Giornata tecnica da Acque del Chiampo, 27 marzo 2024 | MAZZOLA Rosario
Le emissioni gas serra in Trentino (E. Antonini)
1. Fonte: Global Carbon Project
CLIMATE CHANGE: I NUMERI FONDAMENTALI
CHE COSA ACCADE SE NON INCREMENTANO
LE EMISSIONI SERRA?
Il livello corrente di produzione di gas serra e
quasi il doppio (9,1 mld tonnellate per anno)
rispetto a quella che è rimossa
dell’atmosfera (5 mld di tonnellate ogni
anno).
CHI CAUSE LE EMISSIONI
SERRA?
4/5 sono causate dai
combustibili fossili. Il resto è
causato da deforestazione e dal
cambio di uso del suolo.
PERCHÈ LA ANIDRIDE CARBONICA
CAUSA IL RISCALDAMENTO DELLA
TERRA?
Perché essa trattiene la radiazione
solare riflessa dalla terra.
QUANTO TROPPO È TROPPO?
Nessuno è sicuro. Alcuni scienziati pensano
che si debba ritornare al livello di 350 ppm
(parti per milione) per evitare seri impatti
climatici. Ma se il trend corrente continua, già
a metà millennio saranno raggiunti i 450
ppm.
NON È MAI STATA COSÌ ALTO IL LIVELLO di CO2 IN
ATMOSFERA?
No, se non prima di 800.000 anni fa. Questo fu
scoperto nella più antica bolla d’aria trovata nel
cuore ghiacciato dell’Antartide.
DOVE VA LA
CO2?
Le piante e il
suolo assorbono
circa un terzo
ogni anno.
Oceani e acque
assorbono circa
un quarto. Il
resto rimane in
circolazione per
alcuni anni
Eliseo Antonini ® 2015 - ladige.it (Blog: Energia della farfalla)
2. La legge provinciale 9 marzo 2010 n.5 «IL TRENTINO PER LA PROTEZIONE DEL CLIMA» è
stata inglobata dalla più recente legge provinciale (L.P. 17 settembre 2013 n.19):
VALUTAZIONE D’IMPATTO AMBIENTALE.
La valutazione ambientale considera (art. 1, c3b) anche il CLIMA come fattore oggetto di
valutazione
INOLTRE
Art. 1 c4: «Per valutare preventivamente e ridurre l'impatto delle grandi opere, pubbliche e
private, anche dal punto di vista del loro contributo al consumo complessivo di energia e
alla diffusione dell'anidride carbonica e degli altri gas climalteranti, con deliberazione
della Giunta provinciale sono stabiliti i tempi, i criteri e le modalità per la valutazione
dell'impatto energetico e sul clima, nell'ambito del procedimento di valutazione dell'impatto
ambientale».
La legge provinciale 19/2013 contiene altri articoli dedicati al clima (Capo II art. 23 e
seguenti).
- STRATEGIE ED INTERVENTI PER FRONTEGGIATE IL CAMBIAMENTO CLIMATICO,
- FONDO PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE E PER LA LOTTA AI CAMBIAMENTI CLIMATICI.
LA LEGGE IN TRENTINO SUL CLIMA
3. La sola produzione idroelettrica
trentina supera il consumo interno.
In Trentino il consumo elettrico è
quindi TUTTO rinnovabile.
Il Piano Energetico Ambientale Provinciale (PEAP 2013-2020) afferma:
«La produzione di energia elettrica verde supera il fabbisogno interno» (p. 39)
Nel tempo la produzione idroelettrica normalizzata è rimasta abbastanza stabile
mentre cresce il consumo che varia nei vari settori (vedi grafico sotto).
0
200
400
600
800
1000
1200
1400
1600
1800
1990 1995 2000 2005 2010
GWh
EE DOMESTICO
EE TERZIARIO
EE INDUSTRIA
EE AGRICOLTURA
0
500
1000
1500
2000
2500
3000
3500
4000
1990 1995 2000 2005 2010
GWh
CONSUMO ELETTRICO
PRODUZIONE IDROELETTRICA
Eliseo Antonini ® 2015 - ladige.it (Blog: Energia della farfalla)
4. Nel Piano Energetico
Ambientale della Provincia di
Trento (tabella) mette in
relazione le emissioni di
anidride carbonica, nei vari
settori, distinguendo le
tipologie di combustibile
impiegato.
Il piano riferisce inoltre che i «consumi elettrici in provincia
hanno un impatto nullo sul computo delle emissioni di CO2».
(Tabella 5, pagina 23 del PEAP 2013-2020)
Poiché il consumo elettrico trentino è ricoperto al 100% dalla produzione
rinnovabile (idro), non ci sono emissioni climalteranti legati al consumo
elettrico. Le emissioni dannose per il clima quindi in Trentino derivano da altre
fonti e vettori di energie (metano, gasolio e GPL, trasporti: diesel e benzina).
NOTA: a questo tabelle non ho messo l’unità di
misura perché non è indicata nel piano provinciale.
5. I due settori che più emettono sono: TRASPORTI E ABITAZIONI CIVILI e dove gli
investimenti di riduzione e sostituzione dovrebbero essere orientati.
1. Nei trasporti le emissioni derivano dall’uso del gasolio e della benzina
2. Nei settore civile dall’uso del metano e in parte dal gasolio da riscaldamento e GPL
3. Nell’industria la maggior parte delle emissioni derivano dall’uso del metano.
NOTA: a questo grafico non ho
messo l’unità di misura perché
non è indicata nel piano
provinciale.
Eliseo Antonini ® 2015 - ladige.it (Blog: Energia della farfalla)
6. Nel settore civile si è progressivamente ridotto l’uso del gasolio, che comunque
rimane alto (110.684 tonnellate, 2011) e si è diffuso il metano.
NOTA: a questo grafico non ho messo l’unità di misura perché non è
indicata nel piano provinciale.
In Trentino si consuma ancora quasi tre
volte tanto gasolio rispetto a Bolzano.
Al consumo di gasolio, inteso come combustibile
per uso domestico o industriale, e imputabile il
36% delle emissioni complessive di SO2 e solo il 3%
del totale degli NOX . (PEAP, p. 52)
L’aumento delle emissioni di CO2 tra il 1990
e il 2010 e giustificato dal fatto che e
fortemente cresciuto in questo periodo
l’impiego di gas naturale per il
riscaldamento e si e avuta anche una
leggera crescita dell’impiego di gasolioEliseo Antonini ® 2015 - ladige.it (Blog: Energia della farfalla)
7. 1. AUTOSUFFICIENZA ENERGETICA (art. 23, c2)
NOTA: Poiché il Trentino è già autosufficiente dal punto di vista delle produzione elettrica
rinnovabile, bisogna necessariamente ridurre il consumo di gasolio da riscaldamento
(111.684 tonnellate, ‘11), del GPL e del metano per il riscaldamento (300 milioni di metri
cubi).
Come si possono sostituire questi combustibili fossili? Riducendo di molto il consumo
termico nelle abitazioni e negli edifici. In parte con il solare termico. Sostituendoli con la
legna e/o con il cippato e/o le briquettes? Con il pellet, autoprodotto o di importazione?
Con i tralci e gli espianti di vite o le potature e gli espianti di melo?
GLI OBIETTIVI DELLA PAT SONO TRE:
Essere autosufficienti dal punto di vista
energetico vuol dire: eliminare del tutto l’uso
dei gasolio, della benzina, del metano e del
Gpl per l’autotrazione.
DOMANDA: In questo settore il Trentino che
carte può giocare? Come ci si rende qui
autosufficienti? Auto e trasporti solo elettrici?
Solo bicicletta? Tutto biometano? Altri
biocarburanti? Quali?
NOTA: a questo grafico non ho messo l’unità di misura perché non è indicata nel piano provinciale.
Eliseo Antonini ® 2015 - ladige.it (Blog: Energia della farfalla)
8. 2. AUMENTARE LE BIOMASSE IN BOSCO PER ASSORBIRE PIÙ ANIDRIDE CARBONICA
Questo è un obiettivo che però contrasta con il precedente: lasciare più legna in bosco
vuol dire non poterla usarla per gli scopi energetici (usi civici: legna da ardere e cippato);
quindi per le abitazioni private e per gli edifici in generale. E per le reti di
teleriscaldamento (cippato) che sono state finanziate in provincia. Importerà il Trentino
più legna o pellet?
È vero anche però, che si può scegliere la strada di aumentare l’efficienza degli
apparecchi e degli involucri che usano legna da ardere allo scopo duplice di ridurre l’uso
della legna producendo più energia (maggiore efficienza) e abbattere anche le emissioni
in atmosfera.
Le foreste trentine assorbono la
metà delle emissioni di anidride
carbonica in provincia di Trento.
Un servizio
questo che non è
dal mercato
remunerato.
Le fasce di altitudine in Trentino dove il
carbonio è stoccato nelle foreste (CEA 2007).
Eliseo Antonini ® 2015 - ladige.it (Blog: Energia della farfalla)
9. Questo è il quadro del livello di emissioni di gas serra in Trentino e gli obiettivi della legge
19/2013 (art. 24)
NOTA: a questo grafico non ho messo l’unità di misura perché non è indicata nel piano provinciale.
3. TRENTINO ZERO EMISSION (-50% NEL 2030 e -90% NEL 2050) rispetto al livello del
1990
Eliseo Antonini ® 2015 - ladige.it (Blog: Energia della farfalla)
10. Il Piano di Azione per l’Energia Sostenibile del Comune di Brentonico (TN) riporta che
il consumo comunale di energia elettrica comporta un’emissione di 4.633.5 t di CO2.
(PAES, pagina 59 )
Perché l’elettricità nel comune di Brentonico genera emissioni clima alteranti?
Ma non è il solo PAES che le conteggia. Ve ne sono altri.
Fonte: PAES Brentonico
Eliseo Antonini ® 2015 - ladige.it (Blog: Energia della farfalla)
IL PIANO PROVINCIALE E I PIANI COMUNALI DIVERGONO … DUE ESEMPI
11. Anche la Dichiarazione Ambientale EMAS (2012 – 2014) dell’area omogenea “Centro
di Valle” (Cles, Nanno, Tassullo e Tuenno) riporta le emissioni di CO2 legate al
consumo elettrico delle utenze comunali.
Come esempio riportiamo qui la tabella che si riferisce al Comune di Tuenno.
DOMANDA: In definitiva, come si deve quindi considerare il consumo elettrico in
Provincia di Trento rispetto alle emissioni clima alteranti?
Non è una questione di poco conto. Poiché, per esempio, se il Comune di
Brentonico considerasse nulle le sue emissioni legate al consumo elettrico,
l’obiettivo di risparmio di CO2 al 2020 (-4.519,3 t di CO2) sarebbe già conseguito nel
2008 e quindi il piano sarebbe da rivedere nei sui obiettivi di riduzione e nelle
misure da adottare.
Inoltre, possiamo forse dire che conteggiare le evitate emissioni di gas serra degli
impianti fotovoltaici installati in Trentino non ha molto senso.
L’ENERGIA CHE RESTITUISCONO NON EMETTE GAS SERRA.