1. Lezione n. 1
Tecnico dei processi innovativi per le
PMI in ambito energetico ed
ambientale
u.f.c. 6
PRINCIPALI TECNICHE DI RIDUZIONE DEI CONSUMI E
RISPARMIO ENERGETICO
Ing. Elena De Toni
MAGGIO-GIUGNO 2010
21 maggio 2010 Tecnico dei processi innovativi per le PMI in ambito
energetico ed ambientale - Lezione n. 1 – Elena De Toni
2. Programma della lezione
- Oggetto e obiettivi delle lezioni dell’area disciplinare 6 “principali
tecniche di riduzione dei consumi e risparmio energetico”
- Aspettative/motivazioni - discussone sugli argomenti del corso
- management dell’energia e PMI
- Introduzione ai concetti chiave sull’energia
- panoramica sui consumi in Italia
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3. Obiettivi del modulo
Di cosa si parla…
Risparmio
Produzione ENERGIA Comunicazione
Gestione
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4. Obiettivi del modulo
Obiettivi del modulo
• fornire informazioni e preparazione di base sul tema del
risparmio energetico
• sviluppare capacità di analisi sul tema
• favorire il confronto e la discussione
• analizzare punti di forza e di debolezza delle soluzioni
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5. Obiettivi del modulo
I PUNTI DI VISTA
RISPARMIO ENERGETICO per
- PICCOLE E MEDIE IMPRESE
- PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI
- PRIVATI
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6. Obiettivi del modulo
I TEMI PRINCIPALI
RISPARMIO ENERGETICO
- EDIFICI
- CITTA’
- MOBILITA’
- STILI DI VITA
- TECNICHE DI PRODUZIONE
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7. Obiettivi del modulo
RISPARMIO ENERGETICO NEGLI EDIFICI
- unità di misura e parametri in gioco
- normativa di riferimento
- certificazione energetica
- incentivi fiscali
- materiali da costruzione, ciclo di vita dei materiali, costi
- i componenti dell’edificio – involucri ad alte prestazioni energetiche
- coibentazione termica e acustica; tecnologie attive e passive – l’edificio passivo
- impiantistica (efficienza energetica: riscaldamento, climatizzazione, illuminazione)
- bioedilizia: rapporto tra sostenibilità ambientale, salubrità, benessere
- la sostenibilità nelle costruzioni: edifici “low energy” e “zero carbon”
esempi concreti
- un edificio ecologico a confronto con un edificio “tradizionale”: consumi e impatti
- il patrimonio edilizio
- analisi schede prodotti
- interventi su edifici esistenti e di nuova costruzione
- simulazioni economiche
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8. Obiettivi del modulo
RISPARMIO ENERGETICO SU SCALA TERRITORIALE (CENNI)
- riepilogo normativo (direttive nazionali e internazionali)
- libro verde per l’energia
- pianificazione territoriale ed energia
- piani urbanistici
- valutazioni ambientali (VIA, VAS, VINCA)
- piani energetici
- green new deal: incentivi e soluzioni
- tecniche di partecipazione e consultazione (definizioni, strategie, obiettivi,
strumenti)
- teleriscaldamento
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9. Obiettivi del modulo
RISPARMIO ENERGETICO e RISPARMIO ENERGETICO E STILI DI
MOBILITA’ (cenni) VITA (cenni)
mobilità stili di vita
- riepilogo normativo - impronta ecologica
- trasporto pubblico - autoproduzione
- car sharing - simulazioni
- car pooling - educazione all’uso
- mezzi elettrici consapevole dell’energia
- tipologie di carburante
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10. Obiettivi del modulo
RISPARMIO ENERGETICO e INCENTIVI PER LE IMPRESE
Spiegazioni:
- normativa di riferimento
- audit energetico e ambientale
- Società operanti nei settori dei servizi energetici (ESCO-energy services
companies)
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11. introduzione
Gli obiettivi del risparmio energetico
A_ Ridurre i consumi delle risorse energetiche fossili (petrolio,
carbone, metano). Da queste proviene circa l’80% del consumo
primario di energia. Il rischio è l’esaurimento di tali fonti.
B_ Ridurre l’inquinamento atmosferico.
C_ Ridurre la concentrazione di gas serra, responsabili del
surriscaldamento terrestre.
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12. introduzione
Management dell’energia: perché?
Questioni aperte per le P.M.I.:
• Riduzione dei costi energetici
• Opportunità di finanziamento (politiche comunitarie,
nazionali, regionali)
• Rispetto delle specifiche riguardanti le emissioni di gas serra
• Rispetto delle direttive ambientali
• Rispetto delle direttive in materia di razionalizzazione dei
consumi energetici (ISO14001)
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13. introduzione
Management dell’energia: perché?
La situazione:
• incertezza sui servizi di fornitura
• assenza di un programma nazionale di gestione dei consumi
energetici
• iniziative eterogenee per l’incentivazione del risparmio
energetico e per l’utilizzo di fonti rinnovabili
• mancanza di una figura specifica che si occupi dei flussi
energetici
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14. introduzione
ENERGY MANAGER
“RESPONSABILE PER LA
CONSERVAZIONE E L’USO
DELL’ENERGIA”
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15. Chi è l’energy manager
ENERGY MANAGER
“responsabile per la conservazione e l’uso dell’energia”
professionista dell’energia
Entra in vigore in Italia con la legge 308/1982 “NORME SUL
CONTENIMENTO DEI CONSUMI ENERGETICI, LO SVILUPPO DELLE FONTI
RINNOVABILI DI ENERGIA E L'ESERCIZIO DI CENTRALI ELETTRICHE
ALIMENTATE CON COMBUSTIBILI DIVERSI DAGLI IDROCARBURI” per le
imprese con più di mille dipendenti e con consumo riferito all'anno
precedente superiore a 10.000 Tonnellate Equivalenti di Petrolio (TEP).
Con la legge 10/91 “Norme per l'attuazione del Piano energetico
nazionale in materia di uso razionale dell'energia, di risparmio
energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energia” la nomina di
tale figura è estesa ai settori civile, terziario e trasporti, con consumo di
riferimento superiore a 1.000 TEP.
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16. Chi è l’energy manager
ENERGY MANAGER - funzioni
(estratti e interpretazioni da circolare del Ministero dell'Industria, del Commercio e
dell'Artigianato n° 219/F – L.10/91)
• individuazione delle azioni, degli interventi, delle procedure e di
quanto altro necessario per promuovere l'uso razionale dell'energia;
• predisposizione dei bilanci energetici in funzione anche dei
parametri economici e degli usi energetici finali;
• predisposizione dei dati energetici eventualmente richiesti dal
Ministero dell'industria, del commercio e dell'artigianato ai Soggetti
beneficiari dei contributi previsti dalla legge stessa.
Il responsabile per la conservazione e l'uso razionale dell'energia è un
professionista con funzioni di supporto al decisore, in merito alla
validità tecnica ed economica delle opportunità di intervento
individuate.
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17. Chi è l’energy manager
ENERGY MANAGER - funzioni
Il professionista deve avere da un lato interiorizzato i processi di
produzione dei beni o servizi e dall'altro deve detenere una
approfondita conoscenza delle tecnologie idonee a conseguire un
uso razionale dell'energia.
Quanto sopra non implica necessariamente che il responsabile faccia parte
della struttura dell'Organismo che lo nomina anche se ciò è preferibile qualora
esista un'idonea competenza professionale interna; nel caso di nomina di un
professionista esterno è peraltro indispensabile che questo venga reso conscio
dei processi tecnici ed organizzativi della produzione dei beni o servizi.
Dal punto di vista del profilo culturale-professionale il tecnico responsabile per
la conservazione e l'uso razionale dell'energia si configura idealmente come un
soggetto con un bagaglio di conoscenze acquisibili mediante laurea in
ingegneria, pluriennale attività tecnica professionale successiva alla laurea nel
settore in cui l'Organizzazione opera, esperienza nel campo degli studi di
fattibilità e della progettazione di massima di sistemi per la produzione e
l'utilizzo dell'energia, buona conoscenza delle tecnologie più avanzate nel
settore”
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18. Chi è l’energy manager
ENERGY MANAGER - funzioni
“il fattore critico nel processo di razionalizzazione nell'uso dell'energia
risiede non tanto e non solo nel valore professionale del tecnico né
nella sua capacità nell'individuazione dell'intervento bensì nella sua
capacità/possibilità di dialogare con la struttura e con l'alta direzione
aziendale sviluppando una reale "politica" di conservazione
dell'energia”
(tratto da www.energymanager.net)
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19. Chi è l’energy manager
L'idoneità a svolgere il compito di responsabile non viene specificata
in dettaglio dalla normativa, sebbene la formazione tecnico-
scientifica venga indicata come la più appropriata.
Dati 1998:
64% laureati in materie tecniche/economiche
1% laureati in materie umanistiche
30% diplomati
1% licenza media
4% non ha fornito indicazione
Riferimento: FIRE - Federazione Italiana per l'uso Razionale dell'Energia
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20. Chi è l’energy manager
E nelle P.M.I?
“la figura a cui abitudinariamente si fa riferimento è colui che
meglio degli altri conosce gli impianti, le metodologie di
regolazione, e i loro consumi: il responsabile della
manutenzione”
(fonte: Lotti, Dorini, Perotti, Manutenzione, Tecnica e
Management, febbraio 2006)
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21. Chi è l’energy manager
RIDUZIONE DEI CONSUMI DI ENERGIA:
- DI PRODUZIONE
- FISSI (climatizzazione dei locali, illuminazione,
servizi sanitari ecc…)
La gestione dei flussi energetici coinvolge tutte le attività di uno
stabilimento: dalla produzione, che crea valore aggiunto, al
riscaldamento dell’acqua dei servizi sanitari.
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22. Chi è l’energy manager
Ruolo attivo nella gestione degli impianti:
1. sistema di contabilità energetica, che coinvolga i prodotti (bilancio
input/output), e gli impianti (bilancio flussi energetici);
2. Analisi degli impianti ed individuazione degli sprechi;
3. Ruolo attivo nella scelta degli investimenti:
a. Imporre vincoli di carattere energetico nelle scelte progettuali, o
all’acquisto di nuovi macchinari;
b. Caratterizzare l’analisi di investimento, attraverso LCA che considerino
tutti i cash flows energetici;
4. Sensibilizzazione-educazione;
5. Integrazione con le diverse funzioni aziendali: acquisti, produzione, qualità,
manutenzione ecc.
6. Analisi contratti di fornitura energetica.
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23. Chi è l’energy manager
Non solo nelle PMI…
Campo pubblico (pubbliche amministrazioni): deve occuparsi
dei problemi legati all’utilizzo dell’energia nell'Ente Locale.
Come?
• Collabora all’elaborazione della politica energetica dell'Ente;
• Verifica i vincoli tecnici, economici e normativi (ad esempio…)
• Propone provvedimenti in materia energetica
• Favorisce il confronto tra le parti in gioco
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24. Cos’è l’energia
ENERGIA - definizioni
Fisica: capacità di un sistema di compiere lavoro.
Si misura in joule.
Si presenta in forme diverse, a seconda dello stato in cui si trova il
sistema o delle sue interazioni con l’ambiente, le quali si trasformano
l’una nell’altra rispettando il principio per cui in un sistema isolato
l’energia totale rimane costante (principio di conservazione
dell’energia).
Energia legata a:
•movimento (energia cinetica)
•presenza di un campo di forze conservative (energia potenziale, energia
gravitazionale, energia elastica, energia elettrostatica)
•agitazione termica molecolare (energia termica o calore)
E meccanica: E cinetica + E potenziale
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25. Cos’è l’energia
ENERGIA - definizioni
•Forze di legame degli atomi di una molecola (energia nucleare o atomica)
•Radiazioni elettromagnetiche (e. elettromagnetica)
•Propagazione di onde sonore (e. sonora)
•Presenza di correnti elettriche (e. elettrica)
•…
Origine:
La parola energia deriva dal tardo latino energīa, a sua volta dal greco
energheia, parola usata da Aristotele nel senso di azione efficace, (en+
ergon, particella intensiva + capacità di agire “forza in azione”).
Durante l'epoca del Rinascimento, ispirandosi alla poesia aristotelica, il
termine fu associato all'idea di forza espressiva. Nel 1619 Keplero usò il
termine nell'accezione moderna di energia fisica.
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26. Cos’è l’energia
ENERGIA e TERMODINAMICA
•Energia interna: funzione di stato che esprime il valore dell’energia
contenuta in un sistema, e la cui variazione in una trasformazione
termodinamica è pari alla differenza tra la quantità di calore scambiata
con l’esterno e il lavoro fatto dal sistema verso l’esterno (primo principio
della termodinamica)
∆U= Q – L
Il secondo principio della termodinamica postula l’irreversibilità dei
fenomeni e può essere così enunciato:
•Non è possibile una trasformazione il cui unico risultato sia la trasformazione di
calore assorbito da una sorgente omogenea in lavoro; ovvero:
•Non è possibile una trasformazione il cui unico risultato sia il trasferimento di
calore da una sorgente fredda a una sorgente più calda; ovvero:
•Non è possibile realizzare macchine termiche con rendimento 100%
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27. Cos’è l’energia
FONTI DI ENERGIA - definizioni
Definizione Fonte di energia (Devoto-Oli)
Qualsiasi sostanza o fenomeno capace di dar luogo a una liberazione
di energia: carbone, petrolio, elettricità, gas naturali, reazioni nucleari,
radiazioni solari, acqua, vento, calore terrestre.
Definizione Energie alternative (Devoto-Oli)
E. alternative: le cui fonti riducono al minimo il rischio di inquinamento
Fonti di energia Emissioni di CO2
“tradizionali”
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28. Cos’è l’energia
FONTI DI ENERGIA RINNOVABILE- definizioni
fonti di energia che per loro caratteristica intrinseca si rigenerano o non
sono "esauribili" nella scala dei tempi "umani".
Non esiste una definizione univoca dell'insieme delle fonti rinnovabili.
Normativa di riferimento italiana
«...il sole, il vento, le risorse idriche, le risorse geotermiche, le maree, il
moto ondoso e la trasformazione in energia elettrica dei prodotti
vegetali o dei rifiuti organici e inorganici.»
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29. Cos’è l’energia
ENERGIA RINNOVABILE
Energia idroelettrica (mareomotrice, moto ondoso, talassotermica)
Energia geotermica
Energia solare (termica, fotovoltaica)
Energia eolica
Energia da biomasse (biogas, biodiesel, ecc.)
Termovalorizzazione (in Europa solo parte organica)
Non viene considerata rinnovabile, sebbene "non fossile", l'energia
nucleare, in quanto il suo utilizzo dipende comunque da riserve limitate
di materiali che non si rigenerano alla stessa velocità con cui vengono
consumate e ancora, al contrario delle altre citate, pongono seri
problemi di sicurezza e di smaltimento dei prodotti di scarto.
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30. Cos’è l’energia
Primo passo: valutare i consumi
Come si fa a calcolare l’energia consumata da un’azienda o un ente?
Si valuta l’energia consumata per la produzione di beni o per la
prestazione di servizi, utilizzati in proprio o destinati a terzi.
Tipologie di consumi:
• consumi legati alla produzione,
• trasporto di persone o merci,
• illuminazione e climatizzazione,
• prelievi da proprie fonti (geotermia, gas naturale, ecc)
• prelievi da fonti rinnovabili (energia solare, eolica ed idroelettrica,
biomasse, ecc)
• altro…
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31. Per calcolare il consumo di energia la cosa più immediata è misurare
la quantità di consumo dei cosiddetti “vettori energetici” :
benzina, elettricità, gasolio, ecc.
vettore energetico = composto in grado di veicolare l'energia da una
forma ad un'altra.
A differenza della fonte energetica, il vettore è un composto che
deve essere prodotto e raccolto a partire da una forma di energia
precedente. (Wikipedia)
Le unità di misura generalmente sono :
tonnellate (t), litri (l), metri cubi (m3) o kWh.
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32. Le unità di misura
Per avere parametri omogenei, e quindi confontabili, a partire dai vettori
energetici è necessario passare al consumo di fonti primarie: in tal modo si
tiene conto di tutta la catena di trasformazione/produzione.
Per fare questo si sceglie convenzionalmente di calcolare le tonnellate
equivalenti di petrolio (tep).
TEP=quantità di energia rilasciata dalla combustione di una tonnellata di
petrolio grezzo e vale 42 GJ (valore convenzionale).
Ad esempio…
Elettricità 1 MWh = 0,23-0,25 tep
Legna da ardere 1t = 0,45 tep
Gas naturale 1000 Nm3 = 0,82 tep
Gasolio 1t = 1,08 tep
Benzina 1t = 1,20 tep
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33. Le unità di misura
Nm3 (normal metro cubo)
Unità di misura del volume usato per i gas, in condizioni "normali", ossia alla
pressione atmosferica e alla temperatura di 0°C.
Si usa anche per la misura del gas liquido.
Sm3 (normal metro cubo)
Metro cubo standard: unità di misura di volume usata per i gas, in
condizioni "standard", ossia alla pressione atmosferica e alla temperatura
di 15°C.
La relazione esistente tra il Nm3 e Sm3 è: 1Nm3 = 1,056 Sm3
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34. Le unità di misura
Ripasso sulle unità di misura legate all’energia
Unità di misura dell’energia: Joule (J) (Sistema internazionale)
1.000 J (103J)=1kJ
1.000.000 J (106J)=1MJ
1.000.000.000 J (109J)=1GJ
Altre unità di misura dell’energia:
1 TEP = 42 GJ (usata per i consumi energetici su larga scala)
1 kWh = 3,6x106 J (usata per l’elettricità)
1 kcal = 4186,8 J (usata per gli scambi termici)
1 Btu = 1055,06 J (british thermal unit, usata soprattutto in UK e USA per
impianti di climatizzazione)
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35. Le unità di misura
Ripasso sulle unità di misura legate alla potenza
Unità di misura della potenza: Watt (W)=1J/1s (Sistema internazionale)
1.000 W (103W)=1kW
1.000.000 W(106W)=1MW
1.000.000.000 W (109J)=1GW
Altre unità di misura della potenza:
1 CV = 735,5 kW (cavallo vapore)
1 kcal/h= 1,163 kW
1 Btu/h = 0,293 kW
Esercizi
21 maggio 2010 Tecnico dei processi innovativi per le PMI in ambito
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36. Le unità di misura
Consumo di una famiglia - esempio
Energia elettrica (BT): 10 kWh/giorno
Gas naturale (risc.-acqua calda): ott.-apr.: 1400 mc
mag.-sett.: 200 mc
Legna: 1 q
Acqua calda da impianto solare termico: 200 kep
Benzina: 7 l/giorno
Quante TEP/anno?
en. Elettrica BT 1 MWh = 0,25 tep
Gas naturale 1000 Nm3 = 0,82 tep
Legna da ardere 1 t = 0,45 tep
Benzine 1 t = 1,20 tep – 1 litro di benzina pesa 0,73 kg
(valori indicativi)
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37. Le unità di misura
Consumo di un’impresa - esempio
Energia elettrica (BT): 400 kWh/giorno
Energia elettrica (MT): 400 kWh/giorno
Energia elettrica da impianto fotovoltaico: 200 kwh/giorno
Gas naturale(riscaldamento-acqua calda): 100.000 mc
Benzina: 160 l/giorno
Gasolio: 30.000 l/anno
Quante TEP/anno?
en. Elettrica BT 1 MWh = 0,25 tep
en. Elettrica MT 1 MWh = 0,23 tep
Gas naturale 1000 Nm3 = 0,82 tep
Gasolio 1 t = 1,08 tep – 1 litro di gasolio pesa circa 0,83 kg
Benzine 1 t = 1,20 tep – 1 litro di benzina pesa 0,73 kg
(valori indicativi)
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38. I consumi in Italia
Per capire su cosa puntare in termini di RISPARMIO DI ENERGIA, è
importante capire come viene spesa l’energia in Italia
Italia, 2002 – dati Enea, elaborazione ing. Benetti
Consumi di energia per fonte, Italia, 2005 –Enea, elaborazione su dati MSE
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39. I consumi in Italia
Consumi di energia per fonte, Italia, 2005 –Enea, elaborazione su dati MSE
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40. I consumi in Italia
Consumi di energia per settore, Italia, 2005 – Enea, elaborazione su dati MSE
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41. I consumi in Italia
Consumi di energia per fonte, trend 1990-2005 Italia, 2005 – Enea, elaborazione su dati MSE
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42. I consumi in Italia
Trend consumi finali settore residenziale Italia, 2005 – Enea, elaborazione
su dati MSE
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43. I consumi in Italia
Passeggeri per modalità di trasporto Italia, 2005 – Enea, elaborazione su
dati Ministero Infrastrutture e trasporti
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44. I consumi in Italia
Traffico passeggeri per modalità di trasporto Italia, – Enea, elaborazione
su dati Ministero Infrastrutture e trasporti
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45. I consumi in Italia
Traffico merci per modalità di trasporto Italia – Enea, elaborazione su
dati Ministero Infrastrutture e trasporti
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46. I consumi in Italia
Domanda Energia - dati ENEA 2005
Nel 2005 la domanda totale di energia elettrica ha raggiunto i 309,8 TWh,
con un incremento dell’1,7% rispetto al 2004
La fattura energetica nel 2005 è stata pari a 38,5 miliardi di euro, con un
aumento rispetto al 2004 di circa 9,1 miliardi di €, pari ad un aumento
percentuale di circa il 31%, che rappresenta uno degli incrementi più
elevati degli ultimi due decenni.
L’anno 2005 fa registrare un aumento dei consumi del settore residenziale
del 16% circa rispetto al 2000 attestandosi intorno ad un valore di quasi 31
Mtep
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47. I consumi in Italia
Fonti rinnovabili - dati ENEA 2005
Fonti rinnovabili
In Italia, nel 2005, le rinnovabili hanno contribuito per poco più del 7%
alla domanda complessiva di energia e per il 16% circa alla domanda
elettrica.
Nel 2004 tra le rinnovabili è ancora prevalente il ruolo di quelle "storiche",
in particolare dell'idroelettrico che fornisce oltre il 75% dell'energia
elettrica da rinnovabili.
Si noti come l’incremento percentualmente più significativo, pur
restando su valori assoluti molto bassi, provenga da fonti non tradizionali
quali l’eolico, il fotovoltaico, i rifiuti e le biomasse che passano, sul totale
delle rinnovabili, da poco più del 14% del 2000 al 30% del 2005.
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48. I consumi in Italia
Fonti rinnovabili - dati ENEA 2005
L’idroelettrico, che fornisce la quota più rilevante, è caratterizzato da
una forte fluttuazione da attribuire a fattori di idricità;
la geotermia mostra un contributo che nel periodo considerato varia tra
1,2 e 1,4 Mtep;
per quanto riguarda le altre rinnovabili, si evidenzia il buon incremento
della produzione eolica e di quella da biomassa e rifiuti, comunque
attestata su valori ancora molto lontani da quelli tipici dei paesi europei,
mentre la produzione da fotovoltaico non ha subìto incrementi tali da
far crescere in misura evidente l’apporto di tale fonte alla produzione
complessiva.
21 maggio 2010 Tecnico dei processi innovativi per le PMI in ambito
energetico ed ambientale - Lezione n. 1 – Elena De Toni
49. I consumi in Italia
Produzione di calore da rinnovabili, – Enea
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50. I consumi in Italia
Produzione lorda di biodiesel per utilizzo finale, – Enea su dati MAP
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51. I consumi in Italia
Contributo per fonte alla generazione di energia elettrica, – Enea su
dati TERNA-ENEA
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52. I consumi in Italia
Elettricità da fonti rinnovabili non tradizionali – Enea su dati TERNA-ENEA
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53. I consumi in Italia
Protocollo di Kyoto - dati ENEA 2004
Protocollo di Kyoto
Nel 2003 in Italia gli usi dell'energia nel loro complesso sono stati responsabili
dell'emissione di circa 457 milioni di tonnellate di anidride carbonica. Di queste,
circa il 35% è emesso dalla produzione e trasformazione dell'energia, il 27,6% dal
settore dei trasporti, il 18% dalle industrie manifatturiere e delle costruzioni e un
altro 18% dagli altri settori. Confrontando i dati attuali con quelli del 1990 si
evidenzia come il settore dei trasporti abbia avuto l'incremento più elevato
(+23,7%), seguito dal settore della produzione e trasformazione energetica con
un incremento di circa 21 punti percentuali; non trascurabile anche l'aumento
del 10% che si è osservato nei settori residenziale e terziario. Il solo settore delle
industrie manifatturiere e delle costruzioni ha evidenziato una contrazione del
livello di emissioni (-3,3%) e se ciò è attribuibile in parte a un miglioramento delle
tecnologie impiegate e a una migliore efficienza energetica, nondimeno ha
giocato un peso la crisi produttiva di alcuni comparti industriali. La traiettoria
crescente delle emissioni dell'Italia rende imprescindibile il ricorso ai meccanismi
flessibili previsti dal Protocollo di Kyoto.
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54. Nota: i gas serra
Gas serra = gas presenti in atmosfera, di origine sia naturale che
antropica, che assorbono ed emettono a specifiche lunghezze d'onda
nello spettro della radiazione infrarossa, emessa dalla superficie
terrestre, dall'atmosfera e dalle nuvole. Questa loro proprietà causa il
fenomeno noto come effetto serra.
vapore acqueo (H2O),
biossido di carbonio (CO2),
ossido di di azoto (N2O),
metano (CH4)
ozono (O3)
clorofluorocarburi (CFC)
esafluoruro di zolfo (SF6),
idrofluorocarburi (HFCs)
perfluorocarburi (PFCs)
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55. I consumi in Italia
Emissioni CO2 Italia e Europa – Enea su dati Agenzia Europea Ambiente
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56. I consumi in Italia
Emissioni CO2 – differenze tra anno base e 2004 – Enea su dati Agenzia Europea
Ambiente
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57. I consumi in Italia
Emissioni gas serra per settore, Italia, – Enea su dati APAT
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58. I consumi in Italia
Rapporto stato-regioni - dati ENEA 2004-2005
Stato e regioni: rispettivi ruoli in materia energetica
legge 10/91: assegnava alle Regioni il compito di predisporre i Piani Energetici
Regionali, per indirizzare il sistema di incentivi di propria competenza alle iniziative
volte alla riduzione del consumo di energia e alla valorizzazione delle fonti
rinnovabili.
Legge 59/97 (legge Bassanini): prevedeva il conferimento alle Regioni e agli Enti
locali, nell’osservanza del principio di sussidiarietà, di tutte le funzioni e i compiti
amministrativi relativi allo sviluppo delle rispettive comunità, nel settore
dell’energia risultano conservati alla competenza statale unicamente i compiti di
“rilievo nazionale”
D. Lgs 112/98 (attuazione della Legge 59/97): precisa le competenze di Regioni e
degli Enti locali in materia di energia tra cui anche alcune procedure come
l’autorizzazione delle reti elettriche con tensione uguale o inferiore a 150 kV,
l’autorizzazione per la costruzione e l’esercizio di impianti di produzione di energia
elettrica da fonti rinnovabili e da rifiuti, nonché da fonti convenzionali con
potenza inferiore a 300 MWt.
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59. I consumi in Italia
Rapporto stato-regioni - dati ENEA 2004-2005
Legge 3/2001: ha posto l’energia tra le materie a potestà legislativa concorrente
tra Stato e Regioni;
ciò vuol dire che in questa materia è riservata allo Stato la definizione degli
indirizzi e dei principi fondamentali.
Le Regioni hanno emanato le loro leggi in materia energetica, dando luogo a
specifici programmi di sostegno nei confronti di azioni pubbliche e private per le
fonti rinnovabili e il risparmio energetico, insieme a normative che regolano i
sistemi di offerta e di domanda dell'energia. Tuttavia, le stesse Regioni rischiano di
muoversi in modo scollegato tra loro, in assenza di una strategia nazionale. Il
Sistema soffre infatti per un insufficiente collegamento tra i soggetti istituzionali
preposti e, a livello nazionale, si sente l'assenza di un piano che stabilisca indirizzi,
regole ed obiettivi, necessario anche per un corretto sviluppo del
decentramento.
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60. I consumi in Italia
Veneto 2009 – Corriere della Sera 14-04-2009
“Veneto, esplosione solare”
Incremento pannelli fotovoltaico: +570% tra il 2007 e il 2008
+700% fino al 31 marzo 2009
2.731 installazioni
24.500 kW
Tendenza: grossi consumatori insediamenti industriali energivori
(acciaierie, cartiere)
direzionale
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61. I parametri del risparmio
energetico
Calore, Potenza termica, Calore specifico
Calore (Q) : energia termica
Unità di misura Caloria = quantità di energia termina necessaria per
aumentare di un grado kelvin la temperatura di un grammo d’acqua
Potenza Termica (W): energia termica scambiata nell’unità di tempo
W=Q/t
Unità di misura watt (1Kcal/h=1,16W)
Calore specifico (Ce) di un materiale: quantità di energia termica
necessaria per innalzare di un grado kelvin la temperatura di un
grammo di materiale
Unità di misura J/kgK
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62. I parametri del risparmio
energetico
Capacità, resistenza termica
Capacità (C): quantità di calore necessaria per innalzare di un grado
kelvin la temperatura di un corpo di massa m
C=m*Ce
Unità di misura J/K
Resistenza Termica (R) resistenza al passaggio di calore da un
elemento più caldo a uno più freddo. La resistenza termica totale di
una parete è data dalla somma delle resistenze incontrate dal flusso
di calore lungo il percorso. I materiali offrono una diversa resistenza al
passaggio di calore, in funzione dello spessore del materiale e della
facilità del materiale a trasmettere calore (trasmittanza). La
trasmittanza dipende dalla conducibilità del materiale, che a sua
volta dipende da porosità (densità) e contenuto igrometrico.
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63. I parametri del risparmio
energetico
Resistenza termica Rt e Trasmittanza termica U
Riferimento: UNI EN ISO 6946/99
Resistenza Termica
R=s/λ
Dove s è lo spessore (m),
λ è la conducibilità termica del materiale (W/mK)
Trasmittanza Termica
U = 1 / Rt (W / m2K)
(in molti documenti si può trovare K al posto di U, come da normativa
superata)
Generalmente per valutare il comportamento di una parete come “barriera
termica” si utilizza la TRASMITTANZA GLOBALE INTERNO –ESTERNO (U).
U misura la quantità di calore per unità di tempo (potenza) che passa
attraverso 1 mq di involucro quando tra le due facce vi sia una differenza di
temperatura di 1 K
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64. I parametri del risparmio
energetico
Trasmittanza termica U e flusso di calore Q
Trasmittanza Termica
U = 1 / Rt (W / m2K)
U, quindi, è il coefficiente che permette di calcolare il flusso di calore
che attraversa un involucro di superficie A, quando c’è una differenza
di temperatura tra l’aria interna (Ti) e l’aria esterna (Te)
Flusso di calore
Q/t= U x A x (Ti-Te) (W)
Calore complessivo
Q=U x A x (Ti-Te) x t (J)
(tempo misurato in secondi)
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65. Simulazione
Energy manager in una piccola azienda
Funzioni:
• Collabora nell’elaborazione della politica energetica;
• Propone provvedimenti in materia energetica;
• Verifica i vincoli tecnici;
• Verifica i vincoli economici;
• Verifica i vincoli normativi;
• Favorisce il confronto tra le parti in gioco
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66. Fonti
• http://www.ecoenergiaonline.com/it/energia.php (definizioni, immagine
intestazione)
• www.energymanager.net (energy manager)
• Wikipedia
• Devoto-Oli
• FIRE
• Lotti, Dorini, Perotti, Manutenzione, Tecnica e Management, febbraio 2006
• http://ec.europa.eu/environment/sme/funding/funding_it.htm
• ANIT (Associazione Nazionale per l’Isolamento Termico e Acustico)
• BEST (Building Environment Science and Technology) - Politecnico di Milano
• www.galileoscientific.com
• www.enea.it
• www.enel.it
• www.apat.gov.it
Grazie per l’attenzione!
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67. glossario
A
AEA – Agenzia Europea dell’Ambiente (vedi EEA)
AEEG – Autorità per l’energia elettrica e il gas
(A)FBC – (Atmospheric) Fluid Bed Combustion. Impianto a letto fluido atmosferico
AGCM – Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato
AGENDA 21 – Programma approvato a Rio de Janeiro nel 1992 e sottoscritto da
oltre 170 nazioni. È un catalogo delle politiche e delle azioni mirate allo sviluppo
sostenibile
AG21L- Agenda 21 Locale. Programma che definisce gli obiettivi di sviluppo
sostenibile delle comunità locali attraverso la partecipazione dei diversi soggetti di
un determinato territorio
AIE – Agenzia Internazionale per l’Energia (vedi IEA)
ALLOWANCES – Quote di emissioni misurate ed espresse in CO2 equivalente che
attribuiscono al loro titolare il diritto di emettere determinate quantità di gas ad
effetto serra
ALTENER – È il programma non tecnologico di promozione delle fonti energetiche
rinnovabili nell'Unione Europea
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68. glossario
B
BANCA MONDIALE – Istituzione bancaria sovranazionale avente la finalità di
finanziarie e promuovere lo sviluppo mondiale, mediante l’erogazione di risorse
finanziarie per attenuare le disuguaglianze tra le aree economiche del pianeta
(anche World Bank)
BASELINE SCENARIO – Scenario di riferimento di un progetto in base a un
meccanismo di sviluppo pulito (CDM) che ragionevolmente rappresenta le
emissioni di gas serra che si sarebbero avute in assenza dell’attività progettuale
proposta
BAT – Best Available Techniques. Le più efficienti ed avanzate tecniche,
industrialmente disponibili ed applicabili in condizioni tecnicamente valide, in
grado di garantire un elevato livello di protezione dell'ambiente nel suo complesso
BCE – Banca Centrale Europea. Dal 1° gennaio 1999 essa ha il compito di dare
attuazione alla politica monetaria europea definita dal Sistema europeo di
banche centrali (SEBC)
BEN – Bilancio Energetico Nazionale. Descrive e quantifica tutti i flussi di energia
prodotti e consumati dall'economia italiana in un determinato anno
BER – Bilancio Energetico Regionale. Strumento di conoscenza della struttura della
domanda e dell’offerta di energia nella regione
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69. glossario
B–C
BORSA ELETTRICA - Sistema di vendita di energia all'ingrosso che determina quali
sistemi di generazione o impianti sono chiamati ad incontrare la domanda in
ogni momento e determina il prezzo dell'energia in quel determinato istante
BOTTOM UP – Si dice di un processo che inizia dal basso e prosegue verso l'alto,
ovvero dal livello locale al livello nazionale
CANDU – CANada Deuterium Uranium. Reattore ad acqua pesante sviluppato
in Canada
CAFE – Clean Air For Europe. Programma comunitario di analisi tecniche e di
sviluppo politico per l’adozione di una strategia tematica sull’inquinamento
dell’aria
CAFE - Corporate Average Fuel Economy, insieme di norme emanate nel 1975
dal Congresso degli Stati Uniti che «invitano» al risparmio energetico le industrie
dell’auto, pena pesanti tassazioni supplementari
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70. glossario
C
CARBON TAX – Tassa definita sulla base del contenuto di carbonio del bene
tassato e finalizzata a far ricadere sull’inquinatore i danni ambientali causati dal
carbonio
CCS – Carbon Capture and Storage. Captazione e confinamento della CO2
CDM – Clean Development Mechanism. “Meccanismo di sviluppo pulito”. È uno
dei meccanismi flessibili previsti dal protocollo di Kyoto che promuove progetti
di riduzione delle emissioni nei Paesi in via di sviluppo
CDP – Cassa Depositi e Prestiti. Amministrazione dello Stato che svolge attività e
servizi di interesse economico generale
CDR – Combustibile Derivato da Rifiuti. Combustibile ottenuto dai rifiuti urbani
ottenuto attraverso cicli di lavorazione che ne garantiscano un adeguato
potere calorifico, riducendo la presenza di sostanze pericolose, in particolare ai
fini della combustione
CER(U) – Certified Emissions Reduction (Unit). Riduzione delle emissioni
certificate: credito equivalente ad una tonnellata di CO2 generato da un
progetto in base a un meccanismo di sviluppo pulito (CDM) (vedi ERU)
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71. glossario
C
CERA – Cambridge Energy Research Associates, Inc. Società di advisor per le compagnie
internazionali che si occupano di energia, per i governi, per le istituzioni internazionali e i
fornitori di tecnologie
CERTIFICATI BIANCHI – (Vedi TEE) Titoli di Efficienza Energetica. Sono certificati emessi
dall’AEEG a favore delle imprese di distribuzione di elettricità e gas, negoziabili, di valore
pari alla riduzione certificata dei consumi
CERTIFICATI VERDI – Titoli annuali, oggetto di contrattazione nell'ambito della Borsa
dell'Energia, che il Gestore della Rete di Trasmissione Nazionale (GRTN) attribuisce
all'energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili, in impianti entrati in esercizio
dopo il 1° aprile 1999
CESI – Centro Elettrotecnico Sperimentale Italiano
CESI RICERCA SpA - Società a maggioranza pubblica (ENEA) con il compito di sviluppare
programmi di ricerca di interesse generale per il sistema elettrico nazionale
CHP – Combined Heat and Power (Vedi Cogenerazione)
CIF – Cost Insurance Freight. Costo, Assicurazione e Nolo. È il valore di mercato di beni o
merci (alla frontiera doganale di un Paese), inclusi i costi di assicurazione e il nolo fino alla
destinazione convenuta, escluse le spese di imbarco
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72. glossario
C
CIL – Consumo Interno Lordo. Saldo del bilancio energetico di un territorio pari alla
somma dei quantitativi di fonti primarie prodotte, di fonti primarie e secondarie
importate e delle variazioni delle scorte di fonti primarie e secondarie presso produttori
e importatori, diminuita delle fonti primarie e secondarie
CIP6 – La delibera adottata il 29 aprile 1992 dal Comitato Interministeriale Prezzi in
attuazione della Legge n. 9 del 9 gennaio 1991, e successive modificazioni ed
integrazioni, che fissa condizioni, prezzi ed incentivi per la cessione dell'elettricità
prodotta da fonti rinnovabili e assimilate
CIPE – Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica. Organismo
competente, in via generale, su materie di rilevante valenza intersettoriale e su
interventi con prospettive di medio-lungo termine, ovvero con significative implicazioni
economico-finanziarie
CLUP – Costo del Lavoro per Unità Prodotta. Rappresenta il costo totale (salari, stipendi
e benefit) di un'unità del fattore produttivo lavoro per ogni unità di prodotto
CO – Monossido di carbonio
CO2 – Anidride carbonica, detta anche biossido di carbonio
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73. glossario
C
COGENERAZIONE – La produzione combinata di energia elettrica e calore in uno
stesso impianto alle condizioni definite dall'Autorità per l'energia elettrica e il gas,
che garantiscono un significativo risparmio di energia rispetto alle produzioni
separate
CONFERENZA STATO-REGIONI - Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato,
le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano per la negoziazione politica
tra le Amministrazioni centrali e il sistema delle autonomie regionali
Conferenza Unificata - Sede congiunta della Conferenza Stato-Regioni e della
Conferenza Stato-Città ed autonomie locali. Favorisce la cooperazione tra l'attività
dello Stato e il sistema delle autonomie
COP – Conference of Parties. Conferenza delle Parti. Organo delegato a dare
attuazione ai principi contenuti nella Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui
Cambiamenti Climatici (United Nations - Framework Conventions on Climate
Change / UN-FCCC)
COV – Composti Organici Volatili
COVNM – Composti Organici Volatili diversi dal Metano
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74. glossario
C
CSD - The United Nations Commission on Sustainable Development - Commissione
delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Sostenibile, cui è stato affidato il compito di
controllare e dar conto dell’attuazione degli obiettivi del Summit della Terra a
livello locale, nazionale e internazionale. La Commissione è uno strumento
funzionale del Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite (ECOSOC)
CSLF – Carbon Sequestration Leadership Forum. Accordo intergovernativo
sottoscritto da 13 Paesi, più la Commissione Europea, per promuovere la diffusione
e lo sviluppo delle tecnologie per la captazione, il trasporto e il confinamento a
lungo termine dell’anidride carbonica
CTI - Comitato Termotecnico Italiano. Ente federato all'UNI, svolge, in ambito
Nazionale ed Internazionale, attività normativa e di unificazione nei vari settori
della termotecnica e della produzione e utilizzazione di energia termica in
generale, incluse le relative implicazioni ambientali
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