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UNI EN ISO 9001: 2015
La Qualità
si rinnova
La nuova
UNI EN ISO 9001:2015
Pasquale Buongiovanni 1
UNI EN ISO 9001: 2015
La versione della nuova norma UNI EN ISO
9001:2015 è stata emessa nel Settembre
2015, in sostituzione della norma UNI EN ISO
9001:2008.
Entro Settembre 2018 tutte le organizzazioni
certificate sono obbligate a transitare al nuovo
standard.
Di seguito sono illustrate le principali novità
introdotte e una descrizione sintetica dei
requisiti della nuova norma UNI EN ISO
9001:2015 .
Pasquale Buongiovanni 2
UNI EN ISO 9001: 2015 Lo stato dell’arte
La UNI EN ISO 9001:2015 contiene
importanti modifiche rispetto alla
precedente versione 2008.
Le modifiche introdotte, prefigurano un
nuovo approccio che tiene conto dei
cambiamenti che hanno caratterizzato il
sistema economico nell’ultimo decennio
e degli elementi che lo caratterizzeranno
nell’immediato futuro.
Pasquale Buongiovanni 3
UNI EN ISO 9001: 2015 Lo stato dell’arte
L'obiettivo fondamentale della nuova
norma è di consentire alle organizzazioni,
ai loro clienti e a tutte le parti interessate,
di trarre un effettivo vantaggio dai Sistemi
di Gestione per la Qualità.
Pasquale Buongiovanni 4
UNI EN ISO 9001: 2015
Per una maggiore aderenza ai cambiamenti del
contesto ambientale esterno e per una più
efficace gestione organizzativa, sono stati
introdotti tre nuovi importanti requisiti
riguardanti:
1. il contesto esterno dell’organizzazione;
2. le parti interessate;
3. il Risk Management.
Pasquale Buongiovanni 5
UNI EN ISO 9001: 2015
Inoltre…
La nuova norma assegna una maggiore enfasi
ad alcuni elementi come:
gli indirizzi strategici;
la politica per la qualità;
Le persone;
l’analisi dei dati;
il miglioramento e l’innovazione.
E’ rimasto invariato, ma centrale, il requisito
relativo alla soddisfazione del cliente.
Pasquale Buongiovanni 6
UNI EN ISO 9001: 2015
IL CONTESTO DELL’ORGANIZZAZIONE
La norma per veicolare l’idea di
organizzazione come organismo adattivo
che interagisce col proprio ambiente, ha
introdotto la nozione di CONTESTO,
distinto in CONTESTO ESTERNO e
CONTESTO INTERNO.
Pasquale Buongiovanni 7
UNI EN ISO 9001: 2015
IL CONTESTO DELL’ORGANIZZAZIONE
CONTESTO ESTERNO
Il contesto esterno è costituito dall’ambiente
ovvero dall’insieme dei fattori esterni che
possono interagire con l’organizzazione.
FATTORI DEL CONTESTO ESTERNO possono
essere di natura legale, tecnologica,
concorrenziale, di mercato, culturale o socio-
economica e riferirsi a livello locale, regionale,
nazionale e internazionale.
Pasquale Buongiovanni 8
UNI EN ISO 9001: 2015
IL CONTESTO DELL’ORGANIZZAZIONE
CONTESTO ESTERNO
Pasquale Buongiovanni 9
UNI EN ISO 9001: 2015
IL CONTESTO DELL’ORGANIZZAZIONE
CONTESTO INTERNO
E’ dato dall’insieme dei processi che
costituiscono l’organizzazione.
FATTORI DEL CONTESTO INTERNO possono
riferirsi alle persone, ai valori, alla cultura
d’impresa, alla conoscenza e alle specifiche
prestazioni dell’organizzazione.
Pasquale Buongiovanni 10
UNI EN ISO 9001: 2015
IL CONTESTO DELL’ORGANIZZAZIONE
IL CONTESTO INTERNO
I processi interni e il Sistema di Gestione per la Qualità
Pasquale Buongiovanni 11
UNI EN ISO 9001: 2015
IL CONTESTO DELL’ORGANIZZAZIONE
RELAZIONE TRA I CONTESTI
Pasquale Buongiovanni 12
Contesto esterno delle
relazioni indirette
Contesto esterno di
contiguità
Contesto interno
UNI EN ISO 9001: 2015 Lo stato dell’arte
LE PARTI INTERESSATE
Le Parti interessate, sono soggetti, entità
direttamente o indirettamente coinvolte nelle
attività di un’organizzazione, che possono
contribuire al conseguimento degli obiettivi o a
risultati positivi.
Pasquale Buongiovanni 13
UNI EN ISO 9001: 2015
LE PARTI INTERESSATE E LE LORO ASPETTATIVE
Pasquale Buongiovanni 14
UNI EN ISO 9001: 2015
IL RISK MANAGEMENT
Il “rischio” è il terzo elemento di novità introdotto
dalla nuova norma.
Definizione di Rischio
Il rischio può essere definito come la
combinazione della probabilità di un evento
(positivo o negativo) e le sue conseguenze (ISO
/ IEC Guida 73).
Pasquale Buongiovanni 15
UNI EN ISO 9001: 2015
IL RISK MANAGEMENT
La UNI EN ISO 9001:2015 include rimandi al “risk
management”, in una modalità che viene definita
Risk Based Thinking.
Il Risk Based Thinking è una formula che
introduce una metodologia orientata alla
prevenzione dei problemi (azioni preventive).
La norma, introducendo il Risk Based Thinking,
precisa, che i controlli preventivi devono essere
finalizzati a contenere gli effetti negativi e a
massimizzare quelli positivi, ovvero, le
opportunità.
La definizione di “rischio” riportata nel testo della norma, si avvicina, ma non si identifica,
con il concetto riportato in altre norme ISO, in particolare, con quello definito nella norma
ISO 31000 e nella Guida 73 (“Risk management-Vocabulary”).Pasquale Buongiovanni 16
UNI EN ISO 9001: 2015
IL RISK MANAGEMENT
Una classificazione dei rischi di impresa
La classificazione dei rischi può essere
effettuata in base alla natura interna o esterna
dell’evento che li originano, si arriva così ad una
prima suddivisione in:
1. Rischi esterni
Rischi strategici
2. Rischi interni
Rischi operativi
Pasquale Buongiovanni 17
UNI EN ISO 9001: 2015
IL RISK MANAGEMENT
Rischi strategici
Il rischio strategico riguarda il grado di successo
delle strategie aziendali di più alto livello.
Nel definire la strategia aziendale, il top
management, deve considerare le fonti di
aleatorietà “esterne” e cercare di anticipare e/o
governare dinamicamente i rischi connessi. E’,
inoltre, necessario individuare i possibili scenari
che si potranno realizzare e per ciascuno di
questi definire delle linee di azione contingenti.
Pasquale Buongiovanni 18
UNI EN ISO 9001: 2015
IL RISK MANAGEMENT
Rischi operativi
Mantenimento della clientela; Redditività del
cliente; Soddisfazione del cliente; Efficienza dei
processi aziendali; Sviluppo nuovi
prodotti/servizi; Pricing di prodotto; Qualità;
Ambiente; Salute e sicurezza; Sicurezza delle
informazioni; Risorse Umane; Licenze ; Sviluppo
del Business; Gestione Acquisti; Impegni
contrattuali; Passività dei terzi; Logistica e
Distribuzione; Interruzioni attività; Frodi;
Erosione del marchio.
Pasquale Buongiovanni 19
UNI EN ISO 9001: 2015
IL RISK MANAGEMENT
Il processo di gestione del rischio
Pasquale Buongiovanni 20
UNI EN ISO 9001: 2015
LE PERSONE
Un ulteriore punto rilevante riguarda i riferimenti al
coinvolgimento e alla competenza delle persone.
Considerata l’importanza delle persone nella vita
delle organizzazioni, nonché il loro ruolo centrale
nell’efficacia di un sistema di gestione per la qualità,
la norma ha sviluppato specifici requisiti che
riguardano il loro coinvolgimento, motivazione e
competenza nell’applicare il sistema.
“Enfatizzare questo aspetto significa dare un
contributo sostanziale all'efficacia del sistema di
gestione.”
(cfr. la nuova ISO 10018:2012 “People involvement and competence”).
Pasquale Buongiovanni 21
UNI EN ISO 9001: 2015
I requisiti della norma UNI EN ISO 9001:2015
comprendono i seguenti capitoli:
1. Scopo e campo di applicazione
2. Riferimenti normativi
3. Termini e definizioni
4. Contesto dell’organizzazione
5. Leadership
6. Pianificazione
7. Supporto
8. Attività operative
9. Valutazione delle prestazioni
10. Miglioramento
Pasquale Buongiovanni 22
UNI EN ISO 9001: 2015
Cap.1 Scopo e campo di applicazione
La norma chiede di definire il campo di applicazione del
Sistema di Gestione per la Qualità.
A tale proposito, per determinare il campo di
applicazione di un Sistema di Gestione per la Qualità è
necessario indicare a quali requisiti esso si applica e
dichiarare eventuali esclusioni, fornendo un’appropriata
giustificazione.
Esempio di definizione:
L’azienda ABC ha progettato, sviluppato e implementato un Sistema
di Gestione per la Qualità in conformità a tutti i requisiti della norma
UNI EN ISO 9001:2015 per fornire prodotti e servizi in linea con le
aspettative dei nostri clienti e di tutte le parti interessate…
Pasquale Buongiovanni 23
UNI EN ISO 9001: 2015
Cap.2 Riferimenti normativi
I riferimenti normativi comprendono le norme che
completano il quadro del SGQ.
I documenti richiamati di seguito sono indispensabili per
l'applicazione della norma UNI EN ISO 9001:2015.
Per quanto riguarda i riferimenti datati, si applica esclusivamente l'edizione citata. Per i riferimenti
non datati vale l’ultima edizione del documento a cui si fa riferimento (compresi gli aggiornamenti).
I principali riferimenti normativi:
• ISO 9000:2015 “Fondamenti e vocabolario dei sistemi di gestione per la
qualità”
• ISO 9004:2009 “Gestire un’organizzazione per il successo durevole –
L’approccio della gestione per la qualità”
• ISO 19011:2012 “Linee guida per gli audit dei sistemi di gestione per la
qualità e/o di gestione ambientale”.
Pasquale Buongiovanni 24
UNI EN ISO 9001: 2015
Cap.3 Termini e definizioni
Riguardano un ampio repertorio di termini e definizioni*
indispensabili per parlare in maniera appropriata il
linguaggio della qualità.
Parlare in maniera corretta un linguaggio tecnico, nello
specifico il linguaggio della qualità, oltre ad evitare
semplificazioni e fraintendimenti, facilita il processo di
comunicazione, la piena comprensione dell’oggetto
trattato, nonché il pieno coinvolgimento delle persone.
*ISO 9000:2015 “Fondamenti e vocabolario dei sistemi di gestione per la qualità”
Pasquale Buongiovanni 25
UNI EN ISO 9001: 2015
Cap. 4 Contesto dell’Organizzazione
Contesto esterno Contesto interno
CONTESTO
Pasquale Buongiovanni 26
UNI EN ISO 9001: 2015
Cap. 4 Contesto dell’Organizzazione
CONTESTO ESTERNO: ambiente nel quale
l’organizzazione cerca di perseguire i propri
obiettivi.
Il contesto esterno comprende:
l’ambiente culturale, sociale, politico, cogente,
finanziario, tecnologico, economico, naturale,
competitivo sia internazionale, nazionale, regionale o
locale;
elementi determinanti e tendenze fondamentali che
hanno un impatto sugli obiettivi dell’organizzazione.
Pasquale Buongiovanni 27
UNI EN ISO 9001: 2015
Cap. 4 Contesto dell’Organizzazione
CONTESTO INTERNO: ambiente interno nel quale
l’organizzazione cerca di conseguire i propri obiettivi:
Il contesto interno comprende:
• strategie, politiche, obiettivi struttura organizzativa;
• ruoli e responsabilità;
• risorse e conoscenze (persone, processi, tecnologie);
• la cultura dell’organizzazione.
Pasquale Buongiovanni 28
UNI EN ISO 9001: 2015
Cap. 4 Contesto dell’Organizzazione
Dalla Norma:
4.1 Comprendere l’organizzazione e il suo contesto
Individuare ed analizzare i fattori interni ed esterni
rilevanti per gli obiettivi strategici e che influenzano la
capacità di ottenere i risultati attesi dal SGQ.
4.2 Comprendere le esigenze e le aspettative delle
parti interessate
Identificare tute le parti interessate che possono avere
influenza sul SGQ.
4.3 Determinare il campo di applicazione del SGQ
Determinare lo scopo tenendo in considerazione:
- Fattori interni ed esterni;
- Requisiti delle parti interessate;
- Prodotti e servizi.
Pasquale Buongiovanni 29
UNI EN ISO 9001: 2015
Cap. 4 Contesto dell’Organizzazione
4.4 Sistema di gestione per la qualità e relativi
processi
4.4.1 L’approccio per processi*; valutazione
dell’efficacia dei processi attraverso il monitoraggio e
misurazione; assicurare il miglioramento continuo delle
prestazioni; determinazione dei rischi e opportunità.
4.4.2 Conservazione delle informazioni documentate.
* Applicato anche nella precedente versione della norma (UNI EN ISO
9001:2008).
Pasquale Buongiovanni 30
UNI EN ISO 9001: 2015
Cap. 5 Leadership
La nuova norma richiede un maggiore coinvolgimento
del “Top Management” nell’implementazione del SGQ
all’interno dell’Organizzazione.
E’ compito dell’Alta Direzione promuovere, nella
gestione del Sistema qualità, l’approccio per processi
e il Risk Based Thinking.
5.1 Leadership e impegno
5.1.1 Generalità
Enfatizzare il ruolo e le responsabilità del Top
Management.
5.1.2 Focalizzazione sul cliente
Assicurare il rispetto di requisiti cogenti e determinare
rischi ed opportunità che potrebbero avere effetti sulla
conformità del prodotto/servizio.
Pasquale Buongiovanni 31
UNI EN ISO 9001: 2015
Cap. 5 Leadership
5.2 La Politica per la Qualità
5.2.1 Stabilire la politica per la qualità
L’Alta Direzione deve dimostrare leadership e
impegno nell’applicazione del SGQ e nelle rispettive
aree di responsabilità;
L’Alta Direzione deve assicurare che le politiche e gli
obiettivi per la qualità siano compatibili con il contesto
e con la direzione strategica dell’organizzazione;
L’Alta Direzione deve dirigere e supportare le
persone affinché contribuiscano all’efficacia del SGQ;
L’Alta Direzione deve assicurare l’integrazione dei
requisiti del SGQ nei processi di business
dell’organizzazione. Pasquale Buongiovanni 32
UNI EN ISO 9001: 2015
Cap. 5 Leadership
5.2.2 Comunicare la politica per la qualità
La Politica per la qualità:
a) Deve essere disponibile come informazione
documentata;
b) Deve essere comunicata, compresa ed applicata
nell’ambito dell’organizzazione;
c) Deve essere disponibile per tutte le parti
interessate, quando necessario.
5.3 Ruoli responsabilità e autorità
nell’organizzazione
La norma prescrive la definizione dei ruoli,
responsabilità ed autorità per assicurare il
raggiungimento dei risultati attesi per i processi.
Non è più prevista la figura del rappresentante della direzione.Pasquale Buongiovanni 33
UNI EN ISO 9001: 2015
Cap 6 Pianificazione
L’organizzazione dovrà pianificare:
a) Le azioni necessarie per gestire rischi ed
opportunità;
b) Le modalità per integrare ed implementare le
azioni nei processi del sistema di gestione per la
qualità;
c) Valutare l’efficacia di tali azioni.
Pasquale Buongiovanni 34
UNI EN ISO 9001: 2015
Cap 6 Pianificazione
6.1 Azioni per affrontare rischi e le opportunità
Nella pianificazione del sistema di gestione per la
qualità l’organizzazione dovrà tenere conto degli
argomenti del cap. 4.1 e dei requisiti del cap. 4.2 e
determinare i rischi e le opportunità che necessitano di
essere gestiti per:
Dare assicurazione di raggiungere i risultati
prefissati;
Accrescere gli effetti desiderabili;
Prevenire o ridurre gli effetti indesiderati;
Ottenere il miglioramento. Pasquale Buongiovanni 35
UNI EN ISO 9001: 2015
Cap 6 Pianificazione
6.2 Obiettivi per la qualità
In fase di pianificazione vanno definiti gli obiettivi
relativi ai processi.
Gli obiettivi per la qualità devono essere monitorati,
comunicati, aggiornati, e misurabili per valutarne i
risultati.
6.3 Pianificazione delle modifiche
Va attuata una pianificazione sistematica per tutte le
modifiche al SGQ; in tale attività è necessario
focalizzarsi su risorse, ruoli e responsabilità.
Pasquale Buongiovanni 36
UNI EN ISO 9001: 2015
Cap 6 Pianificazione
Nota 1: Le opzioni per gestire i rischi e le opportunità possono includere:
• Evitare il rischio;
• Correre il rischio per cogliere una opportunità;
• Eliminare la fonte del rischio;
• Cambiare le probabilità o le conseguenze del rischio;
• Accettare il rischio.
Nota 2: Le opportunità possono condurre all’adozione di nuove pratiche, al lancio
di nuovi prodotti/servizi, all’apertura verso nuovi mercati, a rivolgersi a nuovi clienti,
definire partnership, all’utilizzo di nuove tecnologie ed altre possibilità auspicabili e
praticabili per le necessità dell’organizzazione e dei clienti.
Fonte delle note citate: UNI EN ISO 9001:2015 pag.10
Pasquale Buongiovanni 37
UNI EN ISO 9001: 2015
Cap 7 Supporto
Nel presente capitolo della norma si richiede di definire
tutte le risorse necessarie per un’efficace gestione dei
processi del Sistema Qualità.
7.1 Risorse
7.1.1 Generalità
Definire e fornire le risorse necessarie per la gestione
dei processi rientranti nello scopo del SGQ. Valutare la
necessità di ricorrere a risorse esterne.
7.1.2 Persone
Determinare le persone necessarie e idonee per la
gestione dei processi rientranti nello scopo del SGQ.
Pasquale Buongiovanni 38
UNI EN ISO 9001: 2015
Cap 7 Supporto
7.1.3 Infrastrutture *
Determinare e assicurare infrastrutture adeguate ai
propri processi e servizi.
* Edifici, spazi di lavoro e servizi connessi; attrezzature e apparecchiature di
processo (hardware e software); servizi di supporto (trasporti, comunicazioni).
7.1.4 Ambiente per il funzionamento del processo
Deve essere in grado di assicurare il benessere ed il
comportamento delle persone in rapporto diretto o
indiretto con l’organizzazione.
L’espressione "ambiente per il funzionamento del processo" si riferisce alle condizioni
nelle quali il lavoro viene eseguito, esse comprendono: fattori fisici, ambientali ed altri
fattori quali rumore, temperatura, umidità, illuminazione e condizioni atmosferiche.
Pasquale Buongiovanni 39
UNI EN ISO 9001: 2015
Cap 7 Supporto
7.1.5 Risorse per i monitoraggio e la misurazione
Tenuta sotto controllo delle apparecchiature di
monitoraggio e misurazione con riferimento ai metodi di
valutazione (quali i sondaggi).
Definire le risorse necessarie, umane ed infrastrutturali,
coinvolte nei processi di monitoraggio e misurazione,
per garantire risultati validi ed affidabili. Le risorse
devono essere: adeguate per le specifiche attività di
monitoraggio e misurazione; manutenute per garantire
la loro idoneità nel tempo (mantenere
registrazione/informazioni documentate).
Pasquale Buongiovanni 40
UNI EN ISO 9001: 2015
Cap 7 Supporto
7.1.5.1 Generalità
Predisporre, per verificare la conformità dei prodotti e
servizi, le risorse necessarie per assicurare risultati
validi e affidabili.
7.1.5.2 Riferibilità delle misurazioni
La riferibilità delle misurazioni richiede che le
apparecchiature utilizzate siano:
• Tarate;
• Identificate per verificarne lo stato;
• Protette;
• Sottoposte a controllo e manutenzione.
Pasquale Buongiovanni 41
UNI EN ISO 9001: 2015
Cap 7 Supporto
7.1.6 Conoscenza organizzativa
La conoscenza è alla base del vantaggio competitivo di
una impresa.
Prevedere la disponibilità costante della conoscenza
adeguata per ottenere la conformità di prodotti e servizi.
Valutare come la conoscenza sia definita e protetta, e
prevedere misure per ottenerla utilizzando fonti interne
ed esterne.
Oggi l’impresa è definita come sistema cognitivo che «produce
conoscenza a mezzo di conoscenze» C. Compagno IL MANAGEMENT DELLA
QUALITÀ., UTET Torino, 2004.
Pasquale Buongiovanni 42
UNI EN ISO 9001: 2015
Cap 7 Supporto
Fattori che rafforzano la conoscenza: competenza,
consapevolezza e comunicazione.
7.2 Competenza
Determinare le competenze necessarie per ogni attività e
assicurarne il possesso alle persone che le effettuano (mantenere
registrazioni relative alle competenze), anche se esterne
all’organizzazione.
7.3 Consapevolezza
Il personale interno ed esterno deve essere a conoscenza delle
politiche e degli obiettivi per la qualità e consapevole del proprio
ruolo e contributo al corretto funzionamento del SGQ.
7.4 Comunicazione
Definire quali comunicazioni, interne ed esterne, devono avere
luogo, verso quali soggetti e con quali modalità, tempi,
responsabilità ed autorità.
Pasquale Buongiovanni 43
UNI EN ISO 9001: 2015
Cap 7 Supporto
Informazioni documentate
Questo capitolo interagisce con tutti gli altri della norma
UNI EN ISO 9001:2015 la disponibilità di documenti e
registrazioni sono fondamentali per pianificare e gestire,
in condizioni controllate, i processi di un Sistema di
Gestione per la Qualità.
Pasquale Buongiovanni 44
UNI EN ISO 9001: 2015
Cap 7 Supporto
7.5 Informazioni documentate
Le Informazioni Documentate (sostituiscono il termine
“documento” e “registrazione”); hanno lo scopo di
adattare la parte documentale al tipo ed alle dimensioni
dell’organizzazione, con effetti di snellimento nella
produzione e gestione dei documenti.
Per la gestione ed efficacia del SGQ vanno determinati
quali documenti sono effettivamente necessari e come
debbano essere gestiti.
Pasquale Buongiovanni 45
UNI EN ISO 9001: 2015
Cap 7 Supporto
7.5.1Generalità
Determinare i documenti necessari per la gestione ed
efficacia del sistema, e come debbano essere trattati.
7.5.2 Creazione a aggiornamento delle informazioni
documentate
Le informazioni documentate richiedono definite modalità
per essere sviluppate ed aggiornate.
7.5.3 Controllo delle informazioni documentate
le informazioni documentate previste dal SGQ vanno
gestite in maniera controllata per essere sempre pronte
all’uso e idonee.
Le stesse modalità di controllo valgono per i documenti di
origine esterna, in particolar, per quei documenti che
influenzano l’ operatività del SGQ.
Pasquale Buongiovanni 46
UNI EN ISO 9001: 2015
Cap. 8 Attività operative
Le Attività operative descrivono il controllo e la
pianificazione delle attività; tra i controlli rilevanti è stata
introdotta la gestione dei rischi denominata RBT (Risk
Based Thinking).
Scopo di tale approccio è prevenire o ridurre effetti
indesiderati; in particolare per quelli che riguardano la
soddisfazione dei requisiti del cliente.
I processi affidati all’esterno devono essere tenuti sotto
controllo.
Pasquale Buongiovanni 47
UNI EN ISO 9001: 2015
Cap. 8 Attività operative
8.1 Pianificazione e controlli operativi
Pianificare, implementare e monitorare i processi
necessari a soddisfare la fornitura di prodotti o servizi e
implementare azioni idonee a prevenire rischi.
8.2 Requisiti per i prodotti e i servizi
I Requisiti per i prodotti e i servizi comprendono:
8.2.1 Le comunicazione con il cliente
Individuare processi per la gestione delle comunicazioni
con il cliente
Pasquale Buongiovanni 48
UNI EN ISO 9001: 2015
Cap. 8 Attività operative
8.2.2 La determinazione dei requisiti relativi ai prodotti e
servizi:
I requisiti del prodotto/servizio devono essere compiutamente
definiti;
Deve essere garantita la capacità di soddisfare i requisiti definiti
per il prodotto/servizio erogato;
I prodotti e i servizi offerti dall’organizzazione devono essere
sempre affidabili.
8.2.3 Riesame dei requisiti relativi ai prodotti e servizi:
Riesaminare i requisiti del cliente per assicurarsi di avere la
capacità di fornire quanto richiesto.
8.2.4 Modifiche ai requisiti per i prodotti e servizi:
In caso di modifica dei requisiti, è necessario aggiornare la
documentazione di riferimento e informare le persone coinvolte
nei relativi processi.
Pasquale Buongiovanni 49
UNI EN ISO 9001: 2015
Cap. 8 Attività operative
8.3 Progettazione e sviluppo di prodotti e servizi
8.3.1 Generalità
Stabilire, implementare e mantenere un processo di progettazione
e sviluppo adatto ad assicurare la fornitura di prodotti e/o servizi in
grado di soddisfare le aspettative del cliente.
8.3.2 Pianificazione della progettazione e sviluppo
Definire un piano contente tutte le fasi della progettazione e
sviluppo.
8.3.3 Input alla progettazione e sviluppo
Determinare i requisiti essenziali per i prodotti e servizi (valutare i
rischi, ovvero, potenziali conseguenze di guasti).
Pasquale Buongiovanni 50
UNI EN ISO 9001: 2015
Cap. 8 Attività operative
Progettazione e sviluppo di prodotti e servizi
8.3.4 Controlli della progettazione e sviluppo
Applicare controlli alla progettazione e sviluppo: riesame, verifica, e
validazione.
8.3.5 Output della progettazione e sviluppo
Monitoraggio e misurazione.
8.3.6 Modifiche della progettazione e sviluppo
Documentazione relativa e autorizzazioni per le modifiche.
Informazioni documentate
Mantenere registrazioni relative a tutte le fasi di progettazione
Pasquale Buongiovanni 51
UNI EN ISO 9001: 2015
Cap. 8 Attività operative
8.4 Controllo dei processi, prodotti e servizi forniti
dall’esterno (gestione fornitori).
8.4.1 Generalità
Assicurare che quanto approvvigionato all’esterno, sia conforme ai
requisiti (prodotti e servizi); monitorare le prestazioni dei fornitori.
8.4.2 Tipo di estensione del controllo
Mantenere sotto il controllo del SGQ i processi erogati da
fornitori esterni. Stabilire il tipo di controllo esercitato sia
sul fornitore, sia sul prodotto/servizio fornito (non
richieste registrazioni).
8.4.3 Informazioni ai fornitori esterni
Assicurare l’adeguatezza dei requisiti prima della
formulazione dell’ordine. Controllare e monitorare le
performance del fornitore.
Pasquale Buongiovanni 52
UNI EN ISO 9001: 2015
Cap.8 Attività operative
8.5 Produzione ed erogazione dei servizi
8.5.1 Controllo della produzione e erogazione dei
servizi
Implementare produzione ed erogazione del servizio in
condizioni controllate, garantendo la disponibilità di
informazioni documentate che definiscano le attività da
svolgere ed i risultati da raggiungere.
Prevedere il controllo alle attività di rilascio,
consegna e post-consegna del prodotto e del
servizio.
Prevedere azioni per prevenire errori umani.
8.5.2 Identificazione e rintracciabilità
L’identificazione dei prodotti/servizi deve essere
adeguatamente assicurata fino alla consegna al cliente.
Rintracciabilità significa identificare lo stato di
lavorazione, iniziale, intermedio e finale, di unPasquale Buongiovanni 53
UNI EN ISO 9001: 2015
Cap.8 Attività operative
8.5.3 Proprietà che appartengono ai clienti e fornitori
esterni
L’organizzazione deve aver cura delle proprietà del
fornitore e del cliente quando esse sono sotto il suo
controllo o vengono utilizzate dall’organizzazione stessa.
8.5.4 Preservazione
L’organizzazione deve garantire la conservazione del
prodotto/servizio durante tutte le fasi del processo
produttivo ed estenderla alle fasi relative alla spedizione,
trasporto e consegna.
Pasquale Buongiovanni 54
UNI EN ISO 9001: 2015
Cap.8 Attività operative
8.5.5 Attività post-consegna
In funzione delle responsabilità associate ai propri
prodotti e servizi, l’organizzazione deve estendere gli
elementi da considerare, fino a comprendere le
conseguenze indesiderate relative ai prodotti/servizi;
all’uso, alla natura e alla durata prevista del prodotto e
del servizio; il feedback dei clienti; includere obblighi
contrattuali in termini di garanzie manutenzione,
compreso il ritiro del prodotto a fine vita.
8.5.6 Controllo delle modifiche
Definire compiti e responsabilità per gestire
cambiamenti e/o modifiche sia nel caso siano
pianificati, sia nel caso di situazioni in cui, a fronte di un
“imprevisto”, non si possano adottare le modalità
definite per la produzione del prodotto o la fornitura del
servizio. Vanno sempre conservate le relativePasquale Buongiovanni 55
UNI EN ISO 9001: 2015
Cap.8 Attività operative
8.6 Rilascio di prodotti e servizi
E’ specificato che prima di rilasciare un prodotto o un
servizio al cliente si debba controllarlo mediante test,
ispezioni, riesami, e valutazioni, ecc. per assicurarsi
che sia conforme ai requisiti.
Vanno conservate evidenze relative alla conformità e ai
criteri di accettazione nei diversi stadi della fornitura;
specificato il riferimento alla persona autorizzata al
rilascio dei prodotti o servizi ai clienti.
Pasquale Buongiovanni 56
UNI EN ISO 9001: 2015
Cap.8 Attività operative
8.7 Controllo degli output non conformi
Gestire come Non Conformità anche eventuali carenze
riscontrate su prodotti semilavorati o in fasi intermedie
per l’erogazione del servizio; la natura delle azioni da
intraprendere dipende dal tipo di prodotto/servizio.
Mantenere registrazioni relative alla non conformità.
Pasquale Buongiovanni 57
UNI EN ISO 9001: 2015
Cap.9 Valutazione delle prestazioni
Il Capitolo include il cap. 8 (Misurazione, analisi e
miglioramento) della vecchia norma.
9 Valutazione delle prestazioni
Il Cap.9 prevede le seguenti attività:
Monitoraggio
Analisi dei dati
Soddisfazione del cliente
Audit interni
Riesame della Direzione
Pasquale Buongiovanni 58
UNI EN ISO 9001: 2015
Cap.9 Valutazione delle prestazioni
9.1 Monitoraggio, misurazione, analisi e valutazione
9.1.1 Generalità
Identificare ed applicare le tecniche di controllo più
adatte per gestire le attività di misura, monitoraggio e
valutazione.
9.1.2 Soddisfazione del cliente
Misurare il grado di soddisfazione dei propri clienti.
L’organizzazione deve essere consapevole
dell’importanza di ottemperare ai requisiti (esigenze e
aspettative) del cliente e a quelli cogenti applicabili.
Pasquale Buongiovanni 59
UNI EN ISO 9001: 2015
Cap.9 Valutazione delle prestazioni
9.1.3 Analisi e valutazione
I dati scaturiti dai monitoraggi e dalle misurazioni vanno
utilizzati per valutare:
a) la conformità dei prodotti e servizi;
b) il grado di soddisfazione del cliente;
c) la prestazione ed efficacia del Sistema di Gestione
per la Qualità;
d) se la pianificazione è stata implementata
efficacemente;
e) l’efficacia delle azioni intraprese per affrontare i rischi
e le opportunità;
f) la prestazione dei fornitori esterni;
g) la necessità di miglioramenti del Sistema di Gestione
per la Qualità. Pasquale Buongiovanni 60
UNI EN ISO 9001: 2015
Cap.9 Valutazione delle prestazioni
9.2 Audit Interni
Processo sistematico, indipendente e documentato per
ottenere evidenze oggettive (documenti e
informazioni), al fine di stabilire in quale misura i
principali elementi del Sistema di gestione per la
Qualità (politiche, obiettivi, criteri o requisiti) siano stati
soddisfatti.
Per la programmazione degli audit interni considerare:
obiettivi per la qualità, feedback dei clienti e
cambiamenti che abbiano un impatto
sull’organizzazione.
Pasquale Buongiovanni 61
UNI EN ISO 9001: 2015
Cap.9 Valutazione delle prestazioni
9.3 Riesame della direzione
9.3. Generalità
Il Riesame è una diagnosi approfondita del Sistema di
Gestione per la Qualità condotta dai vertici aziendali.
Un’attività effettuata per riscontrare l’idoneità,
l’adeguatezza e l’efficacia dell’oggetto del riesame a
conseguire gli obiettivi stabiliti.
Con il riesame, l‘Alta Direzione, effettua valutazioni
regolari e sistematiche dell'appropriatezza, adeguatezza,
efficacia ed efficienza del Sistema di Gestione Qualità
rispetto alla politica ed agli obiettivi per la qualità
l’ambiente e la sicurezza.
Pasquale Buongiovanni 62
UNI EN ISO 9001: 2015
Cap.9 Valutazione delle prestazioni
9.3 Riesame della direzione
Ogni riesame può comprendere la valutazione
dell'esigenza di adattare la politica e gli obiettivi per la
qualità, l’ambiente e la sicurezza al variare delle
esigenze e delle aspettative delle parti interessate. Il
riesame comprende la determinazione delle esigenze
per eventuali azioni.
Per i riesami del SGQ vengono utilizzati, tra le altre fonti
di informazione, i rapporti delle verifiche ispettive interne
(audit interni).
Il riesame deve mirare all’allineamento del SGQ con le
strategie dell’organizzazione.
Pasquale Buongiovanni 63
UNI EN ISO 9001: 2015
Cap.9 Valutazione delle prestazioni
9.3.2 Input al riesame della direzione
sono previsti:
i cambiamenti nei fattori esterni e interni che sono
rilevanti per il SGQ;
informazioni sulle prestazioni e sull'efficacia del SGQ,
compresi gli andamenti relativi alle prestazioni di
processo e alla conformità di prodotto e servizio.
nuovi requisiti in ingresso, relativi a fornitori esterni,
parti interessate, adeguatezza di risorse, effetti di
azioni intraprese per reagire a rischi e opportunità.
Pasquale Buongiovanni 64
UNI EN ISO 9001: 2015
Cap.9 Valutazione delle prestazioni
9.3.3 Output al riesame della direzione
Gli output del riesame della direzione devono
riguardare:
a) Iniziative di miglioramento;
b) Eventuali cambiamenti;
c) La valutazione delle risorse necessarie.
L’organizzazione deve mantenere informazioni
documentate dei risultati dei riesami della direzione.
Pasquale Buongiovanni 65
UNI EN ISO 9001: 2015
Cap.10 Miglioramento
10 Miglioramento
10.1 Generalità
Il miglioramento continuo e un’attività ricorrente mirata
ad accrescere la capacità di soddisfare i requisiti del
Sistema di Gestione Qualità.
Lo scopo del miglioramento continuo del Sistema di
Gestione Qualità è quello di aumentare la probabilità di
accrescere la soddisfazione dei clienti e delle altre parti
interessate.
Pasquale Buongiovanni 66
UNI EN ISO 9001: 2015
Cap.10 Miglioramento
10 Miglioramento
10.1 Generalità
Le azioni per il miglioramento comprendono:
l'analisi e la valutazione della situazione esistente al fine di
individuare aree per il miglioramento, l'individuazione degli
obiettivi di miglioramento;
la ricerca di possibili soluzioni per perseguire questi
obiettivi;
la valutazione di queste soluzioni e la selezione;
l'attuazione della soluzione prescelta;
la misurazione, la verifica, l'analisi e la valutazione dei
risultati di tale attuazione per stabilire se gli obiettivi sono
stati raggiunti, la formalizzazione delle modifiche.
I risultati vanno riesaminati, per individuare ulteriori opportunità di
miglioramento. in questo modo, il miglioramento diventa un processo
continuo.
Anche le informazioni di ritorno dai clienti e dalle altre parti interessate, le
verifiche ispettive ed i riesami del sistema di Gestione Qualità, possonoPasquale Buongiovanni 67
UNI EN ISO 9001: 2015
Cap.10 Miglioramento
10.2 Non conformità e Azione Correttiva
• Esame delle registrazioni relative alla gestione
delle non conformità;
• Verifica che le non conformità riscontrate siano
state considerate nel riesame della
• direzione;
• Verifica che sia stata valutata l’efficacia delle azioni
correttive intraprese.
Pasquale Buongiovanni 68
UNI EN ISO 9001: 2015
Cap.10 Miglioramento
10.3 Miglioramento continuo
”L’organizzazione deve considerare i risultati di analisi
valutazioni e gli output del Riesame della Direzione per
determinare se ci sono esigenze ed opportunità da
soddisfare per il miglioramento continuo.”
Valutazione dei risultati del riesame del SGQ;
Esame delle eventuali strategie e politiche per il
miglioramento;
Esame di eventuali programmi di miglioramento
(progetti, azioni, iniziative, ecc.) e del loro continuo
aggiornamento da parte dell’organizzazione.
Pasquale Buongiovanni 69
UNI EN ISO 9001: 2015
Gli aspetti appena trattati sono efficacemente sintetizzati nei 7 principi di
gestione per la qualità, sui quali la UNI EN ISO 9001:2015 si basa:
Gestire con successo un’organizzazione certificata ISO 9001, richiede un impegno
approfondito e sistematico e il riferimento ad alcuni principi fondamentali, cui le
norma si riferisce.
Tali principi sono stati identificati e applicati, in occasione dell’elaborazione della
norma ISO 9001:2000 e confermati nella versione 2008; essi hanno lo scopo di
orientare tutti i soggetti di un’organizzazione nel loro lavoro di gestione per la qualità
e nelle iniziative per il miglioramento continuo.
1. la focalizzazione sul cliente
Lo scopo primario di un Sistema Qualità è soddisfare i requisiti dei clienti e
cercare addirittura di eccedere le loro aspettative. Conquistare la fiducia del
cliente e delle altre parti interessate e conservarla fa in modo che il successo di
un’organizzazione si prolunghi nel tempo.
2. la leadership
I leader a tutti i livelli stabiliscono un’unità di propositi e creano le condizioni per
far sì che le persone si impegnino nel raggiungere gli obiettivi della qualità stabiliti
dell’organizzazione.
Pasquale Buongiovanni 70
UNI EN ISO 9001: 2015
3. la partecipazione attiva delle persone
Questo principio spiega che per un'organizzazione è essenziale che tutte le
persone che lavorano per essa siano competenti, formate e si impegnino per
fornire valore. Collaboratori di questo genere, infatti, permettono
all’organizzazione di creare valore.
Il nuovo principio, rispetto al vecchio, aggiunge che è essenziale che le persone
siano competenti, formate e impegnate affinché si possa creare valore.
4. l'approccio per processi
Il quarto principio della Qualità afferma che risultati costanti e prevedibili
possono essere raggiunti in modo più efficace ed efficiente quando le attività
vengono comprese e gestite come processi interconnessi che funzionano come
un sistema coerente.
5. il miglioramento
Le organizzazioni di successo hanno una costante attenzione al miglioramento.
Il miglioramento, del resto, è essenziale per un'organizzazione che voglia
mantenere i propri livelli di performance, reagendo ai cambiamenti interni ed
esterni che potrebbero comprometterli, e creare nuove opportunità.
Pasquale Buongiovanni 71
UNI EN ISO 9001: 2015
6. Le decisioni basate sulle evidenze
Questo principio spiega che le decisioni che si basano sull'analisi e la
valutazione dei dati e delle informazioni hanno maggiori probabilità di produrre i
risultati desiderati.
7. la gestione delle relazioni con le parti interessate
Per un successo destinato a durare nel tempo, le organizzazioni devono
imparare a gestire i loro rapporti con le parti interessate come, ad esempio, i
fornitori.
Le parti interessate influenzano le prestazioni di un'organizzazione, dunque un
successo duraturo ha più probabilità di essere raggiunto quando
un'organizzazione gestisce i rapporti con le parti interessate a ottimizzare
l'impatto sulle sue prestazioni.
Pasquale Buongiovanni 72
UNI EN ISO 9001: 2015
GRAZIE PER L’ATTENZIONE
Pasquale Buongiovanni - Consulenza & Formazione
Via Belvedere, 12 80127 Napoli
pasquale.buongiovanni@virgilio.it - www.qualitymanager.it
Mob. 333.5750820
Pasquale Buongiovanni 73

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  • 1. UNI EN ISO 9001: 2015 La Qualità si rinnova La nuova UNI EN ISO 9001:2015 Pasquale Buongiovanni 1
  • 2. UNI EN ISO 9001: 2015 La versione della nuova norma UNI EN ISO 9001:2015 è stata emessa nel Settembre 2015, in sostituzione della norma UNI EN ISO 9001:2008. Entro Settembre 2018 tutte le organizzazioni certificate sono obbligate a transitare al nuovo standard. Di seguito sono illustrate le principali novità introdotte e una descrizione sintetica dei requisiti della nuova norma UNI EN ISO 9001:2015 . Pasquale Buongiovanni 2
  • 3. UNI EN ISO 9001: 2015 Lo stato dell’arte La UNI EN ISO 9001:2015 contiene importanti modifiche rispetto alla precedente versione 2008. Le modifiche introdotte, prefigurano un nuovo approccio che tiene conto dei cambiamenti che hanno caratterizzato il sistema economico nell’ultimo decennio e degli elementi che lo caratterizzeranno nell’immediato futuro. Pasquale Buongiovanni 3
  • 4. UNI EN ISO 9001: 2015 Lo stato dell’arte L'obiettivo fondamentale della nuova norma è di consentire alle organizzazioni, ai loro clienti e a tutte le parti interessate, di trarre un effettivo vantaggio dai Sistemi di Gestione per la Qualità. Pasquale Buongiovanni 4
  • 5. UNI EN ISO 9001: 2015 Per una maggiore aderenza ai cambiamenti del contesto ambientale esterno e per una più efficace gestione organizzativa, sono stati introdotti tre nuovi importanti requisiti riguardanti: 1. il contesto esterno dell’organizzazione; 2. le parti interessate; 3. il Risk Management. Pasquale Buongiovanni 5
  • 6. UNI EN ISO 9001: 2015 Inoltre… La nuova norma assegna una maggiore enfasi ad alcuni elementi come: gli indirizzi strategici; la politica per la qualità; Le persone; l’analisi dei dati; il miglioramento e l’innovazione. E’ rimasto invariato, ma centrale, il requisito relativo alla soddisfazione del cliente. Pasquale Buongiovanni 6
  • 7. UNI EN ISO 9001: 2015 IL CONTESTO DELL’ORGANIZZAZIONE La norma per veicolare l’idea di organizzazione come organismo adattivo che interagisce col proprio ambiente, ha introdotto la nozione di CONTESTO, distinto in CONTESTO ESTERNO e CONTESTO INTERNO. Pasquale Buongiovanni 7
  • 8. UNI EN ISO 9001: 2015 IL CONTESTO DELL’ORGANIZZAZIONE CONTESTO ESTERNO Il contesto esterno è costituito dall’ambiente ovvero dall’insieme dei fattori esterni che possono interagire con l’organizzazione. FATTORI DEL CONTESTO ESTERNO possono essere di natura legale, tecnologica, concorrenziale, di mercato, culturale o socio- economica e riferirsi a livello locale, regionale, nazionale e internazionale. Pasquale Buongiovanni 8
  • 9. UNI EN ISO 9001: 2015 IL CONTESTO DELL’ORGANIZZAZIONE CONTESTO ESTERNO Pasquale Buongiovanni 9
  • 10. UNI EN ISO 9001: 2015 IL CONTESTO DELL’ORGANIZZAZIONE CONTESTO INTERNO E’ dato dall’insieme dei processi che costituiscono l’organizzazione. FATTORI DEL CONTESTO INTERNO possono riferirsi alle persone, ai valori, alla cultura d’impresa, alla conoscenza e alle specifiche prestazioni dell’organizzazione. Pasquale Buongiovanni 10
  • 11. UNI EN ISO 9001: 2015 IL CONTESTO DELL’ORGANIZZAZIONE IL CONTESTO INTERNO I processi interni e il Sistema di Gestione per la Qualità Pasquale Buongiovanni 11
  • 12. UNI EN ISO 9001: 2015 IL CONTESTO DELL’ORGANIZZAZIONE RELAZIONE TRA I CONTESTI Pasquale Buongiovanni 12 Contesto esterno delle relazioni indirette Contesto esterno di contiguità Contesto interno
  • 13. UNI EN ISO 9001: 2015 Lo stato dell’arte LE PARTI INTERESSATE Le Parti interessate, sono soggetti, entità direttamente o indirettamente coinvolte nelle attività di un’organizzazione, che possono contribuire al conseguimento degli obiettivi o a risultati positivi. Pasquale Buongiovanni 13
  • 14. UNI EN ISO 9001: 2015 LE PARTI INTERESSATE E LE LORO ASPETTATIVE Pasquale Buongiovanni 14
  • 15. UNI EN ISO 9001: 2015 IL RISK MANAGEMENT Il “rischio” è il terzo elemento di novità introdotto dalla nuova norma. Definizione di Rischio Il rischio può essere definito come la combinazione della probabilità di un evento (positivo o negativo) e le sue conseguenze (ISO / IEC Guida 73). Pasquale Buongiovanni 15
  • 16. UNI EN ISO 9001: 2015 IL RISK MANAGEMENT La UNI EN ISO 9001:2015 include rimandi al “risk management”, in una modalità che viene definita Risk Based Thinking. Il Risk Based Thinking è una formula che introduce una metodologia orientata alla prevenzione dei problemi (azioni preventive). La norma, introducendo il Risk Based Thinking, precisa, che i controlli preventivi devono essere finalizzati a contenere gli effetti negativi e a massimizzare quelli positivi, ovvero, le opportunità. La definizione di “rischio” riportata nel testo della norma, si avvicina, ma non si identifica, con il concetto riportato in altre norme ISO, in particolare, con quello definito nella norma ISO 31000 e nella Guida 73 (“Risk management-Vocabulary”).Pasquale Buongiovanni 16
  • 17. UNI EN ISO 9001: 2015 IL RISK MANAGEMENT Una classificazione dei rischi di impresa La classificazione dei rischi può essere effettuata in base alla natura interna o esterna dell’evento che li originano, si arriva così ad una prima suddivisione in: 1. Rischi esterni Rischi strategici 2. Rischi interni Rischi operativi Pasquale Buongiovanni 17
  • 18. UNI EN ISO 9001: 2015 IL RISK MANAGEMENT Rischi strategici Il rischio strategico riguarda il grado di successo delle strategie aziendali di più alto livello. Nel definire la strategia aziendale, il top management, deve considerare le fonti di aleatorietà “esterne” e cercare di anticipare e/o governare dinamicamente i rischi connessi. E’, inoltre, necessario individuare i possibili scenari che si potranno realizzare e per ciascuno di questi definire delle linee di azione contingenti. Pasquale Buongiovanni 18
  • 19. UNI EN ISO 9001: 2015 IL RISK MANAGEMENT Rischi operativi Mantenimento della clientela; Redditività del cliente; Soddisfazione del cliente; Efficienza dei processi aziendali; Sviluppo nuovi prodotti/servizi; Pricing di prodotto; Qualità; Ambiente; Salute e sicurezza; Sicurezza delle informazioni; Risorse Umane; Licenze ; Sviluppo del Business; Gestione Acquisti; Impegni contrattuali; Passività dei terzi; Logistica e Distribuzione; Interruzioni attività; Frodi; Erosione del marchio. Pasquale Buongiovanni 19
  • 20. UNI EN ISO 9001: 2015 IL RISK MANAGEMENT Il processo di gestione del rischio Pasquale Buongiovanni 20
  • 21. UNI EN ISO 9001: 2015 LE PERSONE Un ulteriore punto rilevante riguarda i riferimenti al coinvolgimento e alla competenza delle persone. Considerata l’importanza delle persone nella vita delle organizzazioni, nonché il loro ruolo centrale nell’efficacia di un sistema di gestione per la qualità, la norma ha sviluppato specifici requisiti che riguardano il loro coinvolgimento, motivazione e competenza nell’applicare il sistema. “Enfatizzare questo aspetto significa dare un contributo sostanziale all'efficacia del sistema di gestione.” (cfr. la nuova ISO 10018:2012 “People involvement and competence”). Pasquale Buongiovanni 21
  • 22. UNI EN ISO 9001: 2015 I requisiti della norma UNI EN ISO 9001:2015 comprendono i seguenti capitoli: 1. Scopo e campo di applicazione 2. Riferimenti normativi 3. Termini e definizioni 4. Contesto dell’organizzazione 5. Leadership 6. Pianificazione 7. Supporto 8. Attività operative 9. Valutazione delle prestazioni 10. Miglioramento Pasquale Buongiovanni 22
  • 23. UNI EN ISO 9001: 2015 Cap.1 Scopo e campo di applicazione La norma chiede di definire il campo di applicazione del Sistema di Gestione per la Qualità. A tale proposito, per determinare il campo di applicazione di un Sistema di Gestione per la Qualità è necessario indicare a quali requisiti esso si applica e dichiarare eventuali esclusioni, fornendo un’appropriata giustificazione. Esempio di definizione: L’azienda ABC ha progettato, sviluppato e implementato un Sistema di Gestione per la Qualità in conformità a tutti i requisiti della norma UNI EN ISO 9001:2015 per fornire prodotti e servizi in linea con le aspettative dei nostri clienti e di tutte le parti interessate… Pasquale Buongiovanni 23
  • 24. UNI EN ISO 9001: 2015 Cap.2 Riferimenti normativi I riferimenti normativi comprendono le norme che completano il quadro del SGQ. I documenti richiamati di seguito sono indispensabili per l'applicazione della norma UNI EN ISO 9001:2015. Per quanto riguarda i riferimenti datati, si applica esclusivamente l'edizione citata. Per i riferimenti non datati vale l’ultima edizione del documento a cui si fa riferimento (compresi gli aggiornamenti). I principali riferimenti normativi: • ISO 9000:2015 “Fondamenti e vocabolario dei sistemi di gestione per la qualità” • ISO 9004:2009 “Gestire un’organizzazione per il successo durevole – L’approccio della gestione per la qualità” • ISO 19011:2012 “Linee guida per gli audit dei sistemi di gestione per la qualità e/o di gestione ambientale”. Pasquale Buongiovanni 24
  • 25. UNI EN ISO 9001: 2015 Cap.3 Termini e definizioni Riguardano un ampio repertorio di termini e definizioni* indispensabili per parlare in maniera appropriata il linguaggio della qualità. Parlare in maniera corretta un linguaggio tecnico, nello specifico il linguaggio della qualità, oltre ad evitare semplificazioni e fraintendimenti, facilita il processo di comunicazione, la piena comprensione dell’oggetto trattato, nonché il pieno coinvolgimento delle persone. *ISO 9000:2015 “Fondamenti e vocabolario dei sistemi di gestione per la qualità” Pasquale Buongiovanni 25
  • 26. UNI EN ISO 9001: 2015 Cap. 4 Contesto dell’Organizzazione Contesto esterno Contesto interno CONTESTO Pasquale Buongiovanni 26
  • 27. UNI EN ISO 9001: 2015 Cap. 4 Contesto dell’Organizzazione CONTESTO ESTERNO: ambiente nel quale l’organizzazione cerca di perseguire i propri obiettivi. Il contesto esterno comprende: l’ambiente culturale, sociale, politico, cogente, finanziario, tecnologico, economico, naturale, competitivo sia internazionale, nazionale, regionale o locale; elementi determinanti e tendenze fondamentali che hanno un impatto sugli obiettivi dell’organizzazione. Pasquale Buongiovanni 27
  • 28. UNI EN ISO 9001: 2015 Cap. 4 Contesto dell’Organizzazione CONTESTO INTERNO: ambiente interno nel quale l’organizzazione cerca di conseguire i propri obiettivi: Il contesto interno comprende: • strategie, politiche, obiettivi struttura organizzativa; • ruoli e responsabilità; • risorse e conoscenze (persone, processi, tecnologie); • la cultura dell’organizzazione. Pasquale Buongiovanni 28
  • 29. UNI EN ISO 9001: 2015 Cap. 4 Contesto dell’Organizzazione Dalla Norma: 4.1 Comprendere l’organizzazione e il suo contesto Individuare ed analizzare i fattori interni ed esterni rilevanti per gli obiettivi strategici e che influenzano la capacità di ottenere i risultati attesi dal SGQ. 4.2 Comprendere le esigenze e le aspettative delle parti interessate Identificare tute le parti interessate che possono avere influenza sul SGQ. 4.3 Determinare il campo di applicazione del SGQ Determinare lo scopo tenendo in considerazione: - Fattori interni ed esterni; - Requisiti delle parti interessate; - Prodotti e servizi. Pasquale Buongiovanni 29
  • 30. UNI EN ISO 9001: 2015 Cap. 4 Contesto dell’Organizzazione 4.4 Sistema di gestione per la qualità e relativi processi 4.4.1 L’approccio per processi*; valutazione dell’efficacia dei processi attraverso il monitoraggio e misurazione; assicurare il miglioramento continuo delle prestazioni; determinazione dei rischi e opportunità. 4.4.2 Conservazione delle informazioni documentate. * Applicato anche nella precedente versione della norma (UNI EN ISO 9001:2008). Pasquale Buongiovanni 30
  • 31. UNI EN ISO 9001: 2015 Cap. 5 Leadership La nuova norma richiede un maggiore coinvolgimento del “Top Management” nell’implementazione del SGQ all’interno dell’Organizzazione. E’ compito dell’Alta Direzione promuovere, nella gestione del Sistema qualità, l’approccio per processi e il Risk Based Thinking. 5.1 Leadership e impegno 5.1.1 Generalità Enfatizzare il ruolo e le responsabilità del Top Management. 5.1.2 Focalizzazione sul cliente Assicurare il rispetto di requisiti cogenti e determinare rischi ed opportunità che potrebbero avere effetti sulla conformità del prodotto/servizio. Pasquale Buongiovanni 31
  • 32. UNI EN ISO 9001: 2015 Cap. 5 Leadership 5.2 La Politica per la Qualità 5.2.1 Stabilire la politica per la qualità L’Alta Direzione deve dimostrare leadership e impegno nell’applicazione del SGQ e nelle rispettive aree di responsabilità; L’Alta Direzione deve assicurare che le politiche e gli obiettivi per la qualità siano compatibili con il contesto e con la direzione strategica dell’organizzazione; L’Alta Direzione deve dirigere e supportare le persone affinché contribuiscano all’efficacia del SGQ; L’Alta Direzione deve assicurare l’integrazione dei requisiti del SGQ nei processi di business dell’organizzazione. Pasquale Buongiovanni 32
  • 33. UNI EN ISO 9001: 2015 Cap. 5 Leadership 5.2.2 Comunicare la politica per la qualità La Politica per la qualità: a) Deve essere disponibile come informazione documentata; b) Deve essere comunicata, compresa ed applicata nell’ambito dell’organizzazione; c) Deve essere disponibile per tutte le parti interessate, quando necessario. 5.3 Ruoli responsabilità e autorità nell’organizzazione La norma prescrive la definizione dei ruoli, responsabilità ed autorità per assicurare il raggiungimento dei risultati attesi per i processi. Non è più prevista la figura del rappresentante della direzione.Pasquale Buongiovanni 33
  • 34. UNI EN ISO 9001: 2015 Cap 6 Pianificazione L’organizzazione dovrà pianificare: a) Le azioni necessarie per gestire rischi ed opportunità; b) Le modalità per integrare ed implementare le azioni nei processi del sistema di gestione per la qualità; c) Valutare l’efficacia di tali azioni. Pasquale Buongiovanni 34
  • 35. UNI EN ISO 9001: 2015 Cap 6 Pianificazione 6.1 Azioni per affrontare rischi e le opportunità Nella pianificazione del sistema di gestione per la qualità l’organizzazione dovrà tenere conto degli argomenti del cap. 4.1 e dei requisiti del cap. 4.2 e determinare i rischi e le opportunità che necessitano di essere gestiti per: Dare assicurazione di raggiungere i risultati prefissati; Accrescere gli effetti desiderabili; Prevenire o ridurre gli effetti indesiderati; Ottenere il miglioramento. Pasquale Buongiovanni 35
  • 36. UNI EN ISO 9001: 2015 Cap 6 Pianificazione 6.2 Obiettivi per la qualità In fase di pianificazione vanno definiti gli obiettivi relativi ai processi. Gli obiettivi per la qualità devono essere monitorati, comunicati, aggiornati, e misurabili per valutarne i risultati. 6.3 Pianificazione delle modifiche Va attuata una pianificazione sistematica per tutte le modifiche al SGQ; in tale attività è necessario focalizzarsi su risorse, ruoli e responsabilità. Pasquale Buongiovanni 36
  • 37. UNI EN ISO 9001: 2015 Cap 6 Pianificazione Nota 1: Le opzioni per gestire i rischi e le opportunità possono includere: • Evitare il rischio; • Correre il rischio per cogliere una opportunità; • Eliminare la fonte del rischio; • Cambiare le probabilità o le conseguenze del rischio; • Accettare il rischio. Nota 2: Le opportunità possono condurre all’adozione di nuove pratiche, al lancio di nuovi prodotti/servizi, all’apertura verso nuovi mercati, a rivolgersi a nuovi clienti, definire partnership, all’utilizzo di nuove tecnologie ed altre possibilità auspicabili e praticabili per le necessità dell’organizzazione e dei clienti. Fonte delle note citate: UNI EN ISO 9001:2015 pag.10 Pasquale Buongiovanni 37
  • 38. UNI EN ISO 9001: 2015 Cap 7 Supporto Nel presente capitolo della norma si richiede di definire tutte le risorse necessarie per un’efficace gestione dei processi del Sistema Qualità. 7.1 Risorse 7.1.1 Generalità Definire e fornire le risorse necessarie per la gestione dei processi rientranti nello scopo del SGQ. Valutare la necessità di ricorrere a risorse esterne. 7.1.2 Persone Determinare le persone necessarie e idonee per la gestione dei processi rientranti nello scopo del SGQ. Pasquale Buongiovanni 38
  • 39. UNI EN ISO 9001: 2015 Cap 7 Supporto 7.1.3 Infrastrutture * Determinare e assicurare infrastrutture adeguate ai propri processi e servizi. * Edifici, spazi di lavoro e servizi connessi; attrezzature e apparecchiature di processo (hardware e software); servizi di supporto (trasporti, comunicazioni). 7.1.4 Ambiente per il funzionamento del processo Deve essere in grado di assicurare il benessere ed il comportamento delle persone in rapporto diretto o indiretto con l’organizzazione. L’espressione "ambiente per il funzionamento del processo" si riferisce alle condizioni nelle quali il lavoro viene eseguito, esse comprendono: fattori fisici, ambientali ed altri fattori quali rumore, temperatura, umidità, illuminazione e condizioni atmosferiche. Pasquale Buongiovanni 39
  • 40. UNI EN ISO 9001: 2015 Cap 7 Supporto 7.1.5 Risorse per i monitoraggio e la misurazione Tenuta sotto controllo delle apparecchiature di monitoraggio e misurazione con riferimento ai metodi di valutazione (quali i sondaggi). Definire le risorse necessarie, umane ed infrastrutturali, coinvolte nei processi di monitoraggio e misurazione, per garantire risultati validi ed affidabili. Le risorse devono essere: adeguate per le specifiche attività di monitoraggio e misurazione; manutenute per garantire la loro idoneità nel tempo (mantenere registrazione/informazioni documentate). Pasquale Buongiovanni 40
  • 41. UNI EN ISO 9001: 2015 Cap 7 Supporto 7.1.5.1 Generalità Predisporre, per verificare la conformità dei prodotti e servizi, le risorse necessarie per assicurare risultati validi e affidabili. 7.1.5.2 Riferibilità delle misurazioni La riferibilità delle misurazioni richiede che le apparecchiature utilizzate siano: • Tarate; • Identificate per verificarne lo stato; • Protette; • Sottoposte a controllo e manutenzione. Pasquale Buongiovanni 41
  • 42. UNI EN ISO 9001: 2015 Cap 7 Supporto 7.1.6 Conoscenza organizzativa La conoscenza è alla base del vantaggio competitivo di una impresa. Prevedere la disponibilità costante della conoscenza adeguata per ottenere la conformità di prodotti e servizi. Valutare come la conoscenza sia definita e protetta, e prevedere misure per ottenerla utilizzando fonti interne ed esterne. Oggi l’impresa è definita come sistema cognitivo che «produce conoscenza a mezzo di conoscenze» C. Compagno IL MANAGEMENT DELLA QUALITÀ., UTET Torino, 2004. Pasquale Buongiovanni 42
  • 43. UNI EN ISO 9001: 2015 Cap 7 Supporto Fattori che rafforzano la conoscenza: competenza, consapevolezza e comunicazione. 7.2 Competenza Determinare le competenze necessarie per ogni attività e assicurarne il possesso alle persone che le effettuano (mantenere registrazioni relative alle competenze), anche se esterne all’organizzazione. 7.3 Consapevolezza Il personale interno ed esterno deve essere a conoscenza delle politiche e degli obiettivi per la qualità e consapevole del proprio ruolo e contributo al corretto funzionamento del SGQ. 7.4 Comunicazione Definire quali comunicazioni, interne ed esterne, devono avere luogo, verso quali soggetti e con quali modalità, tempi, responsabilità ed autorità. Pasquale Buongiovanni 43
  • 44. UNI EN ISO 9001: 2015 Cap 7 Supporto Informazioni documentate Questo capitolo interagisce con tutti gli altri della norma UNI EN ISO 9001:2015 la disponibilità di documenti e registrazioni sono fondamentali per pianificare e gestire, in condizioni controllate, i processi di un Sistema di Gestione per la Qualità. Pasquale Buongiovanni 44
  • 45. UNI EN ISO 9001: 2015 Cap 7 Supporto 7.5 Informazioni documentate Le Informazioni Documentate (sostituiscono il termine “documento” e “registrazione”); hanno lo scopo di adattare la parte documentale al tipo ed alle dimensioni dell’organizzazione, con effetti di snellimento nella produzione e gestione dei documenti. Per la gestione ed efficacia del SGQ vanno determinati quali documenti sono effettivamente necessari e come debbano essere gestiti. Pasquale Buongiovanni 45
  • 46. UNI EN ISO 9001: 2015 Cap 7 Supporto 7.5.1Generalità Determinare i documenti necessari per la gestione ed efficacia del sistema, e come debbano essere trattati. 7.5.2 Creazione a aggiornamento delle informazioni documentate Le informazioni documentate richiedono definite modalità per essere sviluppate ed aggiornate. 7.5.3 Controllo delle informazioni documentate le informazioni documentate previste dal SGQ vanno gestite in maniera controllata per essere sempre pronte all’uso e idonee. Le stesse modalità di controllo valgono per i documenti di origine esterna, in particolar, per quei documenti che influenzano l’ operatività del SGQ. Pasquale Buongiovanni 46
  • 47. UNI EN ISO 9001: 2015 Cap. 8 Attività operative Le Attività operative descrivono il controllo e la pianificazione delle attività; tra i controlli rilevanti è stata introdotta la gestione dei rischi denominata RBT (Risk Based Thinking). Scopo di tale approccio è prevenire o ridurre effetti indesiderati; in particolare per quelli che riguardano la soddisfazione dei requisiti del cliente. I processi affidati all’esterno devono essere tenuti sotto controllo. Pasquale Buongiovanni 47
  • 48. UNI EN ISO 9001: 2015 Cap. 8 Attività operative 8.1 Pianificazione e controlli operativi Pianificare, implementare e monitorare i processi necessari a soddisfare la fornitura di prodotti o servizi e implementare azioni idonee a prevenire rischi. 8.2 Requisiti per i prodotti e i servizi I Requisiti per i prodotti e i servizi comprendono: 8.2.1 Le comunicazione con il cliente Individuare processi per la gestione delle comunicazioni con il cliente Pasquale Buongiovanni 48
  • 49. UNI EN ISO 9001: 2015 Cap. 8 Attività operative 8.2.2 La determinazione dei requisiti relativi ai prodotti e servizi: I requisiti del prodotto/servizio devono essere compiutamente definiti; Deve essere garantita la capacità di soddisfare i requisiti definiti per il prodotto/servizio erogato; I prodotti e i servizi offerti dall’organizzazione devono essere sempre affidabili. 8.2.3 Riesame dei requisiti relativi ai prodotti e servizi: Riesaminare i requisiti del cliente per assicurarsi di avere la capacità di fornire quanto richiesto. 8.2.4 Modifiche ai requisiti per i prodotti e servizi: In caso di modifica dei requisiti, è necessario aggiornare la documentazione di riferimento e informare le persone coinvolte nei relativi processi. Pasquale Buongiovanni 49
  • 50. UNI EN ISO 9001: 2015 Cap. 8 Attività operative 8.3 Progettazione e sviluppo di prodotti e servizi 8.3.1 Generalità Stabilire, implementare e mantenere un processo di progettazione e sviluppo adatto ad assicurare la fornitura di prodotti e/o servizi in grado di soddisfare le aspettative del cliente. 8.3.2 Pianificazione della progettazione e sviluppo Definire un piano contente tutte le fasi della progettazione e sviluppo. 8.3.3 Input alla progettazione e sviluppo Determinare i requisiti essenziali per i prodotti e servizi (valutare i rischi, ovvero, potenziali conseguenze di guasti). Pasquale Buongiovanni 50
  • 51. UNI EN ISO 9001: 2015 Cap. 8 Attività operative Progettazione e sviluppo di prodotti e servizi 8.3.4 Controlli della progettazione e sviluppo Applicare controlli alla progettazione e sviluppo: riesame, verifica, e validazione. 8.3.5 Output della progettazione e sviluppo Monitoraggio e misurazione. 8.3.6 Modifiche della progettazione e sviluppo Documentazione relativa e autorizzazioni per le modifiche. Informazioni documentate Mantenere registrazioni relative a tutte le fasi di progettazione Pasquale Buongiovanni 51
  • 52. UNI EN ISO 9001: 2015 Cap. 8 Attività operative 8.4 Controllo dei processi, prodotti e servizi forniti dall’esterno (gestione fornitori). 8.4.1 Generalità Assicurare che quanto approvvigionato all’esterno, sia conforme ai requisiti (prodotti e servizi); monitorare le prestazioni dei fornitori. 8.4.2 Tipo di estensione del controllo Mantenere sotto il controllo del SGQ i processi erogati da fornitori esterni. Stabilire il tipo di controllo esercitato sia sul fornitore, sia sul prodotto/servizio fornito (non richieste registrazioni). 8.4.3 Informazioni ai fornitori esterni Assicurare l’adeguatezza dei requisiti prima della formulazione dell’ordine. Controllare e monitorare le performance del fornitore. Pasquale Buongiovanni 52
  • 53. UNI EN ISO 9001: 2015 Cap.8 Attività operative 8.5 Produzione ed erogazione dei servizi 8.5.1 Controllo della produzione e erogazione dei servizi Implementare produzione ed erogazione del servizio in condizioni controllate, garantendo la disponibilità di informazioni documentate che definiscano le attività da svolgere ed i risultati da raggiungere. Prevedere il controllo alle attività di rilascio, consegna e post-consegna del prodotto e del servizio. Prevedere azioni per prevenire errori umani. 8.5.2 Identificazione e rintracciabilità L’identificazione dei prodotti/servizi deve essere adeguatamente assicurata fino alla consegna al cliente. Rintracciabilità significa identificare lo stato di lavorazione, iniziale, intermedio e finale, di unPasquale Buongiovanni 53
  • 54. UNI EN ISO 9001: 2015 Cap.8 Attività operative 8.5.3 Proprietà che appartengono ai clienti e fornitori esterni L’organizzazione deve aver cura delle proprietà del fornitore e del cliente quando esse sono sotto il suo controllo o vengono utilizzate dall’organizzazione stessa. 8.5.4 Preservazione L’organizzazione deve garantire la conservazione del prodotto/servizio durante tutte le fasi del processo produttivo ed estenderla alle fasi relative alla spedizione, trasporto e consegna. Pasquale Buongiovanni 54
  • 55. UNI EN ISO 9001: 2015 Cap.8 Attività operative 8.5.5 Attività post-consegna In funzione delle responsabilità associate ai propri prodotti e servizi, l’organizzazione deve estendere gli elementi da considerare, fino a comprendere le conseguenze indesiderate relative ai prodotti/servizi; all’uso, alla natura e alla durata prevista del prodotto e del servizio; il feedback dei clienti; includere obblighi contrattuali in termini di garanzie manutenzione, compreso il ritiro del prodotto a fine vita. 8.5.6 Controllo delle modifiche Definire compiti e responsabilità per gestire cambiamenti e/o modifiche sia nel caso siano pianificati, sia nel caso di situazioni in cui, a fronte di un “imprevisto”, non si possano adottare le modalità definite per la produzione del prodotto o la fornitura del servizio. Vanno sempre conservate le relativePasquale Buongiovanni 55
  • 56. UNI EN ISO 9001: 2015 Cap.8 Attività operative 8.6 Rilascio di prodotti e servizi E’ specificato che prima di rilasciare un prodotto o un servizio al cliente si debba controllarlo mediante test, ispezioni, riesami, e valutazioni, ecc. per assicurarsi che sia conforme ai requisiti. Vanno conservate evidenze relative alla conformità e ai criteri di accettazione nei diversi stadi della fornitura; specificato il riferimento alla persona autorizzata al rilascio dei prodotti o servizi ai clienti. Pasquale Buongiovanni 56
  • 57. UNI EN ISO 9001: 2015 Cap.8 Attività operative 8.7 Controllo degli output non conformi Gestire come Non Conformità anche eventuali carenze riscontrate su prodotti semilavorati o in fasi intermedie per l’erogazione del servizio; la natura delle azioni da intraprendere dipende dal tipo di prodotto/servizio. Mantenere registrazioni relative alla non conformità. Pasquale Buongiovanni 57
  • 58. UNI EN ISO 9001: 2015 Cap.9 Valutazione delle prestazioni Il Capitolo include il cap. 8 (Misurazione, analisi e miglioramento) della vecchia norma. 9 Valutazione delle prestazioni Il Cap.9 prevede le seguenti attività: Monitoraggio Analisi dei dati Soddisfazione del cliente Audit interni Riesame della Direzione Pasquale Buongiovanni 58
  • 59. UNI EN ISO 9001: 2015 Cap.9 Valutazione delle prestazioni 9.1 Monitoraggio, misurazione, analisi e valutazione 9.1.1 Generalità Identificare ed applicare le tecniche di controllo più adatte per gestire le attività di misura, monitoraggio e valutazione. 9.1.2 Soddisfazione del cliente Misurare il grado di soddisfazione dei propri clienti. L’organizzazione deve essere consapevole dell’importanza di ottemperare ai requisiti (esigenze e aspettative) del cliente e a quelli cogenti applicabili. Pasquale Buongiovanni 59
  • 60. UNI EN ISO 9001: 2015 Cap.9 Valutazione delle prestazioni 9.1.3 Analisi e valutazione I dati scaturiti dai monitoraggi e dalle misurazioni vanno utilizzati per valutare: a) la conformità dei prodotti e servizi; b) il grado di soddisfazione del cliente; c) la prestazione ed efficacia del Sistema di Gestione per la Qualità; d) se la pianificazione è stata implementata efficacemente; e) l’efficacia delle azioni intraprese per affrontare i rischi e le opportunità; f) la prestazione dei fornitori esterni; g) la necessità di miglioramenti del Sistema di Gestione per la Qualità. Pasquale Buongiovanni 60
  • 61. UNI EN ISO 9001: 2015 Cap.9 Valutazione delle prestazioni 9.2 Audit Interni Processo sistematico, indipendente e documentato per ottenere evidenze oggettive (documenti e informazioni), al fine di stabilire in quale misura i principali elementi del Sistema di gestione per la Qualità (politiche, obiettivi, criteri o requisiti) siano stati soddisfatti. Per la programmazione degli audit interni considerare: obiettivi per la qualità, feedback dei clienti e cambiamenti che abbiano un impatto sull’organizzazione. Pasquale Buongiovanni 61
  • 62. UNI EN ISO 9001: 2015 Cap.9 Valutazione delle prestazioni 9.3 Riesame della direzione 9.3. Generalità Il Riesame è una diagnosi approfondita del Sistema di Gestione per la Qualità condotta dai vertici aziendali. Un’attività effettuata per riscontrare l’idoneità, l’adeguatezza e l’efficacia dell’oggetto del riesame a conseguire gli obiettivi stabiliti. Con il riesame, l‘Alta Direzione, effettua valutazioni regolari e sistematiche dell'appropriatezza, adeguatezza, efficacia ed efficienza del Sistema di Gestione Qualità rispetto alla politica ed agli obiettivi per la qualità l’ambiente e la sicurezza. Pasquale Buongiovanni 62
  • 63. UNI EN ISO 9001: 2015 Cap.9 Valutazione delle prestazioni 9.3 Riesame della direzione Ogni riesame può comprendere la valutazione dell'esigenza di adattare la politica e gli obiettivi per la qualità, l’ambiente e la sicurezza al variare delle esigenze e delle aspettative delle parti interessate. Il riesame comprende la determinazione delle esigenze per eventuali azioni. Per i riesami del SGQ vengono utilizzati, tra le altre fonti di informazione, i rapporti delle verifiche ispettive interne (audit interni). Il riesame deve mirare all’allineamento del SGQ con le strategie dell’organizzazione. Pasquale Buongiovanni 63
  • 64. UNI EN ISO 9001: 2015 Cap.9 Valutazione delle prestazioni 9.3.2 Input al riesame della direzione sono previsti: i cambiamenti nei fattori esterni e interni che sono rilevanti per il SGQ; informazioni sulle prestazioni e sull'efficacia del SGQ, compresi gli andamenti relativi alle prestazioni di processo e alla conformità di prodotto e servizio. nuovi requisiti in ingresso, relativi a fornitori esterni, parti interessate, adeguatezza di risorse, effetti di azioni intraprese per reagire a rischi e opportunità. Pasquale Buongiovanni 64
  • 65. UNI EN ISO 9001: 2015 Cap.9 Valutazione delle prestazioni 9.3.3 Output al riesame della direzione Gli output del riesame della direzione devono riguardare: a) Iniziative di miglioramento; b) Eventuali cambiamenti; c) La valutazione delle risorse necessarie. L’organizzazione deve mantenere informazioni documentate dei risultati dei riesami della direzione. Pasquale Buongiovanni 65
  • 66. UNI EN ISO 9001: 2015 Cap.10 Miglioramento 10 Miglioramento 10.1 Generalità Il miglioramento continuo e un’attività ricorrente mirata ad accrescere la capacità di soddisfare i requisiti del Sistema di Gestione Qualità. Lo scopo del miglioramento continuo del Sistema di Gestione Qualità è quello di aumentare la probabilità di accrescere la soddisfazione dei clienti e delle altre parti interessate. Pasquale Buongiovanni 66
  • 67. UNI EN ISO 9001: 2015 Cap.10 Miglioramento 10 Miglioramento 10.1 Generalità Le azioni per il miglioramento comprendono: l'analisi e la valutazione della situazione esistente al fine di individuare aree per il miglioramento, l'individuazione degli obiettivi di miglioramento; la ricerca di possibili soluzioni per perseguire questi obiettivi; la valutazione di queste soluzioni e la selezione; l'attuazione della soluzione prescelta; la misurazione, la verifica, l'analisi e la valutazione dei risultati di tale attuazione per stabilire se gli obiettivi sono stati raggiunti, la formalizzazione delle modifiche. I risultati vanno riesaminati, per individuare ulteriori opportunità di miglioramento. in questo modo, il miglioramento diventa un processo continuo. Anche le informazioni di ritorno dai clienti e dalle altre parti interessate, le verifiche ispettive ed i riesami del sistema di Gestione Qualità, possonoPasquale Buongiovanni 67
  • 68. UNI EN ISO 9001: 2015 Cap.10 Miglioramento 10.2 Non conformità e Azione Correttiva • Esame delle registrazioni relative alla gestione delle non conformità; • Verifica che le non conformità riscontrate siano state considerate nel riesame della • direzione; • Verifica che sia stata valutata l’efficacia delle azioni correttive intraprese. Pasquale Buongiovanni 68
  • 69. UNI EN ISO 9001: 2015 Cap.10 Miglioramento 10.3 Miglioramento continuo ”L’organizzazione deve considerare i risultati di analisi valutazioni e gli output del Riesame della Direzione per determinare se ci sono esigenze ed opportunità da soddisfare per il miglioramento continuo.” Valutazione dei risultati del riesame del SGQ; Esame delle eventuali strategie e politiche per il miglioramento; Esame di eventuali programmi di miglioramento (progetti, azioni, iniziative, ecc.) e del loro continuo aggiornamento da parte dell’organizzazione. Pasquale Buongiovanni 69
  • 70. UNI EN ISO 9001: 2015 Gli aspetti appena trattati sono efficacemente sintetizzati nei 7 principi di gestione per la qualità, sui quali la UNI EN ISO 9001:2015 si basa: Gestire con successo un’organizzazione certificata ISO 9001, richiede un impegno approfondito e sistematico e il riferimento ad alcuni principi fondamentali, cui le norma si riferisce. Tali principi sono stati identificati e applicati, in occasione dell’elaborazione della norma ISO 9001:2000 e confermati nella versione 2008; essi hanno lo scopo di orientare tutti i soggetti di un’organizzazione nel loro lavoro di gestione per la qualità e nelle iniziative per il miglioramento continuo. 1. la focalizzazione sul cliente Lo scopo primario di un Sistema Qualità è soddisfare i requisiti dei clienti e cercare addirittura di eccedere le loro aspettative. Conquistare la fiducia del cliente e delle altre parti interessate e conservarla fa in modo che il successo di un’organizzazione si prolunghi nel tempo. 2. la leadership I leader a tutti i livelli stabiliscono un’unità di propositi e creano le condizioni per far sì che le persone si impegnino nel raggiungere gli obiettivi della qualità stabiliti dell’organizzazione. Pasquale Buongiovanni 70
  • 71. UNI EN ISO 9001: 2015 3. la partecipazione attiva delle persone Questo principio spiega che per un'organizzazione è essenziale che tutte le persone che lavorano per essa siano competenti, formate e si impegnino per fornire valore. Collaboratori di questo genere, infatti, permettono all’organizzazione di creare valore. Il nuovo principio, rispetto al vecchio, aggiunge che è essenziale che le persone siano competenti, formate e impegnate affinché si possa creare valore. 4. l'approccio per processi Il quarto principio della Qualità afferma che risultati costanti e prevedibili possono essere raggiunti in modo più efficace ed efficiente quando le attività vengono comprese e gestite come processi interconnessi che funzionano come un sistema coerente. 5. il miglioramento Le organizzazioni di successo hanno una costante attenzione al miglioramento. Il miglioramento, del resto, è essenziale per un'organizzazione che voglia mantenere i propri livelli di performance, reagendo ai cambiamenti interni ed esterni che potrebbero comprometterli, e creare nuove opportunità. Pasquale Buongiovanni 71
  • 72. UNI EN ISO 9001: 2015 6. Le decisioni basate sulle evidenze Questo principio spiega che le decisioni che si basano sull'analisi e la valutazione dei dati e delle informazioni hanno maggiori probabilità di produrre i risultati desiderati. 7. la gestione delle relazioni con le parti interessate Per un successo destinato a durare nel tempo, le organizzazioni devono imparare a gestire i loro rapporti con le parti interessate come, ad esempio, i fornitori. Le parti interessate influenzano le prestazioni di un'organizzazione, dunque un successo duraturo ha più probabilità di essere raggiunto quando un'organizzazione gestisce i rapporti con le parti interessate a ottimizzare l'impatto sulle sue prestazioni. Pasquale Buongiovanni 72
  • 73. UNI EN ISO 9001: 2015 GRAZIE PER L’ATTENZIONE Pasquale Buongiovanni - Consulenza & Formazione Via Belvedere, 12 80127 Napoli pasquale.buongiovanni@virgilio.it - www.qualitymanager.it Mob. 333.5750820 Pasquale Buongiovanni 73