Slides utilizzate nella parte "compositiva" del Corso Propedeutico all'ingresso al Triennio di Musica Elettronica a Roma a partire dal 2015. Realizzate con l'assistenza di Anna Terzaroli e di Giuseppe Silvi.
Composizione Musicale e Trattamento del Segnale Audio
Tecniche Compositive della Musica Contemporanea
1. TCMC 6de4749 Roma 2014-2015 1 of 161
Tecniche Compositive Moderne e
Contemporanee
(v1.0.1-6-g6de4749 2015-12-13)
Nicola Bernardini
con Anna Terzaroli e Giuseppe Silvi
n.bernardini@conservatoriosantacecilia.it
Conservatorio “S.Cecilia” Roma - A.A. 2014-2015
Copyright c 2015 Nicola Bernardini, Anna Terzaroli, Giuseppe Silvi
<n.bernardini@conservatoriosantacecilia.it>
This work comes under the terms of the
Creative Commons c BY-SA 2.5 license
(http://creativecommons.org/licenses/by-sa/2.5/)
2. Introduzione
Contesto
Musica
Armonia
Sostituzioni
Cromatismo
Toni Vicini
Seq. Reali
Mov. Paralleli
Comp. Accordi
TCMC 6de4749 Roma 2014-2015 2 of 161
Contesti Storici (1)
Secolo XIX 1mo sviluppo industria-
le (mobilit`a fisica, nuo-
va definizione delle clas-
si sociali, nascita del
proletariato)
Siderurgia
Fine Secolo XIX –
Inizio Secolo XX
2do sviluppo industria-
le (sviluppi tecnologici,
crescita demografica)
Fonti energe-
tiche,
chimica
3. Introduzione
Contesto
Musica
Armonia
Sostituzioni
Cromatismo
Toni Vicini
Seq. Reali
Mov. Paralleli
Comp. Accordi
TCMC 6de4749 Roma 2014-2015 3 of 161
Contesti Storici (2)
Secolo XX Capitale monopolistico e
finanziario (welfare, na-
scita del terziario, prole-
tariato “nazionale”)
Fonti energetiche
Fine Secolo XX –
Inizio Secolo XXI
Societ`a dell’informazio-
ne (globalizzazione, pre-
cariato)
Informazione
9. Introduzione
Contesto
Musica
Armonia
Sostituzioni
Cromatismo
Toni Vicini
Seq. Reali
Mov. Paralleli
Comp. Accordi
TCMC 6de4749 Roma 2014-2015 9 of 161
1800 1900
Compositori
Musica
Politica
Scienza
Tecnologia
Cultura
1895
Freud: Studien
über Hysterie
1848
Marx & Engels:
Manifest der
Kommunistischen Partei
1882
SIAE
1815
Congresso
di Vienna
1870
Unità
d’Italia
1860
Meucci:
Telefono
1877
Edison’s
Phonograph
1880
Edison’s
Light Bulb
1824
Beethoven:
Symphonie n.9
1871
Verdi:
Aida
1876
Wagner: Der Ring
des Nibelungen
1888
Mahler:
Symphonie n.1
Ludwig Van Beethoven (1770-1827)
Fryderyk Chopin (1810-1849)
Franz Liszt (1811-1886)
Richard Wagner (1813-1883)
Giuseppe Verdi (1813-1901)
Johannes Brahms (1833-1897)
Claude Debussy (1862-1918)
Gustav Mahler (1860-1911)
Arnold Schœnberg (1874-1951)
10. Introduzione
Contesto
Musica
Armonia
Sostituzioni
Cromatismo
Toni Vicini
Seq. Reali
Mov. Paralleli
Comp. Accordi
TCMC 6de4749 Roma 2014-2015 10 of 161
1900 2009
Compositori
Musica
Politica
Scienza
Tecnologia
Cultura
1921
Wittgenstein:
Tractatus
Logicus-Philosophicus
1922
Joyce:
Ulysses
1927
Proust: À la
Recherche du
Temps Perdu
1949
Adorno:
Filosofia della
Musica Moderna
1966
Baran & Sweezy:
Il Capitale
Monopolistico
1979
Lyotard:
La Condition
Postmoderne
1996
Castells:
The Rise of the
Network Society
2000
Klein:
No Logo
1916
Relatività
Generale
1928
Nastro
Magnetico
1941
Computers
1954
Sintesi Digitale
dei Suoni
1974
Internet
1975
Personal
Computers
1979
CD
1983
Yamaha
DX7
1984
Il Software
Libero
1914
Prima Guerra
Mondiale
1918
Rivoluzione
Russa
1922
Fascismo
1933
Nazismo
1939
Seconda Guerra
Mondiale
1968
Movimento
Studentesco
1989
Crollo del
Blocco Est
2001
Attacco alle
Torri Gemelle
1906
Ives: Central
Park in the Dark
1909
Schönberg: Fünf
Orchesterstücke op.16
1923
Schönberg:
Suite op.25
1931
Varèse:
Ionisation
1936
Webern:
Variationen op.27
1952
Cage:
4’33"
1956
Xenakis:
Metastasis
1960
Stockhausen:
Kontakte
1968
Berio:
Sinfonia
1984
Boulez:
Répons
1985
Nono:
Prometeo
Arnold Schœnberg (1874-1951)
Anton von Webern (1883-1945)
Alban Berg (1885-1935)
John Cage (1912-1992)
Bruno Maderna (1920-1973)Debussy (1862-1918)
Pierre Boulez (1925-)
Karlheinz Stockhausen (1928-2007)
11. Introduzione
Contesto
Musica
Armonia
Sostituzioni
Cromatismo
Toni Vicini
Seq. Reali
Mov. Paralleli
Comp. Accordi
TCMC 6de4749 Roma 2014-2015 11 of 161
Caratteristiche della Musica del ’900 (1)
Tecniche compositive della prima met`a del secolo (1):
Armonia: tardo–romanticismo, necessit`a evolutiva delle
funzioni armoniche tonali:
Sostituzioni funzionali
Progressivo allontanamento delle polarit`a
Perdita di funzionalit`a e nascita di progressioni non
funzionali
Atonalit`a (pantonalit`a)
altre strade: recupero della modalit`a, formule cadenzali
alternative
12. Introduzione
Contesto
Musica
Armonia
Sostituzioni
Cromatismo
Toni Vicini
Seq. Reali
Mov. Paralleli
Comp. Accordi
TCMC 6de4749 Roma 2014-2015 12 of 161
Sostituzioni funzionali (1)
armonia classica – note funzionali: tonica, mediante,
settima
sostituzioni classiche (accordi con note funzionali in
comune):
funzione tonica: accordi sul primo grado, accordi sul sesto
grado, accordi sul terzo grado
funzione sottodominante: accordi sul quarto grado, accordi
sul secondo grado
funzione dominante: accordi sul quinto grado, accordi sul
settimo grado
13. Introduzione
Contesto
Musica
Armonia
Sostituzioni
Cromatismo
Toni Vicini
Seq. Reali
Mov. Paralleli
Comp. Accordi
TCMC 6de4749 Roma 2014-2015 13 of 161
Sostituzioni funzionali (2)
la sostituzione funzionale permette l’estensione della
tavolozza di colori armonici senza variare la funzionalit`a
tonale degli accordi
Il meccanismo si estende attraverso le dominanti
secondarie, le dominanti estese, ecc.
14. Introduzione
Contesto
Musica
Armonia
Sostituzioni
Cromatismo
Toni Vicini
Seq. Reali
Mov. Paralleli
Comp. Accordi
TCMC 6de4749 Roma 2014-2015 14 of 161
Sostituzioni funzionali (3)
All’inizio del ’900 il meccanismo delle sostituzioni `e stato
ormai sfruttato in tutto l’insieme cromatico
Sch¨onberg chiama le funzioni “regioni tonali” riassumendo
cos`ı le relazioni tra la tonica e gli altri accordi (in base alla
quantit`a di note in comune):
dirette
indirette vicine
indirette
indirette remote
distanti
15. Introduzione
Contesto
Musica
Armonia
Sostituzioni
Cromatismo
Toni Vicini
Seq. Reali
Mov. Paralleli
Comp. Accordi
TCMC 6de4749 Roma 2014-2015 15 of 161
Sostituzioni funzionali (4)
SM
mM
sm
MM
Mm
sm
sm
MD mqMSM
Msm
SMM
SMm
SMSM
SMsm
STM
STSM
STm
STsm
mq
mq
mq
mq
m
m
m
m
sm
sm
TON
DOM
SDOM
sm
m
ton
sd
q
SM
M
SM
sm
Np
dorST
M
m
SM
sm
M
m
sm
SM
M
m
vicine e dirette
indirette vicine
indirette
indirette remote
distanti
DO
FA
SOLmi
la
re
SOL#
sol#
DO#
do#
DO#
do#
FA#
fa#
FA#
fa#
SI
si
RE
LA
MI sol
do
fa
RE
SI
MI
LA
si
mi
la
SOL
sol
DO
do
FA
fa
SOL
re
RE
sol
DO
do
Figura: Regioni delle tonalit`a maggiori (cf. Arnold Sch¨onberg, The
Structural Functions of Harmony, W.W.Norton & Company, 1954,
p.20)
16. Introduzione
Contesto
Musica
Armonia
Sostituzioni
Cromatismo
Toni Vicini
Seq. Reali
Mov. Paralleli
Comp. Accordi
TCMC 6de4749 Roma 2014-2015 16 of 161
Sostituzioni funzionali (5)
Np
q
ton
sdom
DOM
M TONm
sm SM SDOM
sm# SM#
m# M#subTsubt
vicine e dirette
indirette vicine
indirette
indirette remote
do
sol
fa
SOL
LA
Re
la
SIsi
MImi DO
FA
mi MI
la LA
Figura: Regioni delle tonalit`a minori (cf. Arnold Sch¨onberg, The
Structural Functions of Harmony, W.W.Norton & Company, 1954,
p.30)
17. Introduzione
Contesto
Musica
Armonia
Sostituzioni
Cromatismo
Toni Vicini
Seq. Reali
Mov. Paralleli
Comp. Accordi
TCMC 6de4749 Roma 2014-2015 17 of 161
Armonia Cromatica
Nell’armonia cromatica il meccanismo si inverte. Mantenendo
il principio delle note comuni e/o vicine vengono stabilite
relazioni non funzionali dal punto di vista tonale:
relazione cromatica delle medianti
sequenze per toni vicini
sequenze reali (trasposizioni non-diatoniche)
movimenti paralleli delle voci
sistemi alternativi di composizione degli accordi
sospensione della tonalit`a
18. Introduzione
Contesto
Musica
Armonia
Sostituzioni
Cromatismo
Toni Vicini
Seq. Reali
Mov. Paralleli
Comp. Accordi
TCMC 6de4749 Roma 2014-2015 18 of 161
Relazioni cromatiche delle medianti (1)
due accordi si trovano in relazione cromatica delle
medianti quando sono della stessa qualit`a (maggiore o
minore) e le loro note fondamentali si trovano ad un
intervallo di terza (maggiore o minore)
23. Introduzione
Contesto
Musica
Armonia
Sostituzioni
Cromatismo
Toni Vicini
Seq. Reali
Mov. Paralleli
Comp. Accordi
TCMC 6de4749 Roma 2014-2015 23 of 161
Sequenze per toni vicini (2)
tre gesti indipendenti: (uno ascendente, uno discendente,
uno statico)
dissonanze non risolte, tonalit`a sospesa (anche alla fine)
nell’elemento centrale, a partire dalla battuta 35, armonie
aumentate (divisione simmetrica dell’ottava)
27. Introduzione
Contesto
Musica
Armonia
Sostituzioni
Cromatismo
Toni Vicini
Seq. Reali
Mov. Paralleli
Comp. Accordi
TCMC 6de4749 Roma 2014-2015 27 of 161
Movimenti paralleli (2)
Per rappresentare un volo di uccelli, Wagner utilizza:
una successione non funzionale di accordi di settima
semi-diminuita
in questo caso, le voci perseguono ciascuna un proprio
obbiettivo separato
muovendosi cromaticamente o per toni vicini
28. Introduzione
Contesto
Musica
Armonia
Sostituzioni
Cromatismo
Toni Vicini
Seq. Reali
Mov. Paralleli
Comp. Accordi
TCMC 6de4749 Roma 2014-2015 28 of 161
Composizione degli accordi (1)
Oltre alle alterazioni degli accordi convenzionali utilizzate in
abbondanza nella musica romantica, si osservano:
accordi di terze con doppie medianti, toniche, quinte e
settime
configurazioni diverse, quali
accordi costruiti su seconde (settime) (anche soli toni
interi)
accordi costruiti su quarte (quinte)
accordi costruiti su intervalli misti
accordi politonali
30. Introduzione
Contesto
Musica
Armonia
Sostituzioni
Cromatismo
Toni Vicini
Seq. Reali
Mov. Paralleli
Comp. Accordi
TCMC 6de4749 Roma 2014-2015 30 of 161
Composizione degli accordi (3)
La politonalit`a si distingue dagli accordi di terze con
11me/13me aggiunte, ecc. quando vengono utilizzati altri
mezzi per asserirla, come:
la separazione del movimento delle voci
la separazione dei registri
la separazione dei timbri
la separazione delle progressioni
31. Melodia
Modi Diat.
Scale non-diat.
Pentatoniche
Esatonali
Ottatoniche
Cromatiche
Microtonali
Transpos. Lim.
Ritmo
Tradizione
Percezione
Tecniche
Politempo
TCMC 6de4749 Roma 2014-2015 31 of 161
La dimensione orizzontale
recupero modale delle scale diatoniche
altre scale di sette note non-diatoniche
scale con meno di sette note:
scale pentatoniche
scale esatonali
scale di otto note (ottatoniche)
scale cromatiche
scale microtonali
modi a trasposizioni limitate
36. Melodia
Modi Diat.
Scale non-diat.
Pentatoniche
Esatonali
Ottatoniche
Cromatiche
Microtonali
Transpos. Lim.
Ritmo
Tradizione
Percezione
Tecniche
Politempo
TCMC 6de4749 Roma 2014-2015 36 of 161
Altre scale di sette note non-diatoniche (2)
Entrambi:
sono costruite da sequenze di seconde maggiori e minori
non sono riproducibili mediante trasposizione di modi
diatonici
assieme alle scale diatoniche, queste scale (e le loro 14
permutazioni) esauriscono le possibilit`a scalari di sette
note
37. Melodia
Modi Diat.
Scale non-diat.
Pentatoniche
Esatonali
Ottatoniche
Cromatiche
Microtonali
Transpos. Lim.
Ritmo
Tradizione
Percezione
Tecniche
Politempo
TCMC 6de4749 Roma 2014-2015 37 of 161
Scale pentatoniche (1)
Le scale pentatoniche “classiche” possiedono le seguenti
caratteristiche:
cinque note per ottava
costruite con sequenze di seconde maggiori e terze minori
senza semitoni
non permettono una costruzione agevole di accordi tonali
45. Melodia
Modi Diat.
Scale non-diat.
Pentatoniche
Esatonali
Ottatoniche
Cromatiche
Microtonali
Transpos. Lim.
Ritmo
Tradizione
Percezione
Tecniche
Politempo
TCMC 6de4749 Roma 2014-2015 45 of 161
Scale cromatiche
Nella musica del novecento l’uso di scale ed armonie
cromatiche riveste una funzione ed un’importanza
particolare (saturazione cromatica ecc.).
Talvolta per`o l’uso del cromatismo serve a soluzioni
diverse, come ad esempio:
2
3
Figura: Paul Hindemith, Sonata per trombone e pianoforte,
(1941) batt. 1-5
46. Melodia
Modi Diat.
Scale non-diat.
Pentatoniche
Esatonali
Ottatoniche
Cromatiche
Microtonali
Transpos. Lim.
Ritmo
Tradizione
Percezione
Tecniche
Politempo
TCMC 6de4749 Roma 2014-2015 46 of 161
Scale microtonali (1)
La musica del novecento ha visto una riscoperta ed una
rivisitazione della microtonalit`a.
Le scale microtonali hanno le seguenti caratteristiche:
gli intervalli sono suddivisi in divisioni pi`u piccole del
semitono
possono essere temperate o non-temperate
vengono utilizzate in termini espressivi o integrate in un
discorso compositivo pi`u ampio
48. Melodia
Modi Diat.
Scale non-diat.
Pentatoniche
Esatonali
Ottatoniche
Cromatiche
Microtonali
Transpos. Lim.
Ritmo
Tradizione
Percezione
Tecniche
Politempo
TCMC 6de4749 Roma 2014-2015 48 of 161
Modi a trasposizioni limitate (1)
Identificati da Olivier Messiaen, i modi a trasposizione
limitata sono scale da sei a dieci note che hanno meno di
dodici trasposizioni senza duplicazione di classi di altezze.
I modi a trasposizione limitate consistono in questo:
sequenze qualsiasi di intervalli ammettono 12 trasposizioni
cromatiche diverse all’interno di un’ottava
tuttavia, sequenze di intervalli simili, come ad esempio le
scale a toni interi, le scale a toni e semitoni, ecc.
ammettono un numero di trasposizioni minore di dodici e
poi si ripetono
50. Melodia
Modi Diat.
Scale non-diat.
Pentatoniche
Esatonali
Ottatoniche
Cromatiche
Microtonali
Transpos. Lim.
Ritmo
Tradizione
Percezione
Tecniche
Politempo
TCMC 6de4749 Roma 2014-2015 50 of 161
Sviluppi ritmico/metrici
Terminologia:
Ritmo Organizzazione del tempo musicale
Pulsazione Segmentazione del tempo in parti
uguali
Metro Raggruppamento delle pulsazioni in
gruppi di due, tre, quattro, ecc. con
suddivisione degli accenti
Battuta Raggruppamento intero del metro
Ritmo semplice Suddivisione binaria delle pulsazioni
Ritmo composto Suddivisione ternaria delle pulsazioni
53. Melodia
Modi Diat.
Scale non-diat.
Pentatoniche
Esatonali
Ottatoniche
Cromatiche
Microtonali
Transpos. Lim.
Ritmo
Tradizione
Percezione
Tecniche
Politempo
TCMC 6de4749 Roma 2014-2015 53 of 161
Ritmo scritto e ritmo percepito (1)
Lo iato che separa ritmo scritto da ritmo percepito
(contrasto/separazione tra metro, battuta e suddivisone) viene
spesso usato nella musica contemporanea per:
dissonanza ritmica
raddoppiare il significato ritmico di un dato passaggio
condizionare l’interpretazione
65. Melodia
Modi Diat.
Scale non-diat.
Pentatoniche
Esatonali
Ottatoniche
Cromatiche
Microtonali
Transpos. Lim.
Ritmo
Tradizione
Percezione
Tecniche
Politempo
TCMC 6de4749 Roma 2014-2015 65 of 161
Ametricit`a e politempo (2)
Modulazioni ritmiche molto serrate portano all’ametricit`a
caratteristica di molta musica contemporanea. L’ametricit`a
pone, tra le altre difficolt`a, seri problemi di notazione.
Esempio risolto con notazione proporzionale:
Figura: Luciano Berio, Sequenza I (1958), primo rigo
75. Forma
Ternarie
Arco
Sonata
Variazioni
Canoni e fughe
Geometria
Aperte
Non–narrativit`a
Atonalit`a
Esempio
Dodecafonia
Esempi
TCMC 6de4749 Roma 2014-2015 75 of 161
Form(e) Sonata (2)
Esempio: Bela Bartok, Quartetto n.6 primo mov. (1939)
Esposizione Primo Tema batt.24 Re maggiore
Secondo Tema batt.81⇒94 Do maggiore
⇒
Fa maggiore
Terzo Tema batt.99⇒110⇒157 Mi bemolle
⇒
Fa maggiore
Sviluppo batt.158⇒267
Ricapitolazione Primo Tema batt.268 Re maggiore
Secondo Tema batt.312 Do diesis mag-
giore
Terzo Tema batt.343⇒352 Si bemolle
⇒
Re maggiore
76. Forma
Ternarie
Arco
Sonata
Variazioni
Canoni e fughe
Geometria
Aperte
Non–narrativit`a
Atonalit`a
Esempio
Dodecafonia
Esempi
TCMC 6de4749 Roma 2014-2015 76 of 161
Variazioni come forma (1)
Tema e variazioni
revisione degli schemi, ad esempio: Anton Webern,
Variationen op.27 (1936), variazioni su una serie
dodecafonica la cui forma primaria appare nell’ultima
variazione, e che potrebbero essere riassunte come segue:
Prima Seconda Terza
specularit`a
vertica-
le (figure
palindrome)
specularit`a
orizzontale
(simmetria
acuto-
grave)
combinazione
delle prime
due
78. Forma
Ternarie
Arco
Sonata
Variazioni
Canoni e fughe
Geometria
Aperte
Non–narrativit`a
Atonalit`a
Esempio
Dodecafonia
Esempi
TCMC 6de4749 Roma 2014-2015 78 of 161
Canoni e fughe (1)
forme contrappuntistiche che si adattano bene alle
necessit`a espressive della musica del novecento.
Esempi:
Arnold Sch¨onberg, F¨unf Orchesterst¨ucke – Farben
op.16 n.3 (1909)
Arnold Sch¨onberg, Suite, op.25 (1923), trio del
minuetto
Anton Webern, F¨unf Kanons, op.16 (1924)
Terry Riley, In C (1964) canone formalizzato come
segue: 53 frasi musicali additive suonate da ciascuno
strumentista partendo da frasi diverse e facendo percorsi
diversi
89. Forma
Ternarie
Arco
Sonata
Variazioni
Canoni e fughe
Geometria
Aperte
Non–narrativit`a
Atonalit`a
Esempio
Dodecafonia
Esempi
TCMC 6de4749 Roma 2014-2015 89 of 161
Atonalit`a e Serialit`a classica
Caratteristiche della musica atonale:
Mancanza di centro tonale, e quindi
dissonanze non risolte
preponderanza di accordi ad intervalli misti
preponderanza di elementi scalari cromatici
tendenza alla saturazione cromatica
tessuto contrappuntistico
organizzazione metrica non cadenzale n´e ridondante
reiterazione degli elementi intervallari
96. Forma
Ternarie
Arco
Sonata
Variazioni
Canoni e fughe
Geometria
Aperte
Non–narrativit`a
Atonalit`a
Esempio
Dodecafonia
Esempi
TCMC 6de4749 Roma 2014-2015 96 of 161
La dodecafonia (2)
Regole classiche del metodo dodecafonico:
ciascuna classe di altezze dell’insieme cromatico pu`o essere
ribattuta, ma non ripetuta prima di aver suonato tutte le
altre classi
le sequenze dirette di intervalli dell’armonia tonale
tradizionale (ottave, quinte, ecc.) sono da evitare
naturalmente, come `e spesso accaduto nella storia della
musica, le regole vengono spesso infrante (anche) dagli
stessi che le promulgano l’importante `e capirne la
funzione
106. Secondo Dopoguerra
Serialismo Integrale
Alea
Indeterminazione
Statistica
TCMC 6de4749 Roma 2014-2015 106 of 161
Tecniche compositive del secondo dopoguerra
(1)
I compositori del secondo dopoguerra si concentrano
sull’aspetto pre-compositivo (progettuale) delle tecnica
dodecafonica, estendendo il concetto alla serializzazione di altri
parametri come:
ritmo
dinamica
registro
articolazione
forma delle serie
timbro
108. Secondo Dopoguerra
Serialismo Integrale
Alea
Indeterminazione
Statistica
TCMC 6de4749 Roma 2014-2015 108 of 161
Serialismo integrale - Esempio 1 (2)
Organizzazione del pezzo:
La serie delle altezze `e:
1087 9 11 1221
O-0
5 643
(basata sulla serie di Modes de valeurs et d’intensit´es di
Olivier Messiaen (1949))
109. Secondo Dopoguerra
Serialismo Integrale
Alea
Indeterminazione
Statistica
TCMC 6de4749 Roma 2014-2015 109 of 161
Serialismo integrale - Esempio 1 (3)
Viene costruita una matrice di trasposizioni basata sul
numero d’ordine progressivo delle note:
11107 8 9 122 31 654
712 31 9 10
T-11
2 8 4 6 115
710 65 12 11
T-6
3 4 1 982
una matrice simile viene costruita per la serie inversa
110. Secondo Dopoguerra
Serialismo Integrale
Alea
Indeterminazione
Statistica
TCMC 6de4749 Roma 2014-2015 110 of 161
Serialismo integrale - Esempio 1 (4)
Structures Ia consta di 576 note, cio`e 12 note per 48
forme seriali
il pianoforte I suona tutte le trasposizioni dell’originale e
dell’inversione retrograda
il pianoforte II suona tutte le trasposizioni dell’inversione e
dell’originale retrogrado
le durate delle note dipendono dalle due matrici, ed il
numero d’ordine delle note indica la durata in
semibiscrome:
il pianoforte I inizia con il retrogrado dell’ultima
trasposizione delle inversioni
il pianoforte II inizia con il retrogrado dell’ultima
trasposizione dell’originale
111. Secondo Dopoguerra
Serialismo Integrale
Alea
Indeterminazione
Statistica
TCMC 6de4749 Roma 2014-2015 111 of 161
Serialismo integrale - Esempio 1 (5)
le dinamiche sono serializzate attraverso dodici livelli (da
pppp a ffff) che dipendono da uno scorrimento diagonale
delle matrici
l’articolazione `e serializzata attraverso 10 “modalit`a”,
sempre dipendenti da uno scorrimento diagonale delle
matrici
112. Secondo Dopoguerra
Serialismo Integrale
Alea
Indeterminazione
Statistica
TCMC 6de4749 Roma 2014-2015 112 of 161
Serialismo integrale - Esempio 1 (6)
Parametri non serializzati:
timbro
registro (unica costrizione: quando una nota appare
simultaneamente nei due pianoforti essa viene suonata
nello stesso registro)
metro
114. Secondo Dopoguerra
Serialismo Integrale
Alea
Indeterminazione
Statistica
TCMC 6de4749 Roma 2014-2015 114 of 161
Serialismo integrale - Esempio 2 (2)
Caratteristiche della serie delle note utilizzata:
serie “cuneiforme”
interpretabile anche come: (un esacordo a
cluster seguito dal suo retrogrado trasposto ad una quarta
aumentata)
in questo movimento ne viene utilizzato solo l’originale
116. Secondo Dopoguerra
Serialismo Integrale
Alea
Indeterminazione
Statistica
TCMC 6de4749 Roma 2014-2015 116 of 161
Serialismo integrale - Esempio 2 (4)
Serie dei ritmi (cont.):
i valori della serie sono distribuiti secondo quattro tipologie
di durata:
A croma Contralto 2
B terzina di
crome
Soprano 2 - Basso 1
C semicrome Soprano 1 - Sopra-
no 1 + Tenore 2 -
Tenore 2
D quintine
di semi-
crome
Alto 1 - Basso 2 -
Soprano 1
(segue)
117. Secondo Dopoguerra
Serialismo Integrale
Alea
Indeterminazione
Statistica
TCMC 6de4749 Roma 2014-2015 117 of 161
Serialismo integrale - Esempio 2 (5)
Serie dei ritmi (cont.):
quintine
di
semicrome
terzine
di
crome
cromeA
D
semicrome
B
C
la serie dei ritmi viene permutata circolarmente per evitare
la corrispondenza ritmo ⇒ altezza
118. Secondo Dopoguerra
Serialismo Integrale
Alea
Indeterminazione
Statistica
TCMC 6de4749 Roma 2014-2015 118 of 161
Tecniche compositive del secondo dopoguerra
(2)
Altre tecniche indagate in profondit`a nel secondo
dopoguerra sono riconducibili al caso e
all’indeterminazione.
`E possibile suddividere queste tecniche nelle seguenti
categorie:
il caso come principio estetico/poetico
l’indeterminazione come principio formale e costruttivo
l’uso di matematiche legate al caso ed alla probabilita‘ per
la definizione di processi compositivi
119. Secondo Dopoguerra
Serialismo Integrale
Alea
Indeterminazione
Statistica
TCMC 6de4749 Roma 2014-2015 119 of 161
Il caso come princio estetico/poetico (1)
Grazie al lavoro di John Cage (e in risposta
all’iper–determinismo del serialismo integrale) negli anni ’50 si
e‘ affermata la casualit`a e l’indeterminazione come principo
poetico. Esempi:
uso dell’I-Ching (due tiri di tre monete per stabilire un
esagramma = 64 combinazioni) come principio
compositivo in
Imaginary Landscape n.4 (1951)
Williams Mix (1952)
ecc.
120. Secondo Dopoguerra
Serialismo Integrale
Alea
Indeterminazione
Statistica
TCMC 6de4749 Roma 2014-2015 120 of 161
Il caso come princio estetico/poetico (2)
Grazie al lavoro di John Cage (e in risposta
all’iper–determinismo del serialismo integrale)
uso della mappa delle stelle per
Atlas Eclipticalis (1962)
Etudes Australes (1974-75)
ecc.
121. Secondo Dopoguerra
Serialismo Integrale
Alea
Indeterminazione
Statistica
TCMC 6de4749 Roma 2014-2015 121 of 161
Caso come principio estetico: un esempio (1)
Williams Mix, insieme dettagliato di istruzioni per:
scegliere frammenti sonori da sorgenti di sei tipi diversi
tagliarli
giuntarli
sovrapporli
condizionarne gli inviluppi
`E possibile farne realizzazioni multiple, ed ogni
realizzazione costituisce un unicum.
partitura di 193 pagine che riproduce l’esatta disposizione
dei frammenti di nastro
123. Secondo Dopoguerra
Serialismo Integrale
Alea
Indeterminazione
Statistica
TCMC 6de4749 Roma 2014-2015 123 of 161
Indeterminazione come principio costruttivo
Nel secondo dopoguerra vengono anche recuperate, grazie
all’influenza del jazz, le pratiche improvvisatorie che erano
scomparse dal periodo barocco.
Le modalit`a sono varie:
definizione di parti improvvisate all’interno di partiture
determinate
costituzione di gruppi di improvvisazione (improvvisazione
totale)
partiture con aspetti indeterminati
125. Secondo Dopoguerra
Serialismo Integrale
Alea
Indeterminazione
Statistica
TCMC 6de4749 Roma 2014-2015 125 of 161
Indeterminazione come principio costruttivo -
Un esempio (2)
Le indicazioni indicate nella partitura di Serenata per un
Satellite sono:
“possono suonarla: violino, flauto (anche ottavino), oboe
(anche oboe d’amore - anche musette), clarinetto
(trasponendo naturalmente la parte), marimba, arpa,
chitarra e mandolino (suonando quello che possono!) –
tutti insieme o separati o a gruppi – improvvisando
insomma MA! – con le note scritte.”
“durata: da un minimo di 4’ a 12’ ”
126. Secondo Dopoguerra
Serialismo Integrale
Alea
Indeterminazione
Statistica
TCMC 6de4749 Roma 2014-2015 126 of 161
Indeterminazione come principio costruttivo -
Un esempio (3)
Rimangono quindi indeterminati:
la forma del brano
l’organico
i frammenti suonati da ciascuno strumento (anche se la
scrittura indica che il compositore ha scritto determinati
frammenti con un strumento particolare in mente)
127. Secondo Dopoguerra
Serialismo Integrale
Alea
Indeterminazione
Statistica
TCMC 6de4749 Roma 2014-2015 127 of 161
Processi statistici e probabilistici (1)
L’introduzione di principi statistici e probabilistici
nell’elaborazione di processi musicali `e riconducibile
all’opera del compositore greco naturalizzato francese
Iannis Xenakis.
128. Secondo Dopoguerra
Serialismo Integrale
Alea
Indeterminazione
Statistica
TCMC 6de4749 Roma 2014-2015 128 of 161
Processi statistici e probabilistici (2)
Tra le tecniche usate e descritte da Xenakis nelle sue
composizioni:
distribuzioni probabilistiche di elementi (ad es.
distribuzioni gaussiane di frequenze, del loro movimento,
ecc.)
matematica insiemistica per regolare insiemi discreti (ad
es. spazi temperati, insiemi strumentali, ecc.)
processi stocastici (catene di Markov, moto browniano,
ecc.) per la concatenazione di eventi
131. Dopo il serialismo
Nuova Espressivit`a
Nuovo Tematismo
Elementi Connotativi
Il Suono
Conclusioni
TCMC 6de4749 Roma 2014-2015 131 of 161
Tecniche compositive del secondo dopoguerra (3) (1)
Durante gli anni ’60 gli schemi del serialismo integrale
elaborati nel decennio precedente hanno incontrato
numerosi limiti ai quali i compositori hanno trovato
soluzioni diverse.
132. Dopo il serialismo
Nuova Espressivit`a
Nuovo Tematismo
Elementi Connotativi
Il Suono
Conclusioni
TCMC 6de4749 Roma 2014-2015 132 of 161
Tecniche compositive del secondo dopoguerra (3) (2)
Pi`u che di superamento in senso stretto del serialismo, si
tratta di una integrazione delle tecniche messe a punto
con il serialismo all’interno di una strumentazione
tecnico-compositiva pi`u vasta.
133. Dopo il serialismo
Nuova Espressivit`a
Nuovo Tematismo
Elementi Connotativi
Il Suono
Conclusioni
TCMC 6de4749 Roma 2014-2015 133 of 161
Tecniche compositive del secondo dopoguerra (3) (3)
Il segno lasciato dal serialismo `e stato comunque
profondo: le problematiche che esso cercava di risolvere e
le soluzioni individuate fanno comunque parte del bagaglio
odierno della composizione contemporanea.
134. Dopo il serialismo
Nuova Espressivit`a
Nuovo Tematismo
Elementi Connotativi
Il Suono
Conclusioni
TCMC 6de4749 Roma 2014-2015 134 of 161
Limiti del serialismo integrale
I luoghi comuni sulla musica contemporanea lasciano
intendere che i compositori sarebbero stati sopraffatti dalle
difficolt`a esecutive e d’ascolto del serialismo integrale.
Piuttosto, l’estremizzazione del serialismo integrale e, di
converso, la lezione cageana hanno mostrato che:
il massimo della variabilit`a (i.e. dei gradi di potenziale
variazione, o se si vuole il minimo della ridondanza) del
materiale (offerto con la sistematizzazione del serialismo
integrale) corrisponde all’uniformit`a percettiva (labilit`a di
riferimenti)
la riduzione dell’attivit`a compositiva a schemi altamente
combinatori conduce paradossalmente al
ridimensionamento delle aspettative nell’ascolto
135. Dopo il serialismo
Nuova Espressivit`a
Nuovo Tematismo
Elementi Connotativi
Il Suono
Conclusioni
TCMC 6de4749 Roma 2014-2015 135 of 161
Superamento del serialismo integrale
Durante gli anni ’60 vengono quindi riscoperte e sviluppate
tecniche compositive vecchie e nuove, tra le quali:
il recupero di elementi espressivi
l’elaborazione di nuove forme tematiche
utilizzazione avanzata di elementi connotativi
la composizione nel/col suono
136. Dopo il serialismo
Nuova Espressivit`a
Nuovo Tematismo
Elementi Connotativi
Il Suono
Conclusioni
TCMC 6de4749 Roma 2014-2015 136 of 161
Recupero di elementi espressivi
Uno sforzo compiuto da parte di molti compositori `e stato
sicuramente quello del recupero di elementi espressivi,
favorendo l’approfondimento di alcuni mantenendo
costanti altri parametri.
Esempi:
dinamiche (esempio sonoro: Michael Obst, Inferno -
Ein Spiel von Menschen unserer Zeit (1993), per ensemble
strumentale e live-electronics)
agogica (esempio sonoro: Helmut Lachenmann,
Tanzsuite mit deutschandlied (1979-1980), per orchestra
con quartetto d’archi)
137. Dopo il serialismo
Nuova Espressivit`a
Nuovo Tematismo
Elementi Connotativi
Il Suono
Conclusioni
TCMC 6de4749 Roma 2014-2015 137 of 161
Elaborazione di nuove forme tematiche
Un altro sviluppo `e stata l’elaborazione di nuove forme
tematiche, cio`e l’applicazione dello sviluppo tematico ad
altri parametri, come ad esempio:
registro (esempio sonoro: Luciano Berio, Requies,
(1984))
combinazioni strumentali (esempio sonoro:
Johann-Sebastian Bach – Anton Webern, Fuga Ricercata a
6 voci, trascrizione per orchestra da camera (1935))
138. Dopo il serialismo
Nuova Espressivit`a
Nuovo Tematismo
Elementi Connotativi
Il Suono
Conclusioni
TCMC 6de4749 Roma 2014-2015 138 of 161
Utilizzazione di elementi connotativi (1)
La riproducibilit`a dei suoni ha messo in luce le valenze
connotative di questi ultimi, rimaste inesplorate
i compositori contemporanei hanno colto ed elaborato
questi elementi in modi diversi, quali:
neo–naturalismo
sovrapposizioni stilistiche
sovrapposizioni letterali
tematismo connotativo
139. Dopo il serialismo
Nuova Espressivit`a
Nuovo Tematismo
Elementi Connotativi
Il Suono
Conclusioni
TCMC 6de4749 Roma 2014-2015 139 of 161
Utilizzazione di elementi connotativi (2)
neo–naturalismo (esempio sonoro: Charles Ives,
Central Park in the Dark (1906), per orchestra sinfonica)
sovrapposizioni stilistiche (esempio sonoro: Alfred
ˇSnitke, Concerto Grosso n.1, I◦ mov. (seconda parte)
(1976-77), per due violini, clavicembalo, pianoforte
preparato e orchestra d’archi)
sovrapposizioni letterali (esempio sonoro: Luciano
Berio, Sinfonia, III◦ mov. (1968), per ottetto vocale
amplificato e orchestra sinfonica)
tematismo connotativo (esempio sonoro: Nicola
Bernardini, Partita per voce sola (1985), per voce
femminile)
140. Dopo il serialismo
Nuova Espressivit`a
Nuovo Tematismo
Elementi Connotativi
Il Suono
Conclusioni
TCMC 6de4749 Roma 2014-2015 140 of 161
Comporre nel/col suono (1)
Naturalmente, le tecniche elettroacustiche hanno portato
numerosi compositori a riconsiderare radicalmente
l’articolazione globale degli elementi musicali, e molti sono
stati coloro che si sono dedicati all’approfondimento delle
potenzialit`a intrinseche dei suoni stessi.
141. Dopo il serialismo
Nuova Espressivit`a
Nuovo Tematismo
Elementi Connotativi
Il Suono
Conclusioni
TCMC 6de4749 Roma 2014-2015 141 of 161
Comporre nel/col suono (2)
Anche in questa visione si possono constatare
atteggiamenti diversi, quali:
il suono come elemento tematico (esempio sonoro:
Edgar Var`ese, Octandre (1923), per settimino di fiati e
contrabbasso)
la composizione come “lente d’ingrandimento” sul suono
(esempio sonoro: Luigi Nono, Post-Prae-Ludium per
Donau, (1987), per tuba e live-electronics)
il suono come sorgente espressiva (esempio sonoro:
Jonathan Harvey, Mortuos plango, vivos voco, (1980),
musica elettronica)
il suono come sorgente espressiva (esempio sonoro:
Giacinto Scelsi, Pfhat (1974), per grande orchestra, coro e
organo)
142. Dopo il serialismo
Nuova Espressivit`a
Nuovo Tematismo
Elementi Connotativi
Il Suono
Conclusioni
TCMC 6de4749 Roma 2014-2015 142 of 161
Riflessioni sul pensiero compositivo
contemporaneo
A conclusione di questa panoramica, `e opportuno
sottolineare che oggi l’evoluzione dei linguaggi compositivi
non `e pi`u univoca
non riguarda pi`u un’evoluzione di tipo grammaticale: la
ricerca tende ad espandere i suoi confini oltre gli aspetti
puramente sintattici dell’espressione musicale per
abbracciare il timbro, gli aspetti connotativi, ecc.
rivolge un’estrema attenzione, dividendosi nettamente in
contrapposizioni estetiche, agli aspetti articolatori del
materiale e cio`e:
l’articolazione del silenzio
una musica fatta di note vs. una musica fatta di suoni
143. Musica Elettronica
GRM
WDR
RAI
TCMC 6de4749 Roma 2014-2015 143 of 161
Gli Studi di Musica elettronica degli anni ’50 (1)
Le radio nazionali escono rafforzate dopo il secondo
conflitto mondiale. In molte di esse nascono studi di
musica elettronica per far fronte a necessit`a interne quali:
la realizzazione di laboratori con strumentazione di misura
e di manutenzione
la ricerca di nuovi sistemi di produzione del suono
la realizzazione di sigle e stacchi pubblicitari
Dell’utilizzazione e dell’interesse limitati da parte delle
stesse stazioni radio approfittano una serie di giovani ed
intraprendenti compositori per esplorare le possibilit`a dei
nuovi strumenti elettronici.
144. Musica Elettronica
GRM
WDR
RAI
TCMC 6de4749 Roma 2014-2015 144 of 161
Gli Studi di Musica elettronica degli anni ’50 (2)
Gli studi che sorgono alla fine degli anni ’40 e durante
tutti gli anni ’50 (entrando in crisi con l’affermazione della
televisione a discapito della radio) sono molti.
145. Musica Elettronica
GRM
WDR
RAI
TCMC 6de4749 Roma 2014-2015 145 of 161
Gli Studi di Musica elettronica degli anni ’50 (3)
Vale la pena di ricordarne, per la produzione di lavori
ormai entrati nel repertorio classico, almeno tre:
Il Groupe de Recherches Musicales (GRM) sorto
ufficialmente all’interno di Radio France a Parigi nel 1951
(ma gli esperimenti dei suoi fondatori erano cominciati nel
1948)
Lo Studio f¨ur Elektronische Musik della West-Deutschen
Rundfunk creato a Colonia nel 1951
Lo Studi di Fonologia Musicale creato nella sede RAI di
Milano nel 1954 (e ufficializzato nel 1955)
Queste esperienze sono emblematiche di tre atteggiamenti
iniziali rispetto alle tecnologie elettroniche.
146. Musica Elettronica
GRM
WDR
RAI
TCMC 6de4749 Roma 2014-2015 146 of 161
Il GRM - (1)
Il GRM nasce dalle prime esperienze compiute da Pierre
Schaeffer, allora dirigente di Radio France, nel 1948. Tali
esperienze erano mirate all’utilizzazione di suoni concreti
(cio`e di suoni e rumori ambientali registrati) a fini
musicali.
Il GRM nasce quindi ufficialmente nel 1951 dalla
collaborazione di Schaeffer con il compositore Pierre
Henry, e immediatamente attira l’interesse di compositori
quali Messiaen, Boulez, Stockhausen, Milhaud, ecc.
La caratteristica principe di questo centro `e da sempre
l’attenzione per il suono concreto
la tecnologia necessaria alla sua elaborazione
Il GRM `e tuttora attivo.
147. Musica Elettronica
GRM
WDR
RAI
TCMC 6de4749 Roma 2014-2015 147 of 161
Il GRM - (2)
Il GRM ha anche una forte tradizione di invenzioni
tecnologiche che arriva sino al giorno d’oggi con i
GRM-tools, plugins per sequencer creati da Emmanuel
Favreau; all’inizio furono creati:
magnetofoni a velocit`a variabile
il phonog`ene (Schaeffer e Poullin), magnetofono con
scorrimento del nastro variabile secondo la scala temperata
il morphophone (Poullin e Moles), sistema di echi artificiali
multipli
150. Musica Elettronica
GRM
WDR
RAI
TCMC 6de4749 Roma 2014-2015 150 of 161
Lo Studio f¨ur Elektronische Musik – (1)
Lo Studio f¨ur Elektronische Musik `e stato costruito nel
1951 negli studi della West-Deutschen Rundfunk di
Colonia per volont`a di Herbert Eimert ed assieme a Robert
Beyer e Werner Meyer-Eppler, ordinario di Fonetica e
Scienza delle Comunicazioni all’Universit`a di Bonn.
151. Musica Elettronica
GRM
WDR
RAI
TCMC 6de4749 Roma 2014-2015 151 of 161
Lo Studio f¨ur Elektronische Musik – (2)
L’impronta iniziale data dai suoi fondatori e dai primi
compositori che utilizzarono lo studio (Stockhausen,
Goeyvaerts, K¨onig, ecc.) fu estremamente caratterizzata
da un atteggiamento rigoroso orientato allo sviluppo del
serialismo integrale (lo Studio f¨ur Elektronische Musik era
una sorta di controparte elettronica dei Darmstadter
Ferienkurse).
Conseguentemente, sia l’attenzione compositiva che le
tecnologie utilizzate erano orientati alla sintesi artificiale
dei suoni.
Lo Studio f¨ur Elektronische Musik `e tuttora in funzione.
152. Musica Elettronica
GRM
WDR
RAI
TCMC 6de4749 Roma 2014-2015 152 of 161
Lo Studio f¨ur Elektronische Musik – (3)
La strumentazione iniziale dello Studio f¨ur Elektronische
Musik comprendeva:
uno dei primi registratori a nastro magnetico (il
Magnetophon AEG)
il Melochord di Harald Bode (una sorta di Trautonium che
possedeva anche un filtro controllabile da una seconda
tastiera ed un dispositivo per il vibrato)
un generatore di rumore
un oscillatore
un modulatore ad anello
un filtro
ecc.
154. Musica Elettronica
GRM
WDR
RAI
TCMC 6de4749 Roma 2014-2015 154 of 161
Lo Studio f¨ur Elektronische Musik – (5)
Durante tutti gli anni ’50,
nello Studio f¨ur Elektronische
Musik si costruiscono
numerosi strumenti molto
peculiari per soddisfare
esigenze particolari di alcuni
lavori musicali.
Alcuni esempi sono:
le linee di ritardo variabile
realizzate con magnetofoni
e nastro magnetico
155. Musica Elettronica
GRM
WDR
RAI
TCMC 6de4749 Roma 2014-2015 155 of 161
Lo Studio f¨ur Elektronische Musik – (6)
Alcuni esempi sono
(continua):
una piattaforma girevole di
grandi dimensioni per
l’altoparlante rotante usato
in Kontakte di Karlheinz
Stockhausen
157. Musica Elettronica
GRM
WDR
RAI
TCMC 6de4749 Roma 2014-2015 157 of 161
Lo Studi di Fonologia Musicale – Milano (1)
Lo Studi di Fonologia Musicale viene creato ufficialmente
nel 1955 nella sede della RAI di Milano. I fondatori sono
Bruno Maderna e Luciano Berio, allora programmisti RAI
in quella sede i quali avevano gi`a creato insieme un lavoro
elettronico nel 1954 (Ritratto di Citt`a), con il quale erano
a convincere i dirigenti RAI a costituire lo studio.
158. Musica Elettronica
GRM
WDR
RAI
TCMC 6de4749 Roma 2014-2015 158 of 161
Lo Studi di Fonologia Musicale – Milano (2)
La caratteristica di questo studio, legata soprattutto alla
poliedrica personalit`a del tecnico Marino Zuccheri, era
quella di una apertura e di un interesse a tutte le variet`a
di elaborazione sonora.
A questa versatilit`a `e probabilmente legata la sostanziale
quantit`a di composizioni di notevole importanza storica
create in questo studio, da compositori diversissimi quali
Pousseur, Cage, Clementi, Castiglioni, Donatoni ed infine
Nono.
Lo Studi di Fonologia Musicale `e stato chiuso nel 1983.
159. Musica Elettronica
GRM
WDR
RAI
TCMC 6de4749 Roma 2014-2015 159 of 161
Lo Studi di Fonologia Musicale – Milano (3)
La strumentazione presente nello Studi di Fonologia
Musicale rispecchia la diversificazione di trattamenti quali:
oscillatori (all’inizio erano 9)
generatori di rumore
modulatori vari (d’ampiezza, ad anello, ecc)
un pannello di filtri progettati dal fisico Alfredo Lietti
il tempophon, un regolatore di tempo e frequenza che
permetteva di variare la durata del tempo di registrazione
mantenendo inalterata l’altezza
ecc.