e ⋅TRH < 0.6
Guanti antivibrazioni

Tipo di attrezzatura               Attenuazione
Levigatrici orb. e roto orbitali    40-60 %
Smerigliatrici ang. e assiali10     40-60 %
Decespugliatori                     10-20 %
Motoseghe                           10-20 %
Martelli perforatori                 < 10 %
Trapani a percussione                < 10 %
Superamento valore limite

se, nonostante le misure adottate, il valore limite
  di esposizione è stato superato, il datore di
  lavoro
  prende misure immediate per riportare
  l'esposizione al disotto di tale valore,
  individua le cause del superamento
  adatta di conseguenza le misure di protezione e
  prevenzione per evitare un nuovo superamento.
Deroghe
In attività in cui l'esposizione e' abitualmente   inferiore ai valori
di azione, ma varia sensibilmente e può            occasionalmente
superare il valore limite,
il DL può richiedere la deroga al rispetto dei valori limite
a condizione che il valore medio calcolato su un periodo di 40
ore sia inferiore al valore limite
e si dimostri, con elementi probanti, che i rischi derivanti dal
tipo di esposizione cui e' sottoposto il lavoratore sono inferiori
a quelli derivanti da un livello di esposizione corrispondente al
valore limite.


Le deroghe sono concesse, per un periodo massimo di 4 anni,
dall'organo di vigilanza territorialmente competente

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Rumore Vibrazioni Nuovi Obblighi Imprese

  • 1. Rumore e vibrazioni in cantiere • I nuovi obblighi per le imprese: - protezione dal rumore; integrazioni al D.Lgs. 626 - protezione dalle vibrazioni - D.Lgs. 187/2005 • Le misure di prevenzione Ing. Alessandro Mosele Ing. Mirco Siciliano
  • 2. MALATTIE PROFESSIONALI DA AGENTI FISICI DENUNCIATE - MEDIA ANNI 2001-2005 DATI INAIL TIPO DI MALATTIA Altre neuropatie periferiche Artrosi ed affezioni 3,7% Altre malattie correlate 6,2% 6,9% Sindrome del tunnel carpale 7,5% Affezione dei dischi intervertebrali 8,2% Tendiniti 11,3% Ipoacusia e sordità 56,2%
  • 3. MALATTIE PROFESSIONALI DA AGENTI FISICI DENUNCIATE - MEDIA ANNI 2001-2005 DATI INAIL SETTORE DI ATTIVITA’ Altre attività 17,0% Metalmeccanica 19,5% Trasporti e comunicazioni 5,5% Lavorazione minerali non metalliferi 5,3% Commercio 6,5% Fabbricazione mezzi di trasporto 5,5% Altre manifatturiere Costruzioni 21,0% 19,7%
  • 4. MALATTIE PROFESSIONALI DA AGENTI FISICI RICONOSCIUTE NELL’UNIONE EUROPEA ANNI 2002-2003 2002 2003 TIPO DI MALATTIA Numero % Numero % Tendinopatie della mano e del polso 9.422 27,1 10.588 28,5 Ipoacusia da rumore 8.615 24,8 9.966 26,9 Epicondiliti 7.942 22,8 8.609 23,2 Sindrome del tunnel carpale 4.639 13,3 5.072 13,7 Malattie angioneurotiche da vibrazioni meccaniche 2.515 7,2 1.666 4,5 Borsite del ginocchio 714 2,1 719 1,9 Borsite del gomito 270 0,8 259 0,7 Lesioni del menisco 321 0,9 195 0,5 Malattie osteoarticolari delle mani e dei polsi 317 0,9 20 0,1 Malattie provocate da radiazioni ionizzanti 23 0,1 13 0,0 Paralisi dei nervi dovute a pressione 5 0,0 5 0,0 TOTALE 34.783 100,0 37.112 100,0
  • 5. MALATTIE PROFESSIONALI SETTORE COSTRUZIONI 2001-2004 DATI INAIL Osteoarticolari 60% 50% Asbestosi 40% 30% Ipoacusie e sordità 20% 10% Cutanee Altre
  • 6. COME CAMBIA LA LEGGE D.Lgs. 277/91 D.Lgs. 195/06 Attuazione della direttiva 2003/10/CE relativa all’esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti dagli agenti fisici (rumore) Aggiunge al D.Lgs 626/94 TITOLO V-bis PROTEZIONE DA AGENTI FISICI
  • 7. LA VALUTAZIONE D.Lgs 494 Art. 16. Modalita' di attuazione della valutazione del rumore 1. L'esposizione quotidiana personale di un lavoratore al rumore puo' essere calcolata in fase preventiva facendo riferimento ai tempi di esposizione e ai livelli di rumore standard individuati da studi e misurazioni la cui validità e' riconosciuta dalla commissione prevenzione infortuni.
  • 8. COSA VALUTARE • Pressione acustica di picco (ppeak) dB(C) valore massimo della pressione acustica istantanea ponderata in frequenza «C» • livello di esposizione giornaliera al rumore (Lex,8h) dB(A) valore medio, ponderato in funzione del tempo, dei livelli di esposizione al rumore per una giornata lavorativa nominale di otto ore • livello di esposizione settimanale al rumore (Lex,8h) dB(A) valore medio, ponderato in funzione del tempo, dei livelli di esposizione giornaliera al rumore per una settimana nominale di cinque giornate lavorative di otto ore
  • 9. DIFFERENZA TRA dB(A) e dB(C) dB 10 0 -10 -20 -30 -40 -50 curva di ponderazione “A” -60 curva di ponderazione “C” -70 10 100 1K 10K 100K f [Hz]
  • 10. CLASSI DI RISCHIO D.Lgs. 277/91 D.Lgs. 195/06 Lep,d Picco Lex,8h Picco ≤ 80 dB(A) ≤ 80 dB(A) 135 dB(C) Livello inferiore di azione 80 ÷ 85 dB(A) 85 dB(A) 137 dB(C) Livello superiore di azione 85 ÷ 90 dB(A) 87 dB(A) 140 dB(C) Valore limite di esposizione > 90 dB(A) 140 dBlin ATTENUAZIONE DEI DPI
  • 11. LA VALUTAZIONE Scheda tratta da “CONOSCERE PER PREVENIRE N. 8” C.P.T. DI TORINO SCHEDA 34 NATURA DELL'OPERA: COSTRUZIONI EDILI IN GENERE TIPOLOGIA: NUOVE COSTRUZIONI GRUPPO OMOGENEO: MURATORE POLIVALENTE % % Esposizione Esposizione ATTIVITÀ Massima Media Leq Settimanale Cantiere Murature A21 50 79 Scanalature (con attrezzi manuali) A23 5 87 Sigillature A26 20 5 75 Posa serramenti A34 20 84 Posa ringhiere A35 70 5 88 Assistenza posa sanitari A36 5 78 Assistenza posa corpi radianti A37 5 83 Fisiologico e pause tecniche A315 10 5 64 Lep= 87 83 dB(A)
  • 12. LA VALUTAZIONE FASCIA DI APPARTENENZA RISCHIO RUMORE Sulla Settimana di Maggior Esposizione Sull'Attività di Tutto il Cantiere Fino a 80 dB(A) Fino a 80 dB(A) Superiore a 80 fino a 85 dB(A) X Superiore a 80 fino a 85 dB(A) X Superiore a 85 fino a 90 dB(A) Superiore a 85 fino a 90 dB(A) Oltre 90 dB(A) Oltre 90 dB(A) DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE Protettori Auricolari Protezione dell'Udito Disponibili X Facoltativa X Dotazione personale Obbligatoria Prescritta X Attenuazione SNR < 25 dB (lanapiuma - consigliata fino a 90 dB(A)) Attenuazione SNR > 25 dB (archetti, inserti, cuffie - consigliati fino a 100 dB(A)) Attenuazione SNR > 30 dB (cuffie - consigliate oltre i 100 dB(A)) (1) (1) SORVEGLIANZA SANITARIA INFORMAZIONE E FORMAZIONE Preassuntiva generale attitudinale O Distribuzione materiale informativo O Preventiva e 1° visita successiva O Formazione e addestramento uso DPI O Periodica biennale Formazione specifica uso macchine / attrezzature Periodica annuale Diversa periodicità prescritta (1) C Consigliata (prevenzione generale) O Obbligatoria (per disposizione di legge) D Disposta (dal medico competente, su richiesta del lavoratore, dagli organi di vigilanza)
  • 13. LA VALUTAZIONE Art. 49 quinquies comma 1 D.Lgs 626/94 Nell'ambito della valutazione dei rischi di cui all'articolo 4, il datore di lavoro valuta il rumore durante il lavoro prendendo in considerazione in particolare: a) il livello, il tipo e la durata dell'esposizione, ivi inclusa ogni esposizione a rumore impulsivo; b) i valori limite di esposizione e i valori di azione; c) tutti gli effetti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori particolarmente sensibili al rumore; d) per quanto possibile a livello tecnico, tutti gli effetti sulla salute e sicurezza dei lavoratori derivanti da interazioni fra rumore e sostanze ototossiche connesse con l'attività svolta e fra rumore e vibrazioni; e) tutti gli effetti indiretti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori risultanti da interazioni fra rumore e segnali di avvertimento o altri suoni che vanno osservati al fine di ridurre il rischio di infortuni; f) le informazioni sull'emissione di rumore fornite dai costruttori dell'attrezzatura di lavoro in conformità alle vigenti disposizioni in materia; g) l'esistenza di attrezzature di lavoro alternative progettate per ridurre l'emissione di rumore; h) il prolungamento del periodo di esposizione al rumore oltre l'orario di lavoro normale, in locali di cui e' responsabile; i) le informazioni raccolte dalla sorveglianza sanitaria, comprese, per quanto possibile, quelle reperibili nella letteratura scientifica; l) la disponibilità di dispositivi di protezione dell'udito con adeguate caratteristiche di attenuazione.
  • 14. MISURA Art. 49 quinquies commi 2-7 D.Lgs 626/94 Se, a seguito della valutazione, può fondatamente ritenersi che i valori inferiori di azione (LEX,8h = 80 dB(A), ppeak = 135 dB(A)) possono essere superati, il datore di lavoro misura i livelli di rumore cui i lavoratori sono esposti, i cui risultati sono riportati nel documento di valutazione. Aggiornamento: cadenza almeno quadriennale, occasione di mutamenti che potrebbero averla resa superata risultati della sorveglianza sanitaria ne mostrino la necessità Effettuato da personale adeguatamente qualificato
  • 15. COMPITI DEL DATORE DI LAVORO D.Lgs. 277/91 D.Lgs. 195/06 Lep,d Picco Lex,8h Picco 80 ÷ 85 dB(A) --- ≤ 85 dB(A) 137 dB(C) Livello superiore di azione Informazione dei lavoratori Informazione e formazione dei lavoratori Sorveglianza sanitaria Sorveglianza sanitaria su richiesta del lavoratore e su richiesta del lavoratore e sentito il medico competente sentito il medico competente Messa a disposizione dei DPI
  • 16. COMPITI DEL DATORE DI LAVORO D.Lgs. 277/91 D.Lgs. 195/06 Lep,d Picco Lex,8h Picco 85 ÷ 90 dB(A) --- > 85 dB(A) 137 dB(C) Livello superiore di azione Formazione dei lavoratori Già prevista Sorveglianza sanitaria almeno Sorveglianza sanitaria biennale Periodicità non definita Messa a disposizione dei DPI Obbligo di uso dei DPI Programma di misure tecniche ed organizzative per ridurre esposizione
  • 17. COMPITI DEL DATORE DI LAVORO D.Lgs. 277/91 D.Lgs. 195/06 Lep,d Picco Lex,8h Picco > 90 dB(A) 140 dBlin 87 dB(A) 140 dB(C) Valore limite Sorveglianza sanitaria azioni immediate per riportare almeno annuale l'esposizione sotto il valore limite individuazione delle cause Obbligo di uso dei DPI misure di protezione e di prevenzione per evitare che la Comunicazione all’organo di situazione si ripeta vigilanza Registro degli esposti RICHIESTA DEROGA
  • 18. SEGNALETICA D.Lgs. 277/91 D.Lgs. 195/06 > 90 dB(A) 140 dBlin > 85 dB(A) 137 dB(C) Nei luoghi di lavoro è I luoghi di lavoro sono esposta una segnaletica indicati da appositi segnali. appropriata. Dette aree sono inoltre Tali luoghi sono inoltre delimitate e l'accesso alle perimetrati e soggetti ad stesse e' limitato una limitazione di accesso
  • 19. MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE Art. 49 sexies D.Lgs 626/94 a) adozione di altri metodi di lavoro che implicano una minore esposizione al rumore; b) scelta di attrezzature di lavoro adeguate, tenuto conto del lavoro da svolgere, che emettano il minor rumore possibile; c) progettazione della struttura dei luoghi e dei posti di lavoro; d) adeguata informazione e formazione sull'uso corretto delle attrezzature di lavoro in modo da ridurre al minimo la loro esposizione al rumore; e) adozione di misure tecniche per il contenimento: 1) del rumore trasmesso per via aerea, quali schermature, involucri o rivestimenti realizzati con materiali fonoassorbenti; 2) del rumore strutturale, quali sistemi di smorzamento o di isolamento; f) opportuni programmi di manutenzione delle attrezzature di lavoro, del luogo di lavoro e dei sistemi sul posto di lavoro; g) riduzione del rumore mediante una migliore organizzazione del lavoro attraverso la limitazione della durata e dell'intensità dell'esposizione e l'adozione di orari di lavoro appropriati, con sufficienti periodi di riposo.
  • 20. MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE Art. 49 septies D.Lgs 626/94 1. Il datore di lavoro, qualora i rischi derivanti dal rumore non possono essere evitati con le misure di prevenzione e protezione di cui all'articolo 49-sexies, fornisce i dispositivi di protezione individuali per l'udito conformi alle disposizioni contenute nel Titolo IV ed alle seguenti condizioni: a) nel caso in cui l'esposizione al rumore superi i valori inferiori di azione il datore di lavoro mette a disposizione dei lavoratori dispositivi di protezione individuale dell'udito; b) nel caso in cui l'esposizione al rumore sia pari o al di sopra dei valori superiori di azione fa tutto il possibile per assicurare che vengano indossati (obbligo) i dispositivi di protezione individuale dell'udito; c) sceglie dispositivi di protezione individuale dell'udito che consentono di eliminare il rischio per l'udito o di ridurlo al minimo, previa consultazione dei lavoratori o dei loro rappresentanti; d) verifica l'efficacia dei dispositivi di protezione individuale dell'udito. 2. Il datore di lavoro tiene conto dell'attenuazione prodotta dai dispositivi di protezione individuale dell'udito indossati dal lavoratore solo ai fini di valutare il rispetto dei valori limite di esposizione.
  • 21. MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE Art. 49 octies D.Lgs 626/94 1. Fermo restando l'obbligo del non superamento dei valori limite di esposizione, se, nonostante l'adozione delle misure prese in applicazione del presente titolo, si individuano esposizioni superiori a detti valori, il datore di lavoro: a) adotta misure immediate per riportare l'esposizione al di sotto dei valori limite di esposizione; b) individua le cause dell'esposizione eccessiva; c) modifica le misure di protezione e di prevenzione per evitare che la situazione si ripeta.
  • 22. MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE Art. 49 nonies D.Lgs 626/94 1. Nell'ambito degli obblighi di cui agli articoli 21 e 22, il datore di lavoro garantisce che i lavoratori esposti a valori uguali o superiori ai valori inferiori di azione vengano informati e formati in relazione ai rischi provenienti dall'esposizione al rumore, con particolare riferimento: a) alla natura di detti rischi; b) alle misure adottate in applicazione del presente titolo volte a eliminare o ridurre al minimo il rischio derivante dal rumore, incluse le circostanze in cui si applicano dette misure; c) ai valori limite di esposizione e ai valori di azione di cui all'articolo 49-quater; d) ai risultati delle valutazioni e misurazioni del rumore effettuate in applicazione dell'articolo 49-quinquies insieme a una spiegazione del loro significato e dei rischi potenziali; e) all'uso corretto dei dispositivi di protezione individuale dell'udito; f) all'utilità e ai mezzi impiegati per individuare e segnalare sintomi di danni all'udito; g) alle circostanze nelle quali i lavoratori hanno diritto a una sorveglianza sanitaria e all'obiettivo della stessa; h) alle procedure di lavoro sicure per ridurre al minimo l'esposizione al rumore.
  • 23. MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE Art. 49 decies D.Lgs 626/94 1. Il datore di lavoro sottopone alla sorveglianza sanitaria di cui all'articolo 16, i lavoratori la cui esposizione al rumore eccede i valori superiori di azione. 2. La sorveglianza sanitaria di cui al comma 1 e' estesa ai lavoratori esposti a livelli superiori ai valori inferiori di azione, su loro richiesta o qualora il medico competente ne conferma l'opportunita'. 3. Nel caso in cui la sorveglianza sanitaria riveli, in un lavoratore, l'esistenza di anomalie imputabili ad esposizione a rumore, il medico competente ne informa il datore di lavoro ed il lavoratore. 4. Nei casi di cui al comma 3 il datore di lavoro: a) riesamina la valutazione del rischio effettuata a norma dell'articolo 49-quinquies; b) riesamina le misure volte a eliminare o ridurre i rischi a norma degli articoli 49- sexies e 49-septies; c) tiene conto del parere del medico competente nell'attuazione delle misure necessarie per eliminare o ridurre il rischio; d) adotta le misure affinche' sia riesaminato lo stato di salute di tutti gli altri lavoratori che hanno subito un'esposizione analoga.
  • 24. INTERVENTI DI RIDUZIONE DEL RUMORE 1 - INTERVENTI SULLA SORGENTE Eliminazione o sostituzione con macchine più silenziose; Modifiche per ridurne la rumorosità; Allontanamento. 2 - INTERVENTI SULLA PROPAGAZIONE Supporti antivibranti per il rumore trasmesso per via solida; Copertura integrale e parziale, barriere e schermi, silenziatori per il rumore diretto; Trattamento fonoassorbente per il rumore riflesso. 3 - INTERVENTI SUL LAVORATORE Isolamento in cabine silenti; Mezzi di protezione personale.
  • 25. INTERVENTI DI RIDUZIONE DEL RUMORE MEZZI DI PROTEZIONE PERSONALE E CRITERI DI SCELTA I protettori antirumore possono essere suddivisi in tre categorie: inserti, cuffie, caschi. inserti multiuso, (in gomma, plastica morbida, polimero espanso), capaci di attenuare l'energia sonora di 15-20 dB. Gli inconvenienti per il lavoratore sono la difficoltà nel trovare la misura esatta e la difficoltà nel mantenerli puliti. inserti monouso, (in lanapiuma), capaci di attenuare l'energia sonora di 10-20 dB, con l'inconveniente che frammenti di lanapiuma possono rimanere nel condotto uditivo.
  • 26. INTERVENTI DI RIDUZIONE DEL RUMORE cuffie, (composte da due coppe di materiale plastico rigido rivestito internamente da poliuretano espanso e bloccati da un archetto elastico di metallo passante sopra il vertice, dietro la nuca o sotto il mento) capaci di attenuare l'energia sonora di 20-40 dB. Per essere efficaci devono avere un certo peso e aderire perfettamente alla cute periauricolare, inoltre, riscaldando il padiglione auricolare, non possono essere indossate per 8 ore di seguito. caschi, (di vario materiale, vengono utilizzati per proteggere tutto il cranio e non solo le orecchie). Sono normalmente dotati di sistema ricetrasmittente, per le comunicazioni verbali. Forniscono una attenuazione globale fino a 50 dB. Vengono indossati per brevi periodi di tempo in quanto estremamente fastidiosi e ingombranti.
  • 27. INTERVENTI DI RIDUZIONE DEL RUMORE Gli inserti sono generalmente meglio tollerati e possono essere portati anche per tutta la durata dell'orario di lavoro. I caschi e le cuffie sono utili per esposizioni a livelli di rumorosità elevati, ma di breve durata, massimo 2 ore. La scelta dell'audioprotettore, indirizzata dal livello di rumorosità ambientale, è determinata dalle condizioni uditive del soggetto e dai compiti lavorativi svolti. La consegna del protettore è individuale ed avviene tenendo conto delle indicazioni del personale sanitario, inoltre al lavoratore deve essere lasciato un margine di scelta tra i mezzi audioprotettivi con caratteristiche analoghe.
  • 28. IL RUMORE IN CANTIERE Nell’edilizia le mansioni che generano rumore sono numerose, per cui i lavoratori possono essere esposti non soltanto al rumore che essi stessi stanno producendo, bensì anche al rumore ambientale, o di sottofondo, prodotto da altre attività del cantiere. Alcune delle fonti principali di rumore nell’edilizia sono le seguenti: ■ strumenti impattanti (demolizione del cemento armato); ■ uso di esplosivi (brillamento, utensili con caricatore); ■ attrezzature ad energia pneumatica; ■ motori a combustione interna.
  • 29. IL RUMORE IN CANTIERE Nell’edilizia le mansioni che generano rumore sono numerose, per cui i lavoratori possono essere esposti non soltanto al rumore che essi stessi stanno producendo, bensì anche al rumore ambientale, o di sottofondo, prodotto da altre attività del cantiere. Alcune delle fonti principali di rumore nell’edilizia sono le seguenti: ■ strumenti impattanti (demolizione del cemento armato); ■ uso di esplosivi (brillamento, utensili con caricatore); ■ attrezzature ad energia pneumatica; ■ motori a combustione interna.
  • 30. IL RUMORE IN CANTIERE ATTREZZATURA Leq dB(A) Martello demolitore pneumatico 105 Compressore 103 Taglio laterizi (Clipper) 103 Flessibile 102 Martello demolitore elettrico 102 Tagliasfalto a disco 102 Sega circolare 101 Pistola spruzzaintonaco 99 Ruspa 98 Sega circolare refrattari 98 Tagliasfalto a martello 98 Mola a disco 97 Escavatore con martello 96 Macchina per paratie 96 Tagliapiastrelle (Clipper) 96
  • 31. IL RUMORE IN CANTIERE ATTREZZATURA Leq dB(A) Troncatrice 96 Fresa manti 95 Rullo compressore 94 Trapano a percussione 94 Escavatore con puntale 93 Battipiastrelle 91 Autobetoniera 90 Cannello per impermeabilizzazione 90 Vibratore per cemento armato 90 Levigatrice 89 Idropulitrice 87 dati forniti dall’INSAI (Istituto Nazionale Svizzero di Assicurazione) e dall’ANCE
  • 32. Attenuazione per divergenza Sorgente puntiforme d - 6 dB(A) 70 dB(A) 2d 64 dB(A)
  • 33. Attenuazione per divergenza Sorgente lineare d - 3 dB(A) 70 dB(A) 2d 67 dB(A)
  • 34. INTERVENTI DI RIDUZIONE DEL RUMORE 1 - INTERVENTI SULLA SORGENTE Eliminazione o sostituzione con macchine più silenziose; Modifiche per ridurne la rumorosità; Allontanamento. 2 - INTERVENTI SULLA PROPAGAZIONE Supporti antivibranti per il rumore trasmesso per via solida; Copertura integrale e parziale, barriere e schermi, silenziatori per il rumore diretto; Trattamento fonoassorbente per il rumore riflesso. 3 - INTERVENTI SUL LAVORATORE Isolamento in cabine silenti; Mezzi di protezione personale.
  • 35. INTERVENTI DI RIDUZIONE DEL RUMORE INTERVENTI SULLA SORGENTE Esempi di applicazione: Compressori, gruppi elettrogeni, attrezzature, macchine operatrici, ecc. Queste possono essere scelte in modo ottimale (con “bassi” livelli di rumorosità, per esempio macchine elettiche anziché pneumatiche), possono essere insonorizzate, possono essere posizionate a distanze adeguate dai lavoratori…
  • 36. INTERVENTI DI RIDUZIONE DEL RUMORE Riduzione delle contemporaneità di funzionamento delle apparecchiature più rumorose 102 dB 102 dB + = 105 dB
  • 37. INTERVENTI DI RIDUZIONE DEL RUMORE INTERVENTI SULLA PROPAGAZIONE Esempi di applicazione: Compressori, gruppi elettrogeni, alcune lavorazioni con attezzature manuali, ecc. Corretta collocazione sfruttando l’effetto schermante anche delle stutture edilizie in costruzione, oppure con pannelli correttamente posizionati, posizionamento di pannelli fonoassorbenti per ridurre la riflessione del rumore (tipo celenit o eraclit) ecc.
  • 38. INTERVENTI DI RIDUZIONE DEL RUMORE INTERVENTI SUL LAVORATORE Esempi di applicazione: Strumenti impattanti, attrezzature manuali in genere… Oltre all’utilizzo di DPI si può agire sulle modalità di utilizzo (luoghi aperti piuttosto che chiusi, maggiore distanza dal capo, ecc.)
  • 39. GUIDA ALLA SCELTA ED INDIVIDUAZIONE DEGLI OTOPROTETTORI Otoprotettori
  • 40. OTOPROTETTORI ATTENUAZIONE SONORA È la differenza, espressa in decibel, tra l’intensità del“rumore” presente nell’ambiente e quello effettivamente trasmesso all’orecchio.
  • 41. OTOPROTETTORI Il fattore di attenuazione dipende dalla frequenza del “rumore”. Può essere indicato in 3 modi APV fornisce i livelli di attenuazione a diverse frequenze. È riportato in forma di tabella in cui sono indicati i valori di attenuazione in funzione della banda. Frequenza (Hz) 125 250 500 1000 2000 4000 8000 Attenuazione (dB) 5 8 10 12 12 12 12
  • 42. OTOPROTETTORI Il fattore di attenuazione dipende dalla frequenza del “rumore”. Può essere indicato in 3 modi APV fornisce i livelli di attenuazione a diverse frequenze. È riportato in forma di tabella in cui sono indicati i valori di attenuazione in funzione della banda. HML riporta il valore di attenuazione in base a tre tipi di rumore di alta (H), media (M), bassa (L) frequenza. Esempio: H = 27 dB M = 22 dB L = 15 dB SNR indica in un unico valore il fattore di attenuazione. Permette di ricavare subito il valore di esposizione al rumore semplicemente sottraendo al valore del rumore misurato nell’ambiente quello indicato dal SNR.
  • 43. D.Lgs. 195/06 Il datore di lavoro tiene conto dell’attenuazione prodotta dai DPI dell’udito indossati dal lavoratore solo ai fini di valutare il rispetto dei valori limite di esposizione. sceglie DPI dell’udito che consentono di eliminare il rischio per l’udito o di ridurlo al minimo, previa consultazione dei lavoratori o dei loro rappresentanti verifica l’efficacia dei dispositivi di protezione individuale dell’udito.
  • 44. Calcolo dell’attenuazione Metodi per valutare il livello sonoro di un lavoratore che indossa i DPI (EN 458): OBM livelli di rumore per banda di ottava HML attenuazioni in bassa, media e alta frequenza. Si usano i livelli di rumore ponderati A e C SNR valore di attenuazione singolo (SNR) e al livello sonoro ponderato C
  • 45. Confronto tra i metodi Attenuazione Modello 63 125 250 500 1000 2000 4000 8000 SNR H M L Tappo 1 22,0 28,3 28,7 29,4 28,1 30,0 37,6 41,7 33 29 29 32 Arch 1 19,2 18,1 16,9 14,4 18,7 27,1 32,4 27,8 23 25 19 17 cuffia 1 11,3 6,8 13,3 22,7 31,2 31,5 32,8 29,5 26 32 23 14 cuffia 2 11,4 8,7 10,7 15,5 26,2 31,8 39,5 30,8 23 31 20 13 EN 458 5,0 7,0 11,4 15,7 19,4 24,4 32,6 29,7 21 25 19 13 Rumore dB(A) dB(C) 110 104 103 100 Livello all’operatore 90 OBM HML SNR 80 Tappo 1 73,0 75,0 70,0 70 Arch 1 80,4 80,0 80,0 60 cuffia 1 73,7 74,0 77,0 50 cuffia 2 75,6 76,0 80,0 63 125 250 500 1000 2000 4000 8000 EN 458 80,6 80,0 82,0
  • 46. Esempio di calcolo Utilizzo una smerigliatrice che emette 98 dB L’operatore indossa un paio di cuffie con SNR = 25 dB il livello di rumore all’orecchio è: 73 dB 100 95 L,ep Tempo di Esposizione giornaliera 90 dB(A) esposizione 85 82 10 85 20 80 86 30 75 89 60 70 0 30 60 90 120 150 180 210 240 270 300 330 360 390 420 450 480 Tempo
  • 47. Attenuazione in funzione del tempo di indossamento
  • 48. Perdita dell’efficacia mancanza di adeguata formazione taglia dei DPI non adeguata movimenti dei lavoratori, soprattutto mandibo – vestibolari spostamento del DPI (ad esempio perché fastidioso) perdita di prestazioni nel tempo insufficienti manutenzioni o ricambi presenza di occhiali, capelli lunghi, barba, ecc…
  • 49. Attenuazione reale 0 Ambiente di lavoro min 10 Ambiente di lavoro max 20 Fabbricante 30 40 50 125 250 500 1000 2000 4000 5000 Frequenza Hz Cuffia
  • 51. Coefficiente correttivi Tenuto conto che l’azienda svolga attività di formazione specifica ed addestramento (art. 43 D.LGs 626/94) valori realistici di attenuzione del rumore SNR potrebbero essere: Cuffie: SNR X 0,85 Inserti espandibili e personalizzabili: SNR X 0,65 Altri inserti: SNR X 0,5 Giuseppe Elia, Presidente commissione Acustica UNI, Atti dBA 2006
  • 52. TIPOLOGIE INSERTI “tappi” che vengono inseriti nel meato acustico esterno, per chiudere a tenuta l’imbocco del meato acustico esterno.
  • 53. TIPOLOGIE Con le mani pulite premete e Tirare leggermente la parte superiore ruotate il tappo tra le dita fino a dell’orecchio così da raddrizzare il ridurne il più possibile il diametro. condotto uditivo. Quindi inserire il tappo. Mantenere il tappo in posizione finché non sia completamente espanso (30 secondi).
  • 54. TIPOLOGIE INSERTI CON ARCHETTO gli inserti sono fissati su un archetto di sostegno in materiale plastico che li mantiene premuti contro l’imbocco del meato acustico, tenendolo così costantemente chiuso.
  • 55. TIPOLOGIE Afferrare l’archetto Posizionare i tamponi sul L’archetto può essere all’altezza dei canale auricolare. posizionato o sotto il tamponi come Premerli ruotandoli mento o dietro la nuca. illustrato. leggermente per ottenere una migliore tenuta.
  • 56. TIPOLOGIE CUFFIE AURICOLARI Sono costituite da due conchiglie che coprono l’orecchio e aderiscono perfettamente alla testa. Posizionare l’archetto sulla testa e spostare i capelli, eventuali bardature di respiratori, in modo Regolare la posizione che i cuscinetti aderiscano delle cuffie perfettamente alle orecchie.
  • 58. TIPOLOGIE CUFFIE PER ELMETTO CUFFIE CON COMUNICAZIONE
  • 59. TIPOLOGIE Cuffie con controllo attivo della riduzione del rumore ANR
  • 60. AMBIENTE DI LAVORO E ATTIVITÀ LAVORATIVA Lavori sulla sede stradale: alla guida di autoveicoli o in prossimità della sede stradale al di fuori di cantieri stradali chiaramente delimitati, non utilizzare gli otoprotettori. Non permettono di sentire il sopraggiungere di veicoli favorendo così possibili investimenti
  • 61. AMBIENTE DI LAVORO E ATTIVITÀ LAVORATIVA Segnali di avvertimento e di allarme: se il rumore è tale da interferire con l'udibilità dei segnali, e sia stato adottato un sistema di allarme visivo; l’operatore deve lavorare in posizione tale da avere sempre sottocchio tali segnali. Alta temperatura ed umidità: Il lavoro fisico, a temperature e umidità elevate, può causare una marcata sudorazione sotto le cuffie. In questi casi sono preferibili gli inserti auricolari.
  • 62. AMBIENTE DI LAVORO E ATTIVITÀ LAVORATIVA Polvere: Il lavoro in ambienti polverosi può dar luogo alla formazione di uno strato di polvere tra i cuscinetti delle cuffie e la pelle che potrebbe causare irritazioni cutanee. Preferibili inserti auricolari monouso o cuffie con coperture per i cuscinetti. Esposizione ripetuta a rumori di breve durata: Sono preferibili cuffie o inserti auricolari con archetto in quanto facili e veloci da mettere e togliere.
  • 63. AMBIENTE DI LAVORO E ATTIVITÀ LAVORATIVA Disturbi medici: Nel caso che l'utilizzatore abbia o abbia avuto disturbi auricolari, oppure se è in trattamento per una patologia auricolare o un'affezione cutanea deve richiedere il parere del medico competente per stabilire il tipo di protettore auricolare da utilizzare.
  • 64. USO COMBINATO Cappucci o Cuffie: I protettori auricolari devono essere indossati sotto il cappuccio. Se il livello di rumore lo permette preferire l’uso degli inserti. Indossare cuffie o archetti sopra agli indumenti ridurrà sensibilmente la loro efficacia.
  • 65. USO COMBINATO Occhiali: Le stanghette degli occhiali possono interferire con il cuscinetto della cuffia e comprometterne la chiusura a tenuta. E' preferibile l'uso di inserti auricolari, con o senza archetto.
  • 66. USO COMBINATO Elmetti: utilizzare inserti auricolari, archetto o cuffie per elmetti di sicurezza e sono tenute in posizione con una cinghia che passa sulla testa e/o dietro alla nuca, oppure montate direttamente sull’elmetto.
  • 67. MARCATURA CE I DPI devono rispondere ai requisiti essenziali di salute e sicurezza specificati dal D.Lgs. 475/92 Il costruttore attesta la conformità ai requisiti stabiliti dalla direttiva comunitaria e appone la marcatura CE. Dichiarazione di conformità
  • 68. LA NOTA INFORMATIVA è una sorta di carta di identità del DPI nella quale sono riportati tutti gli elementi necessari per l’identificazione e il corretto uso. PERCHÉ È IMPORTANTE: descrive le condizioni in cui il DPI può essere usato, indicando i limiti di utilizzo e la durata d’uso contiene le istruzioni del fabbricante per garantire il corretto utilizzo del dispositivo e il mantenimento delle sue capacità di protettive. la legge considera la Nota Informativa un requisito essenziale di salute e sicurezza. nel caso non venissero rispettate le indicazioni relative alla pulizia, disinfezione e manutenzione riportate nella nota informativa, il DPI perde la sua efficacia sia tecnica che giuridica.
  • 69. ESPOSIZIONE DEI LAVORATORI AI RISCHI DERIVANTI DA VIBRAZIONI MECCANICHE D.Lgs. 187/05 Attuazione della direttiva 2002/44/CE sulle prescrizioni minime di sicurezza e di salute relative all'esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti da vibrazioni meccaniche.
  • 70. OBIETTIVO la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori che sono esposti o possono essere esposti a rischi derivanti da vibrazioni meccaniche.
  • 71. VIBRAZIONI MANO-BRACCIO CORPO INTERO
  • 72. Limiti di esposizione Accelerazione: A(8) m/s2 Mano braccio: somma delle accelerazioni sui 3 assi X, Y, Z Corpo intero: max delle accelerazioni sui 3 assi 1.4X, 1.4Y, Z mano braccio corpo intero (HAV) (WBV) valore 2,5 m/s2 0,5 m/s2 d'azione valore limite 5 m/s2 1,15 m/s2
  • 73. VIBRAZIONI TRASMESSE AL SISTEMA MANO-BRACCIO
  • 74. Esempi: sorgenti vibrazioni al sistema mano braccio Nell’utilizzo di Martello demolitore o picconatore Trapano a percussione Avvitatori Levigatrici Seghe circolari Decespugliatori …
  • 75. Sindrome vibrazioni Mano-Braccio apparato circolatorio fenomeno di Raynaud secondario o “sindrome del dito bianco” sistema nervoso – Ipo-parestesie – Riduzione della sensibilità tattile e termica – Limitazione della capacità di manipolazione fine apparato osteoarticolare lesioni cronico- degenerative a carico dei segmenti ossei ed articolari degli arti superiori, in particolare a livello dei polsi e dei gomiti aumento rischio di alterazioni muscolo-tendinee (tendiniti) e di tunnel carpale.
  • 76. fenomeno di Raynaud Lesioni a vasi sanguigni attacchi di pallore locale e ben delimitato che si manisfestano in corrispondenza delle dita delle mani maggiormente esposte al meccanismo vibratorio. esposizione al freddo.
  • 77. Malattia Dupuytren Dovuta all’ispessimento e alla retrazione della fascia fibrosa che si trova subito al di sotto della pelle del palmo della mano. Provoca il progressivo piegarsi delle dita nel palmo (in particolare anulare e mignolo).
  • 78. VIBRAZIONI TRASMESSE AL CORPO INTERO
  • 79. Esempi: sorgenti vibrazioni al sistema mano braccio Nell’utilizzo di: Autogru Camion, Autobus, Macchine movimento terra – Ruspe, – Pale meccaniche, Macchine agricole e forestali Carrelli elevatori Su solai, piattaforme o sedili collegati con macchine- sorgenti (es. molini, vibrovagli, confezionatrici)
  • 80. Sindrome vibrazioni Corpo intero Maggior frequenza di: lombalgie e lombosciatalgie, discopatie o ernie discali alterazioni degenerative della colonna vertebrale (spondiloartrosi, spondilosi, osteocondrosi intervertebrale) Disturbi al collo ed alle spalle Disturbi digestivi Disturbi circolatori Effetti cocleo-vestibolari
  • 81. Interazione tre rumore e vibrazioni (UNI TR 11159) Una prolungata esposizione a vibrazioni meccaniche sembra poter aggravare l’ipoacusia provocata dal rumore. L’esposizione combinata a vibrazioni e rumore sembra causare uno spostamento temporaneo della soglia uditiva alle alte frequenze (6-10 kHz) maggiore di quello provocato dall'esposizione al solo rumore. Una più elevata prevalenza di turbe vestibolari sono state descritte in lavoratori esposti a vibrazioni trasmesse al corpo intero. Il meccanismo non è stato ancora chiarito.
  • 82. Valutazione delle vibrazioni il datore di lavoro valuta e, nel caso non siano disponibili informazioni relative ai livelli di vibrazione presso banche dati ISPESL regioni CNR produttori o fornitori, misura i livelli di vibrazioni meccaniche a cui i lavoratori sono esposti.
  • 83. Periodicità c.5 La valutazione e la misurazione devono essere programmate ed effettuate a intervalli idonei sulla base della valutazione del rischio da personale adeguatamente qualificato c.8 … aggiorna la valutazione … periodicamente, e in ogni caso senza ritardo se vi sono stati significativi mutamenti ai fini della sicurezza e della salute dei lavoratori che potrebbero averla resa superata, oppure quando i risultati della sorveglianza sanitaria ne richiedano la necessita'
  • 89. Banca dati Ispesl Quando non usare i dati rilevati in campo il macchinario non è usato nelle condizioni indicate Banca Dati; il macchinario non è in buone condizioni di manutenzione; il macchinario non è uguale a quello indicato in banca dati (differente marca – modello); nel caso di esposizione al corpo intero: differenti caratteristiche del fondo stradale, velocità di guida, tipologia di sedili montati incidono fortemente sui livelli di esposizione prodotti da macchinari, anche se dello stesso tipo. In tutti i casi in cui l’impiego Banca Dati Vibrazioni può portare ad una sottostima del rischio sarà necessario ricorrere a misurazione diretta.
  • 90. Dati del fabbricante Macchine condotte a mano Le istruzioni devono fornire indicazione sull'accelerazione cui sono esposte le membra superiori quando superi i 2,5 m/s², definito secondo le norme di collaudo appropriate. Macchine mobili Le istruzioni devono fornire indicazione relativa alle all'accelerazione cui è esposto il corpo (piedi o parte seduta) quando superi 0,5 m/s².
  • 91. Dati del fabbricante - criticità Le norme previste dalla Direttiva Macchine hanno lo scopo il confrontare macchine simili di costruttori diversi, quindi facilmente riproducibili, cioè il più possibile svincolate dall’ambiente e dall’operatore. Tali condizioni sono spesso molto lontane dalle situazioni reali ed in molti casi portano ad una pesante sottostima del rischio. I dati si riferiscono ad attrezzature nuove, nei casi reali ci può essere carenza di manutenzione ecc., con conseguente maggiore livello di rischio. In alcuni casi i dati dichiarati si riferiscono ad un solo asse, mentre l’esposizione va calcolata sui tre assi.
  • 92. Dati del fabbricante Macchina Condizioni di Reali condizioni di Fattore di Note lavoro durante il uso test correzione Martelli e scalpelli Assorbitore a sfere Tutte 1,5 - 2,0 1,5 per uso come a percussione di acciaio rivettatore e scrostatore; 2,0 per tutti gli altri usi Martelli perforatori Foratura di Perforazione 2,0 per lapidei e cemento lapidei e cemento martelli rotativi Smerigliatrici Disco sbilanciato a Tutte le operazioni 1,5 non applicabile per (tutte) vuoto di smerigliatura utensili di taglio e (non lucidatura) spazzole acciaio Smerigliatrici Disco sbilanciato a taglio 2,0 applicabile per (tutte) vuoto spazzole acciaio Trapani a foratura a foratura a 1,5 percussione percussione in percussione condizioni standardizzate Macchina Condizioni di Reali condizioni di Fattore di Note lavoro durante il uso correzione test
  • 93. Misurazioni MANO-BRACCIO CORPO INTERO
  • 94. Misure di prevenzione e protezione VALUTAZIONE DEI RISCHI superamento valore d’ azione PROGRAMMA DI INFORMAZIONE E SORVEGLIANZA MISURE TECNICHE FORMAZIONE DEI SANITARIA O ORGANIZZATIVE LAVORATORI
  • 95. MISURE TECNICHE O ORGANIZZATIVE metodi di lavoro che richiedono una minor esposizione a vibrazioni meccaniche; attrezzature che producono, tenuto conto del lavoro da svolgere, il minor livello possibile di vibrazioni; la fornitura di attrezzature accessorie per ridurre i rischi di lesioni provocate dalle vibrazioni – sedili – maniglie – guanti programmi di manutenzione; progettazione e l'organizzazione dei luoghi e dei posti di lavoro; organizzazione del lavoro; la fornitura, ai lavoratori esposti, di indumenti per la protezione dal freddo e dall'umidità
  • 96. MISURE TECNICHE O ORGANIZZATIVE Automazione della lavorazione Scelta di attrezzi ergonomici (Banche Dati) Modifica degli attrezzi esistenti (rivestimento dei manici con materiali smorzanti, sostituzione degli utensili, …) DPI (guanti antivibranti) Modifica delle macchine esistenti (isolamento della cabina con materiali smorzanti (silent block), sostituzione degli utensili, degli ammortizzatori, …) Sedili (antivibranti) Fornitura, ai lavoratori esposti, di indumenti per la protezione dal freddo e dall'umidità
  • 97. Sedili •Riduzione delle vibrazioni sulle superfici di contatto •Trasmissibilità del sedile
  • 99. Guanti antivibrazioni UNI EN ISO 10819 “Un guanto è considerato ‘antivibrazione’ se rispetta entrambi i seguenti criteri: Trasmissibilità: TRM < 1.0⋅ e ⋅TRH < 0.6
  • 100. Guanti antivibrazioni Tipo di attrezzatura Attenuazione Levigatrici orb. e roto orbitali 40-60 % Smerigliatrici ang. e assiali10 40-60 % Decespugliatori 10-20 % Motoseghe 10-20 % Martelli perforatori < 10 % Trapani a percussione < 10 %
  • 101. Superamento valore limite se, nonostante le misure adottate, il valore limite di esposizione è stato superato, il datore di lavoro prende misure immediate per riportare l'esposizione al disotto di tale valore, individua le cause del superamento adatta di conseguenza le misure di protezione e prevenzione per evitare un nuovo superamento.
  • 102. Deroghe In attività in cui l'esposizione e' abitualmente inferiore ai valori di azione, ma varia sensibilmente e può occasionalmente superare il valore limite, il DL può richiedere la deroga al rispetto dei valori limite a condizione che il valore medio calcolato su un periodo di 40 ore sia inferiore al valore limite e si dimostri, con elementi probanti, che i rischi derivanti dal tipo di esposizione cui e' sottoposto il lavoratore sono inferiori a quelli derivanti da un livello di esposizione corrispondente al valore limite. Le deroghe sono concesse, per un periodo massimo di 4 anni, dall'organo di vigilanza territorialmente competente