Tutti usano Facebook ma in tanti non sanno che un commento può diventare un reato.
Leoni da tastiera, state attenti prima di dare sfogo al vostro pensiero: la diffamazione via Facebook è reato!女
Sei l’autore o la vittima di una diffamazione commessa su Facebook?
✔Leggi l'articolo per capire quando si realizza la diffamazione a mezzo Facebook e conoscere i tuoi diritti
Fatture false per operazioni inesistenti: cosa si rischia?
DIFFAMAZIONE a mezzo FACEBOOK: attenzione che rischi il carcere❗
1. Avv. Giuseppe
Pappa
17 luglio 2020
Diffamazione a mezzo Facebook: attenzione che rischi
il carcere!
studiolegalepappa.com/diffamazione-a-mezzo-facebook-attenzione-che-rischi-il-carcere
Tutti usano Facebook ma in tanti non sanno che una parola di troppo o un commento
fuori luogo possono diventare un reato.
Leoni da tastiera, state attenti prima di dare sfogo al vostro pensiero: la diffamazione via
Facebook è reato!
Continua a leggere l’articolo per capire come e quando si realizza la diffamazione a
mezzo Facebook.
Indice
Che cosa è la diffamazione?
La diffamazione è un reato previsto dal codice penale .
Le legge punisce con la reclusione fino a un anno o con la multa fino a 1.032,00 euro,
chi “comunicando con più persone, offende l’altrui reputazione”.
Inoltre, se l’offesa è compiuta attraverso internet o un social network la pena
aumenta: reclusione da sei mesi a tre anni o multa non inferiore a 516,00 euro .
Affinché si possa parlare di diffamazione è necessario che:
la vittima non sia presente alla conversazione (reale o virtuale che sia);
sia lesa la reputazione della persona offesa;
l’offesa alla reputazione avvenga comunicando con più persone.
Come può avvenire la diffamazione: in forma scritta o anche
verbale?
La norma è molto generica poiché punisce la condotta di chi “comunicando” con
più persone, in assenza della vittima, lede la reputazione di quest’ultima.
Pertanto, si potrà parlare di diffamazione sia nel caso in cui questa avvenga in forma
scritta, sia che avvenga in forma orale.
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2. Allo stesso modo, non è specificato lo strumento della diffamazione, poiché quest’ultima
potrà avvenire sia attraverso la pubblicazione di una notizia diffamatoria su un
quotidiano cartaceo, sia attraverso la pubblicazione di un commento o un
video su Facebook.
Inviare un messaggio privato è diffamazione? – Qual è la
differenza tra l’ingiuria e la diffamazione?
Come appena accennato, affinché si possa parlare di diffamazione è necessario che
l’offesa avvenga in assenza della vittima e che le parole oltraggiose siano
comunicate a più persone.
Pertanto, un messaggio privato offensivo, inviato esclusivamente alla persona offesa
non realizza il reato di diffamazione.
Questo perché manca la comunicazione a più persone, e soprattutto perché la persona
offesa ha partecipato alla conversazione o è presente al momento
dell’offesa.
In questo caso, la condotta del colpevole è inquadrabile nel reato (oggi depenalizzato) di
ingiuria .
Mi fai un esempio di diffamazione e un esempio di ingiuria?
Per farti capire meglio il concetto ti faccio un esempio.
Ingiuria per strada
Tizio e Caio sono per strada insieme a tante altre persone.
Improvvisamente Tizio e Caio litigano e Tizio dice a Caio “sei uno stronzo!”.
Tizio, in questo caso, commette il reato di ingiuria (oggi depenalizzato) poiché ha
offeso la reputazione di Caio e quest’ultimo era presente all’offesa.
Ingiuria con un messaggio privato
Tizio manda un messaggio privato su Facebook a Caio nel quale gli dice “sei un
cornuto!”.
Anche in questo caso, la condotta di Tizio integra il reato (abrogato) di ingiuria,
poiché comunicando esclusivamente con Caio lo ha definito “Cornuto!”.
Diffamazione a mezzo Facebook
Tizio e Caio litigano per strada. Tizio appena torna a casa va su Facebook è scrive
“Caio è uno stronzo!”.
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3. Tale condotta integra il reato di diffamazione poiché Tizio, comunicando a più
persone tramite Facebook ha leso la reputazione di Caio in sua assenza.
Diffamazione con la posta ordinaria
Tizio e Caio litigano e Tizio decide di inviare a tutti i vicini di caso di Caio una lettera
nella quale offende la reputazione di Caio definendolo “Cornuto”.
Tizio, dunque, avrà commesso il reato di diffamazione poiché inviando le lettere a
tutti i vicini di Caio ha comunicato con più persone e ha leso la reputazione di
quest’ultimo.
Qual è la differenza tra la diffamazione e la calunnia?
Spesso i termini diffamazione e calunnia sono usati come sinonimi, tuttavia ciò è
sbagliato poiché sono nozioni e reati completamente differenti tra loro.
La diffamazione, come appena spiegato, è il reato commesso da chi offende l’altrui
reputazione, comunicando con più persone e in assenza della vittima.
La calunnia , invece, è un reato molto più grave ed è commesso da chi incolpa una
persona, che sa di essere innocente, di un determinato reato.
Ad esempio, si parlerà di calunnia quando Tizio, sapendo che Caio è innocente, accusa
quest’ultimo del furto della propria auto.
La diffamazione, dunque, non c’entra nulla con la calunnia.
Quando si parla di diffamazione a mezzo Facebook?
La diffamazione può avvenire anche attraverso il noto social network
Facebook.
Un post, un commento o qualsiasi altra forma di comunicazione (anche un video ad
esempio) possono realizzare il delitto di diffamazione.
Inoltre, utilizzare Facebook per danneggiare l’altrui reputazione determina un
aumento di pena poiché sarà contestata l’aggravante del “mezzo di pubblicità” .
In altre parole, aver diffamato una persona tramite Facebook è più grave
rispetto alla normale ipotesi di diffamazione, poiché grazie al social network è
possibile raggiungere migliaia di persone con un semplice post.
Dire la verità esclude la diffamazione?
Dire la verità non esclude la diffamazione:anche una notizia vera può integrare il
reato di diffamazione.
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4. Devi comprendere che in tema di diffamazione, la legge non distingue la notizia vera
da quella falsa, ma punisce chi danneggia l’altrui reputazione, a prescindere dalla
veridicità della notizia.
Esempio di diffamazione con una notizia vera
Tizio è sposato con Mevia. Mevia da anni tradisce Tizio.
Scrivere su Facebook che “Tizio è cornuto” è una diffamazione, nonostante la
notizia sia vera.
Questo perché il tenore della notizia e il termine utilizzato, “cornuto”, superano il diritto
di critica e sfociano nelle lesione della reputazione di Tizio.
Dunque, fai sempre molta attenzione a ciò che comunichi e soprattutto a come lo scrivi:
la verità dell’affermazione non esclude la diffamazione!
Che cosa si rischia con la diffamazione commessa su Facebook?
La diffamazione aggravata realizzata attraverso Facebook è punita con la
reclusione da sei mesi a tre anni o con la multa non inferiore a 516,00
euro .
Questo vuol dire che c’è la (remota) possibilità che il colpevole della diffamazione
possa andare in carcere a causa di un commento diffamatorio.
Dico “remota” poiché nella gran parte dei casi i giudici condannano il colpevole alla sola
sanzione pecuniaria: soldi da dover dare allo Stato.
Tuttavia, nulla esclude che considerata la gravita della diffamazione, il giudice
potrebbe scegliere la reclusione rispetto alla sanzione pecuniaria (come è capitato al
noto giornalista Alessandro Sallusti).
Infine, in caso di condanna è necessario evidenziare che accanto alla punizione irrogata
dal giudice, potrebbe essere stabilito anche un risarcimento da versare alla
persona offesa.
Quali post o commenti su Facebook sono diffamatori?
Rispondere a questa domanda è impossibile poiché la legge non individua la tipologia
di commento o la notizia diffamatoria.
La legge, invece, precisa semplicemente che la comunicazione diffamatoria deve
essere idonea ad offendere la reputazione della vittima.
Pertanto, occorrerà analizzare il singolo caso e capire se un determinato post sia
realmente diffamatorio o meno .
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5. A tal fine, ti allego l’imputazione relativa ad un commento ritenuto diffamatorio
dall’autorità giudiziaria.
Come essere risarciti in caso di diffamazione avvenuta su
Facebook?
Se sei vittima di una diffamazione compiuta attraverso Facebook, puoi
valutare di agire legalmente contro colui che ti ha diffamato.
Così facendo potrai ottenere un risarcimento del danno, che è cosa diversa dalla
punizione che verrà irrogata dallo Stato al colpevole in caso di condanna penale.
Puoi decidere di agire in due modi:
1. querela penale;
2. azione civile (con ricorso o citazione).
I pro e i contro della querela penale in caso di diffamazione a
mezzo Facebook
I vantaggi dell’azione azione penale nei casi di diffamazione
il procedimento penale può iniziare con la presentazione della querela e senza
necessità di un avvocato;
le indagini preliminari sono svolte dalla Procura della Repubblica a spese dello
Stato;
nel processo penale sarai aiutato e supportato dal pubblico ministero;
puoi agire anche contro ignoti, sarà la Procura della Repubblica (forse) a
individuare l’autore della diffamazione;
se l’autore della diffamazione ha un nome e cognome veritiero o comunque
sono presenti elementi che ne agevolano l’individuazione, la Procura della
Repubblica riuscirà a portare avanti l’indagine.
Gli svantaggi dell’azione penale nei casi di diffamazione
le indagini sono svolte dalla Procura della Repubblica a spese dello Stato: se il
pubblico ministero e il giudice per le indagini preliminari decidono di archiviare il
procedimento, non potrai ottenere giustizia in sede penale;
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6. se l’autore della diffamazione è ignoto e non hai elementi validi per aiutare il
pubblico ministero nell’individuazione del colpevole, è altissima la possibilità che
la querela venga archiviata;
una volta iniziato il processo penale dovrai necessariamente rivolgerti ad un
avvocato per costituirti parte civile e chiedere il risarcimento del danno;
la sorte del tuo risarcimento è legata all’esito del processo penale e dovrai
attendere i tempi della giustizia penale;
il giudice penale nel 90% dei casi non quantifica il risarcimento e demanda
tutto al giudice civile, costringendoti ad iniziare un nuovo giudizio civile.
I pro e i contro dell’azione civile in caso di diffamazione a mezzo
Facebook
I vantaggi dell’azione azione civile nei casi di diffamazione
agisci direttamente contro l’autore della diffamazione senza passare per il vaglio
del pubblico ministero;
si punta esclusivamente al risarcimento del danno, in maniera autonoma dalla
eventuale punizione penale inflitta dallo Stato al colpevole;
i tempi della giustizia civile (a volte) sono più rapidi di quella penale, soprattutto
se l’autore della diffamazione ha beni patrimoniali da perdere;
la sentenza civile, in caso di vittoria, quantificherà subito il danno patito e avrai la
possibilità di agire contro il condannato per ottenere il tuo risarcimento.
Gli svantaggi dell’azione civile nei casi di diffamazione
dovrai immediatamente sostenere i costi per l’inizio dell’azione civile che potrà
avvenire esclusivamente con l’avvocato;
non hai il supporto della Procura della Repubblica per l’individuazione dell’autore
della diffamazione;
puoi agire solo quando l’autore della diffamazione è noto e ha un nome e
cognome;
se il soggetto contro cui agisci è nullatenente perderai solo tempo poiché non
avrai modo di ottenere il risarcimento del danno che ti avrà riconosciuto il
giudice civile.
Come si scrive una querela per una diffamazione subita su
Facebook?
Teoricamente puoi andare direttamente dalle forze dell’ordine e sporgere querela
contro il soggetto che ti ha diffamato.
Oppure, puoi sporgere una querela contro ignoti nel caso in cui tu non avessi dati utili
per attribuire un nome all’autore della diffamazione.
Praticamente, ti consiglio di farti assistere da un avvocato per la redazione della
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7. querela per diffamazione.
Grazie al supporto di un legale l’atto di querela sarà scritto in modo da evidenziare i
fatti e le circostanze utili alle indagini, in modo da facilitare l’individuazione
dell’autore della diffamazione.
Sei sei interessato alla redazione di una querela per diffamazione a mezzo
Facebook CLICCA QUI PER UNA CONSULENZA ONLINE.
Che tipo di indagini svolgerà la Procura della Repubblica?
Il punto di partenza dell’attività investigativa della Procura della Repubblica (in caso di
querela penale) è dare un nome e cognome certo all’autore del post diffamatorio.
Se hai il solo nome dell’account dal quale è partito il post o commento diffamatorio,
sappi che la Procura della Repubblica avrà enormi difficoltà a individuare il reale
intestatario dell’account Facebook.
Questo perché i dati personali degli utenti iscritti su Facebook e gli indirizzi IP dal
quale si collegano gli iscritti al citato social network, sono in esclusivo possesso della
società Facebook con sede negli Stati Uniti d’America.
La Procura della Repubblica, attraverso lo strumento della rogatoria internazionale, può
chiedere e ottenere questi dati, tuttavia Facebook risponde alle autorità italiane solo
quando il reato contestato in Italia è anche reato negli Stati Uniti
d’America.
E’ qui sorge il problema: negli Stati Uniti d’America la diffamazione non è un
reato ma è un semplice illecito civile.
Pertanto Facebook risponderà alle autorità italiane solo quando attraverso il social
network sia stato commesso un reato che sia tale anche negli Stati Uniti d’America,
come ad esempio le minacce o lo stalking .
La prova di quello che ti sto dicendo la puoi leggere in questo provvedimento di
archiviazione nel quale il giudice per le indagini preliminari ha archiviato l’indagine
per le ragioni che ti ho appena spiegato.
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8. Dunque, ti consiglio di fornire quanti più elementi utili per l’individuazione del reo,
come ad esempio una città di residenza, un nome e cognome o, soprattutto, un
numero di telefono.
Grazie all’utenza telefonica, gli investigatori potranno rapidamente individuare
l’intestatario della linea telefonica e chiedere chiarimenti sull’attività delittuosa.
Sono stato diffamato da un utente con un profilo falso o fittizio,
cosa posso fare?
Se sei stato diffamato da un profilo chiaramente falso o fasullo, sappi che hai
pochissime possibilità di ottenere giustizia.
Come meglio spiegato sopra, quando il reato ipotizzato è la sola diffamazione,
Facebook non collabora con l’autorità giudiziari italiana, salvo che non sia un
reato più grave e previsto anche dall’ordinamento giudiziario statunitense.
Come posso salvare il messaggio diffamatorio?
Il modo più semplice è fare uno screenshot del messaggio diffamatorio, stamparlo e
allegarlo alla querela.
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9. E’ importante che dallo screenshot si legga chiaramente la data del post, i nomi dei
soggetti coinvolti e soprattutto che la conversazione sia catturata integralmente.
Inoltre, è importante assicurarsi che il commento diffamatorio sia letto anche da
un soggetto terzo, disponibile a testimoniare nel futuro processo.
Tale modalità di acquisizione del post diffamatorio può andare bene per la fase
iniziale del deposito della querela, mentre per il successivo processo è consigliabile (ma
non obbligatorio) fare qualcosa in più.
Questo perché il solo screenshot può essere facilmente modificato e artefatto e nessuno
può garantire che il documento cartaceo sia l’esatta copia di ciò che è (o era) presente su
Facebook.
In questo caso, un primo aiuto è offerto dal testimone che potrà dichiarare di aver letto
il post diffamatorio, ma ciò che potrà fare la differenza è la copia forense
effettuata da un professionista abilitato.
Così facendo, ciò che verrà depositato nel futuro processo sarà inattaccabile ed
esattamente corrispondente a ciò che risultava su Facebook al momento della
diffamazione.
Il contro di tale scelta è il costo: tali attività sono molto costose ed occorre valutare bene
gli interessi in gioco e la convenienza economica.
Fortunatamente, molti giudici, per arrivare ad un sentenza di condanna, ritengono
sufficiente la stampa dello screenshot integrale della conversazione,
rafforzata dalla testimonianza di un soggetto che ha letto post diffamatorio.
L’indirizzo IP dell’utente Facebook è necessario per arrivare ad
una condanna per diffamazione avvenuta tramite Facebook?
L’individuazione dell’indirizzo IP non è un elemento indispensabile per arrivare ad
una condanna penale per diffamazione, tuttavia la presenza dell’indirizzo IP aiuta
molto il giudice a cercare la verità.
L’indirizzo IP permette di conoscere, con la collaborazione del gestore telefonico,
l’intestatario della linea internet utilizzata per accedere a Facebook e commettere
la diffamazione.
Tuttavia, per poter ottenere l’indirizzo IP è necessaria la collaborazione di
Facebook, che come appena detto, nei casi di diffamazione non avviene quasi mai.
Pertanto, nei casi di diffamazione commessa su Facebook è molto difficile
ottenere l’indirizzo IP dell’utente che ha pubblicato il post diffamatorio, e per tale
ragione, molti giudici fanno affidamento su elementi “esterni” per dare un nome e
cognome al colpevole .10
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10. Quali prove possono aiutare i giudici nell’individuazione
dell’autore della diffamazione?
Gli elementi esterni che aiutano i giudici, in assenza dell’indirizzo IP, alla corretta
individuazione dell’autore della diffamazione possono essere molteplici, ad
esempio :
l’esatta corrispondenza tra il lavoro svolto dall’imputato e il lavoro dichiarato nel
profilo;
le dichiarazioni dei testimoni che hanno letto il post diffamatorio;
la corrispondenza tra le informazioni presenti sul profilo Facebook e i dati
emersi nel corso del processo.
Perché molte querele per diffamazione avvenute su Facebook
vengono archiviate?
La gran parte delle querele per diffamazione a mezzo Facebook vengono archiviate
perché la Procura della Repubblica non ha gli strumenti idonei per
individuare con certezza l’autore del reato.
Come meglio spiegato sopra, Facebook non collabora con l’autorità giudiziaria
italiana nei casi di diffamazione, e per tale motivo, spesso il pubblico ministero è
costretto a chiedere l’archiviazione poiché non riesce a dare un nome e cognome certo
all’utente che ha leso la tua reputazione.
Come posso evitare che la querela per diffamazione a mezzo
Facebook venga archiviata?
L’unico modo per aiutare la Procura della Repubblica nelle indagini è offrire quanti più
elementi hai agli investigatori al fine di dare un nome e cognome all’autore della
diffamazione.
Studia con attenzione il profilo dell’utente e cerca di carpire quanti più informazioni ci
sono, così facendo darai la possibilità gli inquirenti di evitare di “disturbare”
Facebook.
I dati che offrono maggiori garanzie di successo sono il telefono dell’utente (che a
volte è pubblicato sul profilo) e l’indirizzo dello stesso.
Posso chiedere a Facebook i dati personali della persona che mi
ha diffamato?
Puoi chiedere quello che vuoi a Facebook ma non ti risponderà mai!
Puoi farlo anche tramite il tuo avvocato, ma sappi che non servirà a nulla, del resto non
rispondono neanche all’autorità giudiziaria.
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11. L’unica eccezione a tale regola avviene quando tramite Facebook è stato
commesso un reato considerato tale anche negli Stati Uniti d’America.
Ad esempio, i reati di minaccia, stalking o revenge porn sono tali anche
nell’ordinamento giudiziario statunitense e per tale ragione Facebook dovrà (meglio
dire potrebbe) collaborare con l’autorità giudiziaria italiana.
In questo caso, forse, la Procura della Repubblica ha maggiori possibilità di ottenere
una risposta e individuare il colpevole.
Dove si svolgerà il processo in caso di diffamazione a mezzo
Facebook?
L’eventuale processo penale per una diffamazione avvenuta su Facebook, si
svolgerà nel luogo in cui si consuma il reato.
Nel caso della diffamazione a mezzo Facebook, il reato si consuma nel luogo in cui
i terzi percepiscono la espressione ingiuriosa
Pertanto, secondo l’orientamento oggi dominante, il processo per diffamazione si
svolgerà nel luogo domicilio o residenza della persona offesa, cioè nel luogo in
cui la vittima è più conosciuta e dove la diffamazione cagiona i suoi effetti più dannosi.
Come posso essere risarcito a seguito di una diffamazione
avvenuta su Facebook?
Una volta che è iniziato il processo penale la vittima della diffamazione può
chiedere il risarcimento del danno.
Per ottenere il risarcimento del danno a seguito di una diffamazione commessa
su Facebook, la vittima del reato dovrà:
1. costituirsi parte civile;
2. affrontare il processo penale;
3. dimostrare di aver subito un danno (patrimoniale e/o morale).
Come si calcola il risarcimento in caso di diffamazione avvenuta
su Facebook?
Non c’è un regola, al massimo è possibile evidenziare una prassi costante nella
quantificazione del danno da diffamazione.
Una prima parte del risarcimento sarà relativa al solo fatto che è stato commesso un
reato (cosiddetto danno da reato).
Una seconda parte del risarcimento sarà, invece, relativa ai danni che la vittima
riuscirà a dimostrare di aver subito.
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12. Ad esempio, se a seguito della diffamazione hai perso il lavoro o sei caduto in
depressione (da provare con documentazione medica, meglio se proveniente da una
struttura pubblica) avrai diritto ad un risarcimento maggiore rispetto a chi non ha
avuto particolari conseguenze negative.
Il colpevole della diffamazione è stato condannato. Quando verrò
risarcito?
La sentenza di condanna per diffamazione in sede penale non determina
l’immediata quantificazione del risarcimento in favore della vittima.
Questo perché nella maggior parte dei processi penali per diffamazione, all’esito
del contenzioso il giudice penale condanna il colpevole alla pena prevista per il reato e
rinvia al giudice civile la quantificazione del danno patito dalla vittima.
Questo vuole dire che dopo anni di battaglia penale, dovrai iniziare un nuovo
giudizio civile per quantificare il danno che hai subito.
Infine, nonostante una sentenza vittoriosa che ha quantificato il tuo risarcimento,
ricordati che avrai concreta e reale soddisfazione economica solo se l’autore del reato ha
dei beni pignorabili.
Se il condannato ha un conte corrente, una busta paga o immobili allora hai qualche
possibilità di recuperare i soldi.
In caso contrario, non avrai modo di ottenere i soldi del risarcimento poiché l’autore
del reato è nullatenente. In questo caso, l’unico risultato (o anche
soddisfazione) sarà quella di aver “sporcato” la fedina penale dell’autore
della diffamazione.
Come posso sapere se sono stato denunciato per una
diffamazione commessa su Facebook?
Se temi problemi legali per un commento o un post scritto su Facebook, l’unico
modo che hai per sapere se sei stato denunciato o querelato dalla vittima è
chiedere un certificato ai sensi dell’art. 335 c.p.p.
Il certificato 335 c.p.p. andrà chiesto presso la Procura della Repubblica
territorialmente competente, che nel caso di diffamazione è la Procura del luogo in
cui risiede la vittima.
Puoi chiedere il certificato personalmente o online dal mio sito professionale
CLICCANDO QUI.
Dopo aver avuto il certificato ai sensi dell’art. 335 c.p.p. potrai nominare un
difensore di fiducia e iniziare a capire come risolvere il tuo guaio giudiziario.
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13. Come posso evitare la condanna in caso di diffamazione a mezzo
Facebook?
Se hai commesso una diffamazione a mezzo Facebook, sappi che ci sono tanti
modo per evitare la condanna e avere la fedina penale pulita.
Accettazione e remissione di querela: quando trovare un accordo è la
strada migliore
La prima opzione è trovare un accordo economico con la vittima e concordare la
remissione di querela.
La remissione e accettazione della querela potrà avvenire in “ogni stato e grado del
processo”, cioè potrai farlo sino a quando il processo non sarà chiuso definitivamente.
Ti consiglio, tuttavia, di trovare rapidamente un ‘accordo con la vittima poiché le
condizioni economiche potrebbero essere più “care” in una fase avanzata del
procedimento.
Le strade alternative all’accordo con la vittima della diffamazione
In alternativa, se non hai soldi per raggiungere un accordo economico con la vittima,
puoi valutare la messa alla prova per adulti. Con i lavori sociali eviterai il processo e la
condanna.
Se la messa alla prova o l’accordo economico non sono opzioni fattibili, non ti resta altro
che affrontare il processo.
In questo caso dovrai valutare se scegliere di ridurre i danni (patteggiamento o rito
abbreviato) oppure difenderti sostenendo la tua innocenza.
Ad ogni modo, ti ricordo che se il condannato è al primo reato (cioè incensurato), è
altissima la possibilità di poter ottenere il beneficio della pena sospesa.
Infine, se vuoi avere la garanzia di evitare il carcere, puoi valutare un
patteggiamento condizionato alla sospensione della pena.
Se sei coinvolto (indagato o imputato) in un processo per diffamazione a mezzo
Facebook, CLICCA QUI PER UNA CONSULENZA. Insieme cercheremo la soluzione
migliore al tuo problema penale.
Conclusioni
Un commento fuori luogo o un post irriverente su Facebook possono diventare
un reato.
Fai molta attenzione a ciò che scrivi su Facebook, le parole hanno un peso e non si
gioca con la reputazione delle persone!
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