Governare correttamente la crescita aziendale.
L’intensità dei processi di crescita nell'impresa condiziona sia le variabili reddituali che quelle patrimoniali e finanziarie e, dunque, incide sia sulle condizioni di redditività che di solvibilità.
1. La Crescita di Impresa
L’analisi della crescita aziendale mediante indici del bilancio
Emilio
2. L’analisi della crescita
L’analisi mediante indici del bilancio si sviluppa lungo due coordinate:
• redditività;
• solvibilità.
A queste due aree di indagine, se ne aggiunge una terza: quella relativa alla
verifica dei livelli di crescita dell’impresa.
L’intensità dei processi di crescita in atto nell’impresa, infatti, condiziona sia
le variabili reddituali che quelle patrimoniali e finanziarie e, dunque, incide
sia sulle condizioni di redditività che di solvibilità.
3. L’analisi della crescita
Parlando di crescita si pone l’esigenza di definire i profili he questa può
assumere. Due sono allora gli aspetti della crescita osservabili:
• crescita qualitativa;
• crescita quantitativa.
Il primo aspetto fa riferimento al miglioramento degli assetti organizzativi,
all’impiego di tecnologie all’avanguardia, allo sviluppo della rete di relazioni
delle quali l’impresa gode, al rafforzamento della reputazione sui mercati di
acquisto e di sbocco, nonché nel più vasto sistema economico e sociale.
4. L’analisi della crescita
La crescita quantitativa, invece, si traduce in incrementi dimensionali del
complesso produttivo. Tali aumenti possono riguardare la dimensione corrente
della gestione o quella strutturale. Ovviamente, si tratta di dimensioni
correlate, in quanto la crescita strutturale è il presupposto per sostenere
maggiori volumi di attività corrente.
Analogamente, i due richiamati aspetti della crescita sono tra loro
interdipendenti, dal momento che la crescita quantitativa deve essere
accompagnata e sostenuta da quella qualitativa.
Nella prospettiva dell’analisi dei valori di bilancio, tuttavia, la crescita
quantitativa è quella che meglio si presta a essere misurata e comparata nello
spazio e nel tempo.
5. L’analisi della crescita
È indispensabile per ogni azienda verificare se il tasso di crescita perseguito
sia sostenibile senza compromettere la redditività, la solidità e la liquidità.
Una crescita sostenibile è in grado di mantenersi in equilibrio fra componente
operativa e strutturale e di determinare un impatto positivo sulla situazione
economico finanziaria complessiva.
Molte crisi aziendali hanno avuto origine proprio da una crescita non
controllata che ha condotto a un aumento dell’indebitamento e a degli oneri
finanziari eccessivi e all’incapacità di rimborsare il capitale alle scadenze
contrattuali.
6. L’analisi della crescita
L’analisi della crescita considera due direzione interconnesse:
• Esterna
consiste in un confronto attraverso la comparazione tra la crescita dell’impresa e dei
concorrenti, sia in termini operativi sia strutturali
• Interna
consiste nella valutazione della congruenza interna dello sviluppo, in termini di
impatto finanziario e di redditività delle politiche perseguite
7. Lo sviluppo strutturale
La crescita strutturale richiede l’esame di grandezze di Stato Patrimoniale,
sia dal lato degli investimenti sia dei finanziamenti.
• Il tasso di variazione del Capitale Investito
• Il tasso di variazione del Capitale di rischio
• Il tasso di variazione del Capitale di terzi
8. Lo sviluppo strutturale
Il tasso di variazione del Capitale Investito
Variazione Totale Impieghi / Tot Impieghi Iniziali
È rilevante capire quali aggregati del capitale investito sono maggiormente
aumentati o diminuiti:
Il tasso di variazione del Capitale Fisso
Variazione Attivo Fisso / Attivo Fisso Iniziale
Il tasso di variazione del Capitale Circolante
Variazione Attivo Circolante / Attivo Circolante Iniziale
9. Lo sviluppo strutturale
I cambiamenti devono essere interpretati sia alla luce del contesto economico
in cui l’impresa opera sia in relazione ad altre variabili iniziali
• Se gli investimenti durevoli sono aumentati significativamente è importante
verificare che ciò non abbia comportato una crescita squilibrata del tasso di
indebitamento
• Se l’aumento si è verificato nell’attivo circolante è opportuno confrontare
questo tasso di crescita con la variazione del fatturato:
se sono allineati si tratta di un andamento fisiologico
se il primo è inferiore al secondo, si è operata una razionalizzazione della gestione
del circolante
in caso contrario vi possono essere riflessi negativi sul tasso di rotazione del capitale
investito e quindi sulla redditività
10. Lo sviluppo strutturale
Il tasso di variazione dei Mezzi Propri
Variazione Mezzi Propri / Tot Mezzi Propri Iniziali
Il tasso di variazione dei Debiti di Terzi
Variazione Debiti di Terzi / Debiti di Terzi Iniziali
Il tasso di espansione del Capitale Investito va commisurato al tasso di
variazione dei Mezzi Propri e quello dei Debiti di Terzi per verificare se lo
sviluppo strutturale ha portato a un peggioramento della solidità.
11. Lo sviluppo strutturale
Al fine di collegare i tre indicatori primari di sviluppo strutturale si introduce
una relazione che se rispettata mantiene costante il rapporto di
indebitamento:
Var % Capitale Investito = Var % Debiti di Terzi = Var % Mezzi Propri
Se il tasso di crescita del Capitale Investito è superiore a quello dei Mezzi
Propri, anche quello dei Debiti di Terzi lo sarà determinando così un
peggioramento del grado di indebitamento.
Da un punto di vista strutturale è fondamentale che ogni azienda determini il
proprio tasso di crescita interno sostenibile, cioè la variazione del Capitale
Investito con la situazione di redditività, di solidità e di solvibilità.
12. Lo sviluppo operativo
Lo sviluppo operativo comporta il ricorso a grandezze di Conto Economico
dalle quali discendono i due seguenti quozienti:
Tasso di variazione delle vendite
Variazione Fatturato / Fatturato Iniziale
Tasso di variazione del Ebit
Variazione Ebit / Ebit Iniziale
13. Lo sviluppo operativo
I due indici sono un’importante termine di comparazione con i concorrenti per
comprendere i rapporti di forza e la loro evoluzione.
L’interpretazione è agevole e intuitiva: l’importante è leggerli congiuntamente
per poter esprimere una valutazione compiuta.
La crescita del Ebit è sicuramente un fenomeno positivo: se superiore a quella
del fatturato significa che l’azienda incrementa il valore e riesce a trattenere
una quota maggiore di risorse per remunerare i propri fattori produttivi.
È fondamentale individuare le cause sottostanti a variazioni di segno opposto.
14. Analisi congiunta
La dimensione strutturale e quella operativa devono essere messe in relazione
accostando il tasso di crescita del Capitale Investito con quello relativo al
fatturato, così da permettere un collegamento con la redditività.
Esempio:
se il tasso di crescita del Capitale Investito è cresciuto maggiormente del
tasso di crescita del Fatturato, la rotazione del Capitale Investito è diminuita
e pertanto la redditività operativa in assenza di altre modificazioni risulta
temporaneamente peggiorata.
15. Il CAGR
Il CAGR (Compound Annual Grow Rate) è un indicatore utilizzato per
esprimere il tasso di crescita medio annuale di un valore su un periodo di
tempo definito.
Il CAGR sottintende una crescita costante nel tempo, in quanto il valore che
fornisce rappresenta il tasso che applicato al valore iniziale di ciascun anno
del periodo, ci porta ad ottenere il valore finale.
CAGR = (Valore finale / valore iniziale )^(1/P)-1
P = periodi di osservazione