1. In questa breve presentazione cercheremo di analizzare sinteticamente la situazione del nostro territorio dal punto di vista delle patologie ambiente-correlate e la quota di queste possibilmente correlabili, vista la mancanza di un adeguato studio mirato, all’attività della centrale T.E. Eugenio Montale . In corsivo verde le didascalie Seguiranno riflessioni e richieste sulla posizione circa la procedura di Autorizzazione Integrata Ambientale in corso
2. 7 immagini sugli aspetti generali, tratti dalla presentazione di G. Ghirga. alla Spezia 28.06.2011
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9. CONCLUSIONI SCIENTIFICHE DELLA CORRELAZIONE TRA INQUINANTI E VARIE PATOLOGIE: Cancro, asma, infarti, ictus, diabete, ipertensione,cefalea, ritardo di sviluppo, distrurbi genetici, mortalità prematura, disturbi ormonali, disturbi psichici
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14. Proprietà Emissioni Quote assegnate Differenza 2007 1) CENT. TERMOELETTRICA DI BRINDISI SUD Enel 14.198.000 13.417.000 + 781.000 2) STABILIMENTO ILVA DI TARANTO Ilva 10.620.000 8.990.000 + 1.630.000 3) CENT. TERMOELETTRICA DI TARANTO Edison 9.502.000 8.507.000 + 995.000 4) RAFFINERIE SARAS DI SARROCH Saras 6.259.000 6.160.000 + 99.000 5) CENT. TERMOEL. DI MONTALTO DI CASTRO Enel 4.582.000 729.000 + 3 .853.000 6) CENT. TERMOEL. DI FIUMESANTO Endesa Italia 4.314.000 3.615.000 + 699.000 7) CENT. TERMOEL. DI FUSINA Enel 4.246.000 4.750.000 - 504.000 8) RAFFINERIA DI GELA Eni 3.875.000 3.652.000 + 223.000 9) CENT. TERMOEL. DI VADO LIGURE Tirreno Power 3.824.000 3.289.000 + 535.000 10) CENT. TERMOELETTRICA DI LA SPEZIA Enel 3.665.000 3.407.000 + 258.000 11) CENT. TERMOEL. DI S. FILIPPO DEL MELA Edipower 3.341.000 1.357.000 + 1.984.000 12) CENT. TERMOEL. DI MONFALCONE Endesa Italia 2.992.000 2.244.000 + 748.000 13) STABILIMENTO DI FERRERA ERBOGNONE Enipower 2.964.000 2.750.000 + 214.000 14) CENT. TERMOEL. DI BRINDISI NORD Edipower 2.925.000 3.174.000 - 249.000 15) CENT. TERMOEL. DI TORREVALDALIGA SUD Tirreno Power 2.790.000 1.608.000 + 1.182.000 Fonte: Elaborazione Greenpeace su dati Registro europeo CITL e Registro italiano GRETA, aggiornati al 07/07/2008 EMISSIONI DI CO2 NEL 2007 ( in tonnellate di CO2 ) I 15 IMPIANTI PIÙ INQUINANTI IN ITALIA La CO2 non è inquinante ma ci dà una stima del volume totale delle emissioni dei vari impianti In precedenza valori anche molto superiori. Con il valore minore, nel 2009, eravamo al 12° posto
15. Decisamente importante può essere valutare la quantità delle emissioni dei macroinquinanti prodotti dalla centrale rispetto al totale e a quella delle altre fonti. In azzurro vediamo i valori relativi alle centrali TE, in verde al traffico ecc. in una valutazione relativa a tutto il territorio ligure, nel 2002 CONTRIBUTO PERCENTUALE DEI VARI MACROSETTORI ALLE EMISSIONI REGIONALI TOTALI DEI PRINCIPALI INQUINANTI da ARPAL 2002
16. Ma se andiamo a verificare lo stesso dato nei pressi di una centrale a carbone le percentuali attribuibili a questa sono assai maggiori Piano Regionale di Risanamento e Tutela della Qualità dell’aria Regione liguria 2006, pag 1074-1076 CENTRALE A CARBONE DI VADO QUINTILIANO ( SAVONA ) elaborazione Dr. P. Franceschi- pneumologo 2007
17. Mesi e percentuali di mesi con superamento dei limiti della proposta di Direttiva UE n. 1/2010 Non avendo dati analoghi per la nostra centrale vi riportiamo solamente la percentuale dei mesi in cui i valori sono stati superiori rispetto ai limiti proposti dalla nuova direttiva 10 mg/Nmc 20 mg/Nmc polveri 150 mg/Nmc 200 mg/Nmc N0x 150 mg/Nmc 200 mg/Nmc S02 Altri Autorizzati prima di 2 anni dall’entrata in vigore della Direttiva 5 (56%) 1 (11%) 9 (100%) 0 8 (89%) 6 (67%) 2009 9 mesi 3 (27%) 0 11 (100%) 0 11 (100%) 4 (36%) 2008 11 mesi 5 (42%) 0 12 (100%) 0 12 (100%) 9 (75%) 2007 12 mesi 7 (78%) 2 (22%) 9 (100%) 0 9 (100%) 5 (56%) 2006 9 mesi 5 (63%) 1 (13%) 8 (100%) 0 8 (100%) 8 (100%) 2005 8 mesi 7 (64%) 3 (27%) 11 (100%) 0 11 (100%) 10 (91%) 2004 11 mesi Mesi con m>10 Mesi con m>20 Mesi con m>150 Mesi con m>200 Mesi con m>150 Mesi con m> 200 Medie mensili mg/Nmc polveri Nox SO2 anno
18. Piano regionale qualità dell’aria 2006 Abbiamo visto qualcosa sui macroinquinanti. E i microinquinanti inorganici? Vi ricordiamo che questi sono i più pericolosi, tutti cancerogeni certi
19. PER I MICROINQUINANTI ORGANICI (ancor più diffusivi e nocivi) le misurazioni della centrale ENEL della Spezia sono: DI POCHI GIORNI DI QUALCHE MESE DI QUALCHE ANNO !
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22. La residenza nella Zona D produce un eccesso di anemia pb sensibile (14%) (Tab.4) che si rafforza per coloro che hanno risieduto per più di 30 anni nella stessa area (27%) (Tab.6). Si ritiene che il dato relativo all’eccesso nella prevalenza di anemia osservato nella popolazione della Zona D durante lo studio portato a termine nel 1999(1), sia confermato Figura 1 – Distribuzione geografica delle abitazione e delle potenziali fonti di inquinamento all’interno della zona sud-orientale del Comune di La Spezia (Zona D). - Siti di discarica di rifiuti solidi urbani: A) Sistemi Ambientali (SA); B–H) altri siti di discarica. - Istallazioni industriali: I) impianto per la lavorazione di metalli pesanti (PBO); L) cantieri navali; M) fabbriche e centrale a carbone Enel. - Località: Pagliari (PA), S.Bartolomeo (SB), Ruffino (RU), Pitelli (PI). - : direzione dei venti prevalenti. Figura 2 – Distribuzione geografica dell’inquinamento da Pb all’interno del Comune di La Spezia. La Zona D è indicata dal cerchio. La scala è espressa in mg di Pb per g di peso secco di licheni (ppm). (Modificato da: AA.VV. La Città e l’ENEL. Atti del Convegno, Lerici, 1994). Inquinamento da Piombo ed Effetti Sanitari nella Zona Sud-Orientale del Comune di La Spezia. ( 2001) 1) Servizio di Epidemiologia Ambientale, Istituto Nazionale per la Ricerca sul Cancro (IST), Genova 2) Servizio di Epidemiologia, ASL “Città di Milano”, Milano 3) Servizio di Igiene Pubblica, ASL 12 “Versilia”, Viareggio 4) Laboratorio di Biotossicologia, ARPAL, La Spezia Pensare che eravamo partiti assai bene nel 2000, 2001, quando fu stipulata la convenzione tra Enel, Comune, Provincia e Arpal che portò alla nascita dell’Osservatorio Epidemiologico, deputato a verificare appunto anche le ricadute sanitarie degli impianti esistenti sul territorio provinciale. Vediamo ad esempio un bello studio che stabiliva la correlazione tra fonti di emissione e immissione di piombo nella zona est della città, distribuzione dei venti, del metallo tossico nei licheni e incidenza dell’anemia saturnina (da piombo appunto)
23. In quegli anni la mappatura delle alterazioni licheniche su scala regionale ci ha dato conferma che, a parità di popolazione e incidenza del traffico (Imperia/La Spezia) sono le aree con centrali a carbone quelle dove si notano le più devastanti alterazioni Biomonitoraggio degli effetti dell’inquinamento atmosferico in Liguria Campagna 2000 Giordani et al.- 2002 Environmental Pollution
24. Tumori, 90: 181-185, 2004 LUNG CANCER MORTALITY IN A DISTRICT OF LA SPEZIA (ITALY) EXPOSED TO AIR POLLUTION FROM INDUSTRIAL PLANTS Stefano Parodi1, Roberta Baldi2, Claudia Benco3, Michela Franchini4, Elsa Garrone5, Marina Vercelli5,6, Floriana Pensa2, Riccardo Puntoni7, and Vincenzo Fontana7 Tumore polmonare : Rischio Relativo Spezia 5: 1,54 Portovenere: 2,14 Lo studio decisamente più preoccupante fu quello che stabilì la forte probabilità di correlazione tra le emissioni della centrale Enel, negli anni ’88-’96, con l’aumento del tasso di mortalità (per tumore polmonare) nelle donne di Portovenere.
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26. A parte il famoso record per il mesotelioma pleurico, dovuto alle dispersioni in ambiente delle fibre di amianto (dati di raccolta dell’ARS Liguria), vediamo che anche per quanto riguarda i tumori,abbiamo un tasso di mortalità assai più alto che la media italiana. I tassi sono del 2000 e 2001 perché questi sono gli ultimi dati reperiti dall’ISTAT per la nostra provincia (!) Ma allora, chi stà peggio di noi in Liguria?
27. Atlante della mortalità della Provincia di Savona 1988 – 1998 ( IST Genova ) Uno studio dell’IST fatto a Savona ci fornisce la mortalità per tumore polmonare con una distribuzione per zone che ci mostra come l’incidenza raddoppia o triplica,rispetto alla media italiana più ci si avvicina alla centrale a carbone di Vado
28. Sorveglianza epidemiologica dei tumori ambiente-correlati Dr.ssa Floriana Pensa- Struttura complessa di Epidemiologia ASL5 In collaborazione con la Divisione di Oncologia MedicaOspedale La Spezia 07.12.07 Anni 2002-2003 E da noi?...non si sa. In attesa che vengano pubblicati gli aggiornamenti fino al 2005 (attesi da anni) mostriamo le differenze di incidenza per tumori notoriamente dipendenti dall’inquinamento ( ELP:leucemie e linfomi, TNC:tumori del sistema nervoso, altri ( tum ossei e altri). Nel distretto 3 Val di Vara, meno urbanizzato e inquinato, non si notano gli incrementi del 1° e 2°.
29. INQUINAMENTO DA PARTICOLATO MORTALITA’ PM 2.5: effetti cardiovascolari • Per ogni aumento di esposizione di 10 microg./m3 di PM 2.5 • Aumento decessi del: • 76% per cause cardiovascolari (infarti ) • 83% per ictus The N. En J Med, 2.2007,vol 356:447- 458:Miller: non c'è nessun filtro in grado di fermare le polveri di dimensione inferiore a PM 2,5 !!! PM 2,5 Primarie e Secondarie ( il 50% delle NOx e SOx si trasformano in PM 25) Ricordando che i danni più grandi li fanno le polveri<2,5 , vediamo come qualsiasi incremento di queste porta a perdite di mesi di vita, malattie cardiovascolari, malattie broncopolmonari, ictus
30. I dati che abbiamo visto sui tumori possono essere solamente indicativi, per il relativo numero di casi osservati in 2 anni. Andiamo a vedere allora le malattie che dipendono,oltre che da altri fattori, anche dalla presenza di particolato PM<2,5
31. In tutti i casi troviamo che a La Spezia si muore di più che in Italia e anche rispetto alle altre province liguri
32. Non disponendo ancora di dati sulla mortalità per più anni, siamo andati a cercare quelli sui ricoveri per tali malattie. In tutti gli anni a La Spezia si è avuto più ricoveri che nel resto dell’Italia e delle altre province liguri
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34. E che anzi si vadano a chiedere o si accettino adeguamenti assurdi come ad esempio un miglioramento del 10% dell’abbattimento delle NO2, l’uso di filtri a manica (che non sono efficaci per nanopolveri e polveri secondarie) o il rispetto di limiti di emissione che resterebbero comunque i peggiori rispetto alle altre centrali autorizzate in Italia? (vedi relazione IIS 07.2010,confronti con Fiumesanto-sassari, Civitavecchia, Brindisi Nord, Vado Ligure) TUTTO QUESTO SIGNIFICHEREBBE CHE LA SALUTE, LA NOSTRA, NON E’ UGUALE A QUELLA DEGLI ALTRI! ( come è stato in questi anni) CHIEDIAMO AI SINDACI DELLA NOSTRA PROVINCIA, AGLI AMMINISTRATORI REGIONALI E PROVINCIALI DI CHIEDERE UNA DEROGA PER LA PROCEDURA DELL’AIA E DI ADOPERARSI PER RICHIEDERE UNA VIS (VALUTAZIONE DI IMPATTO SANITARIO) CHIEDIAMO AL SINDACO DEL CAPOLUOGO DI UTILIZZARE IL PREVISTO PARERE SANITARIO DELLO STESSO AL TERMINE DELLA PROCEDURA TENENDO CONTO DI ADEGUATE VALUTAZIONI SULLO STATO DI SALUTE DEI SUOI CITTADINI Riteniamo acquisita l’assunzione della responsabilità civile e penale dei decisori in merito ai rischi sanitari e ai costi esterni connessi al proseguimento dell’attività della sez.3 dell’impiano E. Montale
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36. Come abbiamo visto nella parte generale la diffusione delle polveri più sottili può raggiungere zone a centinaia di km di distanza
37. La scia deI fumi in direzione sudest-nordovest La scia dei fumi in direzione ovest-est
38. STUDIO FARMACI APP. CARDIOVASCOLARE COMUNI DELLA SPEZIA Studio Dr. Rivieri in coll. servizio farmaceutico asl 5- dati 2009 Vorremmo ad esempio spiegarci anche cose come queste, considerando ancora una volta che il consumo di farmaci nella nostra provincia è tra i più alti in Italia e in Liguria
39. CONSUMO FARMACI APP. RESPIRATORIO COMUNI DELLA SPEZIA Studio Dr . Rivieri in coll. servizio farmaceutico asl 5- dati 2009