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    Gabriella                                                          Nuoue mclosures,                    I.limowione nassuie
    Giudici
                      Parole chiave
                                                                       cotnrnons digiwli,
                                                                       prop r i e tà inte llz nua tr,
                                                                       nuoaa. teoria dzi beni
                                                                       comuni infrrnazionali


              Lìbri   Secondo Cause contmune il libro di Philippe Aigrain uscito in Francia nel            Il movimento di difesa dei commons aggrediti inizia, dunque, a prendere
                      2001 (Paris, Fayard, 2005, pp.284, € 18), la otragedia in quattro atti, che          corpo a partire dalla consapevolezzacheleazioni orientate alla salvaguardia
                      vede nascere e fiorire la società dcll'informazione, ha avuto nel 1998 il            dei singoli beni informazionali sono parte di un confronto piùr ampio, teso
                      proprio punto di svolta, il momento in cui i creatori/utilizzatori di beni           a garantire l'accessibilirà e la fruibilità di risorse essenziali.
                      comuni e le grandi majors, espressioni di mondi reciprocamente alternativi,          [Jna presa di coscienza associata a quella prodotta dai movimenti ambien-
                      sono enrrati in collisione frontale.                                                 talisd negli anni '60 quando, come osserva Boyle, fu necessario definire le
                      A partire dallo scontro in atto, secondo Aigrain, si awicina il momento              idec portanti di uambientc, e nsalvaguardia della naturau per potcr coaliz-
                      della scelta tre le nuove forme di cooperazione e sviluppo rrmano che la             zare gli interessi piuttosto lontari dei <cacciarori di ocheo con quelli dei
                      condivisione dell'infonnazione rende possibile, e la concenraziorre di po-           naturalisti impegnati nel bird watching(Boyle, cit., p. 20).
                      tere derivante dall'appropriazione e dal controllo dell'informazione.                f)efinire i tratti essenziali dei nuovi beni immateriali conoscitivi diventa
                      Ed è proprio sui possibili esiti di questo conflitt'r che deciderà forme di          allora, evidenzia Agrain, una premessa imprescindibile della loro difesa. In
                      vita e modello di sviluppo degli anni e venire che Aigrain si focelizza, av-         questo modo, qualdo Rebecca Eisenberg e John Sulston si oppongono alla
                      valendosi delle ricerche sull'infbrmazione dei teorici francesi, Reiré Passet e      brevettabilità del genoma, lo fanno inuentandosi il bene comune oggerro
                      Jacques Robin, e di quelle intorno a. colnmont e public domain degli statu-          di tale aggressione appropriativa e producendo la definizione del genoma
                      nitensi James Boyle, Yochai Benkler e Lawrence Lessig.                               come <patrimonio> o <eredità comuneD dell'umanità. l.o stesso avrebbero
                      lobiettivo dichiarato dall'autore è quello di ripercorrere le tappe della co-        fatto le comunità agricole spossessate di saperi secolari su piante medicineli
                      suuzione dei beni comuni informazionali e di fornire gli strumenti concet-           e principi attivi vegetali loro noti da generazioni. Così, quando compaio-
                      tuali per la fondazione di una ,,filosofia dzi diritti intellzttuali positiai, che   no i primi obeni conruni aolontari, come il/ìee sofiatare, lc pubblicazioni
                      ridcfinisca, a vantaggio del modcllo cooperativo attualmcnte sotto attàcco,          scientifiche ad accesso libero, lc nuovc formc d'artc basate s:rl remix e le
                      l'ordine del discorso della società informazionale.                                  biblioteche ad accrescimento cooperativo, dovranno essere coniare nuove
                      Nella prima parte del libro, Agrain dedica ampio spazio alla descrizione             definizir:ni per la ricchezza comune dell'età informazionale, la cui multidi-
                      dei quattro atti durante i quali, nel corso di mez.z.o secolo, sono emersi lt'r      mensionalità viene definitivamente teorizz-ata da Boyle e Bollier.
                      scenario e gli strumenci del conflitto tra i due mondi, cooperativo e priva-         Dal 1998 212003 si passa dall'isolata denuncia di qualche pioniere, ai dub-
                      tistico, coevoludsi nella società informazionale.                                    bi dei consiglieri dei comn'rissari europei tra i quali Aigrain stesso - cir-
                                                                                                                                                        -
                      In relazione ai decisivi cambiamenti intervenuti ad erodere il terreno dei           ca l'estensione dei diritti di proprietà intellettuale, fino all'accumulazione
                      contrnlrts digitali accumulati.si nei decenni precedenti, Aigrain, seguendo          delle prove sui danni e i rischi del trend appropriativo. Da allora si deve so-
                      James Boyle (http://law.duke.edu/journels/lcp/articles/lcp66rlVinter-               prattutto ai critici americani Rebecca Eisenbcrg, Yochai Benkler, Lawrcnce
                      Spring2003p33. htm), fi ssa il nomento fondatore del p u ts c h ideologtcn che       Lessig, James Boyle e Paul Starr, I'aver iniziato a costruire i fondamenti di
                      li accompagna, in corrispondenza della pubblicazione del famoso articolo             una nuova teoria dei beni comuni informazionali (p. lj7).
                      di Garrett Hardin, The Ti,agedy of Cornmou, apparso su Science nel 1968              Anche questa volta il tema che ha tracciato la discontinuità con il gand
                      (cfr. Aigrain, p. 94).                                                               récit <Icl cliritto d'autore, è la denurrcia della tragedia di una nuova spolia-
                      La riflessione sulle recinzioni degli spazi pubblici inaugurata drlle Grandz         ziorre, di nuove enclosures additate da sociologi, economisti e filosofi del
                       Tiasfonnazione di Karl Polanyi, offre a Boyle e per converso ad Aigrain,            diritto quali Rheingold, Moulier Boutang e dallo stesso Boyle che ne trae
                      l'occesione per aprire una stagione di dibattito sulle nuove enclosures che          ispiraz-ione per coniare il nome del vasto ed eterogeneo movimentn sorto in
                      oggi colpiscono i comrnons digitali. La similitudine è infatd molto forte.           difesa dei commons digirali: il Second Enclosuras Mouetnent.
                      Anche i cornnnns digitali preesistono alla spoliazione e stenno alle forme           Su questo sfondo, Aigrain osserva come il regime della proprietà irrtellet-
                      di vita comunitaria che li ha prodotd come i pascoli comuni alle comuniù             tuale sia infine entrato in una fase di avanzata decadenza, della cui gravità
                      rurali inglesi disperse dalle privatizzazioni.                                       è indice proprio l'escahúon repressira delle legislazioni nazionali contro le
                      IJaggressionc subita da entrambe le f<rrme di bene collcttivo mobilita, inol-        infrazioni a brevctti e copyrightche tcntano invano di ridare dignità ai miti
                      tre, la stessa reazione.                                                             nobili del creatore d'opera e dell'inventore solitario, denegando il carattere


    190                                                                                       ISDRII       ISDR/I                                                                             191
Gabriella Giudici   Parole chiave                                                                  Libri


                    cumulativo, sociale e progressivo della creazione di cultura (p.203).
                    In risposta a tale deriva, i teorici delle nuove enclosures stendono il testo dei
                    <nuoui diritti intellettuali positiui,, non più legati <a restrizioni e godimento
                    esclusiuo, ma al diritto difare e di ottenere un rlsultato, al diritto dlseruirsi di
                    e di creare, (p.145). Lobiettivo dichiarato è di dichiarare la differenza tra
                    i beni comuni e altri modi di appropriazione, considerando le restrizioni
                    proprietarie,cioè i diritti esclusivi, un'eccezione residuale, negoziata attra-
                    verso la legislazione difensiva dei commons, come awiene con il meccani-
                    smo del co?lffi.
                    La via politica ùl'affermazione di tale rivoluzione normariva è improntata
                    ad oun approccio pragmatico e progressiuo all'euoluzione drl dirixo materiale
                    che tenga conto di tuxa la diaersità clncrett dclle neazioni intellenuali, rom-

                    2end'o,con
                                il naftamento indffirenziato proposto dagli ideologi dellz proprietà
                    (p. 149), maresta impigliata in ambiguità irrisolté che risaltano anche gra-
                    zie all'indecisione di fondo tra la terminologia della oscelta, e della
                    cazione> e quella della coabitazione e della coesisrenza.
                                                                                              "blfor-
                     Emblematico il passaggio in cui Aigrain interviene nel dibattito in corso
                     sulla natura del P2P - tra novità emergente di un modello socio-econo-
                     mico post-capitalista e nuovo modello di busiruess - per sottolineare i suoi
                     effetti positivi sulla distribuzione commerciale (citando gli studi del2004
                     di Oberholzer e Strumpf: http:www.unc.edu/cigar), -Josr.*"ndo poco
                    dopo come una volta sviluppati pienamente i beni comuni informazionali,
                    la crisi dell'industria nculturale, divenga inevitabile a causa della compe-
                    tizione per la conquista dell'attenzione del pubblico - unico bene scarso
                    in epoca di abbondanza - rra risorse libere e accessibili e beni protetti (pp.
                    214-215).
                    Il        sembra sciogliersi grazie all'ipotesi, difesa dall'aurore, che il capi-
                       -nodo
                    talismo possa rinunciare a trasformarsi in una industria del capitale infor-
                    mazionale conoscendo, ciononosrante, <etna naoua età dell'oroi. Ciò spiega
                    la compresenza di dichiarazioni definitive, come quella che ola creazione
                    informazionale merita d'essere pensatt come un noouo modn di produzione,
                    irriducibile ai mercati, allz proprietà e ai contratti, (p.34), cón la caure-
                    la relativa al passaggio normativo che negherebbe la natura di merce alla
                    componente informazionale delle cose.
                    A differenza dei teorici del capitalismo cognitivo, per i quali l'informazio-
                    nalizzazione del sistema economico è a monre, Aigiain non sposa I'idea del
                    declino del capitalismo e della fine del meccanismo divalorlzz,n"-rone delle
                    merci, dicendosi, invece, convinro della crucialità del passaggio prossimo
                    a venire che dovrà auronomizzare I'ecosistema informazionale, Iiberando
                    conoscenza e tempo umano e costringendo il capitale enrro i ben precisi
                    confini della materialità.




r92                                                                                          ISDR/1

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  • 1. L Gabriella Nuoue mclosures, I.limowione nassuie Giudici Parole chiave cotnrnons digiwli, prop r i e tà inte llz nua tr, nuoaa. teoria dzi beni comuni infrrnazionali Lìbri Secondo Cause contmune il libro di Philippe Aigrain uscito in Francia nel Il movimento di difesa dei commons aggrediti inizia, dunque, a prendere 2001 (Paris, Fayard, 2005, pp.284, € 18), la otragedia in quattro atti, che corpo a partire dalla consapevolezzacheleazioni orientate alla salvaguardia vede nascere e fiorire la società dcll'informazione, ha avuto nel 1998 il dei singoli beni informazionali sono parte di un confronto piùr ampio, teso proprio punto di svolta, il momento in cui i creatori/utilizzatori di beni a garantire l'accessibilirà e la fruibilità di risorse essenziali. comuni e le grandi majors, espressioni di mondi reciprocamente alternativi, [Jna presa di coscienza associata a quella prodotta dai movimenti ambien- sono enrrati in collisione frontale. talisd negli anni '60 quando, come osserva Boyle, fu necessario definire le A partire dallo scontro in atto, secondo Aigrain, si awicina il momento idec portanti di uambientc, e nsalvaguardia della naturau per potcr coaliz- della scelta tre le nuove forme di cooperazione e sviluppo rrmano che la zare gli interessi piuttosto lontari dei <cacciarori di ocheo con quelli dei condivisione dell'infonnazione rende possibile, e la concenraziorre di po- naturalisti impegnati nel bird watching(Boyle, cit., p. 20). tere derivante dall'appropriazione e dal controllo dell'informazione. f)efinire i tratti essenziali dei nuovi beni immateriali conoscitivi diventa Ed è proprio sui possibili esiti di questo conflitt'r che deciderà forme di allora, evidenzia Agrain, una premessa imprescindibile della loro difesa. In vita e modello di sviluppo degli anni e venire che Aigrain si focelizza, av- questo modo, qualdo Rebecca Eisenberg e John Sulston si oppongono alla valendosi delle ricerche sull'infbrmazione dei teorici francesi, Reiré Passet e brevettabilità del genoma, lo fanno inuentandosi il bene comune oggerro Jacques Robin, e di quelle intorno a. colnmont e public domain degli statu- di tale aggressione appropriativa e producendo la definizione del genoma nitensi James Boyle, Yochai Benkler e Lawrence Lessig. come <patrimonio> o <eredità comuneD dell'umanità. l.o stesso avrebbero lobiettivo dichiarato dall'autore è quello di ripercorrere le tappe della co- fatto le comunità agricole spossessate di saperi secolari su piante medicineli suuzione dei beni comuni informazionali e di fornire gli strumenti concet- e principi attivi vegetali loro noti da generazioni. Così, quando compaio- tuali per la fondazione di una ,,filosofia dzi diritti intellzttuali positiai, che no i primi obeni conruni aolontari, come il/ìee sofiatare, lc pubblicazioni ridcfinisca, a vantaggio del modcllo cooperativo attualmcnte sotto attàcco, scientifiche ad accesso libero, lc nuovc formc d'artc basate s:rl remix e le l'ordine del discorso della società informazionale. biblioteche ad accrescimento cooperativo, dovranno essere coniare nuove Nella prima parte del libro, Agrain dedica ampio spazio alla descrizione definizir:ni per la ricchezza comune dell'età informazionale, la cui multidi- dei quattro atti durante i quali, nel corso di mez.z.o secolo, sono emersi lt'r mensionalità viene definitivamente teorizz-ata da Boyle e Bollier. scenario e gli strumenci del conflitto tra i due mondi, cooperativo e priva- Dal 1998 212003 si passa dall'isolata denuncia di qualche pioniere, ai dub- tistico, coevoludsi nella società informazionale. bi dei consiglieri dei comn'rissari europei tra i quali Aigrain stesso - cir- - In relazione ai decisivi cambiamenti intervenuti ad erodere il terreno dei ca l'estensione dei diritti di proprietà intellettuale, fino all'accumulazione contrnlrts digitali accumulati.si nei decenni precedenti, Aigrain, seguendo delle prove sui danni e i rischi del trend appropriativo. Da allora si deve so- James Boyle (http://law.duke.edu/journels/lcp/articles/lcp66rlVinter- prattutto ai critici americani Rebecca Eisenbcrg, Yochai Benkler, Lawrcnce Spring2003p33. htm), fi ssa il nomento fondatore del p u ts c h ideologtcn che Lessig, James Boyle e Paul Starr, I'aver iniziato a costruire i fondamenti di li accompagna, in corrispondenza della pubblicazione del famoso articolo una nuova teoria dei beni comuni informazionali (p. lj7). di Garrett Hardin, The Ti,agedy of Cornmou, apparso su Science nel 1968 Anche questa volta il tema che ha tracciato la discontinuità con il gand (cfr. Aigrain, p. 94). récit <Icl cliritto d'autore, è la denurrcia della tragedia di una nuova spolia- La riflessione sulle recinzioni degli spazi pubblici inaugurata drlle Grandz ziorre, di nuove enclosures additate da sociologi, economisti e filosofi del Tiasfonnazione di Karl Polanyi, offre a Boyle e per converso ad Aigrain, diritto quali Rheingold, Moulier Boutang e dallo stesso Boyle che ne trae l'occesione per aprire una stagione di dibattito sulle nuove enclosures che ispiraz-ione per coniare il nome del vasto ed eterogeneo movimentn sorto in oggi colpiscono i comrnons digitali. La similitudine è infatd molto forte. difesa dei commons digirali: il Second Enclosuras Mouetnent. Anche i cornnnns digitali preesistono alla spoliazione e stenno alle forme Su questo sfondo, Aigrain osserva come il regime della proprietà irrtellet- di vita comunitaria che li ha prodotd come i pascoli comuni alle comuniù tuale sia infine entrato in una fase di avanzata decadenza, della cui gravità rurali inglesi disperse dalle privatizzazioni. è indice proprio l'escahúon repressira delle legislazioni nazionali contro le IJaggressionc subita da entrambe le f<rrme di bene collcttivo mobilita, inol- infrazioni a brevctti e copyrightche tcntano invano di ridare dignità ai miti tre, la stessa reazione. nobili del creatore d'opera e dell'inventore solitario, denegando il carattere 190 ISDRII ISDR/I 191
  • 2. Gabriella Giudici Parole chiave Libri cumulativo, sociale e progressivo della creazione di cultura (p.203). In risposta a tale deriva, i teorici delle nuove enclosures stendono il testo dei <nuoui diritti intellettuali positiui,, non più legati <a restrizioni e godimento esclusiuo, ma al diritto difare e di ottenere un rlsultato, al diritto dlseruirsi di e di creare, (p.145). Lobiettivo dichiarato è di dichiarare la differenza tra i beni comuni e altri modi di appropriazione, considerando le restrizioni proprietarie,cioè i diritti esclusivi, un'eccezione residuale, negoziata attra- verso la legislazione difensiva dei commons, come awiene con il meccani- smo del co?lffi. La via politica ùl'affermazione di tale rivoluzione normariva è improntata ad oun approccio pragmatico e progressiuo all'euoluzione drl dirixo materiale che tenga conto di tuxa la diaersità clncrett dclle neazioni intellenuali, rom- 2end'o,con il naftamento indffirenziato proposto dagli ideologi dellz proprietà (p. 149), maresta impigliata in ambiguità irrisolté che risaltano anche gra- zie all'indecisione di fondo tra la terminologia della oscelta, e della cazione> e quella della coabitazione e della coesisrenza. "blfor- Emblematico il passaggio in cui Aigrain interviene nel dibattito in corso sulla natura del P2P - tra novità emergente di un modello socio-econo- mico post-capitalista e nuovo modello di busiruess - per sottolineare i suoi effetti positivi sulla distribuzione commerciale (citando gli studi del2004 di Oberholzer e Strumpf: http:www.unc.edu/cigar), -Josr.*"ndo poco dopo come una volta sviluppati pienamente i beni comuni informazionali, la crisi dell'industria nculturale, divenga inevitabile a causa della compe- tizione per la conquista dell'attenzione del pubblico - unico bene scarso in epoca di abbondanza - rra risorse libere e accessibili e beni protetti (pp. 214-215). Il sembra sciogliersi grazie all'ipotesi, difesa dall'aurore, che il capi- -nodo talismo possa rinunciare a trasformarsi in una industria del capitale infor- mazionale conoscendo, ciononosrante, <etna naoua età dell'oroi. Ciò spiega la compresenza di dichiarazioni definitive, come quella che ola creazione informazionale merita d'essere pensatt come un noouo modn di produzione, irriducibile ai mercati, allz proprietà e ai contratti, (p.34), cón la caure- la relativa al passaggio normativo che negherebbe la natura di merce alla componente informazionale delle cose. A differenza dei teorici del capitalismo cognitivo, per i quali l'informazio- nalizzazione del sistema economico è a monre, Aigiain non sposa I'idea del declino del capitalismo e della fine del meccanismo divalorlzz,n"-rone delle merci, dicendosi, invece, convinro della crucialità del passaggio prossimo a venire che dovrà auronomizzare I'ecosistema informazionale, Iiberando conoscenza e tempo umano e costringendo il capitale enrro i ben precisi confini della materialità. r92 ISDR/1