Matteo Lancini - Il ruolo dell'adulto: competenza affettiva e tecnologia
Elisabetta Colombo - Il sè femminile tra clinica e ricerca
1. Il Sé femminile tra clinica e ricerca
Elisabetta Colombo
7 giugno 2008
Disturbi alimentari e
dell’immagine corporea
!
2. Il Sé femminile nei test di rappresentazione
• Strumento proiettivo.
- “Disegna una figura umana”
- “Disegna una famiglia”
• Funzione di rispecchiamento dei vari Sé:
Sé corporeo;
Sé femminile
Sé nel contesto familiare.
3. Livelli di lettura
• Grafico (pressione sul foglio, tratto, linea,
ombreggiature, cancellature)
• Formale (tempo di esecuzione, collocazione sul foglio,
dimensioni, omissioni, esagerazioni e distorsioni,
direzione, staticità/movimento, stile di esecuzione)
• Contenuto (corpo, abiti/accessori, elementi ambientali,
impressione globale, ordine di esecuzione e sesso delle
figure, età e tipo di personaggio)
4. I conflitti che ruotano attorno al corpo …
“Solo la testa o anche il corpo?”
“Una figura tutta intera? Meglio di no!”
… e attorno alla definizione del Sé maschile e femminile
“Un uomo o una donna?”
5. L’ideale negli interventi di prevenzione
• Coinvolto nel processo di costruzione
dell’identità di genere
• Orienta nella scelta dei nuovi sistemi di valori
della femminilità che avviene in adolescenza:
le identificazioni infantili vengono superate e
integrate con i nuovi sistemi di valori
generazionali.
• Definisce l’autostima
• Collegato a fattori intrapsichici, relazionali e
psicosociali.
6. Utenza ed obiettivi
• Interventi di prevenzione I (studenti di II sup.)
• Obiettivi:
Indagare le rappresentazioni affettive veicolate dai
modelli scelti dai ragazzi come ideali di genere
maschile e femminile.
Attivare una riflessione critica e di confronto
(caratteristiche e mutamenti degli ideali di
riferimento).
7. L’ideale estetico del gruppo femminie
Il corpo
La questione centrale è il corpo: esso deve aderire a determinati
ideali estetici.
Mito affettivo della bellezza.
Un corpo perfetto, da copertina, con forte valore narcisistico.
“Non ci vuole solo il fisico ma anche il successo per essere
riconosciute per strada”
“Non cerchiamo un ideale nel carattere perché quello già ci piace,
ma nel fisico perché non ci va bene come siamo”
8. I rischi e il paradosso
Le ragazze esprimono consapevolezza rispetto ai rischi
connessi con modelli così poco realistici che pure
continuano a rappresentare uno degli ideali di
riferimento dentro il gruppo monosessuale
“Il fatto è che uno vuole sempre di più anche quando è già
magro, dopo diventa una cosa continua. Così le ragazze
vogliono dimagrire tanto che diventano anoressiche!”
9. Ideale maschile
Appare più articolato:
1) L’immagine ed il successo:
“Per me il massimo è Briatore perché ha tante donne e tanti
soldi”
2) Ricerca di ideali “più nobili ed elevati”
“Che Guevara, il più grande di tutti!”
3) Negare il potere di influenzamento (media e gruppo).
“Si può scegliere autonomamente”
10. Confronto tra i generi
• Le differenti posizioni tra i due generi hanno
evidenziato il prevalere di posizioni contrastanti, a volte
conflittuali
• Critica reciproca: sull’altro vengono proiettate le
responsabilità di pretese troppo rigide
11. I maschi
Rimproverano alle ragazze un modello di femminilità
“esagerato” rispetto ai loro canoni
“La tocchi e si spezza, meglio la vitellona anni ’80”
“Spesso le ragazze si fanno tanti problemi, non vengono in
piscina con noi perché si vedono troppo grasse”
12. Le femmine
Rispondono con accese critiche proiettando sui maschi la
severità dei propri giudizi e valori liberandosi dalla
persecutorietà di modelli così restrittivi.
“I maschi dicono che l’importante è quello che c’è dentro ma poi
…”
“Quando vedono una ragazza grassa dicono che è brutta”
“Guardano le anoressiche e dicono che sono belle!”