SlideShare a Scribd company logo
1 of 24
Il gruppo
“Die Brücke”

     di Enrico Carnino
LA NASCITA DEL
  MOVIMENTO




La toilette E. L. Kirchner (1912)
Ufficialmente il gruppo “Die Brücke” nasce nella città tedesca di Dresda ad opera di quattro studenti del Politecnico di
   architettura. Primo, nel 1901, a iscriversi a questa facoltà fu Ernest Ludwig Kirchner che conobbe l’anno seguente Fritz
      Bleyl, altro grande esponente del movimento. Nel 1903, passando due semestri presso la scuola d’arte di Wilhelm von
    Debschitz ed Hermann Obrist a Monaco di Baviera, Kirchner entra in contatto con gli ambienti della Secessione, da cui
    viene alquanto deluso, e con Kandinskji grande esponente della corrente postimpressionista. Tornato a Dresda e ripresi i
       contatti con l’amico Bleyl, fanno comparsa altri due componenti appena iscrittisi al politecnico: Erich Heckel e Karl
     Schmidt-Rottluff. Il 7 giugno 1905 i quattro giovani artisti fondano un nuovo gruppo pittorico, il cui scopo principale è
 quello di coordinare le molteplici ricerche delle avanguardie artistiche e favorire il confronto e la conoscenza sia all’interno
 della Germania sia verso le altre nazioni. Per questo motivo Rottluff propone di chimare il gruppo “Die Brücke”, ovvero “Il
     Ponte”, ispirandosi al testo “Così parlò Zarathustra” del filosofo Nietzsche dove si afferma che la grandezza dell’uomo
    consiste nell’essere un ponte e non un fine. Nel 1906 si aggiungono infine Nolde e Max Pechstein e infine, due anni più
         tardi, Otto Müller. Altri artisti hanno fatto parte di questo movimento, ma con meno assiduità. Il gruppo si ispira
     innanzitutto ai maestri del Romanticismo, che avevano combattuto contro il razionalismo, l’egualitarismo e il realismo
 illuminista in nome della libera espressione dei sentimenti dell’individuo. Come loro questi artisti sognano una forma d’arte
   totale e interdisciplinare che coinvolga in unica forma vitale e dinamica tanto e arti figurative (disegno, grafica, pittura e
   scultura), quanto l’architettura, la letteratura, la musica, il teatro, la fotografia e il neonato cinematografo. Essi, come le
   Secessioni (associazioni di artisti del tempo), si oppongono agli schemi autoritari e ai vecchi metodi di insegnamento delle
   accademie, poiché hanno un nuovo modo di intendere l’arte. Grande influenza sui componenti del gruppo è stata data dai
gradi pittori postimpressionisti come Vincent van Gogh, Paul Gauguin, Edward Munch e Matisse, che sono considerati i loro
    padri spirituali. Come questi i membri del gruppo danno poca importanza al disegno, che è semplificato e ridotto ai suoi
elementi essenziali, ma ripongono ogni loro attenzione all’energia e alla forza comunicativa dei colori, fortemente contrastati
       e carichi di una luce intensa, quasi violenta. I conclusione si può dire che lo scopo di questo movimento sia quello di
      indagare e immergersi nell’interiorità emotiva dell’uomo per cercare di esprimere in immagini quello che le parole e i
                                                   concetti non possono comunicare.
LA DIFFUSIONE DEL GRUPPO


    Il gruppo ottiene grande successo anche grazie alle esposizioni alla pinacoteca di Dresda, il cui direttore era
  mante delle opere di arte contemporanea. In particolar modo viene curata l’arte xilografica molto congeniale al
   modo di per le grandi capacità espressive. Grande spinta è stata data al gruppo dalla creazione della cosiddetta
   figura dei “Membri Passivi dell’unione artistica Die Brücke ”, ossia un circolo privato nel quale i partecipanti
 versando una quota annua di 12 franchi venivano informati su riunioni, incontri, esposizioni. In oltre ricevevano
    ogni ano i “Brücke Mappen” , resoconti completi della loro attività, corredati da album con opere grafiche a
tiratura limitata. Tra il 1906 e il 1907 grazie a Heckel il gruppo riesce ad allestire tre mostre, attirandosi purtroppo
parecchie critiche negative. Grande pregio dei componenti del gruppo è stato quello di lavorare spesso assieme pur
    mantenendo ognuno il proprio stile personale fino al momento del trasferimento a Berlino per cercare nuovi
  stimoli. Qui dopo le ultime tre mostre del 1913 il gruppo, attraverso i cartoncini, annuncia il suo scioglimento ai
           “membri passivi”. Dopo questa data ogni artista proseguì la sua carriera in maniera autonoma.
GLI ARTISTI
Ernest Ludwig Kirchner
     E’ sicuramente il membro più dotato di talento e creatività del gruppo. E’ la guida
 spirituale del gruppo, suo punto di riferimento e principale organizzatore. Dotato di forte
   personalità e di una spiccata vena artistica, è spinto dallo sperimentare sempre forme
nuove, esplorando ogni giorno nuove possibilità espressive. Nella sua carriera dipinge più
       di mille tele e un numero ancora più alto e non precisato di acquerelli, disegni,
illustrazioni di libri, incisioni e disegni di interni. La sua arte è caratterizzata in particolar
modo da un invincibile desiderio di libertà, che lo porta a lavorare quasi sempre da solo e
    a non accettare compromessi da parte di mercanti d’arte, critici e collezionisti. Tema
 particolarmente amato dall’artista, come del resto da parte di tutto il gruppo, sono i nudi
  femminili, spesso rappresentati sullo sfondo di un paesaggio, quasi a evidenziare la sua
 visione della vita legata alle forze primordiali della vita. Allo scoppio della Prima guerra
      mondiale viene arruolato, ma il suo spirito individualista e ribelle gli impedisce di
   adattarsi alla disciplina militare. Per le sue precarie condizioni fisiche e mentali viene
   ricoverato al sanatorio di Konigsberg . Nel 1917 riesce a rifugiarsi a Davos in svizzera
  dove fonda un nuovo gruppo chiamato “Rosso-Blu”. Nel 1931 viene nominato membro
    dell’Accademia delle Belle Arti di Berlino, ma i nazisti al potere lo inseriscono tra gli
    artisti degenerati: gli tolgono l’incarico e il permesso di esporre pubblicamente i suoi
       dipinti. Amareggiato e frustrato Kirchner si toglie la vita il 15 giugno del 1938.
Autoritratto da soldato


 L’artista si ritrae con la divisa da soldato
    indossata durante la Prima guerra
 mondiale davanti ad un nudo femminile.
 Ha la mano destra mozzata, simbolo della
       sua condizione sotto le armi.
Scene di strada berlinese

   Il dipinto, attraverso le figure allungate e i
   forti contrasti cromatici, comunica il senso
  di attrazione–repulsione che l’artista avverte
     nella grande città tedesca con le sue vie
         affollate e in perenne movimeto.
Erich Heckel

 Taciturno, introverso e riservato, ma attento nei giudizi e pronto a risolvere le questioni pratiche,
Heckel rappresenta l’elemento di equilibrio tra le differenti personalità che convivono all’interno
 del gruppo. Animato da un forte spirito di amicizia e fiero di appartenere ad una confraternita di
  artisti, si incarica di organizzare le esposizioni collettive e rappresenta i colleghi nelle trattative
 commerciali. Due momenti segnano l’evoluzione dell’artista: il soggiorno del 1907 a Dangast e il
viaggio in Italia del 1909, dove viene colpito in particolar modo dall’arte etrusca. Nel 1910 Heckel
   conosce la ballerina Milda Frieda Georgi, sua modella, ispiratrice e compagnia, che sposa nel
  1915. Negli anni venti continua ad esporre con successo e i suoi paesaggi diventano ancora più
precisi nel disegno e luminosi nei colori. Negli anni trenta subisce l’ostracismo da parte dei nazisti
             e solo dopo la Seconda guerra mondiale può tornare a dipingere liberamente.
Paesaggio


              Questo paesaggio
            riprende lo stile delle
             ultime opere di Van
              Gogh. Il cielo che
             tende a confondersi
               con il resto della
              composizione crea
            vortici irregolari che
             danno dinamismo e
              fluidità all’opera.
Pechstein che dorme


  Il quadro, raffigurante un altro grande
 esponente del gruppo, denota la notevole
 precisione dell’artista nel semplificare le
linee di disegno senza tuttavia trascurare i
dettagli. L’uso di colori caldi rende ancora
             più reale la scena.
Hermann Max Pechstein

  E’ l’unico de membri del gruppo ad aver seguito un regolare percorso di studi pittorici: nel 1900
frequenta la Scuola di arti decorative di Dresda, poi l’Accademia. Qui riceve il premio di stato della
Sassonia grazie al quale, nel 1907, compie il primo dei suoi tre viaggi in Italia, dove anch’egli come
 Heckel si appassiona all’arte etrusca e ai mosaici di Ravenna.Nel 1908, prima di tornare in patria,
 passa alcuni mesi a Parigi dove degli amici gli presentano Henri Matisse. Nel 1908 si trasferisce a
Berlino: alcuni anni dopo convince gli altri membri del gruppo a lasciare Dresda e trasferirsi nella
   grande città tedesca, dove avrebbero potuto avere maggiori possibilità per far conoscere la loro
  arte. Dotato di un talento naturale come disegnatore e di un senso istintivo per i colori, realizza
 composizioni di facile e immediata lettura, vibranti di luce e dalle linee morbide. Con l’avvento dei
 nazisti deve interrompere la sua attività di insegnante e di pittore. Solo dopo la guerra può rilevare
                 la cattedra all’Accademia di Berlino, di cui è titolare fino alla morte.
Pescatori


  Le linee morbide e l’ottimo
uso della luce rendono questo
 quadro uno dei più realistici
          dell’artista.
Il mercato dei cavalli


    Questo dipinto è il risultato finale dello
   studio dell’artista che realizzò numerosi
 bozzetti per rendere al meglio il contrasto tra
   il fermento dei venditori e la calma degli
                    animali.
Karl Schmidt-Rottluff

Nasce nel 1884. A diciassette anni conosce Heckel. A partire dal 1905 affianca al suo cognome,
piuttosto comune, il nome della sua città natale, per distinguersi dagli altri artisti suoi omonimi.
Pur essendo il più giovane tra i fondatori del gruppo è dotato di una forte personalità. Dal 1907
     al 1912 la sua attività pittorica si divide tra Dresda e Dangast, dove esegue paesaggi che
ricordano quelli di Van Gogh. Dopo lo scioglimento del gruppo prosegue in maniera personale
le sue ricerche estetiche e negli anni successivi, fino al suo congedo nel 1918, l’artista smette di
dipingere e produce solo poche sculture e alcune xilografie, per lo più di tema religioso, tra cui
le nove incisioni dedicate alla vita di Cristo. Dopo la guerra viaggia tra Italia e Francia e la sua
carriera è molto simile a quella di molti suoi colleghi. Nel 1931 è eletto membro dell’accademia
  di Berlino, ma quando i nazisti lo inseriscono nell’elenco degli artisti denigrati viene espulso
dall’Accademia, non può esporre né dipingere e le sue opere vengono confiscate. Per di più nel
         1944 il suo studio, dove conserva centinaia di quadri e disegni, viene distrutto dai
   bombardamenti alleati. Dal 1947 al 1954 insegna a Berlino ed è tra i fondatori del Brücke
                                                Museum.
La casetta


    Ancora una volta si può
 notare quanto gli artisti del
gruppo siano stati influenzati
 da Van Gogh. Tipiche dello
stile del pittore olandese sono
 le pennellate irregolari che
   regalano dinamismo alla
         composizione.
Ragazza allo specchio


 Nel dipinto si nota tutta la preoccupazione
  dell’artista per l’imminente scoppio della
    Prima guerra mondiale. Le linee un
 tempo morbide e i colori gioiosi e brillanti
  sono sostituiti da linee spigolose e colori
                 spenti e cupi.
Emil Nolde

 Di umili origini contadine, Emile Hansen studia da apprendista in una fabbrica di mobili a
Flensburg e successivamente come intagliatore a Karlsruhe dove segue corsi serali di pittura.
    Dopo aver intrapreso viaggi di studio e lavoro tra Svizzera e Danimarca, dove sposa Ada
 Vilstrup, nel 1902 fa ritorno a Berlino dove decide di cambiare cognome in Nolde, sua città
    natale. Nel 1905 tiene la sua prima mostra alla galleria Ernst Arnoldi di Dresda e viene
   invitato da Schmidt-Rottluff a partecipare ad alcune manifestazioni del gruppo. Nel 1907
      presenta una mostra personale al Museum Folkwang di Dortmund, dove i critici lo
  recensiscono in maniera favorevole e rimangono colpiti dal suo stile, che definiscono una
    vera e propria tempesta di colori. Nel 1913 compie un lungo viaggio in Nuova Guinea e
    arricchisce le sue opere con le suggestioni dell’arte primitiva oceanica e rendendo i suoi
   colori più caldi. Nonostante abbia aderito fin dal 1920 al partito nazionalsocialista, le sue
 opere vengono ugualmente inserite nell’elenco dell’arte degenerata, infatti nel 1937 i nazisti
gli sequestrarono più di mille opere e quattro anni dopo gli impediscono addirittura di esporre
 e dipingere. Questo però non mette freno alla creatività di Nolde che continua ugualmente a
 dipingere di nascosto quelli che chiama “Ungemalte Bilder” ossia i “qudri non autorizzati”.
Rimasto vedovo nel 1946 sposa due anni più tardi Jolanthe Erdmann. Muore nel 1956 all’età
                                            di 89 anni.
Al caffè

 La vivacità dei colori usati
rende palpabile l’atmosfera
  sofisticata degli ambienti
    aristocratici parigini.
Crocifissione

L’artista enfatizza le espressioni
    dei personaggi per meglio
  evidenziarne i sentimenti. Da
notare il grande contrasto tra le
  espressioni dei soldati che si
spartiscono le vesti di Cristo e la
   sofferenza delle tre donne.
Otto Müller

 Inizia il suo apprendistato come litografo e frequenta l’accademia di Dresda per due
anni, che abbandona dopo la lite con un professore. Trasferitosi nel 1908 si unisce al
  gruppo e comincia a dipingere nudi femminili su sfondi naturali. Le sue donne non
    hanno atteggiamenti sensuali o provocatori, ma sono raffigurate con immediata
semplicità e naturalezza evocando le origini dell’umanità. Altro tema caro all’artista è
 quello dei gitani che lo colpiscono durante il suo viaggio in Dalmazia suggerendogli
     una serie pittorica particolarmente felice e fortunata. Müller è profondamente
 affascinato dagli zingari, dal loro spirito libero e indipendente, dal loro animo fiero e
                     orgoglioso, dalla loro vita povera, ma dignitosa.
Due nudi femminili in un paesaggio


                           Il quadro è il risultato
                          delle esperienze vissute
                         dall’artista a contatto con
                          le popolazioni gitane di
                         Dalmazia, Grecia e Italia.
                            E’ da considerarsi il
                             ritorno alle origini
                                 dell’uomo.
Zingari con girasoli


     Il quadro sottolinea la grande
  ammirazione che l’artista nutre nei
 confronti di questo popolo. Pur vestiti
  spartanamente e in un contesto non
    paradisiaco, i personaggi della
    composizione denotano grande
                dignità.
Fine
Fonti e ringraziamenti:

   • Il motore di ricerca Google per una parte della selezione
                            fotografica.
 • Microsoft Power Point e Microsoft Word per la realizzazione
                         tecnica dell’opera.
              • La storia dell’Arte (Repubblica).
         • La Grande Storia dell’Arte (Il Sole 24 Ore).
    • E soprattutto Winamp per avermi tenuto compagnia in
              queste ore di lavoro! Grazie Zio Bill!!!

More Related Content

What's hot

What's hot (20)

Historia del arte - EL Expresionismo
Historia del arte - EL ExpresionismoHistoria del arte - EL Expresionismo
Historia del arte - EL Expresionismo
 
Arte Conceptual
Arte ConceptualArte Conceptual
Arte Conceptual
 
Art Nouveau e Klimt - Alessia Pezzullo, Roberta Romano 5G
Art Nouveau e Klimt  - Alessia Pezzullo, Roberta Romano 5GArt Nouveau e Klimt  - Alessia Pezzullo, Roberta Romano 5G
Art Nouveau e Klimt - Alessia Pezzullo, Roberta Romano 5G
 
Impressionismo e fotografia
Impressionismo e fotografiaImpressionismo e fotografia
Impressionismo e fotografia
 
Pintura impresionista
Pintura impresionistaPintura impresionista
Pintura impresionista
 
Expressionisme
ExpressionismeExpressionisme
Expressionisme
 
Il Postimpressionismo
Il Postimpressionismo Il Postimpressionismo
Il Postimpressionismo
 
La pintura posimpresionista
La pintura posimpresionistaLa pintura posimpresionista
La pintura posimpresionista
 
17 posimpresionismo
17 posimpresionismo17 posimpresionismo
17 posimpresionismo
 
Gauguin
GauguinGauguin
Gauguin
 
13.3. Postimpresionismo,, simbolismo, nabis
13.3.  Postimpresionismo,, simbolismo, nabis13.3.  Postimpresionismo,, simbolismo, nabis
13.3. Postimpresionismo,, simbolismo, nabis
 
Surrealismo resumido
Surrealismo resumidoSurrealismo resumido
Surrealismo resumido
 
Impresionismo
ImpresionismoImpresionismo
Impresionismo
 
Art Nouveau
Art NouveauArt Nouveau
Art Nouveau
 
2º fundamentos2 romanticismo tardio
2º fundamentos2 romanticismo tardio2º fundamentos2 romanticismo tardio
2º fundamentos2 romanticismo tardio
 
Il Futurismo
Il FuturismoIl Futurismo
Il Futurismo
 
El impresionismo
El impresionismoEl impresionismo
El impresionismo
 
Impresionismo EBAU (MURCIA) FUA II
Impresionismo EBAU (MURCIA) FUA IIImpresionismo EBAU (MURCIA) FUA II
Impresionismo EBAU (MURCIA) FUA II
 
Apuntes FUNDAMENTOS DEL ARTE TEMA 3. ARTE ENTRE DOS SIGLOS XIX Y XX. LAS VANG...
Apuntes FUNDAMENTOS DEL ARTE TEMA 3. ARTE ENTRE DOS SIGLOS XIX Y XX. LAS VANG...Apuntes FUNDAMENTOS DEL ARTE TEMA 3. ARTE ENTRE DOS SIGLOS XIX Y XX. LAS VANG...
Apuntes FUNDAMENTOS DEL ARTE TEMA 3. ARTE ENTRE DOS SIGLOS XIX Y XX. LAS VANG...
 
Post impressionismo
Post impressionismoPost impressionismo
Post impressionismo
 

Viewers also liked

Expressionismo Alemão
Expressionismo AlemãoExpressionismo Alemão
Expressionismo Alemãoleemonteiro
 
Trabalho sobre o Expressionismo Alemão no Cinema
Trabalho sobre o Expressionismo Alemão no CinemaTrabalho sobre o Expressionismo Alemão no Cinema
Trabalho sobre o Expressionismo Alemão no Cinemaclaudiowww
 
Espressionismo: Fauves e Die Brucke
Espressionismo: Fauves e Die BruckeEspressionismo: Fauves e Die Brucke
Espressionismo: Fauves e Die Bruckekarathebest
 
Movimenti artistici del 900
Movimenti artistici del 900Movimenti artistici del 900
Movimenti artistici del 900Socialhosting
 
Expressionismo Alemão
Expressionismo AlemãoExpressionismo Alemão
Expressionismo AlemãoRaquel Almeida
 
Expressionismo Alemão
Expressionismo AlemãoExpressionismo Alemão
Expressionismo AlemãoMichele Pó
 
Expresionismo; Die Brücke & Der Blaue Reiter
Expresionismo; Die Brücke & Der Blaue ReiterExpresionismo; Die Brücke & Der Blaue Reiter
Expresionismo; Die Brücke & Der Blaue ReiterPaloma Pintos
 
Trasformazione prima e dopo
Trasformazione prima e dopoTrasformazione prima e dopo
Trasformazione prima e dopotwelfthfret89
 
Come Sopravvivere Alle Email
Come Sopravvivere Alle EmailCome Sopravvivere Alle Email
Come Sopravvivere Alle EmailGiacomo Mason
 
Powerpoint e il fascino morboso dello sfondo
Powerpoint e il fascino morboso dello sfondoPowerpoint e il fascino morboso dello sfondo
Powerpoint e il fascino morboso dello sfondoGiacomo Mason
 
Trovare risorse su Slideshare
Trovare risorse su SlideshareTrovare risorse su Slideshare
Trovare risorse su SlideshareGiacomo Mason
 

Viewers also liked (15)

2 expressionismo - die brucke
2 expressionismo - die brucke2 expressionismo - die brucke
2 expressionismo - die brucke
 
Expressionismo Alemão
Expressionismo AlemãoExpressionismo Alemão
Expressionismo Alemão
 
Trabalho sobre o Expressionismo Alemão no Cinema
Trabalho sobre o Expressionismo Alemão no CinemaTrabalho sobre o Expressionismo Alemão no Cinema
Trabalho sobre o Expressionismo Alemão no Cinema
 
Il Primitivismo nell'Arte
Il Primitivismo nell'ArteIl Primitivismo nell'Arte
Il Primitivismo nell'Arte
 
Espressionismo: Fauves e Die Brucke
Espressionismo: Fauves e Die BruckeEspressionismo: Fauves e Die Brucke
Espressionismo: Fauves e Die Brucke
 
Movimenti artistici del 900
Movimenti artistici del 900Movimenti artistici del 900
Movimenti artistici del 900
 
Expressionismo Alemão
Expressionismo AlemãoExpressionismo Alemão
Expressionismo Alemão
 
Expressionismo Alemão
Expressionismo AlemãoExpressionismo Alemão
Expressionismo Alemão
 
Expressionismo
ExpressionismoExpressionismo
Expressionismo
 
Expresionismo; Die Brücke & Der Blaue Reiter
Expresionismo; Die Brücke & Der Blaue ReiterExpresionismo; Die Brücke & Der Blaue Reiter
Expresionismo; Die Brücke & Der Blaue Reiter
 
Trasformazione prima e dopo
Trasformazione prima e dopoTrasformazione prima e dopo
Trasformazione prima e dopo
 
Come Sopravvivere Alle Email
Come Sopravvivere Alle EmailCome Sopravvivere Alle Email
Come Sopravvivere Alle Email
 
Powerpoint e il fascino morboso dello sfondo
Powerpoint e il fascino morboso dello sfondoPowerpoint e il fascino morboso dello sfondo
Powerpoint e il fascino morboso dello sfondo
 
Trovare risorse su Slideshare
Trovare risorse su SlideshareTrovare risorse su Slideshare
Trovare risorse su Slideshare
 
STEAL THIS PRESENTATION!
STEAL THIS PRESENTATION! STEAL THIS PRESENTATION!
STEAL THIS PRESENTATION!
 

Similar to Die Brucke (20)

Espressionismo
EspressionismoEspressionismo
Espressionismo
 
Espressionismo
EspressionismoEspressionismo
Espressionismo
 
L’Astrattismo
L’AstrattismoL’Astrattismo
L’Astrattismo
 
Astrattismo
AstrattismoAstrattismo
Astrattismo
 
arte nouveau klimt matisse.docx
arte nouveau klimt matisse.docxarte nouveau klimt matisse.docx
arte nouveau klimt matisse.docx
 
Museo Nacional, Centro de arte Reina Sofia
Museo Nacional, Centro de arte Reina SofiaMuseo Nacional, Centro de arte Reina Sofia
Museo Nacional, Centro de arte Reina Sofia
 
Georges braque
Georges braque Georges braque
Georges braque
 
Impressionismo rossella cerreto
Impressionismo rossella cerretoImpressionismo rossella cerreto
Impressionismo rossella cerreto
 
S_Dadaismo
S_Dadaismo S_Dadaismo
S_Dadaismo
 
Fotografia astratta1.ppt
Fotografia astratta1.pptFotografia astratta1.ppt
Fotografia astratta1.ppt
 
Egon Schiele - Federica Sica 5G
Egon Schiele - Federica Sica 5GEgon Schiele - Federica Sica 5G
Egon Schiele - Federica Sica 5G
 
Arte nel piatto
Arte nel piattoArte nel piatto
Arte nel piatto
 
Espressionismo
EspressionismoEspressionismo
Espressionismo
 
Marcel duchamp
Marcel duchampMarcel duchamp
Marcel duchamp
 
Espressionismo
EspressionismoEspressionismo
Espressionismo
 
zanella storia del arte Contemporanea4
zanella storia del arte Contemporanea4zanella storia del arte Contemporanea4
zanella storia del arte Contemporanea4
 
Matisse
MatisseMatisse
Matisse
 
Dada e Duchamp
Dada e DuchampDada e Duchamp
Dada e Duchamp
 
Il ritratto nel Rinascimento
Il ritratto nel RinascimentoIl ritratto nel Rinascimento
Il ritratto nel Rinascimento
 
Munch
MunchMunch
Munch
 

More from Liceo Scientifico Charles Darwin (20)

Metafisica
MetafisicaMetafisica
Metafisica
 
L'età di Pericle e di Fidia
L'età di Pericle e di FidiaL'età di Pericle e di Fidia
L'età di Pericle e di Fidia
 
Silvestro Lega
Silvestro LegaSilvestro Lega
Silvestro Lega
 
Grecia Classica
Grecia ClassicaGrecia Classica
Grecia Classica
 
Giulio Romano
Giulio RomanoGiulio Romano
Giulio Romano
 
Giorgio De Chirico
Giorgio De ChiricoGiorgio De Chirico
Giorgio De Chirico
 
Marc Chagall
Marc ChagallMarc Chagall
Marc Chagall
 
Barocco
BaroccoBarocco
Barocco
 
Architettura Fascista
Architettura FascistaArchitettura Fascista
Architettura Fascista
 
Architettura del Ferro
Architettura del FerroArchitettura del Ferro
Architettura del Ferro
 
Altri Impressionisti
Altri ImpressionistiAltri Impressionisti
Altri Impressionisti
 
Viollet le-Duc
Viollet le-DucViollet le-Duc
Viollet le-Duc
 
Oscar-Claude Monet
Oscar-Claude MonetOscar-Claude Monet
Oscar-Claude Monet
 
Paul Gauguin
Paul GauguinPaul Gauguin
Paul Gauguin
 
Georges-Pierre Seurat
Georges-Pierre SeuratGeorges-Pierre Seurat
Georges-Pierre Seurat
 
Architettura Fascista
Architettura FascistaArchitettura Fascista
Architettura Fascista
 
Modigliani
ModiglianiModigliani
Modigliani
 
Metafisica
MetafisicaMetafisica
Metafisica
 
De Chirico
De ChiricoDe Chirico
De Chirico
 
Surrealismo
SurrealismoSurrealismo
Surrealismo
 

Die Brucke

  • 1. Il gruppo “Die Brücke” di Enrico Carnino
  • 2. LA NASCITA DEL MOVIMENTO La toilette E. L. Kirchner (1912)
  • 3. Ufficialmente il gruppo “Die Brücke” nasce nella città tedesca di Dresda ad opera di quattro studenti del Politecnico di architettura. Primo, nel 1901, a iscriversi a questa facoltà fu Ernest Ludwig Kirchner che conobbe l’anno seguente Fritz Bleyl, altro grande esponente del movimento. Nel 1903, passando due semestri presso la scuola d’arte di Wilhelm von Debschitz ed Hermann Obrist a Monaco di Baviera, Kirchner entra in contatto con gli ambienti della Secessione, da cui viene alquanto deluso, e con Kandinskji grande esponente della corrente postimpressionista. Tornato a Dresda e ripresi i contatti con l’amico Bleyl, fanno comparsa altri due componenti appena iscrittisi al politecnico: Erich Heckel e Karl Schmidt-Rottluff. Il 7 giugno 1905 i quattro giovani artisti fondano un nuovo gruppo pittorico, il cui scopo principale è quello di coordinare le molteplici ricerche delle avanguardie artistiche e favorire il confronto e la conoscenza sia all’interno della Germania sia verso le altre nazioni. Per questo motivo Rottluff propone di chimare il gruppo “Die Brücke”, ovvero “Il Ponte”, ispirandosi al testo “Così parlò Zarathustra” del filosofo Nietzsche dove si afferma che la grandezza dell’uomo consiste nell’essere un ponte e non un fine. Nel 1906 si aggiungono infine Nolde e Max Pechstein e infine, due anni più tardi, Otto Müller. Altri artisti hanno fatto parte di questo movimento, ma con meno assiduità. Il gruppo si ispira innanzitutto ai maestri del Romanticismo, che avevano combattuto contro il razionalismo, l’egualitarismo e il realismo illuminista in nome della libera espressione dei sentimenti dell’individuo. Come loro questi artisti sognano una forma d’arte totale e interdisciplinare che coinvolga in unica forma vitale e dinamica tanto e arti figurative (disegno, grafica, pittura e scultura), quanto l’architettura, la letteratura, la musica, il teatro, la fotografia e il neonato cinematografo. Essi, come le Secessioni (associazioni di artisti del tempo), si oppongono agli schemi autoritari e ai vecchi metodi di insegnamento delle accademie, poiché hanno un nuovo modo di intendere l’arte. Grande influenza sui componenti del gruppo è stata data dai gradi pittori postimpressionisti come Vincent van Gogh, Paul Gauguin, Edward Munch e Matisse, che sono considerati i loro padri spirituali. Come questi i membri del gruppo danno poca importanza al disegno, che è semplificato e ridotto ai suoi elementi essenziali, ma ripongono ogni loro attenzione all’energia e alla forza comunicativa dei colori, fortemente contrastati e carichi di una luce intensa, quasi violenta. I conclusione si può dire che lo scopo di questo movimento sia quello di indagare e immergersi nell’interiorità emotiva dell’uomo per cercare di esprimere in immagini quello che le parole e i concetti non possono comunicare.
  • 4. LA DIFFUSIONE DEL GRUPPO Il gruppo ottiene grande successo anche grazie alle esposizioni alla pinacoteca di Dresda, il cui direttore era mante delle opere di arte contemporanea. In particolar modo viene curata l’arte xilografica molto congeniale al modo di per le grandi capacità espressive. Grande spinta è stata data al gruppo dalla creazione della cosiddetta figura dei “Membri Passivi dell’unione artistica Die Brücke ”, ossia un circolo privato nel quale i partecipanti versando una quota annua di 12 franchi venivano informati su riunioni, incontri, esposizioni. In oltre ricevevano ogni ano i “Brücke Mappen” , resoconti completi della loro attività, corredati da album con opere grafiche a tiratura limitata. Tra il 1906 e il 1907 grazie a Heckel il gruppo riesce ad allestire tre mostre, attirandosi purtroppo parecchie critiche negative. Grande pregio dei componenti del gruppo è stato quello di lavorare spesso assieme pur mantenendo ognuno il proprio stile personale fino al momento del trasferimento a Berlino per cercare nuovi stimoli. Qui dopo le ultime tre mostre del 1913 il gruppo, attraverso i cartoncini, annuncia il suo scioglimento ai “membri passivi”. Dopo questa data ogni artista proseguì la sua carriera in maniera autonoma.
  • 6. Ernest Ludwig Kirchner E’ sicuramente il membro più dotato di talento e creatività del gruppo. E’ la guida spirituale del gruppo, suo punto di riferimento e principale organizzatore. Dotato di forte personalità e di una spiccata vena artistica, è spinto dallo sperimentare sempre forme nuove, esplorando ogni giorno nuove possibilità espressive. Nella sua carriera dipinge più di mille tele e un numero ancora più alto e non precisato di acquerelli, disegni, illustrazioni di libri, incisioni e disegni di interni. La sua arte è caratterizzata in particolar modo da un invincibile desiderio di libertà, che lo porta a lavorare quasi sempre da solo e a non accettare compromessi da parte di mercanti d’arte, critici e collezionisti. Tema particolarmente amato dall’artista, come del resto da parte di tutto il gruppo, sono i nudi femminili, spesso rappresentati sullo sfondo di un paesaggio, quasi a evidenziare la sua visione della vita legata alle forze primordiali della vita. Allo scoppio della Prima guerra mondiale viene arruolato, ma il suo spirito individualista e ribelle gli impedisce di adattarsi alla disciplina militare. Per le sue precarie condizioni fisiche e mentali viene ricoverato al sanatorio di Konigsberg . Nel 1917 riesce a rifugiarsi a Davos in svizzera dove fonda un nuovo gruppo chiamato “Rosso-Blu”. Nel 1931 viene nominato membro dell’Accademia delle Belle Arti di Berlino, ma i nazisti al potere lo inseriscono tra gli artisti degenerati: gli tolgono l’incarico e il permesso di esporre pubblicamente i suoi dipinti. Amareggiato e frustrato Kirchner si toglie la vita il 15 giugno del 1938.
  • 7. Autoritratto da soldato L’artista si ritrae con la divisa da soldato indossata durante la Prima guerra mondiale davanti ad un nudo femminile. Ha la mano destra mozzata, simbolo della sua condizione sotto le armi.
  • 8. Scene di strada berlinese Il dipinto, attraverso le figure allungate e i forti contrasti cromatici, comunica il senso di attrazione–repulsione che l’artista avverte nella grande città tedesca con le sue vie affollate e in perenne movimeto.
  • 9. Erich Heckel Taciturno, introverso e riservato, ma attento nei giudizi e pronto a risolvere le questioni pratiche, Heckel rappresenta l’elemento di equilibrio tra le differenti personalità che convivono all’interno del gruppo. Animato da un forte spirito di amicizia e fiero di appartenere ad una confraternita di artisti, si incarica di organizzare le esposizioni collettive e rappresenta i colleghi nelle trattative commerciali. Due momenti segnano l’evoluzione dell’artista: il soggiorno del 1907 a Dangast e il viaggio in Italia del 1909, dove viene colpito in particolar modo dall’arte etrusca. Nel 1910 Heckel conosce la ballerina Milda Frieda Georgi, sua modella, ispiratrice e compagnia, che sposa nel 1915. Negli anni venti continua ad esporre con successo e i suoi paesaggi diventano ancora più precisi nel disegno e luminosi nei colori. Negli anni trenta subisce l’ostracismo da parte dei nazisti e solo dopo la Seconda guerra mondiale può tornare a dipingere liberamente.
  • 10. Paesaggio Questo paesaggio riprende lo stile delle ultime opere di Van Gogh. Il cielo che tende a confondersi con il resto della composizione crea vortici irregolari che danno dinamismo e fluidità all’opera.
  • 11. Pechstein che dorme Il quadro, raffigurante un altro grande esponente del gruppo, denota la notevole precisione dell’artista nel semplificare le linee di disegno senza tuttavia trascurare i dettagli. L’uso di colori caldi rende ancora più reale la scena.
  • 12. Hermann Max Pechstein E’ l’unico de membri del gruppo ad aver seguito un regolare percorso di studi pittorici: nel 1900 frequenta la Scuola di arti decorative di Dresda, poi l’Accademia. Qui riceve il premio di stato della Sassonia grazie al quale, nel 1907, compie il primo dei suoi tre viaggi in Italia, dove anch’egli come Heckel si appassiona all’arte etrusca e ai mosaici di Ravenna.Nel 1908, prima di tornare in patria, passa alcuni mesi a Parigi dove degli amici gli presentano Henri Matisse. Nel 1908 si trasferisce a Berlino: alcuni anni dopo convince gli altri membri del gruppo a lasciare Dresda e trasferirsi nella grande città tedesca, dove avrebbero potuto avere maggiori possibilità per far conoscere la loro arte. Dotato di un talento naturale come disegnatore e di un senso istintivo per i colori, realizza composizioni di facile e immediata lettura, vibranti di luce e dalle linee morbide. Con l’avvento dei nazisti deve interrompere la sua attività di insegnante e di pittore. Solo dopo la guerra può rilevare la cattedra all’Accademia di Berlino, di cui è titolare fino alla morte.
  • 13. Pescatori Le linee morbide e l’ottimo uso della luce rendono questo quadro uno dei più realistici dell’artista.
  • 14. Il mercato dei cavalli Questo dipinto è il risultato finale dello studio dell’artista che realizzò numerosi bozzetti per rendere al meglio il contrasto tra il fermento dei venditori e la calma degli animali.
  • 15. Karl Schmidt-Rottluff Nasce nel 1884. A diciassette anni conosce Heckel. A partire dal 1905 affianca al suo cognome, piuttosto comune, il nome della sua città natale, per distinguersi dagli altri artisti suoi omonimi. Pur essendo il più giovane tra i fondatori del gruppo è dotato di una forte personalità. Dal 1907 al 1912 la sua attività pittorica si divide tra Dresda e Dangast, dove esegue paesaggi che ricordano quelli di Van Gogh. Dopo lo scioglimento del gruppo prosegue in maniera personale le sue ricerche estetiche e negli anni successivi, fino al suo congedo nel 1918, l’artista smette di dipingere e produce solo poche sculture e alcune xilografie, per lo più di tema religioso, tra cui le nove incisioni dedicate alla vita di Cristo. Dopo la guerra viaggia tra Italia e Francia e la sua carriera è molto simile a quella di molti suoi colleghi. Nel 1931 è eletto membro dell’accademia di Berlino, ma quando i nazisti lo inseriscono nell’elenco degli artisti denigrati viene espulso dall’Accademia, non può esporre né dipingere e le sue opere vengono confiscate. Per di più nel 1944 il suo studio, dove conserva centinaia di quadri e disegni, viene distrutto dai bombardamenti alleati. Dal 1947 al 1954 insegna a Berlino ed è tra i fondatori del Brücke Museum.
  • 16. La casetta Ancora una volta si può notare quanto gli artisti del gruppo siano stati influenzati da Van Gogh. Tipiche dello stile del pittore olandese sono le pennellate irregolari che regalano dinamismo alla composizione.
  • 17. Ragazza allo specchio Nel dipinto si nota tutta la preoccupazione dell’artista per l’imminente scoppio della Prima guerra mondiale. Le linee un tempo morbide e i colori gioiosi e brillanti sono sostituiti da linee spigolose e colori spenti e cupi.
  • 18. Emil Nolde Di umili origini contadine, Emile Hansen studia da apprendista in una fabbrica di mobili a Flensburg e successivamente come intagliatore a Karlsruhe dove segue corsi serali di pittura. Dopo aver intrapreso viaggi di studio e lavoro tra Svizzera e Danimarca, dove sposa Ada Vilstrup, nel 1902 fa ritorno a Berlino dove decide di cambiare cognome in Nolde, sua città natale. Nel 1905 tiene la sua prima mostra alla galleria Ernst Arnoldi di Dresda e viene invitato da Schmidt-Rottluff a partecipare ad alcune manifestazioni del gruppo. Nel 1907 presenta una mostra personale al Museum Folkwang di Dortmund, dove i critici lo recensiscono in maniera favorevole e rimangono colpiti dal suo stile, che definiscono una vera e propria tempesta di colori. Nel 1913 compie un lungo viaggio in Nuova Guinea e arricchisce le sue opere con le suggestioni dell’arte primitiva oceanica e rendendo i suoi colori più caldi. Nonostante abbia aderito fin dal 1920 al partito nazionalsocialista, le sue opere vengono ugualmente inserite nell’elenco dell’arte degenerata, infatti nel 1937 i nazisti gli sequestrarono più di mille opere e quattro anni dopo gli impediscono addirittura di esporre e dipingere. Questo però non mette freno alla creatività di Nolde che continua ugualmente a dipingere di nascosto quelli che chiama “Ungemalte Bilder” ossia i “qudri non autorizzati”. Rimasto vedovo nel 1946 sposa due anni più tardi Jolanthe Erdmann. Muore nel 1956 all’età di 89 anni.
  • 19. Al caffè La vivacità dei colori usati rende palpabile l’atmosfera sofisticata degli ambienti aristocratici parigini.
  • 20. Crocifissione L’artista enfatizza le espressioni dei personaggi per meglio evidenziarne i sentimenti. Da notare il grande contrasto tra le espressioni dei soldati che si spartiscono le vesti di Cristo e la sofferenza delle tre donne.
  • 21. Otto Müller Inizia il suo apprendistato come litografo e frequenta l’accademia di Dresda per due anni, che abbandona dopo la lite con un professore. Trasferitosi nel 1908 si unisce al gruppo e comincia a dipingere nudi femminili su sfondi naturali. Le sue donne non hanno atteggiamenti sensuali o provocatori, ma sono raffigurate con immediata semplicità e naturalezza evocando le origini dell’umanità. Altro tema caro all’artista è quello dei gitani che lo colpiscono durante il suo viaggio in Dalmazia suggerendogli una serie pittorica particolarmente felice e fortunata. Müller è profondamente affascinato dagli zingari, dal loro spirito libero e indipendente, dal loro animo fiero e orgoglioso, dalla loro vita povera, ma dignitosa.
  • 22. Due nudi femminili in un paesaggio Il quadro è il risultato delle esperienze vissute dall’artista a contatto con le popolazioni gitane di Dalmazia, Grecia e Italia. E’ da considerarsi il ritorno alle origini dell’uomo.
  • 23. Zingari con girasoli Il quadro sottolinea la grande ammirazione che l’artista nutre nei confronti di questo popolo. Pur vestiti spartanamente e in un contesto non paradisiaco, i personaggi della composizione denotano grande dignità.
  • 24. Fine Fonti e ringraziamenti: • Il motore di ricerca Google per una parte della selezione fotografica. • Microsoft Power Point e Microsoft Word per la realizzazione tecnica dell’opera. • La storia dell’Arte (Repubblica). • La Grande Storia dell’Arte (Il Sole 24 Ore). • E soprattutto Winamp per avermi tenuto compagnia in queste ore di lavoro! Grazie Zio Bill!!!