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Presentazione 6° RAPPORTO MOBILITARIA 2023 - 24 maggio 2023 – ore 10,00-13,30
Verso città a zero emissioni.
I Piani Urbani della Mobilità Sostenibile delle
grandi città a confronto
Marco Talluri – Kyoto Club
Obiettivo decarbonizzazione
• Il Green Deal europeo mira a rendere l'Europa climaticamente neutra
entro il 2050. Per rendere giuridicamente vincolante questo
obiettivo, la Commissione Europea ha proposto la legge europea sul
clima, che fissa anche un nuovo e più ambizioso obiettivo di
riduzione delle emissioni nette di gas a effetto serra di almeno il 55%
entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990.
• la Commissione Europea ha lanciato la missione “100 città
intelligenti e a impatto climatico zero entro il 2030“, la cosiddetta
“missione per le città”, selezionando 100 città dei 27 Stati membri, 9
delle quali italiane (Bergamo, Bologna, Firenze, Milano, Padova,
Parma, Prato, Roma e Torino), che si sono impegnate a compiere
azioni per raggiungere la neutralità climatica nel 2030
Il Modello DPSIR
• Per la stesura del rapporto si è
tenuto conto del modello Driving
forces, pressures, state, impacts,
responses “DPSIR” messo a punto
dall’Agenzia Europea per
l’Ambiente (EEA) e da Eurostat per
l’interpretazione dei fenomeni
ambientali.
• Un modello uCle in fase di
pianificazione, per valutare quali
azioni prevedere per incidere sui
problemi ambientali ed in sede di
monitoraggio per verificarne
l’efficacia.
tazione dei fenomeni ambientali1
.
Un modello utile in fase di pianificazione, per valutare quali azioni prevedere per incidere sui problemi
ambientali ed in sede di monitoraggio per verificarne l’efficacia.
Il
modello
DPSIR
sulla
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urbana
Le emissioni di CO2 diminuiscono,
ma non quelle da trasporto stradale
Le emissioni di CO2
da trasporto stradale
I determinan+ di mobilità:
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Le auto più inquinan7
La mobilità a+va
L’offerta di trasporto
pubblico
L’offerta
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già oggi fra il 65
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La congestione del traffico e la qualità della
vita (Tom Tom Index Traffic)
Tempo
medio di
viaggio per
10 km
Velocità
media nelle
ore di punta
(km/h)
Tempo di
guida in un
anno nelle
ore di punta
di cui dovute
al traffico
emissioni
annue di
CO2 (kg)
di cui dovute
al traffico
(kg)
Milano 27' 30" 18 259 126 905 169
Roma 25' 40" 20 233 95 946 187
Torino 25' 00" 21 224 82 892 180
Palermo 20' 10" 25 188 84 872 205
Messina 19' 10" 28 164 55 895 207
Catania 17' 10" 29 157 64 742 167
Napoli 17' 10" 28 164 74 796 172
Firenze 16' 40" 30 155 60 906 186
Genova 16' 40" 31 146 51 904 188
Reggio Calabria 16 ' 10" 33 139 46 835 111
Cagliari 14' 20" 38 123 36 735 76
Bologna 13' 40" 35 130 53 830 157
Bari 13' 10" 40 116 41 789 140
Le «risposte» delle amministrazioni
• Intensificare l’offerta di trasporto pubblico locale, in par/colar modo realizzando
/ potenziando sistemi su ferro (metropolitane /tranvie), ma anche rinnovando i
parchi autobus e puntando alla loro ele,rificazione, nonché favorendo
l’intermodalità;
• Favorire lo sviluppo della mobilità aDva a@raverso la realizzazione di piste
ciclabili, ma anche privilegiando la mobilità pedonale / ciclabile a@raverso una
riorganizzazione / ges/one degli spazi urbani tale da “penalizzare” gli spostamen/
che u/lizzano i veicoli priva/ (ad esempio is/tuendo Zone 30) favorendo la
coesistenza delle varie forme di spostamen/ – le strade F-bis o strade ciclo-
pedonali);
• Favorire lo sviluppo della mobilità condivisa (car, bike, scooter, micromobilità in
sharing) ele@rica e anche lo sviluppo di sistemi innova/vi come i Mobility as a
Service (Maas);
• Is/tuzione di aree nelle quali la circolazione dei veicoli priva: è limitata, in
relazione alla /pologia di motorizzazione più inquinan/ e, al contempo favorire il
ricambio dei veicoli circolan/ in senso ele@rico.
La cura
del ferro
Ele8rificazione degli autobus
considera3 i mezzi al 2020 ed
i finanziamen3 PNRR
La mobilità condivisa
Ciclabili con le
previsioni dei PUMS
In Europa città come Helsinki e Gent hanno circa
20 km per 10mila abitanti; Amsterdam intorno ai
15 km, in Italia Reggio Emilia è già al livello di
Amsterdam.
Il divario da colmare da parte delle ci/à per avvicinarsi all’obie5vo
zero emissioni di CO2 e di prevalente mobilità sostenibile nel 2030
• La valutazione del divario da colmare è effettuata rispetto allo stato attuale, senza
considerare gli interventi già previsti dai PUMS che vedremo nel prossimo
capitolo, e relativamente a cinque filoni cruciali inerenti la mobilità sostenibile in
un’ottica di decarbonizzazione al 2030, indicando obiettivi da raggiungere a livello
di territori dei comuni capoluogo in termini di:
• offerta di trasporto pubblico
• sviluppo della mobilità attiva
• sviluppo della mobilità condivisa (car, bike, scooter, micromobilità in sharing)
• riduzione del tasso di motorizzazione
• ripartizione modale.
• Infine definiamo un “indice sintetico” come risultante delle suddette dimensioni,
che in modo immediato indichi la distanza che le città devono colmare per
passare da una realtà odierna di “mobilità insostenibile” ad una prospettiva per il
2030 di decarbonizzazione e mobilità sostenibile.
I target individua: al 2030 in una logica di
mobilità sostenibile e decarbonizzazione
prendendo a esempio standard europei
• Una offerta di trasporto pubblico locale interamente ad emissioni zero, aLraverso
l’uMlizzo di sistemi su ferro (metropolitane / tranvie), filoviari e con l’eleLrificazione
completa dei parchi autobus;
• lo sviluppo della mobilità a4va aLraverso la realizzazione di piste ciclabili, raggiungendo
standard di livello europeo, che favoriscano uno spostamento molto significaMvo modale
verso questa Mpologia di mobilità aQva.
A tal fine uMlizziamo come riferimento il dossier “Non è un Paese per bici” che individua
delle soglie minime di infrastruLura ciclabile differenziate in base alla popolazione delle
ciLà capoluogo:
- 15 km/10.000 abitanM per le ciLà con meno di 500.000 abitanM (Bologna)
- 10 km/10.000 abitanM per le ciLà con una popolazione compresa tra i 500.000 e i 1,5
milioni di abitanM (Palermo, Torino, Napoli, Milano),
- 5 km/10.000 abitanM per le ciLà con oltre 1,5 milioni di abitanM (Roma)
I target individua7
• Favorire lo sviluppo della mobilità condivisa (car, bike, scooter, micromobilità in
sharing) ele@rica e anche lo sviluppo di sistemi innova/vi come i Mobility as a
Service (Maas). Come nel caso delle piste ciclabili individuiamo delle soglie
minime di servizi di mobilità condivisa differenzia/ in base alla popolazione delle
ci@à capoluogo:
- 150 veicoli /10.000 abitan: per le ci@à con meno di 500.000 abitan/,
- 200 veicoli /10.000 abitan: per le ci@à con una popolazione compresa tra i
500.000 e i 1,5 milioni di abitan/,
- 250 veicoli /10.000 abitan/ per le ci@à con oltre 1,5 milioni di abitan/) che
favoriscano uno spostamento molto significa/vo modale verso questa /pologia di
mobilità sostenibile, contribuendo a favorire la riduzione del tasso di
motorizzazione privata.
I target individua7
• Favorire la riduzione del tasso di motorizzazione e l’eleLrificazione del parco veicolare
privato, anche aLraverso l’isMtuzione e lo sviluppo di aree nelle quali la circolazione dei
veicoli privaM a combusMone è limitata.
Abbiamo visto che le ciLà italiane hanno un tasso di motorizzazione fra i più elevaM di
Europa, per cui è indispensabile una consistente riduzione di quesM veicoli circolanM
(determinata dall’aumento degli spostamenM aLraverso il trasporto pubblico non
inquinante, la mobilità aQva e quella condivisa).
La dimensione delle ciLà in questo caso influisce in modo diverso – anche in relazione
alle specifiche caraLerisMche di sviluppo urbanisMco oltre, comunque, alla presenza di
servizi di trasporto pubblico efficienM, dalla facilità di spostarsi con modalità aQve (in bici
o a piedi). In questo caso indichiamo l’obieQvo di dimezzare il numero di auto per mille
abitan; circolanM, una soglia che può cosMtuire un obieQvo – al momento molto
sfidante per le nostre ciLà – di densità di autoveicoli compaMbile con una dimensione di
ciLà caraLerizzata da mobilità sostenibile e vivibilità elevata.
I target individua7
• Per quanto riguarda la ripar<zione modale, considerando come
«tasso di mobilità sostenibile» (la somma della quota di spostamen9
a piedi + bici+ mezzi pubblici sul totale), si individua come standard
obie>vo per la ripar9zione modale, una quota del 65% che
comprenda gli spostamen9 con il trasporto pubblico, la mobilità a>va
e quella condivisa.
• Recen9 elaborazioni sui da9 Google a livello europeo a cura della
Campagna Clean Ci9es mostrano che questo livello è già raggiunto o
superato in ciFà come Madrid (65%), Amsterdam e Berlino (68%),
Stoccolma (69%).
Trasporto
pubblico
Mobilità
ciclabile
Divario mobilità ciclabile al 2020 e al 2030 (PUMS)
Per quanto riguarda la
mobilità ciclabile, è
possibile anche
confrontare il divario al
2020 con quello che ci
sarà nel 2030,
considerando gli obieQvi
relaMvi alle piste ciclabili
da realizzare indicaM nei
PUMS.
Si traLa infaQ dell'unico
caso in cui le previsioni
sono contenute in tuQ i
PUMS e l'indicatore di
base (km di piste ciclabili /
10.000 abitanM) è
omogeneo.
Mobilità
condivisa
Tasso di
motorizzazione
Ripar:zione modale
nelle ci<à
metropolitane
Ripar7zione modale nei
comuni capoluogo
Un “indice
sinte:co”
di “mobilità
sostenibile”
Indice sinte7co
Grazie per l’aKenzione e buon lavoro!

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  • 1. Presentazione 6° RAPPORTO MOBILITARIA 2023 - 24 maggio 2023 – ore 10,00-13,30 Verso città a zero emissioni. I Piani Urbani della Mobilità Sostenibile delle grandi città a confronto Marco Talluri – Kyoto Club
  • 2. Obiettivo decarbonizzazione • Il Green Deal europeo mira a rendere l'Europa climaticamente neutra entro il 2050. Per rendere giuridicamente vincolante questo obiettivo, la Commissione Europea ha proposto la legge europea sul clima, che fissa anche un nuovo e più ambizioso obiettivo di riduzione delle emissioni nette di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990. • la Commissione Europea ha lanciato la missione “100 città intelligenti e a impatto climatico zero entro il 2030“, la cosiddetta “missione per le città”, selezionando 100 città dei 27 Stati membri, 9 delle quali italiane (Bergamo, Bologna, Firenze, Milano, Padova, Parma, Prato, Roma e Torino), che si sono impegnate a compiere azioni per raggiungere la neutralità climatica nel 2030
  • 3. Il Modello DPSIR • Per la stesura del rapporto si è tenuto conto del modello Driving forces, pressures, state, impacts, responses “DPSIR” messo a punto dall’Agenzia Europea per l’Ambiente (EEA) e da Eurostat per l’interpretazione dei fenomeni ambientali. • Un modello uCle in fase di pianificazione, per valutare quali azioni prevedere per incidere sui problemi ambientali ed in sede di monitoraggio per verificarne l’efficacia. tazione dei fenomeni ambientali1 . Un modello utile in fase di pianificazione, per valutare quali azioni prevedere per incidere sui problemi ambientali ed in sede di monitoraggio per verificarne l’efficacia.
  • 5. Le emissioni di CO2 diminuiscono, ma non quelle da trasporto stradale
  • 6. Le emissioni di CO2 da trasporto stradale
  • 7. I determinan+ di mobilità: tasso di motorizzazione
  • 8. Le auto più inquinan7
  • 14. Lo «stato» della mobilità: la ripar:zione modale nelle ci<à metropolitane
  • 15. Lo «stato» della mobilità: la ripar3zione modale in alcune ci8à europee Nelle grandi ci,à europee come Amsterdam, Berlino, Madrid, Stoccolma la % di spostamen: sostenibili varia già oggi fra il 65 ed 69%
  • 16. Gli «impa+» della mobilità insostenibile sulla salute e … Recentemente, l'Agenzia Europea per l'Ambiente, pubblicando l'Atlante europeo dell'ambiente e della salute, ha reso disponibili i da9 – sino al livello di ci<à metropolitana/provincia – delle mor9 evitabili e degli anni di vita perdu9 a causa dell'esposizione al biossido di azoto (NO2) ed al par9colato fine (PM2.5) negli anni 2018-2020.
  • 17. La congestione del traffico e la qualità della vita (Tom Tom Index Traffic) Tempo medio di viaggio per 10 km Velocità media nelle ore di punta (km/h) Tempo di guida in un anno nelle ore di punta di cui dovute al traffico emissioni annue di CO2 (kg) di cui dovute al traffico (kg) Milano 27' 30" 18 259 126 905 169 Roma 25' 40" 20 233 95 946 187 Torino 25' 00" 21 224 82 892 180 Palermo 20' 10" 25 188 84 872 205 Messina 19' 10" 28 164 55 895 207 Catania 17' 10" 29 157 64 742 167 Napoli 17' 10" 28 164 74 796 172 Firenze 16' 40" 30 155 60 906 186 Genova 16' 40" 31 146 51 904 188 Reggio Calabria 16 ' 10" 33 139 46 835 111 Cagliari 14' 20" 38 123 36 735 76 Bologna 13' 40" 35 130 53 830 157 Bari 13' 10" 40 116 41 789 140
  • 18. Le «risposte» delle amministrazioni • Intensificare l’offerta di trasporto pubblico locale, in par/colar modo realizzando / potenziando sistemi su ferro (metropolitane /tranvie), ma anche rinnovando i parchi autobus e puntando alla loro ele,rificazione, nonché favorendo l’intermodalità; • Favorire lo sviluppo della mobilità aDva a@raverso la realizzazione di piste ciclabili, ma anche privilegiando la mobilità pedonale / ciclabile a@raverso una riorganizzazione / ges/one degli spazi urbani tale da “penalizzare” gli spostamen/ che u/lizzano i veicoli priva/ (ad esempio is/tuendo Zone 30) favorendo la coesistenza delle varie forme di spostamen/ – le strade F-bis o strade ciclo- pedonali); • Favorire lo sviluppo della mobilità condivisa (car, bike, scooter, micromobilità in sharing) ele@rica e anche lo sviluppo di sistemi innova/vi come i Mobility as a Service (Maas); • Is/tuzione di aree nelle quali la circolazione dei veicoli priva: è limitata, in relazione alla /pologia di motorizzazione più inquinan/ e, al contempo favorire il ricambio dei veicoli circolan/ in senso ele@rico.
  • 20. Ele8rificazione degli autobus considera3 i mezzi al 2020 ed i finanziamen3 PNRR
  • 22. Ciclabili con le previsioni dei PUMS In Europa città come Helsinki e Gent hanno circa 20 km per 10mila abitanti; Amsterdam intorno ai 15 km, in Italia Reggio Emilia è già al livello di Amsterdam.
  • 23. Il divario da colmare da parte delle ci/à per avvicinarsi all’obie5vo zero emissioni di CO2 e di prevalente mobilità sostenibile nel 2030 • La valutazione del divario da colmare è effettuata rispetto allo stato attuale, senza considerare gli interventi già previsti dai PUMS che vedremo nel prossimo capitolo, e relativamente a cinque filoni cruciali inerenti la mobilità sostenibile in un’ottica di decarbonizzazione al 2030, indicando obiettivi da raggiungere a livello di territori dei comuni capoluogo in termini di: • offerta di trasporto pubblico • sviluppo della mobilità attiva • sviluppo della mobilità condivisa (car, bike, scooter, micromobilità in sharing) • riduzione del tasso di motorizzazione • ripartizione modale. • Infine definiamo un “indice sintetico” come risultante delle suddette dimensioni, che in modo immediato indichi la distanza che le città devono colmare per passare da una realtà odierna di “mobilità insostenibile” ad una prospettiva per il 2030 di decarbonizzazione e mobilità sostenibile.
  • 24. I target individua: al 2030 in una logica di mobilità sostenibile e decarbonizzazione prendendo a esempio standard europei • Una offerta di trasporto pubblico locale interamente ad emissioni zero, aLraverso l’uMlizzo di sistemi su ferro (metropolitane / tranvie), filoviari e con l’eleLrificazione completa dei parchi autobus; • lo sviluppo della mobilità a4va aLraverso la realizzazione di piste ciclabili, raggiungendo standard di livello europeo, che favoriscano uno spostamento molto significaMvo modale verso questa Mpologia di mobilità aQva. A tal fine uMlizziamo come riferimento il dossier “Non è un Paese per bici” che individua delle soglie minime di infrastruLura ciclabile differenziate in base alla popolazione delle ciLà capoluogo: - 15 km/10.000 abitanM per le ciLà con meno di 500.000 abitanM (Bologna) - 10 km/10.000 abitanM per le ciLà con una popolazione compresa tra i 500.000 e i 1,5 milioni di abitanM (Palermo, Torino, Napoli, Milano), - 5 km/10.000 abitanM per le ciLà con oltre 1,5 milioni di abitanM (Roma)
  • 25. I target individua7 • Favorire lo sviluppo della mobilità condivisa (car, bike, scooter, micromobilità in sharing) ele@rica e anche lo sviluppo di sistemi innova/vi come i Mobility as a Service (Maas). Come nel caso delle piste ciclabili individuiamo delle soglie minime di servizi di mobilità condivisa differenzia/ in base alla popolazione delle ci@à capoluogo: - 150 veicoli /10.000 abitan: per le ci@à con meno di 500.000 abitan/, - 200 veicoli /10.000 abitan: per le ci@à con una popolazione compresa tra i 500.000 e i 1,5 milioni di abitan/, - 250 veicoli /10.000 abitan/ per le ci@à con oltre 1,5 milioni di abitan/) che favoriscano uno spostamento molto significa/vo modale verso questa /pologia di mobilità sostenibile, contribuendo a favorire la riduzione del tasso di motorizzazione privata.
  • 26. I target individua7 • Favorire la riduzione del tasso di motorizzazione e l’eleLrificazione del parco veicolare privato, anche aLraverso l’isMtuzione e lo sviluppo di aree nelle quali la circolazione dei veicoli privaM a combusMone è limitata. Abbiamo visto che le ciLà italiane hanno un tasso di motorizzazione fra i più elevaM di Europa, per cui è indispensabile una consistente riduzione di quesM veicoli circolanM (determinata dall’aumento degli spostamenM aLraverso il trasporto pubblico non inquinante, la mobilità aQva e quella condivisa). La dimensione delle ciLà in questo caso influisce in modo diverso – anche in relazione alle specifiche caraLerisMche di sviluppo urbanisMco oltre, comunque, alla presenza di servizi di trasporto pubblico efficienM, dalla facilità di spostarsi con modalità aQve (in bici o a piedi). In questo caso indichiamo l’obieQvo di dimezzare il numero di auto per mille abitan; circolanM, una soglia che può cosMtuire un obieQvo – al momento molto sfidante per le nostre ciLà – di densità di autoveicoli compaMbile con una dimensione di ciLà caraLerizzata da mobilità sostenibile e vivibilità elevata.
  • 27. I target individua7 • Per quanto riguarda la ripar<zione modale, considerando come «tasso di mobilità sostenibile» (la somma della quota di spostamen9 a piedi + bici+ mezzi pubblici sul totale), si individua come standard obie>vo per la ripar9zione modale, una quota del 65% che comprenda gli spostamen9 con il trasporto pubblico, la mobilità a>va e quella condivisa. • Recen9 elaborazioni sui da9 Google a livello europeo a cura della Campagna Clean Ci9es mostrano che questo livello è già raggiunto o superato in ciFà come Madrid (65%), Amsterdam e Berlino (68%), Stoccolma (69%).
  • 30. Divario mobilità ciclabile al 2020 e al 2030 (PUMS) Per quanto riguarda la mobilità ciclabile, è possibile anche confrontare il divario al 2020 con quello che ci sarà nel 2030, considerando gli obieQvi relaMvi alle piste ciclabili da realizzare indicaM nei PUMS. Si traLa infaQ dell'unico caso in cui le previsioni sono contenute in tuQ i PUMS e l'indicatore di base (km di piste ciclabili / 10.000 abitanM) è omogeneo.
  • 37. Grazie per l’aKenzione e buon lavoro!