SlideShare a Scribd company logo
1 of 27
Il Finanziamento dell’Università Italiana 
Perchè investire fondi pubblici? Quanto e come spendiamo? 
Chi ne beneficia? Chi paga? 
Marco Bertoni*, Marta De Philippis† e Marco Paccagnella‡ 
*Università di Padova, †London School of Economics, ‡ Banca d’Italia 
Le opinioni espresse sono strettamente personali e non sono in alcun modo riferibili alle Istituzioni di appartenenza
Il Finanziamento dell’Università Italiana 
• Questa presentazione è dedicata alle risorse economiche utilizzate nel 
sistema universitario italiano. 
• Si sente spesso parlare di sottofinanziamento delle università, di tasse 
universitarie troppo alte o troppo basse, di diritto allo studio negato… 
Come capirci qualcosa in più? 
• In questa presentazione ci soffermiamo su questi temi: 
1. Perchè investire soldi pubblici? 
2. Quanto e come spendiamo? 
3. Chi beneficia della spesa universitaria? 
4. Chi finanzia questa spesa? 
2
Perchè investire soldi pubblici? 
3 
Da un punto di vista individuale, conseguire un titolo universitario 
conviene (Università e mercato del lavoro - Quattrogatti.info): 
• Salari più alti 
• Minor rischio di disoccupazione 
• Benefici “non monetari” (ad esempio migliori condizioni di salute) 
Investire in istruzione rende più che investire in azioni! 
(Cingano e Cipollone, 2009) 
Ma perchè dovrebbe essere lo STATO a sostenere i costi di questo 
(redditizio) investimento?
Perchè investire soldi pubblici? Informazioni e credito 
Un individuo sceglierà di iscriversi all’università se: 
4 
Benefici INDIVIDUALI: 
Maggiore salario, benessere, 
lavoro più interessante 
Costi INDIVIDUALI: 
Retta universitaria, affitto per 
gli studenti fuori sede, 
mancati guadagni 
MAGGIORI DEI 
La scelta potrebbe essere “inefficiente” se: 
1. Non si hanno a disposizioni sufficienti informazioni sui benefici/costi 
2. Non si riesce ad ottenere un prestito per finanziare gli studi, sebbene i 
benefici siano maggiorni dei costi e si sia in grado di ripagare il prestito con i 
redditi futuri 
In questi casi lo stato dovrebbe intervenire 
(con campagne di informazione, borse di studio, prestiti d’onore, ... )
Perchè invesitire soldi pubblici? Benefici sociali 
• Lo Stato dovrebbe intervenire qualora vi siano dei benefici sociali dell’istruzione 
universitaria in aggiunta ai benefici individuali 
• Per benefici “sociali” si intendono i benefici che ricadono sull’intera società e non solo 
sull’individuo che ottiene l’istruzione universitaria. Per esempio: 
Il fatto che maggiore è il livello di 
istruzione, minore è il livello di 
criminalità è un beneficio sociale 
5 
Il fatto che maggiore è il mio livello 
di istruzione, maggiore è il mio 
salario è un beneficio individuale 
Tuttavia il singolo individuo tenderà a non considerare i benefici sociali 
quando decide se iscriversi o meno all’università. 
Senza intervento pubblico, ci sarebbero troppi pochi laureati 
Anche chi non frequenta l’università ha interesse a sostenere i costi di questi 
interventi tramite la fiscalità generale, per godere dei benefici sociali.
I benefici sociali: ma esistono davvero? 
Analizziamo per primi i cosiddetti benefici sociali “monetari”: avere più laureati 
aumenta automaticamente il salario dei non laureati? 
Finora gli studi effettuati non hanno trovato evidenza conclusiva circa la 
presenza di questo tipo di benefici. 
Per l’Italia, i rendimenti sociali in termini di maggiori redditi sarebbero pari o solo 
poco superiori a quelli privati (OCSE, 2012; Dalmazzo e De Blasio, 2007; Ciccone, Cingano e 
Cipollone, 2004) 
Per gli USA, una maggior concentrazione di laureati tende ad innalzare produttività 
e salari dei non laureati, ma anche il costo della vita (Moretti, 2004) 
È ragionevole pensare che i benefici sociali siano generati dalla trasmissione 
6 
di conoscenza e dall’adozione di nuove tecnologie, e quindi dipendano dalla 
qualità dei laureati, che è più difficilmente misurabile 
6
I benefici sociali: ma esistono davvero? Difficile a dirsi 
7 
Analizziamo ora i benefici sociali non monetari: 
• Maggiore istruzione tende a migliorare le condizioni di salute e a ridurre 
l’incidenza della criminalità (ma forse per questo basta il diploma?) 
• Tuttavia, ci sono ancora pochi studi sui benefici sociali “non monetari”, 
soprattutto perchè questi sono difficili da misurare 
Lo Stato potrebbe inoltre trarre benefici fiscali: 
• La spesa pubblica in istruzione universtiaria può essere compensata da 
maggiori introiti fiscali - visti i più alti redditi degli universitari - e da minori 
costi in sanità, lotta al crimine e sussidi di disoccupazione (Cingano e 
Cipollone, 2009) 
Infine, ci potrebbero essere dei benefici sulla crescita economica se a 
più laureati corrispondesse una più alta produttività dei fattori* 
(*VEDI ANCHE: http://www.quattrogatti.info/n/index.php/presentazioni/item/258-produttivit%C3%A0-in-italia- 
una-chimera? )
Quanto spendiamo? 
8 
Due indicatori di spesa in istruzione universitaria comunemente utilizzati 
sono (di fonte OCSE, 2012): 
• La spesa pubblica in Università/PIL: un 
indicatore delle risorse pubbliche messe a 
disposizione del sistema unviersitario. 
• La spesa per studente: include le risorse 
pubbliche e private investite nella 
formazione di uno studente univeristario.
Quanto spendiamo? Meno degli altri 
• L’Italia è sotto la media 
OCSE in entrambi gli 
indicatori e presenta livelli di 
spesa pubblica e totale 
Spesa pubblica in Università/PIL (%) - 2009 
1.2 
0.8 inferiori rispetto ad altri paesi 
9 
0.9 
1 
1.1 
1.2 
1.9 
0.5 0.7 0.9 1.1 1.3 1.5 1.7 1.9 2.1 
Finlandia 
Media OCSE 
USA 
Germania 
Spagna 
Regno Unito 
Italia
Quanto spendiamo? Meno degli altri 
• L’Italia è sotto la media 
OCSE in entrambi gli 
indicatori e presenta livelli di 
spesa pubblica e totale 
inferiori rispetto ad altri paesi 
• Alle poche risorse 
pubbliche si aggiunge anche 
lo scarso finanziamento 
privato, da parte degli 
studenti o di finanziatori terzi 
10 
Spesa pubblica in Università/PIL (%) - 2009 
0.8 
0.9 
1 
1.1 
1.2 
1.2 
1.9 
0.5 0.7 0.9 1.1 1.3 1.5 1.7 1.9 2.1 
Finlandia 
Media OCSE 
USA 
Germania 
Spagna 
Regno Unito 
Italia 
Spesa totale per studente per anno ($) - 2009 
9562 
13728 
13614 
16569 
16338 
15711 
29201 
5000 10000 15000 20000 25000 30000 35000 
USA 
Finlandia 
Regno Unito 
Germania 
Media OCSE 
Spagna 
Italia
La spesa per studente non è cresciuta 
11 
• Contrariamente ad altri Paesi, in Italia la spesa per studente universitario è 
rimasta sostanzialmente costante negli ultimi 15 anni 
120 
110 
100 
90 
80 
70 
60 
50 
1995 2000 2005 2009 
Finlandia Germania Italia Spagna Regno Unito USA Media Ocse 
Spesa totale per studente dal 1995 al 2009. 100 = spesa nel 2005. 
Fonte: OCSE (2012)
Come spendiamo? La composizione della spesa 
• Secondo dati del Ministero 
dell’Istruzione, quasi il 70% 
delle uscite sono legate 
alla spesa per il personale 
• La frazione di spesa in 
interventi a favore degli 
studenti è molto bassa 
(<10%) 
• La composizione è rimasta 
costante negli ultimi anni 
12 
Composizione della Spesa (%) – 2009* 
41.5 
17.1 
6.3 
14 
9.5 
11.6 
Personale docente 
Personale tecnico 
Altre spese per il 
personale 
Funzionamento 
Interventi a favore degli 
studenti 
Altre spese
Come spendiamo? Diritto allo studio 
13 
• Che cos’è? 
• Il fondamento giuridico è l’art. 34 della costituzione: 
“Studenti capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di 
raggiungere i gradi più alti degli studi” 
• Da un punto di vista economico, gli interventi di diritto allo studio consentono la partecipazione 
all’università anche a chi non può a permettersela, magari perchè non può prendere a prestito i 
soldi necessari da una banca o dallo stato. 
• Come viene implementato? 
• Le principali forme di intervento previste sono: erogazione borse di studio; servizi di alloggio e 
ristorazione riduzione o esenzione tasse universitarie; attività lavorativa part-time. 
• Tuttavia l’Italia spende poco per il diritto allo studio (circa 9.5% del basso totale della spesa 
pubblica per l’università) 
• Inoltre, l’ implementazione degli interventi è a carico delle singole regioni, creando quindi 
disparità di trattamento per motivi di disponibilità di fondi.
Come spendiamo? La vasta offerta territoriale 
Secondo dati MIUR (2011), più 
di 200 comuni italiani sono 
sede di almeno un corso di 
laurea. 
In media, ci sono più di 10 sedi 
di corso universitario per 
regione. La mappa raffigura la 
situazione nel 2011. 
14 
Ma è meglio avere tante università di qualità media 
o poche università di qualità eccellente?
Chi beneficia dell’università pubblica? 
36% 
32% 
41% 
56% 
69% 
0% 20% 40% 60% 80% 
5 
4 
3 
2 
1 
Frequentanti o laureati su totale 
giovani 19-27 anni 
Sono soprattutto i 
figli delle famiglie 
ricche a iscriversi 
all’università: il 
tasso di 
partecipazione 
all’università è più 
che doppio per le 
famiglie più ricche 
rispetto alle famiglie 
più povere 
15 
Fonte: Moro (2012) – Dati EU-SILC 2010 
Come leggere il 
grafico: 
Le famiglie 
italiane sono state 
ordinate in base al 
reddito e divise in 
cinque gruppi di 
uguale 
dimensione: 
1 = 20% famiglie 
più povere 
5 = 20% famiglie 
più ricche
Perchè questo divario a seconda del reddito? 
16 
• Secondo dati OCSE (2014) in Italia la probabilità che i figli di genitori laureati vadano 
all'università è più del doppio rispetto ai figli di genitori diplomati e 9 volte maggiore 
rispetto ai figli di genitori senza neanche il diploma. 
• Ma già in 2° elementare avere un padre laureato si traduce in migliori performance 
scolastiche. Considerando i test Invalsi come metrica, ad esempio: 
Ø +8% in matematica, +12% in italiano 
• Il divario cresce nel tempo: 
Ø In 5° elementare, +10% in matematica e italiano 
Ø In 1° media, +15% in matematica e +13% in italiano 
• La famiglia influenza la decisione di iscriversi all’università anche attraverso la 
scelta della scuola superiore: 
Ø Oltre alla performance scolastica, contano vincoli culturali e informativi 
Ø L’attuale struttura della scuola superiore non aiuta chi vuole cambiare indirizzo “in 
corsa”
Come intervenire per chiudere questo divario? 
Ø l’importanza di fattori non-cognitivi (motivazione, disciplina, aspirazioni, fiducia in 
se stessi) e informativi (rendimenti dell’istruzione) 
Ø la maggiore efficacia di politiche che puntino a chiudere i divari il prima possibile, 
per evitare il loro ampliamento nel tempo. 
Quindi, non è sufficiente un’università “gratuita” se chi proviene da famiglie più 
svantaggiate non è sufficientemente preparato, motivato e informato per 
frequentarla 
17 
• Risultati consolidati nella ricerca economica e psicologica sottolineano: 
Parafrasando James Heckman – Premio Nobel per l’Economia: 
“Non vi sono solamente vincoli di credito di breve periodo alla partecipazione 
universitaria dei più poveri, ma anche vincoli di lungo periodo, derivanti dalle 
differenze di investimenti familiari nelle attitudini allo studio”
Chi paga? Le fonti di finanziamento 
Solo il 13% della spesa universitaria totale è finanziata dalle tasse 
universitarie pagate dagli studenti. 
18 
6.3 
17.9 
12.7 
63.2 
Fonti di Finanziamento (%) 
Dati MIUR (2010) relativi all’A.A. 2009* 
Alienazione patrimonio, 
Prestiti, Altro 
Entrate da altri enti 
Tasse universitarie 
Contributi pubblici 
La quasi totalità della spesa è pagata tramite 
la tassazione collettiva. 
* Il 2009 è l’anno più recente per cui 
questi dati sono disponibili
Tasse universitarie: chi ne sente di più il peso? 
Per quanto crescenti con il reddito, le tasse universitarie impiegano una frazione più 
alta del reddito di una singola famiglia povera i cui figli frequentano l’università* 
Questo rende le tasse universitarie generalmente regressive 
Reddito familiare annuo Tasse universitarie medie 
(euro per anno accademico) 
% del reddito medio di 
fascia 
Fino a 6,000€ 496.66 € 15.6% 
Fino a 10,000€ 535.34 € 6.7% 
Fino a 20,000€ 874.83 € 5.8% 
Fino a 30,000€ 1,170.67 € 4.7% 
Oltre 30,000€ 1,746.79 € 4.3% 
Nota: i dati sono riferiti al singolo studente, e non considerano quindi i diversi tassi di frequenza dell’università 
di studenti più o meno benestanti. I livelli di contribuzione considerati sono una media tra le università del 
Sud Italia, frequentate da studenti mediamente meno benestanti e in cui le tasse sono generalmente più 
basse, e le università del Nord Italia, per le quali in media è vero il contrario. 
*Fonte dati: Ichino e Terlizzese (2012) 19
Come finanziamo il resto della spesa? 
La gran parte del costo dell’università è finanziata 
dalla fiscalità generale, attraverso contributi pubblici. 
Chi paga, quindi? 
Tutti i cittadini, che pagando le tasse sui redditi da lavoro, sui consumi, 
sulle rendite finanziarie, sui redditi fondiari, …, alimentano le casse dello 
stato, con cui vengono finanziate anche le università pubbliche 
20
Ma pagano di più i ricchi o i poveri? 
Ci sono due fattori per cui le famiglie meno abbienti sostengono una spesa 
proporzionalmente maggiore di quelle più abbienti per il finanziamento dell’università 
C’e’ un fattore per cui le famiglie piu abbienti sostengono una spesa proporzionalmente 
maggiore di quelle meno abbienti 
21 
1. La regressività delle tasse universitarie, che secondo i dati a nostra 
disposizione incidono sui più poveri per una quota maggiore del reddito familiare 
2. La minore propensione degli studenti meno abbienti ad iscriversi 
all’università 
1. La progressività della fiscalità generale con cui è finanziata 
la maggior parte della spesa per università, per cui i più ricchi 
pagano complessivamente più tasse in proporzione al reddito 
Da quale parte pende l’ago della bilancia? 
Il dibattito è ancora aperto…
Conclusioni. Quanto spendiamo? Chi paga? 
• La spesa italiana per l’istruzione terziaria è bassa, inferiore a quella di molti 
altri paesi 
• Il finanziamento dell’università italiana è principalmente pubblico, ma i 
benefici (privati) vengono raccolti soprattutto dai figli delle famiglie ricche 
• Le tasse universitarie non sono progressive e non coprono i costi del 
servizio 
22
Conclusioni. Come superare questi vincoli? 
Un innalzamento delle tasse di iscrizione ed una maggiore progressività 
delle stesse, insieme a un meccanismo di prestiti restituibili in funzione 
del reddito futuro del laureato*, potrebbe aumentare le risorse a 
disposizione del sistema universitario senza gravare eccessivamente sulle 
finanze pubbliche e senza penalizzare eccessivamente studenti “capaci e 
meritevoli, anche se privi di mezzi” 
* Rendere la restituzione dei prestiti condizionata al reddito futuro dei laureati dovrebbe 
attenuare potenziali effetti di scoraggiamento legati ad un aumento delle tasse (o al 
prendere soldi a prestito). 
23
Conclusioni. Come spendiamo? 
• Inoltre, non si può valutare se spendiamo “poco” o “molto” senza pensare 
al COME 
• Ogni valutazione sulla quantità della spesa universitaria deve essere affiancata a 
una valutazione sulla qualità dell’offerta universitaria 
• Ad esempio l’ università sotto casa ha contribuito ad una espansione 
dell’offerta, non necessariamente della qualità 
• Faremo solo un breve accenno alla qualità dell’università italiana, argomento che 
di per sé richiederebbe un’altra presentazione: quali sono i risultati dei 
laureati italiani rispetto ai laureati degli altri paesi? 
24
Conclusioni. Che risultati otteniamo? 
L’indagine PIAAC dell’OCSE confronta le competenze della popolazione adulta (16-65 
anni) in 24 paesi 
Oltre a essere in fondo alla graduatoria complessiva, in Italia: 
• La differenza fra le competenze dei laureati e quelle dei diplomati è inferiore 
alla media 
• Le competenze dei laureati italiani sono simili a quelle dei diplomati olandesi 
e giapponesi 
Questi risultati possono essere influenzati da diversi fattori (come il fatto che i 
migliori laureati italiani sempre più spesso tendono a emigrare), ma certamente 
non depongono a favore della qualità della formazione universitaria nel 
nostro paese. 
25
Le fonti che abbiamo consultato 
• Ciccone A., Cingano, F. e Cipollone, P., 2004. The Private and Social Return to Schooling in Italy. Giornale degli 
economisti e Annali di economia, 63( 3-4), 413-444. 
• Cingano, F. e Cipollone, P., 2009. I rendimenti dell’istruzione. Banca d’Italia Occasional Papers n. 53 
• Dalmazzo, A. e De Blasio, G. , 2003. Social returns to Educations. Annals of Regional Science, 41(1), 51-69 
• Heckman, J. J. - The Heckman Equation. Presentazione disponibile online:http://www.heckmanequation.org/ 
• Ichino, A. e Terlizzese, D., 2013 – Ma i poveri studiano con i soldi dei poveri. Disponibile online: 
http://www.lavoce.info/se-i-poveri-pagano-luniversita-ai-poveri/ 
• Ichino, A. e Terlizzese, D., 2012 – Facolà di scelta. Presentazione disponibile online: 
http://www2.dse.unibo.it/ichino/new/research_progress/pres_prestiti_num_ese_7.pdf 
• MIUR, 2011 – XI rapporto sullo stato del sistema universitario italiano 
• MIUR, 2010 – L’ Università in Cifre 2009-2010 
• Moretti, E, 2004. Estimating the social returns to higher education. Journal of Econometrics, 121, 175-212. 
• Moro, A. 2012 – I redditi delle famiglie degli universitari. Disponibile online: 
http://noisefromamerika.org/articolo/redditi-famiglie-universitari 
• OCSE 2012 – Education at a Glance - 2012. Disponibile online: 
http://www.oecd-ilibrary.org/education/education-at-a-glance-2012_eag-2012-en 
26
Grazie! 
Se hai apprezzato la presentazione, 
inoltra il link ai tuoi amici e sostieni il nostro progetto! 
Marco Bertoni, Marta De Philippis e Marco Paccagnella 
Contatta gli autori: autori@quattrogatti.info 
Contatti: 
quattrogatti@quattrogatti.info | @_quattrogatti | facebook.com/quattrogatti.info

More Related Content

What's hot

Mazziero lezione di economia scuola media - 2015
Mazziero   lezione di economia scuola media - 2015Mazziero   lezione di economia scuola media - 2015
Mazziero lezione di economia scuola media - 2015Maurizio Mazziero
 
11 10-07 - intergruppo - giovani e crescita - relazione introduttiva vitta
11 10-07 - intergruppo - giovani e crescita - relazione introduttiva vitta11 10-07 - intergruppo - giovani e crescita - relazione introduttiva vitta
11 10-07 - intergruppo - giovani e crescita - relazione introduttiva vittaGianvi
 
Vademecum Abitare per gli studenti universitari
Vademecum Abitare per gli studenti universitariVademecum Abitare per gli studenti universitari
Vademecum Abitare per gli studenti universitariFisac-Cgil Varese
 
Vademecum Abitare
Vademecum AbitareVademecum Abitare
Vademecum Abitareidealistait
 
Nota breve n._13
Nota breve n._13Nota breve n._13
Nota breve n._13Marco Viola
 
Per la Scienza per la Cultura: Le Slides (Versione 2.0)
Per la Scienza per la Cultura: Le Slides (Versione 2.0) Per la Scienza per la Cultura: Le Slides (Versione 2.0)
Per la Scienza per la Cultura: Le Slides (Versione 2.0) redazione_roars
 
Who are neet - 2013
Who are neet - 2013Who are neet - 2013
Who are neet - 2013Angelo Mosca
 

What's hot (9)

NO a una falsa riforma!
NO a una falsa riforma!NO a una falsa riforma!
NO a una falsa riforma!
 
Mazziero lezione di economia scuola media - 2015
Mazziero   lezione di economia scuola media - 2015Mazziero   lezione di economia scuola media - 2015
Mazziero lezione di economia scuola media - 2015
 
11 10-07 - intergruppo - giovani e crescita - relazione introduttiva vitta
11 10-07 - intergruppo - giovani e crescita - relazione introduttiva vitta11 10-07 - intergruppo - giovani e crescita - relazione introduttiva vitta
11 10-07 - intergruppo - giovani e crescita - relazione introduttiva vitta
 
Vademecum Abitare per gli studenti universitari
Vademecum Abitare per gli studenti universitariVademecum Abitare per gli studenti universitari
Vademecum Abitare per gli studenti universitari
 
Vademecum Abitare
Vademecum AbitareVademecum Abitare
Vademecum Abitare
 
Nota breve n._13
Nota breve n._13Nota breve n._13
Nota breve n._13
 
Per la Scienza per la Cultura: Le Slides (Versione 2.0)
Per la Scienza per la Cultura: Le Slides (Versione 2.0) Per la Scienza per la Cultura: Le Slides (Versione 2.0)
Per la Scienza per la Cultura: Le Slides (Versione 2.0)
 
Who are neet - 2013
Who are neet - 2013Who are neet - 2013
Who are neet - 2013
 
Education in Italy
Education in ItalyEducation in Italy
Education in Italy
 

Similar to Il Finanziamento dell'Università Italiana

L'educazione alla cittadinanza economica inizia in famiglia
L'educazione alla cittadinanza economica inizia in famigliaL'educazione alla cittadinanza economica inizia in famiglia
L'educazione alla cittadinanza economica inizia in famigliaStefania Farsagli
 
"LE ESPERIENZE DI CITTADINANZA ECONOMICA Indagine sulla realtà italiana nel c...
"LE ESPERIENZE DI CITTADINANZA ECONOMICA Indagine sulla realtà italiana nel c..."LE ESPERIENZE DI CITTADINANZA ECONOMICA Indagine sulla realtà italiana nel c...
"LE ESPERIENZE DI CITTADINANZA ECONOMICA Indagine sulla realtà italiana nel c...Fondazione Rosselli
 
LE ESPERIENZE DI CITTADINANZA ECONOMICA. Indagine sulla realtà italiana nel c...
LE ESPERIENZE DI CITTADINANZA ECONOMICA. Indagine sulla realtà italiana nel c...LE ESPERIENZE DI CITTADINANZA ECONOMICA. Indagine sulla realtà italiana nel c...
LE ESPERIENZE DI CITTADINANZA ECONOMICA. Indagine sulla realtà italiana nel c...Stefania Farsagli
 
Università e mercato del lavoro
Università e mercato del lavoro Università e mercato del lavoro
Università e mercato del lavoro Quattrogatti.info
 
Spesa, risultati, efficienza. Miti, leggende e realtà dell'università italiana
Spesa, risultati, efficienza. Miti, leggende e realtà dell'università italianaSpesa, risultati, efficienza. Miti, leggende e realtà dell'università italiana
Spesa, risultati, efficienza. Miti, leggende e realtà dell'università italianaGiuseppe De Nicolao
 
Progetto Statistica@scuola - I.S.I.S.S. “G.B. Novelli” di Marcianise (CE) Cla...
Progetto Statistica@scuola - I.S.I.S.S. “G.B. Novelli” di Marcianise (CE) Cla...Progetto Statistica@scuola - I.S.I.S.S. “G.B. Novelli” di Marcianise (CE) Cla...
Progetto Statistica@scuola - I.S.I.S.S. “G.B. Novelli” di Marcianise (CE) Cla...Istituto nazionale di statistica
 
Misurazione dell’Impatto Sociale - Progetto: Cometa T.E.A.C.H. | WIS18 | Gabr...
Misurazione dell’Impatto Sociale - Progetto: Cometa T.E.A.C.H. | WIS18 | Gabr...Misurazione dell’Impatto Sociale - Progetto: Cometa T.E.A.C.H. | WIS18 | Gabr...
Misurazione dell’Impatto Sociale - Progetto: Cometa T.E.A.C.H. | WIS18 | Gabr...Iris Network
 
Presentazione Progetto Erasmus+ Let the Science Discover Us
Presentazione Progetto Erasmus+ Let the Science Discover UsPresentazione Progetto Erasmus+ Let the Science Discover Us
Presentazione Progetto Erasmus+ Let the Science Discover Ussisifo68
 
Non toccate la scuola pubblica
Non toccate la scuola pubblicaNon toccate la scuola pubblica
Non toccate la scuola pubblicaMichele Costabile
 
Nogelmini 2
Nogelmini 2Nogelmini 2
Nogelmini 2Olijohn
 
Presentazione Assemblea 15ott08
Presentazione Assemblea 15ott08Presentazione Assemblea 15ott08
Presentazione Assemblea 15ott08Chaosottolo
 
Presentazione Assemblea 15ott08
Presentazione Assemblea 15ott08Presentazione Assemblea 15ott08
Presentazione Assemblea 15ott08Chaosottolo
 
Spesa. Risultati, Efficienza - Benevento 23-1-2013
Spesa. Risultati, Efficienza - Benevento 23-1-2013Spesa. Risultati, Efficienza - Benevento 23-1-2013
Spesa. Risultati, Efficienza - Benevento 23-1-2013Giuseppe De Nicolao
 
Il sussidio di disoccupazione 6 feb2010
Il sussidio di disoccupazione 6 feb2010Il sussidio di disoccupazione 6 feb2010
Il sussidio di disoccupazione 6 feb2010danieleferragina
 

Similar to Il Finanziamento dell'Università Italiana (20)

L'educazione alla cittadinanza economica inizia in famiglia
L'educazione alla cittadinanza economica inizia in famigliaL'educazione alla cittadinanza economica inizia in famiglia
L'educazione alla cittadinanza economica inizia in famiglia
 
"LE ESPERIENZE DI CITTADINANZA ECONOMICA Indagine sulla realtà italiana nel c...
"LE ESPERIENZE DI CITTADINANZA ECONOMICA Indagine sulla realtà italiana nel c..."LE ESPERIENZE DI CITTADINANZA ECONOMICA Indagine sulla realtà italiana nel c...
"LE ESPERIENZE DI CITTADINANZA ECONOMICA Indagine sulla realtà italiana nel c...
 
LE ESPERIENZE DI CITTADINANZA ECONOMICA. Indagine sulla realtà italiana nel c...
LE ESPERIENZE DI CITTADINANZA ECONOMICA. Indagine sulla realtà italiana nel c...LE ESPERIENZE DI CITTADINANZA ECONOMICA. Indagine sulla realtà italiana nel c...
LE ESPERIENZE DI CITTADINANZA ECONOMICA. Indagine sulla realtà italiana nel c...
 
Piattaforma 10 ottobre
Piattaforma 10 ottobrePiattaforma 10 ottobre
Piattaforma 10 ottobre
 
Università e mercato del lavoro
Università e mercato del lavoro Università e mercato del lavoro
Università e mercato del lavoro
 
Dieci anni di austerità per l’istruzione in Italia: quali conseguenze?
Dieci anni di austerità per l’istruzione in Italia: quali conseguenze?Dieci anni di austerità per l’istruzione in Italia: quali conseguenze?
Dieci anni di austerità per l’istruzione in Italia: quali conseguenze?
 
Fondi strutturali europei
Fondi strutturali europeiFondi strutturali europei
Fondi strutturali europei
 
Fondi strutturali europei
Fondi strutturali europeiFondi strutturali europei
Fondi strutturali europei
 
Spesa, risultati, efficienza. Miti, leggende e realtà dell'università italiana
Spesa, risultati, efficienza. Miti, leggende e realtà dell'università italianaSpesa, risultati, efficienza. Miti, leggende e realtà dell'università italiana
Spesa, risultati, efficienza. Miti, leggende e realtà dell'università italiana
 
Progetto Statistica@scuola - I.S.I.S.S. “G.B. Novelli” di Marcianise (CE) Cla...
Progetto Statistica@scuola - I.S.I.S.S. “G.B. Novelli” di Marcianise (CE) Cla...Progetto Statistica@scuola - I.S.I.S.S. “G.B. Novelli” di Marcianise (CE) Cla...
Progetto Statistica@scuola - I.S.I.S.S. “G.B. Novelli” di Marcianise (CE) Cla...
 
Misurazione dell’Impatto Sociale - Progetto: Cometa T.E.A.C.H. | WIS18 | Gabr...
Misurazione dell’Impatto Sociale - Progetto: Cometa T.E.A.C.H. | WIS18 | Gabr...Misurazione dell’Impatto Sociale - Progetto: Cometa T.E.A.C.H. | WIS18 | Gabr...
Misurazione dell’Impatto Sociale - Progetto: Cometa T.E.A.C.H. | WIS18 | Gabr...
 
Presentazione Progetto Erasmus+ Let the Science Discover Us
Presentazione Progetto Erasmus+ Let the Science Discover UsPresentazione Progetto Erasmus+ Let the Science Discover Us
Presentazione Progetto Erasmus+ Let the Science Discover Us
 
Non toccate la scuola pubblica
Non toccate la scuola pubblicaNon toccate la scuola pubblica
Non toccate la scuola pubblica
 
Nogelmini 2
Nogelmini 2Nogelmini 2
Nogelmini 2
 
Presentazione Assemblea 15ott08
Presentazione Assemblea 15ott08Presentazione Assemblea 15ott08
Presentazione Assemblea 15ott08
 
Presentazione Assemblea 15ott08
Presentazione Assemblea 15ott08Presentazione Assemblea 15ott08
Presentazione Assemblea 15ott08
 
Roma 8 aprile 2011
Roma 8 aprile 2011Roma 8 aprile 2011
Roma 8 aprile 2011
 
Spesa. Risultati, Efficienza - Benevento 23-1-2013
Spesa. Risultati, Efficienza - Benevento 23-1-2013Spesa. Risultati, Efficienza - Benevento 23-1-2013
Spesa. Risultati, Efficienza - Benevento 23-1-2013
 
BNL Focus #35
BNL Focus #35BNL Focus #35
BNL Focus #35
 
Il sussidio di disoccupazione 6 feb2010
Il sussidio di disoccupazione 6 feb2010Il sussidio di disoccupazione 6 feb2010
Il sussidio di disoccupazione 6 feb2010
 

More from Quattrogatti.info

La PESC dell'Unione Europea: un'introduzione
La PESC dell'Unione Europea: un'introduzioneLa PESC dell'Unione Europea: un'introduzione
La PESC dell'Unione Europea: un'introduzioneQuattrogatti.info
 
Le politiche pubbliche possono modificare i nostri comportamenti per il megli...
Le politiche pubbliche possono modificare i nostri comportamenti per il megli...Le politiche pubbliche possono modificare i nostri comportamenti per il megli...
Le politiche pubbliche possono modificare i nostri comportamenti per il megli...Quattrogatti.info
 
Il Parlamento europeo: struttura, composizione e poteri
Il Parlamento europeo: struttura, composizione e poteri Il Parlamento europeo: struttura, composizione e poteri
Il Parlamento europeo: struttura, composizione e poteri Quattrogatti.info
 
Euro: se stiamo assieme ci sarà un perché!
Euro: se stiamo assieme ci sarà un perché!Euro: se stiamo assieme ci sarà un perché!
Euro: se stiamo assieme ci sarà un perché!Quattrogatti.info
 
La sfida dell'eGovernment nell'Agenda digitale europea
La sfida dell'eGovernment nell'Agenda digitale europeaLa sfida dell'eGovernment nell'Agenda digitale europea
La sfida dell'eGovernment nell'Agenda digitale europeaQuattrogatti.info
 
La Fuga dei Cervelli: quando trovarli e' meglio che perderli
La Fuga dei Cervelli: quando trovarli e' meglio che perderliLa Fuga dei Cervelli: quando trovarli e' meglio che perderli
La Fuga dei Cervelli: quando trovarli e' meglio che perderliQuattrogatti.info
 
La sfida della disoccupazione giovanile in Europa
La sfida della disoccupazione giovanile in EuropaLa sfida della disoccupazione giovanile in Europa
La sfida della disoccupazione giovanile in EuropaQuattrogatti.info
 
Come si misura il benessere sociale? Le alternative al PIL
Come si misura il benessere sociale? Le alternative al PILCome si misura il benessere sociale? Le alternative al PIL
Come si misura il benessere sociale? Le alternative al PILQuattrogatti.info
 
Italiani si diventa ma come diritto cittadinanza immigrati
Italiani si diventa  ma come diritto cittadinanza immigratiItaliani si diventa  ma come diritto cittadinanza immigrati
Italiani si diventa ma come diritto cittadinanza immigratiQuattrogatti.info
 
Tasse sempre al centro del bazar elettorale
Tasse sempre al centro del bazar elettoraleTasse sempre al centro del bazar elettorale
Tasse sempre al centro del bazar elettoraleQuattrogatti.info
 
La ricreazione è finita! Un viaggio (con bussola) nel sistema scolastico ital...
La ricreazione è finita! Un viaggio (con bussola) nel sistema scolastico ital...La ricreazione è finita! Un viaggio (con bussola) nel sistema scolastico ital...
La ricreazione è finita! Un viaggio (con bussola) nel sistema scolastico ital...Quattrogatti.info
 
Chi controlla l'informazione in Italia?
Chi controlla l'informazione in Italia?Chi controlla l'informazione in Italia?
Chi controlla l'informazione in Italia?Quattrogatti.info
 
Un Parlamento pulito per il 2013?
Un Parlamento pulito per il 2013?Un Parlamento pulito per il 2013?
Un Parlamento pulito per il 2013?Quattrogatti.info
 
Fare impresa in italia tra tasse e burocrazia
Fare impresa in italia   tra tasse e burocraziaFare impresa in italia   tra tasse e burocrazia
Fare impresa in italia tra tasse e burocraziaQuattrogatti.info
 
Produttività in Italia: una chimera?
Produttività in Italia: una chimera?Produttività in Italia: una chimera?
Produttività in Italia: una chimera?Quattrogatti.info
 
Coppie di fatto - diritti alla meta
Coppie di fatto - diritti alla metaCoppie di fatto - diritti alla meta
Coppie di fatto - diritti alla metaQuattrogatti.info
 
Migration in Italy: resource or threat?
Migration in Italy: resource or threat?Migration in Italy: resource or threat?
Migration in Italy: resource or threat?Quattrogatti.info
 
Web listening - Elezioni politiche 2013
Web listening - Elezioni politiche 2013Web listening - Elezioni politiche 2013
Web listening - Elezioni politiche 2013Quattrogatti.info
 
La confisca e il riuso dei beni mafiosi: problemi e riforme
La confisca e il riuso dei beni mafiosi: problemi e riformeLa confisca e il riuso dei beni mafiosi: problemi e riforme
La confisca e il riuso dei beni mafiosi: problemi e riformeQuattrogatti.info
 

More from Quattrogatti.info (20)

La PESC dell'Unione Europea: un'introduzione
La PESC dell'Unione Europea: un'introduzioneLa PESC dell'Unione Europea: un'introduzione
La PESC dell'Unione Europea: un'introduzione
 
Le politiche pubbliche possono modificare i nostri comportamenti per il megli...
Le politiche pubbliche possono modificare i nostri comportamenti per il megli...Le politiche pubbliche possono modificare i nostri comportamenti per il megli...
Le politiche pubbliche possono modificare i nostri comportamenti per il megli...
 
Il Parlamento europeo: struttura, composizione e poteri
Il Parlamento europeo: struttura, composizione e poteri Il Parlamento europeo: struttura, composizione e poteri
Il Parlamento europeo: struttura, composizione e poteri
 
Euro: se stiamo assieme ci sarà un perché!
Euro: se stiamo assieme ci sarà un perché!Euro: se stiamo assieme ci sarà un perché!
Euro: se stiamo assieme ci sarà un perché!
 
La sfida dell'eGovernment nell'Agenda digitale europea
La sfida dell'eGovernment nell'Agenda digitale europeaLa sfida dell'eGovernment nell'Agenda digitale europea
La sfida dell'eGovernment nell'Agenda digitale europea
 
La Fuga dei Cervelli: quando trovarli e' meglio che perderli
La Fuga dei Cervelli: quando trovarli e' meglio che perderliLa Fuga dei Cervelli: quando trovarli e' meglio che perderli
La Fuga dei Cervelli: quando trovarli e' meglio che perderli
 
La sfida della disoccupazione giovanile in Europa
La sfida della disoccupazione giovanile in EuropaLa sfida della disoccupazione giovanile in Europa
La sfida della disoccupazione giovanile in Europa
 
Come si misura il benessere sociale? Le alternative al PIL
Come si misura il benessere sociale? Le alternative al PILCome si misura il benessere sociale? Le alternative al PIL
Come si misura il benessere sociale? Le alternative al PIL
 
Italiani si diventa ma come diritto cittadinanza immigrati
Italiani si diventa  ma come diritto cittadinanza immigratiItaliani si diventa  ma come diritto cittadinanza immigrati
Italiani si diventa ma come diritto cittadinanza immigrati
 
Il Ventennio Perduto
Il Ventennio Perduto Il Ventennio Perduto
Il Ventennio Perduto
 
Tasse sempre al centro del bazar elettorale
Tasse sempre al centro del bazar elettoraleTasse sempre al centro del bazar elettorale
Tasse sempre al centro del bazar elettorale
 
La ricreazione è finita! Un viaggio (con bussola) nel sistema scolastico ital...
La ricreazione è finita! Un viaggio (con bussola) nel sistema scolastico ital...La ricreazione è finita! Un viaggio (con bussola) nel sistema scolastico ital...
La ricreazione è finita! Un viaggio (con bussola) nel sistema scolastico ital...
 
Chi controlla l'informazione in Italia?
Chi controlla l'informazione in Italia?Chi controlla l'informazione in Italia?
Chi controlla l'informazione in Italia?
 
Un Parlamento pulito per il 2013?
Un Parlamento pulito per il 2013?Un Parlamento pulito per il 2013?
Un Parlamento pulito per il 2013?
 
Fare impresa in italia tra tasse e burocrazia
Fare impresa in italia   tra tasse e burocraziaFare impresa in italia   tra tasse e burocrazia
Fare impresa in italia tra tasse e burocrazia
 
Produttività in Italia: una chimera?
Produttività in Italia: una chimera?Produttività in Italia: una chimera?
Produttività in Italia: una chimera?
 
Coppie di fatto - diritti alla meta
Coppie di fatto - diritti alla metaCoppie di fatto - diritti alla meta
Coppie di fatto - diritti alla meta
 
Migration in Italy: resource or threat?
Migration in Italy: resource or threat?Migration in Italy: resource or threat?
Migration in Italy: resource or threat?
 
Web listening - Elezioni politiche 2013
Web listening - Elezioni politiche 2013Web listening - Elezioni politiche 2013
Web listening - Elezioni politiche 2013
 
La confisca e il riuso dei beni mafiosi: problemi e riforme
La confisca e il riuso dei beni mafiosi: problemi e riformeLa confisca e il riuso dei beni mafiosi: problemi e riforme
La confisca e il riuso dei beni mafiosi: problemi e riforme
 

Il Finanziamento dell'Università Italiana

  • 1. Il Finanziamento dell’Università Italiana Perchè investire fondi pubblici? Quanto e come spendiamo? Chi ne beneficia? Chi paga? Marco Bertoni*, Marta De Philippis† e Marco Paccagnella‡ *Università di Padova, †London School of Economics, ‡ Banca d’Italia Le opinioni espresse sono strettamente personali e non sono in alcun modo riferibili alle Istituzioni di appartenenza
  • 2. Il Finanziamento dell’Università Italiana • Questa presentazione è dedicata alle risorse economiche utilizzate nel sistema universitario italiano. • Si sente spesso parlare di sottofinanziamento delle università, di tasse universitarie troppo alte o troppo basse, di diritto allo studio negato… Come capirci qualcosa in più? • In questa presentazione ci soffermiamo su questi temi: 1. Perchè investire soldi pubblici? 2. Quanto e come spendiamo? 3. Chi beneficia della spesa universitaria? 4. Chi finanzia questa spesa? 2
  • 3. Perchè investire soldi pubblici? 3 Da un punto di vista individuale, conseguire un titolo universitario conviene (Università e mercato del lavoro - Quattrogatti.info): • Salari più alti • Minor rischio di disoccupazione • Benefici “non monetari” (ad esempio migliori condizioni di salute) Investire in istruzione rende più che investire in azioni! (Cingano e Cipollone, 2009) Ma perchè dovrebbe essere lo STATO a sostenere i costi di questo (redditizio) investimento?
  • 4. Perchè investire soldi pubblici? Informazioni e credito Un individuo sceglierà di iscriversi all’università se: 4 Benefici INDIVIDUALI: Maggiore salario, benessere, lavoro più interessante Costi INDIVIDUALI: Retta universitaria, affitto per gli studenti fuori sede, mancati guadagni MAGGIORI DEI La scelta potrebbe essere “inefficiente” se: 1. Non si hanno a disposizioni sufficienti informazioni sui benefici/costi 2. Non si riesce ad ottenere un prestito per finanziare gli studi, sebbene i benefici siano maggiorni dei costi e si sia in grado di ripagare il prestito con i redditi futuri In questi casi lo stato dovrebbe intervenire (con campagne di informazione, borse di studio, prestiti d’onore, ... )
  • 5. Perchè invesitire soldi pubblici? Benefici sociali • Lo Stato dovrebbe intervenire qualora vi siano dei benefici sociali dell’istruzione universitaria in aggiunta ai benefici individuali • Per benefici “sociali” si intendono i benefici che ricadono sull’intera società e non solo sull’individuo che ottiene l’istruzione universitaria. Per esempio: Il fatto che maggiore è il livello di istruzione, minore è il livello di criminalità è un beneficio sociale 5 Il fatto che maggiore è il mio livello di istruzione, maggiore è il mio salario è un beneficio individuale Tuttavia il singolo individuo tenderà a non considerare i benefici sociali quando decide se iscriversi o meno all’università. Senza intervento pubblico, ci sarebbero troppi pochi laureati Anche chi non frequenta l’università ha interesse a sostenere i costi di questi interventi tramite la fiscalità generale, per godere dei benefici sociali.
  • 6. I benefici sociali: ma esistono davvero? Analizziamo per primi i cosiddetti benefici sociali “monetari”: avere più laureati aumenta automaticamente il salario dei non laureati? Finora gli studi effettuati non hanno trovato evidenza conclusiva circa la presenza di questo tipo di benefici. Per l’Italia, i rendimenti sociali in termini di maggiori redditi sarebbero pari o solo poco superiori a quelli privati (OCSE, 2012; Dalmazzo e De Blasio, 2007; Ciccone, Cingano e Cipollone, 2004) Per gli USA, una maggior concentrazione di laureati tende ad innalzare produttività e salari dei non laureati, ma anche il costo della vita (Moretti, 2004) È ragionevole pensare che i benefici sociali siano generati dalla trasmissione 6 di conoscenza e dall’adozione di nuove tecnologie, e quindi dipendano dalla qualità dei laureati, che è più difficilmente misurabile 6
  • 7. I benefici sociali: ma esistono davvero? Difficile a dirsi 7 Analizziamo ora i benefici sociali non monetari: • Maggiore istruzione tende a migliorare le condizioni di salute e a ridurre l’incidenza della criminalità (ma forse per questo basta il diploma?) • Tuttavia, ci sono ancora pochi studi sui benefici sociali “non monetari”, soprattutto perchè questi sono difficili da misurare Lo Stato potrebbe inoltre trarre benefici fiscali: • La spesa pubblica in istruzione universtiaria può essere compensata da maggiori introiti fiscali - visti i più alti redditi degli universitari - e da minori costi in sanità, lotta al crimine e sussidi di disoccupazione (Cingano e Cipollone, 2009) Infine, ci potrebbero essere dei benefici sulla crescita economica se a più laureati corrispondesse una più alta produttività dei fattori* (*VEDI ANCHE: http://www.quattrogatti.info/n/index.php/presentazioni/item/258-produttivit%C3%A0-in-italia- una-chimera? )
  • 8. Quanto spendiamo? 8 Due indicatori di spesa in istruzione universitaria comunemente utilizzati sono (di fonte OCSE, 2012): • La spesa pubblica in Università/PIL: un indicatore delle risorse pubbliche messe a disposizione del sistema unviersitario. • La spesa per studente: include le risorse pubbliche e private investite nella formazione di uno studente univeristario.
  • 9. Quanto spendiamo? Meno degli altri • L’Italia è sotto la media OCSE in entrambi gli indicatori e presenta livelli di spesa pubblica e totale Spesa pubblica in Università/PIL (%) - 2009 1.2 0.8 inferiori rispetto ad altri paesi 9 0.9 1 1.1 1.2 1.9 0.5 0.7 0.9 1.1 1.3 1.5 1.7 1.9 2.1 Finlandia Media OCSE USA Germania Spagna Regno Unito Italia
  • 10. Quanto spendiamo? Meno degli altri • L’Italia è sotto la media OCSE in entrambi gli indicatori e presenta livelli di spesa pubblica e totale inferiori rispetto ad altri paesi • Alle poche risorse pubbliche si aggiunge anche lo scarso finanziamento privato, da parte degli studenti o di finanziatori terzi 10 Spesa pubblica in Università/PIL (%) - 2009 0.8 0.9 1 1.1 1.2 1.2 1.9 0.5 0.7 0.9 1.1 1.3 1.5 1.7 1.9 2.1 Finlandia Media OCSE USA Germania Spagna Regno Unito Italia Spesa totale per studente per anno ($) - 2009 9562 13728 13614 16569 16338 15711 29201 5000 10000 15000 20000 25000 30000 35000 USA Finlandia Regno Unito Germania Media OCSE Spagna Italia
  • 11. La spesa per studente non è cresciuta 11 • Contrariamente ad altri Paesi, in Italia la spesa per studente universitario è rimasta sostanzialmente costante negli ultimi 15 anni 120 110 100 90 80 70 60 50 1995 2000 2005 2009 Finlandia Germania Italia Spagna Regno Unito USA Media Ocse Spesa totale per studente dal 1995 al 2009. 100 = spesa nel 2005. Fonte: OCSE (2012)
  • 12. Come spendiamo? La composizione della spesa • Secondo dati del Ministero dell’Istruzione, quasi il 70% delle uscite sono legate alla spesa per il personale • La frazione di spesa in interventi a favore degli studenti è molto bassa (<10%) • La composizione è rimasta costante negli ultimi anni 12 Composizione della Spesa (%) – 2009* 41.5 17.1 6.3 14 9.5 11.6 Personale docente Personale tecnico Altre spese per il personale Funzionamento Interventi a favore degli studenti Altre spese
  • 13. Come spendiamo? Diritto allo studio 13 • Che cos’è? • Il fondamento giuridico è l’art. 34 della costituzione: “Studenti capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi” • Da un punto di vista economico, gli interventi di diritto allo studio consentono la partecipazione all’università anche a chi non può a permettersela, magari perchè non può prendere a prestito i soldi necessari da una banca o dallo stato. • Come viene implementato? • Le principali forme di intervento previste sono: erogazione borse di studio; servizi di alloggio e ristorazione riduzione o esenzione tasse universitarie; attività lavorativa part-time. • Tuttavia l’Italia spende poco per il diritto allo studio (circa 9.5% del basso totale della spesa pubblica per l’università) • Inoltre, l’ implementazione degli interventi è a carico delle singole regioni, creando quindi disparità di trattamento per motivi di disponibilità di fondi.
  • 14. Come spendiamo? La vasta offerta territoriale Secondo dati MIUR (2011), più di 200 comuni italiani sono sede di almeno un corso di laurea. In media, ci sono più di 10 sedi di corso universitario per regione. La mappa raffigura la situazione nel 2011. 14 Ma è meglio avere tante università di qualità media o poche università di qualità eccellente?
  • 15. Chi beneficia dell’università pubblica? 36% 32% 41% 56% 69% 0% 20% 40% 60% 80% 5 4 3 2 1 Frequentanti o laureati su totale giovani 19-27 anni Sono soprattutto i figli delle famiglie ricche a iscriversi all’università: il tasso di partecipazione all’università è più che doppio per le famiglie più ricche rispetto alle famiglie più povere 15 Fonte: Moro (2012) – Dati EU-SILC 2010 Come leggere il grafico: Le famiglie italiane sono state ordinate in base al reddito e divise in cinque gruppi di uguale dimensione: 1 = 20% famiglie più povere 5 = 20% famiglie più ricche
  • 16. Perchè questo divario a seconda del reddito? 16 • Secondo dati OCSE (2014) in Italia la probabilità che i figli di genitori laureati vadano all'università è più del doppio rispetto ai figli di genitori diplomati e 9 volte maggiore rispetto ai figli di genitori senza neanche il diploma. • Ma già in 2° elementare avere un padre laureato si traduce in migliori performance scolastiche. Considerando i test Invalsi come metrica, ad esempio: Ø +8% in matematica, +12% in italiano • Il divario cresce nel tempo: Ø In 5° elementare, +10% in matematica e italiano Ø In 1° media, +15% in matematica e +13% in italiano • La famiglia influenza la decisione di iscriversi all’università anche attraverso la scelta della scuola superiore: Ø Oltre alla performance scolastica, contano vincoli culturali e informativi Ø L’attuale struttura della scuola superiore non aiuta chi vuole cambiare indirizzo “in corsa”
  • 17. Come intervenire per chiudere questo divario? Ø l’importanza di fattori non-cognitivi (motivazione, disciplina, aspirazioni, fiducia in se stessi) e informativi (rendimenti dell’istruzione) Ø la maggiore efficacia di politiche che puntino a chiudere i divari il prima possibile, per evitare il loro ampliamento nel tempo. Quindi, non è sufficiente un’università “gratuita” se chi proviene da famiglie più svantaggiate non è sufficientemente preparato, motivato e informato per frequentarla 17 • Risultati consolidati nella ricerca economica e psicologica sottolineano: Parafrasando James Heckman – Premio Nobel per l’Economia: “Non vi sono solamente vincoli di credito di breve periodo alla partecipazione universitaria dei più poveri, ma anche vincoli di lungo periodo, derivanti dalle differenze di investimenti familiari nelle attitudini allo studio”
  • 18. Chi paga? Le fonti di finanziamento Solo il 13% della spesa universitaria totale è finanziata dalle tasse universitarie pagate dagli studenti. 18 6.3 17.9 12.7 63.2 Fonti di Finanziamento (%) Dati MIUR (2010) relativi all’A.A. 2009* Alienazione patrimonio, Prestiti, Altro Entrate da altri enti Tasse universitarie Contributi pubblici La quasi totalità della spesa è pagata tramite la tassazione collettiva. * Il 2009 è l’anno più recente per cui questi dati sono disponibili
  • 19. Tasse universitarie: chi ne sente di più il peso? Per quanto crescenti con il reddito, le tasse universitarie impiegano una frazione più alta del reddito di una singola famiglia povera i cui figli frequentano l’università* Questo rende le tasse universitarie generalmente regressive Reddito familiare annuo Tasse universitarie medie (euro per anno accademico) % del reddito medio di fascia Fino a 6,000€ 496.66 € 15.6% Fino a 10,000€ 535.34 € 6.7% Fino a 20,000€ 874.83 € 5.8% Fino a 30,000€ 1,170.67 € 4.7% Oltre 30,000€ 1,746.79 € 4.3% Nota: i dati sono riferiti al singolo studente, e non considerano quindi i diversi tassi di frequenza dell’università di studenti più o meno benestanti. I livelli di contribuzione considerati sono una media tra le università del Sud Italia, frequentate da studenti mediamente meno benestanti e in cui le tasse sono generalmente più basse, e le università del Nord Italia, per le quali in media è vero il contrario. *Fonte dati: Ichino e Terlizzese (2012) 19
  • 20. Come finanziamo il resto della spesa? La gran parte del costo dell’università è finanziata dalla fiscalità generale, attraverso contributi pubblici. Chi paga, quindi? Tutti i cittadini, che pagando le tasse sui redditi da lavoro, sui consumi, sulle rendite finanziarie, sui redditi fondiari, …, alimentano le casse dello stato, con cui vengono finanziate anche le università pubbliche 20
  • 21. Ma pagano di più i ricchi o i poveri? Ci sono due fattori per cui le famiglie meno abbienti sostengono una spesa proporzionalmente maggiore di quelle più abbienti per il finanziamento dell’università C’e’ un fattore per cui le famiglie piu abbienti sostengono una spesa proporzionalmente maggiore di quelle meno abbienti 21 1. La regressività delle tasse universitarie, che secondo i dati a nostra disposizione incidono sui più poveri per una quota maggiore del reddito familiare 2. La minore propensione degli studenti meno abbienti ad iscriversi all’università 1. La progressività della fiscalità generale con cui è finanziata la maggior parte della spesa per università, per cui i più ricchi pagano complessivamente più tasse in proporzione al reddito Da quale parte pende l’ago della bilancia? Il dibattito è ancora aperto…
  • 22. Conclusioni. Quanto spendiamo? Chi paga? • La spesa italiana per l’istruzione terziaria è bassa, inferiore a quella di molti altri paesi • Il finanziamento dell’università italiana è principalmente pubblico, ma i benefici (privati) vengono raccolti soprattutto dai figli delle famiglie ricche • Le tasse universitarie non sono progressive e non coprono i costi del servizio 22
  • 23. Conclusioni. Come superare questi vincoli? Un innalzamento delle tasse di iscrizione ed una maggiore progressività delle stesse, insieme a un meccanismo di prestiti restituibili in funzione del reddito futuro del laureato*, potrebbe aumentare le risorse a disposizione del sistema universitario senza gravare eccessivamente sulle finanze pubbliche e senza penalizzare eccessivamente studenti “capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi” * Rendere la restituzione dei prestiti condizionata al reddito futuro dei laureati dovrebbe attenuare potenziali effetti di scoraggiamento legati ad un aumento delle tasse (o al prendere soldi a prestito). 23
  • 24. Conclusioni. Come spendiamo? • Inoltre, non si può valutare se spendiamo “poco” o “molto” senza pensare al COME • Ogni valutazione sulla quantità della spesa universitaria deve essere affiancata a una valutazione sulla qualità dell’offerta universitaria • Ad esempio l’ università sotto casa ha contribuito ad una espansione dell’offerta, non necessariamente della qualità • Faremo solo un breve accenno alla qualità dell’università italiana, argomento che di per sé richiederebbe un’altra presentazione: quali sono i risultati dei laureati italiani rispetto ai laureati degli altri paesi? 24
  • 25. Conclusioni. Che risultati otteniamo? L’indagine PIAAC dell’OCSE confronta le competenze della popolazione adulta (16-65 anni) in 24 paesi Oltre a essere in fondo alla graduatoria complessiva, in Italia: • La differenza fra le competenze dei laureati e quelle dei diplomati è inferiore alla media • Le competenze dei laureati italiani sono simili a quelle dei diplomati olandesi e giapponesi Questi risultati possono essere influenzati da diversi fattori (come il fatto che i migliori laureati italiani sempre più spesso tendono a emigrare), ma certamente non depongono a favore della qualità della formazione universitaria nel nostro paese. 25
  • 26. Le fonti che abbiamo consultato • Ciccone A., Cingano, F. e Cipollone, P., 2004. The Private and Social Return to Schooling in Italy. Giornale degli economisti e Annali di economia, 63( 3-4), 413-444. • Cingano, F. e Cipollone, P., 2009. I rendimenti dell’istruzione. Banca d’Italia Occasional Papers n. 53 • Dalmazzo, A. e De Blasio, G. , 2003. Social returns to Educations. Annals of Regional Science, 41(1), 51-69 • Heckman, J. J. - The Heckman Equation. Presentazione disponibile online:http://www.heckmanequation.org/ • Ichino, A. e Terlizzese, D., 2013 – Ma i poveri studiano con i soldi dei poveri. Disponibile online: http://www.lavoce.info/se-i-poveri-pagano-luniversita-ai-poveri/ • Ichino, A. e Terlizzese, D., 2012 – Facolà di scelta. Presentazione disponibile online: http://www2.dse.unibo.it/ichino/new/research_progress/pres_prestiti_num_ese_7.pdf • MIUR, 2011 – XI rapporto sullo stato del sistema universitario italiano • MIUR, 2010 – L’ Università in Cifre 2009-2010 • Moretti, E, 2004. Estimating the social returns to higher education. Journal of Econometrics, 121, 175-212. • Moro, A. 2012 – I redditi delle famiglie degli universitari. Disponibile online: http://noisefromamerika.org/articolo/redditi-famiglie-universitari • OCSE 2012 – Education at a Glance - 2012. Disponibile online: http://www.oecd-ilibrary.org/education/education-at-a-glance-2012_eag-2012-en 26
  • 27. Grazie! Se hai apprezzato la presentazione, inoltra il link ai tuoi amici e sostieni il nostro progetto! Marco Bertoni, Marta De Philippis e Marco Paccagnella Contatta gli autori: autori@quattrogatti.info Contatti: quattrogatti@quattrogatti.info | @_quattrogatti | facebook.com/quattrogatti.info