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INDICE
 Botanica
 Cenni di storia
 Documenti
 Farmaci
 Farmacie
 Iconografia
 Laboratori
 Personaggi
 Ricette
 Strumenti
 Vasi
 Vetreria
 Vignette
 A.I.S.F.
 INFORMAZIONI
 AutORe
INDICE
 Botanica
 Cenni di storia
 Documenti
 Farmaci
 Farmacie
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 Personaggi
 Ricette
 Strumenti
 Vasi
 Vetreria
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 A.I.S.F.
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 AutORe
Indice
 Botanica
– Cere
– Erbari essiccati
– Tavole
Indice
 Farmaci
– Etichette
– Prodotti
– Pubblicità
Indice
 Farmacie
– Italiane
– Estere
Indice
 Laboratori
– Ambienti
– Attrezzi
Indice
 Strumenti
– Armadi
– Arredi
– Bilance
– Mortai
– Oggettistica
– Termometri
Indice
 Vetreria
– Albarelli
– Ampolle
– Barattoli
– Bocce
– Bottiglie
– Flaconi
– Nasse
– Vasetti
– Altro
Indice
 Documenti
– Antidotari
– Farmaci obbligatori
– Farmacopee
– Ricettari
– Pubblicazioni varie
– Statuti e decreti
– Tariffari e tasse
– Vari documenti
Indice
 Informazioni
– Musei nel mondo
– Musei in Italia
– Vasi da farmacia
– Web link
25/05/13 11.04 m.
Storia
L’Accademia Italiana di Storia della Farmacia fu fondata il 2
giugno 1950, sul modello di tante altre società di storia già
esistenti nei maggiori Paesi europei.
La data e il luogo furono determinati dalla occasionale sede del
maggior storico del tempo, Giulio Conci, autore di “Pagine di
Storia della Farmacia” e titolare della farmacia all’Aquila Nera
di Bolzano. Gli altri colleghi fondatori provenivano da varie
regioni ed alcuni sono felicemente viventi, come il Prof. Ulisse
Gallo e il Dr. Giuseppe Boris Gradnik di Milano.
In questi cinquant’anni, festeggiati dall’Accademia nel corso del
grande Congresso internazionale di Firenze dell’ottobre 1999,
sono stati prodotti più di 5.000 articoli di riviste, pubblicati 30
antichi Statuti degli speziali italiani di altrettante città, oltre a
molti volumi storici, tra cui si segnala “La farmacia italiana
dalle origini all’età moderna” (edizioni Pacini – Pisa 1997).
Lo scopo di tutti i ricercatori è quello di giungere, attraverso il
reperimento delle tessere ancora mancanti, a un completo
L’Accademia è retta da un
Consiglio di Reggenza,
eletto ogni tre anni
dall’Assemblea,
competente su tutto
quanto concerne la vita
del sodalizio.
Presidente:
Antonio Corvi
via Nova, 15
29100 Piacenza
Direttivo
Vice Presidente: Gastone Torricelli (Firenze)
Segretario: Gabriella Mancini (Firenze)
Segretario organizzativo: Vittorio Cassani (Milano)
Tesoriere: Giuseppe Bargaglio (Asti)
Consiglieri: Carlo Bagliani (Villata - VC)
Angelo Beccarelli (Varedo - MI)
Patrizia Catellani (Modena)
Giovanni Cipriani (Firenze)
Vittorio Leonardi (Saronno - VA)
Gabriella Parma (Brescia)
Revisori dei Conti: Francesco Cinzano (Thiene - VI)
Maria Basiricò (Palermo)
Paolo Botteri (Firenze)
Supplente: Maria Luisa Riva (Pordenone)
SEGRETERIASEGRETERIA: via Giordani, 15 - 29100 Piacenza - tel./faxvia Giordani, 15 - 29100 Piacenza - tel./fax
0523 32 26 850523 32 26 85
TESORERIA: via Buonarroti, 15 - 41100 Asti - tel. 0141 21
Direttivo
Albarelli con coperchio
In vetro acromo, secolo XVIII. Monastero delle Benedettine, S. Maria degli Angeli
Albarello
In vetro acromo,
secolo XVIII.
Spedale Serristori,
Figline Valdarno.
Antico armadio per medicinali
Armadiodimedicinali
Primo ‘800,
di origine
inglese,
conservato
al Welcome
Museum of
Hystory of
Medicine
Libri:
- Abbamonte - R. Villano "La revisione delle piante organiche delle farmacie nella Regione Campania alla
luce dei più recenti orientamenti giurisprudenziali” (patrocinato da Federazione Ordini Farmacisti Italiani,
Federazione Nazionale Farmacisti Titolari, Regione Campania, Amministrazione Provinciale di Napoli, Ordine
Farmacisti di Napoli, Federfarma di Napoli, Associazione Giovani Avvocati della Campania, Associazione
Giovani Farmacisti di Napoli Ed. MicroPrint, pag. 72, dicembre 1988);
- R.Villano "Verso la società globale dell'informazione” (patrocinio RC Pompei, Ed. Eidos, pag. 194, maggio
1996);
- R. Villano "Dieci anni" - Storia ed attività del R.C. Pompei Oplonti Vesuvio Est (patrocinato dallo stesso
Club, Ed. A.C.M., pag. 226, giugno 1998);
- A. Acanfora - O. Ciampa - G. Tuorto - R. Villano "Viaggio nella minorità tra età negata ed età incompiuta"
Atti del Seminario di Studio Rotary del 4 maggio 1996 (patrocinio RC Pompei, Ed. A.C.M., pag. 114, giugno
1998);
- R. Villano "Elementi di orientamento universitario e nel lavoro" (patrocinato dal R. C. Pompei e dalla sua
Commissione di Azione Professionale, Ed. A.C.M., pag. 210, dicembre 1998);
- R. Villano "Struttura e funzioni dell'Archivio Distrettuale" (patrocinato dal Distretto 2100 R. I. e presentato
dal Governatore Antonio Carosella al Congresso Distrettuale a. r. 1998 - 99, Ed. Eidos, pag. 162, maggio 1999);
- R. Villano “Manuale sanitario per la terza età” (Patrocinio R.C. Pompei, Ed. Eidos, pag. 114, settembre
2000);
- R. Villano "Celebrazione rotariana della Giornata della Famiglia" - Atti del Convegno Rotary del 3 febbraio
2001 (Patrocinio R.C. Pompei, Ed. Eidos, pag. 58, marzo 2001);
- R. Villano "Il Rotary per l'Uomo" (Patrocinio R.C. Pompei, Ed. Eidos, pag. 280, giugno 2001; 2^ Edizione,
pag. 320, ottobre 2001).
pubblicazioni
Opere ipertestuali e multimediali:
- R. Villano "Archivio del Distretto 2100 - Italia del Rotary International a.r. 1994-99" (patrocinato dal
Distretto 2100 R. I., 2 cd rom, 1,3 Gb, giugno 1999);
- R. Villano "Elementi di orientamento universitario e nel lavoro" 2^ Ediz. aggiornata ipertestuale su CD-
ROM (patrocinato da R.C. Pompei e dalla sua Commissione di Az. Prof., Ed. Eidos, 5 Mb, ottobre 1999);
- A. Carosella - R. Villano “L’uomo come fine: attività del Distretto 2100 a.r. 1998 - 99”, Edizione
multimediale su CD-ROM (patrocinato dal Distretto 2100 R. I., Ed. Eidos, 421 Mb - 554 file, luglio 2000);
- R. Villano "Elementi di orientamento universitario e nel lavoro" 3^ Ediz. aggiornata ipertestuale su CD-
ROM (patrocinato da R.C. Pompei e dalla sua Commissione di Az. Prof., Ed. Eidos, 9 Mb, agosto 2000);
- R. Villano "Sito Web Rotary Club Pompei Oplonti Vesuvio Est - progetto e contenuti-" (patrocinato da R.C.
Pompei, realizzato da Società Telefoni Interni, distribuito da Global Com, Provider Infostrada, 72 link - 800
Mb, dicembre 2000);
- R. Villano “Rotary Club Pompei Oplonti Vesuvio Est: territorio, attività, documenti, immagini”, Edizione
multimediale su CD-ROM (patrocinio R.C. Pompei, Ed. Eidos, 610 Mb - 1812 file, gennaio 2001);
- R. Villano "Atti dei Convegni Rotary sui Minori e sulla Famiglia", Ediz. ipertestuale su floppy disk realizzata
in occasione della Tavola Rotonda " Pompeii for Peace and Children" promossa dalla Delegazione Pontificia di
Pompei nell'ambito delle celebrazioni per il Centenario della Monumentale Facciata del Pontificio Santuario
della Beata Vergine del Santo Rosario (patrocinio RC Pompei, Ed. Eidos, 2,8 Mb - 58 file, maggio 2001);
- R. Villano "Il Rotary per l'uomo" CD-ROM multimediale (patrocinio R.C. Pompei, Ed. Eidos, 410 Mb - 820
file, giugno 2001);
- R. Villano “Manuale sanitario per la terza età”, Ediz. ipertestuale su internet scaricabile in download
PDF/Zip dal sito web della Banca Dati Sanitaria GioFil (patrocinio GioFil, 5,5 Mb - 111 file, gennaio 2002);
pubblicazioni
Barattolo
Barattolo
con
coperchio
Barattolo con
coperchio
Secolo XVIII,
Istituto e Museo di
Storia della
Scienza, Firenze
Barattoli e vasetti cilindrici
In vetro blu
e vetro
acromo con
tappo
rotondo
schiacciato
e
smerigliato,
secolo XIX.
Farmacia
Ragionieri,
Sesto
Fiorentino.
Bilancia
Sul Conci (1934) leggiamo a proposito delle bilance di farmacia: "Antichissima è la
documentazione d'uno dei più tipici e indispensabili strumenti farmaceutici: la Bilancia (dal
lat. bis e lanx "piatto"). Secondo gli storici, la bilancia sarebbe stata conosciuta in Oriente
già nell'età neolitica in Europa però sarebbe giunta soltanto nell'età dei metalli,
probabilmente attraverso le isole di Cipro e di Creta. Fra i vari segni geroglifici di una
tavoletta iscritta del II Palazzo di Cnosso (prima metà del secondo millennio a. C) v'è
anche quello della bilancia (a bracci eguali, con un piede verticale di sostegno). Un'altra
documentazione è sulla lastra tombale di Kivik (Svezia), probabilmente della tarda età del
bronzo. Numerosa è pure la documentazione di bilance egiziane. Oltre alle bilance a
sostegno, le antichissime età conobbero anche le bilance appese. Di questo tipo esistono,
nel Museo Nazionale di Atene, due bilancette d'oro, trovate in una tomba di Micene: la leva
è formata da un'esile verghetta d'oro, con fili pure d'oro reggenti sottilissimi piattiní.Bilance
con pesi scorrevoli sui bracci erano probabilmente note anche ai Babilonesi. Gli Ebrei
usavano bilance a bracci eguali e disuguali, con pesi liberi e scorrevoli: ed anche le
bilancine tascabili. Nel Talmud sono ricordate bilance... addomesticate, col bilanciere
vuoto, contenente mercurio, il quale spostandosi dalla parte della merce, collaborava
egregiamente col mercante ad Imbrogliare il compratore. Nessun esemplare di bilance
Bilancia
XVIII
sec.
Bilancia
XVIII
sec.
Bilancia
XVIII
sec.
Pesi e misure
Nel parlare di bilance si devono anche ricordare le unità di misura di peso che sono state
utilizzate in passato. Dalle opere mediche di Celso, Dioscoride, Galeno e Plinio si rileva che la
libbra romana era divisa in 12 once 96 dramme 288 scrupoli. Sul testo "I discorsi" del Mattioli
(1573) che rappresenta il più importante commentario dell'opera "De materia medica" di Pedacio
Dioscoride (nato ad Anazarbe in Cilicia nel I sec. d.C) leggiamo i nomi e le quantità di peso
secondo Dioscoride ed anche come si debbano intendere le misure delle cose solide e liquide.
Prima dell'introduzione del sistema metrico decimale non esistevano criteri uniformi a riguardo
dei valori di peso, capacità e lunghezza. Il sistema di peso medicinale o farmaceutico in uso per
tutto il medioevo ed oltre si basava sul sistema romano ove la libbra con le sue sudddivisioni era
la misura usuale.
Il pavese Luigi Valentino Brugnatelli nella sua Farmacopea Generale del 1807 riporta i pesi di
uso farmaceutico che "sono usati in tutto il regno". Libbre, once, dramme, grani, con
l'introduzione del sistema metrico decimale furono convertiti in grammi, centigrammi e
milligrammi. Vi erano tuttavia notevoli oscillazioni di valori ponderali tra le varie città italiane. Dal
Codice Farmaceutico Militare del 1862 leggiamo che a Pavia 1 libbra corispondeva a 326,793 g.
Sempre il Brugnatelli ci riporta nella sua Farmacopea accanto ai segni medici usati nelle ricette i
pesi empirici che venivano utilizzati.
Da: Conci Giulio (1934) "Pagine di Storia della Farmacia" Edizioni Vittoria Milano. Ristampa Anastatica del 1994, Veneta Editrice, Conselve (PD).
Brugnatelli L.V. (1807). "Farmacopea Generale ad uso de' medici moderni ossia Dizionario delle preparazioni farmaceutico - Mediche semplici e
composte più usate ai tempi nostri e conformi alle nuove teorie Chimico Mediche". Pavia, Dalla tipografia di Giovanni Capelli.
Pesi farmaceutici
Da “I Discorsi” di P. Mattioli
(1573)
Bottiglie smaltate tedesche del XVIII secolo
Bottiglia
In vetro soffiato,
secolo XVIII.
Conservatorio San
Niccolò, Prato.
Prima metà
secolo XX.
Farmacia
Ragionieri, Sesto
Fiorentino.
Bottiglie
alla
boema
In vetro soffiato,
secolo XVIII.
Officina Profumo
Farmaceutica,
Santa Maria
Novella
Bottiglia con
cannello ricurvo
Decreto
Roma, 1647
TavolettadiNippur
Le più antiche ricette
mediche della storia
(2700 a. C.). Filadelfia,
USA, University
Museum
Certificatodipreparazione
diunaTeriacaRomana
1603
ASPIRINA
Atto di
registrazione
(1° febbraio 1899)
Erbario
essiccato
Foglio dell'Erbario
di G. B. Triumfetti
(1656-1708)
con annotazioni su ciascuna
pianta (Biblioteca
Casanatense, Roma)
 
Erbari figurati
Negli erbari figurati più antichi sono classificate le piante dividendole in gruppi in base al diverso
portamento (alberi, frutici, suffrutici, erbe) e distinguendo quelle spontanee da quelle coltivate.
Questa modalità di studiare, descrivere e raffigurare le piante, interpretando e modificando, se non
addirittura copiando, le conoscenze degli autori classici si mantenne molto a lungo, fino a buona parte
del 16° secolo. L'interesse ed il significato storico di questi erbari manoscritti, spesso su papiro o
pergamena, è indiscutibilmente di eccezionale pregio. Occorre, tuttavia, precisare che una descrizione
botanica scientificamente corretta richiede l'uso di una terminologia tecnica specialistica che compare
solo molto tempo dopo, nel 18° secolo. Fino a quel momento le descrizioni risultano, quindi, brevi e in
gran parte fondate sull'analogia, raramente a carattere naturalistico, ma il più delle volte filosofico,
magico e permeate di astrologia e occultismo.
E' il caso, ad esempio, di molti erbari ispirati alle teorie di PARACELSO (1451-1493) che nella sua
Dottrina dei segni sosteneva che tutte le erbe nascondessero un segno occulto della loro utilità per
l'uomo; così le foglie a forma di cuore avrebbero curato i disturbi cardiaci, la linfa gialla avrebbe guarito
l'itterizia, ecc. In quest'ottica, le diverse parti di una pianta venivano raffigurate con gli organi del corpo
che erano in grado di curare.
Accanto a queste opere, che rappresentano per lo più un miscuglio di superstizione e pseudomedicina,
ne compaiono altre di autori provvisti di una certa preparazione scientifica e di una spiccata
individualità che basarono le loro descrizioni botaniche su osservazioni personali dirette e non sui dati
tramandati dai testi antichi. Avviata verso la metà del 15° secolo l'arte della stampa, compaiono,
soprattutto in Germania, i primi erbari stampati (detti erbari incunaboli).
Si tratta spesso di copie di manoscritti medioevali a loro volta derivati, attraverso fonti arabe o persiane,
da antiche opere greche e romane. Se da un lato le descrizioni delle piante, tranne poche eccezioni,
risultano carenti ed imprecise, dall'altro le illustrazioni vengono progressivamente migliorate attraverso
riproduzioni xilografiche di pregevoli dipinti e disegni di artisti.
Farmacia dell’Istituto Demidoff
Firenze
OfficinaProfumoFarmaceutica
SantaMariaNovella,Firenze
Farmacia Giovanni Antonio Picciola
(esposizione di mobili e vasellame)1847 - Trieste
Farmacia dell’Ospedale degli Incurabili
Settecentesco capolavoro barocco - Napoli
Farmacia
Pedotti
Pavia
Regia Farmacia Anglesio
Milano
Farmacia "Quattro Cantoni"
L'arredo della sala vendita è costituito da una serie di armadi a muro in legno laccato bianco in stile
tardo settecentesco attribuiti all'architetto Alessandro Fantastici. I vetri sono dipinti con scene
mitologiche alternate ad antiche scritte indicanti il contenuto degli scaffali. Nella parte inferiore gli
armadi presentano sportelli chiusi sui quali sono raffigurate figure geometriche che racchiudono
strumenti di farmacia. La dotazione originale della farmacia non è più conservata in questo luogo: in
farmacia esiste solo un mortaio in bronzo e alcuni strumenti di laboratorio.
Siena - Via S. Pietro 4
Farmacia
della Certosa
di
Schwarzrach
Museo tedesco
della farmacia,
castello di
Heidelberg
Farmacia
tedesca del
XVIII secolo
Ricostruzione
conservata presso
il Museo
Nazionale di
Storia americana
FarmaciadelXVIIIsecolodiMonacodiBaviera
FcarmacopeaVeneta
Venezia,1617
CodicefarmaceuticoRomano
1868
Compilato
per ordine di
Sua Santità
Papa Pio IX,
opera di
Antonacci
PrimaEdizione,1892
FarmacopeaItaliana
Laboratorio
del XVIII
secolo
Museo tedesco
della farmacia,
castello di
Heidelberg
Mortai
Il Conci nel suo libro di Storia della Farmacia (1934) scrive a proposito dei mortai: "I mortai
più antichi sono tutti in pietra; poi seguono quelli metallici, specialmente di bronzo (70-80
% rame, 20-30 % stagno). Riguardo alla forma, vi sono dei tipi caratteristici che
permettono di identificare il luogo d'origine e l'epoca. I più antichi sono quelli semisferici o
a palla o a pera. Il tipo slanciato, allungato accenna ad origine tedesca (seconda metà del
sec. XV). Nello stesso periodo, quelli di provenienza italiana hanno forma di vaso con
diametro maggiore alla bocca che non alla base. Il Rinascimento preferisce una forma
schiacciata, con fregi di foglie d'acanto stilizzate; sono generalmente provvisti di anse o
rilievi per l’utilizzazione, di forme semplici o complicate: spine navi, gocce, pigne, busti e
teste d'animali (draghi, cani, leoni). Talora sono muniti d'anello per appendere. Anche
nell'ornamentazione dei mortali, come dei vasi, ebbe agio di esplicarsi in mille modi la
tendenza estetico, artistica dei vari secoli. Molti mortai portano i nomi o le sigle o gli
stemmi dei fonditori o dei proprietari, motti religiosi o sentenze (Laus Deo semper, En
Dieu est mon espoir, ecc.)". Il Conci nel suo libro di Storia della Farmacia (1934) scrive a
proposito dei mortai: "I mortai più antichi sono tutti in pietra; poi seguono quelli metallici,
specialmente di bronzo (70-80 % rame, 20-30 % stagno). Riguardo alla forma, vi sono dei
tipi caratteristici che permettono di identificare il luogo d'origine e l'epoca. I più antichi
sono quelli semisferici o a palla o a pera. Il tipo slanciato, allungato accenna ad origine
tedesca (seconda metà del sec. XV). Nello stesso periodo, quelli di provenienza italiana
hanno forma di vaso con diametro maggiore alla bocca che non alla base. Il Rinascimento
Mortai
M
o
r
t
a
i
Mortai
Mortai
Mortai
Mortai
In porcellana
dura;
Szerecsen
Patika, Pecs,
Austria
Mortai
Mortai
In pietra,
Istituto Demidoff,
XVIII secolo
Musei nel mondo
Argentina
Museo de Farmacia, BUENOS AIRES
Australia
Dows Pharmacy Museum, CHILTERN, Victoria
Dwellingup Pharmacy Museum, DWELLINGUP, WA,
Fairhaven Pharmacy Museum, BELLINGHAM, WA
Sydney Powerhouse Museum,SYDNEY
Medical History Museum
The Savory and Moore Pharmacy
Austria
Stadtmuseum Graz
Josefee Apotheke Leoben
Scales and weights museum, PICHLING bei
KÖFLACH
Heimatmuseum Trofaiach, TROFAIACH
Open air museum Vorau, VORAU
Belgium
The Memling museum, BRÜGGE/BRUGUES
Le Musée de Pharmacognosie, BRUXELLES
The Museum of Folklore, pharmacy section, GHENT
Brazil
Centro de Memória da Escola de Pharmacia de Ouro
Preto, OURO PRETO
Museu Histórico Nacional, a.o. a detailed reconstruction
of the Teixeira Novaes Pharmacy, RIO DE JANEIRO
Canada
Banting House National Historic Site, LONDON, Ontario
Niagara-on-the Lake Pharmacy Museum, Niagara-on-the
Lake, Ontario
Musée des Augustines de l´Hôtel-de-Dieu, QUÉBEC
In vetro a fili di
lattimo, secoli XVII
XVIII, Spedale
Serristori, Figline
Valdarno
Nassa
Apparecchioperaerosol
Avicenna
PUBBLICITA’FARMACEUTICHE
Pubblicità farmaceutica
La pubblicità farmaceutica non è affatto un
fenomeno dell’epoca contemporanea. Essa risale,
almeno per i prodotti di più largo consumo, agli inizi
del Novecento.
Per i messaggi farmaceutici erano utilizzati vari
sistemi tra cui i manifesti e i cartelloni, le cartoline
illustrate, gli automi.
Manifesto
degli anni ‘30.
Aspirina
25/05/13 11.04 m.
Avanti Cristo
L’origine della farmacia risale alla notte dei tempi e si confonde
con il mito.
Nella preistoria l’uomo scoprì l’attività benefica di alcune piante e
minerali solo per caso, guidato dall’istinto.
Nella Bibbia con la parola farmakia si definivano tutte le arti con
cui Babilonia sedusse il mondo (dall’Apocalisse). E’ agevole
immaginare che si alludesse ai filtri amorosi e agli afrodisiaci.
Verificandosi, però, nel tempo anche effetti deleteri con queste
terapie, al concetto iniziale subentrò quello di tossico o veleno.
Nelle età più remote la figura del farmacista era tutt’uno con quella
del medico, del sacerdote, dello stregone. Che la professione del
farmacista sia una delle più antiche del mondo è attestato da
documenti giuntici dalle grandi civiltà di Sumeri, Assiro-
Babilonesi, Egizi, Cretesi, Micenei, Cinesi.
Risale al 2700 a.C. il più antico testo di farmacologia conosciuto:
una tavoletta in caratteri cuneiformi dell’antica Ur in
Mesopotamia, rinvenuta nei primi decenni del XX secolo e
Filtro chimico
meccanico
Molazza
Galantini
Utilizzata fino al
1937 per
adsorbire gli
estratti in
eccipienti polverosi
ed ottenere
granulati di droghe
per la
fabbricazione delle
compresse.
Adoperata dalla
Schiapparelli per
preparare la
valeriana
Digitalis
purpurea
Clistere con
la candela,
collezione
Midy, secolo
XVIII
Pubblicazioni
VARIE
ClubPompeiOplontiVesuvio
Est
ROTARY
INTERNATIONAL© by Raimondo Villano
ORCIOLO,maiolicaFaenza,metàdelsecoloXV
ClubPompeiOplontiVesuvio
Est
ROTARY
INTERNATIONAL© by Raimondo Villano
ALBARELLOdigiacinticanditi,XVIIsecolo,
spezieriadell’AbbaziaBenedettinadiPomposa(Ferrara)
Principale
caratteristica di
questo vaso è
l’emblema di
Pomposa sormontato
dal cappello
abbaziale;
l’emblema, una stella
a otto punte, è
incorniciato dalla
scura scritta
“Pomposia”. Nella
parte centrale dei
vasi è scritto il nome
del medicinale; sopra
e sotto questa scritta
i decori, a motivi
floreali o animali, su
fondo azzurro e
lucido.In esposizione
permanente al
Museo nazionale di
Ravenna.
Preparazione
dell’unguento
nazionale (1790
circa): la
preparazione del
prodotto
farmaceutico è
una metafora per
la creazione di
uno Stato nuovo
Musei in Italia
ABRUZZO E MOLISE
Castelli (Teramo): Museo della Ceramica
Loreto Aprutino (Pe): Museo delle Ceramiche Abruzzesi
CALABRIA
Reggio Calabria: Museo Archeologico Nazionale
CAMPANIA
Napoli: Museo Nazionale della Ceramica "Duca di Martina"
Napoli: Museo Nazionale di San Martino
EMILIA ROMAGNA
Bologna: Museo Civico Archeologico
Faenza: Museo Internazionale delle Ceramiche
Ferrara: Palazzo Schifanoia: Musei Civici di Arte Antica
Modena: Galleria Museo Medagliere Estense
Modena: Museo Civico Archeologico Etnologico
Novellara (Reggio Emilia): Museo Civico "Gonzaga"
Ravenna: Museo Nazionale
FRIULI VENEZIA GIULIA
Gorizia: Museo del Castello
Trieste: Civico Museo Sartorio
LAZIO
Roma: Museo Storico dell'Arte Sanitaria
Roma: Museo di Palazzo Venezia
Roma : Museo di Roma
Viterbo: Museo Civico

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  • 1. INDICE  Botanica  Cenni di storia  Documenti  Farmaci  Farmacie  Iconografia  Laboratori  Personaggi  Ricette  Strumenti  Vasi  Vetreria  Vignette  A.I.S.F.  INFORMAZIONI  AutORe
  • 2. INDICE  Botanica  Cenni di storia  Documenti  Farmaci  Farmacie  Iconografia  Laboratori  Personaggi  Ricette  Strumenti  Vasi  Vetreria  Vignette  A.I.S.F.  INFORMAZIONI  AutORe
  • 3. Indice  Botanica – Cere – Erbari essiccati – Tavole
  • 4. Indice  Farmaci – Etichette – Prodotti – Pubblicità
  • 7. Indice  Strumenti – Armadi – Arredi – Bilance – Mortai – Oggettistica – Termometri
  • 8. Indice  Vetreria – Albarelli – Ampolle – Barattoli – Bocce – Bottiglie – Flaconi – Nasse – Vasetti – Altro
  • 9. Indice  Documenti – Antidotari – Farmaci obbligatori – Farmacopee – Ricettari – Pubblicazioni varie – Statuti e decreti – Tariffari e tasse – Vari documenti
  • 10. Indice  Informazioni – Musei nel mondo – Musei in Italia – Vasi da farmacia – Web link
  • 12. Storia L’Accademia Italiana di Storia della Farmacia fu fondata il 2 giugno 1950, sul modello di tante altre società di storia già esistenti nei maggiori Paesi europei. La data e il luogo furono determinati dalla occasionale sede del maggior storico del tempo, Giulio Conci, autore di “Pagine di Storia della Farmacia” e titolare della farmacia all’Aquila Nera di Bolzano. Gli altri colleghi fondatori provenivano da varie regioni ed alcuni sono felicemente viventi, come il Prof. Ulisse Gallo e il Dr. Giuseppe Boris Gradnik di Milano. In questi cinquant’anni, festeggiati dall’Accademia nel corso del grande Congresso internazionale di Firenze dell’ottobre 1999, sono stati prodotti più di 5.000 articoli di riviste, pubblicati 30 antichi Statuti degli speziali italiani di altrettante città, oltre a molti volumi storici, tra cui si segnala “La farmacia italiana dalle origini all’età moderna” (edizioni Pacini – Pisa 1997). Lo scopo di tutti i ricercatori è quello di giungere, attraverso il reperimento delle tessere ancora mancanti, a un completo
  • 13. L’Accademia è retta da un Consiglio di Reggenza, eletto ogni tre anni dall’Assemblea, competente su tutto quanto concerne la vita del sodalizio. Presidente: Antonio Corvi via Nova, 15 29100 Piacenza Direttivo
  • 14. Vice Presidente: Gastone Torricelli (Firenze) Segretario: Gabriella Mancini (Firenze) Segretario organizzativo: Vittorio Cassani (Milano) Tesoriere: Giuseppe Bargaglio (Asti) Consiglieri: Carlo Bagliani (Villata - VC) Angelo Beccarelli (Varedo - MI) Patrizia Catellani (Modena) Giovanni Cipriani (Firenze) Vittorio Leonardi (Saronno - VA) Gabriella Parma (Brescia) Revisori dei Conti: Francesco Cinzano (Thiene - VI) Maria Basiricò (Palermo) Paolo Botteri (Firenze) Supplente: Maria Luisa Riva (Pordenone) SEGRETERIASEGRETERIA: via Giordani, 15 - 29100 Piacenza - tel./faxvia Giordani, 15 - 29100 Piacenza - tel./fax 0523 32 26 850523 32 26 85 TESORERIA: via Buonarroti, 15 - 41100 Asti - tel. 0141 21 Direttivo
  • 15. Albarelli con coperchio In vetro acromo, secolo XVIII. Monastero delle Benedettine, S. Maria degli Angeli
  • 16. Albarello In vetro acromo, secolo XVIII. Spedale Serristori, Figline Valdarno.
  • 17. Antico armadio per medicinali
  • 19. Libri: - Abbamonte - R. Villano "La revisione delle piante organiche delle farmacie nella Regione Campania alla luce dei più recenti orientamenti giurisprudenziali” (patrocinato da Federazione Ordini Farmacisti Italiani, Federazione Nazionale Farmacisti Titolari, Regione Campania, Amministrazione Provinciale di Napoli, Ordine Farmacisti di Napoli, Federfarma di Napoli, Associazione Giovani Avvocati della Campania, Associazione Giovani Farmacisti di Napoli Ed. MicroPrint, pag. 72, dicembre 1988); - R.Villano "Verso la società globale dell'informazione” (patrocinio RC Pompei, Ed. Eidos, pag. 194, maggio 1996); - R. Villano "Dieci anni" - Storia ed attività del R.C. Pompei Oplonti Vesuvio Est (patrocinato dallo stesso Club, Ed. A.C.M., pag. 226, giugno 1998); - A. Acanfora - O. Ciampa - G. Tuorto - R. Villano "Viaggio nella minorità tra età negata ed età incompiuta" Atti del Seminario di Studio Rotary del 4 maggio 1996 (patrocinio RC Pompei, Ed. A.C.M., pag. 114, giugno 1998); - R. Villano "Elementi di orientamento universitario e nel lavoro" (patrocinato dal R. C. Pompei e dalla sua Commissione di Azione Professionale, Ed. A.C.M., pag. 210, dicembre 1998); - R. Villano "Struttura e funzioni dell'Archivio Distrettuale" (patrocinato dal Distretto 2100 R. I. e presentato dal Governatore Antonio Carosella al Congresso Distrettuale a. r. 1998 - 99, Ed. Eidos, pag. 162, maggio 1999); - R. Villano “Manuale sanitario per la terza età” (Patrocinio R.C. Pompei, Ed. Eidos, pag. 114, settembre 2000); - R. Villano "Celebrazione rotariana della Giornata della Famiglia" - Atti del Convegno Rotary del 3 febbraio 2001 (Patrocinio R.C. Pompei, Ed. Eidos, pag. 58, marzo 2001); - R. Villano "Il Rotary per l'Uomo" (Patrocinio R.C. Pompei, Ed. Eidos, pag. 280, giugno 2001; 2^ Edizione, pag. 320, ottobre 2001). pubblicazioni
  • 20. Opere ipertestuali e multimediali: - R. Villano "Archivio del Distretto 2100 - Italia del Rotary International a.r. 1994-99" (patrocinato dal Distretto 2100 R. I., 2 cd rom, 1,3 Gb, giugno 1999); - R. Villano "Elementi di orientamento universitario e nel lavoro" 2^ Ediz. aggiornata ipertestuale su CD- ROM (patrocinato da R.C. Pompei e dalla sua Commissione di Az. Prof., Ed. Eidos, 5 Mb, ottobre 1999); - A. Carosella - R. Villano “L’uomo come fine: attività del Distretto 2100 a.r. 1998 - 99”, Edizione multimediale su CD-ROM (patrocinato dal Distretto 2100 R. I., Ed. Eidos, 421 Mb - 554 file, luglio 2000); - R. Villano "Elementi di orientamento universitario e nel lavoro" 3^ Ediz. aggiornata ipertestuale su CD- ROM (patrocinato da R.C. Pompei e dalla sua Commissione di Az. Prof., Ed. Eidos, 9 Mb, agosto 2000); - R. Villano "Sito Web Rotary Club Pompei Oplonti Vesuvio Est - progetto e contenuti-" (patrocinato da R.C. Pompei, realizzato da Società Telefoni Interni, distribuito da Global Com, Provider Infostrada, 72 link - 800 Mb, dicembre 2000); - R. Villano “Rotary Club Pompei Oplonti Vesuvio Est: territorio, attività, documenti, immagini”, Edizione multimediale su CD-ROM (patrocinio R.C. Pompei, Ed. Eidos, 610 Mb - 1812 file, gennaio 2001); - R. Villano "Atti dei Convegni Rotary sui Minori e sulla Famiglia", Ediz. ipertestuale su floppy disk realizzata in occasione della Tavola Rotonda " Pompeii for Peace and Children" promossa dalla Delegazione Pontificia di Pompei nell'ambito delle celebrazioni per il Centenario della Monumentale Facciata del Pontificio Santuario della Beata Vergine del Santo Rosario (patrocinio RC Pompei, Ed. Eidos, 2,8 Mb - 58 file, maggio 2001); - R. Villano "Il Rotary per l'uomo" CD-ROM multimediale (patrocinio R.C. Pompei, Ed. Eidos, 410 Mb - 820 file, giugno 2001); - R. Villano “Manuale sanitario per la terza età”, Ediz. ipertestuale su internet scaricabile in download PDF/Zip dal sito web della Banca Dati Sanitaria GioFil (patrocinio GioFil, 5,5 Mb - 111 file, gennaio 2002); pubblicazioni
  • 23. Barattolo con coperchio Secolo XVIII, Istituto e Museo di Storia della Scienza, Firenze
  • 24. Barattoli e vasetti cilindrici In vetro blu e vetro acromo con tappo rotondo schiacciato e smerigliato, secolo XIX. Farmacia Ragionieri, Sesto Fiorentino.
  • 25. Bilancia Sul Conci (1934) leggiamo a proposito delle bilance di farmacia: "Antichissima è la documentazione d'uno dei più tipici e indispensabili strumenti farmaceutici: la Bilancia (dal lat. bis e lanx "piatto"). Secondo gli storici, la bilancia sarebbe stata conosciuta in Oriente già nell'età neolitica in Europa però sarebbe giunta soltanto nell'età dei metalli, probabilmente attraverso le isole di Cipro e di Creta. Fra i vari segni geroglifici di una tavoletta iscritta del II Palazzo di Cnosso (prima metà del secondo millennio a. C) v'è anche quello della bilancia (a bracci eguali, con un piede verticale di sostegno). Un'altra documentazione è sulla lastra tombale di Kivik (Svezia), probabilmente della tarda età del bronzo. Numerosa è pure la documentazione di bilance egiziane. Oltre alle bilance a sostegno, le antichissime età conobbero anche le bilance appese. Di questo tipo esistono, nel Museo Nazionale di Atene, due bilancette d'oro, trovate in una tomba di Micene: la leva è formata da un'esile verghetta d'oro, con fili pure d'oro reggenti sottilissimi piattiní.Bilance con pesi scorrevoli sui bracci erano probabilmente note anche ai Babilonesi. Gli Ebrei usavano bilance a bracci eguali e disuguali, con pesi liberi e scorrevoli: ed anche le bilancine tascabili. Nel Talmud sono ricordate bilance... addomesticate, col bilanciere vuoto, contenente mercurio, il quale spostandosi dalla parte della merce, collaborava egregiamente col mercante ad Imbrogliare il compratore. Nessun esemplare di bilance
  • 29. Pesi e misure Nel parlare di bilance si devono anche ricordare le unità di misura di peso che sono state utilizzate in passato. Dalle opere mediche di Celso, Dioscoride, Galeno e Plinio si rileva che la libbra romana era divisa in 12 once 96 dramme 288 scrupoli. Sul testo "I discorsi" del Mattioli (1573) che rappresenta il più importante commentario dell'opera "De materia medica" di Pedacio Dioscoride (nato ad Anazarbe in Cilicia nel I sec. d.C) leggiamo i nomi e le quantità di peso secondo Dioscoride ed anche come si debbano intendere le misure delle cose solide e liquide. Prima dell'introduzione del sistema metrico decimale non esistevano criteri uniformi a riguardo dei valori di peso, capacità e lunghezza. Il sistema di peso medicinale o farmaceutico in uso per tutto il medioevo ed oltre si basava sul sistema romano ove la libbra con le sue sudddivisioni era la misura usuale. Il pavese Luigi Valentino Brugnatelli nella sua Farmacopea Generale del 1807 riporta i pesi di uso farmaceutico che "sono usati in tutto il regno". Libbre, once, dramme, grani, con l'introduzione del sistema metrico decimale furono convertiti in grammi, centigrammi e milligrammi. Vi erano tuttavia notevoli oscillazioni di valori ponderali tra le varie città italiane. Dal Codice Farmaceutico Militare del 1862 leggiamo che a Pavia 1 libbra corispondeva a 326,793 g. Sempre il Brugnatelli ci riporta nella sua Farmacopea accanto ai segni medici usati nelle ricette i pesi empirici che venivano utilizzati. Da: Conci Giulio (1934) "Pagine di Storia della Farmacia" Edizioni Vittoria Milano. Ristampa Anastatica del 1994, Veneta Editrice, Conselve (PD). Brugnatelli L.V. (1807). "Farmacopea Generale ad uso de' medici moderni ossia Dizionario delle preparazioni farmaceutico - Mediche semplici e composte più usate ai tempi nostri e conformi alle nuove teorie Chimico Mediche". Pavia, Dalla tipografia di Giovanni Capelli.
  • 30. Pesi farmaceutici Da “I Discorsi” di P. Mattioli (1573)
  • 31. Bottiglie smaltate tedesche del XVIII secolo
  • 32. Bottiglia In vetro soffiato, secolo XVIII. Conservatorio San Niccolò, Prato.
  • 33. Prima metà secolo XX. Farmacia Ragionieri, Sesto Fiorentino. Bottiglie alla boema
  • 34. In vetro soffiato, secolo XVIII. Officina Profumo Farmaceutica, Santa Maria Novella Bottiglia con cannello ricurvo
  • 36. TavolettadiNippur Le più antiche ricette mediche della storia (2700 a. C.). Filadelfia, USA, University Museum
  • 39. Erbario essiccato Foglio dell'Erbario di G. B. Triumfetti (1656-1708) con annotazioni su ciascuna pianta (Biblioteca Casanatense, Roma)  
  • 40. Erbari figurati Negli erbari figurati più antichi sono classificate le piante dividendole in gruppi in base al diverso portamento (alberi, frutici, suffrutici, erbe) e distinguendo quelle spontanee da quelle coltivate. Questa modalità di studiare, descrivere e raffigurare le piante, interpretando e modificando, se non addirittura copiando, le conoscenze degli autori classici si mantenne molto a lungo, fino a buona parte del 16° secolo. L'interesse ed il significato storico di questi erbari manoscritti, spesso su papiro o pergamena, è indiscutibilmente di eccezionale pregio. Occorre, tuttavia, precisare che una descrizione botanica scientificamente corretta richiede l'uso di una terminologia tecnica specialistica che compare solo molto tempo dopo, nel 18° secolo. Fino a quel momento le descrizioni risultano, quindi, brevi e in gran parte fondate sull'analogia, raramente a carattere naturalistico, ma il più delle volte filosofico, magico e permeate di astrologia e occultismo. E' il caso, ad esempio, di molti erbari ispirati alle teorie di PARACELSO (1451-1493) che nella sua Dottrina dei segni sosteneva che tutte le erbe nascondessero un segno occulto della loro utilità per l'uomo; così le foglie a forma di cuore avrebbero curato i disturbi cardiaci, la linfa gialla avrebbe guarito l'itterizia, ecc. In quest'ottica, le diverse parti di una pianta venivano raffigurate con gli organi del corpo che erano in grado di curare. Accanto a queste opere, che rappresentano per lo più un miscuglio di superstizione e pseudomedicina, ne compaiono altre di autori provvisti di una certa preparazione scientifica e di una spiccata individualità che basarono le loro descrizioni botaniche su osservazioni personali dirette e non sui dati tramandati dai testi antichi. Avviata verso la metà del 15° secolo l'arte della stampa, compaiono, soprattutto in Germania, i primi erbari stampati (detti erbari incunaboli). Si tratta spesso di copie di manoscritti medioevali a loro volta derivati, attraverso fonti arabe o persiane, da antiche opere greche e romane. Se da un lato le descrizioni delle piante, tranne poche eccezioni, risultano carenti ed imprecise, dall'altro le illustrazioni vengono progressivamente migliorate attraverso riproduzioni xilografiche di pregevoli dipinti e disegni di artisti.
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  • 52. Farmacia Giovanni Antonio Picciola (esposizione di mobili e vasellame)1847 - Trieste
  • 53. Farmacia dell’Ospedale degli Incurabili Settecentesco capolavoro barocco - Napoli
  • 56. Farmacia "Quattro Cantoni" L'arredo della sala vendita è costituito da una serie di armadi a muro in legno laccato bianco in stile tardo settecentesco attribuiti all'architetto Alessandro Fantastici. I vetri sono dipinti con scene mitologiche alternate ad antiche scritte indicanti il contenuto degli scaffali. Nella parte inferiore gli armadi presentano sportelli chiusi sui quali sono raffigurate figure geometriche che racchiudono strumenti di farmacia. La dotazione originale della farmacia non è più conservata in questo luogo: in farmacia esiste solo un mortaio in bronzo e alcuni strumenti di laboratorio. Siena - Via S. Pietro 4
  • 58. Farmacia tedesca del XVIII secolo Ricostruzione conservata presso il Museo Nazionale di Storia americana
  • 61. CodicefarmaceuticoRomano 1868 Compilato per ordine di Sua Santità Papa Pio IX, opera di Antonacci
  • 63. Laboratorio del XVIII secolo Museo tedesco della farmacia, castello di Heidelberg
  • 64. Mortai Il Conci nel suo libro di Storia della Farmacia (1934) scrive a proposito dei mortai: "I mortai più antichi sono tutti in pietra; poi seguono quelli metallici, specialmente di bronzo (70-80 % rame, 20-30 % stagno). Riguardo alla forma, vi sono dei tipi caratteristici che permettono di identificare il luogo d'origine e l'epoca. I più antichi sono quelli semisferici o a palla o a pera. Il tipo slanciato, allungato accenna ad origine tedesca (seconda metà del sec. XV). Nello stesso periodo, quelli di provenienza italiana hanno forma di vaso con diametro maggiore alla bocca che non alla base. Il Rinascimento preferisce una forma schiacciata, con fregi di foglie d'acanto stilizzate; sono generalmente provvisti di anse o rilievi per l’utilizzazione, di forme semplici o complicate: spine navi, gocce, pigne, busti e teste d'animali (draghi, cani, leoni). Talora sono muniti d'anello per appendere. Anche nell'ornamentazione dei mortali, come dei vasi, ebbe agio di esplicarsi in mille modi la tendenza estetico, artistica dei vari secoli. Molti mortai portano i nomi o le sigle o gli stemmi dei fonditori o dei proprietari, motti religiosi o sentenze (Laus Deo semper, En Dieu est mon espoir, ecc.)". Il Conci nel suo libro di Storia della Farmacia (1934) scrive a proposito dei mortai: "I mortai più antichi sono tutti in pietra; poi seguono quelli metallici, specialmente di bronzo (70-80 % rame, 20-30 % stagno). Riguardo alla forma, vi sono dei tipi caratteristici che permettono di identificare il luogo d'origine e l'epoca. I più antichi sono quelli semisferici o a palla o a pera. Il tipo slanciato, allungato accenna ad origine tedesca (seconda metà del sec. XV). Nello stesso periodo, quelli di provenienza italiana hanno forma di vaso con diametro maggiore alla bocca che non alla base. Il Rinascimento
  • 73. Musei nel mondo Argentina Museo de Farmacia, BUENOS AIRES Australia Dows Pharmacy Museum, CHILTERN, Victoria Dwellingup Pharmacy Museum, DWELLINGUP, WA, Fairhaven Pharmacy Museum, BELLINGHAM, WA Sydney Powerhouse Museum,SYDNEY Medical History Museum The Savory and Moore Pharmacy Austria Stadtmuseum Graz Josefee Apotheke Leoben Scales and weights museum, PICHLING bei KÖFLACH Heimatmuseum Trofaiach, TROFAIACH Open air museum Vorau, VORAU Belgium The Memling museum, BRÜGGE/BRUGUES Le Musée de Pharmacognosie, BRUXELLES The Museum of Folklore, pharmacy section, GHENT Brazil Centro de Memória da Escola de Pharmacia de Ouro Preto, OURO PRETO Museu Histórico Nacional, a.o. a detailed reconstruction of the Teixeira Novaes Pharmacy, RIO DE JANEIRO Canada Banting House National Historic Site, LONDON, Ontario Niagara-on-the Lake Pharmacy Museum, Niagara-on-the Lake, Ontario Musée des Augustines de l´Hôtel-de-Dieu, QUÉBEC
  • 74. In vetro a fili di lattimo, secoli XVII XVIII, Spedale Serristori, Figline Valdarno Nassa
  • 78. Pubblicità farmaceutica La pubblicità farmaceutica non è affatto un fenomeno dell’epoca contemporanea. Essa risale, almeno per i prodotti di più largo consumo, agli inizi del Novecento. Per i messaggi farmaceutici erano utilizzati vari sistemi tra cui i manifesti e i cartelloni, le cartoline illustrate, gli automi.
  • 81. Avanti Cristo L’origine della farmacia risale alla notte dei tempi e si confonde con il mito. Nella preistoria l’uomo scoprì l’attività benefica di alcune piante e minerali solo per caso, guidato dall’istinto. Nella Bibbia con la parola farmakia si definivano tutte le arti con cui Babilonia sedusse il mondo (dall’Apocalisse). E’ agevole immaginare che si alludesse ai filtri amorosi e agli afrodisiaci. Verificandosi, però, nel tempo anche effetti deleteri con queste terapie, al concetto iniziale subentrò quello di tossico o veleno. Nelle età più remote la figura del farmacista era tutt’uno con quella del medico, del sacerdote, dello stregone. Che la professione del farmacista sia una delle più antiche del mondo è attestato da documenti giuntici dalle grandi civiltà di Sumeri, Assiro- Babilonesi, Egizi, Cretesi, Micenei, Cinesi. Risale al 2700 a.C. il più antico testo di farmacologia conosciuto: una tavoletta in caratteri cuneiformi dell’antica Ur in Mesopotamia, rinvenuta nei primi decenni del XX secolo e
  • 83. Molazza Galantini Utilizzata fino al 1937 per adsorbire gli estratti in eccipienti polverosi ed ottenere granulati di droghe per la fabbricazione delle compresse. Adoperata dalla Schiapparelli per preparare la valeriana
  • 87. ClubPompeiOplontiVesuvio Est ROTARY INTERNATIONAL© by Raimondo Villano ORCIOLO,maiolicaFaenza,metàdelsecoloXV
  • 88. ClubPompeiOplontiVesuvio Est ROTARY INTERNATIONAL© by Raimondo Villano ALBARELLOdigiacinticanditi,XVIIsecolo, spezieriadell’AbbaziaBenedettinadiPomposa(Ferrara) Principale caratteristica di questo vaso è l’emblema di Pomposa sormontato dal cappello abbaziale; l’emblema, una stella a otto punte, è incorniciato dalla scura scritta “Pomposia”. Nella parte centrale dei vasi è scritto il nome del medicinale; sopra e sotto questa scritta i decori, a motivi floreali o animali, su fondo azzurro e lucido.In esposizione permanente al Museo nazionale di Ravenna.
  • 89. Preparazione dell’unguento nazionale (1790 circa): la preparazione del prodotto farmaceutico è una metafora per la creazione di uno Stato nuovo
  • 90. Musei in Italia ABRUZZO E MOLISE Castelli (Teramo): Museo della Ceramica Loreto Aprutino (Pe): Museo delle Ceramiche Abruzzesi CALABRIA Reggio Calabria: Museo Archeologico Nazionale CAMPANIA Napoli: Museo Nazionale della Ceramica "Duca di Martina" Napoli: Museo Nazionale di San Martino EMILIA ROMAGNA Bologna: Museo Civico Archeologico Faenza: Museo Internazionale delle Ceramiche Ferrara: Palazzo Schifanoia: Musei Civici di Arte Antica Modena: Galleria Museo Medagliere Estense Modena: Museo Civico Archeologico Etnologico Novellara (Reggio Emilia): Museo Civico "Gonzaga" Ravenna: Museo Nazionale FRIULI VENEZIA GIULIA Gorizia: Museo del Castello Trieste: Civico Museo Sartorio LAZIO Roma: Museo Storico dell'Arte Sanitaria Roma: Museo di Palazzo Venezia Roma : Museo di Roma Viterbo: Museo Civico

Editor's Notes

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