2. LA NASCITA DEL
MOVIMENTO
La toilette E. L. Kirchner (1912)
3. Ufficialmente il gruppo “Die Brücke” nasce nella città tedesca di Dresda ad opera di quattro studenti del Politecnico di
architettura. Primo, nel 1901, a iscriversi a questa facoltà fu Ernest Ludwig Kirchner che conobbe l’anno seguente Fritz
Bleyl, altro grande esponente del movimento. Nel 1903, passando due semestri presso la scuola d’arte di Wilhelm von
Debschitz ed Hermann Obrist a Monaco di Baviera, Kirchner entra in contatto con gli ambienti della Secessione, da cui
viene alquanto deluso, e con Kandinskji grande esponente della corrente postimpressionista. Tornato a Dresda e ripresi i
contatti con l’amico Bleyl, fanno comparsa altri due componenti appena iscrittisi al politecnico: Erich Heckel e Karl
Schmidt-Rottluff. Il 7 giugno 1905 i quattro giovani artisti fondano un nuovo gruppo pittorico, il cui scopo principale è
quello di coordinare le molteplici ricerche delle avanguardie artistiche e favorire il confronto e la conoscenza sia all’interno
della Germania sia verso le altre nazioni. Per questo motivo Rottluff propone di chimare il gruppo “Die Brücke”, ovvero “Il
Ponte”, ispirandosi al testo “Così parlò Zarathustra” del filosofo Nietzsche dove si afferma che la grandezza dell’uomo
consiste nell’essere un ponte e non un fine. Nel 1906 si aggiungono infine Nolde e Max Pechstein e infine, due anni più
tardi, Otto Müller. Altri artisti hanno fatto parte di questo movimento, ma con meno assiduità. Il gruppo si ispira
innanzitutto ai maestri del Romanticismo, che avevano combattuto contro il razionalismo, l’egualitarismo e il realismo
illuminista in nome della libera espressione dei sentimenti dell’individuo. Come loro questi artisti sognano una forma d’arte
totale e interdisciplinare che coinvolga in unica forma vitale e dinamica tanto e arti figurative (disegno, grafica, pittura e
scultura), quanto l’architettura, la letteratura, la musica, il teatro, la fotografia e il neonato cinematografo. Essi, come le
Secessioni (associazioni di artisti del tempo), si oppongono agli schemi autoritari e ai vecchi metodi di insegnamento delle
accademie, poiché hanno un nuovo modo di intendere l’arte. Grande influenza sui componenti del gruppo è stata data dai
gradi pittori postimpressionisti come Vincent van Gogh, Paul Gauguin, Edward Munch e Matisse, che sono considerati i loro
padri spirituali. Come questi i membri del gruppo danno poca importanza al disegno, che è semplificato e ridotto ai suoi
elementi essenziali, ma ripongono ogni loro attenzione all’energia e alla forza comunicativa dei colori, fortemente contrastati
e carichi di una luce intensa, quasi violenta. I conclusione si può dire che lo scopo di questo movimento sia quello di
indagare e immergersi nell’interiorità emotiva dell’uomo per cercare di esprimere in immagini quello che le parole e i
concetti non possono comunicare.
4. LA DIFFUSIONE DEL GRUPPO
Il gruppo ottiene grande successo anche grazie alle esposizioni alla pinacoteca di Dresda, il cui direttore era
mante delle opere di arte contemporanea. In particolar modo viene curata l’arte xilografica molto congeniale al
modo di per le grandi capacità espressive. Grande spinta è stata data al gruppo dalla creazione della cosiddetta
figura dei “Membri Passivi dell’unione artistica Die Brücke ”, ossia un circolo privato nel quale i partecipanti
versando una quota annua di 12 franchi venivano informati su riunioni, incontri, esposizioni. In oltre ricevevano
ogni ano i “Brücke Mappen” , resoconti completi della loro attività, corredati da album con opere grafiche a
tiratura limitata. Tra il 1906 e il 1907 grazie a Heckel il gruppo riesce ad allestire tre mostre, attirandosi purtroppo
parecchie critiche negative. Grande pregio dei componenti del gruppo è stato quello di lavorare spesso assieme pur
mantenendo ognuno il proprio stile personale fino al momento del trasferimento a Berlino per cercare nuovi
stimoli. Qui dopo le ultime tre mostre del 1913 il gruppo, attraverso i cartoncini, annuncia il suo scioglimento ai
“membri passivi”. Dopo questa data ogni artista proseguì la sua carriera in maniera autonoma.
6. Ernest Ludwig Kirchner
E’ sicuramente il membro più dotato di talento e creatività del gruppo. E’ la guida
spirituale del gruppo, suo punto di riferimento e principale organizzatore. Dotato di forte
personalità e di una spiccata vena artistica, è spinto dallo sperimentare sempre forme
nuove, esplorando ogni giorno nuove possibilità espressive. Nella sua carriera dipinge più
di mille tele e un numero ancora più alto e non precisato di acquerelli, disegni,
illustrazioni di libri, incisioni e disegni di interni. La sua arte è caratterizzata in particolar
modo da un invincibile desiderio di libertà, che lo porta a lavorare quasi sempre da solo e
a non accettare compromessi da parte di mercanti d’arte, critici e collezionisti. Tema
particolarmente amato dall’artista, come del resto da parte di tutto il gruppo, sono i nudi
femminili, spesso rappresentati sullo sfondo di un paesaggio, quasi a evidenziare la sua
visione della vita legata alle forze primordiali della vita. Allo scoppio della Prima guerra
mondiale viene arruolato, ma il suo spirito individualista e ribelle gli impedisce di
adattarsi alla disciplina militare. Per le sue precarie condizioni fisiche e mentali viene
ricoverato al sanatorio di Konigsberg . Nel 1917 riesce a rifugiarsi a Davos in svizzera
dove fonda un nuovo gruppo chiamato “Rosso-Blu”. Nel 1931 viene nominato membro
dell’Accademia delle Belle Arti di Berlino, ma i nazisti al potere lo inseriscono tra gli
artisti degenerati: gli tolgono l’incarico e il permesso di esporre pubblicamente i suoi
dipinti. Amareggiato e frustrato Kirchner si toglie la vita il 15 giugno del 1938.
7. Autoritratto da soldato
L’artista si ritrae con la divisa da soldato
indossata durante la Prima guerra
mondiale davanti ad un nudo femminile.
Ha la mano destra mozzata, simbolo della
sua condizione sotto le armi.
8. Scene di strada berlinese
Il dipinto, attraverso le figure allungate e i
forti contrasti cromatici, comunica il senso
di attrazione–repulsione che l’artista avverte
nella grande città tedesca con le sue vie
affollate e in perenne movimeto.
9. Erich Heckel
Taciturno, introverso e riservato, ma attento nei giudizi e pronto a risolvere le questioni pratiche,
Heckel rappresenta l’elemento di equilibrio tra le differenti personalità che convivono all’interno
del gruppo. Animato da un forte spirito di amicizia e fiero di appartenere ad una confraternita di
artisti, si incarica di organizzare le esposizioni collettive e rappresenta i colleghi nelle trattative
commerciali. Due momenti segnano l’evoluzione dell’artista: il soggiorno del 1907 a Dangast e il
viaggio in Italia del 1909, dove viene colpito in particolar modo dall’arte etrusca. Nel 1910 Heckel
conosce la ballerina Milda Frieda Georgi, sua modella, ispiratrice e compagnia, che sposa nel
1915. Negli anni venti continua ad esporre con successo e i suoi paesaggi diventano ancora più
precisi nel disegno e luminosi nei colori. Negli anni trenta subisce l’ostracismo da parte dei nazisti
e solo dopo la Seconda guerra mondiale può tornare a dipingere liberamente.
10. Paesaggio
Questo paesaggio
riprende lo stile delle
ultime opere di Van
Gogh. Il cielo che
tende a confondersi
con il resto della
composizione crea
vortici irregolari che
danno dinamismo e
fluidità all’opera.
11. Pechstein che dorme
Il quadro, raffigurante un altro grande
esponente del gruppo, denota la notevole
precisione dell’artista nel semplificare le
linee di disegno senza tuttavia trascurare i
dettagli. L’uso di colori caldi rende ancora
più reale la scena.
12. Hermann Max Pechstein
E’ l’unico de membri del gruppo ad aver seguito un regolare percorso di studi pittorici: nel 1900
frequenta la Scuola di arti decorative di Dresda, poi l’Accademia. Qui riceve il premio di stato della
Sassonia grazie al quale, nel 1907, compie il primo dei suoi tre viaggi in Italia, dove anch’egli come
Heckel si appassiona all’arte etrusca e ai mosaici di Ravenna.Nel 1908, prima di tornare in patria,
passa alcuni mesi a Parigi dove degli amici gli presentano Henri Matisse. Nel 1908 si trasferisce a
Berlino: alcuni anni dopo convince gli altri membri del gruppo a lasciare Dresda e trasferirsi nella
grande città tedesca, dove avrebbero potuto avere maggiori possibilità per far conoscere la loro
arte. Dotato di un talento naturale come disegnatore e di un senso istintivo per i colori, realizza
composizioni di facile e immediata lettura, vibranti di luce e dalle linee morbide. Con l’avvento dei
nazisti deve interrompere la sua attività di insegnante e di pittore. Solo dopo la guerra può rilevare
la cattedra all’Accademia di Berlino, di cui è titolare fino alla morte.
13. Pescatori
Le linee morbide e l’ottimo
uso della luce rendono questo
quadro uno dei più realistici
dell’artista.
14. Il mercato dei cavalli
Questo dipinto è il risultato finale dello
studio dell’artista che realizzò numerosi
bozzetti per rendere al meglio il contrasto tra
il fermento dei venditori e la calma degli
animali.
15. Karl Schmidt-Rottluff
Nasce nel 1884. A diciassette anni conosce Heckel. A partire dal 1905 affianca al suo cognome,
piuttosto comune, il nome della sua città natale, per distinguersi dagli altri artisti suoi omonimi.
Pur essendo il più giovane tra i fondatori del gruppo è dotato di una forte personalità. Dal 1907
al 1912 la sua attività pittorica si divide tra Dresda e Dangast, dove esegue paesaggi che
ricordano quelli di Van Gogh. Dopo lo scioglimento del gruppo prosegue in maniera personale
le sue ricerche estetiche e negli anni successivi, fino al suo congedo nel 1918, l’artista smette di
dipingere e produce solo poche sculture e alcune xilografie, per lo più di tema religioso, tra cui
le nove incisioni dedicate alla vita di Cristo. Dopo la guerra viaggia tra Italia e Francia e la sua
carriera è molto simile a quella di molti suoi colleghi. Nel 1931 è eletto membro dell’accademia
di Berlino, ma quando i nazisti lo inseriscono nell’elenco degli artisti denigrati viene espulso
dall’Accademia, non può esporre né dipingere e le sue opere vengono confiscate. Per di più nel
1944 il suo studio, dove conserva centinaia di quadri e disegni, viene distrutto dai
bombardamenti alleati. Dal 1947 al 1954 insegna a Berlino ed è tra i fondatori del Brücke
Museum.
16. La casetta
Ancora una volta si può
notare quanto gli artisti del
gruppo siano stati influenzati
da Van Gogh. Tipiche dello
stile del pittore olandese sono
le pennellate irregolari che
regalano dinamismo alla
composizione.
17. Ragazza allo specchio
Nel dipinto si nota tutta la preoccupazione
dell’artista per l’imminente scoppio della
Prima guerra mondiale. Le linee un
tempo morbide e i colori gioiosi e brillanti
sono sostituiti da linee spigolose e colori
spenti e cupi.
18. Emil Nolde
Di umili origini contadine, Emile Hansen studia da apprendista in una fabbrica di mobili a
Flensburg e successivamente come intagliatore a Karlsruhe dove segue corsi serali di pittura.
Dopo aver intrapreso viaggi di studio e lavoro tra Svizzera e Danimarca, dove sposa Ada
Vilstrup, nel 1902 fa ritorno a Berlino dove decide di cambiare cognome in Nolde, sua città
natale. Nel 1905 tiene la sua prima mostra alla galleria Ernst Arnoldi di Dresda e viene
invitato da Schmidt-Rottluff a partecipare ad alcune manifestazioni del gruppo. Nel 1907
presenta una mostra personale al Museum Folkwang di Dortmund, dove i critici lo
recensiscono in maniera favorevole e rimangono colpiti dal suo stile, che definiscono una
vera e propria tempesta di colori. Nel 1913 compie un lungo viaggio in Nuova Guinea e
arricchisce le sue opere con le suggestioni dell’arte primitiva oceanica e rendendo i suoi
colori più caldi. Nonostante abbia aderito fin dal 1920 al partito nazionalsocialista, le sue
opere vengono ugualmente inserite nell’elenco dell’arte degenerata, infatti nel 1937 i nazisti
gli sequestrarono più di mille opere e quattro anni dopo gli impediscono addirittura di esporre
e dipingere. Questo però non mette freno alla creatività di Nolde che continua ugualmente a
dipingere di nascosto quelli che chiama “Ungemalte Bilder” ossia i “qudri non autorizzati”.
Rimasto vedovo nel 1946 sposa due anni più tardi Jolanthe Erdmann. Muore nel 1956 all’età
di 89 anni.
19. Al caffè
La vivacità dei colori usati
rende palpabile l’atmosfera
sofisticata degli ambienti
aristocratici parigini.
20. Crocifissione
L’artista enfatizza le espressioni
dei personaggi per meglio
evidenziarne i sentimenti. Da
notare il grande contrasto tra le
espressioni dei soldati che si
spartiscono le vesti di Cristo e la
sofferenza delle tre donne.
21. Otto Müller
Inizia il suo apprendistato come litografo e frequenta l’accademia di Dresda per due
anni, che abbandona dopo la lite con un professore. Trasferitosi nel 1908 si unisce al
gruppo e comincia a dipingere nudi femminili su sfondi naturali. Le sue donne non
hanno atteggiamenti sensuali o provocatori, ma sono raffigurate con immediata
semplicità e naturalezza evocando le origini dell’umanità. Altro tema caro all’artista è
quello dei gitani che lo colpiscono durante il suo viaggio in Dalmazia suggerendogli
una serie pittorica particolarmente felice e fortunata. Müller è profondamente
affascinato dagli zingari, dal loro spirito libero e indipendente, dal loro animo fiero e
orgoglioso, dalla loro vita povera, ma dignitosa.
22. Due nudi femminili in un paesaggio
Il quadro è il risultato
delle esperienze vissute
dall’artista a contatto con
le popolazioni gitane di
Dalmazia, Grecia e Italia.
E’ da considerarsi il
ritorno alle origini
dell’uomo.
23. Zingari con girasoli
Il quadro sottolinea la grande
ammirazione che l’artista nutre nei
confronti di questo popolo. Pur vestiti
spartanamente e in un contesto non
paradisiaco, i personaggi della
composizione denotano grande
dignità.
24. Fine
Fonti e ringraziamenti:
• Il motore di ricerca Google per una parte della selezione
fotografica.
• Microsoft Power Point e Microsoft Word per la realizzazione
tecnica dell’opera.
• La storia dell’Arte (Repubblica).
• La Grande Storia dell’Arte (Il Sole 24 Ore).
• E soprattutto Winamp per avermi tenuto compagnia in
queste ore di lavoro! Grazie Zio Bill!!!