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INVESTIGHIAMO
L’ I N T E L L I G E N Z A A RT I F I C I A L E
COSA È L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE?
➢ Quando posso parlare di IA ?
➢ I robot provano dolori o emozioni ?
➢ Come fanno i robot ad avere le risposte adeguate ai diversi argomenti ?
INTELLIGENZA ARTIFICIALE NEL FUTURO
Intelligenza Artificiale e lavoro: quali saranno gli sviluppi nel prossimo futuro?
➢ Come possiamo controllarli, o meglio, possiamo veramente controllarli ?
➢ Quali regole esistono al momento?
➢ Dobbiamo definire nuove regole?
➢ Quali lavori oggi sono fatti dai Robot e quali saranno fatti dai Robot domani ?
➢ Quali lavori non esisteranno più fra 5 anni ?
➢ Perché far lavorare i robot e non le persone ?
COME SONO FATTI I ROBOT ?
➢ Che materiali sono fatti ?
➢ Quale è la fonte di energia dei Robot?
➢ Quali software governano il comportamento dei Robot ?
➢ Quanti anni sono serviti per sviluppare il Robot Sophia ?
QUANDO POSSO
PARLARE DI IA ?
L’intelligenza artificiale è l’abilità di una macchina di mostrare capacità umane quali il
ragionamento, l’apprendimento, la pianificazione e la creatività. L’intelligenza artificiale
permette ai sistemi di capire il proprio ambiente, mettersi in relazione con quello che
percepisce e risolvere problemi, e agire verso un obiettivo specifico. Il computer riceve i
dati (già preparati o raccolti tramite sensori, come una videocamera), li processa e
risponde.
I sistemi di IA sono capaci di adattare il proprio comportamento analizzando gli effetti delle
azioni precedenti e lavorando in autonomia.
In pratica si sta cercando di ricreare artificialmente l’intelligenza tipica dell’essere umano
perché ognuno apprende, grazie all’intelligenza.
L’apprendimento, se ad esempio devo imparare a compiere un’azione e accrescere le mie
capacità in quell’azione, consiste nel ripetere l’azione molte volte, commettere errori e
imparare dagli errori che si commettono e dall’esperienza. Con l’intelligenza artificiale si
cerca di creare degli algoritmi che, attraverso loop e interazioni, possano ripetere
un’azione più volte, apprendere dagli errori, e quindi imparare sempre in modo più
automatizzato a fare quell’azione.
QUANDO POSSO
PARLARE DI IA ?
La strategia UE sull’ intelligenza artificiale è orientata a una cooperazione tra i Paesi, per
favorire lo sviluppo tecnologico attraverso intervento dei governi che comprenda anche
accesso ai dati pubblici e supporto al settore con investimenti, nel contempo incentivando
confronto su regole di salvaguardia esseri umani. 25 Paesi membri dell’Unione Europea si
sono impegnati a coordinare gli sforzi nell’implementazione di sistemi di intelligenza
artificiale. Quest’ultima sta quindi entrando sempre di più nella nostra vita di tutti i giorni,
e con questi trattati europei e internazionali l’Italia, l’Europa e tutto il mondo si preparano
alle sfide e complessità che l’intelligenza artificiale porta con sé. La via europea è, come
nella tradizione del Vecchio Continente, orientata ad una cooperazione interstatale tra i
Paesi, improntata a favorire lo sviluppo tecnologico attraverso un intervento mirato dei
governi che comprenda anche l’accesso ai dati pubblici ed il supporto al settore con
investimenti, nel contempo incentivando il confronto sulle regole di salvaguardia per
un’intelligenza artificiale “umanocentrica”.
COME FANNO I ROBOT AD AVERE LE
RISPOSTE ADEGUATE AI DIVERSI
ARGOMENTI
I sistemi robotici sono dotati di una capacità sensoriale che
permette loro di “percepire” il contesto in cui operano. Non si
tratta di sensazioni umane, naturalmente, ma di una struttura
sensoriale che consente al robot di acquisire dati, sia sullo
stato interno della struttura meccanica (sensori propriocettivi
che permettono al robot di “percepire”, per esempio,
posizione e velocità), sia sull’ambiente esterno circostante
(sensori esterocettivi che fanno percepire, per esempio, forza
e prossimità e danno al robot una visione artificiale).
Ad esempio il robot Abel è in grado anche di elaborare
concetti astratti, di affrontare ragionamenti deduttivi e
induttivi e di formulare ipotesi, cercando “di capire la persona
che ha davanti e, se fa un’azione, prova a capire se ha
provocato una reazione, e di che tipo”. Una delle sue più
importanti applicazioni è quella che riguarda la sua capacità
di relazionarsi con i pazienti affetti da disturbi come
l’Alzheimer.
I ROBOT PROVANO
DOLORI E EMOZIONI?
Il robot è il risultato di una somma tra processi tecnologici e psicologici, ovvero l’affective computing , quella branca specifica
dell’intelligenza artificiale che si propone di realizzare robot in grado di riconoscere ed esprimere le proprie emozioni.
L’Intelligenza Artificiale (IA) mira a ricreare nella maniera più fedele possibile l’essere umano; questo chiaramente include
l’intento di arrivare ad una macchina che sia in grado di provare emozioni. Affinché questo sia possibile, sono state studiate le
evoluzioni comportamentali degli animali e la loro capacità di reagire agli stimoli esterni. Da alcuni test è stato rilevato che i
robot, se sottoposti a degli a degli input percepibili come pericolo, sono in grado di allontanarsi da quella minaccia. Questo loro
istinto, però, non è stato il risultato di una rielaborazione personale di esperienze vissute e di lezioni imparate, se non
semplicemente da un comando che gli è stato assegnato.
Nonostante questo, però, negli ultimi anni si sta cercando di dare una definizione a ciascuna emozione per poterla poi tradurre
concretamente nei comportamenti dei robot. Dei ricercatori inglesi ed italiani sostengono che dei robot siano riusciti a provare
paura, cosa che rappresenta un grande passo in avanti per l’IA.
QUALI LAVORI SONO FATTI DAI
ROBOT?
I robot stanno invadendo anche i posti di lavoro e le fabbriche stanno diventando sempre più
automatizzate, i camion per le consegne si guidano da soli e i droni stanno riempiendo sempre più
i nostri cieli. Ci sono alcuni lavori che non sono fatti per l’essere umano, ma questo non riguarda
solo gli operai delle varie fabbriche che vengono rimpiazzati da robot, ma riguarda tutti.
ROBOT: ECCO I LAVORI PER CUI SOSTITUIRANNO L’UOMO
1. Costruire robot
Per quanto assurdo possa sembrare, in Giappone esiste una fabbrica in cui robot costruiscono altri robot. I macchinari
lavorano senza la supervisione umana per 24 ore di fila e sono capaci di costruire circa 50 nuovi robot al giorno. Le rare
volte in cui, nella fabbrica, compaiono gli esseri umani è solo per controllare lo status dei robot, cosa che accade circa una
volta al mese.
2. Scrittori di romanzi
Molti romanzi sono stati scritti da computer. Un programmatore da’ ad un computer il riassunto della trama, qualche
personaggio e un libro per l’ispirazione stilistica.
3. Compositori musicali
Esiste un robot che può comporre e suonare musica. Il macchinario usa un sistema di apprendimento neuronale in grado
di decodificare diversi stili musicali, analizzare i pattern e prenderne ispirazione per comporre dei pezzi originali.
4. Tifosi di baseball
Una squadra di baseball koreana, Hanwha Eagles, ha assunto un nuovo approccio per guadagnarsi tifosi. Stanno infatti riempiendo
lo stadio di robot. Dopo una stagione piuttosto fallimentare, gli Eagles iniziarono ad avere dei problemi a riempire i posti, così
hanno creato un gruppo di robot per riempire le file vuote, programmati a fare il tifo, i cori e risultare quanto più umani possibili.
5. Monaci buddisti
Una compagnia giapponese ha creato un robot davvero unico nel suo genere: si tratta di Pepper, un monaco buddhista virtuale. Alto
1 metro e 20 centimetri è stato progettato come un’alternativa più economica
6. Rappresentanti di commercio
Alcuni centralini utilizzano voci guida per contattare i loro clienti ma è stato progettato un telefonista robotizzato che adopera
messaggi pre-registrati con i quali convince il cliente che si tratti di una persona reale.
7.Camerieri
Alcuni ristoranti utilizzano già dei robot come camerieri e questo sarà il futuro per ogni tipo di servizio di ristorazione.
QUALI LAVORI NON ESISTERANNO PIÙ
TRA 5 ANNI?
Lo sviluppo dell’intelligenza artificiale è solo all’inizio, e promette di rivoluzionare il mondo dei
servizi e dell’industria. La tecnologia non ci toglie lavoro ma piuttosto ne aumenterà la qualità e
l’efficacia, applicando particolari skills e competenze che un essere umano non può acquisire. Di
conseguenza, una graduale scomparsa di alcuni lavori sarà inevitabile.
Fonte: Il Sole 24 ore
IL REPORT «FUTURE OF JOBS» DEL WORLD ECONOMIC FORUM EVIDENZIA GR AZIE
ALL’ANALISI DEI DATI RACCOLTI COME ALCUNI LAVORI, E QUINDI FIGUR E
PROFESSIONALI, SONO DESTINATI A SCOMPARIRE NEI PROSSIMI ANNI. IN MEDIA, IN
ITALIA, DEI CIRCA 25.6 MILIONI DI LAVORATORI IMPIEGATI, 5.5 MILI ONI
POTREBBERO ESSERE RIMPIAZZATI DAI ROBOT.
LE FIGURE DESTINATE AD ESSERE
RIMPIAZZATE DAI ROBOT SONO:
- bancari;
- radiologi → una macchina intelligente legge più velocemente e con maggiore precisione una massa enorme di
esami diagnostici.
- addetti che lavorano nelle strutture alberghiere o nelle agenzie di viaggi →
- data analyst;
- addetto alle comande → in molti fast food possiamo già testimoniare questo cambiamento, causato
dall’introduzione di schermi touch-screen dai quali si può ordinare;
- cassieri → nei supermercati dei centri commerciali, le classiche figure dei cassieri sono affiancati dalle casse
automatiche;
- meccanico → l’utilizzo e l’acquisto di auto elettriche cresce sempre di più. Questo provocherà la scomparsa del
90% delle richieste di riparazioni nelle officine.
- addetti alla contabilità;
- operatori nella logistica. Fonte: Mondolavoro.it
Money.it
Tuttavia, ci sono settori dove le possibilità di automazione sono minime, soprattutto se sono la
creatività e il pensiero critico del lavoratore a fare la differenza. Nel dettaglio, gli ambiti in cui questo
ricambio appare, a oggi, impossibile, sono:
- istruzione;
- assistenza sanitaria;
- arte;
- fotografia;
- idraulica;
- estetica (parrucchieri, estetisti, ecc.);
Fonte: Money.it
PERCHÉ FAR LAVORARE I ROBOT E NON LE
PERSONE?
RAPPORTO FORRESTER JOB FORECAST: nel 2040 i robot avranno sottratto agli esseri umani 12 milioni di posti di lavoro.
Vengono presi in considerazione paesi come Italia, Germania, Francia, Spagna e Regno Unito stimando che i settori più colpiti
saranno quelli in cui sono presenti attività di routine che possono essere duplicate da una macchina.
Anche la pandemia ha accelerato lo sviluppo dell’automazione e si arriva ad affermare che forse sostituire gli umani con i robot
diventerà un esigenza.
Negli Stati Uniti si sta affermando la robotica come mero-servizio, nel senso che ci sono aziende che affittano macchinari robotici
invece di acquistarli e quindi finiscono per pagarli la metà di quanto costerebbe un lavoratore normale.
DOBBIAMO DEFINIRE NUOVE REGOLE?
È tempo, di tracciare dei perimetri e definire con chiarezza quali sono i rischi inaccettabili legati
all'utilizzo dei sistemi e delle applicazioni legate all'intelligenza artificiale, quali quelli accettabili
pur ad alto rischio.
Bisogna tutelare l'innovazione e non deprimere la possibilità per startup e imprese di avanzare
nelle sperimentazioni rispettando “un approccio antropocentrico”.
QUALI REGOLE ESISTONO AL MOMENTO?
La Commissione Europea ha nominato un gruppo di esperti “High-Level Expert Group on AI” che ha già prodotto, nel 2019, alcune
interessanti linee guida per lo sviluppo dei sistemi di IA.
E’ opportuno soffermarsi: privacy, data governance e trasparenza (che include l’interpretabilità dell’intelligenza artificiale).
Anche i requisiti di trasparenza ed interpretabilità sono esplicitamente richiesti dalle linee guida dell’Unione Europea sull’IA.
Dal punto di vista della privacy, è riconosciuta la necessità di proteggere i dati durante l’intero ciclo di vita della tecnologia,
impostando un meccanismo di valutazione sistematica in grado di quantificare l’impatto di ogni modello sulla protezione dei dati.
POTREMMO VERAMENTE CONTROLLARE
L’IA ? Non potremmo mai veramente controllare l’IA poiché la
portata dei suoi processi, deduzioni e conclusioni sarà molto
lontana dalla comprensione umana. Di conseguenza,
l’intelligenza artificiale si mobiliterà in ambiti matematici e
teorici che raramente tocchiamo o che semplicemente non
possiamo raggiungere.
Come esempio di ciò, i ricercatori citano la tipica legge “Evitare
danni agli esseri umani a tutti i costi“. Anche se in sostanza
sembra semplice e limitante, è così solo dal punto di vista del
ragionamento umano e tecnologico. Ma l’IA super sviluppata
sarà in grado di avere una visione più ampia e trarre
conclusioni che non immaginiamo nemmeno. Pertanto, non
possiamo nemmeno sapere cosa comprenderà veramente con
questa regola o come la eseguirà.
Fonte: Il controllo dell'intelligenza artificiale
super sviluppata sarà semplicemente
impossibile (focustech.it)
DI CHE MATERIALI SONO FATTI?
Il legno è il materiale più diffuso e facilmente reperibile.
La plastica pvc, usati per i robot camminatori per costruire le gambe.
L’alluminio, il quale consente di realizzare strutture resistenti di poco ingombro e leggere.
Il ferro e l’acciaio viene usato soprattutto nei progetti di grandi dimensioni dove si è meno vincolati dal peso.
La robotica del futuro dovrà essere eco-sostenibile, con robot costruiti con materiali riciclabili e biodegradabili.
QUALI SONO LE FONTI DI ENERGIA DEI
ROBOT?
La fonte di energia dei robot normalmente é elettrica, composta da una o più batterie. La dimensione delle
batterie deve essere proporzionata ai motori e al resto dell’elettronica a bordo.
Nel futuro dovranno essere in grado di alimentarsi con fonti energetiche rinnovabili e che una volta che
finiscono il ciclo operativo devono decomporsi senza incidere sull’ambiente.
QUALI SOFTWARE GOVERNANO IL
COMPORTAMENTO DEI ROBOT ?
Il software rappresenta l’insieme dei componenti immateriali di un robot: in pratica sono i programmi e le
istruzioni che danno i comandi all’hardware.
Il principale software di un robot è il Robot Operating System, o ROS.
Il ROS è un insieme di ambienti di programmazione e sistemi che consentono di sviluppare i comandi per le
singole componenti hardware di un robot.
Ad esempio: un programma in ROS può registrare i segnali che arrivano dai sensori di posizione e dare il
comando alle ruote del robot di spostarsi senza sbattere.
ROS può essere eseguito su sistemi Linux. I programmi possono essere sviluppati in un qualsiasi linguaggio.
Sono tutti software open source, ovvero il cui utilizzo e modifica è gratuito.
SOPHIA
Sophia è il nome di un androide sociale, fenomeno mediatico sviluppato dalla
compagnia hongkonghese Hanson Robotics Limited, attivata il 19 aprile 2015. È stata
presentata per la prima volta al pubblico in occasione del South by Southwest
Festival (SXSW), tenutosi a metà marzo del 2016 ad Austin, capitale del Texas, negli
Stati Uniti d'America.
In grado di riprodurre più di 62 espressioni facciali umane, Sophia è stata al centro
dell'attenzione dei media di tutto il mondo ed ha partecipato a molte interviste di
alto profilo. Mentre gli intervistatori di tutto il mondo sono rimasti colpiti dall'alto
livello di sofisticazione di molte delle risposte di Sophia alle loro domande, la
maggior parte delle affermazioni significative di Sophia viene ritenuta però dagli
esperti un po' artificiosa.
Il 25 ottobre 2017, presso il Future Investment Summit a Riyad, Sophia ha
ottenuto la cittadinanza saudita, divenendo il primo androide in tutta la storia ad
aver ottenuto la cittadinanza di un qualsiasi paese. Il 21 novembre dello stesso anno
è stata inoltre nominata il primo "Innovation Champion" del Programma delle
Nazioni Unite per lo sviluppo, e così il primo non umano a ricevere un titolo alle
Nazioni Unite.
FONTI CONSULTATE
• Intelligenza Artificiale: introduzione
• https://www.agendadigitale.eu/tag/intelligenza-artificiale/
• https://www.agendadigitale.eu/sicurezza/privacy/intelligenza-artificiale-la-via-delleuropa-su-regole-e-investimenti/
• Come sono fatti i Robot
• https://tech4future.info/robotica-cose-come-funziona-applicazioni/#5-le-strutture-e-le-caratteristiche-dei-robot
• https://www.iit.it/it/
• https://www.ai4business.it/intelligenza-artificiale/machine-learning/machine-learning-cosa-e-applicazioni/
• Robot ed emozioni
• https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/05/15/ecco-abel-il-robot-umanoide-che-capisce-le-emozioni-la-sua-intelligenza-potrebbe-essere-utile-anche-con-i-
pazienti-affetti-da-alzheimer/6198361/
• https://www.ai4business.it/intelligenza-artificiale/emotional-ai-ecco-chi-studia-le-emozioni-dei-robot/
• IA e lavoro
• https://www.ilsole24ore.com/art/l-intelligenza-artificiale-non-rubera-lavoro-cambiera-radicalmente-AE420Ir?refresh_ce=1
• https://www.mondolavoro.it/13-lavori-destinati-a-scomparire/
• IA e legislazione
• https://www.altalex.com/documents/news/2020/11/20/intelligenza-artificiale-linee-guida-etico-legali-mondo
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  • 4. COME SONO FATTI I ROBOT ? ➢ Che materiali sono fatti ? ➢ Quale è la fonte di energia dei Robot? ➢ Quali software governano il comportamento dei Robot ? ➢ Quanti anni sono serviti per sviluppare il Robot Sophia ?
  • 5. QUANDO POSSO PARLARE DI IA ? L’intelligenza artificiale è l’abilità di una macchina di mostrare capacità umane quali il ragionamento, l’apprendimento, la pianificazione e la creatività. L’intelligenza artificiale permette ai sistemi di capire il proprio ambiente, mettersi in relazione con quello che percepisce e risolvere problemi, e agire verso un obiettivo specifico. Il computer riceve i dati (già preparati o raccolti tramite sensori, come una videocamera), li processa e risponde. I sistemi di IA sono capaci di adattare il proprio comportamento analizzando gli effetti delle azioni precedenti e lavorando in autonomia. In pratica si sta cercando di ricreare artificialmente l’intelligenza tipica dell’essere umano perché ognuno apprende, grazie all’intelligenza. L’apprendimento, se ad esempio devo imparare a compiere un’azione e accrescere le mie capacità in quell’azione, consiste nel ripetere l’azione molte volte, commettere errori e imparare dagli errori che si commettono e dall’esperienza. Con l’intelligenza artificiale si cerca di creare degli algoritmi che, attraverso loop e interazioni, possano ripetere un’azione più volte, apprendere dagli errori, e quindi imparare sempre in modo più automatizzato a fare quell’azione.
  • 6. QUANDO POSSO PARLARE DI IA ? La strategia UE sull’ intelligenza artificiale è orientata a una cooperazione tra i Paesi, per favorire lo sviluppo tecnologico attraverso intervento dei governi che comprenda anche accesso ai dati pubblici e supporto al settore con investimenti, nel contempo incentivando confronto su regole di salvaguardia esseri umani. 25 Paesi membri dell’Unione Europea si sono impegnati a coordinare gli sforzi nell’implementazione di sistemi di intelligenza artificiale. Quest’ultima sta quindi entrando sempre di più nella nostra vita di tutti i giorni, e con questi trattati europei e internazionali l’Italia, l’Europa e tutto il mondo si preparano alle sfide e complessità che l’intelligenza artificiale porta con sé. La via europea è, come nella tradizione del Vecchio Continente, orientata ad una cooperazione interstatale tra i Paesi, improntata a favorire lo sviluppo tecnologico attraverso un intervento mirato dei governi che comprenda anche l’accesso ai dati pubblici ed il supporto al settore con investimenti, nel contempo incentivando il confronto sulle regole di salvaguardia per un’intelligenza artificiale “umanocentrica”.
  • 7. COME FANNO I ROBOT AD AVERE LE RISPOSTE ADEGUATE AI DIVERSI ARGOMENTI I sistemi robotici sono dotati di una capacità sensoriale che permette loro di “percepire” il contesto in cui operano. Non si tratta di sensazioni umane, naturalmente, ma di una struttura sensoriale che consente al robot di acquisire dati, sia sullo stato interno della struttura meccanica (sensori propriocettivi che permettono al robot di “percepire”, per esempio, posizione e velocità), sia sull’ambiente esterno circostante (sensori esterocettivi che fanno percepire, per esempio, forza e prossimità e danno al robot una visione artificiale). Ad esempio il robot Abel è in grado anche di elaborare concetti astratti, di affrontare ragionamenti deduttivi e induttivi e di formulare ipotesi, cercando “di capire la persona che ha davanti e, se fa un’azione, prova a capire se ha provocato una reazione, e di che tipo”. Una delle sue più importanti applicazioni è quella che riguarda la sua capacità di relazionarsi con i pazienti affetti da disturbi come l’Alzheimer.
  • 8. I ROBOT PROVANO DOLORI E EMOZIONI? Il robot è il risultato di una somma tra processi tecnologici e psicologici, ovvero l’affective computing , quella branca specifica dell’intelligenza artificiale che si propone di realizzare robot in grado di riconoscere ed esprimere le proprie emozioni. L’Intelligenza Artificiale (IA) mira a ricreare nella maniera più fedele possibile l’essere umano; questo chiaramente include l’intento di arrivare ad una macchina che sia in grado di provare emozioni. Affinché questo sia possibile, sono state studiate le evoluzioni comportamentali degli animali e la loro capacità di reagire agli stimoli esterni. Da alcuni test è stato rilevato che i robot, se sottoposti a degli a degli input percepibili come pericolo, sono in grado di allontanarsi da quella minaccia. Questo loro istinto, però, non è stato il risultato di una rielaborazione personale di esperienze vissute e di lezioni imparate, se non semplicemente da un comando che gli è stato assegnato. Nonostante questo, però, negli ultimi anni si sta cercando di dare una definizione a ciascuna emozione per poterla poi tradurre concretamente nei comportamenti dei robot. Dei ricercatori inglesi ed italiani sostengono che dei robot siano riusciti a provare paura, cosa che rappresenta un grande passo in avanti per l’IA.
  • 9. QUALI LAVORI SONO FATTI DAI ROBOT? I robot stanno invadendo anche i posti di lavoro e le fabbriche stanno diventando sempre più automatizzate, i camion per le consegne si guidano da soli e i droni stanno riempiendo sempre più i nostri cieli. Ci sono alcuni lavori che non sono fatti per l’essere umano, ma questo non riguarda solo gli operai delle varie fabbriche che vengono rimpiazzati da robot, ma riguarda tutti.
  • 10. ROBOT: ECCO I LAVORI PER CUI SOSTITUIRANNO L’UOMO 1. Costruire robot Per quanto assurdo possa sembrare, in Giappone esiste una fabbrica in cui robot costruiscono altri robot. I macchinari lavorano senza la supervisione umana per 24 ore di fila e sono capaci di costruire circa 50 nuovi robot al giorno. Le rare volte in cui, nella fabbrica, compaiono gli esseri umani è solo per controllare lo status dei robot, cosa che accade circa una volta al mese. 2. Scrittori di romanzi Molti romanzi sono stati scritti da computer. Un programmatore da’ ad un computer il riassunto della trama, qualche personaggio e un libro per l’ispirazione stilistica. 3. Compositori musicali Esiste un robot che può comporre e suonare musica. Il macchinario usa un sistema di apprendimento neuronale in grado di decodificare diversi stili musicali, analizzare i pattern e prenderne ispirazione per comporre dei pezzi originali.
  • 11. 4. Tifosi di baseball Una squadra di baseball koreana, Hanwha Eagles, ha assunto un nuovo approccio per guadagnarsi tifosi. Stanno infatti riempiendo lo stadio di robot. Dopo una stagione piuttosto fallimentare, gli Eagles iniziarono ad avere dei problemi a riempire i posti, così hanno creato un gruppo di robot per riempire le file vuote, programmati a fare il tifo, i cori e risultare quanto più umani possibili. 5. Monaci buddisti Una compagnia giapponese ha creato un robot davvero unico nel suo genere: si tratta di Pepper, un monaco buddhista virtuale. Alto 1 metro e 20 centimetri è stato progettato come un’alternativa più economica 6. Rappresentanti di commercio Alcuni centralini utilizzano voci guida per contattare i loro clienti ma è stato progettato un telefonista robotizzato che adopera messaggi pre-registrati con i quali convince il cliente che si tratti di una persona reale. 7.Camerieri Alcuni ristoranti utilizzano già dei robot come camerieri e questo sarà il futuro per ogni tipo di servizio di ristorazione.
  • 12. QUALI LAVORI NON ESISTERANNO PIÙ TRA 5 ANNI? Lo sviluppo dell’intelligenza artificiale è solo all’inizio, e promette di rivoluzionare il mondo dei servizi e dell’industria. La tecnologia non ci toglie lavoro ma piuttosto ne aumenterà la qualità e l’efficacia, applicando particolari skills e competenze che un essere umano non può acquisire. Di conseguenza, una graduale scomparsa di alcuni lavori sarà inevitabile. Fonte: Il Sole 24 ore
  • 13. IL REPORT «FUTURE OF JOBS» DEL WORLD ECONOMIC FORUM EVIDENZIA GR AZIE ALL’ANALISI DEI DATI RACCOLTI COME ALCUNI LAVORI, E QUINDI FIGUR E PROFESSIONALI, SONO DESTINATI A SCOMPARIRE NEI PROSSIMI ANNI. IN MEDIA, IN ITALIA, DEI CIRCA 25.6 MILIONI DI LAVORATORI IMPIEGATI, 5.5 MILI ONI POTREBBERO ESSERE RIMPIAZZATI DAI ROBOT.
  • 14. LE FIGURE DESTINATE AD ESSERE RIMPIAZZATE DAI ROBOT SONO: - bancari; - radiologi → una macchina intelligente legge più velocemente e con maggiore precisione una massa enorme di esami diagnostici. - addetti che lavorano nelle strutture alberghiere o nelle agenzie di viaggi → - data analyst; - addetto alle comande → in molti fast food possiamo già testimoniare questo cambiamento, causato dall’introduzione di schermi touch-screen dai quali si può ordinare; - cassieri → nei supermercati dei centri commerciali, le classiche figure dei cassieri sono affiancati dalle casse automatiche; - meccanico → l’utilizzo e l’acquisto di auto elettriche cresce sempre di più. Questo provocherà la scomparsa del 90% delle richieste di riparazioni nelle officine. - addetti alla contabilità; - operatori nella logistica. Fonte: Mondolavoro.it Money.it
  • 15. Tuttavia, ci sono settori dove le possibilità di automazione sono minime, soprattutto se sono la creatività e il pensiero critico del lavoratore a fare la differenza. Nel dettaglio, gli ambiti in cui questo ricambio appare, a oggi, impossibile, sono: - istruzione; - assistenza sanitaria; - arte; - fotografia; - idraulica; - estetica (parrucchieri, estetisti, ecc.); Fonte: Money.it
  • 16. PERCHÉ FAR LAVORARE I ROBOT E NON LE PERSONE? RAPPORTO FORRESTER JOB FORECAST: nel 2040 i robot avranno sottratto agli esseri umani 12 milioni di posti di lavoro. Vengono presi in considerazione paesi come Italia, Germania, Francia, Spagna e Regno Unito stimando che i settori più colpiti saranno quelli in cui sono presenti attività di routine che possono essere duplicate da una macchina. Anche la pandemia ha accelerato lo sviluppo dell’automazione e si arriva ad affermare che forse sostituire gli umani con i robot diventerà un esigenza. Negli Stati Uniti si sta affermando la robotica come mero-servizio, nel senso che ci sono aziende che affittano macchinari robotici invece di acquistarli e quindi finiscono per pagarli la metà di quanto costerebbe un lavoratore normale.
  • 17. DOBBIAMO DEFINIRE NUOVE REGOLE? È tempo, di tracciare dei perimetri e definire con chiarezza quali sono i rischi inaccettabili legati all'utilizzo dei sistemi e delle applicazioni legate all'intelligenza artificiale, quali quelli accettabili pur ad alto rischio. Bisogna tutelare l'innovazione e non deprimere la possibilità per startup e imprese di avanzare nelle sperimentazioni rispettando “un approccio antropocentrico”.
  • 18. QUALI REGOLE ESISTONO AL MOMENTO? La Commissione Europea ha nominato un gruppo di esperti “High-Level Expert Group on AI” che ha già prodotto, nel 2019, alcune interessanti linee guida per lo sviluppo dei sistemi di IA. E’ opportuno soffermarsi: privacy, data governance e trasparenza (che include l’interpretabilità dell’intelligenza artificiale). Anche i requisiti di trasparenza ed interpretabilità sono esplicitamente richiesti dalle linee guida dell’Unione Europea sull’IA. Dal punto di vista della privacy, è riconosciuta la necessità di proteggere i dati durante l’intero ciclo di vita della tecnologia, impostando un meccanismo di valutazione sistematica in grado di quantificare l’impatto di ogni modello sulla protezione dei dati.
  • 19. POTREMMO VERAMENTE CONTROLLARE L’IA ? Non potremmo mai veramente controllare l’IA poiché la portata dei suoi processi, deduzioni e conclusioni sarà molto lontana dalla comprensione umana. Di conseguenza, l’intelligenza artificiale si mobiliterà in ambiti matematici e teorici che raramente tocchiamo o che semplicemente non possiamo raggiungere. Come esempio di ciò, i ricercatori citano la tipica legge “Evitare danni agli esseri umani a tutti i costi“. Anche se in sostanza sembra semplice e limitante, è così solo dal punto di vista del ragionamento umano e tecnologico. Ma l’IA super sviluppata sarà in grado di avere una visione più ampia e trarre conclusioni che non immaginiamo nemmeno. Pertanto, non possiamo nemmeno sapere cosa comprenderà veramente con questa regola o come la eseguirà. Fonte: Il controllo dell'intelligenza artificiale super sviluppata sarà semplicemente impossibile (focustech.it)
  • 20. DI CHE MATERIALI SONO FATTI? Il legno è il materiale più diffuso e facilmente reperibile. La plastica pvc, usati per i robot camminatori per costruire le gambe. L’alluminio, il quale consente di realizzare strutture resistenti di poco ingombro e leggere. Il ferro e l’acciaio viene usato soprattutto nei progetti di grandi dimensioni dove si è meno vincolati dal peso. La robotica del futuro dovrà essere eco-sostenibile, con robot costruiti con materiali riciclabili e biodegradabili.
  • 21. QUALI SONO LE FONTI DI ENERGIA DEI ROBOT? La fonte di energia dei robot normalmente é elettrica, composta da una o più batterie. La dimensione delle batterie deve essere proporzionata ai motori e al resto dell’elettronica a bordo. Nel futuro dovranno essere in grado di alimentarsi con fonti energetiche rinnovabili e che una volta che finiscono il ciclo operativo devono decomporsi senza incidere sull’ambiente.
  • 22. QUALI SOFTWARE GOVERNANO IL COMPORTAMENTO DEI ROBOT ? Il software rappresenta l’insieme dei componenti immateriali di un robot: in pratica sono i programmi e le istruzioni che danno i comandi all’hardware. Il principale software di un robot è il Robot Operating System, o ROS. Il ROS è un insieme di ambienti di programmazione e sistemi che consentono di sviluppare i comandi per le singole componenti hardware di un robot. Ad esempio: un programma in ROS può registrare i segnali che arrivano dai sensori di posizione e dare il comando alle ruote del robot di spostarsi senza sbattere. ROS può essere eseguito su sistemi Linux. I programmi possono essere sviluppati in un qualsiasi linguaggio. Sono tutti software open source, ovvero il cui utilizzo e modifica è gratuito.
  • 23. SOPHIA Sophia è il nome di un androide sociale, fenomeno mediatico sviluppato dalla compagnia hongkonghese Hanson Robotics Limited, attivata il 19 aprile 2015. È stata presentata per la prima volta al pubblico in occasione del South by Southwest Festival (SXSW), tenutosi a metà marzo del 2016 ad Austin, capitale del Texas, negli Stati Uniti d'America. In grado di riprodurre più di 62 espressioni facciali umane, Sophia è stata al centro dell'attenzione dei media di tutto il mondo ed ha partecipato a molte interviste di alto profilo. Mentre gli intervistatori di tutto il mondo sono rimasti colpiti dall'alto livello di sofisticazione di molte delle risposte di Sophia alle loro domande, la maggior parte delle affermazioni significative di Sophia viene ritenuta però dagli esperti un po' artificiosa. Il 25 ottobre 2017, presso il Future Investment Summit a Riyad, Sophia ha ottenuto la cittadinanza saudita, divenendo il primo androide in tutta la storia ad aver ottenuto la cittadinanza di un qualsiasi paese. Il 21 novembre dello stesso anno è stata inoltre nominata il primo "Innovation Champion" del Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo, e così il primo non umano a ricevere un titolo alle Nazioni Unite.
  • 24. FONTI CONSULTATE • Intelligenza Artificiale: introduzione • https://www.agendadigitale.eu/tag/intelligenza-artificiale/ • https://www.agendadigitale.eu/sicurezza/privacy/intelligenza-artificiale-la-via-delleuropa-su-regole-e-investimenti/ • Come sono fatti i Robot • https://tech4future.info/robotica-cose-come-funziona-applicazioni/#5-le-strutture-e-le-caratteristiche-dei-robot • https://www.iit.it/it/ • https://www.ai4business.it/intelligenza-artificiale/machine-learning/machine-learning-cosa-e-applicazioni/ • Robot ed emozioni • https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/05/15/ecco-abel-il-robot-umanoide-che-capisce-le-emozioni-la-sua-intelligenza-potrebbe-essere-utile-anche-con-i- pazienti-affetti-da-alzheimer/6198361/ • https://www.ai4business.it/intelligenza-artificiale/emotional-ai-ecco-chi-studia-le-emozioni-dei-robot/ • IA e lavoro • https://www.ilsole24ore.com/art/l-intelligenza-artificiale-non-rubera-lavoro-cambiera-radicalmente-AE420Ir?refresh_ce=1 • https://www.mondolavoro.it/13-lavori-destinati-a-scomparire/ • IA e legislazione • https://www.altalex.com/documents/news/2020/11/20/intelligenza-artificiale-linee-guida-etico-legali-mondo