CD-ROM multimediale (1^ ediz. patrocinata dall’Accademia Italiana di Storia della Farmacia con presentazione del Presidente AISF Antonio Corvi, Ed. Eidos, 585 Mb - 139 file - 62 colonne sonore - 873 diapositive - 1093 pagine, Napoli, maggio 2002; 2^ Ediz.: patrocinata dall’Accademia Italiana di Storia Farmacia e dal Distretto 2100-Italia Rotary International; Presentazione del Presidente AISF A. Corvi, Ed. Eidos, 607 Mb - 146 file - 62 colonne sonore - 895 diapositive - 1248 pagine, Torre del Greco, novembre 2002; 2^ Ed., 1^ Rist.: Firenze, dicembre 2002; 3^ Ed.: patrocinato e realizzato da GioFil, distribuito da GioFil-Bayer SpA (ca. 350.000 utenti), (607 Mb - 146 file - 62 colonne sonore - 895 diapositive - 1248 pagine con grafica e presentazioni nuove; Roma, settembre 2003).
12. Storia
L’Accademia Italiana di Storia della Farmacia fu fondata il 2
giugno 1950, sul modello di tante altre società di storia già
esistenti nei maggiori Paesi europei.
La data e il luogo furono determinati dalla occasionale sede del
maggior storico del tempo, Giulio Conci, autore di “Pagine di
Storia della Farmacia” e titolare della farmacia all’Aquila Nera
di Bolzano. Gli altri colleghi fondatori provenivano da varie
regioni ed alcuni sono felicemente viventi, come il Prof. Ulisse
Gallo e il Dr. Giuseppe Boris Gradnik di Milano.
In questi cinquant’anni, festeggiati dall’Accademia nel corso del
grande Congresso internazionale di Firenze dell’ottobre 1999,
sono stati prodotti più di 5.000 articoli di riviste, pubblicati 30
antichi Statuti degli speziali italiani di altrettante città, oltre a
molti volumi storici, tra cui si segnala “La farmacia italiana
dalle origini all’età moderna” (edizioni Pacini – Pisa 1997).
Lo scopo di tutti i ricercatori è quello di giungere, attraverso il
reperimento delle tessere ancora mancanti, a un completo
13. L’Accademia è retta da un
Consiglio di Reggenza,
eletto ogni tre anni
dall’Assemblea,
competente su tutto
quanto concerne la vita
del sodalizio.
Presidente:
Antonio Corvi
via Nova, 15
29100 Piacenza
Direttivo
14. Vice Presidente: Gastone Torricelli (Firenze)
Segretario: Gabriella Mancini (Firenze)
Segretario organizzativo: Vittorio Cassani (Milano)
Tesoriere: Giuseppe Bargaglio (Asti)
Consiglieri: Carlo Bagliani (Villata - VC)
Angelo Beccarelli (Varedo - MI)
Patrizia Catellani (Modena)
Giovanni Cipriani (Firenze)
Vittorio Leonardi (Saronno - VA)
Gabriella Parma (Brescia)
Revisori dei Conti: Francesco Cinzano (Thiene - VI)
Maria Basiricò (Palermo)
Paolo Botteri (Firenze)
Supplente: Maria Luisa Riva (Pordenone)
SEGRETERIASEGRETERIA: via Giordani, 15 - 29100 Piacenza - tel./faxvia Giordani, 15 - 29100 Piacenza - tel./fax
0523 32 26 850523 32 26 85
TESORERIA: via Buonarroti, 15 - 41100 Asti - tel. 0141 21
Direttivo
15. Albarelli con coperchio
In vetro acromo, secolo XVIII. Monastero delle Benedettine, S. Maria degli Angeli
19. Libri:
- Abbamonte - R. Villano "La revisione delle piante organiche delle farmacie nella Regione Campania alla
luce dei più recenti orientamenti giurisprudenziali” (patrocinato da Federazione Ordini Farmacisti Italiani,
Federazione Nazionale Farmacisti Titolari, Regione Campania, Amministrazione Provinciale di Napoli, Ordine
Farmacisti di Napoli, Federfarma di Napoli, Associazione Giovani Avvocati della Campania, Associazione
Giovani Farmacisti di Napoli Ed. MicroPrint, pag. 72, dicembre 1988);
- R.Villano "Verso la società globale dell'informazione” (patrocinio RC Pompei, Ed. Eidos, pag. 194, maggio
1996);
- R. Villano "Dieci anni" - Storia ed attività del R.C. Pompei Oplonti Vesuvio Est (patrocinato dallo stesso
Club, Ed. A.C.M., pag. 226, giugno 1998);
- A. Acanfora - O. Ciampa - G. Tuorto - R. Villano "Viaggio nella minorità tra età negata ed età incompiuta"
Atti del Seminario di Studio Rotary del 4 maggio 1996 (patrocinio RC Pompei, Ed. A.C.M., pag. 114, giugno
1998);
- R. Villano "Elementi di orientamento universitario e nel lavoro" (patrocinato dal R. C. Pompei e dalla sua
Commissione di Azione Professionale, Ed. A.C.M., pag. 210, dicembre 1998);
- R. Villano "Struttura e funzioni dell'Archivio Distrettuale" (patrocinato dal Distretto 2100 R. I. e presentato
dal Governatore Antonio Carosella al Congresso Distrettuale a. r. 1998 - 99, Ed. Eidos, pag. 162, maggio 1999);
- R. Villano “Manuale sanitario per la terza età” (Patrocinio R.C. Pompei, Ed. Eidos, pag. 114, settembre
2000);
- R. Villano "Celebrazione rotariana della Giornata della Famiglia" - Atti del Convegno Rotary del 3 febbraio
2001 (Patrocinio R.C. Pompei, Ed. Eidos, pag. 58, marzo 2001);
- R. Villano "Il Rotary per l'Uomo" (Patrocinio R.C. Pompei, Ed. Eidos, pag. 280, giugno 2001; 2^ Edizione,
pag. 320, ottobre 2001).
pubblicazioni
20. Opere ipertestuali e multimediali:
- R. Villano "Archivio del Distretto 2100 - Italia del Rotary International a.r. 1994-99" (patrocinato dal
Distretto 2100 R. I., 2 cd rom, 1,3 Gb, giugno 1999);
- R. Villano "Elementi di orientamento universitario e nel lavoro" 2^ Ediz. aggiornata ipertestuale su CD-
ROM (patrocinato da R.C. Pompei e dalla sua Commissione di Az. Prof., Ed. Eidos, 5 Mb, ottobre 1999);
- A. Carosella - R. Villano “L’uomo come fine: attività del Distretto 2100 a.r. 1998 - 99”, Edizione
multimediale su CD-ROM (patrocinato dal Distretto 2100 R. I., Ed. Eidos, 421 Mb - 554 file, luglio 2000);
- R. Villano "Elementi di orientamento universitario e nel lavoro" 3^ Ediz. aggiornata ipertestuale su CD-
ROM (patrocinato da R.C. Pompei e dalla sua Commissione di Az. Prof., Ed. Eidos, 9 Mb, agosto 2000);
- R. Villano "Sito Web Rotary Club Pompei Oplonti Vesuvio Est - progetto e contenuti-" (patrocinato da R.C.
Pompei, realizzato da Società Telefoni Interni, distribuito da Global Com, Provider Infostrada, 72 link - 800
Mb, dicembre 2000);
- R. Villano “Rotary Club Pompei Oplonti Vesuvio Est: territorio, attività, documenti, immagini”, Edizione
multimediale su CD-ROM (patrocinio R.C. Pompei, Ed. Eidos, 610 Mb - 1812 file, gennaio 2001);
- R. Villano "Atti dei Convegni Rotary sui Minori e sulla Famiglia", Ediz. ipertestuale su floppy disk realizzata
in occasione della Tavola Rotonda " Pompeii for Peace and Children" promossa dalla Delegazione Pontificia di
Pompei nell'ambito delle celebrazioni per il Centenario della Monumentale Facciata del Pontificio Santuario
della Beata Vergine del Santo Rosario (patrocinio RC Pompei, Ed. Eidos, 2,8 Mb - 58 file, maggio 2001);
- R. Villano "Il Rotary per l'uomo" CD-ROM multimediale (patrocinio R.C. Pompei, Ed. Eidos, 410 Mb - 820
file, giugno 2001);
- R. Villano “Manuale sanitario per la terza età”, Ediz. ipertestuale su internet scaricabile in download
PDF/Zip dal sito web della Banca Dati Sanitaria GioFil (patrocinio GioFil, 5,5 Mb - 111 file, gennaio 2002);
pubblicazioni
24. Barattoli e vasetti cilindrici
In vetro blu
e vetro
acromo con
tappo
rotondo
schiacciato
e
smerigliato,
secolo XIX.
Farmacia
Ragionieri,
Sesto
Fiorentino.
25. Bilancia
Sul Conci (1934) leggiamo a proposito delle bilance di farmacia: "Antichissima è la
documentazione d'uno dei più tipici e indispensabili strumenti farmaceutici: la Bilancia (dal
lat. bis e lanx "piatto"). Secondo gli storici, la bilancia sarebbe stata conosciuta in Oriente
già nell'età neolitica in Europa però sarebbe giunta soltanto nell'età dei metalli,
probabilmente attraverso le isole di Cipro e di Creta. Fra i vari segni geroglifici di una
tavoletta iscritta del II Palazzo di Cnosso (prima metà del secondo millennio a. C) v'è
anche quello della bilancia (a bracci eguali, con un piede verticale di sostegno). Un'altra
documentazione è sulla lastra tombale di Kivik (Svezia), probabilmente della tarda età del
bronzo. Numerosa è pure la documentazione di bilance egiziane. Oltre alle bilance a
sostegno, le antichissime età conobbero anche le bilance appese. Di questo tipo esistono,
nel Museo Nazionale di Atene, due bilancette d'oro, trovate in una tomba di Micene: la leva
è formata da un'esile verghetta d'oro, con fili pure d'oro reggenti sottilissimi piattiní.Bilance
con pesi scorrevoli sui bracci erano probabilmente note anche ai Babilonesi. Gli Ebrei
usavano bilance a bracci eguali e disuguali, con pesi liberi e scorrevoli: ed anche le
bilancine tascabili. Nel Talmud sono ricordate bilance... addomesticate, col bilanciere
vuoto, contenente mercurio, il quale spostandosi dalla parte della merce, collaborava
egregiamente col mercante ad Imbrogliare il compratore. Nessun esemplare di bilance
29. Pesi e misure
Nel parlare di bilance si devono anche ricordare le unità di misura di peso che sono state
utilizzate in passato. Dalle opere mediche di Celso, Dioscoride, Galeno e Plinio si rileva che la
libbra romana era divisa in 12 once 96 dramme 288 scrupoli. Sul testo "I discorsi" del Mattioli
(1573) che rappresenta il più importante commentario dell'opera "De materia medica" di Pedacio
Dioscoride (nato ad Anazarbe in Cilicia nel I sec. d.C) leggiamo i nomi e le quantità di peso
secondo Dioscoride ed anche come si debbano intendere le misure delle cose solide e liquide.
Prima dell'introduzione del sistema metrico decimale non esistevano criteri uniformi a riguardo
dei valori di peso, capacità e lunghezza. Il sistema di peso medicinale o farmaceutico in uso per
tutto il medioevo ed oltre si basava sul sistema romano ove la libbra con le sue sudddivisioni era
la misura usuale.
Il pavese Luigi Valentino Brugnatelli nella sua Farmacopea Generale del 1807 riporta i pesi di
uso farmaceutico che "sono usati in tutto il regno". Libbre, once, dramme, grani, con
l'introduzione del sistema metrico decimale furono convertiti in grammi, centigrammi e
milligrammi. Vi erano tuttavia notevoli oscillazioni di valori ponderali tra le varie città italiane. Dal
Codice Farmaceutico Militare del 1862 leggiamo che a Pavia 1 libbra corispondeva a 326,793 g.
Sempre il Brugnatelli ci riporta nella sua Farmacopea accanto ai segni medici usati nelle ricette i
pesi empirici che venivano utilizzati.
Da: Conci Giulio (1934) "Pagine di Storia della Farmacia" Edizioni Vittoria Milano. Ristampa Anastatica del 1994, Veneta Editrice, Conselve (PD).
Brugnatelli L.V. (1807). "Farmacopea Generale ad uso de' medici moderni ossia Dizionario delle preparazioni farmaceutico - Mediche semplici e
composte più usate ai tempi nostri e conformi alle nuove teorie Chimico Mediche". Pavia, Dalla tipografia di Giovanni Capelli.
40. Erbari figurati
Negli erbari figurati più antichi sono classificate le piante dividendole in gruppi in base al diverso
portamento (alberi, frutici, suffrutici, erbe) e distinguendo quelle spontanee da quelle coltivate.
Questa modalità di studiare, descrivere e raffigurare le piante, interpretando e modificando, se non
addirittura copiando, le conoscenze degli autori classici si mantenne molto a lungo, fino a buona parte
del 16° secolo. L'interesse ed il significato storico di questi erbari manoscritti, spesso su papiro o
pergamena, è indiscutibilmente di eccezionale pregio. Occorre, tuttavia, precisare che una descrizione
botanica scientificamente corretta richiede l'uso di una terminologia tecnica specialistica che compare
solo molto tempo dopo, nel 18° secolo. Fino a quel momento le descrizioni risultano, quindi, brevi e in
gran parte fondate sull'analogia, raramente a carattere naturalistico, ma il più delle volte filosofico,
magico e permeate di astrologia e occultismo.
E' il caso, ad esempio, di molti erbari ispirati alle teorie di PARACELSO (1451-1493) che nella sua
Dottrina dei segni sosteneva che tutte le erbe nascondessero un segno occulto della loro utilità per
l'uomo; così le foglie a forma di cuore avrebbero curato i disturbi cardiaci, la linfa gialla avrebbe guarito
l'itterizia, ecc. In quest'ottica, le diverse parti di una pianta venivano raffigurate con gli organi del corpo
che erano in grado di curare.
Accanto a queste opere, che rappresentano per lo più un miscuglio di superstizione e pseudomedicina,
ne compaiono altre di autori provvisti di una certa preparazione scientifica e di una spiccata
individualità che basarono le loro descrizioni botaniche su osservazioni personali dirette e non sui dati
tramandati dai testi antichi. Avviata verso la metà del 15° secolo l'arte della stampa, compaiono,
soprattutto in Germania, i primi erbari stampati (detti erbari incunaboli).
Si tratta spesso di copie di manoscritti medioevali a loro volta derivati, attraverso fonti arabe o persiane,
da antiche opere greche e romane. Se da un lato le descrizioni delle piante, tranne poche eccezioni,
risultano carenti ed imprecise, dall'altro le illustrazioni vengono progressivamente migliorate attraverso
riproduzioni xilografiche di pregevoli dipinti e disegni di artisti.
56. Farmacia "Quattro Cantoni"
L'arredo della sala vendita è costituito da una serie di armadi a muro in legno laccato bianco in stile
tardo settecentesco attribuiti all'architetto Alessandro Fantastici. I vetri sono dipinti con scene
mitologiche alternate ad antiche scritte indicanti il contenuto degli scaffali. Nella parte inferiore gli
armadi presentano sportelli chiusi sui quali sono raffigurate figure geometriche che racchiudono
strumenti di farmacia. La dotazione originale della farmacia non è più conservata in questo luogo: in
farmacia esiste solo un mortaio in bronzo e alcuni strumenti di laboratorio.
Siena - Via S. Pietro 4
64. Mortai
Il Conci nel suo libro di Storia della Farmacia (1934) scrive a proposito dei mortai: "I mortai
più antichi sono tutti in pietra; poi seguono quelli metallici, specialmente di bronzo (70-80
% rame, 20-30 % stagno). Riguardo alla forma, vi sono dei tipi caratteristici che
permettono di identificare il luogo d'origine e l'epoca. I più antichi sono quelli semisferici o
a palla o a pera. Il tipo slanciato, allungato accenna ad origine tedesca (seconda metà del
sec. XV). Nello stesso periodo, quelli di provenienza italiana hanno forma di vaso con
diametro maggiore alla bocca che non alla base. Il Rinascimento preferisce una forma
schiacciata, con fregi di foglie d'acanto stilizzate; sono generalmente provvisti di anse o
rilievi per l’utilizzazione, di forme semplici o complicate: spine navi, gocce, pigne, busti e
teste d'animali (draghi, cani, leoni). Talora sono muniti d'anello per appendere. Anche
nell'ornamentazione dei mortali, come dei vasi, ebbe agio di esplicarsi in mille modi la
tendenza estetico, artistica dei vari secoli. Molti mortai portano i nomi o le sigle o gli
stemmi dei fonditori o dei proprietari, motti religiosi o sentenze (Laus Deo semper, En
Dieu est mon espoir, ecc.)". Il Conci nel suo libro di Storia della Farmacia (1934) scrive a
proposito dei mortai: "I mortai più antichi sono tutti in pietra; poi seguono quelli metallici,
specialmente di bronzo (70-80 % rame, 20-30 % stagno). Riguardo alla forma, vi sono dei
tipi caratteristici che permettono di identificare il luogo d'origine e l'epoca. I più antichi
sono quelli semisferici o a palla o a pera. Il tipo slanciato, allungato accenna ad origine
tedesca (seconda metà del sec. XV). Nello stesso periodo, quelli di provenienza italiana
hanno forma di vaso con diametro maggiore alla bocca che non alla base. Il Rinascimento
73. Musei nel mondo
Argentina
Museo de Farmacia, BUENOS AIRES
Australia
Dows Pharmacy Museum, CHILTERN, Victoria
Dwellingup Pharmacy Museum, DWELLINGUP, WA,
Fairhaven Pharmacy Museum, BELLINGHAM, WA
Sydney Powerhouse Museum,SYDNEY
Medical History Museum
The Savory and Moore Pharmacy
Austria
Stadtmuseum Graz
Josefee Apotheke Leoben
Scales and weights museum, PICHLING bei
KÖFLACH
Heimatmuseum Trofaiach, TROFAIACH
Open air museum Vorau, VORAU
Belgium
The Memling museum, BRÜGGE/BRUGUES
Le Musée de Pharmacognosie, BRUXELLES
The Museum of Folklore, pharmacy section, GHENT
Brazil
Centro de Memória da Escola de Pharmacia de Ouro
Preto, OURO PRETO
Museu Histórico Nacional, a.o. a detailed reconstruction
of the Teixeira Novaes Pharmacy, RIO DE JANEIRO
Canada
Banting House National Historic Site, LONDON, Ontario
Niagara-on-the Lake Pharmacy Museum, Niagara-on-the
Lake, Ontario
Musée des Augustines de l´Hôtel-de-Dieu, QUÉBEC
74. In vetro a fili di
lattimo, secoli XVII
XVIII, Spedale
Serristori, Figline
Valdarno
Nassa
78. Pubblicità farmaceutica
La pubblicità farmaceutica non è affatto un
fenomeno dell’epoca contemporanea. Essa risale,
almeno per i prodotti di più largo consumo, agli inizi
del Novecento.
Per i messaggi farmaceutici erano utilizzati vari
sistemi tra cui i manifesti e i cartelloni, le cartoline
illustrate, gli automi.
81. Avanti Cristo
L’origine della farmacia risale alla notte dei tempi e si confonde
con il mito.
Nella preistoria l’uomo scoprì l’attività benefica di alcune piante e
minerali solo per caso, guidato dall’istinto.
Nella Bibbia con la parola farmakia si definivano tutte le arti con
cui Babilonia sedusse il mondo (dall’Apocalisse). E’ agevole
immaginare che si alludesse ai filtri amorosi e agli afrodisiaci.
Verificandosi, però, nel tempo anche effetti deleteri con queste
terapie, al concetto iniziale subentrò quello di tossico o veleno.
Nelle età più remote la figura del farmacista era tutt’uno con quella
del medico, del sacerdote, dello stregone. Che la professione del
farmacista sia una delle più antiche del mondo è attestato da
documenti giuntici dalle grandi civiltà di Sumeri, Assiro-
Babilonesi, Egizi, Cretesi, Micenei, Cinesi.
Risale al 2700 a.C. il più antico testo di farmacologia conosciuto:
una tavoletta in caratteri cuneiformi dell’antica Ur in
Mesopotamia, rinvenuta nei primi decenni del XX secolo e
83. Molazza
Galantini
Utilizzata fino al
1937 per
adsorbire gli
estratti in
eccipienti polverosi
ed ottenere
granulati di droghe
per la
fabbricazione delle
compresse.
Adoperata dalla
Schiapparelli per
preparare la
valeriana
90. Musei in Italia
ABRUZZO E MOLISE
Castelli (Teramo): Museo della Ceramica
Loreto Aprutino (Pe): Museo delle Ceramiche Abruzzesi
CALABRIA
Reggio Calabria: Museo Archeologico Nazionale
CAMPANIA
Napoli: Museo Nazionale della Ceramica "Duca di Martina"
Napoli: Museo Nazionale di San Martino
EMILIA ROMAGNA
Bologna: Museo Civico Archeologico
Faenza: Museo Internazionale delle Ceramiche
Ferrara: Palazzo Schifanoia: Musei Civici di Arte Antica
Modena: Galleria Museo Medagliere Estense
Modena: Museo Civico Archeologico Etnologico
Novellara (Reggio Emilia): Museo Civico "Gonzaga"
Ravenna: Museo Nazionale
FRIULI VENEZIA GIULIA
Gorizia: Museo del Castello
Trieste: Civico Museo Sartorio
LAZIO
Roma: Museo Storico dell'Arte Sanitaria
Roma: Museo di Palazzo Venezia
Roma : Museo di Roma
Viterbo: Museo Civico
Editor's Notes
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