Il campionamento dei rifiuti indifferenziati (Ischia 2005)

15 de May de 2012
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Il campionamento dei rifiuti indifferenziati (Ischia 2005)

Notas del editor

  1. ISCHIA, convegno 12, 13, 14 ottobre 2005 “ I rifiuti indifferenziati - gestione, campionamento, caratterizzazione chimico fisica e casi applicativi” Relazione del 12.10.2005 DAL DPR 915/82 AL DECRETO 03/8/2005. - l’adozione di specifiche norme tecniche ha seguito l’evoluzione della legislazione di settore: - la relazione cerca di illustrare l’evoluzione delle norme tecniche (campionamento e analisi), in relazione all’evoluzione della normativa di settore sui rifiuti
  2. Il campionamento è il primo atto del processo analitico
  3. * la versione precedente è del maggio 1999
  4. * Il D.M. 13/3/03 introduce la norma UNI 10802 con l’All. 2, punto 2.2, per il campionamento e i test di cessione; i test di cessione per Tab. 1 (inerti), Tab. 6 (pericolosi) e Tab. 7 (???) sono la metodica per rifiuti granulari, Appendice B della UNI 10802 (ma l’Appendice B si riferisce ai metodi di analisi e non ai test di cessione!) - prima scadenza: vecchie norme valide fino al 16/7/05, per disc. già autorizzate alla data di entrata in vigore del D.Lgs 36/03 (Art. 17 del D.Lgs 36/2003); - proroga vecchie norme autorizzazioni al 31/12/05: L. n° 168 del 17/8/05 eccetto per RCA (termine il giorno successivo alla pubblicazione in GU del 22/8/05) N.B. : la L. n° 168 del 17/8/05 è la conversione in legge del D.L. n° 115 del 30.06.05, che in origine si limitava a spostare al 31.12.05 il termine previsto dall’art. 17 del D.Lgs. n° 36/2003, per tutte le “vecchie” discariche; nella legge di conversione è stato inserita una aggiunta (emendamento “Stiffoni-Dozzo”) che ha escluso dalla proroga fino al 31.12.05 le discariche 2A autorizzate per i materiali contenenti amianto. - nel frattempo il D.M. 13/3/03 è stato abrogato dal Decreto 03/8/05 (GU n° 201 del 30/8/05) Di fatto il D.M. 13/3/03 è “morto” prima ancora di essere applicato! Lo schema intende che le norme tecniche non sono state prorogate in senso esplicito, ma che, prorogando le autorizzazioni concesse ai sensi del D.P.R. 915/82, la caratterizzazione connessa continua ad essere eseguita secondo i vecchi criteri
  5. * il Decreto 03/8/05, All. 3 (campionamento e analisi dei rifiuti) prevede la UNI 10802 solo per il campionamento ; per i test di cessione e le analisi ENV 12457/1-4, ENV 12506, ENV 13370; - il precedente D.M. 13/3/03 ( “ Criteri di ammissibilita' dei rifiuti in discarica ”) di fatto riprendeva lo schema previsto dalla Dec. CE 19/12/02, senza tuttavia mai nominarla; N.B. La Dec. CE 19/12/02 per esteso è: “DECISIONE DEL CONSIGLIO del 19 dicembre 2002 che stabilisce criteri e procedure per l'ammissione dei rifiuti nelle discariche ai sensi dell'articolo 16e dell'allegato II della direttiva 1999/31/CE” - il Decreto 03/8/05 la cita e la recepisce in modo più completo, saltando tuttavia alcuni collegamenti importanti (es: caratterizzazione dei rifiuti/test di cessione), che sono chiari nella Decisione e incomprensibili nel Decreto;
  6. Elenco dei parametri “normati” EN 13370 (giugno 2003)   Ammonio EN ISO 11732, ISO 7150-1 AOX EN 1485 conduttività EN 27888 Hg EN 1483 indice fenolo ISO 6439, EN ISO 14402 (dopo distillazione) TOC EN 1484 CN (“facilmente liberabili”) ISO 6703-2, EN ISO 14403 (il cianuro libero è equivalente al cianuro facilmente liberabile) EN ISO 10304-1 (per eluati con bassa contaminazione organica), ISO 10359-1     EN 12506 (giugno 2003)   pH ISO 10523 As EN ISO 11885 ; EN ISO 11969 Ba EN ISO 11885 Cd ISO 8288; EN ISO 11885 Cl- ISO 9297; EN ISO 10304-1; EN ISO 10304-2 Co EN ISO 11885 Cr EN ISO 11885 Cr VI ISO 11083 Cu ISO 8288; EN ISO 11885 Mo EN ISO 11885 Ni ISO 8288 ; EN ISO 11885 NO2- EN 26777; EN ISO 10304-1; EN ISO 10304-2; EN ISO 13395 Pb ISO 8288; EN ISO 11885 S totale EN ISO 11885 SO4 2- EN ISO 10304-1; EN ISO 10304-2 V EN ISO 11885 Zn ISO 8288; EN ISO 11885  
  7. * tralasciando il caso dei rifiuti monolitici; - tutti i test sono previsti solamente per composti inorganici ; - tutti appartengono alla “ Categoria 2 : prove di "conformità" caratterizzate da una facile e veloce esecuzione tecnica, con possibilità di variare alcuni parametri operativi e destinate a determinare se il rifiuto è conforme allo specifico comportamento previsto dalla caratterizzazione di base o a valori di riferimento quali quelli legislativi.” (versione italiana UNI 10802) NB: nella versione inglese delle ENV 12457 si riporta: (2) "Compliance" tests are used to determine whether the waste complies with specific reference values. The tests focus on key variables and leaching behaviour identified by basic characterisation tests ; - il test ENV 12457/3 prevede due estrazioni consecutive; il risultato è espresso come quantità complessiva di ciscun componente che viene eluita, quindi si sommano i risultati dei due test; - ** INDICAZIONE ISS che verrà formalizzata in seguito NB: il test ENV 12457/2 corrisponde sostanzialmente al test di cessione previsto dalla Norma Uni 10802
  8. * di fatto con queste metodiche, oltre alle già citate ENV 12506 e 13370, vengono coperti tutti i parametri più comuni - queste (con le precedenti) diventano quindi le metodiche di riferimento, per tutti i laboratori , nell’analisi dei rifiuti - notare che le metodiche di digestione sono passaggi importanti, che condizionano la possibilità di dosare certi elementi (es. Stagno)
  9. * va fatto presente ai “clienti” quando vi sono risultati non conformi o necessità di ulteriori approfondimenti, con tutte le cautele legate alla “conservabilità” dei singoli parametri
  10. - la L. n° 689/81 si riferiva alle analisi di revisione degli alimenti; - N.B. la revisione era correlata al divieto di abbandono dei rifiuti (Artt. 9, 24 e 28 D.P.R. 915/82): pena diversa per rifiuti urbani, speciali, tossici - le Norme di Attuazione del CPP (2001), Art. 223 (analisi di campioni e garanzie per l'interessato), sono più generali, in applicazione dell'Art. 230 del CPP “Attività dei consulenti tecnici”; - ricordare i poteri dei consulenti tecnici: - partecipare alle operazioni; - proporre specifiche indagini; - formulare osservazioni e riserve “ delle quali deve darsi atto nella relazione” (peritale) - in ogni caso l'attività dei consulenti “non può ritardare l'esecuzione della perizia”
  11. - si può porre il problema della forma chimica (speciazione) dell’elemento, che può fare grossa differenza nell’etichettatura, es: Cr III : Sali di scarsa tossicità Cr VI : (escluso Bario Cromato) Sali etichettati come Tossici (teschio) e carcinogeni 2° cat (R 49) - nel dubbio conviene optare per la classificazione più cautelativa , essendo spesso difficile eseguire una speciazione dell’elemento, che può richiedere tecniche ed indagini particolari, che esulano dalla attività routinaria
  12. - la metodica per la determinaz. dell’umidità (pag. 73) è interessante per la tabellina che dà una indicazione diretta sul valore della massa ritenuta rappresentativa in funzione della pezzatura; - per pezzatura < 5 mm sono sufficienti 100 g; per tale motivo il test di eluizione per rifiuti granulari (< 4 mm) previsto dalla Norma UNI prevede tale massa.
  13. * non deve esistere “vi porto il campione: fate voi!” Nel caso di prelievi routinari presso discariche, il piano di campionamento “generico” potrebbe essere valutato (e approvato) nell’ambito dei piani di gestione operativa, previsti dal D.Lgs n° 36/2003, divenendo così vincolante sia per gli Enti di controllo, che per i gestori.
  14. * vedi es. bonifiche, per campioni custoditi presso altri laboratori/sedi; - se il camp. è preso in carico dal lab. che ne fa l'analisi, vale quanto previsto dal sistema di qualità del lab. stesso! ** chi firma risponde! (NB: garanzie difesa!); diverso il caso (forse) se viene usato solo per screening
  15. - nel caso di analisi non normate si esce dall’ambito dei controlli routinari e si entra in quello della perizia: meglio evitare, o attrezzarsi in tal senso sin dall’inizio
  16. - la norma è innovativa rispetto al DPR 915/82, definendo anche dal punto di vista “analitico” cosa si intende per “inerte”, nelle discariche adeguate al D.Lgs 36/03; - resta il problema dei parametri accettabili in discariche di inerti non adeguate: es: la Provincia di Treviso richiede, per le discariche 2A non adeguabili (fondo), il rispetto della colonna A del D.M. 471/99 per i rifiuti conferiti, ancorchè classificati “inerti” secondo il DPR 915/82
  17. - tenere presente il grosso salto di concentrazioni ammesse per gli ex “speciali” e i “non pericolosi” odierni (un “non pericoloso” può essere “tossico e nocivo”!), che ha un immediato riscontro nelle maggiori cautele di impermeabilizzazione e gestione richieste per le nuove discariche